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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA COME PROGETTO CONDIVISO I CONTRIBUTI DEGLI ENTI LOCALI

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA COME PROGETTO CONDIVISO

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA COME PROGETTO CONDIVISO. I CONTRIBUTI DEGLI ENTI LOCALI. COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Articolo 34 La scuola è aperta a tutti Articolo 3 - PowerPoint PPT Presentation

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA COME PROGETTO CONDIVISO

I CONTRIBUTI DEGLI ENTI LOCALI

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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Articolo 34 La scuola è aperta a tutti

Articolo 3 E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitando

l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la effettiva partecipazione

Articolo 38 Gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione ed all’avviamento

professionale

Articolo 118 La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative

delegandole alle Province , ai comuni o ad altri Enti Locali

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Legge 118/71

art. 28 “ Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che

frequentino la scuola dell’obbligo o i corsi di addestramento professionale ... vengono assicurati:

il trasporto gratuito... l’accesso ...mediante adatti accorgimenti per il superamento e

l’eliminazione delle barriere architettoniche... l’assistenza durante gli orari scolastici degli invalidi più gravi “ “L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle classi nelle classi

normali della scuola pubblica…” “ Sarà facilitata inoltre la frequenza ... alle scuole medie

superiori ed universitarie”

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Dpr 616/77

art. 42 Le funzioni amministrative relative alla materia “assistenza scolastica”

concernono strutture ,servizi individuali o collettivi , attività destinate a facilitare l’assolvimento dell’obbligo scolastico

“ Le funzioni suddette concernono tra l’altro : gli interventi di assistenza medico psichica, l’assistenza ai minorati psico-fisici, “Le funzioni amministrative dell’art.42 sono attribuite ai Comuni che le svolgono secondo le modalità previste dalla legge regionale.

art. 45 La Regione promuove le opportune forme di collaborazione tra i

Comuni interessati”

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C.M. n. 258/83 “Indicazione di linee di intesa fra Scuola Enti Locali e UU.SS.LL”

“Si devono considerare essenziali , al fine dell’integrazione degli alunni portatori di handicap, anche i contributi degli Enti Locali :

l’emanazione di leggi regionali o lo stanziamento di fondi; la fornitura e l’adeguamento di edifici scolastici e arredi; l’assegnazione alle scuole di personale ausiliario, di

frequente preparato appositamente in vista della collaborazione da dare agli insegnanti;

l’assegnazione di personale assistente per i soggetti non autonomi (Dpr 616/77 artt.42/45)al fine di garantire la loro partecipazione alla vita scolastica;

la prestazione di servizi diversi (trasporto, mensa, assistenza, libri, sussidi e materiali necessari per l’attuazione della programmazione)

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le prestazioni dei servizi sociali; l’adeguamento del funzionamento degli asili nido e delle

scuole materne comunali alle esigenze dei bambini portatori di handicap...;

l’organizzazione e la gestione ( diretta o a convenzione) di centri ricreativi e di attività pratiche socio-educative e di corsi per la formazione e l’addestramento professionali .”

La circolare inoltre invita ad attuare iniziative di aggiornamento in comune fra gli operatori dei vari servizi

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Legge104/92

art. 3 “ Qualora la minorazione ,singola o plurima ,

abbia ridotto l’autonomia personale , correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici “

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art.13 E’ confermato “l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per

l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali”

L’integrazione si realizza anche attraverso “la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli

sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici e privati”

A tale scopo gli enti e le istituzioni coinvolti stipulano accordi di programma di cui all’art. 27 della legge 142/90

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Competono inoltre ai Comuni affidamenti o inserimenti presso persone o nuclei

familiari; servizi di aiuto personale ( art.9) ; riserva di alloggi (art.31) realizzazione di comunità alloggio e di centri socio-

riabilitativi a valenza educativa per persone handicappate in situazione di gravità , idonei a perseguire una costante socializzazione dei soggetti ospiti , riservati a persone che abbiano assolto l’obbligo scolastico. ( articoli 8 e 10)

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LEGGE 124/99 e D.M. 23/7/99

Stabilisce il trasferimento del personale ATA dagli Enti Locali alle dipendenze dello Stato che viene inquadrato nei profili professionali corrispondenti e mantiene le i preesistenti compiti attribuiti , purchè previsti nel profilo statale.

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Nota 30 novembre 2001, prot.3390 DIRITTO ALLO STUDIO PER GLI ALLIEVI DISABILI

COMPETENZE DELL’ISTITUZIONE

SCOLASTICA

L’assistenza di base

COMPETENZE DELL’ENTE LOCALE

L’assistenza specialistica

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COMPETENZE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

L’assistenza di base primo segmento dell’assistenza all’autonomia ed alla

comunicazione personale prevista all’articolo 13 , comma 3 della Legge 104/92

è parte fondamentale del processo di integrazione la sua attuazione contribuisce a realizzare il diritto allo studio

costituzionalmente garantito è attività interconnessa con quella educativa e didattica concorre all’integrazione secondo un progetto unitario ( il PEI)

che coinvolge tutti gli operatori

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“ Il collaboratore scolastico è parte significativa del processo di integrazione scolastica degli alunni disabili , partecipa al PEI dell’alunno e collabora con gli insegnanti e la famiglia per favorirne l’integrazione scolastica”

Spetta ai collaboratori scolastici l’ausilio materiale agli

alunni nell’accesso , nell’uscita dalla scuola e nello spostamento

nei locali scolastici, per esigenze di particolare disagio, per le attività di cura alla persona , per l’uso dei sevizi

igienici e nella cura dell’igiene personale

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COMPETENZE DELL’ENTE LOCALE

L’assistenza specialistica secondo segmento dell’assistenza all’autonomia

ed alla comunicazione personale prevista all’articolo 13 , comma 3 della Legge 104/92

da svolgersi con personale qualificato (educatori professionali, assistenti educativi, traduttori nel linguaggio dei segni,…)

sia all’interno che all’esterno della scuola con compiti di assistenza educativa

all’autonomia ed alla comunicazione

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LEGGE 328/2000

art.6

Compete ai Comuni singoli o associati :

– l’erogazione di tutti i servizi sociali – nonché delle attività assistenziali già di

competenza delle Province.

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Spetta invece alle Province: – la programmazione del sistema integrato dei

servizi sociali,– la raccolta delle conoscenze e dei dati dei

bisogni,– l’analisi dell’offerta assistenziale

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art.14 Compete inoltre ai comuni la realizzazione di “ Progetti

individuali per le persone disabili” per la realizzazione della piena integrazione nell’ambito famigliare e sociale, nonché nei percorsi di dell’istruzione scolastica , professionale o del lavoro…”

Tali progetti si collocano nell’ambito dei Piani di zona e comprendono:

la valutazione diagnostico –funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio

sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune

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Si tratta di indicazioni dirimenti rispetto alla confusione creata dal Decreto Legislativo del 31/3/98

che all’art. 139 :

– attribuiva alle Province i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio frequentanti le scuole superiori

– ed ai Comuni quelli per gli allievi frequentanti i gradi inferiori di scuola .

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Legge della Regione Piemonte n. 1 del 2004

Fa un ulteriore passo avanti chiarendo diffusamente i compiti delle Province e dei

Comuni in base alle indicazioni della Legge 328/2000

specificando che anche le funzioni relative ai non vedenti ed agli audiolesi , storicamente attribuiti alle Province , dovranno passare ai Comuni singoli o associati, assicurando continuità ed efficacia del servizio.