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Gianfranco Ravasi Le sette parole di Maria

Le sette · 2020. 5. 21. · Gianfranco Ravasi, cardinale, è presidente del Pontificio con-siglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra. Biblista di fama

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  • Solo in sedici versetti dei Vangeli Maria parla in modo esplicito. Si tratta in tutto di 154 parole greche (com-presi gli articoli, i pronomi, le particelle) delle quali ben 102 occupate dall’inno del Magnificat.Se stiamo al dettato testuale, le frasi che Maria pronun-cia sono sei: due all’annunciazione dell’angelo Gabriele; una più lunga nella visita ad Elisabetta; una nel tempio di Gerusalemme davanti al figlio dodicenne in compagnia dei dottori della Legge; due, infine, a Cana durante le nozze. Eppure, un altro episodio si aggiunge a questo elenco. Dal Golgota, Gesù morente interpella direttamente sua Madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Maria, in questo caso, tace, ma il suo è un silenzio eloquente, un «sì» muto ed efficace, la sua settima, estrema parola, tacita e decisiva perché la introduce in una nuova maternità.

    Gianfranco Ravasi, cardinale, è presidente del Pontificio con-siglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra. Biblista di fama internazionale, per EDB ha pubblicato nu-merose opere scientifiche tra cui due imponenti commenti bibli-ci: Il libro dei Salmi (tre volumi, 112008) e Il Cantico dei Cantici (42008). Tra i saggi recenti: Teologia dell’amore (2015), Il libro di Giobbe (22019), Il libro della Sapienza (2016), Nel nome del Padre. La paternità divina nella Bibbia (2016), I vangeli (22018) e La voce del silenzio (2018).

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    € 12,00(IVA compresa)

    Gianfranco Ravasi

    Le sette parole di Maria

    In copertina: Joos Van Cleve, Madonna con il bambino, Genova, Musei di Strada Nuova

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  • Solo in sedici versetti dei Vangeli Maria parla in modo esplicito. Si tratta in tutto di 154 parole greche (com-presi gli articoli, i pronomi, le particelle) delle quali ben 102 occupate dall’inno del Magnificat.Se stiamo al dettato testuale, le frasi che Maria pronun-cia sono sei: due all’annunciazione dell’angelo Gabriele; una più lunga nella visita ad Elisabetta; una nel tempio di Gerusalemme davanti al figlio dodicenne in compagnia dei dottori della Legge; due, infine, a Cana durante le nozze. Eppure, un altro episodio si aggiunge a questo elenco. Dal Golgota, Gesù morente interpella direttamente sua Madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Maria, in questo caso, tace, ma il suo è un silenzio eloquente, un «sì» muto ed efficace, la sua settima, estrema parola, tacita e decisiva perché la introduce in una nuova maternità.

    Gianfranco Ravasi, cardinale, è presidente del Pontificio con-siglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra. Biblista di fama internazionale, per EDB ha pubblicato nu-merose opere scientifiche tra cui due imponenti commenti bibli-ci: Il libro dei Salmi (tre volumi, 112008) e Il Cantico dei Cantici (42008). Tra i saggi recenti: Teologia dell’amore (2015), Il libro di Giobbe (22019), Il libro della Sapienza (2016), Nel nome del Padre. La paternità divina nella Bibbia (2016), I vangeli (22018) e La voce del silenzio (2018).

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    € 12,00(IVA compresa)

    Gianfranco Ravasi

    Le sette parole di Maria

    In copertina: Joos Van Cleve, Madonna con il bambino, Genova, Musei di Strada Nuova

    P6_Ravasi_Le sette_DEF.indd 1 10/03/20 11:30

  • EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA

    Gianfranco Ravasi

    Le sette parole di Maria

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  • Impaginazione e realizzazione editoriale:  Edimill Srl - www.edimill.it

    Per i testi biblici: © 2008 Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi

    e Caterina da Siena

    © 2020 Centro editoriale dehoniano via Scipione Dal Ferro, 4 – 40138 Bologna www.dehoniane.it EDB®

    ISBN 978-88-10-56964-1

    Stampa: Tipografia Casma, Bologna 2020

  • Introduzione

    Mi sono aperta come un libro davanti a te,un libro pieno di fiori della giovinezza, Signore,

    un libro pieno di sospiri d’amore.E ad un tratto Tu sei comparso,

    per me, che ero velata d’azzurro,per me, che godevo la tenerezza della mia adolescenza,

    per me, che mi sentivo giovanee pronta a tutte le battaglie della vita.

    Alda Merini

    De Maria numquam satis: che della madre di Gesù non siano mai sufficienti le lodi è una convinzione popolare basata su questo motto latino lapidario, da molti erroneamente attribuito a san Bernardo. An-che se è vero che il contenuto può idealmente risa-lire alla devozione dei padri della Chiesa o all’esal-tazione litanica della Theotókos, la «Madre di Dio», o alla pietà popolare inesausta nel cantare Maria, la for-mula appare per la prima volta, così coniata, nel ce-lebre Trattato della vera devozione a Maria del francese san Louis-Marie Grignion de Montfort (1673-1716).

    In principio l’epifania della Parola divina

    Nel manoscritto composto attorno al 1712, ritro-vato solo nel 1842 e pubblicato nel 1843, la frase è

  • 6 Gianfranco Ravasi

    tracciata in caratteri maiuscoli maggiori all’interno di questa dichiarazione: «È dunque giusto e dove-roso ripetere con i santi: DE MARIA NUMQUAM SATIS. Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. Ella merita più lode, rispetto, amore e servizio» (c. 10), e questo perché è «l’eccellente capolavoro dell’Altissimo». Il motto monfortano respira certo il clima devozio-nale barocco, ma – come si diceva – si annoda a un filo ininterrotto di lode nei confronti della Madre di Cristo.

    È suggestivo notare che Erasmo da Rotterdam, mentre la Riforma protestante celebrava i suoi esordi, nella sua Exomologesi non esitava a parlare della Vergine Madre come di colei che è numquam satis laudata e persino Lutero nei suoi noti Discorsi a tavola affermava che creatura Maria non potest satis laudari (discorso del giorno dell’Annunciazione, 25 marzo 1533). E, come vedremo, nel suo Commento al Magnificat del 1520-21 espliciterà questa celebra-zione della grazia divina, effusa in modo così alto e degno di «onore e beatitudine» nella creatura Ma-ria, condensando

    tutto l’onore in una parola, Madre di Dio. Nessuno può di lei o a lei dire cosa più grande, anche se avesse tante lingue quante sono le foglie o l’erba, le stelle del cielo e la rena del mare… La lode di Maria durerà da una ge-nerazione all’altra, sicché non vi sarà epoca in cui non sarà celebrata.

  • Introduzione 7

    In un certo senso il motto monfortano, forse in-consapevolmente, ricalca un parallelo della tradi-zione classica secondo il quale de dilecto numquam satis: come è noto, il linguaggio degli innamorati ama la reiterazione ridondante e persino l’enfasi magniloquente. Ma nel caso di Maria – contro ogni tentazione di adorazione quasi idolatrica che talora infetta un certo devozionalismo mariano esaspera-to – la lode s’allarga in un moto incessante perché in lei si compie un mistero che ha per protagoni-sta Dio. Il primato va, perciò, alla grazia divina; in principio alla sua vicenda c’è la Parola di Dio comu-nicata dal messaggero celeste; alla radice della sua dignità di madre c’è la teofania, ossia l’irruzione epifanica di Dio nella sua esistenza e quindi nella storia umana.

    «Vergine Madre figlia del tuo figlio»

    Nella scia di questa premessa che è, quindi, squi-sitamente teologico-cristologica, nelle pagine che seguiranno proporremo un particolare approccio alla figura di Maria. Non abbozzeremo, infatti, un ritratto della sua figura, come abbiamo già fatto altre volte, ricorrendo alle scene evangeliche che la vedono presente o in azione. E neppure affron-teremo un percorso retrospettivo, individuando quelle donne o quegli eventi dell’Antico Testamen-

  • 8 Gianfranco Ravasi

    to assunti dalla tradizione cristiana a simboli ma-riani preannunciati: in realtà, era solo lo sguardo cristiano mariano a imprimere il volto della Madre di Cristo su quei profili antichi, a partire da Eva, madre di tutti i viventi.

    Non vorremmo neppure, se non per inciso e come contrappunto necessario, introdurre in pri-mo piano i vari accadimenti che la riguardano e costruire, così, un progetto mariologico compiuto. Esso è peraltro elaborato da varie istituzioni, so-prattutto di taglio accademico: citiamo, solo a tito-lo esemplificativo, la Pontificia Academia Mariana Internationalis, la Facoltà Teologica romana «Ma-rianum», l’Associazione mariologica interdiscipli-nare italiana. Arduo, se non impossibile, districarsi nella sterminata letteratura teologica e devoziona-le dedicata a Maria: come emblema rimandiamo al dizionario Mariologia, curato nel 2009 dal compian-to p. Stefano De Fiores, autore di un’imponente bi-bliografia mariana personale, dalla teologa svizzera Valeria Ferrari Schiefer e da un altro importante mariologo, Salvatore Perrella, edito dalla San Paolo e comprendente ben 128 voci (distribuite su XXX-VIII + 1.341 pagine!).

    Né ci è possibile raccogliere, se non in qualche cenno, l’incessante presenza di Maria nella pa-tristica, nella liturgia, nella letteratura, nell’arte, nella musica, nella pietà popolare. Pensiamo solo a quel picco altissimo che è costituito dal canto XXXIII del Paradiso dantesco, a partire dalle pri-

  • Introduzione 9

    me due terzine che dicono già quasi tutto sulla Madre di Dio.

    «Vergine Madre, figlia del tuo figlio,umile e alta più che creatura,termine fisso d’etterno consiglio,

    tu se’ colei che l’umana naturanobilitasti sì, che ’l suo fattorenon disdegnò di farsi sua fattura.

    (Paradiso, XXXIII, 1-6)

    E naturalmente il discorso potrebbe scendere fino alle nuove espressioni artistiche e comunicati-ve legate al cinema, alla televisione, alla video-art, alla cultura digitale ma anche agli ex-voto e alle semplici e fin commoventi espressioni delle ole-ografie popolari, per non parlare dell’attenzione da riservare a discipline come l’antropologia cul-turale, la psicanalisi, le letture femministe e così via. Tanto per fare un esempio curioso tra i mille e mille, citiamo un lungometraggio del giugno 2019 diretto da uno scrittore e regista sanremese, Fabio Corsaro, intitolato Maryam of Tsion, col sottotitolo esplicativo Cap 1 Escape to Ephesus. La trama è basa-ta sulle visioni della mistica tedesca Anna Katha-rina Emmerick, annotate dallo scrittore Clemens M. Brentano che era vissuto dal 1819 al 1824 al ca-pezzale di questa donna stimmatizzata. In quelle visioni si descriveva l’ipotetico soggiorno di Maria

  • 10 Gianfranco Ravasi

    con l’apostolo Giovanni a Efeso, ove sarebbe morta a 63 anni.

    L’esemplificazione poetica, a valle di Dante (ma anche di Petrarca e Boccaccio), potrebbe affollar-si con figure molto note come David M. Turoldo, Mario Luzi e Alda Merini, che abbiamo evocato in apertura, e con altre pure significative come Ren-zo Barsacchi, Italo Alighiero Chiusano, Elio Fiore, Giovanni Raboni, Marco Beck, Alessandro Zac-curi (intenso il suo Nel nome del 2019) o Michela Murgia (con Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna del 2011). Fermiamoci qui contro la tentazione di dilagare in un «canzoniere» dalle voci inattese ma sempre affascinanti, come ha fatto Carlo Ossola, il famoso studioso del Collège de France, col suo son-daggio teologico-culturale Viaggio a Maria del 2016.

    Sei o sette «parole» di Maria?

    È da quel volumetto che estraiamo la definizio-ne indiretta del nostro itinerario. Egli registra un dato evidente:

    Maria parla con sobrietà nell’evangelo – infatti «Maria conservava dentro di sé tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19) – ma la sua parola si propaga come una Bibbia compendiaria. Gli evangeli sottolinea- no sovente il riserbo della Vergine; essa poche volte si esprime, ma la sua parola […] è diretta ed efficace, pro-nunciata con fermezza.

  • Le sette parole di Maria

    Alle soglie del percorso di lettura dei sette passi evangelici di Luca e di Giovanni, presentiamo i te-sti in greco e nella versione italiana. Al Magnificat aggiungiamo anche la traduzione latina a causa del suo uso nella liturgia cattolica dei Vespri.

    1

    Πῶς ἔσται τοῦτο, ἐπεὶ ἄνδρα οὐ γινώσκω;«Come sarà questo, poiché non conosco uomo?».

    (Lc 1,34)

    2

    Ἰδοὺ ἡ δούλη κυρίου· γένοιτό μοι κατὰ τὸ ῥῆμά σου.

    «Ecco la serva del Signore; avvenga a me secondo la tua parola». (Lc 1,38)

    346Μεγαλύνει ἡ ψυχή μου τὸν κύριον,47καὶ ἠγαλλίασεν τὸ πνεῦμά μου ἐπὶ τῷ θεῷ τῷ

    σωτῆρί μου,48ὅτι ἐπέβλεψεν ἐπὶ τὴν ταπείνωσιν τῆς δούλης

    αὐτοῦ.

  • 20 Gianfranco Ravasi

    Ἰδοὺ γὰρ ἀπὸ τοῦ νῦν μακαριοῦσίν με πᾶσαι αἱ γενεαί,

    49ὅτι ἐποίησέν μοι μεγάλα ὁ δυνατός.Καὶ ἅγιον τὸ ὄνομα αὐτοῦ,50καὶ τὸ ἔλεος αὐτοῦ εἰς γενεὰς καὶ γενεὰςτοῖς φοβουμένοις αὐτόν.51 Ἐποίησεν κράτος ἐν βραχίονι αὐτοῦ,διεσκόρπισεν ὑπερηφάνους διανοίᾳ καρδίας

    αὐτῶν·52καθεῖλεν δυνάστας ἀπὸ θρόνωνκαὶ ὕψωσεν ταπεινούς,53πεινῶντας ἐνέπλησεν ἀγαθῶνκαὶ πλουτοῦντας ἐξαπέστειλεν κενούς.54Ἀντελάβετο Ἰσραὴλ παιδὸς αὐτοῦ,μνησθῆναι ἐλέους,55καθὼς ἐλάλησεν πρὸς τοὺς πατέρας ἡμῶν,τῷ Ἀβραὰμ καὶ τῷ σπέρματι αὐτοῦ εἰς τὸν

    αἰῶνα.

    46Magnificat anima mea Dominum47et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo.48Quia respexit humilitatem ancillae suae; ecce enim ex hoc beatam me dicent omnesgenerationes. 49Quia fecit mihi magna qui potens est;et sanctum nomen eius. 50Et misericordia eius a progenie in progeniestimentibus eum.51Fecit potentiam in brachio suo,dispersit superbos mente cordis sui.

  • Le sette parole di Maria 21

    52Deposuit potentes de sedeet exaltavit humiles.53Esurientes implevit boniset divites dimisit inanes. 54Suscepit Israhel puerum suum,recordatus misericordiae suae, 55sicut locutus est ad patres nostros,Abraham et semini eius in saecula.

    46L’anima mia magnifica il Signore47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,48 perché ha guardato l’umiltà della sua serva.D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno

    beata.49 Grandi cose ha fatto a me l’Onnipotentee Santo è il suo nome;50 di generazione in generazione la sua misericordiaper quelli che lo temono. 51 Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;52 ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;53 ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato vuoti i ricchi.54 Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia,55 come aveva detto ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

    (Lc 1,46-55)

  • 22 Gianfranco Ravasi

    4Τέκνον, τί ἐποίησας ἡμῖν οὕτως; ἰδοὺ ὁ πατήρ

    σου κἀγὼ ὀδυνώμενοι ἐζητοῦμέν σε.«Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre

    e io, angosciati, ti cercavamo». (Lc 2,48)

    5Οἶνον οὐκ ἔχουσιν.«Non hanno vino». (Gv 2,3)

    6Ὅ τι ἂν λέγῃ ὑμῖν ποιήσατε.«Qualsiasi cosa vi dica, fatela!». (Gv 2,5)

    7Γύναι, ἴδε ὁ υἱός σου [...] ἴδε ἡ μήτηρ σου.«Donna, ecco tuo figlio […] Ecco tua madre».

    (Gv 19,26-27)

    La risposta silenziosa di Maria.

  • Indice

    Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5

    Le sette parole di Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 19

    Prima parola «Come sarà questo, poiché non conosco uomo?» (Luca 1,34). . . . . . . . . . . . » 23

    Seconda parola «Ecco la serva del Signore; avvenga a me secondo la tua parola» (Luca 1,38) . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 37

    Terza parola «L’anima mia magnifica il Signore» (Luca 1,46-55) . . » 49

    Quarta parola «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» (Luca 2,48) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 91

    Quinta parola «Non hanno vino» (Giovanni 2,3) . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 105

    Sesta parola «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!» (Giovanni 2,5) . . . . . . » 119

    Settima parola «Donna, ecco tuo figlio… Ecco tua madre» (Giovanni 19,26-27) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 129

    Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 147

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