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ANNO NUOVO, IMPAGINAZIONE NUOVA! TANTE NOVITÀ PER IL NUOVO ANNO

Lo Stendardo Numero 8

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Ottavo numero del periodico della Gradinata Sud Bellinzona

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Page 1: Lo Stendardo Numero 8

ANNO PRIMO

NUMERO 5SABATO,17 FEBBRAIO 2013

ANNO NUOVO, IMPAGINAZIONE NUOVA!T A N T E N O V I T À P E R I L N U O V O A N N O

Grandi novità sono avvenute all'internodella famiglia dell'AC Bellinzona,dall'arrivo di nuovi giocatori al ritorno di

una vecchia conoscenza sulla panchina, fino allasensazione di una ritrovata armonia che, sul finiredella prima parte di campionato, sembrava essereormai persa. E dunque, nonostante qualche ritardonei pagamenti e qualche inconvenientemeteorologico (cfr. pg. 7), ci si ripresenta sul campocon la voglia e la consapevolezza di poter centrareun obbiettivo che, in certi momenti del gironed'andata, sembrava ormai scivolato via di mano.Eppure siamo ancora qua, a sperare in una rimontache, ad essere sinceri, fin'ora non abbiamodimostrato di meritare, almeno sul campo. Malavorando duro, mettendoci l'impegno e quel pizzicodi fortuna, che non guasta mai, potremmo riuscire acoronare un girone di ritorno da protagonisti, cheregali a tutto l'ambiente granata soddisfazioni equanto meno la consapevolezza di aver dato tuttoquel che si poteva dare.Oltre a fare vacanza, abbuffarsi di cibo sotto Natalee Capodanno e vivere l'ebbrazza dei bagordicarnascialeschi, anche i membri della Redazione deLo Stendardo si sono messi d'impegno e si sonoposti tre obbiettivi per questa giornata, la prima del2013 al Comunale (e anche in assoluto visto ilrinvio del derby col Chiasso). Qusti obbiettivi sono:presentare un giornalino diverso, possibilmentemigliorato, utopicamente allargato. Il primoobbiettivo lo abbiamo raggiunto, il secondo non sisa, aspettiamo i vostri pareri, mentre il terzo rimaneancora un bel sogno.Presentare un giornale diverso non era il compitopiù arduo: bastava semplicemente cambiarequalcosa. Ma cambiare in meglio non è sempre

facile, e di ciò ce ne siamo accorti. Abbiamo decisodi partire dal cambiamento del carattere,cercandone uno più sobrio, più serio e che stancassemeno la vista. Abbiamo fatto passare centinaia dicaratteri differenti, al fine di cercare il migliore.Alla fine, per onor di cronaca, la scelta è caduta suLinux Libertine, il quale ha soddisfatto a pieno lenostre esigenze. Il cambiamento è poi statonecessario anche per i titoli degli articoli, e,seguendo gli stessi criteri usati per il testo, abbiamotrovato nel carattere BigNoodleTitling ciò checercavamo.Dopodiché abbiamo voluto modificare anchel'intestazione, rendendola più dinamica, più giovanedi quanto lo era prima, curvando leggermente lascritta e aggiungendo un leggero spessore. Infine uncambiamento è avvenuto anche per quanto riguardala data e il numero di pagina, così comel'indicazione dell'autore dell'articolo.Il tutto ha conferito a Lo Stendardo un look che cisembra più giovanile e attraente, più congeniale allalettura. Evidentemente l'apparenza non è ciò chepiù conta in un giornale, ne siamo convinti econtinueremo a pensarla così. Però ci sembrava unabella idea non trascurare nemmeno questo aspetto,nella speranza che i nuovi abiti de Lo Stendardopossano soddisfare i nostri stimati lettori,invogliandoli magari a scrivere (utilizzandol'indirizzo e-mail presente nell'ultima pagina di ogninumero), per migliorare anche il contenuto.Come sempre vi salutiamo cordialmente e viauguriamo che i giocatori, la Gradinata el'atmosfera tutta del Comunale richiamino neivostri e nei nostri cuori le sensazioni di euforia chehanno contraddistinto le stagioni di non molti annifa.

RedazioneScritto da

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2 LO STENDARDO | 17 FEBBRAIO 2013

DUE PAROLE CON L'EX GIOCATOREG R A N A T A A L E S S A N D R O M A N G I A R R A T T I

Alessandro Mangiarratti, nato aBellinzona il 5 settembre 1978, èstato un giocatore svizzero nel ruolo

di difensore. Il debutto in Lega Nazionale Bavviene con la maglia della sua città nataledurante la stagione 1999/2000. Quell'annodisputò sette incontri prima di esseretrasferito allo Sciaffusa ad inizio anniduemila. Successivamente giocò con laseconda squadra del GC Zürich con laseconda squadra in Prima Lega, per poipassare al FC Wil. Fu una stagione esaltate,con 40 presente e la conquista dellapromozione in Lega Nazionale A.Dopo l'esperienza svizzero tedesca,Alessandro prende il volo e tenta la fortunanel campionato portoghese (Belenenses) e inMessico (Atlas de Guadalajara). Tornato inTicino nel 2004 gioca con il Locarno in PrimaLega, agguantando la promozione in LNBdurante la stessa stagione.

Nel 2006 il ritorno alla sua Bellinzona, lasquadra che lo vide crescere. Ci sembrasuperfluo ricordare questi ultimi anni dellasocietà Granata, ma per onor di cronaca, lofacciamo. Nel 2008 Mangiarratti agguanta laseconda promozione in LNA della suacarriera, parallelamente un'esaltante CoppaSvizzera condita da una finale contro ilBasilea. Nel 2011, a seguito dellaretrocessione dell'AC Bellinzona in LNB-maledetto spareggio a Ginevra!-, Alessandromette fine alla sua carriera semi-professionistica.

Abbiamo scelto di intervistarlo per avereun'opinione da parte di una figura, la sua, cheha preso parte agli avvenimenti più esaltati, epiù tristi, della recente storia Granata.

Come ti sei avvicinato al calcio e quando haicominciato a giocare?Sinceramente non ero molto interessato, ma tutti imiei compagni a scuola giocavano in cortile così hocominciato anche io. Ho iniziato relativamentetardi, circa a 8 anni. Mi ricordo ancora il giorno delmio "Provino"

Cosa pensi di come il calcio stia diventandosempre più un gioco legato ai soldi?Sicuramente il calcio che vediamo dei top club èlegato a molti soldi, ma ci sono anche tantigiocatori nelle leghe inferiori che guadagnano pocoo che non ricevo lo stipendio per mesi.. .

Purtroppo poco conta più del denaro, e anchei giocatori "bandiera" delle squadre si stenta atrovarli...Credo che i giocatori "bandiera" ci siano, ma sonole stesse  società a non volerli creare: i giocatori piùsi muovono più fanno guadagnare certe persone.Spesso poi si stenta ad essere profeti in patria; è unaregola che vale per tutti. Io nprima di poter giocarein pianta stabile nella mia squadra ho dovuto girareun po' la Svizzera. Se pensiamo alla situazioneattuale abbiamo i giocatori formati a Lugano chegiocano a Bellinzona, quelli formati a Bellinzonache giocano a Chiasso, e via dicendo. Ma è ilmercato e chi è a capo delle società prende ledecisioni.

Cosa si prova ad entrare in campo e sentire latua curva, il tuo pubblico, che canta perincitare te e la squadra?Beh è ovvio che il primo impatto è sempre qualcosadi speciale, brividi e pelle d'oca. Un'emozioneenorme.

M. , prf, GiekiScritto da

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3LO STENDARDO | 23 FEBBRAIO 2013

Quali sono i più bei ricordi che i tifosi delBellinzona ti hanno lasciato?E i peggiori?Il momento più bello sicuramente è sicuramentequello dei 10'000 tifosi a Basilea (finale CoppaSvizzera, NdR): Il ricordo dell'esultanza sotto lacurva al Goal di Pouga non me lo dimenticherò mai.Oppure anche lo spareggio vinto a San Gallo; sonocose difficili da spiegare.Con i tifosi, non ho mai avuto un brutto rapporto.Ricordo una volta volta contro il Wohlen, stavamodominando sia il campionato che la partita, maeravamo sotto per 4 a 1 a causa di alcuni episodiclamorosi; i tifosi avevano cominciato a gridare'tirate fuori i c…'. Effettivamente in quell'occasionemi sono un po' arrabbiato.Poi però abbiamopareggiato 4 a 4, per cui.. .

Chi è stato il tuo compagno di squadra piùbravo?E il più scandaloso?All'ACB ne ho avuti tanti, da Manuel Rivera a Lulic,Taljevic: la squadra della promozione era veramenteforte. Il più scandaloso non ricordo, forse l'ho ri-mosso.

Cosa ti faceva imbestialire maggiormente incampo?Errori dei tuoi compagni, l’arbitro, gliavversari?Diciamo i miei di errori! Con i compagni ho semprecercato di essere positivo, con gli arbitri più o menoè andata.. .

Hai mai contribuito, in qualsiasi modo,all'allontanamento di un allenatore (anchecon l’aiuto dei tuoi compagni)?Non ho mai interferito nelle scelte della dirigenza.Quando mi è stato chiesto un parere l'ho sempredato da uomo prendendomi le mie responsabilità,sul campo di sicuro non ho mai giocato contro oinfluenzato i compagni, al primo posto c'è semprestata la squadra!

Di cosa ti occupi attualmente di preciso?Attualmente ho diverso lavoro da svolgere: lavoroalla scuola media 1 di bellinzona come docente dieducazione fisica, sono coordinatore ASF per laSvizzera italiana del calcio per bambini, assistenteallenatore alla U18 del team Ticino e partecipo alcorso di allenatore A. Ma sicuramente qualcosa melo sono dimenticato.

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Come giudichi il fatto che Giulini continui adesonerare allenatori? Non trovi che unapolitica del genere possa compromettere lastabilità dello spogliatoio?Penso che il presidente cerchi solo di fare il meglioper la  squadra, forse a volte è mal consigliato eultimamente schiavo di qualche dinamica un po'perversa; ma nel complesso quello che fa per l'ACBellinzona e Bellinzona in quanto città, è fuori dalcomune; basti pensare al progetto dello stadio.

Quanti goal hai segnato in carriera?Un paio. Con la maglia del Bellinzona mi sembrasolo il primo in coppa UEFA.

Hai sempre giocato difensore, ma quando haivisto Lima Solà segnare come punta, non haipensato anche tu di tentare l’avventura inavanti? E magari di copiare l’esultanzadell’andorrano?Il fiuto del goal non l'ho mai avuto, per cui non honemmeno mai pensato ad un'esultanza. Ma grandeLimaaa (ride, ndr)

Tifi sempre Bellinzona? Quale squadra nonriesci proprio a sopportare?Per quale motivo?ACEBE ovvio. Antipatie poche, grande rispetto erivalità in tutti i derby!

LA DISTANZA NON FERMA LA PASSIONE!U LT R A S T U R C H I I N T R A S F E R T A A B E L L I N Z O N A

Èuna sera invernale e, come molte altre, lanostra Bellinzona è già quasi addormentata.Strade deserte, negozi chiusi, nevica e molti

lavoratori stanno tornando a casa dalle famiglie percena. Io, come loro, aspetto il bus alla fermatadell'Arti e Mestieri. Fin qui tutto normale: lamonotonia della nostra città non cambia mai. Ad untratto però, sul marciapiede, vedo sbucare ungruppo di persone tutte vestite uguali checamminano compatte verso di me. All'inizio neconto cinque. che diventano subito dieci, quindici,venti e per finire una trentina circa. Scarpe biancheper la maggior parte, jeans e giacche nere con lascritta "UltrAslan" mi sfilano davanti canticchiando

qualche canzone in una lingua a me sconosciuta.Subito capisco che sono tifosi che hanno fatto moltikm per seguire la propria squadra del cuore. Ilproblema è che non riesco subito a collegare queitifosi ad una squadra che giocasse in gennaio, aBellinzona, il mercoledì sera. Rifletto ma non miviene in mente proprio niente. Nel frattempo lorosono già distanti ed arriva il bus.A casa ne parlo con alcuni amici e scopro che quellasera si disputava una partita di Challenge Cup nellacapitale, sì, di pallavolo! Giocavano Lugano -Galatasaray, quei tifosi che ho incontrato eranoturchi.La domanda che mi sorge spontanea è: per venire

GiekiScritto da

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5LO STENDARDO | 23 FEBBRAIO 2013

mercoledì sera in Svizzera, dalla Turchia, a guardareuna partita di pallavolo, quanto devi amare questasquadra? Quanto speri di aiutarla e quante rinuncedevi fare?

Questa sera i tifosi turchi, solitamente tanto criticatidai massmedia mondiali, mi hanno colpito. Questasera hanno vinto loro, "solo" per il fatto di esser statipresenti.

UNA STORIA DA NON DIMENTICAREQ U A N D O L A G I U S T I Z I A S I P R E N D E U N A V A C A N Z A

M.Scritto da

Èda qualche mese che seguo gli scritti diun gruppo di giovani del bellinzonesepubblicati sul loro blog

(http://occhioalblog.wordpress.com). Potrebbeessere una cosa da niente per tanti di voi, madevo dire che sono rimasto stupito dai temitrattati da questi giovani. Si va dalla politicasvizzera e mondiale, passando per la storiamoderna e passata, per giungere ad articoli dieconomia e sport.Ed è proprio sullo sport che un utente (i testisono anonimi), ha scritto un articolo. Unarticolo pieno di rabbia e di indignazioneverso un episodio avvenuto nella vicinapenisola: la sentenza sul pestaggio di PaoloScaroni da parte di otto celerini italiani dopouna partita di calcio di Serie A.Ho quindi deciso di contattare l'autore echiedergli il permesso di pubblicare su LoStendardo l'inizio dell'articolo, perché trovoche questa storia non debba rimanere relegatain un blog, ma debba essere raccontata,

condivisa e ricordata. La continuazione latrovate su occhioalblog.wordpress.com!

Tante parole sono state spese nelle ultime settimanesu tifosi, ultras, teppisti, Gioventù Biancoblu, Ambrìe torce. Tante parole legate ad un problema che nonc’è, un problema da tempo inventato e costruito adarte da istituzioni e media, che terrorizzano le bravefamiglie ticinesi le quali non vanno più allo stadio.Come spieghiamo allora i tre soldout filati allaValascia?Non voglio però entrare a far parte del coro di vociche, per condannare o per sostenere, hanno parlatodei fatti dell’ultimo derby ticinese di hockey. Vorreiparlare di qualcosa d’altro che, a mio parere, è benpiù grave. Altro che torce e fumo.

Era il 24 settembre 2005. Al Bentegodi di Verona erada qualche tempo finita la partita che vedeva lasquadra locale affrontare il Brescia. La partita erafinita con un blando pareggio. Paolo Scaroniinsieme ai suoi amici e ultras del Brescia 1911 si

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trovano all’ interno della stazione del capoluogoVeneto. La situazione era apparentementetranquilla.Avviatosi verso il treno, con qualche minuto diritardo, Paolo viene improvvisamente colpito da unaraffica selvaggia di manganellate che hanno ridottola sua testa “a una sorta di ananas tumefatto,causando fra l’altro un ematoma profondo e letale”(Paolo Scaroni). Il motivo della carica è, per laPolizia, il seguente: “Bloccano il binario, non fannopartire il treno”. Trenta minuti di cariche. Trentaminuti di brutale violenza: i manganelli sonoutilizzati al contrario (stile martello, per intenderci),per causare più dolore.

La voce che comincia a circolare il giorno dopo è diquelle che ti attanagliano il cuore. È una notiziascioccante: un tifoso bresciano, colto da un ‘malore’a seguito dello scontro con ultras veronesi si trovain coma. Questa è la versione ufficiale della Polizia.

Paolo Scaroni è arrivato all’ospedale con la testafracassata, e i referti medici indicano come sia statavoluta la volontà di colpire sempre e solo alla testa:“sul mio corpo infatti non sono state trovate altreecchimosi” (Paolo Scaroni). La vita di Paolo pareormai segnata: se mai si sveglierà, spiegano imedici, vivrà il resto della sua vita come unvegetale.

Dopo 64 giorni di coma avviene il miracolo. Paolo sisveglia, parla a fatica, è ancora molto debole. Resta

in cure intensive per tantissimo tempo, sempre conal suo fianco i famigliare e gli amici di sempre, icompagni di una vita. Quando trova la forza perparlare, lo fa con una poliziotta, Margherita T., laquale trova il grande coraggio di indagare e andarea fondo della vicenda, e scopre che quella sera disettembre, nulla è andato come i suoi colleghiavevano detto.

“Erano almeno quattro celerini, con i caschi. Miurlavano: bastardo. Picchiavano con i manganelliimpugnati al contrario per farmi più male” (PaoloScaroni). Testimonianze della Polfer e deimacchinisti chiariscono che nessuno stavabloccando i binari e che gli ultras erano tranquilli.Una carica sconsiderata ed inutile. Una caricavoluta per uccidere. I presenti sostengono inoltreche nessun ultras veronese era presente, e non vi èstato nessun contattato tra le due tifoserie. Tuttotranquillo finché la celere non ha cominciato alanciare fumogeni dentro le carrozze del treno, incui si trovavano anche donne e bambini, e a caricareviolentemente i presenti sui binari. Per mezz’ora. Laversione ricostruita da Margherita T. vienericonosciuta anche dalla Digos di Brescia.L’indagine della poliziotta porta anche alla scopertadi una prova inconfutabile, una prova “regina”: quelgiorno era presente una telecamera che ha filmatotutto, anche il momento in cui Paolo viene travoltodalla carica. Una prova schiacciante contro ipoliziotti. [. . .]

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L'inizio del mese di febbraio, oltre che per gliamanti del carnevale Rabadan, era attesoanche da molti tifosi granata. Lunedì 11

febbraio 2013 era infatti in programma la primapartita del girone di ritorno, che ci vedeva intrasferta opposti al FC Chiasso.Dal canto mio c'è stata molta attesa per questoevento, come penso si possa generalizzare per tutti itifosi bellinzonesi.Sia la pausa invernale, percepita comeinterminabile a causa dell'assenza di partite, che glistravolgimenti societari occorsi alla fine del gironedi andata, destavano grande curiosità tra i tifosidell'ACB.Purtroppo però il Sole che ha baciato il corteodomenicale del Rabadan ha presto lasciato postoalle nubi che, con il passare delle ore, hannoiniziato sempre più ad addensarsi. Anche causadelle temperature piuttosto basse, i primi fiocchi dineve non si sono quindi fatti attendere,imbiancando in lungo ed in largo un po' tutto ilTicino a partire dalle primissime ore di lunedì.Già da metà mattinata aleggiava dunque il dubbiosu un possibile rinvio dell'incontro, rinvio che èstato poi concretamente confermato poco primadelle ore 16:00.Contemporaneamente alla diffusione della notiziafra amici e conoscenti, sono iniziate a sorgere leprime domande in merito a tale rinvio.Dato che le previsioni meteo segnalavano unabuona possibilità di rovesci a carattere nevoso giàda almeno una settimana, com'è possibile che gliaddetti del FC Chiasso non siano stati pronti alla

rimozione della coltre nevosa dal terreno da gioco?Dalle foto che circolavano sui vari siti internetd'informazione si nota come la neve sul campo sia“intatta”: non si poteva provvedere ad unaprogressiva rimozione della neve al fine di potergarantire il corretto svoglimento della partita?Conoscendo da tempo le condizioni meteo che cisarebbero state lunedì, era così impensabileanticipare la partita durante il fine settimana(periodo nel quale dovrebbero sempre disputarsi gliincontri! )?In occasione di una partita contro il FC Lucerna,giocatasi il 5 dicembre 2010 e persa 3 a 0 dall'ACB,ci furono polemiche riguardo l'inadeguatezza dellapreparazione del Comunale: perché inquell'occasione si minacciò addirittura la sconfitta atavolino dell'ACB, mentre per quanto riguarda ilrinvio citato sopra questa opzione non è stataminimamente considerata?La partita sarà presumibilmente giocata uno deiprossimi mercoledì sera, dovremo attenderci cheessa inizierà ad un orario tale da permettere aitifosi granata di raggiungere in tempo il Comunaledi Chiasso, o dovremo invece attenderci il contrario(come già ad esempio accaduto per il recupero delderby contro il FC Lugano, durante la scorsastagione)?Ed eccoci quindi alla partita di oggi, quello chedoveva essere il secondo incontro del girone diritorno è invece il primo. Per fortuna che almenoquesto turno si gioca, com'è giusto che sia, duranteil fine settimana.

DERBY INNEVATO, DERBY RINVIATOP O S T I C I P O E V I T A B I L E ?

ErreScritto da

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8 LO STENDARDO | 17 FEBBRAIO 2013

14.07.2012 Bienne 1 - 2 Bellinzona23.07.2012 Bellinzona 3 - 1 Lugano28.07.2012 Bellinzona 2 - 3 Wil04.08.2012 Wohlen 0 - 0 Bellinzona13.08.2012 Winterthur 1 - 0 Bellinzona18.08.2012 Bellinzona 2 - 1 Locarno27.08.2012 Chiasso 3 - 2 Bellinzona03.09.2012 Bellinzona 1 - 2 Aarau23.09.2012 Vaduz 0 - 0 Bellinzona27.09.2012 Wil 0 - 1 Bellinzona30.09.2012 Bellinzona 3 - 2 Bienne08.10.2012 Lugano 0 - 1 Bellinzona21 .10.2012 Bellinzona 1 - 0 Vaduz28.10.2012 Locarno 0 - 2 Bellinzona04.11 .2012 Bellinzona 1 - 5 Winterthur18.11 .2012 Aarau 0 - 1 Bellinzona25.11 .2012 Bellinzona 1 - 0 Chiasso03.12.2012 Bellinzona 1 - 0 Wohlen

10.02.2013 Chiasso - Bellinzona17.02.2013 Bellinzona - Bienne23.02.2013 Wohlen - Bellinzona03.03.2013 Bellinzona - Locarno10.03.2013 Aarau - Bellinzona17.03.2013 Bellinzona - Wil31 .03.2013 Vaduz - Bellinzona07.04.2013 Bellinzona - Lugano14.04.2013 Winterthur - Bellinzona21 .04.2013 Wil - Bellinzona28.04.2013 Bellinzona - Vaduz05.05.2013 Bellinzona - Chiasso09.05.2013 Locarno - Bellinzona12.05.2013 Bellinzona - Winterthur17.05.2013 Bienne - Bellinzona26.05.2013 Bellinzona - Wohlen29.05.2013 Bellinzona - Aarau01 .06.2013 Lugano - Bellinzona

RICORDIAMO, COME SEMPRE, CHE 'LO STENDARDO' É UN GIORNALINO REALIZZATO AUTONOMAMENTE DAALCUNI TIFOSI GRANATA. CI TENIAMO PERÒ A SPECIFICARE CHE PER DARE UN VALORE AGGIUNTO A TUTTOCIÒ, É NECESSARIA LA COLLABORAZIONE DI TUTTI I TIFOSI GRANATA CHE POSSONO AIUTARCI CON LASTESURA DI ARTICOLI O CON SEMPLICI CRITICHE (NELLA SPERANZA CHE ESSE SIANO COSTRUTTIVE).

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APERTE LE ISCRIZIONI PER LA TRASFERTADI SABATO 23 FEBBRAIO!

FC WOHLEN ­ AC BELLINZONA, ORE 17.45

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