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Maniera di pensare l’urbanistica Le Corbusier

Maniera di pensare l’urbanistica Le Corbusiernewarchitettura.myblog.it/files/02_LeCorbu_Urban_arch.pdf · Le Corbusier: la rivoluzione architettonica messa al servizio dell'urbanistica

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Maniera di pensare l’urbanistica

Le Corbusier

Una “unità di grandezza conforme”

1. Abitare 2.Lavoro 3.Coltivare il corpo e lo spirito a. Città-giardino orizzontale b .Città-giardino verticale c. Prolungamenti dell’abitazione

Le condizioni di natura

1. La grande riserva agricola 2. La città industriale lineare 3. La città concentrico-radiale degli scambi

La città industriale lineare

Vie di transito delle merci

Impianti industriali

Autostrada (veloce meccaniche)

Abitazione e suoi prolungamenti (circolare a piedi)

Nella tavola precedente: A. Abitazioni unifamiliari a casette sparse: città-giardino orizzontale. B. Abitazioni unifamiliari a casette raggruppate e sovrapposte in un unico blocco edilizio: città-giardino verticale. C. Strada trasversale d'accesso alla fabbrica. D. Strada di distribuzione tra le abitazioni e i loro servizi comuni (accessibile alle automobili). E. Strada di collegamento e di passeggio (preclusa alle automobili). F. Zona verde di protezione che separa l'abitato dalla fabbrica e in cui corre l'autostrada longitudinale. G. Zona dei servizi comuni esterni all'abitazione: asilo infantile, scuole elementari, cinematografi, biblioteche, tutte le attrezzature sportive d'uso quotidiano (calcio, tennis, podismo, nuoto, ecc.), giochi per bambini, circoli giovanili, ecc.; piccoli giardini privati (a richiesta dei locatari). coltivati a fiori, frutteto, orto.

La città lineare industriale Per consentire la sintesi grafica, la città industriale, la città concentrico-radiale e il complesso delle tre vie di transito sono stati rappresentati in tre scale differenti.

Piano urbanistico di Algeri Algeri: funzione della città; definizione dei compiti assegnati agli abitanti; vincolo opportuno, che sbarra la strada all’invasione delle attività.

Delimitazione della città-grandi autostrade periferiche e radia1i; distribuzione della circolazione nel centro d'affari; innervazione del futuro centro civico; attraversamento razionale del quartiere sul mare.

Identificazione degli elementi costitutivi dell'ambiente naturale; precisi provvedimenti di protezione e di ricostituzione. L 'urbanistica araba è eccellente.

Misure di divieto dirette a colpire due consuetudini deleterie: a) l'isolato affacciante su strade e cortili; b) la lottizzazione. L'urbanistica europea è deleteria.

Determinazione dei “prolungamenti della casa” richiesti dall'unità d'abitazione (indicazione degli organi ritenuti necessari): nidi d'infanzia, scuole materne, scuole elementari, case della gioventù, attrezzature sportive per bambini, giovani e adulti, giardini e orti privati.

Determinazione delle “nuove condizioni d’abitazione”:

a) densità obbligatoria per ettaro; b) rapporto tra area edificata ed aree libere; c) nuove forme dei volumi edilizi

Definizione dell’ “unità d’abitazione nuova” dotata di proprie attrezzature dirette.

Formulazione di nuove norme che realizzano un rapporto armonico tra l’abitazione e le condizioni locali nord-africane (altezza dell’alloggio: m. 4,50, parzialmente divisibile in due sezioni di m. 2,20 ciascuna, ecc.)

Destinazione dei suoli: zona residenziale, zona d’affari, futuro centro civico, salvaguardia della Casbah, creazione del centro culturale musulmano.

Piano urbanistico di Parigi (Plan Voisin”, 1925) Parigi: è divenuta urgente un’operazione che le dia respiro.

L’automobile, fenomeno assolutamente nuovo nella storia delle città e causa di un radicale sconvolgimento, esige adeguate sistemazioni:

a) una via d’attraversamento est-ovest b) una via di penetrazione dal nord

Parigi si è sviluppata su se stessa, sul proprio suolo, senza mai uscirne. Attraverso i secoli, tutte le correnti spirituali hanno lasciato traccia nelle sue pietre. Si è formato così volto vivo di Parigi. Continuare Parigi.

Il centro di una città della nostra epoca visto dall'autostrada d'attraversamento. A sinistra e a destra, le piazze degli enti pubblici; in secondo piano, i musei e le università. Il complesso dei grattacieli è immerso nell'aria e nella luce.

Nella piana disseminata di edifici insignificanti, che s'estende verso Saint-Denis, lontano dalle testimonianze monumentali raccolte sulle rive della Senna, quattro grandi fatti architettonici domineranno un vasto spazio, a gloria d'una civiltà che, lungi dall'abdicare, ha saputo darsi una nuova linea di condotta.

Veduta d’insieme del plastico del “plan Voisin”

Il “Plan Voisin” di Parigi. In basso, i quartieri di cui si propone la demolizione; in alto, i quartieri da costruire al posto dei precedenti (le due planimetrie sono alla stessa scala).

Le Corbusier: la rivoluzione architettonica messa al servizio dell'urbanistica

La rivoluzione architettonica:1. Ossatura indipendente d'acciaio o di cemento armato: la prima caratteristica dello stile d'oggi sarà la

leggerezza.2. Impiego della parete vetrata trasparente o traslucida, cui corrispondono le caratteristiche di luce e

limpidezza: uguali per il Crystal Palace di Londra come per le casette nel verde o i grandi palazzid'affitto o per uffici dell'immediato futuro.

3. L 'esattezza dei calcoli di resistenza dell'acciaio e del cemento armato soddisfa l'economicità nellasua accezione più elevata.

4. Il nuovo modo di progettare, assicurando una buona circolazione, una corretta distribuzione e unaclassificazione ordinata, e facendo del complesso edilizio un vero e proprio organismo (scheletroportante; spazi ben aerati ed illuminati; abbondanza di «servizi generali» addotti attraversocanalizzazioni - acqua, gas, elettricità, telefono, riscaldamento, ventilazione, scarichi, ecc.), dà ilsenso dell’efficienza.

5. La presenza sinfonica, armoniosa e funzionale di tante componenti nuove nella costruzioneconferisce a questa un deciso carattere di sobrietà ed esattezza.

6. La linearità deriva direttamente dai mezzi adoperati. Domina l'angolo retto. Alla richiesta dasoddisfare - costruire stanze o locali rettangolari per abitare e lavorare -la tecnica del cementoarmato risponde spontaneamente (pilastri e pilastrini, travi e travetti, volte a intradosso piano, solai,ecc.); cadute in disuso le « mensole » che agli inizi del cemento armato assicuravano l'incastro trapilastri e travi, l'impianto ortogonale della struttura in cemento armato è divenuto evidente, in tutta lasua purezza e linearità.

7. Le abitudini visive si rinnovano: i massicci basamenti di pietra, un tempo indispensabili, sonocompletamente abbandonati; i grossi piloni di pietra o di muratura, i muri il cui spessore era impostodalla funzione portante, tutti questi fattori primordiali della sensazione plastica, generatori di un certotipo di emozione, sono oggi superati dagli snelli e radi montanti di cemento o d'acciaio. All'apparire diquesti ultimi, si disse che non sarebbero mai riusciti ad esprimere la propria funzione di sostegno e adare una sensazione di sicurezza a chi li guardasse... Ma gli anni sono trascorsi, e l'abitudine ci harivelato la loro eleganza, elemento essenziale dello stile contemporaneo.

8. Il tetto-terrazza con raccolta e scarico delle acque piovane verso l'interno costituisce il sistema dicopertura normale, impermeabile e senza rischio d'inconvenienti, specialmente se ricoperto da ungiardino che protegga calcestruzzo e armature dagli effetti dannosi delle variazioni termiche.

Copertura piana e terrazza-giardino con scolo delle acque verso l'interno, ecco una delle novitàpiù sconvolgenti rispetto ai canoni estetici tradizionali; un avvenimento. d'ordine tecnico e quindi divalidità universale, che s'impone dappertutto, così come nel Medioevo non conobbe confini la voltagotica a sesto acuto.

Ma un'altra innovazione viene a turbare ancor più le abitudini acquisite: il cornicione, vivo e utileper tanti secoli, fastoso coronamento del tetto a falde inclinate, cade in disuso. Le acque piovanedefluiscono infatti all'interno e non più all'esterno, mentre alla protezione dell'eventuale facciata avetri provvederà un organo nuovo, il fran-gi-sole, che servirà anche da frangi-pioggia, dispositivo checostituirà per gli abitanti dell'edificio un apprezzabilissimo complemento di comodità.

9. Si può prevedere a questo punto una nuova distribuzione dei materiali tradizionali. Mentre nel casodella piccola abitazione unifamiliare, eseguita da artigiani locali, gli usi e quindi le concezionitradizionali potranno anche sopravvivere, la questione si porrà in modo del tutto diverso nel caso divolumi edilizi notevoli.

La pietra da taglio non ambirà più alla conquista, oggi vana oltre che ardua, delle grandi altezze,ma resterà, eterna amica dell'uomo, immediatamente vicina e tangibile, nelle molteplici attrezzatureedilizie che la riorganizzazione delle città e quindi l'urbanistica intende creare. Il legno,abbandonando i tetti, rivestirà le pareti delle costruzioni in serie, recandovi un comfort un temporiservato ai signori. Infine, i metalli alterabili cederanno il posto ai metalli inossidabili come l'acciaio,l'alluminio, ecc.

…….messa al servizio dell'urbanistica

Tale è la rivoluzione architettonica messa oggi al servizio dell'urbanistica. Questa, per la naturastessa dei suoi programmi, determinerà in misura considerevole il volume, la disposizione e ladistribuzione delle diverse opere che costituiranno di fatto l'attrezzatura efficiente delle città e degliagglomerati rurali.

Le conquiste dell'urbanistica daranno un aspetto nuovo agli edifici d'abitazione integrati dai loroprolungamenti, ai centri d'affari e ad una parte dei luoghi di lavoro. Le circolazioni meccanicheverticali, che nei paesi sufficientemente organizzati hanno già raggiunto un livello d'impeccabilitàtecnica, garantiranno lo sfruttamento perfetto degli edifici, determinando così una serie diconseguenze di cui la più importante sarà l'indipendenza reciproca tra i volumi edilizi e le vie dicomunicazione, ossia il compimento di un'operazione considerata fino a oggi utopistica: laseparazione del traffico pedonale da quello dei veicoli. Il volume edilizio non sarà più allora il meroresiduo dell'intersecarsi di tre o quattro strade, e la strada cesserà di essere un corridoio tra lefacciate innalzate lungo i suoi lati, nel quale si precipitano e s'ingorgano assurdamente gli esseri e imezzi più disparati: pedoni, cavalli, tram, automobili, autocarri. Splendido frutto di questa riformasarà uno slancio nuovo dell'edificio, dominante gli spazi liberi circostanti, una disposizionesuperbamente architettonica dei quartieri residenziali o di lavoro. Utilizzando le sue conquistetecniche, l'uomo dispone finalmente d'uno stile adeguato ai tempi e lo mette al servizio del propriobenessere e della propria soddisfazione estetica.