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LE NAVI A VELA Per quel che ci è dato di conoscere la prima civiltà che organÌ2zò la costruzione di navi con criteri ben definiti è quella egizia. Innumerevoli bassorilievi ed incisioni ci hanno tramandato le forme delle prime navi che percorsero il Nilo e la loro destinazione. Grosse navi per trasporto di blocchi di pietra, per il trasporto del grano, funerarie, da guerra, ecc. Agli egizi successero i fenici ed i greci con slanciatissime navi da guerra e sempre più pesanti navi per il commercio. Prende molto sviluppo la navigazione a remi e il Mediterraneo orientale viene percorso in tutte le direzioni. Con i romani le navi si fanno più robuste ed aumentano gli ordini di remi fino a cinque. Compaiono attrezzature belliche appositamente concepite per il tipo di combattimento dei romani come-i rostri ed il ponte uncinato che consente ai combattenti di trasferirisi in massa sulla nave nemica. Con la caduta dell'impero romano si sviluppano le potenze continentali ed il mare perde importanza. Quindi per alcuni secoli lo sviluppo delle navi è molto lento. Dal X secolo però riprende velocemente il progredire delle navi per. merito dei normanni che compiono notevolissime imprese con imbarcazioni molto snelle miste a remi e vela. Sono gli ormai famosi drakar che sì spìnsero fino in Groenlandia e sullo stesso continente americano. Nel XV secolo le prime navi si avventurano in Atlantico esplorando le coste occidentali dell'Africa. Si tratta ancora di navi lente, non armate se non in maniera molto scarsa e di tonnellaggio modesto. Solo nel XVI secolo, ad opera di Olandesi e Inglesi, le costruzioni navali giungono ad un livello soddisfacente. La scopetta di Colombo ha spinto l'Europa verso nuovi mondi e l'Atlantico è percorso in tutti i sensi da grandi navi, molte progettate appositamente per il combattimento. La mole delle navi ed il loro armamento continuerà ad aumentare ed a perfe- zionarsi fino al XIX secolo ma senza sostanziali modificazioni.

LE NAVI A VELA

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Page 1: LE NAVI A VELA

LE NAVI A VELA

Per quel che ci è dato di conoscere la prima civiltà che organÌ2zò la costruzione di navi con criteri ben definiti è quella egizia.

Innumerevoli bassorilievi ed incisioni ci hanno tramandato le forme delle prime navi che percorsero il Nilo e la loro destinazione. Grosse navi per trasporto di blocchi di pietra, per il trasporto del grano, funerarie, da guerra, ecc.

Agli egizi successero i fenici ed i greci con slanciatissime navi da guerra e sempre più pesanti navi per il commercio. Prende molto sviluppo la navigazione a remi e il Mediterraneo orientale viene percorso in tutte le direzioni.

Con i romani le navi si fanno più robuste ed aumentano gli ordini di remi fino a cinque. Compaiono attrezzature belliche appositamente concepite per il tipo di combattimento dei romani come-i rostri ed il ponte uncinato che consente ai combattenti di trasferirisi in massa sulla nave nemica.

Con la caduta dell'impero romano si sviluppano le potenze continentali ed il mare perde importanza. Quindi per alcuni secoli lo sviluppo delle navi è molto lento.

Dal X secolo però riprende velocemente il progredire delle navi per. merito dei normanni che compiono notevolissime imprese con imbarcazioni molto snelle miste a remi e vela. Sono gli ormai famosi drakar che sì spìnsero fino in Groenlandia e sullo stesso continente americano.

Nel XV secolo le prime navi si avventurano in Atlantico esplorando le coste occidentali dell'Africa. Si tratta ancora di navi lente, non armate se non in maniera molto scarsa e di tonnellaggio modesto.

Solo nel XVI secolo, ad opera di Olandesi e Inglesi, le costruzioni navali giungono ad un livello soddisfacente. La scopetta di Colombo ha spinto l'Europa verso nuovi mondi e l'Atlantico è percorso in tutti i sensi da grandi navi, molte progettate appositamente per il combattimento.

La mole delle navi ed il loro armamento continuerà ad aumentare ed a perfe-zionarsi fino al XIX secolo ma senza sostanziali modificazioni.

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Abbiamo perciò grandi vascelli di vario rango a seconda dei ponti e delle bocche da fuoco imbarcate che possono essere fino a 140 ed in qualche caso an-cor più.

La marineria velica raggiunge però l'apice con i clipper, velocissimi mercantili dalla vertiginosa alberatura che stabiliscono veri e propri record di velocità nella traversata da un continente all'altro.

Le prime navi a vapore dovettero soccombere di fronte a questi véri e propri levrieri del mare.

Le navi a vela si distinguono fra di loro dalle caratteristiche delle singole attrezzature.

Gli alberi di un veliero, in genere fino a quattro (le eccezioni sono però tante e le più disparate come ad esempio le grandi golette americane e tedesche che portavano fino a sei alberi ed oltre) vengono chiamati a partire da prora: Albero di bompresso, posto all'estrema prora in posizione fortemente inclinata in avanti; albero di trinchetto, il primo in posizione verticale; albero di maestra che è il più alto e forte e albero di mezzana o palo a seconda dell'attrezzatura che sostiene.

Elencare tutti i tipi di navi che dall'antichità ad oggi hanno solcato i mari è impresa quanto mai ardua. Ci limiteremo pertanto ad elencare, raffigurandoli, tutti quei tipi di navi che abbiano caratteristiche distintive sufficientemente evidenti.

Nave Egizia (XV secolo a.C.), (Fig. 68). Nave Fenicia (XIV secolo a.C.), (Fig. 69). Nave da guerra Fenicia (VI secolo a.C.), (Fig. 70). Nave oneraria Romana (I secolo), (Fig. 71). Biera Greca (I secolo), (Fig. 72). Liburna Romana (I secolo), (Fig. 73). Galera o Galea (XII - XVI secolo), (Fig. 74). Drakar Vikingo (X secolo), (Figg. 75 e 76). Cocca Mediterranea (XIII secolo), (Fig. 77). Caracca (XV secolo), (Figg. 78 e 79). Galeazza (XVI secolo), (Figg. 80 e 81). Galeone (XVI secolo), (Figg. 82 e 83). Nave Mediterranea (XVI secolo), (Fig. 84). Caravella (XVI secolo), (Fig. 85). Fregata (XVII secolo), (Fig. 86). Sciabecco (XVII secolo), (Fig. 87). Corvetta (XVIII secolo), (Fig. 88). Vascello (XVIII - XIX secolo), (Figg. 89 e 90). Clipper (XIX - XX secolo), (Figg. 91, 92 e 121).

Come già detto in questa elencazione pressoché cronologica, sono compresi tutti quei tipi di navi che per le loro caratteristiche si differenziano con evidenza.

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Fig. 68 Nave egizia del XV secolo a. C

Fig. 69 Nave fenicia del XIV secolo a. C.

Fig. 70 Nave fenicia da guerra del VI secolo a. C.

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Fig. 71 Caratteristica nave oneraria romana del I secolo.

Fig. 72 Biera greca del I secolo.

Fig. 73 Liburna romana del I secolo.

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Fig. 74 Galera mediterranea (dal XII al XVI secolo).

Fig. 75 Nave vichinga del \ secolo.

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Fig. 76 Nave drago di Oseberg rinvenuta nel 1904 presso Tonsberg in Norvegia ed attualmente

conservata nel museo di Oslo.

Fig. 77 Cocca mediterranea del XIII secolo.

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Fig. 78 Caracca della Galizia del XV secolo. È verosimilmente l'aspetto della Santa Maria di

Colombo.

Fig. 79 Caracca mediterranea.

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Fig. 80 Galeazza veneziana del XVI secolo.

Fig. 81 Galeazza del XVII secolo.

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Fig. 82 Galeone olandese del XVI secolo.

Fig. 83 Galeone del XVI secolo.

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Fig. 84 Nave mediterranea del XVI secolo

Fig. 8; Caravella del XVI secolo.

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Fig. 86 Fregata inglese del XVII secolo (Bounty).

Fig. 87 Sciabecco del XVII secolo.

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Fig. 88 Corvetta francese del XVIII secolo.

Fig. 89 Vascello (XVIII-XIX secolo).

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Fig. 90 Vascello (XVIII-XIX secolo).

Fig. 91 Clipper del XIX secolo (Fliyng Cloud).

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Fig. 92 Modello del clipper Cutty Sark.

Fig. 93 Nave a cinque alberi verticali armati a vele quadre.

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Fig. 94 Cinque alberi a palo (l'ultimo albero è a vele auriche).

Fig. 95 Grande goletta a sette alberi tutti a vele auriche.

Fig. 96 Nave a quattro alberi verticali armati a vele quadre.

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Fig. 97 Nave a palo (l'ultimo albero è a vele auriche).

Fig. 98 Goletta a quattro alberi tutti a vele auriche.

Fig. 99 Nave. Tre alberi tutti a vele quadre.

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Fig. 100 Brigantino a palo. La mezzana è armata a vele auriche.

Fig. IDI Goletta a palo. Tre alberi ver-ticali tutti a vele auriche.

Fig. 102 Nave goletta. Tre alberi verti-cali. Trinchetto a vele quadre, maestra e

mezzana a vele auriche.

Fig. 103 Brigantino. Due alberi verti-cali a vele quadre.

Fig. 104 Goletta. Dua alberi verticali a vele auriche.

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Fig. 105 Brigantino-goletta. Due alberi verticali. Trinchetto a vele quadre e maestra a vele auriche. Detto anche schooner.

Fig. 106 Goletta a gabbiola. Due alberi verticali a vele auriche con qualche vela

quadra al belvedere.

Fig. 107 Bombarda. Come lo schooner ma con il primo albero molto arretrato.

Quindi nell'ordine maestra e mezzina anziché trinchetto e maestra.

Fig. 108 Velacciere. Tre alberi. Trin-chetto a vele quadre e gli altri a vele latine.

Fig. 109 Sciabecco. Tre alberi spesso inclinati verso prora. Trinchetto e maestra a vele latine e mezzana con vela aurica.

Fig. no Trabaccolo. Due alberi verti cali con vele al terzo.

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Fig. in Feluca. Due alberi verticali con vele latine a calcese.

Fig. 112 Bovo. Due alberi verticali. Mae-stra arretrata con vela latina e mezzana con

vela aurica. Grandi fiocchi.

Fig. 113 Tartana. Un albero verticale con vela latina e polaccone al bompresso.

Fig. 114 Navicello. Un albero verticale con vela latina ed uno obliquo in avanti

con polaccone.

Fig. 115 Bilancella. Un albero verticale con vela latina e buttafuori con polaccone.

Fig. 116 Cutter. Un albero verticale con randa, controranda e fiocchi.

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Fig. 117 Giunca cinese. Ricostruzione cinematografica.,

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Fig. 118 Vascello di secondo rango del XVII secolo con manovre fisse e correnti.

A queste andrebbero poi aggiunte tutte le variazioni e le derivazioni e le imbarcazioni tipiche locali (baggale, bilancieri, sampang, giunche (Fig. 117), bragozzi, feluche, filugoni, polacche, uccheri, tartane, orche, pinchi, sandali, ecc.) che sono in numero praticamente incalcolabile.

Di tutte le navi dell'antichità alcune, a causa di eventi bellici o viaggi di sco-perta, si sono rese particolarmente note.

Famosissima ad esempio la quinquireme di Caio Duilio, ricostruita più o meno fedelmente per almeno una diecina di film storici, le galeazze veneziane per l'apporto determinante nella battaglia di Lepanto, la Victory di Nelson, la Golden Hind di Sir Drake, l'Endeavour del Gap. Cook, per non parlare delle celeberrime caravelle di Colombo.

Le moderne navi a vela si dividono anch'esse in molte categorie delle quali diamo di seguito le maggiori: (figure e nomenclature da 93 a 116).

L'elencazione non sarebbe finita qui essendovi ancora molti altri tipi di im-barcazioni a vela. Sono comunque meno noti o limitati ad una determinata regione o zona e pertanto meno qualificati a comparire in una elencazione internazionale.