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Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca LICEO ARTISTICO - LICEO ARTISTICO c/o Casa Circondariale LICEO SCIENTIFICO - LICEO SCIENTIFICO SPORTIVO Via Tuoro Cappuccini, 65/67 83100 AVELLINO Tel. +39082537081 Fax +390825780987 E-mail: [email protected] - P.EC.: [email protected] Web: http://www.isissdeluca.gov.it Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2018 - 2019

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Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

LICEO ARTISTICO - LICEO ARTISTICO c/o Casa Circondariale LICEO SCIENTIFICO - LICEO SCIENTIFICO SPORTIVO

Via Tuoro Cappuccini, 65/67 83100 AVELLINO

Tel. +39082537081 Fax +390825780987 E-mail: [email protected] - P.EC.: [email protected] – Web: http://www.isissdeluca.gov.it

Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012

Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

ANNO SCOLASTICO

2018 - 2019

Istituto Statale di Istruzione Superiore di SECONDO GRADO “Paolo Anania De Luca” Piano Annuale per l’Inclusione - a.s. 2018/2019

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La nozione di INCLUSIONE si differenzia da quella di INTEGRAZIONE!

Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto: esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno: “Va potenziata la

cultura dell’inclusione e ciò anche mediante un approfondimento delle competenze degli insegnanti curricolari , finalizzata ad una più stretta interazione fra tutte le componenti della comunità educante” (C.M. 27/12/2012) ;

il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo - didattica quotidiana, ovvero della “normalità” (non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico.

Ne consegue che: l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di

apprendimento non solo per gli alunni che presentano “bisogni educativi speciali” , ma per tutti gli studenti della scuola: pertanto il Piano Annuale di Inclusività (P.A.I.) “non deve fornire l’occasione per categorizzare le persone ma per individuare le situazioni problematiche e per farvi fronte, qualificando le modalità di insegnamento (N.M. 1551/2013).

IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio almeno a partire dalla legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, prima riguardo alle sole disabilità certificate come motorie e intellettive, successivamente (L 170/10 e linee guida DSA 2011, dir. Min. 27/12/12, C.M.8/6 marzo 2013, relativa ai BES) a condizioni molteplici di svantaggio. Alla normativa nazionale se ne è poi affiancata una regionale molto attenta a questi aspetti (es. la recente nota USR ER21/18/2013 sui BES). L’estensione del concetto di personalizzazione dei percorsi di studio ad un’area più vasta è stata introdotta dall’’INVALSI, poi la direttiva del 27/12/2012 e la CM 8/2013 hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), ridisegnando la nozione di inclusività alla luce di “un contesto sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale - alunni con disabilità/senza disabilità – non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi” (D.M. 27/12/ 2012). Essa include i casi di disturbi specifici di apprendimento (DSA) ma anche i casi di svantaggio culturale e sociale o le difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua e della cultura italiana per appartenenza a culture diverse. Va inoltre considerato che ogni alunno, “con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali, o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici o sociali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata risposta”. PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA L’obiettivo della scuola è quello di monitorare e sperimentare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative, allo scopo di elevare sempre più la qualità dell’inclusione, che è un tratto distintivo della nostra tradizione culturale e del sistema di istruzione italiano, in termini di accoglienza, solidarietà, equità, valorizzazione delle diversità e delle potenzialità di ciascuno (nota prot. 1551 del 27.06. 2013 e nota prot. 2563 del 22.11.2013). Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Ad oggi si ritiene di dover segnalare i seguenti: Punti di forza: presenza di più funzioni strumentali/coordinamento per Disabilità, DSA, BES presenza di protocolli condivisi di intervento su casi diversi di BES sensibilità e collaborazione da parte di docenti e famiglie presenza di laboratori specifici per l’integrazione realizzazione di diversi progetti di inclusione Punti di criticità: assenza di un ambiente strutturato, esclusivamente dedicato ad attività di sostegno da svolgere

fuori dalla classe per quegli alunni con grave disabilità verbale ed intellettuale delimitata formazione dei docenti curriculari ai corsi di formazione su strumenti e strategie per una

didattica inclusiva e per competenze ridotto utilizzo di metodologie inclusive come cooperative learning, tutoring e peer education tra gli alunni; assenza dello psicologo e del tutor/mentor

Istituto Statale di Istruzione Superiore di SECONDO GRADO “Paolo Anania De Luca” Piano Annuale per l’Inclusione - a.s. 2018/2019

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A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 22

Minorati vista 1

Minorati udito 1

Psicofisici 20

Altro 0

2. disturbi evolutivi specifici 15

DSA 12

ADHD/DOP 0

Borderline cognitivo 2

Altro: malattia transitoria 1

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 4

Socio-economico 0

Linguistico - culturale 0

Disagio comportamentale/relazionale 4

Altro 0

Totali 41

% su popolazione scolastica 5 %

N° PEI redatti dai GLHO 22

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

13

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

6

B. Risorse professionali specifiche

Prevalentemente utilizzate in… Sì/No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo No

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

No

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo No

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

No

Funzioni strumentali / coordinamento

Prof. G. Annecchiarico, Prof.ssa M. Spagnuolo Si

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

Prof. G. Annecchiarico, Prof.ssa M. Spagnuolo Si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

No

Docenti tutor/mentor No

Altro: No

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità - a.s. 2017/2018

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C. Coinvolgimento docenti curricolari

Attraverso… Sì/No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni No

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

No

Altro: No

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro: tutor BES in alternanza scuola lavoro e stage in azienda

Si

Altri docenti

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni No

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro: accompagnatore visite didattiche, eventi sportivi e viaggi di istruzione

Si

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili Si

Progetti di inclusione / laboratori integrati No

Altro: No

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

No

Coinvolgimento in progetti di inclusione No

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

No

Altro: No

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

No

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

No

Procedure condivise di intervento sulla disabilità No

Procedure condivise di intervento su disagio e simili No

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola scuola Si

Rapporti con CTS / CTI Si

Altro: No

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola scuola Si

Progetti a livello di reti di scuole No

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

Si

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Si

Didattica interculturale / italiano L2 No

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Si

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Si

Altro: No

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Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno - a.s. 2018/2019

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

I. Lavorare e crescere insieme Il De Luca accoglie da sempre ragazzi disabili, anche in situazione di gravità, studenti cioè che per caratteristiche proprie non sono in grado di raggiungere un livello di apprendimento utile al conseguimento di un diploma di qualifica o di maturità. Ha raccolto per primo in città la sfida di rinnovamento e di apertura alla diversità, trasformandosi e specializzandosi di anno in anno, attestandosi ad alti livelli di qualità, per principi e valori “umani”. L’ambiente di studio e di lavoro si è sempre distinto per l’impegno degli insegnanti e della Dirigenza a promuovere comportamenti improntati al rispetto reciproco, attraverso la condivisione delle regole fondamentali per il vivere civile, e per la sensibilità e la disponibilità degli studenti ad accogliere la diversità. Il De Luca presenta già tutte le caratteristiche di un “ambiente protetto”: gruppo stabile di docenti specializzati ed educatori qualificati; classi di studenti educati e attenti, pronti ad accogliere compagni con difficoltà; gruppo di docenti di ruolo che da anni collaborano con il gruppo di sostegno; relazioni corrette tra pari e tra docenti e discente che mantiene un clima di benessere costante che

favorisce la reciprocità per tutto il ciclo di studi. Ha sempre operato per garantire la realizzazione delle previsioni del PAI e agito per migliorare la programmazione,sia in termini didattici che organizzativi e gestionali, in relazione alla verifica delle sue ricadute.

Negli ultimi due anni le modalità di inclusione messe in atto dall’Istituto hanno risentito notevolmente del trasferimento di sede, a seguito del quale, la consolidata cornice di contenimento fornita agli alunni con gravi disabilità (spazi attrezzati ed ausili specifici) è venuta meno per mancanza di aule. Le attività di sostegno si svolgono sempre in classe con studio individualizzato frontale che, nel caso di gravi disabilità, non consente lo sviluppo di un curricolo attento alle diversità e la promozione di percorsi formativi inclusivi.

Dunque si ritiene necessario proporre uno sforzo per un impiego delle risorse finanziarie e strumentali già disponibili o da reperire, funzionale ad abbattere tali limiti di accesso al reale diritto allo studio, che possono qualificarsi come barriere strutturali all’accoglienza.

Si chiede di poter usufruire di spazi esclusivamente dedicati ad attività di sostegno da svolgere fuori dalla classe per quegli alunni con grave disabilità verbale ed intellettuale che necessitano di un ambiente strutturato diverso da quello solito, dove attuare modalità di gestione alternative, volte a favorire serenità interiore, sviluppo psicomotorio e intellettivo, controllo delle emozioni e autonomia personale. Si pensa di dover insediare un “aula risorsa”, accogliente e ricca di stimoli, dove ragazzi ed insegnanti possono usufruire di una postazione informatica con ausili e software specifici, libri e sussidi multimediali, materiali per attività didattiche differenziate, giochi di vario genere, guidati, liberi e autogestiti (sensomotori, di costruzione, imitativi, di abilità, rappresentativi, compensativi, immaginativi, di acquisizione). È intesa come “laboratorio di sperimentazione didattica” e prevista nel PAI di istituto, intende realizzare alcuni obiettivi del PTOF, in particolare per quanto le azioni previste dal Piano di miglioramento, coerenti con il PNSD, che riguardano:

il potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati all’interno di attività laboratoriali di gruppo, anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;

l’evoluzione degli ambienti di apprendimento e sviluppo di soluzioni innovative per la realizzazione dei progetti a farsi, di istituto e in collaborazione con enti e associazioni

la formazione degli insegnanti e dei genitori sull’uso delle nuove tecnologie a sostegno della didattica; l’ampliamento dell’offerta formativa e coinvolgimento della comunità scolastica;

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II. La formalizzazione dei BES

Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza di studenti che rientrano nei casi previsti dai BES, avendo conoscenza delle varie tipologie di BES, si mettono in atto le risorse e le strategie necessarie per operare e si formalizzano compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo.

La costruzione del progetto individualizzato parte nei primi mesi di scuola con le attività di accoglienza per le classi in entrata. Quest’anno è stato avviato un sistema di procedure di qualità per il controllo e la gestione delle informazioni e certificazioni in ingresso, con l’inserimento di tali dati nel portale SIDI dedicato agli studenti disabili. L’accoglienza prosegue con la stesura dei documenti necessari (PDF, PEI, PDP) alla concreta organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni con BES: definizione di linee educative e didattiche condivise, organizzazione dell'orario, pianificazione dei laboratori, verifica in itinere e finale del lavoro. La pianificazione e la realizzazione dei percorsi di integrazione dei singoli alunni scaturiscono dalla collaborazione tra le diverse figure professionali operanti nella scuola, ciascuna delle quali si occupa di aspetti specifici: il Dirigente, il G.L.I. – Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, i referenti coordinatori B.E.S., i docenti di sostegno, l’Azienda Sanitaria Locale, la famiglia, il Consiglio di classe, il Personale Educativo Assistenziale ed eventuali altre figure professionali assistenziali, i collaboratori scolastici, il personale ATA, la rete dei CTS e CTI presente sul territorio.

III. Finalità ed obiettivi I concetti chiave che improntano la progettazione e la realizzazione della “vita nella scuola” sono l’adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni educativi dell’alunno, ma non di meno il suo benessere, inteso in senso lato come condizione di serenità, senso di appartenenza ad una comunità e fiducia in se stesso, autonomia e valorizzazione delle potenzialità individuali. In questa prospettiva, il progetti di potenziamento per l’Inclusione scolastica si propone di agevolare lo studio e creare una strada più consona all’integrazione e alla socializzazione degli stessi alunni; si pensa di proporre specifiche pratiche inclusive di intervento:

Progetto “Tutor” è un giovane di età compresa tra i 18 e i 27 anni, selezionato dalla Scuola preferibilmente tra gli ex-studenti, presente nella Scuola in base alle necessità. Con i seguenti compiti:

affianca gli studenti con disabilità in orario scolastico ed extra-scolastico offrendo loro sostegno nella motivazione scolastica ed aiuto nello svolgimento di attività didattiche individualizzate e compiti a casa (redazione di appunti, schemi, ascolto, somministrazione di testi semplificati prodotti dai docenti, utilizzo di computer e software specifici...);

affianca gli studenti BES/DSA in orario extrascolastico e con attività di supporto alla motivazione scolastica, potenziamento delle abilità di studio e dell’autostima;

corrisponde ad una figura dalla forte disponibilità umana che, quasi coetanea della persona di cui si occupa, instaura con essa un rapporto di amicizia favorendo lo sviluppo di autonomie emotivo - relazionali e la socializzazione e l'inclusione nel gruppo dei pari grazie anche ad attività condotte in rapporto con il “mondo sociale” (associazioni sportive, ambienti ricreativi…);

condivide momenti di coordinamento e confronto con il docente di sostegno di riferimento per la definizione delle linee di intervento sull’alunno;

se stabilito nel P.E.I., affianca l’alunno durante le visite didattiche organizzate dal Consiglio di classe o dal gruppo di sostegno;

Progetto “Help” coinvolge gli alunni del triennio, con durata annuale, nella didattica “Peer to peer education”, servizio di doposcuola e assistenza allo studio, svolto da studenti preparati della stessa classe. Con i seguenti compiti:

assistenza durante le ore di educazione fisica; assistenza durante le ore di materie in cui l’alunno disabile è solo in classe (controllo materiale, appunti

dalla lavagna, ecc.); trasmissione di informazioni e comunicazioni (consegna di eventuali circolari o scrittura di avvisi sul

diario, di entrate posticipate, uscite anticipate, cambiamenti di materia o di orario, avvisi e circolari, richieste di autorizzazioni o raccolte di denaro);

affiancamento durante assemblee di classe e di istituto o in occasione della temporanea assenza dell’insegnante;

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affiancamento durante visite o viaggi di istruzione (sedersi di fianco a lui durante il viaggio in pullman o

in treno; affiancarlo durante i pasti; condividere la stanza d’albergo in caso di pernottamento; ecc.); eventuali uscite e ritrovi di classe. al termine dell’anno scolastico, si attribuisce un credito scolastico ed una condotta eccellente al tutor.

Queste attività, implicando tutti gli studenti e valorizzando tutte le risorse interne alla scuola, potrebbero cambiare sensibilmente gli aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo. Per operare con un sistema di procedure di qualità, sarebbe necessaria la creazione di un “dipartimento Area inclusione” e del relativo referente.

Tale dipartimento sarebbe una costola del G.L.I. e affiancherà i dipartimenti disciplinari esistenti. Sarebbe formato da tutti gli insegnanti di sostegno e tutte le figure che operano nei progetti ed è il luogo deputato al confronto, alla formulazione dei progetti, alla formalizzazione dei compiti e delle procedure, al controllo delle pratiche, alla risoluzione dei problemi e garantisce che tutti cooperino, in un sistema di procedure di qualità, al raggiungimento di esiti positivi. Avrà lo scopo di procedere alla pianificazione degli impegni da porre in essere durante tutto l’arco dell’anno scolastico, alla progettazione delle verifiche da somministrare, sulla base delle indicazione dei Dipartimenti disciplinari, e delle relative modalità di valutazione. Si occuperà, inoltre, della pianificazione di un’efficiente organizzazione delle attività di sostegno attraverso la distribuzione del monte ore a disposizione sulla base delle risorse di sostegno presenti e delle effettive necessità degli allievi. Gestirà eventuali criticità riguardanti gli allievi DVA e proporrà eventuali progetti destinati a migliorare il livello d’inclusività. Organizzerà le attività dirette all’accoglienza e all’orientamento in entrata. La figura del “referente/coordinatore per l'inclusione” è finalizzata a valorizzare le risorse interne e a promuovere il miglior coordinamento delle diverse azioni che favoriscono la piena l'inclusione di ogni alunno nel contesto della classe e della scuola: dalla rilevazione dei bisogni alla programmazione integrata, dal raccordo con gli interventi riabilitativi alla proiezione verso l'orientamento e il progetto di vita dell'allievo disabile e in generale con bisogni speciali. Per quanto detto, si ritiene più vantaggioso discriminare maggiormente le figure di supporto ai B.E.S., distinguendo le funzioni strumentali per la disabilità (DVA), e quelle del referenti/responsabili per DSA e altri DSE.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti. Saranno sicuramente riorganizzati, anche in considerazione dei buoni risultati ottenuti in quest’anno scolastico, corsi EIPASS (European Informatics Passport) e corsi di lingua straniera (Inglese) con il rilascio della relativa certificazione rivolti non soltanto ai docenti, ma anche a tutti gli allievi (BES compresi, per i quali saranno adottate adeguate misure didattiche di supporto come da normativa vigente).

Per l’a.s. 2018-2019 si propone di organizzare:

alcuni tra i seguenti corsi di formazione e aggiornamento professionale sulla didattica speciale Autismo Didattica per competenze e per progetti Saper insegnare e fare apprendere Strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni: implementare l’esperienza su cosa osservare,

come osservare e chi osservare Gestione delle dinamiche del gruppo classe Formazione sulla didattica inclusiva e differenziata e progetto di vita Strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione Metodologie didattiche per l'inclusione (flipped classroom, problem solving, role playing ecc.) Gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES. Nuove tecnologie per l'inclusione: uso applicazioni i-pad e programmi per stesure mappe concettuali.

progetti educativo/didattici a prevalente tematica inclusiva – TIC e apprendimento collaborativo Corso di formazione sull’utilizzo della piattaforma di e-learning “Moodle” - ambiente di apprendimento

globale modulare - strumento a supporto della didattica tradizionale ispirato alla “pedagogia costruzionista sociale”, che favorisce la costruzione cooperativa della conoscenza attraverso il confronto, lo scambio d'informazioni, opinioni, materiali, l'utilizzo di forum, chat e risorse web, tutte integrate sulla

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piattaforma. obiettivi: recupero motivazionale dei ragazzi in difficoltà, promuovere l’organizzazione, la condivisione e lo scambio di risorse ed esperienze didattiche tra alunni e tra docenti, sviluppare una didattica integrativa di supporto per gli alunni dsa, offrire agli studenti percorsi di potenziamento e/o il recupero di abilità e competenze e la verifica delle stesse in orario scolastico ed extra scolastico, sviluppare attività di supporto per alunni impossibilitati a frequentare, promuovere la conoscenza ed un uso consapevole delle nuove tecnologie.

Adesione al Progetto “Programma il futuro” del MIUR e sperimentazione del Coding (programmazione) in aula. Partecipazione alle attività di Coding e all’evento didattico mondiale denominato “L’ora del codice”. obiettivi: realizzare ambienti di apprendimento cooperativo, promuovere l’informatica nel contesto scolastico e sviluppare negli allievi il pensiero computazionale (competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente).

percorso di formazione per docenti di sostegno come referenti per l’inclusione Per l’a.s. 2018-2019 si propone di aderire a corsi di formazione a prevalente tematica inclusiva, orientati allo sviluppo di competenze organizzative capaci di garantire la concreta e puntuale realizzazione delle previsioni del Piano per l'inclusione. Lo scopo sarebbe quello di formare una o più figure di docente “referente/coordinatore per l'inclusione”.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su: osservazioni che definiscono la valutazione iniziale osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica

Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento, della condivisione e dell’inclusione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari in condivisione con gli insegnanti di sostegno, i quali definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con BES in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. Le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficaci gli strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale e di responsabilità sociale propri dell’età.

Tra le modalità di valutazione coerenti con prassi inclusive si evidenziano le seguenti mozioni: Riguardo ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe concordano contenuti e competenze, individuano

modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove equipollenti, stabiliscono livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva.

La progettualità didattica orientata all’inclusione comporterà l’adozione di strategie e metodologie, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici, etc. etc.

Il coordinatore di classe controlla sistematicamente l’attuazione diffusa delle strategie adottate in tutti i consigli di classe, esamina gli eventuali punti critici e stabilisce, col supporto degli insegnanti di sostegno, eventuali modifiche delle pratiche.

Per migliorare ulteriormente le modalità di valutazione degli apprendimenti, il docente dovrà, sempre, rapportare “i risultati dell’apprendimento scolastico con la storia personale dell’allievo, con i suoi atteggiamenti verso la scuola e la società, con i condizionamenti psicofisici e ambientali ai quali è soggetto” (Porcelli, 1992).

Inoltre, i docenti dovranno tener conto delle abilità e competenze di partenza, dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati, degli interventi posti in essere tenuto conto dell’unicità degli allievi, del livello di maturazione raggiunto, nonché dell’impegno dimostrato.

La valutazione, quindi, dovrà essere intesa come valutazione “per l’apprendimento” il che significa che “tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni” dovranno essere tali da fornire “informazioni da utilizzare come feedback per modificare le attività di insegnamento/ apprendimento” (Black and William, 1998) e non come un semplice strumento certificativo per stabilire se l’apprendimento sia avvenuto o meno.

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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola.

Nell’Istituto, tutti i soggetti coinvolti, referenti bes, G.L.I., funzioni strumentali, docenti di sostegno, contribuiscono a evidenziare i bisogni ed a supportare le scelte dei Consigli di Classe nel definire i percorsi educativi personalizzati, finalizzati allo sviluppo della personalità e dell’autonomia degli studenti in difficoltà. I soggetti coinvolti nelle attività didattiche organizzano le azioni utilizzando solo saltuariamente metodologie funzionali all'inclusione e al successo della persona attraverso, quali: attività laboratoriali (learning by doing), attività per piccoli gruppi (cooperative learning), tutoring, peer education, attività individualizzata (master learning). D’altro canto, tutti i progetti realizzati nell’ambito dei Programmi Operativi Nazionali realizzano prassi inclusive su piani diversi attraverso la psicomotricità, la recitazione, gli sport individuali e di squadra.

Si auspica per il prossimo anno scolastico: il reclutamento di personale educativo assistenziale che si occupi degli aspetti educativo-

relazionali e collabori con gli insegnanti di sostegno e il C.d.C. nel processo d’inclusione degli alunni; la creazione di uno sportello di ascolto psicologico in orario scolastico per interventi terapeutici

sportello a supporto degli allievi, con consultazioni personali a richiesta, per sostenere lo sviluppo di autonomie emotivo – relazionali;

attività a supporto dei docenti, in talune situazioni problematiche di gestione della classe, per facilitare la comunicazione, la partecipazione e l’inclusione con attività che diano un apporto professionale all’educazione psicoemotiva e socio affettiva del gruppo (osservazione e consulto, circle time e simili).

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti.

Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Hanno modo di verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati dei PEI e dei PDP, oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura dei PDF. Si evidenzia la necessità di effettuare un censimento delle opportunità offerte dal territorio per realizzare una programmazione annuale in base alle reali potenzialità disponibili e per attivare un rapporto costante tra la scuola e gli operatori sul territorio. Si prevede anche di partecipare alle manifestazioni d’interesse sociale nell’ambito della provincia, coinvolgendo maggiormente le famiglie.

Si auspica di attivare al bisogno, in relazione a difficoltà specifiche, collaborazioni con risorse territoriali (strutture sportive, enti, associazioni di volontariato, circoli culturali e ricreativi, ecc.) appartenenti al sociale o al privato. In eventuali attuazioni di progetti con associazioni ed enti sarebbe auspicabile l’assegnazione di un educatore o tutor che rendiconti le attività esterne al consiglio di classe. Attività che consisterebbero in un aiuto nella socializzazione, nell’acquisizione di autonomia nel muoversi all’interno del territorio, nello svolgimento di attività individualizzate che favoriscano lo sviluppo emotivo – relazionale e l'inclusione nel gruppo dei pari.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò è coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti l’inclusività. In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico sono previsti i consueti incontri scuola-famiglia. Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe. In accordo con le famiglie saranno individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorreranno all’attuazione di strategie necessarie per l’integrazione dei

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loro figli, condividendo le scelte effettuate dal consiglio di classe nella definizione degli obiettivi individuati dal PEI e dal PDP e di qualsiasi altra decisione assunta nell’interesse degli allievi con BES. Con le famiglie i contatti telefonici, per iscritto e “de visu” saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare. Le famiglie saranno coinvolte dagli insegnanti di sostegno e dai coordinatori di classe, sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi. Attraverso i consueti incontri calendarizzati si monitoreranno i processi e individueranno azioni di miglioramento.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. RISORSE UMANE PER L’ACCOGLIENZA Nella scuola opera il Gruppo di Lavoro per l’inclusione, nominato dal Dirigente scolastico e costituito da tutte le componenti che contribuiscono all'integrazione dei ragazzi (dirigente scolastico, alcuni insegnanti curricolari e di sostegno, rappresentante, rappresentante del personale ATA, rappresentanti dei genitori, studenti dell’Istituto, operatori ASL) con le funzioni di: promuovere una cultura dell’integrazione; elaborare, tenere aggiornato e verificare il progetto di Istituto sull’inclusione dei portatori di disabilità; proporre e formulare criteri di ripartizione delle risorse; avanzare proposte in merito alla richiesta e all’assegnazione delle risorse per l’inclusione in base alle

indicazioni degli insegnanti di sostegno e della Dirigenza che conoscono i casi individuali; promuovere azioni di sensibilizzazione degli studenti, dei genitori, del territorio; collaborare alla pianificazione di specifici progetti anche in riferimento all’analisi e al reperimento delle

risorse finanziarie ad essi necessarie; proporre al Dirigente Amministrativo e al Consiglio d’Istituto l’acquisto di nuove attrezzature, sussidi e

materiale didattico destinati alle attività di sostegno in base alle indicazioni dei docenti di sostegno, rilevate nei primi mesi di conoscenza degli alunni.

In base alle situazioni di disagio e alle effettive capacità degli studenti con bisogni educativi speciali, è elaborato un PDP (nel caso di alunni con DSA) o un PEI (nel caso di alunni con disabilità). Nel PDP/PEI sono individuati gli obiettivi specifici d’apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o educative territoriali, le modalità di verifica e valutazione. Per ogni alunno si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a: - rispondere ai bisogni individuali - monitorare la crescita della persona e il successo delle azioni - monitorare l'intero percorso - favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.

Si evidenzia l’intenzione di continuare a svolgere le seguenti buone pratiche tese allo sviluppo di un curricolo che promuove percorsi inclusivi: ACCOGLIENZA l’accoglienza di studenti all’inizio del percorso scolastico l’accoglienza di studenti in corso d’anno il passaggio di informazioni relative a studenti (con Bisogni educativi speciali) da un ordine di scuola all’altro CURRICOLO Obiettivo: sviluppo di competenze e abilità educativo-relazionali e tecnico-didattiche, relative al progetto di

vita dell’allievo. Attività: attività adattata rispetto al compito comune (in classe); attività differenziata con materiale

predisposto (in classe); affiancamento/guida nell’attività comune (in classe); attività di approfondimento/recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele; attività di approfondimento/recupero individuale; tutoraggio e lavori di gruppo tra pari (in classe); affiancamento/guida nell’attività individuale a casa nello studio; attività alternative; laboratori specifici.

Tutto ciò potrebbe essere realizzato attraverso le attività di co-teaching (Ghedin e altri 2013) che consistono in attività di co-progettazione, co-insegnamento e co-valutazione che coinvolgono tutte le figure compresenti in classe.

Contenuti: comuni, alternativi, ridotti, facilitati;

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Spazi: organizzazione dello spazio aula Tempi: tempi curricolari ed extracurricolari per l’esecuzione delle attività Materiali/strumenti: materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale; testi adattati, testi

specifici, calcolatrice, formulari; mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili Risultati attesi: comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo Verifiche: comuni, adattate; per obiettivi minimi; differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe

per ogni singola disciplina; concordate e proposte dagli insegnanti Valutazione: è fatta dal docente e dagli altri educatori coinvolti; è relativa ai risultati attesi in base al piano

personalizzato; è espressa con scala numerica in decimi I comportamenti osservabili possono riguardare: performance/prestazioni in ambito disciplinare;

investimento personale/soddisfazione/benessere; lavoro in autonomia; compiti e studio a casa; partecipazione/relazioni a scuola; relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti.

Nella voce valutazione appare necessario includere anche la proposta/azione della scuola in termini di adeguatezza ed efficacia allo scopo di rilevare percorsi e prassi efficaci che possono diventare patrimonio dell’istituto e parte integrante dell’offerta formativa.

Si prevede di somministrare a tutti gli allievi, in occasione della fine del primo trimestre, un questionario anonimo di feedback per valutare l’efficacia di quelli che sono ritenuti punti di forza e far emergere i punti di debolezza.

Le attività di sostegno si svolgono in classe o nei laboratori con studio individualizzato frontale. Per lo sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi, si ribadisce l’esigenza di poter usufruire di spazi esclusivamente dedicati ad attività di sostegno da svolgere in un “aula risorsa”, per quegli alunni con grave disabilità verbale ed intellettuale che necessitano di un ambiente strutturato diverso da quello solito, dove attuare modalità di gestione alternative, al fine di svolgere percorsi formativi differenziati, volti a favorire serenità interiore, sviluppo psicomotorio e intellettivo, controllo delle emozioni e autonomia personale.

Valorizzazione delle risorse esistenti. Ogni intervento sarà attuato partendo dalle risorse e dalle competenze specifiche dei docenti presenti

nella scuola anche se, visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori e le proposte didattiche formative per l'inclusione, si ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive (assistenti per l’autonomia e la comunicazione, tutor e psicologo).

Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni.

Attività di diffusione e distribuzione delle tecnologie per l’apprendimento cooperativo. L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole, anche le situazioni di potenziale difficoltà.

Si penserà ad proporre progetti trasversali di inclusione, valorizzando le competenze specifiche di ogni docente e volti ad affrontare i seguenti temi: dispersione scolastica, bullismo, ed. alimentare, ed. sessuale, ed. stradale, sicurezza sui luoghi di lavoro, dipendenze, omofobia, discriminazioni.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili, richiede l’articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi. Le proposte progettuali sia per la metodologia che le contraddistingue sia per le competenze specifiche, richiedono risorse aggiuntive e non completamente presenti nella scuola. L’utilizzo di supporti e di nuove tecnologie informatiche potranno contribuire a rendere più agevole il percorso educativo degli allievi con BES.

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Considerata la presenza di allievi con diverse tipologie di abilità, diversi bisogni educativi e di diversi stili di apprendimento, dopo aver valutato eventuali finanziamenti del MIUR e secondo disponibilità di bilancio potrebbe essere utile, per la realizzazione dei progetti d’inclusione, l’utilizzo di supporti di natura informatica quali: software compensativi per la scrittura facilitata (es. superquaderno, clicker); software compensativi di sintesi vocale (es. Carlo e Loquendo) o in alternativa delle open sourse (es.

LeggixMe); software per costruire mappe (es. Supermappe e Ipermappe); software per la costruzione di tabelle, con simboli Pcs-Pecs, facilitanti ai fini della comunicazione,

contenenti messaggi misti con testo (Broad Maker, clicker) anche utilizzando editor di testo o presentazioni;

audiolibri, ecc. Risorse materiali: aula delle risorse, attrezzature informatiche, sussidi, giochi e software didattici; Risorse umane: operatori socio-assistenziali, assistenti per la comunicazione, psicologo, educatori, tutor

specializzati in attività ludico - formative - laboratoriali – relazionali, da utilizzare nella realizzazione dei progetti d’inclusione e personalizzazione degli apprendimenti;

Costituzione di reti di scuole in tema d’inclusività; Definizione d’intese con i servizi sociali; Potenziamento dei rapporti con il CTS per le relazioni d’intesa.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Notevole importanza sarà data alla fase dell'accoglienza, per la quale si prevede un sistema di procedure di qualità. Per i futuri alunni che hanno effettuato la preiscrizione presso il De Luca, saranno realizzati momenti di orientamento e di continuità in ingresso, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Quindi, è importante instaurare, già durante l’anno conclusivo del I grado d’istruzione, un rapporto di collaborazione con i docenti della scuola di grado inferiore. Collaborazione che dovrà essere posta in essere, anche, nei primi mesi d’inizio dell’anno scolastico.

STRATEGIE OPERATIVE

All’atto della preiscrizione dell’allievo disabile, si auspica la predisposizione di un progetto di accoglienza personalizzata, che prevede: l’incontro del referente del sostegno con la famiglia dell’alunno per la presentazione dell’offerta formativa

ed educativa dell’Istituto e un primo controllo delle informazioni e certificazioni in ingresso dell’alunno; il contatto del referente del sostegno con gli operatori della Scuola di primo grado per l’acquisizione di

tutte quelle informazioni che possono essere utili a fornire un quadro complessivo del percorso scolastico appena concluso, al fine di rendere più agevole il successivo lavoro di programmazione didattica ed educativa e la formulazione di uno specifico progetto di accoglienza;

eventuali visite preventive dell’alunno, accompagnato dai genitori o dagli insegnanti, per fare conoscenza e partecipare a laboratori o ad attività sportive.

Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, si provvederà al loro inserimento nell’Istituto e, all’inizio dell’anno scolastico, alla riunione del Consiglio di Classe che accoglierà l’alunno per: condividere le informazioni (lettura della documentazione prodotta dalla Scuola di primo grado,

presentazione dell’alunno a cura del docente di sostegno assegnato alla classe, della famiglia e di tutte le figure che seguono l’alunno);

definire le modalità più consone per favorire l'accoglienza del nuovo alunno e, quando possibile, attività comuni al resto della classe per promuovere una prima socializzazione;

stabilire comportamenti e buone pratiche per l’integrazione, utili a tutti gli insegnanti della classe; eventuale adozione del PEI della Scuola di provenienza durante la fase di osservazione del primo mese di

scuola.

Il PAI che s’intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità". Tale concetto si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa. Fondamentale è l'orientamento, inteso

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come possibilità di dotare le persone di “competenze” per fare scelte consapevoli e autoefficaci con conseguente percezione delle proprie "capacità". L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere agli alunni di "sviluppare un proprio progetto di vita futura". Per i percorsi di alternanza scuola-lavoro gli alunni, dopo un’attenta osservazione da parte di tutte le figure educative di riferimento, vengono inseriti con obiettivi calibrati alle proprie caratteristiche e potenzialità. Tali percorsi, così come avviene attualmente, saranno organizzati, con particolare attenzione agli allievi con BES presenti. Si svolgeranno sia all’interno della scuola, attraverso la realizzazione di progetti con la collaborazione professionale dei docenti interni e del personale esperto esterno, che all’esterno della scuola, attraverso stage presso aziende e strutture che operano nel settore artistico, scientifico e sportivo. Il tutto con l’obiettivo di consentire agli allievi di approcciarsi, dopo il diploma, al mondo del lavoro con un bagaglio di conoscenze non solo teoriche, ma anche pratiche.

Il G.L.I. provvederà all’occorrenza a delineare le LINEE GUIDA DI ACCOGLIENZA per ALUNNI STRANIERI, attualmente non presenti.

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Gruppo di Lavoro per l’Inclusività (GLI) - a.s. 2017/2018

Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosaria Siciliano

Collaboratore vicario Prof.ssa Noemi Troisi

Docenti funzioni strumentali Supporto alunni H, DSA, BES Prof. G. Annecchiarico

Prof.ssa M. Spagnuolo

Prof.ssa T. Egidio Prof. ssa P. Martino Prof.ssa A. Minucci

Prof. F. Pierni Prof. P. Capone Prof. A. Ianuale

Docenti curricolari Prof. C. Spiniello Prof. A. De Luca Prof.ssa F. M. Aufiero Prof.ssa A. M. Pagano

Prof. D. L. Galano

Prof. C. Calò Prof. S. Farina

Docenti di sostegno Prof.ssa R. Alfano Prof. G. Barbarisi Prof. L. Bruno Prof.ssa A. Caporizzo Prof. F. Cobino Prof.ssa T. Cataldo Prof.ssa L. Celli Prof.ssa T. Giuliano Prof.ssa M. Izzillo Prof.ssa M. Mazza Prof.ssa M. Moffa Prof.ssa F. Salese Prof.ssa L. Sfera Referente DSGA A. Iannone

Rappresentante ATA T. Musto

Rappresentante genitori A. Landi

Rappresentante allievi Nasti, Fossacreta, Di Giacomo

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 28 Giugno 2018