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Numero speciale del Linkiostro e del Linkastro, uniti in un'unica pubblicazione distribuita alla Notte dei Beni Comuni al Campus di Bari
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Editoriale 24 Marzo, Facoltà di Agraria. A Bari è notte. E non solo a Bari. Di notte si sopisce, si dorme,
ci si lascia tutto il giorno dietro. Nascondiamo pensieri dietro un lungo respiro e ci
prepariamo per un giorno nuovo. Stanotte, mentre tutti dormono, qualcuno decide di
non farlo. Qualcuno è rimasto sveglio, qualcuno ha deciso di farlo già da tempo e sente che
è arrivato il momento di ronzare nelle orecchie altrui. Qualcuno vuole spiegare, dire,
affermare se stessi, i propri spazi, i propri diritti... i propri beni. Quei beni che tutti
hanno ma non lo sanno, quei beni che appartengono a tutte le menti. Stanotte a Bari, ci siamo messi insieme perché
questa notte fosse nostra e per sempre, perché questi beni lo fossero. Ci siamo messi
insieme per rivendicare i beni, quei beni senza i quali l'uomo non esisterebbe, senza i quali
questa notte non esisterebbe. Beni che stanotte abbiamo scelto di non far sopire, beni il
cui interesse comune abbiamo scelto di non far dormire, beni comuni senza i quali non
esisterebbe il sonno. Stanotte abbiamo deciso di rimanere svegli, e di svegliare rendendo
questa notte viva: viva con noi, i nostri diritti e i nostri beni, viva stanotte per vivere per sempre.
Francesco Mariella
Riuscire ad organizzare un
seminario, cosa facile a
dirsi. In una situazione ide-
ale, alla richiesta di un'aula
magna, all'interno di un'U-
niversità, per tenere un
seminario utile a tutta la
comunità studentesca e
non, riguardo la situazione
della privatizzazione dell'ac-
qua, sarebbe la normalità
ricevere una risposta affer-
mativa. Ma, purtroppo, non
viviamo, assolutamente, in
una situazione ideale. Il 23
Marzo, avremmo voluto
organizzare questo semina-
rio nell'Aula Magna Orabo-
na, nel nostro Politecnico,
ma "problemi tecnici" impe-
discono il sereno andamen-
to delle cose. Infatti, l'asse-
gnazione dell'aula non è
stata possibile data la man-
canza del personale di Vigi-
lanza e, quindi, l'effettiva
impossibilità di gestione
dell'Aula Magna. Questa è
l'ennesima, emblematica
dimostrazione che, di fatto,
all'interno della nostra Uni-
versità, mancano gli spazi
che diano agli studenti la
possibilità di esprimersi. La
libertà di autodeterminarci
e formarci, al di là del ba-
nalmente scolastico, è una
questione
necessa-
riamente
l e g a t a
agli spazi
a disposi-
zione che
( n o n ? )
abbiamo.
Non è
concepibi-
le che,
all'interno
di un Ate-
neo, di un Campus Univer-
sitario, di una città, un
gruppo di studenti, un
gruppo di cittadini con la
volontà di crescita e auto-
formazione debba trovarsi
perennemente i bastoni tra
le ruote. Dove sono i nostri
spazi? Come facciamo a
modificare quello che siamo
se non ne abbiamo, di fat-
to, la possibilità? Ma voglia-
mo farci qualche domanda?
Perché ogni qualvolta c'è
bisogno di studiare in santa
pace si deve cercare, per
ore, un posto in qualche
aula per stare tranquilli?
Perché gli studenti devono
organizzarsi da soli per im-
parare ad usare un pro-
gramma come Autocad, che
per Ingegneri ed Architetti
è il pane quotidiano? Per-
ché, giorno dopo giorno, si
riducono gli spiragli per la
promozione di eventi quale
può essere un seminario?
Perché abbiamo strutture,
quali le aule di Architettura,
abbandonate a loro stesse,
inutilizzate? Un'altra dimo-
strazione che la realizzazio-
ne di quel plesso sia stata
un'operazione di facciata
mirata al soddisfacimento
delle richieste di pochi. Per-
ché un regolamento di retri-
buzione raddoppia le tasse
e riduce i servizi? Aule, ban-
chi, tavoli, sedie, libri, di-
scussione. Crescita. Utopia.
Oltretutto, la nauseante
burocratizzazione dei pro-
cessi di richieste, modulisti-
ca, domande di prenotazio-
ne, spole da un ufficio all'al-
tro, non giova minimamen-
te alla causa. Inoltre, c'è da
considerare l'imbarazzante
questione in cui versano i
Vigilanti del nostro Politec-
nico, trovatisi a versare in
una condizione di ulteriore
precarizzazione, accompa-
gnata da una mancanza
lampante di chiarezza nel
capitolato di appalto, dovu-
to anche ai tagli che il Poli-
tecnico ha dovuto effettua-
re. Tutto questo porta sem-
pre e comunque noi stu-
denti a pagare le conse-
guenze, nelle piccole e nelle
grandi contingenze. Ciò
nonostante continuiamo a
provarci. Sempre e comun-
que.
Andrea Rizzo
Dove sono i nostri spazi? 1
Ambiente 2
Nucleare? No, grazie 2
Vogliamo l’acqua e il
Sole, mica la Luna 3
Sommario:
Aula magna “Attilio Alto”
EDIZIO
NE SPE
CIALE
LINKastro - Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari
Dove sono i nostri spazi?
Servizi agli studenti 4
Per molto tempo le questioni legate alla tutela ambientale sono sembrate
troppo lontane dalla realtà nella quale la gente comune vive ogni giorno. Og-gi, però, si sente una maggiore sensi-bilizzazione riguardo a certe temati-che: la maggior parte delle persone ha compreso l’importanza del rispetto dell’ambiente non come qualcosa di fine a sé stesso, ma come una forma
di investimento volto a tutelare il pro-prio benessere e quello delle genera-
z i o n i f u t u r e . Spesso questo tipo di riflessione è tanto elementare quanto difficile da fare propria in quanto la completa presa di coscienza di tutto ciò da parte dei cittadini deriva da un la-voro molto più ampio che necessita un notevole impegno di analisi. Questo lavoro deve essere fatto, principalmente, a livello individuale. Il primo passo sta nel capire che l’uomo non è il consumatore per eccellenza del pianeta, ma che, insieme a molti altri organismi, par-tecipa ad un ciclo naturale nel qua-le vengono utilizzate delle risorse, poi trasformate in nuovi prodotti, a
loro volta utilizzati da altri esseri viven-ti o destinati a successivi processi di modificazione. Spesso, l’uomo si limita a fare dei ragionamenti a breve termi-ne, nei quali non prevede le ripercus-sioni che si possono avere in primo luogo su altre forme di vita o su altri sistemi naturali e in secondo luogo su
se stesso. Uno dei passaggi fonda-mentali da fare per comprendere il problema dell’inquinamento è, infatti, capire che il rispetto dei diritti umani è strettamente collegato a quello dell’ambiente. Detto ciò bisogna ricor-dare che il rispetto dell’ambiente si realizza prima di tutto con un impor-tantissimo mezzo, quale una cono-scenza quanto più oggettiva possibile della situazione con la quale si ha a che fare. Un classico esempio è quello della produzione di elettricità, fattore primario nelle attività umane e di grandissimo impatto sull’ambiente. Ponendo un esempio particolare come quello della energia nucleare è stretta-mente necessario che la gente cono-sca le peculiarità di questa tecnologia, per avere i mezzi necessari ad una valutazione oggettiva relativamente alla convenienza o meno di un eventu-ale utilizzo in una specifica zona o a quelle condizioni.
Leonardo Laneve
L'emergenza della situazione prodot-ta alla centrale nucleare di Fuku-shima ha riportato d'attualità la scelta del governo italia-no di costruire nuove centrali nu-cleari a 14 anni dal Referendum che impose la chiusura delle centrali co-struite dal dopo-guerra in poi. No-nostante l'opera di d is informazione messa in piedi dalle lobby nuclea-riste, procede la campagna referen-daria per bandire il nucleare dall'Italia. E' da più di un mese che si è costituito il Comitato"Vota Sì per fermare il nucleare" a cui abbiamo dato immediata adesione perché la necessità di investire sulle energie verdi e di una ricon-versione energetica non è nata con il terremoto in Giap-pone ma è evidente agli occhi del mondo intero in una fase storica che dimostra i limiti dello sviluppo portato alle estreme conseguenze. L'inquinamento crescente ha
Rispettare l’ambiente per rispettare se stessi
Nucleare? No, grazie
Pagina 2 LINKastro
messo in moto crisi climati-che ed alimentari ingigan-tendo le disuguaglianze sociali ed economiche del n o s t r o p i a n e t a . Cambiare si può, il referen-dum potrà essere un punto di partenza da cui prendere il coraggio per investire nella riduzione delle emis-sioni inquinanti in atmosfe-ra, come auspicato nel pro-tocollo di Kyoto e dalla strategia Europea "20-20-20" e profondamente disat-tesi dall'Italia. La nostra opposizione al nucleare non è ideologica ma nasce dal credere che la ricerca dell'alternativa, verso un mondo più giusto ed equo,
passi anche da scelte coraggiose nella direzione di politiche energetiche ed industriali che siano realmente ecologiche. Il futuro è nostro, lo abbiamo detto spesso nelle piazze durante l'ultimo autunno, ora è il tempo di dimostrarlo sostenendo il "Sì" al Referendum.
Daniele Di Mitri
VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni,
dei diritti, della democrazia Sabato 26 marzo il popolo
dell’acqua ha indetto a Roma una grande manifestazione
nazionale per 2 SI' ai referendum per l’acqua bene comu-
ne, per il SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni
comuni, dei diritti e della democrazia. Una piazza per
l’acqua, una piazza per la vita. Questi referendum sono
fondamentali per tutte le donne e uomini che guardano ad
un altro modello di società, di sviluppo e al futuro del pia-
neta. E’ da anni che i movimenti in difesa dell’acqua bene
comune si battono per il suo riconoscimento quale diritto
umano universale, diritto calpestato da diverse norme che
vogliamo abrogare con i referendum. A questa battaglia
contro la mercificazione dell’acqua si unisce la battaglia
contro il ritorno al nucleare in Italia. Il tremendo terremoto
che ha colpito recentemente il Giappone e la drammatica
situazione venutasi a creare nella centrale nucleare di Fu-
kushima, con il disastro nucleare tuttora in corso e con
conseguenze ancora imprevedibili ma in ogni caso tragiche
per la popolazione coinvolta e per l’ambiente dell’intero
pianeta, rendono l’appuntamento del 26 ancora più im-
portante e urgente. Per questo chiediamo a tutte le don-
Vogliamo l’acqua e il Sole, mica la Luna
Pagina 3
guardano a quegli
avvenimenti con cre-
scente angoscia e con
altrettanta indignazio-
ne, di dimostrare il
proprio rifiuto a scelte
dettate da interessi
economici e di potere
che disprezzano e
distruggono il diritto
alla vita, all’acqua, alla
salute e ai beni comu-
ni delle popolazioni e
del pianeta. Anche i
comitati antinucleari,
impegnati per fermare il ritorno del nucleare in Italia, hanno
fatto appello a mobilitarsi e partecipare alla manifestazione di
sabato prossimo. Mobilitiamoci tutte e tutti da ogni parte
d’Italia, riempiamo le strade e le piazze di Roma con i colori
della vita contro le scelte di morte. Perché solo la partecipa-
zione è libertà, solo la condivisione è speranza di futuro.
Vi aspettiamo.
Dal “Forum italiano per i movimenti sull’acqua”
Aperte le iscrizioni per il Corso gratuito di
Rhinoceros e VRay
Organizzato da Link Bari al Politecnico
(max 100 persone)
Per informazioni contattate Link Politecnico su
facebook, inviate una mail a
[email protected] o passate dalla nostra
auletta nell’atrio coperto del Politecnico
CORSO DI RHINO & VRAY
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Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari
Pagina 4 LINKastro - Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari
Servizi agli studenti? Il Poliba dice NO Bari, 22 Marzo. Il Consiglio di Amministrazione del Politecnico decide di modificare, con una votazione a maggioranza, la percentuale, fino ad ora fissata al 60%, del fondo sul Diritto allo Studio, scegliendo per un'individuazione annua di tale percentuale. Ciò significa che per i prossimi anni, questa percentuale potrebbe corrispondere anche ad una cifra molto mi-nore rispetto a quella attuale. E' il 2010 e il Politecnico di Bari chiude l'anno con un buco di bilancio di 3 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione, quindi decide di decurtare il fondo per gli studenti (il fondo della Legge 390, che riguarda le borse di studio fornite dall'Università, il miglioramento della didattica, attrezzature, servizi agli studenti, convenzioni, ecce-tera) di più di due milioni di euro, a fronte dei 3 milioni disponibili in precedenza. Questo significa che le risorse, per il pros-simo anno, ammonteranno a circa 900 mila euro. Il taglio apportato a questo fondo servirà a pagare gli stipendi, la pulizia, in generale, contribuirà ai capitoli legati alla gestione e alla manutenzione dell'Ateneo. Tutte cose sacrosante, ma la do-manda sorge spontanea. E' mai possibile che ogni qualvolta ci siano buchi da riempire, fondi tagliati, insufficienze economi-che, a pagarne, nel vero senso della parola, le spese siano sempre gli studenti? Viviamo in una situazione critica per tutta la popolazione studentesca, ripetutamente ed esclusivamente colpita da tutte le procedure governative degli ultimi anni. Come se ciò non bastasse, quando c'è da salvare la baracca, il peso maggiore ricade sempre sulle nostre spalle e l'Ammini-strazione dell'Università non esita un istante prima di calare la mannaia. Riteniamo inaccettabile che, a causa di anni di scriteriata amministrazione, le ripercussioni siano così pesanti sempre e solo per gli studenti. All'interno del nostro Ateneo i servizi erano già in precedenza mediocri, per usare un eufemismo, con il taglio ai finanziamenti non hanno fatto altro che peggiorare. Eppure le tasse sono aumentate in maniera corposa, nonostante le esplicite proteste degli studenti. Analizzan-do la situazione a livello più generale, siamo consapevoli del momento particolarmente spinoso, dovuto ad un finanziamen-to all'Università Pubblica ridotto all'osso ma crediamo che gli studenti debbano, comunque, essere tutelati e valorizzati, ricevendo un trattamento diverso da quello che, ormai, è diventata prassi.
Andrea Rizzo
Contatti
Link Politecnico: 080/5963232 [email protected] Andrea Rizzo: 340/5476237 [email protected] Clara Gentile: 329/0112066 [email protected] Claudio Cesaroni: 339/2463827 [email protected] Fabrizio Panzarini: 328/3373387 [email protected] Francesco Lorusso: 340/0633464 [email protected] Francesco Valentini: 333/9318218 [email protected]
Controagenda
Ogni giorno presso le nostre aulette
Ritira GRATUITAMENTE la tua CONTROAGENDA
All’interno troverai informazioni sulla nostra associazio-
ne, le nostre iniziative, l’altra riforma, lo statuto dei di-
ritti e la vita nell’Università!
Informazioni sull’Adisu, borse di studio e tanto altro
ancora!
Per info passate dalla nostra auletta nell’atrio coperto del Politecnico
Sono stati circa 80 mila i
partecipanti alla 16/a Gior-
nata delle memoria in ricor-
do delle vittime delle mafie,
che si è svolta a Potenza. Il
corteo è stato aperto da
Filomena Iemma e Gildo
Claps - la madre e il fratello
di Elisa, la studentessa po-
tentina di 16 anni scompar-
sa il 12 settembre 1993, il
cui cadavere e' stato trova-
to il 17 marzo 2010 nel sot-
totetto di una chiesa. Al
loro fianco c'erano don Lui-
gi Ciotti e il referente della
Basilicata di Libera, don
Marcello Cozzi. Subito dopo
i parenti delle 900 vittime
delle mafie, i cui nomi sono
stati elencati ieri sera in
una veglia di preghiera e
ricordati anche oggi al ter-
mine del corteo, dal palco.
Proprio don Ciotti ha defini-
to un'emozione gli occhi e
lo sguardo dei familiari delle
vittime, giunti a Potenza da
ogni parte d'Italia e d'Euro-
pa. E' anche importante -
ha aggiun-
to - che vi
sia un gior-
no all'anno
in cui ricor-
diamo tutte
le vittime
delle ma-
fie. Cosi'
come e'
importante
- ha con-
cluso - che
l ' impegno
sia di tutti i
giorni per-
ché la spe-
ranza e la
libertà de-
vono essere un impegno
quotidiano'. E' stato il chi-
rurgo Gino Strada, fondato-
re di Emergency, a comin-
ciare la lettura dei nomi
delle 900 vittime delle ma-
fie, al termine del corteo.'E'
stato un grandissimo onore
- ha detto Strada - perché
questa e' una bellissima
parte dell'Italia'. Ai cronisti
che gli chiedevano un com-
mento sul valore simbolico
del la Giornata del la
memoria e sui riflessi della
riforma della giustizia sulla
lotta alla mafia, Strada ha
risposto che 'in realtà ci
vorrebbe giustizia perché
in questo momento non ce
n'è proprio'. Dopo Strada,
parte dei nomi sono stati
letti anche dai magistrati
Giancarlo Caselli e Antonino
Ingroia. 'Non si può parlare
di riforma ma bisogna par-
lare di sequestro della giu-
stizia'- ha detto, riferendosi
al progetto di riforma della
giustizia deciso dal Gover-
no, don Luigi Ciotti. 'Questo
progetto - ha aggiunto -
indebolisce l'autonomia
d e l l a m a g i s t r a t u r a .
Non e' possibile sottomette-
re l'indipendenza dei pubbli-
ci ministeri al potere politi-
co. Dobbiamo dire 'no' alla
cancellazione dell'articolo
101 della Costituzione che
deve rimanere uno dei capi-
saldi del nostro ordinamen-
to. Dobbiamo difendere
l'indipendenza della magi-
stratura e l'uguaglianza dei
cittadini davanti alla legge'.
In un altro passaggio del
suo discorso, riferendosi
alle intercettazioni, don
Ciotti ha detto che 'senza le
intercettazioni, magistrati
come Caselli e Ingroia non
sarebbero qui'.'La vera for-
za della mafia e' fuori dalle
m a f i e e
la corruzione e' il vero volto
della mafia in Italia' ha pro-
seguito don Luigi Ciotti. Al
termine del suo intervento,
don Ciotti ha salutato le
migliaia di persone presenti
tenendo per mano don Mar-
cello Cozzi, referente lucano
di Libera, e Filomena Iem-
ma, madre di Elisa
Claps: 'E' una vergogna -
ha aggiunto don Ciotti - che
l'Italia non abbia inserito
nel codice penale i contenu-
ti del Trattato di Strasburgo
del 1999 contro la corruzio-
ne. In Italia - ha concluso -
si perdono 60 miliardi di
euro per la corruzione, i
so l d i c i sono ma
bisogna prenderli ai corrot-
ti'.
Da “libera.it”
Potenza al fianco delle vittime innocenti, contro le mafie e la corruzione
EDIZIO
NE SPE
CIALE
Per info passate dalla
nostra auletta a primo piano
del palazzo di
Scienze Politiche e
Giurisprudenza
www.linkbari.it
Il 31 Marzo fai scop-
piare le mafie
4
Potenza al fianco delle
vittime innocenti, contro
le mafie e la corruzione
1
Uniti per lo sciopero, ci
vediamo a Roma
2
26 e 27 Marzo,
l’alternativa alla fuga
2
L’AltraRiforma per il
diritto allo studio: Cosa
chiediamo
3
Sommario:
l prossimo 6 maggio lo sciopero gene-
r a l e i n d e t t o d a l l a C g i l s i
presenta come una grande occasione
per il cambiamento nel nostro
paese. Non sarà una data
rituale, e questo è gia dimo-
strato non solo per come è
stato letteralmente costruito
dal basso, dalle lotte di questi
mesi, ma anche dal fatto che
l'indizione delle «quattro ore»
fatta dalla segreteria è già
stata estesa all'intera giorna-
ta da molte categorie, dal
commercio alla funzione pub-
blica, alle telecomunicazioni
agli edili, e proposta dal segretario
generale dei metalmeccanici alla pro-
pria categoria.[...]A Pomigliano e Mira-
fiori, nella scuola o all'università, chi
governa lo fa in funzione degli interes-
si privati di pochi, trasformando i beni
comuni, siano essi i diritti o le
risorse, la conoscenza o la ricchezza
generale prodotta, in qualcosa
che è «privato», di pochi e per gli sco-
p i d i poch i . La democraz ia
diviene così il campo libero di manovra
di una rete di oligarchie, le
cricche, le caste, i potentati di affari, le
lobbies senza scrupolo alcuno, le ban-
de di arraffoni, corrotti, mafiosi. La
democrazia viene svuotata perché
«privata» del controllo pubblico sulle
scelte che riguardano tutti; separata
dalla giustizia sociale che è il suo fine.
Noi crediamo che sia giunto il momen-
to di dire basta. È il momento di affer-
mare con la forza di una partecipazio-
ne ed impegno civile e sociale che non
vi è più alcuna differenza tra le lotte
contro il ddl Gelmini e quelle degli o-
perai e operaie della Fiat, tra
la battaglia democratica contro l'oligar-
c h i a a l p o t e r e e l e s u e
nefandezze pubbliche e private e quel-
la per la dignità delle donne sul
lavoro e nella società. Non deve più
esserci nessuna separazione tra
democrazia e diritti, tra costituzione
formale e materiale. Aggravata
dalla proposta del ministro della Giusti-
z i a d i r e n d e r e l a C o r t e
Costituzionale dipendente dal governo
di turno.[...]È per questo che
riteniamo lo sciopero generale l'occa-
sione di praticare insieme questo
esercizio di libertà, di essere tutti uniti
perché i l 6 magg io questo
paese si fermi veramente e guardi come
prendere in mano il suo futuro.
A partire anche dal percorso di Uniticon-
trolacrisi che ha avuto origine
nella grande manifestazione della
Fiom del 16 ottobre scorso, fac-
ciamo appello a tutti coloro che
si stanno mobilitando nei propri
luoghi di vita, nelle industrie,
nell'università e nella scuola,
nelle realtà del lavoro autonomo
di seconda generazione, agli in-
tellettuali, agli artisti e a tutto il
mondo della conoscenza e
dell'informazione, ai comitati
ambientali e a coloro che si bat-
tono con i migranti per i diritti negati,
alle donne, perché questo sciopero sia
costruito dal basso, città per città, quar-
tiere per quartiere, e si concretizzi in
una grande e lunghissima giornata di
protesta e proposta. Uno sciopero che
sappia unire l'indignazione con la lotta
per i diritti sociali, che sia quindi una
sollevazione del popolo della nuova de-
mocrazia e della nuova società. Per co-
struirlo insieme bisogna cominciare subi-
to a mescolarci gli uni con gli altri, a
confrontarci tra tanti e diversi su come
fare, su cosa significhi «bloccare il pae-
se». Auspichiamo che si possa trovarci a
discuterne in una grande assemblea
nazionale il prossimo 25 marzo a Roma,
a ridosso della manifestazione in difesa
dell'acqua pubblica e per i referendum.
La primavera è già iniziata.
Uniti per lo sciopero, ci vediamo a Roma
Pagina 2
Dopo mesi intensi di mobilitazione cre-
diamo sia importante incontrarsi e
ripartire dai contenuti della nostra bat-
taglia. Serve infatti una discussione
pubblica che non si incentri solo sui
tempi, bensì sui temi. Promuoviamo
quindi un'occasione di confronto aper-
ta a tutte le realtà studentesche uni-
versitarie che in questi mesi hanno
condiviso in tutt'Italia il percorso di
altrariforma dell'università. Invitiamo
tutti a rileggere il testo provvisorio
dell'altrariforma, aggiornato all'ultimo
incontro nazionale, che si è svolto a
Torino nell'occupazione di Palazzo
Campana. Sarà importante potersi
confrontare sulla riforma degli statuti
alla luce dell'approvazione della rifor-
ma Gelmini. Abbiamo da tempo prepa-
rato, con un lavoro da parte di studen-
ti di tutt'Italia, un opuscolo di proposte
sulla riforma degli statuti. Sarà anche
e soprattutto un momento di confron-
to, in vista di una nuova stagione di
lotte, verso lo sciopero generale del 6
maggio. Due giorni con un'assemblea
e dei workshop tematici per ripubbli-
cizzare l'università e liberare l'Italia.
Ecco il programma:
26 marzo - Facoltà di Economia -
Università la Sapienza - Roma ore 9:30
- inizio dei lavori - introduzione e pre-
sentazione del testo dell'AltraRiforma
di Palazzo Campana Occupato.
ore 10 - workshop tematici:
- diritto allo studio, nuove forme di
Welfare, tra nuovi bisogni e vecchi
tagli.
- reinventare la partecipazione, rico-
struire la democrazia negli atenei.
- cosa imparare, come imparare: ripen-
sare la didattica.
- riscrivere i bilanci, ridisegnare la tas-
sazione.
- riforma degli statuti: il punto della
situazione.
Dalle 14:30 i workshop sono sospesi
per consentire la partecipazione all'im-
portante manifestazione nazionale
sull'acqua bene comune, verso il refe-
rendum.
ore 22 - concerto Krikka Reggae - CSOA
Intifada
27 marzo -facoltà di Sociologia - La
Sapienza - Roma
ore 9:30 - assemblea plenaria verso lo
sciopero generale: il movimento stu-
dentesco tra ripubblicizzazione dell'uni-
versità e liberazione dell'Italia.
26 e 27 Marzo, l'alternativa alla fuga
Giornale autofinanziato di Link Scienze Politiche e Link Giurisprudenza
L'ALTRA RIFORMA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO: COSA CHIEDIAMO
Giornale autofinanziato di Link Scienze Politiche e Link Giurisprudenza Pagina 3
1. Copertura totale delle borse di studio mediante un incremento dei trasferimenti statali alle regioni. Per raggiungere tale obietti-
vo è necessario un investimento pari a circa 100 milioni di euro*, per coprire gli oltre 30 mila studenti che per legge avrebbero
diritto alla borsa di studio ma, di fatto, non la ricevono.
2. Dopo aver raggiunto la copertura totale delle borse di studio, è necessario un ampliamento degli idonei, estendendo i criteri di
reddito sulla base dei quali viene assegnata la borsa di studio. Devono essere fissati inoltre per legge dallo Stato i livelli essenziali
delle prestazioni erogati dalle Regioni e in particolare l'entità minima garantita delle borse di studio.
3. Istituire convenzioni sui trasporti per gli studenti per rendere gratuiti da subito i trasporti urbani nelle aree municipali universi-
tarie, senza distinzione tra residenti e non residenti, e per ridurre al 50% il costo dei trasporti extraurbani in tutte le regioni per i
pendolari, per poi arrivare gradualmente alla gratuità totale della tratta casauniversità entro 4 anni.
4. Abolizione del prestito d'onore e di ogni forma di sostegno al diritto allo studio che preveda l'indebitamento degli studenti. In
particolare in questo contesto di carenza di finanziamenti sul diritto allo studio riteniamo che l'incentivazione del merito vada per-
seguita con opportunità di formazione di qualità e non con “mance” e erogazioni monetarie.
5. Incremento delle risorse per le borse part-time di collaborazione presso le università italiane (150 ore). Le borse vanno asse-
gnate secondo i criteri con cui vengono erogate le borse di studio, e va definito un livello minimo nazionale della retribuzione ora-
ria, pari alla media delle retribuzioni attuali.
6. Istituzione di una “borsa preventiva” di carattere nazionale, erogata agli studenti iscritti all'ultimo anno della scuola superiore
per favorire la loro libera scelta, indipendentemente dalla regione nella quale lo studente scegliesse di studiare.
7. Istituzione di organi di controllo da parte degli studenti per la qualità delle mense e dei servizi agli studenti.
8. Nessuna esternalizzazione ai privati dei servizi per il diritto allo studio.
9. Carta di cittadinanza studentesca per l'accesso gratuito ai contenuti culturali.
10. Piano pluriennale di finanziamento straordinario per l'edilizia universitaria, che finanzi la realizzazione, tramite il recupero di
determinate aree urbane, di nuove case dello studente e di alloggi pubblici a canone concordato. Servono inoltre iniziative, come
lo sportello casa gestito da Università e Comune, in grado di favorire la lotta al sommerso.
11. Borse Erasmus: aumento dell'integrazione ministeriale della quota erogata e concessione di una parte della borsa al momento
della partenza. Va inoltre prevista una differenziazione a seconda del costo della vita del paese di destinazione.
12. Copertura totale delle borse per i dottorandi.
13. Lotta serrata all'evasione e all'elusione fiscale nella contribuzione
universitaria.
14. Attivazione di un fondo speciale anticrisi per gli studenti le cui
condizioni reddituali sono mutate nel corso dell'anno a causa della
crisi economica.
Leggi il testo completo dell’AltraRiforma su
www.coordinamentouniversitario.it
Giornale autofinanziato di Link Scienze Politiche e Link Giurisprudenza Pagina 4
E’ partita la campagna di tesseramento
a Link Bari
E tu che aspetti?
Ricordiamo i prossimi eventi riguardanti il tema della acqua bene
comune:
26 Marzo
Ore 14 - Piazza della Repubblica, Roma
12 e 13 Giugno
Referendum abrogativo del Decreto Ronchi che
privatizza gli acquedotti italiani
Per maggiori info: www.acquabenecomune.org
Il 19 di Marzo decine di migliaia di persone erano a Potenza nella
marcia per il ricordo delle vittime di Mafia promossa da Libera. Anche
quest'anno il 31 di Marzo, la Rete della Conoscenza Bari (UdSBari,
LinKBari e ZonaFranka), in occasione dell'anniversario dell omicidio di
Francesco Marcone vittima della faida mafiosa nella Capitanata, pro-
muoviamo un'iniziativa tanto simbolica quanto simpatica in piazza
Umberto I. Faremo scoppiare pacificamente dei palloncini per ricor-
darci e per ricordare di come la Mafia continua tutt'oggi a mietere
vittime innocenti sopratutto in Puglia. Il peso della malavita organiz-
zata è tutt'ora un disagio sociale avvertito dalla cittadinanza tutta. E'
per questo che crediamo che la lotta contro le mafie, le loro cause e i
loro effetti, deve essere un principio fondamentale che dev'essere
promosso tanto nelle scuole quanto nelle piazze.
Invita tutti i tuoi amici in piazza il 31 di Marzo! Vieni pure tu a far
scoppiare le mafie!
Il 31 Marzo fai scoppiare le Mafie
Zona Franka c/o via M. di Montrone 80
Laboratorio politico, sociale, artistico e culturale