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Magazine Press League n.ro 3

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Magazine della 6° Press League, evento sportivo riservato ai giornalisti

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Pag. 6 Telelombardia ai quarti Pag. 7 Brescia in festa Pag. 8 Lʼavvenire in finale! Pag. 9 Radio Milaninter addio Pag. 11 La polemica di SW Pag. 13 Il graffio dʼautore Pag. 14 Spettacolo Rabita! Pag. 15 Il giudice sportivo

SOMMARIO

Il giocatore della settimana

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TL vince e conquista i quarti

conca 7 ormai non fa più notizia. è il miglior portiere nella storia della press league. gli muoiono addosso tutti i sogni degli avversari. LAPIDE di lernia 7 quando il gioco si fa duro lui si intosta... non sbaglia un intervento DI NERCHIA bolognesi 5 la partita è una polveriera e lui è il migliore per infiammare. la sua gara dura meno dei suoi rapporti sessuali. ZIPPO porro 6.5 gioca con l'ernia e si sacrifica. ma lui al 40% vale quanto gli altri al 110%. Subisce un fallo di reazione e porge l'altra guancia. BEATIFICATO garlaschi 7 si vede a tutto campo ed è quello che tiene i nervi più saldi nonostante la gazzarra. da lui passano tutti i palloni. LE ROTONDE DI GARLASCHI donati 6.5 si becca il "rosso" più ingiusto della storia. le immagini tv rivelano il suo tremendo insulto all'arbitro: "BASTAAAA": ha urlato. L'ultimo messaggio di disperazione lo invia a tarda notte invece di dedicarsi alla sua avvenente fidanzata. CASTO ruiu 7.5 il mitico prando (voto 8 a prescindere) gli porge il pallone della tripletta, ma l'oculata organizzazione stoppa la doverosa premiazione. usa i piedi non solo per fare gol. RECORDMAN dupplicato 6 guadagna la sufficienza perchè pensa al bene della squadra. dopo il prezioso assist per il pareggio di

di sky si fa da parte, avvilito. conquista tutti non con i piedi ma con il cuore. TENERONE faranda 8.5 non convocato per punizione si disimpegna alla grande come vice Dall O. al posto della squadra deve gestire una baby gang e si destreggia al meglio memore dei suoi trascorsi da piccolo criminale a cesano boscone. FARANZASCA dall'o 5 assente ingiustificato. l'anno scorso aveva abbandonato la squadra per andare a cuba, quest'anno a domodossola. come cambiano i tempi. RECESSIONE redazione magazine 4. la squadra campione si qualifica vincendo il girone a punteggio pieno e il titolo è: "TL a FATICA". Si fa "fatica" solo a leggere sito e magazine con certe fesserie. si capisce da tante cose che il "palazzo" non gradisce una conferma al vertice della compagine della bovisa. Si attende un arbitraggio scandaloso nel quarto di finale. POR QUE? Zonagoal 4. Nn solo un arbitro che decima i campioni in carica prima dei quarti, nn basta il macellaio che azzoppa il gia acciaccato porro. La ciliegina sulla torta e' la partita spostata sotto il sole delle 13 nel giorno della probabile festa scudetto con il palinsesto di top calcio che inizia alle 14. Societa di eventi sportivi o pasticceria?

Nella gara delle espulsioni Telelombardia batte Sky Sport 24 per 3-2

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Il Giornale di Brescia conquista per la prima volta i quarti di finale.E’ festa!

IMPOSSIBLE IS NOTHING!

Eccoci qua, in barba ai pronostici e strabuzzando ciglia di meraviglia per una qualificazione ai quarti che, seppure non strappata per i capelli, è comunque giunta sul filo del rasoio (e qui con peli e simili ci diamo un taglio). Eccoci qua, nonostante vaticini negativi (anche del sommo sacerdote Mastrorocco…), con la gioia nel cuore per aver ottenuto, grazie al 6-5 sui correttissimi rivali di Eurosport, il passaggio del turno. Una gioia intima, che solo ora rendiamo pubblica sulle pagine di questo Magazine, dopo averla a lungo gustata fra noi alla Barona, nel chiuso degli spogliatoi, o meglio negli spogliatoi chiusi. Sì, chiusi dall’esterno da qualche furbetto che non ha resistito alla tentazione di dare un paio di mandate alla serratura con la chiave inopportunamente da noi lasciata nella toppa e velocemente fatta sparire, tanto da rendere necessario l’utilizzo di un duplicato: a proposito, del fattaccio si occuperà nella sua rubrica Roberto Dupplicato. Eccoci qua, meritatamente ai play off, e allora lasciamo out le polemiche. Alla seconda partecipazione alla Press League abbiamo imparato come si fa, mettendo a frutto la negativa esperienza della passata edizione e facendo tesoro degli errori commessi. Certo, la qualificazione è costata fatica e sangue, ripensando al legamento lasciato l’anno scorso sul campo da Carlos Passerini, alla clavicola spezzata di Nicola Mazzocca nel match d’esordio di questa edizione ed al menisco lesionato di Alessandro Carini, proprio nell’ultima partita. Ma al giorno d’oggi, si sa, non ti regala niente nessuno: la conquista pretende sudore e lacrime. Eccoci qua, felici per un traguardo ottenuto dopo un debutto sfortunato (sconfitta 4-3 con TL su autogol all’ultimo minuto), una reazione da grande squadra (netto 5-2 su Sky Sport 24) ed una terza partita convincente e palpitante. Man of the match, e non c’è voluto un falco per individuarlo, è stato Enrico Passerini, al quale l’emicrania ed il senso di nausea (tamponati con un semplice Aulin, lo diciamo

per i medici dell’antidoping) hanno fatto proprio bene: cinque gol di fila, dopo la rete iniziale di Matteo Carone (poi straordinario inventore di assist), utili per un primo scatto (2-0), per un allungo illusoriamente decisivo (4-1) e per la volata vincente (6-4 dopo che Eurosport aveva pareggiato a 4 e prima dell’ultimo, inutile gol degli avversari, o meglio del nostro Carlos Passerini che ha pensato bene di imitare – nella sfortuna, non certo nello stile inconfondibile, autenticamente niccolaiano – l’amico Guido Lombardi, infilando nella propria porta un pallone prima rimbalzato sul palo). Grande Enri, per il prossimo match la società ha già deciso di inocularti in vena una batteria di batteri, omaggiandoti contestualmente di due compresse di aspirina. Dovrebbero bastare per una dozzina di segnature. Eccoci qua, esultanti per una vittoria che è giunta anche grazie alle grandi prove difensive di Carlos Passerini (del tutto assolto, se non s’era capito, per il citato autogol) e di Carlo Muzzi, oltre che per la generosità profusa negli scampoli di partita loro concessi da Rosario Rampulla e da Alessandro Carini. Quest’ultimo ha annunciato (anzi lo annuncia ora, dato che è lui a scrivere queste righe) l’intenzione di citare per danni Francesco Doria, reo di avergli usurpato il ruolo di portiere (senza guanti, per di più) e di averlo così costretto a cimentarsi da difensore, fino alla scivolata fatale costata un menisco. A meno che la vicenda non possa comporsi nel chiuso degli spogliatoi: chiediamo quindi la collaborazione del furbetto con la chiave. Alessandro Carini

Sarà Focus-Avvenire la sfida per il cucchiaio di legno di Venerdì 20 Maggio

L’avvenire conquista la finale del 20 maggio!

Credevamo di essere a Maratona, ma erano le Termopili. Sotto l’arco plumbeo della Barona, giunti all’ultima giornata (per noi) ci siamo guardati dritti negli occhi. Eravamo rimasti in cinque. La notizia, verrebbe da dire, è tutta qui. A che serve un occhiello, a che serve un sommario per chiarire il triste epilogo partecipativo di una squadra che ha dato tutto e ne ha prese tante? Prima esperienza calcistica di redazione. Scontavamo un deficit di allenamento e di fiato che neanche la granitica determinazione di capitan Alfieri poteva colmare; ci abbiamo creduto e non è stato vano. Sconfitti ed eliminati, certo, ma pur sempre sportivi e sereni, consapevoli di aver scritto la pagina di storia giornalistica più importante. Con felice sconsideratezza sono entrati in campo dodici colleghi e ne è uscita una squadra.

Ma veniamo all’ultima battaglia. Quasi una finale, certamente un finale epico. Credevamo, appunto, di essere a Maratona e ci siamo ritrovati alle Termopili. Affrontando il terzo incontro dopo aver accumulato un passivo da paura sarebbe stato insensato farsi delle illusioni, ma per qualche minuto - cinque per la precisione – il catenaccio ha pagato, contenendo le perdite. Stavolta si è visto il collettivo, ma è mancata la tecnica e il fiato è finito troppo presto per fermare i Persiani, cioè i colleghi di 7Gold.

L'esercito avversario poteva contare sulla “rosa” al completo, mentre Avvenire, decimato dalla pigrizia degli assenti (ah Efialte!) si è presentato in cinque (minimo indispensabile per scendere in campo) con il risultato che il sottoscritto è partito titolare e ha rischiato di finire sotto la tenda a ossigeno. Nessuna sostituzione, eppure nulla ci ha distolto dalla scelta di combattere fino in fondo. Come gli spartani, abbiamo giocato "all'ombra" delle frecce avversarie: dribbling e acrobazie, missili e saette contro il povero Matarazzo. E’ finita, si sa, 22 a 1. Da parte nostra, un buon lancio e un buon goal di capitan Alfieri. Qualche triangolazione da mundial e un caparbio lavoro di trincea del

granitico Rosoli e del volitivo Stringaro, mentre i tiri avversari, appunto, "piovevano". Lo ammetto, ci aspettavamo di resistere, per quanto i soliti colleghi calciofili avessero già proferito il loro vaticinio: meglio una ritirata disonorevole che la certezza di essere sovrastati. Invece, sotto il plumbeo cielo della Barona, capitan Alfieri ha fissato quel che restava di Sparta e, rivolto all’avversario che rivendicava le sue Termopili, ha risposto con le parole di Leonida:“Venite a prendervele".

Paolo Viana

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Non basta la vittoria contro Telenova. Decisiva la sconfitta contro Sportitalia

Radio Milaninter addio

Inaudita uscita di scena di Radio Milan Inter. La squadra del presidente De Carlo affronta quasi al completo la formazione di Telenova. Nonostante le contemporanee assenze di Fragasso e Anelli la formazione ha, per la prima volta, un assetto tattico decente e 6 giocatori integri. Losapio in perfetto orario come sempre (!!!), Lapo frastornato ddagli starnuti ma presente a se stesso, Sardiello a fare il tifo sugli spalti, Materi a posare per le foto e Mastrorocco a organizzare il grande biscotto tra Libero e Sportitalia. Il vigile organizzatore infatti si apposta casualmente al centro dei due campi e inizia ad osservare l'andamento del nostro match consegnando dei fogliettini a un assistente non meglio identificato, le strategie di equilibrio tra Sportitallia e Libero nell'andamento della loro partita. Alla fine del primo tempo infatti Libero resta convenientemente in partita. Poi...non appena Radio Milan Inter prende il largo contro Telenova, al sesto gol da parte nostra, i giocatori del quotidiano si lasciano infilzare da ogni parte simulando in un occasione una finta reazione nervosa. Lo scoramento ci prende. Capiamo di essere vittime di una cospirazione con parecchi precedenti. E visto che nello spogliatoio di Libero sentiamo fragorose risate e battimani esagerati ecco che mentre usciamo vincitori ma uscenti con Telenova prendiamo a farci domande quantomai opportune ma inutili contro il palazzo o palazzinarocco. Finisce così quest'anno. fatti fuori da un regolamento insolitamente rigido, infortuni che ci hano lasciati in 4 la prima partita e un biscottone avvenuto senza ritegno. Tornei andati così servono a farci tornare l'anno prossimo con una formazione che, è facile prevedere, vincerà il torneo e farà cadere qualche testa. Uomini avvisati... Lapo De Carlo

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Durissime accuse all’organizzazione. Quali sono le forze maggiori?!?

Polemica di Sportweek

Altro che cause di forza maggiore. Negli ambienti di Sportweek c’è il forte sospetto che ci sia la longa manus di Sky Sport dietro lo spostamento d'orario che costringerà a giocare il quarto di finale contro Libero nella canicola delle 13. Una situazione che ha finito per riunire uno spogliatoio, a rischio spaccamento sabato nella terza partita ufficiale, e non per una sconfitta. Capita che per una volta Boni e Sillitti si sveglino con il fuso orario capitolino e arrivino alle 11.57, solo tre minuti prima del calcio di inizio. Conseguenza: il Bianchin, varesino preciso come uno Swatch, si imbestialisce, perché la partita con il Sole è di quelle che agli ex Ifg ricorda il 2007, i tempi delle origini. Quando si lanciavano le borse fuori dalla finestra, si filava al campo di via Madruzzo, si tornava a scuola sudati e bolliti, e il direttore si incazzava: "Siete in ritardo e avete perso… ehm… francamente… che figura ci faccio?”. Fatto sta che Bianchin si carica a mille, e finisce per siglare una tripletta da incorniciare, per certi versi più significativa della cinquina del sempre più capocannoniere Olivero. E lascia i due brasileiros a smaltire la sbornia in panchina, lanciando dall'inizio la coppia difensiva Scandale-Balestreri che sbaglia davvero poco per la gioia di Guidi. Con una grattachecca in mano, i due romani depositati a bordo campo non si scaldano ma hanno il Paraflu nelle vene e quando la loro punizione si esaurisce, al primo gol del Sole, trovano il modo di farsi perdonare. La squadra accelera e frena, va avanti e si fa recuperare, ma porta a casa una vittoria che dà fiducia. Il motto della settimana: “Sportweek il sabato esce solo in edicola”.

Lʼavvocato Taormina, da sempre legale di Zona Goal, smentisce quanto riportato nel presente articolo e si riserva di procedere per vie legali qualora il cliente lo riterrà opportuno.

La smentita

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Il graffio d’autore La consueta rubrica del Giaguaro Materi

Questa edizione della Press League passerà alla storia per le bellissime ragazze che assistano alle partite. Luca Mastrorocco, spaparanzato allʼombra del suo ombrellone a ridosso delle tribune, si è gustato lo spettacolo meglio di un bagnino riminese davanti a una schiera di turiste tedesche in bikini intente a spalmarsi lʼolio abbronzante. Perfino i portieri hanno avuto il loro da fare per non distrarsi al cospetto di gambe

accavallate con lo stesso sex appeal di unʼ Alba Parietti sullo sgabello di «Galagoal». Ma il Giaguaro anche in questi frangenti è stato allʼaltezza della situazione, applicando sulla spalla destra della maglietta dʼordinanza uno specchietto retrovisore panoramico, grazie al quale è riuscito contemporaneamente a volare da un palo allʼaltro agguantando il pallone e a volare con la fantasia sbirciando il migliore scosciamento femminile. Nino “Giaguaro” Materi

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Spettacolo Rabita… 7,5 CAMPANILE: Non viene impegnato molto dagli avversari, ma quando viene chiamato in causa risponde sempre presente. Stavolta non commette nemmeno il solito errorino che spesso macchia le sue comunque sempre ottime prestazioni. Perfetto. 8 P. VITIELLO: da capitano dà l’esempio infondendo sicurezza non solo al reparto difensivo, ma a tutta la squadra. Quasi impeccabile in difesa, si concede anche il lusso del gol in una delle sue rare, in questa partita, sortite offensive. Trascinatore. 9 RABITA: con il pallone fa quello che vuole solo che a volte ci prende troppo gusto, esagera e perde palla. Dopo 10-12 dribbling qualunque persona normale penserebbe che è ora di passare o, meglio, tirare in porta. Lui no, ne prova un’altra dozzina e si fa maledire dai compagni quando perde il possesso della sfera. Questo però succede meno della metà delle volte in cui si incaponisce (almeno oggi), perché nelle altre il pallone finisce praticamente sempre in rete. Il tabellino è lì a dimostrarlo: 4 gol in questa partita, 10 finora in tutto il torneo, 3 volte su 3 migliore in campo! A un certo punto un giocatore di Libero chiede la sua sostituzione alla panchina di Sportitalia per l’esasperazione. Cecchino infallibile. 9 SPECCHIA: più che il pilastro difensivo Vitiello o il bomber Rabita, è lui l’ago della bilancia che sposta gli equilibri fra Sportitalia e Libero. Senza Specchia nella seconda uscita stagionale Sportitalia aveva sofferto l’“isolazionismo” di Rabita, spesso inoffensivo lì davanti. Finalmente il cecchino arancione ha trovato una spalla ideale che, dopo aver impressionato all’esordio, si è ripetuto alla terza entrando di diritto nel gruppo degli intoccabili. L’ossatura della squadra, finora composta da Campanile, Vitiello e Rabita, ha ora un altro pilastro su cui contare. Con questa prestazione, ottima sia in fase offensiva come supporto a Rabita, sia come pendolo fra centrocampo attacco, e talvolta anche come terzo rinforzo difensivo, si è sbarazzato facilmente dei concorrenti (Ambrogi e Russo de Cerame in primis). Spalla offensiva ideale. 7 MILONE: ha il compito di stare in trincea e dare una mano a Vitiello nella fase difensiva. Lo fa con grande puntualità e acume tattico. La giusta voglia di giocare sempre palla a terra per non regalarla agli avversari con lanci lunghi spesso inutili a volte lo tradisce: ogni tanto si è costretti anche a spazzare. Ordinato. 6 RONCHETTI: si alterna nei due ruoli di supporto alla punta Rabita e, in difesa, a capitan Vitiello. Non demerita mai, ma ha tatticamente è poco ordinato e non riesce a sfruttare sempre i suoi

polmoni e la sua corsa. Anche se poco disciplinato può essere un ottimo jolly. s.v. RUSSO DE CERAME: troppo pochi i minuti giocati e per giunta in un ruolo non suo. È l’alternativa a Specchia, ma la splendida partita di quest’ultimo e la quadratura del cerchio ormai trovata dell’intera squadra difficilmente ce lo faranno rivedere in campo per molto tempo. s.v. DELL’AQUILA: 2 minuti nel finale come premio per una sveglia suonata alle 9 di mattina dopo aver lavorato fino a mezzanotte e mezza. Anche qui, troppo pochi i minuti giocati per dare un giudizio. Ottimo comunque il suo impatto sia in fase difensiva che in quella offensiva (grande assist per Specchia non sfruttato da quest’ultimo). L’impressione è che senza l’emozione dell’esordio e con la squadra che ha finalmente trovato i meccanismi giusti possa diventare una pedina importante nel reparto difensivo dove però bisogna superare la concorrenza formata dal duo Milone-Ronchetti, ora in vantaggio rispetto a lui. 9 “VICE ALLENATORE” AMBROGI: con due partite mister Letizia non era arrivato a trovare la quadratura del cerchio. Cosa che ad Ambrogi riesce in soli 40’, anzi, dal calcio d’inizio della sua forse unica partita da allenatore. Scontate le conferme di Campanile, Vitiello e Rabita (l’asse portante dell’intera squadra), Ambrogi ha la fortuna di ritrovare uno Specchia (presente alla prima, ma assente alla seconda) in gran forma che con la prestazione di oggi è entrato a far parte del gruppo degli intoccabili. Per il resto, Ambrogi ha solo dovuto alternare la quinta pedina, alternando in realtà soltanto Ronchetti e Milone. Per quel poco che ha fatto vedere nello scampolo di partita giocato avrebbe meritato qualche minuto in più Dell’Aquila, che avrebbe forse potuto dare un cambio anche a capitan Vitiello, apparso un po’ appannato in alcune fasi del match. Al di là delle annotazioni tattiche però, rimane l’impresa compiuta: il passaggio del turno con tanto di primo posto nel girone. A fine partita i giocatori chiedono la sua promozione ad allenatore titolare e il licenziamento di Letizia.

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Sportitalia vince e convince Nel momento più difficile della stagione Sportitalia si compatta attorno a capitan Vitiello, trova la quadratura del cerchio con in panchina il veterano Ambrogi al posto di un mister Letizia ingiustificato assente, e coglie una vittoria che lascia tutti a bocca aperta, qualifica la squadra ai quarti di finale e per giunta come prima del girone.

CONTRO LIBERO - La vittoria non era affatto scontata. Libero arrivava al terzo turno da capolista e con tutti i favori del pronostico. È una delle 4 squadre partecipanti alla Press League 2011 che ha preso parte a tutte e 5 le edizioni precedenti arrivando per ben 2 volte seconda nel torneo. Insomma, una squadra di tutto rispetto, di carisma ed esperienza. Eppure Sportitalia è riuscita a spuntarla.

TATTICA – A parte la voglia e la determinazione derivanti dalla consapevolezza che quella contro Libero fosse l’ultima spiaggia per sperare di continuare il cammino, a determinare la vittoria è stato soprattutto l’acume tattico dell’improvvisato tecnico Ambrogi, che ha saputo sfruttare al massimo l’ottima vena del poker Vitiello, Rabita, Campanile, Specchia. Proprio quest’ultimo è stato l’asso nella manica di Sportitalia facendo, oltre i gol e gli assist, un lavoro sporco che lo rende prezioso più di quanto non lo siano le appariscenti reti di Rabita, i formidabili recuperi di Vitiello o le strepitose parate di Campanile. Con Specchia in campo Sportitalia ha finalmente risolto il problema dell’“isolazionismo” di Rabita, spesso inoffensivo perché solo contro tutti (oltre che solista di natura!). Risolti i problemi in attacco, adesso bisogna trovare definitivamente la quadratura del cerchio anche dietro. A parte gli intoccabili Campanile e Vitiello, ora tocca scegliere la spalla fissa da affiancare al capitano. Per ora è in vantaggio Milone con Ronchetti subito dietro. Ma le imprecisioni del primo e la corsa spesso disordinata del secondo potrebbero favorire un exploit del possente Dell’Aquila, apparso completamente un altro giocatore rispetto alla partita contro Telenova nei pochissimi minuti giocati contro Libero

STATISTICHE E CURIOSITÁ - La prima era andata bene seppur con qualche incertezza; la seconda aveva fatto pensare all’esordio come un fuoco di paglia; la terza ha invece confermato quanto di buono rimarcato nella prima uscita, ma soprattutto ha donato alla squadra la consapevolezza di essere realmente competitiva. A dimostrarlo sono i numeri. Il gruppo 3 è stato il più equilibrato del torneo. In tutti gli altri gironi c’è stata una squadra che ha chiuso a 0 punti, in due raggruppamenti la prima ha fatto percorso netto (3 vittorie su 3 e 9 punti in classifica). Nel girone 3 invece, due squadre hanno chiuso a 6 punti e due a 3. Nel gruppo di Sportitalia la differenza reti rientra nella normalità con un +2 per 3 squadre e un -6 per Telenova Negli altri gironi si leggono invece differenze reti di +14, +21, -16, -39 Numeri da fantascienza, che se da un lato dimostrano la forza di alcune squadre, dall’altra rimarcano la sconcertante debolezza di altre. Sportitalia ha saputo invece vincere un girone in cui tutti potevano dire la loro e perciò il suo primato, benché macchiato da una sconfitta, ha forse più valore di altri. FUTURO – Ora le cose si fanno serie. Nei quarti Sportitalia dovrà vedersela con Sky Sport che, nome altisonante e tradizione a parte (anche lei come Libero è una delle 4 squadre che hanno preso parte a tutte le edizioni della Press League vincendone ben 2), quest’anno non sembra essere la corazzata delle stagioni passate. Anche qui sono i numeri a parlare. Solo 4 punti in classifica e una qualificazione arrivata solo grazie a una differenza favorevole rispetto al Sole 24 Ore. Solo la miseria di 8 gol segnati, ma, c’è da dire, anche il vanto della quarta miglior difesa del torneo con sole 8 reti subite. Insomma, l’impegno non sarà dei più facili per Sportitalia, ma nemmeno di quelli impossibili. L’approccio però, dovrà essere quello avuto contro Libero. Altrimenti si rischiano brutte figure come quella con Telenova.

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Squalifiche

2 giornate

Mastrogiacomo (Sky Sport 24) da scontare nell’edizione

2012

1 giornata

Donati (Telelombardia)

Bolognesi (Telelombardia)

Giunta (Sky Sport 24) da scontare nell’edizione 2012

Baiocchini (Sky Sport 24) da scontare nell’edizione 2012 Solaini (Premium Calcio) da scontare nell’edizione 2012

Giudice sportivo

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LO SPORT E’ LA NOSTRA PASSIONE

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