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Lino Liviabella liturgista:la sua testimonianza cristiana attraverso la musica. “ Incontrai “ Lino Liviabella, a metà degli anni '70 , quando giovane studente, nella classe della Prof.ssa BiancaMaria Furgeri, guardavo assieme ai compagni di studio più grandi, partiture di compositori italiani per me nuovi, oltre a Liviabella ricordo interessanti partiture di Noferini,Porena,Zecchi,Bettinelli,Dallapiccola e altri ancora. Quest’incontro non lasciò alcun segno perché non ebbi più occasione di lavorare su partiture del Maestro. Poi, improvvisamente, ed anche abbastanza casualmente, poco dopo il secondo millennio, mi misi a cercare lavori per la ricorrenza delle giornate del seminario. Il compianto M° Gian Paolo Bovina, grandissimo Liturgista e fine conoscitore di musica sacra e liturgica, mi invitò a guardare alcuni lavori del M° Liviabella. Questa volta fu un colpo di fulmine, anche perché professionalmente ero ( e sono tutt'ora ) impegnato nella musica liturgica: trovai due Mottetti Eucaristici che si prestavano perfettamente per questa ricorrenza. Da quel giorno in poi la “Preghiera per ottenere Santi Sacerdoti “ di L.Liviabella, fa parte integrale del repertorio di molti cori liturgici della nostra diocesi, perché oltre a quello che dirigo io , il coro SoliDeoGloria, anche altri cori

Lino Liviabella Liturgista

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articolo per Magazine Conservatorio

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Lino Liviabella liturgista:la sua testimonianza cristiana attraverso la musica. Incontrai Lino Liviabella, a met degli anni '70 , quando giovane studente, nella classe della Prof.ssa BiancaMaria Furgeri, guardavo assieme ai compagni di studio pi grandi, partiture di compositori italiani per me nuovi, oltre a Liviabella ricordo interessanti partiture di Noferini,Porena,Zecchi,Bettinelli,Dallapiccola e altri ancora.Questincontro non lasci alcun segno perch non ebbi pi occasione di lavorare su partiture del Maestro. Poi, improvvisamente, ed anche abbastanza casualmente, poco dopo il secondo millennio, mi misi a cercare lavori per la ricorrenza delle giornate del seminario. Il compianto M Gian Paolo Bovina, grandissimo Liturgista e fine conoscitore di musica sacra e liturgica, mi invit a guardare alcuni lavori del M Liviabella.Questa volta fu un colpo di fulmine, anche perch professionalmente ero ( e sono tutt'ora ) impegnato nella musica liturgica: trovai due Mottetti Eucaristici che si prestavano perfettamente per questa ricorrenza. Da quel giorno in poi la Preghiera per ottenere Santi Sacerdoti di L.Liviabella, fa parte integrale del repertorio di molti cori liturgici della nostra diocesi, perch oltre a quello che dirigo io , il coro SoliDeoGloria, anche altri cori impegnati nella liturgia hanno messo in repertorio questo lavoro, di cui parler meglio pi avanti.La prima cosa che notai nella produzione del Maestro fu che quasi tutta la musica che aveva scritto era stata composta per dare lode al Signore, e dedicata spessissimo ai famigliari, in particolare alla moglie Lidia ed ai figli : i valori della vita del M Liviabella sono evidentissimi guardando le sue partiture : la Fede e la Famiglia.Gran parte di questa produzione era indirizzata ai bambini, con intento didattico , il caso della Pastorale di Bimbi del 1922 : la semplicit della conduzione melodica, la praticit dellaccompagnamento dellorgano o dell harmonium ci testimoniano la sua attenzione ad un repertorio finalizzato ad una delle solennit Cristiane pi importanti: il Natale, che si rispecchia nella tradizione , ahim ora perduta, dei cori di bambini davanti al Presepe. In questo contesto troviamo anche la Ninna Nanna al Bambino Ges del 1926. Osservazione importante per entrambe le partiture che i testi sono scritti sempre dal Maestro, a testimonianze di una eccletticit del suo essere artista a tutto tondo.L attenzione all educazione dei ragazzi testimoniata anche da Riderella fiaba in musica per Pianoforte a 4 mani del 1927. ( Anche questo lavoro scritto attorno ad un testo poetico di fiaba di cui non scritto lautore, ma posso dire senza sbagliare che il testo fu scritto dal Maestro, come regalo alla sua Lidia ).Del 1952 sono Due Mottetti Eucaristici per voci ed organo. I testi sono dei classici della Liturgia : Ave Verum Corpus e O Sacrum Convivium.La semplicit delle linee melodiche e la facilit desecuzione fanno di questi lavori due lavori in linea con lopera del M Perosi , direttore della Cappella Sistina e suggeritore sapiente dellindirizzo della Musica liturgica e sacra.Dallinizio del 900 ai giorni nostri c stato un grande disimpegno della Chiesa nella creazione di Musica Liturgica e nella diffusione della polifonia, il risultato che il linguaggio si notevolmente semplificato sia per poter permettere la partecipazione dell Assemblea, sia perch i cori Liturgici , essendo quasi tutti amatoriali, non hanno capacit tecniche molto elevate. In questi due Mottetti il M Liviabella anticipa quello che sar lindirizzo della Musica Liturgica dopo il Concilio Vaticano II : semplificazione dellintreccio polifonico per meglio aiutare la partecipazione attiva dellassemblea. Pur nella essenzialit del suo linguaggio Liviabella non ha mai rinunciato alla ricerca timbrico-armonica tipica del dopoguerra. Con grande garbo, ascoltiamo dissonanze sovrapposte a linee melodiche modali che denotano una ricerca musicale personale che esula dall avanguardia di Darmstat mantenendo una propria personalit ed una ricerca eufonica veramente interessanti.Del 1958 sono le Tre preghiere per la sera per Canto, piano e viola : i testi , questa volta, sono di Lucio, il figlio del M Liviabella, violista che cresciuto , evidentemente, immerso in questo mondo di Fede e Musica . La dedica per Padre Marcello Vanni, un Frate a cui altri lavori sono stati dedicati dal Maestro e che avr inciso profondamente nella crescita spirituale di Liviabella. In questi lavori spicca una linea melodica che alterna ribattuti ( come corda di recita gregoriana) a brevi slanci verso lacuto che poi ripiegano immediatamente verso il suono declamato col ribattuto. La terza preghiera recitata, proprio come una Preghiera della sera. La viola ( utilizzata solo nella seconda e terza preghiera) intona un semplice controcanto alla melodia in alternanza, come registro aggiunto di organo. Del 1957 PAX , un trittico per coro a 2 voci uguali e voce solista : qui il Maestro invoca la pace con tre brevi spunti per voce/voci e organo. E anche questo un lavoro liturgico di invocazione e lode al Signore : la melodia ricalca melodie gregoriane , con brevi estensioni e frammenti di scale per toni interi, il tutto sempre indirizzato ad una eseguibilit ed anche ad una facilit di adattamento della parte organistica a qualsiasi strumento ( dall organo antico all organo ottocentesco).Del 1959 sono i Tre Intermezzi per organo scritti per tre momenti forti dellAnno Liturgico : Il Natale : questo Intermezzo apre con una Pastorale e termina con una Ninna Nanna. Il secondo, invece, una Passione, scritta in tempo di Andante Desolato e ricamata su un basso che sembra quasi un ostinato di Passacaglia, con lievi trasformazioni di battuta in battuta. il clima quello triste della Passione ed a suggellarlo, alla fine c una accordo maggiore che diventa minore ( quasi una cadenza Piccarda a rovescio) a testimonianza della morte. Il terzo Intermezzo, Pasqua, quindi Resurrezione : qui evidente la gioia, testimoniata dalluso di ritmiche tipiche degli ottoni ( spesso richiesto il registro di tromba) ed anche dalla figura dellemiolia. E una continuazione dell Intermezzo precedente anche perch termina con lo stesso accordo finale di prima, ma questa volta in modo maggiore. Tre Intermezzi, la triade maggiore, i momenti scelti dallautore ci fanno capire quanta fede ci fosse in lui, il richiamo a Bach evidentissimo : il numero tre, simbolo della Trinit, la terza maggiore conclusiva , simbolo della perfezione armonica, la gioia espressa con un ritmo incalzante finale ci rimandano anche alle partiture di Messiaen, la cui fede provata da una produzione organistica quasi esclusivamente di carattere sacro e liturgico. Riporto alcune frasi della prefazione a questi lavori , scritta nella pubblicazione del 1960, ahim non firmata.incurante delle avversit e degli ostacoli che ogni giorno si vanno moltiplicando nella nostra complessa ed agitata vita, refrattario, nel campo artistico, a spericolate sollecitazioni di carattere estetico, alle clamorose esibizioni del nuovo con relativi allettamenti di facili ed immediati successi, Liviabella tira diritto armato soltanto di pazienza, di amore e di fede.Condivido in pieno queste parole, perch penso non fosse facile, per un compositore, cercare di ritagliarsi uno spazio linguistico all interno di un periodo dove tutto pareva dovesse essere indirizzato diversamente. In questo lanalogia con Messiaen ancora pi forte.Del 1961 sono i Tre canti per la morte di un fanciullo che si aprono con un movimento di Ninna Nanna, chiaramente testimoniato dalla ritmica, seguito da uno straziante In Memoriam, dove garbate dissonanze ci esprimono un grande dolore che per viene lenito dal Girotondo degli Angeli, dove evidente la gioia consapevole della Resurrezione. Tutta questa produzione sacra ha , oltre che valore artistico e liturgico, un grande valore di testimonianza : attraverso queste pagine Liviabella vuol condividere con noi i forti valori della sua fede : ci riesce benissimo.Del 1961 anche la Preghiera per ottenere Santi Sacerdoti ( il brano che pi mi ha incuriosito e che ho divulgato con passione presso tutti i cori liturgici della diocesi diretti da amici o ex allievi ) : una specie di Tropo sul Padre Nostro. Per andare incontro alle esigenze sempre crescenti di facile esecuzione, ma senza mai rinunciare all aspetto artistico, in questa preghiera Liviabella affida ad un solista il canto del Padre Nostro: mentre linvocazione cresce lentamente di intensit e di altezza al termine di ogni frase c lintervento del coro ( assemblea eventuale) che invoca Donaci dei santi Sacerdoti . La tonalit scelta Re maggiore, non credo sia un caso.. tutto si conclude su questa triade con l invocazione donaci dei Santi Sacerdoti a distanza di cinquantanni sembra anche profetica, in quanto ci sono sempre meno Santi Sacerdoti. Il valore di questo lavoro sta anche nella sua eccletticit, a me sembrata una traccia sulla quale costruire un canto liturgico a seconda dell organico a disposizione della Cappella Musicale, ragion per cui mi sono permesso di orchestrarlo, di volta in volta, per gli organici con cui labbiamo eseguito. Testimoni di queste esecuzioni sono stati la figlia Laura ed il genero Gino Brandi che hanno apprezzato lidea ed anche il risultato. Quando poi nel 2007 Papa Benedetto XVI indisse lanno della fede, questo canto per il coro SoliDeoGloria stato il motivo conduttore di tutte le Liturgie a cui ha partecipato o dei concerti che ha tenuto.Poteva un compositore Ceciliano non scrivere un Inno a S.Cecilia? ovvio che nella prodizione ci Liviabella ci sia anche questo (1957) , per coro a due voci pari o dispari ed organo: questo il lavoro maggiormente Perosiano del Maestro Liviabella.( intendo dire che segue al massimo le linee indicate da Don Lorenzo Perosi, senza per prenderne le armonie, che sono sempre molto personali). Anche qui si parte da Re minore per terminare con la cadenza Piccarda, mi ripeto ancora sulla vicinanza ideale allopera di Bach.Capolavoro del Maestro sono le Sette parole di Ges sulla Croce del 1957, che mi limito a citare, perch sarebbe necessario uno studio esclusivo su questa partitura, nella quale per i testi letterari si servito dell amico Emilio Mucci, che condivideva in tutto i criteri letterario-spirituali del compositore.Concludo ricordando affettuosamente il Dittico Nuziale del 1963, per violino ed organo, una partitura con dedica A Laura e Gino Brandi ( figlia e genero del Maestro) firmata il pap, testimonianza affettuosa ed augurale per il giorno delle nozze della figlia col M Gino Brandi, uno dei pi grandi pianisti bolognesi del dopoguerra, ed anche dei giorni nostri!Al termine di questo incontro avremo modo di ascoltare Riderella fiaba in musica per Pianoforte a 4 mani ,nellesecuzione del Duo Pianistico Brandi-Mazzoli, questa immersione nelle partiture del M Liviabella, ed anche lamicizia con Gino Brandi e Carlo Mazzoli, mi hanno portato a scrivere una fiaba in musica che vorrebbe essere allo stesso tempo omaggio e continuazione di Riderella il lavoro del M Liviabella. Per il mio lavoro Ancora Riderella ho avuto la graditissima collaborazione del poeta Davide Rondoni, che ha ricondotto la fiaba ai nostri giorni, poi oltre alla scrittura per Pianoforte a quattro mani ho usato la celesta come evocazione delle melodie della Riderella di Liviabella. Di seguito riporto alcune pagine ( tutta la partitura decidi tu Annarosa ) di questo mio lavoro, grato al M Lino Liviabella per avermi fatto conoscere , attraverso la sua musica ed anche attraverso i suoi figli, il suo essere grande musicista e testimone di fede. Gian Paolo Luppi