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PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STA TO STRUMENTI CLXXIII L’Unione fra l’Albania e l’Italia Censimento delle fonti (1939-1945) conservate negli archivi pubblici e privati di Roma a cura di Silvia Trani MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2007

L'unione fra l'Albania e l'Italia

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Il censimento delle fonti per la storia dell’Unione fra l’Albania e l’Italia(1939-1945) costituisce un importante strumento di indagine sia nell’ambitoamministrativo-istituzionale, sia, più in generale, nell’ambito della ricerca storica.Infatti, nonostante il continuo flusso di notizie diffuse negli ultimi anni dai mezzidi informazione e il forte impatto emotivo provocato dall’arrivo di migliaia dialbanesi sulle nostre coste, l’Albania rimane per molti ancora un mondo sconosciuto.Come sconosciuti rimangono i profondi e plurisecolari rapporti che leganoil paese delle aquile al nostro e che risalgono al periodo dell’Impero romano dicui l’Albania fu una provincia.Ma è scarsa anche la bibliografia inerente l’ordinamento attuato dal regimefascista per territori, quali l’Albania (Unione italo-albanese, 1939-1945) e laDalmazia (Governatorato della Dalmazia, 1941-1943), passati con diverse modalitàsotto il controllo diretto di Roma durante la seconda guerra mondiale. Lastessa natura giuridica dell’Unione italo-albanese e le caratteristiche delle sue istituzionicostituiscono un fatto peculiare che merita ulteriori studi. Anche alcunescelte, quali ad esempio quelle effettuate nei confronti della comunità cattolicaalbanese o nella politica razziale, in parte contrastanti con quelle adottate neglistessi anni dal regime fascista in Italia, rappresentano rilevanti spunti di ricerca.Sotto il profilo archivistico, il censimento – ma, per l’accuratezza e i criteri concui è stato realizzato, si può considerare a pieno titolo una guida – si proponecome uno strumento di ricerca tematico, una tipologia cioè cui poco si è fattoricorso in questi ultimi anni in cui gli archivisti hanno privilegiato le guide particolari(di singoli istituti che conservano documenti) e settoriali (fonti riconducibilia una tipologia specifica di istituzione conservati in differenti sedi nell’ambitodi un determinato territorio). Rassegne di fonti tematiche risultano più spessopromosse dagli stessi ricercatori, che evidentemente ne avvertono l’esigenza, masono in genere realizzate al di fuori di una rigorosa metodologia di individuazionee descrizione.D’altro canto questa guida è stata preceduta da un attento studio sui rapportitra l’Albania e l’Italia che la curatrice ha condotto prima di pensare a un censimentodelle fonti e che ha ulteriormente approfondito nella prospettiva giuridicoistituzionalequando ha avviato il progetto che qui si presenta. Ne consegue chel’individuazione dei fondi archivistici e degli istituti che li conservano risulta noncasuale ma frutto di una mirata ricerca delle istituzioni che avevano operato nelperiodo preso in esame e rivela – come si desume sia dall’introduzione storica che dalle specifiche descrizioni della documentazione evidenziata – una sicura padronanzadel tema affrontato1.Il censimento presenta i dati partendo dalla segnalazione degli istituti diconservazione, corredata di utili informazioni pratiche e da una breve nota sullastoria e le competenze. Nell’impianto si ispira alla Guida generale degliArchivi di Stato italiani2: sotto il profilo formale – gerarchia dei titoli, scelta deicorpi e dei caratteri differenziati secondo un criterio di significatività – per renderela struttura dei fondi nelle loro articolazioni interne e nei loro rapportigerarchici; sotto il profilo sostanziale, invece, non è stato possibile raggiungerepienamente l’obiettivo di ricondurre i fondi ai soggetti produttori nel rispetto diuna omogenea e coerente articolazione di livelli descrittivi, per l’estrema varietàdelle situazioni rilevate e per l’impossibilità di eseguire le opportune verifichenei depositi.Gli ambiti istituzionali cui è stata diretta l’indagine riguardano in primo luogole fonti prodotte dagli organi centrali dello Stato, civili e militari e, pertanto, unesame approfondito è stato condotto presso l’Archivio centrale dello Stato e gliArchivi storic

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  • PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO

    STRUMENTI CLXXIII

    LUnione fra lAlbania e lItalia

    Censimento delle fonti (1939-1945) conservate negli archivi pubblici e privati di Roma

    a cura di

    Silvia Trani

    MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALIDIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI

    2007

  • DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI

    Direttore generale: Maurizio Fallace

    2007 Ministero per i beni e le attivit culturaliDipartimento per i beni archivistici e librari

    Direzione generale per gli archiviISBN 987-88-7125-240-7

    Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa-Libreria dello StatoPiazza Verdi 10, 00198 Roma

    Finito di stampare nel mese di giugno 2007a cura della Edimond s.r.l.di Citt di Castello (PG)

  • S O M M A R I O

    Prefazione di Paola Carucci 9

    Presentazione e struttura generale del lavoro 13Sigle e abbreviazioni principali 18

    LUNIONE FRA LALBANIA E LITALIA: CENNI STORICO-ISTITUZIONALI 23

    La presenza italiana in Albania dal 1914 allaprile 1939

    LUnione italo-albanese (aprile 1939-settembre 1943) 38Organizzazione istituzionale, amministrativa e politica Organizzazione militare 51Organizzazione doganale-finanziaria e provvedimenti economici 62Provvedimenti relativi a lavori e opere pubbliche 66Provvedimenti di carattere generale 68Attivit della Chiesa cattolica 72Provvedimenti nei confronti degli ebrei 82

    Gli italiani in Albania dopo l8 settembre 1943 84

    LE FONTI 89

    Impostazione e modalit del censimento 91Criteri per la presentazione dei risultati del censimento 98

    ARCHIVIAccademia nazionale dei Lincei 103Anas-Ente nazionale per le strade 111Archivio centrale dello Stato 113Archivio storico capitolino 184Banca di Roma Spa 188Banca dItalia 191Banca nazionale del lavoro Spa 203Biblioteca nazionale centrale di Roma Vittorio Emanuele II 207

  • Birra Peroni Spa 211Camera dei deputati 214Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Roma 218Coluzzi (archivio personale) 221Comando generale dellArma dei carabinieri 223Compagnia di Ges 237Congregazione della missione 240Congregazione per le Chiese orientali 242Croce rossa italiana 245Discoteca di Stato 247Ente nazionale idrocarburi Spa 250Ericsson telecomunicazioni Spa 254Fondazione IRI 256Fondazione Istituto Gramsci 265Fondazione Ugo Spirito 268Galleria nazionale darte moderna 270Gruppo medaglie doro al valor militare dItalia 273Istituto della Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 275Istituto italiano per lAfrica e lOriente 280Istituto LUCE Spa 283Istituto nazionale delle assicurazioni Spa 287Istituto per la storia dellAzione cattolica e del movimento cattolico

    in Italia Paolo VI 290Istituto storico e di cultura dellArma del genio 292Istituto Luigi Sturzo 304Ministero degli affari esteri 307Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari 338Museo nazionale romano 342Museo storico dei bersaglieri 344Museo storico dei granatieri di Sardegna 346Museo storico della Guardia di finanza 350Museo storico della motorizzazione militare 355Museo storico dellArma di fanteria 357Museo storico delle poste e delle telecomunicazioni 360Ordinariato militare per lItalia 364Ordine francescano frati minori 366Piccole operaie dei Sacri Cuori 369Pontificia Accademia romana di archeologia 371Pontificio Collegio greco 373Pontificio Collegio urbano de propaganda fide 375Scuola nazionale di cinema 378Senato della Repubblica 383Societ geografica italiana 385

    6 LUnione fra lAlbania e lItalia

  • Stato maggiore dellAeronautica militare 392Stato maggiore della Marina militare 402Stato maggiore dellEsercito 450Ufficio italiano dei cambi 478Unione delle comunit ebraiche italiane 480Universit degli studi di Roma La Sapienza 483Altri enti e istituti censiti 488

    INDICI 499Elenco degli enti, istituti e fondi censiti 503Indice dei nomi 517Indice delle localit 577

    Sommario 7

  • PREFAZIONE

    Il censimento delle fonti per la storia dellUnione fra lAlbania e lItalia(1939-1945) costituisce un importante strumento di indagine sia nellambitoamministrativo-istituzionale, sia, pi in generale, nellambito della ricerca storica.Infatti, nonostante il continuo flusso di notizie diffuse negli ultimi anni dai mezzidi informazione e il forte impatto emotivo provocato dallarrivo di migliaia dialbanesi sulle nostre coste, lAlbania rimane per molti ancora un mondo scono-sciuto. Come sconosciuti rimangono i profondi e plurisecolari rapporti che leganoil paese delle aquile al nostro e che risalgono al periodo dellImpero romano dicui lAlbania fu una provincia.

    Ma scarsa anche la bibliografia inerente lordinamento attuato dal regimefascista per territori, quali lAlbania (Unione italo-albanese, 1939-1945) e laDalmazia (Governatorato della Dalmazia, 1941-1943), passati con diverse moda-lit sotto il controllo diretto di Roma durante la seconda guerra mondiale. Lastessa natura giuridica dellUnione italo-albanese e le caratteristiche delle sue isti-tuzioni costituiscono un fatto peculiare che merita ulteriori studi. Anche alcunescelte, quali ad esempio quelle effettuate nei confronti della comunit cattolicaalbanese o nella politica razziale, in parte contrastanti con quelle adottate neglistessi anni dal regime fascista in Italia, rappresentano rilevanti spunti di ricerca.

    Sotto il profilo archivistico, il censimento ma, per laccuratezza e i criteri concui stato realizzato, si pu considerare a pieno titolo una guida si proponecome uno strumento di ricerca tematico, una tipologia cio cui poco si fattoricorso in questi ultimi anni in cui gli archivisti hanno privilegiato le guide parti-colari (di singoli istituti che conservano documenti) e settoriali (fonti riconducibi-li a una tipologia specifica di istituzione conservati in differenti sedi nellambitodi un determinato territorio). Rassegne di fonti tematiche risultano pi spessopromosse dagli stessi ricercatori, che evidentemente ne avvertono lesigenza, masono in genere realizzate al di fuori di una rigorosa metodologia di individuazio-ne e descrizione.

    Daltro canto questa guida stata preceduta da un attento studio sui rapportitra lAlbania e lItalia che la curatrice ha condotto prima di pensare a un censi-mento delle fonti e che ha ulteriormente approfondito nella prospettiva giuridico-istituzionale quando ha avviato il progetto che qui si presenta. Ne consegue chelindividuazione dei fondi archivistici e degli istituti che li conservano risulta noncasuale ma frutto di una mirata ricerca delle istituzioni che avevano operato nelperiodo preso in esame e rivela come si desume sia dallintroduzione storica che

  • dalle specifiche descrizioni della documentazione evidenziata una sicura padro-nanza del tema affrontato1.

    Il censimento presenta i dati partendo dalla segnalazione degli istituti diconservazione, corredata di utili informazioni pratiche e da una breve nota sullastoria e le competenze. Nellimpianto si ispira alla Guida generale degliArchivi di Stato italiani2: sotto il profilo formale gerarchia dei titoli, scelta deicorpi e dei caratteri differenziati secondo un criterio di significativit per ren-dere la struttura dei fondi nelle loro articolazioni interne e nei loro rapportigerarchici; sotto il profilo sostanziale, invece, non stato possibile raggiungerepienamente lobiettivo di ricondurre i fondi ai soggetti produttori nel rispetto diuna omogenea e coerente articolazione di livelli descrittivi, per lestrema varietdelle situazioni rilevate e per limpossibilit di eseguire le opportune verifichenei depositi.

    Gli ambiti istituzionali cui stata diretta lindagine riguardano in primo luogole fonti prodotte dagli organi centrali dello Stato, civili e militari e, pertanto, unesame approfondito stato condotto presso lArchivio centrale dello Stato e gliArchivi storici separati: Camera e Senato, Ministero degli affari esteri, uffici stori-ci delle forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Arma dei carabinieri), istitu-ti di cultura e musei militari. Un secondo settore di ricerca rappresentato dallat-tivit creditizia, finanziaria ed economica: Banca dItalia e altri istituti di creditopresenti in Albania o che finanziarono societ che vi operavano. Di qui lattenzio-ne anche agli enti pubblici, in parte conservati presso lArchivio centrale delloStato, ove pure si trova la documentazione della Segreteria particolare del duce equella superstite del Partito nazionale fascista poi Partito fascista repubblicano,della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale e della Guardia nazionalerepubblicana. Un terzo settore di ricerca riguarda gli istituti scientifici e culturali.Vengono forniti dati, sia pur sintetici in considerazione dei limiti allaccesso, rela-tivi a istituti dipendenti o collegati alla Santa Sede, privilegiando quelli pi diret-tamente impegnati in Albania. Infine come si detto la ricerca comprendefonti non testuali.

    1 Il censimento, nato come tesi di diploma per la specializzazione in archivistica pressola Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dellUniversit degli studi La Sapienza diRoma (anno accademico 1996/1997, relatore prof.ssa Paola Carucci, correlatore prof.ssaMirella Mombelli Castracane), stato successivamente esteso e perfezionato per la pubblica-zione su mia proposta, avendone particolarmente apprezzato, nel corso dellelaborazione,limpostazione storica rigorosa e la metodologia di indagine e di rilevazione.

    2 MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI, UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVI-STICI, Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Roma, Ministero per i beni culturali eambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1981-1994, voll. 4.

    10 LUnione fra lAlbania e lItalia

  • Come sempre accade nelle guide settoriali e tematiche, anche quando la ricercasia ampia e approfondita, il curatore ha sempre la consapevolezza che fondi impor-tanti possono essere sfuggiti allindagine e che altri documenti possono trovarsinegli stessi fondi censiti, ove solo indirettamente ma non per questo con minoresignificativit si ricavano dati sul tema indagato. La guida tematica costituiscesempre uno strumento di ricerca che non si propone come esaustivo ma che miraad aiutare il ricercatore ad orientarsi nel complesso panorama delle fonti possibili.Pu, ed questo il caso, contribuire a suscitare nuovi interrogativi, anticipandocon una offerta ragionata delle fonti la domanda dei ricercatori.

    PAOLA CARUCCI

    Prefazione 11

  • PRESENTAZIONE E STRUTTURA GENERALE DEL LAVORO

    Con il presente lavoro vengono forniti i risultati di un primo censimentodelle fonti sulla storia dei rapporti tra lAlbania e lItalia durante il periododella loro unione istituzionale, conservate presso enti e istituti di Roma.

    La consistente mole di documentazione e la variegata situazione degliarchivi hanno determinato il suo carattere di strumento sommario, che ha comeobiettivi principali lindividuazione delle fonti documentarie attinenti al temadel censimento e la loro presentazione secondo criteri che ne agevolino lacces-so ai ricercatori.

    La scelta del tema La storia dei rapporti italo-albanesi ha origini anticherisalendo allanno 168 a.C. quando il territorio dellodierna Albania divenneuna provincia dellImpero romano fino al 395 d.C., anno che segn la sua sepa-razione da Roma e la sua attribuzione allImpero dOriente. Le relazioni tralAlbania e lItalia ripresero nel secolo XI per merito dellattivit commercialedi Amalfi e di Venezia e, in maniera pi incisiva, nel secolo XIII in seguito allenozze tra Manfredi, della Casa di Svevia presente in Sicilia, ed Elena, figlia diMichele II Angelo despota dEpiro, la quale ebbe in dote citt albanesi comeBrat, Durazzo e Valona; territori che successivamente passarono, insieme alRegno di Sicilia, a Carlo dAngi.

    Tramontata la signoria degli angioini, il legame dellAlbania con lItalia pro-segu grazie allintervento di Venezia, chiamata alla fine del secolo XIV da alcu-ni dinasti albanesi in difesa dei loro territori contro la minaccia dei turchi otto-mani provenienti dallAsia minore e vincitori dei serbi nella battaglia diCossovo del 1389. Ma lavanzata della Sublime Porta fin per prevalere inAlbania che, prima di soccombere, don la figura delleroe Giorgio Castriota,detto Scanderbeg, il quale tenne testa ai turchi dal 1443 al 1467 anche conlaiuto di Venezia, dei papi Pio II e Paolo II e del Regno di Napoli.

    La conquista turca di tutto il territorio albanese non recise per i rapportidi natura culturale e spirituale con il nostro paese. Essi, infatti, proseguirono adopera degli albanesi che, fuggiti dal dominatore ottomano, avevano fondatonumerose colonie nellItalia meridionale e in Sicilia.

    Dal secolo XIX lItalia riprese nuovamente un ruolo principale nella storiadellAlbania. Pensiamo, ad esempio, alla sua attivit diplomatica per lindipen-denza albanese, raggiunta solo nel 1912; alloccupazione militare dellAlbania

  • meridionale nel corso della prima guerra mondiale e al termine della qualeverr riconosciuto il possesso italiano dellisola albanese di Saseno; allinfluenzapolitica e alla penetrazione economica durante il periodo zoghista, che prepara-rono e resero naturale la proclamazione dellUnione tra i due paesi nellapri-le 1939.

    Linstaurazione del regime di Enver Hoxha, avvenuta dopo la secondaguerra mondiale, determin la fine dei rapporti tra i due paesi. I contatti tra ledue sponde dellAdriatico ripresero solo nel 1989 con la stipula di un primoaccordo di cooperazione economica e, soprattutto, a partire dal 1991 quando,con la fine del regime comunista e il passaggio alla democrazia parlamentarepluripartitica, esplose una grande domanda popolare di benessere; domandache ha coinvolto direttamente lItalia, da sempre considerata dagli albanesicome la prima porta verso lOccidente e nuovamente meta di grandi ondatemigratorie1.

    Ma nonostante questa storia caratterizzata, come abbiamo accennato, daintensi e plurisecolari rapporti, lAlbania resta un mondo a noi sconosciuto edenigmatico.

    Proprio la constatazione di questa zona oscura nella memoria storica delnostro paese ha determinato la nascita di un interesse verso il paese delle aqui-le2 soprattutto in relazione ad un periodo come quello che vide, dal 1939 al1943, la proclamazione della sua Unione con lItalia, e durante il quale, seppurper un brevissimo arco di tempo, i destini dei due paesi furono, anche conrisvolti drammatici, profondamente uniti.

    La scelta di tale periodo deriva dalla convinzione che un contributo peraffrontare, in maniera forse non innovativa ma certamente diversa, il fenome-no fascista possa venire proprio dallanalisi di quelle forme istituzionali e poli-tiche create dallItalia nei territori conquistati durante gli anni della secondaguerra mondiale, come appunto lUnione italo-albanese3. Infatti, lesame della

    1 Uno studio sintetico, ma completo, delle relazioni italo-albanesi dal periododellImpero romano fino ai nostri giorni quello di A. BIAGINI, Storia dellAlbania dalle origi-ni ai giorni nostri, Milano, Bompiani, 1998 (Storia Paperback).

    2 La forma albanese di Albania Shqipria (in dialetto tosco) o Shqipnia (in dialettoghego), cio paese delle aquile.

    3 Altro organo di particolare interesse rappresentato dal Governatorato dellaDalmazia, istituito nel 1941, allinterno del quale si permise la sopravvivenza del codice civileiugoslavo. Conseguenza di ci fu la presenza di alcune disposizioni del tutto innovativerispetto allordinamento giuridico allora in vigore in Italia, a cui, ricordiamo, erano statiannessi anche i territori del Governatorato della Dalmazia. Cfr. O. TALPO, Dalmazia. Unacronaca per la storia, Roma, Stato maggiore dellEsercito, Ufficio storico, 1985-1994, voll. 3.

    14 LUnione fra lAlbania e lItalia

  • stessa natura dellUnione e quello, per esempio, della politica adottata inAlbania sia nei confronti degli ebrei sia della Chiesa cattolica, in parte contra-stante con quella attuata in Italia, possono dare un significativo apporto aldibattito storiografico sul ventennio fascista.

    Lobiettivo principale del presente lavoro rappresentato, quindi, dal ten-tativo di fornire uno strumento utile, seppur sintetico, non solo agli studiosiinteressati in maniera particolare allesperienza dellUnione italo-albanese, maanche a quelli impegnati nella ricerca di nuovi elementi per linterpretazionedel fascismo italiano, ancora oggi origine di dibattiti e di divergenze4.

    Dopo aver individuato il tema del censimento, lUnione italo-albanese, ilprimo problema che ci si posti stato quello della delimitazione dellarco crono-logico delle fonti da ricercare. Se pochi dubbi si sono avuti circa il termine a quo,individuato nelloccupazione militare italiana del 7 aprile 19395, maggiori proble-mi ha posto la decisione del termine ad quem, attribuito, infine, allanno 1945. Talescelta nasce dalla convinzione, confermata dallanalisi delle stesse carte, che, seb-bene la fine dellUnione italo-albanese coincise con l8 settembre 1943, non vennecompletamente reciso, dopo tale data, il legame tra i due paesi e, soprattutto, tra iloro popoli6; legame che continu in maniera sostanziale fino al termine del secon-do conflitto mondiale che segn linstaurazione del regime di Hoxha.

    La struttura generale del lavoro Nella parte iniziale, rappresentata daLUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali, si cercato di fornireuna ricostruzione, sia pure sommaria, dei rapporti sviluppatisi tra lAlbania elItalia, con una particolare attenzione per il periodo oggetto della ricerca(Unione italo-albanese), ma estendendo lanalisi anche agli anni immediata-mente precedenti e successivi perch essi forniscono alcune chiavi per megliocomprendere levoluzione storica dei legami tra i due paesi, di cui lUnione fuappunto lapice.

    4 Cfr. al riguardo, R. DE FELICE, Le interpretazioni del fascismo, Roma-Bari, Laterza,2000 (Economica, 40).

    5 Consapevoli che il provvedimento che sancisce, giuridicamente, lUnione italo-albane-se rappresentato dalla l. 16 apr. 1939, n. 580 (legge di accettazione della corona dAlbaniada parte di Vittorio Emanuele III), siamo altres convinti che proprio loccupazione militaresegn, di fatto, quella trasformazione nei rapporti tra i due paesi poi formalizzata con lalegge suddetta.

    6 Ci riferiamo, in particolar modo, al comune intento di resistere allaggressione tedesca.Cfr. MINISTERO DELLA DIFESA, COMMISSIONE PER LO STUDIO DELLA RESISTENZA DEI MILITARIITALIANI ALLESTERO DOPO L8 SETTEMBRE 1943, La resistenza dei militari italiani allestero.LAlbania, a cura di M. COLTRINARI, [Roma], Rivista militare, 1999, pp. 191 e seguenti.

    Presentazione e struttura generale del lavoro 15

  • Duplice la finalit di tale introduzione storico-istituzionale. La prima evidentemente quella di supportare la fase operativa del censimento; laseconda quella di facilitare i ricercatori nellapproccio e nella lettura dellefonti individuate.

    Successivamente vengono analizzate la metodologia seguita per lindivi-duazione degli enti e degli istituti conservatori e i criteri per la presentazionedei risultati del censimento (Le fonti); presentazione riportata nella parte dellavoro dedicata agli Archivi. Per quanto concerne questultimo punto, modellodi riferimento principale stato quello della Guida generale degli Archivi diStato italiani confrontato con altre tipologie di guide, soprattutto tematiche, ein parte modificato a causa della variegata realt archivistica che ci si trovatidi fronte. Infatti, oltre ad archivi ordinati secondo il principio della provenien-za e dotati di esaurienti strumenti di corredo, frequenti sono stati i casi diarchivi ordinati per materia e quelli di complessi documentali in completodisordine.

    Decisa la struttura per la presentazione delle fonti documentarie pertinential tema del censimento, sono emersi due problemi.

    Il primo atteneva alla scelta del nome dellistituto conservatore: quale inte-stazione adottare per le singole voci nel caso in cui i documenti risultavanoessere conservati presso un ufficio minore o un settore specifico allinterno diun organismo di maggiori dimensioni?

    Sempre tenendo presente lobiettivo principale del lavoro, che appuntoquello di facilitare laccesso agli utenti (storici e non storici), si deciso di sce-gliere quelle intestazioni che potevano essere utilizzate come pi immediatachiave di ricerca da parte dellutente, facendo tutti gli appositi collegamentinellElenco degli enti, istituti e fondi censiti.

    Il secondo riguardava il criterio da adottare per lordine di presentazione ditali enti e istituti. La difficolt di classificare con precisione e unicit gli istitutiha fatto optare per una scelta alfabetica che sicuramente rappresenta un livellodimpostazione meno elaborato ma che favorisce, proprio per la sua praticit,luso del lavoro.

    Dopo le fonti documentarie attinenti al tema della ricerca sono stati ripor-tati alcuni dati relativi ad altri istituti il cui censimento ha dato esito negativo oche non stato possibile esaminare perch chiusi al pubblico. Questo sia perdare un quadro completo della ricerca sia per giustificare lassenza di alcunienti nella parte dedicata alle fonti.

    Completano il lavoro la tavola delle Sigle e abbreviazioni principali e gliIndici dei nomi e delle localit.

    16 LUnione fra lAlbania e lItalia

  • Ringraziamenti

    Desidero esprimere un vivo ringraziamento a quanti hanno in vario modo aiu-tato e facilitato il lavoro. In particolare la mia riconoscenza va alla professoressa Paola Carucci che mi hatrasmesso la passione per il lavoro di archivista; alla dottoressa Lucia FauciMoro per lattenzione e laffetto con cui mi ha seguito; al generale Nicola DellaVolpe per il supporto scientifico sulle questioni attinenti allorganizzazionemilitare dellUnione italo-albanese.

    Presentazione e struttura generale del lavoro 17

  • SIGLE E ABBREVIAZIONI PRINCIPALI

    ACAI Azienda carboni italianiACS Archivio centrale dello StatoAGIP Azienda generale italiana petroliAIPA Azienda italiana petroli AlbaniaAMMI Azienda minerali metallici italianiAMSAC Archivio storico Museo storico dellArma dei carabinieriANAI Associazione nazionale archivistica italianaANAS Azienda nazionale autonoma delle strade stataliAOI Africa orientale italianaart., artt. articolo, -iAS Africa settentrionaleASA Azienda strade AlbaniaASDMAE Archivio storico diplomatico del Ministero degli affari esteriAUSMM Archivio storico Ufficio storico della Marina militareAUSSME Archivio storico Ufficio storico dello Stato maggiore del-

    lEsercitoBIBL. bibliografiaBNC Biblioteca nazionale centraleBNL Banca nazionale del lavoroC. CompanyCA corpo darmataCC comitato centraleCCRR Carabinieri realiCCTT cacciatorpedinieric.d. cosiddettaCLN comitati di liberazione nazionalecpl. copialettere CRI Croce rossa italianaCSC Centro sperimentale di cinematografiaCSD Commissione suprema di difesaCURTISA Costruzioni meccaniche elettrodomestiched.c.p.s. decreto del capo provvisorio dello StatoDELASEM Delegazione assistenza emigrati ebreiDICAT difesa contraerea territorialed.lg.p. decreto legislativo presidenziale (dalla proclamazione dei

    risultati del referendum istituzionale alla nomina del capoprovvisorio dello Stato)

    d.lgt. decreto luogotenenziale

  • d.lgt.A. decreto del luogotenente generale del re in Albania (1939-1943)

    d.l.lgt. decreto legge luogotenenziale (durante la prima guerramondiale)

    EF era fascistaEIAA Ente industrie attivit agrarieELNA Esercito di liberazione nazionale albaneseENCOS Ente nazionale costruzioni ospedaliere e scolasticheENGA Ente nazionale giovent albaneseENI Ente nazionale idrocarburiERLAAS Ente regionale per la lotta antinofelica in SardegnaETA Ente turistico AlbaniaEUR Esposizione universale di RomaFATME Fabbrica apparati telefonici e materiali elettriciFEA Funzioni elettroniche dellarchivioFERRALBA Ferro Albania SaFFAA forze armateFIAT Fabbrica italiana automobili TorinoFINTECNA Finanziaria per i settori industriale e dei servizi SpaGIL Giovent italiana del littorioGU grandi unitIMI Istituto mobiliare italianoINA Istituto nazionale delle assicurazioniINCE Istituto nazionale per i cambi con lesteroINCIS Istituto nazionale per le case degli impiegati dello StatoINCOM Industria cortometraggi MilanoIRI Istituto per la ricostruzione industrialeITALBA Imprese di trasformazione agraria e lavori di bonifica albaneseLUCE LUnione cinematografica educativaMAE Ministero degli affari esteriMARIALBANIA Durazzo Comando militare marittimo in Albania (Durazzo)MARICOTRAF Comando difesa trafficoMARIEGEO Comando militare marittimo isole italiane dellEgeoMARIGENIMIL Teodo Sezione staccata del Genio militare per la Marina di TeodoMARINA Porto Edda Comando marina di Porto EddaMARINA Roma Ministero della marina (Gabinetto)MARINA Sebenico Comando settore militare marittimo di SebenicoMARINA Taranto Comando in capo del Dipartimento militare marittimo

    dello Ionio e Basso AdriaticoMARINA Valona Comando marina di ValonaMARINA Venezia Comando militare autonomo dellAlto Adriatico e della

    Piazza militare marittima, poi Comando in capo delDipartimento militare marittimo dellAlto Adriatico e della

    Sigle e abbreviazioni principali 19

  • Piazza marittima di VeneziaMARISTAT Ufficio di Stato maggiore della Marina, poi Stato maggiore

    della Marina MARISUDEST Comando gruppo navale italiano Egeo settentrionaleMARITRAFALBA Comando superiore traffico AlbaniaMAS motoscafi antisommergibiliMILMART Milizia artiglieria marittimaMM Marina militareMVSN Milizia volontaria per la sicurezza nazionaleOFM Ordo fratrum minorumOMI Missionari oblati di Maria Immacolata (Congregatio missio-

    nariorum oblatorum BMV Immaculatae)OMT Oltremare TiranaPCI Partito comunista italianoPCM Presidenza del Consiglio dei ministriPFA Partito fascista albanese, poi Partito nazionale fascista alba-

    nesePNF Partito nazionale fascistaPS pubblica sicurezzaPT poste e telecomunicazioniR. reale, regia e regioR.P. Rpublique populaireRR riservatissimoRSI Repubblica sociale italianaRTSO rifornimento traffico e spedizione oltremare Sa Societ anonimaSCSM Sottocapo di Stato maggiore dellEsercitoSEI Societ Ericsson italianaSET Societ esercizi telefoniciSETEMER Societ elettro telefonica meridionaleSI Societas IesuSICELP Societ italiana costruzioni e lavori pubbliciSIMSA Societ italiana miniere di SelenizzaSIS Servizio informazioni segreteSJ Societas JesusSM Stato maggioreSME Stato maggiore dellEsercitoSMRE Stato maggiore del Regio EsercitoSOGENE Societ generale immobiliareSOGILA Societ generale immobiliare di lavori di pubblic utilit ed

    agricola dAlbania Spa Societ per azioniSSAA Sottosegretario di Stato per gli affari albanesi

    20 LUnione fra lAlbania e lItalia

  • STAMAGE Stato maggiore generaleSUPERMARINA Alto Comando della MarinaSVEA Societ per lo sviluppo economico dellAlbania, poi SVEA-

    Societ finanziamenti esteriUFA Universum film aktiengesellschaftUNESCO United Nations educational, scientific and cultural organi-

    zation UNIONCAMERE Unione italiana delle camere di commercio, industria, arti-

    gianato e agricoltura

    Sigle e abbreviazioni principali 21

  • LUNIONE FRA LALBANIA E LITALIA

    CENNI STORICO-ISTITUZIONALI

    LA PRESENZA ITALIANA IN ALBANIA DAL 1914 ALLAPRILE 1939

    Nel 1914, dopo il fallimento del Principato di Guglielmo di Wied1, lAlba-nia era caduta in un grave stato di confusione e anarchia determinato dal con-flitto fra i diversi centri di potere presenti nel paese e legato strettamente allacrisi dellequilibrio europeo che sfoci nel primo conflitto mondiale. La fugadel principe tedesco e del suo governo favor, infatti, laggravarsi di un quadropolitico interno estremamente complesso, costituito da un Governo di Albania,con sede a Durazzo, presieduto da Essad Toptani, bey di Tirana, e sostenutodai serbi; da un governo locale a Scutari, amministrato dai notabili cattolici emussulmani; da una commissione municipale a Valona. Inoltre, si accentuaronosia le tradizionali forme di autogoverno quali, per esempio, quella di Bib Doda(principe dei mirditi) e quella dei malissori, sia linfluenza della GreciasullAlbania meridionale tramite lazione del cosiddetto Governo dellEpiroautonomo, retto da nazionalisti greci.

    Tale situazione accrebbe le preoccupazioni del Governo italiano, soprattut-to a causa delle mire espansionistiche della Grecia che, come abbiamo accenna-to, controllava, per mezzo di nazionalisti epiroti, buona parte dellAlbaniameridionale minacciando la libert di Valona.

    Cos, il 26 ottobre 1914, dopo unaccurata preparazione diplomatica pressole nazioni belligeranti e presso Atene, lItalia invi a Valona una missione sani-taria guidata dalla nostra Marina militare, con lo scopo ufficiale di apportareaiuti umanitari alla popolazione di Valona decimata da una grave epidemia.Pochi giorni dopo lItalia decise di occupare lisola di Saseno2 e sottopose

    1 La Conferenza degli ambasciatori, tenutasi a Londra dal 17 dicembre 1912 al 15 luglio1914 per porre fine alle guerre balcaniche, aveva deciso la costituzione dellAlbania in princi-pato autonomo ereditario e sovrano, sottoposto alla protezione delle potenze partecipanti -Austria-Ungheria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Russia che, nel 1913, insedia-rono, al vertice dello Stato albanese, il principe tedesco Guglielmo di Wied. Sullesperienzadel Principato, cfr. I. SULLIOTTI, In Albania sei mesi di regno. Da Guglielmo di Wied ad EssadPasci. Da Durazzo a Valona, Milano, Treves, 1914; F. SALLEO, Albania: un regno per sei mesi,Palermo, Enzo Sellerio editore, 2000.

    2 In base al protocollo di Tirana dellagosto 1920, mai pubblicato dalle due parti(Albania e Italia), n presentato alla Societ delle nazioni per la registrazione prescrittaallart. 18 del protocollo stesso, lisola di Saseno cessava di far parte del territorio albanese e

  • Valona ad unamministrazione militare fino allagosto 1920, quando, in base alprotocollo di Tirana3, le truppe italiane dovettero abbandonare lAlbania4.

    Tuttavia, la disastrosa situazione economica albanese, aggravata a causa della

    24 LUnione fra lAlbania e lItalia

    acquistava, fino alla sua restituzione allAlbania nel 1947, una non ben definita posizione giu-ridica di possesso italiano. Per notizie generali sullisola, cfr. L. VITETTI, Negoziati albanesi, inPolitica, III (1920), 7, pp. 92-100; A. GIANNINI, La questione albanese, Roma, ARE, 1925,pp. 57-58 (Studi e documenti diplomatici); A. BALDACCI, LAlbania, Roma, Istituto perlEuropa orientale, 1929, pp. 423-428 (Pubblicazioni dellIstituto per lEuropa orientale, s.II, Politica, storia e economia, XVII); ID., Notizie intorno ad alcune citt dellAlbania setten-trionale e centrale, in Studi speciali albanesi, III, Roma, Stabilimento tipografico F. Damasco,1937, pp. 82-83 (Serie scientifica); ID., Escursione botanica allo scoglio di Saseno, in Studi spe-ciali albanesicit., pp. 444-448. Sulla natura giuridica di Saseno allinterno dellordinamentoitaliano, cfr. E. CUCINOTTA, Istituzioni di diritto coloniale italiano, a cura dellISTITUTO COLO-NIALE FASCISTA, Roma, Soc. anonima tipografica Castaldi, 1930, pp. 103-104; A. CICCHITTI,Saseno nella legislazione italiana, in Atti del terzo congresso di studi coloniali, Firenze-Roma,12-17 aprile 1937/XV, a cura del CENTRO DI STUDI COLONIALI-ISTITUTO COLONIALE FASCISTA,III, II Sezione giuridica, Firenze, Sansoni, 1937, pp. 316-325; U. BORSI, Corso di diritto colonia-le, Padova, Cedam, 1937, p. 5; A. GIANNINI, LAlbania dallindipendenza allUnione conlItalia (1913-1939), Varese, Istituto per gli studi di politica internazionale, 1940, pp. 96-100;G. MONDAINI, La legislazione coloniale italiana nel suo sviluppo storico e nel suo stato attuale(1881-1940), II, Milano-Varese, ISPI, 1941, pp. 901-911 (Manuale di politica internazionale,30); P. PASTORELLI, LAlbania nella politica estera italiana (1914-1920), Napoli, Jovene, 1970,pp. 365-493. Cfr., inoltre, ARCHIVIO STORICO UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE [dorain poi AUSMM], Archivio di base, 1914, bb. 315, 320 e 357; AUSMM, Archivio di base, 1915, b.448; ARCHIVIO STORICO DIPLOMATICO DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI [dora in poiASDMAE], Serie affari politici, 1919-1930, Albania, bb. 714 e 715; ARCHIVIO CENTRALE DELLOSTATO [dora in poi ACS], Ministero dellinterno, Direzione generale della pubblica sicurezza,Divisione affari generali e riservati, 1921, Categoria A 5, Estero, Albania, b. 10; ACS, Atti delConsiglio dei ministri, Ministero della marina, 1925, b. 110; ARCHIVIO STORICO MUSEO STORI-CO DELLARMA DEI CARABINIERI [dora in poi AMSAC], bb. 343 e 535.

    3 Sul protocollo di Tirana, cfr. A. GIANNINI, La questione albanesecit., pp. 57-58; L.SEGATO, LEsercito italiano oltre i confini (1915-1920), Milano, F. Vallardi, 1936, pp. 251-257;A. GIANNINI, LAlbania dallindipendenzacit., pp. 96-100; P. PASTORELLI, LAlbania nellapoliticacit., pp. 365-403; M. MONTANARI, Le truppe italiane in Albania (1914-1920 e 1939),Roma, Stato maggiore dellEsercito, Ufficio storico, 1978, pp. 216-230 e 380-381; B.CANIGLIA, Italia ed Albania: ottobre 1914-agosto 1920. Studio storico, politico, economico,Roma, Tip. F.lli Brocato, [1925], pp. 106 e seguenti. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici,1919-1930, Albania, bb. 690, 691 e 714; AMSAC, bb. 343 e 535.

    4 Sullazione italiana in Albania negli anni 1914-1920, cfr. REGIO ESERCITO ITALIANO,COMANDO SUPREMO, SEGRETARIATO GENERALE PER GLI AFFARI CIVILI, La gestione dei servizicivili, fasc. II, s.l., s.e., 1917; G. P. CERETTI, LAlbania in grigio verde: appunti di un viaggioda Valona a Salonicco attraverso lAlbania meridionale e la Macedonia, estate 1917, Firenze,R. Bemporad & C., 1918; REGIO ESERCITO ITALIANO, XVI CORPO DARMATA, Bandi emanatinei territori occupati dAlbania, s.l., s.e., 13 mar. 1918; COMANDO TRUPPE OCCUPAZIONEALBANIA, SEGRETARIATO PER GLI AFFARI CIVILI DALBANIA, La gestione dei servizi civili.

  • prima guerra mondiale5, contribu alla ripresa dei rapporti tra lItalia e lAlbania.In realt il piccolo Stato balcanico aveva tentato di ottenere un sostegno finan-ziario dalla Societ delle nazioni, nella quale era stato ammesso a partire dal-lottobre 1920. Le risposte dellorganismo ginevrino si rivelarono, per, assaideludenti, riducendosi solo a un finanziamento di 50.000 franchi oro per lac-quisto di grano e allinvio di un consigliere finanziario, lolandese Hunger, ilquale sugger la creazione di una banca di emissione e ladozione di una politi-ca di drastiche economie6.

    Conseguenza diretta della delusione provocata dal comportamento dellaSociet delle nazioni fu la febbrile ricerca, da parte del Governo di Tirana, diun aiuto costante e sostanziale da parte di potenze straniere. Ci port a unriavvicinamento fra il nostro paese e lAlbania, che si concretizz, nel gennaio

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    Relazioni e documenti fino al giugno 1918, [Valona], R. Officina tipografica italiana,[1920]; C. MANETTI, Colonie agricole militari nellAlbania meridionale, Firenze, Istitutoagricolo coloniale italiano, 1919; REGIO ESERCITO ITALIANO, COMANDO SUPREMO,SEGRETARIATO PER GLI AFFARI CIVILI DALBANIA, Relazione sulla gestione dei servizi civili,Valona, R. Officina tipografica italiana, 1920; G. A. COLONNA DI CESAR, LItalianellAlbania meridionale (1917-1918), Foligno, Campitelli, 1922; G. FERRERO, Lopera deisoldati italiani in Albania durante la guerra, Napoli, Ricciardi, 1923; E. BERTOTTI, La nostraspedizione in Albania (1915-1916), Milano, Unitas, 1926; G. CORNI, Riflessi e visioni dellagrande guerra in Albania. Diario di un ufficiale, Milano, Alpes, 1928; P. BONDIOLI, Albaniaquinta sponda dItalia, Milano, Cetini, 1939, pp. 91 sgg.; M. MONTANARI, Le truppe italianein Albaniacit., pp. 36 sgg.; S. LOI, Lazione dellEsercito a favore delle popolazioni civili inAlbania durante la prima guerra mondiale, in Memorie storiche militari, s. II, (1981), pp.85 sgg.; LEsercito italiano nella grande guerra (1915-1918), VII/3, Le operazioni fuori delterritorio nazionale. Albania, Macedonia, Medio Oriente. Narrazione, Roma, Stato maggioredellEsercito, Ufficio storico, 1983, pp. 79 e seguenti.

    5 Sulla situazione economico-finanziaria dellAlbania negli anni immediatamente successivial primo conflitto mondiale, cfr. CAMERA DI COMMERCIO ITALO-ORIENTALE DI BARI, LAlbaniaeconomica, Bari, SET, 1927, pp. 5-8 e 19-29; A. BALDACCI, LAlbaniacit., pp. 312-357; G.SIMINI, Albania, Roma, Campitelli, 1932, pp. 77-85; B. FANELLI, Lordinamento economicodellAlbania, in Vita italiana, XXII (1934), 146, pp. 3-4; L. NAI, La legge sulla Banca agricolaed il credito rurale in Albania, Parigi, Les presses modernes, 1938, pp. 11-15; A. AMENDOLA,Assimilazione economica dellAlbania, prefazione di A. LA ROCCA, Napoli, Porti dItalia,1939, pp. 19-30 (Collana di monografie economiche e statistiche); P. F. NISTRI, Aspetti tecnicied economici della coltivazione del riso in Albania, estratto da Bonifica e colonizzazione, IV(1940), 10, pp. 3-21.

    6 A. MOUSSET, LAlbanie devant lEurope (1912-1929), Paris, Librairie Delegrave,1930, p. 48; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albania nelle testimonian-ze del Luogotenente generale del re Francesco Jacomoni di San Savino, Bologna, Cappelli,1965, pp. 11-12 (Collana di memorie, diari e documenti, XXXIX); A. ROSELLI, Italia eAlbania. Relazioni finanziarie nel ventennio fascista, Bologna, il Mulino, 1986, pp. 48-52(Collana di storia contemporanea). Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930,Albania, b. 715.

  • 1924, in un trattato di commercio e di navigazione7 e, nel 1925, nella creazio-ne di due istituti per la riorganizzazione del credito e delleconomia albanesi.

    LAlbania era, infatti, priva di una moderna organizzazione bancaria e di unrazionale sistema monetario: condizioni indispensabili per favorire linvesti-mento di capitali stranieri e per lavvio di un programma di opere pubbliche.

    Nel giugno 1922 il Governo di Tirana aveva richiesto alla Societ delle nazioniuna ulteriore consulenza per lelaborazione di un piano che incrementasse lafflus-so di capitali stranieri. Ottenne, cos, linvio di un consulente finanziario, AlbertCalms, il quale, al termine della sua missione, present una relazione ove emerge-va, come punto centrale, la necessit di creare una banca albanese di emissionenazionale8.

    Solo il Belgio, lItalia e la Svizzera risposero concretamente alla richiesta delComitato finanziario della Societ delle nazioni di partecipare alla formazionedel capitale necessario per la creazione del nuovo istituto di credito.

    E proprio al gruppo finanziario italiano, guidato da Mario Alberti, allepo-ca direttore centrale del Credito italiano, fu affidato il coordinamento di tuttaloperazione che si concluse con la firma, nel marzo 1925, di una convenzionecon il Governo albanese9 e, nel luglio successivo, con la promulgazione dellalegge sullordinamento monetario albanese10.

    Nel settembre dello stesso anno si costitu, a Roma, la Banca nazionaledAlbania, societ anonima con privilegio di emissione, il cui capitale era dete-nuto, per il 26%, da un gruppo di banche italiane quali il Credito italiano, laBanca commerciale italiana, il Banco di Roma, la Banca nazionale di credito e

    26 LUnione fra lAlbania e lItalia

    7 Il trattato sanc, tra i due paesi, la piena libert di commercio, lesenzione dai dirittidi transito per le merci e lobbligo di non accordare monopoli commerciali a terzi. Cfr.CAMERA DI COMMERCIO ITALO-ORIENTALE DI BARI, LAlbania economicacit., pp. 132-149;MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Trattati e convenzioni fra il Regno dItalia e gli altri stati,XXXI, Roma, Ministero degli affari esteri, 1928, passim; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit.,pp. 50-51.

    8 Il Calms, inoltre, sottoline lopportunit delle seguenti iniziative: costruzione di stra-de, sviluppo dellagricoltura, opere di bonifica e censimento delle possibilit minerarie. Cfr.A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., pp. 41-46 e 226-231. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari poli-tici, 1919-1930, Albania, b. 711.

    9 La convenzione venne ratificata con d.l. 15 mar. 1925 e pubblicata sulla gazzetta ufficialealbanese del 18 apr. 1925, n. 15. Cfr. G. BORGATTA, Moneta e credito in Albania, in UNIVERSITCOMMERCIALE LUIGI BOCCONI [DI] MILANO, ISTITUTO DI ECONOMIA E DI POLITICA ECONOMI-CA E FINANZIARIA Principii di economia albanese, a cura di G. DEMARIA, Padova, Cedam, 1941,pp. 193-194; P. PASTORELLI, Italia e Albania, 1924-1927: origini diplomatiche del trattato diTirana del 22 novembre 1927, Firenze, s.e., 1967, pp. 91-142 (Biblioteca della Rivista di studipolitici internazionali in Firenze, s. II, XIII); A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., pp. 233-237.

    10 Pubblicata sulla gazzetta ufficiale albanese del 1 lug. 1925, n. 36. Cfr. A. ROSELLI,Italia e Albaniacit., pp. 70-71.

  • altri istituti minori11. Linfluenza e il controllo dellItalia sul nuovo istituto diemissione albanese vennero rafforzati anche dalla composizione del Consigliodamministrazione, formato in prevalenza da personalit della finanza italiana12.

    Contemporaneamente allistituzione della Banca nazionale dAlbania,venne creata, mediante un prestito dello Stato italiano, la Societ per lo svilup-po economico dellAlbania (SVEA) con lobiettivo di sostenere il Governo diTirana nellopera di miglioramento delle condizioni finanziarie albanesi. Dopoun periodo di studio circa i provvedimenti pi urgenti da adottare, la SVEAprogett ed esegu, a partire dal 1927, importanti realizzazioni nel campo delleopere pubbliche con la partecipazione soprattutto di enti e aziende italiane13.

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    11 Parteciparono al capitale, oltre al gruppo finanziario italiano, un gruppo iugoslavo(con il 10% del capitale), un gruppo svizzero-belga (con il 15% del capitale), privati albanesie italiani (con il 49% del capitale). Cfr. A. GULINELLI, LAlbania ed il suo riordinamentomonetario, estratto da Giornale degli economisti e rivista di statistica, XVIII (1927), set.,pp. 6-24; G. BORGATTA, Leconomia albanese, in Albania, a cura dellISTITUTO DI STUDIADRIATICI DI VENEZIA, I, Venezia, Officine grafiche Ferrari, 1939, pp. 212-218; ID., Moneta ecreditocit., pp. 194-195; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., p. 66.

    12 Il primo Consiglio damministrazione vide, infatti, la presenza di Mario Alberti (presi-dente), Giuseppe Bianchini, Pietro Fenoglio e Ugo Viali (consiglieri), Amedeo Gambino (con-sigliere segretario), Vincenzo Azzolini e Franco Marmont (sindaci effettivi), Massimo Aureli eGiuseppe Marino (sindaci supplenti). Ricordiamo, inoltre, che lart. 10 della convenzione delmarzo 1925 riconosceva al Governo albanese il diritto di nominare un solo consigliere. Cfr. F.SPINEDI, Noi, loro e il mondo. Resa dei conti (La Banca nazionale dAlbania nel mercato finan-ziario mondiale), in Rassegna monetaria, XXXIII (1936), 7-8, pp. 34-43; Annuario dellebanche e banchieri dItalia, (1937-1938), pp. 785 e 1025-1026; G. DEMARIA, Il problema dellapolitica economica albanese e lo sviluppo del reddito nazionale, in UNIVERSIT COMMERCIALELUIGI BOCCONI [DI] MILANO, ISTITUTO DI ECONOMIA E DI POLITICA ECONOMICA E FINANZIA-RIA, Principii di economia albanesecit., pp. 5-26; R. MARTINO, La Banca nazionale dAlbania,in LItalia doltremare, VII (1942), 15-16, pp. 175-176; N. LA MARCA, Italia e Balcani fra ledue guerre. Saggio di una ricerca sui tentativi italiani di espansione economica nel Sud-Est euro-peo fra le due guerre, Roma, Nuova cultura, 1979, pp. 20-21; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit.,pp. 68 e 122-123; Italie et Albanie (1922-1945), s.n.t., passim. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affaripolitici, 1919-1930, Albania, bb. 726, 734, 749 e 778.

    13 Alla guida della SVEA venne posto Amedeo Gambino che era anche, come abbia-mo gi accennato, membro del Consiglio damministrazione della Banca nazionaledAlbania. Inoltre, il Banco di Roma partecip al capitale della Societ. Lattivit di que-stultima, con d.l. 19 set. 1935, n. 1699, fu estesa, grazie allappoggio economico italiano,anche fuori dellAlbania. Come conseguenza di ci la Societ modific la sua denominazio-ne in SVEA-Societ finanziamenti esteri. Sullattivit della SVEA, cfr. F. TAJANI, LavveniredellAlbania, Milano, Ulrico Hoepli, 1932, pp. 123-144; SVEA, Un decennio di vita dellaSVEA. Relazione presentata allAssemblea generale degli azionisti il 15 maggio 1936-XIV,Roma, Libreria di Stato, 1936; G. BORGATTA, Leconomia albanesecit, pp. 227-228; I.MONTANELLI, Albania una e mille, Milano, G. B. Paravia & C., 1939, pp. 93 e 135;Annuario del Regno dAlbania, (1940), pp. 67-68; A. GAMBINO, Le relazioni economiche

  • In cambio del sostegno finanziario Mussolini inizi, fin dal 1925, a richie-dere allallora presidente della Repubblica albanese, Ahmet Zogolli14, conces-sioni di zone petrolifere e agricole; settori su cui, fin dal primo decennio delNovecento, si era particolarmente concentrata lattenzione dellItalia.

    Infatti, nel 1913 una missione scientifica organizzata dalla Societ italianaper il progresso delle scienze, con il concorso del Ministero della guerra e guida-ta dai geologi Giorgio Dal Piaz e Antonio De Toni, aveva segnalato la presenzadi sorgenti di olii minerali e di sabbia bituminosa nella valle del Devoli15 e,durante la prima guerra mondiale, gli uffici tecnici della Marina militare italianaavevano scoperto dei giacimenti di bitume a Selenizza, dati, nel 1922, in conces-sione dal Governo albanese alla Societ italiana miniere di Selenizza (SIMSA)16.

    28 LUnione fra lAlbania e lItalia

    tra lItalia e lAlbania, in Rivista internazionale di scienze sociali, XLVIII (1940), 3, pp.408-423; F. TAJANI, Le comunicazioni albanesi, in UNIVERSIT COMMERCIALE LUIGIBOCCONI [DI] MILANO, ISTITUTO DI ECONOMIA E DI POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA,Principii di economia albanesecit., pp. 149-155; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., pp.73-76, 97 e 209-210; Italie et Albaniecit., passim. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affaripolitici, 1919-1930, Albania, bb. 726, 727, 734, 735, 749, 777 e 778; ASDMAE, Serie affaripolitici, 1931-1945, Albania, bb. 4, 15 e 27.

    14 Ahmet Zogolli apparteneva alla trib dei Zogoglu, signori della regione albanese delMati. Cresciuto a Costantinopoli, dove era stato tenuto come ostaggio in seguito a unarivolta del padre contro il sultano, divenne ufficiale dellEsercito ottomano e, poi, di quelloaustro-ungarico. Nel 1921 venne nominato ministro degli Interni del nuovo Governo alba-nese, costituitosi nel dicembre 1921 dopo un colpo di stato. Nel giugno 1924 dovetteabbandonare il territorio albanese e riparare in Iugoslavia a causa dei nazionalisti albanesiguidati dal vescovo ortodosso Fan Noli. Nel dicembre dello stesso anno, grazie allaiutomilitare di Belgrado, rientr in Albania e, dopo aver rovesciato il regime di Noli, venneeletto, nel gennaio 1925, presidente della Repubblica albanese. Nel 1928 il regime repub-blicano fu sostituito da quello monarchico e Ahmet Zogolli si autoelev al trono con iltitolo di Zog I, re degli albanesi. Sulla figura di Ahmet Zogolli, cfr. G. TRAGLIA, LAlbaniadi re Zog, Roma, Edizioni Tiber, 1930; J. SWIRE, King Zogs Albania, London, Robert Hale,1937; C. LIBARDI, Come si fatto re dAlbania Ahmet Zogu, Trento, Artigianelli, 1940; P.QUARONI, Ritratto di re Zogu, in Corriere della sera, 20 mar. 1954; ID., Valigia diplomati-ca, Milano, Garzanti, 1956, pp. 85-112; A. LESSONA, Memorie, Firenze, Sansoni, 1958, pp.82-96; Histoire de lAlbanie des origines nos jours, sous la direction de S. POLLO et A.PUTO, avec la collaboration de K. FRASHRI et S. ANAMALI, prface de M. BAUMONT,Roanne, Horvath, 1974, pp. 233-249.

    15 G. DAL PIAZ-A. DE TONI, Relazione della commissione per lo studio dellAlbania, inAtti della Societ italiana per il progresso delle scienze, I, Roma, Tipografia nazionale di G.Bertero e C., 1915; G. DAL PIAZ, Come venne segnalata la presenza di giacimenti petroliferinella valle del Devoli (Albania) e come si arriv allattuale sviluppo industriale, in Bollettinodella Societ geologica italiana, LIX (1940), LVIII/2-3, pp. 452-455.

    16 Durante gli anni Venti nel campo delle risorse minerarie furono attive, insieme adaziende italiane, anche societ americane, francesi ed inglesi. Cfr. E. SCARIN, Le risorse econo-miche delle terre italiane doltremare: Albania, estratto da Rivista di Commissariato e dei ser-vizi amministrativi militari, VII (1940), 1, pp. 20 e seguenti.

  • Successivamente la SIMSA ottenne da Tirana altre concessioni ad Alssio, aPenkova e nella zona della Suscizza17.

    Intanto, il 23 gennaio 1923, entrava in vigore la nuova legge mineraria alba-nese che regolament il settore delle concessioni minerarie. Artefice di talelegge fu lingegnere italiano Giovanni Ineichen, nominato, nel 1926, capo dellaDirezione albanese delle miniere18.

    In breve tempo, lItalia esercit una sorta di monopolio nel campo delle con-cessioni petrolifere albanesi: infatti, il 12 marzo e il 15 luglio 1925 vennero firma-te, tra il Governo di Tirana e le Ferrovie dello Stato italiano, due convenzioni inbase alle quali le nostre Ferrovie ottennero il permesso per lo sfruttamento di164.000 ettari di terreno nella valle del Devoli. Per condurre tali ricerche, ilMinistero delle comunicazioni italiano costitu, presso lAmministrazione autono-ma delle ferrovie dello Stato, lAzienda italiana petroli Albania (AIPA), che inizila sua attivit nel 1926. In seguito, per effetto di una legge italiana del 25 maggio1940, lAIPA pass in gestione allAzienda generale italiana petroli (AGIP)19.

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 29

    17 Per lattivit della SIMSA, cfr. G. FERRERO, Lopera dei soldati italiani in Alba-niacit., pp. 15-16; CAMERA DI COMMERCIO ITALO-ORIENTALE DI BARI, LAlbania economi-cacit., pp. 57-64; A. BALDACCI, LAlbaniacit., pp. 342-349; A. MOSCHETTI, Le miniere inAlbania. Relazione per il 1929, in Lindustria mineraria, IV (1930), set., pp. 423 sgg.; G.LORENZONI, Il volto e lanima dellAlbania secondo il diario di un viaggiatore (1929-1939),Firenze, Istituto geografico militare, 1940, p. 70; V. QUEREL, Io lavoro in Albania, Roma,Confederazione fascista dei lavoratori dellindustria, 1940, pp. 23-29; C. CREMA, Le possibi-lit minerarie dellAlbania, in Albania, II, Aspetti economici, a cura. dellISTITUTO DI STUDIADRIATICI DI VENEZIA, Venezia, Istituto di studi adriatici di Venezia, 1941, pp. 3-29; F. DIFENIZIO, Evoluzione passata e prospettive di sviluppo per lindustria mineraria albanese, inUNIVERSIT COMMERCIALE LUIGI BOCCONI [DI] MILANO, ISTITUTO DI ECONOMIA E DI POLI-TICA ECONOMICA E FINANZIARIA, Principii di economia albanesecit., pp. 124-131; F.MILONE, LAlbania economica, sotto gli auspici della REALE ACCADEMIA DITALIA, CENTROSTUDI PER LALBANIA, Padova, Cedam, 1941, pp. 169-199; P. VERANI BORGUCCI-G. INEICHEN,I petroli dellAlbania, Roma, Italgraf, 1942, pp. 4-6 (La rivista italiana del petrolio,Quaderni); N. LA MARCA, Italia e Balcani fra le due guerrecit., pp. 22-23; A. ROSELLI, Italiae Albaniacit., pp. 211-212.

    18 Allinterno della Direzione operarono, nel tempo, numerosi tecnici italiani. Cfr. A.BALDACCI, LAlbaniacit., p. 342; A. MOSCHETTI, Le miniere in Albaniacit., p. 410; F.SCHIPANI, Lorganizzazione economica e lattivit produttiva dellAlbania, Roma, Tipografiadelle Terme, 1932, p. 71; F. DI FENIZIO, Evoluzione passata e prospettivecit., pp. 123-125.

    19 Sullattivit dellAIPA, cfr. A. MOSCHETTI, Le miniere in Albaniacit., pp. 409-410; F.TAJANI, Lavvenire dellAlbaniacit., pp. 82 sgg.; Convenzioni fra lo Stato albanese elAmministrazione delle ferrovie italiane per le concessioni petrolifere, Roma, s.e., 1938; O.JACOBINI, Sviluppo e risultati dellattivit petrolifera italiana in Albania, in Lindustria mine-raria dItalia e doltremare, III (1939), 5, pp. 206 sgg.; Annuario del Regno dAlbania,(1940), pp. 71-72; F. DI FENIZIO, Evoluzione passata e prospettivecit., pp. 130-135; F.

  • Sempre nel 1926 iniziarono le trattative fra il Governo albanese e lAziendaminerali metallici italiani (AMMI), che si conclusero soltanto nel marzo 1938 conla concessione, allazienda italiana, di permessi per le ricerche nel sottosuolo20.

    Altre concessioni, di minore importanza, furono ottenute dalla Societ italia-na giacimenti lignite (SIGL) nei pressi di Criza; dalla Societ italo-shqipetaresfruttamento miniere (SISM) presso Scutari; dalla Montecatini per le ricerchedei minerali metalliferi nella Mirdzia; e dallAzienda carboni italiani (ACAI)21.

    Durante i primi anni del regime fascista si registr, per quanto attiene alla-gricoltura albanese, anche un incremento dellattivit di aziende, societ ed entiitaliani. Nel 1926, per esempio, il nostro Governo affid allOpera nazionalecombattenti (ONC) lincarico di creare una azienda che conducesse una vastaopera di bonifica e di sfruttamento del terreno agricolo dellAlbania.

    Sorse, cos, lEnte industrie attivit agrarie (EIAA) che ottenne, da Tirana,sia la concessione di 3.000 ettari di terreno nella pianura di Sciac sia lautorizza-zione ad acquistare, direttamente dai produttori e dalle cooperative albanesi, iprodotti destinati allesportazione22. Nel campo delle risorse ittiche alcuneimprese italiane ottennero, fin dal 1923, permessi per lo sfruttamento del patri-monio ittico albanese23e, nel febbraio 1939, unimportante concessione per le-

    30 LUnione fra lAlbania e lItalia

    MILONE, LAlbania economicacit., pp. 186-187 e 191; P. VERANI BORGUCCI-G. INEICHEN, Ipetroli dellAlbaniacit., pp. 7-21. Inoltre, cfr. AMSAC, b. 560; ASDMAE, Serie affari politici,1919-1930, Albania, bb. 2 e 25.

    20 Annuario del Regno dAlbania, (1940), p. 73; F. DI FENIZIO, Evoluzione passata e pro-spettivecit., pp 136-140; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., p. 213. Inoltre, cfr. AMSAC, b. 560.

    21 F. SCHIPANI, Lorganizzazione economicacit., pp. 71 sgg.; A. AMENDOLA, Assi-milazione economicacit., p. 23; Annuario del Regno dAlbania, (1940), pp. 73-74; F. DIFENIZIO, Evoluzione passata e prospettivecit., pp. 133-138.

    22 SullEIAA, cfr. A. BALDACCI, LAlbaniacit., pp. 398-399; B. FANELLI, Lordinamentoeconomicocit., p. 4; I. MONTANELLI, Albania una cit., pp. 115-120; Annuario del RegnodAlbania, (1940), p. 75; V. QUEREL, Io lavoro in Albaniacit., pp. 22-23; N. LA MARCA, Italiae Balcani fra le due guerrecit., pp. 22 e 108-109; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., p. 214. Per ipermessi di esercizio concessi da Tirana ad altre aziende italiane, cfr. B. FANELLI, Lordinamentoeconomicocit., pp. 4-5; Stati e colonie, a cura dellISTITUTO PER GLI STUDI DI POLITICA INTERNA-ZIONALE, Milano, ISPI, 1936, p. 32; Annuario del Regno dAlbania, (1940), p. 80; G. PEPI,Redenzione di un popolo. (LAlbania), Roma, La voce della stampa, 1941, pp. 139-140 (Collanastorico-letteraria); F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 203e seguenti. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1931-1945, Albania, bb. 2, 9, 25 e 83.

    23 Linteresse italiano per il settore ittico albanese risaliva al 1906, anno in cui inizi lat-tivit di alcune missioni con fini sia scientifici che commerciali. Cfr. G. BRUNELLI-G.MORANDINI, Il mare e le acque interne dellAlbania nei riguardi della loro pescosit e possibi-lit di sfruttamento, in Albania, a cura dellISTITUTO DI STUDI ADRIATICI DI VENEZIA, I, cit.,pp. 239 sgg.; F. MILONE, LAlbania economicacit., pp. 158-162; Industria della pesca in

  • sercizio della pesca e della pescicoltura fu ottenuto dalla Compagnia italo-alba-nese per la pesca (PESCALBA)24.

    Infine, per lo sfruttamento forestale venne creata la Societ italiana forestealbanesi (SIFA), che studi un programma di taglio razionale e di incremento delpatrimonio boschivo25. Il sostegno economico-finanziario allAlbania costituiva,per, un grave peso per lItalia e poteva essere giustificato solo se ad esso avesse-ro corrisposto salde garanzie nel campo politico. In vista di tale obiettivo, nel1925, il Governo italiano intraprese con Tirana trattative per arrivare alla stipula-zione di un patto militare segreto, preliminare necessario, secondo Mussolini, perla firma di un successivo accordo politico fra i due paesi. Laccordo militarevenne firmato il 26 agosto 1925, ma lasci insoddisfatte le due parti: il presidentealbanese a causa di alcuni articoli estremamente favorevoli allItalia, e questulti-ma per un articolo secondo il quale, in caso di guerra, non vi sarebbero state trat-tative di pace, da parte italiana, che non avessero preso in considerazione la sortedi tutte le popolazioni di etnia albanese. Una clausola che, se resa pubblica,avrebbe potuto alterare i rapporti fra lItalia e la Iugoslavia26.

    In seguito al trattato del 1925 si conclusero, per volere del Governo italia-no, altri due accordi politici che legarono ancora di pi i destini dei due paesi.

    Il primo accordo, il patto di amicizia e sicurezza, venne firmato a Tirana il27 novembre 1926. Con tale patto si convenne che qualsiasi perturbazionediretta contro lo statu quo politico, giuridico e territoriale albanese era contra-ria allinteresse delle due nazioni (art. 1); esse, per tutelarlo, si impegnavano aprestarsi mutuo appoggio e collaborazione, promettendo di non concludere,con altre potenze, accordi politico-militari che potessero pregiudicare gli inte-ressi di una delle due parti (art. 2); si definiva, poi, una speciale procedura di

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 31

    Albania, in Problemi di vita albanese, a cura del MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Roma, s.e.,s.d. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania, b. 725; ASDMAE, Serie affaripolitici, 1931-1945, Albania, bb. 9 e 19.

    24 A. AMENDOLA, Assimilazione economica dellAlbaniacit., p. 22; G. BRUNELLI-G.MORANDINI Il mare e le acque internecit., p. 268; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politicadellItalia in Albaniacit., pp. 198-199; Industria della pesca in Albaniacitata.

    25 Per le concessioni nel settore forestale, cfr. Stati e coloniecit., p. 33; Annuario delRegno dAlbania, (1940), p. 80; G. PEPI, Redenzione di un popolocit., p. 140. Inoltre, cfr.ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania, bb. 681, 688, 699 e 706.

    26 Sul patto militare segreto italo-albanese del 1925, cfr. A. LESSONA, Memoriecit., pp.95-113; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 21-25; P.PASTORELLI, Italia e Albania 1924-1927cit., pp. 144-223; ID., Il Patto militare italo-albanesedel 26 agosto 1925, in Rivista di studi politici internazionali, XXXIV (1967), 3, pp. 381-460. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania, bb. 733 e 763; ASDMAE,Serie affari politici, 1931-1945, Albania, b. 81.

  • conciliazione e di arbitrato per le controversie che potevano dividere i duepaesi e che non potevano essere risolte con le ordinarie iniziative diplomatiche(art. 3); infine, si stabiliva una durata quinquennale del patto che, al terminedel quarto anno, poteva essere denunziato o rinnovato (art. 4)27.

    Il secondo accordo, il trattato di alleanza difensiva, venne firmato aTirana il 22 novembre 1927 e stabil una alleanza difensiva fra i due paesidella durata di venti anni (art. 2); inoltre, qualora una delle due parti fossestata minacciata da una guerra non provocata da essa, laltra parte avrebbeimpiegato ogni mezzo per prevenire le ostilit e per assicurare una giusta sod-disfazione alla parte lesa28. I nuovi accordi politici permisero allItalia dipotenziare la sua politica di controllo sullAlbania e favorirono lattivit diconsulenti e organizzatori italiani nella riforma della struttura legislativa eamministrativa intrapresa dallo Stato albanese a partire dalla seconda metdegli anni Venti.

    Nel 1926 venne formata una commissione con lincarico di formulare,anche sulla base di un progetto elaborato nel 1923 dal giurista italiano GiulioMenzinger, il piano definitivo per la riforma legislativa che divenne operativacon la promulgazione, nel 1928, del nuovo codice penale avente come modelloil codice Zanardelli del 1897.

    Il 1 aprile 1929 entrava in vigore il codice civile, il quale aveva come fontigiuridiche i codici civili italiano, francese e svizzero. Anche il nuovo codicepenale militare si basava sullanalogo codice italiano.

    32 LUnione fra lAlbania e lItalia

    27 A. GIANNINI, La formazione dellAlbania, Roma, Anonima romana editoriale, 1930,pp. 127-128 (Collana storica dellOriente europeo); MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI,Trattati e convezioni fra il Regno dItalia e gli altri stati, XXXVI, Roma, Ministero degliaffari esteri, 1933, pp. 616-617 e 624-627; A. GIANNINI, LAlbania dallindipendenzacit.,pp. 172-173 e 301-302; Annuario di politica internazionale, (1939), p. 244; F. JACOMONIDI SAN SAVINO, Il patto di Tirana del 1926, in Rivista di studi politici internazionali, XX(1953), 2, pp. 227-260; ID., La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 31-49 e 340-341; P.PASTORELLI, Italia e Albania 1924-1927cit., pp. 288-367; Histoire de lAlbanie des origi-nescit., pp. 238-242. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania, b. 748.

    28 Sul trattato, cfr. G. TRAGLIA, LAlbania di re Zogcit., pp. 11-15; A. GIANNINI, La for-mazione dellAlbaniacit., pp. 128-134; MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Trattati e conven-zioni fra il Regno dItalia e gli altri stati, XXXVII, Roma, Ministero degli affari esteri, 1934,pp. 463-465; Albania, a cura dellUFFICIO STUDI DELLISTITUTO PER GLI STUDI DI POLITICAINTERNAZIONALE, Milano, ISPI, 1940, pp. 85-86; A. GIANNINI, LAlbania dallindipenden-zacit., pp. 173-177; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp.55-56 e 342; P. PASTORELLI, Italia e Albania 1924-1927cit., pp. 444-502; R. DE FELICE,Mussolini il duce, gli anni del consenso. 1929-1936, Torino, Einaudi, 1974, p. 347. Inoltre, cfr.ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania, b. 748.

  • Lultimo dei codici ad essere varato fu, il 1 aprile 1932, quello di commer-cio, le cui fonti furono rappresentate dal codice di commercio italiano del 1882e dal progetto di Cesare Vivante del 192229. Sostanziali modifiche furonoapportate anche nellordinamento amministrativo albanese che venne diviso indieci prefetture, suddivise, a loro volta, in sottoprefetture.

    Per i prefetti e i sottoprefetti si introdusse la nomina reale su segnalazionedel ministro degli Interni, analogamente al sistema podestarile introdotto inItalia a partire dal 1925.

    Nellordinamento giudiziario furono introdotti nuovi istituti quali, peresempio, la Corte suprema con le stesse funzioni della Corte di cassazione ita-liana, la Corte dei conti per il controllo della legittimit degli atti governativi e,per i reati politici e contro la sicurezza dello Stato si istitu, nel 1925, ilTribunale per i reati politici con scopi e competenze analoghe a quelle delnostro Tribunale speciale per la difesa dello Stato30.

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 33

    29 Accanto al nuovo quadro normativo, continuarono ad essere seguite, e ci anche dopolUnione italo-albanese, le leggi tradizionali albanesi tra cui ricordiamo il Kanun di LekDucagjini. Sulla riforma dei codici albanesi degli anni Venti, cfr. A. BALDACCI, LAlbaniacit.,pp. 399-400; A. MOUSSET, LAlbanie devantcit., p. 99; F. SCHIPANI, Lorganizzazione economi-cacit., pp. 48-51; F. TAJANI, Lavvenire dellAlbaniacit., pp. 41 sgg.; Stati e coloniecit., pp.25-26; L. NAI, La legge sulla Banca agricolacit., p. 27; I. MONTANELLI, Albania unacit., p.94; Codice civile del Regno dAlbania, a cura di E. TEDESCHINI, Scutari, TipografiadellImmacolata, 1939; Codice di commercio del Regno dAlbania contenente le norme sullesociet anonime per azioni, Genova, Soc. anon. darte poligrafica, 1939; F. JACOMONI DI SANSAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 170-171; P. BISCARETTI DI RUFFIA,Lamministrazione locale in Europa, V, La Repubblica popolare socialista dAlbania, Milano,Giuffr, 1985, p. 16; R. MOROZZO DELLA ROCCA, Nazione e religione in Albania (1920-1944),Bologna, il Mulino, 1990, pp. 31-32 e 112-113; Magistrature, giurisdizioni speciali e regimedelle persone giuridiche e fisiche, in Problemi di vita albanesecitata. Inoltre, cfr. ASDMAE,Serie affari politici, 1919-1930, Albania, bb. 715 e 720. Sulle leggi consuetudinarie albanesi, cfr. S. VILLARI, Le consuetudini giuridiche dellAlbania: ilKanun di Lek Dukagjini, Roma, Societ editrice del libro italiano, 1940; S. C. GJECOV, Codicedi Lek Dukagjini ossia diritto consuetudinario delle montagne dAlbania, traduzione di P.DODAJ, a cura di G. FISHTA-G. SCHIR, introduzione di F. PATETTA, Roma, Reale AccademiadItalia, Centro studi per lAlbania, 1941; G. VALENTINI, La legge delle montagne albanesinelle relazioni della Missione volante (1880-1932), Firenze, L.S. Olschki, 1969.

    30 Molte delle riforme amministrative e giudiziarie furono introdotte dal nuovo statutomonarchico del 1928. Cfr. A. GIANNINI, Le costituzioni degli stati dellEuropa orientale,Roma, Istituto per lEuropa orientale, 1930, pp. 33-52; Stati e coloniecit., pp. 22-25;Annuario di politica internazionale, (1936), pp. 522-523; I. MONTANELLI, Albaniaunacit., pp. 95-96; A. GIANNINI, LAlbania dallindipendenzacit., pp. 183-184 e 304-336;G. PEPI, Redenzione di un popolocit., pp. 121-122; K. FRASHRI, The history of Albania. (Abrief survey), Tirana, s.e., 1964, p. 241; Histoire de lAlbanie des originescit., pp. 242-243;

  • In seguito al trattato di alleanza difensiva del 1927, fu inviata in Albaniauna missione militare italiana, guidata da Alberto Pariani, che riorganizzlEsercito albanese e listruzione giovanile con la creazione dellEnte nazionalegiovent albanese (ENGA), con funzioni e struttura simili a quelle dellOperanazionale balilla31.

    Nel 1929 il Governo italiano invi, su richiesta di re Zog, un funzionariodel Ministero delleconomia nazionale, Filippo Schipani, per studiare unpiano generale di ristrutturazione delleconomia albanese. I progetti elaboratidallo Schipani determinarono la trasformazione del Ministero dellagricolturae dei boschi in Ministero delleconomia nazionale e listituzione delle cameredelleconomia presso ciascuna prefettura e presso le sottoprefetture piimportanti32.

    Anche per affrontare il problema della ridistribuzione della propriet ter-riera venne chiesto un supporto tecnico al nostro Governo che decise di affida-re lincarico, nel giugno 1929, a Giovanni Lorenzoni, professore ordinario pres-so lUniversit degli studi di Firenze.

    Il Lorenzoni, nel dicembre dello stesso anno, present un progetto di leggeincentrato sulla parcellazione della grande propriet agraria e sul miglioramen-to della produttivit.

    Il progetto, per, venne sottoposto a tali modifiche che ne stravolsero ilprincipio riformatore, cosicch la legge sulla riforma agraria, promulgata il 3maggio 1930, non determin la necessaria abolizione del latifondo e la Banca

    34 LUnione fra lAlbania e lItalia

    R. MOROZZO DELLA ROCCA, Nazione e religione in Albaniacit., pp. 105-106; Inoltre, cfr.ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania, b. 758.

    31 Dopo laprile 1939, lENGA pass allEnte nazionale giovent albanese del littorio (d.lgt.A. 1 giu. 1939, n. 25). Sulla missione militare, cfr. S. GIULIANI, Assestamento e rinascitadellAlbania. Laiuto dellItalia al piccolo ma importante e forte Stato, con prefazione di A.MUSSOLINI, Milano, Tip. de Il popolo dItalia, 1929, pp. 46-48; G. TRAGLIA, LAlbania dire Zogcit., pp. 29 sgg.; MINISTERO DELLA GUERRA, MISSIONE MILITARE IN ALBANIA, Albania.Monografia militare, Roma, s.e., 1933; P. QUARONI, Valigia diplomaticacit., pp. 175-183; C.AGOSTINUCCI, I carabinieri in Albania, 1928-1941 (Contributo alla storia dellArma), estrattoda Le fiamme dargento, (1960), 5-10, pp. 12-13; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politicadellItalia in Albaniacit., pp. 30 e 56-57; M. MONTANARI, Le truppe italiane inAlbaniacit., pp. 245-246; F. PAPILI, Problemi militari tra lItalia e lAlbania dal 1861 adoggi, in Rivista storica del Mezzogiorno, XXVII (1992), (n. mon.: I rapporti presentati alCongresso internazionale sulle relazioni tra Italia e Albania. Ancona-Fabriano-Senigallia, 30gennaio-1 febbraio 1992), pp. 94-95. Inoltre, cfr. AMSAC, bb. 373, 406, 407 e 560; ASDMAE,Serie affari politici, 1919-1930, Albania, bb. 728, 736 e 751; ASDMAE, Serie affari politici,1931-1945, Albania, bb. 2, 7, 11, 12, 16, 17 e 29.

    32 Lo Schipani cerc di trasferire in Albania quel criterio unitario che aveva guidato, inItalia, la riforma delle camere di commercio, dei consigli agrari provinciali, dei comitati fore-

  • agricola di Stato, prevista sia dalla legge che dal progetto del Lorenzoni, vennecostituita solo nel 193733. Nel campo della tutela dei beni archeologici albanesidi notevole importanza furono le attivit di scavo intraprese, a partire dal 1924,dalla missione archeologica italiana guidata da Luigi Maria Ugolini, che porta-rono alleccezionale ritrovamento di Butrinto, celebrata da Virgilio come laTroia dellEpiro34.

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 35

    stali, delle commissioni provinciali di agricoltura e dei comizi agrari. Cfr. F. SCHIPANI,Lorganizzazione economicacit., pp. 5-27.

    33 Sullattivit dei tecnici italiani nel settore dellagricoltura albanese, cfr. G. LORENZONI,La questione agraria albanese. Studi, inchieste e proposte per una riforma agraria in Albania, Bari,Carnesecchi, 1930; F. SCHIPANI, Lorganizzazione economicacit., pp. 11-12 e 39-47; B.FANELLI, Lordinamento economicocit., pp. 6-7; Stati e coloniecit., pp. 31-33; L. NAI, Lalegge sulla Banca agricolacit., pp. 37-45; P. BONDIOLI, Albania quinta spondacit., pp. 149-150; I. MONTANELLI, Albania unacit., pp. 112-115; G. LORENZONI, LAlbania agricola, pasto-rale, forestale, in UNIVERSIT COMMERCIALE LUIGI BOCCONI [DI] MILANO, ISTITUTO DI ECO-NOMIA E DI POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA, Principii di economia albanesecit., pp. 102-106; G. PEPI, Redenzione di un popolocit., p. 139; UFFICIO STAMPA DELLASSOCIAZIONE ITA-LIANA PER I RAPPORTI CULTURALI CON LALBANIA, Albania, Roma, Editori riuniti, 1958, pp. 82-83; Politica agraria, in Problemi di vita albanesecit., Inoltre, cfr. AMSAC, b. 407; ASDMAE, Serieaffari politici, 1919-1930, Albania, bb. 698 e 773.

    34 Gli interessi italiani per ricerche archeologiche in Albania si erano manifestati fin dallafine dellOttocento, ma si erano concretizzati soltanto con studi isolati realizzati da PaoloOrsi, Roberto Paribeni e Biagio Pace. Loccasione per una presenza stabile in Albania fu data,nel 1923, dalla notizia che la Francia aveva avuto da Tirana una concessione di scavo per lezone di Durazzo, Brat e Scutari. Fu cos deciso di inviare larcheologo Luigi Maria Ugolinicon lo scopo di fare ricognizioni nelle regioni meridionali dellAlbania, fuori dallinfluenzafrancese, e nel 1924 si arriv a una convenzione archeologica tra lItalia e lAlbania. Sullericerche archeologiche italiane, cfr. L. M. UGOLINI, Albania antica, pubblicato sotto gli auspicidella REALE SOCIET GEOGRAFICA ITALIANA, Roma, SEAI, 1927; ID., Lantica Albania, Roma,Arti grafiche, 1927; ID., Le antichit primitive dellAlbania, in Bullettino di paletnologia ita-liana, XLVII (1927), 47, pp. 181-188; ID., Ricerche archeologiche, Roma, Olschki, 1927(Albania antica, I); ID., LAntica Albania nelle ricerche archeologiche italiane, Roma, Entenazionale industrie turistiche, 1928; ID., Lacropoli di Fenice, Roma-Milano, Treves-Treccani-Tumminelli, 1932 (Albania antica, II); ID., Il battistero di Butrinto, in Rivista di archeologiacristiana, XI (1934), 3-4, pp. 265-283; ID., Recenti scoperte archeologiche italiane in Albania,Pavia, FUSI, 1934; ID., Un importante teatro classico trovato a Butrinto (Albania), Bari,Cressati, 1934; ID., Butrinto. Il mito dEnea. Gli scavi, Roma, Istituto grafico tiberino, 1937; S.BETTINI, Testimonianze di civilt ed arte in Albania, in Albania, a cura dellISTITUTO DI STUDIADRIATICI DI VENEZIA, I, cit., pp. 93-146; M. GERVASIO, LAlbania antica, Bari, Cressati, 1940;D. MUSTILLI, Roma e Albania, Roma, Edizioni Universitarie, 1940 (Pubblicazioni del RealeIstituto superiore orientale di Napoli, Conferenze, 1940, 3); P. C. SESTIERI, Le stele di Apollonia,Firenze, Le Monnier, 1943; D. MUSTILLI, Ricerche italiane per la preistoria dellAlbania, inBullettino di paletnologia italiana, n.s., IX (1954-1955), 64, pp. 401-408. Inoltre, cfr. ASDMAE,Serie affari politici, 1919-1930, Albania, bb. 689, 723, 728, 737, 753, 768 e 783.

  • La ritrovata armonia nei rapporti politici fra i due paesi che favor, comeabbiamo sinteticamente analizzato, la presenza italiana in tutti i settori della vitaalbanese35, inizi a deteriorarsi nel 1931 quando, per ottenere il rinnovo del pattodi amicizia e di sicurezza del 1926, lItalia decise di concedere al Regno dAlbaniaun prestito, senza interessi, di 10.000.000 di franchi oro per un periodo di diecianni. Ma, alla concessione di tale prestito, che aveva pi le caratteristiche di unvero e proprio contributo36, non segu la riconferma del patto da parte di Zog.

    Alla reazione dellItalia, che sospese il prestito, il re albanese rispose con laripresa di una dura politica antitaliana che vide il licenziamento dei consulentiinviati dal nostro Governo e che culmin, nel 1933, con la chiusura delle scuoleprivate e straniere presenti in Albania, misura che colp, in particolar modo, lescuole cattoliche sovvenzionate da Roma37.

    La situazione miglior soltanto nel 1936, quando fra i due paesi vennerosottoscritte dodici convenzioni relative al settore finanziario e al settore econo-mico-commerciale.

    Per gli accordi della prima categoria, importanti furono la liquidazione delprestito del 1931 e la concessione di nuovi prestiti italiani per lo sviluppo dellaagricoltura e per la creazione di un monopolio statale albanese per il tabacco.

    Con gli accordi della seconda categoria vennero sancite migliori condizioniper gli scambi commerciali italo-albanesi e furono ampliate, da parte di Tirana,le concessioni allAIPA e allEIAA38.

    36 LUnione fra lAlbania e lItalia

    35 Sullattivit di consulenza svolta da tecnici italiani, cfr. A. MOUSSET, LAlbaniedevantcit., p. 66; G. TRAGLIA, LAlbania di re Zogcit., p. 64; U. MAGGI-G. FOCACCIA, Ilpatrimonio zootecnico dellAlbania, in Albania, II, Aspetti economicicit., pp. 95-133; M.MARINUCCI, Il patrimonio arboreo dellAlbania, in Albania, II, Aspetti economicicit., pp. 3-31; M. BINDONI, In Albania (1931-1939), Bergamo, Tip. Scuole professionali, 1945; F.JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., p. 29. Inoltre, cfr. ASDMAE,Serie affari politici, 1931-1945, Albania, bb. 3, 10, 13, 22 e 84.

    36 Sul prestito italiano del 1931, cfr. G. BORGATTA, Leconomia albanesecit., p. 228; M.BINDONI, In Albaniacit., p. 5; Histoire de lAlbanie des originescit., p. 244; A. ROSELLI,Italia e Albaniacit., pp. 97-98. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1919-1930, Albania,b. 790; ASDMAE, Serie affari politici, 1931-1945, Albania, bb. 4 e 15.

    37 M. BINDONI, In Albaniacit., pp. 49-50; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politicadellItalia in Albaniacit., pp. 58-60; M. RUSSO, Scusi lei che ci faceva in Albania?, Brescia,Tannini, 1971, pp. 159 sgg.; Histoire de lAlbanie des originescit., pp. 244-245; E. M.ROBERTSON, Mussolini fondatore dellImpero, Roma-Bari, Laterza, 1979, p. 100; A. ROSELLI,Italia e Albaniacit., pp. 98-105; R. MOROZZO DELLA ROCCA, Nazione e religione inAlbaniacit., pp. 127 e seguenti. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1931-1945,Albania, b. 15.

    38 Per le convenzioni del 19 marzo 1936, conosciute anche come gli accordi Indelli-Beratti dal nome dei firmatari, cfr. G. BORGATTA, Leconomia albanesecit, pp. 211-212 e

  • Una delle conseguenze degli accordi del 1936 fu listituzione, nel luglio1937, della Banca agricola di Stato albanese, il cui ordinamento venne predispo-sto dallallora direttore della sezione agraria del Banco di Napoli.

    Nel novembre dello stesso anno inizi ad operare in Albania anche il Bancodi Napoli-Albania, filiazione del grande istituto italiano39. Anche per la riformadel sistema scolastico Zog chiese un supporto allItalia e il nostro Governo invi,nel 1937, Sestilio Montanelli il quale, dopo pochi mesi, present due progetti dilegge relativi alla riforma della scuola media e al riordinamento del Ministerodellistruzione. Ma il Parlamento albanese approv, nellaprile 1938, solo ilsecondo progetto40.

    Tuttavia, alcuni fattori politico-sociali incrinarono definitivamente i rappor-ti tra Zog e il Governo italiano.

    Innanzi tutto lestrema fragilit interna del regime del re albanese il qualenon aveva attuato, nonostante gli aiuti italiani, una seria politica riformatrice,determinando, specie nei giovani, motivi di malcontento41.

    Ragione di preoccupazione per lItalia era anche linfluenza di personalitaustro-ungariche presenti nella corte albanese dopo le nozze del re con la con-tessina Geraldina Apponyi42.

    Infine, i timori italiani si accentuarono a causa di due avvenimenti di politi-ca internazionale quali la caduta di Milan Stojadinovic, filoitaliano, e loccupa-zione tedesca di Praga.

    Allo scopo di rafforzare linfluenza dellItalia in Albania, il nostro Governoinvi un ultimatum a Zog in cui si minacciava, in caso di rifiuto da parte albanesedi firmare nuovi trattati di alleanza, linvasione e loccupazione italianadellAlbania.

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 37

    228; M. BINDONI, In Albaniacit., p. 55; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItaliain Albaniacit., pp. 60-61; A. ROSELLI, Italia e Albaniacit., pp. 105-106. Inoltre, cfr.ASDMAE, Serie affari politici, 1931-1945, Albania, b. 81.

    39 L. NAI, La legge sulla Banca agricolacit., pp. 51-116; G. BORGATTA, Leconomiaalbanesecit., p. 218; ID., Moneta e creditocit., pp. 222 sgg.; F. JACOMONI DI SAN SAVINO,La politica dellItalia in Albaniacit., p. 69.

    40 M. MORANDI, Listruzione tecnica in Albania, in Istruzione tecnica, II (1939), 6, pp.603 sgg.; S. MONTANELLI, La scuola albanese nel crollo del regime zoghista, in Scuola e cultura,XVI (1940), 5-6, pp. 318-323; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia inAlbaniacit., pp. 67, 74-75 e 171. Inoltre, cfr. ASDMAE, Serie affari politici, 1931-1945, Albania,b. 90.

    41 I. MONTANELLI, Albania unacit., pp. 104-106; Histoire de lAlbanie des originescit.,pp. 246-256; R. MOROZZO DELLA ROCCA, Nazione e religione in Albaniacit., pp. 140-143.

    42 F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 78-81; M.RUSSO, Scusi leicit., pp. 165-167.

  • Zog reag accentuando la politica ostile al nostro paese e mobilitandolEsercito per contrastare un eventuale sbarco italiano43.

    Cos, alla fine del marzo 1939, lItalia decise di rimpatriare gli italiani pre-senti in Albania e alle prime ore del 7 aprile dello stesso anno iniziarono le ope-razioni di sbarco delle nostre truppe in territorio albanese44.

    LUNIONE ITALO-ALBANESE (APRILE 1939 - SETTEMBRE 1943)

    Dopo la fuga di Zog avvenuta nelle prime ore del 7 aprile, allo scopo diassicurare il proseguimento dellazione di governo in attesa dellarrivo dellenostre truppe, era stato costituito un Comitato amministrativo provvisorio checonvoc lAssemblea costituente composta da delegati provenienti da tutte leprovincie albanesi.

    Il 12 aprile lAssemblea, investita dei pieni poteri, deliberava labrogazionedella costituzione albanese del 1928, la caduta del precedente regime, la forma-zione di un nuovo governo e offriva, nella forma di unione personale, la coronadi Albania a Vittorio Emanuele III e ai suoi discendenti45.

    Organizzazione istituzionale, amministrativa e politica In base alla mozio-ne dellAssemblea costituente albanese, il Gran Consiglio del fascismo, riunito-si a Roma il 13 aprile, prendeva atto della decisione albanese, sanciva lassocia-zione dei destini dei due popoli in una pi profonda e definitiva unione eprometteva lordine, il rispetto di ogni fede religiosa, il progresso civile, la giu-stizia sociale e, con la difesa delle frontiere comuni, la pace46.

    38 LUnione fra lAlbania e lItalia

    43 F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 89 e 96-103.44 M. MONTANARI, Le truppe italiane in Albaniacitata, passim.45 Sulla mozione del 12 aprile 1939, cfr. Bollettino del R. Ministero degli affari esteri,

    LII (1939), 4, pp. 339-340; A. GIANNINI, LAlbania dallindipendenzacit., p. 352; R.MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Raccolta di provvedimenti di carattere legislativo riguardantilAlbania, a cura di R. BERTUCCIOLI, Roma, Ministero degli affari esteri, 1941, p. 7; F.JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 132-136. Inoltre, cfr.ACS, Presidenza del Consiglio dei ministri [dora in poi PCM], 1937-1939, fasc. 15.2.7205.1/3.

    46 G. AMBROSINI, LAlbania nella Comunit imperiale di Roma, Roma, Istituto nazionaledi cultura fascista, 1940, pp. 56-57 (Quaderni dellIstituto nazionale di cultura fascista, s. X,5); Annuario di politica internazionale, (1939), p. 249; A. GIANNINI, LAlbania dallindi-pendenzacit., p. 187.

  • Il mattino del 14 aprile il Consiglio dei ministri italiano approvava ilseguente disegno di legge:

    Art. 1 - Il Re dItalia, avendo accettato la Corona dAlbania, assume per se per i suoi successori il titolo di Re dItalia e dAlbania, Imperatore di Etiopia.

    Art. 2 - Il Re dItalia e dAlbania, Imperatore di Etiopia, sar rappresentatoin Albania da un Luogotenente generale, che risieder a Tirana47.

    Il 15 aprile anche la Camera dei fasci e delle corporazioni approvava il dise-gno di legge e lo trasmetteva immediatamente al Senato, che ne confermavalapprovazione.

    Il giorno successivo aveva luogo, al Quirinale, la cerimonia dellofferta, daparte di una delegazione albanese, della corona dAlbania a Vittorio EmanueleIII, che, naturalmente, accett il nuovo titolo. Lo stesso giorno fu promulgatala l. 16 apr. 1939, n. 580, dove furono ribaditi i due articoli delloriginario dise-gno di legge48.

    Successivo atto fu listituzione, con r.d. 18 apr. 1939, n. 624, del Sottose-gretariato di Stato per gli affari albanesi (SSAA), alle dipendenze dirette delMinistero degli affari esteri italiano, e a capo del quale fu posto ZenoneBenini, sino a quel momento vice presidente della Corporazione italiana dellasiderurgia.

    La creazione del Sottosegretariato, con sede a Roma, segn linizio di unaserie di procedimenti in contrasto con laffermazione dellindipendenza albane-se pi volte affermata dal Governo italiano. Infatti, il decreto di istituzione delnuovo organo non vide la partecipazione, nella fase della sua stesura, di nessunmembro del Governo albanese: ci spiega il mancato inserimento del decreto,come pure la legge di assunzione della corona dAlbania da parte di VittorioEmanuele, nella legislazione albanese.

    Inoltre, il nome del nuovo organo ricordava agli albanesi il Sottose-gretariato del Ministero dellAfrica italiana: tale circostanza contribu a farnascere dubbi sulla vera natura giuridica dellunione tra i due paesi.

    Il Sottosegretariato di Stato per gli affari albanesi, strutturato su cinque uffici(I - Affari generali, politici e militari; II - Affari economici e finanziari; III -

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 39

    47 Bollettino del R. Ministero degli affari esteri, LII (1939), 4, pp. 341-342; G.AMBROSINI, LAlbania nella Comunit imperiale di Romacit., p. 57; A. GIANNINI,LAlbania dallindipendenzacit., p. 187. Inoltre, cfr. ACS, PCM, 1937-1939, fasc.15.2.7205.1/3.

    48 R. MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Raccolta di provvedimenti di carattere legislati-vocit., p. 8; G. PEPI, Redenzione di un popolo...cit., pp. 195-196; F. JACOMONI DI SANSAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., p. 141.

  • Cultura e propaganda; IV - Ispettorato servizi tecnici delle opere pubbliche; V -Servizi amministrativi), ebbe le seguenti competenze: sovraintendere a tutte lequestioni albanesi, tra cui, la cura delle relazioni del Regno dAlbania con gli altristati; controllare tutti gli uffici tecnico-amministrativi dello Stato italiano costituitiin territorio albanese con r.d.l. 9 nov. 1939, n. 175249; dirigere e coordinare lazio-ne della Luogotenenza generale del re in Albania, organo su cui ci soffermeremoin seguito.

    Di fatto il Ministero degli affari esteri italiano e, in generale, il nostroGoverno, impartirono le direttive politiche al luogotenente generale del re inAlbania attraverso il Sottosegretariato di Stato per gli affari albanesi che diven-ne, ben presto, il maggiore strumento attraverso il quale si svilupp lingerenzaitaliana in un regno, quello albanese, rimasto, dal punto di vista giuridico, indi-pendente. La struttura del Sottosegretariato sub una modifica con r.d. 19 mag.1941, n. 639, che determin la creazione di un Servizio stampa, propaganda eturismo e laumento del numero degli uffici da cinque a otto, raggruppati in tredirezioni generali (Affari generali e politici; Affari economici e opere pubbli-che; Affari amministrativi e del personale).

    Nonostante la sua importanza, tale organo fu sciolto con r.d. 3 ago. 1941, n.104850, e le sue funzioni politiche furono riassorbite nelle competenze della

    40 LUnione fra lAlbania e lItalia

    49 R. MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Raccolta di provvedimenti di carattere legislati-vocit., pp. 311-316 e 348-349.

    50 Sul Sottosegretariato, cfr. G. C. A. [G. COTTINI AGOSTINELLI], Il Sottosegretariatoper gli affari esteri, in Corriere diplomatico e consolare, XVII (1939), 385, p. 3; G.MARINI, Politica estera, in Annali del fascismo, IX (1939), 5, p. 7; G. RIZZO, La UnionedellAlbania con lItalia. Caratteri giuridici ed organizzazione dellUnione, in Rivista didiritto pubblico. La giustizia amministrativa, XXXI (1939), parte I, s. II, p. 656; F.SALATA, Albania e Italia. Lo Statuto fondamentale del Regno dAlbania, in Storia e politicainternazionale, I (1939), 2, p. 317; Annuario ordinamenti e gerarchie dItalia.Amministrativo, corporativo, sindacale, agricolo, industriale, commerciale del Regno edellImpero, (1940), p. 122; Annuario del Regno dAlbania, (1940), pp. 13-14; GuidaMonaci, (1940), p. 464; V. GRECO, Due anni di vita del Sottosegretariato per gli affari alba-nesi, in Albania, II (1941), 8, pp. 477-481; Guida Monaci, (1941), p. 477; R.MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, Raccolta di provvedimenti di carattere legislativocit., pp.343 sgg.; Guida Monaci, (1942), p. 492; Guida Monaci, (1943), p. 480; G.LUCATELLO, La natura giuridica dellUnione italo-albanese, Padova, Cedam, 1943, pp. 43-44; F. JACOMONI DI SAN SAVINO, La politica dellItalia in Albaniacit., pp. 153-155; V.PELLEGRINI, Il Ministero degli affari esteri, in Lamministrazione centrale dallunit allarepubblica: le strutture e i dirigenti, a cura di G. MELIS, I, Bologna, il Mulino, 1992, pp.178-179, 181-182 e 271-272; S. TRANI, LUnione tra lItalia e lAlbania (1939-1943), estrat-to da Clio, XXX (1994), 1, pp. 140-148; F. EICHBERG, Il fascio littorio e laquila diSkanderbeg. Italia e Albania 1939-1945, Roma, Apes, 1997, pp. 59-61 (Collana di saggi sto-

  • Luogotenenza generale e in quelle del Ministero degli affari esteri italiano51.Per la gestione delle pratiche relative ai lavori e alle opere pubbliche, preceden-temente di competenza dellUfficio V del Sottosegretariato, fu istituito, allin-terno della Direzione generale del personale e dellamministrazione del nostroMinistero degli affari esteri, l Ufficio stralcio dellex SSAA52.

    Con gli avvenimenti del 25 luglio e dell8 settembre 1943, la struttura delMinistero degli affari esteri italiano risult, praticamente, smantellata e solo pitardi, nel luglio 1944, Badoglio firmava un decreto ministeriale con il quale fufissato il nuovo ordinamento del dicastero, che prevedeva, tra laltro, un UfficioVII per lAlbania.

    Dal punto di vista politico il primo provvedimento di indubbia rilevanza furappresentato dallaccordo, stipulato tra i due paesi a Tirana il 20 aprile 1939,relativo ai diritti dei rispettivi cittadini e in base al quale fu stabilito che i citta-dini del Regno dAlbania in Italia e del Regno dItalia in Albania avrebberogoduto di tutti i diritti civili e politici di cui godevano sul rispettivo territorionazionale53. Allaccordo, che fu utilizzato come strumento propagandistico perdimostrare la condizione di uguaglianza dellAlbania con lItalia, segu linseri-mento di personalit albanesi, in verit poche, nel Senato italiano e nelle nostre

    LUnione fra lAlbania e lItalia: cenni storico-istituzionali 41

    rici, 10). Inoltre, cfr. ACS, PCM, 1937-1939, fasc. 1.4.2.7256; ACS, PCM, Atti del Consigliodei ministri, 1939, Ministero degli affari esteri, n. 157; ACS, PCM, 1940-1941, fascc.1.1.2.22019 e 1.4.2.7463; ACS, PCM, Atti del Consiglio dei ministri, 1940-1941, Ministerodegli affari esteri, n. 121; ACS, PCM, Atti del Consiglio dei ministri, 1942-1943, n. 23; ACS,PCM, Repubblica sociale italiana, 1943-1945, n. 146.

    51 Dopo la soppressione del SSAA, con r.d. 8 dic. 1941, n. 1551, fu istituito, presso ilGabinetto del ministro degli Affari esteri italiano, lUfficio Albania con il compito di gestiregli affari politici relativi allo s