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Umbrialife, Uno slogan per vendere l’Umbria tutti i benefici di una offerta turistica integrata sicUrezza nei lUoghi di lavoro formazione gratuita con il for.te. riforma del lavoro (seconda parte) cosa cambia in materia di licenziamenti gratuito ai soci anno XV 11 novembre anno XVi provincia di perUgia Seguici anche su: confcommercio.pg www.confcommercio.pg.it confcommercioperugia conf commercioPg l’aumento iVa nel 2013 imPoVerirà le famiglie e taglierà i consumi cosÌ si Uccidono le imprese

Mensile Novembre 2012

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Mensile novembre 2012

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Page 1: Mensile Novembre 2012

Umbrialife, Uno slogan per vendere l’Umbriatutti i benefici di una offerta turistica integrata

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sicUrezza nei lUoghi di lavoroformazione gratuita con il for.te.

riforma del lavoro (seconda parte)cosa cambia in materia di licenziamenti

gratuito ai soci anno XV 11novembre anno XVi

p r o v i n c i a d i p e r U g i a

Seguici anche su: confcommercio.pgwww.confcommercio.pg.it confcommercioperugiaconfcommercioPg

l’aumento iVa nel 2013 imPoVerirà le famiglie e taglierà i consumi

cosÌ si Uccidono le imprese

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Direttore responsabile Lorella Cucchiaroni

Comitato di redazioneVasco Gargaglia, Lorella Cucchiaroni,Claudia Migliorati

Redazione/AmministrazioneVia Settevalli, 320 - 06129 PerugiaTel. 075.506711 - Fax [email protected]

Hanno collaboratoN. Censi, L. Cucchiaroni, F. Fiorucci, M. Martini, G. Menichini, C. Migliorati, F. Settequattrini, E. Valentini.

Concessionaria per la pubblicitàe partner editorialeSifa srlVia Pievaiola, 45 - 06128 PerugiaTel. e Fax 075.5051028

Progetto grafico/editorialeFattoria Creativawww.fattoriacreativa.it

StampaLitograf Todi S.r.l.Zona Industriale Ponte Rio Todi

Tiratura: 7.500 copieFinito di stampare in Ottobre 2012Aut. Trib. PG - R.P. n. 11 del 26/02/1997

novembre 201211anno XVi

p r o v i n c i a d i p e r U g i aIl governo aveva promesso rigore

ed equità, ma noi continuiamo a vedere solo il rigore. Nemmeno le

misure di riduzione dell’Irpef posso-no essere viste in termini di equità: il minor gettito delle famiglie meno abbienti sarà letteralmente divorato dall’annunciato aumento dell’Iva su tutti i beni che entrano nel carrello della spesa. Il provvedimento del governo non va dunque nella dire-zione della crescita né dell’equità, e deve essere rivisto: su questo non c’è dubbio. Confcommercio è decisa a tenere duro e il ministro dell’eco-nomia Vittorio Grilli, lasciando aperto uno spiraglio, a questo proposito ha detto: “mai dire mai”. La necessità di ridurre la pressio-ne fiscale è stata al centro anche del recente confronto del Consiglio generale di Confcommercio con il Segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, inaugurando così un ciclo di incontri con le forze po-litiche che sorreggono l’esperienza dell’Esecutivo guidato dal Presidente Monti. La questione fiscale, insom-ma, è, e continua ad essere, più che centrale. Le famiglie che ogni giorno si sentono sempre più tartassate - e che ogni giorno devono fronteggiare una marea di costi fissi (affitti, uten-ze, carburanti…) che pesano per ol-

tre il 40% - non ci pensano due volte a tagliare i consumi, rinunciando a volte anche al necessario. Qualcuno - tra i nostri decisori, è ovvio! - si è reso conto che la domanda interna è crollata? L’Ufficio Studi di Confcom-mercio ha stimato un calo del 3,3%, a consuntivo 2012: uno dei dati peg-giori dal dopoguerra in qua. Dalla parte delle imprese la pressio-ne di tasse, imposte e tariffe è an-cora peggiore, considerando che è arrivata al livello record del 55%, e che è responsabile, direttamente o indirettamente, anche della chiusura di tante attività che proprio non ce la fanno a sostenerla. In questo scenario, non si capisce davvero come le nostre amministra-zioni non si rendano conto che non possono continuare “a spremere” quel limone già abbondantemente spremuto che sono le nostre impre-se. Messaggio rivolto anche a quel partito dei sindaci che non trova di meglio, per fare un po’ di cassa, che utilizzare le imprese addirittura come sostituto per quell’imposta di soggiorno che peserebbe come un macigno sul turismo umbro.

Giorgio MencaroniPresidente Confcommercio

provincia di Perugia

Una imposta tira l’altra

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Gli italiani cominciano ad ac-corgersi che l’evasione è al-trove. Mentre commercian-

ti e pubblici esercenti sono pressati dai controlli e periodicamente sbat-tuti in prima pagina per lo scontrino del caffè, l’istituto di ricerca Eures rende noti i risultati di una indagine effettuata su un campione di 1.225 persone, alle quali è stato chiesto

dove si annidassero, secondo la pro-pria esperienza nell’ultimo anno, i comportamenti fiscali irregolari. I primi della classifica, secondo il campione, sono gli insegnanti che impartiscono ripetizioni scolastiche, che risultano evasori nell’89% dei casi. Tra gli artigiani, i più inclini all’il-legalità sono i giardinieri (67%) e poi falegnami, idraulici, fabbri e murato-

ri, tutti intorno al 60%. Tra i liberi pro-fessionisti, gli avvocati evadono nel 42% dei casi, seguiti da geometri e psicologi (40%), architetti e dietologi (38%), dentisti (34%). è solo in fondo alla classifica che troviamo commer-cianti e pubblici esercenti, compresi in un range che parte dai bar (17,8%) per arrivare all’abbigliamento (8,3%), ultimo nella graduatoria.

evasore a chi?

tasse e tariffe locali, più eqUità per le imprese del terziario

percorsi del cashmere

Il peso esorbitante di tasse e ta-riffe, insieme alla crisi, sta fiac-cando le imprese. Proprio per

questo Confcommercio ha chiesto e ottenuto dall’Anci, l’Associazione dei Comuni, l’attivazione di un tavolo permanente di confronto sulle tasse e i tributi locali - in particolare rifiuti e Imu, ma anche tassa di soggior-no, etc. - che si è riunito nei giorni scorsi a Perugia. Sulla base dei dati

che emergeranno dell’Osservatorio sui tributi curato dall’Aur - Agenzia Umbria Ricerche - Confcommercio presenterà precise proposte pere-quative volte ad ottenere un riequi-librio degli importi di tasse e tariffe, non solo tra territori e territori, ma soprattutto tra categorie e catego-rie, considerato quanto i settori del terziario sono penalizzati rispetto agli altri.

Se il cashmere è una risorsa per l’Umbria, allora la valo-rizzazione di questo prodotto

deve coinvolgere sia chi lo produce sia chi lo commercializza, soprattut-to se ciò avviene nei centri storici. è questo il principio affermato da Confcommercio, che ha trovato ac-coglienza in Consiglio regionale, fino a convincerlo a mettere in sinergia i luoghi di produzione e commercia-lizzazione con la valorizzazione dei centri storici interessati dai percorsi del cashmere. Il Consiglio regionale

ha infatti dato il via libera alla propo-sta di legge bipartisan “Disciplina dei percorsi del cashmere in Um-bria”. L’obiettivo principale è quello di promuovere, attraverso l’istituzione di appositi itinerari, la valorizzazione delle produzioni di cashmere locali, a rilievo artistico, tradizionale o inno-vativo, in quanto attività di particola-re interesse economico e distintivo. Di primaria importanza anche la va-lorizzazione dei territori interessati dalle produzioni del cashmere e da altre produzioni di filati pregiati.

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il meglio del mese

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La colpa sarà dell’economia re-cessiva, ma il dato - sia pure “giustificato” - è comunque

molto preoccupante: le piccole e medie imprese hanno drasticamen-te tagliato i già risicati investimenti in tecnologia informatica ed innova-zione. è quanto emerge dal Rappor-to 2012 di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT di Con-fcommercio-Imprese per l’Italia, che attraverso una indagine tra un panel di aziende ha rilevato una diminu-zione della spesa per Information tecnology del 4,5% nel commer-cio (peggio ancora l’industria, con un - 5,1%). Ancora più negativo è

il dato delle piccole imprese, in par-ticolare le micro imprese crollano del -16,4% e le piccole imprese del -11,4%: non c’è insomma spazio per investimenti in innovazione nel loro business, che tende ad ottimizzare i costi per una mera sopravvivenza. Inoltre, anche se c’è un’evoluzione lenta ma costante della percezio-ne del ruolo strategico dell’IT nel-la gestione dell’attività aziendale, cresciuto dal 28% del 2009 al 57% attuale, i budget per l’IT nei prossi-mi 12 mesi saranno stazionari per il 33% delle aziende utenti (lo erano nel 63% lo scorso anno) e in contra-zione nel 42% dei casi (erano solo il

19% nella scorsa edizione). In com-penso per gli Italiani la tecnologia è una moda: il + 52,1% nella vendita di tablet lo dimostra ampiamente.

Doveva vedere la luce da anni, e invece per il Testo Unico del commercio c’è ancora

da aspettare. La speciale commis-sione costituita all’interno di Con-fcommercio ha proseguito in questi mesi nel suo lavoro di confronto e

ha definito alcuni “paletti” entro i quali la normativa dovrebbe muover-si. Entro fine dicembre le osserva-zioni prodotte saranno portate all’at-tenzione dell’assessorato regionale al Commercio: dopo questa data, e fino a giugno 2013, infatti, la Regione

procederà quasi esclusivamente ad un lavoro di raccolta delle normative esistenti e di riorganizzazione all’in-terno del Testo Unico, che dunque, se tutto va bene, non verrà alla luce fino alla seconda metà (inoltrata) dell’anno prossimo.

regione Umbria, nell’Ultimo decennio impennata della spesa

testo Unico del commercio, c’è ancora da aspettare

ict e pmi, Un rapporto difficile

Secondo una analisi dei bilan-ci regionali condotta dall’Uf-ficio studi della CGIA di Me-

stre (che vanno peraltro valutati alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, in seguito alla quale le Regioni sono divenu-te competenti in tutte le materie non espressamente riservate allo Stato), per la Regione Umbria, dal

2000 al 2010 la spesa è cresciuta del 148,5%, l’incremento più altro in Italia, passando in valori assolu-ti da 1.310 a 3.257 milioni di euro. Le tre principali voci di spesa in Umbria sono sanità, trasporti e svi-luppo economico, Per la sanità si spendono 1.767 milioni di euro, con una incidenza del 54% sulla spesa complessiva; per quanto riguarda i

trasporti, la spesa complessiva è di 301 milioni di euro, il 9,2% del to-tale. Infine le risorse destinate allo sviluppo economico: 281 milioni di euro, un significativo 8,6% della spesa complessiva (ben superiore al dato di molte altre regioni): cosa che meriterebbe un plauso, se non fosse che troppo pochi, ancora, arri-vano al terziario.

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per dirla tUtta

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primo pianoeconomia 10 aUmento dell’iva, ennesima “batosta”

sUlle imprese La conseguenza, secondo L’ufficio studi, sarà un caLo dei consumi neL 2014 tra i 5 e i 7 miLiardi

primo pianocriminalità 12 le mafie crescono con la crisi

Le preoccupanti concLusioni deLLa commissione regionaLe suLLe infiLtrazioni mafiose in umbria

focUstUrismo 14 Umbrialife,

Uno slogan per vendere l’Umbriagiovanna manzi, consuLente strategico dei consorzi tac2, spiega i benefici di una offerta integrata

comUnicazione 18 in tempo reale, tUtta l’informazione che serve alle imprese

primo piano semplificazione 21 meno bUrocrazia, anzi no

ridotti gLi ostacoLi per creare una impresa, ma ancora troppo aLto iL peso degLi adempimenti fiscaLi

dal territorio 25 affissioni e pUbblicità, a perUgia in arrivoil vademecUmiL comune accogLie La richiesta ,avanzata da 5 associazioni di categoria per stabiLire comportamenti chiari

dal territorio 26 spoleto, scontro confcommercio-comUne sUlla fiscalità locale

dal territorio 28 assisi, gUerra dUra sUi varchi

città di castello, il commercio “a misUra” di centro storico

dal territorio 30 Umbertide, viabilità e sosta da rivedere

Una todi da… film!

fiere ed eventi 33 gli appUntamenti di novembre

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anno XVinovembre 2012 11

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Il primo obiettivo della spending review e della legge di stabili-tà, aveva promesso il Governo,

sarebbe stato evitare l’aumento dell’Iva anche per il 2013. La promes-sa è stata rimangiata: l’incremento dell’Iva è stato previsto, anche se dimezzato da due ad un punto, per cui l’aliquota ordinaria passerà dal 21 al 22% e quella agevolata dal 10 all’11%. Un provvedimento total-mente sbagliato e improvvido, ha denunciato Confcommercio, che va assolutamente rimosso, per gli effetti pesantissimi a carico dei con-sumi, degli investimenti, delle im-prese e dell’occupazione. Il ministro dell’Economia Grilli non ha escluso la possibilità di sterilizzare del tutto l’aumento dell’Iva, ma nel momen-

to in cui scrIviamo non se ne parla ancora. Gli effetti dell’incremento Iva non saranno compensati dalla riduzione delle aliquote Irpef dal 23 al 22% per il primo scaglione (fino a 15.000 euro) e dal 27 al 26% per il secondo scaglione (da 15.001 euro a 28.000 euro), prevista sempre nella legge di stabilità, considerato che gli aumenti Iva incideranno maggior-mente proprio sugli scaglioni di red-dito più bassi, a partire dai soggetti fiscalmente incapienti. Il Codacons ha stimato che la spesa totale annua media per un nucleo di tre persone sarà di circa 324 euro in più, mentre l’Ufficio studi Confcom-mercio ha fatto una valutazione degli effetti combinati dell’incremento Iva e della riduzione Irpef, che determi-

nerebbero congiuntamente mag-giori risorse per le famiglie pari a 1,5 miliardi di euro circa per l’anno 2013 e minori risorse per le famiglie pari a 2 miliardi di euro per il 2014. Il provvedimento è iniquo rispetto all’attuale situazione in quanto circa 10 milioni di contribuenti incapienti - che cioè già oggi non pagano l’Ir-pef - non avranno alcun giovamento dalla riduzione delle aliquote, mentre pagheranno prezzi più alti con ridu-zione del potere d’acquisto. Poiché

tra questi incapienti ci sono verosi-milmente le famiglie in cui vivono i 3,4 milioni di cittadini italiani poveri in senso assoluto (che cioè, secondo l’Istat, non sono in grado di acquista-re un paniere minimo di beni e servi-zi di sussistenza), è certo che l’area della povertà crescerà rapidamente. Insomma, ne deriva che:1) il provvedimento di riduzione delle aliquote Irpef non giova ai più poveri

aUmento dell’iva, ennesima “batosta” sUlle imprese la conseguenza, secondo l’ufficio studi, sarà un calo dei consumi nel 2014 tra i 5 e i 7 miliardi

la diminuzione delle aliquote non giova ai 10 milioni

di contribuenti che già non pagano l’irpef, ma a chi ha un reddito dai 28 mila euro in su

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primo pianoeconomia

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dei pochi settori che contribuiscono positivamente alla deficitaria bilancia dei pagamenti ancora meno compe-titivo. Evidentemente il Governo non

ha considerato che i turisti stranieri non godono della riduzione delle no-stre aliquote Irpef, mentre dovranno pagare di più per i prezzi interni che cresceranno perché l’Iva aumenta dal 10% all’11%;4) tenuto conto dei diversi effetti - al netto di ulteriori riduzioni di reddito disponibile derivanti da provvedi-menti specifici - nel 2014 la perdita

dei consumi correnti dovrebbe collo-carsi tra 5 e 7 miliardi di euro rispet-to al già depresso scenario di base;5) ad aliquota più alta, l’Iva incassata

dallo Stato rischia di essere comun-que minore a causa della ulteriore compressione dei consumi. Si incen-tiva inoltre ulteriormente l’evasione;6) queste valutazioni non considera-no gli impatti verosimilmente reces-sivi di altri provvedimenti contenuti nella legge di stabilità, che hanno di-retto impatto sul reddito disponibile delle famiglie consumatrici.

nel 2013 verosimile una riduzione dei consumi dello 0,9%. si ridurrà anche

il valore dei risparmi

e produce gli stessi vantaggi mone-tari per tutti i contribuenti che hanno un reddito superiore a euro 28.000; anche chi guadagna 100 milioni di euro all’anno avrà minori imposte per 280 euro all’anno a partire dal 2013 (circa 23 euro al mese in più);2) i 5 miliardi di minori imposte do-vute all’Irpef vengono largamente mangiati dall’incremento dell’Iva; su base annua questo incremen-to vale circa 7 miliardi e quindi per metà anno vale 3,5 miliardi di euro; tuttavia, e veniamo al difetto capita-le della manovra, la modificazione di tutti i prezzi dovuta all’incremento dell’Iva, che comporterà un gradino di 8 decimi di punto nel luglio 2013, per un’inflazione che passerà nella media del 2013 dal previsto +1,8% a +2,2%, ridurrà il valore, in termini di potere d’acquisto, di tutti i risparmi attualmente detenuti dalle famiglie. Attraverso questo negativo effetto è verosimile una riduzione dei con-sumi nel 2013 rispetto allo scenario di base (-0,8%) di un ulteriore deci-mo di punto (quindi a -0,9%). Ovvia-mente gli effetti sul 2014 sono ben peggiori e quantificabili complessiva-

mente in 3-4 decimi di punto (quindi da +0,5 a +0,1-0,2%, e questa è una previsione ottimistica). L’inflazione nel 2014 passa dal 2,0% dello scena-rio di base a 2,4% dello scenario con incremento Iva;3) l’incremento dell’aliquota agevo-lata colpisce il turismo e rende uno

primo piano economia

i 5 miliardi di minori imposte dovute all’irpef vengono largamente mangiati

dall’incremento dell’iva

l’incremento dell’aliquota agevolata colpisce

particolarmente il settore del turismo

In casa Confcommercio tutti contro il preannunciato aumento dell’Iva per il 2013.

Federa lberghi :“L’aumento dell’Iva, oltre a ridurre ulterior-mente il giro d’affari del settore, porrà l’Italia turistica ai margini di un mercato che vede nell’esposi-zione delle tariffe l’unica arma di competitività riconosciuta a livello globale dalla clientela, in una fase di recessione quale l’attuale”.Fipe (Pubblici esercizi): “L’au-mento di un punto percentuale dell’Iva a cui sono soggette le attività di somministrazione, che passerà dal 10 all’11%, servirà ad inasprire il contesto di difficoltà in cui operano i pubblici esercizi. An-che nelle attività di ristorazione si registreranno ulteriori contrazioni della domanda. Molti sono i dub-

bi che l’abbassamento Irpef di un punto percentuale dei primi due scaglioni di reddito possa resti-tuire maggiore potere d’acquisto ai cittadini e sostenere in qualche modo i consumi del mercato in-terno”.Federmoda:“Siamo sorpresi e in-creduli per la decisione di aumen-tare l’Iva nonostante le ripetute e rassicuranti dichiarazioni di questi ultimi mesi da parte del Governo. L’effetto di una tal misura sarebbe devastante per il commercio e, in particolare, per il settore moda e abbigliamento, che sta attraver-sando una crisi senza precedenti. L’ulteriore aumento dell’Iva avreb-be un effetto ancora più negativo sulle scelte di spesa, penalizzan-do ulteriormente il settore, che negli ultimi 18 mesi ha visto la chiusura di quasi 19mila imprese”.

tUtti contro

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Dentro la relazione della Com-missione sulle infiltrazioni mafiose in Umbria, appro-

vata all’unanimità dal Consiglio re-gionale, c’è molto più di quello che è stato riportato da quasi tutta la stampa locale. Al termine di quasi due anni di atti-vità - dopo nove audizioni con forze dell’ordine, associazioni di catego-ria, Camere di Commercio, organiz-zazioni sindacali, e due incontri con

i Comitati per l’ordine e la sicurezza attivi nelle due Prefetture di Perugia e Terni - la Commissione dice che le

mafie sono tra noi, che l’Umbria è territorio ambito dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso, che si

sono già insediate in modo clande-stino nel territorio, soprattutto quel-lo perugino, facendo affari nei set-tori del riciclaggio di denaro sporco, degli appalti e del narcotraffico. La Commissione dice, soprattutto, che le mafie crescono con la crisi e anzi la alimentano: complice un si-stema creditizio sempre più avaro, “fanno in modo di portare l’azienda al collasso”. E quando l’imprenditore non ce la fa più a pagare, acquistano

le mafie crescono con la crisile PreoccuPanti conclusioni della commissione regionale sulle infiltrazioni mafiose in umbria

primo pianocriminalità

l’umbria è territorio ambito dalle organizzazioni criminali

di stampo mafioso

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Page 13: Mensile Novembre 2012

l’azienda riciclando il denaro sporco proveniente dalle loro attività illecite

e inquinando così l’economia loca-le. Il tutto in un clima di pericolosa

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esiste una criminalità che agisce nel contesto

di finanziarizzazione dell’economia

“sottovalutazione” del fenomeno.“Non si può parlare di penetrazio-ne mafiosa in Umbria, intesa come controllo e dominio o controllo tota-le del territorio, con le forme classi-che di organizzazioni per cosche e n’drine che non è dato rintracciare in Umbria”; ma esiste una presen-za, già segnalata dalla Dia, “di una criminalità che agisce nel contesto di finanziarizzazione dell’economia”, con una netta diversificazione fra criminalità diffusa e criminalità di stampo mafioso. E il fenomeno “può interessare strati sociali elevati, professionalità delle attività forensi, commerciali-

sti, notai e soprattutto personale di-rigenziale del sistema bancario”.è questo uno dei passi più “pesanti” nella relazione presentata dal pre-sidente della Commissione Paolo Brutti in Consiglio regionale: il rife-rimento specifico a professionalità che sono ogni giorno a contatto con le imprese, che dovrebbero aiutarle ed assisterle anche nei momenti di maggiore difficoltà e che invece si presterebbero ad essere usate come

canali per infiltrazioni malavitose. Se è vero che la relazione della Commissione pone l’accento su al-cuni settori più a rischio - l’edilizia, in primo luogo - è anche vero che

deve suonare come una sveglia per tutto il sistema economico umbro e la società nel suo complesso.Il riciclaggio e il reinvestimento, in particolare, è stato definito come “una vera e propria zona grigia”, frutto di connivenze imprescindibili per la mafia, con reati difficili da di-mostrare perché in un momento di crisi è più facile coinvolgere azien-de in difficoltà, allettate da offerte di denaro; spesso si lega all’usura, come alle attività dei ‘compro oro’ e dei locali notturni”. Da ultimo, Paolo Brutti solleva il problema della “sottovalutazione” del fenomeno infiltrazioni, eviden-ziando il rischio che questo aspetto, “rallenti la formazione di anticorpi sociali, abbassi la guardia, consen-tendo spazio e percorsi di infiltra-zione compiuti dalle organizzazioni mafiose, senza incontrare resisten-ze e contrasti; fino a far maturare, nel tessuto sociale, forme di acquie-scenza, di convivenza, di supporto e di servizio”. è proprio in ragione di ciò che l’Umbria “corre il rischio di essere un campo fertile in cui infil-trarsi, acquisire patrimoni, attività con forte flusso di cassa, per opera-re il riciclaggio dei proventi delle atti-vità mafiose condotte in altre parti”.

primo piano criminalità

la sottovalutazione del fenomeno espone al rischio di rallentare

la formazione di anticorpi sociali

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Nella verde Umbria, il con-corrente da cui oggi oc-corre guardarsi non è tan-

to l’albergo davanti al proprio, ma quello che magari opera nella verde Provenza. Se si capisce questo, al-lora si è anche pronti a lavorare in

una logica “di catena”, che al turi-smo umbro, nell’epoca della globa-lizzazione e di internet, non può che fare un gran bene. Giovanna Manzi, BestTeam Italia, consulente strategico dei Consorzi TAC2 (v. box pag.15), ha le idee chia-

re e il difficile compito di metterle in pratica in un progetto che non ha precedenti in Umbria.è la prima volta, infatti, che grazie al bando TAC2, soggetti privati si coa-lizzano per dare vita ad una grande azione di promo-commercializzazio-

Umbrialife, Uno slogan per vendere l’UmbriagioVanna manzi, consulente strategico dei consorzi tac2, sPiega i benefici di una offerta integrata

focUstUrismo

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focUstUrismo

Circa 600 mila euro, oltre la metà delle risorse messe a disposizio-ne dal bando regionale TAC2 (Tu-rismo Ambiente Cultura), saranno destinate ad una azione integrata di promo-commercializzazione del brand Umbria. Lo hanno deciso le 320 imprese umbre che, rispon-dendo alle proposte del bando, hanno dato vita a cinque consorzi tematici, ognuno dei quali valo-rizza un aspetto specifico dell’of-ferta turistica regionale: Umbria & Francesco Ways, Umbria & Bike, Umbriaculture, Taste Um-bria, Umbria Congressi. Dopo un lungo confronto, le imprese dei cinque consorzi hanno defini-to obiettivi comuni e una strategia condivisa, con l’obiettivo di non disperdere le forze e le risorse in campo, che invece andranno in

gran parte dirottate verso inizia-tive di cui dovrebbe beneficiare l’Umbria turistica, ma anche tutta l’economia che a vario titolo dal turismo trae beneficio.Le strategie e gli strumenti web individuati per dare concretezza a questa scelta sono stati presenta-ti nel corso di un incontro pubbli-co da Giovanna Manzi, BestTeam Italia, consulente strategico dei Consorzi TAC2, e Adriano Venturi-ni, ECTRL Studios, progettista del portale web condiviso. Le imprese che hanno unito le loro forze per rilanciare il turismo umbro appartengono a vari set-tori: sono attività ricettive (alber-ghiere ed extralberghiere), della ristorazione, agriturismi, aziende agricole, esercizi commerciali, ar-tigiani, agenzie di viaggio.

320 imprese Umbre investono nella promo-commercializzazione tUristica partecipata

ne turistica partecipata. Ci si augura, naturalmente, che le iniziative delle imprese siano raffor-zare da un altrettanto consistente impegno da parte della Regione e che ciò che sarà realizzato durerà nel

tempo, ben oltre i tre anni previsti dal progetto. “L’esistenza di diversi consorzi tematici, costituiti in base al bando regionale per rappresenta-re nicchie di mercato diversi - dice Giovanna Manzi - avrebbe potuto far correre il rischio di disperdere prezio-

se energie. In realtà i Consorzi solo apparentemente si rivolgono a diver-si clienti, perché il fattore che oggi fa veramente la differenza è l’occa-sione d’acquisto. Chi oggi è appas-sionato di bicicletta, e sceglie l’Um-bria per percorrerla su due ruote, non è detto che domani non sia più interessato alle proposte dell’eno-gastronomia. Il consumatore - affer-ma Giovanna Manzi - è per lo più lo stesso, e si attiva secondo l’occa-sione di acquisto: si può interessare a diversi segmenti di offerta in mo-menti diversi. La cosa importante è che l’Umbria diventi una meta dove il turista voglia più volte tornare, per sperimentarne tutte le peculiarità”. Ecco perché tra gli obiettivi dei Con-sorzi, supportati nella loro strategia

di promo-commercializzazione da Giovanna Manzi, c’è quello di far co-noscere l’Umbria come destinazione multi-tematica e creare pacchetti tu-ristici multi-tematici, rendendo le of-ferte dei singoli Consorzi trasversali, attraverso l’uso della proposizione di vendita unica in termini di comuni-cazione. Il risultato di questo sforzo si traduce in uno slogan, Umbriali-fe, che accompagnerà i diversi temi (cultura, religiosità, enogastronomia, sport, congressuale) e che diventerà la firma di un’offerta integrata.

tra gli obiettivi dei consorzi, far conoscere l’umbria come destinazione multi-tematica

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l’umbria deve diventare una meta dove il turista voglia

tornare più volte

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focUstUrismo

2020: più opportUnità che minacce per il tUrismo in Umbria

Negli scenari futuri disegnati per il 2020 dall’Organizza-zione mondiale del turismo,

ci sono più opportunità che minacce per l’Umbria, secondo l’analisi effet-tuata da Giovanna Manzi. Ne riassu-miamo gli aspetti più importanti.

Le MINaCCe - La ricerca del low-cost, accentua-tasi durante la crisi, non si arresterà, ma diventerà il paradigma classico del viaggiare. Anche quelli di sog-giorni e vacanze saranno acquisti estemporanei e dettati dalle neces-sità (di fuga) del momento. Buona parte del turismo, soprattutto quello di massa, individua nella va-riabile prezzo la motivazione princi-pale nella scelta del viaggio. Spesso non è la destinazione che invoglia la scelta ma, viceversa, è la situazione economica che impone la meta di una vacanza. - Viaggi sempre più brevi saranno prenotati a ridosso della partenza, rendendo ancora più difficile per il sistema di offerta definire a priori i propri andamenti, se non all’interno di logiche di prodotti differenziati. Le lunghe vacanze estive (soprattut-to quelle in agosto) lasceranno sem-pre più spazio agli short trip, ovvero vacanze di una o due settimane rea-lizzate in più periodi dell’anno, e agli short break, vacanze di pochi giorni effettuate nei mesi primaverili e in autunno.

Le oPPorTUNITà- I mercati maturi (in primis Europa) si troveranno a catalizzare i loro sfor-

zi sulla “Baby-Boomer Generation”, una folta schiera di individui che, pensionati ma ancora giovani nello spirito, inseguiranno l’eterna salute (o l’eterna giovinezza?) in esperienze di viaggio che, alla voglia di avventu-ra, uniranno il crescente bisogno di benessere, garantendo un abbassa-mento della stagionalità grazie alla disponibilità di tempo libero.- Ricerca di vacanze a tema, durante le quali praticare sport, dedicarsi al proprio benessere e alla propria ar-monia, rigenerarsi all’interno di terri-tori che verranno sempre più pensati come contenitori interattivi di storia, arte, cultura, tradizioni culturali ed eno-gastronomiche (a km-0) con cui confrontarsi e arricchire il proprio saper-fare.- I racconti di viaggio non saranno solo condivisi e resi disponibili a parole o, meglio ancora, sulla rete, attraverso post, commenti e imma-gini. Il resoconto del viaggio sarà piuttosto la rielaborazione domestica di un piatto tipico che il turista avrà assaggiato durante la vacanza e del quale gli saranno state raccontate le origini, le curiosità ad esso legate e sarà stato possibile recuperare in loco la ricetta, come pure la degu-stazione di un vino o la mostra di un manufatto locale, come spunti per conoscere una storia di vita, ascolta-ta direttamente dall’artigiano.- A tutto beneficio di un turismo so-stenibile… la reale adozione di com-portamenti “green”. L’ambiente sarà il vero protagonista del futuro.- Le comunità locali assumeranno un ruolo attivo nelle esperienze di va-

canza, non solo in loco, ma - ancor prima - sul web.- La richiesta di informazioni su come spendere le vacanze agli abitanti del-le varie destinazioni diventerà un’abi-tudine consolidata, affermando la necessità di costruirsi una rete di “co-noscenti” già prima della partenza, traendo vantaggio da scambi e infor-mazioni preziose per fare esperienza dei territori secondo lo stile “tipico” del luogo (ulteriore sfaccettatura di un turismo sostenibile). Un nuovo modello di consumo troverà nel con-cetto di esperienza la sua sintesi più esplicativa, richiedendo all’industria dei viaggi e del turismo di investire nell’ascolto della comunità globale che vive sui social network e popola la rete, al fine di ottenere gli input ne-cessari a formulare offerte necessa-riamente specializzate e differenzia-te. I dispositivi mobili diventeranno sempre più “parte integrante” di un turista in perenne movimento, tanto reale quanto virtuale, il c.d. ‘on-the-move consumer’.

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T anti gli strumenti che Con-fcommercio offre agli impren-ditori del commercio, turismo

e servizi, per essere informati in tem-

po reale su argomenti di loro specifi-co interesse, di carattere sindacale e tecnico: es. novità normative, adem-pimenti, bandi e incentivi, scadenze

fiscali, corsi di formazione, nuove op-portunità di business, etc.Tante anche le opportunità di dialogo con l’associa-zione, attraverso i social media.

www.confcommercio.pg.itwww.facebook.com/confcommercio.pg

twitter.com/confcommerciopgwww.yoUtUbe.com/confcommercioperUgia

SeGUITeCI SU:

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comUnicazione

in tempo reale, tUtta l’informazione che serve alle imprese

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oggi è molto più semplice, e soprattutto molto più breve, il percorso necessario ad av-

viare una nuova impresa. Ma quan-do l’impresa è partita cominciano i problemi seri. Perché, se negli ultimi dieci anni il numero di giornate im-piegate per avviare un’attività sono passate da 23 a 6, per essere in re-gola con gli adempimenti fiscali ogni imprenditore deve impiegare 285 ore ogni anno: un po’ meno rispetto alle 340 di dieci anni fa, ma sempre troppe se paragonate ai dati di quasi tutti i paesi europei e dei maggiori paesi nel mondo.

Il problema, insomma, risiede negli adempimenti burocratici e fiscali dopo che l’impresa è nata, come evidenziano i dati impietosi della Banca Mondiale, che pongono l’Ita-lia in una delle peggiori posizioni nelle classifiche internazionali (su 25 paesi considerati, l’Italia è al 22mo posto). Secondo l’analisi dell’Uffi-cio Studi di Confcommercio, che ha elaborato i dati, gli oneri burocratici a carico di imprese e singoli contri-buenti per adempiere agli obblighi

meno bUrocrazia, anzi noridotti gli ostacoli Per creare una imPresa, ma ancora troPPo altoil Peso degli ademPimenti fiscali

gli adempimenti fiscali richiedono l’impiego di 285

ore ogni anno

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primo piano semplificazione

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primo piano semplificazione

fiscali nei confronti della pubblica amministrazione sono sempre più gravosi e complessi. “Il permanere di una burocrazia fi-scale impedisce l’armonico svilup-po dell’attività propria delle imprese - creare ricchezza, occupazione e benessere - e colloca il nostro Pae-se ai primi posti per la complessità burocratica degli adempimenti tribu-tari”, ha sostenuto Confcommercio nel presentare i dati. “Negli ultimi 10 anni molto poco è stato fatto su questo versante, che rimane un ele-mento di grande fragilità del nostro sistema economico, anche se la stessa Agenzia delle Entrate ha av-viato, in collaborazione con le asso-

ciazioni di categoria, una mappatura degli adempimenti con l’obiettivo di semplificarli e di ridurne il relativo costo”. Troppo poco, secondo Con-fcommercio, che sollecita da tempo interventi di vera semplificazione, in tutte le fasi di vita di un’impresa.La questione dei “costi dell’adem-pimento” fiscale - sostiene l’orga-nizzazione - è centrale nel rapporto tra cittadini-imprese e pubblica am-ministrazione e ha impatti immediati e rilevanti sia in termini di lealtà fi-scale sia, soprattutto, per la capacità del sistema di trasformare capitale imprenditoriale in reddito e quindi in sviluppo socio-economico. I difetti dell’infrastruttura burocratica e legale al servizio dell’imprendi-torialità riducono le opportunità di business, scoraggiano la nascita di nuove imprese, frenano le potenzia-lità di crescita.

confcommercio: “semplificazione in tutte

le fasi di vita di un’impresa”

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L’INNovazIoNe NoN è SoLo MaNIFaTTUrIero

Il recente provvedimento, licen-ziato con decreto legge del Go-verno, sulle start up innovative colma una grave lacuna tutta ita-liana, ma deve essere esteso an-che alla piccole e medie imprese del terziario, perché possa assol-vere pienamente all’obiettivo di far crescere l’economia. Questa la posizione di Confcom-mercio, che ha giudicato posi-tivamente il tentativo fatto dal Governo di rimettere al centro l’impresa e la sua capacità di cre-are benessere diffuso, ma chiede di più. “Certe semplificazioni e incentivi fiscali - ha affermato il Direttore

dell’Ufficio Studi Confcommercio Mariano Bella - devono essere estese anche a imprese più tra-dizionali, in quanto l’innovazione può servire anche alla conserva-zione di valori, tradizioni e busi-ness del nostro made and thou-ght in Italy che per lungo tempo hanno portato ricchezza e cresci-ta all’Italia. A fronte del pericolo di interpre-tare questo decreto nell’unica direzione dell’industria manifat-turiera, è necessario affermare ancora una volta che le startup innovative devono progredire anche nell’ambito del terziario avanzato, la cui produttività deve senz’altro crescere rapidamente, e che l’innovazione va promossa anche nelle PMI, che costituisco-no l’asse portante del sistema delle imprese”.

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dal territorio

Un vademecum contenente regole di comportamento e modalità operative chiare,

così da regolamentare gli elementi di discrezionalità, condiviso tra le parti per evitare malcontenti, polemiche e contestazioni. è questa la richiesta che Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Confindustria di Perugia hanno rivolto - ottenendo un pieno assenso - all’assessore allo Sviluppo economico del Comu-ne di Perugia Giuseppe Lomurno e, in rappresentanza del Sindaco, al Capo Gabinetto Luca Conti, per dare una risposta concreta al problema, “trasversale” a tanti settori, delle imposte di pubblicità e pubbliche af-

fissioni nel comune di Perugia e del-la gestione dell’attività esattoria da parte della concessionaria Dogre. A fronte di diverse lamentele e se-gnalazioni da parte degli imprendi-tori su comportamenti della Dogre ritenuti lesivi, e di un anomalo e progressivo aumento sia delle no-tifiche di accertamento di imposta che degli inviti a comparire a segui-to di presunte violazioni delle nor-me, le associazioni si sono attivate e hanno incontrato i rappresentan-ti dell’amministrazione comunale, trovandoli pienamente disponibili a definire entro fine anno, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, uno strumento – appunto il vademecum

affissioni e pUbblicità, a perUgia in arrivo il vademecUmil comune accoglie la richiesta, aVanzata da 5 associazioni di categoria, Per stabilire comPortamenti chiari

- che darebbe a tutte le parti coinvol-te certezza dei propri diritti e doveri, in modo da evitare i presunti abusi, gran parte del contenzioso in essere e il diffuso malcontento tra le impre-se. Le associazioni, pur riconoscen-do la legittimità dell’applicazione dell’imposta nei casi e nei modi pre-visti dalla legge, hanno censurato le interpretazioni estensive della nor-ma, chiedendo al Comune fin da su-bito di intervenire presso la Dogre per far cessare comportamenti as-solutamente censurabili, soprattut-to in fase di avvio dell’iter attraverso le “prove fotografiche”, fatte spes-so senza presentarsi e soprattutto senza contestare immediatamente le eventuali violazioni riscontrate. Questi comportamenti - è stato fatto notare - sono estremamente dannosi: creano infatti un crescen-te senso di insofferenza verso la Dogre e conseguentemente verso il Comune; costringono gli utenti a spostamenti e perdite di tempo per capire ed eventualmente opporsi a quanto contestato, facendo valere una “giusta causa”; inducono le imprese a ridurre progressivamente - anche a causa della crisi economi-ca - gli investimenti in pubblicità. Le associazioni chiedono dunque un cambiamento negli atteggiamenti della Dogre, che sia ispirato ad un maggior equilibrio, rendendo più chiare e trasparenti le relazioni tra concessionaria e contribuente.

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F in da marzo scorso la Con-fcommercio di Spoleto ha marcato stretto il Comune

sulla questione delle tasse e tarif-fe locali, assolutamente vitale per le imprese in un momento di così drammatica crisi economica, chie-dendo: di non intervenire sulla fisca-lità locale prima di aver razionalizzato le spese pubbliche, che risultavano

essere comprimibili; di riesaminare i criteri fino ad oggi adottati per l’appli-cazione della Tarsu nei confronti del-le strutture ricettive e per le attività commerciali con grandi superfici; di concertare i nuovi criteri di applica-zione della TARES, che sostituirà la Tarsu; di differenziare l’aliquota IMU a seconda della destinazione d’uso e dell’utilizzo dell’immobile e di man-

tenere l’aliquota stessa al minimo stabilito dal Governo (0,76%); di non applicare la tassa di soggiorno.Questa “piattaforma” rivendicativa, in questi mesi, è stata riproposta in diversi momenti, con un riscontro, denuncia l’Associazione, assoluta-mente negativo: “Il Comune - dichia-ra il presidente Andrea Tattini - non ha mantenuto la promessa di attivare tavoli di concertazione sui temi della fiscalità con le associazioni di cate-goria e ha compiuto scelte - come l’applicazione dell’aliquota IMU per la seconda casa, e quindi anche per le attività, nella misura dello 0,9% e l’incremento del 14% nelle entrate alla voce TARSU - che giudichiamo assolutamente inaccettabili. Per mol-te imprese si rischia il colpo finale. Una responsabilità grave, di cui l’am-ministrazione si dovrà far carico”.

spoleto, scontro confcommercio-comUne sUlla fiscalità locale

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dal territorio

arrIvaNo I CoNTrIBUTI CoMUNaLI IN CoNTo INTereSSI

UMBrIa CoNFIDI GaraNTIrà aSSISTeNza TeCNICa aLLe IMPreSe

Grazie ad una convenzione sotto-scritta con le associazioni d’im-presa, tra cui Confcommercio, il Comune di Spoleto erogherà in-centivi sotto forma di contributi in conto interessi su finanziamenti per investimenti concessi da Isti-tuti di credito. L’assistenza tecnica è garantita

dai confidi che operano presso le associazioni di categoria. Umbria-Confidi, il confidi Confcommercio, provvederà alla raccolta delle do-mande presentate dalle imprese per il successivo invio al Comune di Spoleto per l’ottenimento del contributo. Il contributo è finalizzato alla crea-zione di nuove imprese, ma anche alla valorizzazione e conservazio-ne del tessuto imprenditoriale già esistente. Possono accedere al contributo comunale le imprese artigiane, commerciali, pubblici esercizi e strutture turistico-ricettive, operanti nel territorio comunale, che finanziano i propri investimenti mediante l’accesso

ad un finanziamento bancario di minimo 36 rate, garantito minimo al 50% dai confidi convenzionati.Il contributo comunale sarà liqui-dato direttamente all’impresa, finanziabile con le seguenti mo-dalità:- 2,5% per le imprese esistenti;- 3,5% per le neo imprese (si considerano neo imprese quelle iscritte al Registro delle Imprese o, se artigiane, all’Albo Imprese Artigiane, da non più di un anno dalla data di presentazione della richiesta di contributo);- 4% per le imprese esistenti e le neo imprese che investono in area PUC2. La convenzione è vali-da sino al 31 dicembre 2013.

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èstato un duro botta-e-risposta quello che ha visto fronteg-giarsi la Confcommercio di

Assisi e il Comune sulla questione dell’introduzione dei varchi elettro-nici. L’organizzazione ha da subito espresso, e costantemente ribadito, la propria contrarietà ad un provve-dimento considerato assolutamente

inopportuno nell’attuale momento, perché avrebbe l’effetto di allonta-nare i turisti, di isolare la città e di conseguenza di aggravare una situa-zione economica già pesantissima per le imprese. Alla ferma intenzione manifestata dal Comune di andare avanti con questa scelta, Confcom-mercio Assisi ha opposto la richiesta

di una moratoria di due anni: dei var-chi elettronici, insomma, si dovrebbe riparlare solo quando, presumibil-mente, comincerà a vedersi la luce in fondo al tunnel della crisi. “Voglia-mo - ha spiegato l’organizzazione - che il traffico venga regolamentato durante l’anno solare, con forte dif-ferenziazione tra i periodi di alto e basso flusso turistico. Siamo convin-ti che tale regolamentazione possa e debba essere fatta senza gli investi-menti previsti per i varchi, circa 250 mila euro. Facciamo notare che negli ultimi anni si è già investito tantissi-mo per il video controllo in tutto il ter-ritorio (telecamere all’avanguardia e pannelli elettronici), con risultati che vorremmo discutere dettagliatamen-te, a cominciare dalla verifica del loro reale funzionamento. La scelta delle priorità per noi è fondamentale: è bene investire in iniziative che attrag-gano visitatori, piuttosto che in una politica di gestione dei flussi che ci sembra molto lontana dalle esigenze dei cittadini e dei turisti”.

Il futuro del centro storico di Città di Castello non è certo nei me-gastore e nelle grandi, nuove

superfici in genere, ma nella piena declinazione dei valori di tipicità, qualità e identità rappresentati da negozi e botteghe. Ne è convinto il presidente della Confcommercio locale Mauro Smacchia, che vede nell’avvio del Puc, grazie al quale

arriveranno risorse consistenti sia per interventi pubblici che di privati, lo strumento per rinnovare e ridare smalto a quel tessuto di imprese che storicamente ha contraddistin-to e reso unico il centro cittadino. Una via per evitare da un lato lo sna-turamento di questo contesto urba-no, con attività in “serie” o cultural-mente lontane dalla sua vocazione,

dall’altro per adeguarsi comunque alle esigenze di ammodernamento e di nuovo protagonismo. “Il Puc - sottolinea Smacchia - è un’occasione unica per ridisegnare il volto della città e le imprese de-vono essere pronte a coglierla, per costruirsi una prospettiva che riesca a portarle fuori dalla crisi, anche da noi pesantissima”.

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assisi, gUerra dUra sUi varchi

città di castello, il commercio “a misUra” di centro storico

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L’indagine conoscitiva tra gli ope-ratori commerciali del centro storico di Umbertide, realizzata

recentemente dalla Confcommercio locale per sondarne il sentiment su temi di forte impatto sulla loro realtà quotidiana, non lascia dubbi: gli im-prenditori chiedono in massa che sia profondamente rivista la disciplina della viabilità e della sosta, in partico-lare per la zona di Piazza Matteotti.

Per questo la Confcommercio ha chiesto e ottenuto un incontro al Co-mune, nel quale sono stati affrontati non solo questi temi prioritari, ma in generale tutte le problematiche relati-ve al centro storico, comprese quelle della sicurezza, delle manifestazioni e degli eventi, del suo ruolo nel con-testo cittadino. “Facendoci interpreti delle istanze delle imprese - sottoli-nea la presidente dell’Ascom Patrizia

Caseti - abbiamo chiesto all’ammini-strazione di avviare un confronto, in cui coinvolgere anche le altre associa-zioni di categoria ed i rappresentanti dei commercianti del centro storico, in un’ottica di collaborazione costrut-tiva, per dare risposte esaurienti e soddisfacenti alle legittime aspetta-tive degli operatori economici, il cui malessere richiede interventi straor-dinari e riflessioni approfondite”.

a Todi il Natale è arrivato ad …ottobre! Tutto merito della fin-zione cinematografica. Nella

città di Jacopone è stato infatti girato il film di Paolo Genovese “Una fami-glia perfetta”, una produzione Medusa Film che sarà nella sale dal 4 gennaio 2013 e che presenta un cast di grande richiamo: tra gli altri, Sergio Castellit-to, Claudia Gerini, Carolina Crescenti-

ni, Ilaria Occhini, Francesca Neri. Per esigenze di copione la città è stata addobbata come se fosse Natale: una circostanza che è stata sfruttata - su iniziativa della Confcommercio locale - sotto il profilo turistico per dare un assaggio di Natale “fuori stagione”. Così nel week end dal 5 al 7 ottobre gli alberghi hanno fatto pacchetti spe-ciali, nei ristoranti è stato possibile de-

gustare menù natalizi, nei bar i dolci tipici di Natale e i negozi hanno propo-sto “prezzi pazzi “per i regali. La Con-fcommercio si è occupata anche della sistemazione del cast negli alberghi e dell’organizzazione dei pasti; anche la realizzazione degli addobbi natalizi è stata eseguita da due aziende locali: insomma, Todi ha vissuto per qualche giorno davvero come in un… film!

Umbertide, viabilità e sosta da rivedere

Una todi da… film!

dal territorio

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7 - 10 NoveMBre• ECOMONDO Fiera internazionale del Recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile - Riminiwww.ecomondo.com

7 - 11 NoveMBre• EIMA INTERNATIONAL Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura ed il giardinaggio - Bolognawww.eima.it

8 - 11 NoveMBre• FIERACAVALLI International horse festival Cavalli, attività ippicheVeronawww.fieracavalli.com

15 - 18 NoveMBre• EICMAEsposizione internazionale del motociclo Milanowww.eicma.it

16 - 19 NoveMBre • CHIBIMART INVERNO Fashion Accessories and Bijoux ExhibitionMilano www.chibimart.it

Centinaia di stand tra cui curiosare e cercare il dono natalizio più adat-to. Questo e molto altro è Expo Regalo, la mostra mercato orga-nizzata da Epta - Confcommercio, che nel 2012 dà appuntamento al suo pubblico dall’1 al 9 dicembre, presso l’Umbriafiere di Bastia Um-bra. L’evento, a ingresso gratuito,

è strutturato in quattro grandi fiere tematiche: Outlet Expo (grandi fir-me a prezzi d’occasione), Hybrid Expo (primo salone energia e mo-bilità sostenibile), Tipicità Expo (artigianato e alimentazione made in Italy), Natale Expo (addobbi e regali per tutta la famiglia). www.expo-regalo.com

gli appUntamentidi novembre

a cura di epta - Fiere ed eventiSi consiglia di contattare l’organizzatore per conferme di tempi e modalità di svolgimentodelle manifestazioni

la sicUrezza in albergo 8 novembre, seminario tecnico gratUito

Normativa antincendio, legge regionale sulle piscine, rischio legionella… sono alcuni degli ar-gomenti al centro del seminario tecnico in programma il prossi-mo 8 novembre, organizzato da Federalberghi in collaborazione con Format - Confcommercio, sul tema della sicurezza negli esercizi ricettivi. Nel corso del seminario si parlerà anche del protocollo si-glato con l’INAIL per la creazione di buone prassi nel settore alber-ghiero/ristorativo. a tutti i datori di lavoro regolarmente iscritti al seminario verrà rilasciato un attestato di frequenza valido ai fini dell’aggiornamento obbli-gatorio previsto per coloro che ricoprono il ruolo di responsa-bile del Servizio di Prevenzio-ne e Protezione (vedi pag. 35, Manuale d’impresa). Maggiori in-formazioni sul seminario, aperto a tutti gli imprenditori del settore e del tutto gratuito, sul sito www.confcommercio.pg.it.

eXpo regalo 2012 qUattro grandi fiere per tUtta la famiglia

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fiere ed eventi

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