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Latina Oggi Mercoledì 1 Febbraio 2012 34 I nchiesta F ormia S ervizi La Procura: così provocato il dissesto della spa. Taroccati i bilanci dal 2004 al 2007 Le vie infinite dei soldi Due distrazioni di fondi contestate a Vernetti, presidenti e sindaci SONO due i trasferimenti dubbi di denaro contestati a Massimo Vernetti nell’inchiesta per il concorso nella bancarotta frau- dolenta della società Formia Servizi. Il primo è pari a 123mi- la euro; formalmente la somma è stata erogata, tra il 2004 e il 2009, alla «Quick no problem parking spa», una società di cui lo stesso Vernetti è socio e am- ministratore. Il pagamento av- venne a fronte di prestazioni che la Procura negli atti definisce «in tutto o in parte inesistenti». Il concorso in questo episodio spe- cifico di distrazione di fondi «al- lo scopo di recare pregiudizio ai creditori» viene contestato an- che a Giacomo De Luca e Patri- zia Averaimo nella loro qualità di presidenti del consiglio di amministrazione nel periodo di riferimento, nonché agli altri consiglieri Mario Galasso, Giu- seppe Cannavale, Giuseppe Ma- siello (attualmente consigliere comunale), Loredana Pugliese, Francesco D’Arco, Mauro Alessandro, Gianluca Giattino, ma anche ai componenti del col- legio sindacale (che avrebbero dovuto controllare) Paolo La Valle, Erasmo Scipione. Vin- cenzo Palmaccio e Pierfrance- sco Di Paola. Inoltre ancora Massimo Vernetti nella sua qua- lità di amministratore delegato, insieme a De Luca, Pugliese, Cannavale, Masiello, Galasso, Scipione e Palmaccio, deve ri- spondere di aver distratto o co- munque occultato «la somma complessiva di 296mila euro formalmente incassata dal Ver- netti, nel periodo tra il 2007 e il 2009 a titolo di consulenza ge- stionale e compenso da ammini- stratore, con ciò violando le di- sposizioni della legge finanzia- ria del 2007 che impone per le società partecipate dai Comuni il limite del 60-70% del com- penso spettante al sindaco». E anche in questo caso ai compo- nenti del collegio dei sindaci viene contestato l’omesso con- trollo. Nel complesso la Procura contesta a vario titolo agli inda- gati l’approvazione delle bozze dei bilanci del 2004, 2005, 2006, 2007 che non rappresentavano «la reale situazione patrimonia- le e finanziaria della società, in quanto omettevano di registrare costi e passività certe; ometteva- no di svalutare poste di ricavo difficilmente realizzabili; regi- stravano costi non inerenti l’og- getto sociale, così determinando una variazione del risultato eco- nomico di esercizio superiore al 5% e una variazione del patri- monio netto superiore all’uno per cento». E ovviamente i revi- sori non controllavano. Questo aspetto dell’inchiesta ha effetti- vamente un suo lato assurdo e peculiare: come sia stato possi- bile che il collegio dei sindaci fino all’ultimo giorno prima del fallimento non si sia accorto di quello che succedeva nei bilanci è un mistero. Già, perché in questa inchiesta non ci sono solo gli amministratori, i presidenti e i revisori nominati dall’ammini- strazione in carica fino al 2008 (sindaco Bartolomeo) ma anche quelli che sono arrivati dopo (giunta Forte). Le contestazioni della Procura arrivano infatti fi- no al 23 settembre del 2010, data in cui è il Tribunale di Latina a dichiarare il fallimento della Formia Servizi spa. Quello stes- so giorno l’inchiesta subisce un’accelerazione e si apre uno squarcio su quello che era suc- cesso prima, le distrazioni di fondi e i bilanci taroccati. In questa indagine per il momento c’è una sola parte lesa: la curate- la fallimentare di Formia Servizi spa. Gli interrogatori degli inda- gati cominceranno il 10 febbraio prossimo e il primo ad essere sentito sarà Salvatore Testa, pre- sidente del cda al momento della dichiarazione di fallimento. Graziella Di Mambro Massimo Vernetti è stato amministratore delegato della Formia Servizi spa EX E INDAGATO La ditta che ha realizzato il multipiano mai pagata «C’è dell’altro» L’avvocato dell’impresa Di Cesare: tutto nel nostro esposto Williams Di Cesare PARTE «CREDIAMO che ci sia ancora molto da capire in questa vicenda, il mio assi- stito ha depositato in Pro- cura un esposto dettagliato sul fallimento della socie- tà, su quello che è acca- duto immediatamente prima e dopo, nonché sul comportamento del Comune di For- mia quale socio di maggioranza della spa». A parlare in questi termini è l’av- vocato Mattia Aprea che rappresenta Wil- liams Di Cesare, dell’omonima impre- sa, ossia il soggetto che ha materialmente costruito il parcheggio multipiano nell’ex piaz- zale delle Poste centrali di Formia. «Secondo noi, e lo abbiamo scritto nell’esposto corredan- dolo di documenti, si sono verificati fatti che integrano altre fattispecie di reati e confidiamo nella Procura perché prenda in considera- zione anche gli elementi che abbiamo fornito noi. - ag- giunge l’avvocato Aprea - Il Comune era socio di riferi- mento, poteva e doveva fare qualcosa per evitare il falli- mento. In più per quel che riguarda il parcheggio multi- piano se ne è letteralmente lavato le mani. E’ assurdo. C’è stato un esproprio prole- tario dell’opera, senza paga- re niente all’impresa che lo ha costruito. Ma io dico: quel parcheggio è nato lì dal nulla o qualcuno lo ha realizzato e ha sostenuto delle spese? Il Comune ci ha detto: vi deve pagare la Formia Servizi. Che intan- to è fallita! Ma poi ha preso possesso del parcheggio e beneficia dei ricavi che produce. Trovo questa vicenda francamente para- dossale. E anche per questo speria- mo davvero che la magistratura faccia chiarezza fino in fondo su cosa è ac- caduto e sulle re- sponsabilità di cia- scuno dei protago- nisti e delle comparse». L’im- presa Di Cesare, tramite il legale, ha depositato un volu- minoso esposto sui «fatti del parcheggio multipiano» lo scorso mese di dicembre, chiedendo che questo fosse acquisito dallo stesso sostitu- to che già procedeva con l’ipotesi di bancarotta frau- dolenta per la Formia Servizi spa. L’avvocato Mattia Aprea: c’è stato un esproprio proletario Raffaele Manna, assessore al bilancio DUBBI

Massimo Vernetti

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Latina Oggi

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Page 1: Massimo Vernetti

Latina OggiMercoledì 1 Febbraio 201234 Inchiesta Formia Servizi

La Procura: così provocato il dissesto della spa. Taroccati i bilanci dal 2004 al 2007

Le vie infinite dei soldiDue distrazioni di fondi contestate a Vernetti, presidenti e sindaciSONO due i trasferimenti dubbidi denaro contestati a MassimoVernetti nell’inchiesta per ilconcorso nella bancarotta frau-dolenta della società FormiaServizi. Il primo è pari a 123mi-la euro; formalmente la sommaè stata erogata, tra il 2004 e il2009, alla «Quick no problemparking spa», una società di cuilo stesso Vernetti è socio e am-ministratore. Il pagamento av-venne a fronte di prestazioni chela Procura negli atti definisce«in tutto o in parte inesistenti». Ilconcorso in questo episodio spe-cifico di distrazione di fondi «al-lo scopo di recare pregiudizio aicreditori» viene contestato an-che a Giacomo De Luca e Patri-zia Averaimo nella loro qualitàdi presidenti del consiglio diamministrazione nel periodo diriferimento, nonché agli altriconsiglieri Mario Galasso, Giu-seppe Cannavale, Giuseppe Ma-siello (attualmente consiglierecomunale), Loredana Pugliese,Francesco D’Arco, MauroAlessandro, Gianluca Giattino,ma anche ai componenti del col-legio sindacale (che avrebberodovuto controllare) Paolo LaValle, Erasmo Scipione. Vin-cenzo Palmaccio e Pierfrance-sco Di Paola. Inoltre ancoraMassimo Vernetti nella sua qua-lità di amministratore delegato,insieme a De Luca, Pugliese,Cannavale, Masiello, Galasso,Scipione e Palmaccio, deve ri-spondere di aver distratto o co-munque occultato «la sommacomplessiva di 296mila euroformalmente incassata dal Ver-netti, nel periodo tra il 2007 e il2009 a titolo di consulenza ge-stionale e compenso da ammini-

stratore, con ciò violando le di-sposizioni della legge finanzia-ria del 2007 che impone per lesocietà partecipate dai Comuniil limite del 60-70% del com-

penso spettante al sindaco». Eanche in questo caso ai compo-nenti del collegio dei sindaciviene contestato l’omesso con-trollo. Nel complesso la Procura

contesta a vario titolo agli inda-gati l’approvazione delle bozzedei bilanci del 2004, 2005, 2006,2007 che non rappresentavano«la reale situazione patrimonia-

le e finanziaria della società, inquanto omettevano di registrarecosti e passività certe; ometteva-no di svalutare poste di ricavodifficilmente realizzabili; regi-stravano costi non inerenti l’og -getto sociale, così determinandouna variazione del risultato eco-nomico di esercizio superiore al5% e una variazione del patri-monio netto superiore all’unoper cento». E ovviamente i revi-sori non controllavano. Questoaspetto dell’inchiesta ha effetti-vamente un suo lato assurdo epeculiare: come sia stato possi-bile che il collegio dei sindacifino all’ultimo giorno prima delfallimento non si sia accorto diquello che succedeva nei bilanciè un mistero. Già, perché inquesta inchiesta non ci sono sologli amministratori, i presidenti ei revisori nominati dall’ammini -strazione in carica fino al 2008(sindaco Bartolomeo) ma anchequelli che sono arrivati dopo(giunta Forte). Le contestazionidella Procura arrivano infatti fi-no al 23 settembre del 2010, datain cui è il Tribunale di Latina adichiarare il fallimento dellaFormia Servizi spa. Quello stes-so giorno l’inchiesta subisceun’accelerazione e si apre unosquarcio su quello che era suc-cesso prima, le distrazioni difondi e i bilanci taroccati. Inquesta indagine per il momentoc’è una sola parte lesa: la curate-la fallimentare di Formia Servizispa. Gli interrogatori degli inda-gati cominceranno il 10 febbraioprossimo e il primo ad esseresentito sarà Salvatore Testa, pre-sidente del cda al momento delladichiarazione di fallimento.

Graziella Di Mambro

Massimo Vernetti è stato amministratore delegatodella Formia Servizi spa

EX E INDAGATO

La ditta che ha realizzato il multipiano mai pagata

«C’è dell’altro»L’avvocato dell’impresa Di Cesare: tutto nel nostro esposto

WilliamsDi Cesare

PARTE«CREDIAMO che ci siaancora molto da capire inquesta vicenda, il mio assi-stito ha depositato in Pro-cura un esposto dettagliatosul fallimento della socie-tà, su quello che è acca-duto immediatamenteprima e dopo, nonchésul comportamentodel Comune di For-mia quale socio dimaggioranza dellaspa». A parlare inquesti termini è l’av -vocato Mattia Apreache rappresenta Wil-l iams Di Cesare,dell’omonima impre-sa, ossia il soggettoche ha materialmentecostruito il parcheggio

multipiano nell’ex piaz-zale delle Poste centrali

di Formia.«Secondo noi, e lo abbiamo

scritto nell’esposto corredan-dolo di documenti, si sonoverificati fatti che integranoaltre fattispecie di reati econfidiamo nella Procuraperché prenda in considera-zione anche gli elementi cheabbiamo fornito noi. - ag-giunge l’avvocato Aprea - Il

Comune era socio di riferi-mento, poteva e doveva farequalcosa per evitare il falli-mento. In più per quel cheriguarda il parcheggio multi-piano se ne è letteralmentelavato le mani. E’ assurdo.C’è stato un esproprio prole-tario dell’opera, senza paga-re niente all’impresa che loha costruito. Ma io dico: quel

parcheggio è nato lì dal nullao qualcuno lo ha realizzato eha sostenuto delle spese? IlComune ci ha detto: vi deve

pagare la FormiaServizi. Che intan-to è fallita! Ma poiha preso possessodel parcheggio ebeneficia dei ricaviche produce. Trovoquesta v icendafrancamente para-dossale. E ancheper questo speria-mo davvero che lamagistratura facciachiarezza fino infondo su cosa è ac-caduto e sulle re-sponsabilità di cia-scuno dei protago-n i s t i e d e l l ecomparse». L’i m-

presa Di Cesare, tramite illegale, ha depositato un volu-minoso esposto sui «fatti delparcheggio multipiano» loscorso mese di dicembre,chiedendo che questo fosseacquisito dallo stesso sostitu-to che già procedeva conl’ipotesi di bancarotta frau-dolenta per la Formia Servizispa.

L’avvocatoMattia Aprea:c’è stato unesproprioproletario

Raffaele Manna,assessore al bilancio

DUBBI

Page 2: Massimo Vernetti

Latina OggiVenerdì 27 Aprile 201236

Depositate memorie e documenti al sostituto che indaga per bancarotta

Le risposte su cartaAltra ondata di interrogatori, ma i tecnici non parlano

C’E’ un’aria pesante ecomplicata dentro il corri-doio della Procura di Lati-na quando cominciano adarrivare glii n d a g a t idell’i nc h i e s t asulla possibi-le bancarottaf ra ud ol en tadella FormiaServizi spa.E’ il giornodei tecnici etutti già han-no deciso chenon risponde-ranno alle do-mande del so-stituto procu-r a t o r eRaffaella Fal-cione. Nonquesta volta,perché si li-miteranno ad e p o s i t a r ememorie e al-legati inerentila loro espe-rienza profes-sionale pres-so la spa inriferimento aifatti fin quic o n t e s t a t i .S o n o t u t t ipassaggi chenelle ipotesidella Procurar ap pr e se nt a-no distrazionidi denaro dal-le casse dellasocietà a be-neficio di per-sone fisiche eg i u r i d i c h eche forse nonavevano giu-sto titolo perincassa r l e .Quasi tutte les o m m e r i-g u a r d a n ocompensi all’ex ammini-stratore delegato di FormiaServizi, Massimo Vernettie ad una società a lui ricon-ducibile, la «Quick no pro-blem parking» di Napoli. Aquesta spa tra il 2004 e il2009 furono versati 123mi-la euro quale corrispettivoper alcune prestazioni che,però, la Procura definisce«in tutto o in parte inesi-stenti». Operazione cheavrebbe causato danno ai

creditori e di qui citata co-me prova a supportodell’ipotesi di bancarotta.Chi ha pagato? E chi dove-va controllare? Per capirlo

sono stati già sentiti quasitutti gli ex amministratori epresidenti. Ieri è toccato aiconsiglieri «tecnici», ottoin totale. Si tratta di revisori

sostituto inquirente. Moltele memorie depositate conla riserva di sottoporsi adaltro interrogatorio all’esi -to dell’esame dei docu-menti presentati da partedei due consulenti nomina-ti dalla Procura, Elena Gi-lardini e Virgilio Lasidell’Ordine dei commer-cialisti di Torino. L’ultimointerrogatorio della giorna-ta era stato riservato a Ma-rio Galasso, il commercia-

Il 24 settembre 2010la società mista

Formia Servizi vienedichiarata fallita. L’istanzadi fallimento era statapresentata dalla bancaBiis che aveva erogato ilmutuo per la costruzionedel parcheggio multipianodelle poste

settembre 2010Chiude la gestione

delle strisce blu

TAPPE

Il 26 gennaio scorsosono stati notificati

tutti gli avvisi dellaProcura della Repubblicaalle persone sottopostead indagini, con invito apresentarsi pressol’ufficio del sostitutoFalcione per gliinterrogatori

gennaio 2012La notifica degli avvisi

per venti indagati

La ex sede di FormiaServizi in largo Paone

DOVE

Resta il rebus delle sommeutilizzate per la Quick spa

DETTAGLI

I bilanci dal 2004contengono

affermazioni false

GESTIONE

Il 15 ed il 16febbraio iniziano

gli interrogatori inProcura davanti al PmRaffaella Falcione. Adessere ascoltati gli expresidenti,componenti del Cda erevisori dei conti dellasocietà

febbraio 2012La prima trance

di interrogatori in Procura

Possibile svolta sul ruolo avuto dalla politica

Il secondo livelloPER tentare di compren-dere dove può finire l’in -dagine sulla Formia Servi-zi bisogna andare lì dove ècominciata. Anno 2009: ilComune di Formia nellas u a n u ovamag giora nzaammin istra-tiva non con-divide prati-camente piùnulla dellasua societàpartecipata ecreata per ilcontrollo del-le aree di so-sta a pagamento. In quelmomento la spa è ampia-mente esposta con la ban-

ca da cui ha avuto un mu-tuo cosiddetto «di scopo»

per la costru-z i o n e d e lpa rch egg iom ul t ip i an odelle Poste.La spa avevafatto il pianod i i nve s t i-m e n t o s uq u e l p a r-cheggio pre-vedendo di

rientrare e anche di gua-dagnare dalla vendita deibox. Ma l’operazione non

è possibile perché la strut-tura non è finita e anchequi il Comune si mostrapiù che freddo. La parolafallimento comincia a cir-colare; senza il ricavatodei box è impossibile sal-varsi. La banca pure locapisce. Cominciano lì iguai veri. Dopo la dichia-razione di fallimento vienedepositato un esposto allaProcura di Latina in cui siipotizza che il livello politi-co abbia inciso sul falli-mento. Ed è con questaprima ipotesi che il sostitu-

to Olimpia Monaco apreun primo fascicolo poiconfluito in quello attualeperché nelle more delle in-dagini sono emersi glistrani pagamenti fattida ll’ex amministratoredelegato Massimo Vernet-ti a se medesimo e allasocietà Quick. Ma adesso,anche alla luce dei docu-menti consegnati, il ruoloavuto dalla politica po-trebbe tornare in auge percapire se il tracollo dellaspa è stato solo finanzia-rio.

Il primofa s c i c o l o

in allegato

POSIZIONI

lista che è rimasto in For-mia Servizi per il periodopiù lungo e che per taleragione avrebbe potuto for-nire il maggior numero digiustificazioni tecniche einformazioni utili circa ipagamenti. In realtà Galas-so, assistito dall’av vo c a t oGiovanni Lauretti, ha de-positato una memoria diquattordici pagine correda-ta da una quarantina didocumenti, alcuni dei qualirelativi anche ai pagamentialla società Quick. Que-st’ultima avrebbe presenta-to fatture a supporto dellarichiesta di pagamento perprestazioni in favore dellaspa di Formia. Questa mat-tina sarà sentito l’i n d a ga t ocon la posizione più delica-ta, Massimo Vernetti chedovrà spiegare le dazioni didenaro alla Quick di cui èsocio, nonché i compensidecisi per se stesso. E’ pos -sibile che una parte deimolti documenti consegna-ti finora in Procura possacontribuire a chiarire cosa èaccaduto negli ultimi annialla Formia Servizi. Ma so-prattutto non è escluso unulteriore livello di indagi-ne, posto che il fallimentodi questa società ha avutouna base prima politica, perlo scontro netto sulle mo-dalità di gestione, e poifi n a n z i a r i a .

Graziella Di Mambro

dei conti e componenti delconsiglio di amministra-zione della società: PierFrancesco Di Paola, Ales-sandro Mauro, ErasmoScipione, Giacomo De Lu-ca, Loredana Pugliese,Rossella Gallo, FrancescoD’Arco e Mario Galasso.Nessuno ha risposto diret-tamente alle domande del

L’avvocatoGiovanni Lauretti

ha seguito l’interrogatoriodi Galasso

Formia

fallimento

Page 3: Massimo Vernetti

Latina OggiDomenica 16 Settembre 2012 35

e-mail: [email protected]. 0771-321019 - fax 0771-323085 Ufficio di corrispondenza Formia: Via Rubino, 88

Le spese di Vernetti e gli scontri dentro al cda fino al tracollo definitivo

Un fallimento e molti nodiLa perizia sul dissesto della Formia Servizi: primi «errori» già nel 2005

CI sono schegge impazzite espese non giustificate nella lun-ga perizia sulla base della qualela Procura ha chiuso l’inchiestasulla Formia Servizi chiedendoil processo per 14 persone, tuttiamministratori e revisori dellaspa. La posizione più delicata èquella dell’ad, Massimo Ver-netti; sui conti che presenta e sifa rimborsare già dal 2004 cisono un po’ di dubbi. I compen-si per la presidente allora incarica Patrizia Averaimo eMassimo Vernetti, sono risulta-ti «non coerenti con l’attività di

ro e tra questi si «evidenziano lefatture di Systematica per19.594 euro con la dicitura ‘re -dazione progetto preliminarerelativo ad intervento di riquali-ficazione... città di Formia’ e lafattura di archeo di 33mila europer lavori di scavo. Dell’impor -

to di questa fattura si è discussonel consiglio di amministrazio-ne del 15 novembre 2005».Quel giorno uno degli ammini-stratori, Giuseppe Cannavale,afferma che «... il prezzo non èequo» e invita ad informare iconsiglieri sulle attività cui si

riferisce. I lavori veri e propriinizieranno due anni più tardi,nel 2007. Prima ancora che il«famoso» multipiano divenisseun embrione di opera funziona-le a Formia, erano già stati im-putati alla spa costi per 112milaeuro dei quali i consiglieri di

amministrazione non erano sta-ti informati preventivamente,bensì si sono ritrovati diretta-mente le fatture sul tavolo dellariunione. Questa vicenda speci-fica è analoga a molte altreriportate nella perizia ma ancheda sola rende un po’ l’idea di

quello che è successo alla For-mia Servizi tra il 2004 e il 2010,l’anno terribile nel quale è statodichiarato il fallimento. Il colpofatale lo da la costruzione delmultipiano ma dosi minime ecostanti di veleno arrivano dallasocietà Quick No Problem Par-king sempre a partire dal 2005perché questo soggetto giuridi-co offre una cosiddetta «consu-lenza globale» alla Formia Ser-vizi e le avvenute prestazionivengono controfirmate dal re-sponsabile amministrativo del-la spa, dottor Galise, mentreerano state richieste diretta-mente dall’ad Vernetti. La tipo-logia di consulenze finanziariefornite dalla Quick non è stataritenuta necessaria per una pic-cola società come la FormiaServizi o perlomeno non lo erain modo così stringente e co-stante come invece è avvenu-ta.

Graziella Di Mambro

La sede della società in via Vitruvio

TROPPI debiti. Nessun investi-mento. La Formia Servizi è im-plosa ed è legalmente fallita per-ché «alla base di un deficit cosìrilevante vi era una situazione di

squilibrio strutturale tra costi ericavi... e l’eccessivo indebita-mento verso il sistema bancario,senza investimento di capitalipropri». Ecco cosa dice il perito

della Procura nella relazione al-legata alla chiusura delle indagi-ni sul flop finanziario della so-cietà che doveva curare i par-cheggi in città.

Il sostituto inquirente, Falcione

una società che gestisce i par-cheggi a Formia e con un fattu-rato di poco superiore al milio-ne di euro.... Le stesse spese divitto e alloggio dell’ammini -stratore non sono state docu-mentate in termini di inerenzacon l’attività della Formia Ser-vizi spa; non sempre risultanogiustificabili viaggi e soggiornifuori Formia (a Milano e Impe-ria ndc) per una società il cuiambito gestionale è strettamen-te locale e di complessità limi-tata».

La società Formia Servizi na-sce nel 2000 e i primi anni vacosì così; i veri problemi arriva-no nel 2005 quando nell’eserci -zio finanziario sono «presentiper la prima volta importi rile-vanti nella voce ‘Immobilizza -zioni in corso’, imputati allapreventivata costruzione delparcheggio multipiano» i costicapitalizzati per quella strutturaammontano a circa 109mila eu-

Il multipiano «caro»ancor primadi nascere

DETTAGLI

GGGLLLIII IIINNNDDDAAAGGGAAATTTIIIGLI indagati per il fallimento dellaFormia Servizi sono 14: Massimo Ver-netti, Salvatore Testa, Antonio D’Urso,Patrizia Averaimo, Gianluca Giattino,Giuseppe Cannavale, Alessandro Mau-ro, Giuseppe Masiello, Vincenzo Pal-maccio, Erasmo Scipione, Giacomo De

Luca, Loredana Pugliese, AlessandroZannella, Mario Galasso.Le accuse più rilevanti riguardano gli

amministratori che dovranno risponde-re di aver causato in concorso tra loroil dissesto della società mista a prevalen-te partecipazione pubblica (del Comune

di Formia). I bilanci analizzati sonostati dichiarati dai consulenti non veri-tieri perché non è stata rappresentata lareale situazione finanziaria e patrimo-niale della società, con omissione deicosti e mancata contabilizzazione ditutti i debiti.

Idee e obiettivi fantastici nello Statuto

Quelli che volevano tuttoAnche il porto turistico

P E RO ’ quante cose avrebbe volutofare la Formia Servizi! Mirabilia.Una le vale tutte: «Gestione deiservizi di trasporto per le vie delmare in interconnessione con larete ‘metro del mare’ della Regio-ne Campania». Nessuno prima chevenisse pubblicata la perizia sulfallimento della Formia Servizi sa-peva dell’esistenza delle «vie delmare» in Campania, né di una loroipotetica connessione con il Lazio,con Formia, col resto del mondo.Però nello statuto della spa sonocitate, quindi da qualche partebisognerà cercarle. A meno cheper «metro del mare» si voglianointendere le carrette della Lazio-mar che lasciano a piedi i viaggia-tori per le isole un giorno sì el’altro pure e che prima eranomezzi della Tirrenia, il peggiorcarrozzone pubblico mai esistito inE u ro p a .Ad ogni modo non era questa

l’unica velleità della Formia Servi-zi che, se le cose fossero andate

diversamente avrebbe voluto an-che «la gestione dei servizi portua-li e turistici, in particolare approdituristici e lidi balneari, la gestionecon automezzi propri e non delservizio di cose e di persone perconto di enti pubblici e privati,realizzazione e gestione di menseper la somministrazione di pastiper conto di enti pubblici e diprivati, realizzazione di punti ri-storo fissi e ambulanti, l’esecuzio -ne per conto di enti pubblici e diprivati di lavori di lettura di con-sumi effettuati per acqua, luce egas e gestione del servizio di bol-lettazione e riscossione degli stes-

si». In altri termini: la FormiaServizi ha pubblicamente dichia-rato dal primo momento che se cifosse riuscita avrebbe potuto (evoluto) prendere il posto di Acqua-latina, Poste, Enel, Cooperativa ditrasporti Atp, società per la costru-zione del porto turistico di Formia,oltre che di un buon numero diristoratori e e venditori ambulantidi porchetta. Almeno uno di tutticostoro avrà brindato quando lasocietà è fallita. Perché forse fino aquel momento pensava che doves-se occuparsi solo dei parcheggi elo avrebbe fatto al meglio, senzacioè esagerare con il costo delticket. Illusione.La «chicca» dello statuto è co-

munque un’altra: la Formia Servi-zi voleva compiere «operazionicommerciali e immobiliari» e rea-lizzare e condurre corsi di forma-zione professionale post scolari.Chiedersi qual è il nesso con iparcheggi a questo punto è un po’i n u t i l e.

MassimoVernetti,

amministratoredelegato

della societàfallita

Formia

Page 4: Massimo Vernetti

Latina OggiSabato 22 Settembre 201234

e-mail: [email protected]. 0771-321019 - fax 0771-323085 Ufficio di corrispondenza Formia: Via Rubino, 88

I consulenti della Procura: eroso il patrimonio della società

Quegli errori inizialiGià nel 2004 spese fuori controllo, i motivi nella perizia

L’AUTUNNO caldo dell’in -chiesta sulla più importantesocietà mista di Formia staracchiuso dentro 154 paginedei consulenti tecnici dellaProcura, Elena Gilardini eVirgilio Lisi. Il primo «erro-re», se così lo si può chiama-re, risale al 2004 e riguarda lacartella esattoriale della Tar-su, la tassa dovuta per ilservizio di igiene urbana nel-le aree date in gestione aFormia Servizi spa; tra il2004 e il 2009 vengono ac-cumulate cartelle esattorialiper un totale di 450mila eu-ro; c’è anche la Tosap (tassasull’occupazione del suolopubblico) per 483mila euro eil tributo sulle affissioni pub-blicitarie riferite agli stessianni, pari a 5.953 euro. Ilconsiglio di amministrazio-ne, invece di iscrivere questidebiti al bilancio, impugna lerichieste e ne prende soloatto in una nota integrativa.Una storia che si ripete neglianni, fino a tutto il 2009quando per la prima volta ilcda menziona il debito maancora non lo iscrive a bilan-cio anche perché ormai si èraggiunta una cifra più checonsiderevole. Quando arri-va il curatore fallimentaresubito scrive nella sua rela-zione: «... risulta che tutte lecartelle esattoriali sono stateimpugnate dalla Formia Ser-vizi spa in bonis... con riser-va da sciogliersi all’e si todella produzione delle sen-tenze passate in giudicatoche riconoscono i crediti tri-butari impugnati». In quellostesso periodo comunque ilComune di Formia va avanticome un treno contro la so-cietà e per il recupero delcredito attraverso GeritEquitalia e a questo aggiun-ge anche la richiesta di resti-tuzione di alcune aree. E’ il2009 e come si sa i rapportitra la nuova amministrazionecomunale, a guida del sinda-co Michele Forte, e la socie-

tà, sono più che deteriorati.L’iscrizione delle cartelle èuna mazzata finanziaria maderiva dalla pessima gestio-

ne dei conti relativa agli anniprecedenti.Sul modo in cui sono state

tenute le scritture contabili iconsulenti della Procurascrivono giudizi tecnici ine-quivocabili: «...sono state te-

nute in modo da consentire laricostruzione dei movimenticontabili, tuttavia non evi-denziano la reale situazionesocietaria, in particolare dalpunto di vista patrimonialein quanto ad esse sottacciono

falsificazioni di bilancio».Eccola qui una delle princi-pali contestazioni agli inda-gati del caso-Formia Servizi:falso in bilancio. I problemisono cominciati subito, anzisono iniziati ancora primache la spa avviasse l’a t t iv i t àvera e propria per la qualeera stata costituita, cioè sindagli anni compresi fra il2000 e il 2003.

Graziella Di Mambro

MULTIPIANO

I lavori per ilMultipiano delle Postecominciano nel 2008.

INIZIODEI LAVORI

222000000888

Il Comune cedepiazza Moro, il rapportocesserà nel 2050.

DURATADEL RAPPORTO

222000555000

Il multipianocomprende 236 postiauto e 109 box.

I POSTIPREVISTI

222333666

La sededegli uffici

dellaspcietàFormiaServizi,

fallita dopodieci anni

vissutiscrivendo

moltifalsi

in bilancio

DOVE

A conti fatti, a due anni dal falli-mento, si può dire che la FormiaServizi spa l’ha scampata bellanegli anni precedenti, perchéavrebbe potuto fare crac moltoprima, nel 2004, quando contabi-lizzava male costi ed entrate. Poi,

a furia di fare pasticci nei bilanci,si è andati avanti ancora per seianni. Un destino segnato certa-mente. Ma nel quale il Comuneha avuto un ruolo importanteperché si è messo a perseguitarela spa per la tassa sui rifiuti.

Massimo Vernetti, è stato ad di Formia Servizi

La strana storia dei ticket non pagati

Tanto per partire«LE perdite pregresse sostanzialmente si sonoformate a causa dei costi sostenuti dalla socie-tà nel periodo 2000-2003, per la costituzionedella stessa e per il suo mantenimento, pur inassenza di operatività, fattore che verrà ripetu-tamente imputato nel corso degli esercizisuccessivi da Vernetti (l’amministratore dele-gato della società ndc) ai soci pubblici delComune, con paventate richieste di risarci-mento danni». E’ questo uno dei passaggidella consulenza sul fallimento della spa chemeglio descrivono il clima in cui è nata laFormia Servizi. Un brutto clima. E nella stessaconsulenza fatta per la Procura e appenadepositata si legge altresì:« ...Negli anni diinattività la società ha eroso parte del capitalesociale, presentando all’inizio del 2004 perdi-te pregresse per 184.375 euro, superiori a unterzo del valore del capitale sociale; questo hacostretto a chiudere il bilancio d’esercizio incorso con un risultato positivo, in assenza del

quale... gli amministratori, senza indugio, ....avrebbero dovuto convocare l’assemblea pergli opportuni provvedimenti». Il capitale so-ciale della Formia Servizi spa era pari a pocopiù di mezzo milione di euro e già aveva unvalore negativo di oltre 184mila euro perl’avvio dell’attività con un «misero» risultatopositivo per gli incassi uguale a poco più di12mila euro che al termine dell’esercizio diquell’anno (il 2004) si riduce a 171 mila euro,il minimo indispensabile per evitare la messain liquidazione prevista dal codice civile o laimmediata ricapitalizzazione. Tutto ciò rende- scrivono i consulenti - «ancora più grave ilfatto che il risultato d’esercizio dell’anno2004 è influenzato dalla mancata apposizionein bilancio di alcuni costi che, se correttamen-te contabilizzati ne avrebbero modificato ilvalore in maniera significativa». Gli ammini-stratori, sempre dal primo momento, «hannocercato di mascherare il deficit finanziario

mediante la non iscrizione a bilancio di costie non svalutando crediti di difficile realizzo».A proposito di quest’ultima contestazionemerita di essere raccontata una strana storia direcupero delle multe per il mancato pagamen-to del ticket del parcheggio. Sempre nel 2004la società prevede per ogni mancato pagamen-to della sosta una penale di 10 euro che sale a18 se si aggiungono le voci del recupero; ecalcola anche che circa un 16% di cittadininon pagherà la sosta e ne deduce un incassopreventivo che, invece, non solo non è certo,ma obiettivamente non si può quantificare. Einfatti ancora oggi quel calcolo è complicato.Ma fu messo nel bilancio. Una voce «balleri-na» dentro un conto serio, perché era evidenteche in nessun modo si sarebbe potuto recupe-rare tutto l’equivalente delle soste non pagate,bensì si poteva arrivare al massimo ad unterzo, valore che sarà infatti confermato cometrend degli anni successivi.

Formia

Page 5: Massimo Vernetti

Latina OggiSabato 22 Settembre 2012 35

Fondi Gaeta Formia Mhz 103,5www.RadioAntennaFondi.com dal 1976 felice di piacervi

LA vicenda della Formia Ser-vizi agita tuttora la politica el’amministrazione di Formiaperché da quando la società èfallita ci sono due nodi irrisoltisul tappeto: il destino deglioperatori e il reale incasso chepuò derivare dalle aree di sostaa pagamento, oltre al futurodel multipiano delle Poste sucui insiste un contenzioso tral’ente e il Comune. La societàche ha realizzato l’opera non èstata mai liquidata, il Comunevuole acquisire l’immobile sen-za tirare fuori un centesimo ela curatela fallimentare si èrivolta al Tar chiedendo anchei danni all’ente. Una situazionetalmente intricata che proba-bilmente richiederà altri ac-certamenti della Procura perricostruire cosa è accadutodavvero negli ultimi terribilianni legati ai parcheggi bludella città. E intanto nessunasocietà privata ha davvero vo-glia di prendere in carica ilservizi che forse non è remune-rativo come si è detto fino aieri.

NODI

caso formia servizi

Un fornitore privilegiato e quando incassa l’ad deve astenersi dal voto

Conflitto di interessiNo Parking Problem aveva quote della spa, ed era dei Vernetti

CHI è che mette irrimediabilmente a rischiola sopravvivenza della società Formia Ser-vizi? Dall’analisi fatta fino a questo mo-men to da l l aProcura di Lati-na almeno dueelementi hannocompromesso ilbuon andamen-to della societàe la scommessafatta a Formiadi una multiser-vizi in grado digarantire utili ereddito per ilsocio pubblicoe il personale,dunque per lacittà. Il primo epiù importanteriguarda le con-sulenze doppie,cioè reperibilianche altrimen-ti da energie in-terne. Due i casicitati nella peri-zia sul falli-mento, quellodella «No pro-blem Parkingspa», l’altra la consulenza del presidentePatrizia Averaimo. Per quanto riguarda iservizi pagati alla «No Problem Parking» iconsulenti parlano chiaramente di «conflit-to di interessi originato dalla scelta diutilizzare quale fornitore privilegiato la NoProblem Parking»; quando la società vieneliquidata dal cda l’amministratore delegatosi astiene perché Massimo Vernetti è anchesocio di quel fornitore privilegiato. La NoParking in quel momento (2004) detenevail 7% del capitale sociale della FormiaServizi spa; la No Problem Parking era unaspa il cui 12,7% del capitale era detenuto daMassimo Vernetti, il 12,7% dal figlio CarloVernetti, il 5,1% dalla figlia Annalisa Ver-netti, il restante 20,39% dalla Vema srl e al49% dal Fin Posillipo spa nella quale Mas-simo Vernetti ricopriva la carica di presi-dente del cda e Carlo Vernetti quella di

amministratore delegato. La No ProblemParking partecipa allo start up della FormiaServizi e nel 2004 fattura una sommasignificativa di oltre 52mila euro (un deci-mo del capitale sociale della spa dei par-

cheggi). «Sull’equità delle somme fatturatee sull’effettività delle prestazioni rese sinutrono notevoli perplessità - scrivono iconsulenti della Procura - ulteriormenteconfermate e rafforzate negli anni successi-

vi...». Altre eccezioni dei periti riguardanole consulenze di professionisti scelti diret-tamente dall’ad, Vernetti come Romano eGalasso, senza passare preventivamenteper i consiglio di amministrazione. C’è poila consulenza dell’avvocato Averaimo: «....singolare ed esemplificativo delle modalitàgestorie insite nella Formia Servizi spacome il Vernetti inviti ikl consiglio diamministrazionein data 13/12/2004 a for-malizzare un contratto di consulenza legaleal presidente, avvocato Averaimo. Senzadubbio risulta infatti difficile ipotizzarel’assenza di conflitto di interesse tra lo

s vo lg im en todella funzionedi presidente equella di consu-lente legale perla medesimaazienda». Laconsulenza erare la t iva a l la«conferenza diservizi Tosap,Tarsu, accerta-menti, incontriper recuperoperdite di bilan-cio, incontri

con il personale. Nella relazione c’è spazioper i soldi percepiti dagli organi di control-lo, 35mila euro nel 2004 anziché i 20milap r ev i s t i .

G . D. M .

CORREVA L’ANNO

Anche i controllorihanno preso più soldi

del previstoTutti i dubbisull’equità

delle somme

La consulenzaa ffi d a t a

al presidente

DETTAGLI

Formia

Page 6: Massimo Vernetti

Latina OggiDomenica 23 Settembre 2012 37

Il 2006 anno cruciale, pasticcio sul recupero crediti affidato al dottor Fer r a ro

Cene e hotel, pagava la spaI rimborsi inspiegabili chiesti da Vernetti e le poste sbagliate nei bilanci

IN un curioso e anonimo gior-no assolato di quelli che cisono sempre a Formia, l’am -ministratore delegato di For-mia Servizi decide di acquista-re e allestire una foresteria. Lacosa stupisce la Procura che haverificato uno per uno i falsi inbilancio dal 2004 in avanti,considerate poi le «spese al-berghiere dell’amministratoreVernetti». Era il 2006 e al po-sto di presidente della spa sie-deva l’avvocato Patrizia Ave-raimo, la quale non si è accorta(insieme ai revisori dei conti eal resto del cda) che il presi-dente si faceva rimborsare spe-se poco credibili, tipo pranzi ecene in ristoranti di Formia,Roma e Sperlonga, (2.472 eu-ro) soggiorni alberghieri a Barie Roma (526 euro), un viaggioad Amsterdam e persino unamulta da 156 euro elevata dallapolizia municipale di Gaeta.Cioè: quello che non torna èperché l’amministratore di unasocietà che si occupa di par-cheggi in una piccola città del-la provincia di Latina deveandare in giro per il Paese efarsi pagare spese dalla spaamministrata gravando cosìsui costi che di anno in annosono diventati sempre più alti,non sono stati adeguatamenterappresentati e se lo fosserostati la stessa società sarebbefinita a gambe all’aria nel2005, nel 2006 e a seguire.Anni in cui avrebbe dovutochiudere l’esercizio con unpassivo grave (oltre 400milaeuro solo nel 2005) e invece èarrivata all’attivo. Risibile (po-co più di 60mila euro) maattivo. «Occorre evidenziare -scrivono i consulenti della Pro-cura a margine e a supportodell’indagine per falso in bi-lancio e bancarotta che ha por-tato al fallimento della FormiaServizi - che gli amministrato-ri nell’anno 2006 hanno gesti-to la società senza la dovutadiligenza, infatti i costi perservizi sono cresciuti notevol-mente duplicando i servizi,tanto da far presupporre l’ine -sistenza della prestazione o lamancata inerenza con i ricavi

aziendali». Il 2006 è un annocruciale nella vita di FormiaServizi perché oltre alle spese«l ’intera attività gestionale

non risulta proporzionata ecompatibile con la struttura deiricavi». Sempre nel corso del2006 gli amministratori hanno

cominciato ad attingere «si-gnificativamente all’indebita -mento» attraverso il contrattoper la costruzione del multi-

piano per il pagamento di costinon direttamente imputabili alcosto di costruzione, creandoulteriori premesse del defaultfinanziario della società». Inpiù «tra le componenti positivedel conto economico è statoaccertato l’importo di 144.741euro per ricavi su accertamen-ti... Tale posta è stata originatada una diuversa procedura am-ministrativa di recupero credi-ti; in data 24/08/2006 si affida-va l’incarico al dottor Ferraro

mediante l’invio di una nuovalettera della Formia Servizi spain cui si richiedevano, per ilmancato pagamento della so-sta, invece di 18 euro... la som-

ma di 50 euro,importo cosìcomposto: 18euro per creditopregresso nonriscosso allaprecedente ri-chiesta, 32 europer la procedu-ra di recupero,di cui 15 europer il compen-so al dottor Fer-raro e 17 qualerecupero costidella società».Nel 2006 ci so-no stati 3.407nuovi accerta-menti e a frontede l l a nuovaprocedura sonostati contabiliz-zati nuovi rica-vi per 117.694euro quale va-lore nominaledei mancati in-cassi non anco-ra riscossi, oltrea 11.072 euroscaturenti dallaprocedura im-plementata dal

dottor Ferraro, mentre l’im -porto da riconoscere a Ferraroè stato iscritto tra i costi per unvalore di 55.536 euro». Dasuccessivi accertamenti dellaProcura è emerso che il Ferra-ro all’epoca dell’incarico nonera ancora iscritto all’albo pro-fessionale degli avvocati equindi non avrebbe avuto tito-lo per il recupero del credito.La Procura nella relazione fainoltrre rilevare che il profes-sionista è figlio dell’allora as-

sessore alleattività pro-duttive delComune diF o r m i a .Elementosenza rile-vanza pena-le. Mentre èr i l eva n t eciò che vie-ne attribui-to agli am-minis trato-ri, i qualiavre bberodovuto at-tribuire alpr of ess io-n i s t a u nco mp en soper il realer e c u p e r odel credito,pari a circail 30% delcredito ac-c e r t a t o ,quindi pocop i ù d i16mila euroe n o n i5 5 m i l aiscritti nel

bilancio. Invece «con il com-portamento adottato gli ammi-nistratori hanno protratto la si-tuazione di deficit, rinviandoingiustificatamente la liquida-zione o il fallimento della so-cietà, con conseguente dannoai creditori».

Graziella Di Mambro

A sinistraPatrizia

Averaimoe a destra

ilparcheggiomultipianodelle poste

caso formia serviziE’ tutta una questione di dettagli.Se La Formia Servizi è fallita èperché questa povera società de-stinata a gestire i parcheggi inuna cittadina di circa 40mila abi-tanti ne ha viste passare di tutti icolori sui suoi bilanci. Ed è sem-pre la perizia della Procura suibilanci raccontare cosa è accadu-to fino a settembre del 2010 nellaspa.

Massimo Vernetti siè fatto rimborsare

spese noncongrue, compresa

una multa

Formia

Page 7: Massimo Vernetti

Latina OggiMartedì 16 Ottobre 20124 Latina

L’esperienzadelle

partecipata durada quasi 15 anni

e non haprodotto

risultati positivi,ma aumento

dei costi

Non solo Latina Ambiente, anche gli amministratori ora sono pentiti

Outing in ritardoStefanelli: le spa miste sono dei carrozzoni. Mignano: cambiareIL primo a fare outing èstato Gerardo Stefanelli. Hadetto che le società mistesono dei carrozzoni dovealberga il più becero deiclientelismi. Mai ammis-sione fu più gradita, essen-do stato Stefanelli medesi-mo amministratore per treanni di uno di questi «car-rozzoni» che si chiama Ac-qualatina, società mista par-tecipata dai Comuni dellaprovincia di Latina e da unacordata di privati capeggiatadalla francese Veolia.Il secondo ad ammettere il

fallimento di queste societàdi servizi è stato un altro examministratore, l’av vo c a t oGiacomo Mignano, presi-dente della Latina Ambien-te spa (la società dei rifiutipartecipata dal Comune diLatina) da agosto 2011 asettembre 2012 e oggi èentrato nel cda di Acquala-tina spa. «E’ chiaro che que-ste società, così come sonogestite non possono funzio-nare - dice Mignano - per-

te». Mignano è il delegatonel cda della società chegestisce le risorse idricheper conto del socio pubblicopiù importante, il Comunedi Latina, che detiene il12% delle azioni. Visto tut-

to quello che è successo finoad oggi in Acqualatina spa evisto che i suoi stessi examministratori dicono che èun mezzo fallimento gliutenti normali si aspettanoun cambiamento di rotta,

perlomeno sulla trasparen-za degli atti, delle consulen-ze e delle assunzioni chehanno fatto lievitare i costidel personale fino a circa 15milioni di euro l’anno, purtrattandosi di una spa in

grave crisi per via di unelevatissimo monte creditiinevaso. Il gestore delle ac-que nel quadro disastrosoche riguarda il servizi pub-blici non è solo. Perché sipotrebbe fare l’esempio diFormia servizi spa, fallita acausa degli sprechi degliamministratori che infattisono indagati dalla Procuradi Latina. O si potrebbeparlare dell’Aser che ha«dimenticato» di restituire21 milioni di tributi locali alComune di Aprilia e nelfrattempo gli amministrato-ri se ne andavano in giro inbarca a spendere probabil-mente proprio quell’incas -so.

Graziella Di Mambro

O b i e t t iv iinconciliabilitra pubblicoe privatoQuindici annidi errorie soldi persi

DETTAGLI

L’avvocato Giacomo Mignano è statopresidente di Latina Ambiente per un anno

STEP

Gerardo Stefanelli

ché è inconciliabile la mis-sione del pubblico, che èquella di garantire servizi,con gli obiettivi del privato,che sono la realizzazione diprofitti. Le due cose nonvanno d’accordo, è eviden-

Page 8: Massimo Vernetti

Latina OggiMartedì 16 Ottobre 2012 5Latina

le partecipate

RRRR EEEE BBBBUUUU SSSSBBBBOOOOLLLLLLLLEEEETTTTTTTTEEEE

SE il «bubbone» della Lati-na Ambiente non fossescoppiato adesso, con la sfi-ducia del sindaco verso ilsuo «delega-to« nel cda,Massimo Ma-rini, probabil-mente sarebbestata questio-ne di settima-n e e t u t t iavrebbero do-vuto fare iconti con isoldi spariti.Ciò che divideil socio pub-blico di Latina Ambiente e ilcda sono, infatti, i soldi: 18milioni di euro che la societàchiede all’ente o che in qual-

che modo dovranno essererecuperati attraverso le bol-lette. Secondo quanto affer-ma il management nella re-

lazione allabozza di bi-lancio 2011 sitratta di un«buco» deri-v a n t edall’eva s i o n ee dall’elusio -ne su bollettedel passato.Secondo unastatistica na-zionale i cre-diti di questo

tipo portano alla effettivariscossione di non più del70% dell’accertato. Per unaserie di ragioni: alcune bol-

lette potebbero non esserearrivate oppure hanno nomi-nativi sbagliati, o le bollettesono prescritte, o gli utentisono deceduti oppure nonpossono più pagare per ra-gioni oggettive e riconosci-bili. In pratica almeno il30% di quei 18 milioni nonentrerà mai nelle casse delComune di Latina né inquelle della società parteci-pata e quindi andranno ri-pianati con altri fondidell’ente. Il credito deve ne-cessariamente essere coper-to perché è già inserito inquesto bilancio e nei prece-denti e se resta il «buco» sidovranno portare i libri inTribunale nonché accertareeventuali responsabilità pe-

nali a carico degli ammini-stratori che hanno fatto lie-vitare in quel modo il credi-to. Diciotto milioni non siaccumulano «all’i n s a p ut a »di chi governa una societàper azioni che ha un pef dipari entità. E’ come se man-casse un anno di incassi.Come è possibile che unsimile ammanco sia sfuggi-to o sia stato tollerato? Leprime delucidazioni sui cre-diti sono state chieste a set-tembre del 2011 all’ammi -nistratore delegato. Fino aquella data nessuno avevafatto rilevare che c’era unmonte incredibile di bollettenon pagate. Anzi, per la ve-rità, molte non erano ancorastate emesse.

Formia ServiziE’ fallita lasciandoincompleta l’unicagrande opera cheaveva messo in piedi.

AserL’esattore chedoveva mettereordine nel serviziodi riscossione

Terracina AmbienteLa «piccola»di casa Colucciha causato guaie disservizi

Per la Formia Serviz i c’è l’ipotesi di bancarot-ta fraudolenta. Gli amministratori hanno cer-tamente truccato parte dei bilanci.

E’ stato il primo esempio di privatizzazione diun servizio pubblico, quello della riscossionedelle tasse locali.

Incredibile la catena di errori commessa da Ter-racina Ambiente, partecipata da Latina Ambien-te e responsabile del caos rifiuti in quella città.

IN COMPAGNIA

Ecco cosa è successo con la privatizzazione

Gli esattori scorrettiL’ultimo scandalo naziona-le legato alle società parteci-pate da enti pubblici porta ilnome di Tributi Italia, lasocietà che doveva riscuote-re le tasse locali di molticomuni italiani, tra cuiAprilia, e che ha trattenutotutto, non solo l’aggio, la-sciando vuote le casse delleamministrazioni e una vora-gine che adesso non si sa

come colmare. L’ammini -stratore di Tributi Italia, exPubliconsult (su cui era sta-ta svolta inchiesta analoga)è stato arrestato e deve ri-spondere dell’appropriazio -ne dei soldi dei Comuni.Come si è arrivati a questo

punto? Con i contratti alle-gramente firmati e gestitidai Comuni con la giustifi-cazione formale di ottimiz-zare il servizio di riscossio-ne che veniva gestito «inproprio» prima che sul mer-cato cominciassero a sco-

razzare società senza scru-poli e al di sopra di ogniverifica, come la Tributi Ita-lia, appunto. La passioneper le società miste ha fol-gorato molti enti, con am-ministrazioni di qualunquecolore politico. Un’affasci -

nazione che oggi comincia amostrare tutte le crepe nega-te in dieci anni di esperi-menti. L’obiettivo era ab-bassare il costo dei servizi.E’ quanto avevano promes-so sia Latina Ambiente cheAcqualatina e invece le bol-lette hanno continuato a lie-vitare, seguendo il trend deicosti, cresciuti a loro volta adismisura.

Vernetti BertuccelliSaggese