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LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI NELLE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI NELLE DONNE, DIAGNOSI E PREVENZIONE DONNE, DIAGNOSI E PREVENZIONE NELLE VARIE ETA’NELLE VARIE ETA’
ANCONA, 31/01/2014, Loggia dei Mercanti ANCONA
MALATTIE CARDIOVASCOLARI E PSICHE: CONCAUSA O NESSO CAUSALE?
Dr. Marilena Capriotti Spec. In Neurologia
come interagisce la costituzione psicologica dell’individuo con le sollecitazioni che gli vengono dall’ambiente?
a partire dall’inizio del ’900, è divenuto sempre più evidente il legame tra alcune malattie cardiovascolari e determinati fattori psicologici.
si è sviluppata negli studiosi l’idea di valutare se alcune componenti della personalità potessero porre l’individuo maggiormente a rischio di eventi cardiovascolari.
gli individui interagiscono con l’ambiente secondo stili personali, che possono risultare adattivi oppure disadattivi, a seconda se aiutano l’individuo a superare le sfide dell’ambiente o lo sfavoriscono in tal senso. In quest’ultimo caso quel particolare “stile” si rivelerà nocivo alla salute cardiovascolare.
Emozioni come rabbia, tristezza, ansia, pur essendo comunemente considerate emozioni “negative”, esistono per proteggere le persone e i gruppi sociali; esse avvertono l’individuo che “qualcosa non va”. In questo senso, si tratta di emozioni utili all’adattamento al proprio ambiente.
Quello che le emozioni attivano nell’organismo, quando questo è esposto ad uno stimolo che ne altera l’equilibrio, è la risposta di stress.
quando una persona va incontro a stimoli stressanti che avverte essere superiori alla propria capacità di fronteggiarli, allora gli eventi emozionali diventano troppo frequenti e/o troppo intensi, e si assiste ad un progressivo deterioramento delle capacità di recupero da parte dell’individuo e ad una maggiore tendenza ad ammalarsi.
La La rabbia rabbia è l’emozione sgradevole conseguente è l’emozione sgradevole conseguente all’essersi sentiti maltrattati o, comunque, ipersollecitati all’essersi sentiti maltrattati o, comunque, ipersollecitati dall’ambiente. Si è visto che la rabbia espressa dall’ambiente. Si è visto che la rabbia espressa predispone meno all’insorgenza di patologie rispetto alla predispone meno all’insorgenza di patologie rispetto alla rabbia inespressa.rabbia inespressa.
L’aggressività è il comportamento che segue all’emozione della rabbia; l’individuo “arrabbiato” (perché si sente maltrattato) è portato ad attaccare a sua volta gli altri.
L’ostilità è un carattere stabile dell’individuo; determinati convincimenti profondi permeano la visione che l’individuo ha del mondo e lo portano a covare verso gli altri un atteggiamento costante di sfiducia e risentimento.
Gli studi in questo campo hanno mostrato: (a) gli individui caratterialmente ostili, con il loro costante e disorganizzato stato di attivazione fisiologica, sono predisposti ad un più veloce sviluppo di malattia coronarica;
(b) la loro malattia coronarica tende a manifestarsi di più sotto forma di eventi ischemici acuti (infarto, angina instabile preinfartuale, aritmie minacciose, ecc.), che in maniera cronica (p.es., angina da sforzo).
Personalità di tipo A
ANSIA
La persona ansiosa ha paura di qualche cosa e non sa di cosa, nelle fobie lo sa.
Una tensione eccessiva cronica,Attacchi di panico con sensazione di
catastrofe imminenteAtteggiamento evitante o iperattivoAttività ossessivamente ripetuteL’iperattività motoria può diventare
paralizzante.Palpitazioni, respiro corto, tremori,
sudorazione, tachicardia Aumento di rischio di 2,5 volte di incidenza di
coronaropatia
Pertanto, si è reso evidente scientificamente quello che il senso comune sapeva già da sempre, e cioè che un accesso di rabbia può scatenare un infarto.
La differenza rispetto al passato è che adesso le nostre conoscenze di Psicocardiologia non consentono più di assumere un atteggiamento fatalistico e rassegnato nei confronti di caratteristiche psicologiche che hanno la possibilità di accorciare la vita delle persone e di peggiorarne la qualità.
Negli ultimi anni l’American Heart Association ha inserito tra i fattori di rischio cardiovascolare, la DEPRESSIONE, al pari di fumo, ipercolesterolemia e
Sedentarietà.LaDepressione: fattore di rischio di
coronaropatia, aumento di rischio di morte improvvisa per aritmie
NA/DA/5HT
NA/DA/5HT
Epigenoma
l’amigdala, collocata all’interno della porzione mediale del lobo temporale, adiacente all’ippocampo, con la corteccia prefrontale posta anteriormente.
L’amigdala è costituita da tre nuclei principali: basolaterale, corticomediale e centrale.Raggiungono l’amigdala fasci di fibre provenienti da tutti i lobi cerebrali, dalle vie sensoriali e dall’ippocampo. La stimolazione dell’amigdala da parte degli organi sensoriali, aumenta frequenza cardiaca e respiratoria.Essa continua a rilasciare paura dopo un trauma, a meno che le aree prefrontali non riescano ad inibirla
Dall’amigdala partono vie per l’ipotalamo (via amigdalofughe e stria teminale), coinvolte nella risposta vegetativa, vie per il grigio acqueduttale che garantiscono la reazione comportamentale e vie corticali implicate nell’elaborazione emozionale.
Emozioni:amigdalaEmozioni:amigdala(regolazione paura, (regolazione paura, aggressività, panico e fobie)aggressività, panico e fobie)
amigdalaamigdalaCRFCRFACTHACTHSNSSNSCORTISOLOCORTISOLOquando l’ippocampo è saturo di cortisolo BLOCCA CRFquando l’ippocampo è saturo di cortisolo BLOCCA CRF
emozioniemozioni: ippocampo (memoria consapevole): ippocampo (memoria consapevole)
Le connessioni che dal cingolo raggiungono e mettono in connessione ippocampo, amigdala e corteccia prefrontale completano il circuito.
E’ pieno di recettori per il cortisolo.
Le esperienze traumatiche precoci hanno un effetto neurotossico sull’ippocampo e rendono il snc più vulnerabile a futuri eventi stressanti per riduzione del Volume ippocampale (Panksepp,2005)
THE EPIGENOM
E
AMBIENTE
GENI
GENOMA
+
EpigeneticaA Acetylation MMethylation
-+
GR/CORTGR/CORT
CRHCRH
GR/PROGGR/PROG
CORTCORT
DHEASDHEAS
placentaplacenta
HTHT
PITPIT
JungJung
AdrenalAdrenal
ACTHACTH
CRHCRH
PR/PROGPR/PROG
DHEADHEA
ER/E2
ER/E2E2
E2
uterusuterus
Gap JunctionsPG, OTOT receptors
Gap JunctionsPG, OTOT receptors
Prenatal stress and brain development
Prenatal stress and brain development
Brain Res. Rev., 2010Brain Res. Rev., 2010
Maternal CRHand Cortisol
PS
CortisolCortisol
11-HSD2Expression and activity
CRH
Fetal Cortisol and CRHFetal Cortisol and CRH
• Epigenetic modification• Fetal adaptation
Organ structure• Gene expression
Alteration fetalHippocampus and HPA
Alteration fetalHippocampus and HPA
NewbornHPA function
Adult disorders• Hypertension• Type 2 diabetes• Depression
Adult environment
• Obesity• Smoking• Excess salt
Increase/StimulateIncrease/Stimulate
DecreaseDecreaseMother
Mother
PlacentaPlacenta
CortisolCortisol
FoetusFoetus
NewbornNewborn
Alterazioni dimostrate:trauma e Alterazioni dimostrate:trauma e depressionedepressione1-MODIFICAZIONE NELLA
ESPRESSIONE GENETICA DEL GR GENE NELL’IPPOCAMPO
Si instaura durante le prime 3 settimane di vita e la somministrazione di serotoninergici normalizza la risposta ai glucocorticoidi in topi sottoposti a stress da abbandono della figura parentale (Champagne et al.2008, Meaney,2010,Leonardo&Hen 2006)
2-RIDUZIONE DELLA DENSITA’ DEI RECETTORI POST SINAPTICI 5-HT1A NELL’AMIGDALA (21%),giro del cingolo (24%), corpo calloso( 23%) nella corteccia medio-orbitale (19%) e rafe (36%)
3- Down REGULATION DEI REC. 5-HT1A NELL’AMIGDALA (Gross,hen, 2004, gaspar et al 2003)
Perché c’è una ridotta densità dei Perché c’è una ridotta densità dei recettori 5-HT1A nella corteccia recettori 5-HT1A nella corteccia orbito-frontale, nell’amigdala, nel orbito-frontale, nell’amigdala, nel corpo calloso e nel rafe?corpo calloso e nel rafe?
Perché Il cortisolo aumentato dall’evento traumatico reprime la trascrizione di fattori che attivano il gene promotore dei recettori 5-HT1A
Meaney 2010
Studio FraminghamMortalità per IMA
%
RRRR per IM in NIDDM
Myocardial Disfunction
Activation of RAS and SNS
Growth andFibrosis
Ischemia andEnergy depletion
Apoptosis Necrosis
Cell Death
Altered geneexpression
Maggiori nel sesso maschile
Maggiori nelsesso femminile
Remodelling
I pazienti depressi presentano:Ipercortisolemia; Ipertrofia
surrenalica ed Ipofisaria Maggior incidenza ipertensione Maggior frequenza di lesioni
dell’ intima e dell’endotelioRidotta risposta all’ACTH dopo
stimolo con CRF (down regulation recettoriale)
Mancata soppressione del Cortisolo
al test con Desametazone
STRESS AttivazioneSistema Simpatico
CRF
ASSE Ipotalamo-Ipofisi-Surrene
ACTHPOMCΒeta Endorfina
Combattere o Fuggire?Combattere o Fuggire? Combattere o Fuggire?Combattere o Fuggire?
Alterazioni della Reattività e dei Recettori PiastriniciAlterazioni della Reattività e dei Recettori PiastriniciAlterazioni della Reattività e dei Recettori PiastriniciAlterazioni della Reattività e dei Recettori Piastrinici
Piastrine interagiscono con: Piastrine interagiscono con: endotelio, molti fattori endotelio, molti fattori coagulazione (trombina) e coagulazione (trombina) e sono determinanti nel sono determinanti nel processo trombotico che processo trombotico che causa occlusione vasale causa occlusione vasale (attivazione (attivazione
GP II b / III a)GP II b / III a)
Possiedono Recettori Possiedono Recettori adrenergici, serotoninergici e adrenergici, serotoninergici e dopaminergicidopaminergici
Alterazioni della Reattività e dei Recettori PiastriniciAlterazioni della Reattività e dei Recettori PiastriniciAlterazioni della Reattività e dei Recettori PiastriniciAlterazioni della Reattività e dei Recettori Piastrinici
Le piastrine dei depressi mostrano incremento della
densità dei legami recettore 5HT che favoriscono,
quando attivati, aggregazione, l’attivazione dell’ADP, del trombossano e trombina
I pazienti con SCA presentano elevata reattività I pazienti con SCA presentano elevata reattività e attività secretoria (degranulazione) precocee attività secretoria (degranulazione) precoceGli SSRI hanno dimostrato di normalizzare Gli SSRI hanno dimostrato di normalizzare
l’iperreattività piastrinica che si osserva nei pazienti l’iperreattività piastrinica che si osserva nei pazienti con depressione con (e senza ) CADcon depressione con (e senza ) CAD
Ipertensione e Depressione: associazione positiva l’ipertensione è più frequente nei depressi la depressione è più frequente negli ipertesi
Stress e ipertensione: Ipertensione “da camice bianco”Ansia e ipertensione
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
L’attivazione del sistema nervoso simpatico è alla base del meccanismo fisiopatologico che determina l’ipertensione essenziale .Livelli elevati di Nor Adrenalina (marker indiretto di ipertono simpatico) sono stati riscontrati nei pazienti depressi. Il profilo autonomico dei depressi è caratterizzato da ridotta increzione colinergica associata ad aumentata attività alfa e beta adrenergica.
SCA e Stress: Instabilità VentricolareSCA e Stress: Instabilità VentricolareSCA e Stress: Instabilità VentricolareSCA e Stress: Instabilità Ventricolare
E’ noto che la presenza di Extrasistoli Ventricolari (PVC) sia un fattore prognostico negativo dopo IMA. Gli stress psicologici aumentano le PVC ed il rischio di FV
Studio CAST (N.E.J.M, 1991): soppressione Studio CAST (N.E.J.M, 1991): soppressione farmacologica delle PVC nel post IMA non riduce,farmacologica delle PVC nel post IMA non riduce, anzi aumenta mortalitàanzi aumenta mortalità Lo studio CAST II (Am.J.Crit.Care, 1997): trattamentoLo studio CAST II (Am.J.Crit.Care, 1997): trattamento
della depressione nei pazienti con PVC è più efficacedella depressione nei pazienti con PVC è più efficace e meno tossico della terapia anti aritmica e meno tossico della terapia anti aritmica nel ridurre le PVC nel ridurre le PVC Cast II: eventi stressanti e l’Ansia sono predittivi di Cast II: eventi stressanti e l’Ansia sono predittivi di
elevata mortalità nei pazienti con pregresso IMA edelevata mortalità nei pazienti con pregresso IMA ed aritmie ventricolari asintomatichearitmie ventricolari asintomatiche
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
D: Qual è la prevalenza di depressione nei pazienti affetti da IMA nella fase iniziale del ricovero ospedaliero?
R: La Depressione è presente in 1 paziente su 5 tra i ricoverati per IMA (dal 10 al 47%, AA.Vari ). La depressione aumenta la mortalità da 2 a 3 volte dopo SCA o procedura rivascolarizzazione
Dal 60 al 70% dei pazienti che sviluppano una depressione durante la fase di ospedalizzazione per IMA continuano ad esserlo a distanza di mesi e anni
EVIDENZA FORTE: nei pazienti con IMA EVIDENZA FORTE: nei pazienti con IMA la depressione è un evento frequente nel la depressione è un evento frequente nel momento dell’ospedalizzazione. momento dell’ospedalizzazione. Persiste per mesi ed anni se non trattataPersiste per mesi ed anni se non trattata
D: C’è un nesso di causa tra Depressione e Malattie CV, indipendente dagli
altri fattori di rischio?
R: SI Poiché la Mortalità CV nei pazienti depressi è 3 volte superiore rispetto ai controlli, la Depressione rappresenta un FATTORE DI RISCHIO INDIPENDENTE
per Malattia CV
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
D: I pazienti depressi dopo Evento CV presentano prognosi migliore se trattati efficacemente per la depressione?
R: EVIDENZE FORTI :1. Il trattamento dei fattori psico sociali e 2. Il trattamento con anti depressivi (SSRI) è
efficace nel migliorare la prognosi.
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D: Il trattamento della fase acuta dell’IMA e la prevenzione secondaria devono essere differenti nei pazienti depressi rispetto a quelli non? R: I malati CV affetti da depressione presentano peggior compliance alla terapia ed alle misure di prevenzione secondaria;
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
D: La depressione èD: La depressione è CAUSA CAUSA oo EFFETTO EFFETTO di MCV? di MCV?
R: E’ evidente che la depressione è spesso una complicanza di una MCV; ne peggiora fortemente prognosi, la qualità di vita etc.
La depressione determina peggioramento della qualità di vita dopo IMA :Ritorno al lavoroRipresa funzioni sociali/pubblicheAttività e soddisfazione sessualeModifica dello stile di vitaCattiva compliance terapeutica
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
L’associazione depressione- MCV, L’associazione depressione- MCV, prevale nel sesso maschile; un evento prevale nel sesso maschile; un evento CV mina spesso il “MACHISMO”CV mina spesso il “MACHISMO”
Se depressione è legata alle MCV attraverso meccanismiSe depressione è legata alle MCV attraverso meccanismi comportamentali e psico sociali, un loro adeguato trattamentocomportamentali e psico sociali, un loro adeguato trattamento può migliorare la qualità di vita, la compliance e la prognosi?può migliorare la qualità di vita, la compliance e la prognosi?
Se la depressione è legata alla malattia CV da meccanismi bio – Se la depressione è legata alla malattia CV da meccanismi bio –
umorali, il suo trattamento può condurre ad una prognosiumorali, il suo trattamento può condurre ad una prognosi
migliore delle MCV?migliore delle MCV?
D: Esistono terapie efficaci per trattare la depressione nel paziente CV?
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
SADHART (Sertraline Anti Depressant Heart Attack Trial):
369 pz depressi ricoverati in Ospedale per SCA (74% IMA, 26% Anginainstabile) che rispondevano ai criteri DSM IV per depressione maggiore trattati in doppio cieco con SSRI (Sertralina) 24 settimane:
Am. J. Cardiol. 92 (11): 1271-6; 2003
RISULTATI: Efficacia e Sicurezza della Sertralina Miglioramento della Qualità di vita Riduzione dell’attività piastrinica indipendente
dalla concomitante assunzione di ASA o Clopidogrel Nessun effetto significativo sulla mortalità a 24 settimane
D: Esistono terapie efficaci per trattare la depressione nel paziente CV?
Letteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CVLetteratura ed evidenze cliniche su depressione e malattie CV
ENRICHD (Enhancing Recovery in Coronary Heart Disease):Am. Heart J. 2002; 350:473-480
Valutati su 2481 PZ con depressione insorta nel 1° mese dopo IMA (valutata con la scala di Hamilton):Efficacia della terapia cognitivo comportamentaleEfficacia dal trattamento farmacologico con SSRIEfficacia del trattamento convenzionale
RISULTATI (follow-up di 29 mesi): Tutti i trattamenti migliorano gestione stress post evento,
la depressione (score Hamilton significativamente migliorato) I pazienti trattati con SSRI presentavano al termine del follow-up
miglior la sopravivenza rispetto gruppo “solito trattamento”
Grazie
Marilena Capriotti