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LE NUOVE REGOLE SUL TRASPORTO DELLE MERCI PERICOLOSE Milano, 17 marzo 2005 Renato Mari FEDERCHIMICA CONFINDUSTRIA Seminario ASSICC - Federchimica

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LE NUOVE REGOLE SUL TRASPORTO DELLE MERCI

PERICOLOSE

Milano, 17 marzo 2005

Renato Mari

FEDERCHIMICACONFINDUSTRIA

Seminario ASSICC - Federchimica

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ADR 2005Novità principali

Gli emendamenti ADR 2005 sono raccolti in circa 150 pagine e impattano su tutte le Parti del suddetto Regolamento. Punti topici sono:Parte 1: introduzione di nuove prescrizioni

concernenti la “security” al fine di prevenire un uso improprio di materie pericolose per atti terroristici; revisione delle disposizioni per il rinnovo del certificato del “Consulente per la sicurezza dei trasporti”.

Parte 2: revisione delle disposizioni per la classificazione degli aerosol infiammabili, delle sostanze corrosive per i metalli, delle sostanze infettanti, delle sostanze inquinanti per l’ambiente acquatico.

Parte 3: modificazioni varie relative alle istruzioni concernenti il trasporto in colli e in cisterna per merci pericolose già listate in Tabella A; 90 nuove rubriche ONU; molte nuove rubriche per differenziare sostanze chimiche trasportate allo stato solido, liquido o in soluzione.

Parte 4: revisione delle disposizioni per testare la compatibilità chimica di imballaggi e GIR di plastica; revisione delle disposizioni per gas refrigerati, sostanze infettanti (inclusi i campioni di diagnostica), batterie usate.

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Parte 5: nuove prescrizioni per i pannelli arancione; revisione delle prescrizioni della documentazione per il trasporto multimodale;

Parte 6: revisione delle prescrizioni per i recipienti criogenici; i generatori aerosol; verifiche di prova e approvazione dei recipienti per gas; imballaggio di materiale radioattivo; emendamenti vari di prescrizioni relative alle cisterne e ai CGEM; nuove disposizioni relative ai “contenitori per la rinfusa”.

Parte 7: revisione delle disposizioni per il trasporto di merci pericolose relative alla rinfusa.

Parte 8: nuove disposizioni per il corso di aggiornamento finalizzato al rinnovo del certificato di formazione professionale del conducente (CFP).

Parte 9: revisione totale completa di tutti i capitoli che contemplano procedure migliorate per l’approvazione di tipo dei veicoli e nuove prescrizioni per i riscaldatori di combustione.

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PARTE 4PARTE 4

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4.1.1.19 Verifica della compatibilità chimica di imballaggi di plastica di polietilene ad alto peso molecolare e medio peso molecolare, compresi i GIR, mediante assimilazione delle sostanze di riempimento ai liquidi standard

Introduzione di una nuova sottosezione 4.1.1.19 con la quale sono stati definiti i criteri e le modalità per la verifica della compatibilità chimica delle materie trasportate con gli imballaggi in plastica (GIR compresi), utilizzando a tale scopo liquidi standard ai quali assimilare le materie trasportate. Questa sottosezione, e in particolare la tabella di seguito citata, sostituiscono il paragrafo (e la tabella) 6.2.6.2 dell’ADR 2003.

Nella tabella 4.1.1.19.6 è riportata la lista di rubriche (identificate in ordine di n° ONU, e caratterizzate dalla denominazione ufficiale di trasporto, descrizione, classe, codice di classificazione e gruppo di imballaggio) per ognuna delle quali viene indicato il liquido standard al quale ogni materia può essere assimilata ai fini della prova di compatibilità.

Per le materie presenti nella lista della tabella 4.1.1.19.6, nominalmente menzionate e per le quali sia indicato un liquido standard, la compatibilità chimica è verificata provando il prototipo di un imballaggio con il liquido indicato; altrimenti si deve seguire la procedura indicata nel paragrafo 4.1.1.19.5 applicando la “regola delle rubriche collettive” ove indicata in colonna 5 della tabella 4.1.1.19.6 “Lista delle materie assimilate”. Qualora infine la materia non sia presente nella lista di cui sopra, è necessario procedere alle prove di compatibilità indicate nel capitolo 6.5 (6.1.5.2.5 o 6.1.5.2.7 per gli imballaggi; 6.5.4.3.3 o 6.5.4.3.6 per i GIR).

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La compatibilità chimica della sostanza di riempimento si intende verificata se un liquido standard o una miscela di liquidi standard è ad essa assimilata nella colonna 5 della tabella 4.1.1.19.6 “Lista delle materie assimilabili” e se il prototipo è approvato per questo o questi liquidi standard.

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Fig. 4.1.1.19.1:Schema per l’assimilazione delle sostanze di riempimento ai liquidi standard

Classificazione della sostanza inaccordo alla Parte 2 per determinare ilnumero UN e il gruppo di imballaggio

La sostanzao il gruppo di sostanzesono menzionati pernome nella lista di

assimilazione?

Il numero UNe il gruppo di

imballaggio sonoinclusi nella lista di

assimilazione?

Sono richiestiulteriori test (v.4.1.1.19.1)

No

Si

No

La lista diassimilazione indicail liquido standard ola combinazione diliquidi standard?

No

Continuare con "Regole per le rubriche collettive"

La compatibilitàchimica può essere

considerataverificata, se il

prototipo diimballaggio/GIR è

stato testato conliquido(i) standard

indicato(i); puòessere consideratavalida anche per lesoluzioni acquose

SiSi

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UNNo.

Proper shipping nameor

technical name

Description Class Classifi-cationCode

Packinggroup

Standard liquid

3.1.2 3.1.2 2.2 2.2 2.1.1.3

(1) (2a) (2b) (3a) (3b) (4) (5)

1090 Acetone 3 F1 II Mixture of hydrocarbonsRemark: applicable only,

if it is proved that thepermeability of thesubstance out of thepackage intended for

carriage has an acceptablelevel

1093 Acrylonitrile, stabilized 3 FT1 I n-Butyl acetate/n-butyl acetate-saturated

wetting solution

1104 Amyl acetates pure isomers and isomericmixture

3 F1 III n-Butyl acetate/n-butyl acetate-saturated

wetting solution

1105 Pentanols pure isomers and isomericmixture

3 F1 II/III n-Butyl acetate/n-butyl acetate-saturated

wetting solution

1106 Amylamines pure isomers and isomericmixture

3 FC II/III Mixture of hydrocarbonsand

wetting solution

1109 Amyl formates pure isomers and isomericmixture

3 F1 III n-Butyl acetate/n-butyl acetate-saturated

wetting solution

1120 Butanols pure isomers and isomericmixture

3 F1 II/III Acetic acid

1123 Butyl acetates pure isomers and isomericmixture

3 F1 II/III n-Butyl acetate/n-butyl acetate-saturated

wetting solution

1125 n-Butylamine 3 FC II Mixture of hydrocarbonsand

wetting solution

1128 n-Butyl formate 3 F1 II n-Butyl acetate/n-butyl acetate-saturated

wetting solution

1129 Butyraldehyde 3 F1 II Mixture of hydrocarbons

1133 Adhesives containing flammable liquid 3 F1 I/II/III Rule for collective entries

4.1.1.19.6: LISTA DI ASSIMILAZIONE

La colonna 5 indica il liquido standard o la combinazione di liquidi standard ai quali la sostanza può essere assimilata.

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MISURE TRANSITORIE

1.6.1.7 Le approvazioni dei prototipi di fusti, taniche e imballaggi compositi di polietilene a massa molecolare elevata o media, rilasciate prima del 1° luglio 2005, secondo le disposizioni del 6.1.5.2.6 applicabili fino al 31 dicembre 2004, ma che non soddisfano le disposizioni del 4.1.1.19, continuano ad essere valide fino al 31 dicembre 2009. Tutti gli imballaggi costruiti e marcati sulla base di queste approvazioni potranno ancora essere usati fino al termine della loro durata di utilizzazione determinata al 4.1.1.15.

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4.1.6.14 - NUOVI RIFERIMENTI A STANDARD ISO ED EN PER RECIPIENTI A PRESSIONE

Norme Paragrafo ADR applicabile

Oggetto

ISO 11114-1: 1997

ISO 11114-2: 2000

4.1.6.2 Compatibilità materiali bombola e valvola con il gas

ISO 11621: 1997

EN 1795: 1997

4.1.6.4 Procedure per il cambio di gas

ISO 11279:1999 (Annesso B)

EN 849: 1996/A2: 2001 (Annesso A)

EN 13152: 2001

EN 13153: 2001

4.1.6.8 (Protezione valvole)

Specifiche e tipo di prove per bombole di gasProve e specifiche di valvole per bombole per GPL a chiusura automaticaProve e specifiche di valvole per bombole per GPL a chiusura manuale

ISO 11117: 1998

EN 962: 1996/A2: 2000

4.1.6.8 (b) e (c)Cappellotto valvole e protezione valvole per bombole gas industriale e medicale - Progettazione, costruzione, prove

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4.1.4 – NUOVE ISTRUZIONI DI IMBALLAGGIO

Istruzione di imballaggio P200: è stato aggiunto un nuovo paragrafo 7 e modificato l’esistente paragrafo 10 (ora 11) per indicare le condizioni e le norme di riferimento per il riempimento delle bombole di gas.

In particolare:

(7):Il riempimento dei recipienti può essere effettuato soltanto dai centri appositamente attrezzati, con procedure appropriate e personale qualificato. Le procedure devono includere i controlli:- della conformità alla regolamentazione dei recipienti

e degli accessori;

- della loro compatibilità con il prodotto da trasportare;

- della assenza di danni che potrebbero pregiudicarne la sicurezza;

- del rispetto del grado o della pressione di riempimento, in quanto applicabile;

- delle marcature e identificazioni prescritte.

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DISPOSIZIONI PARTICOLARI RELATIVE AI RECIPIENTI A PRESSIONE (Istruzione di Imballaggio P200)

4.1.6.4 I recipienti a pressione che hanno precedentemente contenuto una materia corrosiva di Classe 8 o una materia di un’altra classe con rischio sussidiario di corrosività non possono essere utilizzati per il trasporto di materie della Classe 2 (gas) se non hanno subito il controllo e le prove previste al 6.2.1.5 (caratteristiche meccaniche, spessore minimo delle pareti, stato esterno e interno dei recipienti, ispezione filettatura del bocchello, pressione idraulica, controllo delle marcature, ecc.).

4.1.6.5 Dopo il riempimento del recipiente a pressione o del recipiente criogenico, lo speditore deve verificare la tenuta delle chiusure e dell’equipaggiamento.

4.1.6.9 I recipienti a pressione non ricaricabili non devono essere utilizzati per i gas tossici aventi una CL50 inferiore o uguale a 200 ml/m3.

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UN 3373

Si ricorda che nell’edizione 2003 era richiesto, invece del marchio, l’apposizione della seguente frase: “CAMPIONE DI DIAGNOSTICA”

Istruzione di imballaggio P650: si applica al numero ONU 3373 (materie infettanti di Categoria B). Ha subito una revisione più significativa. In primo luogo viene richiesto che i colli siano marcati, su un fondo di colore contrastante, con il seguente marchio:

Istruzioni di imballaggio P620: si applica ai numeri ONU 2814 e 2900 (materie infettanti di Categoria A). Oltre a una revisione di carattere essenzialmente editoriale, è stato introdotto l’obbligo di un imballaggio esterno rigido.

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- è stato eliminato il limite di 500 ml e 500 g per i recipienti primari

- è esplicitamente richiesto che gli imballaggi secondari siano a tenuta

- sono stati aggiunti i necessari requisiti per i campioni trasportati refrigerati o congelati (con ghiaccio, ghiaccio secco e azoto liquido)

- è stato aggiunto un obbligo per i fabbricanti e i distributori di questi imballaggi di fornire chiare indicazioni allo speditore (che può anche essere un paziente) per il loro riempimento e chiusura

- è infine richiesto che, in casi di perdita di materie infettanti nel veicolo o nel contenitore, si proceda ad una pulizia e, se necessario, disinfezione o decontaminazione, controllando altresì le altre merci eventualmente presenti.

Istruzione di imballaggio P903b: contiene i requisiti semplificati per il trasporto di batterie al litio usate.

Sono state inoltre apportate le seguenti modifiche:

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4.3.5 - TRASPORTO IN CISTERNE

- Aggiunte nuove disposizioni speciali: TP 32, TP 33, TP 34, TU 37, TU 38 (riservato) e TU 39.

N.B.Di particolare importanza l’aggiunta di TU 37 al numero UN 3373 (Materie infettanti di Categoria B) che precisa le tipologie di materie infettanti che possono essere trasportate in cisterna; a tale numero UN vengono inoltre assegnate le altre disposizioni speciali per cisterne che, nell’edizione 2003, caratterizzavano le altre materie infettanti del Gruppo di rischio 2, identificate con i numeri UN 2814 e 2900.

- Modificate le disposizioni speciali TP 3, TP5, TP 13.

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PARTE 5PARTE 5

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MARCATURA E PANNELLATURA

5.1.2.1(a): Sovraimballaggi: devono essere marcati anche con le parole “SOVRAIMBALLAGGI”.

5.2.2.2.2: Etichetta Orientamento Colli: le frecce possono essere anche di colore rosso, oltre che nere.

5.3.2.2.1: Pannello arancione veicoli: i pannelli devono avere altezza di 30 cm (anziché non meno di 30 cm) e bordo perimetrale nero di 15 mm di spessore anziché 15 mm di spessore massimo). Il pannello arancio può essere separato da una linea nera orizzontale di 15 mm di spessore attraversante la segnalazione a mezz’altezza. Sono ammesse tolleranze ± 10% relativamente alle dimensioni di cui sopra.

N.B.: I pannelli arancio conformi alle disposizioni applicabili fino al 31 dicembre 2004 possono continuare ad essere utilizzati (v. Disposizioni transitorie 1.6.1.8).

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5.4.1 DOCUMENTO DI TRASPORTO PER CONTENITORI VUOTI NON PULITI

Il richiamo alla “quantità totale” non si applica ai sistemi di contenimento vuoti e non bonificati.

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5.4.1.1.1.c Documento di trasporto per sostanze non soggette a etichettatura

Per le sostanze e articoli per i quali nessun modello di etichetta è riportato in colonna 5 della Tabella A (UN 2211, UN 3314, UN 3359, UN 3373) occorre fare riferimento nel documento di trasporto alla loro classe.

P.es.: UN 2211, POLIMERI ESPANSIBILI IN GRANULI, 9, III

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5.4.1.1.6 - DOCUMENTO DI TRASPORTO PER CONTENITORI VUOTI NON PULITI

Come per i contenitori pieni il riferimento è all’etichetta/e di pericolo e non più alla classe ADR.

P.es.: imballaggio vuoto non pulito che aveva contenuto alcool allilico:

ADR 2003 ADR 2005

IMBALLAGGIO VUOTO, 6.1

IMBALLAGGIO VUOTO 6.1 (3)

P.es.: veicolo-cisterna vuoto non bonificato che aveva contenuto alcool allilico:

ADR 2003

VEICOLO-CISTERNA VUOTO, 6.1, ULTIMO CARICO: UN 1098 ALCOOL ALLILICO

ADR 2005

VEICOLO-CISTERNA VUOTO, ULTIMO CARICO: UN 1098 ALCOOL ALLILICO, 6.1 (3)

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5.4.1.1.7 – Documento di trasporto ADR per spedizioni comportanti un percorso marittimo o aereo

Sostituire il riferimento 1.1.4.2 (ADR 2003) con 1.1.4.2.1 (ADR 2005) nella dicitura integrativa sul documento di trasporto:

“Trasporto secondo 1.1.4.2.1”

5.4.1.2.2.b – Documento di trasporto ADR per recipienti a pressione ricaricabili scaduti di controllo inviati al centro prove ispettive o all’eliminazioneSostituire il riferimento 4.1.6.5 (ADR 2003) con 4.1.6.10

(ADR 2005) nella dicitura integrativa sul documento di trasporto:

“Trasporto secondo 4.1.6.10”

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Documento di trasporto per le sostanze infettanti di Classe

6.2

Obbligo dell’indicazione del nome e numero di telefono di una persona responsabile.

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5.3.2.3.1 – Numeri di identificazione del pericolo (Kemler)

- Per le materie della Classe 1 deve essere utilizzato come numero di identificazione del pericolo il codice di classificazione composto dal numero della divisione e dalla lettera del gruppo di compatibilità:

1.5 D per il trasporto di esplosivo da mina di tipo B (UN 0331) e di tipo E (UN 0332) in cisterne mobili.

- Eliminati i seguenti numeri di identificazione del pericolo:

72; 723; 73; 74; 75; 76

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DISPOSIZIONE SPECIALE SP 640 (5.4.1.1.16)

Le caratteristiche fisiche e tecniche menzionate in colonna 2 della Tabella A del capitolo 3.2 sono intese a stabilire condizioni diverse di trasporto per materie aventi lo stesso numero UN e appartenenti allo stesso Gruppo di Imballaggio.

Per identificare queste condizioni di trasporto, ai particolari richiesti nel documento di trasporto deve essere aggiunto:

“Disposizione speciale 640 X”

dove X è la lettera in carattere maiuscolo che segue il riferimento alla Disposizione Speciale 640 in colonna 6 della Tabella A, nel Capitolo 3.2.

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Le disposizioni speciali da “640 A” a “640 O” dipendono dalle proprietà della materia richiamate nella rubrica di colonna 2 della Tabella A del Capitolo 3.2, come di seguito descritto:

640 A: per sostanze di G.I. I, con tensione di vapore a 50 °C maggiore di 175 kPa;

640 B: per sostanze di G.I. I, con tensione di vapore a 50 °C maggiore di 110 kPa, ma non superiore a 175 kPa;

640 C: per sostanze di G.I. II, con tensione di vapore a 50 °C maggiore di 110 kPa, ma non superiore a 175 kPa;

640 D: per sostanze di G.I. II, con tensione di vapore a 50 °C non superiore a 110 kPa;

640 E: per sostanze di G.I. III, diverse da quelle menzionate sotto 640 F, 640 G, 640 M;

640 F: per sostanze di G.I. III, viscose, aventi punto di infiammabilità inferiore a 23 °C, con tensione di vapore a 50 °C maggiore a 175 kPa;

640 G: per sostanze di G.I. III, viscose, aventi punto di infiammabilità inferiore a 23 °C, con tensione di vapore a 50 °C maggiore di 110 kPa, ma non superiore a 175 kPa;

640 H: per sostanze di G.I. III, viscose, aventi punto di infiammabilità inferiore a 23 °C, con tensione di vapore a 50 °C maggiore a 110 kPa;

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640 I: per UN 1790, Acido Fluoridrico, rubrica “con più dell’85% di acido fluoridrico”;

640 J: per UN 1790, Acido Fluoridrico, rubrica “con più dell’60%, ma non più dell’85% di acido fluoridrico”;

640 K: per UN 1202, Carburante Diesel o Gasolio o Olio da Riscaldamento Leggero, rubrica “ con punto di infiammabilità non superiore a 61 °C”;

640 L: per UN 1202, Carburante Diesel, conforme alla norma EN 590:1993, o Gasolio o Olio da Riscaldamento Leggero, rubrica “ con punto di infiammabilità definito dalla norma EN 590:1993”;

640 M: per UN 1202, Carburante Diesel o Gasolio o Olio da Riscaldamento Leggero, rubrica “con punto di infiammabilità compreso tra 61 °C e 100 °C”;

640 N: per UN 2015, Perossido di Idrogeno in soluzione acquosa stabilizzata, rubrica “con più del 70% di perossido di idrogeno”;

640 O: per UN 2015, Perossido di Idrogeno in soluzione acquosa stabilizzata, rubrica “con più del 60% di perossido di idrogeno e non più del 70% di perossido di idrogeno”.

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5.4.1.1.16 - DISPOSIZIONE SPECIALE 640 X

Il riferimento alla “Disposizione speciale 640 X” sul documento di trasporto interviene ove vi siano le condizioni di cui al Capitolo 3.3 che ne limita ora l’applicazione solo al trasporto in cisterne ADR.

ADR 2003 ADR 2005

A condizione che le caratteristiche fisiche e tecniche di cui alla colonna 2 della Tabella A non implichino un differente numero di identificazione del pericolo (Kemler) nella colonna 20 della Tabella A:- merci imballate secondo l’istruzione

di imballaggio P001;

- materie e preparati del n. UN 2015 (perossido di idrogeno in soluzione >60% di H2O2) imballati secondo l’istruzione di imballaggio P501;

- trasporto in cisterne portatili;

- trasporto in un tipo di cisterna che risponde, per sostanze di uno specifico gruppo di imballaggio di uno specifico numero UN, almeno ai requisiti più restrittivi.

- trasporto in un tipo di cisterna che risponde, per sostanze di uno specifico gruppo di imballaggio di uno specifico numero UN, almeno ai requisiti più restrittivi.

ESENZIONI DALL’OBBLIGO DELL’ APPROVAZIONE SPECIALE SP 640 X SUL DDT

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UN NOME Classe Gruppo Imballaggio

Codice Cisterna

Descrizione cisterna

3295

3295

3295

IDROCARBURI LIQUIDI, n.a.s (tensione di vapore a 50 °C > 175 kPa)

3 I L4BN Cisterna per liquidi (L), costruita per una pressione di calcolo di 4 bar (4), con aperture di riempimento o svuotamento in basso con 3 chiusure (B), senza dispositivo di aerazione e non chiusa ermeticamente (N)IDROCARBURI

LIQUIDI, n.a.s (tensione di vapore a 50 °C > 110 kPa ma ≤ 175 kPa)

3 I L1.5BN Cisterna per liquidi (L), costruita per una pressione di calcolo di 1.5 bar (1.5), con aperture di riempimento o svuotamento in basso con 3 chiusure (B), senza dispositivo di aerazione e non chiusa ermeticamente (N)IDROCARBURI

LIQUIDI, n.a.s (tensione di vapore a 50 °C ≤ 110 kPa)

3 I L1.5BN Cisterna per liquidi (L), costruita per una pressione di calcolo di 1.5 bar (1.5), con aperture di riempimento o svuotamento in basso con 3 chiusure (B), senza dispositivo di aerazione e non chiusa ermeticamente (N)

Parte 2: Pressione di calcolo

Parte 3: Aperture

Parte 4: Pressione di calcolo

G 1.5 2.65 4 10 15 21 bar

A B C D

V F N H

Codice cisterna:

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PARTE 6PARTE 6

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6.1 e 6.2 - RIFERIMENTI A NUOVI STANDARD ISO ED EN PER COSTRUZIONE E PROVA DI RECIPIENTI A PRESSIONE

Tra essi:

- ISO 11919:1995 per quanto riguarda gli acciai da utilizzare nella costruzione dei fusti metallici

- EN 13292:2002 “Specifiche di costruzione per bombole riempibili senza giunture di acciaio al carbonio e manganese fino a 0,5 litri di capacità per gas compressi, liquefatti e disciolti e fino a 1 litro di capacità per l’anidride carbonica”.

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6.2 RECIPIENTI CRIOGENICI CHIUSI

Aggiunti due nuovi paragrafi 6.2.1.1.5.3 e 6.2.1.1.5.4 unitamente a nuove disposizioni (da 6.2.1.3.3.1 a 6.2.1.3.3.5.4) afferenti ai dispositivi di chiusura.

6.2.1.1.5.3: I recipienti criogenici chiusi per il trasporto di gas liquefatti refrigerati aventi p.ebollizione < -182 °C, a pressione atmosferica, non devono essere costruiti con materiali suscettibili di reagire in modo pericoloso con l’ossigeno o atmosfere arricchite di ossigeno quando questi materiali sono situati in parti dell’isolamento termico ove esista un rischio di contatto con l’ossigeno o con un liquido arricchito di ossigeno.

6.2.1.1.5.4: I recipienti criogenici chiusi devono essere progettati e fabbricati con appropriati attacchi per il sollevamento e lo stivaggio.

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6.2.4.3 - AEROSOL

La prova di tenuta in bagno di acqua calda che prima era contenuta nell’istruzione di imballaggio P204 è stata riportata nella nuova sottosezione 6.2.4.3 “Prova di tenuta”.

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6.2.5.7 - ISPEZIONE PERIODICA RECIPIENTI A PRESSIONE

Approvazione di un sistema di ispezione periodica da parte dell’Autorità competente o di un Organismo autorizzato ad operare sulla base di un sistema di qualità accreditato.

L’Organismo per esercitare attività di ispezione periodica deve essere in possesso di Certificato di Approvazione rilasciato dall’Autorità competente.

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PROVE DEI GIR

Inseriti due nuovi paragrafi (6.5.4.3.5 e 6.5.4.3.6) relativamente a prove di compatibilità chimica dei GIR di plastica rigida di polietilene ad alto peso molecolare.

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EQUIPAGGIAMENTI CISTERNE

6.8.2.2.10 Le cisterne ermeticamente chiuse devono essere equipaggiate con valvole di sicurezza precedute da un disco di rottura. La disposizione del disco di rottura e della valvola di sicurezza deve soddisfare l’Autorità competente. Tra il disco di rottura e la valvola di sicurezza deve essere installato un manometro o un altro appropriato indicatore per rilevare rottura, perforazione o perdita del disco che potrebbero pregiudicare l’efficienza della valvola di sicurezza.

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6.8.2.6 - RIFERIMENTI A NUOVI STANDARD EN PER COSTRUZIONE E PROVA DI CISTERNE

Tra essi: EN 14025:2003 (applicabile a tutte le cisterne) “Cisterne per il trasporto di merci pericolose - Cisterne a pressione metalliche - Progettazione e Costruzione”.

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EQUIPAGGIAMENTO PER PROTEZIONE DA IMPATTI POSTERIORI DEI VEICOLI BATTERIA E CGEM

6.8.3.2.18 Equipaggiamento di servizio e strutturale deve essere disposto o progettato per prevenire danni che potrebbero comportare rilascio del contenuto del recipiente a pressione durante le normali condizioni di movimentazione e trasporto. I dispositivi di riempimento e svuotamento (compresi flange o tappi filettati) e tutti i coperchi di protezione devono garantire contro ogni apertura intempestiva.

6.8.3.2.19 Tubi collettori, organi di svuotamento (raccordi di tubazioni, organi di chiusura) e otturatori devono essere protetti o sistemati contro i rischi di strappo di forze esterne o essere progettati per resistere al fine di evitare perdite in caso di avaria.

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CONTROLLI E PROVE CISTERNE CLASSE 2

6.8.3.4.3 (Prova iniziale di pressione idraulica prima della sistemazione dell’isolamento termico): quando il serbatoio, i suoi accessori, le sue tubazioni e i suoi equipaggiamenti sono stati sottoposti alla prova separatamente, la cisterna deve essere sottoposta ad una prova di tenuta dopo l’assemblaggio.

6.8.3.4.9 Le prove di tenuta delle cisterne destinate al trasporto di gas devono essere eseguite ad una pressione non inferiore a:

20% della pressione di prova per i gas compressi, liquefatti o disciolti

90% della pressione massima di servizio per i gas liquefatti refrigerati

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6.10 CISTERNE PER RIFIUTI SOTTO VUOTO

- Esame di verifica interna in aggiunta alle altre prove

- Prescrizione per le valvole di sicurezza (6.10.3.9; 6.10.4)

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CONTENITORI PER LA RINFUSA (Bulk Containers)Sistemi di contenimento (comprensivi di fodera o rivestimento) per il trasporto di sostanze solide a diretto contatto con il sistema di contenimento.

Sono esclusi: - Imballaggi

- Grandi recipienti alla rinfusa (GIR)

- Grandi imballaggi

- Cisterne

I contenitori per rinfusa sono:

- di caratteristiche permanenti e sufficientemente robusti per essere idonei ad un uso ripetuto;

- progettati appositamente per facilitare il trasporto di merci mediante una o più modalità di trasporto senza ricarichi intermedi;

- equipaggiati con dispositivi per permetterne una facile movimentazione;

- di capacità non inferiore a 1 m3.Esempi di contenitori per la rinfusa sono: container, contenitori per rinfusa offshore, benne, silo per rinfusa, casse mobili, contenitori tramoggia, contenitori a ruota, compartimenti di carico dei veicoli.

N.B. Il contenitore per rinfusa offshore è specificamente progettato per uso ripetuto per il trasporto verso, da e tra strutture costiere. Un contenitore per rinfusa offshore è progettato e costruito in accordo alle linee guida per l’approvazione di contenitori offshore manipolati in mare aperto come specificato dall’IMO nel suo documento MSC/Circ. 860.

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6.11 - PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE, ISPEZIONE E PROVA DEI CONTENITORI PER RINFUSA

I contenitori per rinfusa possono essere:

- “chiusi” (anche se dotati di aperture per lo scambio di vapori e gas con l’aria) per impedire, nelle normali condizioni di trasporto, il rilascio di sostanze solide costituenti il carico, così come la penetrazione di pioggia e spruzzi d’acqua.

- “tendonati”: Contenitore aperto in alto, con fondo rigido, protetto ai lati e alle estremità con coperture non rigide.

Codici di identificazione: BK1 (contenitore per rinfusa tendonato)

BK2 (contenitore per rinfusa chiuso)Progettazione e costruzione:

conformità alla norma ISO 1496-4:1991 relativa ai contenitori Ispezione e prova: conformità alla Convenzione Internazionale

CSC

Ispezione periodica ad intervalli regolari non maggiori di 30 mesi, fatta eccezione per i contenitori nuovi per i quali l’intervallo tra data di costruzione e prima ispezione non può superare i cinque anni.

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Marcatura: conformità alla Convenzione Internazionale CSC.Targa di approvazione (dimensioni non inferiori a 200 mm x 100 mm) in grado di resistere al fuoco per almeno 15 minuti rimanendo leggibile e resistente agli effetti corrosivi dell’ambiente sia marino che terrestre.Indicazioni da riportare sulla targa:- sigla I (per l’Italia) preceduta e seguita da un

asterisco e quindi dalla sigla dell’Ente tecnico che ha proceduto all’approvazione, seguito da un asterisco finale;

- data di costruzione (mese e anno)

- numero di identificazione o codice e numero di serie assegnati dal proprietario;

- massa lorda massima: kg e lb;

- carico ammissibile di impilaggio (con accelerazione di 1,8 g): kg e lb;

- carico utilizzato per la prova di rigidità: kg e lb.Sulla targa devono essere impresse le parole

“Approvazione CSC ai fini della sicurezza”, in caratteri di almeno 8 mm di altezza; tutte le altre lettere e cifre devono avere almeno 5 mm di altezza.

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CONVENZIONE CSC: RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI

- L. 3 febbraio 1979, n.67 “Adesione alla Convenzione internazionale sulla sicurezza dei contenitori (CSC), con allegati, adottata a Ginevra il 2 dicembre 1972, e sua esecuzione (s.o. G.U. n.61 del 2 marzo 1979).

- D.P.R. 4 giugno 1997, n.448 “Regolamento recante norme di attuazione della Legge 3 febbraio 1979, n.67, relativa all’adesione alla Convenzione internazionale sulla sicurezza dei contenitori (CSC) adottata a Ginevra il 2 ottobre 1973, e sua esecuzione (G.U. n.301 del 29 dicembre 1997).

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6.11.4 - CONTENITORI PER RINFUSA NON CONFORMI ALLA CSC

Integrare il documento di trasporto con la seguente dicitura:

“Contenitore per il trasporto alla rinfusa BKx approvato dalla Autorità competente di …………” (v. 5.4.1.1.17)

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PARTE 7PARTE 7

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CONDIZIONI DI TRASPORTO, CARICO, SCARICO e MOVIMENTAZIONE

7.2.4: - eliminato il Codice V1 per tutte le sostanze di Classe 9.

V1: “I colli devono essere caricati in veicoli chiusi o scoperti tendonati o in contenitori chiusi o tendonati”.

- eliminato il Codice V7 per tutti i gas.

V7: “Se i colli sono caricati in veicoli o in contenitori chiusi, questi veicoli o contenitori chiusi devono avere un’adeguata ventilazione.

7.5.11: - aggiunta nuove disposizioni speciali: CV34, CV35, CV36.

N.B.: Con riferimento alla CV36, applicabile a tutti i gas, per i colli che dovrebbero essere caricati preferibilmente su veicoli aperti o ventilati, se caricati su veicoli chiusi o in contenitori, le porte dei veicoli o del contenitore devono essere marcate con l’avvertenza, in caratteri non inferiori a 25 mm di altezza:

“ATTENZIONENESSUNA VENTILAZIONEAPRIRE CON CAUTELA”

Il testo sarà redatto in una lingua giudicata appropriata dal mittente.

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7.3 TRASPORTO ALLA RINFUSA IN CONTENITORI

Ampliamento dei requisiti contenuti nella sottosezione 7.3.1 e 7.3.2 per il trasporto delle merci alla rinfusa che, fatte salve determinate condizioni di cui alle disposizioni speciali identificate con il Codice VV, non sarebbe ammesso con veicoli o contenitori.

I nuovi requisiti prevedono fra l’altro che:- i contenitori o i cassoni siano stagni alle polveri;

- le materie caricate non reagiscano pericolosamente con i materiali dell’unità di trasporto e dell’equipaggiamento di servizio;

- prima del carico si proceda ad una ispezione visiva per accertare l’assenza di difettosità significative;

- siano applicate limitazioni specifiche per alcune Classi di sostanze.

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PARTE 8PARTE 8

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DOCUMENTI A BORDO DELL’UNITA’ DI TRASPORTO

8.1.2.1: Fotografia per ciascun membro dell’equipaggio.

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8.2.1 / 8.2.2 CERTIFICATO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL CONDUCENTE

- Estensione dell’obbligo del CFP ai conducenti di tutti i veicoli che trasportano merci pericolose, anche di quelli aventi massa autorizzata inferiore a 3,5 t.

N.B.: L’esclusione da questo obbligo permane soltanto per i trasporti in quantità limitate per unità di trasporto (1.1.3.6) e in quantità limitate per unità di collo (3.4).

L’obbligo del CFP per i conducenti di veicoli con massa massima autorizzata inferiore a 3,5 t diventa vincolante dal 1° gennaio 2007. Il periodo transitorio non si applica naturalmente ai conducenti operanti su veicoli che trasportano esplosivi e radioattivi, per i quali già vigeva l’obbligo del CFP a prescindere dalla massa massima autorizzata del mezzo (v. Disposizione transitoria 1.6.1.9).

- Relativamente al corso-base, nel ciclo di formazione per il conseguimento del CFP, è stato inserito un nuovo argomento relativo alle “istruzioni sul comportamento nelle gallerie” (prevenzione e sicurezza, misure da prendere in caso di incendio o in altre situazioni di emergenza).

- Prolungamento da almeno 1 giorno a almeno 2 giorni della durata del corso di aggiornamento per il rinnovo del CFP.

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PARTE 9PARTE 9

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COSTRUZIONE E APPROVAZIONE DEI VEICOLI

I Capitoli 9.1, 9.2 e 9.3 sono stati completamente sostituiti:

ADR 2003

Capitolo 9.1:

“Prescrizioni generali relative alla costruzione e all’approvazione dei veicoli”

ADR 2005

Capitolo 9.1:

“Scopo, Definizioni e Prescrizioni per l’approvazione dei veicoli”

Capitolo 9.2:

“Prescrizioni relative alla costruzione dei veicoli-base”

Capitolo 9.2:

“Prescrizioni relative alla costruzione dei veicoli”

Capitolo 9.3:

“Prescrizioni supplementari concernenti i veicoli completi o completati EXII o EXIII”

Capitolo 9.3:

“Prescrizioni supplementari concernenti i veicoli completi o completati EXII o EXIII”

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9.1.2 APPROVAZIONE DEL VEICOLO

Su richiesta del costruttore o del suo rappresentante, i veicoli “completi” o “completati”, sottoposti ad approvazione per certificarne la conformità alle disposizioni tecniche dei Capitoli da 9.2 a 9.7 dell’ADR, possono essere oggetto di “omologazione per tipo” da parte dell’Autorità competente.

Le pertinenti disposizioni tecniche devono essere considerate soddisfatte ove l’Autorità competente rilasci il “certificato di approvazione” per veicolo trasportante merci pericolose (barrato rosa).

Questa “omologazione per tipo” deve essere accettata dalle altre Parti contraenti. Durante la visita per l’approvazione ADR di un “veicolo completato”, la conformità deve essere verificata soltanto per le parti aggiunte o modificate nel processo di completamento per soddisfare le disposizioni di costruzione del Capitolo 9.2.

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NUOVE DEFINIZIONI DI TIPI DI VEICOLO

- Veicolo completo: ogni veicolo completamente terminato (p.es. furgone, autocarro, trattore, rimorchio, costruito in una sola fase);

- Veicolo completato: ogni veicolo risultante da un procedimento di fasi multiple completamente terminato (p.es. telaio o telaio cabina dotato di una carrozzeria);

- Veicolo omologato per tipo:ogni veicolo che è stato omologato conformemente al Regolamento ECE n. 150 o alla Direttiva 98/91/CE.

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RIFERIMENTI NORMATIVI CERIFERIMENTI NORMATIVI CE

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- Direttiva 2004/110/CE della Commissione “Adeguamento per la sesta volta al progresso tecnico della direttiva 96/49/CE del Consiglio per il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose per ferrovia” (G.U.UE Serie L, n.365 del 10.12.2004).

- Direttiva 2004/111/CE della Commissione “Adeguamento per la quinta volta al progresso tecnico della Direttiva 94/55/CE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada” (G.U.UE Serie L, n.365 del 10.12.2004).

- Direttiva 2004/112/CE della Commissione “Adeguamento per la sesta volta al progresso tecnico della direttiva 95/50/CE del Consiglio sull’adozione di misure uniformi in materia di controllo dei trasporti su strada di merci pericolose” (G.U.UE Serie L, n.367 del 13.12.2004).

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Le direttive 2004/110/CE e 2004/111/CE entrate in vigore il 30 dicembre 2004, relative al recepimento delle edizioni 2005 del RID e dell’ADR, impegnano gli Stati membri a conformare ad esse la propria legislazione entro il 1° luglio 2005 per darne applicazione anche in regime nazionale.

La direttiva 2004/112/CE, entrata in vigore il 3 gennaio 2005 e che gli Stati membri dovranno recepire entro il 14 dicembre 2005, impone l’uso, in sede di controllo, di documenti uniformi per l’identificazione del carico (Allegato I), modula la gravità delle infrazioni sulla base di categorie di rischio (Allegato II) e, in relazione a tali categorie, modifica il formulario normalizzato per la stesura della relazione destinata alla Commissione e relativa alle infrazioni e sanzioni (Allegato III).

N.B.: la direttiva 2004/112/CE adegua la direttiva 95/50/CE, modificata con direttiva 2001/26/CE. Le direttive 95/50/CE e 2001/26/CE sono state recepite dall’ Italia rispettivamente con D.M. 3 marzo 1997 e D.M. 21 dicembre 2001.

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LISTA DI CONTROLLO(Direttiva 2004/112/CE)

1. Luogo di controllo

2. Data 3. Ora

4. Distintivo di nazionalità e n. di immatricolazione

5. Distintivo di nazionalità e n. di immatricolazione del rimorchio/semirimorchio6. Impresa che effettua il trasporto, indirizzo

7. Conducente/Assistente del conducente

8. Mittente, indirizzo, luogo di carico

9. Destinatario, indirizzo, luogo di scarico

10. Quantità complessiva delle merci pericolose per unità di trasporto

11. Limite di quantità ADR 1.1.3.6 superato

Sì No

12. Modalità di trasporto alla rinfusa imballaggio cisterna

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Operazione di trasporto

Documenti di bordo

13. Documento di trasporto

controllato infrazione constatata

non applicabile

14. Istruzioni scritte controllato non applicabileinfrazione constatata

15. Accordo bilaterale/multilaterale/ autorizzazione nazionale

controllato non applicabileinfrazione constatata

16. Certificato di omologazione dei veicoli

controllato non applicabileinfrazione constatata

17. Certificato di formazione del conducente

controllato non applicabileinfrazione constatata

18. Merce autorizzata per il trasporto

controllato non applicabileinfrazione constatata

19. Veicoli autorizzati per le merci trasportate

controllato non applicabileinfrazione constatata

20. Disposizioni relative alle modalità di trasporto (alla rinfusa, imballaggio, cisterna)

controllato non applicabileinfrazione constatata

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21. Divieto di carico misto controllato

infrazione constatata

non applicabile

22. Carico, fissaggio del carico e manipolazione

controllato

non applicabile

infrazione constatata23. Fuga di materie o

danneggiamento dei colli

controllato

non applicabile

infrazione constatata24. Marcatura di imballaggio

ONU/marcatura della cisterna (ADR 6)

controllato

non applicabile

infrazione constatata

25. Marcatura dell’imballaggio (ad es. n. ONU) ed etichettatura (ADR 5.2)

controllato

non applicabile

infrazione constatata

26. Segnalazione sul veicolo/cisterna (ADR 5.3.1)

controllato

non applicabile

infrazione constatata27. Marcatura del veicolo/unità

di trasporto (targa arancione, temperatura elevata) (ADR 5.3.2-3)

controllato

non applicabile

infrazione constatata

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Equipaggiamento di bordo28. Attrezzatura di sicurezza di

tipo generico specificata nell’ADR

controllato non applicabileinfrazione constatata

29. Attrezzatura relativa alle merci trasportate

controllato non applicabileinfrazione constatata

30. Altre attrezzature specificate nelle istruzioni scritte

controllato non applicabileinfrazione constatata

31. Estintori controllato non applicabileinfrazione constatata

39. Se del caso, la categoria di rischio più rilevante in relazione alle infrazioni constatate

Categoria I Categoria IIICategoria II

40. Osservazioni

41. Autorità che ha effettuato il controllo

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INFRAZIONI (Direttiva 2004/112/CE)

Graduazione delle infrazioni sulla base di 3 categorie di rischio.Categoria di rischio I: Infrazioni comportanti rischio elevato di morte, gravi lesioni personali o danni significativi all’ambiente. Adozione di immediate e adeguate misure correttive, quali il fermo del veicolo.Esempio di infrazioni:

- Trasporto sostanze vietate- Perdita di materie pericolose- Utilizzo di imballaggi non autorizzati- Conducente privo di certificato di formazione professionale valido- Non osservanza del divieto di fumare- Mancato rispetto dei livelli ammissibili di riempimento di cisterne o imballaggi- Trasporto con un veicolo sprovvisto del pertinente certificato di omologazione

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Categoria di rischio II: Infrazioni comportanti rischio di lesioni personali o danni all’ambiente. Richiesta di adozione dei correttivi del caso sul luogo stesso del controllo o, al più tardi, al termine dell’operazione di trasporto in corso.

Esempio di infrazioni:

- Mancanza delle attrezzature previste nell’ADR (sezione 8.1.5) o nelle istruzioni scritte- Mancanza di istruzioni scritte o istruzioni scritte non pertinenti con le merci trasportate- Marcatura, etichettatura, pannellatura non corrette- Contenitori (imballaggi, GIR, grandi imballaggi) non omologati o scaduti di collaudo- Cisterne o contenitori-cisterna (inclusi quelli vuoti e non ripuliti) che non sono stati chiusi adeguatamente- Veicolo sprovvisto degli estintori funzionanti prescritti (un estintore è considerato funzionante anche se mancante del sigillo e/o della data di scadenza, non però quando p.es. il manometro è a zero).

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Categoria di rischio III: Infrazioni comportanti rischio ridotto di lesioni personali o di danni all’ambiente. Adeguate misure correttive non devono necessariamente essere adottate su strada, bensì in seguito nella sede dell’impresa.

Esempio di infrazioni:

- Dimensioni non conformi delle etichette, lettere, cifre o simboli- Assenza del CFP a bordo del veicolo, ma con evidenza che il conducente ne è in possesso- Assenza nella documentazione di bordo di informazioni diverse da quelle finalizzate ad accertare infrazioni della Categoria di rischio I

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REGIME SANZIONATORIO PER VIOLAZIONI AL CODICE DELLA STRADA RELATIVAMENTE AL TRASPORTO DI MERCI

PERICOLOSE

(Art. 168 e Art. 12bis del D.Lgs. 30.4.1992, n.285 con modificazioni e integrazioni di cui alla L. 1.8.2003, n.214 e al D.Lgs. 15.1.2002, n.9)

VIOLAZIONI

Sovraccarico

(art. 168, comma 7)

SANZIONI

Contravvenzione:

Raddoppiate le sanzioni amministrative dell’art. 167, comma 2; il carico deve essere ridotto per proseguire il viaggio.

Patente a punti:

4 punti di decurtazioneAssenza di autorizzazione – se prescritta – o violazione delle

condizioni riportate nella stessa

(art. 168, comma 8 e 8bis)

Contravvenzione:

Sanzione amministrativa da € 1626,45 a € 6506,85

Sanzione amministrativa accessoria:

Sospensione carta di circolazione e patente da 2 a 6 mesi; confisca del veicolo (in caso di reiterazione delle violazioni)

Patente a punti:

10 punti di decurtazione

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VIOLAZIONI

Inosservanza prescrizioni condizioni di trasporto: idoneità ed equipaggiamento/protezione

veicoli, marcatura ed etichettatura, sosta, carico e

scarico, trasporto in comune delle merci

(art. 168, comma 9)

SANZIONIContravvenzione:

Sanzione amministrativa da € 343,35 a € 1376,55

Sanzione amministrativa accessoria:

Sospensione patente e carta di circolazione da 2 a 6 mesi

Patente a punti:

10 punti di decurtazioneInosservanza prescrizioni condizioni di trasporto:

equipaggiamento e protezione conducenti, documenti di

trasporto, istruzioni scritte di sicurezza

(art. 168, comma 9bis)

Contravvenzione:

Sanzione amministrativa da € 343,35 a € 1376,55

Patente a punti:

2 punti di decurtazione

Inosservanza prescrizioni diverse da quelle di cui ai comma 7, 8,

8bis, 9 e 9bis

(art. 168, comma 9ter)

Contravvenzione:

Sanzione amministrativa da € 137,55 a € 550,20

N.B. – Le sanzioni amministrative, per violazioni di cui ai comuni sopraindicati, si applicano sia al conducente che al proprietario del veicolo, nonché al committente quando si tratti di trasporto eseguito per suo conto esclusivo (art. 168, comma 10)

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CODICE CIVILE

RESPONSABILITA’ CIVILE DEGLI OPERATORI

RESPONSABILITA’ EXTRACONTRATTUALE

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ART. 2050 C.C.: RESPONSABILITA’ PER L’ESERCIZIO DI ATTIVITA’ PERICOLOSE

• Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua natura o per la natura di mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova ad avere adottato tutte le misure idonee per evitare il danno.

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ART. 2050 C.C.: RESPONSABILITA’ PER L’ESERCIZIO DI ATTIVITA’ PERICOLOSE

La presunzione di responsabilità è a carico dell’esercente l’attività pericolosa che ha l’onere di dimostrare l’adozione di tutte le misure idonee ad evitare il danno.

Il non aver commesso nessuna violazione delle norme di legge non è sufficiente ad esentare l’esercente della responsabilità contemplata dall’art. 2050.

E’ comunque indispensabile accertare l’esistenza di un nesso causale tra attività pericolosa ed evento dannoso.

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CODICE CIVILE

MITTENTE - VETTORE

RESPONSABILITA’ CONTRATTUALE

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ART. 1683 C.C.: INDICAZIONI E DOCUMENTI CHE DEVONO ESSERE FORNITI AL VETTORE

• Se per l’esecuzione del trasporto occorrono particolari documenti, il mittente deve rimetterli al vettore all’atto in cui consegna le cose da trasportare.

Sono a carico del mittente i danni che derivano dall’omissione o dall’inesattezza delle indicazioni o dalla mancata consegna o irregolarità dei documenti.

... omissis ...

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