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Acqua pubblica Conclusa la raccolta di migliaia di firme, mentre solo tre consigli comunali gardesani si pronunciano in difesa dell’acqua pubblica (a pagina 3). L uci del Garda” è un puzzle per dare voce ai gardesani, alle tante esperienze che vivono nella “città diffusa” che corre da Sirmione a Limone, pas- sando dalle colline moreni- che fino alle scogliere dell’al- to Garda. Uno strumento per conoscere meglio il Garda, sapere cosa non va e quali proposte ci sono in campo per mi- gliorare il nostro lago. Garda e cemento In un decennio si sono realizzate sul Garda oltre 6 milioni e 373 mila metri quadri di nuove urbanizzazioni, 1000 campi nuovi da calcio! (a pagina 2). speciale Garda n. 3 Autorizzazione tribunale di Brescia n.5/1992 del 28/1/1992 anno 19 n.3; redazione: via A.Gramsci 53, 25015 Desenzano del Garda (BS), tel 0309911132; direttore resp.: Dante Di Carlo; supplemento a cura di: Andrea Volpi; stampa: flyeralarm s.r.l. «Piove, governo Adro». La bat - tuta è fin troppo facile. Ma le mille persone bagnate che han- no accompagnato, sabato 18 settembre, la mattinata tricolore si sono finalmente mobilitate, contro il Sole delle Alpi e anche contro le nuvole padane, e lo hanno fatto per la prima volta dopo tanti anni di silenzio di un centrosinistra troppo poco orgoglioso di sé e dei valori repubblicani che dovrebbe di- fendere prima di ogni altra cosa. Come se tutto quello che sta accadendo da vent’anni fos- se normale. Tanti, erano, oggi in piazza. Tantissimi i ragaz- zi, anche per rispondere alla solita domanda: «dove sono i giovani?», perché forse oggi c’era un motivo per ritrovarsi. E ci si è ritrovati, tutti, dal Popolo Viola all’Udc, senza star lì trop- po a chiedersi chi fosse il vicino di striscione. Con il tricolore e la Costituzione, per cercare di ricordare a tutti e prima di tutto a noi stessi che la sfida culturale (in questo caso, sottoculturale) va raccolta. E che la scuola di Adro deve essere un’occasione per rilanciare la scuola pubbli- ca, a partire dal suo aggettivo. Perché la scuola è la società. E tutto ciò che le va contro, ci deve preoccupare. Parecchio. Nel territorio di Adro, anche i posacenere hanno il Sole delle Alpi. E curiosamente compa- iono un sacco di adesivi, in giro per la città, dello stemma che la Lega ha adottato, da molti anni, per rappresentare se stessa e la mitica Padania. Campeggiano sui cartelli stra- dali e sui pali della luce, questi adesivi elettorali (abusivi, ça va sans dire, di quell’abusivismo padano evidentemente non multabile), ma probabilmen- te anche quell’usanza risale all’antichità. Proprio come i Soli inscritti nelle ‘o’ di Adro che si trovano, in bella vista, sui cartelli dei giardini della scuola. O dobbiamo credere che anche quei simboli adesivi non si riferiscono alla Lega, ma sono stati messi da un nucleo di archeologi combattenti? Ed è solo un caso che compaiano in tutti i manifesti della Lega e nel simbolo che trovate sulla scheda elettorale? Quando i giornalisti loca- li ti chiedono: «lei è contrario all’esposizione dei simboli di partiti politici nelle scuole?», ti viene da rispondere: «la risposta è già contenuta nella doman- da». E, magari, anche: «saremo mica matti o fascisti?». Resta solo da chiedersi se a Brescia ci sia ancora un prefetto, per- ché se c’è si sta dimenticando di intervenire. E ciò costituisce un fatto di estrema gravità. La legalità, anche a Adro, vale solo per gli altri. Uno schema che la Lega adotta dappertutto, anche quando si trova al gover - no del Paese. E quanto alla bril- lante idea di costruire un polo scolastico nuovo, per dedicarlo a Gianfranco Miglio, su un’area agricola, segnalo che non è stato affatto regalato, perché il Comune ha ceduto aree e immobili delle scuole elemen- tari e medie della città. Sopra, ci sarà spazio per un bel po’ di villette. A pochi metri dal centro (con la ‘o’ con dentro il Sole, ovviamente). Qualcuno sostiene, ancora e incredibilmente, che tutte que- ste cose distolgano lo sguardo da problemi ben più gravi. E che non vadano prese sul serio. Vero, ma solo in minima parte. Perché tra ordinanze, taglie, ronde e liste di proscrizione (quelle di prescrizione la Lega fa finta di non vederle), questo è un disegno. Che si combina benissimo con l’ottimo lavoro che qualche altro avversario della scuola sta portando avanti. Siede al ministero ed è di Bre- scia. Guarda caso. (fonte blog di Pippo Civati, civati.splin- der.com) Nel 1999 Editoriale Nord Scarl (“la Padania” giornale della Lega Nord) ottiene la registrazione all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi della descrizione verbale del logo: “Sole delle alpi costituito da sei (raggi) disposti all’interno di un cerchio il cui raggio fornisce la cadenzatura dell’intera costituzione. I vertici dei sei petali intersecano i vertici di un ipotetico esagono iscritto nel cerchio”.

Luci del garda, n.3

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giornalino della rete dei circoli gardesani del partito democratico, www.pdgarda.it

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Page 1: Luci del garda, n.3

Acqua pubblicaConclusa la raccolta di migliaia di firme, mentre solo tre consigli comunali gardesani si pronunciano in difesa dell’acqua pubblica (a pagina 3).

“Luci del Garda” è un puzzle per dare voce ai gardesani,

alle tante esperienze che vivono nella “città diffusa” che corre da Sirmione a Limone, pas-

sando dalle colline moreni-che fino alle scogliere dell’al-to Garda. Uno strumento

per conoscere meglio il Garda, sapere cosa non va e quali proposte ci sono in campo per mi- gliorare il n o s t r o lago.

Garda e cementoIn un decennio si sono realizzate sul Garda oltre 6 milioni e 373 mila metri quadri di nuove urbanizzazioni, 1000 campi nuovi da calcio! (a pagina 2).

specialeGarda

i Mille di Adro

n. 3

Autorizzazione tribunale di Brescia n.5/1992 del 28/1/1992 anno 19 n.3; redazione: via A.Gramsci 53, 25015 Desenzano del Garda (BS), tel 0309911132; direttore resp.: Dante Di Carlo; supplemento a cura di: Andrea Volpi; stampa: flyeralarm s.r.l.

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«Piove, governo Adro». La bat-tuta è fin troppo facile. Ma le mille persone bagnate che han-no accompagnato, sabato 18 settembre, la mattinata tricolore si sono finalmente mobilitate, contro il Sole delle Alpi e anche contro le nuvole padane, e lo hanno fatto per la prima volta dopo tanti anni di silenzio di un centrosinistra troppo poco orgoglioso di sé e dei valori repubblicani che dovrebbe di-fendere prima di ogni altra cosa. Come se tutto quello che sta accadendo da vent’anni fos-se normale. Tanti, erano, oggi in piazza. Tantissimi i ragaz-zi, anche per rispondere alla solita domanda: «dove sono i giovani?», perché forse oggi c’era un motivo per ritrovarsi. E ci si è ritrovati, tutti, dal Popolo Viola all’Udc, senza star lì trop-po a chiedersi chi fosse il vicino di striscione. Con il tricolore e

la Costituzione, per cercare di ricordare a tutti e prima di tutto a noi stessi che la sfida culturale (in questo caso, sottoculturale) va raccolta. E che la scuola di Adro deve essere un’occasione per rilanciare la scuola pubbli-ca, a partire dal suo aggettivo. Perché la scuola è la società. E tutto ciò che le va contro, ci deve preoccupare. Parecchio.Nel territorio di Adro, anche i posacenere hanno il Sole delle Alpi. E curiosamente compa-iono un sacco di adesivi, in giro per la città, dello stemma che la Lega ha adottato, da molti anni, per rappresentare

se stessa e la mitica Padania. Campeggiano sui cartelli stra-dali e sui pali della luce, questi adesivi elettorali (abusivi, ça va sans dire, di quell’abusivismo padano evidentemente non multabile), ma probabilmen-te anche quell’usanza risale all’antichità. Proprio come i Soli inscritti nelle ‘o’ di Adro che si trovano, in bella vista, sui cartelli dei giardini della scuola. O dobbiamo credere che anche quei simboli adesivi non si riferiscono alla Lega, ma sono stati messi da un nucleo di archeologi combattenti? Ed è solo un caso che compaiano in tutti i manifesti della Lega e nel simbolo che trovate sulla scheda

elettorale?Quando i giornalisti loca-li ti chiedono: «lei è contrario all’esposizione dei simboli di partiti politici nelle scuole?», ti viene da rispondere: «la risposta è già contenuta nella doman-da». E, magari, anche: «saremo mica matti o fascisti?». Resta solo da chiedersi se a Brescia ci sia ancora un prefetto, per-ché se c’è si sta dimenticando di intervenire. E ciò costituisce un fatto di estrema gravità.La legalità, anche a Adro, vale solo per gli altri. Uno schema che la Lega adotta dappertutto, anche quando si trova al gover-no del Paese. E quanto alla bril-lante idea di costruire un polo scolastico nuovo, per dedicarlo a Gianfranco Miglio, su un’area agricola, segnalo che non è stato affatto regalato, perché il Comune ha ceduto aree e immobili delle scuole elemen-tari e medie della città. Sopra, ci sarà spazio per un bel po’ di villette. A pochi metri dal centro (con la ‘o’ con dentro il Sole, ovviamente).Qualcuno sostiene, ancora e incredibilmente, che tutte que-ste cose distolgano lo sguardo da problemi ben più gravi. E che non vadano prese sul serio. Vero, ma solo in minima parte. Perché tra ordinanze, taglie, ronde e liste di proscrizione (quelle di prescrizione la Lega fa finta di non vederle), questo è un disegno. Che si combina benissimo con l’ottimo lavoro che qualche altro avversario della scuola sta portando avanti. Siede al ministero ed è di Bre-scia. Guarda caso.

(fonte blog di Pippo Civati, civati.splin-der.com)

Nel 1999 Editoriale Nord Scarl (“la Padania” giornale della Lega Nord)ottiene la registrazione all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi della descrizione verbale del logo: “Sole delle alpi costituito da sei (raggi) disposti all’interno di un cerchio il cui raggio fornisce la cadenzatura dell’intera costituzione. I vertici dei sei petali intersecano i vertici di un ipotetico esagono iscritto nel cerchio”.

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CONSUMO DI SUOLO

SUL GARDA: rapporto tra metri quadri di cemento e superficie totale dei comuni Gardesani (dati riferiti al 2007).

Garda e cemento I l racconto di questa avventura che ha attraversato l’Italia, è la dimostrazione che la demo-

crazia è viva e i cittadini stanno tornano ad essere protagonisti del loro territorio, per i propri diritti e per il proprio futuro. I numeri di questo straordinario successo: oltre 1.400.000 firme a livello nazionale, 235.000 in Lombardia. Brescia è tra le aree che hanno sorpreso di più, supe-rando quota 44.000 firme, più del doppio rispetto le previsioni. In questo momento di bilanci è necessario riferirsi anche all’area gardesana per comprendere quale riscontro ha avuto la raccolta firme in riva al Benaco, ringraziando le persone che hanno garantito questo straordinario successo. Da Gargnano a Sirmione, passando per Salò e Desenza-no, il successo è stato forte, perchè l’acqua, che divide i territori, finisce per unire le genti. Il numero di firme raccolte sul Garda si aggira intorno alle 7.000 e ciò è espressione del volere popolare, di ciò che i citta-dini intendono per gestione dell’acqua: bene fonda-mentale per la vita umana, gestito da enti totalmente pubblici nell’interesse della collettività. Tante le asso-ciazioni e i comitati che hanno reso possibile questo risultato, grazie anche al Pd gardesano che ha saputo

interpretare al meglio l’iniziati-va. Qui nelle località gardasane in ragione del fatto che esiste un rapporto privilegiato con l’acqua, qualcosa si muove anche a livello istituzionale. La “resistenza” dei sindaci va in controtendenza rispetto alla volontà del Gover-no che punta a ridurre l’autono-mia degli enti locali. Padenghe, Moniga, Salò (su iniziativa dei gruppi civici in cui è presente il pd) hanno votato una mozione

che sancisce l’acqua bene non mercificabile e la sua gestione non privatizzabile. Portando avanti un processo di riappropriazione della gestione dei beni comuni su cui si basa la gestione della cosa pubblica, la Res Pubblica. Solo se i cittadini saranno in grado di mobilitarsi ed essere presenti nella vita comunale tale processo potrà avere successo. Tornando alla campagna referendaria in ragione del sorprendente andamento della raccolta firme il Comitato Promotore chiederà al Governo una moratoria sugli tutti affida-menti, in pratica un doveroso stop alla legge, in attesa del referendum, che dovrebbe svolgersi tra il 15 mag-gio ed il 15 giugno 2011.

Mariano Mazzacani (comitato referendario bresciano)

grande il sostegno dei Gardesani al referendum che chiede di non privatizzare la gestione dell’acqua

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Nei primi anni del nuovo millennio è stata cementificata un’area pari a 1.000 campi di calcio. E’ questo il risultato scioccante di

uno studio sul consumo di suolo che ci pone di fron-te a una domanda: quale futuro per il Garda? Se continuiamo su questa strada la riviera Garde-sana smetterà di essere scrigno di bellezze e storia, perdendo l’appeal turistico di sempre. Lo svilup-po sostenibile è la strada che propone il partito democratico gardesano, si può ristrutturare la villa Deuwall al posto di demolirla come sta succedendo a Gardone Riviera, allo stesso modo i nostri centri storici sono patrimoni da valorizzare e mantenere vivi. I continui tagli dei trasferimenti regionali/sta-tali ai comuni e la recente abolizione dell’ICI han-no messo in crisi le casse comunali. Alla faccia del federalismo fiscale! La spesa corrente viene sempre più finanziata con gli oneri di urbanizzazione, quindi nuove aree da edificare. Questo ha fatto crescere negli amministratori locali, prima ancora che nei cittadini, il pensiero che le opere pubbliche ed i servizi comunali si possano realizzare solo a fronte di concessione di nuovi permessi a costruire. Oggi siamo di fronte ad un paradosso: si autorizzano le nuove quantità edilizie in relazione agli oneri da incassare per realizzare l’opera pubblica deside-rata. L’ultimo anello, il più pericoloso, che chiude la catena di questo tipo di pianificazione territoriale, è la giustificazione di questo modo di operare che viene mostrato come a costo zero per la collettività: è tutto gratis e generosamente regalato. Non è più importante valutare la vera necessità e l’urgenza

dell’opera che “viene pagata” con la trasformazione del territorio, l’importante è dichiarare che è gratis. La dinamica che ha riguardato lo sviluppo urbanistico gardesano è proprio di questo tenore e il risultato è quello che, transitando in auto sulle nostre stra-de, possiamo vedere. Con l’approvazione della Legge Regionale del 2005, sono stati conferiti maggiori po-teri e con-seguenti responsa-bilità alle amministra-zioni locali in materia di territorio, ponendo sul tavolo il tema di GOVERNO del territorio (PGT) al posto della rego-lamentazione dell’uso del territorio (PRG). Poteva essere una buona occasione di cambiamento, ma allo stato delle cose non pare che le amministra-zioni locali lombarde e gardesane in particolare siano pronte per questa rivoluzione. Si leggono sui quotidiani dichiarazioni di ammi-nistratori locali che affermano che le nuove edifi-cazioni previste dal PGT ereditate dalle precedenti amministrazioni “sono legge” e che non si possa fare altro che lasciare lavorare le ruspe. Non è così! Nuove amministrazioni che hanno vinto le elezioni con lo slogan “proteggiamo il territorio” propongo-no, supportati da noti urbanisti, PGT che promettono di introitare risorse per milioni di euro in cambio di non poche svendite, magari all’asta. In cambio offro-no piste ciclabili, una nuova sede comunale e case per tutti. Eppure qualcosa di positivo pare muoversi all’orizzonte. Cassinetta di Lugagnano, comune alle porte di Milano, presenta un modello di sviluppo edilizio ed economico basato esclusivamente sul recupero del patrimonio edilizio esistente, senza urbanizzare un solo metro quadrato di altro ter-ritorio. E’ questo il vero sviluppo sostenibile, la ricetta che propone anche il Partito Democratico per il Garda.

Villa Dewall, Gardone Riviera, fu edificata oltre un secolo fa, nel 1904. L'ormai storica dimora, dotata di vasto giardino, meriterebbe di essere strenuamente conservata. Oggi Villa Dewall non esiste più, al suo posto sorgerà un nuovo edificio con aumento di cubatura del 20%!

La ricerca di LegaAmbiente riguarda i 14 comuni della sponda bresciana del Garda che vanno da Limone fino a Sirmione e riguarda il consumo di suolo sino al 2007. Quello che emerge chiaramente è che in un decennio si sono realizzate sul Garda oltre 6 milio-ni e 373 mila metri quadri di nuove urbanizzazio-ni, ovvero l’equivalente di oltre 1000 campi nuovi da calcio! Se nei comuni dell’alto-Garda si è con-sumato lo 0.2% del territorio in 8 anni passando dal 2.6% al 2.8% di quello disponibile (si tenga presente che questi che questi comuni sono quasi totalmente montani), a Salò -Gardone-Toscolano se ne è con-sumato lo 0.9% in più passando dal 11.1% al 12.0%. Nella zona del basso lago si è avuto quantitativa-mente il maggior consumo del territorio con 3924 mila metri quadrati di nuove edificazioni, passan-do dal 20.3% al 23.6%. Il terreno prevalentemente pianeggiante e la vicinanza alle principali infrastrut-ture di trasporto (strade, ferrovie, aeroporti) hanno portato grandi investimenti economici in questi comuni che tuttavia hanno avuto anche un notevole incremento di popolazione residente. Risulta invece significativo come i veri “spreconi” del proprio capi-tale siano i comuni della Valtenesi che sono passati dall’utilizzare il 35.7% del proprio territorio nel 1999 al 40.3% nel 2007 con un consumo del 4.6% di quello che hanno a disposizione. Con una progressione di questo tipo in 80 anni tutto il territorio della Valtenesi sarà urbanizzato e resterà solo il lago da edificare. “

La mappa del cemento

Il 28 Settembre la direzione della “Cartiera di To-scolano Maderno”, in modo assolutamente ina-spettato, ha annunciato la chiusura di un intero reparto, quello della “macchina 11” entro fine anno. La Fabbrica del gruppo Burgo, uno dei principali produttori mondiali di carte patinate, è protagonista della storia economica e sociale di Toscolano Ma-derno e dà lavoro ad oltre 300 persone che ora temono per il proprio posto. Il deputato PD Paolo Corsini ha incontrato i rappresentanti dei sinda-cati e si è già attivato per trovare una soluzione al problema. Anche a livello regionale Gianantonio Girelli presenterà un’interrogazione condivisa, si spera, dal maggior numero di consiglieri possibili. Quello della condivisione è un percorso intrapre-so anche dal PD locale, che fa fronte comune con le forze sia di opposizione sia di maggioranza. Un tavolo istituzionale di crisi è al lavoro. Restiamo in attesa e chiediamo a tutto il Garda un supporto nella nostra battaglia.

La crisi della cartiera