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L’Organizzazione Interprofessionale: la necessità di regole comuni
Intervento di Nazario Battelli Presidente di Ortofrutta Italia
Lo strumento interprofessionaleStrumento “storico” dall’OCM ortofruttaOpportunità offerta alla filiera per poter difendere e
sostenere il comparto, combinando gli interessi contrapposti in un contesto di forzata “collaborazione istituzionale” con la P.A. dello Stato Membro
Parte integrante dell’impostazione comunitaria a completamento di una visione di “regolazione di mercato” che si fonda sullo strumento aggregativo della produzione agricola (OP e AOP)
Cesena 23 settembre 2014 2NAZARIO BATTELLI
Lo strumento interprofessionale
Alte condizioni di rappresentatività richieste per il riconoscimento
Altissime maggioranze richieste per le delibereUnanimità nel caso di accordi che abbiano come conseguenza una limitazione dei volumi di offerta
e la loro eventuale applicazione erga omnesDifficile gestione in Italia, per i livelli di rappresentanza
e in mancanza di sufficienti stimoli istituzionali
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Scarsissimo utilizzo in ItaliaUna sola O.I. riconosciuta in sede ministeriale e
comunitaria (ortofrutta “generalista”)Recenti costituzioni di O.I. ai sensi della LR 24/2000
della Regione Emilia-Romagna (Pomodoro da Industria, Pere e Suini)
Risolte “privatisticamente” le contraddizioni legislative in tema di riconoscimento, adesso servono le scelte normative nazionali di riferimento
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Altissimo utilizzo in Francia
61 (sessantuno) O.I. operanti nei diversi settoriL’esempio di INTERFEL in ortofrutta– Specializzazione nel solo settore del “fresco”– 10 ml di € di Contribuzione Volontaria Obbligatoria– Sezioni territoriali e di prodotto strutturate – Gestione nazionale e comunitaria di progetti di
promozione e comunicazione – Struttura per i controlli
– 60 dipendenti– Potenzialità di intervento anche sulle crisi di mercato
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Le altre O.I. F&Vriconosciute UE
Ailimpo - Asociación Interprofesional de Limón y Pomelo – Spagna
Hortyfruta - Frutas y Hortalizas de AndalucíaFruitVeB - Magyar Zöldség-Gyümölcs Szakmaközi Szervezet - Ungheria
ProdCom - Organizația Națională Interprofesională Prodcom Legume Fructe - Romania
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Ortofrutta Italia
Data di costituzione: 2001Riconoscimento dello S.M.: 2005Comunicazione alla U.E.: 2006Area economica: Italia
15 soci in rappresentanza dell’intera filiera ortofrutticola nazionale, suddivisi in due parti (8 agricoltura + 7 commercio/industria) che governano Assemblea e CdA col criterio della pariteticità e con mandati triennali si alternano alla Presidenza
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I Soci
Produzione: Cia, Coldiretti, ConfagricolturaAgci, Fedagri, Legacoop A.A.Italia Ortofrutta, Unaproa
Commercio: Fedagro, Fruit ImpreseDistribuzione: Ancc, Ancd, FederdistribuzioneIndustria: Aiipa, Anicav
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Rappresentatività
390.000 Aziende agricole850 Cooperative260 Organizzazioni Produttori300 Imprese commerciali700 Grossisti40 Insegne della Moderna Distribuzione160 Industrie
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16 Comitati di prodotto
AglioAranceFragole Frutta in guscioKiwiLimoniMeleMelone
Pere (O.I. PERA)Pesche e NettarinePiccoli AgrumiPomodoro da industriaPomodoro da mensa(Radicchio)IV gammaUva da tavola
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Gli strumenti adottatiConvenzione con AGECONTROL SpAConvenzione con ISMEACostituzione logo e sito internetInvestimento sul ruolo dei Comitati di prodottoCostituzione di nuovi Comitati di prodotto
Interlocuzione con INDICOD-ECR GS1Inediti e proficui rapporti con le Organizzazioni Interprofessionali europee
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Le attività salientiFormat dedicato, prodotto da ISMEA, con analisi di mercato
e tendenze per i principali prodotti Impulso alla nuova normativa sul “pastazzo”Accordo interprofessionale Kiwi 2013-2014Intesa di filiera Uva da tavolaAccordo interprofessionale Kiwi 2014-2015 Accordo interprofessionale succhi di frutta da agrumi
2014 – RICHIESTA ESTENSIONE ERGA OMNESPromozione istituzionale pesche e nettarine nazionali
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Rapporti vs MiPAAF
Il progetto di rilancio avviato con questo mandato, incrociò la comune scelta strategica del Ministro Catania
Muro di gomma dell’amministrazione De GirolamoGrandi aspettative con la gestione Martina, potendo
contare solo adesso su un ricomposto DIQPIVanno gestiti al meglio ed in breve tempo i passaggi
previsti dalla nuova OCM unica (riconoscimento, statuto ecc.)
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Le sfide
Da parte dei Soci dell’OI, avendo dimostrato che si può impostare una visione ed effettivamente realizzare cose importanti nonostante il “budget zero”, decidere per un ruolo più efficace e strutturato
Da parte del Governo, vedere una prospettiva di alcune grandi OI per le filiere agroalimentari più importanti e produrre gli strumenti legislativi necessari, valorizzando a pieno le prerogative demandate dalla nuova PAC nell’OCM unica
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Le tematiche
Percorso di conferma del riconoscimento (futura abolizione del CNEL)
Valenze e criteri di rappresentatività per le O.I.Definizione della circoscrizione economicaEstensione delle regole “erga omnes” e controlli Concretizzazione dell’interesse aperto nel CdA di
Ortofrutta Italia verso un sistema di Contribuzione Volontaria Obbligatoria
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Gli obiettivi Lo sviluppo dei consumi di frutta e verdura nel mercato
interno, soprattutto attraverso campagne di promozione generica, azioni di informazione nei punti di vendita, ecc. privilegiando il prodotto italiano nel periodo di maggiore potenziale qualitativo
Lo sviluppo delle esportazioni di frutta e verdura italiana attraverso campagne promozionali nei paesi esteri, informazioni economiche nazionali e internazionali
L’attuazione di accordi interprofessionali
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Possibili contenuti Conoscenza della produzione e del mercato Regole di produzione più restrittive rispetto alla normativa
unionale o nazionale Regole di commercializzazioneAzioni di promozione e di valorizzazione del potenziale dei
prodotti Studi volti a migliorare la qualità dei prodotti Definizione di qualità minime e di norme minime in materia di
imballaggio e presentazione Uso di sementi certificate e controllo della qualità dei prodotti
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Considerazioni finali
Gli operatori più “attrezzati” chiedono più interprofessioneIl cambiamento di approccio delle rappresentanze ad una
nuova “cultura interprofessionale” non è ancora pienamente sufficiente
La iniziale collaborazione “sperimentale” con il MiPAAF è quindi necessaria e va confermata ed implementata con risorse
L’imprescindibile salto di qualità è possibile solo con una nuova ed adeguata normativa nazionale che comprenda anche la possibilità di una millesimale Contribuzione Volontaria Obbligatoria “ad valorem” Cesena 23 settembre 2014 19NAZARIO BATTELLI
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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