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Stomatiti ricorrenti come spia di disordini gastrointestinali cronici Massimo Viviano *, Alessandra Addamo**, Serena Cocca*** *Azienda Ospedaliera Universitaria Senese U.O.C. Odontoiatria ** Università degli Studi di Siena Tuscan Dental School Siena *** Università degli Studi di Siena U.O.C. Otorinolaringoiatria

Massimo Viviano*, Alessandra Addamo**, Serena Cocca*** · Procaccini M, Campisi G, Bufo P, Compilato D, Massaccesi C, Catassi C, et al. Lack of association between celiac disease

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Stomatiti ricorrenti come spia di disordini

gastrointestinali croniciMassimo Viviano*, Alessandra Addamo**, Serena Cocca***

*Azienda Ospedaliera Universitaria Senese U.O.C. Odontoiatria

** Università degli Studi di Siena Tuscan Dental School Siena

*** Università degli Studi di Siena U.O.C. Otorinolaringoiatria

Il sottoscritto Massimo Viviano

DICHIARA

che negli ultimi 2 anni non ha avuto rapporti commerciali con

soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario.

Patologie primarie: carie, malattia parodontale, leucoplachia, lichen rubenplanus, oscc …

Patologie secondarie: HCV, HIV, lesioni oncologiche secondarie, disordini gastrointestinali

Stomatiti ricorrenti aftose e glossiti atrofiche non specifiche, possono rappresentare una spia di disordini gastrointestinali cronici come l’enteropatia sensibile al glutine o celiachia

Nadhem ON, Azeez G, Smalligan RD, Urban S. Review and practice guidelines for celiac disease in 2014.Postgrad Med. 2015 Feb 23:1-7.

Procaccini M, Campisi G, Bufo P, Compilato D, Massaccesi C, Catassi C, et al. Lack of association between celiac disease and dental enamel hypoplasia in a case-control study from an Italian central region. Head Face Med 2007; 3:25.

Epidemiologia

La celiachia è stata considerata una malattia rara fino agli anni ’80, con unaprevalenza di 1/2000-3000 casi ed esordio quasi esclusivamente pediatrico.Il rapporto stimato medio di pazienti celiaci M/F è pari a circa 1:2.

Dagli anni ’90, a fronte del cambiamento della diagnostica è cambiatal’epidemiologia della celiachia. Oltre alla biopsia intestinale, altri strumenticome la diagnostica sierologica (di crescente sensibilità e specificità) e i testgenetici sono stati sviluppati e gradualmente introdotti nella pratica clinica.

I principali risultati del progresso scientifico sono il drammaticoaggiornamento dell’incidenza della celiachia in Italia (si stima 1 soggettoogni 100 persone) e l’aumento degli individui diagnosticati (attualmente20.000 nuove diagnosi all’anno, con un incremento annuo di circa il 20%).

Negli Stati Uniti la prevalenza si assesta intorno all’1% come in Europa,scende intorno allo 0.6% e 0.8% rispettivamente in Centro America e in SudAmerica per fermarsi allo 0.5% del continente oceanico.

Un’area geografica del Pianeta caratterizzata da forte disomogeneità èl’Africa: i dati della prevalenza variano tra lo 0.5% dell’Egitto e l’1% della Libiama troviamo anche la popolazione con la più alta prevalenza di celiachia almondo, i Saharawi (5-6 % nell’area di confine tra Mauritania, Marocco eAlgeria). Ciò può essere attribuito sia all’elevato consumo di alimenticontenenti glutine (cous-cous), sia a una genetica favorevole con altaprevalenza in questa popolazione di geni HLA predisponenti.

Per molto tempo la celiachia risultava essere un problema esclusivo deipaesi occidentali. La globalizzazione dei consumi alimentari ha reso laceliachia una delle patologie croniche più diffuse, con frequenza in tutto ilMondo.

Le manifestazioni cliniche della celiachia

Forma TIPICA: esordio tra 6-24 mesi di vita con diarrea e arresto della crescita

Forma ATIPICA: sintomi extraintestinali;

Forma SILENTE: assenza di sintomi eclatanti;

Forma POTENZIALE: (latente): sierologia positiva ma biopsia intestinale negativa.

Manifestazioni extraintestinali

Dermatite erpetiforme Anemia Bassa statura- ritardo puberale Infertilità e aborti ricorrenti Alopecia areata Stomatite aftosa Ipoplasia smalto dentario Disturbi neurologici: epilessia farmacoresistente, atassia, polineuropatie Osteoporosi Miocardiopatia dilatativa Artriti

Diagnosi

Sierologia: emocromo e indici di flogosi (VES, PCR).

anticorpi anti-gliadina di classe IgA e IgG (AGA),

anticorpi anti-endomisio di classe IgA (EMA),

anticorpi anti-transglutaminasi tissutale di classe IgA (tTG)

Genetica: determinazione HLA DQ2 DQ8

(se negativi bassissima probabilità di celiachia).

Istologici: Biopsia duodeno

Esami di I livello

Esami di II livello

Materiali e Metodi

Lo studio è stato condotto presso il Dipartimento di Odontostomatologia delPoliclinico Le Scotte in Siena dal 2012 al 2014

Criterio di inclusione

Sintomi: stomatite aftosica o non aftosica e/o glossite atrofica non specifica inassociazione a scarsi sintomi gastrointestinali (meteorismo, dispepsia, diarrea).

arruolati 37 pazienti (14 M,23 F)

Età compresa tra 18 e 55 anni

Divieto di assunzione di glutine e derivati.

Tutti i pazienti PRIMA e DOPO il trattamento hanno:

1) compilato il Gastrointestinal Symptom Rating Scale- GSRS

2) Valutati gli indici di flogosi

Studio condotto in doppio cieco randomizzato.

I pazienti sono stati assegnati casualmente a 2 gruppi:

• Gruppo 1: 19 pazienti Consegna del flacone <A>

• Gruppo 2: 18 pazienti Consegna del flacone <B>

Risultati

• Scomparsa sintomi GI (gonfiore e dolore addominale, dispepsia e diarrea) e ulcere orali nell’ 84.22% casi del Gruppo 1 e nel 66.67% casi del Gruppo 2. Inoltre, anche gli indici di flogosi si erano notevolmente ridotti dopo 4 settimane di terapia.

• Pertanto, il Gruppo 1 ha mostrato un significativo miglioramento se paragonato al Gruppo 2.

ConclusioniAlla conclusione dello studio la casa produttrice ha svelato la composizione dei duecontenitori: il flacone contraddistinto dalla lettera “A” era composto daLactobacillus reuteri DSM17938 mentre quello con la “B” era un placebo.

Il nostro studio dimostra che:

Sfruttando l’attività del probiotico e immunobiotico (L. reuteri DSM17938) inassociazione a dieta priva di glutine, è possibile migliorare notevolmente lasintomatologia gastrointestinale e le lesioni della mucosa orale.

L. reuteri riequilibra la flora batterica intestinale favorendo indirettamentel’allungamento dei villi intestinali, infatti modula la risposta immune enterica aipatogeni. Il suo utilizzo, in associazione a dieta priva di glutine, ha risolto lasintomatologia gastrointestinale (ove presenti) e velocizzato il ristabilirsidell’equilibrio preesistente anche a livello della mucosa orale.

La diagnosi di celiachia non è sempre facile, in quanto alcuni pazientipossono presentare un quadro sintomatologico sfumato, e quindiinsospettabile.

Le manifestazioni orali possono essere la spia di disordini GI di cui laceliachia è sicuramente l’esempio più frequente e rappresentativo.

Test di screening per la celiachia devono essere presi in considerazionein caso di pazienti con stomatiti ricorrenti aftosiche e non, oppure conglossiti atrofiche idiopatiche o con altre lesioni della mucosa oralesoprattutto se associati a sintomi gastrointestinali.

[email protected]

3471948646