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1 Bioetica Matrimoni gay: una risposta al buonismo di Andrea Tomasi e Renzo Puccetti Giugno 2015 Premessa Don Antonio Cecconi è intervenuto dando la sua ricetta su come si dovrebbe rispondere alle leggi che introducono il matrimonio omosessuale.(1) Sullo stesso tema è intervenuto anche il professor Stefano Ceccanti, già senatore PD.(2) Cercheremo di fornire una risposta alle sue considerazioni assunte ad esemplificazione di un certo modello con cui anche tra i presbiteri e certo laicato cattolico si pensa di rispondere alle sfide lanciate dal pensiero secolarista alla famiglia e al matrimonio. John Martin. "La distruzione di Sodoma" (1852).

Matrimoni gay: una risposta al buonismo · 2019-06-11 · "Eggsploitation". Contiene le testimonianze delle donne la cui vita è stata stravolta per sempre dalla procedura di vendita

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Bioe

tica

Matrimoni gay: una risposta al buonismo

di

Andrea Tomasi e Renzo Puccetti Giugno 2015

Premessa Don Antonio Cecconi è intervenuto dando la sua ricetta su come si dovrebbe rispondere alle leggi che introducono il matrimonio omosessuale.(1) Sullo stesso tema è intervenuto anche il professor Stefano Ceccanti, già senatore PD.(2) Cercheremo di fornire una risposta alle s u e c o n s i d e r a z i o n i a s s u n t e a d esemplificazione di un certo modello con cui anche tra i presbiteri e certo laicato cattolico si pensa di rispondere alle sfide lanciate dal pensiero secolarista alla famiglia e al matrimonio.

John Martin. "La distruzione di Sodoma" (1852).

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1. Don Cecconi. Siamo noi preti gli interlocutori più adatti? Settimana. 2015/25-3. http://www.dehoniane.it/control/articolo?idInternal=9788810042489.54649

2. Stefano Ceccanti. Famiglia. Prudenza e umiltà. Costruire ponti e non rafforzare muri. https://stefanoceccanti.wordpress.com/2015/06/19/famiglia-prudenza-e-umilta-costruire-ponti-e-non-rafforzare-i-muri/

Una visione d'insieme

“Su questi aspetti, come su altri, noi preti dovremmo tacere di più e dare la parola ai laici credenti, prima di tutto gli sposi”.

Così chiude il suo intervento don Cecconi. A partire da questo invito, possiamo fare due osservazioni preliminari sperando che esse possano contribuire al dibattito. L'intervento di Don Cecconi, analogamente a quelli di altri, mostra quanto sia difficile per un prete intervenire sul problema liberandosi da un approccio pastorale, ed è giusto così, perché il compito del sacerdote è esattamente quello di predicare i l Vangelo e celebrare i Sacramenti. Tuttavia il dibattito pubblico riguarda in questo momento soprattutto la formulazione di leggi dello Stato e su questo piano si possono avere obiezioni fondate laicamente sulla Costituzione, sulla visione di società, sulla elaborazione culturale e sulle ragioni politiche. Questo è il campo in cui i laici cristiani sono chiamati a spendere la loro fede, rispettando l’autonomia e le regole proprie della laicità dello Stato, senza cortocircuiti religiosi o morali di segno opposto, sia quelli fortemente contrari (“sono contrario perché credo nella famiglia voluta da Dio; r i tengo peccato le a l t re forme di convivenza”) sia, e questo viene di solito meno sottolineato, quelli irenisticamente favorevoli ad assecondare tutto ciò che è presente nella società (“sono favorevole perché ognuno deve determinarsi da sé e la fede non deve entrare nella valutazione civile; se anche ci

Il prof. Stefano Ceccanti

Va osservato, per inciso, che i primi estremizzano una posizione che è comunque sensibile agli sviluppi della modernità, mettendo in primo piano il tema antropologico, sia pure per evidenziarne i rischi nel mondo globalizzato dell’economia e della tecnica, mentre i secondi, nell’adeguarsi alla cultura dominante “politicamente corretta”, vivono ancora di riflessi "pavloviani" quando separano il tema della giustizia sociale da quello della crisi antropologica. Per evitare di caricare il dibattito di reciproche scomuniche, agli uni e agli altri dovrebbe bastare la lettura integrale del documento del Concilio “Gaudium et Spes”, che 50 anni fa indicava con chiarezza i termini del rapporto tra la Chiesa e il mondo contemporaneo.  E per trovare un terreno di riflessione comune basterebbero le encicliche sociali di questi ultimi anni: dalla Centesimus Annus, alla Caritas in Veritate, fino alla appena pubblicata Laudato sì. La consapevolezza che la visione della persona umana precede ed è intrecciata con le questioni sociali ed economiche dovrebbe indurre a guardare con attenzione ogni tentativo, culturale o legislativo, volto a “piegare” l’uomo al dominio della tecnica e della finanza. Oggi, la contestazione alla legge sulla scuola e alla proposta Fedeli, alla legge Cirinnà sulle unioni civili, alla legge Scalfarotto, si concentra su aspetti concreti: l’asservimento della procreazione alla tecnica della provetta e al mercato che gravita intorno alle tecniche di fecondazione e alle gravidanze surrogate, la diffusione di una cultura che vede la persona come costruzione sociale, soggetta ai propri desideri, che le leggi devono riconoscere come diritti e la tecnologia deve rendere attuabili al di là di ciò che la biologia e la natura consentirebbero.

Don Antonio Cecconi

entrasse dovrebbe m a n i f e s t a r e accog l ienza per o g n i f o r m a d i fenomeno sociale”).

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L' od i e rna ques t i one

antropologica

Q u e s t o è i l p r o b l e m a antropologico che abbiamo di fronte, e solo un giuridicismo positivo può pensare di aggirarlo per la faci le scorciatoia di assecondare tu t to c iò che avviene nella società, guarda caso però solo per quello che riguarda la sfera personale, perché nei confronti dei beni patrimoniali si legifera in modo molto più conservativo.L’opposizione ad aspetti concreti che tali leggi contengono e che sono ritenuti dannosi, può essere l e g i t t i m a m e n t e a v a n z a t a basandosi sulla Costituzione italiana, che riconosce il valore sociale della famiglia e la tutela per ragioni non storicamente contingenti. Il fatto che questo n o n s i s i a t r a s f o r m a t o i n promozione e sostegno per le famiglie con figli è causa non s e c o n d a r i a d e l d e c l i n o demografico e della crisi sociale ed economica che ne consegue. Altra cosa sono le convivenze. Se reclamano che la legge disciplini i diritti soggettivi attinenti i desideri personali, ciò può essere fatto s e n z a “ i n v e n t a r e ” f o r m e matrimoniali.  Dibattere quali forme siano più adatte, è tema che riguarda la politica in senso stretto, senza introdurre nel d i b a t t i t o a c c u s e d i fondamentalismo o di lassismo, che distolgono dal vero problema: quale limite esiste nelle società moderne tra l’individualismo, il r i conosc imento soc ia le , la legislazione, per quanto riguarda i diritti soggettivi e le relazioni affettive?

Londra, immagini del Gay pride 2015

Olanda: a 10 anni dalla legalizzazione del matrimonio omosessuale sono stati 14.813 i matrimoni tra persone dello stesso sesso. La percentuale di olandesi che hanno avuto relazioni omosessuali è stimata al 2,8% e 1,4% rispettivamente per gli uomini e le donne (Sandfort TG et al. Arch Gen Psychiatry. 2001; 58:85-91). La popolazione adulta olandese è dunque stimabile a 281.000 persone. Soltanto il 10,5% della popolazione adul ta omosessuale o landese ha dunque f r u i t o de l matr imonio. Tra la popolaz ione eterosessuale olandese l'attitudine al matrimonio è 8 volte più elevata.

Quali aspetti devono essere oggetto di apposite leggi, e quale è il limite oltre il quale lo Stato, in tal modo, invaderebbe la sfera privata dei comportamenti o addirittura limiterebbe la libera espressione della coscienza personale? Per rendere proficuo i l c o n f r o n t o è i m p o r t a n t e rappresentare correttamente i diversi punti di vista. Se la legge C i r i n n à ( c h e p a r i fi c a l e convivenze omosessual i a l matrimonio, ponendo le basi anche per il diritto all'adozione e all'utero in affitto, stante il certo intervento delle Corti nazionale o europea) si limitasse a prendere le mosse da l l ' a r t . 2 de l la Costituzione e costruisse una legge "radicalmente" diversa dalla

dalla disciplina del matrimonio, crediamo si potrebbe trovare un punto di equilibrio serio, sulla base del riconoscimento dei diritti soggettivi senza invadere la sfera della disciplina matrimoniale. Quello che si stenta a capire, o a f a r c o m p r e n d e r e , è c h e l'opposizione alla legge non parte dall'obiezione morale verso i rapporti omosessuali, né è motivata dal fatto che essi separano la sfera procreativa da quella affettiva. Nasce piuttosto da una preoccupazione culturale ed educativa, che viene ignorata dal fatto di trasformare un rapporto sostanzialmente privato in rapporto socialmente rilevante, sotto la pressione di lobby molto attive. E di rendere tali forme di convivenza fruitrici degli stessi diritti delle famiglie, ma per ovvii motivi non degli stessi doveri sociali. Trattare ugualmente i differenti non corrisponde ad una log ica d i g ius t i z ia , ma d i omologazione.

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Gli oppressi dimenticati

Che si dimostri beata indifferenza alle implicazioni connesse ad una ridefinizione del concetto di matrimonio recate da un'apertura alle coppie gay, lascia increduli. Che ci si stupisca della nostra preoccupazione per i figli, privati della figura del padre e della m a d r e , d e l l a c o m p l e t a accettazione dell'utero in affitto, dell'impietoso sfruttamento della povertà e del bisogno delle donne r i d o t t e a m e r i s t r u m e n t i riproduttivi, della mercificazione d e i b a m b i n i , d e l l a l o r o programmata orfanizzazione e della sottrazione del diritto a conoscere le radici biologiche, per u s a r e u n ' e s p r e s s i o n e d e l cardinale Caffarra, fa venire da piangere. Ai frequentatori dei salotti progressisti radical chic probabilmente il nome di Sushma Pandey non dirà niente, ma quel

L ' e s p l o s i v a v i d e o i n c h i e s t a " E g g s p l o i t a t i o n " . C o n t i e n e l e testimonianze delle donne la cui vita è s ta ta s t ravol ta per sempre dal la procedura di vendita di ovuli.

nome indica una ragazza indiana poverissima di appena 17 anni, morta dopo la terza stimolazione ormonale in 18 mesi alla clinica Rotunda Center for Human Reproduction di Mumbai, centro "di eccellenza" per la raccolta di ovociti da immettere nel mercato della fecondazione eterologa, via o b b l i g a t a d e l l e c o p p i e omosessuali per avere il figlio geneticamente affine ad uno dei

due partners. Allo stesso modo siamo pressoché certi che Aaron e Melissa Klein, Jack Phillips, Daniel McArthur e la moglie Amy, Cynth ia e Rober t G i f fo rd , H e z e l m a r y e P e t e r B u l l , Barronel le Stutzman, Paul B a r n e s , C r y s t a l e K e v i n O’Connor risultano perfettamente s c o n o s c i u t i a i p a l a d i n i dell'egualitarismo matrimoniale.

La madre Prima mostra la foto della figlia Sushma. Gli adulti che hanno procacciato per la clinica la ragazzina si sono volatilizzati.

Peccato. Insieme a molti altri quei nomi indicano uomini e donne che stanno soffrendo le c o n s e g u e n z e r e p r e s s i v e derivanti dal la legislazione omosessualista che rende chi non partecipa e collabora dei renitenti le cui attività devono essere chiuse sotto la scure delle mu l te o de l bo ico t tagg io . Parafrasando Longanesi, nella r i v o l u z i o n e d e l l ' i s t i t u t o matrimoniale, gli intellettuali r a i n b o w - f r i e n d l y f a n n o l e barricate coi mobili degli altri. Q u a n t o è f a c i l e f a r e i fiancheggiatori dei diritti dei più forti sulla pelle dei più deboli. Se la storia insegna qualcosa, quando una civiltà, in crisi

d e m o g r a fi c a e i n d e c l i n o culturale, in un periodo di difficoltà economiche concentra il suo sforzo sulla legalizzazione di diritti del tutto individuali e soggettivi invece di rafforzare le s u e f o r m e c o s t i t u t i v e comunitarie, è destinata a scomparire. E non c’è nulla di c o n f e s s i o n a l e o d i “ t r a d i z i o n a l i s t i c o ” n e l ragionamento che abbiamo appena cercato di sviluppare. Su questo piano è bene che parlino i laici, e la manifestazione del 20 giugno ha espresso in modo evidente quale sia il sentire d i f f u s o d e l “ p o p o l o d e l l e famiglie", per il numero e per la spontaneità con cui le persone

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sono convenute a piazza San Giovanni. Quanto al piano pastorale, è invece proprio compito dei sacerdoti e dei Pastori esprimersi su quel piano, che è morale e attiene alla formazione delle coscienze e alla diffusione del Vangelo. Ma i pastori non hanno da essere inventori, piuttosto loro compito è quello di donarci ciò che esprime la sapienza del la Chiesa, Madre e maestra. E con u n a s e m p r e c r e s c e n t e consapevolezza che i due s a c r a m e n t i c h e d a n n o riconoscimento e impronta definitiva alla condizione di vita, il Matrimonio e l’ Ordine sacro, sono intimamente connessi per molteplici aspetti. Ta n t o c h e l a r i fl e s s i o n e pastorale e teologica sull’uno si riflette sull’altro, per quanto r iguarda la scel ta d i v i ta permanente, la non ripetibilità, la correlazione profonda con il mistero della Trinità creatrice, modello della famiglia umana tra

un uomo e una donna, ma allo stesso tempo della famiglia costituita da Cristo, sposo con la Chiesa sua sposa.

Analisi bioetica

Don Cecconi, ma con lui tanti a l t r i , a s t e n t o r i e s c e a d i s s i m u l a r e l a p r o p r i a insofferenza per il Family day 2015. Stupisce che da parte di quant i in mol te occasioni i n v o c a n o u n a m a g g i o r e democratizzazione dei processi decisionali nella Chiesa, vi sia contrarietà per una iniziativa nata da un gruppo di laici per rispondere ad una richiesta diffusa tra le famiglie, allarmate dalla martellante avanzata in ambito culturale e legislativo di u n p r o g e t t o v o l t o a l l a trasformazione di quanto ancora rimane dell'istituto matrimoniale e dall'introduzione nelle scuole di un disegno che mira a s o v v e r t i r e l ' a n t r o p o l o g i a dell'umano inteso come essere

sessuato maschio o femmina. La sorpresa aumenta ne l leggere che esisterebbero le famiglie "doc", laddove poi si tralascia di specificarne la natura e che cosa sia la famiglia non doc. Si tratta di un punto di estrema importanza: la famiglia è la società naturale fondata sul matrimonio come riconosciuto dalla Costituzione? Oppure è altro? Ed in tale caso che cos'è? Cos'è il matrimonio? È la stabile comunione di vita di un uomo e una donna centrato sul bene dei figli, oppure è un legame di soggetti consenzienti fondato sull'affetto di cui ci dicono il presidente Obama col suo love is love, i cinque giudici della Corte Suprema USA e la senatrice Cirinnà? Nello scritto in oggetto a queste domande non si dà risposta, tuttavia ciò non impedisce di fornire la ricetta su come rispondere alle s fi d e d e l l a m o d e r n i t à : testimoniare, viene detto.

Family Day 2015. Roma, Piazza San Giovanni, 20 giugno.

Nulla di nuovo sotto il sole, "Bonum est diffusivum sui", s c r i ve ne l l a Summa San Tommaso. Concediamo che in tanti casi non si è corrisposto a l la Graz ia e la rg i tac i co l Sacramento, che troppo spesso s i a m o s t a t i i n f e d e l i a l l e promesse, che annunciamo e predichiamo un bene maggiore di quello testimoniato, sappiamo bene di essere poveri peccatori, ma r iconosciuto ciò, al t re considerazioni sono doverose. Le legislazioni divorziste hanno aiutato la famiglia o l'hanno indebolita? Nel 1971, primo anno dopo l'introduzione della legge sul divorzio, le separazioni

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furono 11.796, nel 2012 sono state 88.288. L'ISTAT c'informa che per ogni 1.000 matrimoni si contano 311 separazioni e 174 divorzi, i matrimoni più recenti durano di meno e le nozze civili hanno una stabilità inferiore rispetto a quelle religiose. Forse che la funzione pedagogica della legge è una quisquilia di cui un cristiano che voglia perseguire il bene comune può be l lamente t ra lasc iare d i occuparsi? Le condutture dell'acqua pubbliche sì, le leggi sulla famiglia no? Mistero. Lo sconcerto aumenta andando avanti nella lettura di ciò che viene scritto:

"La difesa del matrimonio come dovrebbe essere [...], l’accusa a chi vuol fare (o ha già fatto) qualcosa di diverso e però lo vuol chiamare con l o s t e s s o n o m e e l’opposizione a disposizioni più “permissive” in sede civile d i v e n t a n o a l t r e t t a n t e occasioni di accuse alla chiesa e soprattutto non favoriscono nella comunità cristiana quell’atteggiamento d i a s c o l t o , d i a l o g o e misericordia che dovrebbe sempre accompagnare la relazione con ogni persona e gruppo umano, anche i più distanti da noi. E frenano quell’annuncio della “gioia

del Vangelo” che dovrebbe caratterizzare una chiesa in uscita verso tutti i lontani, i non credenti, gli erranti, le p e r i f e r i e n o n s o l o geografiche…".

Quindi, pare di capire che, siccome diventano occasioni di accuse alla Chiesa, ostacolano l ' asco l to , i l d ia logo e la m i s e r i c o r d i a e f r e n a n o l 'annuncio del Vangelo, i l matrimonio "come dovrebbe essere" non va difeso, ciò che è diverso dal matrimonio si deve lasciarlo chiamare comunque matrimonio e non ci si deve o p p o r r e a l l e l e g g i p i ù permissive.

Il prof. Massimo Gandolfini, portavoce de Family Day 2015.

E allora qual'è la ricetta per evangelizzare suggerita per gli sposi cristiani? Non i proclami, non le accuse, "ma comunicando almeno un po’ della ricchezza e bellezza che sperimentano". A noi che leggiamo non risulta molto chiaro come si possa comunicare se non, oltre che con le opere, con l'annuncio. La nebbia si infittisce nel passaggio successivo, laddove v iene suggerito di

"ricercare – in chi sceglie o semplicemente si trova a vivere legami d’amore non

riconducibili a una famiglia “regolare” e/o a un matrimonio “canonico” – un desiderio e una nostalgia di completezza e pienezza che sono propri d e l s a c r a m e n t o d e l matrimonio".

Ma è proprio lì il punto: non si può suscitare alcun desiderio di pienezza in chi si percepisce già p i e n o . I d i v o r z i a t i s t e s s i vorrebbero un secondo (e perché non un terzo e un quarto) matrimonio sacramentale, sono i gay ad avere desiderio di sposarsi con la benedizione della

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Chiesa, perché anche il solo m a t r i m o n i o c i v i l e n o n è bastevole. Ne è esempio la coppia miliardaria inglese Barrie Drewitt-Barlow che, proprio grazie alla legge che ha istituito il matrimonio omosessuale e alla legislazione antidiscriminatoria nei confronti dei gay, ha avviato una causa legale per ottenere di potersi sposare nella chiesa battista di S. Giovanni. Quanto sia fallace la prospettiva di don Cecconi lo rivelano poi i fatti.In piazza San Giovanni hanno dato la loro testimonianza di fatica, sacrificio e bellezza Sara e Vincenzo Aquino con i loro 11 figli; il portavoce del Family Day,

il professor Gandolfini insieme con la moglie Silvia, sono genitori di sette figli adottati nonostante seri problemi di salute. Eppure, nonostante tale bellezza e bontà, nonostante non una sola parola di livore sia stata detta contro qualcuno dal palco di piazza San Giovanni, quali sono stati i commenti dal f r o n t e P D ? " E v e n t o inaccettabi le" , l 'ha bol lato l ' o n o r e v o l e S c a l f a r o t t o , sottosegretario del governo Renzi, attivista omosessuale e primo firmatario di un progetto di legge che potrebbe condurre tutti quelli che erano in piazza (e ancora di più gli oratori sul palco

e gli organizzatori del Family Day) a dovers i d i fendere dall'accusa di omofobia per non essere ospitati nelle patrie galere. È stata una "piazza violenta" per la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, autrice di un disegno di legge teso ad introdurre la teoria gender quale materia curriculare per le scuole di ogni ordine e grado con annessa rivisitazione dei testi in chiave LGBTQ. Per il senatore Lo Giudice, genitore omosessua le d i un fig l i o ottenuto con la pratica dell'utero in affitto, piazza San Giovanni è stata invece un "Residuo del medioevo".

On. Ivan Scalfarotto (PD) Sen. Sergio Lo Giudice (PD) Sen. Monica Cirinnà (PD)

Tra le più prolifiche vi è la senatrice Monica Cirinnà, autrice del progetto di legge per il m a t r i m o n i o o m o s e s s u a l e camuffato secondo cui San Giovanni è stata una "Piazza revanscista e retrograda" dove si è vista una "Italia medioevale" che nasconde "un'omofobia latente". Non parliamo delle tonnellate di letame riversate dal mondo organizzato gay. La realtà è questa e l'ha descritta il

direttore dell'Osservatorio Van Thuan sulla Dottrina Sociale della Chiesa Stefano Fontana quando annota che

"i soggetti che lottano per la secolar izzazione non s i accontentano, ma si fanno guidare dai principi. E questo proprio quando tra i cattolici c’è una grande tentazione di mettere da parte i principi e

firmare col mondo una tregua. Tregua unilaterale, perché invece il mondo continua a fars i guidare dai “suoi ” principi. Il mondo continua ad avere chiaro i l progetto strategico, che è di principio. Continua ad essere esigente e coerente e a non fermarsi mai fino a che ottiene il massimo".

Sen. Valeria Fedeli (PD)

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Pertanto, non è sano un atteggiamento che pretenda di «cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa»". (LS, 155)

È ancora il Santo Padre ad a f f r o n t a r e n e l m e d e s i m o d o c u m e n t o l a r a d i c e d e l problema quando afferma che

"Un antropocentrismo deviato dà luogo a uno stile di vita deviato" (LS, 122)

Diremo forse che l’annuncio della verità evangelica è in q u e s t o c a s o d i o s t a c o l o all’esercizio della carità? La carità cristiana infatti non è timidezza né silenzio, quando sono in gioco la costruzione del bene comune e il rispetto della p e r s o n a u m a n a , c o m e sugger isce la pr ima parte dell’enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate

“Solo nella verità la carità r isp lende e può essere autenticamente vissuta. La verità è luce che dà senso e valore alla carità. Questa luce è, a un tempo, quella della r a g i o n e e d e l l a f e d e , attraverso cui l'intelligenza perviene alla verità naturale e soprannaturale della carità: ne c o g l i e i l s i g n i fi c a t o d i donazione, di accoglienza e di comunione. Senza verità, la c a r i t à s c i v o l a n e l sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle op in ion i cont ingent i de i soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario". (CV 2-3).

Ci avviciniamo al centro della questione. Mentre attendiamo che lo stile di vita gay si lasci conquistare dalla santità di vita degli sposi cristiani, dovremo sopportare che i bambini e i giovani ricevano il trattamento educativo speciale delle lobbies omosessual is te? Dovremo attendere che una ridefinizione arcobaleno del matrimonio trasformi il significato civile dell'istituto e inibisca ai nostri figli l'accesso alla stessa realtà in cui noi padri ci siamo impegnati? Si sostiene dunque c h e l e r i p e t u t e d e n u n c e del l ' ideologia del gender, assimilata da Papa Francesco all'indottrinamento sui giovani attuato dal totalitarismo nazista, ostacolino il dialogo? Averle ripetute il 20 giugno è stato un a t t o p a s t o r a l m e n t e inopportuno? Eppure proprio per favorire il dialogo con chi ha a cuore le sorti del pianeta nella recente enciclica Laudato si’ il Papa ammonisce dicendo che

"Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana. Anche apprezzare il proprio corpo nel la sua femmini l i tà o mascolinità è necessario per poter riconoscere sé stessi ne l l ’ incontro con l ’a l t ro diverso da sé. In tal modo è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o del l ’a l t ra , opera d i Dio c r e a t o r e , e a r r i c c h i r s i reciprocamente.

Papa Francesco, di ritorno dal viaggio nelle Filippine, 19 gennaio 2015. "Volete sapere cosa è la colonizzazione ideologica?” [...] “Vi faccio un esempio che ho vissuto io nel 1995: una ministra dell’istruzione pubblica alla quale avevo chiesto un forte finanziamento per le scuole dei poveri, rispose che lo avrebbe concesso a condizione che si adottasse un certo libro che insegnava la teoria del Gender. Ma i soldi non erano mica i suoi… Si trattava di colonizzazione ideologica”.

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La famiglia Aquino testimonia la propria esperienza al Family Day 2015.

se non si considera l’impegno alla formazione della coscienza retta. N e l r i s p o n d e r e a l l ' a c c u s a d'infedeltà allo Stato lanciata ai cattolici dal Duca di Norfolk, il Beato John Henry Newman ricordava al primo ministro inglese che

"la coscienza ha dei diritti perché ha prima dei doveri".

E’ questo in definitiva il compito dell’evangelizzazione la bellezza della testimonianza di fede, che diventa luce "capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo" (LF, 4), perché nella fede la coscienza scopre (detegit, nell'originale del testo latino di Gaudium et Spes) la verità. E l’uomo d’oggi, incerto della propria identità, insicuro per il suo futuro,

Nessuno direbbe che quando San Paolo scrive agli abitanti di Corinto dove il lassismo di c o s t u m i e r a b e n d i f f u s o ricordando loro con parole durissime l'esigenza evangelica

Non illudetevi: né immorali, né ido la t r i , né adul ter i , né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno i l regno di Dio" (1Cor 6,11)

egli frenò l'annuncio del Vangelo. Nessuno direbbe che Gesù Cristo non era in giornata di misericordia quando annunciò di essere venuto a portare una spada che avrebbe messo figlio contro padre e figlia contro madre. Si sale sul monte, ma non per fare la bella statuina. Il nostro status implica doveri di custodia dei figli e di coloro con i quali abbiamo scelto di essere una caro. C'è poi un passaggio nello scritto citato che esprime una tendenza diffusa, ma non meno grave, laddove si invita ad evangelizzare

"accostando con rispetto e amore tutto ciò che è vissuto in umanità, coscienza e talvolta sofferenza".

L’appel lo a l r ispet to del la sofferenza esprime una empatia emotiva a cui è difficile sottrarsi, ma occorre ricordare che la sofferenza che ci fa amare il peccatore, non può diventare giustificazione dell’errore. Anche il richiamo alla coscienza

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"Ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di verità, perché s e n z a d i e s s a n o n s i sostiene, non va avanti. La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogl iamo illuderci. Oppure si riduce a un bel sent imento, che consola e riscalda, ma resta soggetto al mutarsi del nostro animo, alla variabilità de i tempi , incapace d i sorreggere un cammino costante nella vita. Proprio per il suo nesso intrinseco con la verità, la fede è capace di offrire una luce nuova” (LF, 24)

La carità del Vangelo non può i n c o r a g g i a r e a r i m a n e r e nell’errore, non è amore per l’uomo se non sa indicare il cammino verso la realizzazione piena di vita che si ottiene nella corrispondenza al la verità dell’essere. Che la coscienza

non sia l'istanza creatrice del bene e del male delle azioni è un Magistero della Chiesa costante, espresso chiaramente nel Catechismo della Chiesa Cattolica, in Gaudium et Spes e i n Ve r i t a t i s Sp lendo r. I n d i rez ione con t ra r ia va i l p e n s i e r o fi l o s o fi c o p o s t -illuminista dove con Rousseau si ritiene che la coscienza sia "giudice infallibile del bene e del male", con Voltaire che "una c o s c i e n z a e r r o n e a è inconcepibile", con Fichte che "la coscienza non sbaglia mai, né può mai errare". Mancare di chiarezza su questo punto va a discapito delle persone più semplici. È di certo in modo inconsapevole, tuttavia nel contesto specifico la dizione "altri amori" costituisce una falsificazione del concetto di amore. Fornicazione, adulterio, sodomia sono forse atti di amore, seppure "altri"? Lo sguardo della fede suggerisce che ciascuno di essi sia un peccato, un atto di ribellione a Dio, azioni che ci separano dal Suo amore.Per altra via anche lo sguardo della ragione conduce allo

stesso approdo, mostrando come essi contraddicano quella legge naturale di cui anche Cicerone e Platone ci hanno parlato e che guidò i giudici di Norimberga nel condannare i c a p i n a z i s t i a p p e l l a t i s i al l 'osservanza della legge promulgata dall'autorità. C'è un ultimo aspetto non risolto nella prospettiva avanzata: se il modo corretto di evangelizzare è l'ascolto, se l'approccio deve limitarsi a seguire uno "stile di ospitalità e prossimità", se si d e v o n o a b b a n d o n a r e l e categorie di "lecito/illecito", perché mai questo stesso stile d e v e l i m i t a r s i a l s e s t o comandamento e non lo si applica a chi pecca ad esempio nel settimo? A ben vedere, anche quello per il denaro è in fin dei conti un "altro amore". Ma è una cosa che noi, e siamo certi anche ogni credente ed ogni uomo di buona volontà, p r e f e r i a m o c o n t i n u a r e a chiamare cupidigia.

Si ringrazia Carlo Paluzzi per l'uso delle immagini del Family day 2015.