Manuale Di Trekking

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    MANUALE DI TREKKING

    Attraverso monti e valli, con le bellezze del paesaggio che mutano ad ogni passo, ti senti un uomo libero. Non c piacere che

    si avvicini a quello di prepararsi il proprio pasto alla fine del giorno su un piccolo fuoco di braci ardenti; nessun profumo vale

    lodore di quel fuoco... Baden Powell

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    Prepariamo lescursioneInnanzi tutto indispensabile una cartina topografica con la quale studiare il percorso a tavolino. Particolare attenzionemeritano le cartine dei sentieri: sono da sempre il riferimento per gli escursionisti. Precise, sempre aggiornate e dettagliate.

    Strumento indispensabile per gite, ferrate e attraversamenti, per il calcolo dei dislivelli e per raggiungere i rifugi e le vette.

    Riportano tutta la numerazione dei sentieri in modo da poter scegliere il percorso con molta cura e precisione

    Tutte le gite in montagna di un certo impegno andrebbero sempre studiate in anticipo sulla carta, per evitare poi di trovarsi in

    difficolt perch si sono calcolati male i tempi di percorrenza o le difficolt della salita. Le cartine pi adatte sono quelle

    escursionistiche in scala 1:50.000 o, ancora meglio, in scala 1:25.000; in questultimo caso un centimetro sulla carta equivale a250 metri sul terreno, quindi il grado di dettaglio eccellente. Va da s che maggiore sar il grado di dettaglio sulla cartina e

    pi facile sar lorientamento.Naturalmente oltre a possedere una buona cartina necessario anche saperla leggere! Non basta sapere dov il nord o

    riconoscere un sentiero da una strada; un bravo escursionista sa riconoscere con un colpo docchio anche la morfologia del

    terreno, in altre parole se si tratta di terreno boscoso o prativo, sassoso o montagnoso, pianeggiante o in salita o discesa.

    Saper leggere bene una cartina significa prevedere con buona approssimazione come sar il percorso che ci accingiamo adaffrontare. Se non siete abbastanza bravi esercitatevi a casa, osservando con attenzione la carta e i suoi dettagli: imparate a

    distinguere unarea boschiva da una prativa, un impluvio da una cresta, se un costone in salita o in discesa ecc. Imparate per

    bene anche a riconoscere i segni riportati nella legenda che ogni carta riporta.

    Quando si pianifica una gita, i parametri fondamentali da considerare sono essenzialmente tre:

    1) lunghezza del percorsoLa lunghezza del percorso facilmente calcolabile: basta misurarla tenendo presente in quale scala la mappa stata realizzata:

    nel caso di una cartina in scala 1:25.000 ci significa che un centimetro sulla carta equivale a 250 metri sul terreno, in una da

    1:50.000 di 500 metri ecc. Acquisito questo primo dato, si passa al successivo.

    2) dislivelloQuesto un dato forse ancor pi importante della lunghezza, in quanto vi indica quanta salita, ed eventualmente quanta

    discesa, vi aspetta. Seguite per bene tutto il percorso sulla mappa, e non solo linizio e la fine; pu anche darsi che vi sia un

    profondo vallone proprio a met di una tappa per il resto pianeggiante. Il dislivello vi dice grosso modo quanto sar faticosa

    la marcia; per un buon escursionista sufficientemente allenato, 1 km di dislivello in salita non rappresenta particolari problemi,

    e pu essere considerato il dislivello standard di una gita classica. Ecco comunque una personale scala di valutazione:

    Dislivello giornaliero Difficolt

    0 - 400 facile

    400 - 800 discreto

    800 - 1200 medio

    1200 - 1600 impegnativo

    Oltre i 1000 metri di dislivello la gita comincia ad essere discretamente impegnativa ma, come detto, pu essere affrontata con

    relativa tranquillit dallescursionista con buon allenamento. Anche la discesa, come la salita, pu risultare assai faticosa specie

    su terreni scoscesi o con fondo instabile (ghiaioni, sassi, prato scivoloso). Gli escursionisti meno allenati farebbero bene a

    limitare il dislivello giornaliero delle loro gite intorno ai 400-800 metri.

    3) tipologia del terrenoAltro dato da non sottovalutare la tipologia del terreno da percorrere: guardando la legenda sulla mappa si pu capire sedobbiamo attraversare un bosco, un prato, una pietraia o il fianco scosceso di una montagna. Questo determiner anche un pi

    facile calcolo dei tempi di percorrenza.

    4) laltitudinenon va presa sottogamba: questa importante soprattutto per determinare il tipo di abbigliamento necessario, e soprattuttolimpegno fisico: dai 1.500 metri in su la relativa scarsit di ossigeno comincia a farsi sentire. Alcuni soffrono laltitudine con

    nausee, cefalee, giramenti di testa e richiedono un periodo pi o meno breve di acclimatazione. Questi disturbi per di solito simanifestano in genere in determinate persone, oltre i 2000 metri. Anche il clima pu diventare una seria difficolt: a 2000

    metri pu nevicare infatti in qualsiasi stagione.

    La somma delle tre componenti sopra citate vi dar unindicazione di massima sui tempi di percorrenza: nella marcia in

    pianura si percorrono mediamente sui 5-7 km allora, in montagna questa media si abbassa a circa 3-4 km/h, e in taluni casi

    pu scendere ancor pi drasticamente a 1-2 km, a seconda delle difficolt del percorso e del terreno.

    Meglio studierete la tappa a tavolino e minore sar il rischio di andare incontro ad imprevisti, di dover forzare i tempi o esserecostretti ad allungare o modificare il percorso, o magari di rientrare a notte fonda dopo una scalcagnata tremenda perch si

    sono calcolati male i tempi.

    Osserviamo l'ambientePrima di partire per una escursione bene preparare tutto con molta curaLa prima operazione mentale che coscientemente o noeffettuiamo quando intraprendiamo un percorso a piedi consiste nell'individuare gli elementi che identificano un determinato

    paesaggio e ne costituiscono le componenti: la forma del terreno, l'idrografia, la vegetazione, la presenza dell'uomo. Nel

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    momento in cui inizia la marcia, del resto, anche noi entriamo a far parte dell'ambiente; ne formiamo la componente in

    movimento.Solo in apparenza il paesaggio statico e immutabile. In realt il momento attuale ma passeggero di un'evoluzione che si

    svolge in tempi troppo lunghi per essere percepita dall'uomo. Lasciamo ai singoli specialisti (geomorfologi, glaciologi,

    geologi, botanici,ecc.) l'interpretazione dei singoli fenomeni: a noi basta catalogarli, fotografarli sia mentalmente che

    materialmente, perch la loro distribuzione e dimensione ostacoleranno o favoriranno la nostra escursione.

    La componente morfologicaLa componente pi appariscente certo la forma del terreno, frutto delle forze che agiscono all'interno della crosta terrestre e

    dell'incessante azione dell'atmosfera e dell'idrosfera.

    I rilievi sono quindi soggetti a una azione di degradazione che avviene attraverso processi fisici (disgregazione) e chimici

    (alterazione) che li rendono simili a grandiosi castelli in demolizione. La loro forma non dipende soltanto dalla disgregabilit

    della roccia e dalla disposizione degli strati, ma anche dalle condizioni climatiche di una regione che determinano i vari tipi didegradazione meteorica.

    Sulle Alpi, per la maggior resistenza della roccia, ha avuto il sopravvento un'erosione lineare che ha loro conferito un aspetto

    impervio. Sugli Appennini, invece, la predominanza di rocce tenere, come argille, calcari, arenarie ha fatto s che le forme del

    terreno assumessero aspetti pi dolci e arrotondati; qui, sui pi ripidi pendii argillosi, il ruscellamento delle acque piovane ha

    spesso inciso una serie di solchi disposti a ventaglio che ad ogni pioggia si ingrandiscono: sono i calcari che disegnano sulterreno un paesaggio in sfacelo privo di vegetazione.

    Gli effetti del modellamento esogeno sono evidenti non solo nella morfologia dei rilievi, ma anche in quella delle valli. La

    maggior parte delle vallate alpine mostra il classico motivo trasversale ad U con i fianchi ripidi per l'azione erosiva di un antico

    ghiacciaio e un largo fondovalle nel quale serpeggia un torrente che in parte ne ha modificato la morfologia. Tipiche sono

    anche le valli sospese, collegate a quella principale da un ripido gradino sovente inciso da un torrente o superato da un fiume

    mediante una cascata. Le valli dovute alla sola escavazione fluviale, tipiche degli Appennini, presentano al contrario un profilo

    trasversale a V con un fondovalle stretto fra due versanti che degradano in maniera regolare.

    Abbigliamento (generale)Camminare in montagna significa affrontare condizioni climatiche spesso mutevoli e con forti escursioni termiche e di umidit

    le quali sollecitano il corpo e richiedono livelli di protezione dal caldo e dal freddo adeguati. Anche il corpo a sua volta,

    produce vapore acqueo e calore che devono essere necessariamente e correttamente smaltiti per garantire livelli di

    traspirazione e temperatura corporea ottimali.

    La scelta dei capi da indossare quindi va vista sotto laspetto tecnico prima che estetico.

    Le case produttrici di capi di abbigliamento sportivi hanno oggi a disposizione sia tessuti estremamente leggeri, traspiranti e

    resistenti, che tecnologie di lavorazione sofisticate in grado di creare indumenti tali da assicurare il massimo comfort in tutte le

    situazioni climatiche.

    Le uniche controindicazioni alluso di capi da montagna realizzati con tessuti tecnici, sono di natura economica: chi decider di

    lasciare a casa i tradizionali jeans, pantaloni di velluto, maglie e maglioni di cotone e lana (tessuti ormai obsoleti e

    sconsigliatissimi per luso in montagna), dovr purtroppo investire una cifra notevole per un corredo di qualit, ma ne vale

    assolutamente la pena.

    Il principio della cipollaPer quanto riguarda labbigliamento bene tener presente in ogni caso il principio fondamentale degli strati sovrapposti. Perottenere una protezione efficace contro il freddo e il vento meglio infatti ricorrere a numerosi capi di vestiario relativamente

    sottili e leggeri indossati gli uni sugli altri, piuttosto che ad uno solo spesso e pesante; questa tecnica consente inoltre di

    adeguare con facilit il grado di copertura col variare delle condizioni climatiche e di affidare a singole componentidellabbigliamento, specificatamente studiati alluopo, le diverse funzioni che esso deve assolvere.

    Queste funzioni sono essenzialmente tre:-Trasmissione del vapore acqueo trasudato

    -Isolamento dal caldo e dal freddo

    -Protezione dal vento e dalla pioggia

    1 strato - Intimo: riguarda gli indumenti a contatto di pelle i quali devono assolvere le funzioni di assorbire il sudore ed

    espellerlo nel minor tempo possibile. Devono essere morbidi, elastici, privi di cuciture che potrebbero determinarearrossamenti e vesciche.

    Il materiale pi usato nella loro confezione il polipropilene, derivato dal PVC, refrattario allacqua, elastico, morbido,

    resistente allusura ed allo sfregamento, anallergico, antibatterico (previo trattamento). E infiammabile e (molto) costoso

    rispetto alla tradizionale biancheria intima in cotone o lana.2 strato - Isolante: indumenti intermedi ovvero pantaloni, maglioni e giacche , necessari a creare unulteriore barrieratermica. Devono lavorare in sinergia con lo strato intimo raccogliendone e disperdendone lumidit.

    3 strato Protettivo: Giacconi, sovrapantaloni, mantelle costituiscono i capi che devono proteggere dalle intemperie,

    impedendo allacqua ed al vento di penetrare allinterno pur consentendo al vapore acqueo prodotto dal corpo di traspirare

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    liberamente; sembra ormai irrinunciabile il ricorso al Gore-Tex, lunico materiale veramente impermeabile, altamente

    traspirante e abbastanza impervio al vento, anche se forse in questo leggermente inferiore al nylon. Un combinato in Gore-Tex sicuramente preferibile alla gloriosa mantellina impermeabile.

    Labbigliamento (particolare)-Biancheria intima: in generale va bene quella che si indossa abitualmente. Particolarmente adatti per le escursioni in alta quota

    e in climi freddi, sono i capi di lana, in seta e in rovilon, le tute complete e i combinati maglia e calzamaglia.

    -Camicie e maglie aderenti: si usano camicie di cotone o lana, abbastanza ampie e possibilmente dotate di tasche sul petto.Comode sono anche le maglie pi o meno aderenti a collo alto, ma con cerniera lampo, da usare solo in combinazione con

    la camicia. Quando fa caldo si indossa una semplice maglietta.-Maglioni: a giro collo, di lana, tradizionali, caldi ma possibilmente non troppo pesanti; unampia tasca sul petto un

    accessorio utilissimo. Possono essere sostituito vantaggiosamente da analoghi capi in pile, generalmente tagliati a giacca. I

    maglioni e le giacche assolvono la funzione di garantire la termoregolazione del busto, che la parte del corpo pi sensibile

    alla temperatura, quindi dovranno essere dotati di cerniere che consentano di aumentare o diminuire la superficie coperta infunzione della necessit di disperdere o trattenere il calore.

    -Calze e calzettoni: in climi caldi si adottano le calze di spugna o quelle leggere; Il calzettone pesante di lana lungo se usato in

    climi freddi meglio che copra il ginocchio.

    -Scarponi: importante conoscere luso preciso e predominante cui si intende adibire la scarpa e identificare la qualit che

    bisogna di conseguenza privilegiare e quelle da scartare. In questo compito potr esservi daiuto il negoziante. Lo scarpone,

    protagonista del trekking, deve essere soprattutto comodo; tuttavia, comfort, qualit delle rifiniture e delle cuciture edurata sono in contrasto con leconomicit. E importante ricordare che in caso di salita consigliabile allentare la parte

    superiore dei lacci lasciando la caviglia libera di piegarsi in avanti e compensare il grado di pendenza.In discesa utile

    stringere la parte superiore dei lacci per evitare lo scivolamento in avanti del piede e conseguente instabilit.

    -Calzoni e salopette: la seconda soluzione senzaltro da preferire, perch garantisce la protezione delle reni dal freddo e

    elimina il disturbo della cintura o delle bretelle. Lunico inconveniente si presenta nellespletamento di certe funzioni

    fisiologiche. Ve ne sono in tela, pi o meno fresche e leggere, e in lana idrorepellente o tessuto elasticizzato anche

    imbottito per luso in ambienti severi. I modelli con gamba lunga sono pi adatti per gli ambienti freddi e in presenza di

    neve, quelli al ginocchio consentono pi refrigerio quando fa caldo. In moltissimi casi non nemmeno necessario ricorrere

    a capi appositamente studiati, soprattutto se non si vuole essere schiavi della moda e mantenere lescursionismo uno sport

    accessibile a tutte le tasche: un paio di blue jeans pu andare bene purch non faccia n troppo caldo n troppo freddo e

    soprattutto non piova. In condizioni di clima idonee ci far piacere indossare un paio di pantaloni corti. Se invece dobbiamo

    acquistarlo, badiamo che il pantalone consenta la massima libert di movimento e, nei modelli al ginocchio, che non scopra

    lepidermide al di sopra del calzettone, nemmeno se si porta il ginocchio al petto. I pantaloni devono essere

    sufficientemente refrattari allassorbimento dacqua, robusti senza per essere troppo rigidi. (Terinda: materiale robusto,

    dallaspetto vellutato, antigoccia, rapido nellasciugare. E il pi diffuso nella fabbricazione dei pantaloni.)

    -Soprapantaloni: sono di nylon o di Gore-Tex con o senza imbottitura. Dato il peso e lingombro modesti, potrebbero sempre

    trovare posto nello zaino. Non un capo indispensabile soprattutto se si indossano pantaloni impermeabili o salopette. Il

    sovrapantalone deve essere facilmente indossabile senza togliere gli scarponi, con tasche accessibili anche con

    limbracatura.

    -Completo in pile: pu rappresentare unalternativa, in combinazione con giacca e soprapantaloni, ai capi tradizionali. (Pile:

    materiale sintetico morbido e leggero, con ottime capacit isolanti, facilmente infiammabile. Il Polartec, nelle sue varie

    versioni, ne rappresenta lo stato dellarte.)

    -Giacca a vento: quelle in robusta tela idrorepellente sono le pi adatte per un escursionismo non troppo impegnativo; per

    muoversi sulla neve e difendersi dalla pioggia sono meglio quelle in Gore-Tex, pi delicate ma le sole ad essere veramente

    impermeabili. Molti modelli possono essere accoppiati a un interno imbottito che conferisce ottime qualit termiche. Per gliambienti pi freddi esistono di nylon o Gore-Tex con imbottiture sintetiche. Nellacquisto bisogna badare anche alla

    rifinitura delle cuciture, al numero e alla disposizione delle tasche e scegliere una taglia che protegga fino allaltezza del

    cavallo. Il giaccone tipo deve avere imbottiture asportabili, cerniere doppie, rinforzi nei punti pi sollecitati (di normagomiti e spalle), cerniere ascellari, cuciture impermeabilizzate, adeguato numero di tasche, cappuccio conformato in modo

    da non scivolare sugli occhi (quello del cappuccio che scivola un problema diffuso che si risolve indossandovi sotto un

    normale cappellino con visiera larga impermeabilizzata con silicone).-Giacca piumino: un capo indispensabile per gite ad alta quota e per difendersi dal freddo serale. Badate per che la giacca

    piumino non costituisce una difesa valida contro la pioggia. Anzi!

    -Sacco a pelo: ne esistono di tutti i tipi: a coperta per lestate, a mummia per evitare le perdite di calore in inverno (alcuni

    modelli si possono usare anche con temperature molto rigide: 30 sotto lo zero). Prima dellacquisto considerate alcuni

    fattori come: la stagione in cui lo userete, il luogo dove andrete, ecc. Anche se si in piena estate in luoghi al di sopra dei

    1500 metri la notte comunque fredda specialmente se ci si trova nelle vicinanze di un torrente o di un lago. In commerciosi trovano anche modelli con una speciale imbottitura estraibile, ideali per chi lo usa tutto lanno.

    Per quanto riguarda i quantitativi si possono dare solo delle indicazioni generali, perch molto dipende dalla durata

    dellescursione. Bisogna per prevedere, arrivando a destinazione o ad una delle tappe, di cambiarsi la biancheria intima,generalmente umida per il sudore, con unaltra non necessariamente pulite, ma almeno asciutta. Di questi capi occorrono

    almeno un ricambio o due a seconda della durata e della possibilit di fare il bucato una volta ogni tanto.

    Anche le calze vanno fatte asciugare al termine di ogni tappa e cos pure la camicia; di questi due indumenti pu bastare un

    solo ricambio. Se il maglione si bagna o i pantaloni si sporcano, ci si pu sempre arrangiare: durante le soste si fa un bucato o

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    si ha la possibilit di asciugarli al sole. Se dopo una giornata di pioggia ritorna il bel tempo, si pu indossare una maglietta e

    calzoncini corti (attenzione per ad essere ben asciutti) e asciugare gli alti indumenti appesi allo zaino trasformato in unostenditoio ambulante.

    Accessori - AbbigliamentoContro il sole-Copricapo: che ombreggi anche gli occhi e sia ben aerato.

    -Crema protettiva: se si prevede una lunga esposizione ai raggi ultravioletti in concomitanza con una fatica prolungata, chesono fattori favorenti lapparire dellherpes, sar buona precauzione spalmare sulle labbra una pomata protettiva.

    -Occhiali da sole: si rilevano indispensabili in alta quota e nelle marce su neve e ghiaccio. Devono essere del tipo conprotezione laterale, eventuale paranaso e ad alto potere assorbente delle radiazioni ultraviolette. Si tratta di un accessorio

    raccomandabile per il quale in sede di acquisto non si dovrebbero fare economie.

    -Foulard: un oggetto molto versatile; oltre ad usarlo come protezione dal sole facendone un copricapo, o per trattenere il

    sudore della fronte, pu avere tanti altri usi: come protezione contro la polvere, per proteggere la gola, come sostegno perappendere un braccio ferito al collo, per fare una legatura emostatica ed altri ancora che la fantasia e le situazioni vi

    suggeriranno.

    Contro il freddo-Guanti: i pi versatili sono le moffole in lana cruda che per non consentono una buona manualit. Un guanto a cinque dita in

    lana o seta sotto il guanto principale il miglior sistema per aumentare la difesa contro il freddo. Se si deve lavorare

    indossando i guanti, sono pi adatti quelli a cinque dita in pelle imbottiti o rinforzati.-Berretto: per gli ambienti non troppo freddi va bene qualsiasi berretto di lana, altrimenti si usa il passamontagna o un berretto

    imbottito con paraorecchie.

    Contro la pioggia-Mantella: presenta il vantaggio, se opportunamente sagomata, di proteggere sotto di se anche lo zaino.

    -Ombrello: pu essere usato sui percorsi facili e al di fuori dei boschi fitti, anche se ingombrante e un po scomodo da usare

    durante la marcia.

    -Foglio di plastica: di cm 50x50, utile per sedersi in posti umidi o bagnati oppure un telo da 2x2 metri da usare eventualmente

    come rifugio di fortuna in caso di pioggia.

    -Sacchetti di plastica: per riparare gli oggetti o indumenti dallumido, o per avvolgere i piedi in caso di guado, utilizzabili

    anche come ghette per la neve o per la pioggia battente.

    Contro la neve-La ghetta: un accessorio spesso indispensabile, la cui funzione originale di impedire lingresso di neve attraverso il collo

    della scarpa. Le ghette possono peraltro evitare lingresso di sassi quando si cammina su terreni ghiaiosi e, se lunghe fino al

    ginocchi e oltre, proteggono dallumidit anche la parte finale dei calzoni. Sono quindi indicate particolarmente non solo

    per camminare su neve profonda, ma anche in mezzo allerba bagnata.

    Calzature da montagnaSono proprio indispensabili. Delle scarpe da montagna non si pu proprio fare a meno. Basta sceglierle con attenzione. Basse e

    morbide con suole artigliate per le passeggiate di fondovalle. Alte e rinforzate sui fianchi per escursioni, vie ferrate, ghiaioni.

    Le scarpe sbagliate sono la prima causa di cadute e slogature.

    PremessaLa moderna calzatura da montagna uno strumento tecnico progettato e costruito per macinare chilometri su terreni di tutti i

    tipi garantendo sempre al piede un alto grado di protezione e confort.

    Vi sono modelli per ogni esigenza raggruppabili sostanzialmente in tre categorie:-Scarponi da montagna Hanno struttura da rigida a totalmente indeformabile e sono indicati per un uso pesante su roccia,

    neve e ghiaccio. Garantiscono un alto grado di isolamento e protezione di piedi e caviglie. Richiedono un periodo adeguato

    di rodaggio.-Scarponi da trekking Progettate per un uso meno impegnativo sono pi elastiche e leggere, senza tuttavia venir meno alla

    loro funzione protettiva, e consentono una camminata fluida e confortevole. Richiedono un periodo di rodaggio meno

    lungo.-Scarpe da trekking leggere Adatte a passeggiate su terreni facili in condizioni atmosferiche favorevoli. Richiedono un

    periodo di rodaggio molto breve.

    Struttura dello scarpone-Tomaia: pu essere interamente in pelle o mista a tessuto. La tomaia mista pi vulnerabile (se si buca con una spina o una

    scheggia perde limpermeabilit). Deve garantire supporto sufficiente alla caviglia.-Bootie in Gore Tex: garantisce limpermeabilit ed presente nei numerosi modelli che ne portano il marchio.

    -Intersuola: determina la rigidit della scarpa, secondo i tipi.

    -Suola: la parte a diretto contatto con il terreno. Il disegno scolpito favorisce il grip della scarpa.

    Prove al momento dellacquistoLa qualit della scarpa non garantisce intrinsecamente la sua comodit su chiunque la indossi: occorre che questa si adatti

    perfettamente al piede, quindi sar necessario provare e riprovare diversi modelli prima di trovare quello giusto.

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    Vi sono modelli conformati espressamente per i piedi femminili, ma ci non pu costituire una pregiudiziale perch tutti gli

    scarponi, in genere, sono ugualmente comodi per entrambi i sessi.La scarpa va provata con un calzettone da trekking e deve essere anche di una/una e misura pi grande della vostra, ci

    perch il piede allinterno tende leggermente a gonfiare durante i lunghi tragitti ed in ogni caso ha bisogno di spazio sufficiente

    per affrontare salite e discese senza essere soggetto a pericolosi attriti.

    Quello dello spazio vitale del piede allinterno della scarpa un aspetto molto importante nella scelta. Generalmente

    ignorato (per inesperienza) dal neofita, non pu essere trascurato dal negoziante serio.

    La prova da effettuare per verificarlo la seguente:con le scarpe allacciate, prima in piedi poi leggermente accovacciati, appoggiate il tacco su uno spessore di 5/6 cm: il piede

    tender a scivolare verso la punta. In questa condizione dovrete avere la sensazione di una caviglia frenata, che preme sulfronte della scarpa senza fastidio (valutate la qualit dellimbottitura, che dovrete sentire comoda ed avvolgente), mentre le dita

    dei piedi non dovranno toccare la punta ed avere spazio sufficiente per muoversi. Questa prova simula la discesa. Al contrario,

    per la salita appoggerete la punta della scarpa sullo spessore portando leggermente in avanti il busto: in questa condizione non

    dovete avvertire pressioni fastidiose sui tendini della caviglia ed il tallone deve appoggiarsi bene alla scarpa.

    Consigli per lusoLa bellissima scarpa che avete comprato molto probabilmente vi creer dei fastidi, alla prima uscita, se non rispetterete queste

    semplici regole:.

    La scarpa necessita di un periodo pi o meno lungo di rodaggio, durante il quale la tomaia si assesta conformandosi con il

    piede: indossatele qualche ora al giorno fin quando non le sentirete pienamente comode, prima di utilizzarle in montagna.Attenti alle calze!: Di solito ne viene sottovalutata limportanza e si utilizzano i classici tubolari in cotone o in lana, ovvero

    quanto di peggio si pu utilizzare per rivestire i piedi durante un trekking, causa frequentissima di vesciche e piaghe. Se

    proprio non potete farne a meno usate calze nuove (sono pi morbide ed elastiche), indossatele con la cucitura della punta

    posizionata verso il basso (le spesse cuciture di questo tipo di calze aumentano il rischio di abrasioni). Molti escursionisti

    usano sovrapporre due o pi paia di calze di questo tipo per isolare maggiormente il piede allinterno della scarpa: se essa lo

    consente si pu provare poich la tecnica, per quanto discutibile, non del tutto inefficace.

    La calza da trekking, a struttura differenziata (spessa ed ammortizzante sul tallone ed in punta, pi sottile ed elastica sul collo

    del piede), priva di cuciture e quindi di potenziali attriti, traspirante e comoda, lideale. La cifra che dovrete sborsare per un

    paio di queste calze potr sembrarvi ingiustificata ma una volta provate vi renderete conto che il livello di comfort che

    garantiscono indiscutibilmente superiore.

    Se la misura della scarpa sufficientemente comoda vi consigliamo di accoppiarvi una suoletta ammortizzante: nei negozi

    specializzati se ne trovano di diverse tipologie, tra le quali consigliamo quelle in gomma con dispositivo di ventilazione del

    piede che aumentano sensibilmente il confort durante la camminata.

    Per concludere consigliamo per precauzione, di tenere sempre ed in ogni caso nello zaino un assortimento di cerotti morbidi,

    cuscinetti in lattice e cerotti antivesciche, a prescindere dalla qualit di ci che si mette al piede, poich il rischio di irritazioni,

    abrasioni e vesciche si pu ridurre al minimo con i dovuti accorgimenti ma mai azzerare del tutto.

    Lo zainoLo zaino , dopo gli scarponi, il secondo protagonista di unescursione e le ditte specializzate ne producono di tutti i tipi, per

    tutte le esigenze e le tasche.

    Da tempo, attraverso numerose importanti tappe, si giunti alla conclusione che il maggior comfort nel trasporto a spalla, si ha

    se lo schienale del sacco aderisce anatomicamente al dorso e se il carico ben distribuito tra spalle, dorso e bacino. Tutte le

    migliori fabbriche di zaini garantiscono oggi, con soluzioni tecniche differenti, questi due importanti requisiti: il primo

    mediante telai e imbottiture pi o meno modellabili incorporati nello schienale, il secondo mediante una ricca serie di fibbie

    regolabili.Anche se esistono zaini che lasciano traspirare il sudore della schiena, per la maggior parte degli zaini laderenza dello

    schienale al dorso va certamente a detrimento della traspirazione e, per ridurre in parte linconveniente, si pu interporre fra la

    schiena e lo zaino un asciugamano di spugna facilmente sostituibile quando bagnato.Per quanto riguarda la distribuzione dei carichi, da ricordare che la nostra spina dorsale non particolarmente progettata per

    sopportare le compressioni che riceve dagli spallacci ed quindi consigliabile che una buona parte del peso gravi sul bacino

    grazie a una adeguata regolazione dellaltezza del cinturone; lappoggio sul bacino, cerniera del movimento deambulatorio,consente inoltre migliore libert di moto reciproco tra busto e arti inferiori.

    Per camminare sicuri e ridurre lo sforzo, inoltre, indispensabile che il carico sia equilibrato tanto in direzione laterale quanto

    in direzione anteriore - posteriore e che il tutto non possa oscillare sbilanciandosi. Ci si ottiene con una razionale

    distribuzione delle masse allinterno dello zaino.

    Nel riporre gli oggetti bisogner tenere conto dei loro pesi, della frequenza e dei tempi duso, della loro suscettibilit agli urti e

    allumidit ed evitare che corpi duri e spigolosi si trovino a ridosso della schiena.Da ricordare: quanto pi idonea la distribuzione del carico nel sacco, tanto pi eretta la posizione del portatore. Nel caso

    contrario il carico grava allindietro e costringe il portatore ad assumere una posizione inclinata in avanti che costa molte

    energie.

    Un consiglio utilissimo: rientrando da unescursione, rivoltate per terra il contenuto dello zaino. Di questo contenuto fare tremucchi: il primo mucchio comprender gli oggetti che si sono usati tutti i giorni, il secondo mucchio quelli che si sono usati

    qualche volta e il terzo quelli che non si sono mai usati. Le idee preconcette, le abitudini della nostra cultura si mescolano alle

    vere necessit del campeggiatore. Quindi, con decisione, eliminare completamente lultimo mucchio ed analizzare molto bene

    il contenuto del secondo per vedere ci che pu essere eliminato (almeno una buona met degli oggetti), perch solo con il

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    -CARTINA TOPOGRAFICA. E sempre indispensabile conoscere il luogo che si percorrer, la cartina ci permette di sapere

    sempre quale direzione seguire.-COLTELLO MULTIUSO. Semplice, in acciaio inossidabile, con meccanismo di blocco; occorre durante lescursione, averlo

    sempre a portata di mano.

    -PILA ELETTRICA. Da portare sempre nella zaino. Attenzione, con i climi freddi le batterie tendono a scaricarsi pi

    rapidamente.

    -BORRACCIA. Da portare sempre; pu essere di tipo vetrificato con rivestimento in panno oppure borracce di uso alpinistico.

    -PRONTO SOCCORSO (vedi pagina dedicata)ed inoltre:

    Mantella impermeabile

    Occhiali

    Sacchetti di plastica per riparare gli oggetti o indumenti

    dallumido, o da utilizzarsi ai piedi in caso di guado,utilizzabili anche come ghette per la neve o per la pioggia

    battente

    Fischietto e/o specchietto per segnalazioni

    Stringhe di ricambio

    Spago grosso

    Spille di sicurezza, ago e filo per vestitiBorsa a rete di minimo ingombro

    Candela e fiammiferi (da impermeabilizzare con cera fusa)

    Nastro adesivo

    Altri oggetti non indispensabili o da usare in condizioni

    particolari:

    Binocolo

    Quaderno e matita per note

    Macchina fotografica

    Racchette da neve

    Ramponi o puntali

    Piccozza (necessario conoscerne il corretto uso)

    Se lescursione di pi giorni si pu prevedere inoltre:

    Uno straccio assorbente (spugna)

    Un pezzo di sapone

    Mollette stendi biancheria

    Ago e filo idoneo per riparare zaino e tenda

    Batterie di ricambio

    Porta documenti

    Per un trekking impegnativo occorre considerare inoltre:

    Materiale per cucinare

    Pentolini in alluminio

    Fornellino, meglio se con il ripara-fiamma

    Posate pieghevoli

    ApriscatoleMateriale per dormire

    Tenda e materassino

    Sacco letto (idoneo alla stagione e alle condizioni

    ambientali)

    Sacco lenzuolo, nel caso si voglia pernottare in un rifugio

    o bivacco con gi le coperte

    Lenzuolo in alluminio

    Telo nylon per sotto-sopra tenda

    Accessori di igiene personale:

    Fazzoletti di carta

    Carta igienica

    Sapone

    Asciugamano di spugna o cotone (asciuga prima)

    Spazzolino e dentifricio

    Crema solare

    Il materiale sopra elencato rappresenta linsieme dellattrezzatura che normalmente ci si dovrebbe portare in unescursione. I

    singoli elementi vanno ovviamente selezionati in base alla tipologia di uscita che si prevede di fare. Lesperienza rimane

    comunque la migliore consigliera per poter fare degli zaini completi e nello stesso tempo leggeri. E infatti inutile riempirsi di

    materiale perch c ancora posto. Uno zaino per un trekking da pi giorni non dovrebbe superare i 15 Kg di peso, mentre

    per unescursione in giornata 6-7 Kg sono il limite.

    La posizione dei singoli oggetti deve essere fatta partendo dal basso con i pi pesanti o i meno utilizzati, risalendo con quelli

    pi leggeri o di pi frequente utilizzo. Nella patella, o tasche laterali, si deve posizionare il materiale pi piccolo (vedi bussola,cartina, coltello, etc.) e una piccola scorta alimentare.

    A questo proposito riporto il contenuto tipico del mio zaino (per una settimana; destate) in modo che possa essere utile comebase di partenza per fare la vostra lista.

    Attrezzatura Peso (in Kg)

    Zaino 1,5

    Sacco a pelo 1

    Tenda da due 1,75

    Maglione pesante 0,7

    Poncho 1,12

    Tuta per dormire 0,74

    Stuoino 0,25

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    Carta della zona 0,1

    Bussola 0,05

    Quaderno e penna 0,05

    Borraccia e acqua (1 litro) 1,3

    Ricambi intimi (un paio di mutande, due paia di calzini) 0,2

    Necessario per lavarsi 0,3

    Vestiti di ricambio (una camicia, un pantalone lungo) 0,65

    Macchina fotografica (con pile e rullino) 0,3

    Torcia elettrica piccola (con pile + pile ricambio) 0,15

    Fornello ad alcol con pentolino di alluminio 1

    Alcool 0,7

    Posate, fiammiferi, canovaccio 0,13

    Soldi e documenti 0,03

    Fazzoletti 0,05

    Coltello multiuso 0.1

    Cordino (vari metri) 0,1

    Sapone di Marsiglia 0,1

    Kit di sopravvivenza 0,5

    TOTALE PESO 12,42 Kg

    La tendaScelta del terreno e montaggio della tendaGi alcune ore prima del tramonto, occorre cominciare a cercare uno spazio asciutto, compatto, leggermente soprelevato e

    inclinato, con caratteristiche valide per fermarsi sia un solo giorno sia una settimana. Ad esempio: un terreno argilloso non

    riesce ad assorbire rapidamente lacqua piovana, mentre un terreno composto con ghiaia o sabbia risulta essere migliore. Erba

    alta e folta indice di umidit del terreno. Non bisogna piantare tende nei sottoboschi folti e bui, sui bordi immediati dei fiumi

    o dei laghi (umidit eccessiva), o sulla riva del mare (pericolo per le maree). Inoltre non bisogna campeggiare sotto gli alberi,

    perch le foglie continuano a sgocciolare anche quando la pioggia finita, ad anche perch, in caso di forte vento, i ramiminacciano di spezzarsi e di cadere improvvisamente, senza contare che in caso di temporale i fulmini sono pericolosissimi

    stando sotto un albero.

    Riassumendo: il terreno dovr essere leggermente soprelevato e inclinato perch le acque di ruscellamento della pioggia non

    ristagnino o invadano la tenda; nelle immediate vicinanze vi sia disponibilit di legna per il fuoco e per le costruzioni d campo,

    e la possibilit di approvvigionamento di acqua potabile; lorientamento solare sia determinato in modo da poter avere sole al

    mattino, proteggersene a mezzogiorno e contemplarlo al tramonto

    Prima di montare la tenda, il terreno verr accuratamente pulito dei sassi, dei cespugli, delle radici, perch rischierebbero di

    rompere il tappeto impermeabile e potrebbero impedire di dormire. Bisogna verificare accuratamente la presenza di formicai o

    nidi di insetti.

    La tenda, possibilmente, dovr essere protetta dai forti venti mediante un rialzo del terreno, una siepe, un bosco. E da evitare

    limpatto diretto del vento sui fianchi della tenda, perch in questa situazione le corde di tensione verrebbero facilmente

    spicchettate.

    Il picchetto viene piantato, per una migliore tenuta del terreno, obliquamente, a 45, e a una distanza dalla tenda tale che ladirezione della corda di tensione sia sul prolungamento esatto dellinclinazione del telaio della tenda. Terreni di sabbia, di terra

    soffice, con erba folta, richiedono picchetti lunghi che possono venir costruiti sul posto con rami di legno duro (quercia, faggio,

    carpine ecc.) e in buono stato dello spessore di 4 cm senza togliere la corteccia.

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    http://www.avventurosamente.it/sito/pagine/equipaggiamento1_2.htmhttp://www.avventurosamente.it/sito/pagine/equipaggiamento1_2.htm
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    Terminato il montaggio della tenda, nei terreni impermeabili o se minaccia di piovere, occorre circondarla con un canaletto di

    scolo, perch un improvviso temporale (specialmente di notte) causerebbe un inevitabile allagamento allinterno della tenda. Icanaletti, a filo della sporgenza del telo esterno della tenda, devono avere una profondit di circa 10 cm e una larghezza circa

    20 cm, perch, in caso di pioggia violenta (temporali estivi) o persistente, possano raccogliere e incanalare lacqua di

    scorrimento delle pareti della tenda e lacqua di ruscellamento del terreno circostante con sicurezza. Inoltre in un angolo pi

    basso dovremmo convogliare lacqua in un pozzetto appositamente costruito. I canaletti dovranno avere i bordi leggermente

    inclinati ed essere sempre ripuliti della terra, delle foglie e dei sassi che potrebbero ostruire il passaggio dellacqua, ed essere

    ripuliti dopo la pioggia. Dovendo fare i canaletti per una tenda sprovvista di doppio telo i picchetti verranno piantatidirettamente con il telo della tenda sul bordo interno dei canaletti, perch lacqua vi entri direttamente. Ricordate di sistemare il

    terreno alla fine della permanenza dopo aver fatto dei canaletti.

    Terminato lutilizzo, la tenda dovrebbe essere riposta asciutta e pulita.

    Non sempre questo possibile durante un viaggio o un trekking: buona norma quindi smontare la tenda come ultima

    operazione, lasciando aperte le porte cos da eliminare parte dellumidit della notte.Se possibile, aprirla poi quanto prima al sole per farla asciugare.

    A fine impiego, pulirla con acqua tiepida leggermente saponata (non usare mai detersivi) e asciugarla bene prima di riporla

    definitivamente in luogo asciutto e aerato.

    In caso di attacchi di muffa, asciugare la parte, spazzolare via delicatamente e reimpermeabilizzare. Se la muffa estesa, pu

    essere necessario tagliare via la parte e applicare una toppa.

    Operazione relativamente semplice su tende in cotone e realizzabile autonomamente mentre per tende con copertura inmateriale sintetico si consiglia di contattare il rivenditore o il fabbricante che vi potranno consigliare sulla convenienza

    delloperazione.

    Bisogna considerare che soprattutto nel caso di tende tecniche, (materiali sottoposti a cicli di lavorazione particolari, che

    garantiscono da agenti atmosferici quali sole, vento forte, pioggia, neve ecc, ecc), rivestono unimportanza fondamentale le fasi

    e a tecnica di assemblaggio dei materiali: un esempio la vulcanizzazione o la termosaldatura interna delle cuciture.

    Anche i tiranti e la paleria (lanima composta da un elastico) devono essere riposti asciutti per prevenire deterioramenti.

    Accessori equipaggiamento - Il coltelloSemplice, in acciaio inossidabile, con meccanismo di blocco; occorre, durante lescursione, averlo sempre a portata di mano.

    Pi utile e versatile per un trekking medio il classico coltello multiuso svizzero, che oltre ad essere un buon coltello per

    quanto riguarda i materiali con cui costruito, risulta anche il pi utile in molti piccoli lavori.

    Hai mai dovuto fabbricare un picchetto di legno, o aprire una scatoletta di cibo, o affettare una pagnotta di pane, o fare un buco

    in una cinta, o avvitare una vite, o preparare dei pezzetti di legno per accendere il fuoco? Il coltello pu aiutarti a fare tutte

    queste cose e altre ancora.

    Il coltello migliore per uno escursionista quello pieghevole a temperino, con una lama solida e diversi altri dispositivi che

    variano a seconda del modello, come lapriscatole, il punteruolo, il cavatappi, ecc.

    Il coltello pu essere molto pericoloso, se non sai come adoperarlo.

    Impugna il coltello con la mano ben stretta sul manico. Non mettere il pollice sopra la lama perch fai minor forza e rischi di

    ferirti. Taglia il legno rivolgendo la lama verso il basso, in direzione del suolo.

    Come affilarlo: metti un po dolio su una pietra per affilare. Poi passa la lama del coltello sulla pietra, descrivendo un cerchio

    e andando in su e in gi con un movimento regolare. Fai questo alternativamente sui due lati della lama fino a ottenere una

    buona affilatura.

    Come averne cura.

    Il tuo coltello uno strumento prezioso, abbine cura:

    -tienilo sempre pulito, asciutto e affilato-non lo adoperare mai su cose che possono rovinarlo o spezzarlo

    -tienilo lontano dal fuoco. Il calore fa perdere la tempra allacciaio e il filo della lama diviene meno resistente

    -non lasciarlo sul terreno, umidit e sporcizia lo rovinano-dopo averlo adoperato, pulisci la lama, asciugala e richiudila

    -di tanto in tanto metti un po di olio sulle giunture; in questo modo le lame si apriranno pi facilmente.

    Cura, manutenzione e pulizia dellequipaggiamento

    Al nostro rientro da unescursione, soprattutto se lunga o meglio ancora se in posti umidi e fangosi o secchi e sabbiosi, svuotati

    i sacchi ci troviamo di fronte a un cumulo conico di indumenti, calzature e oggetti vari sporchi e maleodoranti da pulire,

    rimettere in ordine e riporre con alcune attenzioni affinch siano pronti per la volta seguente.

    Accessori - Utensili per la costruzione di un campoPer la costruzione di un campo base, sono indispensabili alcuni utensili:

    La sega: il modello pi utile e pratico per il taglio di rami o travi quello in figura a alto, che consente anche di cambiare la

    lama con molta facilit. E importante conoscere la giusta impugnatura per non farsi male: si impugna sul lato pi corto con

    una mano e con laltra si tiene saldo il pezzo da tagliare.Laccetta: luso dellaccetta richiede la totale conoscenza della tecnica, altrimenti diventa molto pericolosa per chi la usa e per

    chi si trova vicino, oltre a far consumare inutilmente tanta energia.

    Ecco alcune norme da seguire per il corretto uso dellaccetta. Comunque non sono necessarie per imparare e, per evitare di

    farsi male, bene che un esperto vi segua e vi corregga nei movimenti.

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    -Non bisogna mai tagliare perpendicolarmente le fibre del legno. Laccetta deve intaccare il legno diagonalmente, a V, con

    colpi alternati a destra e a sinistra, perch si possano staccare le schegge.-Dovendo tagliare dei rami, si lavorer sempre su uno zoccolo di legno perch laccetta non colpisca il terreno, dove potrebbe

    incontrare una pietra che rovinerebbe inevitabilmente laffilatura.

    -Dovendo tagliare un tronco di un albero abbattuto, lintaglio a V avr lo stesso diametro del tronco. Quando si sar raggiunto

    il centro del tronco si far un secondo intaglio uguale dalla parte opposta .

    -In ogni caso, perch il colpo sia efficace, deve cadere sul punto esatto di contatto del tronco (o ramo) con lo zoccolo (di

    legno).

    Il kit degli utensili: la cosa migliore fabbricarselo da se con dei buoni utensili e una robusta sacca o borsa di tela resistente ocuoio. Il kit deve essere assemblato con gli utensili necessari per quello che si deve fare.

    ATTENZIONE: chiedere sempre il permesso ai proprietari o alle autorit prima di operare un qualsiasi taglio di piante non

    proprie. Oltre a rovinare la pianta o il bosco incorrerete in una multa salata.

    OrientamentoCome trovare il Nord senza bussolaCi sono vari metodi per trovare il nord quando non si ha una bussola; ecco i principali:

    1) Orientamento con il soleE molto approssimativo, basta ricordare che il sole:

    alle 6 in direzione Est

    alle 9 a Sud - Est

    alle 12 a Sud

    alle 15 a Sud - Ovest

    alle 18 ad Ovest.

    Bisogna per tenere conto che il Sole d'inverno sorge pi tardi e tramonta prima, quindi non parte esattamente da Est, n

    raggiunge completamente l'Ovest.

    2) Come trovare il Nord con l'ombra del Sole su di un bastoneIl metodo da un risultato abbastanza preciso. Fissare verticalmente un bastoncino di circa 1 metro di altezza sul terreno.

    Segnare il punto estremo dell'ombra del bastone sul terreno (verticale); dopo 15 minuti segnare nuovamente il punto estremo.

    Collegando i due punti con una linea si ottiene la direzione Est - Ovest (il secondo punto l'Est) e riportando la perpendicolare

    di questa si avr la linea Nord - Sud.

    3) Orientamento con l'orologioAvendo a disposizione un orologio analogico, con l'aiuto del Sole, si pu stabilire immediatamente il nord.

    Primo metodo. Tenendo orizzontale l'orologio, ruotarlo fino a quando la lancetta delle ore punti verso il sole. La bisettrice

    dell'angolo formato dalla lancetta delle ore e le ore 12 indica la direzione del Sud, il Nord sar dalla parte opposta. (vedi figura

    a lato) Fare sempre il calcolo considerando l'ora solare.

    Secondo metodo. Si sistema un fiammifero o un filo d'erba verticalmente al centro dell'orologio, che va tenuto in piano. Si

    orienta l'orologio fino a quando l'ombra proiettata dal fiammifero va a coincidere con la lancetta delle ore. La direzione del

    Nord sar individuata dalla bisettrice dell'angolo formato dalla lancetta delle ore con le ore 12. Fare sempre il calcolo

    considerando l'ora solare.

    4) Orientamento con la stella polareNell'emisfero Settentrionale, in una notte senza nuvole, facile riconoscere la stella polare, che indica quasi esattamente (con

    un grado di errore) il nord. Per individuare la stella polare bisogna riportare cinque volte la distanza delle ultime due stelledellOrsa Maggiore e il punto trovato coincide con il nord.

    5) Orientamento con la Luna

    La Luna, ruotando intorno alla Terra (un giro completo ogni 29 giorni), :luna nuova (che non vediamo)

    primo quarto (la gobba a destra)

    luna piena (tutta illuminata dal Sole)ultimo quarto (la gobba a sinistra)

    -Uso dell'orologio con la Luna piena: orientare la lancetta delle ore verso la Luna; la bisettrice dell'angolo formato dalla

    lancetta delle ore con le ore 12 indica il Sud, dalla parte opposta si trover il nord.

    -Uso dell'orologio con la Luna al primo quarto: dirigere la lancetta delle ore verso la Luna; la bisettrice formata fra la direzione

    della Luna e le ore 12 indica l'Ovest, ruotando di 90 in senso orario (cio 3 ore dopo quella che segna l'Ovest) si ottiene la

    direzione del nord.-Uso dell'orologio con la Luna all'ultimo quarto: posizionando l'orologio come prima la bisettrice indicher la direzione Est,

    ruotando di 90 (cio di 3 ore) in senso antiorario si ottiene la direzione nord.

    Un altro metodo (pi approssimativo) per trovare il Nord con la Luna consiste nell'orientamento con le fasi della Luna secondo

    la tabella

    Fase EST SUD OVEST NORD

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    Luna nuova Ore 6 Ore 12 Ore 18 Ore 24

    Primo quarto Ore 12 Ore 18 Ore 24 Ore 6

    Luna piena Ore 18 Ore 24 Ore 6 Ore 12

    Ultimo quarto Ore 24 Ore 6 Ore 12 Ore 18

    La tabella si legge nel modo seguente: alle 24 la luna indica il Sud quando piena, l'Ovest quando al primo quarto, l'Est

    all'ultimo quarto, ecc.6) Orientamento con l'osservazione diretta del terrenoFacendo attenzione ai significativi punti di riferimento si commettono meno errori. Si traccia una mappa per avere un'ideaabbastanza esatta del terreno circa le costruzioni varie, i bivi, i sentieri, i fiumi, le rocce, le baite, i tronchi abbattuti, le croci,

    ecc. Anche senza carta topografica e bussola si riesce a trovare la strada del ritorno, pur trovandosi in zona sconosciuta a patto

    di prestare molta attenzione ai possibili oggetti di riferimento. Pu essere di grande aiuto servirsi di un semplice schizzo fatto

    all'andata. L'orientamento diventa pi difficile nel deserto, su terreno coperto da neve, durante una bufera di neve, nelle notti

    senza stelle, con la nebbia o in zone boscose.

    Sono di aiuto questi particolari:

    - La corteccia degli alberi ad alto fusto che hanno la parte rivolta a Nord generalmente coperta di muschio per la maggiore

    umidit.

    - Sui ceppi di un albero abbattuto gli anelli di crescita sono pi ampi nel lato Sud.

    - Il fogliame pi folto sul lato Sud dell'albero.

    - Il Sole scioglie la neve pi velocemente verso la parte esposta a Sud.- Presenza di muschio sul lato delle rocce orientate a nord.

    - Maggiore umidit nel sottobosco esposto a nord.

    - A Sud si trovano pietrame pi pulito e rocce pi asciutte.

    MeteorologiaPer quanto le situazioni meteorologiche estive sulle nostre regioni alpine e appenniniche siano generalmente mutevoli e

    incostanti, importante conoscere gli elementi fondamentali che determinano linstaurarsi e levolversi di determinati tipi di

    tempo, in modo da ridurre gli effetti dovuti ai suoi mutamenti, abbreviando o rinviando unescursione.

    Bollettini meteorologiciEssere in grado di interpretare correttamente i segnali del tempo atmosferico e dedurre il tempo previsto localmente, non pu

    prescindere dal consultare una previsione generale elaborata dagli organi ufficiali preposti a tale attivit.

    L'ente responsabile per le previsioni meteorologiche sull'intero territorio nazionale il CMNCA dell'Aeronautica Militare

    Italiana al quale possibile richiedere informazioni meteo al numero telefonico 06/91292664.

    Per chi fosse in possesso di radio che coprono le VHF (onde ad alta frequenza) sono da segnalare vari servizi meteo molto

    interessanti (da ricordare che le VHF sono frequenze radio che non si possono sentire a lunga distanza, quindi si potr

    ascoltarle solo essendo in prossimit (anche 30 Km) della stazione trasmittente):

    I bollettini nazionali riportano i dati d'insieme della situazione atmosferica e dellevoluzione del tempo in relazione ai

    fenomeni meteorologici attivi sull'Europa e interessanti il territorio nazionale con una validit che va dalle 12 alle 36 ore. I

    bollettini regionali, generalmente trasmessi da emittenti locali, forniscono previsioni pi precise limitatamente alle aree che

    sono interessate oltre che dalle situazioni atmosferiche generali, da situazioni climatiche locali e sono valide per periodi di

    tempo pi brevi, generalmente non superiori alle 24 ore.

    Importanza dellosservazione diretta nelle previsioni del tempoLescursionista per avere una visione dinsieme dellevolversi del tempo, oltre allascolto dei bollettini pu effettuare sul posto

    losservazione del cielo e di alcuni fenomeni caratteristici legati al mutare di certe situazioni meteorologiche. Indicazioni

    importanti si possono trarre dallosservazione della direzione e dellintensit del vento nonch dallinstaurarsi e dal modificarsi

    della nuvolosit.

    Si riscontra che generalmente nelle nostre regioni la predominanza dei venti da sud e da ovest veicolo di tempo instabile con

    relative perturbazioni, mentre i venti da nord e da est, salvo nel settore orientale, portano ad un miglioramento del tempo.

    Meteorologia spicciolaOgni Escursionista dovrebbe essere in grado di interpretare i segni del tempo e di leggere un barometro. Dovrebbe inoltre

    ricordare i seguenti indizi:

    Rosso di sera, bel tempo si spera (cio domani sar bello).Rosso al mattino, avverti il vicino (cio pioggia).

    Un tramonto giallo significa vento.

    Un tramonto giallo pallido significa pioggia.

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    Brina e nebbia di primo mattino significa tempo bello.

    Alba bassa significa tempo bello.Alba alta significa vento (alba alta quando il sole sorge sopra un banco di nuvole, alto sopra lorizzonte).

    Nuvole soffici, tempo bello.

    Nuvole a contorni stagliati, vento.

    Nuvole accavallate o frastagliate, vento forte.

    Detto marinaresco:"Quando il vento la pioggia precede, potrai presto le vele di nuovo spiegar, ma se la pioggia vien prima del vento, alle vele e

    alle drizze dovrai stare attento".

    Come prevedere il tempo con gli strumentiIl barometro e l'altimetro sono strumenti che forniscono dati oggettivi di misura della pressione atmosferica. Annotando quindi

    misure successive nel tempo, si pu avere un quadro del mutare o del mantenersi di una data situazione di pressione che indicativa circa lo stato del tempo.

    Il funzionamento degli strumenti, che sono complementari, si basa sulla misura del peso della colonna daria sovrastante e del

    suo variare. Il barometro ha una scala di lettura graduata in millimetri di pressione, direttamente proporzionale al peso

    dellaria, mentre laltimetro ha una scala graduata in metri di altitudine inversamente proporzionale quindi alla pressione. Per

    avere indicazioni attendibili, stando in un certo luogo, bisogner tarare l'altimetro cio far coincidere la posizionedellindicatore con quello della quota reale (letto su una cartina topografica), mentre con il barometro ci si riferir alla

    pressione assoluta al livello del mare cio a 760 mm Hg (mercurio) oppure, in millibar, a 1013 millibar. Si prender quindi

    nota degli spostamenti relativi dell'indicatore rispetto a queste posizioni, tenendo presente che la lancetta del barometro salir

    con l'aumentare della pressione, mentre quella dellaltimetro scender.

    Se laumento nel barometro lento e regolare indica lo stabilizzarsi del bel tempo, se invece rapido ma incostante segnala il

    miglioramento che solitamente si verifica fra due successive perturbazioni di tempo instabile. Un abbassamento lento e

    continuo indica lavvicinarsi di unarea di depressione e il sopraggiungere del cattivo tempo nellarco di 12-24 ore, mentre una

    rapida caduta pu indicare, destate, vento con possibilit di tempeste e manifestazioni temporalesche.

    Da notare che per laltimetro lordine di grandezza dello spostamento , nellarco di 24 ore, di 30-70 metri per le brevi

    perturbazioni e da 50 fino a 200 metri per le grandi perturbazioni.

    La previsione del tempoPer le nostre regioni possono essere applicate, con buona approssimazione, gli schemi successivi.

    Per quote superiori ai 2500 m, in relazione alla velocit della mutazione atmosferica si riducono i tempi di interpretazione e

    diviene indispensabile consultare preventivamente la previsione a livello locale.

    Stabile, bel tempoCielo azzurro chiaro o grigio chiaro al sorgere del Sole. Pressione alta. Temperatura e umidit basse. Il cielo quasi pulito.

    Rugiada o brina sui prati al mattino. Cime delle montagne che "fumano con pennacchi di neve sollevati da venti da Nord o da

    Est. La notte limpida, fredda e serena. Stelle scintillanti. Cielo sereno e senza vento al mattino. Nebbia nelle valli. Nuvole a

    forma di cirri alte nel cielo. Rane e cicale che "cantano". Le lucciole brillano di sera. Il fumo dei fal si alza verso lalto

    formando una colonna verticale.

    Variabile, tendente al miglioramentoCielo coperto al mattino. Alba grigia. Tramonto sereno. Temperatura e umidit in diminuzione. Pressione in aumento.

    Orizzonte scoperto.

    Variabile, tendente al peggioramentoCielo azzurro carico. Rosso al sorgere del Sole. Al tramonto il cielo rosso vivo e lorizzonte pieno di nubi. La pressionediminuisce. La temperatura in diminuzione destate, in aumento dinverno. Lumidit aumenta. Nubi a forma di grossi

    castelli con torri non molto alte che sinnalzano dai banchi (temporale in arrivo).

    Brutto tempoCielo azzurro carico; lattiginoso o a pecorelle. Alba rossa. Il Sole tramonta dietro una cortina di nubi. Rapida formazione di

    cumuli sui versanti sopravvento. Aloni intorno al Sole e alla Luna. Pressione bassa. Umidit forte. Temperatura in diminuzionedestate, in aumento dinverno. Cielo coperto. Rondini che volano basse, folate di aria calda e umida. Il fumo non riesce ad

    alzarsi ed spazzato subito via.

    La pressioneL'evoluzione del tempo si basa essenzialmente su variazioni di pressione tra aree territoriali confinanti. Caratteristica dell'ariache ci circonda la tendenza propria a ristabilire certe posizioni di equilibrio che si manifestano tramite il vento. La causa di

    questi movimenti da ricercarsi nel peso dell'aria cio nella pressione atmosferica: dove l'aria pi densa, quindi pi pesante,

    avremo alta pressione, dove meno densa invece, bassa pressione. L'aria tende a ristabilire il proprio equilibrio, quella dotata

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    di alta pressione si sposter verso le zone di bassa pressione causando cos la circolazione atmosferica, con movimenti

    ascensionali, trasversali e discensionali. Sullevoluzione del tempo influisce anche la temperatura dell'aria che, con le suevariazioni, modifica la densit e il grado di umidit determinando la possibile formazione di nuvole e precipitazioni mediante

    la condensazione di una parte dell'acqua che vi contenuta in forma di vapore acqueo.

    La pressione atmosferica insieme alla temperatura e allumidit determina dunque le condizioni meteorologiche causando i

    fenomeni del vento, della nuvolosit e delle precipitazioni.

    Le nubiLa nube un insieme di piccolissime particelle d'acqua o di ghiaccio, oppure dell'uno e dell'altro insieme, in sospensione

    nellatmosfera. Le nubi si formano quando una massa d'aria si solleva fino a raggiungere la quota di condensazione cio illivello in cui l'aria passa dallo stato fisico di vapore a quello liquido.

    L'aspetto di una nube dipende da numerosi fattori tra i quali la dimensione, la struttura, il colore, la densit ecc. e possono

    quindi essere classificate secondo diversi parametri. Il metodo pi ricorrente utilizzato quello della quota in cui esse si

    presentano, per cui alle nostre latitudini si avranno:

    Nubi basse: da 0 a 2000 metri.-Strati: distesa uniforme, simile a nebbia, che giace in prossimit del suolo. Lo strato da origine esclusivamente a pioviggine.

    -Stratocumuli: nubi appiattite alla base di colore pi o meno scuro che lasciare spesso apparire lazzurro del cielo. Danno luogo

    a pioviggine e pioggia.

    -Cumuli: nubi a sviluppo pi o meno verticale. Si osservano generalmente con tempo bello, tuttavia, in presenza d'intensi moticonvettivi, assumono un aspetto imponente a forma di cavolfiore o torre fino a trasformarsi in cumulonembi. Le

    precipitazioni caratteristiche sono la pioggia o il rovescio.

    Nubi medie: da 2000 a 6000 metri.-Altocumuli: distesa regolare di nubi semitrasparenti separata da interstizi che lasciano intravedere il cielo. Di spessore limitato

    a volte disposti in bande che gradualmente si distendono. Non danno luogo ad alcun tipo di precipitazione. Gli altocumuli

    lenticolari sono una variet di queste nubi dalla caratteristica forma a lente e di colore bianco brillante. Sono nubi

    orografiche e la loro presenza indica forti venti in quota.

    -Altostrati: nubi compatte di colore omogeneo pi o meno trasparenti che spesso coprono totalmente il cielo. Al suolo non si

    distinguono le ombre degli oggetti. Possono dar luogo a precipitazioni continue e significative di pioggia e neve.

    -Nembostrati: nube spessa ed intensa di colore grigio scuro costituita da gocce di pioggia mescolate a fiocchi di neve. Al suo

    interno sono presenti turbolenza e formazioni di ghiaccio. Le precipitazioni di pioggia o neve sono intense e continue.

    Nubi alte: oltre i 6000 metri.-Cirri: nubi alte, di aspetto filamentoso e trasparenti. Si presentano spesso sparse nel cielo. Sono costituite da cristalli di

    ghiaccio. Spesso sono precursori dell'avvicinamento di una perturbazione ancora lontana. Non danno luogo a

    precipitazioni.

    -Cirrostrati: nubi alte, di aspetto filamentoso e trasparenti. Si presentano in una distesa compatta e sottile. Sono costituite da

    cristalli di ghiaccio. Spesso sono precursori dellavvicinamento di una perturbazione ancora lontana. Non danno luogo a

    precipitazioni.

    Cumulonembi: da 500 a oltre 6000 metri.-Cumulonembi: nube imponente a grande sviluppo verticale. Costituita da gocce d'acqua e cristalli di ghiaccio, al suo interno

    sono presenti intense correnti verticali con turbolenza e formazione di ghiaccio. E' caratterizzata dal temporale con rovesci

    di pioggia o neve o grandine.

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    APPENDICE

    CAI

    Club Alpino Italiano

    I consigli del CAI per gli escursionisti

    COME PREPARARE LO ZAINO

    1) mantellina per la pioggia2) guanti di lana

    3) stringhe di ricambio per gli scarponi

    4) n. 2 buste in plastica

    5) giornale quotidiano (serve per accendere il fuoco, ripararsi dal vento, ecc.)6) fiammiferi svedesi in scatola stagna (buone quelle per le pellicole fotografiche)

    7) foulard di emergenza a colori vivaci

    8) coltello con ferma lama

    9) fischietto

    10) matassina di 10/15 m. in filo di nylon da 3 mm

    11) rotolo di nastro isolante in tela12) grosso ago da cucito con 2/3 m. di filo robusto in nylon

    13) n.6 spille di sicurezza (tipo balia) in varie misure

    14) torcia con pile di ricambio

    15) occhiali da sole o da neve

    16) fazzoletti in stoffa e di carta

    17) borraccia termica per l'acqua

    18) berretto leggero meglio se impermeabile

    19) passamontagna

    20) maglione di lana

    I 20 oggetti sopra descritti dovrebbero stare permanentemente nello zaino. Qui di seguito si elencano altri oggetti molto utili

    per il buon escursionista.

    21) Cassetta di pronto soccorso (vedi descrizione in basso)

    22) lampada frontale

    23) torcia meccanica

    24) bussola, meglio se di tipo per l'orienteering

    25) telo termico di emergenza

    26) segnalatore a pile per lo zaino

    27) binocolo

    28) altimetro

    29) burro cacao e crema solare

    30) bicchiere e/o gavetta

    31) guanti impermeabili per neve

    Ricordarsi che tirando verso il corpo le cinghiette tensionali superiori che uniscono gli spallacci alla parte alta dello zaino si

    porta il peso sulle spalle, facilitando la discesa; mentre rilasciandoli il peso si sposta sulle anche, facilitando la salita.

    COSA METTERE NELLA CASSETTA DEL PRONTO SOCCORSO

    1) cotone idrofilo2) disinfettante: acqua ossigenata, Betadine

    3) laccio e cotone emostatico

    4) cerotti medicati

    5) cerotto largo

    6) bende da cm. 5 e da 10 cm.

    7) pomata antistaminica per punture d'insetti8) fiale coagulante

    9) ammoniaca

    10) cardiotonico in gocce

    11) antidolorifici, antiacidi e digestivi

    12) succhia veleno13) compresse di garza medicata e non

    14) stecche per fratture

    15) sapone in polvere

    16) forbici, n. 2 pinze da medicazione, n.1 bisturi retto, n.

    6 spille di sicurezza, lametta

    17) n. 2/3 siringhe pronto uso18) cortisone a fiale (tipo: Urbason fiale)

    19) antispastico (tipo: Spasmex)

    20) antibiotico

    DIVERTITI IN SICUREZZA

    Ti suggeriamo dieci regole fondamentali

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    Andare in montagna senza conoscerla e senza essere preparati vuol dire esporsi a Bravi pericoli e procedere a occhi bendati

    rinunciando alla possibilit di scoprire gioie e segreti affascinanti. Le statistiche elaborate dal Soccorso Alpino parlano chiaro.La maggior parte degli incidenti di montagna avvengono su percorsi non difficili, spesso su sentieri o su pendii erbosi e sono

    causati dalla imprudenza e dall'impreparazione. Quindi non cercare inconsciamente un'avventura temeraria. Ricordati queste

    regole fondamentali:

    1 - Preparati fisicamente per poter sostenere gli sforzi che la montagna comporta.

    2 - Preparati moralmente con quella carica di energia interiore che consente di far fronte a qualsiasi evenienza.3 - Preparati tecnicamente aggiornando le tue conoscenze sull'equipaggiamento e sul suo impiego in modo da poter procedere

    agevolmente su qualsiasi tipo di terreno.4 - Conosci la montagna e i suoi pericoli (scariche di pietre, valanghe, crepacci, maltempo) in modo da poterli evitare.

    Informati sulle previsioni meteorologiche.

    5 - Conosci i limiti delle tue forze e conserva sempre un adeguato margine di energie.

    6 - Scegli le imprese adatte alle tue possibilit e studia preventivamente il percorso.7 - Scegli bene i compagni per poterne fare pieno affidamento anche nell'emergenza.

    8 - Non lasciarti trascinare dall'ambizione o da un malinteso spirito di emulazione in imprese superiori alle tue possibilit.

    9 - Stai costantemente allerta soprattutto l dove le difficolt diminuiscono e quando la stanchezza annebbia i tuoi riflessi.

    10 - Sappi rinunciare. Non c' da vergognarsi. Le montagne ci attendono anche la prossima volta.

    IL SOCCORSO ALPINOIl Soccorso Alpino unorganizzazione indipendente in seno al Club Alpino Italiano (Sudtirolese), i cui soci sono uomini

    temprati dalla montagna, che con personale impegno danno il loro aiuto a tutti coloro che si trovano in difficolt durante le

    escursioni in montagna.

    Il Soccorso Alpino di Ridanna-Racines, fondato nellautunno del 1976, consta di 27 soci effettivi. Il grado di formazione di

    questi uomini, raggiunto frequentando corsi di perfezionamento, veramente ottimo e sulla base di salvataggi demergenza,

    questi uomini, possono senzaltro venir qualificati esperti.

    Consigli a tutti coloro che si apprestano ad andare in montagna

    a) Prima di affrontare unescursione alpina, controllare che nello zaino ci sia tutto loccorrente. Attenzione: anche se estate,

    in alta montagna ci si pu imbattere in climi invernali. Non dimenticate mai la possibilit di un temporale!

    b) Non sopravalutate le vostre forze e la vostra resistenza fisica. Se siete in villeggiatura, per alcuni giorni adattatevi al clima.

    Al di sopra dei 3000 m.s.m. circa, quasi tutti gli alpinisti durante le escursioni, risentono dellaltitudine. (anche quelli del

    posto)

    c) Prima di affrontare unescursione: ai vostri parenti, nellalbergo o nel rifugio lasciate detto, la meta da voi scelta, lora del

    ritorno e litinerario. Attenetevi scrupolosamente a queste istruzioni.

    d) Tenete conto del bollettino metereologico e delleventuale bollettino delle valanghe.

    e) Se dopo unescursione o una passeggiata dovete tardare perch intrattenuti da unallegra compagnia, avvisate per tempo la

    vostra famiglia, la pensione od il rifugio. Eviter un inutile allarmismo.

    f) Escursioni sui ghiacciai, come pure escursioni alpine o sciistiche impegnate, per principio devono essere organizzate in

    collaborazione con unesperta guida alpina. Sar meno costoso del minimo incidente.

    g) Non avventuratevi mai, da soli, in escursioni alpine o sciistiche.

    RISPETTATE BOSCHI E SELVAGGINA

    VALANGHEIl pi grande pericolo dello sciatore-scalatore, sono le valanghe. E molto difficile valutare pendii innevati circa la loropericolosit, pertanto occorre molta esperienza. Prima di avventurarsi in unescursione sciistica, assolutamente necessario

    informarsi sulla momentanea situazione di pericolo di valanghe, poich infortuni di questo genere hanno quasi sempre esito

    tragico. In caso di pericolo di valanghe, non si deve sciare fuori pista.Alcuni consigli per chi scia fuori pistaa) Non allontanatevi, per nessuna ragione, dalle piste preparate e marcate, sia nel bosco che in altre zone alpine.

    b) Non compromettete in nessun caso, n voi n altri sciatori, sciando in maniera incontrollata.c) Attenetevi sempre alle indicazioni del personale degli impianti di risalita e seguite i cartelli indicatori.

    d) Prestate il primo soccorso in caso di incidente, informate immediatamente dellaccaduto un addetto allimpianto di risalita o

    il servizio-soccorso-piste.

    SI PREGA DI FORNIRE LE SEGUENTI INDICAZIONIa) nome, localit, n. telefono di chi chiama.b) laccaduto, quando, dove.

    c) numero dei feriti, eventualmente spiegate la gravit delle ferite.

    Tutto il resto sar compito del Soccorso Alpino. Per ulteriori informazioni siate sempre a disposizione del Soccorso Alpino.

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    C.N.S.A.S.

    Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

    Tutte le seguenti informazioni si possono trovare alla pagina 732 del televideo di RAIUNO

    - Sezione particolare CAI: 6400 tecnici volontari per il soccorso in montagna e 600 per quello in grotta.

    - Scuola nazionale tecnici di soccorso alpino e speleologico.

    - Scuola nazionale unit cinofile da valanga (120 unit cinofile operative).

    - Scuola nazionale unit cinofile da ricerca in superficie (40 unit cinofile operative).- Commissione medica: 250 medici alpinisti e 20 speleologi.

    - Commissione speleosubacquea.- Sistema allertamento squadre CNSAS.

    Per chi d l'allarmeChi telefona al corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico deve:- Fornire il proprio nome.

    - Dire da dove e da quale numero telefona.

    - Dire il numero, la posizione e le condizioni dei feriti.

    - Deve rimanere vicino al telefono.

    - Fornire tutte le informazioni utili.

    - Rispondere con calma alle domande poste.

    Consigli utili- Non andate mai da soli in montagna o in grotta.

    - Lasciare indicazioni precise sulle destinazioni e sugli itinerari che seguirete.

    - Consultare il bollettino meteo.

    - In zona a rischio valanghe portare con se un apparecchio ARVA

    - Non esitate ad allertare il CNSAS, meglio un falso allarme che un ritardato soccorso.

    - Informarsi sui numeri telefonici attivi del CNSAS locale.

    Telefoni del CNSAS

    Regione Contatto telefonico

    Valle d'Aosta

    118

    0165/238222

    Lombardia 118

    Piemonte 118

    Trentino Alto Adige 118

    Veneto 118

    Friuli Venezia Giulia118 (soccorso alpino)

    040/327205 (soccorso speleologico)

    Liguria118

    0336/689316

    Emilia Romagna 118800/848088

    Toscana 118

    Marche

    118

    0347/3555797

    0347/3555804-9

    0347/2418126

    0347/2418131

    0339/5657976

    Umbria

    075/5847070 - 0360/343409 (soccorso speleologico di

    Perugia)

    0744/286500 (soccorso alpino - speleologico di Terni)

    Abruzzo 167/258239

    Lazio0330/576575

    0330/982921

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    118 (provincia di Frosinone e Rieti)

    Campania081/5515950

    0360/383674

    Molise 0874/66500

    Puglia 0337/827929

    Calabria0339/1916666

    0984/509147

    Sicilia117

    095/914141

    Sardegna 118 (provincia di Cagliari, Oristano, Sassari)

    Numeri di telefono aggiornati al 31 Marzo 2001

    N.B. Verificare l'esattezza dei numeri sopra riportati alla pagina 732 del televideo di RAIUNO. Si declina ogni responsabilitdall'utilizzo di numeri sbagliati.