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 1 CORSO DI PITTURA PER SOLDATINI TUTTO IL MATERIALE QUI RACCOLTO, E’ STATO REPERITO SU INTERNET ED APPARTIENE ESCLUSIVAMENTE AI LORO AUTORI, LA PRESENTE EDIZIONE IN FORMATO WORD E’ RISERVATA ESCLUSIVAMENTE AGLI AMICI DEL GRUPPO ITALIANO WARGAME, NON E’ IN VENDITA E VIENE DISTRIBUITA GRATUITAMENTE ED ESCLUSIVAMENTE IN FORMA AMICHEVOLE E SENZA FARNE COMMERCIO, MA PUBBLICIZZANDO L’OPERA DI COLORO CHE AMANO CON PASSIONE L’HOBBY DEI SOLDATINI.

Manuale Pittura Soldatini ACCADEMIA WARGAME

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CORSO DI PITTURA

PER SOLDATINITUTTO IL MATERIALE QUI RACCOLTO, E’ STATO REPERITO SUINTERNET ED APPARTIENE ESCLUSIVAMENTE AI LORO AUTORI, LAPRESENTE EDIZIONE IN FORMATO WORD E’ RISERVATAESCLUSIVAMENTE AGLI AMICI DEL GRUPPO ITALIANO WARGAME,NON E’ IN VENDITA E VIENE DISTRIBUITA GRATUITAMENTE EDESCLUSIVAMENTE IN FORMA AMICHEVOLE E SENZA FARNECOMMERCIO, MA PUBBLICIZZANDO L’OPERA DI COLORO CHE AMANOCON PASSIONE L’HOBBY DEI SOLDATINI.

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WARGAME: UNA BREVE STORIA http://www.dadiepiombo.com/history.html 

Il gioco della guerra, o wargame, consiste nella ricostruzione o nellasimulazione di situazioni ed avvenimenti storico-militari, effettuata servendosidi soldatini e di regole che permettono di riprodurre il più fedelmente possibile i

metodi di combattimento in un determinato periodo storico.

Si possono così ricostruire battaglie realmente

avvenute o creare con la fantasia combattimenti "ex

novo".

Se dei soldatini sappiamo l'esistenza in epoche

remotissime, come quella dei faraoni o dell'antica

Cina, dobbiamo risalire almeno al 1867-70, cioè al

kriegspiel  prussiano, per ritrovare qualcosa che

assomigli, in modo meno stilizzato del gioco degliscacchi, al wargame.

In quell'occasione lo Stato Maggiore prussiano

 provò e riprovò l'efficacia dei piani studiati per

l'attacco alla Francia, simulandoli su di una

superficie che rispondesse il più possibile al territorio interessato dalle operazioni

 belliche e rappresentando con delle pedine le varie unità impegnate.

Questa accurata preparazione a tavolino portò alla strepitosa vittoria di Sedan.

A dare dignità letteraria al wargame ci pensò

Herbert George Wells,l'autore di celebri racconti quali "La guerra dei due

mondi"

e "L'isola del dottor Moreau", che nel 1913 pubblicò

"Piccole Guerre".

Wells, di animo profondamente pacifista, affidò a

quest'opera uno scopo ambizioso: sfatare, attraverso

la pratica ludica, il mito della "bella guerra" che

 proprio in quegli anni riceveva nuova linfa dal

movimento futurista e, soprattutto, proporre un

gioco che potesse curare la follia di un'Europa che

aveva in sé tutte le premesse per lo scoppio del più

grande conflitto fino ad allora conosciuto dal genere umano. Cosa meglio del gioco dei soldatini

 può far comprendere la stupidità della guerra agli uomini?

Ci vollero tuttavia ancora parecchi anni perché il wargame raggiungesse,soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti, un certo grado di popolarità.

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 Nel 1962 l'inglese Donald Featherstone diede alle

stampe un testo di introduzione generale

sull'argomento intitolato "Wargames". Il libro

ottenne un immediato successo e venne seguito da

una serie sempre più numerosa di pubblicazioni e

dalla nascita delle prime riviste specializzate. A partire dagli anni '70 il wargame si è affermato

anche nel resto del mondo occidentale e in

Giappone ed oggi esistono numerosi giocatori anche

in paesi come l'Ucraina e il Sud Africa.

In Italia sono 2-3 mila i praticanti di questo hobby

che accomuna gli interessi di studiosi di storia,

modellisti, appassionati di uniformologia e di giochi di strategia e tattica.

I SOLDATINI DA WARGAME http://www.dadiepiombo.com/history.html 

Il wargame può essere giocato con soldatini di diverse dimensioni.La scelta, ovviamente, ha a che fare con i costi, con lo spazio adisposizione e con il tempo che si può dedicare alla colorazione:più la miniatura è grande e maggiori sono i dettagli richiesti.

Il "15mm" è attualmente la scala più usata in quanto rappresenta unottimo compromesso tra qualità di fusione e costi.

Fante inglese in 15mm della Guerra dei 7 Anni (Essex) 

Un'altra scala molto popolare, soprattutto nei paesi anglosassoni,è il "25mm", proibitivo se non si ha a disposizione parecchio spazioma ideale scenicamente se si vogliono costruire scontri di piccole dimensioni.

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Fante coloniale inglese in 25mm (Redoubt)

Il "20mm", che corrisponde all'1/72 del modellismo, è utilizzatosoprattutto per giocare alla Seconda Guerra Mondiale in quanto compatibilecon i modellini di plastica.

Soldato delle SS in 20mm (Britannia)

Esistono anche scale più piccole del "15mm": ad esempio il "10mm",un formato relativamente recente, che permette notevoli risparmi suitempi di allestimento di un esercito mantenendo, anche se in misura minore,la possibiltà di soffermarsi sui diversi dettagli.

Cavaliere macedone in 10mm (Falcon)

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Ancora più piccolo è il soldatino in "6mm" (scala 1/300). Qui il particolareviene inevitabilmente sacrificato a vantaggio dell'effetto "massa". Lacolorazione non richiede una particolare cura, anche se resta possibiledipingere polsini e pennacchi.

Granatieri russi in 6mm (Heroics & Ros)

Se l'idea di un soldatino alto 6mm vi fa rabbrividire, sappiate che in commercioesistono anche i "2mm". Parlare di soldatino può far sorridere, più che altro siha a che fare con blocchi di fanti e cavalieri. I dettagli sono praticamenteinesistenti, come però è inesistente il problema spazio, visto che è possibilericostruire una battaglia sul comodino.

Fanti e cavalieri antichi in 2mm (Conflict Miniatures) 

LA COLORAZIONE DELLE MINIATURE

La parte più impegnativa di questo hobby è sicuramentela colorazione delle miniature. Dipingere un esercito può richiedere,a seconda del numero e della scala dei soldatini, anche dei mesi.Esistono tuttavia delle tecniche che permettono di velocizzare il lavoro.Innanzitutto i figurini è meglio dipingerli in serie. I passaggi per la colorazionesono i seguenti:

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1) stesura del colore di fondo: questo permette ai colori di aderire meglio,inoltre se si usa il nero le parti non colorate, rimanendo scure, siconfondono con le ombre. Il fondo grigio o bianco dà invece una maggiorluminosità al pezzo. Il fondo, soprattutto se viene usato il nero,va dato un po' diluito, in modo da non coprire troppo i dettagli

2) stesura colori base: utilizzando sempre la tecnica della

colorazione in serie si dipingono le superfici più ampie, come la tunicai pantaloni o le armature.

3) i dettagli: la fase successiva prevede la colorazione deiparticolari (borse, cinture, fucili...)

4) luci e ombre: infine per dare profondità al pezzo solitamentesi usano 3 tecniche: la prima consiste nel "portare in luce" le parti piùesposte (cioè quelle maggiormente colpite dalla luce) utilizzandosfumature più chiare (anche con più passaggi).

Questo procedimento può essere ottenuto con la tecnica del dry brush ("pennello asciutto"): invece di seguire i contorni con precisionesi passano sulle varie parti del soldatino tonalità più chiaresfregando il pennello quasi asciutto con mano leggera. Il poco coloreandrà a depositarsi sulle parti sporgenti (quelle colpite dalla luce).La terza tecnica è quella del "lavaggio": si passa del colore diluito(o della china) più scuro sul pezzo già asciutto, in modo chesi depositi negli interstizi formando delle ombre.In quest'ultimo caso la colorazione base andrà effettuata partendoda tonalità più chiare.

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Dipingere e collezionare figurini è un hobby sempre più diffuso perchè consente di mettere insieme diversiinteressi: il lavoro manuale, la creatività individuale, l'interesse per la storia e il costume, la ricerca estetica, ilgusto della collezione. 

Si tratta sempre dei classici soldatini di piombo che però hanno da tempo abbandonato l'approssimazionedei soldatini-giocattolo e sono diventati vere e proprie opere d'arte, realizzati da scultori professionisti eriprodotti da ditte con alto livello di specializzazione. 

E' vanto dell'Italia poter annoverare ditte produttrici e scultori tra i migliori del mondo, affermati nonsolamente dal numero delle vendite, ma anche dai successi nei numerosi concorsi e competizioniinternazionali. 

Vediamo ora alcune caratteristiche dei moderni figurini. 

Un top-gun alto 120 mm.E' in resina e, ovviamente, dipinto a mano 

Il materiale impiegato è normalmente lo stagno (omeglio una lega a basso punto di fusione checontiene stagno e altri metalli in varie percentuali).Esistono anche figurini in vari tipi di resina,indispensabile per i grandi formati. 

La dimensione più diffusa è quella dei 54 mm. dialtezza (scala 1:32 circa). Ma esistono anche figurinipiù piccoli (10 mm; 25mm....) o più grandi (75mm; 90mm.; 120, 150, 200 mm. e anche più...) 

I soldatini più piccoli (fino a 25 mm.) sono per lo piùusati per costruire grandi diorami o scene di battaglia,come quelle dei war games, dove più che l'estetica ol'accuratezza del singolo figurino, conta l'effettodovuto al numero. 

Quelli dai 54 mm. in su sono usati per le collezioni, oper costruire scenette con un ridotto numero di pezzi. 

Normalmente i soldatini sono a tutto tondo (cioè veree proprie statuette), ma ce ne sono anche dicosiddetti "piatti", cioè soldatini scolpiti a mo' dibassorilievo su una sottile lastra di stagno. Sonomolto più economici di quelli a tutto tondo, e tuttaviaconsentono realizzazioni incredibilmente belle ericche di particolari come l'elefante da guerracartaginese e il suo "equipaggio" che vedete qui alato; il tutto di circa 8 x 8 cm. 

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Il valore di un figurino deriva dalla fama e dall'abilità dello scultore, dalla perfezione della fusione e resa deiparticolari e dal gusto e abilità del pittore, che deve essere capace di rendere con efficacia l'espressione delvolto e i particolari del costume o dell'uniforme. 

Normalmente il figurino viene venduto grezzo (cioè col colore del metallo grezzo) e smontato in vari pezzi acausa del procedimento di fusione. Chi lo acquista deve togliere le sbavature di fusione, montarlo mediantecolle speciali e poi dipingerlo secondo le precise indicazioni dell'uniforme dell'epoca, oppure a piacere. 

I pezzi grezzi di un figurino in 90 mm. da montare. Per isoggetti più ricchi e complessi non è infrequentetrovare tanti pezzi nella scatola, che vanno puliti dallesbavature e poi provati nel montaggio a secco perevitare errori in fase di incollaggio. 

Molti modellisti non si limitano a costruire il figurino così com'è, ma lo modificano, magari trasformandolo inun soggetto completamente diverso. 

Il costo di un figurino grezzo in scatola di montaggio alto 54 mm. va dalle 30.000 alle 60.000 lire a secondadella complessità del pezzo e della qualità della scultura.. Un pezzo a cavallo costa tra le 60.000 e le150.000 lire.Quelli più grandi (90 mm. o più) possono agevolmente superare le 120.000 per un pezzo a piedi e le300.000 se a cavallo. 

Un pezzo dipinto invece non ha un valore definito perché dipende dall'abilità e dalla notorietà di chi lodipinge. Si può andare dalle 300.000 lire a qualche milione... e spesso bisogna aspettare perché icollezionisti sono molti e i bravi pittori piuttosto pochi. 

Collezionare figurini - Parte 2 

Molti modellisti non si limitano a costruire il figurino così com'è, ma lo modificano, magari trasformandolo inun soggetto completamente diverso. Altri, ancora più esperti, lo costruiscono direttamente da zero, magari utilizzando solamente la testa e lemani di un figurino in commercio, ricostruendo tutto il resto.Più figurini possono essere sistemati insieme per creare un "diorama" o scenetta che ricostruisce unepisodio storico, o di fantasia.

Insieme ai figurini è necessario allora creare anchel'ambientazione, il paesaggio, gli accessori qualicarri, ponti, tratti di muratura, armi, ecc. 

Qui possiamo vedere un diorama completamenteautocostruito da Bill Horan, uno dei più abili modellisti

del mondo.Anche i figurini sono autocostruiti e alti 54 mm.

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La figura a fianco, che ingrandisce un particolare deldiorama, mostra l'incredibile accuratezza delleespressioni e il realismo delle uniformi.E' veramente un esempio di altissimo livello. 

Molti di questi particolari possono essere trovati incommercio prefabbricati, ma tutto può esserecostruito direttamente dal modellista utilizzandostucco, listelli e materiali vari. Ad esempio, l'acqua può essere simulata colandodella resina su sassolini che simulano il greto di untorrente: una bandiera può essere costruita con unfoglio di stagnola come quella che copre i tappi dellebottiglie di spumante; gli steli di un canneto con lesetole di un pennello da imbianchino, i tronchi deglialberi con....veri rametti contorti scelti in natura alloscopo, ecc. ecc.

Materiali e attrezzi Il materiale più usato per scolpire e modellare i figurini è lo stucco epossidico a due componenti. Si mescolain piccole quantità e rimane morbido il tempo sufficiente per lavorarlo. Per i modelli più grandi si può usareanche la pasta per modellare tipo DAS. In tal caso è necessaria un'armatura metallica interna in filo di ferro.Per incollare il metallo si può usare colla cianoacrilica tipo ATTACK. Per il DAS è sufficiente una colla vinilicatipo VINAVIL o simili. Per tutti vanno bene le colle epossidiche a due componenti che incollano anchemateriali tra loro diversi come ferro e legno. 

Per dipingere si usano colori acrilici o ad olio per belle arti. Idem per i pennelli. 

Per scolpire si usano attrezzi da dentista o piccoli attrezzi che possiamo costruirci da soli modificando conuna mola vecchi cacciaviti o coltellini. Spesso è necessaria una lente di ingrandimento, collegata ad unabuona illuminazione.Il lavoro può essere fatto in un angolo di casa, magari su un comodo vassoio di legno che contenga il tutto eche sia facile posizionare in un luogo sicuro quando si vuole interrompere il lavoro. 

Tutto il materiale indicato può essere acquistato nei negozi di modellismo. Molti di questi hanno siti internetche vendono anche per corrispondenza. 

Documentazione 

In commercio esistono vari libri fotografici pieni di esempi e manuali che spiegano in dettaglio come eseguirele varie fasi del montaggio e della colorazione. Molte indicazioni sono presenti spesso anche nelle istruzionia corredo dei pezzi in commercio.

Per l'esatta riproduzione delle uniformi occorre rifarsi a libri di storia, a riviste di settore o ancora alleistruzioni a corredo del pezzo. 

Esistono anche molti club e associazioni di appassionati che organizzano corsi, gare e incontri duranti i qualisi scambiano opinioni, consigli... e si fanno amichevoli bevute. Il Circolo del Figurino Storico, ospitato da , neè un validissimo esempio, riunendo appassionati delle provincie di Venezia e Treviso.

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COME NASCE UN SOLDATINO Parte 1

Un figurino in piombo è, normalmente, il risultato dell’abilità di diverse persone; almeno tre:

lo scultore, il fonditore ed infine il pittore.

E’ evidente che i pittori più degli altri divengono famosi per le loro opere d’arte.

In questi ultimi anni anche la scultura ha reso celebri alcuni bravissimi scultori, rendendo giustizia

al loro lavoro.

Quasi mai, però, si parla della figura del fonditore.

Ce lo si può immaginare come un artigiano di un tempo, con il suo crogiolo e la fiamma sempre

accesa.

Al di la dell’immaginario, ogni produttore e tantissimi tra i clienti considerano la qualità della

fusione come un elemento determinante ai fini del successo del pezzo tanto quanto la scultura o la

 pittura del pezzo per la sua presentazione.

Per rendere dunque omaggio a questo oscuro lavoro, ma anche e soprattutto per fornire un’idea

abbastanza precisa sul percorso tecnico che porta dalla scultura originale alle perfette repliche che

vengono commercializzate dalle varie ditte produttrici, cercheremo, in poche righe, di scoprire il

 processo di fusione e riproduzione di un figurino in piombo con tutti i diversi passaggi di questo

oscuro lavoro.

Lo scultore generalmente fornisce al fonditore una scultura in stucco bicomponente, debitamente

suddivisa in parti.

Il pezzo viene tagliato per evitare che ci siano forme troppo contorte o difficili da riprodurre (la

regola è quella di evitare i famosi “sottosquadri”).Il primo problema che deve affrontare il fonditore è quello di ottenere un primo, limitato numero di

repliche in metallo da utilizzare come calco per gli stampi necessari alla produzione in serie.

Questi primi pezzi sono chiamati “masters” , appare logico che questo sia un momento

 particolarmente delicato del processo, perché poter disporre di masters perfetti garantisce il buon

risultato delle fusioni in centrifuga.

I masters sono generalmente in metallo bianco e vengono ottenuti per fusione in stampi di gomma

siliconata a freddo.

Questi master in metallo bianco devono essere trattati come dei gioielli cercando di non

danneggiarli con urti o scalfitture per non vedersi riprodurre eventuali difetti in tutta la produzione.Essi vengono utilizzati solo, ma più volte, per la forgiatura degli stampi.

Gli stampi, ne potete vedere un esempio nella foto, hanno un diametro variabile tra i 250 e i 500 mm e uno spessore chenon supera quasi mai i 40 mm.Sono formati da due dischi di gomma siliconica che sovrapposti tra loro contengono i masters da riprodurre posizionatia raggera.La gomma siliconica “vergine” sulla quale vengono posizionati i masters ha la consistenza della plastilina e si deformacon grande facilità accogliendo i masters.

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Una volta posizionati i masters nella gomma, occorrerà “vulcanizzare”lo stampo, facendo si che la gomma passi da materia morbida e

malleabile a materia dura ed elastica, in grado, quindi, di accogliere

senza deformarsi la spinta della lega metallica che entra nello stampo anotevole velocità e a temperature considerevoli.

foto di una “pizza” 

Questa operazione di creazione dello stampo dei primi masters viene realizzata creando un

“sandwhich” tra le due gomme siliconiche con in mezzo i pezzi dei masters, il tutto viene inserito

nella “staffa di formatura”, una sorta di pressa che chiude ermeticamente lo stampo e lo custodisce

durante le due ore del processo di vulcanizzazione (in questa operazione si raggiungono i 170° C e

una pressione di 150 atm).

Al termine di questo trattamento lo stampo viene estratto dal vulcanizzatore, si “salvano” i masters

che torneranno utili quando vi sarà da rifare la vulcanizzazione di un’altra gomma in sostituzione di

quella usurata, si potrà passare quindi alla preparazione dei canali d’ingresso necessari alla gomma.

Questi canali fungono da veri e propri corridoi attraverso i quali la lega può depositarsi nelle cavità

impresse nello stampo dai masters.

Quella della preparazione dei canali d’ingresso effettuata con il taglio della gomma attraverso un

 bisturi, è un’altra di quelle operazioni molto delicate da cui dipende la qualità delle future fusioni.

La fusione si esegue in centrifuga, una specie di lavatrice orizzontale di notevole potenza che fagirare un disco di metallo su cui si posiziona lo stampo con il foro centrale rivolto verso l’alto: un

altro disco metallico, forato al centro, chiude a pressione lo stampo ed è collegato all’esterno con un

imbuto che serve ad accogliere la lega fusa.

A seconda della fluidità della lega impiegata ( e ciò dipenderà dalla tipologia di

oggetti da riprodurre o dalle dimensioni della “pizza” di gomma) si programmano le velocità di rotazione (tra i 300 e i 700 giri al minuto) e la

 pressione (tra 2 e 8 atmosfere).

A questo punto si procede con l’operazione di colata, e il mitico “crogiolo” entrain azione con tutto il suo bagaglio di poesia.

Foto del “crogiolo”

La lega fusa entra dall’imbuto della centrifuga, scende nel foro centrale dello stampo e attraverso i canali chesono stati incisi in precedenza viene rapidamente spinta dalla forza centrifuga in ogni cavità, riproducendofedelmente ogni piccolo particolare dei masters.Ecco fatto! non ci resta che smontare la pizza ed estrarne i pezzi pronti per poter essere confezionati e

dipinti dai nostri abili clienti.

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COME MONTARE UN SOLDATINOTecniche di montaggio 

Prima di essere colorato, il figurino deve essere montato e rifinito, nel senso che devono essere identificatitutti i pezzi, eliminate le eventuali sbavature di fusione e le connessioni provate "a secco" per evitare errori.

Per spiegare bene le varie fasi, quindi, ci riferiamo ad un pezzo formato da molte parti e reperitonormalmente sul mercato.In questo caso si tratta di un soldato lanzichenecco in 90 mm.

Per prima cosa, come dicevamo, si controllano che tutti i pezzi siano presenti nella confezione. 

Come seconda fase si proveranno le unioni dei vari pezzi"a secco" in modo da poter eliminare il materiale

sovrabbondante e capire dove sarà necessario stuccare. 

I pezzi in metallo si possono unire con colla cianoacrilica

(tipo ATTAK o simili) meglio se del tipo GEL, in quantol'essicazione è meno rapida e la colla densa provvede

anche a stuccare le fessure più piccole.Per incollaggi più tenaci si deve usare la colla epossidica a

due componenti (il tipo rapido essica in una ventina diminuti).

Se serve si stuccheranno eventuali vuoti con stuccometallico o Milliput a due componenti. 

Con un temperino affilato si toglieranno raschiandole leeventuali sbavature di fusione o il segno di giunzione dello

stampo.

Idem per le eventuali eccedenze di colla. 

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A montaggio ultimato si potrà sfregare leggermente ilmodello con un po' di paglietta fine o una carta abrasiva adacqua, in modo da togliere ogni rugosità, facendo

attenzione a non esagerare per non rovinare eventualirilievi come bottoni, filetti, borchie ecc.

In fase di montaggio, non si monteranno le armi o gliscudi che potrebbero impedire la colorazione delle partisottostanti.E' possibile prevedere il montaggio di tali pezzisuccessivamente, magari grazie a piccoli perni fatti con

 pezzi di spillo. Ovviamente occorre forare il soldatino conuna punta metallica fine e un trapanino a mano. 

Se il materiale del soldatino lo consente, possiamo anche fare delle piccole modifiche. Inquesto caso, per esempio, con un figurino in plastica, abbiamo deciso di allargagli la

 bocca in modo da farlo gridare.Per prima cosa tagliamo la parte inferiore della bocca, lasciando intatto il labbrosuperiore. 

Successivamente allo scavo della bocca, allunghiamo inferiormente la mascella

aggiungendo stucco che viene modellato per rifare il mento e scavare un pò le mascelle. 

Con una limetta per unghie levighiamo la zona stuccata quando lo stucco èsufficientemente duro. 

Infine costruiamo la lingua con una pallina di stucco che infileremo nella cavità. Con unfiletto di stucco possiamo creare anche la fila dei denti superiori, che verranno divisi da

 piccoli colpi di coltello e dipinti poi di bianco.Il contrasto con il cavo della bocca nero (e la lingua rossa) sarà molto realistico. 

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DIPINGERE I FIGURINILE TECNICHE DI PITTURA AD OLIO

L’APPLICAZIONE DEL SOTTOFONDO 

Esistono due teorie a riguardo; la teoria del fondo grigio e la teoria del fondo bianco.

Poiché il bianco opaco è un colore neutro esso da più luminosità schiarendo leggermente il pezzo

una volta finito; mentre il fondo grigio fa risultare leggermente più cupe le finiture cromatiche.

Suggeriamo di utilizzare il bianco opaco, ma non c’è una regola in questo dipende dai gusti

 personali di ogni figurinista, a riguardo vanno benissimo le bombolette spray della Tamya.

Questo sottofondo può essere applicato anche in altri modi:

1) con pennello molto grosso in due strati leggeri lasciando seccare tra una mano e l’altra.

Evitare di dare uno strato troppo spesso che potrebbe coprirne i dettagli e se vi riesce evitate

di lasciare i segni del pennello. Colore consigliato il BIANCO OPACO HUMBROL.

2) Con bomboletta spray, come ricordato, della linea Tamya, in questo caso abbiamo il

vantaggio di ottenere uno strato uniforme con una sola applicazione.

3) Con l’aerografo, diluendo il colore con la trementina. In questo caso si ottiene il sottofondo

 più fine e uniforme, ma presenta tuttavia l’inconveniente di una lunga e laboriosa pulizia

dello strumento. Colore utilizzato il BIANCO OPACO UMBROL.

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TEORIA DEI COLORI

Consideriamo la ruota dei colori che vediamo

qui a fianco 

Mescolando i colori base (primari si ottiene un

nero.

Associando i colori primari si ottengono i

secondari, cioè rosso, verde e blu intenso.

Associando i primari e i secondari si ottengono

i ternari: verde smeraldo, blu oltremare,

violetto, carminio e arancione. 

Questo piccolo schema vi permette di comprendere la tecnica delle mescolanze per la ricerca dei

toni. Ciò sembra noioso ma un po’ di esperienza vi permetterà di constatare che per ombreggiare

un blu….bisogna utilizzare il colore complementare.

E’ più facile ottenere un verde mescolando un blu e un giallo (il che vi consentirà di ottenere la

sfumatura desiderata e per di più il vostro colore sarà maggiormente coprente), invece diutilizzare i verdi in tubetto che sono spesso “trasparenti”.

Questi piccoli esercizi vi faranno comprendere la tecnica dei colori ad olio.

All’inizio è semplice lavorare con tre colori (ombra, base e chiaro), ma con l’abitudine vi

accorgerete della necessità di moltiplicare i toni, soprattutto nelle ombre e nei chiari.

Il pezzo vi darà la possibilità di effettuare un quadro in tre dimensioni con la soddisfazione di

giocare con i toni dando rilievo alla vostra passione. 

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COMINCIAMO A COLORARE 

Riteniamo utile iniziare dando le ombre nei punti cavi applicando solo successivamente il colore

di base su tutte le parti non coperte, a questo punto si deve “tirare” la base verso l’ombra,

asciugando ogni volta il pennello tra le dita.

Successivamente schiarire i rilievi accentuandoli il più possibile.

 Non dimenticate che il colore perde di intensità asciugando, pertanto bisogna schiarire

notevolmente per non perdere l’effetto rilievo.

Quando voi cercate le tonalità componete qualche esempio sulla tavolozza (è necessario avereuna tavolozza bianca, sia in carta assorbente o un piattino di ceramica o meglio ancora una

 piastrella), in modo da avere una superficie simile al colore del soldatino.

Cominciando dal colore di base ponete da un lato le ombre e fondete dall’altro lato i chiari.

Se ciò non va, modificate le ombre o i chiari fino ad ottenere l’effetto desiderato.

Per fondere mettete ombre e chiari uno vicino all’altro, senza che si tocchino, e con un pennello a

 peli corti date piccoli colpi da ciascun lato, in modo da poter successivamente mescolarli con il

 pennello a peli lunghi, schiacciando la punta tra le dita per ottenere uno spazzolino fine.

IMPORTANTE: lisciate i colori nel senso della piega, del rilievo o del muscolo.

In questa manica, si vedono bene le zone

incavate più scure, e le zone in rilievo che

vengono "lumeggiate" cioè passate con

 pennello quasi asciutto di colore più chiaro, in

modo da dare luminosità. 

Il principio base è che il nero non esiste in natura, quindi ne consegue che questo colore non

andrebbe utilizzato. Il nero va realizzato mescolando i due colori primari: il rosso e il blu, in

modo da ottenere un nero freddo (dominante blu da cui deriva il nero bluastro), o un nero caldo

(dominante rossa), ciò permette di dipingere con due neri, l’uno vicino all’altro, in toni differenti.

Schiarire a questo punto con il bianco, preferibilmente sporcato con un po’ di terra di Siena

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naturale (TSN) o con un po’ di ocra per non ottenere delle sfumature nettamente grigie.

Attenzione: in un nero bluastro non mettere troppa ocra perché il colore risultante tenderebbe al

verde. 

LE LUCI 

Dipingere le ombre e i chiari è una necessità ma, a secondo dell’atteggiamento del personaggio inrapporto agli altri o al contesto della scena è preferibile dare un senso alla luce; cioè in rapporto

ad una fonte di luce (lampada, sole ecc…) si otterrà l’indicazione sul dove schiarire

maggiormente il pezzo, dando ancora più vita alla figura.

Per accentuare alcune parti, scegliendo una fonte di illuminazione uguale

 per tutto il figurino (per esempio luce dall'alto) si potranno ombreggiare

alcune zone come sotto questa tasca, in modo da farla risaltare sul resto

del vestito.

Riguardate anche la figura precedente, per vedere come l'ombreggiatura può essere accentuata sotto la manica. 

Attenzione a non eccedere in questa operazione, come in tutte le cose il buon senso della giusta

misura è la regola migliore.

Con questa tecnica si possono così creare, per esempio, dei visi molto chiari da un lato e molto

scuri dall’altro(impostando la luce dall’alto – come il sole alle ore 11 ), oppure il contrario, cioè

dei personaggi intorno ad un fuoco, che, data la situazione, ricevono luce dal basso (un effettoquesto molto difficile da realizzare). 

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L'UTILIZZO DEL MEDIUM 

Ci sono in genere due “medium”: opale opaco e liquin. Essi danno profondità, aiutano a

lavorare i dettagli, servono in certi casi a diluire leggermente i colori.

Attenzione: l’aggiunta dei medium diminuisce notevolmente il tempo di asciugatura.

L’impasto opale opaco dona un aspetto opaco ai colori ad olio, altrimenti di natura satinata. Il suo

utilizzo consiste nell’applicarne una punta nel colore base; la pittura successivamente proseguirà

normalmente.

E’ ottimamente impiegabile per la pitturazione di uniformi moderne o consumate, vasellame,

calzoni in pelle ecc…

Il liquin ha il vantaggio di fissare i colori, di migliorarne la durata e fornire un’uniformità al

 pezzo finito. Rende più agevole la mescolanza dei colori ed ha un tempo di essiccazione molto

 breve (3 o 4 ore) rispetto agli oli.

Migliora la fluidità e permette di dipingere i piccoli dettagli; aumenta la trasparenza e la fluidità

del colore permettendo di effettuare delle leggere velature.

Anche il liquin viene utilizzato applicando una punta di prodotto al colore base.

Serve a dipingere i cavalli, gli ori, gli argenti questo perché una volta asciutto rimane satinato.Permette di lavorare i piccoli dettagli come capelli ricami e decorazioni. Fare attenzione alla

luminosità e al calore delle tinte che hanno la tendenza a calare di tono asciugandosi. Non

conviene usare il liquin per i volti perché conferirebbe un aspetto “porcellanato” alla finitura.

Forniamo di seguito alcuni esempi per realizzare le differenti parti del figurino

MASTERCLASS, è ovvio che poi ciascuno, partendo magari da questa traccia, è libero di

modifica o adattare, secondo le proprie filosofie e tecniche, questi suggerimenti. 

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I VOLTI 

Tinta carne: colore base: bianco + ocra + terra

di Siena bruciata + una punta di rosso cadmio

scarlatto. 

E’ preferibile cominciare con gli occhi perché

danno l’espressione e sono difficili da

 posizionare correttamente. Se si sbagli è facile

rifare tutto quanto il viso se non ancora del tutto

dipinto. 

Mettere con un pennello fine (3/0 corto) il

tondo dell’occhio senza preoccuparsi del bianco

dato dal fondo. 

Con un pò di lacca di garanza cremisi + terra di

Siena bruciata contornare l’ovale dell’occhio inmodo da non lasciare che del bianco da ciscun

lato della pupilla, ad eccezione del caso in cui

lo sguardo si diriga in un direzione diversa da

quella frontale.

Per ottenere la simmetria tracciare due righe parallele con la terra di Siena bruciata diluita,

 partendo dalle commessure labiali, gli occhi si trovano allineati, in questo modo riusciremo a

dare un senso compiuto allo sguardo.

Collocare con una punta di colore la pupilla nell’occhio.

E’ possibile anche dare ulteriore vita all’occhio schiarendo il bordo esterno della pupilla per

differenziarla dall’iride e mettendo un leggero punto di bianco che darà luminosità all’occhio.

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Tracciare con la lacca di garanza bruna il bordo dei capelli, la parte posteriore alle orecchie ed il

sottomento.

Con la terra di Siena bruciata mettere le ombre che danno l’espressione in tutte le “pieghe” del

viso e nel bordo di contorno. Su tutte le superfici restanti mettere il colore di base.

Fondere con dei piccoli colpi da destra verso sinistra il colore di base con le ombre, asciugando

il pennello tra le dita ogni volta per non sporcare il colore di base.

Questo sistema conserverà il fondo dell’ombra pura senza snaturare il colore di base.

Schiarire i rilievi con il bianco puro, con dei tocchi, ricorrendo sempre al bianco, cercare di

realizzare uno sfumato che parta dall’ombra, passando attraverso il colore di base e finisca al

quasi bianco.

Si può allora andare più avanti facendo diventare rosei gli zigomi con il rosso scarlatto di

cadmio; accentuare alcuni tratti dell’espressione intorno agli occhi o lungo il naso con la lacca di

garanza porpora;

o ancora realizzare le rughe intorno agli occhi con terra di Siena bruciata per l’ombra e bianco per il chiaro (tecnica del trompe d’oeil).

Possiamo anche scegliere un incarnato differente sostituendo l’ocra con la terra d’ombra

 bruciata.

Quando il viso è ben seccato (dopo tre o quattro giorni) si può aggiungere la barba prendendo

una piccola punta di nero blu, con un pennello secco sfregate sulla mano per togliere il grosso

del colore e sfregatelo poi leggermente sul pezzo (l’area di crescita della barba) per realizzare la

velatura della barba.

Insistere più o meno con la sfregatura a seconda che si voglia realizzare un volto mal rasato onon rasato affatto. 

La colorazione dei vestiti richiede la stessa precisione di quella dei visi, bisogna fondere

correttamente i colori, senza ispessirli, distaccando bene le ombre, le luci e il colore base.

Impostare l'illuminazione più fortemente di quella usata per i volti, e terminare, secondo il soggetto

e l'atmosfera, slavando, impolverando... e , grande sottigliezza, cercando di ridare l'aspetto dei

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tessuti (drappi, seta, raso, velluti ... ).

 IL CUOIO 

In generale il cuoio è leggermente lucido.

E' più facile, pertanto, dipingere con colori diluiti o con il Lìquin. Ecco alcuni tipi di cuoio:

Cuoio naturale e fulvo : ombra con Terra d'Ombra Bruciata, colore base con Terra di Siena

 Naturale + Ocra, luci con il bianco.

Cuoio bruno : Ombra con Terra d'Ombra Naturale, colore base con Terra d'Ombra Bruciata o

 Lacca di Garanza Bruna da schiarire, per le luci, con il Giallo di Napoli e poi con il bianco 

 IL LEGNO

Per tavoli, banchi, panche ecc ... ; dopo avere messo il sottofondo, fare un beige pallido con ocra +

bianco.

Una volta seccato, dare la tonalità del legno con Terra d'Ombra Bruciata liquida; lasciare seccare 2

o 3 ore, poi con uno spazzolino secco, spazzolare delicatamente la superficie.

Il fondo beige riapparirà, schiarire al di sopra e, se necessario, accentuare la luce con il Giallo di

 Napoli.

Se si vuole più realismo, con un pennello vecchio a peli più o meno radi (sempre secco), grattare

dolcemente il colore base Terra d'Ombra Bruciata. Si ottengono così le striature dei legno.

Per arredamenti Luígi XV o XVI, che erano dipinti in bianco. ocra mescolare un po' di vernice

screpolante. Si avrà così la struttura reale dei colore dei mobili d'epoca.

 I METALLI  

Superficie grande in acciaio, ferro, stagno, argento come corazza, elmo o cotta a maglie:

Fare un sottofondo di un colore nero bluastro un po' liquido; lasciare seccare 2 o 3 ore, poi con un

vecchio pennello a peli corti, prendere un po' di polvere, picchiettare su di un foglio di carta e poi

sulla mano; sfregare dolcemente la superficie da dipingere, si otterrà così un effetto metallico, manon bisogna mettere troppa polvere, nè insistere.

Per accentuare il realismo, dopo avere dato l'effetto metallico, dare risalto con un pennello secco a

 peli corti utilizzando dei bruni e dei verdi scuri; in questo modo si darà un aspetto unto alle

corazze. 

Per far risaltare il soldatino, bisogna metterlo su di una basetta se non altro per rappresentarlo. E'

infatti preferibile prendere il soldatino finito, per la basetta in modo da non rovinarne il colore.

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La scelta della basetta è molto importante, anche se quest'ultima non deve essere più importante

o più decorata del soldatino stesso.

Non, prendete una basetta troppo grande, altrimenti il soldatino scomparirà.

Per i "Diorami" non dimenticate che la distanza tra ciascun soldatino deve, essere nella giusta

scala, 54x70x90mrn, dell'azione che avete riprodotto.Per presentare un solo soldatino, specialmente se 90mm, è preferibile usare una basetta tonda.

 Nel caso che vi sia impostata una illuminazione particolare, usare una basetta quadrata o

rettangolare, oppure, meglio ancora, mettere un titolo che identifichi la rappresentazione o il

soggetto.

Ci sono due possibilità: prendere una basetta di dimensioni identiche a quella in piombo fornita

insieme al modellino, oppure, prendere una basetta un po' più larga , che servirà per creare una

scena, che rimetterà, nel suo contesto, il soldatino. 

LE SCENE 

Un soldatino ben dipinto è bello da vedere, ma se noi lo ambientiamo ricreando l'atmosfera del

soggetto, lo valorizzeremo ancora di più.

Prima di montare il soldatino sulla basetta, è meglio prevedere un piccolo "vuoto" sotto i piedi in

modo da poter mettere del composto per terreno sotto al soldatino. Si può anche mantenere la base

di piombo, incollarla, se piatta, sulla basetta e ricoprirla con l'impasto di terra e gesso . Tutto questo

darà più solidità e più stabilità.

Per gli incollaggi legno-metallo useremo colla epossidica a due componenti che troveremo nelleferramenta o nei negozi di modellismo.

Tuttavia, in certi casi, come per esempio se il soldatino deve essere su di una roccia, non si può

mantenere la base di piombo originale. In questo caso fate un foro sotto al piede, incollate o saldate

una piccola asta di ferro (un chiodo o un grosso filo di rame), poi forate la pietra in modo da fissare

il soldatino . Per quanto riguarda i soggetti molto pesanti o grandi, come dei cavalieri in 90min, è

meglio fare due fori nella base di piombo è poi fissarla con viti autofilettanti alla basetta di legno.

Per creare il terreno e le sue asperità, inglobandovi dei piccoli sassi, se necessario, potete usare la

 pasta DAS, che trovate in tutte le cartolerie. Secca all'aria e dopo si può incidere, carteggiare,

colorare anche con terre colorate.

Per quanto riguarda gli accessori (gli elementi della scena), utilizzare, per quanto possibile, gli

elementi che si trovano in natura, come rami e arbusti, pietre e soprattutto i muschi. Ce ne sono di

tutte le dimensioni e il piccolo muschio che si trova sulle pietre riprodurrà l'erba del terreno.

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In questo incredibile diorama di Bill

Horan, uno dei massimi figurinisti

esistenti, si vede come l'artista ha

creato la neve, gli arbusti, i sassi visibili

sotto la neve. I figurini sono tutti alti 54

mm. 

E' difficile realizzare alberi con le foglie, a meno

che non si voglia costruire ogni foglia e poi

dipingerle una ad una.. Se dovete rappresentare

degli alberi o degli arbusti che hanno rami

spogli, secchi oppure bruciati, potete utilizzarele radici di azalea, che hanno un buon effetto.

come pure dei cespi di timo.

Un altro diorama di Bill Horan.

Si vedono l'erba e un albero realizzato con un rametto

vero 

E' possibile rimodellare i rami di un albero stuccando i rami tagliati e rimettendoli nel posto

desiderato; tutto questo viene fatto con il "Milliput", uno stucco a due componenti che trovate neinegozi di modellismo.

I sassi sono un buon elemento da includere nella scena, con qualsiasi forma: da piccoli ciottoli a

 pezzetti di ardesia.

Se dovete realizzare dei rilievi importanti é meglio. costruirli prima con l'espanso, poi inumidirlo

 prima di ricoprirlo con lo stucco; in questo modo la scena sarà meno pesante.

Soprattutto non fate scene troppo complicate, perchè potreste appesantire i personaggi. Rimanere

semplici rende più veritieri.

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DIPINGERE CON I COLORI ACRILICI

Come sappiamo l’ uso di colori acrilici non è nuovo nella dipintura di figurini.

Comunque, negli ultimi anni si è visto un incremento sia per quanto riguarda il numero di lavori di

qualità effettuati con essi, sia per il numero di persone che trovano che i colori acrilici siano un’

alternativa sicura, semplice ed adattabile per dipintori di figurini a tutti i livelli.

 Nelle riviste di modellismo, mese dopo mese, ammiriamo fotografie di

squisiti figurini dipinti in modo magistrale con colori acrilici e leggiamoarticoli scritti da dipintori di alto livello che impartiscono saggi consigli ericette su cosa fare con essi. 

Comunque, sembra ci sia ancora un vuoto riguardo al “come fare”, o peressere più espliciti riguardo alle procedure vere e proprie di dipintura. La

necessità di colmare questo vuoto ci ha spinti a scrivere questo piccolocorso. 

Anche se alcuni di voi potranno trovare questo corso molto elementare, noi

crediamo fermamente che la bravura nel pitturare figurini derivi dall’ avereuna chiara consapevolezza dei suoi aspetti fondamentali. 

Inoltre, se questo deve essere un corso veramente educativo, non possiamo

andare più forte dei nostri studenti. 

Quindi mettiamo assieme alcune cose e cominciamo. 

PENNELLI 

Come tutti gli altri tipi di colori, gli acrilici hanno le loro proprie necessità, che non sono altro che

alcuni attrezzi che ci permetteranno di ottenere il miglior risultato.

Facciamo un piccolo elenco degli attrezzi base:

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Pennelli Winsor & Newton serie 7 sono la scelta migliore per la dipintura

di figurini. A sinistra nr. 2 mini e a destra nr. 2 standard 

Pennelli: risparmiatevi un bel po’ di soldi e di frustrazioni,“comprate i migliori”. 

La qualità del vostro lavoro dipenderà dalla qualità deivostri materiali. 

Winsor e Newton serie 7, sia standard che mini (vecchia

serie 12)sono ancora la scelta migliore per quantoconcerne i pennelli rotondi. Ci sono altre marche che pubblicizzano i loro prodotti come simili ad un prezzoleggermente inferiore, ma credeteci, ne abbiamo compratiabbastanza e non si avvicinano nemmeno. 

I pennelli della serie 7 costano un po’ di più, ma se tenuti

 bene, dureranno molto di più di qualsiasi altro tipo di pennello e manterranno a lungo le loro prestazioni. 

Avrete anche bisogno di un pennello nero piatto per coprire grandi aree. La maggior parte dei

 produttori di pennelli hanno almeno una serie di questo tipo e vanno tutti bene per l’ uso che ne

faremo.

Per quanto riguarda la misura dei pennelli, abbiamo visto che la misura minima e più pratica per

dipingere con acrilici è la nr. 0 e ci sono delle buone ragioni per questo, assorbe la quantità giusta di

 pigmento e la punta è abbastanza appuntita da permetterci di lavorare sui dettagli più piccoli.

Pennelli più piccoli non assorbono abbastanza pittura e dal momento in cui si intinge e ci si preparaad usarlo, la pittura di solito si secca sulla punta, trasformando così questa gradevole esperienza in

un evento alquanto stressante.

A meno che non lavoriate su superfici molto ampie, un pennello rotondo standard nr. 0, 1 e 2 ed uno

 piatto nr. 4 dovrebbero essere sufficienti per lavorare su figure di misure che vanno dai 54 ai 120

mm.

A sinistra potete notare cosa i colori acrilici possono causare ai vostri pennelli, se trascurati.

Comparate questo con il pennello a destra che è stato pulito spesso durante l’ uso ed alla

fine di ogni sessione di pittura 

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E’ importante che la pittura non si indurisca sui pennelli. Dovete pulire molto accuratamente e

spesso i vostri pennelli anche quando dipingete.

Alla fine della sessione di pittura, lavateli molto bene con un prodotto adatto di buona qualità per

eliminare eventuali residui.

Tenete a disposizione un set di pennelli da usare esclusivamente con colori acrilici, qualsiasi traccia

di smalto o di diluente può danneggiare le vostre pitture a base acqua.

E’ anche una buona idea quella di usare un pennello economico per diluire e miscelare i colori, in

quanto questo è un processo che può logorare i vostri costosi pennelli, che dovrebbero essere usati

solo per applicare la pittura.

Straccio in cotone: lo userete molto, uno straccio in cotone leggermente umido, senza garza, come

una vecchia maglietta od un vecchio asciugamano andrà bene. Una seconda scelta può essere una

asciugamano in carta, anche se tendono a rompersi a lungo andare.

Tavolozza: Una tavolozza in plastica o metallo con diversi sezioni/spazi per i colori è molto

importante quando si lavora con gli acrilici. Sono economiche e aiutano a mantenere tutto ben

organizzato. Io copro la mia con un foglio di alluminio per il semplice fatto che non amo lavare i

vassoi ogni volta, quindi scegliete quella che preferite.

Vaso per la pulizia: Un contenitore di vetro o ceramica pieno di acqua pulita e sufficientemente

stabile da poter muovere il pennello al suo interno. Ricordatevi di cambiare spesso l’ acqua durante

la sessione di pittura, la pulitura del pennello trasformerà la vostra acqua in pittura diluita e

 potrebbe contaminare la vostra tavolozza o anche peggio, rovinare la vostra figura.

Erogatore d’ acqua: un contagocce, una bottiglia di qualsiasi tipo in grado di erogare singole

gocce d’ acqua più o meno della stessa misura di quelle di pittura che escono dalle boccette di

colore.

Acqua: non siate “tirati” su questo, l’ acqua del rubinetto in molte città tende a lasciare un residuo

di calcare quando si asciuga. Sapendo che dentro vi sono tutti i tipi di prodotti chimici, sarei molto

cauto, quindi per essere sicuri, userei l’ acqua giusta per la mia pittura.

Foglio di plasticard un piccolo pezzo di plastica (un foglio di plastica) è una superficie adatta per

far pratica e su cui provare i semplici esercizi che troverete in questo corso, fatti apposta per

rendervi più familiari le procedure base.

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Figurino/bozzetto: userò un figurino di prova costruito con pezzi della mia scatola per illustrare le

diverse tecniche qui descritte. L’ obiettivo non è quello di dipingere una figura o uniforme

specifica, ma solo quello di mostrare le procedure e tecniche base, poi una volta capite, toccherà a

Voi provarle su un figurino Masterclass.

Una volta finito, potete sempre togliere la pittura e cominciare di nuovo.

Figurini di buona qualità che vi permetteranno di fare tutti gli errori ed esperimenti che volete,

senza angosce e con la minima spesa, possono essere acquistati a prezzo modico in qualsiasi

negozio di modellismo. 

Pitture acriliche per modellini Vallejo:in questo corso saranno utilizzati 3

colori nei vari esempi:

- 922 verde uniforme degli StatiUniti 

- 952 giallo limone 

- 980 nero/verde

ma se preferite, nella tabella #1, piùavanti, troverete diverse combinazionidiu colori che andranno bene comunque.  In senso orario, da sinistra: vaso per pulizia, dispensatore d’ acqua, tavolozza, foglio di

plasticard, figurino di prova, pennello per miscelare, pittura, straccio in cotone e pennelli. 

USO DEGLI ACRILICI VALLEJO  

Come sappiamo l’ uso di colori acrilici non è nuovo nella dipintura di figurini.

Comunque, negli ultimi anni si è visto un incremento sia per quanto riguarda il numero di lavori di

qualità effettuati con essi, sia per il numero di persone che trovano che i colori acrilici siano un’

alternativa sicura, semplice ed adattabile per dipintori di figurini a tutti i livelli.

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Troverete che gli acrilici sono imbattibili per alcuni tipi di

applicazione e rendono degli effetti molto particolari. Anchese continuo ad usare colori ad olio e smalti per alcune partidelle mie figure, molti dei miei metodi di pittura sono statirimpiazzati, con notevoli miglioramenti, dagli acrilici.Come con qualsiasi altro medium, un approccio basilare è la"pietra angolare" di una figura ben eseguita. E' qui che

cominciamo !!Ora che abbiamo i materiali base ed alcuni colori,esaminiamo le parti principali del processo, un passo allavolta.

Anche se preferisco i colori ad olio per le porzioni di pelle deimiei figurini, qualsiasi altra parte di questo Celta è stata

 pitturata con acrilici Vallejo 

L' applicazione di disegni a mano libera come questa, è

semplificata dall' uso degli acrilici grazie alla lororicchezza di colore e facilità d' uso. 

PIANIFICA IN ANTICIPO 

Prima di qualsiasi altra cosa, stabilite chiaramente i vostri obiettivi per la sessione di pittura.

Preparate i colori e gli attrezzi che userete e studiate attentamente la vostra figura.Familiarizzate con i diversi dettagli ed analizzate l' ambiente e la forma delle ombre e luci

 principali. Fate sempre pratica delle tecniche che userete su di una superficie di prova e molto

importante: fate con calma, non abbiate fretta.

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PREPARAZIONE DELLE PITTURE

AGITATE LE BOTTIGLIETTE DI COLORE !!! 

Cosa ?!? Sareste sorpresi del numero di persone che saltano questo passo necessario e poi si

lamentano che l' unica cosa che esce dalla bottiglietta è un liquido trasparente con della pittura qua e

là.

Quindi non siate timidi, agitate la boccetta

vigorosamente, sbattete il fondo sul palmo della mano eassicuratevi che il colore sia miscelato bene. 

Ora preparate la tavolozza per il passo successivo. Agitate vigorosamente i colori prima e durante la sessione di pittura per

mantenere uniformità nelle vostre miscele.

DILUIZIONE 

L' uso di colori molto diluiti è l' essenza della pittura effettuata con acrilici Vallejo. Il colore che

esce fuori dalla boccetta è troppo denso per la maggior parte delle applicazioni ed è necessario

diluirlo per raggiungere quegli effetti che permettono di fare un lavoro realistico.

Come menzionato prima, usiamo solo acqua molto pulita. Per fare questo accuratamente e stabilire

un punto di riferimento, aggiungeremo un certo numero di gocce d' acqua per ogni goccia di coloreche intendiamo usare. Chiameremo questa "proporzione di diluizione" e verrà identificata come

"parti di pittura" su "parti d' acqua" (es. 1:1, 1:2, 1:3 etc.)

La giusta quantità d' acqua è differente per ogni situazione, comunque ci sono 3 proporzioni di

diluizione primarie, per scopi specifici, che ci daranno un punto di partenza:

1:1 minima diluizione usata principalmente per la base. Buonacopertura1:2 strato sottile, contorni, piccolidettagli. Strato sottile, senza essere peròtrasparente

1:3 minima per luci ed ombre;trasparente, la base si intravedrà

Aggiungete la quantità necessaria d' acqua alla vostra pittura con un contagocce o con una

bottiglietta di colore vuota per raggiungere la consistenza che desiderate. 

E' molto importante notare che queste proporzioni di diluizione non sono assolute. Con pratica e l'

esperienza le aggiusterete al vostro modo di dipingere.

Continuando nella sessione di pittura, potrete notare la pittura comincia a seccarsi sulla vostra

tavolozza. Appena succede, aggiungete la quantità necessaria d' acqua e/o pittura per mantenere la

stessa diluizione e consistenza, questo è molto importante, quindi fate attenzione.

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Da sinistra; il colore appena uscito dalla bottiglietta è troppo denso e si secca

facilmente; a seguire le diluizioni 1:1, 1:2, 1:3 e 1:4 

Aggiungendo una piccola quantità di #587 SlowDry ("lenta seccatura") alla vostra tavolozza,rallenterete il processo di seccatura ed allungherà il

tempo di lavorazione dei vostri colori diluiti. 

Una volta che il figurino è stato pulito ed assemblato, è il momento di cominciare a stendere la mani

di fondo e la base. L' applicazione di queste è semplice e non dovrebbe darvi problemi.

E' una buona idea quella di dare una mano di fondo a tutti i tipi di figurini, di metallo e di resina.

Sebbene non sia necessario farlo su figurini in resina, dando il fondo e possibile evidenziare quei

 piccoli difetti che non sono facilmente identificabili sul materiale "nudo" e comunque otterrete una

superficie uniforme sulla quale applicare una buona mano di base.

Dare sempre una mano di fondo sottile preferibilmente con aerografo e lasciate asciugare per 24 ore

(Vallejo ha un suo fondo, #919 fondo Bianco. Io personalmente non lo uso, ma se vi piace il fondo

 bianco questo è uno buono).

Una volta che il fondo è asciutto, è il momento di dare al vostro figurino la base col colore o con icolori che avete scelto per questo scopo.

Per qualsiasi colore di base, usate sempre un tono medio che vi permetta di lavorare con le ombre e

le luci, mantenendo un buon equilibrio con entrambi.

Usate il pennello più grande possibile (usate quello piatto) per stendere diversi strati diluiti1:1 per avere una copertura uniforme. Lasciate asciugare per almeno 3 ore prima di

 procedere con qualsiasi altra applicazione.

A sinistra in alto: una applicazione uniforme del fondo è il primo passo per ottenere una finitura di qualità e

renderà visibili qualsiasi difetto della superficie non facilmente identificabile.

A sinistra in basso: tre strati di #922 US Verde diluito 1:1 e lasciato asciugare, costituiscono una buona base su cui

lavorare.

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APPLICARE IL COLORE 

Prima di tentare qualsiasi tecnica su di un figurino a cui abbiamo già applicato il fondo e la base,

dobbiamo imparare come applicare i colori diluiti esattamente dove vogliamo senza danneggiare le

 parti circostanti.

Questa tecnica è conosciuta come "controllo della pittura", la cosa più importante che dovete imparare

quando lavorate con qualsiasi tipo di pittura, ma quando si lavora con colori ad acqua molto diluiti,

diventa cruciale.

Ogni volta che intingete il pennello nel colore, l' azione capillare all' interno di esso farà si che venga

"caricata" una quantità eccessiva. Questo eccesso è un disastro che attende d' accadere, come molti di

noi già sanno. Se solo toccate con il pennello, leggermente, quel figurino, sul quale avete lavorato pergiorni, al quale avete così bene dato il fondo, ciò che vedrete sarà

la pittura che scorre selvaggia da testa a piedi, rovinando l' ottimo

lavoro eseguito.

La pittura molto diluita "caricherà" eccessivamente il vostro pennello e

scorrerà selvaggiamente sul vostro figurino, se cercate di applicarla

direttamente dalla vostra tavolozza. 

Bene, la prossima volta, dopo aver intinto il pennello sulla

tavolozza, fate un giro fino a quello straccio in cotone di cui si è

detto e "toccate" leggermente i lati del pennello su di esso per scaricare l' eccesso di pittura. Non

 preoccupatevi se vedete una grossa macchia sullo straccio, non rimarrete senza colore, con un pennello

asciutto. Questa operazione fa sì che il vostro pennello trattenga la quantità giusta di colore,

favorendone poi l' applicazione ed in più, eliminerà l' inconveniente di avere pennelli rovinati, così

comuni con gli acrilici e gli smalti. 

Per lavorare con colori molto diluiti, è necessario scaricare l'eccesso di colore dal pennello "toccando" leggermente i suoi lati

su di uno straccio in cotone leggermente umido. 

Potreste aver bisogno di toccare lo straccio

con il vostro pennello più di una volta,

dipende da quanto diluito è il vostro colore

o da quanto ne avete bisogno.

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STRATIFICAZIONEAPPLICAZIONE DI PIU' STRATI 

La stratificazione è l' applicazione di più strati successivi di pittura sulla stessa area.

Può essere:

solida: quando si desidera una copertura totale fatta con un colore unico. Il miglior risultato vieneraggiunto applicando diversi strati sottili diluiti 1:1 o 1:2.

Viene usata principalmente per il fondo, i dettagli e disegni;

trasparente: usata quando c'è bisogno di "costruire" il singolo colore a poco a poco, lasciando

intravedere lo strato sottostante.

Le diluizioni consigliate sono dalla 1:5 in avanti.

Gli starti trasparenti di colore sono anche conosciuti

come trasparente/velature. Mi asterrò comunque dal

definirle in questo modo per mantenere una chiara e

semplice terminologia. 

ESERCIZIO DI PITTURA 

Adesso è il vostro turno di fare pratica con la stratificazione. Usate una diluizione 1:1 e applicate un

 buon fondo con 2 o 3 strati solidi sulla superficie che usate per esercitarvi.

Lasciate asciugare, poi usando un altro colore diluito 1:5, applicate uno strato trasparente sopra il

vostro fondo.(Ricordate di scaricare il pennello sullo straccio)

Lasciate ogni strato asciugare prima di applicare il successivo; applicate un secondo e terzo strato,

cercando di lasciare intravedere la base. 

Aggiungete altra acqua alla vostra pittura se necessario e sperimentate con diluizioni superiori.

Dovreste pulire automaticamente il pennello ogni volta che lo usate, non dimenticatelo.

"SFUMARE" (FEATHERING) 

La lumeggiatura è l' applicazione di sempre più piccoli starti trasparenti di colore (piume)in mododa sfumare visivamente ogni strato nel precedente. Questa sfumatura visiva viene ottenuta

aumentando o diminuendo leggermente la lucentezza di ogni "piuma" successiva

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E' usata principalmente per luci ed ombre.

E' necessaria una diluizione dalla 1:5 in avanti. 

ESERCIZIO DI PITTURA 

 Per far pratica con le sfumature 

Sulla superficie usata per esercitavi, usate #922 US Verde come base, diluito 1:2, date un' ampia pennellata. Mentre si secca, preparate la tavolozza aggiungendo progressivamente delle piccole

quantità #952 Giallo Limone alla base.

Faremo ciò con una percentuale di incremento del 25%. Questo vuol dire che avrete una prima

sezione con solo il colore base, una seconda con 3 gocce di base e 1 di giallo, una terza con 2 gocce

 per ogni colore, una quarta con 1 goccia di colore base e 3 gocce di giallo, ed una quinta con solo 1

goccia di giallo.

Diluite ognuna di queste miscelazioni 1:5

Pulendo ogni volta il pennello prima di iniziare e usando ciascuna delle diverse miscelazioni, date

delle pennellate sempre più piccole in modo da sfumarle ognuna nella precedente.

Usate la "stratificazione" per dare più intensità ad ogni miscelazione se necessario e cercate di

ottenere una sottile transizione tra di esse.Quando avrete più esperienza ed espanderete la vostra conoscenza del colore, sarete in grado di

miscelare in un' unica sezione della tavolozza i vari incrementi.

Questo esercizio richiede un po' di pratica, quindi non scoraggiatevi se i primi tentativi falliscono.

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Questo esercizio si realizza applicando pennellate sempre più strette

con le miscelazioni di tono descritte nel testo. 

CORSO DI PITTURA FANTASY E NON SOLO 

http://guide.supereva.it/cgi-

 bin/sendurl.cgi?id_mg=154&banner=GUIDE.TEMPOLIBERO.HOBBY.MODELLISMO&ug=/mo

dellismo_statico&pg=supereva&ud==http://web.tiscalinet.it/Gylas/ 

Benvenuti a 'Guida alla Pittura di Gylas', un piccolo manuale che introduce eapprofondisce l'arte del dipingere miniature. Considerando che si parlerà diminiature che hanno a che fare con i wargame, tratterà esclusivamente di miniaturefino alla dimensione di 25 mm. e non oltre.

Queste pagine hanno l'obiettivo di aiutare tutti quelli che vogliono cimentarsi inquesto hobby (avvicinando sicuramente i papà che con la scusa dei loro figli,possono finalmente dedicarsi a un hobby magari tanto sospirato), facendoliaffacciare al mondo della pittura, e magari anche essere un buon punto diriferimento per i più bravi, predisposti a ricevere anche qualche consiglio che magarinon conoscono oppure qualche nuova tecnica di pittura.

Ovviamente ognuno di noi possiede delle capacità proprie nelle arti della pittura,perciò non aspettatevi che questo corso vi aiuti a diventare dei bravi pittori diminiature da un giorno all'altro. Utilizzatelo come meglio vi aggrada; come guida periniziare, come aiuto per migliorare la propria tecnica, oppure se volete ... nonutilizzatelo affatto.

Per navigare nel manuale, potete utilizzare il menù che trovate in testa ad ognipagina, oppure i pulsanti di avanti e indietro per scorrere in modo sequenziale tuttoil corso.

In alcuni punti del testo, troverete dei segnali simili a questo . Ciò indica che iltesto seguente è un mio consiglio oppure descrive come io ho risolto l'argomento dicui si sta parlando.

Considerato il fatto che non voglio assolutamente mettermi nei panni di uninsegnante, sono in attesa dei vostri commenti, suggerimenti o qualunque altra cosache mi permetta di ampliare questo manuale.

Grazie a tutti.

MATERIALI 

Quando si acquistano giochi da tavolo che prevedono l'utilizzo di miniature, prima opoi viene la voglia di provare a colorare i figurini di persona. E' quello che ho fatto io

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parecchi anni or sono. E anche io a quel tempo, come forse ora alcuni di voi, mi sonotrovato di fronte al dubbio di come incominciare e cosa comperare.

PENNELLI. Considerando che non si può colorare senza un pennello, vi consiglio diacquistarne almeno uno. A parte gli scherzi, questo strumento è facilmente reperibilein qualunque colorificio o negozio di belle-arti. Ne esistono di molti tipi e dimensioni.I migliori sono sicuramente quelli in pelo naturale come per esempio quello dimartora, ma sono anche i più costosi. Per incominciare, consiglierei di acquistarepennelli di pelo sintetico, che costano molto meno pur mantenendo un'ottima qualità.Voi vi chiederete che differenza c'è tra un pennello buono e uno di minor qualità! I

pennelli di pelo sintetico sono meno morbidi e facilmente danneggiabili, soprattuttodai profani, i quali tendono ad usarli come delle spatole, mentre i pennelli migliori, seusati correttamente, durano molto più tempo ed hanno una fluidità di utilizzoraramente duplicabile.

(Pennelli)

La dimensione della punta è stata codificata (attenzione perchè questa codifica variada una casa produttrice all'altra, perciò quando ne acquistate uno, controllatesempre che la dimensione sia quella da voi voluta). Più è piccolo questo numero, piùè piccola la punta del pennello. Per incominciare, consiglio l'acquisto di pochissimipennelli; uno piccolo per le rifiniture (00), uno medio per le colorazioni ordinarie (tralo 0 e il 2), e uno un po' più grande per le zone ampie (dal 3 al 5), tutti in base tonda.

Successivamente, quando avrete preso la mano nell'impugnare questo  stranooggetto, potrete dar sfogo ai vostri acquisti, aumentando il vostro set di pennelli,scendendo anche come dimensione (5/0, 10/0 - attenzione perchè più piccoli sono,più facilmente si rovinano!), ed acquistando pennelli con base piatta. Personalmenteio non scendo oltre il 00 (doppio zero) anche per i particolari. Un'attenzioneparticolare che nessun manuale vi dice, la vorrei rivolgere al manico del pennello.Considerando che questo oggetto dovrebbe diventare, quando colorate, ilprolungamento della vostra mano, è bene che voi riusciate ad impugnarlocomodamente. Non posso però dirvi io se per voi è meglio un manico lungo piuttostoche uno corto; sarete voi ad accorgervi della differenza e scegliere quelle piùadeguato.

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CONTENITORI PER L'ACQUA, STRACCI E TOVAGLIOLI DI CARTA. Recuperabiliovunque, questi materiali hanno lo scopo di appoggiare l'artista nel suo lavoro.Ovviamente sono assolutamente necessari per la produzione.E' più che sufficiente unsolo contenitore per l'acqua, abbastanza grosso per evitare che il liquido contenutonon si sporchi subito. Alcuni stracci o tovaglioli di carta (io preferisco i tovaglioli dicarta tipo scottex) sono più che sufficienti per pulire i pennelli oppure togliere un po'di colore dalla punta.

TAVOLOZZA. La tavolazza permette di miscelare i colori per ottenere la tonalitàdesiderata. Per chi usa gli acrolici e volesse spendere un po' di più, sono incommercio delle particolari tavolozze di carta assorbente che permettono dimantenere liquido il colore anche per diversi giorni. Io personalmente uso un pezzodi plastica non assorbente (acetato) dove posso fare tutte le prove del caso perottenere il colore voluto, e che la sera pulisco.

TAGLIERINI. Questo attrezzo è utile nella fase di pulitura della miniatura, ma anche

come strumento di modellazione. AVVISO PER I PIU' PICCOLI!!! Attenzione

con questo strumento, perchè diventa pericoloso se non maneggiato con attenzione.Fatevi sempre aiutare da una persona adulta.  Sono anche chiamati 'cutter ' e sitrovano in commercio in qualunque cartolleria e negozio di modellismo. Ne esistonodi vari tipi. Il più comune è quello con la lama a scomparsa (quello più a sinistra nellafigura sotto). Inoltre questo tipo di taglierino ha una lama che è sostituibilesemplicemente spaccando la parte che non taglia più. Un tipo di taglierino piùprofessionale è quello esposto più a destra nella figura. Questo ha la caratteristica diavere l'angolo della lama molto più acuto, in modo da poter raggiungere parti delleminiature difficilmente raggiungibili dall'altro tipo di taglierino. Queste lame, unavolta consumate, devono essere sostituite completamente con altre nuove.

(Taglierini)

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COLLA. Di colla ne esistono i tipi più disparati. Varia a seconda del materiale daunire. Per il piombio ad esempio, è molto efficace la colla di tipo cianoacrilico

(SuperAttack per intenderci) oppure epossidica (bi-componente). AVVISO PER IPIU' PICCOLI!!! Attenzione con questo tipo di colla, perchè diventa molto

pericolosa se arriva a contatto con la pelle o con gli occhi. Fatevi sempre aiutare dauna persona adulta. Naturalmente questa colla non è usabile con un pennello, ma sideve utilizzare uno stuzzicadenti oppure un legnetto. Ottima è la nuova collacianoacrilica in gel; risulta essere più corposa di quella classica, pertanto non cola datutte le parti quando si cerca di incollare due oggetti. Indicata soprattutto per unirela miniatura sulla propria base. Per la plastica è più indicato il collante specifico, inmodo che i due pezzi da unire formino un blocco unico. Per il legno, la padronaincontrastata è la colla vinilica.

Sconsigliate per le miniature le colle termofondenti, anche se sono ... così pratiche eveloci. Esitono ovviamente ancora molti tipi di colla, ma io mi fermerei a quelli che homenzionato, lasciando a voi scoprire, se ne esistone, altri vantaggi.

(Colle)

COLORI. I colori utilizzati per dipingere le miniature si possono dividere in duegruppi: PRIMER, COLORANTI.

Il PRIMER in sostanza è un colore leggermente più denso e più appiccicoso di quelliusati per colorare, che deve essere distribuito su tutta la superficie della miniatura,per garantire che i colori successivi rimangano ben attaccati alla miniatura stessa. Dinorma, questo viene utilizzato solo se si intende colorare con degli acrilici. Periniziare può essere sufficiente utilizzare un colore di base come il bianco o il nero,oppure come nel caso di miniature con predominanza di un colore (es. gli SpaceMarines della Citadel), lo stesso colore predominante. In questo caso però è sempremeglio dare almeno due mani del colore che funge da Primer, per garantire unamaggior consistenza del colore di base.

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(Varie marche di colori)

Per i COLORANTI si parte dai più famosi ed utilizzati, che sono gli ACRILICI. Questisono molto comodi da usare perchè diluibili in acqua, perciò asciugano in pochiistanti. Ovviamente, essendo in base acquosa non odorano (questo è moltoimportante per chi ha mamme e mogli esigenti). Ne esistono di varie marche: ipiùdiffusi sono i colori della Citadel (GameWorkshop), anche se a detta di molti nonsono i migliori (rispetto a quelli vecchi, quelli nuovi sono troppo acquosi). Poi ci sonoi Vallejo, a mio parere il meglio sul mercato italiano; molto coprenti e di ottimaqualità. Non dimentichiamo i superlativi Armory, ormai molto difficili da reperire.Invece i più facili da trovare sono i LifeColor; un po' acquosi ma comunque buoni perchi inizia l'arte.

Inizialmente, non acquistate molti colori, perchè se già non lo sapete, ogni tonalità èriconducibile ai cinque fondamentali: bianco, nero, giallo, rosso e blu. In ogni casooltre a questi cinque, vi consiglio di acquistarne qualcun'altro, più per comodità che

per altro, e cioè: un paio di tonalità di blu, il verde, il marrone e magari anche il colorcarne, che per ovvi motivi è molto usato nella pittura di miniature. Non dimenticateviinoltre di un colore metallizzato (sempre acrilico), da usarsi per le armature e le armi(e con il tempo anche l'Oro, il Brozo, ecc.). Successivamente, potrete acquistareanche altre tonalità, ma come ripeto, solo per avere il colore già pronto quando neavete bisogno.

Per migliorare il lavoro fatto con i coloranti acrilici, ci vengono in aiuto gli inchiostri,cioè dei colori molto liquidi sempre diluibili con acqua, che, come spiegherò piùavanti, sono usati in determinate tecniche pittoriche. La Citalel produce una vastagamma di inchiostri adatti per le miniature, ma se utilizzate i classici inchiostri dacartolleria va bene ugualmente.

Gli SMALTI sono un altro tipo di colorante che si utilizza per la pittura di miniature.Venivano usati maggiormente alcuni anni fa, quando ancora non esistevano gliacrilici; con l'avvento di questi ultimi però, gli smalti hanno ridotto di molto la loro

popolarità nel campo delle miniature. Sono senza dubbio più scomodi da usare, inquanto diluibili con acquaragia o simili e di conseguenza molti lunghi ad essicare, masoprattutto molto odorosi. La marca più famosa è la Humbrol, che ha una grossadisponibilità di colori, è di norma vi viene proposta per la colorazione di aerei e carri.

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(Uno smalto Humbrol)

Un'attenzione particolare la rivolgerei ai colori ad OLIO (per intenderci quelli cheutilizzano i pittori per comporre i loro quadri), i quali però sono poco utilizzati. Diquesti, vorrei evidenziarne una categoria particolare, e cioè gli ALCHIDICI (ad alcool+ olio) . Questi a prima vista sono molto simili ai classici colori ad OLIO, ma hanno la

particolarità di asciugare molto velocemente, anche se non velocemente quanto gliacrilici. Questa loro caratteristica permette all'artista di lavorare comodamente ilcolore, ottenendo ottime sfumature.

(Un Colore Alchidico)

Consiglierei questo materiale ai più abili, perchè se non usato correttamente,potrebbe dare come risultato una miniatura troppo pasticciata. Sono molto difficili datrovare perchè questo è un articolo poco usato.

FISSATIVO FINALE. E' una particolare vernice, perfettamente trasparente (o quasi),che permette di proteggere la miniatura una volta terminata. In commercio esistono

due tipi di fissativo: spray oppure a pennello. Indubbiamente lo spray è molto piùcomodo quando si tratta di proteggere un certo numero di miniature, mentre se sivuole ricoprire un numero limitato di miniature (1-3), è più economico utilizzare unfissativo a pennello. In ogni caso, se utilizzate un fissativo a pennello, abbiatel'accortezza di verificare che non rimangano dei peli del pennello attaccati al vostrolavoro (vi garantisco che capita).

LIMETTE. Sono essenziali per la pulizia della miniatura, prima della fase dicolorazione. Esistono in commercio delle limette particolarmente piccole in modo chearrivino facilmente nei particolari minuti delle miniature. Nei negozi di ferramenta

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potete trovare questo tipo di limette ad un costo decisamente inferiori rispetto ainegozi di modellismo. Le limette da ferro possono bastare per tutti i tipi di miniature.Per quanto riguarda le forme, le essenziali sono a base rotonda, e a base triangolare.

(Limette)

CARTAVETRATA. Assieme alle limette, anche la carta vetrata offre un valido aiutodurante la pulizia delle miniature. In questo caso, è meglio acquistare di una granamolto fine in modo che non provochi dei solchi quando viene passata sulle miniature,specialmente se queste sono in plastica.

(Cartavetrata)

STUCCO E ATTREZZI DI MODELLATURA. Lo stucco è di importanza fondamentale solose si utilizzano miniature divise in più pezzi. In questo modo, si può garantire unacontinuità negli spazi che si formano dall'unione di due parti della miniatura. Un'altroutilizzo dello stucco, assieme agli attrezzi di modellatura, è quello di permettere lamodellazione delle miniature stesse, aggiungendo elementi nuovi epersonalizzazioni. Data la particolare complessità di tale operazione, questa èconsigliata solo ai professionisti. Ancora una possibilità che offre questo materiale èquella di creare le basi delle miniature, aggiungendo dei dettagli come piastrelle,fango e altro.

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(Varie marche di stucchi)

Forse il più famoso stucco da modellismo è il Milliput, che si può trovare in diversegranature, a seconda della necessità. Quello migliore invece è il Duro, ottimo per iprofessionisti che devono creare delle figure dal nulla. Tutti questi stucchi sono bi-componenti, cioè induriscono all'aria solo se sono uniti. Se invece sono lasciati

separarti, rimangono modellabili per molto tempo.

TRAPANO. Questo strumento non è essenziale, ma può venire in aiuto nel caso dilavori più sofisticati, come ad esempio bucare le canne delle armi da fuoco, o altro.Diverso uso del trapano, assieme alla punta adeguata, è quello di utilizzarlo comesverniciatore, per sgrassare le miniature (ovviamente solo se in piombo) prima dicolorarle.

SUPPORTO PER MINIATURE. Qualcuno considera questo attrezzo, un oggettofondamentale, che possa reggere la miniatura durante la sua colorazione. Questistessi dicono anche che è d'obbligo non toccare la miniatura con le dita durante alavorazione. Io non voglio negare tutto questo; dico solo che per quanto mi riguarda,

non utilizzo nessun oggetto del genere. Ovviamente ho l'accortezza di lavarmi benele mani prima di dipingere. Posso permettermi di non usare nessuno strumento delgenere perchè utilizzo dei colori acrilici, che asciugano in pochi secondi. Se qualcunodi voi volesse utilizzare altri tipi di colori, come gli Smalti oppure gli Oli, allora dovràobbligatoriamente utilizzare un oggetto che sostenga la miniatura durante lalavorazione. In questo caso, possono essere usati tappi di sughero da attaccare sottola base della miniatura, oppure delle piccole basi in legno, oppure semplicementedelle pinzette con piedistallo.

(Utilizzo di un contenitore di pellicole fotografiche come supporto)

GOMMAPIUMA. E' un buon materiale per 'archiviare' le miniature una voltaterminate. Per chi non volesse o non potesse disporre di una vetrinetta ove deporle,

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consiglierei di utilizzare delle scatole di cartone precedentemente rivestite digommapiuma, magari dopo aver creato degli appositi scomparti per ogni singolaminiatura. Questo può essere un ottimo modo per conservare i propri lavoro senza ilpericolo che, durante il trasporto oppure durante la conservazione, finiscanoviolentemente a contatto tra di loro e scheggino il colore.

VETRINETTE. Al contrario della gommapiuma, una vetrinetta vi permette di esporre ilavori. Queste vetrine si trovano esclusivamente nei migliori negozi di modellismo. Sitrovano di varie misure; quelle che contengono una singola miniatura sono dellepiccole cupole; quelle che contengono dei plastici sono delle teche; quelle cheespongono una serie di miniature singole sono dei quadretti.

LE MINIATURE 

Una volta preparato il proprio laboratorio di pittura, è necessario acquistare ilmateriale più importante: le Miniature.

All'inizio, è bene avere un'infarinatura su materiali con sui sono fabbricate leminiature, come ho brevemente illustrato in questo capitolo. Successivamente si puòandare alla ricerca di quelle migliori, meglio scolpite, con dettagli più definiti, le scaleda utilizzare, ecc.

In commercio esistono essenzialmente tre tipi di miniature: quelle in piombo, quellein resina e quelle in plastica.

Le miniature in piombo erano quelle più diffuse fino a poco tempo fa, proprio per laloro particolarità di essere molto definite e ben scolpite. Successivamente, data latossicità del piombo, sono state sostituite con leghe diverse, meno dannose per lasalute. Pare che in Inghilterra ci sia proprio una legge che vieti la produzione diminiature in piombo.

Le vecchie miniature in piombo si riconoscono perchè sono facilmente rimodellabili,cioè se c'è la necessità di piegare leggermente un braccio piuttosto che una testa,con un po' di attenzione è possibile farlo senza spaccare il modello; e poi dal lorocolore, ossidato quando grezzo, ma molto brillante se scalfitto con una limetta. Conle nuove leghe, che hanno una colorazione ben diversa dalle precedenti (alcunetendenti al giallognolo), questa leggera rimodellazione non è più possibile, perchèappena tentate di piegare un arto, questo si spezza. Inoltre, con il metallo è possibileottenere certi risultati che con altri materiali non è possibile avere. Oltre al piombo,esistono anche diverse sotto-leghe, più o meno valide. La caratteristica comune alleminiature in metallo è la loro stabilità, dovuta ovviamente al peso del metallo stesso.Infine, è inutile far notare che il metallo da' alla miniatura un certo pregio, cheovviamente la plastica non raggiunge.

Da qualche anno a questa parte sono arrivate sul mercato le miniature in resina (vediRal Partha); inizialmente le resine utilizzate non permettevano una grossaperfezione nei dettagli, perciò venivano usate essenzialmente per miniature digrosso formato oppure per elementi di contorno come case, muri, ecc.Successivamente, il tipo di resina è migliorato moltissimo, fino a portare il dettaglioai livelli delle miniature in piombo, e anche di superarlo. Il prezzo di queste

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miniature si è alzato mano a mano che si alzava il loro livello di dettaglio. Oggi sipossono trovare sul mercato miniature scolpite a livelli veramente eccezionali.

Le miniature in plastica sono quelle più economiche e anche più leggere tra tuttequelle menzionate (effettivamente anche la resina risulta molto leggera). Anche diquesto materiale ne esistono diversi tipi; il migliore è senza dubbio quello rigido,

sicuramente più facile da colorare. Esistono anche miniature fuse con una plasticapiù elastica, più grassa e quindi molto difficile da colorare e soprattutto damantenere. Su queste miniature infatti il colore acrilico (lo smalto non ha questodifetto, ma ne ha altri) tende a scivolare via, creando chiazze incolori difficilmentericopribili, ma soprattutto la loro elasticità tende a scrostare la patina di colorefacendola crepare e poi saltare via. Oggi, anche se con la plastica non si arriva aidettagli del metallo, alcune case produttrici sono riuscite a migliorare di molto la lorodefinizione, ma comunque senza raggiungere livelli del metallo o della resina.

Ora farò un breve accenno alle scale disponibili: si parte dalla più comune, cioè la 25mm., per poi passare alla 20 mm., 15 mm. e infine alla 6 mm.

Come ho detto, la scala più comune è quella dei 25 mm. (circa 1:70). Questa è lamigliore dimensione utilizzabile da chi vuole, oltre che giocarci, farne anchecollezione (volutamente ho escluso le miniature più grandi, esclusivamente dacollezione). In questa dimensione è possibile ottenere il massimo nel rapportodimensione/dettaglio; ed proprio in questa scala che si trovano forse le miglioreminiature nel mercato. Le miniature di 20 mm. (circa 1:85, molto vicina alla HO)sono leggermente più piccole, ma ancora sufficientemente dettagliate.Personalmente non ho mai colorato miniature in questa scala, ma credo che traquesta e la 25 mm. non ci sia una grossa differenza. Le miniature da 15 mm. sonoottime da utilizzarsi per simulare le battaglie storiche (come i regolamenti di DBA,DBM, Fire and Fury, ecc.), perchè la loro ridotta dimensione permette di giocarel'intero campo di battaglia su un tavolo di medie dimensioni, pur mantenendo unabuona veste grafica globale.

Invece le miniature da 6 mm. (circa 1:300) sono usate esclusivamente nei giochi disimulazione di battaglie storico/fantascientifiche, la cui dimensione è tale dapermettere di simulare in poco spazio grossi terreni di battaglia, ma usatesoprattutto quando entrano in gioco moltissimi mezzi pesanti, come carri o aerei;queste miniature sono ovviamente sconsigliate a chi si dedica alla pittura, perchè lascala talmente piccola non permette di ottenere sufficienti risultati grafici (vi sfido acolorare gli occhi di un omino di 6 mm. di altezza). Un'eccezione a questa regola èdata dalle miniature della GHQ (mi scuso se non menziono altre ditte produttrici diminiature da 6 mm., ma questa per me è la migliore), la quale produce dei mezzipesanti che reputo delle vere e proprie opere d'arte (lo dimostra anche il loroprezzo).

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LA PULITURA 

Vi potreste chiedere se, una volta acquistato il proprio laboratorio e le relativeminiature, potrete finalmente usare i vostri colori. Ed ovviamente, la risposta èNO!!!!!!!

Siamo arrivati a quella fase che personalmente reputo molto noiosa, cioè la pulituradalle imperfezioni.

Dovete sapere che durante la fusione, non importa se in plastica, metallo o resina, ilmateriale di colata può leggermente sbordare, facendo evidenziare le linee digiunzione degli stampi, dei fori di colata o di sfiato. Naturalmente, per ottenere unbuon lavoro, è assolutamente necessario eliminare tutte queste imperfezioni (anchese a prima vista la miniatura sembrerebbe a posto, sforzatevi sempre di osservaremeglio, perchè se il pezzo è nuovo, queste imperfezioni esistono sempre).

Ora potrete munirvi di carta vetrata, limette oppure di taglierini, ma soprattutto di

molta pazienza, e zona dopo zona, eliminare tutte le imperfezioni. Prendiamo unaminiatura a caso, che porteremo assieme alla fine, passo dopo passo.

(Nella foto di destra si può notare un'imperfezione, indicata dalla freccia rossa)

(La nostra miniatura dopo che le è stata tolta l'imperfezione)

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Particolare attenzione è da rivolgere alle basi che sono un tuttuno con la miniatura inmetallo (in particolare i pezzi da 15 mm.). In questo caso, quasi certamente, seprovate ad appoggiare la miniatura sul tavolo, questa cade. Succede ciò perchèanche sotto la base ci sono delle imperfezioni, che vanno tolte, in questo caso moltopiù facilmente, utilizzando della carta vetrata a grana un po' più grossa.

A questo punto siete quasi pronti per esprimervi al massimo nella colorazione;soffermatevi però ancora un momento al prossimo capitolo, e scoprirete quali altregrane vi aspettano.

ASSEMBLAGGIO 

Questo capitolo tratta un argomento non sempre necessario. L'Assemblaggio, ossial'unione di più pezzi in modo che questi formino la miniatura completa, è daeffettuarsi solo quando si tratta con miniature composte ovviamente da più parti.

In questo caso, bisogna unire i pezzi in modo che non si vedano segni di giunzione.

La domanda più frequente chiede se bisogna colorare i pezzi prima di incollarli,oppure eseguire la colorazione solo quando la miniatura è completa. La risposta nonpuò essere un Si oppure un No, ma Dipende. Questo vuole dire che se dovete

semplicemente aggiungere le braccia ad un modello, e ogni parte di tale modelloresterà facilmente raggiungibile dal pennello anche dopo l'incollatura, allora è meglioprima incollare e poi colorare. Se invece, dopo l'incollatura, alcune parti rimangononascoste, è ovviamente necessario prima colorarle e poi incollarle.

Pertanto procedete come descritto nel capitolo precedente, ma pulite anche tutti i

pezzi che comporranno la vostra miniatura. Una volta che avrete eseguito questaoperazione, sarete pronti all'incollaggio. Fate riferimento al capitolo sui materiali perscegliere la colla più adatta (parlando di miniature in metallo, rimanete sulle collecianoacriliche). Poi uno ad uno, incollate i pezzi insieme, attendendo l'asciugaturadel precedente prima di passare al successivo.

Qualche volta può essere necessario applicare un rinforzo ai due pezzi da unire,perchè la sola colla non sarebbe sufficiente a garantirne la stabilità. Per non rischiareche la miniatura si scolli dopo che è finita la sua colorazione, potete, nei limiti delpossibile, applicare una piccolissima barretta tra i due pezzi. In questo caso,praticate con un trapano, in entrambe le parti da unire, un foro del diametro dellabarretta, incollate tale barra, mettendo della colla anche sui lati che devono

combaciare, uniteli ed attendete che la colla asciughi.

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Quando l'assemblaggio della miniatura è terminato, dovrete pensare a nasconderetutte le linee di giunzione. Qui può venirvi in aiuto lo stucco (rif. Materiali). Munitevianche di qualche utensile per la modellazione. Prendete una piccola parte di stucco epoco alla volta, magari riducendolo in salamini, e riempite il solco tra le partiincollate. Successivamente, lisciate lo stucco precedentemente distribuito con gliattrezzi adatti ; aiutatevi usando un poco di acqua, in modo da rendere più fluido lo

stucco (l'acqua, quando asciuga, aiuta inoltre lo stucco ad aderire meglio allaminiatura).

Una volta che la miniatura è pronta, prima di passare al passo successivo è utilesgrassarla, cioè togliere il grasso che le dita hanno lasciato sulla superficie. Nel casodi miniature in plastica o in resina, è sufficiente usare uno spazzolino da denti(possibilmente uno che non userete più per lavarvi i denti) con un po' di acqua esapone; passatelo un po' di volte sul corpo della miniatura, poi risciacquatela elasciatela asciugare, evitando di toccarla ancora con le mani. Per le miniature inmetallo, se disponibile, è possibile usare un trapano da modellismo con una punta dasverniciatura che abbia le setole molto morbide, oppure uno spazzolino di metallo,con le setole sempre morbide. Se la miniatura è in piombo, vedrete che dopo questaapplicazione, diventerà molto lucida.

COLORE DI BASE 

E' arrivato il momento tanto atteso di usare i colori, anzi il colore, ma per adesso soloquello di base.

Lo scopo di questa fase è quella di preparare il modello, stendendo un colore di baseche possa dare più stabilità ai colori successivi. Per fare questo può essere utilizzato

un colore particolare che si chiama Primer, e che ha una proprietà maggiore rispettoagli altri colori, e cioè quella di aderire meglio alla miniatura grezza. Esistono primerdi vari colori, ma i migliori sono il bianco, il nero e il grigio.

Per la stesura del primer esistono due tecniche particolari: a spray e a pennello. Lospray viene utilizzato per ricoprire un certo numero di pezzi (10/20), mentre il

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pennello può benissimo essere usato anche per solo una miniatura o alcune sueparti. Pertanto sta a voi scegliere qual'è il metodo che meglio si avvicina allanecessità del momento. Nel caso utilizziate lo spray, è bene fornirvi di uno scatolonein cui appoggiare le miniature. Per i pezzi con la base staccata, usate una goccia dicolla per fissate temporaneamente la miniatura alla sua base. Successivamenteprendete il vostro scatolone con la bomboletta dello spray e spostatevi in un luogo

ben arieggiato. E' importante non inalare il getto dello spray perchè, come c'è scrittosu tutte le bombolette, questo è molto nocivo. Una volta trovato il posto, piazzatecomodamente lo scatolone e spruzzate il colore, tenendo la bomboletta ad almeno20/30 cm. dalle miniature. Muovete la bomboletta orizzontalmente, cercando di noninsistere molto nell'applicare il colore, perchè ne basta un piccolo strato. Troppocolore coprirebbe i dettagli. Una volta coperto il primo lato, attendete che il primer siasciughi, poi ruotate di 180° le miniature e spruzzate ancora. Quando aveteterminato ed atteso la seconda asciugatura, ritornate al vostro tavolo di lavoro, eminiatura per miniatura, controllate che il Primer abbia coperto tutte le parti deivostri modelli. Se trovate qualche zona scoperta, applicate a pennello un po' diprimer dello stesso colore dello spray, in modo da coprire bene tutta la superficie. E'importante non toccare con le mani la miniatura durante l'asciugatura, per evitare di

lasciarci delle impronte, che poi risultano difficili da nascondere. Questa è la nostraminiatura dopo il trattamento.

(La nostra miniatura su cui è stato dato un Primer a pennello)

(se usate lo spray della GamesWorkshop, potete pulire eventuali piastrelle deibalconi con del semplice alcool denaturato).

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PRIMA COLORAZIONE 

Finalmente, è giunto il momento di prendere i colori tanto desiderati e incominciaread esprimersi al meglio.

Fissate il pezzo su un supporto facilmente maneggiabile (anche se a volte, con la

base montata, può diventare un problema arrivare con il pennello sotto laminiatura), come un tappo di sughero oppure una pinzetta (questa ultima soluzioneè sicuramente la migliore).

Le prime volte, per scegliere i colori, potete prendere spunto da altre miniature giàcolorate (ad esempio nel mio sito), altrimenti sulle loro scatole di norma c'è una fotodella miniatura già pronta e pertanto potete copiarla così come è. Il bello però puòessere inventare delle nuove divise, a meno che non utilizzate i vostri pezzi neiboardgames, dove molto spesso vi viene consigliato di rispettarne le colorazioniproposte. Potete sempre prendere anche degli spunti sui libri storici o sulle rivistedel settore.

In ogni caso, il primo passo da seguire è quello di studiare per qualche istante laminiatura da dipingere. Guardate attentamente ogni dettaglio, in modo da capire igiri che fanno le vesti, le parti scoperte del corpo, le zone in ombra e quelle chedovrebbero essere più esposte alla luce. In questo modo oltre a familiarizzare con laminiatura, potreste vedere ancora qualche imperfezione che in precedenza vi erasfuggita. Cercate poi di immaginarvi la miniatura nella vostra testa, come potrebbeessere quando è terminata; provate a pensare come possono stare vicini due colori,ma soprattutto cercate di immaginare quali colori utilizzerete, rapportandoli allarealtà della miniatura. Voglio dire, se ad esempio dovete colorare un Elfo dellaForesta, viene spontaneo pensarlo vestito con un abbigliamento mimetico, con coloriche vanno dal giallo al verde e al marrone, che si confondano con la vegetazionecircostante. Escluderei perciò in questo esempio la possibilità che egli possa avere

una giubba rosso fuoco, oppure un mantello azzurro o bianco. Oppure ancora, sedovete dipingere uno Zombie, pensatelo sporco, perciò vestito di abiti con colori pocovivaci, che possano esaltare maggiormente la sua origine. Un Cavaliere, al contrario,dovrebbe essere reso più vivace, utilizzando il bianco, il turchese, il rosso e così via.In questo modo la vostra miniatura non correrebbe il rischio di essere certamentecolorata bene, ma poco reale.

Un altro consiglio è quello di non esagerare con il numero di colori diversi cheutilizzerete per una singola miniatura; evitereste in questo modo di produrre degli'arlecchini'.

A questo punto, ogni manuale vi direbbe di colorare tutte le parti della vostra

miniatura, senza applicare per ora nessuna delle tecniche conosciute.

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Ma non voglio confondervi le idee (prendetela solo come eventuale alternativa),perciò rimarrò negli standard della letteratura artistica delle miniature.

Colorate pertanto tutta la miniatura, e non soffermatevi assolutamente sui dettagli,che riprenderete in un secondo momento. L'importante è che siate più precisi che

potete, senza sbavare con il colore. La nostra miniatura è diventata come quella dellefigure qui sotto.

(La nostra miniatura dopo la prima colorazione)

Se non fosse così, ho paura che avete saltato qualche passo precedente. Comunquesia, vista così, non ha l'idea di essere proprio una bella opera, perchè manca diprofondità e di luminosità. Qualcuno termina la colorazione a questo stadio perchènon vuole perdere altro tempo, ma intende subito giocarci (se ovviamente laminiatura in questione fa parte di un boardgame). Liberissimi di farlo, ma non ve lo

consiglio.

Potete notare che le armi, così come le armature, in questa fase sono state coloratedi nero. Successivamente vedrete come queste assumano un aspetto più reale.

LAVAGGIO (Washing) 

Non si tratta ovviamente di mettere la miniature in lavatrice. Questa tecnica ha loscopo di evidenziare le ombre del vostro figurino, accentuandone i dettagli.

Qui ci vengono in aiuto gli inchiostri, i quali, passati sulla superficie della miniatura,

si depositano naturalmente nelle parti concave della stessa, rendendole più scure.Inizialmente vi sembrerà un po' difficile utilizzare questa tecnica, ma vedrete chedopo qualche prova riuscirete ad ottenere l'effetto desiderato.

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Vediamo in pratica come si esegue la tecnica della lavatura.

Scegliete l'inchiostro dello stesso colore o simile a quello usato per la porzione disfondo da considerare. Diluitelo con dell'acqua, fino ad ottenere una trasparenzasufficiente. Con la punta del pennello passate la miscela ottenuta negli incavi dellavostra miniatura, in modo da trasferire l'inchiostro solo nelle fessure. Cambiate

l'inchiostro a seconda del colore dello sfondo da lavorare. Questo è tutto.

Se riprendiamo la nostra miniatura, questo dovrebbe essere il risultato finale.

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TECNICHE DI LUMEGGIATURA 

Ecco un altro nome strano: Lumeggiare, ossia risaltare le zone in piena luce e idettagli. Si tratta di mettere un colore più chiaro nelle zone maggiormente colpitedalla luce, di norma le pieghe di un tessuto o comunque le parti più in rilievo.

Essenzialmente ci sono due tecniche di lumeggiatura: a secco oppure a bagnato.Vediamone le differenze.

La lumeggiatura a secco consiste nell'applicare del colore abbastanza asciutto sulcorpo della miniatura. Utilizzate un colore di base schiarito con la tonalità adeguata.Preparate il colore utilizzando la tabella che ho allegato, e non semplicementeschiarendo con il bianco, perchè facendo questo tendete a smorzare i colori. Perstendere il colore utilizzate dei vecchi pennelli, che dovranno avere le setoleleggermente allargate in punta. Intingete il pennello nel colore e poi su unasuperficie asciutta (Attenzione!! La superficie deve essere per forza asciutta!Personalmente utilizzo un foglio di carta da cucina), in modo da pulire un poco le

setole. Successivamente passate velocemente il pennello sulla parte da lumeggiare,con un movimento perpenducolare alle pieghe della miniatura. In questo modo ilcolore che si fisserà sul vostro modello lo renderà più luminoso.

La lumeggiatura a bagnato consiste nello schiarire le parte interessata aggiungendoun colore più chiaro della base, e applicandolo con un normale pennello, avendol'accortezza di sfumare il colore. Prima di tutto, inumidite la superficie da trattarecon un po' di colore di base o con un inchiostro simile e poi aggiungete il colore piùchiaro fino ad ottenere il risultato voluto.

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(Esempio di Lumeggiatura su Bagnato)

Vorrei inserire in questo discorso una tecnica messa a punto da me, a cui ho dato ilnome di Lumeggiatura per Passate Successive. Si utilizza su una base asciutta,applicando via via una zona di colore sempre più chiara, in modo da formare lasfumatura. Potete vederne un esempio nella mia galleria nella sezione 6 mm. -Demone Angron.

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(Un Arma colpita dalla Ruggine)

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DETTAGLI 

Siamo quasi giunti al termine della nostra miniatura. In questo capitolo aggiungiamoun po' di dettagli al pezzo.

Innanzitutto incominciamo ad applicare una lineatura sulle parti di contatto tra duecolori. Per fare questo si può utilizzare un colore molto diluito oppure anche uninchiostro. Se scegliete la prima opzione, verificate che il colore sia molto liquido, inmodo da poter utilizzare appieno le setole di un piccolo pennello (io uso sempre uno00). La seconda scelta è forse la più facile perchè non vi crea problemi nel renderetroppo fluido il colore: l'inchiostro è già liquido come l'acqua! Ora passiamo aidettagli più comuni da evidenziare:

FACCIA: A questa parte della miniatura deve essere data maggiore importanza,perchè è quella che salta all'occhio a prima vista. Qui è necessario lavorarevelocemente a colori ancora bagnati (almeno, io lavoro così). Date la solita primamano color carne allo sfondo del viso (ovviamente se si tratta di visi alieni, utilizzate

un colore appropriato). Poi fate una lavatura con un inchiostro marrone chiaro enello stesso tempo lumeggiate a colore fresco le parti più in rilievo del viso. Seguitel'immagine qui sotto, che vi espone le parti da schiarire.

OCCHI: Gli occhi sono un dettaglio che dona un certo pregio alla miniatura. Ci sonodiverse tecniche che permettono di creare gli occhi; quella che utilizzo io è laseguente. Utilizzate i colori appropriati a seconda dell'essere che state dipingendo;nel nostro caso utilizzeremo il bianco per lo sfondo e il nero per la pupilla. Con unpennello molto piccolo (come al solito, io utilizzo lo 00) colorate la parte internasporgente degli occhi con il bianco, senza badare troppo alle sbavature.Successivamente riempite con dell'inchiostro marrone i contorni intagliati, in mododa coprirne le eventuali sbavature. Alla fine, con la mano molto ferma, formate unpuntino di colore nero al centro dell'occhio, per la pupilla.Una volta asciutto ilcolorante e l'inchiostro, se volete, potere ricoprire l'occhio con una vernice lucida(operazione consigliata quando l'occhio ha una certa dimensione).

(Dettaglio del Viso e degli Occhi)

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CAPELLI E BARBE: Sono abbastanza semplici da ottenere questi effetti. Si parte comeal solito dal colore di base, poi si esegue una lavatura con un inchiostro più scuro, edinfine si lumeggia con un colore molto chiaro. Con questa tecnica è possibile crearebarbe, capelli e pellicce.

(Dei Capelli quasi Ingialliti di una Strega)

GEMME: La creazione di gemme simula i riflessi della luce che si riflette sulla lorosuperficie. Utilizzate sempre dei colori molto luminosi. Applicate il colore di base.Lavate con un inchiostro dello stesso colore (la GamesWorkshop ha creato degliinchiostri appositi, chiamati Glaze) e prima che questo si asciughi, sfumare con uncolore più chiaro. Terminare aggiugendo una virgola di riflesso con un colore moltochiaro oppure bianco.

(Gli Occhi del Titano sono delle Gemme)

LEGNO: Anche in questo caso, date una prima mano con un colore marrone chiaro.Successivamente lavate la superficie con un inchiostro marrone, cercando di farfiltrare il colore soprattutto nelle venature del legno. Alla fine passate una

lumeggiatura di marrone più chiara, solo nelle parti più in rilievo.

(Uno Scudo in Fase di Lavorazione)

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PIETRA: Molto simile al legno; viene dato un colore grigio scuro di sfondo. Senzaeccessivo bisogno di inchiostri (usate il nero solo per le zone molto concave),passate subito alla lumeggiatura prima con un grigio chiaro e poi con il bianco.

(Una Pietra nelle mani di un Troll)

SCUDI: Gli scudi non hanno uno stile particolare, ma riassumono gli stili precedenti.

Si parte dal legno per il retro dello scudo, fino ad arrivare in alcuni casi alle gemme,poste frontalmente. Se dovete disegnare sullo scudo qualche simbolo, utilizzate ilprocedimento per i tatuaggi a mano.

(Lo Scudo di un Goblin)

TATUAGGI E DECALCOMANIE: I tatuaggi possono essere creati semplicementetramite decalcomanie, oppure disegnati con un pennello direttamente sulla sullasuperficie da trattare.

Per le decalcomanie, bagnate abbondantemente con acqua l'immagine da trasferire.Se ci sono più immagini su uno stesso foglio, vi consiglio di ritragliare quellainteressata e lavorare solo con quella, ritirando con cura le rimanenti decalcomanie.

Attendete qualche minuto, fino a quando, provando con un pennellino, non vedeteche l'immagine scivola via dal cartoncino di supporto. A questo punto inumiditeleggermente la parte della miniatura che dovrà ricevere la decalcomania e semprecon un pennellino fatela scivolare su questa superficie. Asciugate un poco l'acqua chepotrebbe essere raggruppata vicino alla decalcomania, e poi premete con unaspugnetta sulla superficie in modo da far aderire bene la decalcomania e nello stessotempo di asciugare bene la parte. A questo punto attendete che asciughi il tutto. Sevedete ancora quanche parte della decalcomania che si stacca, aggiungete con unpennellino un poco di acqua e ripetete l'operazione di asciugatura. Quando passereteil fissativo finale, vedrete che le decacomanie aderiranno meglio al pezzo. I casiparticolari si hanno quando si cerca di incollare le decalcomanie su superfici curveoppure molto irregolari. In questo caso, il mio consiglio è quello di tagliare con un

Cutter e molto delicatamente i bordi della decalcomania, a raggiera, prima dibagnarla. In questo modo quando essa arriverà a contatto della superficie irregolare,si adeguerà più facilmente.

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Per i tatuaggi manuali, dovete tenere il pennello molto fermo. Diluite molto il coloreda utilizzare, in modo che abbia una consistenza quasi liquida. Con il solitopennellino disegnate quello che vi serve e attendete che asciughi. Alla fine passatenei contorni del disegno un leggero filo di inchiostro del colore leggermente più scurodello sfondo.

FISSATIVO FINALE

A questo punto siete pronti per usare il fissativo finale. Come nel caso del Primer,anche qui i fissativi si possono trovare spary o a pennello, e come in precedenza lospray è consigliato per ricoprire un certo numero di miniature alla volta, mentrequello a pennello è più indicato per i lavori di rifinitura.

Esistono due tipi di fissativo: lucido e opaco. Io consiglio sempre di usare quelloopaco, ma se volete essere pignoli, potete usare quello opaco (a spray) sulle vesti esulla pelle, e quello lucido (a pennello) sulle armature e sulle armi.

Tutte le accortezze da seguire per i Primer spray è bene mantenerle anche per ilfissativo finale. Quando usate il fissativo spray opaco, come ho già detto all'inizio delmanuale, non eccedete sul quantitativo, perchè in questo caso otterrete unaminiatura lucida invece che opaca.

L'IMBASETTATURA 

Come avrete notato, finalmente la vostra miniatura è terminata. Ora è arrivato ilmomento di incollarla alla base. Per fare questo potete utilizzare la collacianoacrilica. E' molto importante in questo caso attendere pazientemente che lacolla si asciughi alla perfezione, perchè potreste rovinare il lavoro.

Anche la base, come il vestito, dovrebbe ricordare il luogo dove vive l'essere dipinto.Uno Zombie potrebbe avere una basetta di terra, con quanche osso sparso qua e là.Un Elfo invece dovrebbe trovarsi in una foresta, un prato, o comunque dovrebbeessere circondato dal verde.

In tutti i casi, per creare una base di effetto, ci vengono in aiuto tutti quei materialiutilizzati per scenografie e diorami di dimensioni più grandi.

Ovviamente è possibile creare delle basi veloci e malgrado tutto di un certo effetto,utilizzando solo una delle tecniche seguenti, oppure se preferite usatelecombinandole assieme.

Erba: è la tecnica più semplice. Spennellate un po' di colla vinilica leggermentediluita sulla parte interessata, facendo attenzione a non farla andare sulla minatura,e poi immergete tutta la base in un sacchetto (oppure in un altro contenitore) doveprecedentemente avevate messo dell'erba sintetica, acquistabile in quaunquenegozio di modellismo. Picchiettate leggermente sotto la base per far cadere l'erba ineccesso. Vi consiglio di utilizzare il tipo di erba che si presenta sottoforma dipiccolissimi peli verdi. Viene venduta in molte tonalità di colori.

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Sassi e Massi: a seconda delle dimensioni, potrete acquistare i più piccoli, sempre neinegozi di modellismo, oppure fabbricarne di dimensioni volute con stucco o pastemodellabili (come il vecchio DAS). Le basi come quelle create dalle Games Workshopin tutti i suoi modelli, si possono creare semplicemente, come segue. Acquistate neinegozi specializzati un tipo di ghiaietta tonda e molto fine (quella che uso io è colormarrone ed ha un diamentro di circa 1mm. o poco meno). Spennellate un po' di colla

vinilica leggermente diluita sulla parte interessata, e poi immergete l'intera base nelcontenitore della ghiaia. Attendetene la perfetta l'asciugatura, staccate i granelli ineccesso e poi colorate la ghiaia con un colore verde scuro (potete usare anche ilgrigio scuro per ottenere una base simile ai detriti di edifici). Lavate con uninchiostro verde scuro e successivamente lumeggiate con del verde più chiaro conqualche punta di bianco.

(Sassi in stile Games Workshop)

Acqua: può variare a seconda della profondità dell'acqua e della dimensione dellabase. Per una base normale potete usare inizialmente la tecnica del fango, attenderel'asciugatura e successivamente applicare uno strato di smalto trasparente lucido. Sevolete fare le cose per bene, invece dello smalto potete acquistare un silicone

apposito che permette di simulare perfino le increspature dell'acqua (la ditta che leproduce è la Prochima).

(Una palude)

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Fango: in questo caso ci viene in aiuto lo stucco. E' meglio utilizzare quello in tubelloperchè è più liquido. Mettetene un buono strato sulla base, spandendolo con unostuzzicadenti. Aspettate qualche minuto in modo che si formi una leggero strato dicrosta, e successivamente, utilizzando sempre uno stuzzicadenti oppure il retro di unpennello rimescolate a caso, punzecchiandolo, lo strato di stucco (questoprocedimento si dice 'testurizzare'). In questo modo si formerà una specie di

fanghiglia che simula sufficientemente bene il fango. Una volta perfettamenteasciugata, colorate la base con un panna chiaro, e poi lavare con un inchiostromarrone tutta la superficie. Se la base è sufficientemente grande, potete aggiungerequanche pozza di acqua, come descritto nell'effetto qui sopra.

(Un Esempio di Fango ed Erba)

Piastrelle: ancora una volta viene usato lo stucco. Questa volta usate quello piùsolido (se avete solo quello in tubetto dovete stendere una base il più liscia possibile,attendere la quasi completa asciugatura e poi incidere il solco tre le piastrelle).

Le Basi fatte con lo Stucco Solido: Queste basi sono principalmente fatte modellando

un piccolo blocco di stucco solido, come può essere il Milliput oppure il Duro (perqueste cose è meglio il Milluput o ancora meglio il Das). Dopo aver appoggiato unostrato di stucco della forma voluta sulla base della miniatura, aggiungete un poco diacqua e lisciatelo fino ad ottenere l'aspetto richiesto. Gli esempi sotto riportati nonsaranno dei migliori, ma possono servire come spunto per chi volesse cimentarsinella ... scultura.

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(Un esempio di Neve e di Onde del Mare)

Potete sbizzarrirvi nel creare base di tutti i tipi, aiutandovi, come avete già potutovedere, con i materiali più disparati.

Ricordate di passare un po' di vernice finale opaca anche sulla base, una volta chel'avete terminata.

Ed ecco come si presenta la nostra miniatura, una volta terminata.

(La nostra miniatura completa di imbasettatura)

STENDARDI 

Questa sezione tratta su come fare gli stendardi, cioè le bandiere che qualche voltaaccompagnano le nostre miniature.

Anche in questo caso si potrebbe fare un elenco di materiali che possono essere usatiper fabbricarsi in casa delle bandiere. Naturalmente nessuno vi vieta di usare glistendardi già pronti che molto spesso si trovano nelle scatole delle miniature, oppuredi acquistare dei blister con alcuni fogli di bandiere già pronte. Un'altra soluzione èquella di fotocopiarne alcune prese da riviste oppure stamparle (per chi possiede unabuona stampante a colori) direttamente con il proprio computer.

Nel caso optaste per farvi gli stendardi in casa, allora le righe seguenti vi potrannodiventare utili.

Parlando di materiali, posso elencare i seguenti: carta, lamine di plastica o dimetallo, tessuto. Ognuna di queste ha dei pregi e dei difetti. In ogni caso quelle chevi mostrerò di seguito, sono state create su carta, perchè più facilmente colorabile.

Io procedo in questo modo: si prende l'immagine di una bandiera che sia definitasolo nei contorni (e vi assicuro che se ne trovano molte sulle riviste del settore). Lasi fotocopia, la si ritaglia e la si colora, con i soliti acrilici, molto diluiti. In questomodo, chi ha una certa pratica con il pennello, potrebbe creare stendardi veramentebelli. Anche sugli stendardi potete mettere un po' di fissativo finale, in modo dadargli una maggiore rigidità.

Questo è un esempio di uno stendardo che ho colorato partendo da una fotocopia inbianco e nero dove erano definiti soltanto i contorni dei disegni. Io ho aggiunto icolori.

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(Lo Stendardo di uno Space Marine, prima e dopo la colorazione)

Sembra impossibile, ma anche agli stendardi di carta si può dare una piega, come se

questi fossero effettivamente mosso dal vento. Ovviamente, data la fragilità delmateriale, è bene maneggiare con cura le miniature che portano delle bandiere dicarta.

Potete anche utilizzare dei materiali come le lastre sottilissime di metallo. In questocaso, prima dovrete formare le pieghe della bandiera e successivamente potetecolorarle, come se fossere delle vere e proprie miniature. Perciò userete il Primer, icolori, ecc. Con le lamine in plastica, abbiate l'accortezza di piegarle con un oggettocaldo (non rovente), perchè altrimenti potreste rompere la lamina.

Personalmente sconsiglio di utilizzare la stoffa, perchè risulta molto difficile datagliare e da colorare.

FREQUENT ANSWERS AND QUESTIONS 

L'ultima sezione di questo manuale vuole essere un compendio per il ' pittore', in cuisi possono trovare le risposte alle domande più frequenti che ho ricevuto da quandoho aperto il sito.

La mia idea di utilizzare un pennello di gommapiuma, deriva

dalla tecnica per la colorazione delle armi metalliche proposta

dalla Games Workshop. Qui veniva consigliato di usare un

pennello apposito, appunto di gommapiuma, per dare sia la

colorazione al metallo che la sua lucentezza. Utilizzando questo

pennello in occasioni in cui veniva utilizzato anche un altro

colore, ho notato che la miniatura assumeva una maggiore

uniformità e rotondità nelle sfumature precedentemente

applicate.

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Devo dire che questa tecnica ha creato molte perplessità.

Malgrado tutto risulta estremamente semplice provarla su un

modello qualsiasi. Si tratta di sporcare il pennello, perfettamente

asciutto, nel colore interessato. Successivamente il pennello va

pulito su un foglio o un panno asciutto in modo da eliminare gli

eccessi di colore che si possono essere accumulati. Quando,

provando su un foglio bianco, il pennello lascia una leggerissima

macchia di colore, allora questo deve essere passato sulle parti

più in rilievo della miniatura (già colorata), in modo che il colore

si trasferisca poco alla volta sulla superficie del pezzo. Questa

fase può essere ripetuta, anche intingendo il pennello più volte

nel colore, fino a che la colorazione risulta quella voluta. Potretenotare come le sfumature risultino morbide, accentuate nelle

parti più alla luce fino a scomparire negli incavi.

L'operazione varia a seconda del materiale con cui è fatta la

miniatura. In ogni caso è un'operazione molto delicata, sia

perchè si usano degli strumenti affilati che per il lavoro che senon è eseguito con molta cura, può rovinare irrimediabilmente il

pezzo. Ovviamente le miniature in plastica sono le più facili da

tagliare, mentre quelle in metallo richiedono spesso più tempo e

fatica. In tutti e due i casi io utilizzo dei seghetti con lame per

metallo simili a quelle del traforo. A volte mi viene anche in

aiuto un trapanino da modellismo su cui monto una piccola lama

circolare. Non preoccupatevi se le miniatura originale viene

distrutta; preoccupatevi invece di recuperare più pezzi possibili.

Partite magari tagliando la testa, le braccia e le gambia e via

dicendo. Non usate mai pinze o altri strumenti che strappano la

parte.

Parlando di acrilici, la risposta non è facile perchè non esiste un

vero e proprio metodo di risparmio del colore. Capita che

durante il travaso sulla tavolozza, un po' di colore rimanga

sempre attaccato all'attrezzo usato per il travaso. Inoltre, datoche gli acrilici asciugano molto velocemente, un'altra parte del

colore da usare asciuga prima di essere usata. Se poi uno

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termina la colorazione senza aver usato tutto il colore sulla

tavolozza, questo colore viene perso perchè secca in breve tempo.

Il primo problema si può risolvere usando gli acrilici a tubetto,

oppure quelli a dosatore, come ad esempio quelli della Vallejo.

Gli altri due problemi si possono tamponare in qualche modoutilizzando delle apposite tavolozze, le quali mantengono il

colore sempre bagnato, anche per diversi giorni; le potete

recuperare nei migliori negozi di belle arti (esistono in

commercio tavolozze in ceramica porosa che costano molto, e

tavolozze in plastica, leggermente più economiche). Un metodo

interessantissimo che ho imparato anch'io da poco consiste nel

ricoprire una tavolozza (che non sia di legno o altro materiale

che assorbe) con un paio di strati di carta da cucina molto

bagnata e sopra di questa uno strato di carta da forno.

Quest'ultima lascia trasudare l'acqua sottostante e permette di

mantenere la giusta umidità al colore (con questo metodo,

sicuramente più economico, se utilizzate un contenitore chiuso, i

colori vi rimangono liquidi anche per qualche giorno). Esistono

inoltre dei prodotti specifici che fungiono da ritardanti (anche la

Vallejo ne ha uno). Sicuramente questi ritardano l'asciugatura,

però rendono il colore più delicato e più difficile da tirare.

Posso dire con assoluta certezza (l'ho provato personalmente)

che i pennelli di pelo vero sono i migliori. Naturalmente bisogna

sempre trattarli con cura per vederli durare nel tempo.

Essenzialmente si parla di miniature di almente 20 mm. di

altezza. Per quelle più piccole, basta una colorazione bianca di

base e un puntino piccolissimo nero per l'iride. Per le miniatureda 20/25 mm., esistono molti metodi di colorazione degli occhi.

Per motivi di spazio, posso descrivere quello che uso io. Consiste

nel riempire di bianco la sfera dell'occhio. Successivamente

riempire i contorni dell'occhio con dell'inchiostro diluito

marrone, in modo da creare le ombre. Infine disegnare l'iride

con un pennello molto piccolo usando del colore nero molto

diluito. E' molto importante creare bene le iridi di entrambi gli

occhi in modo da non incappare nel difetto comune ai modellisti

alle prime armi; cioè quello di creare visi strabici. Questo difetto

può essere facilmente superato posizionando le iridi agli angoli

degli occhi e non al centro di essi. Se proprio si vuole metterle al

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centro, allora nel momento di fare il puntino, immaginate che il

pennello sia il prolungamento della visuale dell'occhio. Senza

variare né l'inclinazione ne la posizione dell'asta del pennello

fate anche il secondo puntino e vedrete che gli occhi non saranno

più strabici.

Come per gli occhi, anche in questo caso esistono vari metodi. Il

più facile è quello di utilizzare molto gli inchiostri (che sono

trasparenti) per dare una o più mani sulla gemma

precedentemente colorata e su cui avrete disegnato una virgola

di coloro bianco per simulare il riflesso. Per il colore di base

usate sempre colori molto vivi come l'azzurro, il rosso intenso o

il verde chiaro, e poi scurite la gemma con gli inchiostri.

Dipende dal numero di miniature da colorare. Per fare interi

squadroni, utilizzate il primer spray perchè è più veloce. Se

dovete invece colorare solo pochi pezzi, è meglio usare il primer

a pennello perchè ne sciuperete meno.

Anche queste risposta deve cominciare con un 'dipende'. Cioè

dipende dalla posizione dei pezzi. Posso dire che nella maggior

parte dei casi è meglio prima incollare e successivamente

dipingere. Ovviamente anche nel caso in cui dovrete prima

incollare che dipingere, non colorate tutto il pezzo da attaccare,

ma fate solo le parti più nascoste o che sicuramente non

riuscirete a raggiungere quando il pezzo è incollato. Solo dopo

aver incollato il pezzo (e in molti casi dopo averlo stuccato),

potrete dipingerlo completamente.

Per la scelta del colore di sfondo, regolatevi sia sulla vostra

abitudine di colorazione che sul pezzo da colorare. Cioè, se siete

abituati a colorare con un primer bianco, cambiare vuole dire

cambiare anche il vostro modo di dipingere. Se usate miniature

in plastica oppure pezzi poco definiti, usare un primer nerovuole dire dare più passate di colore per coprirlo (soprattutto se

deve essere coperto con colori chiari); e di conseguenza più

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passate col pennello vuole dire nascondere maggiormente i

particolari.

Molto male. Compratene altro. Non puoi perchè non riesci a

trovarne altro ? Allora usa semplicemente un colore acrilico

bianco o nero, cercando di tirare bene il colore in modo da non

nascondere i particolari, ma soprattutto, pulisci bene la

miniatura prima di colorarla. Non ti va bene nemmeno questo

metodo ? Allora procurati della cementite, diluiscila molto e

procedi alla colorazione. Niente cementite ? Allora prenditi

qualche giorno di riposo.

Assolutamente no ! E' sempre meglio schiarire e scurire

utilizzando delle tonalità dello stesso colore di base. Potete far

riferimente alla tabella presente in questa guida al capitolo

SOLD TINI

http://www.geocities.com/bistulfipaolo/CorsoPittura.htm 

PICCOLO CORSO PRATICO DI PITTURA

Quanto segue deriva in buona parte da una serie di articoli che ho scritto per la rivista SOLDATINIpubblicata da Albertelli  

Vorrei fare una premessa iportante: in questo articolo ed in quelli che seguiranno cercherò di esporre lamia esperienza ed il mio modo di procedere, nell'intento di rendere più facile a chi legge, l'hobby di

dipingere figurini piatti. Tuttavia vorrei sottolineare che in questa attività, come in altre attività creative, nonci sono nè obblighi, nè divieti, nè regole fisse ed ognuno può (e deve) seguire la via che ritiene piùgratificante per se stesso, con lo scopo di ottenere un risultato per lui soddisfacente, anche se non vienesubito confortato dal plauso di amici o dal successo ai concorsi. 

Detto questo, ritengo necessario parlare brevemente di quello che viene prima della pittura: il posto dilavoro e l'attrezzatura. 

Il posto di lavoro ha una sua importanza. Non serve tanto spazio (altro vantaggio dei piatti), basta untavolino, però l'ideale sarebbe poter disporre di un angolo da lasciare sempre attrezzato in modo dadedicare all'hobby anche i ritagli di tempo senza dover ogni volta tirare fuori materiali, colori pennelli, ecc.  

L'attrezzatura necessaria, probabilmente già in possesso di chi fa soldatini non piatti, consiste ina) utensili per preparazioneb) supportoc) colori e pennelli 

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a) Utensili per preparazione e fondo:  

come tutti i pezzi provenienti da stampi, anche qui bisogna eliminare i piccoli difetti lasciati dallo stampo,difetti che in questo caso sono normalmente le bave di fusione.Gli utensili sono i soliti già noti ai modellisti. Attrezzo base il a lama triangolare, con angolo il più acuto possibile, in modo da potere entrare e

lavorare in piccoli spazi.Servono poi le "a coda di topo": particolarmente utile quella a sezione semitonda.Per lavori più fini, meglio usare , tipo fine per carrozzieri. Si possono tagliare nastri sottili ditale carta abrasiva per lavorare i fori e gli spazi interni della fusione. Oppure si può piegare un rettangolo dicarta abrasiva ad angolo acuto per dargli maggiore rigidità ed usarlo come una lima fine.Per eliminare eventuali mancanze di fusione (buchi) o per fare piccole modifiche, si può usare permodellismo, oppure Milliput o simili.Questo lavoro di preparazione andrebbe fatto con cura perchè, data la piccola scala, un piccolo difetto sulpezzo risulterà sempre evidente, a meno di riuscire a mascherarlo con una abile pittura.Fatto il lavoro di sbavatura, si può dare una lavata con acqua e poche gocce di sapone per stoviglie, pertogliere tracce di sporco o grasso.  

Ultima fase della preparazione: . Si può applicare una o due mani (leggere, per non

cancellare i dettagli dell'incisione) di smalto opaco bianco tipo Humbrol, oppure (meglio e più veloce) si puòusare una bomboletta sray di smalto opaco bianco .Si raccomanda di fare asciugare bene per almeno un giorno per evitare che poi, passando con il colore ocon il diluente, si rischi di staccare il fondo.La base viene dipinta con uno smalto opaco colore ocra (Humbrol 93 o Desert Yellow o simili); in questocaso come diluente, usando gli smalti opachi, va bene la trementina ( per la pittura vera e propria del pezzosi userà un diverso diluente, come detto più avanti).  

b) Supporto 

 Anche se conosco alcuni piattisti che dipingono il pezzo tenendolo sul palmo della mano, di solito è piùcomodo mettere la figura su un supporto ed avere entrambe le mani libere. In particolare, la seconda mano

può servire come appoggio ulteriore al pennello per dettagli particolarmente piccoli e precisi.Tale supporto, qualunque sia, dovrebbe essere tale da presentare il pezzo su un piano parallelo al pianodegli occhi: con ciò si dipinge più facilmente e non si fanno errori di parallasse.Come supporto, sono passato dal pezzo di cornice di legno con la figura fissata con biadesivo, alla scatoladi cartone tagliata in modo da avere una specie di leggìo , fino al piccolo cavalletto per miniature che è altouna ventina di centimetri e si acquista presso i negozi di belle arti (soluzione che raccomando). 

c) Colori e pennelli  

Come colori, personalmente preferisco quelli ad olio per la facilità delle sfumature e la sovrapponibilità deicolori, nonchè per la possibilità poter realizzare in ogni caso superfici di colore leggere e particolariabbastanza dettagliati.Se optate anche voi per i colori ad olio, consiglio vivamente i più fini (es:Winsor & Newton ) anche se più

costosi; tenete conto che, per i piatti, un tubetto ad olio dura molti anni quindi l'investimento iniziale vienediluito nel tempo.Una cosa che invece non consiglio è quella di comprare assorimenti già confezionati,anche se attirano per la varietà dei colori o per un prezzo di offerta speciale.I colori che io uso sono quelli sotto elencati ( a lato il codice Winsor & Newton):· bianco di titanio 644 (244) SL· nero di lampada 119 SL· rosso cadmio 219 SL· giallo cadmio limone 086 SLA· giallo ocra 136 SL· terra Siena bruciata 103 SL· magenta 153· Windsor blue 168 SL· Winsor green 170 SL

Non sono molti come vedete; d'altra parte ho constatato che altri colori, acquistati a suo tempo sull'ondadell'entusiasmo, sono rimasti inutizzati.

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 Altri colori utili, ma non indispensabili, sono:· indigo 152 SL· grigio di Payne 125 SL· terra d'ombra 129 SL  

Un aspetto molto importante nell'uso degli oli per i piatti e che mi ha dato molti problemi all'inizio, riguarda il

: infatti se si usa essenza di trementina o i normali diluenti , ci si ritrova con colori lucidi, che nellapiccola scala dei piatti danno una apparenza "toy" per niente soddisfacente.Dopo aver provato di tutto, persino benzina e trielina, ho risolto il problema usando "Essenza di petroliorettificato" (=white spirit), acquistabile presso i negozi di belle arti: tale diluente, che in ogni caso bisognausare con parsimonia, dà una mistura un po' meno scorrevole, però non lascia residui troppo oleosi ed icolori, una volta asciutti, risultano opachi o leggermente satinati.Ho anche provato tempo addietro ad applicare su alcuni pezzi un po' lucidi, uno spray opacizzante conrisultati abbastanza buoni. Ritengo però sia meglio non averne bisogno, perchè lo strato di cera opacasuperficiale potrebbe col tempo tendere ad ingiallire: devo comunque dire che per ora (sono passati circa10 anni) non ho notato alcuna modificazione sui soggetti trattati. 

Come detto, l'essenza di petrolio non dà grande scorrevolezza al colore: per poter eseguire dettagli piccolisi può usare l'essenza di trementina; da non usare tuttavia su superfici estese, perchè, come detto, dà una

finitura lucida. 

: anche qui, consiglio di non tirare al risparmio, perchè un buon pennello facilita di molto il lavoro.Personalmente, uso pennelli Winsor & Newton , serie 7, triplo 0 e doppio 0, a punta corta. Per la vernice difondo (chi non usa lo sray) usare un pennello o pennellessa morbida, ovviamente di dimensioni maggiori.  

Come su cui porre e mischiare i colori, non consiglio quelle da pittore in legno che ritengo pocopratiche. Sono invece utili le tavolozze formate da fogli sovrapposti usa-e-getta (negozi di belle arti).

Ultimo attrezzo, ma sicuramente il più importante, è una buona vista!Nel caso si abbiano dei problemi o si voglia lavorare un po' più in dettaglio, si può interporre una lente datavolo oppure si possono usare lenti addizionali da gioielliere (quelle che si indossano con un cerchio sulla

fronte): tuttavia a questi attrezzi bisogna farci l'abitudine. 

E' anche importante scegliere una illuminazione adatta, a luce bianca ed evitando lampade ad alta potenza(tipo alogeni o ad incandescenza) per non avere vicino agli occhi una fonte di calore e di irradiazione.  

Per completare, è ovvio che servirà una opportuna documentazione di riferimento (libri, riviste, ecc),specialmente per chi si dedicherà ai figurini militari piuttosto che ai civili.  

 Abbiamo davanti la figurina piatta, preparata e desolatamente bianca.Panico.

Da dove cominciare ? Cominciamo dalla fine.Questo apparente non-senso è in realtà molto utile. Intendo dire che si dovrebbe cercare di immaginarsidavanti il pezzo come lo si vorrebbe vedere finito. Ciò verrà facile con un po' di esperienza. Avendo chiaro il risultato a cui si vuole pervenire, sarà più facile procedere, evitando ripensamenti, che disolito portano a risultati poco limpidi.Come per i figurini tutto-tondo, anche qui i vari colori devono avere almeno il tono medio, il tono scuro perle parti in ombra ed il tono chiaro per le parti più in. luce. Tuttavia, se ci limitiamo a riempire di colore irelativi spazi, pur con l'applicazione dei tre toni, il risultato sarà un figurino piatto non solo di nome maanche di aspetto.Dobbiamo invece con la pittura dare l'impressione della rotondità e della profondità : e qui sta lafondamentale differenza con i figurini a tutto-tondo.Si deve cioè aggiungere il sistema di ombre dovuto ad una supposta sorgente di luce.Basta osservare i quadri dei vari maestri (es: Caravaggio, Velasquez, Fattori; tanto per citarne alcuni a

caso) per rendersi conto di come si dovrebbe operare.Molto utile per i primi tentativi sarebbe cercare di copiare la pittura di un figurino già finito, per esempio, unoillustrato su qualche rivista o libro, essendosi procurati lo stesso pezzo. 

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Errore.

 

In generale comunque, bisogna stabilireda che parte proviene la luce che illuminail soggetto e poi tenere sempre

mentalmente in conto tale decisione. Inparticolare, si può definire quali saranno leparti più scure e quali le più chiare.Teniamo presente che un corpo umano sipuò pensare composto schematicamenteda cilindri (torso, braccia, gambe) e dauna sfera (testa) ed ombreggiarepensando a schemi semplificati comequello della figura . 

Per facilitare la comprensione di quanto sopra, proviamo a commentare un figurino già dipinto per renderciconto dei vari problemi affrontati e delle relative soluzioni proposte .  

in questo ufficiale a piedi della guerra dei 30 anni, la figura riceve la luce da una sorgente in alto adestra: ciò è evidenziato dalle ombre sul lato sinistro e dai colpi di luce sulla corazza. La gambasinistra in ombra dà profondità alla pittura. L'ombra riportata della corazza sulla gamba destra

suggerisce il distacco della superficie metallica dalla gamba. 

Torniamo al nostro pezzo preparato e cominciamo a dipingere, tenendo presente che sarà difficile otteneresubito dei capolavori e che è necessario, come in tutte le cose, "farci la mano".Quanto al modo di procedere, conosco alcuni piattisti molto abili che affrontano una singola parte e nonpassano alla successiva fino a che essa non è perfettamente finita. Personalmente, preferisco andare piùveloce e coprire più rapidamente il pezzo con i colori, poi man mano aggiungendo modifiche e dettagli.Teniamo presente che con i colori ad olio si può tranquillamente riprendere e correggere senza alcunproblema, raggiungendo il risultato per successive approssimazioni. Ciò a patto di non dare pennellatetroppo cariche di colore: solo quanto serve a dare il colore voluto, evitando di lasciare tracce di pennellatesulla superficie dipinta.Questo sistema ha il vantaggio di offrire in ogni momento un colpo d'occhio generale nell'intento dimantenere un certo equilibrio di toni, evitando che il pezzo risulti la somma di tanti dettagli, magarisingolarmente ben dipinti, ma non legati insieme.Teniamo sempre presente che, data la piccola scala, conviene enfatizzare i vari colori, le ombre e le luci.Come procedura di base, per realizzare i diversi toni di colore, applico molto semplicemente il colore ditono medio a cui agggiungo nero per le parti in ombra e bianco per le parti in luce, sfumando poi le relativezone di confine in modo da avere passaggi graduali di tono, senza gradini tipo carta geografica.Immagino che qualcuno inorridirà nel leggere quanto sopra (scurire con nero e schiarire con bianco!), maassicuro che funziona, salvo rari casi (il rosso) che dirò più avanti.Quando poi ci si sentirà più sicuri, si potranno arricchire i toni con tanti colori che renderanno la pittura viva

e non monotona: in un cavallo bianco, oltre a vari toni di grigio, potremo mettere l'ocra, l'azzurro, il rosa,terra d'ombra, il nero, ecc.

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Dipingere sul colore fresco o sull'asciutto? Con i colori ad olio si può trarre vantaggio da entrambi i modi.In generale è meglio lavorare sul fresco il più possibile, sfruttando la caratteristica degli oli di essiccare intempi relativamente lunghi e quindi permettendo di sfumare e di correggere i toni fino a che non ci si ritienesoddisfatti del risultato.D'altra parte, se cerchiamo di eseguire dettagli sul colore fresco, rischiamo di pasticciare in quanto i coloritendono a mescolarsi. Esempio: se si volessero dipingere alamari gialli su un fondo blu ancora fresco, il

risultato sarebbe quello di avere alamari verdi, a meno di depositare con la punta del pennello uno strato dicolore abbastanza consistente e con mano leggerissima. Altra nota sulla pittura su fresco: con i colori ad olio si possono fare mescolanze praticamente infinite;tuttavia è bene tenere presente che più tinte si mescolano insieme, più il colore risultante diventa "sporco"nel senso che perde di brillantezza e può assumere toni grigiastri. La cosa può essere sfruttata per renderepiù coprenti certi pigmenti più o meno trasparenti: es: il magenta , il blu, il terra di Siena bruciata. A volte però si possono avere effetti spiacevoli : ad esempio, bisogna tenere presente che il bianco ed ilnero danno grigio, come il giallo più blu dà come risultato verde, anche se sono presenti solo comecomponenti in un certa miscela.Esempio pratico: per un vestito blu , utilizziamo il blu scurito con il nero per le zone in ombra. Se si cerca dischiarire una zona blu-nero con il bianco, avremo che il bianco ed il nero si compongono, dando comerisultato totale un grigio-azzurro. Se si vuole evitare questo effetto, basta stare attenti a non mescolare tuttie tre i colori, ma solo a due a due, cioè: il blu (tono medio) solo con il bianco (per la zona in luce) e solo

con il nero (per la zona in ombra).  

Con certi colori meno coprenti, se tentiamo di lavorare sul colore fresco rischiamo di asportare la stesuraprecedente.In questi casi quindi è senz'altro consigliabile aspettare l'essicazione del colore e poi procedere.Il lavoro sul secco permette anche un altro vantaggio: una pennellata fresca sul colore secco può esserecancellata o corretta. con il pennello appena inumidito nel diluente.Il che può tornare utile anche per dettagli come filettature sottili, occhi, bottoni, ecc.: in pratica, si depositacol pennello il colore, poi si pulisce lo stesso pennello nel diluente, lo si asciuga parzialmente e si asportacon la punta del pennello il colore in eccesso, modellando il segno direttamente sul figurino.

 Alcuni colori si presentano più trasparenti e gelatinosi (es.: terra di Siena bruciata, blu, verde, ecc): inquesti casi risulta più veloce dare una prima passata con un colore acrilico (io uso Vallejo) che si asciugasubito e poi si aggiungono i colori ad olio. Sembra più complesso, ma il sistema permette di arrivare moltopiù rapidamente e senza pasticci al risultato finale; raccomandabile specialmente per i cavalli.  

 Abbiamo il pezzo pronto, preparato con la sua mano di fondo completamente asciutto. A questo punto, possiamo cominciare a parlare della vera e propria pittura del pezzo.

Come molti figurinisti, anch'io preferisco cominciare dal viso, che è la parte che più dà vita al soggetto.

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Viso e pelle: uso Terra di Siena bruciatanelle zone in ombra, che sono : cavo degli

occhi, sotto zigomi, lati del naso, zonasotto labbro inferiore e mento. Applico poicolpi di luce con bianco puro sugli zigomi,sul naso e sul mento, sfumando con ilterra di Siena già applicato nelle zone diombra. Sembrerà semplicistico, ma viassicuro che dà risultati soddisfacenti.

Volendo aumentare il livello di finitura, si può procedere come segue.Si può aggiungere una sfumatura di rosso sugli zigomi ( senza esagerare). Per le labbra,tenere presente che il labbro superiore è di solito in ombra (terra di Siena oppure rossoscuro), mentre il labbro inferiore risulta in luce ( una punta di bianco sfumata sul rossosottostante sulla parte direttamente colpita dalla luce).

Per gli occhi è meglio lavorare sul secco: a volte (profilo), basta aggiungere una punta dibianco all'angolo esterno dell'occhio per avere l'effetto giusto. L'operazione si fa con unpennello con buona punta o anche applicando il colore con la punta di uno spillo. Se sisbaglia la posizione si può cacellare o correggere con il pennello inumidito di diluente.

Per un occhio più dettagliato, si può aggiungere un punto scuro che rappresenta l'occhio:si allunga poi la parte superiore in una linea che rappresenta le ciglia con il pennelloumido. Si possono poi aggiungere ai lati della pupilla punti di bianco appena sporcato diazzurro. Tutto ciò, lavorando con mano leggerissima e sfiorando il pezzo con il colorecaricato sul pennello.

Da evitare in ogni caso il punto nero da solo in mezzo alle occhiaie: piuttosto, meglio lasola zona di ombra senza ulteriori dettagli.

Capelli, baffi, barbe: i colori che di solito si usano sono: nero, ocra, Terra di Sienabruciata + nero, rispettivamente per capelli neri, biondi e castani. Si schiarisce nelle zonein luce rispettivamente con azzurro, bianco+giallo, Terra di Siena + bianco, senza peròsfumare, ma cercando di depositare leggere tracce di colore puro.

 Abiti : a parte la seta, tutti gli abiti dovrebbero presentare toni opachi: l'effetto si ottienecon i tre toni già detti, con passaggi molto sfumati da un tono all'altro. Per la seta invecesi devono applicare colpi di luce molto intensi lungo il sommo delle pieghe in luce. Aproposito delle sfumature, si ottengono buoni risultati usando un pennello vecchio cometamponcino, picchiettando la zona da sfumare con colpetti di pennello.Come detto sopra, per una procedura più veloce, per le superfici più estese, come ad

esempio i vestiti, applico un fondo uniforme di colore acrilico, su cui poi applico toni diluce ed ombra con i relativi colori ad olio.

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 Abiti blu scuro: uso Winsor blu con un po'di nero per il tono medio, il nero per le zone

in ombra ed il Blu+bianco per le zone piùilluminate.

(Ufficiali Granducato di Toscana - figureHafer) 

 Abiti rossi : come già accennato, èsconsigliabile applicare il bianco per iltono più chiaro: ciò darebbe solo l'effettodi un colore stinto dal sole o dall'usura. Inpratica, si ottiene un buon risultatolasciando il rosso puro nelle zone in lucee ponendolo in contrasto con diversi tonidi rosso scuro, ottenuti aggiungendo piùo meno nero o blu.

(figure: Maier) 

Vestiti bianchi : il bianco siombreggia non solo con ilgrigio, ma praticamentecon tutti i colori, con effettidiversi. Ad esempiopantaloni bianchiombreggiati con un tonoarancio danno un effettomolto caldo; ombreggiaticon azzurro danno semprel'idea del sole ma inambiente freddo;ombreggiati con tono giallotenue danno unaimpressione di vecchio,

usato.Normalmente si può usareun grigio-beige.

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(Bersaglieri Italiani in Africa-incisioni di prova delsottoscritto) 

Tessuti neri : se applicassimo come tono medio il nero, ci toglieremmo la possibilità discurire la zona in ombra: quindi io uso un marrone molto scuro (terra di Sienabruciata+nero) per il tono medio, terra di Siena+bianco per le zone in luce e nero puroper le zone in ombra.Nelle zona in ombra, si può sottolineare qualche forma con riflessi di luce di tono azzurro.

Tessuti verdi : non uso mai il verde Winsor da solo, in quanto dà un effettoeccessivamente brillante ed innaturale. Aggiungo quindi un po' di terra di Siena bruciata,oppure nero, oppure Blu, a seconda dell'effetto desiderato. Zone in luce con giallo obianco e zone in ombra con nero o Terra d'ombra (sempre opportunamente sfumate).

Numeri,scritte, tratti fini : meglio lavorare su asciutto. Tenuto conto che l'essenza dipetrolio che utilizziamo per avere pittura opaca non dà scorrevolezza al colore, dovendofare tratti fini, è opportuno usare trementina e lavorare con un pennello triplo 0 , conmano leggerissima, praticamente sfiorando la superficie. In qualche caso, risulta piùfacile depositare dei puntini di colore e poi raccordarli con la punta del pennello. Lesbavature possono sempre essere eliminate con una rifilatura ottenuta con un altropennello inumidito con diluente.

Pellicce, colbacchi, pelli di montone: oltre alla solita tecnica dei tre toni, è molto efficacel'aggiunta di segni brevi e sottili che suggeriscano i peli della pelliccia. Per la pelliccia

bruna: con colore rosato; per la pelliccia bianca o montone: in grigio-marrone; per lepellicce nere (colbacchi): in bianco azzurro. Per questi dettagli consiglio di caricare beneil pennello di colore ed usare delicatamente la punta a sfioramento. Un'altra tecnica persuggerire la consistenza del pelo consiste nel lavorare con una punta di spillo la vernicefresca (delicatamente, per non rovinare il fondo).

Cuoio di stivali e cinghie lucide: per dare l'effetto del materiale lucido riservare oapplicare una zona irregolare di bianco puro, sfumata agli estremi nel colore base. Per glistivali neri lisci, dipingere una striscia verticale irregolare in bianco ed ai due lati nero omarrone. Poi sfumare le zone di confine. Sulle pieghe del cuoio dare colpi di luce inbianco puro , sfumato agli estremi.

Oro-metalli dorati  : la parte più in luce è bianco puro, sfumato nel giallo di cadmio, poigiallo arancio (ossia aggiunta di una punta di rosso), fino a terra di Siena bruciata per laparte in ombra. Se occorre un tono più scuro per la parte in ombra si può usare terrad'ombra o anche nero.E' meglio applicare i colori sul fresco in modo da avere sfumature più delicate. Attenzionealla nota sopra detta circa le mescolanze, dato che di solito le parti in oro sonoabbastanza piccole ed è facile creare pasticci con mescolanze multiple. Se ciòaccadesse, niente paura: si cancella tutto con una pennellata di diluente , si lasciaseccare e si riprova.Per l'ottone o l'oro più chiaro, si può usare invece del giallo di cadmio, il terra di Sienanaturale.Per il bronzo, stessa miscela, ma con toni più rossicci o bruni a seconda dell'effettovoluto.

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Errore.   Acciaio lucido: per la parte in luce: bianco puro, sfumato nel grigio fino a nero. Questo,in generale; volendo, si possono usare come tono scuro anzichè il nero, mescolanze adare un tono marrone scuro o blu scuro (sempre sfumato fino a bianco puro). Consigliodi osservare riproduzioni di quadri per avere una visione più ampia: si vedrà comunqueche l'effetto metallico, più che dal colore generale, è dato dalle aree bianche che

suggeriscono il riflesso della luce da parte della superficie lucida.Nelle corazze e lame, con una aggiunta di un riflesso azzurro si dà un tono di metallonuovo e lucido, con un'ombra marrone si dà una idea di ferro un po' arrugginito.Non dimentichiamo che i metalli lucidi riflettono il colore del vestito vicino, per cui uncolpetto di tale colore dà un effetto di realtà al metallo. 

 Argento nelle spalline o bordature: passando da luce ad ombra: bianco-grigio-nero; nellazona in ombra ci sta bene un po' di azzurro. Diversamente, la spallina o la bordatura,sembrano di colore bianco.

Per tutti i metalli, a colori asciutti, è bene aggiungere nelle parti più in luce dei punti dibianco puro.

Bottoni argento o oro: vengono più realistici nel seguente modo. Prima si depositano conla punta del pennello ben carico una serie di punti con una tinta di fondo (terra di Sienabruciata per l'oro e grigio-azzurro per l'argento); dopodichè sulla vernice asciutta siapplica un puntino più piccolo di giallo cadmio per l'oro o bianco per l'argento.

Ombreggiatura generale: quando si comincia ad avere la figura completamente dipintaanche se non finita, è meglio cominciare ad osservarla nel complesso per vedere se c'èla giusta profondità e rotondità. Considerata la direzione di provenienza della luce, non

abbiate paura di caricare l'ombra sul lato opposto, anche se vi sembra in tal modo dicoprire dei particolari. I particolari devono essere evidenti solo nelle zone ben illuminate esolo accennati nelle zone in ombra. diversamente emergerà un effetto di piattezza, che èproprio quello che si vuole evitare.

Ombre riportate: una spada, un cinturino o unguanto che pende possono proiettare un'ombrasul corpo della figura. Ciò si ottiene dipingendo laforma dell'ombra con un tono scuro dell'areadove l'ombra cade. Le ombre riportate, se ben

realizzate, aumentano di molto latridimensionalità del pezzo.Nella figura, notare l'ombra dell'accetta

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(tomawak) sul manto del cavallo bianco

(figure Maier)

(elefanti, cammelli, ecc) sui figurini piatti.

Premessa: per quanto riguarda il colore del mantello dei cavalli , per semplicità (mi perdonino gli esperti diippica), li chiamerò: cavallo bianco, marrone, nero anzichè albino, grigio, palomino, baio, sauro, ecc.

 Anche qui supponiamo di partire dal pezzo già preparato con il suo fondo di smalto bianco opaco.

Prima decisione da prendere: scegliere il colore del cavallo. Teniamo presente che in alcuni casi la scelta èobbligata: per esempio per i trombettieri, che hanno sempre cavallo bianco o grigio. Anche certi repartispeciali hanno cavalli di un preciso colore, per esempio: Scots Greys Inglesi con cavallo bianco (in inglese:

grey), da cui il nome.

Fino a che non ci si fa la mano, è meglio partire avendo come modello una buona illustrazione o foto di uncavallo in una posizione simile a quella del figurino in lavorazione.

In aggiunta, sarebbe bene procurarsi uno di quei quei libretti illustrati a colori sulle razze dei cavalli (neesistono di diversi tipi, dal tascabile al libro da regalo): in tale modo, anche se le variabili e le combinazionidi colori nei cavalli sono quasi infinite, non si correrà il rischio di inventarsi qualche razza mai esistita.

In generale:

La figura illustra una distribuzione schematica diombre e luci, con provenienza della luce comeindicato. Le ombre vanno sempre sfumate aicontorni, in modo da evitare l'effetto "cartatopografica".

Per quanto riguarda la pittura, ho sperimentato un sistema molto semplice e veloce perdipingere i cavalli , che basicamente consiste nel deporre sulle varie parti i colori puri(zone chiare e zone scure) in modo da avere una disposizione di colore ad aree chiare escure, senza minimamente considerare dettagli piccoli come briglie e finimenti. Poi, conun pennello vecchio (meglio a pelo corto), si sfuma nelle zone di confine tra le aree finoad avere passaggi morbidi da un tono all'altro. Su questo fondo si aggiungeranno poi iparticolari, le ombre, ecc E' incredibile come funzioni bene questa tecnica semplice, cheoltretutto ha il pregio di dare subito una idea complessiva di tutto il cavallo, evitando

differenze di toni tra una parte e l'altra, come invece può capitare spesso se si procedeper singole zone.

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(marrone, rossiccio o nero) già asciutto.

Errore.

 

Se occorre, si possono rinforzare in seguito i toni più chiari o piùscuri .

Poi si dipingono la sella, le briglie, le ombre (v. avanti).

 Alla fine si aggiungono colpi di luce bianco o comunque coloremolto chiaro in pochi punti opportuni (v. foto ), per rappresentare ilriflesso del manto lucido.

Cavallo bianco:

come già detto negli articoli precedenti, le zone d'ombra del bianco basicamente si ottegono con vari tonidi grigio, tenendo conto che il tono più scuro di solito è per la zampa posteriore interna.

Il grigio si ottiene mescolando bianco e nero (non uso grigi già preparati come il grigio di Payne), magaricon un po' di azzurro (Winsor blu+bianco, oppure Indigo+bianco).

Le sfumature si ottengono al solito deponendo iltono grigio nelle zone in ombra e bianco puro nellezone da illuminare e poi sfumando nella zonaintermedia.Tuttavia, se si lascia il pezzo solo con itoni di bianco e grigio si avrà un risultato abbastanzamonotono e poco realistico: sarà opportunoarricchire con qualche tocco di rosa (zona dellabocca, sottopancia e collo) e di azzurro ( qua e là

alla fine di zone in ombra per dare più rotondità). Anche qualche accenno di marrone o di ocra nonguastano. 

Ci sono cavalli bianchi con i garretti neri : questo nero si ottiene con una prima passata dinero abbastanza diluito e poi sovrapponendo piccole zone di azzurro bianco sulle parti inrilievo, con sfumatura ai contorni, ma avendo cura di lasciare il colore puro nella zona piùin luce. Nero puro (sfumato ai contorni) nelle zone in ombra.

Gli zoccoli nei cavalli bianchi possono andare dal colore crema al marrone scuro, algrigio scuro: anche qui ci vuole un tono più chiaro nella zona in luce ed una zona più

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scura nella parte più nascosta. Non dimenticare di descrivere il ferro sotto lo zoccolo,aggiungendo una sottile linea bianca terminante in azzurro nella parte in ombra.

Le zampe vanno considerate dal punto di vista pittorico come lunghi cilindri di cui tuttauna parte risulta in leggera ombreggiatura (grigio azzurro).

Code e criniere: per i cavalli bianchi possono andare dal bianco al bianco crema, al grigiopiù o meno scuro fino al nero. Sfumare accuratamente per dare l'dea della sofficità edincosistenza del materiale. Colpi di luce (bianco puro) alla sommità della criniera e nellaparte in luce della coda.

Bisogna avere assolutamente bianco nelle zone in luce, p.es: muso, parte alta del collo,petto, parte superiore del posteriore: eventualmente sovrapporre bianco, sfumando nellezone di confine.

Cavalli pomellati grigi :

Oltre a quanto già detto per i manti bianchi, si aggiungono piccole macchie di grigio-marrone con la punta di un pennello vecchio usato come tamponcino. Ciò solo in alcunezone come muscoli pettorali, collo e posteriore. Senza esagerare nel numero e nel tono:basta suggerire l'idea. Sulle parti in luce picchiettare con un tono più chiaro.

Cavallo crema "Palomino" :

Uso come tono medio una mescola a base di bianco con una punta di ocra, oppure diterra di Siena bruciata, per dare un tono più caldo. Per le zone in ombra : terra di Sienabruciata. Interno zampa posteriore: marrone scuro (nero e terra di Siena).Criniera e coda: bianco, appena sporcato con ocra e marrone.Per dare qualche tocco più caldo nelle zone in rilievo in ombra: arancio.

Cavallo marrone:

Come base il terra di Siena bruciata con aggiunta di più o meno nero a seconda del tonopiù o meno scuro che si vuole dare. Altro modo per ottenere un buon marrone coprente:rosso+nero.Per ottenere i toni scuri, aggiungere nero (o indaco). Spesso i cavalli marrone hanno igarretti neri: vale quanto già detto sopra per i cavalli bianchi.

Cavallo nero :

Secondo me, è quello più difficile da realizzare, per la necessità di riuscire ad equilibrareil manto scuro con le zone colpite dalla luce che riflettono molto ed assumono nella realtàtoni dall' azzurro chiaro al bianco puro; bisogra riuscire a realizzarle evitando dimescolare direttamente bianchi e neri che, come già detto, darebbero toni grigi ,assolutamente non realistici.Se si comincia col dare una mano di nero al tutto, come verrebbe istintivamente, sarà poimolto difficile ricavare le zone chiare. E' meglio quindi partire da queste zone in lucedando il tono bianco azzurro, poi posare nelle altre zone il tono scuro (nero-marrone) e

procedere come sopra detto per le sfumature, stando in questo caso particolarmenteattenti a non toccare le zone centrali di chiaro che non devono essere sporcate. Dato cheil tono intermedio risulta un marrone -nero, è sempre possibile evidenziare in nero puro

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una zona particolarmente scura o un'ombra riportata (v.avanti).Nei cavalli neri risulta particolarmente importante dare colpi di colore per evitare unaspetto monotono . Quindi : profilo azzurro per qualche parte esterna delle zone inombra; in un'altra parte riflesso rosso; nelle zampe, magari un colpetto di ocra, ecc.

Particolari comuni:

Occhio del cavallo: in nero puro, cercando di realizzare la vera forma dell'occhiodell'animale in relazione alla posizione del muso; si aggiunge poi, meglio a coloreasciutto, una piccolissima punto di bianco per dare il riflesso dell'occhio.Volendo spingersi più oltre nel realismo del manto, si possono aggiungere le grosse veneramificate (nel sottopancia) con un tono più chiaro, profilato in basso con una leggeraombra più scura, che ne dà il rilievo: Altra notazione realistica: le pieghe della pelle allegiunture delle zampe.

Briglie e bardature secondo la documentazione. Se sono di cuoio, ricordarsi di dare i

riflessi del caso (in bianco-azzurro su cuoio nero, in rosa-arancio su cuoio marrone). Aggiungere le fibie, le staffe ed i particolari in metallo con mano leggera in punta dipennello con colore denso (bianco-azzuro-nero per il ferro e bianco-giallo-Siena bruciataper l'ottone).

Selle: si trattano come il cuoio . In particolare , se è visibile il pomello della sella(anteriore o posteriore) un colpetto di bianco puro in cima dà il senso di lucido del cuoio.

Pelli di montone bianche: usare bianco puro per la parte in luce e grigio-marrone per laparte in ombra, sovrapporre poi nella zona in ombra dei leggeri segni più chiari simulantiil pelo e diretti in varie direzioni. Si può anche usare uno spillo (molto delicatamente)come una matita che, spostando il colore fresco e rivelando il bianco del fondo dà lostesso effetto. Finire aggiungedo nella zona in luce gruppi di segni di tono leggermentepiù scuro, nel senso del pelo .

Pelli di montone nere: dall'ombra alla luce con tono da nero al grigio azzurro, anche quiaccennando gruppi di peli con azzurro nelle zone in ombra e in nero nelle zone in chiaro.

Come sempre, colpi di colore aggiuntivi per variare la monotonia di una superficie sonosempre di effetto.

Ombre riportate

Sono le ombre proiettate da oggetti esterni al cavallo stesso: es: il cavaliere, spade, fucili,briglie, sabretache, ecc.Queste ombre, anche se solo accennate, danno ricchi effetti di profondità etridimensionalità.Tenere presente la direzione di provenienza della luce e la forma sia dell'oggetto che faombra come pure della superficie dove l'ombra si proietta. Ad esempio, l'ombra di unaspada diritta che si proietta sulla pacia del cavallo (superficie curva) darà un'ombracurva, il cui tono andrà smorzandosi aumentando la distanza dalla superficie su cui siproietta.

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Cammelli:

Le tinte sono molto simili al cavallo beige (Palomino) con toni decisamente bianchi per lezampe ed il muso. Anche gli zoccoli hanno aspetto biancastro (polvere). Nessun colpo diluce, in quanto il manto deve risultare di tono opaco . Come esempio, si può vedere sul

sito l'immagine delle truppe cammellate napoleoniche (Era Napoleonica)

Elefanti

Il tono dominante è il grigio, con zone in ombra fortemente tendenti all'azzurro-blu.Stesse tecniche già accennate per i cavalli. Accentuare le pieghe della pelle con lineegrigio-azzurro chiaro, accennando anche linee che si tagliano a rombo. videnziare ilrilievo delle orecchie con un profilo bianco al bordo, sfumato in toni grigio beige ed ombragrigio scuro sotto l' orecchio. ccentuare la cilindricità delle zampe con opportunaombreggiatura ; in particolare le zampe interne risultano in forte ombreggiatura, almenoper la parte alta. Anche qui, il tono della pelle deve risultare opaco, quindi niente riflessi

concentrati in bianco, ma solo zone di fondo ben sfumate e rilievo delle pieghe della pellein chiaro, come sopra detto. Se visibili, l'interno bocca e punta proboscide in rosa carico.Per le zanne: bianco sfumato in crema-marroncino, passando da luce ad ombra. Unalinea giallo ocra alla fine della zona in ombra può meglio accentuare la rotondità dellazanna. Come esempio, si può vedere sul sito l'immagine dell'elefante da guerracartaginese (Periodo Antico).

Considerazioni finali per quanto riguarda la pittura:  

Come detto, quanto sopra deriva dalla mia esperienza di pittore di figurini piatti (nonchè di figurini 54 mm,nonchè di acquarelli): tuttavia, ripeto che questo è il campo della fantasia e dell'inventiva (per quanto

riguarda la tecnica; non per la uniformologia!) e quindi non ci sono dogmi. Ognuno poi seguirà la tecnicache gli sembrerà più efficace. L'importante è avere un passatempo distensivo e piacevole.

I principianti non si scoraggino se quanto sopra sembra complicato e difficile. In realtà non lo è: basta unpo' di precisione ed un po' di costanza.I migliori risultati, come in tutte le cose, vengono dopo ripetuti tentativi.

"Poichè le guerre hanno origine nella mente degli uomini, nellamente degli uomini si debbono costruire le difese della pace."