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V E N E Z I A S e t t e m b r e O t t o b r e 2 0 0 9 Associazione Festival Galuppi Regione del Veneto Provincia di Venezia Fondazione Gran Teatro La Fenice Consorzio Venezia Nuova A C I S U M A L L E D E I P P U L A G L A V I T S E F RATORIO O O T R E C N O C i d i h g o u L I e r a s s a d l a B

Libretto di sala 2009

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Programma e note di sala del Festival 20009

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Page 1: Libretto di sala 2009

V E N E Z I A S e t t e m b r e O t t o b r e 2009

Associazione Festival Galuppi Regione del Veneto

Provincia di Venezia Fondazione Gran Teatro La Fenice

Consorzio Venezia Nuova

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LIBRETTO COPERTINA 2008.qxd:GALUPPI COP. 2005 .qxd 14-04-2009 10:30 Pagina 1

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L’Associazione Festival Galuppi presenta anche quest’anno, il quindicesimo, “I Luoghi di Baldassare”, rassegna che si è guadagnata, nei suoi anni di attività, l’appoggio di istituzioni pubbliche e private, primo fra tutte l’Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di Venezia, che ne ha fatto una delle proprie manifestazioni di spicco.Il Festival, che è sempre stato caratterizzato dalla ricchezza delle proposte e dall’esuberanza delle idee, si presenta quest’anno ancora più vario e più interessante, ampliando i programmi e le iniziative, nel contesto di una proposta che interessa tutti gli ascoltatori, a partire dai residenti a Venezia, cui è offerta l’occasione di scoprire aspetti insoliti della cultura storico artistica e musicale veneta, e i turisti sempre presenti in città. Negli oltre duecento concerti proposti in ben tre lustri di attività non sono mai mancate le iniziative, sempre portate avanti con la consapevolezza di voler parlare non soltanto agli specialisti, ma a un ben più vasto pubblico di ascoltatori, divertendo oltre a fare cultura e a proporre interpreti di spicco. Da non dimenticare, ma anzi da sottolineare, la presenza di alcuni concerti per invito, inseriti all’interno della programmazione proprio per favorire l’ascolto e l’accesso a un pubblico sempre più vasto.Numerosi e variegati sono gli spunti di questa edizione, che vanno dalla presentazione di strumenti insoliti utilizzati per il repertorio classico, alla celebrazione di importanti centenari che caratterizzano l’anno musicale corrente, fino alla visita al Fondaco dei Turchi per un contatto con quella cultura musicale, proseguendo così un’iniziativa, quella delle visite ai Fondaci, avviata alcune edizioni fa. Di particolare rilevanza anche quest’anno la presentazione di inediti di Galuppi, da sempre promossa e realizzata dal Festival e l’inizio della collaborazione con le Settimane Musicali al Teatro Olimpico e con Antiruggine. Il Festival Galuppi prosegue il suo cammino senza esitazioni e con l’entusiasmo che da sempre ha caratterizzato l’Associazione che lo promuove, costituendo un importante punto di riferimento per il numeroso pubblico che lo segue e che lo ama fin dai suoi esordi.

Luana ZanellaAssesssore alla Produzione CulturaleComune di Venezia

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L’ edizione 2009 de “I Luoghi di Baldassare” Festival Galuppi e della Musica presenta novità di grande interesse culturale e musicologico. Proseguirà altresì su iniziative già avviate e realizzate con grande successo nelle precedenti edizioni, legando una edizione all’altra in una logica di progresso nell’invito all’ascolto. La rassegna di quest’anno sarà caratterizzata da due linee guida principali: la celebrazione dei centenari di Purcell e Händel e Haydn, e una consistente presenza di musiche di Galuppi che offriranno spunto a un’indagine più approfondita del musicista veneziano. Il Festival si aprirà infatti con un concerto dedicato al compositore di Burano di cui verranno eseguiti i Trii per due violini e basso continuo, inediti, che rappresentano una importante proposta. Altra novità legata al nome di questo compositore, sarà la presentazione di Sonate per tastiera nell’esecuzione del pianista Andrea Bacchetti che ne ha curato, assieme a Mario Marcarini, l’edizione sulle fonti manoscritte conservate alla Fondazione Levi di Venezia. Non meno rilevante, sul piano della ricostruzione dell’opera galuppiana, l’Oratorio Jahel che il Festival presenta in prima esecuzione in tempi moderni con l’Ensemble vocale Cappella Artemisia e l’Orchestra Barocca di Bologna, oltre a un prezioso Dixit Dominus inedito, presentato dal Coro Lotti accanto al celebre Gloria di Vivaldi.Nella sezione strumenti rari, insoliti o caduti in disuso, quest’anno verranno presentati il maultrommel, comunemente chiamato scacciapensieri, e la mandora, anche conosciuta con i nomi di gallizona o gallichon, una sorta di liuto barocco in uso nel diciottesimo e diciannovesimo secolo. Con questi due affascinanti strumenti verranno eseguite musiche di Albrechtsberger, musicista austriaco che fu maestro di Hummel e Beethoven, e di cui quest’anno ricorre il bicentenario della morte.Un altra importante sezione, inaugurata nel 2007 e giunta al suo terzo anno, è il Progetto Fondaci che intende esplorare gli aspetti musicali di quelle comunità provenienti da altri paesi, che si sono stanziate a Venezia e ne hanno intrapreso scambi commerciali e culturali con grande vantaggio per entrambi. Sarà ricordata la presenza dell’etnia turca con un concerto di musica ottomana eseguita su strumenti tipici di quella tradizione, in un’ambientazione ad essa consona come il Fondaco dei Turchi sul Canal Grande.

L’ Associazione Festival Galuppi, con l’edizione di quest’anno de “I Luoghi di Baldassare”, giunge al suo quindicesimo anno di attività dedicata con cura e professionalità alla riscoperta e alla riproposta della figura di uno dei più grandi compositori nati e vissuti nella nostra regione.

Non a caso il programma di questa edizione è particolarmente ricco di “novità galuppiane” che rappresentano tappe importanti della produzione del compositore, nonché preziosi apporti offerti all’ascoltatore per la conoscenza della sua opera.

Molti e svariati sono stati i progetti che l’Associazione ha proposto e portato avanti in questi anni, esplorando territori musicali diversi e spesso insoliti, sperimentando direzioni musicali nuove e inedite, soprattutto cercando sempre di contestualizzare la musica nei luoghi in cui è stata composta e che ne hanno determinato le caratteristiche, avendo inoltre il merito di far conoscere meglio e, a volte, di scoprire angoli dimenticati della nostra laguna e del nostro estuario, che rappresentano un ambiente unico e sorprendente.

Per queste sue peculiari caratteristiche il Festival si pone come una manifestazione unica nel suo genere, che costituisce un punto di riferimento culturale per Venezia e il Veneto di cui tende a mettere in rilievo gli aspetti maggiormente positivi.

Ci auguriamo che l’attività di questa realtà, nella quale la Regione del Veneto ha creduto e crede, possa continuare e, perché no, espandersi, arricchendosi di nuove proposte e nuove iniziative negli anni a venire.

Giancarlo GalanPresidente della Regione del Veneto

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La celebrazione di questi centenari sarà lo spunto per il concerto realizzato in collaborazione con Settimane Musicali del Teatro Olimpico di Vicenza e con Antiruggine, affidato a interpreti come Sonig Tchakerian, Danilo Rossi, Mario Brunello, e Massimo Somenzi, accanto a giovani promettenti frequentanti gli stage di Antiruggine, in coerenza con la Linea Verde avviata anni or sono dal Festival con grande successo.Altra presenza di rilievo sarà il Trio di Parma che si esibirà in un concerto che rende omaggio ancora una volta al grande F.J.Haydn, accanto a Beethoven e Ravel e ancora per celebrare i compositori nelle loro ricorrenze, verranno presentate arie d’opera di G.F. Händel e J.Haydn proposte dal sopranista Angelo Manzotti.Si andrà poi, come di consueto, alla ricerca di nuovi ‘luoghi’ all’interno di Venezia e dell’estuario. Fra le novità il Santuario della Madonna dell’Apparizione nell’Isola di Pellestrina, con un concerto del duo Giovanni Guglielmo al violino e Ezio Mabilia al clavicembalo. Inoltre al Grande Albergo Ausonia & Hungaria al Lido di Venezia, si intende esplorare e valorizzare il periodo del Liberty, con musiche dei primi anni del ventesimo secolo. Una stagione artistica che ha lasciato i suoi frutti nell’isola che visse proprio allora il suo massimo splendore e di cui l’edificio che ospita il concerto rappresenta un indiscusso capolavoro. Anche quest’anno dunque la rassegna fa un passo in avanti nel suo itinerario all’interno della cultura e della storia della città, aspetti che offrono ancora molto da scoprire e che comunque vanno vissuti in maniera contestuale così da delineare meglio la fisionomia di quella che fu la Serenissima per molti secoli e che, crediamo, possa essere ancora oggi e nel futuro.

Alessio BenedettelliPresidente AssociazioneFestival Galuppi

È il 1687 quando le armate veneziane, capitanate dal vecchio e mai domo doge Francesco Morosini, con una sal-va di cannone fanno saltare le munizioni che la difesa turca aveva improvvidamente stipato nell’incolpevole Partenone, contribuendo alla distruzione di uno dei più bei monumen-ti dell’antichità. Ma la campagna del Peloponnesiaco (così da quel momento verrà soprannominato il buon Morosini) non si limiterà a scontri navali e coinvolgerà anche combattimenti terrestri nei quali persino i temibili giannizzeri verranno bru-talmente annientati. Erano passati pochi anni dallo smacco di Candia, e questi eventi guerreschi contribuirono una volta tanto piuttosto che ad esacerbare ulteriormente gli animi, a creare una sorta di appagamento ai veneziani, che piano pia-no da quel momento ritornarono a vedere nel turco non solo i lati negativi, inevitabili in tempo di guerra, quanto invece quelli positivi, trasformando il feroce Solimano nel saggio e misurato Selim del Ratto dal Serraglio. Una consolazione, tra le tante desolazioni che ciascuna guerra porta e che tanto do-vrebbero far riflettere, è data dal fatto che il bottino di guerra del prode e vecchio Francesco Morosini (il cui palazzo natale si trova a pochi metri dalla chiesa dell’Ospedaletto) compren-deva non solo armi e oggetti di valore, ma anche gli strumenti di una intera e pressoché completa banda dei giannizzeri, oggi ben conservati nei fantastici depositi del Museo Correr, ancor più valorizzati dal fatto che materiali analoghi sono pressoché scomparsi nell’attuale Turchia. E’ quindi con particolare favore che il percorso dedicato alla musica nei fondaci veneziani si arricchisce quest’anno di un episodio ambientato nel Fondaco dei Turchi e che si rifà proprio a questa grande tradizione di contatti anche commerciali, di rapporti profondamente cultu-rali testimoniati anche da una musica di straordinario interes-se che sarebbe limitante restringere a sole valenze etniche.Oltre a queste tematiche, preziose anche nella loro comples-sità, forse mai come quest’anno la figura di Baldassare Galup-pi emerge prepotente da questa rassegna: sono ben quattro i concerti parzialmente o interamente dedicati al compositore eponimo. La rassegna è aperta dalle sei triosonate per archi e basso continuo conservate manoscritte in Svezia, testimonian-za di una tradizione altrimenti poco frequente nel Buranello, che si cimenta in questo difficile genere solo in un’altro lavoro simile ma dedicato ai fiati, almeno stando alle attuali cono-scenze circa la inesauribile mappa della produzione galuppia-

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na. A completare il difficile impegno di rendere con precisione ed esaustività la produzione sacra ecco la prima ripresa dello Jahel del 1747, lavoro che poi il compositore ebbe a riscrivere nel 1770 non più per i Mendicanti ma per gli Incurabili. Gli ospedali ri-vestono infatti per il musicista la prima e forse più importante consacrazione della carriera: quando nel 1740 assume la carica di maestro di coro ai Mendicanti (il termine ‘maestro di cappella’ non veniva usato in questi ambienti) l’astro di Galuppi sta rapi-damente ascendendo: un primo effetto, puramente biografico, è il trasferimento della famiglia da Burano alla parrocchia di San Felice, non a caso a ben poca distanza dal nosocomio, all’interno di una logica di affari, di parentele, di legami di varia natura che sfruttano in questo caso i buoni rapporti con la nobile famiglia Priuli proprio per ottenere un primo luogo nel quale ospitare una famiglia che cresce vorticosamente. Ed è certamente la musica sacra, ben più di quella strumentale e di quella destinata all’opera buffa, a muovere ancor oggi tutta l’ammirazione nei confronti del compositore, proprio grazie ad una scrittura che in questi anni e in questa città si dimostra del tutto priva di possibili confronti.E’ un panorama complesso e coinvolgente quello che emerge dal concerto proposto da Giovanni Guglielmo e da Ezio Mabilia, la dimostrazione di un fervere dell’attività musicale cittadina nella quale ad Albinoni e a Dall’Abaco si alternano le figure di Tartini e di Veracini, di Vivaldi e di Bonporti: non era certamente in errore Giuseppe Rovani, quando nello straordinario Cent’anni ridisegna i rapporti tra musicisti, uomini di cultura e uomini di stato, for-nendo un quadro in parte ricostruito con la fantasia ma certa-mente basato su ampi strati di verità e che dimostra una ricchezza veramente inesauribile; documenta ampiamente questi legami anche il concerto a San Rocco, dove al Buranello vengono acco-stati questa volta il suo più grande predecessore, Antonio Vival-di, e il suo autentico maestro, Antonio Lotti. E il completamento ideale di questo repertorio è dato dall’Omaggio a Purcell, Händel e Haydn di Angelo Manzotti, che permette di spingere la nostra visuale oltre i confini delle Alpi per raggiungere quella musica d’oltralpe che degnamente completa il panorama europeo.Ad arricchire ulteriormente il contributo strumentale ecco il pianoforte di Andrea Bacchetti, che propone con uno strumen-to moderno brani poco conosciuti concepiti per l’organo e per il clavicembalo: volutamente al di fuori di ottiche filologiche, vanno indicati almeno i tentativi, documentati dalle fonti, di accedere a dinamiche e a sonorità nuove; la neonata opera omnia della musica strumentale (edita da Armelin Musica di Padova) offrirà agli esecutori e agli appassionati di valutare fino in fondo questo repertorio di straordinaria bellezza.

Altri appuntamenti si concentrano invece sul tema delle ricor-renze, dei centenari: come già detto, alla celebrazione händelia-na (duecentocinquanta anni dalla morte) ecco accostarsi Haydn (duecento anni sempre dalla morte) e Mendelssohn (duecento anni dalla nascita), degnamente celebrati dagli archi di Tchake-rian e Brunello (tra gli altri) e dal pianoforte di Massimo Somenzi, mentre una ulteriore ed affascinante fuga in avanti si nota nel sorprendente programma musicale del Trio di Parma.

JahelLungo tutti gli anni della propria vita, Galuppi oltre ad essere uno tra i migliori e più celebri compositori d’opera, dedica una parte ampia ed importante del proprio tempo alla musica sacra, sia a quella liturgica (messe e parti di messa, brani dell’ufficio delle ore) sia alle numerose composizioni a carattere oratoriale che riserva specialmente agli ospedali dei Mendicanti prima, de-gli Incurabili poi. Possiamo affermare che una parte non piccola di tutto il suo successo sia proprio legato a queste esecuzioni, la cui attesa in città era continua e appassionata. Tradizionalmente a partire dalla metà del Settecento prevale negli ospedali la forma latina del testo, laddove la parallela tradizione filippina (vedi la chiesa della Fava, sempre a Venezia) privilegiava le versioni in italiano. Gli argomenti sono comunque comuni e attingono quasi sempre ad argomenti presenti nell’antico testamento, in particola-re nei libri di Giuditta, di Ester, forse ancor più frequentemente, nel libro dei Giudici. Assistiamo ad un sostanziale rispetto della tradizione scritturale nei testi, anche se talvolta non mancano in-serimenti di personaggi la cui presenza è dettata dalla necessità di ampliare il panorama vocale ma anche i contenuti stessi della sto-ria. Tra i drammi più considerati anche dagli spettatori contem-poranei a Galuppi c’è lo Jahel, eseguito due volte ai Mendicanti e poi ripreso (ma manca il libretto di quest’ultimo) agli Incurabili, probabilmente con integrazioni e modifiche anche pesanti. L’inte-resse di queste composizioni, in tutto e per tutto rivali delle con-temporanee espressioni operistiche, è certamente elevato, anche per la straordinaria qualità delle esecutrici, tradizionalmente tutte donne, la cui unica occupazione era proprio la musica, tanto da giungere ad esiti di straordinario interesse testimoniati da ogni viaggiatore dell’epoca, tra i quali forse il più illustre (anche se assai tardivo sotto il profilo cronologico) è sicuramente Johann Wolfgang Goethe, il grande poeta e scrittore tedesco.

Franco Rossi

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COMITATO D’ONORE

Sua Eminenza Cardinale Angelo SCOLAPatriarca di Venezia

Dott. Giancarlo GALANPresidente della Regione del Veneto

Dott. Michele LEPRI GALLERANOPrefetto di Venezia

Prof. Massimo CACCIARISindaco di Venezia

Dott.ssa Francesca ZACCARIOTTOPresidente della Provincia di Venezia

Dott. Franco MANZATOVicepresidente della Regione del VenetoAssessore all’Identità Veneta

Dott. Raffaele SPERANZONAssessore alla Cultura Provincia di Venezia

Prof. Pierfrancesco GHETTIMagnifico Rettore Università di Venezia

Prof. Carlo MAGNANIRettore IUAV

Dott. Fulvio DELLA ROCCAQuestore di Venezia

Gen. C.A. Luciano PEZZIComandante Interregionale dell’ItaliaNordorientale della Guardia di Finanza

Generale di Brigata Stefano ORTI

Comandante Mario FUMAGALLIAmmiraglio di Squadra

Colonnello Vito PAPARELLAComandante Provinciale dei Carabinieri

Generale Walter MANZONComandante Provinciale Guardia di Finanza di Venezia

Col.t.ISSMI dr. Giulio PILLERComandante del Reparto Tecnico Logistico Amministrativo dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza

Annamaria GIANNUZZI MIRAGLIAPresidente Istituto Provincialeper l’Infanzia S.M.della Pietà

Prof. Mauro PIZZIGATIPresidente Casinò di Venezia

Dott. Giampaolo VIANELLOSovrintendente FondazioneGran Teatro La Fenice

M° Gianni TANGUCCIDirettore ArtisticoFondazione Arena di Verona

M° Umberto FANNIDirettore ArtisticoTeatro Giuseppe Verdi di Trieste

Luca DE FUSCODirettore Teatro Stabile del Veneto

Prof. Giovanni BAZOLIPresidente Fondazione G.Cini

Dott. Antonio Alberto SEMIPresidente Ateneo Veneto

Ing. Giovanni MAZZACURATIPresidente Consorzio Venezia Nuova

Dott. Giovanni SAMMARTINIPresidente Cassa di Risparmio di Venezia

Prof. Giandomenico ROMANELLIDirettore Musei Civici Veneziani

Dott. Carlo MONTANARODirettore Accademia Belle Arti

Dott. Piergiorgio e Franca COIN

The Venice Foundation

Renato e Maria Silvia SCAPINELLO

M° Claudio e Clementine SCIMONE

M° Sergej KRYLOV

M° Giovanni GUGLIELMO

M° Sonig TCHAKERIAN

M° Massimo SOMENZI

M° Giovanni Battista RIGON

Prof. Giorgio ZANCHIN

Avv. Andrea FRANCO

Avv. Gaio TESSER

Dott. Giovanni DIAZ

Stefano CONTINIGallerista

Dott. Roberto PAPETTIDirettore de Il Gazzettino

Dott. Antonello FRANCICADirettore de La Nuova Venezia

Dott. Ugo SAVOIADirettore Corriere del Veneto

ASSOCIAZIONE

FESTIVAL GALUPPI (ONLUS)

Presidente e Direttore ArtisticoAlessio Benedettelli

ConsiglieriGiuseppe Maria PiloFranco RossiLuigi Candiani

Segreteria GeneraleClizia Benedettelli

Segreteria AmministrativaVera Cassetti

ComunicazioneRossella Pallucchini

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Teatro La Fenice VENEZIA

Santuario dell’ Apparizione PELLESTRINA

Fondaco dei Turchi VENEZIA

Teatro Goldoni VENEZIA

Scuola Grande di San Rocco VENEZIA

Hotel Hungaria LIDO

Basilica di Santa Maria Assunta TORCELLO

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domenica 13 settembreore 18.00

ISOLA DI TORCELLOBasilica di S.M. Assunta

BALDASSARE GALUPPI(Burano 1706 - Venezia 1785)

SONATE DA CHIESA

violini CLAUDIO ANDRIANI, DIEGO CASTELLIvioloncello MARGHERITA MONNETclavicembalo RITA PEIRETTI

CLAUDIO ANDRIANI Si è diplomato in violino nel 1998 presso il Conser-vatorio G. Verdi di Torino. Nel 1999 ha conseguito il diploma di viola, con il massimo dei voti, presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari. Si è perfezionato in viola con Bruno Giuranna, presso l’Accademia W. Stauffer di Cremona e in violino con D. Schwartz-berg, presso l’Accademia Romanini di Brescia.Nel 2003 ha conseguito con il massimo dei voti il Di-ploma di Concertismo in viola presso la Hocschule fur Musik der Musik-Akademie der Stadt Basel (Sviz-zera). Nel 2006 ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il Diploma di Concertismo presso la Ho-chschule fur Musik und Theater Felix Mendelssohn-Bartholdy in Leipzig (Germania). Nel 2008 ha con-seguito con il massimo dei voti, il diploma in Violino Barocco presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.Dal 1998 si dedica intensamente all’attività del Quar-tetto d’Archi, prima con il quartetto Andriani con il quale ha suonato in tutta Europa (Italia, Gran Breta-gna, Spagna, Germania, Austria, Olanda, Repubblica Ceca), ha vinto numerosi premi ed è stato invitato come Quartetto in Residence presso la Britten-Pears School ad Aldeburgh in Gran Bretagna, poi con il Quartetto Xenakis, anch’esso vincitore in numerosi concorsi.Dal 1997 collabora all’attività dell’ensemble di musi-ca antica Accademia dei Solinghi diretto da Rita Pei-retti, esibendosi in concerti in Italia,Tunisia, Albania. Ha collaborato con numerose formazioni: il Sestetto L.Boccherini, l’Ensemble Europeo Antidogma Mu-sica, con il quale si è esibito in Italia e Uzbekistan, l’Ensemble di Musica Contemporanea Fiarì di Torino, l’ensemble barocco Festa Rustica, con l’ attrice Lina Sastri ed il corpo di ballo dell’ Opera di Roma, in una rappresentazione per il centenario della nascita di Shostakovitch.DIEGO CASTELLISvolge gli studi violinistici sotto la guida di Cinzia Barbagelata presso il Conservatorio G. Verdi di Mi-lano dove si diploma nel giugno 2006 a pieni voti. Attraverso il Conservatorio G. Verdi di Milano ha potuto partecipare ad alcune Master Class tenute da C. Busch, M. Dancila, H. V. Freiberger, R. Clemencic e K. Leister.Con la formazione del quintetto con il clarinetto, è stato segnalato al concorso Beltrami, ha partecipato all’ VIII edizione del Rencontres Musicales de Médi-terranée in Corsica e si è esibito presso il Lingotto di Torino raccogliendo unanime entusiasmo. Nel 2002 ha inoltre potuto partecipare ad una

importante tourneè in Argentina quale membro dell’orchestra giovanile del Conservatorio di Milano.E’ stato violino di spalla nell’orchestra giovanile J. Futura di Trento.Con la stessa orchestra, si è esibito a Bruxelles presso il Consiglio dei Ministri Europei, e, in qualità di se-condo violino solista presso il Parlamento Europeo.Dal 2008 collabora con l’Orchestra Verdi di Milano.Presso il Conservatorio di Milano ha seguito corsi didattici sul repertorio violinistico e da camera del Seicento e del Settecento e svolgendo attività con-certistica quale membro dell’orchestra d’archi baroc-ca Arcantico. RITA PEIRETTINata a Torino, dopo essersi diplomata brillantemente in pianoforte in giovane età, si è dedicata allo studio della musica antica e perfezionata in clavicembalo sotto la guida di R.Veyron La-Croix e G. Leonhardt.Interprete versatile e raffinata, è stata invitata dal-le più importanti associazioni musicali italiane (Fe-stival Internazionale di Cervo, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, i Concerti di San Maurizio a Mi-lano, il Teatro Regio e Settembre Musica a Torino, l’Arena di Verona, Villa Medici a Roma, Associazione Clavicembalistica di Bologna, Echi Lontani di Caglia-ri, il Festival Galuppi di Venezia, e altri). Ha suonato in quasi tutti gli stati europei, in nord Africa, in Messico e negli Stati Uniti.Dal 1990 è direttore al cembalo dell’ensemble e del-l’orchestra barocca L’Accademia dei Solinghi con la quale ha inciso, per la casa discografica Dynamic di Genova, l’integrale dei Concerti per clavicembalo e orchestra di B.Galuppi e due cd con nove concerti per clavicembalo di T.Giordani. Ha inoltre inciso cd per le etichette Claudiana, Stra-divarius e Rugginenti, Casa Editrice Musicale mila-nese per la quale ha anche pubblicato una raccolta di arie antiche intitolata A Voce Sola. Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi.MARGHERITA MONNET Si è diplomata in violoncello presso il Conservatorio di Cuneo, sotto la guida di D. Destefano.Si è poi perfezionata con R. Filippini presso l’Accade-mia W.Stauffer di Cremona, e con M. Polidori presso il Conservatorio di Fribourg. Ha seguito il corso di violoncello barocco tenuto da G. Nasillo presso la Scuola di Musica di Fiesole e, in duo col pianoforte, il corso di musica da camera all’ Accademia Internazio-nale di Musica da Camera del Trio di Trieste.Fa parte di diverse formazioni da camera, il Toujours Ensemble, la Banda Baretti, l’ Accademia dei Solinghi. Ha collaborato con numerose orchestre da camera e sinfoniche, come l’Orchestra Giovanile del Piemonte, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra Sinfo-nica della Valle d’Aosta, l’Academia Montis Regalis di Mondovì, l’Orchestra Sinfonica Italiana, l’Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento, l’ Orchestra del Teatro alla Scala di Milano.È inoltre diplomata in canto e collabora con il Coro Filarmonico R.Maghini.Svolge attività didattica presso il Civico Istituto Mu-sicale A.Corelli di Pinerolo e il Civico Istituto Musica-le di Saluzzo.

Ingresso per invito

INEDITEa due violini e basso continuoSonata I in la maggioreAllegro, Adagio, AllegroSonata II in fa maggioreAllegro, Larghetto, AllegroSonata III in re maggioreAllegro, Largo, AndantinoSonata IV in sol maggioreAllegro non presto, Largo, AllegroSonata V in si bemolle maggioreAllegro non presto, Largo, AllegroSonata VI in mi maggioreAllegro moderato, Dialogo tra Pasquino e Marforio, Ritornello larghetto

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sabato 19 settembre ore 20.00

VENEZIATeatro La Fenice - Sale Apollinee

OMAGGIO APURCELL, HÄNDEL

E HAYDNACCADEMIA DEI SOLINGHIMaestro al cembalo RITA PEIRETTI

ANGELO MANZOTTI sopranista

HENRY PURCELL (1659-1695)da Oedipus: Music for a whileper voce e basso continuo

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685-1759) da Rinaldo: Cara sposa

da Ariodante: Dopo notte

Triosonata in sol maggiore op.5 n.4Allegro, Allegro non presto, Passacaille, Gigue, Menuet

da Ariodante: Scherza infida

da Partenope: Furibondo spira il vento

FRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809)Quartetto in do maggiore op.54 n.2Vivace, Adagio, Menuetto allegro - Trio - Menuetto I, Finale adagio, Presto

Arianna a Nassocantata per soprano, archi e basso continuo

violini EFIX PULEO, CLAUDIO ANDRIANIviola FULVIA CORAZZAvioloncello MARGHERITA MONNET

ACCADEMIA DEI SOLINGHINel 1990, in occasione della prima edizione di In-vito a Corte rassegna di spettacoli itineranti nei castelli organizzata dalla Regione Piemonte, si sentì la necessità di fondare un gruppo vocale-strumentale che si specializzasse nell’esecuzione di opere di compositori attivi presso i Savoia tra il XVI e il XVIII secolo (repertorio ancora in gran parte sconosciuto).Il nome del complesso venne scelto in omaggio alla dotta Accademia fondata nel ‘600 dal Car-dinale Maurizio di Savoia e alla sua guida venne chiamata Rita Peiretti, rinomata sia per gli studi che per le esecuzioni di musica antica.Nel corso di questi anni i Solinghi hanno tenuto concerti per le più prestigiose associazioni con-certistiche, sia in Italia (Associazione per la Musi-ca Antica di Palermo, i Concerti di Musica Antica di Ravello, Il Festival di Musica Antica di Ventimi-glia, il Festival delle Dimore Alfieriane a Santena, i Concerti per La Sindone e le Laudes Paschales a Torino, il Festival Galuppi di Venezia, il Festi-val Echi Lontani di Cagliari e altri) che all’estero (l’Auditorium del Museo del Prado di Madrid, Ottobre Musicale dell’Acropoleum di Cartagine, S.Celicia Hall di Edinburgo, Università di Hacet-tepe Ankara, Devlet Opera il di Smirne, Teatro dell’Opera di Tirana). Ai Solinghi si deve la prima rappresentazione in epoca contemporanea di moltissime composizio-ni barocche, sia da camera che per orchestra (da ricordare la prima esecuzione del Miserere di Ga-luppi per soli coro e orchestra - manoscritto presso il Fondo Foà Giordano della Biblioteca Nazionale di Torino - eseguito il 14 ottobre 2006 nella chiesa di Santa Maria Della Pietà di Venezia in occasione della riapertura della chiesa al pubblico dopo anni di restauri) e delle opere: La Zalizura (1618?) di Sigismondo d’India, Mitridate Re del Ponto (1767) di Quirino Gasparini e degli Intermedi delle Sirene (1595) di Pietro Veccoli (tutti musicisti operanti alla corte dei Savoia).L’Accademia ha inciso 4 cd per le etichette Clau-diana di Torino, Stradivarius e Rugginenti di Mi-lano, con musiche strumentali di Händel e Albi-noni, cantate di Bach, Khunau e Telemann, due cd con l’integrale dei concerti per clavicembalo e

orchestra di Galuppi e due con nove concerti per clavicembalo e orchestra di Giordani (entrambe in prima incisione mondiale) per la Dynamic di Genova.

ANGELO MANZOTTI

Sopranista, si dedica alla riproposta del repertorio storico dei castrati, sviluppatosi dall’inizio del Sei-cento con particolare riferimento alla produzione settecentesca (Händel, Hasse, Vivaldi, Pergolesi, Mozart, ecc.) in ambito operistico e nell’ambito della musica sacra, ma spingendosi anche alla musica contemporanea. Vincitore nel 1992 del Concorso Internazionale Luciano Pavarotti di Philadelphia e del primo Torneo Internazionale di Musica (Roma 1992), si è aggiudicato il Tim-bre de Platine di Opéra International con la sua prima registrazione discografica Arie di Farinelli (1995), il cui programma viene portato in tournée dal 1994.Ha registrato per la Rai Italiana per il circuito Eu-rovisione e per la TV olandese. Ha collaborato con alcuni tra i più prestigiosi ensemble strumentali, esibendosi in Italia, Europa, America e Asia. Tra le opere interpretate: di Händel Rinaldo e Tamerlano, di Monteverdi L’incoronazione di Poppea, Il Ballo delle ingrate, L’Orfeo, di Pergo-lesi Il Prigionier superbo, di Vivaldi la Griselda, di Cesti La Dori, di Rossini Aureliano in Palmira, di Humperdink Hänsel und Gretel e molte altre. Ha registrato per le etichette discografiche Arion, Bongiovanni, Naxos, Tactus, Dynamic, Callisto Records.Dal 1997 è con Piero Nuti protagonista dello spet-tacolo: Quel delizioso orrore (Vita di Farinelli, evirato cantore) di Cappelletto e Barbieri replica-to ormai in Italia e all’estero più di quaranta volte. La sua discografia è costituita da 22 registrazioni tra recital e opere complete in ruoli da protagoni-sta. E’ stato protagonista dell’opera contempora-nea L’Angelo e il Golem di F. La Licata, composta espressamente per lui. Ha tenuto un Recital al Teatro La Fenice di Venezia con la Venice Baro-que Orchestra sotto la direzione di Andrea Mar-con, un tour di spettacoli imperniati su Farinelli in Festival Musicali in Messico, e concerti a Seoul (Corea) e in Spagna, e ha rappresentato Farinelli al Teatro Regio di Torino. Ha da poco girato un cortometraggio su Giovan Battista Velluti, uno degli ultimi castrati che cantò per Rossini.Ha recentemente tenuto una masterclass e con-certi a Vancouver (Canada) e si è esibito al Tea-tro Sociale di Rovigo nell’ambito della stagione lirica. Ha da poco terminato una serie di concer-ti a Istanbul e Madrid, ha partecipato alla prima esecuzione in tempi moderni del Decebalo di Leonardo Leo e ha terminato la registrazione di un nuovo CD interamente dedicato a Porpora per Tactus.

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Page 10: Libretto di sala 2009

GOMALANBRASS QUINTET

L’obiettivo di suonare bene lavorando per otte-nere grandi risultati ha fatto incontrare quasi per caso cinque musicisti provenienti da diverse città italiane, che hanno suonato e suonano come pri-me parti in alcune delle più prestigiose orchestre d’Europa e di oltre oceano, tra le quali Chicago Symphony Orchestra, Radio di Monaco, Opera di Francoforte, Teatro alla Scala di Milano, Acca-demia di Santa Cecilia, Maggio Musicale Foren-tino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Regio di Torino, Orchestra della Radio Svizzera Italiana di Lugano, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, collaborando con i piu’ grandi direttori del nostro tempo come Metha, Muti, Maazel, Prêtre, Sino-poli, Giulini, Chung, ecc. Il Gomalan Brass Quintet nasce, con questo tipo di formazione, nel 1999 per esprimere le proprie potenzialità artistiche, abbracciando un repertorio che spazia dal rinasci-mento alla musica contemporanea senza disde-gnare i generi ‘meno colti’. A soli due anni dalla fondazione il gruppo si aggiudica, nel novembre 2001, uno dei più prestigiosi riconoscimenti a li-vello mondiale: il Primo Premio al Concorso Inter-nazionale Città di Passau in Germania, ricevendo entusiastici commenti anche da molte personali-tà di spicco della comunità internazionale degli

ottoni come Roger Bobo, David Ohanian, Stea-ven Mead, Dale Clevenger e Froydis Ree Werke che considerano il Gomalan Brass come uno dei gruppi più affascinanti ed emozionanti del pano-rama internazionale.Regolarmente presente nelle più importanti sale da concerto e festival italiani (Festival di Stresa, Festival I Suoni delle Dolomiti, Auditorium Parco della Musica di Roma, Bolzano, Parma, Bologna, Torino, Milano), il Gomalan Brass si è esibito an-che negli Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Scozia, Germania, Grecia e Svizzera tenendo anche Ma-ster Class al Tanglewood Institute of Music (Bo-ston), alla Toronto University of Music, al Royal Northern College of Music di Manchester e alla University of Music di Glasgow.Diverse emittenti radiofoniche hanno trasmesso concerti e brani del Gomalan Brass Quintet fra cui Bayerisches Rundfunk, Radio Vaticana, Radio Ca-nada, Radio Tre per la quale ha eseguito diverse prime mondali.Il quintetto ha all’attivo due lavori discografici (un terzo in produzione) pubblicati dalla Summit Records, da molti considerata come la più autore-vole etichetta al mondo per quanto riguarda gli ottoni.

domenica 20 settembreore 17.00

LIDO DI VENEZIAGrande Albergo Ausonia & Hungaria

DAL LIBERTYAGLI ANNI TRENTA

GOMALANBRASSQUINTETGEORGE GERSCHWIN (1898-1937)

An American in Paris

HAROLD ARLEN (1905-1986)Over the rainbow

MAURO OTTOLINI (1972)Buster Keaton Blues

ERNESTO NAZARETH (1863-1934)Escovado

COUNT BASIE (1904-1984)Suite

GIOVANNI DANZI (1906-1974)Divinamente musica

LOUIS PRIMA (1910-1978)Sing Sing Sing

LEW POLLACK (1895-1946)That’s a Planty

tromba MARCO BRAITO, MARCO PIEROBON corno NILO CARACRISTItrombone GIANLUCA SCIPIONItuba ALESSANDRO FOSSI

Ingresso per invito

Seguiràrinfresco

Si ringrazia Grande Albergo Ausonia & Hungaria

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Page 11: Libretto di sala 2009

sabato 26 settembreore 20.00

VENEZIATeatro La Fenice - Sale Apollinee

PICCOLOCONCERTO - Wien

Sezione strumenti rariIL MAULTROMMEL

E LA MANDORAJOHANN GEORG ALBRECHTSBERGER (1736-1809)

In occasione del bicentenario della morteConcerto in fa a cinque per Maultrommel, Mandora, due violini e basso continuoAllegro moderato, Andante, Menuetto-Trio, Finale, Allegro molto

FRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809)Divertimento in re, Hob.III:8 a liuto, violino, viola e bassorielaborazione presumibilmente di Karl Kohaut (1726-1784)dal Divertimento a quattro in mi, Hob.III:8Allegro molto, Minuetto-Trio, Adagio, Minuetto-Trio, Presto

Divertimento in do, Hob.II:C5 a due violini, violoncello e bassoPresto, Minuetto, Adagio, Minuetto, Adagio con Variazioni

JOHANN GEORG ALBRECHTSBERGER (1736-1809)Concertino in re per Maultrommel, Mandora, due violini e bassoA tempo, Andante, Minuetto-Trio, Allegro

maultrommel ALBIN PAULUSmandora e liuto PIETRO PROSSERviolino JENPING CHIENviolino e viola JOHANNA GAMERITHvioloncello BALÀZS MÀTÈviolone ROBERTO SENSIfagotto ELENA BIANCHI

PICCOLO CONCERTOIl termine ‘concerto’ ha nella storia della musica, il significato originario di ‘gruppo’, in tal senso il nome dell ́ ensemble deve intendersi come ‘picco-lo gruppo’.Piccolo Concerto nasce a Vienna nel 1993, dall’in-contro di quattro musicisti con gli stessi interessi e le cui opinioni, relative a questioni interpretati-ve, si completano a vicenda. Nel corso del tempo, Piccolo Concerto si è trasformato in un gruppo di musicisti dotati di grande fantasia, che si riunisce di volta in volta attorno a Roberto Sensi e il cui interesse comune è la musica da camera al di là delle vie tradizionali, nonché la passione per gli strumenti storici e la voglia di sperimentare.Il loro scopo è di creare spazio, oltre che per compositori quali Mozart, Haydn, Beethoven, Boccherini, Schubert, Mendelssohn e Rossini, anche per i maestri meno famosi, come Pleyel, J.M.Haydn, Albrechtsberger, Gassmann, Wagen-seil, L. Mozart, Devienne, Brevál, Stamitz e per opere sconosciute che spesso sono strumentate in modo veramente originale e meritano di essere presentate in sala da concerto.Ciascuno dei membri di Piccolo Concerto ha svol-to una intensa carriera free lance nelle formazioni europee piú famose nel campo dell’esecuzione di musica antica su strumenti originali; le esperien-ze accumulate fanno parte del patrimonio ideale e musicale dell’ensemble, creando in tal modo una solida base per l’interpretazione continua e produttiva dei temi musicali scelti.Il gruppo si esibisce regolarmente in rinomate sale da concerto europee, completando la propria attività con produzioni radiofoniche e discografi-che che trovano sempre una forte eco nella stam-pa internazionale specializzata.

PIETRO PROSSERNato nel 1965, si è diplomato in chitarra presso il Conservatorio di Trento. Iniziato successiva-mente lo studio del liuto presso la Civica Scuola di Musica di Milano con Paul Beier, ha proseguito a Parma con Andrea Damiani, sotto la guida del quale si è diplomato presso il Conservatorio S. Ce-cilia di Roma.

Come continuista e solista si esibisce assieme a numerose formazioni italiane – Baroque Bozen Orchestra, L’Arte dell’arco, Orchestra Barocca di Venezia, Accademia Bizantina, Academia Montis Regalis, Ensemble Cordia, Consortium Carissimi, I Solisti Veneti – e straniere – Capella Savaria (Un-gheria), Collegium 1704 (Praga), Piccolo Concerto (Vienna), - partecipando a concerti, spettacoli e registrazioni in Italia (ultimamente: I Concerti del Quirinale), Germania (ospite fisso ai Festival der Laute della Deutsche Lautengesellschaft), Au-stria (Salzburger Festspiele - Salisburgo, Interna-zionale Barocktage - Melk), Inghilterra, Danimar-ca (Sommerkoncerter i Nordsjælland), Ungheria, Repubblica ceca (Passion-Pasije ’99), Polonia (II Europejski Festival Musyki Organowej i Kameral-nej), Grecia, Portogallo, Giappone, Sudamerica.Con calichon e mandora ha proposto programmi a solo e in ensemble in prima moderna, tra cui l’integrale dei doppi-concerti per mandora, scac-ciapensieri e archi di Johann Georg Albrechtsber-ger. Ha inciso tra l’altro per Tactus, Stradivarius, Bongiovanni, Sarx, Dynamics, Chandos, Brilliant, per Rai-Radio3 e orf.Dal 2005 è stato invitato come rappresentante europeo all’International Lute Meeting, esiben-dosi presso il teatro Megaron di Atene a fianco dei maggiori liutisti e oudisti di cultura araba. Dal 2007 è liutista stabile di Divino Sospiro, orchestra residente del CCB di Lisbona.Si è laureato nel 1996 presso la Facoltà di Musico-logia di Cremona dell’Università di Pavia con una tesi storico-bibliografica su mandora e calichon e svolge attività di ricerca sulle fonti per liuto, con particolare attenzione ai territori centroeuropei.

ALBIN PAULUSNato nel 1972 a Monaco (Germania) da genito-ri austriaci, trascorre l’infanzia a Braunschweig (Germania). All’età di cinque anni fa i primi tenta-tivi con lo scacciapensieri. Prende lezioni di flauto a becco, di clarinetto, di sassofono (con Quang-Ho) e di pianoforte. Studia musicologia a Vienna e Cremona. Nel 1999 si laurea con tesi su Corna-musa e viella a ruota (ghironda) in Austria e loro ruolo nella musica colta. Dal 1991 studia intensa-mente con lo scacciapensieri la tecnica virtuosi-stica nel XVIII secolo. Nel 2003 registra l’opera completa per scacciapensieri di Johann Geoerg Albrechtsberger. Dal 1994 grande passione per la cornamusa. Inizialmente autodidatta prende poi lezioni da Horst Grimm. nel 1997 e nel 2005 se-condo premio al Concorso per Vielle e Cornamuse di Sanit Chartier (Francia). Si dedica al clarinetto e altri strumenti ad ancia nella musica tradizionale. Numerosi concerti in Europa e oltremare. È inse-gnante di scacciapensieri, di differenti cornamuse (Bock, Sackpfeife, Dudey) e di musica d’insieme presso l’Università di Musica di Vienna. Dal 2000 compie ricerche sulla musica dell’anti-chità celtica e sulla ricostruzione di strumenti del-l’età del ferro. Ha fatto pubblicazioni di celtologia e musicologia. Concerti e registrazioni nel campo della musica tradizionale con Hotel Palindrone, Schikaneders Jugend e della musica antica con Roberto Sensi - Piccolo Concerto, Christophe Coin - Ensemble Barocco di Llimoges, Unicorn, l’Orfeo Barockor-chester, Concilium Musicum. Ha compiuto numerose registrazioni.

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Page 12: Libretto di sala 2009

domenica 27 settembre ore 17.00

VENEZIAFondaco dei TurchiProgetto Fondaci

ENSEMBLEMÂRAGHÎTRA IL PALAzzO E I CENTRI sufiPERCORSI NELLA MUSICA OTTOMANA

Beyati Peşrev (neyzen Emin Dede Yazici, 1853-1945) MAKÂM UŞŞAKUşşak Ilâhi, “Bu akl ü fikr ile” (anonimo);Uşşak Ilâhi, “Devraniler Zikri” (anonimo);Uşşak Son Peşrev, “Bülbül Uşşaki” (anonimo);MAKÂM GERDÂNIYEGerdâniye Ilâhi, “Severim Seni Ben”; (Musica/Beste: Anonimo; Testo/Güfte: Yunûs Emre, m. 1320); Gerdâniye Ilâhi, “Milk-i Bekadan gelmişen”; (Beste: Yakubzâde Mehmet Efendi; Güfte: Yunûs Emre);MAKÂM RASTRast Kâr-i Muhteşem (‘Abd ul-Qâdir Marâghî, 1360? - 1435)Rast Nakiş Beste “Amed Nesim-i Subh Dem” (‘Abd ul-Qâdir Marâghî, 1360? - 1435);Rast Nakiş Beste “Hem Kamer Hem Zuhre” (Acemler, post Tabriz 1514?);MAKÂM FERÂHFEZAFerahfeza Peşrev (Hâmmamizâde İsmail Dede Efendi (1778–1846);Ferahfeza Son Peşrev (Zeki Mehmed Ağa, 1776–1846);Ferahfeza Son Yürük Semai (Zeki Mehmed Ağa, 1776–1846);MAKÂM MAHÛRMahûr Peşrev (Gazi Giray Khan, 1554–1607)Mahûr Saz Semâisi (Gazi Giray Khan, 1554–1607)MAKÂM SEGÂHSegâh Saz Semâisi (kutb-u nâyi ‘Osman Dede, 1652-1730)Segâh Ilâhi “Sordum sari çiceğe” (Beste: ?; Güfte: Yunûs Emre (? - 1320) Segâh Ilâhi “Server-i Ser Bülendimiz” (Beste: Ebul Hâmis; Güfte: Sâdi);Segâh Peşrev (serneyzen Yusuf Paşa, 1821-84).Segâh Niyaz Ilâhi, (Beste: ?; Güfte: Sultân Veled, m. 1318)

tamburo a cornice bendir, tamburo a calice zarb FRANCESCO CLERA flauto ney, vocedirezione musicale GIOVANNI DE ZORZIliuto a manico lungo setârvoce SEPIDEH RAISSADATliuto a manico corto ’ud GIOVANNI TUFANO

Ingresso per invito

Seguiràrinfresco

ENSEMBLE MARAGHIL’Ensemble Marâghî propone composizioni nate tra la corte e i centri sufi di Costantinopoli in epoca ot-tomana (1326-1923). Per il suo nome, il gruppo si ispira in maniera mol-to personale alla figura del grande musicista, com-positore e musicologo ‘Abd ul-Qâdir Marâghî, nato a Marâghe, nell’attuale Azerbaijân iraniano, verso il 1360, e scomparso ad Herât, attuale Afghanistân (Khorasan storico) nel 1435. Come tutti gli artisti e gli intellettuali del suo tempo egli fu un cosmopoli-ta: nacque in Azerbaijân, visse in Irak, scrisse in per-siano, fu attivo alle corti di Tabriz, Costantinopoli, Samarcanda e lasciò, infine, questo mondo ad Herât, esercitando ovunque un’influenza fondamentale per le tradizioni musicali della vasta area nella quale vis-se. L’Ensemble si ispira a Marâghî soprattutto per due motivi: innanzitutto, per sottolineare sin dal proprio nome il tipo di ricerca che lo caratterizza, dedicata alle composizioni d’epoca ottomana antica; in se-condo luogo, la figura storica di Marâghî, uomo non vincolabile ad un unico luogo e ad un’unica cultura intende sottolineare un valore caro all’Ensemble: l’interculturalità. Il gruppo, infatti, viene inteso come luogo di incontro tra musicisti che non sono Occidentali, o Orientali, italiani, iraniani o turchi o arabi, ma musicisti che amano e studiano queste tra-dizioni musicali.

Avviciniamoci agli strumenti e ai loro suonatori. Il termine zarb (di origine araba) significa “tempo, misura, battuta”; insieme a questo termine colto se ne impiega correntemente uno più popolare e ono-matopeico, tombâk. Per molto tempo lo zarb servì a ‘segnare il tempo’ della musica classica persiana (radîf) ma verso la seconda metà del 1940 comparve il virtuoso Hossein Tehrâni che ne rivoluzionò la tec-nica strumentale. Con lui si formò Jâmshîd Shemi-rânî, che verso la fine degli anni Sessanta si trasferì a Parigi. Qui Shemirânî ebbe numerosi studenti e due magnifici figli, Bijân e Keyvân che ne continuano la tradizione: con la famiglia Shemirânî, e con Behnâm Samânî, studia da anni Francesco Clera.Il flauto di canna ney è uno strumento dal passato millenario: i primi resti archeologici datano al 2500 a.C. ma esso assunse un nuovo ruolo all’interno dell’incontro cerimoniale sufi detto samâ‘, e, soprat-tutto, nell’opera di Mevlâna Jalâl ud-Dîn Rûmî e nei repertori della mevlevîye. Con il M.o Kudsi Erguner, solista di ney ottomano-turco di tradizione mevle-vî, e con il suo primo allievo Stéphane Gallet, studia da anni Giovanni De Zorzi, che è anche dottore di

ricerca in Etnomusicologia e docete di flauto ney al Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza. La giovane cantante Sepideh Raissadat ha studia-to sin dal 1989 con i maggiori maestri viventi della tradizione di musica colta persiana (radîf): vanno ricordati, tra i cantanti, la stella Parissa e il grande Muhammad Reza Shajarian; tra gli strumentisti, i maestri Parviz Meshkatian, Hossein ‘Alizadeh e Muhammad Reza Lotfî. Questa attività di studio si è concretizzata in cinque registrazioni edite. Da un punto di vista accademico, diplomatasi nel 2003 presso l’Accademia di Belle Arti di Tehran, si è lau-reata nel marzo 2009 in Musicologia all’Università di Bologna. È attualmente assai attiva come solista e didatta in Canada, Iran e in Europa.Descrivere il liuto a manico corto ‘ud ci porta di nuovo in viaggio: seguendo le vie carovaniere, liuti, vielle, oboi, cetre e percussioni nati in Asia centrale giungono sino in Europa così come nel più lontano Oriente. Il liuto a manico corto barbat appare sulle terre dell’attuale Tajikistân raffigurato in figurine di terracotta che datano al I secolo d. C., si ritrova poco dopo nell’India nordoccidentale e più tardi in Persia, durante il regno di Shâpur I (III d. C.). Esso riappare quindi in Cina e Giappone, dove esiste ancor oggi con i nomi biwa e pi’pa, (termine, quest’ultimo, che deriverebbe direttamente da barbat). Gli arabi lo incontrano e lo adottano in occasione della loro invasione della Persia nel VII secolo d. C.: con alcune modifiche organologiche esso diviene l’ ‘ud, liuto a manico corto con cinque corde doppie in budello. La successiva storia dell’‘ud arabo in Europa è ben nota: risalendo dal Maghreb verso l’Andalusia esso diviene al-liud, liud, raggiunge la Provenza e diviene luth, trasformandosi in lëuto (nell’accezione dantesca) e liuto. Giovanni Tufano ha studiato ‘ud con il libane-se Gazi Makhoul e percussioni con Michael Metzler, con la famiglia Shemirânî e con Behnâm Samânî.Pur se nato di recente, l’Ensemble Marâghî ha già avuto modo di partecipare ad importanti rassegne e festival italiani ma, soprattutto, ha avuto l’onore di essere l’unico gruppo occidentale selezionato per il prestigioso Festival internazionale curato dall’UNE-SCO e dal Ministero della Cultura dell’Azerbaijan in-titolato The Space of Mugham, tenutosi a Baku tra il 16 e il 26 marzo 2009, interamente dedicato alle culture musicali sviluppatesi nella vasta area della musica classica islamica (maqâm) che va dalla Spa-gna alla Cina occidentale.

Giovanni De Zorzi

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Page 13: Libretto di sala 2009

sabato 3 ottobre ore 20.30

VENEZIAScuola Grande di San Rocco

BALDASSARE GALUPPI (Burano 1706 - Venezia 1785)

JAHELOratorio (Venezia 1747)

PRIMA ESECUZIONE IN TEMPI MODERNI

ENSEMBLE VOCALECAPPELLA ARTEMISIADirettore CANDACE SMITH

ORCHESTRA BAROCCA DI BOLOGNAcon strumenti originaliConcertatore PAOLO FALDI

CAPPELLA ARTEMISIAQuasi tutti i monasteri delle monache fanno professione di Musica, così del suono di più sor-te d’instromenti musicali, come di cantare. Et in alcuni monasteri ci sono voci tanto rare, che paio-no angeliche, e a sembianza di sirene allettano la nobiltà di Milano d’andargli ad udirle. Paolo Morigia, 1595

Troviamo in tutto il tardo Cinquecento e il Sei-cento cronache di storici e viaggiatori in Italia che dipingono un mondo musicale meraviglioso abitato da donne – cantatrici, suonatrici e persi-no compositrici. Tali immagini sono ancora più affascinanti se si considerano le restrizioni dra-coniane a cui erano sottoposte queste donne nella loro vita claustrale, in particolar modo per quanto concerne la musica. Un velo di mistero copre questo repertorio. Allora, come si eseguiva questa musica?Cappella Artemisia è un ensemble di voci e stru-menti che cerca di dare risposta a questa doman-da. Formatosi intorno ad un nucleo di voci fem-minili, questo complesso si dedica alle musiche dei monasteri femminili italiani del Cinquecento e del Seicento. Il suo repertorio comprende sia ope-re sconosciute composte dalle suore stesse, che brani scritti da compositori più noti, ma proposti qui per la prima volta nella loro guisa originale, cioè senza voci maschili.Le musiciste che fanno parte di Cappella Artemi-sia sono esecutrici specializzate e affermate nel campo della musica antica. Tutte collaborano re-golarmente con altri complessi di musica antica come Il Concerto Italiano, L’Accademia Bizantina, Hesperion XXI, Malapunica, La Reverdie, Cantar lontano, ModoAntiquo, Tetraktys, L’Accademia Strumentale e tanti altri. Candace Smith, fonda-trice e direttrice dell’ensemble (americana d’ori-gine ma in Italia dal 1978) si occupa da molti anni della musica antica composta da donne, ed esten-de il suo interesse anche alla musica contempora-nea, cabarettistica e i musicals.Dalla sua nascita nel 1991, la Cappella Artemisia ha avuto lusinghieri riscontri, sia per la rarità e l’originalità del suo repertorio, sia per l’alta quali-tà delle sue esecuzioni. E’ stata invitata a diversi

festival prestigiosi di musica antica in Europa e Nord America, quali il Festival Olandese di Mu-sica Antica (Utrecht), il Festival delle Fiandre (Bruges), il Festival Monteverdiano di Cremona, l’Osterfestival di Innsbruck, il festival Women and Music (Chard, Inghilterra), Les Fêtes Musica-les de Savoie (Francia), Tage Alter Musik (Regen-sburg e Herne, Germania), le rassegne di Early Music a Vancouver, Houston, San Diego ed altre città americane, nonché numerose altre rassegne importanti in tutta Italia. I suoi cd sono tutti stati favorevolmente accolti da critici musicali e storici in Italia e all’estero. Sono: Canti nel chiostro: Mu-siche nei monasteri femminili del ‘600 a Bologna; I Vespri Natalizi di Suor Chiara Margarita Cozzo-lani (1650); Rosa mistica: musiche delle monache lombarde del ‘600; e Sulpitia Cesis: I mottetti spi-rituali (1619); Soror mea, sponsa mea: il Cantico dei Cantici nei Conventi; Raphaella Aleotti e le monache di San Vito. E’ in programmazione una registrazione dedicato alle musiche della Settima-na Santa nei conventi.Il nome di Cappella Artemisia si ispira alla pittri-ce Artemisia Gentileschi, una figura significativa nell’Italia secentesca il cui valore artistico comin-cia solo ora a guadagnarsi il riconoscimento che merita. Noi speriamo che, sotto i suoi auspici, potremo riportare questo stesso riconoscimento alle ignorate opere musicali delle sue contempo-ranee dentro le mura dei conventi. ORCHESTRA BAROCCA DI BOLOGNAEnsemble specializzato nell’esecuzione di musiche del Sei-Settecento con strumenti storici, è stata fondata nel 1995 da Paolo Faldi e Gianni Lazzari. Ha effettuato concerti in Festival europei quali Regensburg, Brunnenthal, Brezice, Callas parte-cipando a registrazioni radiofoniche e televisive. Collabora con numerosi artisti di fama fra cui Glo-ria Banditelli ed Angelo Manzotti, con i quali ha registrato due cd per la casa editrice Tactus con Arie di Vivaldi e musica sacra di G.A.Perti (in pri-ma mondiale in tempi moderni). E’ stata ospite di numerose associazioni concertistiche italiane fra cui Il Festival Galuppi di Venezia, Amici della Musica di Vicenza, Amici della Musica di Arezzo, Amici della Musica di Cosenza, Amici della Musica di Campobasso, Emilia-Romagna Festival, Musi-ca e Poesia a S.Maurizio, Bologna Festival, Feste Musicali di Bologna.PAOLO FALDIDiplomato in oboe, flauto dolce ed oboe barocco. Ha vinto la selezione per primo oboe e flauto dol-ce nell’Orchestra Barocca Europea nel 1988, effet-tuando tournée in tutta Europa sotto la guida di Roy Goodman e Ton Koopman. Dal 1989 suona con Hesperion XXI e Le Concert de Nations diretti da Jordi Savall, partecipando a numerosi concerti, incisioni discografiche e tournée in Europa, Ame-rica ed Asia. Ha suonato con i maggiori gruppi italiani ed europei di musica antica. E’ fondatore dell’Orchestra Barocca di Bologna.

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Page 14: Libretto di sala 2009

domenica 4 ottobreore 18.00

VENEZIATeatro Goldoni

BALDASSARE GALUPPI(Burano 1706 - Venezia 1785)

SONATEPER TASTIERA

ANDREA BACCHETTIpianoforte

Sonata in si bemolle maggioreLarghetto, Allegro

Sonata in do minoreAllegro moderato, Allegretto

Sonata in do maggioreAdagio, Allegro

Sonata in la minoreSiciliana, Allegro

Sonata in re minoreAndantino, Presto

Sonata in si bemolle maggiore “Buranello All.°” Levi CF C 26

Allegro, Presto

Nuova edizione sulle fonti a cura di Andrea Bacchetti e Mario Marcarini

Il concerto sarà preceduto da una presentazione del Prof. Franco Rossi

ANDREA BACCHETTI

Nato a Genova (Italia) nel 1977. Giovanissimo ha incontrato e raccolto i consigli di musicisti come Karajan, Magaloff, Baumgartner, Berio e Hors-zowski. Premiato con prestigiose Borse di Studio dal Mozarteum di Salisburgo, dalla Yamaha Music Foundation di Londra, dal Conservatorio Nazio-nale di Parigi che gli hanno consentito di frequen-tare Maestri quali Dorenski, Kammerling, Perti-caroli, Perahia, Goode, Lonquich, Weissenberg. Diplomato Master all’Accademia di Imola con F. Scala. Debutta a 11 anni a Milano con i Solisti Veneti diretti da C. Scimone. Da allora ha suo-nato frequentemente in festivals internazionali quali Lucerna, Salisburgo, Belgrado, Santander, Antibes, Vicenza, Bologna, Menorca, Brescia e Bergamo, Sermoneta, Camerino, Sorrento, Ra-vello, Torino, Como, La Coruna, Pesaro, Milano, Bellinzona, Salamanca, Cervo, Badworishofen, Husum, Ravenna ecc. e presso importanti centri musicali come Konzerthaus, Berlino; Salle Pleyel, Salle Gaveau, Piano 4, Parigi; Rudolfinum Dvorak Hall, Praga; Palais des Beaux Arts (Bruxelles – Eu-ropalia 2008); Teatro La Fenice, Venezia; Teatro alla Scala e Sala Verdi, Milano; Teatro Coliseo, Buenos Aires; Ateneo Rumeno, Bucarest; Rach-maninoff Saal, The Moscow State Philarmonic Society, Conservatorio Mosca; Auditorium Na-tional d’Espagna (ciclo grandi interpreti de Scher-zo), Teatro Real, Teatro Monumental, Madrid; Mozarteum Brasilero, San Paolo; Zentrum Paul Klee, Berna; Gewandhaus, Lipsia; Auditorium M.Delibes, Valladolid; Università La Sapienza, Accademia Filarmonica, Concerti al Palazzo del Quirinale, Roma; ha partecipato a Milano in Sala Verdi al ricordo di L. Berio insieme all’Ensemble Intercontemporain e P. Boulez; tournèe in Giap-

pone, Sud America, e con direttori ed orchestre di rilievo internazionale come Camerata Salzburg, Lucerne Festival Strings, Cappella Istropolitana, Bratislava; Prague Chamber Orchestra, Filarmo-nica della Scala, MDR Sinfonie Orchestra, Lipsia; RTVE Radiotelevisione Spagnola, Madrid; SDWO Sud-WestDeuschteOrchestra, Pforzheim; Philar-monie der Nationen, Amburgo; Enescu Philarmo-nic, Bucarest; ONBA, Bordeaux; Philarmonique de Nice e de Cannes; Sinfonica Castilla Y Leon; Sinfonica dell’Asturia; Sinfonica dell’Estado del Paranà, Curitiba ecc. In Italia suona regolarmente con le maggiori orchestre e per le principali as-sociazioni concertistiche. E’ ospite regolare dal 1998 delle Serate Musicali di Milano, dove ha in corso di esecuzione un programma plurienna-le con l’integrale dell’opera per tastiera di Bach. Suona in duo con R. Filippini, con il Quartetto Prazak, i Quartetti di Cremona, della Scala, di Ve-nezia, il Quartetto Ysaye. Le sue Suite Inglesi di Bach (Decca) hanno raccolto unanimemente con-sensi particolarmente entusiastici dalla stampa specializzata e non, ed hanno ricevuto il premio dalla prestigiosa rivista americana Classics Today e della francese Diapason. Il cd Berio Piano Works (Decca) - particolarmente voluto ed apprezzato dal compositore con il quale Bacchetti ha studia-to e collaborato fin da quando aveva 11 anni - ha avuto la nomination al Premio Amadeus 2005; se-gnalato tra le migliori incisioni dell’anno dalle più autorevoli riviste musicali italiane; fra quelle più autentiche e significative in assoluto da CD Com-pact, Mundoclasico (Spagna) e Muzika 21 (Po-lonia). Il SACD con l’integrale delle 6 Sonatas di Cherubini e CD Galuppi Piano Sonatas (RCA RED SEAL – Sony Music) hanno raccolto giudizi arti-stici elevatissimi dalla critica internazionale; i 5 Diapason dell’omonima rivista francese, le 5 Stel-le di Musica, Amadeus, Ritmo, Fonoforum, Cre-scendo, Luister, Musik und Theater, Pizzicato, Le Monde de la Musique e delle altre maggiori riviste europee, oltre ai più importanti quotidiani italiani e al prestigioso El Pais. L’integrale del Gradus ad Parnassum di Clementi (ARTS) è stata premiata dalla rivista giapponese Record Gejiutsu. Il DVD Arthaus con le Variazioni Goldberg di Bach, con ampia monografia, trasmesso con grande succes-so da SKY Classica, è stato segnalato tra i migliori DVD dell’anno dalla stampa specializzata europea e americana. Sono da ricordare le 5 stelle di BBC Music Magazine,di Amadeus, Musica, Scherzo; la raccomandazione di Gramophone, International Record Review, il premio di Classics Today France, American Record Guide, Fanfare, Japan Record Gejiutsu, Gramofon, Piano News, International Piano, Piano Magazine, oltre che la nomination al premio della critica italiana 2008 della rivista Classic Voice. Suoi concerti sono trasmessi da Ra-dioTre, BBC Radio3 (UK), ORF, Radio France (la Roque d’Anteron), RTSI, Radio della Nuova Ze-landa, RNE (Spagna), MDR Lipsia, ecc. Nel 2010 sono previste tournèe in Giappone e Sud-America ed il debutto alla Carnegie Hall di N.Y.

Il pianoforte YAMAHA CF III S per la prima volta a Venezia è gentilmenteofferto dalla ditta Di Marco

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sabato 10 ottobre ore 20.30

VENEZIAScuola Grande di San Rocco

COMPLESSO VOCALEANTONIO LOTTI

LA MUSICA IN SAN MARCOE NEI PII HOSPITALI DI VENEzIA

ANTONIO LOTTI (1667-1740)Kyrie dalla Missa Sapientiaeper soli, coro e orchestra

(trascrizione e revisione a cura di Paolo Cammozzo)

ANTONIO VIVALDI (1678-1741)Magnificat RV610per soli, coro e orchestra

BALDASSARE GALUPPI (1706-1785)Dixit Dominus per soli,coro e orchestra

(trascrizione e revisione a cura di Paolo Cammozzo)PRIMA ESECUZIONE MONDIALE

ANTONIO VIVALDI (1678-1741)Gloria RV589 per soli, coro e orchestra

soprano MARIA LIA RIGOTTI contralto FRANCESCA POROPATtenore BO SCHUNESSONbasso FRANCO ZANETTE

I VIRTUOSI VENETIdirettore PAOLO CAMMOZZO

COMPLESSO VOCALE ANTONIO LOTTIIl Complesso Vocale Antonio Lotti di Venezia è un coro misto sorto nel 1975 alla Madonna dell’Or-to dove da allora ha la sua sede. Il suo impegno è rivolto principalmente allo studio, al recupero ed alla diffusione di composizioni vocali e/o stru-mentali di qualsiasi epoca e stile con particolare riguardo alle musiche di autori di Scuola Venezia-na. Il Complesso Vocale ha tenuto molti concerti, ha partecipato a concorsi nazionali, organizza ed è presente in rassegne nell’ambito della propria città e della Regione Veneto collaborando pure a iniziative di vari Enti. Ha partecipato nel 1985 a A Piece for Peace concerto radiofonico composto da Alvin Curran e trasmesso in diretta simultanea da tre città (Venezia, Amsterdam, Francofor-te sul Meno). Il coro ha effettuato tournées in Ungheria, in Francia e ha preso parte alla venti-settesima Rassegna Internazionale di Cappelle Musicali che si è svolta a Loreto. Ha eseguito il Beatus vir RV598, il Laudate Dominum V606, il Gloria RV589 e il Magnificat RV610 per soli, coro e orchestra di Antonio Vivaldi e ha proposto nel 1993 una prima esecuzione in tempi moderni di un Magnificat di Giovanni Legrenzi. Ha presen-tato nel 1999 una prima esecuzione del Credo a quattro per coro e orchestra di Antonio Lotti. Ha inciso nel 2000, per la Rivo Alto, un cd con mu-siche di Giovanni Gabrieli, Giovanni Croce, Hans Leo Hassler, Antonino Biffi, Claudio Monteverdi, Antonio Lotti, Giovanni Legrenzi, Baldassare Ga-luppi. Ha registrato, per festeggiare il trentennale di attività, musiche vocali e strumentali sacre e profane di Antonio Lotti. La sezione maschile del coro, desiderando dar vita ai canti come vengono riproposti dai più antichi manoscritti, ha iniziato lo studio per la riproposta del repertorio del Can-to Gregoriano. Il Complesso è diretto da Paolo Cammozzo, Presidente dell’Associazione Musica-le Antonio Lotti è il Dott. Luigi Candiani.PAOLO CAMMOZZONato a Venezia nel 1952 ha iniziato la sua carriera artistica come corista nella Cappella della Basili-ca di San Marco, ha studiato canto con Antonio Ticcò, pianoforte e composizione dapprima con Carmelo Pavan, Alfredo Bravi e poi con il maestro Aldo Casati. E’ diplomato in musica corale e dire-zione di coro presso il Conservatorio B.Marcello di Venezia.Ha seguito corsi di aggiornamento e perfeziona-mento sulla musica corale e la direzione di coro con Adone Zecchi, Bruno Zagni, Roberto Gabbia-ni, Jurgen Jurgens, Giovanni Acciai, Peter Neumann.

Ha collaborato come organista e clavicembalista ad esecuzione di musiche del ‘500 e del ‘700 e come voce solista (con accompagnamento di liu-to) all’esecuzione di musiche del XIV e XV secolo.Dal 1975 dirige il Complesso vocale Antonio Lot-ti di Venezia, coro misto il cui impegno è rivol-to principalmente allo studio, al recupero ed alla diffusione di composizioni vocali e/o strumentali di qualsiasi epoca e stile con particolare riguardo alle musiche di autori di Scuola Veneziana.Ha diretto dal 1984 al 1987 il Coro Alpino Vene-ziano, gruppo corale che oltre alla diffusione dei tradizionali canti popolari svolgeva una costan-te ricerca per la ricostruzione e la riproposta di vecchie cantate venete e non. Con tale gruppo ha tenuto numerosi concerti ed ha effettuato tour-née in Svizzera, Germania, Ungheria, Grecia; nel 1986 ha vinto il Premio Venezianello per la diffu-sione della musica e delle tradizioni popolari. Ha collaborato - con l’invio di inediti musicali di im-portanti autori veneti - alle riviste Musica Viva e La Cartellina di Milano. Ha curato la trascrizione e la pubblicazione di mottetti inediti di Antonio Lotti, Giovanni Legrenzi, Baldassarre Galuppi; ha pubblicato alcune sue composizioni per coro a voci miste; ha curato la trascrizione di un Glo-ria, di un Magnificat a quattro voci con violini di Giovanni Legrenzi, di un Credo a 4 con orchestra e della Messa a 4 voci piena di Antonio Lotti ese-guita dalle corali partecipanti al 31° Incontro In-ternazionale di Cappelle Musicali di Loreto. Sta curando la catalogazione delle musiche sacre di Antonio Lotti.I VIRTUOSI VENETIL’Ensemble I Virtuosi Veneti, costituito da musici-sti che insegnano nei più prestigiosi Conservatori d’Italia e che hanno fatto parte di orchestre lirico-sinfoniche e di ensemble e complessi come I Soli-sti Italiani, l’Arte dell’Arco, La Magnifica Comuni-tà e I Solisti Veneti di Claudio Scimone, è nato per iniziativa di Alessio Benedettelli, anch’egli, per ol-tre venticinque anni, componente del prestigioso scomplesso cameristico. I musicisti che compon-gono questo ensemble hanno avuto importanti esperienze avendo lavorato con importanti diret-tori d’orchestra come George Prêtre, Kurt Masur, Karl Böhm, Elhiau Inbal, Claudio Abbado, Kiril Kondrascin, Yuri Temirkanov, Yuri Aronovitch, Riccardo Muti e altri ancora. In questi anni I Vir-tuosi Veneti sono stati presenti nei più importanti eventi nazionali e internazionali come congressi, inaugurazione di mostre, di istituti finanziari, convegni e feste del mondo dello spettacolo. Tra gli altri ricordiamo l’inaugurazione de La Vittorio-sa, sede a Malta del Casinò di Venezia, galà per la Schroeder International a Palazzo Pisani Moretta, Cerimonia d’apertura della Michigan University, nel 2006 la presenza al Convegno The Future of Science organizzato dalla Fondazione Veronesi a Palazzo Ducale, e altri eventi ancora.Hanno collaborato con solisti di chiara fama, vin-citori di premi internazionali come il Concorso di Monaco di Baviera (ARD), Premio Paganini a Genova, Premio Kreisler a Vienna, e altri. La pos-sibilità di lavorare con questi grandi solisti pone I Virtuosi Veneti in una posizione privilegiata, di particolare prestigio tanto da far distinguere l’en-semble da tutti gli altri complessi.

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domenica 11 ottobreore 20.00

VENEZIATeatro La Fenice - Sale Apollinee

TRIODI PARMAFRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809)

Trio in mi bemolle maggiore Hob.XV:29Poco allegretto, Andantino e innocentemente, Finale “in the German Style”, Presto assai

LUIS DE PABLO (1930)Trio n.1I. Esbozo de ArabescoII. TrampantojoIII. Melodias en perspectiva

FRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809)Trio in sol bemolle maggiore Hob.XV:25”Gipsy”Andante, Poco adagio, Rondò “in the Gypsies Styile”,Presto

MAURICE RAVEL (1875-1937)

Trio in La minoreModeré, Pantouom. Assez vif, Passacaille, Très large,Final. Animé

violino IVAN RABAGLIAvioloncello ENRICO BRONZIpianoforte ALBERTO MIODINI

TRIO DI PARMA

Il Trio di Parma si è formato nel 1990 al Conser-vatorio A. Boito di Parma e successivamente si è perfezionato con il Trio di Trieste presso la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Sie-na. Il Trio di Parma ha ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi con le affermazioni al Concorso In-ternazionale Vittorio Gui di Firenze, al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Melbou-rne, al Concorso Internazionale della ARD di Mo-naco ed al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione. Inoltre, l’Associazione Naziona-le della Critica Musicale ha assegnato al Trio di Parma il Premio Abbiati per il 1994 quale miglior complesso cameristico. Il Trio di Parma è stato invitato dalle più importanti istituzioni musicali in Italia (Accademia di S.Cecilia di Roma, Socie-tà del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Unione Musicale di Torino, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Unione Musicale di Torino, GOG di Genova, Accademia Filarmonica Roma-na) e all’estero (Filarmonica di Berlino, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Wigmore Hall di Londra, Konzerthaus di Vienna, Filarmonica di S. Pietroburgo, Festival di Lockenhaus, Tea-tro Coliseo di Buenos Aires, Amburgo, Dublino, Varsavia, Los Angeles, Washington, Barossa Mu-sic Festival Adelaide, Rio de Janeiro, San Paolo). Ha collaborato con importanti musicisti quali Vladimir Delman, Carl Melles, Pavel Vernikov,

Bruno Giuranna, Alessandro Carbonare, Eduard Brunner; ha partecipato a numerose registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI e per diverse emittenti estere (Bayerischer Rundfunk, NDR, WDR, MDR, Radio Bremen, ORT, ABC-Classic Australia). Ha inoltre inciso le opere integrali di Brahms per l’UNICEF, di Beethoven e Ravel per la rivista Amadeus e di Schostakovich per Stradiva-rius, premiato, quest’ultimo, come miglior disco dell’anno 2008 dalla rivista Classic Voice. Il Trio di Parma, oltre ad un impegno didattico costante in Conservatorio, tiene corsi alla Scuola Superio-re Internazionale di Musica da Camera di Duino e alla Scuola di Musica di Fiesole.

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domenica 18 ottobreore 17.00

ISOLA DI PELLESTRINASantuario della Madonna dell’Apparizione

GIOVANNIGUGLIELMO violino

EzIO MABILIA clavicembalo

TOMMASO ALBINONI (1671-1750)

Sonata da chiesa in fa maggiore op.4 n.3 per violino e continuoLargo, Allegro, Adagio, Giga

EVARISTO FELICE DALL’ABACO (1675-1742)

Sonata in sol minore op.1 n.5 per violino e continuoAndante, Ciaccona, Adagio, Giga

FRANCESCO ANTONIO BONPORTI (1672-1749)

VIII Invenzione “La Pace” in mi mi-nore per violino e continuoAndante, Balletto, Adagio, Giga

FRANCESCO MARIA VERACINI (1690-1768)

Sonata in la maggiore op.1 n.7 per violino e continuoCantabile, Allegro, Largo, Allegro

HEINRICH IGNAZ FRANZ VON BIBER (1644-1704)

dai “Mysterien aus dem Leben Ma-riae”Sonata I in re minore per violino e continuo “L’ Annunciazione”Praeludium, Aria (Allegro), Adagio, Finale

GIUSEPPE TARTINI (1692-1770)

Sonata in la minore Ba3 per violino soloPraeludium, Aria (Allegro), Adagio, Finale

ANTONIO VIVALDI(1678-1741)

Sonata in la maggiore op.2 n.2 per violino e continuoPreludio a capriccio, Presto, Corren-te, Adagio, Giga, Allegro

Ingresso per invito

Seguiràrinfresco

GIOVANNI GUGLIELMO

Si è diplomato al Conservatorio B. Marcello di Ve-nezia avendo studiato con i maestri Ettore Bonelli e Luigi Ferro.Primo premio assoluto al Concorso Nazionale di Vio-lino Città di Vittorio Veneto nel 1962.Ha fatto parte del prestigioso complesso I Virtuosi di Roma e del Sestetto Chigiano.Ha fatto Duo con Riccardo Castagnone e con Ezio Mabilia .E’ stato primo violino solista dell’Orchestra del Tea-tro La Fenice di Venezia e dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Fondatore di famosi gruppi cameristici come L’Arte dell’Arco (per l’esecuzione di musiche antiche con strumenti originali) e I Solisti Filarmonici Italiani.E’ attivamente impegnato sia in veste editoriale come pure in campo discografico riguardo la musica rara e inedita del 700 italiano (sta completando l’in-cisione integrale dei Concerti per violino di G. Tarti-ni). Incide per Deutsche Harmonia Mundi, Dynamic e Chandons, Denon Nippon Columbia, Tactus.Il suo repertorio spazia in tutto l’arco della produzio-ne violinistica (da Corelli a Maderna ed altri contem-poranei). Ha suonato, per quanto concerne l’attività solistica, con i direttori Sinopoli, Gracis, Pesko, Con-stant, Gelmetti, Sawallisch e con importanti orche-stre sinfoniche.È stato direttore artistico delle orchestre sinfoniche di San Remo e del Teatro Olimpico di Vicenza.Titolare della cattedra di violino dapprima nei Con-servatori di Padova, Venezia e Vicenza, è stato poi direttore del Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza.Tiene Corsi di Perfezionamento in varie Istituzioni Musicali italiane ed estere.Ha pubblicato opere didattiche e revisionato varie composizioni del 700 italiano.Suona un Bernardo Calcanius del 1712 con monta-tura barocca ed un Francesco Godetti del 1721 con montatura moderna .È Accademico dell’Accademia Olimpica di Vicenza e Socio Corrispondente dell’Accademia Galileiana di Padova.

EZIO MABILIA

Nato nel 1944 a Cittadella di Padova, si diploma col massimo dei voti e la lode nel 1964 al Conservatorio B. Marcello di Venezia studiando con Vincenzo Per-

tile; contemporaneamente si dedica allo studio del-la composizione con Bruno Coltro. Si perfeziona in Musica da Camera con Sergio Lorenzi all’Accademia Chigiana di Siena dove collabora come pianista nelle classi di Franco Gulli e di Severino Gazzelloni.Premiato più volte in Concorsi pianistici nazionali, inizia un’attività che lo vedrà dedicarsi alla didatti-ca, impegnarsi nel campo concertistico solistico, in varie formazioni cameristiche e nella direzione d’or-chestra.Nel 1965 è chiamato ad insegnare pianoforte prin-cipale presso l’allora Liceo Musicale Pareggiato, poi Conservatorio C. Pollini di Padova. Dal 1975 è titolare di cattedra di pianoforte principale presso il Conser-vatorio B. Marcello di Venezia.Fa parte di affermati complessi: suona per anni col Trio Bartok (violinista Giovanni Guglielmo e clari-nettista Elio Peruzzi), collabora ed incide con I Solisti Italiani, per decenni è membro stabile del gruppo ca-meristico Ensemble di Venezia.Partecipa ad importanti Festival (Brescia, Vene-zia, Istanbul, Smirne), incide per la Denon, Ricordi, Lyrinx, Dynamic.Come direttore d’orchestra contribuisce alla fonda-

zione, nel 1975, della Orchestra Didattica di Vicenza e, pochi anni dopo, con Giovanni Guglielmo costitui-sce l’Orchestra Arrigo Pedrollo di Vicenza di cui sarà direttore stabile per un decennio. Successivamente è chiamato alla direzione dell’Orchestra L’Estro Armo-nico di Mirano-Venezia.Nella sua attività di pianista e di direttore viene a collaborare con affermati interpreti e collabora alla formazione di molti giovani musicisti. Ha suonato con i direttori d’orchestra Ettore Gracis, Piero Bellu-gi, Christofer Hogwood.Dal 1968 ad oggi suona col violinista Giovanni Gu-glielmo. Il Duo ha svolto una brillante attività in Italia e in Europa chiamato da importanti Istituzioni ed Enti concertistici. Ripetutamente invitato dal Go-skonzert di Mosca si è esibito presso le Società Filar-moniche di Leningrado, Kiev, Mosca, Karkov, Tallin, Riga, Vilnius. Ha registrato per la RAI, Radio Lugano, per la Velut-Luna; per la Sicut-Sol, nel 1999 incide un cd realizzato dall’Accademia Olimpica di Vicen-za, con la prima registrazione assoluta delle sonate per violino e pianoforte di A. Pedrollo, A. Girotto, G. Orefice.Sostenuto dall’amico pedagogista Marcello Peret-ti, già insigne docente all’Università di Padova, da-gli anni ’80 è attivo nell’ambito della divulgazione musicale tenendo corsi e seminari di Formazione all’ascolto della musica presso Università Popolari, Scuole e Associazioni musicali.

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sabato 24 ottobreore 20.00

VENEZIATeatro La Fenice - Sale Apollinee

TRE GRANDICENTENARIIn collaborazione conSettimane Musicali al Teatro Olimpicoe con Antiruggine

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)Dodici Variazioni in sol maggiore WoO45 su un tema dal Judas Maccabäus di Händel per violoncello e pianoforte

FRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809)Trio in mi maggiore Hob.XV n.28 (1795/97)per pianoforte, violino e violoncelloAllegro moderato, Allegretto, Finale (Allegro)

FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY (1809-1847)Ottetto in mi bemolle maggiore op.20 (1815)per quattro violini, due viole e due violoncelliAllegro moderato ma con fuoco, Andante, Scherzo (Allegro leggerissimo), Presto

violini SONIG TCHAKERIAN, CLAUDIO RADO, DAVIDE DE ASCANIIS, TUDORA SPATARUviole DANILO ROSSI, MATTEO AMADASIvioloncelli MARIO BRUNELLO, PAOLO BONOMINIpianoforte MASSIMO SOMENZI

MASSIMO SOMENZIVeneziano, ha studiato al Conservatorio B.Marcello della sua città con Maria Italia Biagi per il pianoforte e con Sergio Lorenzi per la musica da camera, diplo-mandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di merito, il premio quale migliore allievo del Conservatorio e il premio quale migliore allievo della Scuola di Pianoforte. Vincitore di numerosi concorsi nazionali (Osimo 1969 e 1976, La Spezia 1970 e 1974, Pescara 1978, Cesena 1978) ha iniziato una precoce e notevole attività concertistica, indirizzandosi presto alla musica da camera. Si è perfezionato con Franco Rossi e Antonio Janigro e ha frequentato i corsi del Mozarteum di Salisburgo e della Association Musi-cale de Paris dove ha ottenuto un Premier Prix per la musica da camera. In Francia, nel 1983, ha vinto il terzo premio al Concorso Internazionale per trio con pianoforte di Colmar. Nel 1984 ha vinto il primo pre-mio al Concorso Nazionale per Complessi da camera F.Cilea di Palmi, il primo premio al Concorso Inter-nazionale di musica da camera Città di Trapani. Nel 1985 ha vinto il primo premio “all’unanimità con spe-ciale menzione di merito” al Concorso straordinario per Duo Città di Vittorio Veneto. Dal 1980 ha costi-tuito un Duo con il violoncellista Mario Brunello. Nel corso della sua intensissima attività concertistica si è esibito come solista, con orchestra e specialmente in formazioni cameristiche, nelle sale più prestigiose del mondo. Con Mario Brunello ha inciso le Sonate per violoncello e pianoforte di R.Strauss e E.Grieg. Ha recentemente inciso la Petite Messe Solennelle di G.Rossini, di prossima pubblicazione. È regolar-mente invitato in giuria di alcuni dei più importanti concorsi pianistici. Tiene Corsi di Perfezionamento di Pianoforte e Musica da Camera in Italia e all’estero.È docente per il suo strumento al Conservatorio B. Marcello di Venezia.SONIG TCHAKERIANIniziato lo studio del violino, giovanissima, sotto la guida del padre, si è diplomata a soli 16 anni con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Vene-zia, con Giovanni Guglielmo. Si è perfezionata con Salvatore Accardo – per alcuni anni all’Accademia Stauffer di Cremona – oltre che con Franco Gulli a Siena e con Nathan Milstein a Zurigo. Le prestigio-se affermazioni al Concorso Paganini di Genova e al Concorso di Monaco di Baviera (A.R.D.), le hanno da subito procurato l’invito da parte di importanti isti-tuzioni concertistiche (Società dei Concerti di Mila-no, IUC di Roma, Unione Musicale di Torino, GOG di Genova, Amici della Musica di Firenze e Palermo e altri).Come solista ha suonato con importanti orche-stre (Royal Philarmonic Orchestra, Bayerischer Run-dfunk, Orchestra Sinfonica G.Verdi di Milano, Orche-stra Sinfonica Siciliana, I Solisti Veneti, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Regionale Toscana (ORT), Orchestre del Teatro San Carlo e Scarlatti di Napoli), lavorando a fianco di famosi direttori quali Bellugi, Chailly, Gatti, Janigro, Melles, Oren, Scimo-ne, Tchakarov. E’ stata invitata da Salvatore Accardo alle Settimane Musicali Internazionali di Napoli, da Mario Brunello e Andrea Lucchesini agli Incontri con la Musica da Camera di Torino, collaborando anche con Canino, Christ, Filippini, Giuranna, Kabaivanska, Mintz, Petracchi. Assieme a questi e a tanti altri cele-bri colleghi, Sonig Tchakerian è da dieci anni protago-nista e animatrice delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, festival che si tiene ogni anno nel celebre teatro palladiano di Vicenza. Per quasi quindici anni ha fatto parte del Trio Italiano, con il quale le è sta-to assegnato all’unanimità il prestigioso Premio Gui nel 1990, e con il quale ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert e Schumann. Ha registrato per l’etichetta tedesca Arts l’integrale dei Concerti per

violino e orchestra di Haydn (come direttore-solista con l’Orchestra di Padova e del Veneto), l’integrale di violino e pianoforte di Ravel (con Giovanni Batti-sta Rigon). Tra le sue ultime realizzazioni, in cd live con il Rondò capriccioso di Saint-Saens ed il Quinto Concerto di Vieuxtemps, pubblicato in un numero speciale di Audiophile Sound.Assieme ad Andrea Lucchesini sta eseguendo il ci-clo completo delle Sonate per violino e pianoforte di Ludwig van Beethoven. Ha suonato più volte in concerto anche la serie integrale dei 24 Capricci di Nicolò Paganini.MARIO BRUNELLOHa studiato con Adriano Vendramelli e Antonio Jani-gro; nel 1986 ha vinto il primo premio medaglia d’oro all’ottavo Concorso Čajkowskij di Mosca; da allora è ospite dei maggiori centri musicali di tutto il mondo, collaborando con celebri direttori e con le più famo-se orchestre. Interessato a tutte le forme musicali, Brunello non si adagia nella consuetudine ripetitiva, ai pilastri della letteratura classica e romantica acco-sta l’antico, il Novecento storico, la prassi esecutiva barocca, il repertorio contemporaneo, scegliendo anche programmi cameristici con diverse formazio-ni. Nel 1988 ha avuto il Premio Abbiati quale miglior interprete dell’anno, è Accademico di Santa Cecilia, tiene dal 1997 la cattedra di violoncello all’Accade-mia Musicale Chigiana ed è direttore dell’Orchestra d’Archi Italiana. Suona su un prezioso violoncello Maggini del SeicentoDANILO ROSSIDiplomatosi col massimo dei voti e la lode nel 1985, perfezionatosi con Dino Asciolla, Piero Farulli e Yuri Bashmet, a soli vent’anni viene scelto da Riccardo Muti a ricoprire il ruolo che ancora oggi ricopre, di Prima Viola Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, divenendo la più giovane prima viola nella storia del prestigioso Teatro milanese. Premiato in una decina di concorsi nazionali e internazionali, fra cui Vittorio Veneto, Stresa e Mosca, e per due anni Diploma d’Onore dell’Accademia Chigiana, Danilo Rossi viene rego-larmente invitato nei maggiori Festival internazio-nali Asolo, Stresa, Ravenna, Ferrara, Cork, Nijny Novgorod, Elba, Joliette, St. Moritz, Vicenza, Mosca, Settembre Musica di Torino con Azzolini, Brandis, Baschmet, Brunello, Canino, Carmignola, Chung, Dindo, Gallois, Gerart, Ghiglia, Lucchesini, Muti, Tor-telier, il Quartetto Arditti, il Nuovo Quartetto Italia-no, il Trio Italiano, il Quartetto Vanbrugh. E’ stato inoltre per diversi anni membro del Trio d’Archi della Scala e del Quartetto della Scala con cui si è esibito nelle più prestigiose sale internazionali a Lugano, Monaco, Francoforte, Madrid, Berna e d’oltreocea-no, Chicago, New York, Philadelphia, Montreal. Nel suo repertorio solistico spiccano i Concerti di Bartòk e di Walton con la Filarmonica della Scala e Riccardo Muti, con i Solisti di Mosca i Brandeburghesi di Bach diretti da Yuri Baschmet e Monologue di Schnittke, Der Schwanendreher di Hindemith con il Teatro Massimo di Palermo sotto la direzione di Gianan-drea Gavazzeni e l’Orchestra del Teatro la Fenice, il Concerto di Walton e Aroldo in Italia di Berlioz con Jonathan Webb, Don Quichote di Strauss con la Fi-larmonica di Budapest e la Filarmonica di Mosca, e con l’Orchestra Verdi di Milano diretta da Riccardo Chailly con cui è stato solista anche con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, i Concerti di Bartòk e Kancely con Gyorgy Gyorivanyi Rath e le innume-revoli esecuzioni della Sinfonia Concertante di Mo-zart K364. Artista di vasta e varia esperienza musi-cale è presente nelle più importanti sale da concerto del mondo e partecipa sia come solista che in diverse formazioni cameristiche.

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Page 19: Libretto di sala 2009

JAHEL

PARS PRIMA

SISARA, et NABAL

Quod, o Nabal, decreti, eja exequare, vade, Cison ad ripas exercitus descendat, et non-gentifalcati currus; undecaptivus Isrtael gravius op-primatur;et meo furori victima tradatur.

NABALExequar quod tu vis : at prius concedeUt exponam quod sentio.SISARAAmice, fare.NABALJam ab annis vigenti gens afflictaChaanan sub jugo vivit:Et a miseria pressaGemit, suspirat quidam, sed in regem Nulloos movet tumultus; unde in vanumArma sumis in eos, qui flent amare.Gloria non est tam viles debellare.SISARARegis sempre sunt hostesQui inviti parent, propriae libertatisNumquam obliti, ut ergoFidem servent, canendum (cavendum)Suas ne recipiant vires:quare vastatio, cedesopus est, ne deficiant. Quae mandavistatim adimple : tu me in castra feram.NABALQuod jubes, ut par est, ac prompte geram. Non sic a celsa rupe Veloces, furibondae, tremendo, cadunt undae, ut rapida per te vindicta evadet.Omnia prevideo plenaSanguine, luctu, orrore:rea gens in suo terrore,sine salutis spe,morti se tradent. Non sie etc.

BARAC, et BEBBORAEcce Debbora illustrisExcelse in Ephraim poalmaeSub umbra sedens, quidamFulgor in eius facie....DEBBORAAh, quid tardatis?Nephtali, veni, zabulon, accede,O quam immensa cedeCampi replentur! O quam Cison undaeCurrunt sanguine immundae!Ah, Sisara, quo fugis ? ah, quo vadis ?Tempus en adest tuae postre-mae sortis:O Thanor!.... ictum audio... o mulier sortisBARAC Ita faustas quae annunciasSperare ne a Deo licet ?DEBBORAAsque mora,o fili Abinoem, surge:ito ab Thabor, ac tecum pu-gnatoresde zabulon, et Nephtali selectosduc ducem millia. Illic in manu tuatradetur Chanaan reus:Ad arma. Tibi sic praecepit Deus.BARACSi mecum venies, vadam : ad venireSi recusas, non pergam.DEBBORAO incredulae, quae dicis? Veniam tecum:sed profecto in hac vicetibi non reputabitur victoria;quia mulieris in manuhodie Sisara existet,ac superbo per eam sic Deus resistet. Me videbis corde auda ci Animose decertare, et superbo contuma-ci praevalebit dextra imbellis. Dirae fragis a furore Sit oppressa, et lace-ra ta, sit dispersa gens ingra ta, coelo adversa, deo rebellis. Me videbis

etc.BARACO Debbora, divinaLege et virtute armatusGressus insequar tuos. Tecum pugnandoValido corde, antiquamAcquiret Israel gloriam,et ergo obediens Deo loquar victoriam. Ah, brachium esten-de, o numen salutis : superane virtutis potentiam ostende: infidos debella et cadano per te. Tuae vindicis irae Insurgat procella, ac tonet de Coelis, iniquos terrendo et Asor crudelis horrescat in se. Ah, bra chium.. etc.

SISARA, JAHEL, et HABER.Amici, quyid doletis? Vos immunesAb excidio comuni ego ser-vano,dum iussu regis Israel oppri-metur.

JAHELJubet tamen injusta.SISARANulli licet In id quos reges jubentInquirere : voluntasRegum lex est.HABERViolenta brevi in preceps labuntur.SISARAAt qui potens est,numquam timetHABER Salus, quam promittis morte iam tristior est. Patriae ruinaesuperasse non est favor, sed poena.SISARASatis est sint, Si prudens es, conosceClementiam in te Regis,ac Israel obstinatum.JAHELTantum audi:numen quos Israel colitsternit potentes, humiles exaltat,impios confundit, superbo-

sque premit;et quisque ab ira ipsius timet, ac tremit. A fastu tam superbo A dubia spe recede: vindicta affectus frena, furorem placa in te. Victus timore acer-bo, numini vero cede: cave ab ultrici poe-na, credere disce a me. A fastu. Etc.NABAL, SISARA et HABERO Dux, ah, veni, accurre:SISARAQuid evenit?Quid effers nunc ?NABALAudierunt Statim ac IsraelitaeRegis copias ad Cison propin-quare,armati decem milliae Thabor descenderunt, ( et iam audent)nostros ad pugnam provo-care .HABER( O Deus! Israel succurre! )SISARANabal, nonne est illaGens, quae misera luget?Quae nil ut videbatur,in regem audet? Verum hic extremisipsi dies erit. Sanguine repleboterram, ac totum Israel mox delebo. Phlegetontis ab unda profonda Quid tardatis? O Fu riae, venite: Contra audaces, pu gnando saevite: eja, mecum ad arma volate. Eja, ferox vindicta me accendat, inde in hostem de scendat ferendo: et vos mecum, nocen tes premen-do strages, mortem, ruinas parate.HABER

O Deus, popoli tui salus, et virtus,veniant ad aures tuas ejus clamores.Quis est Deus praeter te? Quis fortis ? Quaeso,de excelso emette fulgura, et sagittas:Israel ad te conversumFortitudine accinge;ac ejus inimicosconsume, perde, dissipa, con-fringe. Pugnent nubes fulmi nando Pugnent venti sibi-lan do: nimbi, turbines, pro cellae coeli sint vindicta, et poena. Per te, Deus, Israel respiret: pereat cor tibi rebel-le: Gens afflictae tan-dem spiret Pacis almae aura sere na. Pugnent. etc.JAHELIsrael, o filiae, a gemitu, a singultoNe cessetis ad Coelum Preces ascendant nostrae.Nunc a DeoCorde contrito,mente pia , et constantifide speremus quod clemente ipseab hoste sic insesto nos defendet,ac nostrum dextra sua se deum ostendet.

CHORUS VIRGINUMFortis Deus, qui jam AegyptiDura vincula fregisti,mare rubrum dividisti Victor Israel sit per te. A 2.Tuae gentis miseraeSuspiria, et gemitus, o deus omnipotens,veniant ad te..CHORUSO Deus potens, qui JordanemJam retrorsum convertisti,atque Jericho evertisti,Victor Israel sit per te.A 6,Tu vota supplicum

Benigne suscipeTriumphet, Domine,pietas in te.

FINIS PRIMAE PARTIS.

PARS ALTERA.

SISARA.Ah, triste fatum! ErgoVilis Israel, rebellis, Chanaan fortesVicit, prostravit ? modoDe Sisara triumphat ? quo terroreOpprimitur cor meum ? quo me recipiamFessum, et sitibundum ?Sanguinem meum victoresRequirent : o mors grata,seda b hoste correo turpem. Vos, adversanumina, armata teloirae, vibrate in me fulmeen de coelo. Sum desperatus : fremo, deliro. Vos nunc mea morte tandem atrocem Iram satiate, tyran-nae stellae. Miser in vanum tremo, et suspiro: querulam fundit in vanum vocem pectus turbatum, et jam inbelle. Sum . etc.

DEBBORA et NABAL

DEBBORAVeni, o Nabal:fatere Chanaan impium, superbumA deo nostro depressum.NABALIncostanti fortunaeNumquam fidendum: timeat inde adversamQui expertus est faventem: quare VictorVicto ne insultet.DEBBORAQueri Qui justa fert non debet.NABALMe captivumDum jam habetis, quique vobis (nobis) licetContra me: sed catenas,

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carcere set cruciatuscor impavidum feret; ac honoriChanaan erit,me invictum adhuc mori. Non horret cor forte, nec timet a morte; sed tantum abhorret se victum videre, et hostis pendere a lege fatali. Virtute repletum Fortunae resistet: sed vitae jam laetum a spe tunc recedet, dum longe se credet a gloria immortali. BARAC, et DEBBORA

BARACO mulier, coelo afilata, et immortaliDigna laude,triumphum libertatemtibi debemus.DEBBORADeus est auctor laetitiae:ab inimicisipse potenti manu nos rede-mit,qui solus facit mirabilia.BARACGratiae sane agendae sunt ei:sed ante Ducem,quem e suo curru desilire vidi,fugientem insectemur,ne quid victoriae desit.DEBBORAArma pone Dabit poenas tyrannus:cedes pro nobis erit.Tu ad Haber perges,inde ego te sequar.Hodie laetus videbisImpii cum vita nomenAsor perire infidi.Ergo in te fides sit.BARACPortento vidi.Fortis virtutum deus,quis est similis tibi? A facie nostrainimicos in fugam convertisti,et illos gladii in ore concidi-sti.Quis est similis tibi ? Immen-sae tuaeClementiae Israel sempre momor ero:magna fuit super terram pietas tua:

unde ametus orrorenunc exultemus gratiae tuae in splendore. Coecae noctis tene-bro sae Inter umbras, et horro res Tuae pietatis genero-sae Lumen vidi,o care deus,fulgurando, scintillare.Inde a Coelo delabendoTuae vindictae inter furores,contra reos terrore hortendotunc aspexi fulminare.

DEBBORAO tu exercituum Deus,quam providus, quam pius ancillare tuaementem ac vim dedisti,sum a miseria suaclamantem Israel tandem cruisti!Ecce nominis tui gloriae plaudendo,dum insignis triumphiadmiratur trophaea,te magnificat laeta anima mea. Rosa, et lilio fronte ornata Non resurgat nova aurora, sed a Mari coronata lauro, et palma refulgescat. Dulci rore sit abun-da, alma luce sit saecun-da, unde insigni set decora Israel gloria reflore-scat. Rosa..etc

SISARA, et JAHELHeu, cur aerumnae tantaeSuperstes adhuc sum ? Las-sus....et ecce,ni fallor, huxor Haber.JAHELO Dux.SISARAQuesoInfelici succurre: fatigatumCursu destituunt vires,JAHELSorte sua,o Sisara, quam doleo ( a manu mea

hodie non declinabis ) ad me veni.SISARAVeniam, sed....JAHELTui timorisMorus tandem compisce:eja, sequere me: intra, requie-sce.SISARAEn accedo; et ardentemAqua meam exple sitim.JAHELGratis lacteRecenti extingues: ecce: fume, ac bibe.( Frustra quaeris salutem )SISARAQuam respiro.JAHELLaetor: (ad necem tuam, celeste, aspiro.)SISARALongo labore fessosSomnus occupat artus.JAHELQuiete dormi:pallio te operiam.SISARAIta fac: sed, precor,si quis a te requiratnunquid hic ullus sit ? tu prompte neges.JAHELIta faciam: fidelis Tabernaculi ad ostium vigi-labo:tuque interea securus lumina claude placido sopori.(Unde victima cades meo furori ) Ad murmur frondis tremulae, ad cactus avis garru-lae dormi tranquille, dor mi sine timore in pace. Dormi : ( sed nunc, o perfide Mersum tuo pro-prio sanguine Te cernam ab ultrici Coelestis irae face. Ad mur-mur. Etc.HABER, et BARACOmnia cognovi, o Dux.BARACHic immoremur,donec accedat Debbora.HABERParatus

Ad omnia sum quae jubes,inde tamen fas eritme ad Jahel felicinuncio prosperare,ac gentis nostrae gloriam enarrare.BARACHoc quidam decet:verumMalora expecta: numine divinoDebbora afflata sic promisit.HABERNovaAdhuc prodigia? O Deus, anima plenaExultat gaudio in te laeta, et serena. In valle, in monte, plaudendo resonet echo jucunda, dum laetabunda exultat anima gaudendo in me. In rivo, in fonte Tranquilla, et placi-da Sussurrent unda, dum cor suspirat repletum jubilo, repletum spe. In valle etc.BARAC, HABER, DEBBORA,NABAL, et inde JAHEL.

Ecce Debbora venit.HABERQuis est illeQuem secum ducit?BARACNabalCaptivus est. Eja, dic mihi: in hostesQuid modo fieri vis?DEBBORANullus est hostis.ùNABAL(Quid audio)BARACQuis delevit?DEBBORAMox scietis, Jahel adest.JAHELIsrael, gaude:Sisara mortuus est: Israel, applaude.BARACQuid est hoc?HABERO prodigium!NABAL( Me infelicem!)DEBBORAO fortis Jahel, eventum narra.

JAHELAudite.Lassus, et sitibundusAd me Sisara venit: invitatus Tabernaculum intrat : inde sitiLacte restincta , gravi somno captumPallio cooperio exinde clavo arrestoTabernaculi, et malleo, tu supernum,dixi, numen adesto, animun, vires adde statim audax ictu quam potui gravicluvum in caput ago, ac terrae infigo,sic soporem cum mortem commutavit.Ac superbum per me Coe-lum prostravit.BARACDum illustrte portentum, o Deus, audio,eja, Debbora, esulta mecum gaudio. Fugato jam memore, felici plaude sorti. Ablato jam timore Faventi plaudo sorti.BARACO CoeliDEBBORAO care Deus.A 2. Quam laeto sentio in me cor palpitare Non tardet Deum laudando-ovando Anima plena spe gaudio esultare.NABALQuae mea sors erit?DEBBORAQuiesce:haec inter vive, et spera.BARACQuae mora? Aeterno deo laudes reddamus,qui de inimicis nostristandem nos liberavit:et laetantes victoriae,ipsi, Debborae, et Jahel sit sempre gloria.CHORUS POPULI.Exercituus vivat Deus:vivat Jahel praeclara, et fortis:vivat Israel laeta in pace.Jam deficit hostis reus;rigor abiti dire sortis,tandem belli exincta face. Exercituum. Etc.

JAHEL. Drama sacrum mu-sice recitandum a virginibus Xenodochii D. Lazari Mendi-cantium. Magistro ac mode-ratore Balthassare Galuppi. Anno salutis 1747.Venetiis. Pag. 24.Interlocutores: Angela Cristi-nelli (Debbora); Justina Gar-ganega (Barac); Sophia Sopra-daci (Sisara); Joanna Cedroni (Nabal); Hieronyma Tavani (Jael); Beatrice Fabris (Haber). zorzi 541.IBu, IPAc, IRsc, IVcg 59.F.16/2, IVnm, Misc.1429.13 e 1614000)

JAHEL. Drama sacrum mu-sice recitandum a virginibus Xenodochii D. Lazari Mendi-cantium magistro ac mode-ratore Balthassare Galuppi. Anno salutis 1748.Venetiis. Pag. 24.Interlocutores: Angela Cri-stinelli (Debbora); Justina Garganega (Barac); Sophia Sopradaci (Sisara); Joanna Cedroni (Nabal); Hieronyma Tavani (Jahel); Beatrix Fabris (Haber).IRsc14001)

«41. Jahel, oratorio latino. Pio Ospitale dei Mendicanti, 1747 (ivi replicato 1748).I due libretti nella Raccolta Manoel de Carvalhaes.Alla Biblioteca Reale di Ber-lino esiste di Galuppi la par-titura ms. del dramma sacro latino in 2 parti, Rahel (Cfr. Eitner, Quellen-Lexikon, IV, 138): forse trattasi del presen-te oratorio».

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BIGLIETTI POSTO UNICO

• Intero € 24.00• Ridotto € 18.00

I biglietti si possono acquistare presso• Biglietteria del Teatro La Fenice• Uffici APT di: Venezia, San Marco 71/f Ascensione; San Marco Venice Pavillion; Stazione Ferroviaria Santa Lucia; Piazzale Roma Garage ASM • Ufficio APT del Lido di Venezia, GranViale, 6/a• Biglietterie del Museo di Ca’ Rezzonico e del Museo Correr.• MESTRE: box office c/o Tabaccheria Mander, Via Cappuccina; Good Music, Via Brenta Vecchia.• la sede dello spettacolo, nel giorno in cui si svolge e nel giorno precedente• Gli inviti possono ritirare presso la biglietteria del Teatro La Fenice e gli Uffici APT di SanMarco Ascensione; Lido, Gran Viale; Piazzale Roma Garage ASM.• Biglietteria on line su www.festivalgaluppi.it

RIDUZIONI (non cumulabili)Studenti fino a 26 anni e Persone sopra i 60

Possessori di

• Abbonamento al Teatro La Fenice• Abbonamento al Teatro Goldoni• Art Pass 2009 Venice Foundation • I possessori di tessera Art Pass 2008 Venice Foundation hanno diritto alla riduzione anche per un accompagnatore. • Hanno inoltre diritto alla riduzione i possessori del biglietto d’ingresso ai Musei Civici Veneziani

INFOVerona 83 Informazioni e Prenotazioni, tel. 0415209070 APT, tel. 0415298711 e www.turismovenezia.it www.culturaspettacolovenezia.it

ASSOCIAZIONE FESTIVAL GALUPPISan Marco 3972 – VENEZIATel. e fax: 0415221120 – cell. 3487657154e-mail: [email protected] acquistare i biglietti on line, prenotazioni e per informazioni sull’Associazione digita www.festivalgaluppi.it

SINGLE TICKETS

• Full price € 24.00• Reduced € 18.00

Tickets may be purchased at:• Ticket Office of La Fenice Theatre• The offices of APT in Venice: San Marco 71/f Ascensione; San Marco Venice Pavillion at Giardini ex Reali; Railway Station Santa Lucia; Piazzale Roma ASM Parking.• The office APT of Lido: GranViale, 6/a• Ticket Office of Ca’ Rezzonico Museum and Correr Museum • MESTRE: box office c/o Tabaccheria Mander, Via Cappuccina; Good Music, Via Brenta Vecchia.• The place of the performance on the day of the concert and on the day before.• Invitation may be obtained at the ticket office of La Fenice Theatre; Offices of APT, San Marco Ascensione, Lido, Gran Viale and Piazzale Roma Parking ASM• Tickets on line on www.festivalgaluppi.it

REDUCTIONSStudents up to 26 years – Senior citizen from the age of 60

Holders of

• Subscriptions to La Fenice theatre• Subscriptions to the Goldoni theatre• Art Pass 2009 Venice Foundation (also for an accompaniying person)• Entrance tickets to the Civic Museums in Venice.(Reductions are not cumulative)

FURTHER INFORMATIONVerona 83 Informations and Bookings, tel. 0415209070 APT, tel. 0415298711 and www.turismovenezia.it www.culturaspettacolovenezia.it

ASSOCIAZIONE FESTIVAL GALUPPISan Marco 3972 – VENEZIATel e fax: 0415221120 – mob. 3487657154e-mail: [email protected] Tickets on line, booking and informations: www.festivalgaluppi.it

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Si ringrazia:

Progetto graficoPAOLO BERTUZZO

StampaGRAFICHEQUATTRO 041486588

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V E N E Z I A S e t t e m b r e O t t o b r e 2009

Associazione Festival Galuppi Regione del Veneto

Provincia di Venezia Fondazione Gran Teatro La Fenice

Consorzio Venezia Nuova

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