Upload
ciro-cavalli
View
220
Download
2
Embed Size (px)
Citation preview
Lo studio e l’interpretazione delle iscrizioniLo studio e l’interpretazione delle iscrizioni
Recupero dei dati mancanti relativi al contesto storico, attraverso informazioni ricavabili sia da altre iscrizioni sia, soprattutto, da altre fonti (testi letterari, monete, papiri, resti archeologici) → Stretto legame dell’epigrafia con altre discipline dell’antichistica
Principio del corpus: inserimento dell’iscrizione in una serie il più possibile numerosa di iscrizioni della stessa tipologia e provenienti dalla stessa area geografica. → Le iscrizioni sono testi ‘formulari’
• caratteristiche ortografiche• grammaticali• linguistiche• paleografiche• terminologiche• aspetti materiali del supporto (stele, altare, sarcofago, ecc.)
L. Robert: un’iscrizione acquista veramente un senso solo all’interno di una serie di iscrizioni: quanto più numerosa e completa è questa serie, tanto più interessante si rivela l’iscrizione.
Contestualizzazione storica dell’iscrizione
Esame del supporto
Lettura del testo iscritto
Trascrizione del testo iscritto
Datazione dell’iscrizione
Pubblicazione dell’iscrizione
Lo studio di un’iscrizione
Esame del supporto
Tipologia del monumento
Materiale
Elementi figurativi/decorativi
Caratteristiche particolari
Stato di conservazione
Lettura del testo iscritto
Controllo autoptico• Illuminazione: fascio di luce radente collocato di lato• Ausilii grafici: fotografia, disegno (apografo), calco (= squeeze)
Trascrizione meccanica su di un foglio di carta quadrettato Individuazione e divisione delle parole (segni di interpunzione; accenti; scioglimento
delle abbreviazioni) Integrazione delle lacune
• Determinazione dell’ampiezza della lacuna → disposizione delle lettere nello specchio epigrafico
• Ausilii nell’integrazione:i. Formule ricorrenti in quel tipo di testoii. Termini già usati nello stesso testoiii. Caratteristiche ortografiche e linguistiche dell’epigrafeiv. Dizionario (nomi comuni; nomi propri; ‘al contrario’)v. Iscrizioni citate in autori antichi
Principio di Kirchner: è prudente proporre un’integrazione solo quando si è pressoché certi che l’integrazione proposta è corretta.
Trascrizione del testo iscritto
Nella trascrizione di un’iscrizione su supporto cartaceo o digitale va riprodotta la disposizione del testo sulla pietra nel modo più fedele possibile.
Colui che ‘pubblica’ l’iscrizione, cioè ne rende disponibile a tutti il testo, è chiamato editore → editor princeps: il primo a pubblicarla.
Sistema di Leida (1931)
→ Sterling Dow, Conventions in editing... (1969): “to set forth in print, by use of regular, understood, agreed-upon
conventions, which shall be as simple and clear as possible ... a clear and correct representation of original text”.
Segni editoriali: il ‘sistema di Leida’
| (|| per le linee multiple di cinque) = a capo [ ] = integrazione di lacune ( ) = scioglimento di abbreviazioni { } = espunzione di lettere o parole < > = correzione/aggiunta di lettere
*Sistema Panciera/Krummer: < > = aggiunta di lettere mancanti
┌ ┐(mezze parentesi quadre) = correzione di lettere [[ ]] = lettere erase in antico (rasura) Punto sotto la lettera: lettera incerta . (singolo punto) = traccia di una lettera non intellegibile + (crux desperationis) = parole (o parti del testo) incerte v, vv = uno o più spazi lasciati intenzionalmente vuoti; vac., vacat = il resto della linea è lasciato intenzionalmente vuoto → NB: il vacat all’inizio o alla fine del testo indica rispettivamente che si
conservano l’inizio o la fine dello stesso Lettere maiuscole nel corpo del testo = leggibili ma non interpretabili Lettere sottolineate = lette da precedenti ‘editori’ ma non più leggibili sulla pietra ← → = direzione della scrittura (specialmente per le iscrizioni arcaiche)
Datazione di un’iscrizione
Elementi ‘esterni’: ricavabili dall’osservazione del monumento epigrafico (supporto + iscrizione)
Elementi ‘interni’: ricavabili dal contenuto del testo iscritto
La datazione di un’iscrizione, cioè la determinazione della sua cronologia assoluta, rappresenta un’operazione fondamentale, in quanto è funzionale a determinare il contesto storico in cui tale iscrizione fu prodotta, e quindi ad interpretarla.
Caratteristiche esteriori del supporto (materiale; tipologia; elementi decorativi; ecc.)
Contesto di rinvenimento → iscrizioni rinvenute in una sequenza stratigrafia durante uno scavo archeologico
Aspetti paleografici (forma delle lettere) → l’analisi paleografica è più utile ed affidabile per l’età arcaica e classica
Stile generale dell’iscrizione Ambito geografico circoscritto → le forme delle lettere variano considerevolmente da luogo a luogo Distinzione tra iscrizioni pubbliche e iscrizioni private → la paleografia delle iscrizioni pubbliche tende ad essere più ‘conservatrice’
NB: un lapicida poteva utilizzare di proposito lettere di forme non più utilizzate al fine di dare all’iscrizione una patina arcaizzante (esempi di tale pratica per l’età di Adriano). NB: in una stessa iscrizione possono esserci lettere di forma più ‘arcaica’, o anche forme più ‘arcaiche’ e più recenti della stessa lettera.
Datazione di un’iscrizione: elementi ‘esterni’
Peculiarità nella forma e nella spaziatura delle lettere (‘stili’ di scrittura)
Stephen Tracy e le ‘mani’ dei lapicidi attici
• Stephen Tracy, Athenian Democracy in Transition. Attic Letter-Cutters of 340 to 290 B.C., Berkeley - Los Angeles - Oxford 1995
IG II-III2 334 (ca. 345-320 a.C.) Agora I 4266 (ca. 304-271 a.C.)
Datazione di un’iscrizione: elementi ‘interni’
Aspetti linguistici ed ortografici → dialetti ‘epicorici’; koine ellenistica
Vocabolario e ‘formule’
Riferimento a persone o avvenimenti noti: terminus post quem; terminus ante quem → titolatura imperiale: se completa, può fornire una datazione ad annum
Onomastica → ‘mode’ onomastiche (es. nomi ispirati a personaggi storici)
Espliciti elementi datanti: vanno interpretati, cioè tradotti nel nostro sistema di computo del tempo
• Sistema dell’eponimia: l’anno in corso viene datato associandolo al nome del principale funzionario pubblico (magistrato o sacerdote) della città in carica in quell’anno = magistrato (o sacerdote) ‘eponimo’ • Sistema delle ere: un sistema di computo degli anni a partire da un determinato avvenimento, che costituisce il punto di riferimento per stabilire la data di altri avvenimenti ad esso posteriori o anteriori
Ricorrenza di agoni → le Olimpiadi
La pubblicazione di un’iscrizione: la scheda epigrafica
Lemma: sorta di scheda anagrafica del monumento epigrafico• Luogo, data e contesto di rinvenimento; luogo di conservazione (es. museo)• Caratteristiche fisiche del supporto: dimensioni e forma dell’oggetto, materiale, stato di conservazione• Scrittura: modalità di incisione; disposizione del testo sulla superficie scrittoria; ductus (= direzione); dimensioni delle lettere; interlinea; forma delle lettere (caratteri paleografici salienti)• Bibliografia: ‘edizioni’ e studi• Datazione
Testo: trascrizione in minuscolo (mantenendo la dispozione delle lettere sulla superficie scrittoria)
Apparato critico (note epigrafiche)
Traduzione
Commento
Apparato grafico: foto; disegno (apografo); calco (‘squeeze’)
I corpora epigrafici: storia dell’epigrafia greca – I. Antichità
Iscrizioni citate nelle opere degli autori antichi per avvalorare la narrazione storiografica (storici) per sostenere tesi contrapposte (oratori)
Età ellenistica: prime raccolte di iscrizioni → interesse per il documento epigrafico in quanto tale
• Filocoro (‘attidografo’) (IV-III sec. a.C.): Epigrammata Attika• Cratero di Macedonia (IV-III sec. a.C.): Psefismaton synagoge (= raccolta di decreti)• Polemone di Ilio (Asia Minore) (II sec. a.C.): noto come στηλοκόπας (= divoratore di pietre)• Pausania il Periegeta (II sec. d.C.): cita spesso iscrizioni nella sua opera
Raccolte antiche di iscrizioni metriche• Anthologia Palatina: raccolta di poesie ed epigrammi greci (anche in forma epigrafica) contenente materiale dal VII sec. a.C. al 600 d.C.
I corpora epigrafici: storia dell’epigrafia greca – II. Umanesimo e Rinascimento
Serie di viaggi che portarono alla copiatura di molte iscrizioni greche, spesso raccolte in codici → problema della correttezza di queste copie
Ciriaco de’ Pizzicolli (Ancona; XV sec.): mercante Tra il 1425 e il 1448 viaggiò in Italia, Grecia ed Asia Minore, e ricopiò molte iscrizioni Lettere manoscritte
1453: caduta di Costantinopoli → si interrompe il flusso dei viaggi verso Oriente → fuga di alcuni dotti verso Occidente
XVI sec.: prime collezioni epigrafiche
1603: primo corpus delle iscrizioni greche (e latine), ad opera dello studioso tedesco Johann Gruterius (Inscriptiones antiquae totius orbis Romani)
1700: primo museo epigrafico (Verona, Museo Maffeiano) ad opera di Scipione Maffei: comprendeva iscrizioni sia greche sia latine
Maffei fu anche autore del primo ‘manuale’ di epigrafia (Ars critica lapidaria) → prima presentazione di una maniera critica di valutare i documenti epigrafici
Il Partenone nei disegni di Ciriaco de’ Pizzicolli
Museo lapidario maffeiano in Verona
Inizi dell’Ottocento: l’Accademia delle Scienze di Berlino concepisce il progetto di una raccolta sistematica delle iscrizioni greche e latine con criteri scientifici
1815: inizio del progetto del Corpus Inscriptionum Graecarum (CIG) → 4 volumi + 1 vol. di indici (1828-1877): coprono tutto l’orbe terraqueo
1830: liberazione della Grecia dal dominio ottomano → riprendono le indagini archeologiche
1867: nuovo progetto: corpora regionali• Corpus inscriptionum Atticarum (CIA)• Corpus Inscriptionum Graecarum Peloponnesi et Insularum Vicinarum• Corpus Inscriptionum Graecarum Graecae Septentrionalis• Inscriptions Graecae Insularum Maris Aegaei• Inscriptiones Graecae Siciliae et Italiae
1903: modificazione del progetto originario ad opera di U. von Wilamowitz-Moellendorff: Inscriptiones Graecae (IG), raccolta unitaria ripartita in tanti volumi (i volumi già pubblicati confluiscono in questo nuovo corpus). → NB: dal progetto delle IG furono fin da subito escluse l’Asia Minore, il Vicino Oriente e l’Egitto.
I corpora epigrafici: storia dell’epigrafia greca – III. Età moderna
I-III = Attica
IV = Argolide
V = Laconia e Messenia
VI = Elide e Acaia
VII = Megaride e Beozia
VIII = Delfi
IX = Grecia centro-settentrionale (non compresa in VII e VIII)
X = Epiro, Macedonia, Tracia, Scizia
XI = Delo
XII = isole dell’Egeo (eccetto Delo)
XIII = Creta
XIV = Italia, Sicilia e altre parti della Grecità d’Occidente
XV = Cipro
Inscriptiones Graecae (IG)
Ripartizione del materiale epigrafico all’interno dei volumi delle IG
Documenti di carattere pubblico (tituli publici)• decreti • leggi• rendiconti ed inventari• cataloghi di magistrati• ecc.
Iscrizioni onorarie (tituli honorarii) Iscrizioni di carattere cultuale (dedicationes et tituli sacri)
• dediche votive• leggi sacre• ecc.
Cippi terminali, ‘horoi’ (termini) Iscrizioni funerarie (tituli sepulcrales) Instrumentum documesticum (es. laterizi, bolli anforari, ecc.) Varia (iscrizioni di vario genere non classificabili in nessuna delle precedenti categorie) Incerta Dubia et falsa Iscrizioni create in antico in una località ma rinvenute in un’altra località