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Legge 170/2010 Nuove norme in materia di DSA & Piano Didattico Personalizzato Luciana Ventriglia Presidente Comitato Scuola A.I.D. www.aiditalia.org

Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

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Legge 170/2010

Nuove norme in materia di DSA

&

Piano Didattico Personalizzato

Luciana Ventriglia

Presidente Comitato Scuola A.I.D.

www.aiditalia.org

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PROGETTO

“A scuola di dislessia”

PROTOCOLLO D’INTESA

tra

Ministero dell’Istruzione dell’Università e

della Ricerca

Associazione Italiana Dislessia

Fondazione Telecom Italia

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A scuola di dislessia

• Formazione on-line tutte le regioni(docenti referenti di ogni ordine e grado di scuola)

• Formazione di base 30 province italiane(docenti referenti di ogni ordine e grado di scuola)

• Alta formazione 25 province italiane(docenti referenti e non di scuola secondaria di 1° e 2° grado)

• Ricerca-azione (bando) 20 progetti (docenti

di scuola secondaria di 1° grado e del biennio superiore)

[email protected]

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Formazione on-linescreening e dislessia

• Le attività previste dall‟ambiente saranno

caratterizzate dall‟operatività e dal

coinvolgimento attivo dei docenti,

attraverso una pluralità di momenti

formativi (materiali di studio, forum,

laboratori sincroni), che consentano di

correlare gli aspetti teorici con la

riflessione sull‟esperienze fatte e la loro

sistematizzazione.

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Formazione on-linescreening e dislessia

• Per fornire uno strumento che

permetta di individuare precocemente

gli alunni in difficoltà e di dotare i

docenti di un assessment valutativo

per i casi con difficoltà persistenti.

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Nuove norme in materia di disturbi specifici

di apprendimento in ambito scolasticoLegge170 /2010 art.2 (Finalità)

La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità:

a. Garantire il diritto all‟istruzione

b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di

supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo

delle potenzialità.

c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali

d. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità

formative degli studenti

e. Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle

problematiche legate ai DSA

f. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi

g. Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola

e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione

h. Assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito

sociale e professionale

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Legge 170\2010:

ruolo della scuola

• formazione sulle problematiche relative ai DSA

• organizzazione scolastica

• formazione dirigenti scolastici

• conoscenza dei provvedimenti dispensativi e

compensativi

• applicazione di strategie didattiche,

metodologiche e valutative

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Legge 170\2010:

ruolo della scuola

• “promuove adeguate attività di recupero didattico mirato”

• “trasmette apposita comunicazione alla famiglia degli studenti che presentano persistenti difficoltà”

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Legge 170\2010:

ruolo della scuola

• “attiva interventi tempestivi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA”

• esplicita che “l‟esito di tali attività noncostituisce, comunque una diagnosi di DSA”.

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Legge 170\2010:

ruolo della scuola

• garantisce una didattica individualizzata e personalizzata

• garantisce forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico in relazioni alle caratteristiche peculiari dei soggetti

• applica strategie didattiche , metodologiche e valutative adeguate (ruolo del PDP come documento dell’avvenuta applicazione delle strategie)

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Legge 170\2010:

ruolo della scuola

• introduce gli strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere

• monitorizza periodicamente l’efficacia delle misure adottate e il raggiungimento degli obiettivi

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Legge 170\2010:

ruolo della scuola

• garantisce adeguate forme di verifica e

valutazione, anche per quanto concerne gli esami

di stato e di ammissione all‟università nonché gli

esami universitari

• chiarisce che la comunicazione della diagnosi

alla scuola è data solo dalla famiglia

• promuove la collaborazione e la comunicazione

scuola-famiglia servizi sanitari

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Profilo dell’insegnante

Referente DSA

• Insegnante curricolare a Tempo Indeterminato

• Essere motivato e interessato ad accrescere la sua formazione

• Avere capacità relazionali e competenze nell‟ambito della gestione delle dinamiche di gruppo

• Conoscere le potenzialità didattico–organizzative offerte dal Regolamento dell‟autonomia

• Essere disponibile a lavorare in rete all‟interno e all‟esterno dell‟Istituzione Scolastico.

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Azioni del

Referente DSA

• Favorire attività di sensibilizzazione, informazione e formazione

• Mantenere i contatti con famiglie e enti esterni

• Promuovere ricerche e azioni

• Fornire informazioni, materiali didattici e di valutazione specifici

• Collaborare con AID e con gli enti di formazione, USP - USR - MIUR

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Azioni dei

Referente DSA

• Fornire informazioni bibliografiche e sitogragrafiche

• Fornire indicazioni sui libri digitali PDF

• Aggiornare le conoscenze legislative

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Azioni del

Referente DSA

- Organizzare una mappatura degli allievi con

Disturbo Specifico d‟Apprendimento.

- essere a disposizione dei Consigli di Classe/

Team per impostare il Piano Didattico

Personalizzato, individuare gli strumenti

compensativi e le misure dispensative e le

strategie metodologico didattiche più idonee.

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“Con la personalizzazione si persegue

l’obiettivo di raggiungere i medesimi obiettivi

attraverso itinerari diversi.

Questa strategia implica la messa a punto di

nuove forme di organizzazione didattica e di

trasmissione dei processi del “sapere” e del

“saper fare” in modo da predisporre piani di

apprendimento coerenti con le capacità, i

ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni”.

(G. Chiosso, La personalizzazione dell’apprendimento)

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Personalizzare

l’insegnamento

• Conoscere i processi dell’apprendimento

• Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente

• Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali dell‟apprendimento

• Promuovere modalità di insegnamento flessibili (apprendimento cooperativo, tecniche metacognitive, educazione tra pari)

• Promuovere una valutazione “per” l‟apprendimento

• Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili informatici…)

• Favorire una didattica per competenze e non per contenuti

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Obiettivi Lisbona

entro il 2010• diminuzione della percentuale dei quindicenni con scarsa

capacità di lettura (almeno del 20% rispetto al 2000);

• diminuzione degli abbandoni precoci (percentuale non superioreal 10%);

• aumento della media europea di partecipazione ad iniziative di lifelong learning (almeno fino al 12% della popolazione adulta in età lavorativa 25/64 anni)

• Istruzione prescolare almeno 90%

• aumento dei giovani che completano gli studi secondari superiori (almeno l'85% della popolazione ventiduenne)

• aumento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia (aumento almeno del 15% e al contempo diminuzione dello squilibrio fra sessi)

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Raccomandazioni del Parlamento

e del Consiglio Europeo, 2006

“Le competenze-chiave per

l’apprendimento permanente:

Un quadro di riferimento Europeo”

“ Imparare ad imparare”

• la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni.

• l’identificazione delle opportunità disponibili.

• la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace.

• la consapevolezza delle proprie strategie di apprendimento, dei punti di forza e dei punti di debolezza delle proprie abilità

• la capacità di perseverare nell’apprendimento

• la capacità di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo.

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Convenzione ONU sui diritti

delle persone con disabilita‟

• Per realizzare il diritto all‟istruzione (.) gli Stati

Parti garantiscono un sistema di istruzione

inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento

continuo lungo tutto l‟arco della vita, finalizzati

al pieno sviluppo del capitale umano, del senso

di dignità e dell‟autostima ed al rafforzamento

del rispetto dei diritti umani, delle libertà

fondamentali e della diversità umana.

Ratifica del parlamento Italiano Legge 18 , 3 marzo 2009

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Flessibilità didattica

DPR 275/1999 art. 4.2:

il Regolamento dell‟autonomia scolastica offre lo strumento

della flessibilità, (“le istituzioni scolastiche possono adottare

tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”).

Tale flessibilità non è solo nei calendari, negli orari, nei

raggruppamenti degli alunni, nell‟adeguamento alle

esigenze delle realtà locali, ecc, ma è prevista anche in tutti

gli aspetti dell‟organizzazione educativa e didattica della

Scuola e quindi va intesa come:

- personalizzazione educativa e didattica,

- personalizzazione degli obiettivi formativi

- personalizzazione dei percorsi formativi.

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DPR 275/99

Art.4 – Autonomia didattica.

comma 4

Le Istituzioni scolastiche:

- assicurano la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento

- individuano le modalità e i criteri di

valutazione degli alunni nel rispetto della

normativa nazionale.

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Indicazioni

per il Curriculo, 2007

“La scuola è chiamata a realizzare percorsi

formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni

personali degli studenti nella prospettiva di

valorizzare gli aspetti peculiari della personalità

di ognuno”

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Esame di stato –Secondo ciclo OM n° 40/2009

Art. 12 c. 7

La commissione terrà in considerazione gli allievi

con dislessia:

- per la predisposizione della terza prova scritta

- per la valutazione delle altre due prove

- prevedendo tempi più lunghi e l’utilizzo di

strumenti informatici se utilizzati in corso d’anno

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ESAMI

SECONDARIA DI 2° GRADOO. M. n. 44 /2010 Prot. n. 3446

Anche quest’anno le nuove norme per l'esame di Stato prestano particolare attenzione agli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA).

L'articolo 12 (DIARIO DELLE OPERAZIONI E DELLE PROVE ) specifica, infatti, la necessità di tener conto, da parte della Commissione d'esame, delle situazioni soggettive dei candidati con DSA.

Questo implica che anche per la terza prova scritta siano permessi:

- allungamento dei tempi

- utilizzo di strumenti informatici.

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Documento del 15 maggio O.M. 44/2010

“Grande importanza riveste, quindi, il Documento del 15 maggio, che ogni Consiglio di classe deve elaborare indicando

“….i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami”

(Art.6 c.2 )

“Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori”. (Art.6 c.6 )

“Il documento è immediatamente affisso all'albo dell'istituto e consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque ne abbia interesse può estrarne copia.” (Art.6 c.7 )

Documento del 15 maggio O.M. 44/2010

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INVALSI

“Per la rilevazione degli apprendimenti ( 1\5

primaria; 1 sec.1°) per l‟anno scolastico 2009/10

l‟INVALSI ha adottato un protocollo di

somministrazione ispirato alle pratiche seguite in

altri paesi europei. Per quanto riguarda le

modalità di partecipazione degli alunni con

bisogni educativi speciali, l‟INVALSI ha

pubblicato una apposita nota nella quale viene

esplicitato in modo chiaro che lo scopo delle

rilevazioni non è la valutazione del singolo

studente”.

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PROVA NAZIONALE:

Concorre alla valutazione finale

degli alunni

“ Si ricorda che gli alunni con certificazione di diagnosi di

dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento di

apprendimento, possono sostenere la prova con l’ausilio

degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e

con tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sotto

commissione (per la Prova Nazionale, massimo 30 minuti).

Ove ai candidati che ne hanno titolo e necessità siano

assegnati tempi più ampi per rispondere ai quesiti (prova

nazionale) del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati

potrà essere, comunque, somministrato il secondo fascicolo

(matematica) dopo i primi 60 minuti ed il previsto intervallo

MIUR- C.M.n.50 7 giugno 2010

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Strategie organizzative da inserire nel POF

• Inserimento nel POF normativa dislessia: adeguamento

della didattica alle circolari ministeriali

• Presentazione al Consiglio di classe dell‟ allievo

dislessico da parte del DS o Referente Dislessia d‟Istituto

• Programmazione incontri con operatori Sanitari, famiglia

per conoscenza

• Predisposizione Percorso Personalizzato: livello

del disturbo, obiettivi personalizzati, interventi compensativi

e dispensativi, criteri di valutazione

• Condivisione del Percorso Personalizzato con

la famiglia

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PDP

PIANO: studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi

sviluppi”; programma, progetto, strategia

DIDATTICO: scopo della didattica è:

- il miglioramento dell‟ efficacia e efficienza insegnamento

del docente

- il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza

(diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento

dell„allievo.

PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle

metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione

del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - DPR

122 giugno 2009 art.10 – Circ. MIUR 28.5.2009)

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PDP

La programmazione per l‟alunno con dislessia deve essere flessibile, condivisa dall’intero Consiglio di Classe e riferita agli stessi obiettivi della classe.

Si tratta quindi di una progetto educativo e didattico personalizzato, cioè di un intervento commisurato alle potenzialità dell‟alunno, che rispetti i suoi tempi di apprendimento e che ne valuti i progressi rispetto alle abilità di partenza.

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Chi?

Il team dei docenti o il Consiglio di Classe,

acquisita la diagnosi specialistica di DSA,

procede alla compilazione del Piano Didattico

Personalizzato.

E‟ prevista una fase preparatoria d’incontro e

di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti

nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.

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Legge 8 ottobre 2010 n.170

“Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico” -

Art. 3 comma 1 (Diagnosi)

La diagnosi dei DSA è effettuata nell‟ambito dei trattamenti

specialistici già assicurati dal Servizio sanitario

nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla

famiglia alla scuola di appartenenza dello studente.

Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la

diagnosi nell‟ambito dei trattamenti specialistici erogati

dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei

limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie

disponibili a legislazione vigente, che la medesima

diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture

accreditate.

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Quando?

Su richiesta, per scritto, da parte della famiglia alla scuola di definire un percorso personalizzato che preveda l‟applicazione delle disposizioni previste dalla legge e da altra normativa ministeriale al riguardo.

In presenza di una diagnosi di servizi specialistici del SSN (o accreditati)

Informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguentealla segnalazione

La richiesta deve essere protocollata.

Applicazione delle norme sulla privacy sui dati sensibili.

Il PDP compilato va dato in copia alla famiglia

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Come ?

• acquisizione della diagnosi specialistica;

• incontro di presentazione tra: il coordinatore della

classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico

e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni.

(verbalizzazione da parte del coordinatore);

• accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la

distribuzione della modulistica da compilare (ad es.

nel C.d.C. di Ottobre)

• stesura finale e sottoscrizione del documento

(docenti e genitori dello studente). (nel successivo

C.d.C. di Novembre).

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Struttura del Piano

Didattico Personalizzato 1. Dati relativi all‟alunno

2. Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali

3. Caratteristiche comportamentali

4. Caratteristiche del processo di apprendimento

5. Strategie utilizzate dall‟alunno per lo studio

6. Strumenti utilizzati dall‟alunno nello studio

7. Individuazione di eventuali modifiche all‟interno degli obiettivi specifici di

apprendimento previsti dai piani di studio

8. Strategie metodologiche e didattiche adottate

9. Attività programmate

10. Strumenti compensativi e misure dispensative

11. Criteri e modalità di verifica e valutazione

12. Patto con la famiglia

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Legge 8 ottobre 2010 n.170

“Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico”

art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto)

1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di

appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di

flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e

formazione e negli studi universitari.

2. Agli studenti DSA le istituzioni scolastiche, a valere sulle

risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente iscritte

nello stato di previsione del Miur, garantiscono:

(continua)

Page 40: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Legge 8 ottobre 2010 n.170

art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto)

a) L‟uso della didattica individualizzata e personalizzata

con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che

tengano conto anche delle caratteristiche peculiari dei

soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e

una strategia educativa adeguate.

b) L‟introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi

di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche,

nonché misure dispensative da alcune prestazioni non

essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere.

c) Per l‟insegnamento delle lingue straniere, l‟uso di strumenti

compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e

che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo

anche, ove risulti utile, la possibilità dell‟esonero.

Page 41: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Struttura del PDP

10. Strumenti compensativi 11. Misure dispensative

Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessari a sostenere l’allievo nell’apprendimento.

Tra questi, nella scuola secondaria, vanno individuati con particolare cura gli strumenti compensativi e dispensativi chesarà possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato.

Preliminarmente all’Esame di Stato, della scuola secondaria di II grado, tali strumenti vanno indicati nel Documento del 15 maggio (Nota MPI n.1787/05 - MPI maggio 2007) in cui il Consiglio di Classe dovrà esattamente indicare modalità, tempi e sistema valutativo previsti per le prove d’esame.

Page 42: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Strumenti

compensativi

• Il primo strumento compensativo per un alunno con dislessia:

un efficiente metodo di studio. (“Dislessia”,gennaio 2010)

• In classe durante la spiegazione (selezionare i contenuti

fondamentali sul libro di testo; utilizzare simboli visivi, parole

chiave, brevi frasi, evidenziare)

• A casa (capire e ricordare) lettura per studiare

• Strategie metacognitive da esplicitare per tutti gli studenti

• Esplorazione metacognitiva delle modalità di studio adottate

dallo studente.

• Colloquio con i genitori e con lo studente da parte dei docenti

Page 43: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Struttura del PDP

12. Criteri e modalità di verifica

e valutazioneLa valutazione per l’apprendimento presuppone “tutte quelle

attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni, che

forniscono informazioni da utilizzare come feedback per

modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui

sono impegnati (Black and Wiliam, 1998).

Pertanto la valutazione per l’apprendimento, pur non essendo

esente da un suo valore certificativo, ha soprattutto un valore

formativo.

Infatti è dimostrato che la valutazione per l’apprendimento è

uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli

studenti, riuscendo anche ad innalzarne i livelli di competenza.

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12. Criteri e modalità

di verifica e valutazione

Si concordano:

• verifiche orali programmate

• compensazione con prove orali di compiti scritti

• uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali

(mappe mentali, mappe cognitive..)

• valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze

di analisi, sintesi e collegamento con eventuali

elaborazioni personali, piuttosto che alla correttezza

formale

• prove informatizzate

• valutazione dei progressi in itinere

Page 45: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Legge 8 ottobre 2010 n.170

“Nuove norme in materia di DSA

in ambito scolastico”

art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) comma 4

Agli studenti con DSA sono garantite, durante il

percorso di istruzione e di formazione scolastica e

universitaria, adeguate forme di verifica e di

valutazione, anche per quanto concerne gli esami

di Stati e di ammissione all‟università nonché gli

esami universitari

Page 46: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Legge 8 ottobre 2010 n.170

“Nuove norme in materia di DSA

in ambito scolastico” art.7 comma 2 e 3

il MIUR, entro 4 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,con proprio decreto, individua le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti di cui all‟art.4, le misure educative e didattiche di supporto di cui all‟art.5 com.2, nonché di le forme di verifica e di valutazione finalizzate ad attuare quanto previsto all‟art 5 com.4 .

Con decreto MIUR, da adottare entro due mesi (.) è istituito presso il Ministero dell‟Istruzione, dell‟Università e della Ricerca un Comitato Scientifico composto da esperti di comprovata competenza sui DSA (,).

Page 47: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Valutazione Personalizzata

Nella C.M. 4674 del 10 maggio 2007 si parla della

valutazione per gli studenti con DSA “(.)In tutti i casi in cui

le prove scritte interessino lingue diverse da quella

materna e non si possono dispensare gli studenti dalla

loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare

maggiore considerazione per le corrispondenti prove

orali come misura compensativa dovuta”

Nel DPR N. 122 “La valutazione concorre, con la sua finalità

anche formativa e attraverso l’individuazione delle

potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai

processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al

miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo

formativo”.

Page 48: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Struttura del PDP

13. Patto con la famiglia. Nella progettazione del PDP dovranno essere

indicate le modalità di accordo tra i docenti e la

famiglia:

- assegnazione dei compiti a casa e modalità su come

vengono assegnati (con fotocopie, con nastri registrati, ...)

- quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi

con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri,

occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni

apprendimento)

- scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando

sovrapposizioni e sovraccarichi.

- modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro

scolastico a casa può essere realizzato (uso di strumenti

informatici, presentazioni con mappe, powerpoint …)

Page 49: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Atto dovuto

Decreto del Presidente della Repubblica n° 122 del 22 giugno 2009 Art.

10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di

apprendimento (DSA):

“Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA)

adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli

apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame

conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche

situazioni soggettive di tali alunni.

A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove

d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie

disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-

didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.

Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta

menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione

delle prove”.

Page 50: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

Perché?Permette di:

• ripensare le pratiche didattiche per migliorarle,

• Riflettere sull‟importanza dell’osservazionesistematica dei processi di apprendimentodell‟alunno

• condividere la responsabilità educativa con la famiglia

• favorire la comunicazione efficace tra diversi ordini di scuola

• documentare per decidere e/o modificare strategie didattiche

• creare ambienti costruttivi, collaborativi, attivi, cioè ambienti per l‟apprendimento che favoriscano la curiosità intellettiva e dove sia presente un clima emozionale positivo.

Page 51: Legge 170 2010,emilia romagna , Ventriglia

“ Raramente il destino degli individui è determinato da ciò che essi NON sono in grado di fare.È molto più probabile che la loro vita sia forgiata dalle capacità che essi hanno sviluppato (…).

Coloro ai quali è affidato il compito dell’educazione, dovrebbero prestare una particolare attenzione alle doti e alle inclinazioni dei giovani dei quali sono chiamati a occuparsi.”

Howard Gardner “L’educazione delle intelligenze multiple”, ANABASI,Milano