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L’invernamento degli alveari L’invernamento degli alveari (aggiornamento ottobre 2013) (aggiornamento ottobre 2013) Belletti PierAntonio – Giorgio Della Vedova Belletti PierAntonio – Giorgio Della Vedova Tecnici apistici Regione FVG Tecnici apistici Regione FVG Dopo una annata difficile, inverno e primavera particolarmente piovosi, siamo giunti al momento dell’invernamento degli alveari. È una fase IMPORTANTISSIMA della gestione degli alveari. Le parole d’ordine sono restringere e compattare il glomere, non ascoltate chi dice di lasciare le api su 9 o 10 favi. In una giornata di sole, si apre l’alveare, se il primo favo dopo il diaframma è ricoperto da meno di ¾ sesti di api (vedi diapositiva successiva) il favo va sgrullato dalle api e posizionato oltre il diaframma se contiene miele oppure portato il laboratorio. Se vuoto motivo in più per toglierlo. Iniziamo a considerare la forza famiglia in sesti di api per favo. Il restringimento della famiglia facilità l’utilizzo da parte delle api del miele di edera che per sua caratteristica tende a cristalizzare, quasi Attenzione !

L’invernamento degli alveari (aggiornamento ottobre 2013) Belletti PierAntonio – Giorgio Della Vedova Tecnici apistici Regione FVG Dopo una annata difficile,

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L’invernamento degli alveariL’invernamento degli alveari(aggiornamento ottobre 2013)(aggiornamento ottobre 2013)

Belletti PierAntonio – Giorgio Della VedovaBelletti PierAntonio – Giorgio Della VedovaTecnici apistici Regione FVGTecnici apistici Regione FVG

Dopo una annata difficile, inverno e primavera particolarmente piovosi, siamo giunti al momento dell’invernamento degli alveari.È una fase IMPORTANTISSIMA della gestione degli alveari.Le parole d’ordine sono restringere e compattare il glomere, non ascoltate chi dice di lasciare le api su 9 o 10 favi.In una giornata di sole, si apre l’alveare, se il primo favo dopo il diaframma è ricoperto da meno di ¾ sesti di api (vedi diapositiva successiva) il favo va sgrullato dalle api e posizionato oltre il diaframma se contiene miele oppure portato il laboratorio. Se vuoto motivo in più per toglierlo.Iniziamo a considerare la forza famiglia in sesti di api per favo.Il restringimento della famiglia facilità l’utilizzo da parte delle api del miele di edera che per sua caratteristica tende a cristalizzare, quasi cementificare nei favi.I favi laterali contenenti questo miele spesso vengono abbandonati, cioè se non popolati dalle api, le api stesse non sono in grado di riscaldare questo miele e utilizzarlo

Attenzione!

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La determinazione della forza famiglia viene effettuata mediante la valutazione in sesti – si provvede al conteggio delle api presenti su ogni facciata dei singoli favi.

1/6 (per lato) = 253 api 1 favo = 12 sesti = 253 api * 12 = 3036

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Verifica continua delle scorte

Controllare la situazione delle scorte di miele (favi laterali)

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Consumo di “riserve” di miele,Consumo di “riserve” di miele,in mancanza di apporto esterno di nettarein mancanza di apporto esterno di nettare

Condizioni normaliNovembre 1 kgDicembre 1 kgGennaio 1- 2 kgFebbraio 2-3 Kg

Condizioni difficili

Novembre 3 Kg

Dicembre 2 Kg

Gennaio 1-2 Kg

Febbraio 2-3 Kg

Foto Mauro Dagaro – Collina di Forni AvoltriFoto Mauro Dagaro – Collina di Forni Avoltri

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Introduzione di favi di mieleIntroduzione di favi di miele

I favi completamente opercolati vanno graffiati per rompere gli opercoli

I favi completamente opercolati vanno graffiati per rompere gli opercoli

Tale operazione non serve nel caso in cui il miele si trovi buona parte nelle celle non opercolate

Tale operazione non serve nel caso in cui il miele si trovi buona parte nelle celle non opercolate

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Introduzione di pani di canditoIntroduzione di pani di candito

Il candito va posto direttamente sopra i favi a diretto contatto con il glomere

Il candito va posto direttamente sopra i favi a diretto contatto con il glomere

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Introduzione di pani di canditoIntroduzione di pani di candito

Il candito all’interno dell’alveare viene riscaldato dalle api che hanno la possibilità di mangiarlo anche quando le temperature esterne sono particolarmente rigide

Il candito all’interno dell’alveare viene riscaldato dalle api che hanno la possibilità di mangiarlo anche quando le temperature esterne sono particolarmente rigide

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Introduzione di pani di canditoIntroduzione di pani di candito

Per migliorare la distribuzione del glomere nell’alveare è opportuno porre dei diaframmi (restringimento degli alveari)

Per migliorare la distribuzione del glomere nell’alveare è opportuno porre dei diaframmi (restringimento degli alveari)

Il polistirolo permette un ottimo isolamento termicoIl polistirolo permette un ottimo isolamento termico

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glomere

diaframma

candito

Introduzione di pani di canditoIntroduzione di pani di candito

Il restringimento ha lo scopo di far coprire alle api tutti i favi a disposizioneIl restringimento ha lo scopo di far coprire alle api tutti i favi a disposizione

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Situazione alveari alla fine della Situazione alveari alla fine della stagione produttiva 2012stagione produttiva 2012

Luglio- Famiglie discrete e con infestazioni medie non molto elevate- Trattamenti anticipati.

Agosto- Molto caldo, scorte assenti. Deposizione ridotta, scarsità di polline

Settembre- Ancora caldo; intensa attività di volo delle api-Due situazioni:1.alveari ripuliti dalla varroa mediamente forti anche a piena cassa2.alveari ancora infestati (scarsa efficacia dei trattamenti e/o reinfestazione) spopolati e in alcuni casi saccheggiati o collassati

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Ottobre- Clima mite (dal 24 al 26 ottobre temperature massime al di sopra dei 22 gradi con punte di 25 gradi centigradi) intensa attività di volo (invecchiamento prematuro delle api)- Attività di raccolta di nettare e polline scarsa. Alcuni alveari con poche scorte- Riduzione delle covate, per fine mese quasi totale assenza di covata.-Riduzione consistente della forza delle famiglie sane, collasso degli alveari infestati. Saccheggi

Situazione alveari in autunnoSituazione alveari in autunno

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Situazione alveari in autunnoSituazione alveari in autunno

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Novembre 2012? Previsione di peggioramento delle condizioni meteo con diminuzione delle temperature.-Trattamento con acido ossalico in assenza di covata: controllare le caduteIl trattamento con ossalico sgocciolato va effettuato in giornate con temperature al di sopra dei 10 – 12 gradi.

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Interventi principali di preparazione delle Interventi principali di preparazione delle famiglie all’inverno:famiglie all’inverno:

1. Sistemazione del nido (restringimento estivo ed invernale)

a. Alveari fortib. Nuclei

2. Riunione degli alveari debolia. Debole + deboleb. Debole + forte

3. Riunione degli alveari orfania. Debole orfano + debole con reginab. Debole orfano + forte con reginac. Forte orfano + debole con regina

4. Alimentazione a. Liquidab. Solida

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Sistemazione del nidoSistemazione del nidofamiglie forti dalla levata dei melari al trattamentofamiglie forti dalla levata dei melari al trattamento

Togliere un favo covata e api

CanditoTrattamentoApilife Var +

Apistan

Levatadel melarioluglio

Candito eulteriore restringimento

Restringimento

Diaframma

Faccio un nucleo

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Sistemazione del nidoSistemazione del nidoNuclei su 5 favi a luglioNuclei su 5 favi a luglio

CanditoTrattamentocon Apilife Var + Apistan

Restringimentoun diaframma

DiaframmaRestringimentodue diaframmi

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Sistemazione del nidoSistemazione del nidoRiunione alveari: due alveari deboliRiunione alveari: due alveari deboli

L’alveare più debole viene messo in quello più forte

La riunione viene fatta aggiungendo i favi dell’alveare più debole di lato ai favi dell’alveare più forte.

Le scorte vengono portate di latoQuindi si stringe ulteriormente portando di lato favi con poche scorte

Diaframma

Si può recuperare la regina dell’alveare più debole

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Sistemazione del nidoSistemazione del nidoRiunione alveari: alveari deboli con alveari fortiRiunione alveari: alveari deboli con alveari forti

L’alveare più debole viene messo in quello forte

Si aggiungono solo i favi di covata e api di lato ai favi dell’alveare forte

Le scorte vengono portate di lato

Quindi si stringe ulteriormente portando di lato favi con poche scorte

Diaframma

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Sistemazione del nidoSistemazione del nidoRiunione alveari orfaniRiunione alveari orfani

La riunione viene fatta come nei casi precedenti.

Generalmente si riuniscono gli alveari deboli con regina agli alveari forti orfani o si riuniscono più alveari deboli orfani ad uno con regina.

E’ consigliabile costituire dei nuclei da riunire per far fronte ad eventuali orfanità.

Di solito si preparano dei nuclei su 3-4 favi di api a fine stagione con regine giovani

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L’alveare più debole con regina viene messo in quello più forte orfano (deve segnare l’orfanità)

La riunione viene fatta aggiungendo i favi dell’alveare con regina di lato ai favi dell’alveare più forte.

Le scorte vengono portate di latoLe api si riuniscono in un unico glomere. La regina di solito viene accettata

Diaframma

Sistemazione del nidoSistemazione del nidoRiunione alveari orfaniRiunione alveari orfani

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Gli alveari deboli vengono riuniti tra di loro, quelli orfani in quello con regina

Sistemazione del nidoSistemazione del nidoRiunione alveari orfaniRiunione alveari orfani

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Sistemazione del nido, autunno - invernoSistemazione del nido, autunno - invernoposizione, dimensione del glomere e restringimentoposizione, dimensione del glomere e restringimento1. glomere alto – alveare forte1. glomere alto – alveare forte

DiaframmaPolistirolo, legno Favo

da spostarea lato

Pacco di candito

Glomere

Ulteriore restringimentoIl glomere deve riempiretutto il volume a disposizione

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Favoda spostarea lato

Pacco di candito

DiaframmaPolistirolo, legno

Glomere

Sistemazione del nido, autunno - invernoSistemazione del nido, autunno - invernoposizione, dimensione del glomere e restringimentoposizione, dimensione del glomere e restringimento1. glomere alto - nucleo1. glomere alto - nucleo

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DiaframmaPolistirolo, legno Favi

da togliere

Pacco di candito

Glomere

Favi con miele da inserire(presi da altri alveari)

Sistemazione del nido, autunno - invernoSistemazione del nido, autunno - invernoposizione, dimensione del glomere e restringimentoposizione, dimensione del glomere e restringimento1. alveare senza scorte1. alveare senza scorte

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Esempio di come si stringe il glomere con il variare della temperaturaEcco perché stringereFare attenzione alle escursioni termiche

Sud

Nord

Sud

Nord

10°C 0°C

Basso

Alto

Basso

Alto

Vista dall’alto

Vista di fronte

Restringimento in funzione della temperatura- prima

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Il glomere si dispone meglio sui favi coprendoli in gran parte

Le variazioni di dimensioni del glomere sono inferiori al variare della temperatura se il restringimento è forte

Sud

Nord

Sud

Nord

10°C 0°C

Basso

Alto

Basso

Alto

Vista di fronte

Restringimento in funzione della temperatura- dopo

Vista dall’alto

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Verso l’inverno si procede ad un ulteriore restringimento

Sud

Nord

Sud

Nord

10°C 0°C

Basso

Alto

Basso

Alto

Vista dall’alto

Vista di fronte

Restringimento in funzione della temperatura- dopo

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DiaframmaPolistirolo, legno

Pacco di candito

Alveare visto dall’alto

Glomere Nord

Sud Favida togliere

I favi vanno ruotati

Sistemazione del nidoSistemazione del nidoAlveare disposto nella parte posterioreAlveare disposto nella parte posteriore

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Si cerca di spostare le scorte verso il centro (soprattutto nelle zone fredde) in quanto il glomere si muove lentamente in presenza di temperature rigide

Sistemazione del nidoSistemazione del nidoCome disporre le scorteCome disporre le scorte

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Restringimento della colonia: pratica necessaria anche durante i trattamenti acaricidi

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Sistemazione del nido

Vantaggi- Ripresa dell’alveare più rapida (più

covata, più api giovani)- Meno problemi di malattie della covata e

di problemi diarroici (alveari più attivi nella pulizia, migliore gestione termica, migliore gestione delle scorte, maggiore importazione)

Svantaggi- Maggiore consumo di alimento- Maggiore probabilità di sciamatura- Inizia prima la deposizione della covata

maschile

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Operazioni necessarie marzo:1. Visita (tutti i favi) e sistemazione del nido(allargamento con favi all’esterno)2. Alimentazione con candito, poi fine marzo

con sciroppo (se necessario)

Attenzione ad allargare le famiglie, ritorni di freddo possono compromettere la sopravvivenza di parte della covata

Sistemazione del nido