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7/24/2019 Libia Italiana
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Libia italiana
LaLibiafu unacolonia italiananell'Africa settentriona-
le, durata ufficialmente, dopo la gestione distinta della
Tripolitaniae dellaCirenaica, dal1934al1943.
1 La conquista
Ilprimo ministroitalianoGiovanni Giolittiinizi la con-
quista della Tripolitania e della Cirenaica il 4 ottobre
1911, inviando aTripolicontro l'Impero Ottomano1 732
marinai al comando del capitanoUmberto Cagni.
Giovanni Battista Ameglio, governatore della Cirenaicae della
Tripolitaniadal1913al1918
Oltre 100 000 soldati italiani riuscirono a ottenere dalla
Turchia quelle regioni attualmente definibili libiche nel
Trattato di Losannadel 18 ottobre1912, ma solo la Tri-
politania fu effettivamente controllata dal Regio esercito
italiano, sotto la ferrea guida del governatore Giovanni
Ameglio.
Nell'interno dell'attuale Libia, principalmente nelFezzan,
la guerriglia indigena continu per anni, a opera dei turchie degli arabi di Enver Pasci e di AzizBey. In questa zona,
negli anni successivi alla fine dellaPrima guerra mondia-
le, laFranciae laGran Bretagnacedettero alla sovranit
italianaampi territori desertici, nel tentativo di spegnere
le polemiche diRomasulla cosiddettavittoria mutilata.
1.1 La riconquista
A partire dal gennaio 1922 il governo Facta, tramite il
suo ministro per le colonie Giovanni Amendola, avvi
un'ampia campagna militare[1] che port in breve alla ri-
conquista diMisurata.[2]
Tra il 1921 e il 1925il Gover-natore della Tripolitania, Giuseppe Volpi, diede il via a
nuove campagne militarie conquistMisurata, laGefara,
il Gebel Nefusa e Garian. A stroncare in Cirenaica la dura
resistenza dei Senussi provvidero i generali Luigi Bongio-
vannieErnesto Mombelli. Poi furonoEmilio De Bonoin
Tripolitania eAttilio Teruzziin Cirenaica ad ampliare il
territorio sotto controllo italiano.
Crescita del territorio della Libia italiana
Il governatore Pietro Badoglio tra il 1930 ed il 1931
occup tutto il Fezzan e l'oasi di Cufra, al comando
del generale Rodolfo Graziani, che era riuscito a otte-
nere l'apporto della cavalleria indigena e dei meharisti
integrati nelle colonne mobili.[3]
La situazione, nel 1930, era quindi volta a favore degli
italiani. La lotta proseguiva solo inCirenaica, dove resi-
steva ancora il capo senussita della guerriglia, Omar al-Mukhtar. Omar Al Mukhtar era dotato di un'eccellente
visione strategica, e con il sostegno delle popolazioni
1
https://it.wikipedia.org/wiki/Omar_al-Mukhtarhttps://it.wikipedia.org/wiki/Omar_al-Mukhtarhttps://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_Grazianihttps://it.wikipedia.org/wiki/Occupazione_italiana_di_Cufrahttps://it.wikipedia.org/wiki/Riconquista_del_Fezzanhttps://it.wikipedia.org/wiki/1931https://it.wikipedia.org/wiki/1930https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Badogliohttps://it.wikipedia.org/wiki/Attilio_Teruzzihttps://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_De_Bonohttps://it.wikipedia.org/wiki/Ernesto_Mombellihttps://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Bongiovannihttps://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Bongiovannihttps://it.wikipedia.org/wiki/Senussihttps://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Garianhttps://it.wikipedia.org/wiki/Gebel_Nefusahttps://it.wikipedia.org/wiki/Gefarahttps://it.wikipedia.org/wiki/Misuratahttps://it.wikipedia.org/wiki/Riconquista_della_Libiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Volpihttps://it.wikipedia.org/wiki/1925https://it.wikipedia.org/wiki/Misuratahttps://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Amendolahttps://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Facta_Ihttps://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_mutilatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Romahttps://it.wikipedia.org/wiki/Italiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Bretagnahttps://it.wikipedia.org/wiki/Franciahttps://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Enver_Pasci%C3%A0https://it.wikipedia.org/wiki/Fezzanhttps://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Amegliohttps://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Amegliohttps://it.wikipedia.org/wiki/1912https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Losanna_(1912)https://it.wikipedia.org/wiki/Turchiahttps://it.wikipedia.org/wiki/1918https://it.wikipedia.org/wiki/1913https://it.wikipedia.org/wiki/Tripolitania_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaica_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Amegliohttps://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Cagnihttps://it.wikipedia.org/wiki/Impero_Ottomanohttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripoli_(Libia)https://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripolitaniahttps://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Giolittihttps://it.wikipedia.org/wiki/Primo_ministrohttps://it.wikipedia.org/wiki/1943https://it.wikipedia.org/wiki/1934https://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaica_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripolitania_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Africa_settentrionale_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Africa_settentrionale_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Colonia_del_Regno_d%2527Italia7/24/2019 Libia Italiana
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2 2 L'UNIFICAZIONE DELLA LIBIA
locali, ostili all'espansione italiana nelle regioni interne
della Libia, costui impediva agli italiani di riprendere
il controllo della provincia. Grazie a una perfetta cono-
scenza dell'impervio territorio, pur disponendo solo di
un modesto drappello di uomini (che non super mai le
3000 unit) scaten una guerra per bande contro le trup-
pe italiane, infliggendo loro pesanti perdite. Su ordinedi Graziani, le forze italiane per sradicare la guerriglia
dei senussiti in Cirenaica ricorsero a metodi di rappresa-
glia spietati contro la popolazione locale accusata di ap-
poggiare il ribellismo, macchiandosi di numerosi crimini
di guerra[4][5]. La confraternita senussita, che appoggia-
va la guerriglia, fu privata dei suoi beni e sottoposta a
una dura repressione (pi di trenta capi religiosi venne-
ro deportati in Italia e le zavie, centri politici ed econo-
mici dell'ordine, vennero confiscate). Per impedire i ri-
fornimenti dall'Egitto, Graziani fece innalzare una lunga
barriera di filo spinato lunga 270 chilometri, dal porto
di Bardyah (Bardia) all'oasi di al-Giagbb (Giarabub),presidiata costantemente dalle truppe italiane.
Inoltre Graziani fece deportare l'intera popolazione del
Gebel in campi di concentramento situati sulla costa del
golfo della Sirte, vicino ad Agheila; tale deportazione cau-
s la morte (per gli stenti e le malattie) di circa 60 000
persone, soprattutto donne e bambini.[6] La popolazione
del Gebel ammontava a circa 100 000 persone; lo sgom-
bero dell'altopiano cirenaico inizi nel giugno 1930 e si
protrasse per diversi mesi. Le perdite di vite umane fu-
rono dovute specialmente alle epidemie come quelle
collegate alla "spagnola" ed alle fatiche della lunga ed
estenuante marcia (a volte lunga pi di 1000 chilometri),oltre che alle violenze ed alle durissime condizioni cui
vennero sottoposte quelle popolazioni nei campi di con-
centramento italiani. Le truppe italiane nel corso di que-
ste operazioni distrussero molti centri abitati sgombera-
ti, insieme alle coltivazioni e al bestiame che ospitavano,
e compirono varie esecuzioni sommarie di rappresaglia
quando assalite.
Per avere la superiorit numerica e tecnologica nei con-
fronti dei guerriglieri, l'esercito italiano cre dei repar-
ti mobili composti da effettivi italiani e di colore reclu-
tati nelle colonie africane. Questi ultimi erano perlopi
provenienti dall'Eritreae Somalia, di religione cristianae ferocemente avversi ai musulmani. Ma non mancavano
collaborazionisti libici che ingrossavano le file dei repar-
ti coloniali, considerati dai comandi italiani come poco
affidabili (erano quindi discriminati e talora sottoposti a
duri trattamenti). Le truppe italiane inoltre, per la prima
volta in una guerra coloniale, per affrontare e decimare i
guerriglieri, ricorsero ad alcuni aerei ed autoblindo.
La morte del capo della guerriglia libica Omar al-
Mukhtarnel settembre 1931[7], comport la totale pacifi-
cazione delle regioni che, solo con l'unione fra Tripolita-
nia, Cirenaica e Fezzan, si sarebbero chiamate Libia. La
conquista italiana cost alla Libia pesanti perdite umanee materiali, causando decine di migliaia di morti e scon-
volgendo l'arretrata organizzazione sociale ed economica
tradizionale.
L'esercito italiano riport nel corso delle molte operazio-
ni per la conquista della Libia perdite relativamente lievi
in confronto a quelle inflitte ai libici: il totale dei milita-
ri italiani morti in Libia tra il 1911 e il 1939 di 8898
persone (nella guerra del 1911-1912 ne morirono 1432).Al principio deglianni trenta,Mussoliniordin l'inizio di
una vasta immigrazione di coloni italiani nelle aree col-
tivabili della colonia e cerc l'integrazione della locale
popolazione araba e berbera, costituendo anche truppe
coloniali.
La repressione attuata da Graziani fu talmente
completa[8] che pochi anni dopo, nel corso delle
varie campagne militari tra Alleati ed Asse nel nord
Africa tra il1940ed il1942, lo stessoChurchillnelle sue
memorie[9] si lament di non avere avuto alcun supporto
da arabi e berberi libici. Furono invece oltre 30 000
gli ascari libici che, tra le truppe coloniali italiane, sidistinsero nella seconda guerra mondiale: due divisioni
libiche (oltre ad altri reparti, come i Paracadutisti libici
detti ancheAscari del Cielo) parteciparono nell'attacco
italiano all'Egittonel settembre 1940.
2 L'unificazione della Libia
Italo Balbo, il creatore della Libia nel 1934
Nel 1934, con il Regio decreto n2012del 3 dicembre
sull'unione della Tripolitania e della Cirenaica italiana,
venne proclamato ilGovernatorato Generale della Libia,
e successivamente i cittadini islamici poterono goderedello status di cittadini italiani libici, una condizione
che garantiva loro numerosi diritti all'interno della lo-
https://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaica_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripolitania_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Regio_decreto-leggehttps://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Balbohttps://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_italiana_dell%2527Egittohttps://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_italiana_dell%2527Egittohttps://it.wikipedia.org/wiki/Ascari_del_Cielohttps://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Corpo_Truppe_Colonialihttps://it.wikipedia.org/wiki/Ascarihttps://it.wikipedia.org/wiki/Churchillhttps://it.wikipedia.org/wiki/1942https://it.wikipedia.org/wiki/1940https://it.wikipedia.org/wiki/Potenze_dell%2527Assehttps://it.wikipedia.org/wiki/Alleati_della_seconda_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Mussolinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1930https://it.wikipedia.org/wiki/Omar_al-Mukhtarhttps://it.wikipedia.org/wiki/Omar_al-Mukhtarhttps://it.wikipedia.org/wiki/Somalia_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Eritrea_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Influenza_spagnola7/24/2019 Libia Italiana
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ro colonia.[10] Il decreto recepiva e formalizzava peral-
tro una situazione che durava gi da cinque anni, ossia da
quando al governatore della Tripolitania, Pietro Badoglio,
era stata conferita un potere di supremazia sulle autorit
degli altri due territori libici, laCirenaicae ilFezzan.
Mussolini dopo il 1934 inizi una politica favorevoleagli Arabi libici, chiamandoli "Musulmani Italiani del-
la Quarta Sponda d'Italia e costruendo villaggi con
moschee,[11] scuole ed ospedali, ad essi destinati.
Il primo Governatore generale fuItalo Balbo, che ap-
plic quanto previsto nel decreto del 1934, ossia la ri-
partizione amministrativa della Libia italiana in quattro
commissariati ed un territorio sahariano:
Commissariato provinciale di Tripoli, capoluogo
Tripoli;
Commissariato provinciale di Misurata, capoluogo
Misurata;
Commissariato provinciale di Bengasi, capoluogo
Bengasi;
Commissariato provinciale di Derna, capoluogo
Derna;
Territorio Militare del Sud, capoluogo Hun, sede
di un comando militare che aveva il compito di
governare il Sahara libico.
A capo di ogni commissariato si trovava un commissa-
rio generale, mentre il territorio militare era posto agliordini di un comandante, tutti nominati daRoma. I com-
missariati si ripartivano in circondarigestiti da un com-
missario circondariale, mentre i circondari si divideva-
no in residenze e distretti. Il territorio militare era invece
suddiviso in zone e sottozone. Non esisteva invece una
sistematica ripartizione in comuni: imunicipierano isti-
tuiti obbligatoriamente solo nei capoluoghi, e in questi
casi erano guidati da unpodest. Veniva infine garantito
il potere dei capi delletribnomadi, purch riconosciuti
dai commissari.
3 La colonizzazione
Il Regno d'Italia dopo la prima guerra mondiale avvi
una colonizzazione che ebbe il culmine, sotto l'impulso
diMussolini, soprattutto verso la met deglianni tren-
tacon un afflusso di coloni provenienti in particolare da
Veneto,Sicilia,CalabriaeBasilicata. Nel 1939 gli italia-
ni erano il 13% della popolazione, concentrati nella costa
intorno a Tripoli e Bengasi(dove erano rispettivamente
il 37% ed il 31% della popolazione).
Con gli Italiani si ebbe un incremento del cattolicesimo
in Libia, grazie anche alla creazione di numerose chiesee missioni. AlVicariato apostolico di Tripolidel vesco-
vo Camillo Vittorino Facchinetti nel 1940 era assegnato
Gran Premio di Tripoli nel 1937
circa un quarto del totale della popolazione della Libia
italiana (includendo i coloni italiani).
In Libia gli italiani costruirono in circa trent'anni (1912-
1940) infrastrutture importanti (strade, ponti, ferrovie,
ospedali, porti, edifici, e altro ancora). Numerosi conta-
dini italiani resero coltivabili terreni semidesertici, specie
nell'area diCirene. Inoltre il governo italiano cre ilGran
Premio di Tripoli, una corsa automobilistica di fama in-
ternazionale istituita nel 1925 e svoltasi fino al 1940[12] e
laFiera internazionale di Tripolifondata nel 1927 e con-
siderata la pi antica Fiera internazionale in Africa ancora
funzionante annualmente.[13]
Molte furono le attivit archeologiche: citt romane
scomparse (come Leptis Magna eSabratha) furono ri-
scoperte e si us queste ricerche e il clamore a esse lega-
to a scopo meramente propagandistico. Negli anni tren-
ta la Libia italiana arriv ad essere considerata la nuova
America per l'emigrazione italiana.[14]
Rovine del teatro romano di Sabratha, vicino a Tripoli,
ristrutturato durante il Fascismo
Nel1938il governatoreItalo Balboport 20 000 colo-
ni italiani in Libia e fond per loro ventisei nuovi vil-
laggi, principalmente in Cirenaica.[15] Inoltre cerc di
assimilare i musulmani libici con una politica amiche-
vole, fondando nel 1939 dieci villaggi per gli Arabi e
i Berberi libici: El Fager (al-Fajr, Alba), Nahima
(Deliziosa), Azizia (Aziziyya, Meravigliosa), Nahi-
ba (Risorta), Mansura (Vittoriosa), Chadra (khadra,
Verde), Zahara (Zahra, Fiorita), Gedida (Jadida,
Nuova), Mamhura (Fiorente), "Beida" (al-Bayda',
La Bianca).[16]
Tutti questi villaggi avevano la loro moschea, scuola, cen-tro sociale (con ginnasio e cinema) ed un piccolo ospeda-
le, rappresentando una novit assoluta per il mondo arabo
https://it.wikipedia.org/wiki/Beidahttps://it.wikipedia.org/wiki/Berberihttps://it.wikipedia.org/wiki/Arabihttps://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Balbohttps://it.wikipedia.org/wiki/1938https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_di_Sabrathahttps://it.wikipedia.org/wiki/Emigrazione_italianahttps://it.wikipedia.org/wiki/Sabrathahttps://it.wikipedia.org/wiki/Leptis_Magnahttps://it.wikipedia.org/wiki/Africahttps://it.wikipedia.org/wiki/Fiera_internazionale_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Premio_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Premio_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Cirene_(citt%C3%A0)https://it.wikipedia.org/wiki/Vicariato_apostolico_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Cattolicesimohttps://it.wikipedia.org/wiki/Bengasihttps://it.wikipedia.org/wiki/Basilicatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Calabriahttps://it.wikipedia.org/wiki/Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Venetohttps://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1930https://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1930https://it.wikipedia.org/wiki/Mussolinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Regno_d%2527Italiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Trib%C3%B9https://it.wikipedia.org/wiki/Podest%C3%A0https://it.wikipedia.org/wiki/Comunehttps://it.wikipedia.org/wiki/Circondariohttps://it.wikipedia.org/wiki/Romahttps://it.wikipedia.org/wiki/Hun_(Libia)https://it.wikipedia.org/wiki/Territorio_Militare_del_Sudhttps://it.wikipedia.org/wiki/Derna_(Libia)https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Dernahttps://it.wikipedia.org/wiki/Bengasihttps://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Bengasihttps://it.wikipedia.org/wiki/Misuratahttps://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Misuratahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripoli_(Libia)https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Balbohttps://it.wikipedia.org/wiki/Moscheahttps://it.wikipedia.org/wiki/Musulmanihttps://it.wikipedia.org/wiki/Fezzanhttps://it.wikipedia.org/wiki/Cirenaicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Badogliohttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripolitania7/24/2019 Libia Italiana
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4 3 LA COLONIZZAZIONE
delNord Africa.
Dopo l'eventuale vittoria contro gli Alleati, la Libia doveva essere
parte del progetto fascista di una Grande Italia nella sua sezio-
ne costiera (arancione), mentre l'interno sahariano doveva fare
parte dell'Impero Italiano(verde)
Anche il turismo venne curato con la istituzione
dell'ETAL, Ente turistico alberghiero della Libia, il quale
gestiva alberghi, linee di autobus di gran turismo, spet-
tacoli teatrali e musicali nel teatro romano di Sabratha,il Gran Premio automobilistico della Mellaha(detto in-
ternazionalmente "Tripoli Grand Prix" e disputato dal
1925 al 1940), una localit entro le oasi tripoline ed altre
iniziative.
All'inizio dellaSeconda guerra mondiale vi erano circa
120 000 Italiani in Libia, ma Balbo aveva in progetto di
raggiungere il mezzo milione di coloni italiani negli an-
ni sessanta.[17] Del resto Tripoli aveva gi nel 1939 una
popolazione di 111 124 abitanti, dei quali 41 304 (37%)
erano italiani. Italo Balbo nel 1940 aveva costruito 4 000
kmdi nuove strade (la pi nota era laVia Balbiacol suo
nome, che andava lungo la costa da Tripoli aTobruk);analoga crescita invece non ebbero le ferrovie, la cui re-
te raggiunse la massima espansione (circa 400 km) nel
1926, a parte alcuni tentativi effettuati tra il 1941 e il
1942, poco prima della perdita della colonia.[18]
Il 9 gennaio1939venne emanato il Regio decreton70
volto ad integrare i quattro commissariati provinciali co-
stieri nel territorio delRegno. Con tale provvedimento ve-
niva istituita una cittadinanza speciale accessibile ai cit-
tadini musulmani, che dava all'interno della colonia gli
stessi diritti goduti dagli italiani nella madrepatria, salvo
le modificazioni didiritto privatoimposte dalla diversa
religione. Tali diritti erano tuttavia valevoli solo in Africa,essendo esplicitamente esclusa ogni equiparazione con
l'ordinaria cittadinanza metropolitana.[19]
3.1 Italiani della Libia
La palazzina del Segretario Generale al Belvedere a Tripoli1938
Gli Italiani della Libia erano poche migliaia quandoMussolinisal al potere e riusc a sconfiggere la guerriglia
araba, ma dopo la nomina di Italo Balbo a governatore nel
1934 il loro numero si increment continuamente fino ad
essere quasi 120 000 nel 1940. Allo scoppio della guerra
contro gli inglesi i coloni italiani erano concentrati nel-
la regione costiera della Libia, specialmente nei villaggi
agricoli creati da Balbo, mentre gli italiani erano quasi la
maggioranza a Tripoli e Bengasi.
Una coppia di coloni italiani nel loro podere in Cirenaica
La seconda guerra mondiale devast la Libia italiana
e costrinse i coloni italiani a lasciare in massa le lo-
https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Mussolinihttps://it.wikipedia.org/wiki/1938https://it.wikipedia.org/wiki/Africahttps://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_privatohttps://it.wikipedia.org/wiki/Regno_d%2527Italiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Regio_decretohttps://it.wikipedia.org/wiki/1939https://it.wikipedia.org/wiki/Tobrukhttps://it.wikipedia.org/wiki/Via_Balbiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Metrohttps://it.wikipedia.org/wiki/Chilo_(prefisso)https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Premio_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Mellahahttps://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_di_Sabrathahttps://it.wikipedia.org/wiki/ETALhttps://it.wikipedia.org/wiki/Impero_Italianohttps://it.wikipedia.org/wiki/Nord_Africa7/24/2019 Libia Italiana
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ro propriet, specialmente nella seconda met degli anni
quaranta.
Attualmente gli italiani in Libia sono 22 530, quasi lo
stesso numero del 1962, in prevalenza operai specializzati
delleindustrie petroliferearrivati a fineanni novanta.
Ecco gli italiani in Libia secondo diverse stime ecensimenti:
Le stime precedenti, soprattutto per quanto concerne il
dato riferito al 2004, riguardano i parlanti l'italiano e non
i cittadini italiani. Secondo i dati in possesso del Governo
italiano e verificabili presso gli Uffici diplomatici e con-
solari della Repubblica in Libia, gli italiani in Libia negli
anni 2000 sono meno di 1 000, poich la manodopera
delle imprese italiane che si registra come italiana in
realt asiatica.
Anche la stima sui parlanti piuttosto generosa: in linea
di massima, parlano italiano le generazioni dei pi anziani
nelle due grandi citt (Tripoli e Bengasi), rimasti in poche
decine di vecchi coloni.
4 La fine della colonia
Nel Trattato di Pace del 1947 l'Italia ha dovuto rinunciare
a tutte le sue colonie, compresa la Libia. Vi fu comunque
nel 1946 un vano tentativo di mantenere la Tripolitania
come colonia italiana (assegnando la Cirenaica allaGranBretagnaed ilFezzanallaFrancia).
Per gli Italiani della Libia inizi nel secondo dopoguerra
un difficile periodo, contrassegnato dalla loro emigrazio-
ne. Anche la Libia italiana fu ridimensionata, perdendo
la nuova Libia indipendente laStriscia di Aozounel 1994
(ottenuta da Mussolini nel 1935 dalla Francia e restituita
alCiad).
Nel1962gli Italiani in Libia erano ancora circa 35 000.
Ma dopo il colpo di stato del colonnello Gheddafi del
1969, circa 20 000 italiani furono costretti a cedere im-
provvisamente i propri beni e le proprie attivit econo-
miche il 7 ottobre1970(ancora oggi le varie associazionidi profughi e rimpatriati si battono per ottenere un risar-
cimento dallo Stato italiano). Furono assunte anche ini-
ziative di carattere emblematico, come lo smantellamen-
to dell'arco dei Fileni(1973), che Gheddafi riteneva un
simbolo del periodo coloniale.
Dopo la nazionalizzazione delle imprese italiane, rimase
in Libia solo un ristretto numero di italiani. Nel 1986, do-
po la crisi politica traStati Unitie Libia, il numero degli
italiani si ridusse ancora di pi, raggiungendo il minimo
storico di 1 500 persone, cio meno dello 0,1% della po-
polazione. Negli ultimi anni, dopo il riavvicinamento tra
l'Occidente e la Libia e la fine dell'embargoeconomico,alcuni italiani dell'epoca coloniale sono ritornati in Libia.
Attualmente sono solo alcune decine di vecchi pensionati.
5 Rapporti dell'Italia con l'ex colo-
nia
I rapporti tra l'Italia e la Libia sono stati caratterizzati da
una parte da lunghe discussioni sulla compensazione per
i danni subiti dai Libici durante il colonialismo italianoe dall'altra da richieste di risarcimenti da parte dei rima-
nenti italiani in Libia (che furono costretti a perdere tutte
le loro propriet ed a esulare come quasi apolidi[20] in
Italia dopo l'ascesa al potere del colonnello Gheddafi nel
1969).
Secondo stime del governo libico (contestate dall'AIRL)
nel suo complesso la conquista della Libia e le succes-
sive repressioni italiane costarono la vita di circa 100
000 cittadini libici su una popolazione stimata di 800
000 abitanti.[21] Dopo trattative durate diversi anni tra
il Governo italianoe il leader libico Mu'ammar Ghed-
dafi, il 30 agosto 2008 stato firmato un accordo cheprevede una compensazione del valore complessivo di 5
miliardi di dollari usa. La compensazione comprende la
realizzazione di diverse infrastrutture tra cui l'autostrada
da Ras Jdeir ad Assaloum, collegando Egitto con Tuni-
sia attraversando la costa libica. Duecento abitazioni. Il
pagamento delle pensioni di guerra ai libici che vennero
impiegati in combattimento dalRegio Esercito Italiano.
La creazione di un comitato di consultazioni politiche e
di un partenariato economico. Il finanziamento di borse
di studio per studenti libici. La fornitura di un radar per
il controllo delle frontiere meridionali della Libia realiz-
zato da Finmeccanica. Il 30 agosto 2008 stata inoltre
restituita la statua Venere di Cirene. L'accordo che com-
prende diverse fasi di attuazione con scadenze comprese
dai 25 ai 40 anni comprende un ampio capitolo relativo
alla lotta all'immigrazione clandestina diretta in Italia, al-
la collaborazione industriale e alle forniture energetiche.
Rimane non completamente risolta la questione relativa
ai cittadini italiani espulsi dalla Libia nel 1970.
6 Personaggi italiani
Alcuni tra i personaggi italiani nati inLibia, distinti percitt di nascita sono:
6.1 Tripoli
Franco Califano(1938-2013), cantante
Emanuele Caracciolo(1912-1944), regista cinema-
tografico
Nicola Conte(1920-1976), ufficiale di marina
Claudio Gentile(1953), calciatore e allenatore
Herbert Pagani(1944-1988), cantante
https://it.wikipedia.org/wiki/1988https://it.wikipedia.org/wiki/1944https://it.wikipedia.org/wiki/Herbert_Paganihttps://it.wikipedia.org/wiki/1953https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Gentilehttps://it.wikipedia.org/wiki/1976https://it.wikipedia.org/wiki/1920https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Conte_(ufficiale)https://it.wikipedia.org/wiki/1944https://it.wikipedia.org/wiki/1912https://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Caracciolohttps://it.wikipedia.org/wiki/2013https://it.wikipedia.org/wiki/1938https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Califanohttps://it.wikipedia.org/wiki/Libiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Finmeccanicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Esercito_Italianohttps://it.wikipedia.org/wiki/Mu%2527ammar_Gheddafihttps://it.wikipedia.org/wiki/Mu%2527ammar_Gheddafihttps://it.wikipedia.org/wiki/Governo_italianohttps://it.wikipedia.org/wiki/Apolidihttps://it.wikipedia.org/wiki/Colonialismo_italianohttps://it.wikipedia.org/wiki/Embargohttps://it.wikipedia.org/wiki/Stati_Uniti_d%2527Americahttps://it.wikipedia.org/wiki/1986https://it.wikipedia.org/wiki/Arco_dei_Filenihttps://it.wikipedia.org/wiki/1970https://it.wikipedia.org/wiki/Mu%2527ammar_Gheddafihttps://it.wikipedia.org/wiki/1962https://it.wikipedia.org/wiki/Ciadhttps://it.wikipedia.org/wiki/Striscia_di_Aozouhttps://it.wikipedia.org/wiki/Franciahttps://it.wikipedia.org/wiki/Fezzanhttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Bretagnahttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Bretagnahttps://it.wikipedia.org/wiki/Tripolitaniahttps://it.wikipedia.org/wiki/Bengasihttps://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1990https://it.wikipedia.org/wiki/Industria_petroliferahttps://it.wikipedia.org/wiki/19627/24/2019 Libia Italiana
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6 7 NOTE
L'attrice Rossana Podest, nata a Tripoli nel 1934
Il calciatore Claudio Gentile, nato a Tripoli nel 1953
Valentino Parlato(1931), giornalista, fondatore de
Il manifestoe a lungo suo direttore
Rossana Podest(1934-2013), attrice cinematogra-
fica
Valeria Rossi(1969), cantante
Valter Vecellio (1954), giornalista e politico radicale
Adriano Visconti(1915-1945), asso dell'aviazione
Roger Abravanel(1946), manager italiano
Carlo Freschi (1948), manager
6.2 Bengasi
Maurizio Seymandi(1939), conduttore televisivo
Gabriele de Paolis (1926-1984), generale
dell'esercito
6.3 Derna
Italo Salizzato (1941), fisarmonicista, pianista e
compositore
6.4 Homs
Mario Schifano(1934-1998), pittore
6.5 Barca
Lorenzo Bandini(1935-1967), pilota automobilisti-
co
6.6 Zauia
Ezio Freschi(1956), giornalista e politico
Falberto Freschi(1943-1948),Hammangi Tripoli
7 Note
[1] Federica Saini Fasanotti, p. 41
[2] Federica Saini Fasanotti, p. 42
[3] Domenico Quirico, Lo squadrone bianco, Milano, Edizio-
ni Mondadori Le Scie, 2002, pp. 309-310.. Aveva intuito
la strategia giusta per battere la guerriglia che ci aveva an-
gosciato per vent'anni: mobilit, rapidit negli spostamen-
ti, bisogna essere pi veloce del nemico, non dargli tregua,
arrivare sempre prima di lui. E gli ascari eritrei e libici, imeharisti e la cavalleria indigena servirono perfettamente
allo scopo; integrati nelle colonne mobili diedero un ap-
porto fondamentale alla pacificazione della Libia, grazie
alle autoblinde, ai camion, all'aviazione che consentivano
di spingersi nel cuore dei santuari nemici dove fino ad al-
lora l'asprezza del deserto aveva fermato perfino l'impeto
degli ascari.
[4] Rodolfo Graziani, soldato o criminale di guerra? - di
Ernesto Nassi, Vice presidente vicario ANPI Roma ~
A.N.P.I. Provinciale di Roma
[5] Crimini di guerra
[6] Giorgio Candeloro,Storia dell'Italia moderna. Vol. IX. Ilfascismo e le sue guerre 1922-1939, Feltrinelli, Milano
2002 (nona edizione), pag. 181
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7
[7] Ormai privo di ogni sostegno e sconfitto, Omar al-
Mukhtar vide disperdersi i guerriglieri e fu ferito e cat-
turato l'11 settembre 1931 durante la Battaglia di Uadi
Bu Tagain uno scontro a fuoco con collaborazionisti li-
bici, che per poco non lo fucilarono.Domenico Quirico
nel suo libro Lo squadrone bianco scrisse che a cat-
turare Omar al-Mukhtar fu uno squadrone di altri libiciche servivano nei nostri reparti a cavallo... Fu pura fortu-
na, perch il destriero di quel vecchio guerriero nella fuga
inciamp facendo cadere a terra il suo padrone. L'uomo
aveva un fucile a tracolla a sei cartucce, ma essendo ferito
a un braccio non riusciva a puntare la sua arma. Il libico
che vestiva la nostra divisa punt il fucile e stava per spa-
rare, non c'era piet in quella guerra fratricida. Si ferm
quando l'uomo lanci un grido: 'Sono Omar el Muchtr'.
Fu trasferito via mare a Bengasi, dove sub una parvenza
di processo ed ebbe un breve colloquio con Graziani. Il
16 settembre venne impiccato in catene nel campo di con-
centramento di Soluch, davanti a 20 000 libici fatti afflui-
re dai vicini lager. La morte di Omar Al-Mukhtar segn
la fine della resistenza libica e la riunificazione delle treprovince sotto il comando italiano.
[8] Video con immagini dell'accoglienza a Mussolini da parte
delle popolazioni libiche nel 1937
[9] Winston Churchill, The Second World War, London,
1952.ISBN 978-0-7126-6702-9
[10] Gazzetta ufficiale del 21 dicembre 1934
[11] Soluch-Cirenaica, Moschea costruita dal Governo Italia-
no. 1935 ca.
[12] Video of Tripoli Grand Prix
[13] 2010 Tripoli International Fair in inglese)
[14]
[15] Ion Smeaton Munro,Trough Fascism to World Power: A
History of the Revolution in Italy.
[16] Nuove cittadine per Arabi: sezione Libia
[17] Hellen Chapin Metz,Libya: A Country Study.
[18] Ferrovie italiane nella colonia libica
[19] Gazzetta ufficiale del 3 febbraio 1939
[20] Situazione legale degli Italiani profughi (in inglese)
[21] Angelo Del Boca,Italiani Brava Gente?
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8 9 VOCI CORRELATE
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9 Voci correlate
Impero coloniale italiano
Italo Balbo
Regno Unito di Libia
Relazioni bilaterali tra Italia e Libia
Via Balbia
Riconquista della Libia
Il leone del deserto
Omar al Mukhtar
Giovent Araba del Littorio
Milizia Coloniale
Regio Corpo Truppe Coloniali
Gruppo Formazioni A
Commissariato di Tripoli
Commissariato di Bengasi
Commissariato di Derna
Commissariato di Misurata
Territorio Militare del Sud
Gran Premio di Tripoli
Fiera internazionale di Tripoli
Spada dell'Islam
https://it.wikipedia.org/wiki/Spada_dell%2527Islamhttps://it.wikipedia.org/wiki/Fiera_internazionale_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Premio_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Territorio_Militare_del_Sudhttps://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Misuratahttps://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Dernahttps://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Bengasihttps://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Tripolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Formazioni_%2522A%2522https://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Corpo_Truppe_Colonialihttps://it.wikipedia.org/wiki/Milizia_Colonialehttps://it.wikipedia.org/wiki/Giovent%C3%B9_Araba_del_Littoriohttps://it.wikipedia.org/wiki/Omar_al_Mukhtarhttps://it.wikipedia.org/wiki/Il_leone_del_desertohttps://it.wikipedia.org/wiki/Riconquista_della_Libiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Via_Balbiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Relazioni_bilaterali_tra_Italia_e_Libiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Regno_Unito_di_Libiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Balbohttps://it.wikipedia.org/wiki/Impero_coloniale_italianohttps://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Zolihttps://it.wikipedia.org/wiki/Dante_Maria_Tuninettihttps://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Tuccarihttps://it.wikipedia.org/wiki/Attilio_Teruzzihttps://it.wikipedia.org/wiki/Special:BookSources/1575100126https://it.wikipedia.org/wiki/Blaine_Taylorhttps://it.wikipedia.org/wiki/Special:BookSources/0836959124https://it.wikipedia.org/wiki/Special:BookSources/0836959124https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Spadahttps://it.wikipedia.org/wiki/Roland_Sartihttps://it.wikipedia.org/wiki/Odorico_Ralzhttps://it.wikipedia.org/wiki/Tito_Piccirillihttps://it.wikipedia.org/wiki/Benito_Mussolinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Benito_Mussolinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_De_Bonohttps://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_De_Bonohttps://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Piccioli_(sovrintendente)https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Petragnanihttps://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Bert%C3%A8https://it.wikipedia.org/wiki/Aspreno_Pelegattihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gherardo_Pantanohttps://it.wikipedia.org/wiki/Ottorino_MezzettiMezzetti,_Ottorinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Maravigna7/24/2019 Libia Italiana
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Fotografie della Libia italiana, airl.it.
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cartoko.com.
LOSCHI, Chiara, Fuori dal regime fascista: orga-
nizzazioni politiche degli italiani a Tripoli durante
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di Storia Contemporanea, N. 5, 1, studistorici.com.URL consultato il 2011.
Album colonialeFotografie di Libia al tempo della
colonia, scattate daFederico Ravagli
https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Ravaglihttp://www.sciabolata.com/libia_italiana.htmhttp://www.studistorici.com/2011/01/29/loschi_numero_5/http://www.studistorici.com/2011/01/29/loschi_numero_5/http://www.studistorici.com/2011/01/29/loschi_numero_5/http://www.studistorici.com/2011/01/29/loschi_numero_5/https://it.wikipedia.org/wiki/JPEGhttp://www.cartoko.com/content/wp-content/uploads/2010/05/Libya_1988_p028_CtryStudy.jpghttp://www.airl.it/photo.phphttp://www.airl.it/https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Italian_occupation_of_Libya?uselang=ithttps://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it7/24/2019 Libia Italiana
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arms_of_the_Kingdom_of_Italy_%281870%29.svgLicenza:CC BY-SA 3.0 Contributori:
Deliberazione della Consulta Araldica del Regno dItalia
con cui si determina quali debbano essere gli ornamenti esteriori dello stemma dello Stato.
4 maggio 1870
La Consulta Araldica
Veduto larticolo 24 del proprio regolamento;
Veduta la deliberazione con cui furono fissati gli ornamenti esteriori degli stemmi delle famiglie, delle province e dei comuni;
Veduti gli studi compiuti per cura dei Ministeri di Grazia e Giustizia, e di Agricoltura, Industria e Commercio circa lo stemma
dello Stato;
Veduta la legge 21 aprile 1861, n 1, che stabilisce l'intitolazione degli atti Sovrani;
Veduti gli articoli 2 della legge 23 giugno 1854, n 1731, e 3 del decreto reale 30 giugno dello stesso anno;
delibera
che lo stemma dello Stato debba d'ora in poi raffigurarsi nel modo seguente:
di rosso alla croce d'argento; lo scudo cimato da elmo Reale ornato di svolazzi d'oro e d'azzurro, coronato di corona Reale, sormontata dauna croce trifogliata d'oro, attorniato dal Collare del Supremo Ordine della SS. Annunziata, movente dagli angoli superiori dello scudo; ed
interiormente a questo Collare, dalla fascia della Gran Croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, pi, entro questa fascia, dalle altre due
delle Gran Croci degli Ordini, militare di Savoia e della Corona d'Italia, moventi, la prima dalla met del fianco destro, l'altra dalla met
del fianco sinistro dello scudo, ciascuna colla gran croce rispettiva, pendente sotto lo scudo, a met della distanza tra la punta ed il fianco
laterale, e congiungentisi, le fasce, sotto la punta dello scudo stesso; dalla quale esce ancora la Croce dell'Ordine Civile di Savoia appesa al
suo nastro, questo, attraversante sulle fasce degli ultimi due ordini, il tutto al naturale; sostenuto da due leoni al naturale, controrampanti,
affrontati, colla testa volta all'infuori, appoggiati sopra due bastoncini d'oro, divergenti in fascia, a modo di svolazzi sottili, da un terzo della
punta dello scuso, essi leoni tenenti cadauno un guidone Reale Italiano, a lungo fusto, svolazzante all'infuori; il tutto attraversante sovra
un manto di porpora sparso di rose, e di nodi di Savoia d'oro, appannato d'armellini, movente dall'elmo reale; l'intero stemma sotto un
padiglione di velluto azzurro, soppannato di raso bianco frangiato d'oro, la frangia attaccata ad un gallone caricato di croci scorciate e di
nodi di Savoia alternati; esso padiglione a colmo d'oro, sormontato da una stella d'argento, raggiante d'oro; la base del colmo accostata dalla
sommit dei guidoni, fustati d'oro, tenuti dai leoni, e che sono interzati in palo di verde, di bianco e di rosso, il bianco caricato in cuore di
uno scudetto di rosso alla croce bianca, bordato di un sottilissimo filetto di azzurro.
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