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10 l Lombardia Oggi 14 Febbraio 2016 14 Febbraio 2016 Lombardia Oggi l 11 a T TUALITÀ Margherita Sarfatti: l’ebrea che fece innamorare Mussolini B ustese doc, storica, docen - te e critica d’arte, da sette anni a questa parte anche scrit- trice di biografie di donne fa- mose dell’arte per Mondadori. Rachele Ferrario, con l’ultimo suo libro «Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fa- scista», ha fatto doppiamente centro. Da un lato affronta un periodo di grande interesse per gli appassionati dell’arte italia- na, da inizi ‘900 alla seconda guerra mondiale, dall’altro al- larga la platea dei lettori raccon- tando la storia «dell’amante del duce». Al centro della scena dunque Margherita Sarfatti, l’intellet- tuale che agli inizi scriveva a Mussolini lettere d’amore in- fuocate: «La tua lettera mi ha re- so folle, mio amore. L’ho letta tornata a leggere riletta con gli occhi con il cuore con le labbra che leggevano e baciavano in- sieme». Per poi dire, però, a po- chi anni di distanza, «Addio sei un assente dalla mia vita, che non ti interessa più. Troppo piccola cosa adesso sono per te. Non sai che farmi scene, da qualche tempo a Roma…». E diventare più tardi addirittura l’ebrea errante che fugge in Sud America. Un racconto vero, senza inven- zioni (tante le fonti), fatto con una scrittura fluida, chiara e ac- cattivante, in cui le storie degli artisti (dai Futuristi al gruppo del Novecento) s’incrociano con la parabola del «Dux» e del- la Sarfatti. La donna di straor- dinaria intelligenza e cultura che più ha influenzato l’ideolo- gia fascista nel suo nascere per poi contrastarla negli anni del- l’espansione imperiale e della follia hitleriana. Il bel volume pubblicato da Mondadori (412 pagine più 6 pagine di immagini a colori, 25 euro), sta avendo in Italia le pre- sentazioni e le recensioni riser- vate ai libri di grande successo: un’intera pagina sul maggiore quotidiano nazionale, entra nel salotto di Bruno Vespa su Rai 1, incontra i lettori nei luoghi che contano a Roma, Firenze, Bo- logna, Torino; a Milano è alla Fondazione Corriere della Sera con Aldo Cazzullo. Ha già avu- to una presentazione a Busto Arsizio, ma ora fa il bis lunedì 15 febbraio alle 17.30, nella se- de della Famiglia Bustocca in un incontro con il critico Fabri- zio Rovesti, che le ha rivolto in anteprima alcune domande per il nostro giornale. Rachele Ferrario partiamo da un dato storico: Margherita Sarfatti quanto incoraggiò se- condo lei la Marcia su Roma? «Non solo la incoraggiò ma la sostenne. O marci o muori, dice a Benito Mussolini mentre so- no al Soldo, la casa di campagna della Sarfatti a Cavallasca, vici- no a Como, non lontano dal confine con la Svizzera. Mar- gherita ha portato lì Mussolini in modo che lui possa scappare all’estero se il colpo di Stato fos- se andato male». Come si spiega che la maggio- re critica del tempo prima so- stiene l’avanguardia futurista e dopo la grande guerra costi- tuisce il gruppo Novecento per la rinascita di uno stile classico? «Spostando l’ottica e rileggendo il Novecento di Funi, Sironi e gli altri non come un ritorno ma, appunto, come un rilancio della cultura italiana. La Sarfatti pensa in grande e vuole con- frontarsi con la cultura interna- zionale europea. E sa che l’arte italiana può tornare a essere grande come lo è stata nel pas- sato. Nel Quattrocento, nel Cinquecento, nel Seicento l’I- talia era il centro del mondo e l’arte dei nostri artisti un punto di riferimento». Si può parlare di un’arte del Ventennio? «Si può parlare di cultura e arte che durante il fascismo è carat- terizzata da espressioni più libe- re e indipendenti dal regime di quanto non si crederebbe. Basta leggere le lettere di Sironi alla Sarfatti in cui lui si lamenta che gli artisti sono lasciati soli dal sindacato e che Il fascismo è net- tamente a-artistico e le cose del- l’arte sono sempre più dimentica- te come superflue o intempestive e in cui Sironi conclude amareg- giato: Meglio lo sport di qualun- que gradazione...». L’immaginario collettivo fa- scista legato alla sfera simbo- lica dell’antica Roma (d’ispi- razione sarfattiana) ha solleci- tato in Mussolini l’idea del- l’Impero? «Come ha scritto da subito Renzo De Felice (lo storico del fascismo che l’ha voluta cono- scere prima che lei morisse) è Margherita Sarfatti a instillare in Benito Mussolini l’idea della romanità. In Dux - il suo errore come scriverà lei stessa più tardi quando tutto sarà finito - lo de- scrive come un condottiero ro- mano. È lo stesso uomo che fir- merà le leggi razziali o razziste e il cui ricordo dopo i fatto di piazzale Loreto sarà molto più ridimensionato. Un uomo gof- fo che non sa nemmeno stare in sella a un cavallo con eleganza. Non dobbiamo dimenticare che Margherita Sarfatti era an- che ebrea e per questo costretta a scappare». Come fu accolta Margherita Sarfatti dall’ambiente artisti- co al rientro in Italia dopo la caduta del fascismo? «Male naturalmente. Monta- nelli ha lasciato una pagina me- morabile in cui descrive come i colleghi del Pen club diretti da Venezia a Vicenza, una volta ri- conosciutala a bordo del pul- lman che li trasportava, l’aves- sero obbligata a scendere in mezzo alla campagna. Monta- nelli era sceso con lei». Per questa biografia di donna a suo tempo famosa in Ame- rica come in Europa sono pre- viste traduzioni all’estero? «Perché no? sarebbe la prima biografia su Margherita Sarfatti scritta da un italiano tradotta per l’estero e non il contrario». Storia affascinante di una don- na straordinaria, che non si av- vide in tempo utile del grande abbaglio. Fabrizio Rovesti La biografia scritta dalla bustese Rachele Ferrario «La tua lettera mi ha reso folle, mio amore. L ho letta tornata a leggere riletta con gli occhi con il cuore con le labbra che leggevano e baciavano insieme»: così scriveva al Duce la paladina del Futurismo Margherita Sarfatti è la famosa intellettuale e critica d’arte che ebbe una infuocata storia d’amore con Mussolini (nella foto sotto): a lei Rachele Ferrario, studiosa di Busto Arsizio (foto nell’altra pagina), ha dedicato la prima biografia edita da Mondadori. La Sarfatti è ritratta nel tondo e nella foto qui accanto, oltre che sulla bella copertina del libro. A sinistra, «Il ciclista» di Sironi, uno degli artisti sostenuti dalla Sarfatti, come Boccioni, che le dedicò un ritratto futurista (foto sotto) LOMB OGGI_14022016_10 - Lombardia - Stampato da: lbalduzzi - 15/02/2016 09:45:18

Margherita Sarfatti: l3e b re a che fece innamorare Mussoliniracheleferrario.it/wp-content/uploads/2018/05/LOMB-OGGI_14022016_10.pdf · che fece innamorare Mussolini Bustese doc,

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10 l Lombardia Oggi 14 Febbraio 2016 14 Febbraio 2016 Lombardia Oggi l 11

aT TUALITÀ

Margherita Sarfatti: l’e b re ache fece innamorare Mussolini

B ustese doc, storica, docen-te e critica d’arte, da sette

anni a questa parte anche scrit-trice di biografie di donne fa-mose dell’arte per Mondadori.Rachele Ferrario, con l’ultimosuo libro «Margherita Sarfatti.La regina dell’arte nell’Italia fa-scista», ha fatto doppiamentecentro. Da un lato affronta unperiodo di grande interesse pergli appassionati dell’arte italia-na, da inizi ‘900 alla secondaguerra mondiale, dall’altro al-larga la platea dei lettori raccon-tando la storia «dell’amante delduce».Al centro della scena dunqueMargherita Sarfatti, l’i n t e l l e t-tuale che agli inizi scriveva aMussolini lettere d’amore in-fuocate: «La tua lettera mi ha re-so folle, mio amore. L’ho lettatornata a leggere riletta con gliocchi con il cuore con le labbrache leggevano e baciavano in-sieme». Per poi dire, però, a po-chi anni di distanza, «Addio seiun assente dalla mia vita, chenon ti interessa più. Troppopiccola cosa adesso sono per te.Non sai che farmi scene, daqualche tempo a Roma…». Ediventare più tardi addirittural’ebrea errante che fugge in SudAmerica.Un racconto vero, senza inven-zioni (tante le fonti), fatto conuna scrittura fluida, chiara e ac-cattivante, in cui le storie degliartisti (dai Futuristi al gruppodel Novecento) s’incrocianocon la parabola del «Dux» e del-la Sarfatti. La donna di straor-dinaria intelligenza e culturache più ha influenzato l’i d e o l o-gia fascista nel suo nascere perpoi contrastarla negli anni del-l’espansione imperiale e dellafollia hitleriana.Il bel volume pubblicato daMondadori (412 pagine più 6pagine di immagini a colori, 25euro), sta avendo in Italia le pre-sentazioni e le recensioni riser-vate ai libri di grande successo:un’intera pagina sul maggiore

quotidiano nazionale, entra nelsalotto di Bruno Vespa su Rai 1,incontra i lettori nei luoghi checontano a Roma, Firenze, Bo-logna, Torino; a Milano è allaFondazione Corriere della Seracon Aldo Cazzullo. Ha già avu-to una presentazione a BustoArsizio, ma ora fa il bis lunedì15 febbraio alle 17.30, nella se-de della Famiglia Bustocca inun incontro con il critico Fabri-zio Rovesti, che le ha rivolto inanteprima alcune domande peril nostro giornale.

Rachele Ferrario partiamo daun dato storico: MargheritaSarfatti quanto incoraggiò se-condo lei la Marcia su Roma?«Non solo la incoraggiò ma lasostenne. O marci o muori, dicea Benito Mussolini mentre so-no al Soldo, la casa di campagnadella Sarfatti a Cavallasca, vici-no a Como, non lontano dalconfine con la Svizzera. Mar-gherita ha portato lì Mussoliniin modo che lui possa scappareall’estero se il colpo di Stato fos-se andato male».

Come si spiega che la maggio-re critica del tempo prima so-stiene l’avanguardia futuristae dopo la grande guerra costi-tuisce il gruppo Novecentoper la rinascita di uno stileclassico?«Spostando l’ottica e rileggendoil Novecento di Funi, Sironi egli altri non come un ritornoma, appunto, come un rilanciodella cultura italiana. La Sarfattipensa in grande e vuole con-frontarsi con la cultura interna-zionale europea. E sa che l’arteitaliana può tornare a esseregrande come lo è stata nel pas-sato. Nel Quattrocento, nelCinquecento, nel Seicento l’I-talia era il centro del mondo el’arte dei nostri artisti un puntodi riferimento».Si può parlare di un’arte delVentennio?«Si può parlare di cultura e arteche durante il fascismo è carat-terizzata da espressioni più libe-re e indipendenti dal regime diquanto non si crederebbe. Bastaleggere le lettere di Sironi allaSarfatti in cui lui si lamenta chegli artisti sono lasciati soli dalsindacato e che Il fascismo è net-tamente a-artistico e le cose del-l’arte sono sempre più dimentica-te come superflue o intempestive ein cui Sironi conclude amareg-giato: Meglio lo sport di qualun-que gradazione...».L’immaginario collettivo fa-scista legato alla sfera simbo-lica dell’antica Roma (d’i s p i-razione sarfattiana) ha solleci-tato in Mussolini l’idea del-l’Impero?«Come ha scritto da subitoRenzo De Felice (lo storico delfascismo che l’ha voluta cono-scere prima che lei morisse) èMargherita Sarfatti a instillarein Benito Mussolini l’idea dellaromanità. In Dux - il suo errorecome scriverà lei stessa più tardiquando tutto sarà finito - lo de-scrive come un condottiero ro-mano. È lo stesso uomo che fir-merà le leggi razziali o razziste e

il cui ricordo dopo i fatto dipiazzale Loreto sarà molto piùridimensionato. Un uomo gof-fo che non sa nemmeno stare insella a un cavallo con eleganza.Non dobbiamo dimenticareche Margherita Sarfatti era an-che ebrea e per questo costrettaa scappare».Come fu accolta MargheritaSarfatti dall’ambiente artisti-co al rientro in Italia dopo lacaduta del fascismo?«Male naturalmente. Monta-nelli ha lasciato una pagina me-morabile in cui descrive come icolleghi del Pen club diretti daVenezia a Vicenza, una volta ri-

conosciutala a bordo del pul-lman che li trasportava, l’a v e s-sero obbligata a scendere inmezzo alla campagna. Monta-nelli era sceso con lei».Per questa biografia di donnaa suo tempo famosa in Ame-rica come in Europa sono pre-viste traduzioni all’estero?«Perché no? sarebbe la primabiografia su Margherita Sarfattiscritta da un italiano tradottaper l’estero e non il contrario».Storia affascinante di una don-na straordinaria, che non si av-vide in tempo utile del grandeabbaglio.

Fabrizio Rovesti

La biografia scritta dalla bustese Rachele Ferrario

«La tua lettera mi ha reso folle, mio amore.L’ho letta tornata a leggere riletta con gli

occhi con il cuore con le labbra cheleggevano e baciavano insieme»: così

scriveva al Duce la paladina del Futurismo

Margherita Sarfattiè la famosa intellettuale e criticad’arte che ebbe una infuocatastoria d’amore con Mussolini(nella foto sotto): a lei RacheleFerrario, studiosa di BustoArsizio (foto nell’altra pagina),ha dedicato la prima biografiaedita da Mondadori. La Sarfattiè ritratta nel tondo e nella fotoqui accanto, oltre che sulla bellacopertina del libro. A sinistra,«Il ciclista» di Sironi, uno degliartisti sostenuti dalla Sarfatti,come Boccioni, che le dedicòun ritratto futurista (foto sotto)

LOMB OGGI_14022016_10 - Lombardia - Stampato da: lbalduzzi - 15/02/2016 09:45:18