Maria Gabriella Bardelli - La guarigione è dei pazienti.pdf

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  • Maria Gabriella Bardelli

    LA GUARIGIONE DEI PAZIENTI

    2012 Edizioni L'Et dell'Acquario

  • RINGRAZIAMENTI

    La mia gratitudine e riconoscenza vanno:

    A mio marito Andrea, da 16 anni meraviglioso compagno di vita. Per il suo sostegno e il suo fondamentale contributo durante tutta la stesura del libro. Per aver revisionato ogni pagina del libro e averne scritto alcune parti. Per l'amore, la fiducia e la stima con cui mi stato accanto ogni giorno.

    A Claudia Rainville, per avermi insegnato l'arte preziosissima dell'ascolto profondo dell'altro. L'averla incontrata ha trasformato la mia vita e mi ha permesso di divenire terapeuta.

    A Yvan Herin, il pi autorevole degli operatori in Metamedicina, per avermi guidata nel divenire la prima animatrice italiana dei seminari di Liberazione della Memoria Emozionale e per avermi sempre dimostrato la sua stima e la sua fiducia.

    A Marco Pfister e a Simona Cella, per i profondi insegnamenti che da loro ho ricevuto e per il percorso di crescita in cui mi hanno accompagnata durante gli anni di formazione sulle 5 Leggi Biologiche.

    Ad Alberto Sorassi, della casa editrice l'Et dell'Acquario, per avermi proposto di scrvere questo libro e avermi incoraggiata a farlo.

    A Matteo Salvo, per i suoi consigli in qualit di autore best seller e per aver visto gi anni fa in sogno che avrei scritto un libro.

    A Tristano Vitzizzai e a Paolo Giovine, per avermi messo affettuosamente a disposizione le loro professionalit.

    Ai miei genitori, Carla e Piergiovanni. Grazie al loro amore sono cresciuta e divenuta ci che sono.

    Alle mie sorelle, Maria Paola e Maria Elisabetta per essermi state vicine con il loro affetto e il loro entusiasmo; e a mio fratello Alberto per aver messo a disposizione le sue competenze scientifiche in un confronto arricchente.

  • Al nostro primogenito Tadeo che non vedeva l'ora che il libro venisse terminato per avere pi tempo per stare con la sua mamma, per aver ispirato diverse pagine del libro.

    Al piccolo che ho portato in grembo durante gli ultimi nove mesi prima della pubblicazione del libro, per avermi riportata ogni momento alla magia della Vita.

  • Prefazione

    Di Claudia Rainville

    Che bella idea questo libro che mette a confronto la Nuova medicina germanica e la Metamedicina.

    Mi hanno chiesto spesso quale fosse la differenza tra le due discipline.

    Ho scoperto l'esistenza dei lavori del dottor Ryke Geerd Hamer dopo l'uscita del mio libro Metamedicina. Ogni sintomo un messaggio. La guarigione a portata di mano nel 1995. Alcuni miei lettori mi parlavano delle similitudini che vedevano tra i nostri rispettivi lavori. Tuttavia ho preso conoscenza delle opere del dottor Hamer soltanto qualche anno dopo.

    Fui sorpresa nello scoprire che avevamo iniziato le nostre ricerche all'incirca negli stessi anni. Lui nel 1980 in seguito a un carcinoma a un testicolo, che lo port a pensare che il cancro avesse un legame con il grave choc emozionale vissuto a causa della morte di suo figlio, avvenuta qualche anno prima.

    Io nel 1983 dopo un tentativo di suicidio, in seguito al quale capii che la morte non la soluzione alla sofferenza. Proprio per cercare di comprendere le ragioni della sofferenza ho iniziato a sviluppare la Metamedicina.

    Il dottor Hamer condusse le proprie ricerche sul rapporto tra lo psichismo, il cervello e gli organi per scoprire quelli che chiam focolai di Hamer, ovvero una configurazione a forma di bersaglio a livello del cervello e di determinati organi.

    Io mi interessai innanzitutto al sistema limbico del cervello mammaliano per scoprire l'esistenza della memoria emozionale, che mi port a scrivere il seminario Liberazione della Memoria Emozionale, per poi proseguire le mie ricerche sulle manifestazioni (malesseri e malattie) e i sentimenti e le emozioni che hanno dato origine alle prime.

    Il dottor Hamer svilupp il suo approccio da un punto di vista maschile, ovvero: identificazione del conflitto e ricerca della soluzione pi appropriata.

  • Io, invece, sviluppai la Metamedicina in maniera femminile, cercando piuttosto il sentimento provato che ha dato origine alle emozioni, le quali a loro volta hanno creato una disfunzione in un'area specifica dell'organismo della persona colpita. Aiutando la persona a trasformare il sentimento in causa, si ottiene l'effetto di liberare il carico emozionale e, quindi, di mettere fine alla disfunzione nell'organismo, permettendo cos al corpo di avviare la guarigione1.

    In quanto all'autrice Maria Gabriella Bardelli, ho fatto la sua conoscenza nella primavera del 2004. Io partecipavo a un importante congresso a Milano. Senza sapere bene perch, avevo iniziato il mio discorso in questo modo: So che avevo un appuntamento qui oggi perch migliaia di anni fa.... Facevo un gioco di parole tra il nome Milano e mille anni (Milan e mille ans in francese).

    Nel pomeriggio offrivo un workshop quando Maria Gabriella mi fece delle domande a proposito delle sue emicranie ricorrenti. La aiutai a comprenderne la causa e a risolverla andando proprio a scandagliare i sentimenti che aveva provato e che avevano originato il disturbo. Alla fine del workshop venne verso di me e mi disse: Non so con chi tu avessi appuntamento, ma so che io avevo un appuntamento con te. Cos segu la mia formazione per anni. Divenne la mia prima consulente animatrice di Metamedicina in Italia. E oggi, grazie a questo libro, mette in pratica la fede nell'unit delle discipline che ho sempre insegnato. Possa questo libro portare una migliore comprensione della complementarit della Nuova medicina germanica e della Meta-medicina.

    Con tutta la mia riconoscenza a Maria Gabriella Bardelli per questo libro.

    Claudia Rainville

    1 Se ne trova un ottimo esempio alla voce Tumore nel Grande dizionario della MetaMedicina, Sperling & Kupfer, Milano 2010.

  • I pazzi siamo noi. Nulla maligno, non vi una sola cellula del nostro corpo che possa impazzire I pazzi siamo noi a credere che l'Universo dopo miliardi di miliardi di anni, dopo aver accumulato imbarazzanti successi nel corso della sua lunga storia ancora in vorticosa espansione e sviluppo dopo aver creato e messo a punto organismi complessissimi, bellissimi, straordinari, si trovi poi a cedere e a impazzire in qualcuna delle sue cellule i pazzi siamo noi quando sottovalutiamo l'Universo!

    Andrea Leone

  • Introduzione

    La guarigione dei pazienti. in mano a chi paziente e al paziente che ne responsabile. Tutto ci che cresce, per durare a lungo, cresce lentamente e nel silenzio.

    L'autrice

    Quando mi fu chiesto dall'editore di scrivere un libro, ho accettato la proposta perch, grazie all'esperienza maturata in tanti anni di seminari, conferenze e consulti individuali, mi sono accorta dell'esistenza di un bisogno sempre pi crescente, direi esplosivo, di approcciare la malattia in modo radicalmente differente da quanto viene proposto dalla nostra societ. Il primo libro di Claudia Rainville pubblicato in Italia, Metamedicina: ogni sintomo un messaggio, ha venduto pi di 130.000 copie senza supporto di campagne marketing e passaggi sui media. un caso editoriale diventato ormai un long seller! Questo successo evidenzia come da anni anche in Italia ci sia un numero considerevole di persone che, per dare senso alla propria esistenza e migliorare la propria salute, sono pronte a seguire i dettami di un nuovo paradigma e a mettere in dubbio le posizioni della medicina ufficiale, cercando vie alternative o complementari. E la cosa meravigliosa che tale senso non solo c' ma evidente e scientificamente comprovabile. Il mio lavoro mi dimostra ogni giorno che nel corpo umano nulla avviene per caso e questa esperienza quotidiana mi fa credere fermamente che non per caso che siamo qui!

    Nello scrivere il libro ho tenuto conto di coloro a cui mi volevo rivolgere:

    - a tutte le persone che si avvicinano per la prima volta sia alla Metamedicina che a Le 5 leggi Biologiche scoperte dal dott. Hamer;

    - a chi conosce gi le 5 leggi Biologiche e vuole sapere come utilizzarle;

    - a chi ha letto i libri di Claudia Rainville, trovando un'intima risonanza con il suo pensiero, e vuole saperne di pi;

    - a chi conosce gi questi 2 approcci e desidera approfondirli.

  • Ho deciso di trattare anche un aspetto del lavoro del dott. Hamer tanto fondamentale quanto poco noto al pubblico italiano: le alterazioni comportamentali e le psicosi che il medico tedesco chiama costellazioni schizofreniche. Non solo affascinante come quest'uomo abbia messo a punto certe scoperte, ma la loro applicazione quotidiana nel mio lavoro porta a risultati sorprendenti nel senso che mi forniscono potenti chiavi di lettura. La complessit dell'argomento quasi scoraggiante per chi come me si prefissa l'obiettivo di divulgare anche solo le nozioni fondamentali.

    In generale ho cercato di non dare per scontato nulla e di usare un linguaggio quanto pi chiaro possibile, per offrire al lettore qualche strumento in pi per avvicinarsi a queste tematiche e iniziare cos un percorso fruttuoso di scoperte appassionanti.

    NOTA: le indicazioni e quanto riportato nel libro non costituiscono a nessun titolo cura medica, e non sostituiscono in nessun modo la diagnosi e/o il trattamento di un medico qualificato.

  • Premessa

    L'inizio del mio viaggio verso il senso della cosiddetta malattia

    senza dubbio tempo che la Metamedicina si unisca alla Nuova Medicina. La forza del dott. Hamer stata di realizzare questa meravigliosa sintesi tra psiche, organo e cervello. La mia risiede nella capacit di aiutare gli altri a liberarsi dai loro conflitti.

    Claudia Rainville

    Nel mio viaggio verso il senso e il significato della cosiddetta malattia sono partita apparentemente da molto lontano. Almeno geograficamente parlando.

    Nella mia vita ho goduto di buona salute e non sono mai stata ricoverata in ospedale. A 27 anni, per, ho cominciato ad avvertire improvvisamente dei fastidiosi mal di testa. Una o due volte al mese. All'epoca insegnavo lettere in un liceo e quando avevo mal di testa cercavo di trovare il modo di farlo andare via il prima possibile. Inizialmente ci riuscivo con una buona dose di caff, poi col tempo la caffeina non mi faceva pi effetto e cos cominciai a ricorrere a vari analgesici. Non mi chiedevo il perch avessi iniziato da un giorno all'altro a soffrire ciclicamente di mal di testa, avevo solo urgente bisogno di zittire quel sintomo e di lavorare cos in santa pace!

    Poi la vita mi ha portata a vivere alcuni anni in Venezuela con Andrea che da 13 anni mio marito: laureato in filosofia, spirito irrequieto ed esploratore, sempre stato attratto dalla medicina naturale fin da tempi non sospetti in cui di medicina alternativa non si sentiva quasi parlare. Incontrarlo stato l'inizio del mio aprirmi ad altre visioni e possibilit.

    Nel 1998 siamo partiti per il Venezuela con il sogno di aprire un piccolo centro olistico. Nel giro di poco tempo una serie infinita di coincidenze ci mise sulla strada giusta e alla fine creammo una Granja Holistica. In quel periodo, mentre cercavamo una terra adatta al nostro progetto, ci capit di leggere un libro che un ragazzo californiano ex-alcolista ci aveva consigliato: si intitolava Anatomia dello Spirito e l'autrice era Caroline Myss, molto conosciuta nel mondo anglosassone. Leggendo questo testo mi vennero alcuni dubbi: E se il nostro corpo fosse

  • strettamente connesso con ci che proviamo, con ci che pensiamo? E se i nostri sintomi non si manifestassero solo per caso o per sfortuna o per eredit genetica?.

    Caroline Myss definita un medico intuitivo (medical intuitive). Inizi come giornalista di professione, allergica a ogni cosa che odorasse di new age, verso i trent'anni svilupp una capacit intuitiva che l'ha portata a percepire la causa emozionale e spirituale della malattia. E l'odore di new age non se l' pi tolto! Un famoso medico americano, Norman Shealy studioso rigoroso dei grandi sensitivi viventi americani come Olga Worral, le chiese una collaborazione stretta per testare la precisione delle sue diagnosi intuitive che risultarono poi incredibilmente attendibili2. Lui la chiamava per telefono dal suo studio con il paziente davanti, a migliaia di chilometri di distanza da dove si trovava Caroline Myss. Le forniva solo il nome e l'et del paziente. Lei intuiva immediatamente la causa di quel sintomo. Dettava la sua diagnosi medica che sembrava vedere come in un sogno. Ma oltre a una semplice diagnosi clinica a livello fisiologico vedeva gli episodi scioccanti della vita di quella persona, fino a percepirne anche le implicazioni spirituali. Insomma, sensazioni proprio strane che provavo per la prima volta ma che in qualche modo risuonavano con corde profonde del mio essere.

    Ricordo che insieme leggevamo quel libro durante il nostro peregrinare venezuelano, e spesso piangevamo di commozione... Qualcosa stava capitando dentro di me. Dentro di noi.

    Intanto il mio mal di testa continuava e si stava trasformando sempre pi in emicrania. Iniziavo a farmi delle domande senza accontentarmi degli analgesici che cominciavano a fare sempre meno effetto. La nostra esperienza di quasi cinque anni in Venezuela stata costellata da tanti incontri legati alla medicina naturale, alla medicina energetica e a chi pi ne ha pi ne metta. In Venezuela gli approcci alternativi sono molto diffusi perch la cultura indigena ancora molto presente nella loro cultura, ovunque incontri negozietti improbabili di prodotti naturali o di cucina vegetariana, nelle campagne trovi curanderos (guaritori) di ogni tipo e specie. Cos ho cominciato a prestare attenzione alla mia alimentazione, diventando vegetariana, e a sostituire gli analgesici allopatici con erbe e prodotti di fitoterapia. A volte mi aiutavano, altre no.

    La terra promessa l'abbiamo poi trovata sulle Ande, a Mrida, nell'Aldea San Luis. In un parco naturale. Una zona che con gli anni scoprimmo essere considerata da certi ambienti new age un centro energetico importante: il

  • settimo chakra della terra in cima alla spina dorsale della cordigliera delle Ande che attraversa tutto il continente sudamericano. L, negli anni, erano sorte varie comunit spirituali e si erano stabiliti diversi artisti venezuelani e stranieri. Per la solita serie di coincidenze finimmo per diventare proprietari di un ex monastero trappista con 45 ettari di terra e boschi. Ci dovemmo rimboccare le maniche per ricavarne dodici stanze per gli ospiti, una bella sala per seminari nella ex cappella, un orto biologico. Il sogno di aprire un piccolo centro olistico sembrava in fase di realizzazione.

    La mia scoperta della medicina naturale continuava, e si affiancava all'esperienza diretta di una medicina spirituale, sciamanica, dei curanderos del posto. Ne abbiamo fatto esperienza diretta per alcuni sintomi che sono comparsi in quegli anni: il fuoco di Sant'Antonio, parassiti intestinali ritenuti letali dai medici del posto, una frattura (composta) della caviglia, un morso altamente infettivo di un bradipo a una mano. Immersi in quel mondo era molto normale trovare soluzioni alternative! Tuttavia, anche se la mia visione della malattia e della guarigione era cambiata, la mia emicrania continuava, anzi aumentava, nel senso che durante le crisi il dolore era accompagnato da forte nausea e vomito, per questo motivo non riuscivo pi ad assumere analgesici, n allopatici n naturali, perch anche solo un po' d'acqua mi faceva stare male. Ritornavano cos alla memoria le pagine del libro di Caroline Myss in cui l'autrice spiegava in modo cos appassionante come la tua biografia diventi la tua biologia. In quel periodo, ricordo, mi cominci a sorgere un dubbio: E se la soluzione cos come la causa della mia emicrania fosse dentro di me?.

    Nel frattempo, la situazione politica, economica e sociale del Venezuela stava rapidamente e pericolosamente deteriorandosi. L'infiltrarsi della guerriglia colombiana nella nostra regione pur lontana dal confine ci fece lasciare improvvisamente e definitivamente il paese.

    A fine 2003 tornammo in Italia per ripartire da capo. Io ero accompagnata sempre da quella domanda: E se la soluzione cos come la causa della mia emicrania fosse dentro di me?.

    Da l a poco le risposte cominciarono ad arrivare: inizialmente grazie alla Metamedicina di Claudia Rainville e successivamente alle 5 Leggi Biologiche scoperte dal dott. Hamer.

    Nel 2004 ho potuto comprendere la causa e il senso della mia emicrania e fare un lavoro di Liberazione della Memoria Emozionale con Claudia Rainville. Da

  • quel momento ho cominciato a fare delle cose diverse nella mia vita di tutti i giorni.

    Mi sono ormai dimenticata dell'emicrania. Ho avuto nel corso degli anni qualche accenno di mal di testa e ho potuto riconoscerne ogni volta la causa e il senso, accompagnando cos il corpo verso la guarigione con riconoscenza per il lavoro che stava facendo.

    La scoperta di questa stretta correlazione tra psiche e organo, sperimentata sulla mia pelle, ha costituito per me un punto di svolta, un salto di paradigma vero e proprio: come se avessi improvvisamente tolto le lenti scure con cui osservavo il corpo e un nuovo scenario mi si stagliasse di fronte. Con una passione che non avevo mai conosciuto prima, ho inizialmente seguito la formazione in Metamedicina con Claudia Rainville fino a diventare operatrice e prima animatrice italiana dei seminari di Liberazione della Memoria Emozionale. A oggi, durante i seminari e i consulti privati (per saperne di pi visita il mio sito www.gabriella-bardelli.it), ho guidato centinaia di persone a ritrovare il loro bambino, o la loro bambina, interiore e a aiutarle a interpretare in modo diverso il loro vissuto attraverso la Liberazione della Memoria Emozionale.

    Claudia Rainville mi ha insegnato qualcosa di incredibile, qualcosa che nelle universit non ti insegnano: l'ascolto profondo dell'altro, della sua storia, del suo sentito. Ho imparato inoltre che non tanto importante cosa accaduto nella vita di una persona, ma come questa lo ha vissuto. Proprio perch noi non vediamo le cose come sono, ma come noi siamo3.

    L'ascolto profondo passa attraverso le domande che nascono dalle risposte che l'altro ti d, come in una danza, un'armonia che unica e irripetibile, come lo la persona che hai difronte. Un filo di Arianna che pu portare la persona dentro di s, all'ascolto di s. la persona a fare il cammino, tu lo guidi, con un approccio induttivo e maieutico. Senza emettere giudizi, senza dare nulla per scontato, senza deduzioni. Come nell'arte ostetrica: il bambino viene alla luce dal corpo della mamma, anche grazie alla guida dell'ostetrica, che non pu fare nulla al posto della mamma, solo guidarla, dandole i giusti stimoli.

    Grazie a Claudia Rainville sono venuta a conoscenza dell'esistenza delle 5 Leggi Biologiche del dott. Hamer. Ne ho da subito intuito il rigore scientifico. Per questo motivo ho sentito sempre pi il bisogno di conoscere quella mappa e la precisa connessione PSICHE, ORGANO e CERVELLO per integrarla alle chiavi dell'ascolto profondo che la Metamedicina mi dava.

  • cos, grazie a un intenso e appassionante periodo di formazione con uno dei massimi conoscitori al mondo delle 5 Leggi Biologiche, Marco Pfister, e con Simona Cella, ho approfondito le teorie complesse della Nuova Medicina Germanica del dott. Hamer, sperimentandone costantemente la precisione durante il mio lavoro terapeutico.

    Oggi posso finalmente integrare il rigore scientifico delle scoperte del Dr. Hamer con l'ascolto profondo che mi ha insegnato la Metamedicina. In una sintesi che ogni giorno si affina e che realizza quello che Claudia Rainville auspicava nel suo libro rivolto ai terapeuti che seguivano il suo corso di formazione: senza dubbio tempo che questo orecchio (l'orecchio in ascolto della sofferenza dell'altro, la Metamedicina) si unisca alla Nuova Medicina del dott. Hamer ".

    1 Norman Shealy, MD-PhD, un neurochirurgo, psicologo, fondatore e presidente della American Holistic Medical Association. Per pi di 30 anni si occupato di medicina alternativa. Ha pubblicato pi di 300 articoli e scritto 24 libri. co-fondatore della American Board of Scientific Medical Intuition, ideatore di un approccio occidentale all'agopuntura nei primi anni '70. Per saperne di pi visita il suo sito: www.normshealy.com.

    2 Nel libro scritto a quattro mani con Caroline Myss, The creation ofhealth (1988) dopo aver riportato la tabella comparativa delle rispettive diagnosi su 50 pazienti, dichiara di non aver mai conosciuto nessuno, inclusi i medici, capace di formulare diagnosi tanto esatte.

    3Un principio che ho fatto mio durante le preziose lezioni di una mia docente, Simona Cella, nella formazione nelle 5 Leggi Biologiche.

    4 Claudia Rainville, Mtamdecine. Les outils thrapeutiques, Les Editions FRJ, s.l. 2003, p. 4.

  • Parte prima

    I PRESUPPOSTI

    Chi ha paura che non vi sia pi tempo per compiere qualcosa perde il contatto con la propria anima e diventa frenetico.

    Chi tranquillo confida in qualcosa di pi grande, in un movimento che lo guida e lo sostiene.

    Bert Hellinger

    Il primo degli aforismi di Ippocrate, che per 2000 anni godettero di immensa fortuna tanto da essere tenuti in conto come la bibbia del medico, diceva:

    La vita breve. L'arte lunga...

    Lunga l'arte della medicina, mentre breve la vita dell'uomo. La medicina era definita Ars longa. Un'arte lunga, lenta, paziente. Non sar un caso che chi si rivolge al medico si chiami paziente. Al tempo di Ippocrate era in qualche modo ben radicata l'idea che il tempo avesse a che fare con la guarigione e che il pi giusto degli atteggiamenti da parte del malato fosse quello di prendersi tempo. Oggi sembra vero il contrario. Il primo forse a sembrare impaziente il medico, prima di tutto a causa del protocollo a cui deve attenersi, che lo porta a non avere tempo, a intervenire e a prendere decisioni velocemente anche laddove non vi una reale urgenza. Non esiste pi l'idea che il corpo e la natura abbiano bisogno di tempo per guarire, piuttosto ci si affanna a fare le cose a tempo: il male avanza e occorre efficienza, tempestivit e prevenzione. Il paziente pressato dal medico che per il suo bene gli chiede il consenso per poter intervenire e contrattaccare i nemici quanto prima. Pazientare fino a domani potrebbe essere letale. Si pensa.

    Medicina lenta invece significa dare al paziente il diritto di essere tale: paziente appunto. E quindi offrire l'opportunit di darsi tempo.

    L'impazienza nasce dalla paura e dall'incertezza del risultato, la pazienza nasce dalla fiducia, e sulla fiducia si costruisce una relazione di aiuto, un percorso di

  • guarigione. Chi ha tempo, chi si concede tempo, pu discernere. Occorre saggezza per sapere discernere il labile confine del giusto tempo in cui aspettare e del momento giusto per intervenire. Ora per comprendere meglio questa concezione del tempo, della pazienza, del paziente, proveremo, grazie a una metafora naturale, a far finta di vedere il mondo per la prima volta.

    Immagina di essere un extraterrestre, hai l'occasione finalmente di andare in missione sulla Terra e come destinazione scegli un posto bello: l'Italia! Con il tuo disco volante decidi di atterrare su una dolce collina toscana. Bene, sei appena arrivato, hai spalancato la porta ed essendo un extraterrestre non puoi sapere che in quel momento in Toscana primavera inoltrata. I tuoi sensi percepiscono comunque la Vita, tutto ti parla di Vita: il cielo azzurro, la luce chiara, il calore del sole, gli alberi fioriti, i profumi, il canto degli uccelli... ma gi ora di tornare da dove sei venuto. Un giorno preso dalla nostalgia di quella bellezza ci ritorni, sempre nello stesso luogo, ma questa volta sei sorpreso, quasi sopraffatto perch gi arrivato il freddo inverno. Tutto sembra parlarti di fine, di Morte: il cielo grigio, la poca luce, il gelo, gli alberi senza foglie n fiori. Ogni giorno pi freddo, ogni giorno meno foglie sugli alberi.

    probabile che ti agiteresti, cercheresti di chiedere aiuto, di fare qualcosa per far tornare tutto come prima. Preso dall'agitazione, nell'intento di far tornare la vita sugli alberi che sembrano morti o malati, magari proveresti a smuover loro la terra. Quel gesto cos solidale e istintivo potrebbe per rischiare di spezzare le radici a qualcuno di loro, indebolendolo o in alcuni casi provocandone perfino la morte. Infatti, a causa della tua paura e del tuo dolore, interferiresti con i tempi, con la saggezza e il millenario decorso della natura che per poter crescere e continuare a dare frutti ha bisogno dell'inverno, e l'inverno ha bisogno di tempo. Se quel tempo rispettato, la natura fa il suo corso. Se si interviene si pu, in alcuni casi, provocare proprio ci che si teme.

    Cosa sarebbe successo se avessi potuto avere TEMPO?

    Avresti aspettato, facendo quello che l'inverno ti avrebbe permesso di fare: qualche breve passeggiata, lunghe serate davanti al camino. Cose cos. Cose lente. Fino all'arrivo della primavera.

    A differenza dell'extraterrestre di prima, noi conoscendo l'alternarsi delle stagioni non ci disperiamo affatto di fronte a degli alberi privi di foglie. Affrontiamo l'inverno, fiduciosi nella perfezione propria della trasformazione. Senza pensarci, noi ogni anno decidiamo di dare il tempo alla natura per riposarsi

  • e rinnovarsi. Certo, prendiamo provvedimenti per ripararci dal freddo, bevendo qualche tisana calda e approfittando delle ore di buio in pi per riposare.

    Il fatto che noi siamo abituati al succedersi delle stagioni, all'arrivo della primavera, e a quel che accadr ci rende pazienti, tenaci, capaci di aspettare. A volte far male, sar spiacevole. Ma non ci far paura.

    molto probabile che tutto ci ti sembri molto affascinante e sensato.

    Ora, mettendo da parte per un momento la metafora dell'extraterrestre, e tornando nella nostra vita: se per esempio ci capitasse di sentire un forte dolore in una parte del nostro corpo o di accorgerci di un sanguinamento quando uriniamo o andiamo di corpo, rimarremmo l, calmi, senza paura e impazienza ad aspettare che la natura faccia il suo corso?

    O, impauriti, avremmo fretta che qualcuno prenda provvedimenti?

    La nostra cultura ci porta inevitabilmente a tale reazione. La mappa molto ben definita: esiste un problema e va risolto subito. Ecco due assunzioni in un solo colpo: che quella cosa che vedo con i miei occhi sul mio corpo o che sento con i miei sensi sia un problema, una minaccia e che quindi vada eliminata, attaccata prima che peggiori. Se riuscissimo a comprendere che queste sono solo assunzioni, che sono solo una delle possibili mappe della realt e non la realt in s, faremmo uno spostamento sottile ma essenziale.

    Tornando alla metafora dell'extraterrestre: cosa ti avrebbe permesso di darti comodamente tempo? Possedere una mappa differente! La mappa del superprogramma 4 stagioni e del loro senso biologico. Un continuo e sempre rinnovato ciclo naturale che permette agli alberi di sopravvivere in inverno e per farlo si ritirano, si mettono l pazienti per qualche mese e quando arriva l'estate, per resistere ai raggi infuocati del sole, si fanno crescere degli ombrelloni verdi sulla testa per tenersi al fresco. Conoscere la ciclicit di tale comportamento ci permette di avere fiducia nella natura, nella sua saggezza.

    La stessa natura, fino a prova contraria, la stessa infinita e antica saggezza governa gli esseri umani e i loro corpi. Forse siamo diventati presbiti molto tempo fa (culturalmente parlando) per non tenerlo in seria considerazione! Riusciamo a guardare lontano, ma non possiamo pi decifrare le lettere di ci che abbiamo per le mani.

    E se ci fermassimo a contemplare un momento la perfezione del nostro corpo? Dall'incontro di un ovulo e di uno spermatozoo, durante nove mesi, si genera un

  • essere umano con dei sistemi, degli apparati, degli organi molto complessi che ci permettono di vivere. Un insieme intricato di sistemi che si accavallano e integrano: il sistema cardiocircolatorio, respiratorio, digerente, nervoso, ematologico, locomotore, endocrino, visivo, urinario, uditivo, genitale, tegumentario.

    Una perfezione sulla quale non siamo abituati n stimolati a soffermarci. La diamo per scontata. Non ci pensiamo. Non la contempliamo.

    IL CUORE, per esempio, un muscolo che, grazie a un impulso elettrico spontaneo, si contrae giorno e notte e si rilassa pompando il sangue nel corpo; ha la capacit di cambiare frequenza del battito per indirizzare un maggior flusso sanguigno verso gli organi che in quel momento ne hanno pi bisogno. Un preciso istante di un determinato giorno della nostra vita uterina questo muscolo comincia a lavorare, fino al momento in cui moriamo. E perch ci accada non dobbiamo fare nulla.

    Per non parlare poi dello SVILUPPO EMBRIONALE del corpo umano.

    Il mistero della formazione e della creazione del nostro corpo nella sua complessit avviene nel buio, nell'oscurit del ventre materno. Certo, la nostra tecnologia ci permette di andare a spiare, di sapere se sar un maschietto o una femminuccia, se saranno uno o due, di controllare che la crescita sia nella norma e di prevedere se il nascituro sar sano. Ma un'illusione. In realt la nostra tecnologia non pu fare nulla. A parte in rarissimi casi prevenire le possibili complicazioni del parto, il pi delle volte pu solo allarmare la mamma e il pap. La sapienza della natura, grazie al ventre materno, silenziosamente, ora dopo ora, giorno e notte, indipendentemente dalla volont della donna, ma grazie alla sua disponibilit, agisce per nove mesi nell'oscurit. Generando la perfezione di un corpo umano.

    E quell'immenso processo di creazione ha bisogno di tempo. Non abbreviabile. La natura non pu fare in meno di nove mesi ci che da almeno 250.000 mila anni fa in nove mesi.

    La famosa psichiatra svizzera, Elisabeth Kubler-Ross, dava testimonianza al senso di stupore di fronte alla vita umana con queste semplici parole:

    un dono per me essere umana, e quando guardo i bambini appena nati penso che miracolo!. Qui a Washington ci sono tanti cervelloni: ma quanti di loro

  • potrebbero ricreare qualcosa di simile, anche con cento miliardi di dollari? Nessuno potrebbe ricrearlo. Nessuno.1

    Qualcuno potrebbe pensare che va bene, il corpo tutto molto bello, me ne stupisco, ma poi anche una Ferrari bellissima, perfettissima, potentissima, per se si rompe sono dolori e potrebbe non ripartire pi.

    Quando si riceve una diagnosi di rottura, di malattia, quando si prova un forte dolore fisico, la vita sembra perdere il proprio equilibrio. Si pu arrivare a temere la fine. Di fronte a questo accadimento fisico (che la nostra cultura chiama malattia) l'osservazione della natura ci pu aiutare a cambiare percezione e a riconoscere che ogni cosa esiste nell'atto di trasformarsi. il modo in cui si cresce e ci si evolve. Nulla statico. La cosa per va presa alla lettera, non qualche volta s e altre no. La natura sempre e solo in movimento. Troppo facile scomodare Eraclito e il suo panta rei (tutto scorre)? Preferiamo farcelo dire dalla fisica quantistica che qualsiasi cosa in fondo un vortice pazzo e incomprensibile di energia di particelle in movimento violento?

    La salute non esiste staticamente: uno stato dinamico. La salute non la puoi fissare con una foto, hai bisogno di filmarla per rendere l'idea. il risultato di un complesso equilibrio dinamico. La salute come andare in bici: se sto fermo cado. Alla luce di quanto detto, apparir forse pi incomprensibile e innaturale la nostra aspettativa che il corpo sia sempre funzionante nello stesso modo e che se cambia qualche cosa significa che ammalato. Tutta la medicina sembra dimenticare la dimensione intrinsecamente temporale del corpo. Si fissa un fotogramma di un istante e non lo si contestualizza. Non lo pensiamo pi come fotogramma, come parte di una sequenza. Perdiamo il contatto con la realt intima delle cose naturali e biologiche estrapolando l'istante dal flusso naturale del tempo. come se mettessimo l'istante in provetta. una operazione assurda che non ci ha certo avvicinato alla comprensione del senso dei prcessi biologici del nostro organismo. E infatti non ne diamo spiegazioni. Constatiamo una rottura nel corpo, la descriviamo con precisione millimetrica, ma attribuiamo al caso, ipotizziamo su base statistica possibili cause, concause e ci affrettiamo premurosi e impauriti a correre ai ripari.

    Il tempo della natura ci appartiene: la nostra salute e la nostra felicit dipendono dal poter convivere con l'alternanza di gioia e dolore, benessere e malessere. E come abbiamo visto la semplice conoscenza di un processo che ci permette di riappropriarci del tempo. Se ho paura, ho fretta e sono fragile. Se sono tranquillo, ho tempo e sono forte.

  • Sono qui a promuovere una medicina lenta, paziente, rispettosa dei tempi naturali del corpo, una medicina in cui il paziente rimane al centro con il proprio sentire, con la propria responsabilit, che non delega tutto al medico, ma che dal medico si fa accompagnare nel processo naturale di riequilibrio, di recupero della normalit.

    1 Elisabeth Kubler-Ross, La morte e la vita dopo la morte, ed. Mediterranee p. 128.

    Malattia solo una parola (con il contributo di Andrea Leone)

    Il fenomeno, SOLO il fenomeno, ma anche TUTTO il fenomeno.

    Teilhard de Chardin

    La malattia come tale, per Hamer, non esiste.

    E un'affermazione non solo forte ma scandalosa, radicalmente contraria al buon senso di tutte le culture e civilt di oggi e del passato. Tanto che la prima reazione di non farci neppure caso, di non coglierne la portata, avendo il sospetto di aver capito male! Io ho avuto bisogno di anni prima di tornare sull'argomento dopo che ne avevo sentito parlare la prima volta in una conferenza tenuta da un medico1 a Torino. Con sempre maggior difficolt riesco a usare la parola malattia. Negli ultimi anni non ci riesco proprio pi. Eppure molte delle persone che si rivolgono a me o che si iscrivono ai seminari si definiscono malate, e mi parlano della loro malattia. Dunque, se voglio comunicare con loro, e se voglio comunicare con te lettore, il presupposto metterci d'accordo. Non riesco pi a usarla perch nel momento stesso in cui la uso do per scontato il significato che generalmente le si attribuisce. Che cio qualcosa di male, di negativo sia in atto nel corpo o nella psiche. E quel significato arriva al mio inconscio e a quello della persona con cui sto comunicando. In maniera ipnotica. Cos come accade con ogni parola, sia che su questo qualcosa di male agiamo con rimedi allopatici, od omeopatici, fitoterapici, naturali o con un lavoro sulla causa emotiva, parlando di malattia diamo per scontato un presupposto comune a tutte le medicine o approcci terapeutici in uso nel mondo e nella storia umana: che nell'organismo possa generarsi qualcosa di male, qualcosa di negativo, un errore

  • della natura causato da organi mal funzionanti o da cellule impazzite. E di conseguenza la medicina diventa una lotta fra il bene e il male, fra ci che fa ammalare e ci che mantiene in salute. Sar perch abbiamo visto troppi film americani dove la realt viene semplificata e dove esistono sempre un buono e un cattivo. Il problema che, di fronte a certi nemici, in medicina non riusciamo mai a vincere le guerre neanche se usiamo sofisticate bombe intelligenti o potentissime bombe atomiche! E questo terribilmente frustrante e costoso, sia in termini di salute sia economici, per l'individuo e per la collettivit.

    2.1 Il nemico da combattere

    Tiziano Terzani negli ultimi anni della sua intensa vita, ormai insoddisfatto di quanto la medicina occidentale poteva offrirgli per il suo cancro, commentava che

    tutto il linguaggio che circonda la malattia un linguaggio di guerra. Il cancro un nemico da combattere, la terapia un'arma, ogni fase di un trattamento una battaglia. Il male sempre visto come qualcosa di estraneo che viene dentro di noi a far pasticci e che quindi va distrutto, eliminato, cacciato via.

    Da tempo, da parte dei praticanti delle medicine alternative si fa notare quanto la medicina ufficiale usi un linguaggio decisamente bellico. Si tratta di combattere contro la malattia, di fare la lotta contro il cancro. Tutto declinato secondo questo paradigma della paura. strutturale all'idea che il nostro corpo attaccabile da agenti esterni o da meccanismi autodegenerativi che finiscono per diventare nemici da sterminare quanto pi efficacemente possibile. Costi quel che costi. La malattia viene da l fuori e va combattuta.

    E questa idea non esclusiva della medicina moderna. una convinzione molto ben radicata nel nostro DNA culturale. Andando molto indietro nella storia, alle origini della nostra cultura medica troviamo chiare tracce di tale visione. Per esempio, in caso di prognosi riservata nell'antico Egitto gi si parlava di una malattia contro cui2 combattere. Gli egiziani, come riporta Erodoto (V sec. a.C) nelle Storie, erano attentissimi igienisti e per tenere lontani pediculosi, parassitosi, mosche e sporcizia si lavavano due volte al giorno con acqua fredda e due volte ogni notte3 e ritenevano che dai cibi di cui ci si nutre vengano agli uomini tutte le malattie4. Che la malattia sia un qualcosa da sconfiggere non mai stato messo in discussione in nessuna epoca. E non parlo solo della nostra medicina

  • ufficiale che ha pochi decenni di vita, ma anche di tutte le altre antiche venerabili tradizioni (la medicina cinese, quella indiana e quella spirituale brasiliana, quella antica dei sumeri, degli egiziani...).

    Nelle varie medicine si attribuiscono cause diverse alla malattia, certamente si usano terapie diverse se non opposte, ma si assume che la verit sia quella: che la malattia sia una ma-la-tti-a. Dire qualcosa out of the box, fuori da questa scatola era ed impensabile. Stiamo parlando di cose che in ogni tempo e latitudine sono state intese in un modo e mai in un altro. Che la malattia sia una malattia una credenza talmente radicata nel nostro patrimonio culturale che non crediamo affatto sia un'opinione ma riteniamo sia la verit. Infatti mai, prima del dott. Hamer, stata messa in discussione. Ma come potrebbe mai venire in mente una tal cosa?! Quando Galileo invitava l'establishment scientifico e politico a mettere l'occhio nel suo cannocchiale e semplicemente a guardare per accettare l'evidenza che il geocentrismo era una panzanata ha ottenuto una violenta e ottusa opposizione. Loro, gli scienziati, diffidavano di tutto, neppure se l'avessero visto con i propri occhi ci avrebbero voluto credere. E infatti non ci hanno creduto. Siamo fatti cos, in ogni epoca. Ci vuole un attimo a diventare superstiziosi. Io mi sono data la possibilit di posare l'occhio sul cannocchiale, con atteggiamento aperto e vigile a quanto le lenti mi avrebbero rivelato, e pronta a mettere tutto in questione. Molte volte non avere molto da perdere un grande vantaggio. In fondo, lo ammetto, non avevo da mettere in pericolo una lunga e brillante carriera di ricercatrice, perci non mi sarei trovata immediatamente a dover fare i conti con uno stuolo di esimi colleghi e la loro eventuale e prevedibile opposizione. Mi sentivo piccola e meravigliata di fronte a una verit immensa.

    Questo atteggiamento, che ritengo un presupposto indispensabile in generale nella vita ma a maggior ragione doveroso in ambito scientifico, mi ha permesso di vincere eventuali resistenze iniziali e di approfondire ogni volta di pi le 5 Leggi Biologiche e la loro applicazione. Oggi ho la possibilit di verificare direttamente su di me e con ognuno dei miei clienti che ogni sintomo, ogni segno del corpo e della psiche sensato. Potr sembrare una follia, ci potremo strappare le vesti, ma tale senso emerge talmente evidente e con tanta precisione che sono serenamente certa che prima o poi la nostra civilt si aprir a tale incredibile scoperta del dott. Hamer.

    Dire che nessun accadimento nel corpo privo di senso ha delle implicazioni pesanti per il nostro modo di pensare e agire: significa passare in un mondo dove la malattia come evento negativo non esiste. Esistono solo processi biologici sempre e solo benefici, cio preposti alla nostra sopravvivenza prima come

  • individui poi come specie. Ancora Terzani a chiusura del suo ultimo libro affermava con decisione questa sua intuizione: Vivo ora, qui, con la sensazione che l'Universo straordinario, che niente mai ci succede per caso e che la vita una continua scoperta5. Il dott. Hamer ha scoperto che quel che avviene nel nostro corpo e nella nostra psiche una risposta sensata a uno choc che improvvisamente abbiamo vissuto. Sensatamente il nostro corpo agisce per aiutarci a superare una situazione drammatica e inaspettata. E attiva alcune cellule, di un organo e di un tessuto particolare, con intelligenza e precisione. Da quel momento quelle cellule agiranno in un modo nuovo per aiutarci a superare una situazione specifica. Ogni cosiddetta malattia da riconsiderarsi come parte di un Programma, Biologico, Sensato della Natura, afferma il dott. Hamer.

    Alla luce di queste scoperte, come parlare di malattia?

    Ci vorrebbe proprio un'altra parola. In assenza della quale possiamo usare le parole sintomo e segno. Certo che, se avessimo a disposizione un'altra parola che includesse l'aspetto di sensatezza, questo sarebbe gi parte di un processo terapeutico.

    Puoi cominciare a sentire la sottile differenza tra ricevere una diagnosi di malattia e una diagnosi di attivazione di un programma sensato?! Ti faccio un esempio utilizzando le cosiddette malattie autoimmuni (in questo caso poi non ci si fa mancare niente dal punto di vista del messaggio che la diagnosi manda) quali la SCLEROSI MULTIPLA, la SLA, il PARKINSON, il MOTONEURONE in cui la valenza ipnotica insita nella parola stessa amplificata dai messaggi che continuamente riceviamo.

    Ti racconto questa storia, di cui immagina di essere protagonista.

    Sei in auto nella tua citt. Fermo a un semaforo e davanti a te c' un furgone. Il tuo sguardo cade su quanto impresso sul portellone posteriore. Vedi disegnata una sedia a rotelle, e accanto la scritta Fondazione malati di sclerosi multipla. Qual l'associazione che il cervello automaticamente fa e che si vuole suggerire? Forse che la sclerosi multipla porta sulla sedia a rotelle? Credo siamo d'accordo tutti che sia proprio cos. Intanto scatta il verde, e la persona in auto con te ti rivolge la parola e il tuo pensiero va altrove. Indipendentemente dalla tua volont il tuo cervello ha registrato, e archiviato. In un secondo. E non ci fai caso. Probabilmente decine di volte. In forme diverse. Poi un giorno rivedi un amico di vecchia data, un compagno delle elementari. Iniziate a ricordare quegli anni e ripensate a Enrico, quell'amico comune che tu non hai mai pi visto da allora e con cui avevate giocato tanti pomeriggi. Il volto del tuo amico cambia

  • espressione, ti racconta che loro sono rimasti in contatto ma che purtroppo Enrico malato di sclerosi multipla. Cosa succede nel tuo cervello? L'immagine della sedia a rotelle affiora automaticamente. come se lo vedessi gi sulla sedia a rotelle. Quello il suo destino. Un momento di tristezza e di dispiacere ti assale e poi la tua vita riprende.

    Se invece improvvisamente un giorno la vista ti si offuscasse, e poi registrassi debolezza muscolare di uno o pi arti e il medico di famiglia a un certo punto ti prescrivesse una visita specialistica e poi una risonanza magnetica del cervello e della colonna vertebrale per escludere la diagnosi di malattia autoimmune, cosa credi che accadrebbe in te? Inevitabilmente l'immagine della sedia a rotelle affiorerebbe, ma questa volta non sarebbe solo un momento di tristezza o di dispiacere ad assalirti, sarebbe la paura, il panico. Un pensiero costante che si riaggancerebbe a quella associazione malato di sclerosi multipla-sedia a rotelle che archiviata nella tua memoria e che segna un destino inevitabile.

    Ti lascio immaginare l'esperienza di entrare in un centro specializzato, attendere in una sala in cui chi seduto accanto a te non usa una sedia normale, sentire i discorsi di chi ormai da un po' di tempo frequenta quel centro e poco dopo sentirsi dire da un medico lei malato di sclerosi multipla, una malattia autoimmune che la porter sulla sedia a rotelle.

    Per non parlare della diagnosi della malattia del motoneurone, la cui prognosi parla di qualche anno di vita. Le malatte del Motoneurone sono patologie caratterizzate da una degenerazione precoce dei neuroni di moto o motoneuroni. Quando i motoneuroni sono danneggiati, lo svolgimento di questa operazione interrotto: i movimenti diventano progressivamente difficoltosi e la massa muscolare si riduce.

    possibile che in quel momento la tua vita cambi, non riprenda come prima, e che un nuovo destino si disegni nella tua mente e giorno dopo giorno nel tuo corpo?

    ci che accadde a un uomo di 45 anni, padre di famiglia, che si rivolse a me perch aveva ricevuto una diagnosi di malattia del motoneurone e gli avevano prognosticato alcuni mesi di vita.

    Vi racconter la sua storia.

    Piero si era rivolto a un medico perch un giorno si era accorto che una mano presentava come un buco, come se il muscolo fra l'indice e il pollice si fosse

  • ridotto notevolmente. Quello era l'unico segno che il corpo manifestava e di cui si era accorto osservando un giorno la sua mano. Non aveva alcun dolore e non era impedito in alcun movimento. Usava perfettamente la sua mano. Alla ricerca di una definizione della causa di quella atrofia muscolare, la medicina gli ha proposto di sottoporsi a una serie di esami. Da quel momento Piero istintivamente ha cominciato a monitorare la capacit di movimento dei suoi arti con le implicazioni che vedremo nel paragrafo intitolato Mal di schiena e che spiegano l'evoluzione della sua malattia. Arriva il giorno della sua diagnosi e della sua condanna a morte, nel senso che il medico, nel comunicargli che era affetto dalla malattia del motoneurone, gli ha ben specificato che presto si sarebbe trovato paralizzato e che in sei mesi sarebbe morto. Insieme al panico, Piero prov una grande rabbia che lo port a dichiarare la sua guerra contro quel medico: giur a se stesso che avrebbe sfatato quella prognosi e rifiut di sottoporsi alle cure mediche che gli venivano proposte. Quando Piero si rivolse a me, i sei mesi erano di gran lunga trascorsi, la prognosi era stata sfatata e la diagnosi era stata trasformata in malattia del motoneurone atipica in quanto, nonostante l'assenza di terapia, dopo un anno Piero era ancora vivo e lavorava! Malattia Atipica... geniale soluzione linguistica della nostra medicina ufficiale per mascherare il fatto che se prima non ci si capiva molto a quel punto ancor meno e quindi atipica! Tuttavia il corpo manifestava ancora diversi sintomi: forti dolori e crampi alle gambe, parziale perdita dell'uso della mano. Cosa sarebbe successo se Piero, osservando quel giorno la sua mano, avesse potuto avere la percezione che il suo corpo cos perfetto aveva messo o stava mettendo in atto un programma ricco di senso e profondamente saggio? Possiamo supporre che, se la diagnosi fosse stata: Quel che succede nella sua mano parte di un programma biologico e sensato, alla cui base c' un conflitto emotivo..., Piero non sarebbe stato assalito dalla paura, il suo cervello non avrebbe cominciato a monitorare ogni suo movimento, alimentando un circolo vizioso rispetto ai suoi sintomi (approfondir questo concetto in seguito) e avrebbe potuto trovare la tranquillit e lo spazio per fare qualcosa di diverso nella sua vita per stare meglio. Allora s, se ci fosse un'altra parola, al posto di malattia, che includesse l'aspetto di sensatezza, questo sarebbe gi parte di un processo terapeutico!

    2.2 La forza della parola

  • Da quando nella vita abbiamo cominciato a inviare e-mail, abbiamo imparato che le parole pesano: un kilobyte, a volte si tratta di megabyte, un giga quando proprio vai gi pesante! Ma non l'unico modo in cui le parole pesano. La parola cancro, per esempio, pesa un sacco e, nonostante la si senta spesso come le brutte notizie sui giornali, non ci abituiamo mai a quella cosa l. Quella notizia non sembra mai cos lontana come una guerra nel Kazakistan. Ogni volta come la notizia di una guerriglia che si infila sempre pi vicino nella vita del tuo paese. come la malavita organizzata. l, ti tiene il fiato sul collo ma, finch non morde proprio te, cerchi di far finta che non esista.

    E la parola tumore? A cosa ti rimanda? Tu-more, Tu-muo-ri il messaggio che il nostro cervello riceve. Con tutta la paura che ne deriva. Tumore in realt viene dal latino tumor che significa gonfiore, rigonfiamento. Che differenza farebbe se invece di tumore all'intestino ti venisse detto semplicemente che nel tuo intestino si messo in atto un software, collaudato da qualche centinaia di migliaia di anni (altro che le versioni beta con cui esce microsoft sul mercato), che attraverso una crescita sensata di tessuto cellulare endodermico ti aiuter ad assorbire meglio il cibo (fisico e metaforico) che digerisci e che stai facendo fatica ad assorbire /espellere?

    Il dott. Masaru Emoto, scienziato giapponese, che dal 1994 si dedicato a decifrare il mistero dell'acqua, afferma: L'acqua conserva non solo informazioni ma anche sentimenti e coscienza, reagendo a ogni messaggio. Le parole sono vibrazioni che la forma dell'acqua pu rendere visibili. Ha cominciato misurando l'hado dell'acqua, ci che nella sua cultura si chiama Chi e nella nostra energia sottile. Ha ideato poi un metodo per renderla visibile all'occhio umano: congela campioni di acqua, osserva i cristalli che si formano al microscopio e li fotografa.

    Nei suoi libri si trovano le fotografie di cristalli di acqua raccolta da sorgenti di montagna, da fiumi e laghi di luoghi inquinati, in diversi parti del mondo. L'acqua esposta al suono di musica classica e heavy metal, a parole positive e negative, a pensieri positivi e negativi, a sentimenti positivi e negativi.

    Quando l'acqua esposta alle parole amore e grazie, i cristalli assumono una forma bella, bellissima. Quando esposta a parole dure e distruttive, la forma del cristallo disordinata, in alcuni casi orribile.

    Non solo. L'acqua reagisce in maniera differente secondo l'intenzione e i pensieri con cui la si avvicina. Non basta. Le parole scritte in varie lingue formano cristalli simili: l'acqua crea forme simili per parole con significato simile.

  • Il significato, l'informazione contenuta nella parola, crea una forma specifica nell'acqua, nella materia, nel corpo che composto per il 70% di acqua.

    Gli esperimenti del dott. Emoto dimostrano come la parola, con il significato di cui carica, e i pensieri, i sentimenti, le emozioni, le intenzioni che ne accompagnano il pronunciarla, lo scriverla, il pensarla, influiscono sulla materia, si traducono in una forma. Dunque la parola malattia, come tutte le parole, non neutra ma crea una forma, un'ipnosi. Comunica direttamente all'inconscio un messaggio preciso. Ed con questa ipnosi che inevitabilmente facciamo i conti. Non possiamo ignorarla. Far finta che non ci sia o che sia un dettaglio che automaticamente possiamo oltrepassare nel momento in cui prendiamo coscienza che la malattia pu essere un'altra cosa. Nel momento in cui si riceve una diagnosi o si entra in un ospedale anche solo per fare degli esami i nostri sensi ci rimandano a questa ipnosi.

    Le 5 Leggi Biologiche invece sono de-ipnotiche: non mettono nomi, non interpretano. Descrivono cosa sta succedendo nel corpo: il processo biologico, il fenomeno che in atto, le varie fasi di cui composto e il senso biologico di ogni fase. Il fenomeno solo il fenomeno, ma anche tutto il fenomeno. Con queste parole Teilhard de Chardin iniziava la sua pi grande opera, Il fenomeno umano, per definire l'ambito della sua ricerca: solo il fenomeno ma anche tutto il fenomeno. Fuori le teorie, solo i fatti, non solo certi fatti, ma tutti i fatti. I fatti psichici sono altrettanto degni di realt quanto quelli fisiologici e, in pi, a essi sono connessi intimamente, biologicamente, facendo parte di uno stesso organismo. Altro che riduzionismo! Altro che il primato della materia sullo spirito. La nostra psiche ben altro che un epifenomeno, un semplice vapore della nostra materia (grigia).

    1 Dott. Gianni Giannetta, vicepresidente dell'associazione ALBA (vedi appendice).

    2 Giorgio Cosmacini, L'arte lunga, Laterza, p. 29.

    3 Erodoto, Storie, II, 37, Rizzoli, Milano 2009. 47trc,II, 77.

    4 Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, Longanesi, Milano 2008, p. 576.

    La percezione

    Non tanto importante ci che abbiamo vissuto, ma come l'abbiamo vissuto.

  • Claudia Rainville

    3.1 Le lenti con cui guardiamo il mondo

    Hai presente gli occhiali con lenti colorate ed enormi di Elton John? Ecco, quegli occhiali fosforescenti in realt ce li portiamo sul naso tutti quanti anche se non siamo musicisti dotati come lui. E la realt di tutte le cose che guardiamo si colora ai nostri occhi del personale colore delle nostre lenti. Se le lenti con cui guardiamo il mondo definiscono la nostra realt, allora la realt in s non esiste?

    Ci che chiamiamo realt ci che percepiamo, il racconto che ci facciamo di quello che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo. Ed questa percezione a condizionarci, a farci gioire e soffrire.

    La sola realt che esiste per noi la nostra percezione.

    Da che nasciamo i nostri sensi percepiscono il mondo, e lo interpretano. Da quella interpretazione dipende il nostro modo di sentire. La nostra percezione, la nostra realt, legata a ogni esperienza passata, della quale ci che ci condiziona come l'abbiamo vissuta. Le lenti dei nostri ricordi, delle nostre interpretazioni, delle nostre credenze determinano la nostra felicit o infelicit. E ogni giorno (e, chiss, forse ogni notte) indossiamo quelle lenti con le quali interpretiamo, deformiamo, generalizziamo.

    Ci che attraverso quelle lenti giunge a noi diviene la nostra realt, che viviamo come certa. Con quelle lenti ci identifichiamo. Sono il nostro terreno percettivo ed emotivo.

    All'et di due anni e mezzo Tadeo ricevette dal nonno per Natale la sua prima bicicletta. Azzurra, con le rotelle, della sua altezza. Il piccolo Tadeo era felice, ci sal sopra e si godette il suo regalo per giorni e settimane e mesi. Dopo qualche tempo, tolse le rotelle e continu per quasi due anni a gioire della sua bici. Ovunque si andasse la portavamo con noi. Poi un giorno nella casa di campagna trov la bicicletta di un cuginetto di quattro anni pi grande e volle provarla. Dopo qualche difficolt riusc a pedalare agilmente su quella bicicletta rossa pi alta della sua. In quell'istante la mente fece esattamente ci che sa fare, cio paragonare. E da quel giorno non guard pi la bicicletta azzurra che il nonno gli aveva regalato, non ne volle pi sapere. Non ci sal mai pi. Non mi piace la mia

  • bici, ne voglio una pi grande e pur di non salire su quella bici che dal paragone era divenuta da piccoli rimase alcuni mesi senza bici e decise di attendere il Natale successivo nella speranza di ricevere una bicicletta da grandi.

    La bici non era cambiata, ci che era cambiata era la sua percezione. Il confronto aveva tolto l'incanto e la magia alla sua prima bici, e l'aveva resa improvvisamente brutta ai suoi occhi. L'eccitazione di Tadeo si era trasformata in rifiuto. Cos facciamo tutti noi: la nostra mente paragona, modificando la nostra percezione della realt da cui dipende il nostro sentire.

    Le conseguenze per Tadeo sono state di rimanere senza bicicletta per dei mesi. Nulla di grave, in questo caso. Di vitale importanza, invece, se l'oggetto del nostro paragonare riguarda coloro da cui dipende la nostra sopravvivenza: mamma e pap. Quando veniamo al mondo, non mettiamo in discussione la nostra mamma e il nostro pap. Semplicemente apriamo le mani per ricevere ci che loro possono darci. E da questo dipende la nostra sopravvivenza. E, grazie a questo, cresciamo. Al di l di quello che fanno o dicono, l'amore per loro immenso. Gli occhi con cui un neonato guarda la sua mamma sono di puro amore. Arriva per il giorno in cui ci accorgiamo che intorno a noi ci sono delle altre mamme e degli altri pap. E la nostra mente non pu fare che quello che Tadeo ha fatto con la sua bicicletta: confrontare. Questa volta con implicazioni importanti.

    Piuttosto che avere una mamma che non mi piace, potrei scegliere di rimanere senza mamma per una vita. Nel senso che potrei essere cos arrabbiata con lei, da arrivare a rifiutarla. Puoi immaginare cosa significherebbe questo nella vita di una persona? Smettere di aprire le mani per ricevere ci che quella madre pu darle. Passare una vita ad accusarla perch non come lei avrebbe voluto. Perdere l'occasione di amarla e di ricevere l'amore che quella mamma poteva offrirle.

    Come successe a Monica, una donna che partecip a un seminario di Liberazione della Memoria Emozionale. Aveva cos tanta rabbia con sua madre che stava passando la sua vita a tentare di fare l'opposto di quello che la madre aveva fatto con lei, e senza rendersene conto stava cercando di prendere quell'amore dal marito e dai figli. Il giorno che scopr il tradimento del marito, il mondo le croll addosso. Fu in quel momento che si arrese, attraverso un lavoro fatto insieme, a riaprire le mani nei confronti della sua mamma, a ricevere l'amore che quella donna poteva darle. Un'altra partecipante di un seminario era cos arrabbiata da piccolina con sua madre che diceva a tutti che la sua mamma era la mamma di una sua amichetta, non pi la sua!

  • Ora puoi sentire quanto la nostra percezione pu determinare la nostra esistenza, senza che ce ne rendiamo conto!

    3.2 La percezione modifica il nostro modo di sentire

    Nella nostra vita uterina e nella nostra infanzia (chiss forse gi nei primissimi mesi di vita) viviamo le nostre esperienze emotive con i nostri familiari. Ne memorizziamo come in una fotografia istantanea i pi piccoli particolari di cui non siamo consapevoli, a maggior ragione se prendiamo in considerazione che le viviamo nella vita uterina e nei primi sei mesi di vita! Per non parlare di quello che ci portiamo dietro da una vita precedente, posto che ci sia. In ogni caso quei vissuti emotivi rimangono impressi dentro di noi in quel che chiamer il nostro pianoforte a coda.

    Immagina di venir dotato, quando vieni al mondo, di un pianoforte a coda che per presenta solo la tastiera e quando lo apri all'interno vuoto. Non vi sono n le corde n i martelletti. Non pu emettere alcun suono.

    un pianoforte che verr personalizzato e che suoner solo la tua melodia. Dipender da quali tasti attiverai costruendone la struttura non in base a quello che vivrai ma a come lo vivrai. Il sentito di fronte agli eventi della nostra vita forma le corde e i martelletti del nostro pianoforte che da quel momento in poi saranno attivati da alcuni tasti quando qualcuno o qualcosa li premer.

    In base al peso che qualcuno o qualcosa eserciter su quei tasti, l'intensit del suono sar pi o meno forte.

    Il fatto che poi quel pianoforte sempre chiuso e ci dimentichiamo di quello che vi dentro. sufficiente che qualcuno sfiori i nostri tasti attivi perch il nostro pianoforte suoni. Non parliamo di cosa accade se qualcuno o qualcosa li schiaccia con forza e a lungo! Tipo nostra suocera. Voglio dire: se da piccoli pap e mamma litigavano e urlavano spesso e noi avevamo paura di quello che poteva accadere a loro e dunque a noi, sar sufficiente una discussione accesa con il nostro partner perch quel tasto venga premuto e il nostro pianoforte cominci a suonare una nota in particolare! Se invece il nostro partner ci lascia, allora il peso su quel tasto sar cos forte che inizier un concerto assordante! Le situazioni e le relazioni della nostra vita potranno costituire uno choc pi o meno pesante in base al nostro pianoforte. Gli eventi della nostra vita presente entrano in

  • risonanza con il nostro sentito passato, e per questo risultano amplificati. I nostri sintomi ce lo manifestano come vedremo in alcuni casi specifici nei capitoli che seguiranno. Se poi sono due o pi tasti dello stesso accordo1 che vengono premuti nello stesso momento (come spesso avviene nella nostra vita di tutti i giorni) il nostro comportamento a manifestarcelo. Vedremo come. Comprenderemo anche qual il senso dei nostri sintomi e dell'alterazione del nostro comportamento.

    1 Quando parlo di accordo alludo all'area cerebrale attivata: tronco, cervelletto, midollo, corteccia. Ne parleremo approfonditamente nel capitolo Le costellazioni schizofreniche.

  • Parte seconda

    LA MAPPA PER LEGGERE IL CORPO

    Il sogno di Hamer

    La scoperta delle 5 Leggi Biologiche (con il contributo di Andrea Leone)

    Prima ti ignoreranno. Poi rideranno di te. Poi ti combatteranno. Poi alla fine avrai vinto tu.

    Gandhi

    Forse ricorderai che nell'estate del 1978 un giovane italiano di famiglia nobile spar dei colpi in una baia dell'Isola di Cavallo e, accidentalmente, colp un ragazzo che dormiva in una barca vicina, ferendolo mortalmente.

    Ecco quello che successe: quell'estate del '78 un ragazzo tedesco di 19 anni decise di passare le vacanze in Sardegna. Erano un gruppo di amici e un giorno, il 18 agosto, fecero un breve viaggio a bordo di tre diverse imbarcazioni fino all'Isola di Cavallo in Corsica. Prevedevano di fare ritorno in Sardegna gi la sera stessa ma, poich era prevista tempesta, si ancorarono nella baia delle Palme con l'idea di rientrare il mattino seguente. Per puro caso avevano attraccato solo a pochi metri di distanza dallo yacht di quel nobile, che durante la notte spar dalla sua barca due colpi, uno dei quali, erroneamente trapass la finestra della barca in

    cui dormiva il ragazzo tedesco e lo colp. Recidendogli la vena destra del bacino e provocandogli un'emorragia all'addome.

    Quel ragazzo si chiamava Dirk ed era figlio di Ryke Geerd Hamer, dottore in medicina interna e teologia, primario del reparto di ginecologia della clinica oncologica universitaria di Monaco, in Germania.

    Fino al 1978 il dott. Hamer non si era occupato della correlazione fra psiche e malattia: aveva lavorato 15 anni in cliniche universitarie e insegnato per 5 anni

  • all'universit. Era un medico come tanti altri. Oltre a essere un inventore. A lui si devono l'invenzione dello scalpello a taglio atraumatico e della sega speciale per ossa utilizzati in chirurgia plastica, del lettino da massaggio che si adatta automaticamente alla forma del corpo, come pure di un apparecchio per la transcutanea del siero.

    Dal 1976 il dott. Hamer, con la moglie e i suoi quattro figli, si ritir in Italia, per curare gratuitamente i malati nei quartieri pi poveri, dal momento che i brevetti depositati delle sue invenzioni gli permettevano un reddito sufficiente.

    Quel giorno, il 18 agosto del 1978, la vita di Dirk, quella di suo padre (e la storia della medicina da l a poco) cambiarono improvvisamente e radicalmente.

    Da quel momento Dirk, ricoverato nella clinica chirurgica di Heildelberg, lott tra la vita e la morte per quasi quattro mesi, con accanto il padre che lo vegliava giorno e notte. Sub un'amputazione della gamba e 19 interventi chirurgici.

    Circa sei mesi dopo l'incidente, mor fra le braccia di suo padre, che si sentiva amaramente responsabile per non averlo sottratto, quando si era ancora in tempo, ai medici e infermieri che sentiva in qualche modo ostili. Cos lo stesso Hamer dichiara: Fu il giorno pi nero di tutta la mia vita. La peggiore disperazione che un uomo possa provare quando gli muore un figlio1. Due mesi dopo la tragica morte del figlio, il dott. Hamer si rese conto di un gonfiore al testicolo. Gli venne diagnosticato un cancro e venne operato. Nel marzo del '79 giaceva a letto gravemente ammalato, aveva subito due interventi e gli avevano prospettato una probabilit di sopravvivenza del 20% che, in seguito alla diagnosi di metastasi in tutto l'addome, precipit all'1%.

    Hamer era estraneo a qualsiasi approccio non convenzionale al cancro, ma gli parve ragionevole almeno supporre una possibile correlazione tra il suo cancro al testicolo e la perdita di suo figlio:

    A quel tempo non conoscevo ancora queste correlazioni ma supponevo che il gonfiore al testicolo, iniziato due mesi dopo il decesso di mio figlio Dirk, avesse qualcosa a che fare con la sua morte... Quindi mi riproposi, non appena ne avessi avuto l'occasione, di verificare se tutti i pazienti malati di cancro avessero subito in precedenza uno choc feroce come nel mio caso.2

    Il dott. Hamer rientr in quell'1% di probabilit di sopravvivenza e non mor, si riprese e mise mano a una ricerca coraggiosa che lo porter a scoprire una dopo l'altra quelle che chiamer le 5 Leggi Biologiche.

  • Nel 1981, in veste di medico primario internista in ginecologia di una clinica oncologica bavarese, ebbe l'occasione di verificare a fondo l'ipotesi che aveva formulato: che il cancro, non solo il suo, non fosse causato da una cellula impazzita, ma piuttosto da un grave choc che la persona aveva subito.

    Cominci intervistando le sue pazienti presso la clinica oncologica bavarese e pot verificare che tutte, prima di ammalarsi, avevano subito un grave choc. Questa conferma accrebbe la sua nuova consapevolezza che ogni malattia cancerosa inizia con un grave choc da esperienza conflittuale psichica.

    Da quel momento la sua ricerca, nonostante gli ostacoli e le opposizioni che incontr, non si arrest.

    Non fu affatto facile anche solo formulare tale ipotesi e ancora meno seguire la traccia che sembravano indicare i risultati di quella prima immediata verifica su 170 pazienti malate di cancro. Quei forti indizi minacciavano di fare saltare tutto il sistema di assunzioni che si erano fatte circa il cancro e su cui poi si erano costruiti interi mondi di teorie, dentro e fuori la medicina ufficiale. La scienza normale si basa su un insieme di princpi di fondo che non vengono messi in discussione, e sostanzialmente si prefigge di riconfermarli attraverso la loro applicazione.

    Hamer riconosce che il coraggio di procedere in quella direzione gli fu dato grazie a una circostanza insolita: Non va taciuto che per capire il complesso sistema che causa l'insorgenza del cancro, come di qualsiasi malattia, stato necessario ricevere un aiuto dall'esterno.

    Hamer mostra il suo coraggio nell'ammettere candidamente di aver avuto ripetuti sogni in cui si incontrava con suo figlio Dirk e che proprio l'incoraggiamento del figlio di essere sulla strada giusta gli ha permesso di procedere laddove magari altri erano arrivati senza poi avere la forza di continuare l'indagine.

    E non era certo la prima volta nella storia della scienza che grandi scoperte venivano guidate e supportate dall'esterno. Possiamo pensare a Cartesio, scienziato e matematico, il quale racconta nei suoi diari che l'idea del suo Metodo non l'ha avuta da sveglio, mentre stava pensando o studiando, ma gli comparsa in un sogno, del quale riporta anche la data. Era il 10 novembre del 1619. Cartesio aveva 23 anni e si trovava in Germania, quando ebbe, in sogno, una specie di rivelazione di una scienza completamente nuova, e da quel momento in avanti, cominci a elaborare le sue teorie.

  • Continua Hamer nel suo racconto:

    del tutto possibile che qualcun altro prima di me sia arrivato con il proprio pensiero a questo punto ma non abbia osato compiere i passi successivi. Chiss se io stesso avrei avuto il coraggio di continuare se Dirk, in sogno, non mi avesse dato la sicurezza che ci che andavo scoprendo era corretto. Perci non ho timore di riportare fedelmente quel che accaduto. Tale verit non pu sminuire la cosiddetta scientificit della scoperta.

    Ecco dunque come Hamer fece i primi passi che gli permisero di scoprire e poi verificare su pi di 10.000 casi (stando alle sue dichiarazioni) le sue ipotesi ed elaborare le 5 Leggi Biologiche, vere e proprie leggi scientifiche che portano a un capovolgimento diagnostico, a una nuova impostazione in medicina, alla pi grande scoperta in ambito medico del ventesimo secolo. Lo stesso Hamer stato colto dallo sconcerto di fronte a tale apparentemente pomposa e grottesca possibilit di capovolgere tutto. Lui stesso continua dicendo:

    Quando nel settembre 1981 credetti per la prima volta di aver individuato un sistema riguardo la genesi del cancro, mi sentii letteralmente cedere le ginocchia. Questa scoperta mi sembrava enorme, pi grande di quanto io stesso osassi immaginare. Quella notte feci un sogno: mio figlio Dirk, col quale sognavo spesso di dialogare, mi apparve in sogno e mi disse -Quello che hai trovato, Geerd, giusto, pienamente corretto, sono in grado di dirtelo perch ora io ne so pi di te. Ci scatener una rivoluzione nella medicina. Puoi pubblicarlo sotto la mia responsabilit. Per devi continuare a fare ricerche perch non hai ancora scoperto tutto, ti mancano ancora due cose importanti - Mi svegliai ricordando perfettamente ogni parola della nostra conversazione. Fino a quel momento avevo gi analizzato i casi di 170 pazienti. Mi misi freneticamente a indagare nuovi casi. Sapevo bene che mi restava poco tempo e poi mi avrebbero proibito di lavorare in clinica perch i miei risultati contraddicevano la medicina ufficiale.3

    Furiosamente Hamer si costrinse a studiare e ricercare la prova che fosse tutto da gettare via, da dimenticare! Invece si trov a scoprire ulteriori elementi in poco tempo. Mentre studiava nuovi casi e li riordinava in una tabella insieme a quelli dei vecchi pazienti, fece una constatazione straordinaria: non solo un processo psichico, quale un grave choc, determinava un processo fisico come il cancro, ma ci che stava osservando e verificando era che la psiche determinava il punto in cui si sarebbe formato il cancro!

    Aveva infatti notato che il cancro al collo dell'utero aveva sempre una particolare motivazione, cos quello alla mammella, o alle ovaie.

  • Per esempio, verific che in tutte le donne con il cancro alla mammella il contenuto dello choc riguardava la relazione madre-figlio (in seguito potr essere ancora pi preciso rilevando che tale corrispondenza si verifica in tutte le donne destrimani con cancro alla mammella sinistra, o in tutte le donne mancine con cancro alla mammella destra). Roba da matti?

    Questa relazione specifica e precisissima tra psiche e organo era tanto sconvolgente quanto la prima scoperta, e per una seconda volta Hamer rimane atterrito: Di nuovo mi sentii cedere le ginocchia. L'intera faccenda mi sembrava troppo grande per me4. Studi i casi successivi e rivisit quelli precedenti alla luce dell'ultima scoperta, constatando in ogni singolo caso una precisa corrispondenza. Continu febbrilmente a cercare, in una gara contro il tempo. Sapeva bene che si avvicinava sempre di pi il momento in cui gli avrebbero vietato di occuparsi dei pazienti in quanto i risultati delle sue ricerche continuavano a contraddire la medicina ufficiale.

    Le basi c'erano e il dott. Hamer era pronto a continuare la sua ricerca e a renderla pubblica. Present una relazione delle sue scoperte ai colleghi della clinica e, nonostante nessuno avesse sollevato fondate obiezioni, fu immediatamente licenziato. Da quel momento cominciarono puntualmente le opposizioni. Una vera e propria caccia alle streghe che comport condanne, divieto dell'esercizio della professione medica, carcere ed esilio che hanno finito forse per rendere ossessivo l'uomo ma non meno lucido lo scienziato.

    Ogni rivoluzione scientifica stata contraddistinta anche da un nuovo linguaggio, non direttamente confrontabile con i precedenti: un cosiddetto mutamento di paradigma. Le 5 Leggi Biologiche, per quanto siano emerse dall'interno della nostra medicina occidentale, impongono un vero salto in avanti senza compromessi: si entra a pie pari in un nuovo paradigma, con un nuovo linguaggio da imparare, nuove connessioni. Una nuova mappa da esplorare e a cui fare riferimento.

    Ora, conoscendo anche solo un po' la Storia della Scienza e di come le nuove scoperte di volta in volta in tutte le epoche (inclusa la nostra era moderna) si siano fatte faticosamente strada nella comunit scientifica, non dobbiamo stupirci della, a volte arrogante, a volte comprensibile, resistenza dell'establishment di turno a mettersi in ascolto e a mettere in crisi quel paradigma su cui con sacrifici e onori si siede. Lo sappiamo che i nuovi paradigmi scientifici per imporsi seguono sempre la stessa dinamica. Ce lo ha detto da tempo Thomas Kuhn5 nel suo celebre saggio La struttura delle rivoluzioni scientifiche nel quale analizza la

  • circolarit a spirale delle diverse fasi in cui si passa da una situazione normale a un momento in cui compaiono delle anomalie fino a innescare una vera e propria crisi del paradigma che culmina poi in una rivoluzione scientifica fino al ristabilimento di una situazione di rinnovata normalit.

    Certo, sarebbe bello, come auspicava Karl Popper, che ogni scienziato fosse in rivoluzione permanente, sempre intento a mettere in crisi, a tentare di falsificare le concezioni accettate. Ma cos non . un fatto sempre straordinario quando la comunit scientifica accetta qualcosa di totalmente nuovo. E non mai subito! Richiede tempo. Con Galileo ci abbiamo messo un tantino troppo, ma in genere il tempo poi porta consiglio. Sul breve termine le evidenze scientifiche su cose importanti non sono mai bastate per far accettare una nuova teoria. Elementi estranei alla ricerca scientifica inevitabilmente coesistono: resistenza psicologica a riconoscere valore a qualcun altro, interessi economici di vario tipo, paure, arroganza e una giusta cautela e persino elementi estetici. Per quanto risulti buffo e poco scientifico retrospettivamente l'atteggiamento dell'establishment di fronte ai vari Galilei, un dato di fatto che ci fa inorridire ma che fa parte dell'animo umano e della sua storia.

    In numerose occasioni, tra cui l'11 settembre del 1998 presso l'istituto oncologico S. 2Elisabetta a Bratislava (Slovacchia) e presso il dipartimento oncologico dell'ospedale di Trnava (Bratislava, Slovacchia), stata realizzata un'attenta verifica delle 5 Leggi Biologiche, in presenza di medici e oncologi che ne accert la validit scientifica. Non c' affatto da stupirsi che non si sia voluto o potuto dare ancora molto spazio a tali scoperte dopo tanti anni. E molto meno in questo momento.

    1 Ryke Geerd Hamer, Il cancro e tutte le cosiddette malattie, Amici di Dirk, Ediciones de la Nueva Medicina, Alhaurin El Grande, p. 20.

    2 Ivi, p. 21.

    3Ivi, p. 24.

    4 Ivi, p. 25.

    5 'L'opera di Kuhn rappresenta una pietra miliare nel dibattito epistemiologico moderno. All'enorme influenza di quest'opera si deve, tra l'altro, l'introduzione nel gergo filosofico-scientifico del termine paradigma.

  • Le 5 Leggi Biologiche scoperte dal dott. Hamer

    Leggi non per contraddire e confutare, n per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare.

    Sir Francis Bacon

    Per quanto la ricerca del dott. Hamer sia iniziata a partire dallo studio del cancro, successivamente fu ampliata a tutte le cosiddette malattie: dal raffreddore al cancro. Alla luce di queste scoperte, la precisa correlazione psiche-organo-cervello alla base di ogni sintomo che il nostro corpo manifesti.

    Vari sono i livelli di approfondimento con cui si potrebbe presentare la materia. Il nostro sar un primo viaggio di scoperta in una terra nuova, in cui andremo a visitare dall'alto le varie regioni, ne vedremo le montagne, i fiumi, i laghi. E torneremo con un'idea di cos' questa Nuova Terra. Solo in viaggi successivi, atterrando e trascorrendo un tempo nelle varie zone potremo dire di conoscerla. La Nuova Terra. Lascio a te compiere i viaggi successivi attraverso la lettura dei testi che troverai in bibliografia o la partecipazione a corsi di studio e di approfondimento.

    Compiremo il nostro viaggio attraverso la storia di un sintomo che il corpo del mio primo figlio Tadeo ha manifestato quando aveva quattro anni.

    5.1 Tadeo e la dermatite

    Tadeo ha quattro anni e mezzo ed in attesa di diventare fratello maggiore tra qualche mese. nato in casa, a maggio del 2007. Allattato al seno e cresciuto nella fascia a contatto continuo1 con la mamma. Specialissimo agli occhi di mamma e pap, Tadeo un bimbo che come tutti ha trovato e giornalmente trova le sue strategie per crescere e ricevere amore. Che lo rendono unico nel suo sentire e nel suo agire.

  • A settembre del 2011 inizia il secondo anno della scuola materna, in un asilo di Torino che gli piace molto. Gi dall'inizio dell'anno scolastico ci viene detto che nel mese di novembre prevista una gita di tre giorni per i bimbi di 4 e 5 anni in un agriturismo immerso in un bosco. Ovviamente non obbligatorio parteciparvi. Anzi per ogni bimbo una scelta e anche una conquista.

    Ebbene, Tadeo sceglie di parteciparvi e una mattina con il suo zaino sale sul pulmino e parte per la sua prima vera avventura senza mamma e pap. N nonni o zie!

    Dopo tre giorni di nuovo a casa.

    Cosa sia stata realmente per lui quell'esperienza non possiamo saperlo fino in fondo. Tuttavia, il suo corpo ci ha dato un'indicazione importante: la mattina dopo il suo ritorno noto che la sua pelle fortemente arrossata in tre punti: nella curva tra il collo e le spalle e nella parte interna delle cosce.

    SINTOMO: la pelle fortemente arrossata, nella curva tra il collo e le spalle e nella parte interna delle cosce.

    Scopriremo insieme il senso di questo sintomo grazie alle 5 Leggi Biologiche. Risponderemo alle seguenti domande, esaminando una Legge per volta.

    1) Qual la causa dell'arrossamento della pelle?

    2) Perch interessata la pelle e perch in quei punti precisi?

    3) Perch la pelle si arrossata proprio la mattina dopo il suo ritorno a casa?

    4) Perch il rossore durato 36 ore?

    5) Qual il senso biologico, l'utilit di tale sintomo?

    5.2 La prima Legge Biologica

    La prima legge ci permette di rispondere alle prime due domande rispetto al sintomo presentato da Tadeo al ritorno dalla gita:

  • 1) Qual la causa dell'arrossamento della pelle?

    2) Perch interessata la pelle e perch in quei punti precisi?

    Infatti la Prima Legge Biologica ci dice due cose in particolare:

    1) Ogni cosiddetta malattia parte di un Programma Speciale, Biologico e Sensato, chiamato SBS che generato da uno choc biologico estremamente acuto, inaspettato, drammatico, vissuto nella disperazione e nell'isolamento, chiamato DHS che attiva in maniera sincrona, la Psiche2, il Cervello e l'Organo.

    2) Il contenuto del conflitto determina la localizzazione del Programma nel Cervello e nell'organo.

    Se prendiamo il primo punto e lo adattiamo al sintomo di Tadeo, esso suona cos:

    1) Il rossore della pelle di Tadeo parte di un Programma Speciale, Biologico e Sensato ed generato da un evento scioccante. Non un qualcosa che non va nel suo corpo. Tutt'altro. Quel rossore parte di una risposta sensata e biologica (nel senso strettamente letterale del termine: bio-logico, logico per la vita) del corpo a uno choc che Tadeo ha vissuto come drammatico, per alcuni aspetti inaspettato, e che per un tempo - in questo caso possiamo dire intorno alle 36 ore, basandoci sull'evidenza che il sintomo, il rossore, durato 36 ore. Ma lo vedremo nello specifico successivamente - l'ha fatto sentire disperato, solo con il suo problema. Uno choc viscerale, non mediato dalla mente.

    Mi spiego meglio.

    Tadeo era preparato al fatto che per tre giorni sarebbe stato lontano da me, da noi. Era un'informazione che aveva ricevuto per tempo, raccontata in pi modi. La sua mente l'aveva elaborata con gli strumenti che aveva.

    Cosa sono per tre giorni di avventura nella mente di un bambino?

    Poi si trovato l, lontano da casa. possibile che la prima mattina, quando si svegliato, appena aperti gli occhi, istintivamente sarebbe andato a incastrarsi con la mamma (, infatti, sua abitudine quando si sveglia - od ogni qual volta senta il bisogno di un contatto rassicurante con me -venire in braccio mentre sono seduta e incastrare il suo collo con il mio e le sue gambe attorno alla mia vita). E

  • invece no, non proprio possibile. Visceralmente, biologicamente (senza la mediazione della mente) in quel momento si sentito separato dalla mamma, gli mancato il contatto.

    E poi le ore passano e la mamma non arriva. Neanche pap, neanche la nonna. Un evento drammatico, inaspettato, viscerale, non mediato dalla mente. Una disperazione per lui.

    Nell'istante in cui Tadeo ha vissuto quello choc, secondo la Prima Legge Biologica contemporaneamente a livello della Psiche, del Cervello e dell'Organo si attivato un Programma Biologico Sensato, volto ad aiutarlo a far fronte in modo adeguato a quella situazione. In quell'istante sensatamente si attivata la sua psiche, un preciso punto del cervello (dallo stesso Hamer chiamato rel3) e un preciso tessuto di un particolare organo.

    Tra poco ci sembrer pi chiaro. Infatti abbiamo detto che la Prima Legge biologica risponde a una seconda domanda:

    2) Perch interessata la pelle e perch in quei punti precisi?

    Risponde affermando che: Il contenuto del conflitto determina la localizzazione del Programma nel Cervello e nell'organo.

    Abbiamo detto che possibile che in un determinato momento della gita, Tadeo si sia sentito visceralmente, drammaticamente, inaspettatamente separato dalla sua mamma. Non aveva quel contatto. Il contenuto di quel conflitto era dunque: sentirsi separato, perdere il contatto.

    Il contenuto dello choc, del conflitto dipender dal sentito di quel bimbo, che un essere unico e irripetibile.

    Usiamo ora il semplice buon senso: con cosa entriamo in contatto prima di tutto quando tocchiamo un altro? Con la pelle. Allora sar proprio a livello della pelle che troveremo il nostro secondo segnale.

    Ma in qualsiasi punto del corpo? Cos a casaccio?

    Per capire il senso della localizzazione cerco di ricostruire con cosa o con chi Tadeo entra in contatto in quelle parti precise del corpo. Come ti dicevo, quando Tadeo si sveglia la mattina, se ha bisogno di coccole e conforto, va a fare un po' di incastro con la mamma. Nel senso che mi viene in braccio, le mie mani o le mie gambe sostengono le sue cosce e i nostri colli per un po' si incastrano!

  • Dunque, proprio questo lo choc che Tadeo ha vissuto: non ha potuto sentire il contatto speciale, intimo con la sua mamma che coinvolge proprio tre punti in particolare: la curva del collo e la parte alta posteriore delle cosce.

    Il suo corpo mi ha permesso di percepire un suo sentito e un suo bisogno al di l delle sue parole. Altro che allergia, altro che pomate. I sintomi del suo corpo mi hanno dato un'idea pi ampia di quello che stata quell'avventura di tre giorni!

    5.3 La seconda Legge Biologica

    Questa legge ci permette di rispondere alla terza e alla quarta domanda rispetto al sintomo presentato da Tadeo al ritorno dalla gita:

    3) Perch la pelle si arrossata proprio la mattina dopo il suo ritorno a casa?

    4) Perch il rossore durato 36 ore?

    Infatti la Seconda Legge Biologica ci dice che:

    Ogni programma speciale, biologico e sensato, bifsico, cio costituito da due fasi.

    a) La fase ATTIVA (fase simpaticotonica).

    b) La fase di RIPARAZIONE (fase vagotonica).

    La fase ATTIVA segue immediatamente lo choc e termina con la soluzione del conflitto. detta fase di CONFLITTO ATTIVO (CA).

    La fase di RIPARAZIONE segue immediatamente la soluzione del conflitto (conflitto lisi). detta fase di POST-CON-FLITTO-LISI (PCL).

    Se la persona non risolve il conflitto (cosa che succede in moltissimi casi), si ha solo la prima fase.

    Dunque, uno choc attiva nel cervello, nella psiche e nel corpo un programma bifsico (a patto che si arrivi a soluzione del conflitto).

    Se lo traduciamo nel sintomo di Tadeo:

  • Il rossore della pelle di Tadeo non segno di qualcosa che non va nel suo corpo, ma la fase di riparazione di un Programma bifsico Speciale, Biologico.

    Per comprendere meglio quello che stiamo dicendo, osserviamo cosa succede alla pelle in fase attiva e in fase di riparazione.

    Quando Tadeo durante la gita (magari al risveglio la prima mattina) ha vissuto visceralmente e inaspettatamente lo choc di perdita di contatto (il cosiddetto conflitto di separazione), iniziata la FASE ATTIVA a livello del cervello, della psiche e del corpo. A livello del corpo, ha interessato la pelle in quanto prima di tutto attraverso la pelle che entriamo in contatto con l'altro. Cosa successo alla pelle del collo e della parte interna delle gambe di Tadeo? La pelle si ulcerata, si assottigliata e ha ridotto lievemente la sensibilit proprio in quei punti precisi di contatto intimo con la mamma4. un'ulcerazione non visibile a occhio nudo, di cui non ci si accorge (se la fase attiva dura a lungo, si pu avvertire la pelle secca, rugosa al tatto e una riduzione di sensibilit). Quando la sera al ritorno dalla gita Tadeo ha potuto ritrovare il contatto con la sua mamma, ha risolto il suo conflitto ed iniziata la FASE DI RIPARAZIONE. La pelle ha immediatamente iniziato a riparare l'ulcerazione cellulare. in questa fase che la pelle si arrossa, diventa calda, gonfia e poi prude.

    Ora abbiamo gli elementi per rispondere alla domanda: perch la pelle si arrossata proprio la mattina dopo il suo ritorno a casa? La sera Tadeo ha ritrovato l'abbraccio della sua mamma, poi andato a dormire. Il sonno (vagotonico) poi ha accompagnato il corpo nel processo di riparazione e al suo risveglio erano presenti i sintomi!

    Il conflitto risolto, la pelle ripara. Ha solo bisogno di tempo. Eppure prop