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N°52 dicembre 2015 Acqua REF Ricerche srl, Via Aurelio Saffi, 12, 20123 - Milano (www.refricerche.it) Il Laboratorio è un'iniziativa sostenuta da (in ordine di adesione): ACEA, Utilitalia-Utilitatis, SMAT, IREN, CO.MO.I. Group, Veolia, Acquedotto Pugliese, HERA, Metropolitana Milanese, Crif Credit Rating Agency, Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico e Cassa Depositi e Prestiti Gruppo di lavoro: Donato Berardi, Samir Traini e-mail: [email protected] Abstract In questi giorni si è chiusa l’ultima consultazione pubblica AEEGSI sul nuovo metodo tariffario idrico. Gli orientamenti comunicati prefigurano una riduzione dei ricavi da tariffa per le gestioni, rispetto agli sviluppi prevedibili con le vecchie regole. Lavorano in questa direzione numerose leve: il ridimensionamento degli oneri finanziari e fiscali, la minore inflazione nei costi operativi, la più bassa rivalutazione del patrimonio, i minori costi per la morosità. Il provvedimento spezza una lancia nei confronti delle aggregazioni, riconoscendo percorsi preferenziali dedicati alle gestioni che accettano di misurarsi con la sfida dello sviluppo industriale. Una latente moral suasion dove le parole d’ordine sono efficienza, disciplina e dimensione. Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni Laboratorio SPL Collana Acqua

Metodo Tariffario Idrico 2.0: HIFLHQ]D ......n. 49 - Acqua - Verso il nuovo Codice degli Appalti: come conciliare trasparenza e semplificazione, ottobre 2015 n. 48 - Acqua - Verso

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REF Ricerche srl, Via Aurelio Saffi, 12, 20123 - Milano (www.refricerche.it)

Il Laboratorio è un'iniziativa sostenuta da (in ordine di adesione): ACEA, Utilitalia-Utilitatis, SMAT, IREN, CO.MO.I. Group, Veolia, Acquedotto Pugliese, HERA, Metropolitana Milanese, Crif Credit Rating Agency, Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico e Cassa Depositi e Prestiti

Gruppo di lavoro: Donato Berardi, Samir Trainie-mail: [email protected]

Abstract

In questi giorni si è chiusa l’ultima consultazione pubblica AEEGSI sul nuovo metodo tariffario idrico.

Gli orientamenti comunicati prefigurano una riduzione dei ricavi da tariffa per le gestioni, rispetto agli sviluppi prevedibili con le vecchie regole. Lavorano in questa direzione numerose leve: il ridimensionamento degli oneri finanziari e fiscali, la minore inflazione nei costi operativi, la più bassa rivalutazione del patrimonio, i minori costi per la morosità.

Il provvedimento spezza una lancia nei confronti delle aggregazioni, riconoscendo percorsi preferenziali dedicati alle gestioni che accettano di misurarsi con la sfida dello sviluppo industriale.

Una latente moral suasion dove le parole d’ordine sono efficienza, disciplina e dimensione.

Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Laboratorio SPLCollana Acqua

n. 51 - Acqua - Remunerazione del capitale: chi ha ragione, i mercati o le imprese?, novembre 2015n. 50 - Acqua - La legge siciliana sul servizio idrico: un'intera Regione ripiomba nel caos, ottobre 2015n. 49 - Acqua - Verso il nuovo Codice degli Appalti: come conciliare trasparenza e semplificazione, ottobre 2015n. 48 - Acqua - Verso il nuovo periodo regolatorio: Metodo Tariffario 2.0, ottobre 2015n. 47 - Acqua - Le infrastrutture idriche: un "patrimonio comune", settembre 2015n. 46 - Acqua - Remunerazione del capitale alla prova degli investimenti, luglio 2015n. 45 - Acqua - Convenzioni tipo e valore di subentro: due tasselli verso la “bancabilità” del SII, luglio 2015 n. 44 - Acqua - Responsabilità e solidarietà: AEEGSI avvia la perequazione economico-finanziaria nel servizio idrico, luglio 2015n. 43 - Acqua - Inerzie e inadempienze alla prova della Riforma Madia, giugno 2015 n. 42 - Acqua - Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata, giugno 2015

Tutti i contributi sono liberamente scaricabili, previa registrazione, dal sito REF Ricerche

Il Laboratorio Servizi Pubblici Locali è una iniziativa di analisi e discussione che intende riunire sele-zionati rappresentanti del mondo dell´impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare ildibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali.Molteplici tensioni sono presenti nel panorama economico italiano, quali la crisi delle finanze pubbli-che nazionali e locali, la spinta comunitaria verso la concorrenza, la riduzione del potere d’acquistodelle famiglie, il rapporto tra amministratori e cittadini, la tutela dell’ambiente.Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricerche è il “luogo ideale” siaper condurre il dibattito sui Servizi Pubblici Locali su binari di “razionalità economica”, sia per porloin relazione con il più ampio quadro delle compatibilità e delle tendenze macroeconomiche del Paese. Donato BerardiDirettoree-mail: [email protected]. 02 87078150

La missione

Gli ultimi contributi

Il Metodo Tariffario 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 3

Acqua N°52

Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Gli orientamenti finali AEEGSI sul nuovo metodo tariffarioA fine novembre u.s. AEEGSI ha reso noti gli orientamenti finali in merito ai criteri tariffari per il nuovo periodo regolatorio 2016-2019.

Il regolatore si è mosso in continuità con le scelte operate nel precedente periodo regolatorio, sia per quanto attiene la metodologia e i criteri di determinazione delle tariffe sia per quanto riguarda le logiche che governano il loro aggiornamento.

Vi sono però alcune novità sulle quali merita soffermarsi.

Innanzitutto il riconoscimento, attraverso schemi regolatori dedicati, della necessità di accompagnare e sostenere la crescita dimensionale delle gestioni e le aggregazioni tra operatori esistenti. Un percorso coerente con il principio di unicità della gestione sancito dal Decreto “Sblocca Italia”.

AEEGSI introduce infatti la facoltà di riconoscere in tariffa i costi operativi di pianificazione (e non di bilancio), così come rivisti degli Enti di governo d’ambito (EGATO), per cogliere i cambiamenti conseguenti all’integrazione di gestioni ricadenti nel medesimo ambito territoriale, ovvero operanti in ambiti diversi. Si prospetta dunque un quadro regolatorio che supporta il processo di consolidamento anche oltre il perimetro locale.

Tramite questo schema la nuova regolazione intende rafforzare, da un lato, il ruolo dei gestori che dispongono delle capacità industriali e finanziarie per assolvere al ruolo di aggregatori naturali e, dall’altro, quello degli EGATO chiamati a sostenere il consolidamento.

La ricerca dell’efficienza come spinta al consolidamento gestionaleUna seconda novità è l’introduzione di un meccanismo di efficientamento, che lega l’incre-mento massimo della tariffa (theta) al livello dei costi operativi pro capite, in rapporto alla media nazionale.

AEEGSI prefigura due alternative:

a) l’utilizzo di un unico costo medio nazionale collocato nell’intervallo 105-115 euro/abi-tante;b) una matrice di costi medi pro capite differenziati per densità abitativa e estensione delle

Orientamenti finali di AEEGSI sulle tariffe 2016-2019

Continuità in termini di metodologia, criteri tariffari e logiche di aggiornamento

Nuovi schemi regolatori a sostegno delle aggregazioni

Favoriti i processi di consolidamento anche oltre il perimetro locale

Rafforzamento degli “aggregatori naturali” e degli EGA

Meccanismo di efficientamento basato sui costi operativi pro-capite

Due le opzioni

Metodo Tariffario Idirico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 4 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

rete acquedottistica (vedi Tabella).

Il regolatore esprime il proprio favore per la prima opzione, ritenuta più efficace per rag-giungere una scala produttiva efficiente, rispetto alla seconda che invece spingerebbe più semplicemente verso una riduzione tout court della dinamica dei costi. In altre parole, la prima opzione rappresenterebbe un incentivo più forte al consolidamento del settore, mentre la seconda rischierebbe di frenarlo1.

I numeri esposti in Tabella possono suggerire conclusioni fuorvianti. La dimensione dei costi operativi pro capite sembrerebbe infatti fotografare una situazione in cui tra le ge-stioni più efficienti rientrano sia un numero esiguo di gestioni attive in territori ad alta densità abitativa e elevata estensione della rete, ovvero tipicamente nelle grandi realtà metropolitane, sia gestioni caratterizzate da ridotta estensione della rete e bassa densità abitativa, ovvero una moltitudine di gestioni minori.

Un quadrante quello caratterizzato da basse densità e ridotta estensione della rete dove convivono diverse realtà: un ristretto numero di piccole gestioni di eccellenza e tradizio-ne manageriale; un discreto numero di gestioni che beneficiano di condizioni ambientali favorevoli (quali bassi costi di energia per i sollevamenti, ampia disponibilità di risorsa idrica e bassi di costi di potabilizzazione); un buon numero di gestioni che operano in territori non particolarmente complessi e a basso fabbisogno di investimenti, come le aree montane gestite in economia.

1 1 Il riferimento ai due concetti di efficienza richiamati da AEEGSI richiede qualche precisazione. L’efficienza produttiva richiama la necessità di ottimizzare il processo produttivo, minimizzando i costi. Con questo riferimento il regolatore sem-bra alludere al recupero di efficienza legato alle economie che scaturirebbero dall’aggregazione di più gestioni. L’efficienza distributiva sembrerebbe invece riferirsi al concetto di efficienza allocativa, ovvero ad un aumento del benessere sociale che potrebbe derivare da una riduzione delle tariffe favorita dal recupero di efficienza, a parità di perimetro delle gestioni. La preferenza per la prima opzione suggerisce che AEEGSI si aspetta maggiori benefici (in termini di aumento della produt-tività) dal consolidamento e dalla crescita dimensionale delle gestioni, piuttosto che da un mero efficientamento dei costi.

Costo operativi pro capite medi nazionali (OPM)(euro/abitante)

<1960 >1960<184 106-112 119-125>184 111-118 100-106

Fonte: AEEGSI

Densità abitativa (abitanti/kmq)

Lunghezza rete acquedotto (km)

Preferito il costo medio pro-capite unico: incentivo più forte al consolidamento

Valori della matrice dei costi medi pro-capite fuorvianti

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 5 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Se per queste ultime i benefici dell’aggregazione possono ritenersi trascurabili, negli altri due casi, considerata l’impossibilità di documentare le reali motivazioni alla base dei bassi costi (informazione nascosta), e dunque lo sforzo realmente profuso per contenere i costi, si rischia di “certificare” una efficienza produttiva che potrebbe rivelarsi infondata alla prova dei fatti. Va ricordato, infatti, come la stessa AEEGSI abbia più volte dichiarato che la forte dispersione delle tariffe che si osserva sul territorio nazionale riflette una altrettan-to forte dispersione dei costi pro capite, che certamente non trova adeguato e sufficiente riconoscimento nelle quantificazioni avanzate per i costi pro capite dei quattro quadranti.

In altre parole, la capacità di cogliere la variabilità dei costi con due sole dimensioni (den-sità e lunghezza della rete) è altrettanto approssimativa di quella, pur velleitaria, di fare affidamento al solo costo medio pro capite.

Queste considerazioni prescindono peraltro da un giudizio sulla scala finanziaria efficiente delle gestioni, che andrebbe considerata in tutti quei contesti in cui le ridotte dimensioni e la bassa patrimonializzazione sono di ostacolo al reperimento delle risorse finanziarie necessarie a sostenere i piani di investimento.

Entrando nel merito dei contenuti, il meccanismo di efficientamento proposto si configura come profit sharing: un limite al tasso di crescita della tariffa che è tanto più basso quanto più elevati sono i costi operativi pro capite di partenza. Non si tratta dunque di un obiettivo di contenimento puntuale della crescita dei costi operativi quanto piuttosto di un più blan-do incentivo ad evitare che le inefficienze presenti siano traslate 1:1 sulla tariffa.

Una scelta quest’ultima che è coerente con la mancanza di informazioni adeguate per cen-tro di costo (in attesa dell’unbundling contabile) e frutto di un compromesso rispetto alla volontà di avviare comunque un percorso, pur embrionale, di efficientamento.

Il freno alla crescita tariffaria sembra offrire incentivi blandi per almeno due ragioni: l’incentivo non è stringente in tutti quei casi in cui lo sviluppo tariffario coerente con il vincolo sui ricavi condurrebbe comunque ad una crescita delle tariffe inferiore al cap; vi è il rischio che la minore crescita delle tariffe comporti un sacrificio in capo alla spesa per investimenti.

Non a caso AEEGSI ha ricordato di voler condurre verifiche sugli scostamenti tra la nuova pianificazione e il Piano degli Interventi (PdI) 2014-2017, comunicato in occasione dell’ag-giornamento tariffario per gli anni 2014-2015.

Rischio di considerare efficienti gestioni che non lo sono

Dimensioni considerate insufficienti a spiegare la variabilità dei costi

Manca una considerazione della scala finanziaria efficiente

Meccanismo di efficientamento di tipo profit sharing: incentivo blando

Due ragioni per considerare l’incentivo blando

Verifiche sugli scostamenti tra nuova e vecchia pianificazione degli interventi

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 6 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Una previsione che rafforza anche il ruolo degli EGATO chiamati a definire, in accordo con il gestore, il piano degli investimenti e a coniugare la tensione all’efficienza con la realizza-zione delle opere.

I limiti tariffari e i conguagli pregressiI precedenti limiti alla crescita della tariffa (6,5% nei casi di ridotto fabbisogno di investi-menti, 9% negli altri casi) sono confermati. Nel nuovo periodo regolatorio, tuttavia, i valori di crescita più elevati saranno riservati alle gestioni coinvolte in processi di aggregazione o impegnate nel raggiungimento di standard di qualità del servizio superiori ai minimi.E’ facile intravedere anche in quest’ultimo ambito un ruolo importante degli EGATO, chia-mati a individuare il giusto equilibrio tra la richiesta di maggiore qualità e la disponibilità a pagare degli utenti.

In base ai valori dei parametri proposti da AEEGSI si avrebbe la situazione mostrata nella Tavola seguente.

Per quanto riguarda le casistiche ordinarie, nei territori a basso fabbisogno di investimento il limite tariffario si ferma al 6,15% per i gestori considerati efficienti, mentre scende al 5,7% per quelli chiamati a contenere la dinamica dei costi operativi. Per converso, nei casi ad elevato fabbisogno, i limiti salgono rispettivamente all’8,6% e all’8,2%.

Sono valori di crescita della tariffa che vanno collocati all’interno di un quadro regolatorio che è ancora chiamato a fare i conti con l’annosa questione dei conguagli pregressi. In particolare, il recupero dei costi, a lungo compressi in nome di una gestione politica della tariffa, unitamente alla diminuzione dell’acqua consumata dalle utenze comportano un

Limite alla varazione tariffaria: range minimo-massimo in funzione del valore del fattore di sharing

Presenza di variazioni negli obiettivi o nelle attività del gestore

Integrazione del servizioMiglioramenti qualità

SCHEMA I SCHEMA II SCHEMA IIIMin 6,1% 5,7% 6,5%Max 5,5% 4,5% 6,5%

SCHEMA IV SCHEMA V SCHEMA VIMin 8,6% 8,2% 9,0%Max 8,0% 7,0% 9,0%

Fonte: elaborazioni Laboratorio REF Ricerche su dati gestori, EGATO

Nessuna variazione di obiettivi o attività del gestore

Maggiore aumento della tariffa consentito in caso di aggregazioni o maggiore qualità

Per le casistiche ordinarie limiti di crescita tra il 5,7% e l’8,6%

Annosa questione dei conguagli pregressi che possono limitare gli investimenti

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 7 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

aumento della tariffa che va ad erodere gli spazi destinabili al sostegno degli investimenti.

Cambiano le “regole di ingaggio”: le implicazioniUno degli aspetti più controversi, che ancora attendono una definizione, riguarda il cambiamento delle “regole di ingaggio”: nel biennio 2016-2017 gli EGATO saranno infatti chiamati a predisporre una proposta tariffaria che insiste, pur con parametri diversi, su un periodo temporale che già rientrava nella programmazione degli interventi 2014-2017 (PdI). Gli sviluppi tariffari su cui sono incardinati gli investimenti potrebbero invero risultare non più coerenti con il percorso delineato dai nuovi schemi regolatori.

Gli interventi che AEEGSI prospetta sul versante del riconoscimento di alcune voci di costo tendono a contrarre i flussi di cassa per il biennio 2016-2017 rispetto a quanto prospettato a suo tempo con il MTI: si tratta della riduzione del tasso reale di riconoscimento degli oneri finanziari e fiscali, che passerebbe dal 6,06% ad un valore compreso nell’intervallo 4,8%-5,3%2, oltre al riconoscimento della minore inflazione sui costi operativi e di un deflatore degli investimenti più basso per la quantificazione del capitale investito riconosciuto a fini regolatori (Regulatory asset base, RAB)3.

La riduzione dei flussi assicurati dalla tariffa può essere fonte di contenzioso tra gestioni e EGATO: le prime potrebbero infatti non essere in grado di assicurare gli investimenti programmati in ragione di uno sviluppo tariffario rivisto, se questo dovesse a sua volta ripercuotersi sulle loro possibilità di finanziarsi.

Gli EGATO potrebbero così trovarsi a contemperare le esigenze delle gestioni e a documentare ad AEEGSI la motivazioni alla base dello scostamento tra le previsioni di investimento comunicate, per gli anni 2016/2017, nell’ambito del MTI e quelle delineate nel nuovo PdI.Se l’impatto sul biennio 2016-2017 potrà essere arginato dalla previsione di penali e sanzioni per il mancato rispetto degli impegni sottoscritti, le ricadute maggiori potranno osservarsi sulla programmazione degli interventi per gli anni dal 2018 in avanti.

Ancora una volta vi è il rischio che per assicurare l’equilibrio economico-finanziario delle gestoni gli EGATO possano essere chiamati a rivedere al ribasso la pianificazione. Si verrebbe dunque a reiterare una situazione in cui le linee della pianificazione vengono “adeguate” alle possibilità reali.2 Inteso sempre in termini reali pre tasse e al netto dell’IRAP riconosciuta nei costi operativi. Per un approfondimento sulle scelte operate da AEEGSI su oneri finanziari e fiscali si rinvia al Contributo n. 51 - Acqua - Remunerazione del capitale: chi ha ragione, i mercati o le imprese?, novembre 2015.3 Come vedremo più avanti, AEEGSI ha adeguato i tassi di inflazione per l’aggiornamento dei costi efficientabili per gli anni 2015 e 2016: per il primo anno il tasso è pari al +0,6% rispetto al precedente +2,2%, mentre per il 2016 la variazione è fis-sata a -0,1%, di riflesso alla spinte deflazionistiche in cui versa l’economia italiana. L’intera manovra comporta una riduzione dell’1,7% dei costi operativi efficientabili nel 2016 rispetto al 2015. Una misura di simile intensità si osserva anche sul ver-sante della RAB per effetto dell’adeguamento del deflatore degli investimenti.

Possibile incoerenza dei nuovi sviluppi tariffari con il PdI 2014-2017

Varianti al riconoscimento di alcune voci di costo possono ridurre i flussi di cassa

Riduzione dei flussi di cassa possibile fonte di contenzioso

Impatti maggiori sulla programmazione post 2018

Rischio di adeguamento al ribasso della pianificazione

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 8 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

In conclusioneIl nuovo metodo tariffario per il quadriennio 2016-2019 vedrà presto la luce. Gli orientamenti finali di AEEGSI prefigurano una riduzione dei flussi di ricavo da tariffa, rispetto a quanto sarebbe stato prevedibile con le vecchie regole del MTI.

Vi sono diverse scelte che agiscono in questo senso: il ridimensionamento della componente degli oneri finanziari e fiscali4, la minore inflazione riconosciuta nei costi operativi, la revisione dei deflatori degli investimenti, i minori costi per la morosità, in particolare al Sud.

Rispetto al precedente metodo tariffario esce rafforzato il ruolo dei regolatori locali, gli EGATO, che rispecchia il loro rinnovato mandato così come codificato nello Sblocca Italia.

Il provvedimento riconoscendo percorsi preferenziali dedicati alle gestioni che accettano di misurarsi con la sfida dello sviluppo industriale, promuovendo le aggregazioni. Un percorso nel quale gli EGATO sono chiamate a tessere una trama, a divenire artefici di un disegno di sviluppo dei territori e per i territori.

Agli EGATO è devoluto in toto anche il governo della qualità e dei suoi miglioramenti, oltre i minimi nazionali, nel convincimento che istituzioni più vicine ai territori possano avere una migliore contezza dei desiderata delle collettività locali, oltre che della loro disponibilità a pagare.

Un passo indietro di AEEGSI che testimonia la difficoltà a governare, anche solo amministrativamente, un settore che conta ancora oltre 2000 gestioni. Un percorso non esente da rischi perché responsabilizza oltremodo regolatori locali che in alcune aree del Paese non hanno le capacità e il ruolo per gestire questa transizione, che esistono solo sulla carta e che non hanno dotazione di personale.

Riguardo alla promozione degli investimenti, forse si poteva fare di più, ad esempio riconoscendo un premio alle gestioni che profondono sforzi maggiori per colmare il ritardo infrastrutturale. Più determinazione sarebbe servita anche nel perseguire miglioramenti di efficienza, su cui pure si è un po’ soprasseduto.

Le risorse finanziarie nei prossimi quattro anni andranno impegnate prioritariamente nel processo di consolidamento: è questo il segnale. A ribadire che senza consolidamento il salto di qualità sugli investimenti rimarrà lettera morta.4 Per un approfondimento su questo aspetto di rimanda a “Remunerazione del capitale: chi ha ragione, i mercati o le im-prese?”, Contributo n. 51, novembre 2015.

Orientamenti finali prefigurano riduzione del flusso dei ricavi da tariffa

Percorsi preferenziali in caso di aggregazioni

È compito degli EGATO governare la qualità e i suoi miglioramenti

Segnale di difficoltà di AEEGSI non esente da rischi

Rafforzato il ruolo degli EGATO

Si poteva fare di più per investimenti e miglioramenti di efficienza

La priorità è il processo di consolidamento: viatico per gli investimenti

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 9 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

In linea generale gli interventi prospettati da AEEGSI si possono riassumere lungo 3 direttrici principali: il periodo regolatorio e i criteri di applicazione degli schemi regolatori; l’aggiornamento delle formule e dei parametri del metodo tariffario; le misure per la sostenibilità finanziaria.

Accanto a queste il regolatore tocca anche il tema delle articolazioni tariffarie, cioè delle modifiche che gli EGA potrebbero apportare ai corrispettivi applicati agli utenti (inclusi gli industriali).

Di seguito, viene proposta una sintesi dei principali interventi prospettati dal regolatore, con una serie di approfondimenti sulle novità rispetto al MTI.

Il periodo regolatorio e gli schemiAEEGSI conferma in 4 anni la durata del nuovo periodo regolatorio, con eccezioni subordinate al verificarsi di particolari condizioni gestionali, e una regolazione asimmetrica sostanziata da differenti schemi regolatori.

La nuova regolazione poggia su tre diversi schemi:

“ordinari”, definiti in continuità con quelli del precedente biennio per una durata di 4 anni; “eccezionali”, per le situazioni di squilibrio economico-finanziario ammesse alla perequazione finanziaria, con una attenzione alla razionalizzazione dei costi e all’evoluzione delle tariffe applicate all’utenza, per il tempo necessario a ripristinare l’equilibrio; “virtuali”, applicabili al caso di aggregazioni tra gestori soggetti a determinazione d’ufficio della tariffa, per il tempo necessario a reperire le informazioni mancanti e/o a valorizzare in modo congruo le poste oggetto di stima.

Durante il nuovo periodo regolatorio si prevedono una serie di aggiornamenti, alcuni di natura ordinaria, altri da effettuarsi al verificarsi di determinate condizioni.

Tra i primi rientra l’aggiornamento biennale della RAB, dei costi esogeni (da considerare ai fini dei conguagli) e degli adeguamenti tariffari dovuti alla variabilità dei consumi di acqua.

ALLeGAto: unA pAnorAmicA deLLe novità deL nuovo metodo

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 10 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Un aspetto che chiarisce la frequenza con cui gli EGA saranno chiamati a confrontarsi con il gestore.

Accanto a questo, AEEGSI prevede: una revisione biennale dei parametri di riferimento per il calcolo degli oneri finanziari e fiscali nei casi di scostamento significativo; la possibilità di revisioni infra-periodo per eventi straordinari che possano compromettere l’equilibrio economico finanziario delle gestioni; la durata biennale dell’esclusione dall’aggiornamento tariffario. In altre parole, qualora si verifichino situazioni tali da giustificare l’esclusione dall’aggiornamento tariffario, una nuova proposta di adeguamento potrà essere presentata solo una volta trascorsi due anni (a condizione che siano state rimosse le cause di esclusione).

In sintesi, nel corso del prossimo anno gli EGA saranno chiamati a predisporre le proposte tariffarie per il periodo 2016-2019, mentre nel corso del 2018 dovranno aggiornare le componenti a conguaglio e il valore della RAB da considerare ai fini del calcolo del vincolo dei ricavi e del relativo theta per il biennio 2018-2019.

AEEGSI conferma tutte le cause di esclusione già previste nel MTI, proponendo ulteriori fattispecie: gestioni diverse dal gestore d’ambito, cessate ex lege, che esercitano il servizio senza un adeguato titolo giuridico. In questo caso AEEGSI fissa 30 giorni di tempo per una ricognizione dello stato degli affidamenti da parte di ciascun EGA. In questi casi l’esclusione si protrarrà a tempo indeterminato, ovvero fino al subentro del gestore unico d’ambito; gestori che non hanno assolto gli obblighi di legge per la verifica della qualità dell’acqua destinata al consumo umano5.

Le formule e i parametriAEEGSI è intenzionata a confermare una regolazione asimmetrica, declinando la matrice degli schemi sulla base di due condizioni: la prima è il rapporto tra investimenti programmati nel periodo 2016-2019 e RAB esistente, la seconda riguarda la presenza o meno di modifiche degli obiettivi o del perimetro di attività del gestore.

Le modifiche si sostanziano o in processi di consolidamento tra gestioni o nell’introduzione di livelli qualitativi del servizio superiori a quelli minimi stabiliti da AEEGSI.

5 Come previsto dagli articoli 7 e 8 del D.Lgs. 31/2001. Si tratta di controlli interni, a carico del gestore, e di controlli esterni, realizzati dall’Azienda Sanitaria Locale competente.

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Acqua n. 52 - dicembre 2015 Pagina 11 Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni

Per quanto riguarda il rapporto investimenti/RAB AEEGSI è propensa a confermare una soglia del 50%, mentre porrà sotto osservazione gli eventuali scostamenti che dovrebbero verificarsi tra la nuova programmazione per il biennio 2016-2017 con il piano degli interventi già previsti nell’ambito del MTI.

Nel documento di consultazione vengono proposti i valori dei parametri necessari all’adeguamento di alcune variabili: conferma all’1,5% per il tasso di inflazione (rpi) necessario al calcolo del limite del moltiplicatore tariffario e del risultato ante imposte per il calcolo degli oneri fiscali; +0,6% per il 2015 e -0,10% per il 2016 per l’adeguamento dei costi operativi endogeni6.

AEEGSI esplicita anche i parametri utilizzati per la rivalutazione della RAB: il riferimento è al deflatore degli investimenti, pubblicato dall’Istat, e aggiornato al mese di ottobre dell’anno precedente a quello di applicazione, così come desumibile dal Conto Economico delle Risorse e degli Impieghi7.

Si tratta di valori inferiori a quelli adottati per la predisposizione delle tariffe 2014-2015 che dovrebbero comportare una revisione al ribasso dei costi operativi e degli oneri finanziari riconosciuti (via RAB).

Moltiplicatore tariffario e vincolo dei ricaviIn merito al versante propriamente “algoritmico”, AEEGSI conferma gran parte dei criteri di calcolo adottati nel MTI, pur introducendo alcune innovazioni/integrazioni.

Tra le conferme troviamo: struttura del vincolo dei ricavi già adottato per il MTI, che comprende anche i conguagli totali ai fini del calcolo del limite tariffario; intervallo di valori (0,4-0,6) del parametro che quantifica il fabbisogno di ulteriori fonti di finanziamento per realizzare investimenti previsti rispetto al gettito della tariffa; modalità di calcolo dei costi delle immobilizzazioni, con la possibilità in futuro di prevedere premi aggiuntivi per interventi ritenuti efficaci nel raggiungere gli obiettivi prefissati (logica output based); la struttura del capitale investito netto e del valore delle immobilizzazione con il relativo meccanismo di aggiornamento del periodo di riferimento per l’imputazione degli incrementi patrimoniali; metodologia di calcolo degli ammortamenti e possibilità di ricorso agli ammortamenti

6 Indice Istat per le Famiglie di Operai ed Impiegati (FOI senza tabacchi).7 La media annua mobile calcolata sino al II trimestre dell’anno precedente a quello di applicazione.

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finanziari nei casi considerati ammissibili nei due bienni precedenti, limitatamente ai cespiti oggetto di tale misura e nei casi in cui il rapporto nuovi investimenti/RAB esistente superi la soglia del 50%, con conseguente azzeramento della valorizzazione dei beni di terzi.

Tra le modifiche si segnalano la revisione della formula del moltiplicatore tariffario e l’aggiornamento dell’anno base di riferimento per la determinazione dei costi operativi endogeni.

Con i correttivi alla formula del moltiplicatore AEEGSI vuole tenere conto della copertura degli eventuali margini afferenti le altre attività idriche (cosiddette Attività B). In questo senso, il regolatore non discrimina più la formula in base alla presenza o meno di marginalità positiva sulle altre attività idriche, ma propone un’unica formula in cui il vincolo dei ricavi (al numeratore della formula) incorpora il 50% degli eventuali margini positivi registrati su tali attività.

L’aggiornamento al 2014 (dal 2011) dell’anno di riferimento risponde all’esigenza di rendere il quadro più aderente ai costi effettivamente sostenuti e certificati dall’ultimo bilancio disponibile prima della predisposizione delle nuove proposte tariffarie.

Costi operativiPer quanto riguarda il riconoscimento dei costi operativi AEEGSI accantona l’orientamento di superare la distinzione tra costi endogeni e costi esogeni, e ripropone in linea generale l’impostazione del MTI.

I costi endogeni, con anno base fissato al 2014, sono aggiornati sulla base delle variazioni dell’indice Istat per le Famiglie di Operai ed Impiegati (FOI senza tabacchi), mentre i costi esogeni, come visto, subiranno un aggiornamento a cadenza biennale.

Sul versante dei costi all’ingrosso AEEGSI è intenzionata ad introdurre una meccanismo di rolling cap, prevedendo che per il biennio 2018-2019 il costo sia pari a quanto riconosciuto nel 2015. In sintesi, per il primo biennio (2016-2017) il costo è pari alla somma dei costi di fornitura di acqua all’ingrosso sostenuto 2 anni prima (determinato con criteri di competenza) e del costo di forniture all’ingrosso diverse dall’approvvigionamento di acqua. Per il biennio 2018-2019 il costo di acquisto di acqua all’ingrosso rimane fermo a quello del 2015 mentre per le altre forniture segue l’usuale metodo di aggiornamento.

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I costi operativi diventano invece quelli definiti e rivisti nel Piano d’Ambito dall’EGATO qualora si acceda agli schemi regolatori previsti per cambiamenti degli obiettivi e/o del perimetro del servizio, ovvero:1. livelli di qualità del servizio più elevati di quelli minimi stabiliti da AEEGSI;2. integrazione tra gestioni che coinvolga almeno metà della popolazione del territorio d’ambito e per le quali si dispone di tutte le informazioni necessarie (atti e dati);3. integrazione tra gestioni sovra ambito per le quali si dispone di tutta la relativa informazione (atti e dati).

La richiesta del riconoscimento avviene dietro presentazione di motivata istanza da parte dell’EGA per la quota di costi non conosciuti e sulla base di un principio di minimizzazione dei costi, considerando i potenziali benefici di scala che potrebbero derivare dal consolidamento.

Costi ambientali e della risorsa (ERC)AEEGSI dà continuità ai criteri individuati nell’ MTI, ma espone l’intenzione di ampliare la tipologia di oneri da far rientrare nella

componente ERC, attualmente “annegati” nelle altre voci di costo riconosciute in tariffa8. Tra questi si annoverano:

costi operativi afferenti la depurazione; costi per la riduzione delle perdite di rete, per quanto concerne in prima battuta le attività ex ante, ovvero realizzate a scopo di monitoraggio e prevenzione come le attività di telecontrollo; costi di potabilizzazione per i gestori in grado di fornire adeguata documentazione

Oltre a queste innovazioni, il regolatore è propenso ad accendere un faro sui criteri di imputazione dei contributi alle Comunità Montane e dei canoni di derivazione e sottensione idrica, con riserva di successivi approfondimenti per i contributi di consorzi di bonifica, per i canoni relativi alla restituzione delle acque ed per gli oneri afferenti la gestione delle aree di salvaguardia. In particolare, sui canoni alle Comunità Montane, il regolate vuole verificare l’effettivo grado di riconducibilità al servizio idrico integrato di tali oneri che la maggior parte degli EGA giustifica come interventi di manutenzione ordinaria per la tutela della risorsa idrica. Mentre per i canoni di derivazione e sottensione idrica, AEEGSI è propensa ad assimilare tali oneri ai costi della risorsa, riconducibili alla disponibilità quantitativa e qualitativa delle risorse idriche.

8 La media annua mobile calcolata sino al II trimestre dell’anno precedente a quello di applicazione.

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Il nuovo metodo tariffario pone le condizioni per agevolare un processo di consolidamento tra gli attori del settore, che porti alla riduzione della frammentazione gestionale. Come noto, in alcune aree del Paese le gestioni pagano un deficit culturale e manageriale tale da essere prive di dati contabili e di documentazione ufficiale di supporto alla definizione dei costi del servizio e al patrimonio delle infrastrutture.

Al fine di favorire il coinvolgimento di queste realtà nel processo di aggregazione, AEEGSI affianca agli ordinari schemi di regolazione uno schema cosiddetto virtuale per i casi di integrazione tra gestioni laddove: non si disponga di adeguata informazione (dati e documenti) per gestioni che servono oltre la metà della popolazione interessata; non sia stata formulata una richiesta di accesso alla perequazione finanziaria da parte dell’EGA (ovvero quest’ultimo sia stata respinta da parte di AEEGSI).

Tale schema virtuale agevola l’integrazione tra gestioni (almeno sotto il profilo tariffario), permettendo la ricostruzione parametrica delle voci di costo da riconoscere in tariffa. Il criterio proposto da AEEGSI è quello di fare affidamento sui dati delle gestioni limitrofe: i valori che verranno riconosciuti faranno perno sul dato medio pro capite di gestioni presenti nel territorio dell’ATO (se esistenti) e quindi in loro assenza, sui dati riferiti alle altre gestioni presenti sul territorio regionale o nazionale.

Per i costi di capitale, AEEGSI è propensa a calcolare una RAB virtuale che derivi dalla quota di ricavi tariffari eventualmente eccedente la copertura dei costi operativi, subordinata alla comunicazione completa dei dati e dei volumi suddivisi secondo l’articolazione tariffaria.

In presenza di carenze informative AEEGSI è orientata a riconoscere come quota parte del VRG del gestore integrato la somma dei costi di capitale derivanti dalla RAB virtuale e dai costi operativi decurtati del 15%.

Schemi virtuali: una novità a SoStegno delle aggregazioni

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Le misure per la sostenibilità finanziariaI conguagli in VRGSul versante dei conguagli, AEEGSI conferma l’impostazione del MTI con alcuni aggiustamenti.

Con riferimento ai costi di acquisto di acqua all’ingrosso, a partire dal biennio 2018-2019 il regolatore è intenzionato a non riconoscere alcun conguaglio: i costi riconosciuti rimarranno “vincolati” a quelli del 2015.

Per quanto riguarda le altre voci, vengono confermate le voci di conguaglio già previste dal MTI (oneri locali, contributi in conto esercizio, contributo versato ad AEEGSI, costi forniture ingrosso transfrontaliere), con l’introduzione di ulteriori voci. Oltre alla già citata componente riconducibile agli eventuali margini positivi delle altre attività idriche (in misura pari al 50% del differenziale tra ricavi e costi), la proposta AEEGSI prevede anche il recupero relativo all’eventuale residuo della componente prevista per il rimborso in base a quanto sancito dalla Sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale (già presente nel MTI, ma esplicitata a parte), nonché il recupero dei conguagli approvati nel MTI da riportare alle annualità successive al 2015.

Al di là di questi aspetti marginali, una delle innovazioni più significative sul versante dei conguagli riguarderebbe la quantificazione a posteriori dei meccanismi di premio e penalità relativi al perseguimento degli obiettivi di qualità contrattuale del servizio. In questo senso, sia le penali che i premi dovrebbero trovare copertura all’interno dei costi totali riconosciuti nel vincolo dei ricavi: le prime come decurtazione, i secondi come voce incrementale.

I costi della morositàSotto il profilo dell’annoso problema relativo alla morosità, AEEGSI intende rafforzare gli incentivi al recupero dei crediti, evitando una regolazione puntuale e lasciando ai gestori l’assunzione delle azioni più efficaci.

Sulla base dei dati a disposizione, AEEGI è orientata a rivedere la misura riconosciuta, ipotizzando un tasso di copertura che arrivi al massimo al 60/70% dei costi di morosità effettivamente sostenuti.

La Tavola seguente riporta a confronto le percentuali rispetto al fatturato annuo riconosciuto nel MTI rispetto ai nuovi intervalli posti in consultazione da AEEGSI, lasciando comunque

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la possibilità, dietro motivata istanza, di eccedere tali limiti, laddove la morosità endemica possa compromettere l’equilibrio economico finanziario della gestione.

Si osserva un risultato peculiare: al Nord e al Centro, aree caratterizzate da tassi di morosità più contenuti, si potrebbe registrare una revisione al rialzo della misura riconosciuta, mentre al Sud, territorio ove il fenomeno assume aspetti di cronicità, si potrebbe verificare una riduzione dei costi riconosciuti.

Fin da ora comunque, AEEGSI prospetta un processo di convergenza territoriale di tali costi che prenderà avvio con il prossimo periodo regolatorio, con l’obiettivo di riportare i costi della morosità nel settore idrico sui livelli coerenti con quelli degli altri servizi regolati.

La disciplina del valore residuo e le altre poste di natura fiscaleInfine, AEEGSI ribadisce le modalità di calcolo presenti nel MTI per la determinazione del valore residuo (VR) in caso di subentro di un nuovo gestore, con la possibilità di riconoscere una ulteriore componente di natura fiscale precedentemente esclusa. Secondo l’attuale disciplina tariffaria, il VR deve essere definito all’interno di un intervallo compreso tra:

un valore minimo dato dalle immobilizzazioni rivalutate al netto del fondo di ammortamento, corretto per i contributi a fondo perduto rivalutati (al netto del relativo fondo di ammortamento), e comprensivo dei lavori in corso;

un valore massimo che oltre al minimo includa anche le partite pregresse già quantificate e approvate dagli EGATO e gli oneri a copertura degli oneri di garanzia eventualmente richiesti dai finanziatori.

Accanto a questi valori, AEEGSI è intenzionata a riconoscere anche il recupero dell’onere fiscale sostenuto dal gestore uscente sulla componente FONI, per la parte che non è ancora stata recuperata con l’ammortamento dei cespiti che sono stati realizzati attingendo al FONI.

MTI 2.0 - Costi della morosità riconosciuti in bolletta

Area MTIMin Max

Nord 1,6 1,5 1,8Centro 3,0 2,8 3,3Sud 6,5 5,6 6,2

Fonte: AEEGSI

MTI 2.0