Lions Clubs lnternational · Lions Clubs lnternational Notizia rio del Club Pistoia Annata 2018/2019 Presidente Eufrasio Girardi N. 7 Aprile 2019 1 La nostra attività Cari amici

Lions Clubs lnternational Notizia rio del Cl u b Pistoia

Annata 2018/2019 Presidente Eufrasio Girardi N. 7 Aprile 2019

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La nostra attività Cari amici dopo il sondaggio sul notiziario dello scorso mese abbiamo deciso di recepire alcune indicazioni pervenute dai soci. In merito alla richiesta di notizie su eventi artistici e culturali pistoiesi abbiamo pensato di non appesantire troppo la rivista con specifici articoli, ma di trasmettere i link di Discover Pistoia e Tutto Pistoia: http://www.discoverpistoia.it http://www.tuttopistoia.com A seguito della richiesta di confrontarsi con altri club ed i loro service abbiamo pensato di istituire una nuova rubrica “Amici Lions” dove, sotto forma di intervista al presidente, andiamo a scoprire altri club a partire da quelli della nostra zona.

Se diamo ascolto ai vecchi detti, Aprile è il mese del dolce dormire ma noi non dormiremo. In realtà abbiamo anticipato a Marzo un certo rilassamento, almeno nell’attività del club mentre c’è stato un certo fervore nell’attività di alcuni soci impegnati nella programmazione di attività per l’immediato futuro. Dunque, iniziamo buttando l’occhio su cosa è stato realizzato: in primo piano mettiamo la prosecuzione, con successo, del Progetto Martina ad opera di Mariella Talini, Giuseppe Seghieri e Maurizio Bardini. Le scuole interessate sono state i licei Scientifico e Classico e le scuole Mantellate. Alcune ore di lezione che gli studenti hanno seguito con attenzione rispondendo ai consueti questionari messi a punto dal Multidistretto per verificare la

comprensione del tema e di conseguenza l’utilità del Progetto che ormai prosegue in tutta Italia da 10 anni. Sembra tramontato il service della Fontana Campari per l’inerzia dell’Azienda che è passata dal dichiarato interesse al successivo prolungato silenzio. Rimane in piedi, ma con qualche dubbio, il restauro della così detta



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“Madonnina dell’Ombrone”. Ne riparleremo. Intanto è stato completato (se ne è occupato concretamente Montecatini) il restauro del quadro della Prefettura, restauro caldeggiato dalla stessa Prefetta e preso in carico da tutti i club della Zona. Quando leggerete queste note il quadro sarà già stato ricollocato (2 aprile).

Prosegue l’approntamento del Lions in Piazza di cui si sta occupando principalmente il vice presidente Renzo Capperi. Come sapete per un paio d’ore del mattino condivideremo la piazza con le vecchie 500 e nel pomeriggio con le auto Ferrari. Fra gli adempimenti c’è la nomina dei delegati ai Congressi, Distrettuale e Nazionale, e l’elezione del presidente, vicepresidente e dei Consiglieri di Club che dovrebbe avvenire a fine mese. È in fase di ultimazione l’organizzazione della presentazione del libro di Rodolfo sui detti pistoiesi e del vocabolario pistoiese pubblicato nel 1984. Durante la serata ci sarà un avvenimento a sorpresa. E’ in programma la pubblicazione di un catalogo delle opere dell’amico Alberto Marini. Non tutti ne conoscono le doti scultoree. Si ricordano, come accennato, gli appuntamenti del Congresso distrettuale a Firenze l’11 maggio e quello Nazionale dal 23 al 26 maggio a Montecatini. Infine

avete contezza. la Convention di Milano a luglio di cui

Marcello Paris



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Questionario FINDRISC – Screening Diabete Mellito tipo 2 Il diabete, soprattutto quello che inizia in età adulta, è una malattia ad alto rischio di complicanze cardiovascolari: esso si associa ad obesità, vita sedentaria e ha un background genetico testimoniato dal fatto che la familiarità per diabete è un fattore di rischio importante di diabete manifesto nella nostra popolazione. Il diabete, almeno quello ad inizio nell’età adulta (diabete mellito tipo 2), ha un'altra caratteristica: rimane silente e eventualmente non diagnosticato per lungo periodo di tempo. Quindi uno degli scopi fondamentali della medicina pubblica è proprio quello di fornire alla popolazione strumenti necessari all'individuazione di soggetti a forte rischio di malattia e di coloro che, eventualmente, sono già affetti da malattia non ancora diagnosticata. Coloro che non sono diabetici, ma hanno un alto rischio di diventarlo, possono impedire o per lo meno ridurre fortemente tale rischio mediante alcune semplici norme di corretto stile di vita: ridurre il peso corporeo con una dieta ipocalorica (la migliore è quella mediterranea) e con l’esercizio fisico (almeno 30 minuti al giorno). Per chi è già diabetico, oltre alle misure di cui sopra, giova iniziare quanto prima una corretta terapia farmacologica. Non tutti, però sono consapevoli di essere soggetti diabetici. Quali mezzi abbiamo per individuare il soggetto a forte rischio di diabete o per individuarne la presenza in coloro che, senza saperlo, ne sono già affetti? Una glicemia a digiuno può in parte aiutare (anche se non è la soluzione definitiva: a volte è necessario fare una curva da carico orale di glucosio). Un sistema alternativo e certamente utile è sottoporsi ad un questionario che mediante un punteggio o score finale quantifichi il rischio di essere diabetico o di essere fortemente a rischio di contrarre la malattia. E' questo un sistema innovativo, chiamato FINDRISC: un questionario studiato e validato in Finlandia anni or sono da un bravissimo epidemiologo finlandese (Jakko Tumiletho). Perché in Finlandia? Perché in questa nazione dell’Europa del Nord, per motivi genetici, ma soprattutto ambientali, (dieta ricca di grassi animali, uso talvolta eccessivo di alcool, attività fisica non sempre possibile per motivi climatici) vi è un’alta incidenza di diabete ma soprattutto di malattie cardiovascolari. Uno strumento come il FINDRISC permette di individuare i soggetti a rischio e concentrarsi su questi con azioni di prevenzione primaria. La sua efficacia è comprovata dal fatto che, con questa strategia di politica sanitaria, in quel paese si sono ridotte le morti cardiovascolari. Come è ben noto, uno dei service internazionale dei Lions è la lotta al diabete; pertanto l’idea di usare il FINDRISC per individuare i soggetti a rischio può diventare un obbiettivo sensibile e possibile come ha anche sottolineato il futuro governatore del nostro distretto Rossi. Il Lions Club di Pistoia ha pensato di adottare il FINDRISC, usando come basi di appoggio e diffusione le farmacie del nostro territorio. Grazie alla collaborazione fondamentale dell’informatico Alessandro Taddei del Lions Club di Pescia, è stato messo a punto un sistema di monitoraggio del rischio di diabete. Come procedere: in farmacia è a disposizione copia del FINDRISC, insieme alle modalità di compilazione. Una volta compilato, il questionario, che è dotato di PIN per entrare in forma anonima nel sito Lions addetto, viene acquisito dal sito stesso, che calcola il punteggio finale valutando i singoli punteggi introdotti dal soggetto. In base al punteggio totale il soggetto può infine conoscere quale è il



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proprio rischio di diabete e contattare il medico per ulteriori indagini ed approfondimenti. Per rispondere al questionario è necessario solo un metro da sarto per misurare il proprio girovita (l’obesità addominale è la forma di obesità maggiormente associata al rischio di eventi cardiovascolari: infarto, ictus etc.). Questa, che sembra una semplice azione, può ottenere fondamentali risultati utili alla salute di tutti, grazie alla collaborazione congiunta dei farmacisti, che mettono a disposizione il FINDRISC, degli utenti che compilano il questionario e del medico che si prende carico dei soggetti che i risultati del questionario indicano a rischio molto elevato. Questa azione, che è inizio di un’attività di grande importanza, che può essere ampiamente impiegata, è per ora allo stato di studio di fattibilità. Si attende il lancio definitivo in accordo con l’Ordine dei Farmacisti. Infine un ultimo aspetto importante: i risultati dello screening saranno divulgati e rappresenteranno uno studio statistico di grande peso medico. Per accedere al questionario: https://diabete.lions108la.it/lcidiabete/accesso/ inserendo la password: 100YI1890ES (N.B.: questa password è utilizzabile una sola volta!) Giuseppe Seghieri



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Amici Lions

Iniziamo questa nuova rubrica con un’intervista ad Alessandro Gelli, presidente del Lions Club Pistoia Fuorcivitas. Buonasera Alessandro, iniziamo con una presentazione del Lions Club Pistoia Fuorcivitas Il club è nato nel 2006 su iniziativa di un gruppo di soci usciti dal Lions Club Quarrata Agliana Pianura Pistoiese, io entro nel 2008 e inizio un percorso come

socio, tesoriere fino ad arrivare all’attuale presidenza. Nell’arco degli anni il club ha svolto diversi service quali restauro di alcuni importanti monumenti, gli affreschi e i decori del presbiterio della chiesa di San Giovanni Battista a Montale, ha collaborato con associazioni come “Il Sole” che si occupa di ragazzi affetti dalla sindrome di down e l’associazione “Agrabah” che si rivolge ai ragazzi affetti da autismo. Il club è costituito da un gruppo di soci abbastanza giovani, risulta dinamico e piuttosto unito. I soci attualmente sono 27 con l’ingresso recente di un nuovo socio Parlaci della partecipazione dei soci all’attività del club E’ abbastanza attiva, favorita anche da una riduzione della quota associativa. Di solito i soci si riuniscono intorno al consiglio, infatti le sue riunioni sono aperte alla partecipazione di tutti e si concludono con un momento conviviale informale. Tutti i soci risultano così più coinvolti nell’attività del club Come si procede nel Pistoia Fuorcivitas per l’ingresso di nuovi soci? Solitamente il candidato ad entrare nel club viene prima contattato dal socio padrino e, vista la sua motivazione, è presentato al comitato soci. Quest’anno diversamente dalla consuetudine di cooptazione abbiamo avuto una persona che si è presentata ed ha chiesto di poter entrare nel club. L’abbiamo conosciuto, valutato le sue motivazioni e visto il riscontro favorevole si è avviato il processo d’ingresso attraverso il comitato soci. Ritengo anche che sia bene invitare un candidato a partecipare almeno ad una riunione del club prima del suo ingresso, magari in un’occasione informale. C’è continuità tra i presidenti nell’attività del club? Si fra l’altro recentemente assistiamo ad una crescente disponibilità a coprire il ruolo rispetto al passato, tale che l’anno prossimo avremo 1°, 2° vicepresidente e la persona già disponibile per l’anno successivo Cosa pensi della condivisione di service ed iniziative con gli altri club? Come si possono sviluppare? E’ importante programmare e sviluppare iniziative insieme e su questo la zona di Pistoia è sempre stata particolarmente attiva. E’ auspicabile però che l’iniziativa sia dei club mentre stiamo assistendo ad un crescendo di manifestazioni organizzate ad altri livelli che rendono spesso difficile una programmazione e partecipazione attiva A tre mesi dalla fine dell’annata parlaci della tua esperienza di presidente, possiamo fare i primi bilanci



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La mia presidenza quest’anno non era programmata, ero il secondo vice presidente, ma per esigenze familiari del primo è stato deciso di fare un cambio in corsa a cui ho aderito con spirito di servizio, anche se inizialmente mi sono trovato impreparato. Credo sia fondamentale rispettare l’impegno di ricoprire i ruoli sottoscritto all’ingresso nell’associazione. Nonostante l’attività professionale il ruolo può essere portato avanti se accompagnato da motivazione, passione e l’aiuto degli amici Quali sono i service svolti o in programma quest’anno? Il Poster per la Pace che si ripete tradizionalmente e avvicina il club ai giovani ed alle istituzioni scolastiche. In occasione della premiazione si è tenuto anche un incontro relativo al service Interconnettiamoci…ma con la testa. Il convegno sui vaccini organizzato a Pistoia in interclub con il vostro club come promotore. Nel mese di aprile si svolgerà il service più importante e decisamente impegnativo volto a sostenere e far conoscere l’associazione AMMeC, Associazione malattie metaboliche congenite onlus. Bene approfondiamo allora questa importante iniziativa Tutto è nato da un contatto con questa associazione di genitori che si occupa di malattie metaboliche e congenite. E’ importantissimo svolgere uno screening nelle prime 72 ore di vita del neonato anche se questo individua soltanto 40 delle 600 malattie metaboliche congenite. Per il momento solamente le regioni Toscana e Veneto attuano questo screening. Ottenuto lo screening da parte della regione, il progetto attuale dell’associazione è accompagnare l’adulto nella cura dove oltre alla terapia assume un’importanza di rilievo l’alimentazione con particolare attenzione alla parte proteica. E’ importante un’adeguata quantità di proteine di qualità per la salute degli individui sotto regime altamente ipocalorico. Fino ad oggi i bambini che stanno diventando adulti devono rivolgersi all’Ospedale Meyer, per questo nasce il progetto paziente adulto. Parlaci adesso dello spettacolo Si tratta di un evento che si svolgerà il 28 aprile alle 21 al Teatro Manzoni con l’importante sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Comune di Pistoia che ha dato la disponibilità gratuita del teatro e della Regione Toscana che ha concesso il patrocinio. E’ un’iniziativa che avremmo voluto condividere con i club della circoscrizione o di zona ma la risposta è stata un po’ fiacca anche se ad oggi stiamo riscontrando la volontà di accompagnarci in questo service. Il portavoce dell’associazione è Alessandro Benvenuti e da qui è stato programmato l’allestimento dello spettacolo che vedrà la presentazione da parte della giornalista Bianca Berlinguer di un libro scritto da Pamela Pieralli, affetta da malattia di Pompe. Seguiranno momenti di comicità e musica con Alessandro Benvenuti, i comici di Zelig Anna Meacci e Katia Beni, il musicista Tony Esposito e la band Sud41°”un viaggio con Pino Daniele” Ringraziamo Alessandro per la sua disponibilità e non possiamo che augurare il miglior successo per l’appuntamento del 28 aprile al teatro Manzoni, fiduciosi che tanti Lions daranno il proprio contributo a questo importante service Alberto Carradori



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Luoghi da visitare – Lucignano Situato nel cuore della Valdichiana, Lucignano è un piccolo comune, che raccoglie, nonostante la sua piccola dimensione, una serie di tesori artistici veramente preziosi. Fondato come accampamento romano che, secondo la tradizione, prese il nome dal console Lucinianum, in età medievale il borgo fu conteso a lungo tra le città di Firenze, Arezzo e Siena che, nel XIV secolo lo annesse al proprio territorio e ne mantenne il dominio fino alla metà del Cinquecento, quando subentrò la rivale Firenze. Il borgo si era dotato di una cinta muraria già nel Trecento, una cinta sicuramente particolare, dato che, per seguire l'andamento della collina sulla quale era stato costruito il paese, prese una forma ellittica, sulla quale poi si sviluppò il centro urbano , ad anelli concentrici. Nel circuito si aprivano due porte, collocate ai

lati estremi: Porta San Giusto e Porta San Giovanni, a poca distanza dal quale è rimasto quasi intatto il cassero, una poderosa torre a pianta quadrata. Quest'ultima reca ancora, segno del dominio mediceo, un vistoso stemma con le insegne della casata dominante. All'interno del paese, tra gli edifici religiosi presenti, sono da segnalare in particolare la Chiesa della Santissima Annunziata, chiamata localmente della Misericordia, perchè sede della Confraternita. In essa è conservato un piccolo museo che contiene molti antichi cimeli legati all'attività assistenziale della Misericordia, tra cui un prototipo di ambulanza e un carro funebre della fine dell'Ottocento. Un'altra particolarità è la presenza nella chiesa di un piccolo ma prezioso organo costruito dai Tronci di Pistoia, praticamente integro e funzionante ancora a mantice. Altro edificio di grande rilievo è la chiesa di san Francesco, di antichissima fondazione, entro la prima metà del Duecento, con una spettacolare facciata bicroma in travertino e arenaria. La chiesa, secondo lo stile francescano, era totalmente affrescata con cicli tipici della cultura mendicante, purtroppo oggi perduti per la maggior parte. Sono

superstiti, tuttavia, lacerti che denotano l'opera di artisti di pregio, tra i quali Bartolo di Fredi, di cui restano il Trionfo della Morte, alcuni santi francescani e, parte del ciclo della vita di San Francesco.

Nel piccolo museo Comunale, collocato negli ambienti che anticamente facevano parte del Palazzo Comunale, e specificamente del Tribunale, è conservato uno splendido gioiello che costituisce un unicum nella produzione orafa trecentesca, "l'albero d'oro". Si tratta di un reliquiario originariamente a forma di tempietto gotico, poi arricchito da dodici rami, sei per parte, in argento dorato, a costituire la struttura vera e propria di un alberello, che raggiunge l'altezza di due metri. A impreziosire il tutto furono



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aggiunti, nel corso di ben 120 anni, rametti di corallo, medaglioni finemente cesellati o decorati da smalti traslucidi e cristalli di rocca variamente colorati. Il manufatto, originariamente collocato nella chiesa di San Francesco, era stato trafugato nel 1914, smontato, poichè tutti i "rami " sono smontabili, e nascosto in una grotta nei pressi di Sarteano, poi fortunosamente ritrovato, per quanto non del tutto

integro. La sala nella quale si può ammirare questo capolavoro, anticamente la sala delle udienze dei Priori, è caratterizzata da un' architettura a volta, con le pareti , le volte e i soffitti che conservano in parte degli affreschi originari, costituiti dai ritratti a grandezza quasi naturale di personaggi illustri dell'antichità, della Bibbia e della storia classica. Nelle altre sale del Museo, rinnovato nel 2002, sono esposte poche ma notevoli opere pittoriche, tra cui, la più antica, una Crocifissione di maestro umbro della metà del Duecento; spiccano poi una splendida Madonna con Bambino opera del senese Niccolò di

Segna di Bonaventura, della metà del Trecento, e un trittico di Bartolo di Fredi raffigurante la Madonna con Bambino in trono e i santi Giovanni Evangelista e Giovanni Battista. Oltre alla visita a queste opere d'arte è piacevole anche la passeggiata per le strade e stradette del paese, curatissime e abbellite da piccole aiuole e vasi fioriti, che offrono begli scorci paesaggisti e che, in salita e in discesa, sono tutte parallele tra loro. Nel paese di Lucignano si svolgono molte manifestazioni artistiche e folcloriche tradizionali, tra cui rievocazioni storiche e una fioritissima "maggiolata", una sfilata di carri allegorici ricoperti di fiori (ultime due domeniche di maggio). La più curiosa e più "giovane " tradizione è, però, quella fiorita - è il caso di dirlo - intorno all'"Albero d'oro": Si chiama "Segni d'amore" e si svolge il giorno di San Valentino, durante il quale gli innamorati si scambiano promesse d'amore, si spera eterno, di fronte all' "Albero d'oro”.

Elena Vannucchi



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Il personaggio Questo mese il personaggio di cui facciamo conoscenza è la dottoressa Elena Testaferrata, direttrice dei musei comunali. Iniziamo con qualche riferimento di carattere personale. Intanto da dove e quando è arrivata a Pistoia. Presto servizio a Pistoia dal 1° settembre 2008 in qualità di dipendente a tempo indeterminato dell'Amministrazione Comunale, dove ricopro il ruolo di responsabile della Unità Operativa Musei e Beni Culturali. Prima di questo impegno ha avuto altre esperienze simili e se si dove? Presso i Comuni di Empoli e di Vinci, da dove mi sono trasferita a Pistoia per mobilità dopo aver ricoperto per dodici anni il ruolo di responsabile del Museo Leonardiano e dell’Ufficio Cultura. Come si svolge il lavoro. Intendo dire, quale è l’organizzazione per la gestione di queste strutture? L’Unità Operativa Musei e Beni Culturali, di cui sono responsabile, è la struttura tecnico-organizzativa e amministrativa che agisce nell'ambito del Servizio Cultura e Tradizioni, Turismo e Informatica, del Comune di Pistoia, alla quale è affidato principalmente il compito di curare tutte le attività di conservazione, tutela, valorizzazione e promozione relative ai beni culturali di proprietà comunale, e dunque particolarmente ai musei di proprietà e/o gestione del Comune di Pistoia: il Museo Civico d'arte antica, il Museo dello Spedale del Ceppo (di proprietà dell'Azienda Unità Sanitaria Locale Toscana Centro), il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni e la Casa-studio Fernando Melani. In ottemperanza alla legislazione nazionale e regionale, l’Unità Operativa Musei e Beni Culturali opera in conformità ai programmi e agli indirizzi stabiliti dagli organi di governo dell’Amministrazione Comunale e in sinergia con gli altri Servizi del Comune in base alle diverse competenze e funzioni. E’ certamente un impegno gravoso ma spero ci sia un supporto importante da parte del Comune e dei collaboratori anche se gli organici, di solito, sono carenti. Il bilancio dell’Unità Operativa Musei e Beni Culturali fa parte del bilancio comunale. In altri termini, nei limiti delle disponibilità di bilancio, il Comune di Pistoia assicura ai musei le risorse finanziarie adeguate al perseguimento delle finalità, allo svolgimento delle funzioni e alla erogazione dei servizi. Lo stesso vale per le risorse umane e strumentali. A sostegno dei musei comunali intervengono anche la Regione Toscana e altri enti pubblici e privati. Essere dirigente donna porta più vantaggi o penalizzazioni? Oppure, sulla base di confronti, da noi non fa differenza. All'interno del Comune di Pistoia non svolgo un ruolo dirigenziale bensì di funzionario socio-culturale con attribuzione dell’incarico di alta professionalità. In ogni caso posso dire che non ravviso alcuna differenza di genere. Come avvengono le collaborazioni esterne intese come proposta e programmazione degli eventi? I musei comunali sono chiamati, innanzitutto, a svolgere le attività culturali, scientifiche e amministrative, nel rispetto delle decisioni espresse dagli organismi competenti del Comune di Pistoia, attraverso i propri programmi annuali e pluriennali. Va da sé che talvolta ciò possa avvenire anche col concorso di proposte



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pervenute da soggetti esterni all'Ente, che ne deve poter verificare preventivamente l'interesse, la coerenza, la congruità e la piena ed effettiva praticabilità organizzativa rispetto alla programmazione e all’attuazione dei progetti culturali e scientifici di cui i musei sono responsabili. C’è soddisfazione per il numero di frequentatori dei musei e chi sono i principali utenti? A tale proposito corre l'obbligo ricordare il fortissimo aumento dei visitatori nell'anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, che già erano cresciuti in maniera significativa nel 2016. Qualche elemento di soddisfazione deriva anche dalla constatazione che, a livello di analisi generale, l'intera rete dei musei comunali ha saputo mantenere e consolidare, nel 2018, l'eccezionale spinta propulsiva derivante dalla designazione per il 2017, confermando una significativa propensione alla crescita e allo sviluppo rispetto agli anni precedenti la nomina. Quanto agli utenti, mi fa piacere segnalare che i musei comunali riservano una costante attenzione all’osservazione e all’analisi dei propri visitatori. L’indagine viene effettuata ogni anno sia avvalendosi di metodologie di tipo quantitativo sia ricorrendo a strumenti di tipo più prettamente qualitativo. Per gli ultimi due anni invito a consultare il sito dei musei al link http://musei.comune.pistoia.it/analisi-dei-visitatori-musei-civici-pistoia/ Cosa ha significato per questi musei l’anno di Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017 e cosa è rimasto di quell’esperienza? C’è tutt’ora un traino? In estrema sintesi posso dire che, coerentemente con i principi ispiratori e con gli obiettivi fissati nel dossier di candidatura, nel corso del 2017 i musei comunali hanno perseguito due obiettivi principali: 1) migliorare qualitativamente e quantitativamente i servizi per il pubblico; 2) mettere a fuoco i percorsi di ricerca, di studio, di produzione culturale che li caratterizzano, recuperando notizie, informazioni e conoscenza sul patrimonio di cui dispongono. E non posso non ricordare come l'anno si sia concluso con l'inaugurazione e l'apertura al pubblico, in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Museo dello Spedale del Ceppo, frutto della collaborazione di diversi enti pubblici (Regione Toscana, Azienda USL Toscana Centro, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Comune di Pistoia), indubbiamente uno dei risultati più importanti che la nomina di Pistoia a Capitale Italiana della Cultura 2017 ha lasciato in eredità alla città. Le capacità di progettazione in ambito culturale e la metodologia di lavoro scelta e praticata da Pistoia, che ha coinvolto tanti attori diversi (istituzioni e persone), hanno permesso alla città di fare un’esperienza di straordinario valore, avviandola in un processo di ampie dimensioni che ha il suo fine nella piena valorizzazione del patrimonio di beni e di attività culturali di cui Pistoia dispone. Marcello Paris

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