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Metropolzine 10

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Metropolzine 10

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Metropolzine n° 10Metropolzine e’ un periodico della Associazione Culturale “Italian Dreamers”Via Galvani, 54 21015 Lonate Pozzolo

Tiratura: 2000 copieFinito di Stampare: luglio 2001

Italian Dreamers Staff:Matteo SantoroSimone FabbriMarco Petrini

Collaboratori:Emiliano MaielloViviano CrimellaAlan MuirdenIvan IapichellaMauro MaffioliRobrto ZapparoliDaniele CarotenutoMarco Poderi

Sede Legale ed Iscrizioni:Italian DreamersVia Galvani, 5421015 Lonate Pozzolo VA

Redazione Fanzine:Italian DreamersCasella Postale 16147838 Riccione Centro RN

Hot Line:0331 300050

Internet Home Page:www.italiandreamers.net

Internet Help Desk:[email protected]

Photo Credits:Simone FabbriMetropolis 2000 Tourbookwww.mikeportnoy.com

Stampa:Tipolito TuttostampaRimini - Tel. 0541.23393

Fotolito:R & R - Rimini

DREAM THEATER- Nuovo album: al momento i pezzi registrati sono 6 e dovrebbe

essere questo il numero totale dei brani, anche se la durata dei sei brani supera la capacità di un cd.

- I testi dei brani ancora non sono finiti. MP e JP stanno sfruttando i momenti liberi durante il G3 tour per completare le lyrics e anche JM e JLB stanno contribuendo con delle idee.

- La band tornerà in studio dopo le ultime date del G3 in Florida per registrare alcune parti vocali e per alcuni overdubs

- MP si è pronunciato con un “no comment” alla richiesta di definire il nuovo album. Ha detto che ogni definizione non sarebbe corretta anche se è un album a metà tra Awake e LTE.

- JP ha risposto alla stessa domanda dicendo che è un album molto sperimentale ed heavy.

- Non ci sarà il solito tour “Home for the holidays”, ovvero le solite date nell’area metropolitana di new york. La band passerà le vacanze di natale con le rispettive famiglie prima di partire per il tour...

- Confermata l’uscita per il nuovo album a GENNAIO 2002.

- Il tour inizierà in Europa proprio nei mesi di gennaio o febbraio.

- Sotto consiglio di MP, cercate di vedere più concerti possibili perchè i DT hanno un’idea molto strana riguardo alle scalette... idea che purtroppo non mi è stata confessata... !!

- Le speranze che When Dream and Day unite possa uscire rimasterizzato sono ZERO. I master sono in mano ad un altra casa discografica che non è interessata al rilascio del materiale e le spese per riavere i master sono troppo alte per far si che l’idea si realizzi.

- C’è la possibilità che i Majesty Demos possano uscire come DT official bootlegs.

- Riguardo gli Official Bootlegs pare che siano presto rilasciati: i demo di FII, Awake e i vari making di SFAM e Images and Words, non è stata scartata neanche l’idea di rilasciare concerti e tour highlights (come il xmas cd 2000). Al momento però non si hanno ne modalità ne date di rilascio.

- Il Liquid Drum Theater uscirà per certo su dvd grazie alla Hudson Music. Conterrà molto più materiale delle due videocassette e si avrà anche la possibilità del multiangolo. In tutto saranno più di 3 ore di materiale e uscirà il 1 ottobre 2001.

- JP farà due clinic in Italia in ottobre, ancora non si sa se saranno insieme a Tony Levin e/o se saranno in giorni diversi. Sicuro che JP stà lavorando al suo nuovo video didattico.

- E’ previsto per l’11 di settembre, l’uscita del triplo (!!!) CD Live Ufficiale “Scenes From New York” con tutta la serata del Roseland, ci saranno anche i brani esclusi dal DVD.

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Gentili ospiti, benvenuti a bordo. Come vola il tempo, basta guar-dare sul la c o p e r t i n a e si scopre che questa è la decima edizione di M e t r o p o l -zine. Tante cose abbia-mo scr i t to e tante ne scriveremo s u q u e s t i

cinque ragazzi che tanto ci hanno fatto “sognare” e “sudare”. Ricordo ancora i primi esperimenti fatti in Word, (la copertina della numero zero la vedete qui a fianco), i nostri timori nell’affrontare con la dovuta parzialità gli argomenti. Facendo un piccolo consun-tivo credo, comunque, che il fan club abbia presentato un “prodotto” qualitativamente elevato. Nessuno di noi é “professionista” del settore. Abbiamo unito l’utile al dilettevole. Un esempio lampante è stato l’ultimo DT Party di Rimini dove, come ospiti d’onore, avevamo i 3/5 degli Elii e ci ha fatto piacere ricevere i loro complimenti alla fine dell’evento. Metropolzine 10 nasce piano piano sotto una nuova veste grafica. Per una serie che comincia ce n’è un’altra che termina. Mi riferisco, ovviamente, ai Xmas CD: la scelta arriva dall’alto. Questa scelta, comunque, fungerà da cartina al torna-sole del grado di dedizione di noi soci verso la band. Su dai, ammettiamolo!… Quanti di noi si sono iscritti solo o soprattutto per ricevere il CD? Lo dimostrano i fatti: il numero dei rinnovi e delle “nuove forze” è di gran lunga deludente. Qui, ad ogni modo, entriamo in gioco noi. Comincia una sfida che intendiamo onorare partendo dai ringraziamenti a coloro che, a prescindere da ogni sviluppo futuro, hanno deciso di supportare un credo, una fede. Soprattutto in questi periodi di scarso rilievo artistico si riconosce il “vero” fan, anche se non ci sono dischi o concerti in vista. E la sfida parte dalla decisione di spedire questo “nuovo” numero a tutti gli iscritti dell’anno pas-sato. E’ una dimostrazione di stima nei vostri confronti ed un modo di compensare la lunga attesa per il Xmas CD 2000. In questo numero ripercorreremo la storia di questi famosi pezzi da collezione, presenteremo tecnicamente la tastiera di Jordan e concluderemo la storia dei DT. Ci auguriamo che questo dolce zuccherino vi tenga impegnati fino a fine estate, fino al prossimo numero che si preannuncia coi botti. In anteprima troverete un’intervista speciale con John Petrucci sul nuovo album, l’incontro con Anneke dei Gathering in un parcheggio di Terni ed il racconto di Petrus di ritorno da un giretto in California per il tour estivo del G3. Per i momento e’ tutto, accomodatevi sulle poltrone e cominciate ad ordinare da bere.

Matteo e Simone

TRANSATLANTIC :- Proprio al concerto di Anaheim Mike ha ricevuto il

mix finale del nuovo album del Transatlantic. MP si è reputato molto contento del mix finale !

- Transatlantic farà la sua comparsa live in Europa tra ottobre e novembre. Sono previste anche date in Italia, vi terremo informati.

PLANET X :- 5 tracce del nuovo Planet X sono già state

composte. I brani sono molto più sperimentali e molto più prog dei primi due album.

- E’ previsto un tour di Planet X in Europa per ottobre. Certa la presenza di Virgil Donati alla batteria, ancora da confermare chitarrista e bassista per il nuovo album.

ITALIAN DREAMERS :- anche quest’anno, nonostante il rilascio dei DT

Official Bootlegs, ci sarà un regalo di natale, quasi sicuramente un cd. Ancora non possiamo anticipare nulla in merito.

- il nuovo sito www.italiandreamers.net inaugurerà durante l’estate. Conterrà un vasto album fotografico e sarà sviluppato completamente in tecnologia ASP e Flash.

- Qui sotto le copertine e le date delle nuove uscite.

Leonardo - The Absolute Man24 Luglio 2001

James La Brie’s Mullmuzzler 211 Settembre 2001

Transatlantic - Bridge Across ForeverOttobre 2001

Jordan Rudess - Feeding The Wheel9 Ottobre 2001

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Sono pas-sat i quasi 9 mesi da quell’afoso 30 agosto

trascorso dentro il Roseland Ballroom di New York. Davanti e me non c’è più un palco con un coro gospel ma il porto di Rimini che,al tramonto, è sem-pre il posto migliore per scrivere questo tipo di articoli. I ricordi del concerto che ha consacrato i Dream Theater nell’Olimpo delle migliori band del mondo sono ancora ben nitidi nella mia mente; non serve nessun Hypnotherapist a farmi ritorna-re in mente ogni singola nota suonata durante quelle quasi 4 ore di musica. Inutile dire che ogni show dei Dream ha creato in me emozioni sempre diverse, sempre più forti, difficili da trasmettere tramite queste fanzine che scriviamo.

Questa volta non ci troviamo di fronte ad un piccolo documen-tario, come possono essere considerate le due precedenti videocassette pubblicate dalla band (tra l’altro “5 Years in a LI-VEtime” non mi ha mai convinto fino in fondo !!!): infatti è il caso di dire che questa volta l’attesa è stata premiata fino all’ultimo secondo passato a navigare sul web per capire il giorno preciso di rilascio di questa opera mul-timediale.

Tralascio il commento della VHS poiché all’interno di essa c’è solo un quarto del conte-

nuto presente nel DVD. Spero proprio che ognuno di voi si sia organizzato almeno una volta con l’amico che ha un lettore DVD per fare una serata Dream Theater molto casalinga ma che sicuramente non vi avrà deluso in quanto a contenuti. Se poi riuscite a passare una nottata a gustarvi queste quasi 4 ore e mezzo di materiale soli, davanti al vostro televisore, con una buona birra e un pacco di patatine, allora av ete fatto il vostro terno al lotto !!!

Purtroppo questo DVD (come l’ Xmas CD 2000, ma è solo una coincidenza. Leggete il relativo articolo !) ha patito un travaglio molto difficile: già alcuni giorni dopo il concerto, Kevin Shirley aveva reso pubblica la notizia che c’erano dei grossi errori di codifica nella parte video del concerto. Dopo una settimana di lavoro ininterrotto, questi problemi erano stati risolti, ma l’ idea di fare uscire il DVD nel periodo natalizio era già sfumata.

Mike Portnoy, regista di questo DVD, ha dovuto combattere contro molteplici problemi di sincronizzazione fino all’ultimo giorno; la copia master europea aveva un grosso problema: il video era in anticipo rispetto all’audio di mezzo secondo !!! Sembra un tempo imper-cettibile, ma vi assicuro che guardare un concerto su un video con questo problema non è bello !!!

Tutto sembrava ok per la data di rilascio del 24 aprile: dopo aver rimandato l’uscita per ben 2 volte nel corso del 2001, finalmente, ai primi di aprile, circola la voce che il DVD uscirà in Europa in anticipo di 10 giorni rispetto al mercato americano. E’ mercoledì 11 aprile, la Pa-squa è alle porte e tutti siamo pronti a farci il sognato regalo per gustarcelo in santa pace durante il periodo festivo. Ma ancora una notizia ci fa saltare dalla sedia: il DVD che arriverà nei negozi proprio venerdì 13 aprile presenta degli errori di sincronizzazione poiché è stato stampato usando un master sbagliato. La pressing plant tedesca ha sbagliato ancora: dopo gli errori dell’ “LTE” 1, di “Once in a LIVEtime” e di “Scenes…”, ci risiamo ancora, ma questa volta lo sbaglio è di quelli grossi; impossibile guar-dare un concerto in cui audio e video non sono sincronizzati.Giovedì 12 arriva la mail di Mike a conferma che l’uscita sarà posticipata e che tutte le copie prodotte saranno distrutte e so-stituite con quelle funzionanti. Purtroppo, però, nel pomeriggio dello stesso giorno, veniamo a sapere che alcune copie sono già state consegnate ai grossi-sti e che l’indomani sarebbero state commercializzate. La voce si sparge in fretta “occhio al DVD, potrebbe rivelarsi una delusione, ma sicuramente a breve vi saranno le istruzioni per la sostituzione con una copia funzionante”.

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Venerdì 13 aprile la mia copia arriva puntuale al negozio, il test di funzionamento lo faccio durante la notte seguente e tutto sembra rivelarsi a posto. Molto strana come cosa… il tram tram tra i capi dei fan club europei è già in funzione e pare che tutte le copie siano difettose, o solo in parte, o com-pletamente: il tutto dipende dal tipo di lettore DVD usato… La conferma che anche la mia è difettosa arriva quando porto il disco a casa di un amico con un lettore DVD diverso dal mio !!!

Nel momento in cui scrivo ab-biamo già dato a tutti voi la noti-zia che il DVD vi verrà sostituito in breve tempo semplicemente recandovi presso il negozio in cui l’avete comprato; nulla di problematico, ma ancora un’attesa in più.

Veniamo ai contenuti di questa opera multimediale incentrata su un solo concerto, ma con lo sfondo di tutto un tour durato 12 mesi!!!

L’introduzione ci fa passare attraverso un tunnel sulle cui pareti scorrono le immagini di ogni copertina degli album dei Dream, alcune foto della band ed altre scattate fuori dal Ro-seland. A fare da sottofondo, il ticchettio di un orologio ed echi lontani di “Metropolis Part. 1”.

La grafica del menu principale non è accattivante: qualche scritta per il menu di selezione e il cuore in fiamme con la città di New York sullo sfondo, tanto per capire in cosa ci stiamo imbattendo.

Le sezioni sono poche, ma mol-to valide, vediamole insieme :

- SCENES FROM A MEMORY LIVE(1h 26min)

Sono possibili due selezioni: visualizzare il concerto al com-pleto o il solito accesso diretto alle scene.

Questa parte è presente anche sulla VHS. Ad oggi credo che tutti voi abbiate avuto almeno una volta l’occasione di vedere quel concerto che vi abbiamo recensito nel numero 8 di Me-tropolZine:l’ultima esecuzione live di “Sce-nes from a memory”, con degli attori sul palco, un coro gospel, Theresa Thomason e tutti i fil-mati che vi spiegano una storia già raccontata sul numero 6 della nostra fanzine. I misteri finalmente sono svelati,ma anche la nostra versione non era corretta al 100%, questo dato anche dal fatto che i fil-mati che completano la storia (mai visti durante il tour) sono stati girati pochi giorni prima del concerto!!!

Molti effetti psichedelici (forse troppi, a mio parere), ma anche tante belle riprese selezionate ad arte da un Mike Portnoy che ha resistito alla tentazione di voler fare troppo, con il rischio di fare le cose male.

Bellissime le riprese durante gli assoli e anche le multicamere in un unico schermo durante i passaggi più salienti.

Manca sicuramente il multian-golo, ma il budget era limitato e quella sera non c’erano sicura-mente telecamere a sufficienza (il palco era piccolissimo) per poter pensare a dei brani filmati con il multiangolo.

Ottima la possibilità di accesso diretto alle scene, soprattutto per chi ha voglia di rivedersi questo o quel pezzo.

Tra le possibilità degli Extra, notiamo l’opzione “Audio Com-mentary” : infatti Mike e soci, durante il tour autunnale, hanno fatto approntare un camerino con un proiettore e 5 microfoni, in modo da potersi riguardare il concerto e registrare i loro commenti. Questa opzione è consigliata solo a chi capisce bene l’inglese, poiché ne senti-rete veramente delle belle!

Da destra a sinistra, le voci di John Petrucci, James, Mike, John Myung e Jordan. Scontato l’apporto di John Myung, il qua-le riesce a pronunciare ben due parole in quasi due ore !!! Per il resto, sembra di sentire parlare 4 ragazzini che guar-dano il concerto del loro gruppo preferito per la prima volta… Mike ci fa notare i passaggi più belli durante tutto il concerto, Jordan e James ci raccontano gli aneddoti di tutta una tour-nee e John Petrucci, come al solito, fa il professore di turno: ci spiega tutti i dettagli tecnici della musica dei Dream, ci parla di tempi e metriche durante i passaggi difficili: insomma, una manna dal cielo per chi suona uno strumento e vuole capire meglio la musica della nostra band preferita. Da que-sto commentario vengono fuori tutti i migliori ricordi che la band ha lasciato dentro lo studio, tutti i nomi che avevano dato ai singoli passaggi o ai singoli riff… e capiamo anche chi ha composto una parte di un brano piuttosto che un’altra. Inoltre, tutte le scene filmate ci vengo-no spiegate da un Mike Portnoy

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attentissimo ai particolari. Unica pecca la mancanza dei sottotitoli.

La vera chicca di questo DVD è la parte Extra dove possiamo addentrarci sempre di più nel concerto del Roseland. - BEHIND THE SCENES(25 min)

Si tratta di un documentario stile “Making of…” girato com-pletamente dentro e fuori dal Roseland proprio quel 30 ago-sto. Cinque sezioni ci portano completamente all’interno della band, di quel giorno e di quel concerto. Non ci sono sottoti-toli ma in sottofondo possiamo ascoltare (e ogni tanto vedere degli scorci di video) alcuni bra-ni eseguiti quella sera. Vedere lo speciale “The secrets of Me-tropolis 2000 Scenes from New York” per le specifiche.

- The CrewIn questa sezione vediamo presentata tutta la crew che ha seguito i Dream non solo durante questo concerto, ma anche in giro per il mondo. Le immagini ci mostrano un Ro-seland Ballroom quasi vuoto che viene piano piano riempito da tutta la strumentazione e da tutto ciò che è servito per il concerto. Segue un’intervi-sta a Kevin Shirley, il quale ci racconta alcune sue scelte di produzione, tra cui quella di registrare la batteria su ben 19 (!!!!) canali, con la confessione, inoltre, di quante difficoltà ha dovuto superare nel mixarla. Un Kevin Shirley stupito, ma ormai abituato, dopo qualche album già prodotto con i Dream, alla varietà dei suoni da mixare

ed alla perfezione che ogni membro della band cerca nella produzione di un album.

- The BandKevin Shirley ci parla dei mem-bri della band, soffermandosi soprattutto su John Petrucci (“Shit for brains rock’n roller” !!!) e su Mike Portnoy. Altre immagini del concerto del Ro-seland e una curiosità durante uno stacco del brano in esecu-zione: Mike si alza e scatta tre foto per immortalare il pubblico presente… guardate bene la prima delle tre foto e vedrete in piedi a centro foto i vostri Pedro, Pablo e Paco (vedi Me-tropolzine 8 !!!)

- The FansShirley ci parla velocemente dei fans dei Dream: una base massiccia e presente in ogni angolo del mondo, sicuramente una delle più incredibili, a detta di chi ha prodotto anche gruppi come Aerosmith e Iron Mai-den.! Le mani di John Myung scorrono veloci sulla tastiera del suo basso e ci troviamo immediatamente all’incrocio tra la 8Th Avenue e la W52 Street. Il pubblico fuori dal Roseland è numeroso e pronto all’in-gresso: una fila ordinatissima a due a due mai vista in Italia. Torniamo dentro il Roseland, e James coglie l’occasione per ringraziare il pubblico “…from all over the world”. Ci parla dell’evento, della registrazione del concerto e della sua futura uscita su DVD .Qualche fan viene intervistato, mentre altri lasciano il loro con-tributo urlando alle telecamere poste all’ingresso del locale.

- The RehearsalsTorniamo indietro a quel po-meriggio afoso a New York. La band arriva e scende dal tour bus; arrivano anche gli attori, le coriste e tutti i tecnici. Per buona parte di questo segmen-to vediamo i preparativi e poi il sound check del coro gospel.

- The ShowUn vero e proprio dietro le quin-te di 5 minuti!!! Una telecamera riprende il backstage durante il concerto: tutti i tecnici al lavo-ro, la consolle audio e la regia video. Alcuni episodi particolari: una cuffia incastrata nei capelli di James, un accenno di diving da parte di uno spettatore e le facce di tutti i presenti in prima fila.

-SCENES FROM A WORLD TOUR- Metropolis 2000 Photo GalleryEravate nelle prime file di uno dei concerti di questo lunghis-simo tour ??? Allora non dovete perdervi questo spettacolare documentario di 170 foto raffi-guranti la band e tutti i tecnici in giro per il mondo. Nove mi-nuti di scatti che documentano i tantissimi concerti e i tantissimi spettatori che la band ha fatto registrare ad ogni show. Inutile dire che ci sono anche foto dei concerti italiani, sia di aprile che di luglio 2000, e, se volete proprio farci caso, capirete perché i Dream Theater ama-no tanto il pubblico italiano… non troverete in nessun’ altra foto una distesa di gente come quella presente al Palamarino o a Tor di Valle! Ovviamente l’album fotografico non poteva non avere un finale esilaran-te…: ebbene si, il culo di Mike

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come ultima foto !!!

- DELETED SCENES(1h 01min)

Ebbene si, perché, come già sapete, durante quella serata i Dream Theater non solo ci han-no presentato “Scenes From a Memory” per l’ultima volta dal vivo, ma hanno anche fatto un paio d’ore di vecchi pezzi che hanno estasiato il pubblico; ed alcuni di questi sono presenti in questa sezione del DVD!!!

Circa un’ora di musica dei Dream Theater, comprenden-te la trilogia “A mind beside itself” di “Awake”, l’interminabile “Learning to Live”, con tanto di intramezzi reggae (durante i quali il sottoscritto ha accusato un colpo di stanchezza che gli ha fatto chiudere gli occhi per un paio di minuti !!!) e, finalmen-te, per la prima volta in un video “A change of seasons” legger-mente ritoccata ed allungata. Sinceramente avrei preferito anche l’inserimento di “Another Day” (unico brano scartato dal DVD) perché l’esecuzione è stata perfetta ma forse sul DVD non c’era più spazio libero !!! Giuste le parole di James a fine concerto : “Sorry for the short set”

Che dire di più… non c’è bootleg, video amatoriale o di qualsiasi altra sorta che possa realmente testimoniare lo stato dell’arte dei Dream Theater per il tour “Metropolis 2000”. Un’esecuzione perfetta, praticamente senza errori: un mixaggio audio eccellente e preciso ed un montaggio video che potrebbe farci seriamente

pensare che Mike Portnoy abbia davanti a sè una carriera da regista !Inutile descrivervi il concerto, farvi il resoconto dei pezzi; un po’ perché lo abbiamo già fatto nella fanzine numero 8, ed un po’ perché stavolta sarete proiettati anche voi dentro al Roseland, proprio di fianco a dove eravamo noi, seduti lì con noi a rivivere le stesse emozioni che ci hanno invaso quella sera! Il fremito iniziale di quando l’Hyp-notherapist appare sul palco con James sdraiato sul lettino, l’headbanging durante l’inizio di “Home” e il visibilio durante “The spirit carries on”, con tanto di Theresa Thomason e coro gospel davanti a voi !!!

Non ho altre parole per descri-vere questo DVD! Inizialmente, un paio di mesi fa, non ne volevo sentire parlare: avere visto i Dream 10 volte in un anno mi aveva portato allo stremo delle forze e quasi a prendermi una pausa di astinenza, ma, inutile dirlo, con questo DVD mi hanno risvegliato l’animo e sicuramente lo faranno anche con voi !!!

The Secrets of“Metropolis 2000”

(Scenes from New York)

Poteva il buon Mike Portnoy lasciarci senza qualche piccola sorpresa nascosta all’interno di questo DVD ? Nessuno ci ha creduto, e il sottoscritto ha esplorato il DVD in lungo e in largo per voi. Vediamo cosa ho trovato : -SCENES FROM A MEMORY LIVE(vale anche per il VHS): dopo il concerto, non stoppate il dvd (o il videoregistratore): con l’inizio dei

titoli di coda (tra cui i ringrazia-menti allo staff dell’Italian Drea-mers fan club !!!!) comincerete a sentire una strana melodia molto familiare. E’ la prima versione (demo) di “Through her eyes”, la quale, tra le altre, è quella preferita da Mike Portnoy (non a caso il buon Mike l’ha voluta aggiungere!). Colgo l’occasione per ribadire che proprio tale brano, prima di apparire sul cd, è stato ricantato in 20 modi diversi da James, e poi è stata scelta la versione che piaceva a tutta la band all’unanimità !!!

- Solo DVD: all’interno degli special potete ascoltare altri brani suonati a New York quella sera del 30 agosto, e potete anche vederne degli spez-zoni video. Vediamo quali:

- Behind the scenes: capitoli 1 (The crew), 2 (The band) e 3 (The fans) : “METROPOLIS 1” capitoli 3 (The fans), 4 (The rehearsals) : “THE MIRROR” capitolo 5 (The show) : “JUST LET ME BREATHE”

- Photo Gallery : medley : “Acid Rain”, “New Millenium”, “Caught in a web”

L’unico brano scartato dal DVD è “Another Day”

- Audizioni Hypnoterapist: se andate negli speciali e selezionate la “color bar” per il settaggio dei colori sul vostro schermo, non abbiate fretta... lasciate scorrere per un buon minu-to… vi troverete davanti ad un mini special di due minuti con le audizioni per il ruolo di Hypnoterapist !!!

Anche l’esplorazione del DVD è terminata !

Petrus

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Questa festa è insoddisfacen-te… ovvero, cronaca di un successo annunciato !!!

Lo sapevate che il Dream Theater Party numero 0 è stato fatto a ri-mini nel 1998 ? Era agosto, pochi amici rinchiusi un uno dei pub più piccoli di Rimini, un ospite dal fan club tedesco e, come al solito la birra , qualche pizza e i soliti amici. Metropolzine 2, la prima nostra fanza a colori, era stata appena stampata e sui muri del pub c’era una bella gigantografia della copertina insieme a mille ingran-dimenti di foto di concerti… … quasi tre anni dopo, sempre Rimini, un pub molto più grande, un gruppo che suona, le stesse persone più altre 500, pizze e birre, non manca niente, neanche Metropolzine 9 appena uscita ma, è il Dream Theater Party numero 5, ne abbiamo fatta di strada !!!

Beh, l’idea di un party a Rimini ci ha sempre allettato ma, parlare di party nel 2001 sembrava es-sere un’utopia… i Dream chiusi in studio, un DVD che non esciva mai, i vari ritardi con i Xmas CD e le fanzine. Si era parlato di feste a Milano e Roma per la presen-tazione del DVD a febbraio; una festa a Cagliari a marzo ma, la materia prima mancava e gli animi si raffreddavano.

Un bel giorno di fine marzo arriva una telefonata al Gifa-va, “Ciao simon, sono Sebo, quest’anno la Mogar Band non suona al DISMA (fiera degli strumenti musicali di Rimini), vi va di organizzarci una data per quei giorni in un pub di Rimini ?”. La macchina infernale che risiede nella mente del Simon si scatena, nei suoi occhi c’è la scritta 5 : Dream Theater Party 5 !!! Il sottoscritto viene svegliato nel

cuore della notte e dall’altra parte c’è Simon che mi dice “Wazzz-zuppp, facciamo la festa !!!” Dopo qualche minuto passato a pensare a come fare la festa al Simon per la sveglia notturna, anche la mia mente inizia a mettersi in moto… già per la mattina seguente è pronto il titolo della festa.

In pochissime ore tutto è orga-nizzato, abbiamo la band che suona, il DVD che esce proprio in quei giorni, i pub a Rimini non mancano, e c’è anche il DISMA il che vuol dire che alla festa verrà una marea di gente… a tempi di record viene preparata la co-municazione che avete trovato tutti dentro alla fanzine numero 9, spedita pochissimi giorni prima della festa.

L’attesa è veramente spasmodi-ca, ogni giorno ci viene in mente un’idea nuova, qualcosa da fare, da dire… poi decidiamo che tutto ciò che vorremmo fare non si può e ci concentriamo sulla proiezio-ne del DVD e sull’esibizione del gruppo.

29 aprile, a Rimini è già estate piena; il DISMA pullula di magliet-te dei Dream Theater, segno che

la voce si è sparsa… andiamo in fiera anche noi, in incognito e con le nostre magliette dei Dream Theater… c’è anche qualcuno che ci ferma e ci invita alla festa, avendo anche il coraggio di dire che le nostre magliette sono ta-roccate ;-) !!!!!!

Non c’è tempo per i convenevoli, la nostra serata inizia alle 17 al pub Monet di Miramare di Rimini a due passi dall’aeroporto e di fianco ad una delle più conosciu-te discoteche d’Europa “L’altro mondo studios”. La band 4 Tiles (o Mogar Band) arriva e comincia a montare il palco; non c’è Roberto Gualdi (alle “tremiti” per registra-re un disco con Dalla), ma c’è Cristian Meyer in prestito anche lui dagli Elio e le Storie Tese, poi i soliti, Stefano “Sebo” Xotta,

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Cesareo e il mitico Guido Block.

A parte un pedale della batteria dimen-ticato a casa tutto è pronto in pochissi-mo tempo; giusto il tempo per una pizza in compagnia e co-mincia ad arrivare la gente.

Il segno che la nostra idea di fare la festa in concomitanza con il DISMA è un’idea azzeccata ce lo da il numero di persone presenti per la visione del DVD… circa 300 persone già alle 22.30, un pub in subbuglio, il pizzaiolo che non stà dietro alle ordinazioni delle pizze e i camerieri che girano all’impazzata.

La visione del tanto atteso DVD inizia puntualissima e subito cala il silenzio tra la gente… al tavolo del fan club c’è tutto lo staff al gran completo, compresi alcuni amici intimi arrivati da tutta italia: Eduardo da Napoli, Salve da Bergamo, Gloria da Roma, segno

che questa festa oltre ad essere un momento da vivere attorno alla propria band preferita è anche un ritrovo tra amici.

Le prime immagini del Roseland scorrono sul megaschermo e tutti iniziano a cantare a squarciago-la… pochi minuti a ricordare quel-l’afoso 30 agosto a New York e poi il sottoscritto comincia a girare per i tavoli a sentire i pareri dei conve-nuti con tanto di telecamera.

Il pub è realmente pieno, la gente si ammassa anche negli ultimi tavoli a disposizione; tutti i partecipanti sono li per rivivere le emozioni dei concerti di aprile ma, c’è anche chi non ha mai visto i

Dream Theater suonare “Scenes from a memory” per intero.

Il tempo passa in fretta, siamo già sulle note di “The dance of eternity” e il silenzio regna all’in-terno del pub. La speranza di tutti i convenuti è quella di rivedere presto i Dream suonare dal vivo, cosi carichi come il concerto del Roseland, cosi in forma. (Una speranza non vana a giudicare dalla prestazione resa durante il G3 da Portnoy e Petrucci !!! NdPetrus)

Non c’è tempo per pensare e siamo già alle sequenze finali che ci spiegano come va a finire la tresca tra Julian, Edward e Victoria; immagini sapientemen-te selezionate da un regista che porta il nome di Mike Portnoy.

Si riaccendono le luci in sala, giusto il tempo di sistemare gli strumenti sul palco, e i 4 Tiles sono pronti per l’esibizione. Sebo imbraccia una Gibson Les Paul customizzata con una delle famose rifiniture di Zakk Wilde, Cesareo ha la chitarra fatta costruire appositamente per lui dalla Ibanez e Cristian Meyer ha trovato il suo pedale. Guido Block presenta il gruppo e la serata.

E’ tempo di rock, il rock miglio-re, quello dei Queen, di Ozzy Osbourne e di tutti i gruppi che hanno fatto la storia di questo genere musicale. Sinceramente non ricordo la scaletta completa di tutti i pezzi eseguiti, ma non è questo l’importante… l’impor-tante è stato vedere 500 persone cantare e saltare ad ogni pezzo come non si è visto mai ad un Dream Theater Party.

Stavolta non c’è un gruppo prog o cover DT italiano, c’è un gruppo formato da veri musicisti, gente con le palle che oltre a saper suo-nare sa anche come stare su un palco e fare il proprio show.La Mogar Band ha sempre ri-

scosso un ottimo successo durante i precedenti DISMA ma, quest’anno non si esibisce, l’unica esibizione è per noi, per tutti quelli partecipanti alla nostra festa.

C’è anche Faso, il bassista di Elio e

le storie Tese, è al bar a parlare di baseball con alcuni amici; vorremmo una bella jam session finale ma, purtroppo, Meyer ha l’influenza e dopo un’ora e mezzo di esibizione non se la sente di andare avanti. Nessuno protesta, il pubblico è stracontento, tutti si sono divertiti e, soprattutto, molti stanno aspettando la terza parte della serata…

E’ tardi in quel di Rimini di fine aprile, è sempre una domenica sera ma domani è festa, c’è il ponte del primo di Maggio e tanti non lavorano. Per alcuni invece è l’ora del ritorno a casa, chi va a Venezia, chi a Como, chi a Torino e chi addirittura a Bari. Qualche saluto, il tempo di fare le premia-zioni del concorso della serata e si riparte con il DVD.

Mancano tutti i contenuti speciali, i dietro le quinte ma, soprattutto, manca ancora un’ora e passa del concerto del Roseland !!! Siamo ancora in tanti, anche se piano piano il pub si svuota. Finiscono le spine delle birre, si spegne il pizzaiolo e finalmente per i camerieri è tempo di sedersi e di prendere respiro.

Non prendono respiro invece gli ultimi rimasti che vogliono veder-si il DVD fino alla fine; un’altra mezzora ed è tempo di andare a casa per tutti.

Anche noi siamo esausti, fisi-camente distrutti, come ad ogni Dream Theater Party. Si fa un po’ il bilancio della serata a caldo e anche questa volta è stato un successo annunciato.

Forse nel 2001 ci sarà un altro Dream Theater Party, ospiti forse Mike Portnoy, forse John Petrucci o forse chissà… l’unica sicurezza è che si farà, anche se non sappiamo ne quando, ne come, ne dove… rimanete collegati !!!

Petrus

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Diciamo che nel caso del 2000, più che di CD di Natale possiamo tranquillamente parlare di CD di Pasqua. Verissimo: ci sono stati molti problemi e ritardi nella produzione e compilazione di questo supporto sonoro che, forse, ha subito un po’ le influenze negative del DVD!!!La storia degli Xmas CD inizia ne l lontano 1996, quando internet era agli albori e i contatti avvenivano ancora con carta, penna e francobollo. Neil Elliot, il responsabile unico del fan club ufficiale dei Dream Theater, con sede in Inghilterra, diede a Mike Portnoy l’idea di fare registrare su cassetta, a tutto il gruppo, un messaggio di auguri natalizi da poter mandare a tutti i soci che avrebbero ricevuto il numero di “Images and Words” (la fanzine ufficiale del tempo) di Natale. Ovviamente la mente di Mike partorì un’idea migliore, ovvero un cd contenente brani inediti insieme a tale messaggio augurale. Da quel giorno di ottobre del 1996 sono passati più di 4 anni, il fan club ufficiale è ora in mano ai nostri cari amici olandesi al quale se ne sono aggiunti altri 4 (italiano, francese, tedesco e giapponese), sempre ufficiali, con tanto di fanzine e diritto di poter distribuire ai fans iscritti il famoso Xmas CD. Purtroppo, la serie degli Xmas CD’s volge al termine, con quello del 2000, ma il buon Mike sta gia’ pensando ad altre sorprese.Qui di seguito troverete la storia, nei particolari, di ognuno di questi 5 cd: aneddoti curiosi che vi faranno capire tutte le fasi salienti della realizzazione di questi piccoli, preziosi regali.

- “Xmas CD 1996” (rif. DTIFC 001)

Nato da un’idea di Neil Elliot e di Mike Portnoy, fu il primo ed unico cd di Natale pagato comple-tamente dal management della band. Solo 1500 esemplari di questo cd erano stati finanziati, ma per un errore della pressing plant ne furono stampati 1600, e fu il fan club ufficiale a pagare la differenza!!!

La copertina ha una grafica molto sobria, recante il simbolo del gruppo e non c’è un booklet interno.Al momento della realizzazione di questo cd, nessun fan club oltre all’ufficiale era stato riconosciuto tale, anche se già esisteva il nostro, il francese e il tedesco: quindi, nessuno potè distribuirlo.Poche le persone in italia che al tempo erano iscritte al fan club ufficiale, si contano sulle dita di una mano. In italia si contano circa 30 esemplari di tali cd, tutti numerati a mano, arrivati grazie ad un acquisto di circa 25 copie da parte dell’Italian Dreamers nel 1997, copie ovviamente andate a ruba !Il cd si apre con un messaggio di Natale da parte di tutta la band eccetto James La Brie, un messaggio ovviamente esilarante dove Mike e Derek riescono a tirare fuori tutta la comicità che li rendeva molto complici anche sul palco. Dopo il messaggio ci sono tre brani registrati al Ronnie Scott di Londra il 31 gennaio in occasione di un concerto di cover solo ad inviti (chi è rimasto fuori alzi la mano !!!) : “Red hill mining town” degli U2, “Tears” dei Rush e “Damage Inc.” dei Metallica. In aggiunta, c’è anche un brano di Natale (“Oh holy night”) registrato durante un soundcheck a l Roseland Ballroom di New York nel ‘96 ( sì sì, proprio lo stesso posto dove è stato registrato il DVD !!!). Chiude il cd un altro messaggio di Natale della band con tanto di campanellini che suonano! La durata è di 27’24”, e sicuramente questo Xmas cd è il miglior completamento all’EP “A change of seasons”, che già contiene come bonus tracks dei brani registrati al Ronnie Scott.

- Xmas cd 1997 (rif. DTIFC 002) “The making of Falling into infinity”

L’idea di fare partecipare a questa iniziativa anche i 5 nuovi fan clubs ufficializzati nel ‘97 (italiano, francese, giapponese, tedesco e olandese) venne ad un Mike un pò ubriachello in un pub di Sesto

San Giovanni la sera prima della presentazione ufficiale italiana di “Falling into infinity”, effettuata il 2 ottobre 1997. Noi dell’Italian Dreamers fummo messi in contatto tramite e-mail con dei loschi figuri che avevano il nome di Stephane, Denis, Roots, Neil, Stephane e Masa e che non erano altro che i presidenti degli altri fan clubs. L’organismo che si venne a creare si chiamava (e si chiama tuttora) Ytseclubs, e non è altro che una mailing list privata dove si discutono scelte come gli Xmas cd, concerti speciali, convention e altre cose inerenti le attività di ogni fan club. Poco tempo dopo, i Dream Theater iniziarono il loro “Touring into infinity”, e fu proprio durante un concerto in Germania che Mike consegnò un DAT misterioso al nostro collega tedesco Stephane, il quale aveva iniziato a lavorare sul layout grafico di quello che presto diventò il secondo Xmas cd!Fu proprio al concerto di Amburgo, dove quasi tutti i capi dei fan club erano presenti, che si decise la tiratura di questo cd : 3400 copie destinate ad esaurirsi in pochissimo tempo. L’ Xmas cd ‘97, come d’altronde “Falling into infinity”, fu uno dei più criticati dai fans, poiché non conteneva alcun brano completo. Infatti Mike Portnoy, tramite gli spezzoni contenuti in questo cd, ci aveva “permesso” di entrare e di rivivere tutte le registrazioni dell’album. Singole tracce, parti strumentali, riff diversi da quelli contenuti nel disco, etc… ma nulla di completo. Per i fans più accaniti e per i musicisti è stata una manna dal cielo, ma per i fan più “comuni” tale cd è sempre rimasto qualcosa di “sconosciuto”.Non a caso, all’interno della copertina c’è la scritta “consigliato l’ascolto con un paio di cuffie”, al fine di poter carpire al meglio tutte le singole sfumature che hanno apportato i Dream Theater durante la concezione (lunghissima) di questo album. A farla da padrone, le battute ed i giochetti alle tastiere di Derek Sherinian, che a suo tempo era un po’ la testa calda del gruppo. La durata del cd è

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di 75’55” e il booklet in 4 pagine contiene alcune foto dei Dream in studio durante le sessioni di registrazione e un messaggio augurale da parte di Mike.

- Xmas cd 1998 (rif. DTIFC 003)“Once in a Livetime Outtakes”

Dopo i pareri negativi sull’ Xmas cd ’97, l’Ytseclubs si è riunito con Mike per pensare a cosa donare ai fans iscritti nel 1998. Fortunatamente per tutti noi ci sono stati due eventi che ci hanno dato molti spunti, ovvero il concerto semiacustico solo per i soci dei fan clubs di Rotterdam del 22 giugno e il concerto di Parigi del 25 giugno, in cui i Dream Theater hanno registrato il materiale contenuto nell’album live “Once in a livetime” (uno show di tre ore e mezzo, di cui due ore e mezzo sul doppio cd live).Und ic i sono s ta t i i b ran i selezionati per l’ Xmas cd in modo da completare al meglio la collezione per chi aveva comprato sia il doppio live, sia la VHS (in cui appaiono parecchi brani registrati al concerto semiacustico di Rotterdam non presenti, invece, sul doppio live).Alcune cover : “Bad” degli U2, “Goodbye Yellow Brick Road” di Elton John, la spettacolare “Hey You” dei Pink Floyd ed alcuni estratti da “Mean Street” dei Van Halen.Ad unirsi alle cover abbiamo le versioni semiacustiche di “Eve”, “To live forever” (mai comparse su un cd ufficiale), “Lifting shadows off a dream”, “The silent man”, “Anna Lee”, “Cover my eyes” e “Speak to me”. Questi ultimi due pezzi sono stati eseguiti per la prima volta: infatti, tali brani erano stati scartati da “Falling into infinity”, e solo il secondo dei due è stato inserito nel mini cd allegato alla copia giapponese di tale album.La qualità audio di questo cd è la stessa del doppio live, in quanto tutti i brani sono stati mixati da Kevin Shirley. Le copie stampate sono 4800 e anche qui c’è un booklet interno di 4 pagine a colori recante una spettacolare foto panoramica del palco di Rotterdam. Durata : 60’26”

- Xmas cd 1999 (Rif. DTIFC 004) “Cleaning out the closet”

Dopo i 3 Xmas cd, l’EP “A change of seasons” e “Metropolis 2: Scenes from a memory”, sono pochissime le cose di cui vanno in cerca i veri fans dei Dream Theater. Si sapeva per certo che i Dream avessero scartato 5 pezzi da “Falling…”, si sapeva che erano stati scartati un paio di brani del secondo LTE, ma, soprattutto, girava la voce che già nel ‘96 era stato registrato un demo di 35 minuti di “Metropolis pt. 2” con ancora Derek alle tastiere. Tali voci erano vere, verissime, e ci fu anche la burla, poco prima dell’uscita di SFAM, quando qualcuno pubblicò su un sito internet un campione di 4 minuti di un brano spacciandolo per uno scorcio del demo di Metropolis 2. Tale brano, invece, non era altro che uno spot preso da un demo tape di una band prog. Italiana. Ai tempi era anche attiva una mailing list italiana, la Ytseitalia, dove qualcuno postò l’intro di un brano chiamato “Raise the knife”, brano eseguito, tra l’altro, in versione strumentale da Mike Portnoy e John Petrucci durante i loro clinic italiani nel ‘96.Per il 1999, Mike decise di aprire il suo archivio personale a tutti i soci, e quello che ne viene fuori è sicuramente il miglior Xmas cd, quello che ogni collezionista deve avere. Con questo cd ripercorriamo le memorie dei Dream dal febbraio 1990 (“Don’t look past me”) fino al febbraio 1997 (“Speak to me”).Proprio per questo cd James è tornato in studio a registrare le parti vocali di “Don’t look past me”, un brano composto nel ‘90 da Petrucci e presente su alcuni bootlegs.Quella giornata in studio di James dell’ottobre del ‘99 è costata parecchio alla band, ma è stato un regalo gradito per tutti i soci !!!Andiamo avanti e troviamo la chicca, la sorpresa per tutti, noi compresi, ovvero la versione di “To live forever” cantata da James durante le registrazioni di Images and Words. Il brano fu scartato dall’album ma suonato del vivo nel successivo tour. La nuova versione registrata durante le sessioni di Awake ed interpretata da James nel 1994 fece la sua comparsa come b-side del singolo di “The Silent Man”. Sullo stesso

singolo troviamo anche la traccia successiva ovvero “Eve”, mai inserita in nessun album, con, alle tastiere, ancora Kevin Moore.Dopo questo brano strumentale arriviamo all’estate del 1996, quando i Dream compongono e registrano alcuni brani per il nuovo album: “Raise the knife”, brano epico di 12 minuti finalmente presente su un cd con tanto di parti vocali, poi “Where are you now”, un brano molto Rush e “The way it used to be”. Di seguito gli altri due pezzi scartati da “Falling…”: “Cover my eyes” e “Speak to me”, registrati nei primi mesi del 1997.Mancano all’appello di tale cd (ma si era pensato ad un doppio cd di Natale !!!) i due brani scartati dal secondo LTE, il demo di Metropolis 2 (che nessuno ha mai avuto l’occasione di ascoltare) e anche la versione originale di “A change of seasons”, che però si può ascoltare in alcuni bootlegs.Una prima tiratura di 5350 copie ed una seconda di 2000 confermano la crescita dei fan iscritti ai vari fan clubs e l’enorme lavoro svolto dall’Ytseclub per la produzione del booklet che contiene tutti i testi e le note dei brani inseriti nel cd. La durata è di 61’02”, per dare spazio ad una traccia CD-ROM che contiene un video registrato da Mike all’interno del Bear Track nell’aprile del ’99, video destinato ad essere proiettato durante il secondo Dream Theater Party organizzato dell’Italian Dreamers al “Frontiera” di Roma. Un saluto a tutti i fan italiani convenuti a tale incontro che rimarrà per sempre stampato anche dentro ad un Xmas cd !!!

- Xmas/Easter (!) cd 2000“Scenes from a world tour”

Chi vi può dire qualcosa di più su questo Xmas cd ??? Beh, sicuramente il sottoscritto ne sa parecchie… in quanto ha seguito il parto di tale cd dal luglio 2000 all’aprile 2001 (ebbene sì, nove lunghissimi mesi !!!).E’ stato durante il tour estivo dei Dream, che ha toccato Milano e Roma, che noi dell’Italian Dreamers ci siamo resi portavoce di una “critica” a Mike da parte di tutti i fans club.Proprio in quei giorni. era arrivata la voce dal management dei Dream circa l ’ intenzione di stampare in modo ufficiale i Xmas

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CD e renderli disponibili a tutti direttamente nei negozi. Proprio sotto il caldo torrido di Tor di Valle, chiedemmo a Mike delucidazioni in materia. E fu proprio lì che si ebbe la conferma che l’ Xmas cd 2000 si doveva fare, anche se sarebbe stato l’ultimo ! Alcuni giorni dopo il concerto di New York, la macchina infernale costituita da Mike Portnoy e l’Ytseclub si mise in moto. Fu proprio Mike a lanciare il primo amo… e che amo… !!! Sull’ Xmas cd 2000 sarebbero comparsi i brani eseguiti a New York durante quelle quasi 4 ore, brani che non sarebbero stati inseriti nel video VHS.Purtroppo, ci fu il primo stop ! Infatti, il DVD schedulato per un’uscita a Natale era stato posticipato a causa di problemi di sincronia riguardanti le registrazioni audio (problemi risolti da Kevin Shirley dopo 10 giorni all’interno della sua caverna/studio). La casa discografica non era d’accordo a concedere l’inserimento dei brani di New York nell’ Xmas cd prima dell’uscita del DVD. Un vero peccato!!! La seconda ipotesi, prontamente scartata vista l’esperienza del 1997, fu quella di fare una sorta di “making of” di “Scenes from a memory”… per ovvi motivi, la cosa non è stata presa in considerazione! Solo alla fine di ottobre arriva l’idea buona da Mike, il quale, rinchiuso dentro un hotel dopo il suo ultimo clinic in Germania, ci propone il suo pensiero …:una sorta di composizione di memorie, incidenti, performances, etc… accaduti durante il lunghissimo “Metropolis 2000 tour”. Mike prepara un paio di cd contenenti materiale da selezionare e invia il tutto al nostro collega tedesco Steffen , colui che si è sempre incaricato di produrre il master finale ed il booklet dei cd. Il materiale che arriva da Mike è troppo per realizzare un solo cd, ma sufficiente per due… quindi viene messo ai voti. Tutti i membri dell ’Ytseclub (chiamato per l’occasione Ytsecourt) vengono dotati di cd con al loro interno registrati i brani inviati da Mike, e tutti votano i brani preferiti. Quelli che trovate sull’ Xmas cd 2000 sono i “prescelti” per voi dai capi dei fans club e, fidatevi, sono veramente i migliori !!! Siamo già in novembre, e la sfortuna legata all’ Xmas cd si fa sentire…: tutti volevamo su tale cd la cover di

“The trooper” suonata dai Dream al Rock Wave Festival di Atene come tributo agli Iron, che proprio quella sera hanno dovuto dare forfait a causa di un infortunio ad uno dei chitarristi. Ma la sfortuna ci vede troppo bene, ed il DAT di Mike si interrompe a metà dell’esecuzione. Inizia la rincorsa a chiunque avesse una copia di tale brano registrato ad Atene; dopo qualche giorno ci siamo, ed abbiamo in mano una registrazione effettuata da una radio locale direttamente dal SoundBoard. Ma il bello deve ancora venire : dopo aver inserito tale brano nella scaletta e dopo tutti i ritardi possibili ed immaginabili; il management degli Iron Maiden decide di non concedere i diritti per tale cover. Il pezzo deve rimanere fuori !!! Siamo ormai a febbraio, tutti pronti per l’uscita del DVD, quando arriva la notizia di un posticipo per cause ancora da chiarire… un posticipo ad aprile !!!! E neanche a farlo apposta, il giorno dopo arriva la notizia del posticipo (a tempo indeterminato) anche dell’ Xmas cd…: tutto è pronto, ma il booklet è ancora da stampare: inoltre, il nostro caro amico Steffen finisce in ospedale e noi lo veniamo a sapere solo dopo 10 giorni !!! Dobbiamo aspettare che guarisca per avere in mano tutto il lavoro.Arriva aprile, quasi Pasqua; tutto è VERAMENTE pronto, anche il DVD sta per uscire, anzi, proprio il DVD uscirà in anticipo in Europa. I Xmas cd saranno consegnati a tutti entro Pasqua (dice il nostro sito internet in quel periodo), ma ancora qualcosa deve succedere.E’ il 10 di aprile, ed iniziano a circolare voci secondo cui il DVD in versione PAL ha un errore di sincronizzazione audio/video e che sicuramente verrà ritirato dal mercato o non verrà affatto messo in commercio. Poche ore, e veniamo a sapere che i Xmas cd sono tutti stampati e pronti per la spedizione tramite corriere a tutti i fans club, ma…. una pagina del booklet è stata stampata sfuocata per un errore di stampa…: avremo i booklet ristampati non prima di 4/5 giorni. Finalmente, proprio durante gli ultimi giorni di aprile, un congruo gruppo di amici si ritrova in casa di Simon per imbustare i cd per tutti, insieme alla fanzine di dicembre (sigh!!!). Una nota finale: su alcuni cd la

scritta Dream Theater è in colore argento anzichè giallo… non sono tanti, ma considerateli una rarità (un altro errore di stampa!!!). Noi li abbiamo spediti a caso, quindi, alcuni di voi potrebbero avere un cd un po’ più raro di quello dell’amico. Ora veniamo ai contenuti del cd :

1 - “Heaven and Hell” (Black Sabbath) , registrata a Madrid il 18 aprile 2000James saluta il pubblico spagnolo, dice che sono in spagna per la seconda volta e proprio durante questa serata suoneranno un brano melanconico !!!

2 - “Erotomania / Paradigm Shift / Universal Mind”, registrato a Cologna il 14 novembre 1999Tutti voi r icorderete questo splendido medley presentato dai Dream durante le prime date del tour “Metropolis 2000” nell’autunno ‘99. Questa è stata l’unica occasione per il pubblico europeo di vedere e sentire dal vivo qualche estratto del LTE con John Myung al basso.

3 - “What did they say ?”Questa traccia è un collage di episodi curiosi e simpatici successi durante il tour. I brani sono tratti da diverse date, quindi non preoccupatevi se all’interno dello stesso pezzo sentite degli stacchi ! Visto il quantitativo ingente di battute e gag abbiamo deciso di pubblicare qui di seguito le “lyrics” di ciascuno spezzone :

· “A change of seasons”: “I don’t need your MERCY FUCK, to get me through the day” . Come pochi di voi sapranno, questo era il testo originale di questo stralcio di ACOS. Dopo alcune esibizioni live con il pubblico shokkato, i Dream decisero di cambiare il testo con “I don’t need you sympathy…” e di registrarlo cosi nel 1995.· “Pull me under” : il ritornello viene trasformato nello storico “PULL MY FINGER, pull my finger, pull my finger I GOTTA FART”, che ha un chiaro significato !· “Home”: la parte “Help, he’s my brother, but I love her” viene cambiata da James in “Help, he’s my brother, but I FUCKED her” , un passaggio di “classe”, visto il contesto della canzone ;-)))· “Voices”: la parte “Is there

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fantasy in re fuge, God in politician” viene cambiata in “Is there fantasy in refuge, God in BILLY CLINTON…” · “The spirit carries on”: sentite lo svolgersi della canzone:James: “…because I believe that after we’re gone… it’s a football game”Mike : “Could it be, could it be” James : “Holy fuck ! So much for putting feeling into it !”James ci ha raccontato che cerca sempre di fare trasparire le emozioni tramite i testi delle canzoni… ma quella del football game nessuno di noi l’ha mai capita !

· “The mirror”: Mike dice “CARILLO” e poi “WILL ROCK YOU” al posto di “Temptation”. Carillo non è altro che l’ingegnere del suono che ha seguito i Dream durante questo lunghissimo tour.· “The mirror” : ancora Mike cambia “Hypocrit” con “ASS AND BALLS”· “Fatal Tragedy” : questa è stata proprio voluta, premeditata e presentata al pubblico in più occasioni durante la fine del tour. L’urlo di Mike prima del cantato di James (“Eat my ass and balls”) preannuncia qualcosa… eccovi il testo completo:James: “Without love, without truth…” Mike/J. Petrucci : “YOU CAN EAT MY ASS AND BALLS” al posto di “There can be no turning back”James : “You can eat my ass and… without faith without hope”Mike/J. Petrucci : “You can eat my ass and balls”Dopo questa carrellata di testi stravolti, eccoci a Glasgow il 18 ottobre 2000. I Dream in questa occasione hanno fatto un concerto veramente fuori dai canoni! Eccone alcuni scorci: · “Wipeout”: James racconta che dopo un anno di tour i Dream hanno perso proprio la testa, e quale è il posto migliore per fare i pazzi se non a Glasgow ???Comincia il brano strumentale, e dopo un minuto James dice “Voi non lo sapete, ma questo pezzo è su “Images and Words” ! Se lasciate andare il nastro per due minuti dopo l’ultima canzone dell’album potrete ascoltarlo… bene, torniamo seri !!!” · “Canadian Rap” : il gruppo aveva delirato già del pomeriggio durante il sound check: James aveva improvvisato un rap e Mike,

durante il concerto, propone a James di “rappare” insieme; infatti, mentre James chiede a J.P. se vuole una pausa, Mike propone a James il “Canadian Rap”, eccovi le parole:James: “Fuck the canadian rap !!!”Mike: “C’mon one two three…. Yo! Yo!”James: “Here I go / I’m coming downtown / wanna look around the town / I’m gonna buy the biggest fuckin thing / and then I’m gonna deep down / I’m gonna go / back home, with that fuckin thing / gonna give it to my / wife / Ya know / What it is, I can’t tell you / But I’ll be back next year, then you’ll find out / Yo!”Mike : “Yeah boy, lemme hear ya say Hooooo / say hoo hoo / I say good to go yeah / I say suck on my ass and balls / Suck on my ass and balls/ Suck on my ass and balls/ Suck on my ass and balls / Eat my ass and balls / Lick my ass and balls / go go go go …”Mike: “Non mi ricordo proprio che questo pezzo ci sia anche su “Images and Words”

“War Pigs”: sempre a Glasgow, i Dream hanno suonato parecchi stralci di cover, tra cui questa canzone dei Black Sabbath… Mike comincia a suonare questo pezzo, ma James non si ricorda le parole. Viene chiesto ai ragazzi tra il pubblico se qualcuno se la sente di cantarla. Un ragazzo in prima fila sale sul palco e canta questo brano tra i commenti positivi della band!!!

“Keyboard solo” : registrato a Colombes il 4 ottobre 2000 . L’unica nota è che questo è sicuramente l’assolo più pazzo che Jordan ha suonato durante il tour. Una vera gioia per i tastieristi!

“The spirits carries on” : registrato a Los Angeles il 4 febbraio 2000. Ancora ringrazio Dio di non essere stato della partita di persone che è andata a vedere quel concerto! Come già sapete, tale concerto è stato interrotto dall’intervento dei pompieri, poiché il locale era troppo pieno. Si sente perfettamente l’ingresso delle forze dell’ordine che chiedono l’arresto immediato del concerto. Mike non demorde e continua da solo a cantare “One last time” mentre l’impianto audio viene spento a poco a poco. Sul finale si sente il pubblico scontento che urla “Bullshit”. Un altro momento caldo di questo tour che non poteva mancare nelle memorie dei fan !

“Guitar solo” : registrato a Den Bosch il 14 ottobre 2000. John Petrucci ci ha regalato degli assoli stupendi durante questo tour, memorabile quello di Roma a Tor di Valle del 16 luglio 2000. Anche questo non è da meno, se consideriamo l’inserimento di una parte di “Master of puppets” dei Metallica.

“Gladiator Theme” : registrato a Norwich il 20 ottobre 2000. Durante gli assoli di John è quasi sempre entrato Jordan, ed insieme ci hanno fatto vivere anche solo per un minuto le atmosfere del concerto acustico che hanno tenuto a New York nel giugno 2000. Il tema presentato era sempre quello del Gladiatore.

Medley : “The zoo / Learning to live / Whole lotta love (Led Zeppelin)” registrato a Trier il 13 ottobre 2000.

Germania, patria degli Scorpions, e i Dream lasciano il loro piccolo tributo anche qui. (Io mi chiedo: a questo punto, perché in Italia fanno sempre la tarantella invece di suonarci qualche cover di Marco Masini ?!?!?!) E’ proprio durante “Learning to live” che arriva sul palco Michael Berger (tecnico luci), che incita il pubblico ad ascoltare un brano degli Scorpions. Si continua con “Learning to live” e poi “Whole lotta love”, già presentato parecchie volte durante questo tour.

“End of the show”, registrato a Dallas il 10 marzo 2000. Come al solito, la band ringrazia la crew, e Mike ci ha chiesto di pubblicare questo scorcio come ringraziamento ai ragazzi che li hanno seguiti sopra e sotto il palco per questo lunghissimo anno !!! Sinceramente, avrei preferito i “ringraziamenti” di Londra, in quanto, in quell’occasione, tutta la crew è salita sul palco per suonare un brano, e da li si è scoperto che tutti i tecnici personali dei membri della band non sanno suonare così tanto bene !!!!Il cd è stato stampato in 7800 copie ed ha un booklet interno di 4 pagine a colori. La durata è di 56’04” poiché c’è anche una traccia video registrata durante il sound check del concerto del 21 ottobre all’Hammersmith Apollo da non perdersi!!!

By Petrus “I Hate Xmas!!!”

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Il progresso ha com-piuto notevoli passi avanti in ogni campo, anche in quello musi-cale; l’elettronica ha praticamente invaso ogni settore con i suoi mega-galattici circuiti zeppi in ogni angolo di microchip.Anche la sintesi tec-nologica dei sintetiz-zatori ha raggiunto traguardi importanti con la produzione di sofisticate macchi-ne computerizzate. Resteremo però pur sempre affezionati al mitico organo Ham-mond…almeno me lo auguro!! Debbo dire però che la tastiera di Jordan Rudess, la Kurzweil, detto ami-chevolmente il Kurz, non ha nulla da invi-diare ai suoni inimi-tabili del passato… provare per credere.Vediamo dunque una panoramica della Kur-zweil, il magico synth di Jordan !!Chi, se non Jordan, poteva avere uno strumento versatile sia nelle prestazio-ni dal vivo che per l’uso del sequencer e la registrazione mul-ti-timbrica!! La sua tecnologia di sintesi ad architettura va-riabile, il modo in cui questo sintetizzatore crea i suoni (V.A.S.T. dall’inglese Variable Ach-i tecture Syn-thesis Thecnology), permette di costruire (suoni) a partire da campioni di strumenti reali (come ad esem-pio il suono del piano-forte) e forme d’onda di sintesi campionate, per poi modificarne la loro natura tramite una serie di funzioni di processazione del segnale. Non è fanta-stico !!!!!! E’ inoltre in

grado di generare le sue proprie forme d’onda, che possono essere sommate ai campioni e usate in modo indipendente. Non solo...Questa tastiera inoltre è in grado di interagire con l’esterno tramite le sue due entrate SCSI. Tramite queste due porte SCSI, è infatti possibile collegare delle periferiche esterne, che possono essere un semplice hard-disk, oppure un lettore CD-rom, o addirittura collegare la tastiera al PC. E’ così possi-bile trasferire campioni di suoni direttamente nel Kurz…e, una volta caricati, possono essere successivamente rielaborati o combinati ad altre forma d’on-da esistenti e creare fantastici patches sonori.Infatti, esistono in vendita delle vere e proprie librerie di suoni, chiamate in gergo musicale sound library, che arrivano a costare anche $200.00 l’una, in pratica CD-roms o serie di CD roms contenenti suoni già programmati, pronti ad essere caricati nella memoria ram del Kurz.Potete rendervene conto an-dando a visitare il sito america-no della Sweetwater http://www.sweetwater.comOra vi metto alla prova... dun-que...se siete degli attenti lettori, e veri accaniti fan dei Dream Theater, non avrete certamente trascurato di leggere l’ultima facciata del libretto che accom-pagna “Scenes from a memory”. Troverete infatti scritto cd rom librarys of Spectrasonic: Distor-ted Reality 1 & 2, Synphony of voices, Hans Zimmer guitars. Questi cd-rom contengono infatti parte dei suoni che Jor-dan utilizzò in Scenes from a Memory. Per farvi un rapido esempio, il campione del suono del sitar di Home è stato preso dal cd Hans Zimmer guitars. Non è tutto fantastico?Quello che vi stupità sicuramen-te, della mostruosità di questo sintetizzatore è la possibilità di collegare il Kurz ad un computer MAC per controllare immagini o sequenze di immagini del tour dei Dream. Detto in parole povere, le immagini del maxi-

schermo durante un concerto, come ad esempio quello di Firenze 2000, erano generate da un programma chiamato Videodelic. Questo program-ma che girava su un computer MAC, rispondeva ai messaggi midi che inviava la tastiera di Jordan!! Probabilmente con la mano destra suonava, e con la sinistra controllava le sequen-ze di immagini. Incredibile ma vero!!Penso che a questo punto vi abbia quasi convinto ad acqui-stare una Kurzweil, che ne dite dunque di andare più sullo spe-cifico, in particolare nel modo in cui JR riesce ad esprimersi con questa tastiera e usufruire di tutte le sue potenzialità?Bene! Cominciamo!Certamente tutti saranno rimasti stupiti nel vederlo suonare con una sola tastiera e, per lo più di utilizzare tantissimi suoni con-temporaneamente. Il segreto c’è ed è tutto nascosto dietro questa macchina infernale.Jordan mi ha sempre detto che per lui non esistono suoni, spiegandoci meglio per lui un suono è in realtà l’insieme di molti suoni disposti a piacimen-to sulla tastiera. La sua tecnica è infatti quella di sovrapporre più suoni come lo xilofono con il suono di un violino pizzicato. Sono questi i layer, cioè strati di suoni. A questo punto, scelti i vari layers, è possibile decidere quali tra questi dovranno “map-pare” la tastiera del Kurzweil, per arrivare alla creazione del

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setup. La suddivisione della tastiera in molte parti, cre-detemi è un’arma assai po-tente. L’ordine gerarchico è quindi il seguente:singoli suoni, layers, setups. La Kurzweil Music Systems ha infatti pensato di inse-rire un “modo”, chiamato Quick Access Bank, ban-co di accesso immediato, dove è possibile inserire i setup che potranno essere utilizzati durante una live performance. Nel caso di SFAM, Jordan potrebbe aver creato tanti Quick Access Bank quanti sono i brani del disco…..spostarsi tra un banco e l’altro è solo un gioco da ragazzi !!Parliamo ora dei Controller, uno degli aspetti più impor-tanti per l’utilità di questo sintetizzatore. Esistono dei controlli fisici e dei controlli MIDI, per ora tentiamo di descrivere quelli di tipo fi-sico. I controller fisici sono, come lo dice la parola i potenziometri, i pedali, i tasti ecc... .Quelli che ritengo siano fondamentali per la live performance sono il Nastro Grande chiamato Ribbon, posizionato vicino al di-splay, la Pitch Wheel a la Modulation Wheel situate nella parte sinistra della tastiera, i due pedali. Questi controller fisici sono tutti programmabili, oppure è possibile usarli come de-fault, cioè con i valori pre-definiti programmati dalla casa madre.Il ribbon, quel lungo nastro, che Jordan scorre con le dita è uno strumento davve-ro incredibile e innovativo!! E’ un controller sensibile sia alla pressione delle dita che al loro spostamento. Questo vuol dire la possi-bilità di fare dei bending molto estesi o addirittura dei tapping. Nell’assolo di Fatal Tragedy JR utilizza il ribbon per il tapping sempli-cemente con la pressione delle dita e un “big” bending scorrendovi l’indice della

sua mano sinistra.Inoltre una cosa normale per il Keyboard Wizard è l’uso del pitch bend, regola-to a un tono, per aumentare l’incisività dell’assolo o per creare l’effetto vibrato. Un altro aspetto che mi ha molto affascinato è quello di poter cambiare suoni semplicemente con un pedale. Il pedale è un controller fisico tipo interruttore con due stati: acceso spento. L’utilizzo di due pedali lo agevola su molte cose: uno tra questi è program-mato come sustain pedal (tipo quello del pianoforte), l’altro pedale (solitamen-te il sinistro) è impostato su “Data Increment” cioè una funzione che, come lo dice il nome incrementa di una unità il valore at-tuale. Esempio:ricordate il Quick Access Bank? Quello dove posso inserire i miei custom setups?

Bene, premendo il pedale con il piede si scorrono tutti i setups che compongono questo banco particolare. Ovviamente per ogni banco i setup hanno una sequen-za logica, sono cioè inseriti in ordine “cronologico”, seguono il corso del brano.Molti aspetti dello stile di JR si trovano nella nuova versione del-l’Online Conservatory. Le lezioni sono sostanzialmente divise per vari argomenti e per grado di difficoltà, dall’armonia, all’improv-visazione agli esercizi di tecnica. Jordan ha inoltre promesso che a breve ci sarà una sezione più specifica del Conservatorio, chiamata “Satellite Lesson” che avrà la funzione di andare più sullo specifico, del tipo come costruisce le canzoni quando compone con i Dream Theater, il modo di programmare il Kurz, la scelta dei suoni ecc… .

Non resta allora che aspettarvi numerosi !!!

Andrea Pavanello

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Rieccoci, dopo l’appuntamento natalizio, con la seconda parte della storia della batteria di Mike Portnoy. Avevamo lasciato Mike & strumento proprio all’inizio di una serie di svolte storiche che segnarono i punti più importanti della sua carriera.Il periodo immediatamente suc-cessivo a quello descritto nella prima parte, vide il cambiamen-to più radicale dal momento che Mike decise di lasciare Tama per passare all’allora emergente Mapex, già sponsor di nomi del calibro di Terry Bozzio (In quel periodo. Ora è con DW. ndr), ed in seguito anche di Billy Cobham e Gregg Bissonette.Prima della registrazione di “Awake” Mike trovò il miglior accordo appunto con Mapex, ottenendo un kit totalmente artigianale, in acero americano e di color nero, che vide in seguito numerosi cambiamenti ed aggiunte.Mike e Josè (il suo rodie) si re-carono direttamente in fabbrica e per definire ed ottenere il kit in base alle loro specifiche.E’ esistito sempre e solo quel kit Mapex, in quella configu-razione!Un sistema a Rack ora sup-portava la maggior parte dei tamburi e dell’hardware.Fu aggiunto un Power Tom da 8” e le misure dei pezzi sopra le casse cambiarono in 8”,10”,12” e 14”, mantenendo le medesime misure di casse e timpani, del set precedente.Il rullante, in metallo da 14”x6.5”, venne rimpiazzato da un Mapex in legno da 5.5” di profondità, inoltre quattro tamburi tipo i famosi “Octoban” Tama com-

parvero sulla sinistra.Questi ultimi erano un poco più corti rispetto ai Tama ed inoltre ci fu bisogno di agganci perso-nalizzati, realizzati anch’essi artigianalmente.Questi pezzi (gli “Octoban-style”) non erano mai stati a catalogo Mapex, vennero costruiti totalmente artigianal-mente e suonavano in modo incredibile!!I primi scatti pubblicitari di que-sto kit mostravano che Mike, a quel momento, non aveva ancora aggiunto il Crash da 16” di fronte a sinistra, e, sempre al tempo di quelle foto, non aveva ancora confermato il suo endor-sement con Latin Percussion.Aveva però al loro posto le ‘Bar-Chimes’ ed il ‘Tambourine’ che montava sul vecchio kit Tama, ma non c’erano altri oggetti per-cussivi in quel momento.Montava pelli Remo Pinstripe sui Tom ed il Crash da 16” che stava alla sua estrema sini-stra… scomparve.Al tempo della registrazione di “Awake”, Mike cambiò tem-poraneamente le pelli dei Tom con delle Ambassador sabbiate. Sulle casse aveva sempre Pin-stripe, sul rullante sempre CS sabbiata col rinforzo al centro ed infine i quattro nuovi Octoban montavano delle Ambassador trasparenti. Questo set-up di pelli è stato lo standard durante la registrazione di tutto l’album “Awake”.Gli splash subirono un piccolo riposizionamento, sempre per la registrazione: i due da 8” e da 10” vennero spostati molto più in alto del normale, come per il Cimbal Disk da 6”.Presumibilmente questo ag-giustamento era dovuto ad una miglior separazione dei suoni durante le registrazioni…Le pelli sabbiate erano ancora operative anche durante la registrazione del video di “Lie”, che vide il nuovo kit in tutta la

sua gloria! Non furono però mai utilizzate per i live.Sempre al tempo della registrazione di questo video, il Crash da 16” comparve in fronte a sinistra ed il ChinaSplash 10”, che di solito veniva montato sopra al suddetto Crash, alla sinistra di Mike nel precedente kit Tama, ora ottenne ‘da solo’ la sua propria asta reggipiatto.Intanto il contratto con LP venne portato a termine e Mike si ritrovò circon-dato da un’infinità di strumenti percus-sivi: il Tambourine sopra il Tom 14” era ora un LP e fu af-fiancato da un altro alla sinistra di Mike sopra l’HiHat. Due file di Barchimes vennero aggiunte sotto il China 20” alla sua destra e le “35 Bar Studio Chimes” compar-vero sopra al Per-cussion Table alla sua sinistra, che tra l’altro comprendeva anche LP Granite-Blocks, Cowbells, Tri-Bells, Triangles, Vibra-Slap e Bell-Tree. Nel video di “Lie” erano in evi-denza anche Con-gas e Bongos…Il logo originale Ma-pex sulle pelli delle casse era ancora al suo posto, con due grossi buchi aperti nel centro. Una curiosità fu che, per queste ri-prese, c’erano delle pelli blu attaccate appena dietro alle pelli frontali, con dei buchi un poco più piccoli, quindi lasciando un po’ di

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bordo in vista. Non si sa bene il motivo di questa scelta, ma certo davano quel qualcosa in più al look del kit per quel video!Al tempo in cui partì il tour di “Awake”, Mike montò delle incredibili pelli riflettenti con l’immagine della copertina dell’album, con dei piccoli fori per i microfoni (usava per que-sti dei supporti Holz) e con un piccolo tocco di classe: il logo

MAPEX (scritto in piccolo, ma con la M e la P evidenziate!).Il kit restò praticamente lo stes-so durante tutto il “Waking Up The World” Tour.Gli unici cambiamenti incorsero per la registrazione di “A Chan-ge Of Seasons”, quando un set di Crotales della Sabian (dei piccoli cimbal disks accordati su varie note) apparve sopra al

Tambourine di destra ed anche un Sabian Bell Disk rimpiazzò il China Splash 10” all’estrema sinistra.Questo kit resto tale e quale fino a che non venne rimpiaz-zato totalmente dal successivo Tama ed apparve in questa configurazione in tutte le date live (principalmente festivals). Restò sempre lo stesso anche quando Mike cominciò il suo giro di clinics nel ’95. Solo le pelli degli “Octobans” qualche volta cambiavano in luogo delle CS Black Dot. Persino le pelli delle casse restarono quelle versione “Awake”…Questa configurazione restò la stessa anche per la registra-zione del video didattico “Pro-gressive Drum Concepts”, ma al momento in cui questo video fu distribuito nel mondo (era stato

originariamente re-gistrato per il solo mercato giappone-se), Mike cambiò il suo endorsement tornando alla Tama. Quindi, visto che Mike era ancora con Mapex al tem-po della registra-zione, i logo Mapex furono cancellati dal

video!!Un’altra cosa interessante è all’apertura di questo vi-deo, quando c’è una pa-noramica sul kit, dove si può notare sul Ride un autografo di Mike (si nota bene solo al rallenty!).Chiedendo a Mike l’origine di questo particolare, risponde che: -”quando il video fu girato, a New York, ci fu qualche problema con la spedizione del mio set rego-lare di piatti. Così chiesi aiuto al Long Island Drum Center, dove avevo appena tenuto un clinic.Loro mi fecero prontamente ave-re gli elementi mancanti ed uno di questi era esattamente il Ride 22”, che avevo autografato come omaggio proprio in occasione di quel clinic!”-Ecco svelato il mistero!Riguardo ai clinics che Mike fece nel ’95, c’è anche da sotto-lineare che restò presto disilluso da Mapex, quando apprese la decisione della Casa di togliere completamente il modello US Maple dal catalogo, proprio durante l’anno in cui Mike lo suo-nava, promuovendo quindi un kit che non avrebbe mai potuto comprare nessuno!!!Inoltre qualche volta, in occasio-ne di clinic in negozi di strumenti musicali, si trovò perfino a dover suonare un kit non Mapex…Gli ultimi live che il Mapex kit affrontò furono quelli del “Home Of Holidays” ed i cambiamenti incorsi furono tutti dedicati al ritorno del nuovo kit Tama.Il kit Mapex, ora, è da qualche parte nella cantina di casa Port-noy……Questo è tutto quanto c’è da raccontare riguardo gli anni trascorsi con Mapex.Dal prossimo numero prose-guiremo la storia, quindi, come tutti avrete intuìto, parleremo del ritorno di Mike alla Tama, del nuovo kit Tama Starclassic e degli ulteriori cambiamenti introdotti dal nostro batterista preferito!Arrivederci al prossimo nu-mero!

Alan & Vivio

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Quando due anni fa decidem-mo di cominciare a raccontare il passato della band, non ci ponemmo di certo il problema di come concludere la “breve” biografia, ne tantomeno calco-lammo il fatto che ad un certo punto i tempi da noi descritti avrebbero coinciso con il pre-sente; ma effettivamente dal momento in cui i Dream Theater pubblicarono FII la loro popo-larità (specialmente in Italia) raggiunse livelli tali da divenire argomento di conversazione per riviste del settore, special TV e fan sparsi per i negozi di dischi della penisola.In teoria quindi non ci sarebbe un gran bisogno di raccontare cosa è successo negli ultimi 4 anni, ma visto che abbiamo incominciato, ci sembra giusto concludere questo “racconto” iniziato ormai quasi due anni fa.

The Final Chapter:L’Estate del 1997 verrà ricorda-ta sicuramente come una delle stagioni più importanti sia per la band che per il nostro Fan club italiano, da quel momento in poi la Mike comincerà ad aggiornare tutti i fan club sulla lavorazione del nuovo album, internet diverrà un ottimo mezzo di collegamento tra noi e la band ma specialmente tra i vari fan club ufficiali e tutti i loro iscritti che tramite le e-mail ed i vari Forum verranno a conoscenza di molte più notizie e molto più rapidamente.Finite le registrazioni ed il pre-missaggio dell’imminente album, la band decide di fare qualche data di Warm-up e scende in Sud America dove organizza 3 date presentando la scaletta del

precedente Tour euro-peo; i fans Bras i l ian i , c h e m a i

avevano visto i Dream Theater dal vivo restano estasiati dalle performance e riservano alla band un trattamento che Mike in futuro descriverà come: “Fin troppo affettuoso…” sembra infatti che il repentino taglio di capelli di Mike verrà attribuito ad un impatto con i fan troppo “caloroso” nei riguardi della sua capigliatura.Settembre è il mese in cui vede la luce “Falling into infinity” il loro quarto album in studio dopo Awake che uscì 3 anni prima: la loro immagine ed il sound del disco sono molto diversi da quelli a cui la Band aveva abituato i suoi fans e così scoppia subito una polemica su chi ritiene l’album una semplice svolta commerciale e chi invece sostiene che è solo un cambio di rotta sperimentale. Il disco viene presentato nei primi giorni di ottobre da Mike Portnoy e Derek Sherinian e vola subito nei posti più alti delle classifiche arrivando 5° persino in Italia e rendendo possibile a Novembre un nuovo Tour mondiale. Ormai la loro popolarità in Europa ha decisamente superato quella che hanno in America, ed il nuovo tour ne è la riprova: mentre tutta la sezione ameri-

cana del “Touring into Infinity ‘97-‘98” continua a svolgersi nei soliti club in cui suonano ormai da 10 anni, in Europa i luoghi dei loro concerti sono diventati sempre più grandi ed anche se questa prima parte del Tour concede solo 7 date al vecchio Continente, la capienza dei palazzetti è così grossa da permettere comunque a mol-tissimi fans di potervi assistere. Durante la prima parte del Tour americano i Dream cominciano a suonare molte cover che inseriscono all’interno dei loro pezzi, cambiano radicalmente gli arrangiamenti dei loro vecchi classici ed a volte come bis fi-nale eseguono Perfect Stranger dei Deep Purple scambiandosi tutti i rispettivi strumenti e de-finendosi scherzosamente i “Nightmare Cinema”. Il 30 Novembre tornano sulla nostra penisola per un memo-rabile concerto nel grandissimo Filaforum di Assago a Milano che, pur non esaurendo tutti i suoi posti vede concentrarsi al suo interno quasi 8000 fans accorsi per vedere la Band esi-birsi dal vivo… La scaletta del tour sacrifica molto i primi due dischi della band per dare spa-zio ai nuovi pezzi, anche perché tranne Mike i restanti membri del gruppo sono restii a suonare

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ancora dal vivo pezzi ormai vec-chi di più di 10 anni, decidendo così si eseguire solo Ytsejam per ricordare i fasti passati della band. Straordinariamente non fanno il loro solito “special tour” natalizio nei dintorni di casa loro, preferendo una pausa in famiglia per poi ripartire a Gen-naio con la sezione giapponese del Tour che li vedrà impegnati in 6 grandi date dentro dei pa-lazzetti dello sport. Nonostante la delusione per il mancato Tour Natalizio, molti dei “veri” fan della band avranno di che gioire durante queste feste na-talizie, visto che per decisione della band il caratteristico cd Natalizio con pezzi inediti ed esclusivi, verrà regalato a tutti gli iscritti dei Fan club ufficiali Europei…e non più solamente a quelli inglesi…motivo di gioia e di lavoro quindi anche per noi del fan club Italiano, che tornati a nuova vita ci rimbocchiamo le maniche e pubblichiamo anche la nostra prima Fanzine.Le scalette di tutto il “Touring into infinity” (così come i gruppi di supporto) variano moltissimo di sera in sera poiché ormai l’af-fiatamento all’interno della band è tornato quello di un tempo e quindi poco ci vuole con la loro intesa a cambiare un pezzo poche ore prima dell’inizio di un concerto, comunque i pezzi del disco nuovo vengono eseguiti

tutti nell’arco dei 12 mesi del tour, e tra le molte co-ver che eseguo-no dal vivo intere o solo accennate ci sono: “YYZ” e “Cygnus X –1” (Rush), “Smoke on the Water” e ovviamente “Per-fect Stranger” (Deep Purple), “Damage Inc.” e “One” (Metallica), “Where Eagles Dare” “Remember Tomorrow” e “The Trooper” (Iron Maiden), “Come As You Are” (Nirvana), “Moby Dick” e “Rock & Roll” (Led Zeppelin), più moltissime altre tra cui anche una versio-ne scherzosa di “Discotheque” (U2).Nonostante i loro impegni pro-mozionali Petrucci, Portnoy e La Brie trovano il tempo di partecipare ad un altro disco Tributo per la Magna Carta che questa volta decide di fare un omaggio ai Queen riunendo molti artisti della scena Metal e Progressive, provenienti tutti da un diverso background mu-sicale, danno quindi una per-sonale re-interpretazione delle canzoni che hanno reso famoso nel mondo il gruppo inglese; sicuramente meno riuscito del tributo ai Rush resta comunque

un cd interessante che da la possibilità di sentire James alle prese con una bella versione di “A Kind of Magic”. Finita la visita in terra giapponese nel mese di Gennaio i Dream Theater tornano in tour sul continente europeo per una seconda serie di date e cambiando scaletta cercano di suo-nare in tutti i posti saltati nel precedente giro di concerti, addirittura in Germania suonano 10 date ed in Francia 5, una delle quali come Headli-ners al festival di Bourges che aveva tra l’altro in scaletta come gruppi di supporto gli Angra, i Van DenPlas ed i Royal Hunt. Fino all’ultimo il concerto rischia di saltare per via di un’infezione alle corde

vocali di James che già aveva fatto cancellare la serata di due giorni prima a Nottingham, ma fortunatamente riescono a suonare bene, presentando tra l’altro per la prima volta dal vivo “Speak to me” uno dei pezzi scartati dall’album e disponibile solo nella versione giapponese. Proprio nel periodo in cui la Band si trova in Francia per il Tour, viene reso disponibile in tutti i negozi del paese uno speciale cd promozionale con alcune tracce live registrate due anni prima in America per gli show di natale, per riceverlo in omaggio basta acquistare il nuovo album più un altro titolo a piacere della vecchia discogra-fia della band…l’idea riscuote successo ed il cd promozionale sparisce rapidamente dalla circolazione. In Italia purtroppo suonano la solita unica data in un palazzetto dello sport che questa volta non è neanche a Milano bensì a Pordenone, ma la fedeltà dei Fans Italiani è tale che, nonostante la lontananza del luogo dal resto dell’Italia, la serata registra ugualmente il Sold-out. Dopo un paio di mesi torneranno a Torino per suonare nel riesumato “Monster of Rock”, ma la dipartita dei Van Halen come headliners, la scelta di un posto al chiuso e la pessima resa sonora del luogo renderanno il concerto tutt’altro che eccitante.Mentre la Band è impegnata in un’ulteriore sezione Americana del Tour promozionale, spuntano sul mercato altri progetti paral-leli dei componenti della Band, e così trovia-mo Myung e Sherinian su “When Pus

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come to shove” dei Platypus, ovvero i due membri dei Dream con Ty Tabor alla voce e Mor-genstein alla batteria; poi ci sono Petrucci e Portnoy che insieme a Tony Levin e Jordan Rudess in una sola settimana registrano il bellissimo “Liquid Tension Experiment” album tutto strumentale che con i suoi 74 minuti di puro Progressive non fa che confermare le stu-pefacenti doti musicali dei 4 musicisti; ed ultimo in ordine di uscita il cd con i membri dei Ma-gellan, Yes, Royal Hunt ed altri, dove James canta due tracce mentre Derek e John Petrucci suonano dei meravigliosi assoli, il cd si chiama “Age of Impact” e la Super band formata per l’occasione Explorers Club. Il concerto decisamente più im-portante dell’anno resta quello del 22 Giugno al Nighttown Club di Rotterdam, luogo dove la band organizza una performan-ce speciale solo per gli iscritti ai vari fan club ufficiali, presentano una scaletta particolarissima su di un palco illuminato da sole candele dove al centro siste-mano un comodo divano per i musicisti non impegnanti nei pezzi. Il concerto viene registra-to sia in video che in audio per poterne utilizzare alcune tracce su future uscite discografiche, ma purtroppo non verrà mai editato nella sua interezza se non su qualche famosissimo Bootleg. La performance è de-cisamente ai massimi livelli e la scelta dei pezzi è emozionante: suonano molti dei pezzi scartati

da FII, riar-rang iano mol t i dei loro vec-chi classici

come Another Day che ese-guono in versione acustica con un sax dal vivo, e suonano alcune cover degli U2, Pink Floyd, Elton John e Van Halen come nelle migliori tradizioni dei loro concerti “Particolari”. Il Tour europeo si conclude con una serie di Festival che vede impegnata la band per tutto il mese di Giugno fino al 28, giorno in cui al Graspop Festival in Belgio salutano il vecchio continente e tornano in America; qui utilizzano il mese di Luglio per riposarsi e riorganizzare le idee, prendendo contatto con i Deep Purple che stavano per venire in tour insieme agli ELP ed organizzando il tour insieme alle due band. Così dal 4 al 30 Agosto aprono 19 concerti per i Deep Purple e gli ELP su tutto il territorio americano, pur essendo solamente gli Opening Act della serata riscuotono un grandissimo successo visto anche il tipo di pubblico che le due band principali attirano. Settembre viene speso tutto sul nuovo imminente album dal vivo che hanno intenzione di pubbli-care, scelgono la serata del 25 Giugno registrata a Parigi per il doppio cd live e montano una videocassetta di oltre 2 ore che racconti con le immagini, tutto quello che è successo negli ultimi 5 anni della loro vita. Il 26 settembre suonano un concerto in Brasile in occasione del Mon-ster of Rock sudamericano poi tornano a casa giusto in tempo per l’uscita del live: “Once in a Live Time” è il nome del doppio live mentre “Five Years in a Live Time” è il titolo della vi-deocassetta, le due uscite sono

pensate come un unico acquisto visto che sul video ci sono molte delle tracce lasciate fuori dal cd più una serie di spezzoni

live e studio Report, mentre sul doppio cd è inciso quasi tutto il concerto tenuto a Parigi durante l’ultimo Tour. E’ senza dubbio un evento per tutti i fan della band visto che questo è il primo vero disco dal vivo se non si calcolano i due piccoli EP usciti nel ‘93 e nel ‘95, ma in realtà sono in molti a pensare che il periodo migliore della band che meritava di essere immortalato su un Live sia già passato. Come nelle migliori tradizioni la Band decide di chiudere questo fantastico anno di Tour ed uscite discografiche con il solito mini-Tour natalizio nei dintorni di casa loro, così organizzano “An Intimate Evening with Dream Theater Tour” che durerà solo per 5 concerti suonati tra il 26 ed il 30 Dicembre Le scalette delle 5 serate sono il meglio di quello che hanno suo-nato negli ultimi 2 anni di tour: pezzi suonati raramente dal vivo, Cover e improvvisazioni a volte serie ed a volte scherzose rendono le scalette delle serate una preda molto ambita da tutti i fabbricatori di Bootlegs, tra l’al-tro il gran finale dell’ultima sera vede eseguire per la prima volta dal vivo “Where are you Now” con tutta la band al completo e non solo con Petrucci e Port-

noy che la suonarono 2 anni prima nei loro clinic. Anche questo Natale la band regala un cd con materiale inedito ed esclusivo a tutti gli iscritti ai fan club ufficiali, metten-do insieme il meglio dei pezzi scartati dal concerto di Parigi e le esecuzioni migliori dei pezzi di Rotterdam… da molti definito miglio-

re di quello francese e fin troppo sotto-utilizzato dalla band per le sue uscite discografiche ufficiali.

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Il nuovo anno inizia in modo quanto mai movimentato poiché già dai primi giorni del mese di Gennaio cominciano a circolare voci riguardo ad una possibile dipartita di Derek dalla band, voci che vengono rapidamente confermate da Portnoy e Pe-trucci dallo studio di registra-zione in cui stanno registrando il secondo capitolo del “Liquid Tension Experiment”. Le ragioni sono chiare e semplici, ovvero la band ritiene che Jordan Ru-dess (che al momento stava lavorando con loro in studio per il progetto parallelo) sia più adatto al sound che la band sta decidendo di intraprendere e quindi licenzia Derek che già da qualche tempo si stava preparando un suo progetto solista. La cosa stupisce i fans che quindi non possono che attendere l’uscita del nuovo album per avere una conferma od una smentita al riguardo, e per ingannare l’attesa i mesi che precederanno la data di uscita del cd saranno accompagnati da una serie di uscite discogra-fiche parallele.A fine Gennaio Portnoy, Pe-trucci, Rudess e Tony Levin decidono di suonare 4 date dal vivo in America, come Liquid Tension Experiment, presen-tando oltre i pezzi del primo cd anche tracce inedite del nuovo lavoro che stavano registrando e che sarebbe uscito solo nel mese di giugno. Il nuovo album avrà una gesta-zione lunga e dolorosa visto che potrebbe essere il disco del trionfo oppure la conferma che molti attendevano sull’esauri-mento della vena creativa della band; in via del tutto eccezio-nale Mike registra con la sua telecamera un breve estratto

della giornata tipo che la band passa in Studio durante la registrazione, e lo invia a noi dell’Italian Dreamers come omaggio da far visionare a tutti i partecipanti alla nuova festa messa in piedi dal fan club, ed organizzata al Frontiera di Roma nel mese di maggio.Durante la Festa verranno fatti ascoltare in anteprima i pezzi del nuovo Liquid Tension Experiment 2 e verranno proiettati i 7 minuti video spediti da Mike, con un’entusiasmante saluto al pianoforte di Jordan, che toglie a molti i dubbi sulle sue capacità tecniche.Il progetto Liquid Tension Expe-riment 2 arriva sul mercato proprio alla fine della prima-vera 99 e risulta a tratti quasi più entusiasmante del primo, confortando ed allo stesso tempo preoccupando tutti i fan in attesa del nuovo album (se suonano così “Prog” in un progetto parallelo allora il disco sarà così? Oppure suonano questo fuori dal gruppo perché ormai i Dream non suoneranno mai più in questo modo?).Fortunatamente l’uscita di “A Scenes from a Memory” mette l’anima in pace a tutti, ammirato-ri e detrattori della band; il disco è un vero e proprio “Concept Al-bum” con una storia complessa che si ricollega al loro vecchio capolavoro “Metropolis part.1”, è melodicamente ispiratissimo, tecnicamente ineccepibile e con una ventata di freschezza che tanto mancava al precedente FII…La band torna subito in tour come di consueto e durante un freddissimo Novembre orga-nizza un breve Tour europeo con una tappa al Filaforum di Milano; le vendite del disco andranno molte meglio del pre-visto, così come i concerti che saranno quasi sempre sull’orlo del Sold-out in luoghi dalla ca-pienza tutt’altro che contenuta, la band durante il biennio 99-00 suonerà ben 6 concerti in Italia

totalizzando più di 75.000 pa-ganti e sicuramente tra tutta quella gente c’eravate anche voi che ora siete qui a leggere queste righe…motivo per il quale è inutile che mi dilunghi a raccontare il concerto di New York, le nostre trasferte europee e la fine del Tour con la data inglese all’Hammer-smith Apollo. Abbiamo già de-scritto tutto dettagliatamente nei mesi scorsi, ed in molte occasioni c’eravate anche voi…non mi resta quindi che concludere questo brevissimo riassunto degli ultimi 17 anni della band ringraziando prima di tutto loro…perché senza i Dream non avrei avuto nulla da raccontare (il che sarebbe stato meglio visto i mesi che ci ho messo per ricostruire il loro passato) poi voi perché avete avuto la pazienza di aspettare quasi 2 anni per leggere tutta la storia divisa in capitoli, ed infine Simon che ha avuto la pazienza e la meticolosità di spingermi sempre a finirla, anche in quei momenti in cui dei Dream Theater non ne potevo proprio più…Bye, ci vediamo tra 10 anni per la seconda parte…hahaha!!!

Counter -=Emiliano=- Strike

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Non prendeteci per pazzi, o per sovversivi o per gente che all’improvviso volta le spalle, pero’, sinceramente, non c’e’ nessuno in Italia che conosce i Dream Theater meglio di noi. Ecco dunque che, se siamo i primi a gioire ed a supportare la band nelle sue imprese, siamo anche in prima linea nel riconoscere se c’e’ qualcosa che non va. Questi che seguono sono alcuni dei nostri pensieri presi a caso cosi’ durante chiacchierate davanti ad una birra o in chat mentre si discuteva la scaletta della Fanzine, anche noi ci auguriamo che la maggior parte di queste cose non avvenga mai, ma solo il tempo potra’ dimostrare se, nel nostro piccolo, avevamo ragione oppure no. Li proponiamo a voi, certi di non trovarvi d’accordo, ma sentendoci vivi nel non trattare qualsiasi cosa che arrivi da oltreoceano come oro colato, ma bensi’ con spirito critico ed anche un po’ bastardo. Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza. Simone

“Everything to Everyone…the Best and the Worst!!”

Quali sono i limiti oltre i quali una band non dovrebbe mai andare per non deludere i suoi fans? Quante sono le scelte discografiche che può “sbagliare” senza che il suo pubblico insorga? Sinceramente non ne ho idea, poiché non riesco mai ad essere troppo intransigente nei riguardi di un artista, o comunque di una persona che vive della sua creatività…ma resta il fatto che le ultime decisioni prese da Mike e compagni mi hanno lasciato piuttosto insoddisfatto, facendo sorgere in me i primi dubbi riguardo le loro ispirazioni artistiche e soprattutto riguardo le loro priorità… Il ritardo del cd di Natale è costato a tutti noi dello staff una sorta di linciaggio psicologico da parte degli iscritti (quello fisico è stato evitato con scaltrezza) poiché il fatto che la creazione, il missaggio e la masterizzazione del cd non dipendessero da noi era giustamente irrilevante per chi aveva pagato la quota d’iscrizione al fan club…noi avevamo promesso il cd e quindi “nostra” era la colpa se Mike non ci mandava i brani per il suddetto; brani tra l’atro che il sottoscritto ha trovato decisamente deludenti vista l’attesa, e comunque non all’altezza dei precedenti due CD degli anni passati, è questa è stata la prima mazzata. Un’altra cosa che mi ha infastidito è stata la scelta di non volere più produrre cd natalizi per gli anni futuri, dicendo a tutti che la nuova politica della band e soprattutto della casa discografica è “Everything to Everyone” ovvero “Tutto quello che esiste di registrato della band disponibile per tutti”…suscitando in me un repentino “NO COMMENT”. Al di là del fatto che solo i Beatles hanno avuto l’esigenza e la “bella” idea di pubblicare qualsiasi cosa venisse rinvenuta nei loro studi di registrazione (confezionando i 3 Anthology dal contenuto artistico veramente discutibile…) non capisco perché una band come i Dream Theater abbia deciso di mettere in commercio qualsiasi cosa venga registrata con un nastro dentro lo studio o sopra i palchi di mezzo mondo, senza separare qualitativamente il materiale o comunque senza dare la possibilità solo ad una ristretta cerchia di fan di usufruire di una parte di quel materiale che “giustamente” non andrebbe messo in commercio allo stesso prezzo del loro ultimo cd ufficiale…e che detto tra noi verrebbe comunque apprezzato solo da pochi fan…guarda caso proprio quei fessi che decidono di iscriversi ai fan club ufficiali… La scelta di Jordan e Petrucci di pubblicare la testimonianza live del loro unico show strumentale non sarebbe stata così criticata se il cd non fosse stato venduto solo in rete allo stesso prezzo di SFAM, così come la pubblicazioni in cd del concerto di NY prevista per l’autunno non avrebbe suscitato tanto scetticismo se prima non fossero stati pubblicati una videocassetta ed un DVD con lo stesso show, e se il cd in questione non fosse stato annunciato come un “TRIPLO”…atteso quindi ad un prezzo Stellare; in più sono previste delle iniziative molto simili a quelle adottate dai Pearl Jam con la loro recente pubblicazione in CD di tutti gli show dell’ultimo tour…una sorta di collezione di Bootleg ufficiali che avrà una cadenza ancora non definita, ma che statene certi non avrà di certo un prezzo “popolare”; se poi ci aggiungiamo i soldi per le iscrizioni ai vari fan club (che un’alternativa economica al Christmas CD la troveranno di certo) l’acquisto dei vari singoli ed EP che vedranno la luce insieme al nuovo album previsto per fine anno, ed infine i soldi per acquistare i biglietti dei concerti che sicuramente verranno annunciati all’uscita del nuovo CD, che dire…non resta che la rapina o la rinuncia! Credo che la priorità della band sia decisamente cambiata, sarà il successo, saranno gli show con migliaia di paganti, ma ho la sensazione di essere stato messo in secondo posto nella classifica delle priorità dei

Dream…e la prima posizione sembra averla vinta il “Dio Denaro” Spero di essere smentito in tempi brevi ma intanto io comincio a mettere da parte il piccolo capitale da devolvere per la ”Collezione Autunno\Inverno Dream Theater” sperando che il materiale che essa conterrà sarà all’altezza del loro nome…e soprattutto del loro passato…

Saddy Millo,

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E se i nostri eroi, proprio eroi non fossero?La calma apparente ed il caldo che circonda queste prime giornate di luglio, incominciano ad attaccare i nostri cervelli.E’ passata un’altra festa e molta gente si e’ divertita guardando il video ed ascoltando buona musica.Proprio ieri sera ho rivisto Cesareo per il Baseball Day di Elio a Rimini ed ho visto cose che credevo non fossero piu’ possibili al giorno d’oggi.Ho visto montare un palco completo di due mixer in meno di mezzora su casa base. Ho i visto dei campioni farsi piccoli piccoli per spiegare il loro gioco ai bambini, Ho sentito Dave Lombardo suonare con Mike PattonHo conosciuto per la prima volta Anneke dopo che i Gathering erano riusciti a trasformare, con le loro atmosfere, un anonimo parcheggio di Terni nel piu’ fumoso e misterioso club londinese.Ma cosa sara’ di noi?Mike ormai suona con chiunque, John cambia di continuo chitarre, Myung ormai ha perso definitivamente l’uso della parola e sta da solo in casa a riprovare le scale di Ytsejam, Jordan e’ impegnato a provare la Kurzweil 3100 e James si e’ messo a cantare in italiano!!!E’ un bene o un male?A settembre uscira’ un triplo live, ma quando i live non ci saranno piu?E quando non ci sara’ piu’ neanche il Christmas CD?E quando la vecchia Metropolzine non uscira’ piu’?E quando le newsletter si potranno leggere solo sul sito?E quando ci sara’ un unico Fan Club mondiale sotto forma di Home Page?E quando i biglietti dei concerti costeranno oltre cento carte?E quando gli stessi concerti sara’ possibile vederli solo attraverso il computer?E quando per avere un autografo bastera’ mandare una mail?E se i Dream Theater facessero la fine dei Metallica?Oggi sono cattivo, troppo cattivo, ma se tutto questo diventasse realta?Potrei formattare tutto e tirare fuori da sotto il letto la mia vecchia scatola dell’”Allegro Chirurgo”.Mi bastera’ cambiare una pila per sapere, dal suo nasone rosso, se penso bene, o penso male.

Simone

Più volte mi sono chiesto, di recente: sarà sufficiente chiedere scusa?L’imperdonabile ritardo accumulato dallo scorso Xmas Cd (?!?) ci ha messo alla prova. Una dura prova. Le insistenti e giustificate richieste d’informazioni da parte degli iscritti erano per noi vere e proprie stilettate che lasciavano profonde ferite che faticavano a rimarginarsi ed ogni qualvolta giungevano voci su ulteriori procrastinamenti aumentava in noi l’angoscia tipica di chi non poteva fare granché per cambiare le carte in tavola. E’ stato, credetemi, il momento più difficile della nostra non breve vita di Dreamers, peggiore persino del caos del Filaforum di quasi due anni fa. Comunque chiediamo scusa, anche se nulla si può addebitare alla nostra volontà. Ora che il peggio è passato ci troviamo ad affrontare un nuovo problema, l’ennesima patata bollente passataci dagli eventi (in questo caso tremendamente somiglianti ad un “homo erectus” con capelli lunghi, pizzetto e bacchette in mano…). La notizia è di quelle che perforano lo stomaco più del cibo targato McDonalds: non ci sarà più il cd di Natale!!! Si, questo era, in breve, la volontà del nostro amico Mike Portnoy e la decisione puzzava tanto di bieca mossa commerciale visto che nel frattempo veniva comunicato l’apertura di un sito al quale rivolgersi per l’acquisto di queste dolci caramelline… Come Fan Club ufficiale abbiamo fatto sentire a Mike la nostra voce, così come tutti i nostri colleghi e fratelli degli altri Fan Clubs. Non sappiamo come andrà a finire, ma già si intravedono i primi cedimenti al di la della barricata. La sensazione, a pelle, è che comunque qualcosa di interessante alla fine ci verrà riconosciuta perché lo status di socio di un sodalizio ci distingue dal semplice fan. Nell’atto dell’iscrizione si fondono amore, dedizione, costanza, speranze, desideri. Tutte cose, caro Mike, molto più importanti dei venti dollari che ti metterai in tasca…

Matteo Santoro

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Ancora una volta siamo alla scoperta di nuovi bootlegs pubblicati dopo il “Metropolis 2000 tour”. Come già detto la quantità di bootlegs usciti è industriale, dovuto molto al fatto che ormai è possibile comprare un registratore minidisc con poche centinaia di migliaia di lire. Scartando proprio questi bootlegs fatti in casa, reperibili facilmente su ebay.com o su napster, il sottoscritto ha

fatto una piccola selezione dei pochi rimasti degni di nota. Ho inserito anche il bootleg della data acustica di John Petrucci e Jordan Rudess.Dal prossimo numero invece, comincerà la serie di bootlegs inerenti i vari tour dei Dream Theater a partire dai primi tour di Images and Words.

Petrus

Looking through her eyesOsaka, 11 maggio 2000Sylph SP 11587 CD-R

Ancora dal giappone un’altro bootlegs della serie dei 7 concerti pubblicati dalla Sylph. Una mossa un po’ c o n t r o p r o d u c e n t e visto l’altissimo prezzo di questi bootlegs e la quasi impossibile reperibilità. Dopo aver recensito “Lost in haze” ho voluto mettere anche

questo di Osaka in quanto la resa audio sembra nettamente migliore del suo fratello ed anche la band era molto più in forma delle serate prima.

Tracklist: CD 1: Theme From Laura Palmer -Regression - Overture 1928 - Strange Déjà vu -Through My Words - Fatal Tragedy - Beyond This Life - Guitar solo - Through Her Eyes - Home - The Dance Of Eternity - Keyboard solo - The Dance Of

Eternity (Rep.) CD 2: One Last Time - The Spirit Carries On - Finally Free Peruvian Skies / Austin Powers Theme / Erotomania -Paradigm Shift - When Images and Words Unite

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Metropolis 2000 Den Bosch (Olanda)14 ottobre 2000 DT 141000 1&2

Finalmente un bootlegs come si deve, che si va a col-locare direttamente dietro “Lost in the sky”. Un artwork ben curato, una confezione in doppio digipack e una resa audio delle migliori mai sentite. Questo pezzo, tra l’altro non troppo raro e trovabilissimo in italia, non deve mancare tra le vostre collezioni.

Tracklist :CD1 : Intro (Theme from “Twin Peaks”) - Metropo-lis Part1 - Overture 1928 - Strange Deja Vu- Fatal Tragedy -The Mirror/Just Let Me Breathe/Acid Rain - Caught In A Web - Another Day - Guitar solo - Home

CD 2: Keyboard Solo - Erotomania - Voices -The Spirit Carries On - Learning To Live (including “Whole Lotta Love”) - A Change Of Seasons

Flash DreamSeoul, 6 maggio 2000 - Nessun riferimento: CD-R

Finalmente, dopo il video che è circolato su tutti I siti di aste mondiali, ecco anche la versione su cd del concerto dei Dream in Korea nel maggio 2000. Proprio la TV Coreana aveva acquisito i diritti per filmare tutto il concerto e di mandarlo in broacast televisivo, ma ben presto tale nastro ha girato il mondo ! Purtroppo non bastano le peripezie di Jordan nel suo assolo a far dimenticare all’ascoltatore che ci troviamo davanti ad un CD-R con un artwork bruttissimo e con titoli sbagliati. Inoltre la resa audio non è delle migliori, e, se teniamo conto che è un prodotto giapponese, quindi molto costoso, mi sento in dovere di consigliare questo bootlegs solo agli heavy-collectors !

Tracklist: CD 1: Overture 1928 - Strange Deja Vu - Through My Words - Fatal Tragedy - Beyond This Life - Through Her Eyes - Home - The Dance Of Eternity - Keyboard solo CD 2: One Last Time - The Spirit Carries On - Finally Free - Puppies On Acid / Just Let Me - Breathe - When Images and Words Unite

An Evening with John Petrucci & Jordan RudessNew York 10 giugno 2000BKCD498/499 CD-R

Questo concerto era stato pubblicato per intero sul sito “Lines in the Sand” in formato mp3. Qualche buontempone giapponese ha pensato bene di scaricare tutti i pezzi, rimasterizzarli e pubblicare questo doppio cd che personalmente ritengo inutile. Fino a poco tempo fa, infatti, bastava andare sul suddetto sito, scaricarsi gli mp3 e farsi i propri cd. Al momento purtroppo, però, sul sito LITS non rimangono che i brani non inseriti nel cd originale della serata, ovvero il completamento al cd da noi recensito su Metropolzine 9.

Tracklist: CD 1: - Dialogue Rudess - Untitled - Dialogue Petrucci - Truth - Dialogue Rudess - Fife & Drum - State Of Grace - Dialogue Petrucci / Rudess - Hang Eleven - Dialogue Petrucci - The Bite Of The Mosquitoe - Dialogue Rudess CD 2: Improvisation Rudess - Dialogue Petrucci - Rena’s Song - Improvisation Petrucci - Dialogue Petrucci / Rudess - Untitled - Dialogue Petrucci - Hourglass

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Derek Sherinian - InertiaUn vero dream team di artisti per questo nuovo album di Derek Sherinian; una persona di cui abbiamo parlato parecchio in passato; una carriera attraverso gruppi storici (Kiss, Alice Cooper e Dream Theater); Collaborazioni con un numero imprecisato di artisti, tra cui spiccano progetti come i Platypus e tributi vari. In questo nuovo lavoro, “Inertia”, troviamo un Derek sempre pronto a cercare le ultime frontiere della musica .. “un album basilare per la mia carriera, con artisti di fama internazionale; certamente il mio miglior lavoro !”. Le parole di Derek risuonano nelle mie orecchie, e dopo un minuto mi scorre la lista degli artisti presenti su questo album : Simon Philips (una leggenda della batteria, un session man con decine di collaborazioni, tra cui The Who, Jeff Beck, Judas Priest), Zakk Wylde (chitarrista di Ozzy Osbourne e Black Label Society), Jerry Goodman (Mahavishnu Orchestra, Dixie Dregs), Jimmy Johnson (Allan Holdsworth), Tom Kennedy (Al DiMeola), Tony Franklin (The Firm, Blue

Murder) e Steve Lukater (chitarrista dei Toto ma, anche uno dei più noti session man al mondo).Un album prodotto e scritto a quattro mani : “Simon è stato un elemento fondamentale nella stesura di questo album; non solo ha coprodotto il disco con me, ma mi ha aiutato anche a scrivere 5 brani, ed è stato l’ingegnere del suono. Il suo lavoro dentro ‘Inertia’ è stato fenomenale! Amo il suo modo di suonare la batteria. Lui stesso è rimasto impressionato dal lavoro finale: mi ha confidato che è probabilmente uno dei migliori dischi in cui ha suonato. Un sound diverso dai suoi soliti, diverso da qualsiasi disco progressive fino ad ora sentito,con nuove sonorità che lo hanno impegnato a fondo.”, dice Derek dal suo Leopard Studio.Dal brano iniziale che da il titolo all’album al brano finale scritto appositamente da Virgil Donati per il suo amico Derek, si susseguono atmosfere jazz, hardcore e fusion. Impossibile non riconoscere la chitarra di Zakk Wilde; il violinista Goodman che sfida la velocità di Derek alla tastiera e uno Steve Lukater sempre più in forma il tutto condito dalla precisione di Phillips.Tutto sommato, un album assolutamente da avere. Derek continua ad esplorare imperterrito le nuove frontiere del prog e a lasciarci le sue testimonianze con questi capolavori. Un altro prodotto del “Leopard Studio”, lo studio personale di Derek in quel di Studio City a Los Angeles, in attesa del terzo capitolo del Platypus.Petrus

Elio e le storie teseMade in Japan Live at Parco Capello“Non siamo scesi a compromessi con le majors: 2CD al prezzo di uno !!!” è la scritta che appare dietro alla confezione digipack del primo live degli EelST. Finalmente un’operazione con le palle, che permette a tutti di poter ascoltare questo doppio cd !!!Ventidue brani registrati dal 1996 al 1999 in giro per l’Italia, più di cento minuti di musica e divertimento e un titolo che fa pensare al famoso live dei Deep Purple.Perché un cd degli EeLST sulla fanzine dei Dream Theater ??? Sicuramente perché, come i nostri beniamini, anche gli EelST sono degli ottimi strumentisti, tra i migliori in Italia. Chi era alla festa di Rimini del 29 di aprile ha visto Cesareo e Meyer suonare davanti a tutti i convenuti e poi guardarsi il DVD dei DT a occhi spalancati, quindi noi abbiamo deciso di fare un piccolo tributo a queste brave persone recensendo il loro primo live.Veniamo al dunque : avete mai provato nella vostra vita a cercare il Parco Capello ? Sicuramente non avete mai incontrato Brother Punene che vi ha indicato la retta via e vi sarete quindi persi dietro a superGiovane e alla sua petomarmitta… A tutti voi che, sicuramente, avete già ascoltato ed imparato a

memoria le canzoni di questo gruppo consiglio anche codesto doppio cd live. Brani vecchi e nuovi conditi da sempre nuove ed esilaranti gag, suonati da una band in formissima ad ogni data e sempre pronta a divertire e divertirsi su palchi piccoli e grandi. Impossibile non provare strane sensazioni durante “Servi della gleba”, impossibile seguire mentalmente i tempi de “Il vitello dai piedi di balsa” e impossibile non ridere ascoltando i versi delle strane creature del “mondo di Paul Branigade”. Gli EelST non si contraddistinguono dagli altri gruppi solo per la demenzialità delle loro canzoni; infatti, dopo un primo ascolto, si possono carpire anche la complessità dei tempi e delle esecuzioni che ci fanno capire che questa band sa suonare; non a caso, in Italia scarseggiano gruppi cover degli ElST come scarseggiano gruppi cover dei DT. Un parallelismo strano ma sempre vero !!! Per chi ama la buona musica suonata dal vivo, per chi ama avere il sorriso stampato sul viso mentre guida ed ascolta l’autoradio, per chi deve fare colpo sull’amichetta della porta accanto; ecco il cd che in questi giorni fa per voi. Completamente fuori dai canoni dei cd recensiti normalmente in questo spazio, ma ideale anche per chi vuole sentire suonare un gruppo di ottimo livello. A dare valore aggiunto a questo doppio digipack un booklet condito dalle più grosse assurdità mai viste…: la descrizione degli animali del mondo di Paul Branigade, una foto delle prime mucche da Pippero e foto rubate qua e la per i vari tour…A mio modesto parere un prodotto assolutamente da non perdere, due cd al prezzo di uno !!! “Dovrebbero esserci due accrediti … ha provato a guardare sotto Fabio ?” Petrus

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Ark - Burn The SunL’idea di questi Norvegesi Ark di bruciare il sole non è male, soprattutto se pensiamo che con due album già all’attivo stanno bruciando tutte le tappe della carriera di un gruppo musicale.Nati nel 1990 grazie all’amicizia del batterista John Macaluso (TNT) e del chitarrista dei Conception Tore Otsby, gli Ark subito confermano la loro voglia di uscire dai canoni musicali. Presto raggiunti dal cantante Jorn Lande, gli Ark si autoproducono un primo disco che nel 1999 ha fatto ben sperare tutti gli amanti del prog metal; nel 2001 gli Ark tornano… e lo fanno per stupire!La band ha perfezionato la sua line-up: troviamo tra le sue file due nuove entrate: l’eccezionale Randy Coven, dotato di una tecnica ed un tiro paragonabile a quello di un bassista fusion, e Mats Olausson, un mago delle tastiere. Sono proprio questi due nuovi elementi che portano dei grandi miglioramenti nel sound di questo gruppo.Le canzoni sono tutte molto ben costruite, ed il quintetto, nonostante non faccia mai economia di tecnica, suona brani veramente gustosi all’ascolto, grazie soprattutto alle splendide linee vocali di Lande, che, benché abbia una voce molto diversa da suoi colleghi più famosi come LaBrie o Matos, si adatta perfettamente sopra le ritmiche prog del gruppo.Ostby (un genio) ed il tastierista Olausson, spesso si trovano e si incrociano come se suonassero insieme da una vita, ad esempio nella prima traccia dell’album, dove creano incredibili scale, le quali farebbero rabbrividire la maggior parte dei gruppi prog che costituiscono la scena attuale. Cosa posso dirvi ancora se non di acquistarlo e di godervelo fino allo sfinimento? Beh, ora tocca a voi!

Pode

Ice Age - Liberation“Liberation” è il secondo CD per il gruppo, che ha debuttato nel ‘99 con “The Great Divide”, ed è distribuito dalla Magna Carta ( Liquid Tension, Bozzio Levin Stevens, Attention Deficit ecc.).La band propone un progressive metal molto melodico, e fin dalla prima canzone, “The Lhasa Road” si percepisce la grande influenza che i Dream Theater hanno avuto su di loro, in special modo sul batterista Hal Aponte, che ripropone tali e quali alcuni lick di Portnoy, e sul chitarrista Jimmy Pappas, il quale si supera in “The Blood Of Ages” scopiazzando in modo palese ed evidente il John Petrucci di “Images and Words”.Il livello tecnico del gruppo è abbastanza alto, come dimostrano i quattro in “Musical Cages”, pezzo strumentale ed in “To Say Goodbye”, e l’ unico che non appare proprio all’ altezza è il cantante, tra l’ altro tastierista, che crea ottime linee, ma manca di potenza ed estensione vocale.La decima traccia è sicuramente la più “cattiva”, ma se devo essere sincero è anche quella che a mio giudizio si aggiudica il premio come “la peggiore dell’ album”, grazie a ritmiche scarne e scontate. Degna di nota (positiva?) anche l’ ultima canzone, “Tong-Len”, abbastanza particolare, incentrata sul piano e sulle tastiere .Nel complesso “Liberat ion” mi è sembrato un Cd senza troppa personalità, ma con una buona produzione e suonato da musicisti abbastanza validi. Sicuramente non deluderà gli appassionati del prog più classico e non esalterà quelli che invece, il prog, lo preferiscono sperimentale ed innovativo. Pode

Threshold - HypotheticalGiunge dall’ Inghilterra il quinto lavoro in studio dei Threshold, gruppo progressive metal formatosi nel 1988, ma che ha raggiunto il grande pubblico soltanto nel 1994 con il terzo album “Extinct Instinct”. Il nuovo lavoro della band si intitola “Hypothetical” e ricalca le orme del suo predecessore “Clone”. Ancora una volta si registra un cambiamento nelle file del sestetto inglese: infatti il batterista degli ultimi due album, Mark Heaney , è stato sostituito da Johanne James, che già in passato aveva collaborato con i Threshold in occasione di alcuni tour.La produzione dell’ album è ottima, specialmente per quanto riguarda chitarre. tastiera e voce, mentre non sono bellissimi i suoni della batteria, molto effettati ed a volte troppo bassi. Il cantante Andrew “Mac” McDermott conferma l’ottima prestazione di “Clone” interpretando al meglio sia pezzi veloci dal sapore quasi trash metal come “Light And Space” (che apre l’album) e “The Ravages Of Time”, sia pezzi lenti come “Keep My Head”(una delle canzoni migliori del cd). Da notare la parte centrale di “Long Way Home”, bellissima sesta traccia dell’album, nella quale le linee vocali di “Mac”ricordano molto quelle del grande Damian Wilson (che ha registrato con i Threshold il primo ed il terzo album).Nel complesso un album non molto innovativo per quanto riguarda il prog del gruppo inglese, ma comunque molto bello, con pezzi ben strutturati e ben suonati.

Pode

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“Chi lo sa che faccia ha, chis-sa’ chi e’, tutti sanno che si chiama…”Con in sottofondo la sigla can-tata dal complesso di Castellina Pasi apriamo l’ennesima rubri-chetta dedicata alle classifiche ed ai concorsi. Eh si perche’ dovrete avere la scaltrezza di Lupin e la testa dura di Zaza’ per poter vincere il mega premio legato al nostro concorso.Per chi era assente la volta scorsa o per chi si e’ appena iscritto, faccio un riassuntino di quello che vi aspetta: “Fra tutte le risposte esatte che ci giun-geranno, sara’ estratto un solo vincitore che avra’ la fortuna di ricevere un Pass “All Access” per il prossimo concerto dei Dream Theater in Italia. Questo vuol dire che dalle 13 fino alle 24 del giorno del concerto, il vin-citore sara’ in compagnia dello staff del fan club, conoscera’ la band MOLTO da vicino, e naturalmente vivra’ in prima per-sona il soundcheck, i camerini, la tensione, le luci, la musica, i saluti e l’aftershow dei Dream Theater!!!”

Questo era quello che abbiamo scritto sulla scorsa fanza, la do-manda a cui dare una risposta e’ sempre la stessa:Provate ad indovinare in che giorno uscira’ il nuovo album dei Dream Theater.La partecipazione e’ senza limi-ti, questo vuol dire che ognuno di voi puo’ spedire quante rispo-ste vuole, fino ad un massimo di 365!!! Ah ah ah!Pero’ già leggendo le news di questo numero di Metropolzi-ne, un piccolo aiuto vi e’ stato dato.

Non cercate di corromperci con ciambelle, pizze (per i maschiet-ti) o promesse di notte d’amore (per le femminucce), siamo nella stessa vostra condizione, non sappiamo nulla!Il concorso’ continuerà proba-bilmente anche sulla prossima fanza, finchè sarà dato l’annun-cio della data ufficiale, in quel momento tapperemo la buca delle lettere e convocheremo lanotaestrattricedicuilafotoal-numeroprecedentechepiace-nonpocoaigiovaniuomini.

Gifava

Aggiorniamo la classifica dei cinque migliori brani dei Dream Theater, questa si basa, lo ripetiamo,sulla media delle classifiche che potete inviare insieme alle risposte del concorso all’indirizzo sot-tostante. 1) The Spirit Carries On (Dvd Version) 2) What Did They Say? (Xmas CD 2000) 3) Eve 4) Raise The Knife 5) Learning To Live (Dvd Version) Seguendo alcuni vostri consi-gli che includete nelle vostre missive, volevamo aprire altri tipi di classifiche.Quelle delle copertine, degli interni degli album, del migliore concerto in Italia ecc.Intanto le poche segnalazioni arrivateci danno in testa, come copertine quella del singolo di “Lie”, come interno, quello dell’album di Awake con la foto dei Dream all’interno dello

studio di Los Angeles, la palma del miglior concerto in Italia, al momento spetta al mitico concerto del Palasesto del 15 novembre 1993, dal quale poi e’ stato registrato il bootleg “Lost In The Sky”.

Concorsino Transatlantico !!!

Il sottoscritto si è ritrovato in casa una copia in più del fa-moso Transatlantic Live doppio cd. Mi sono portato tale cd con me a Los Angeles e l’ho fatto autografare da Mike Portnoy. Il vincitore, ovvero colui che risponderà in maniera corretta alle domande che porrò qui di seguito, vincerà tale cd e la possibilità di farsi completare gli autografi dagli altri membri della band durante il concerto che il supergruppo terrà in italia nel mese di novembre !!!

Le domande sono :

1- Dove si sono svolte le prove per il primo tour del Transa-tlantic in america ?

2- Quanti giorni sono durate ?

3- Che cosa significa SMPTe?

Non sono domande facilissime, ma chi risponderà corretta-mente meriterà di incontrare il gruppo !!!

Petrus“The Californian Dreamer”

Aspettiamo anche i vostri pareri.

Italian DreamersRedazione Fanzine

C.P. 16147838 Riccione Centro RN

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S o n o s e m p r e s t a t o d e l l ’ i d e a c h e u n o

dei pochi oggetti che vale la pena salvare in un concerto è i l biglietto uti l izzato per accedervi, non tanto per il tagliando in se, ma più che altro per il valore intrinseco che sent imenta lmente c i lega al biglietto: in fondo è la prima cosa che si acquista dell’evento, lo si conserva per mesi al sicuro e, se il concerto è esaurito diventa oggetto di culto e ricerca per tutti.Comunque al di là di questa mia visione un po’ “romantica”, è innegabile che dall’inizio degli anni ’70 ad oggi, sia nato un vero e proprio mercato laterale che si è ritagliato una sua fetta di appassionati.Nel caso specifico dei nostri “Magnifici Cinque”, partiamo con i primi 3 show milanesi che presentano tutti un biglietto molto s imi le, lo standard ado t ta to a l l ’ epoca dag l i organizzatori li differenziava tra loro solo per la diversità del colore con cui era stampato il fondo e non li ha resi molto ricercati.

Il biglietto del primo show romano del Marzo ’95, invece, verrà ricordato senza dubbio come il più brutto biglietto mai stampato per uno show della band: non è altro che un terribile biglietto SIAE in stile “Cinema anni ‘70” dal colore marroncino e con la scritta Dream Theater in rosso con nessun accenno a data e luogo. Per la seconda data romana le cose inizialmente andarono meglio poiché il biglietto degli show estivi di Varese e Roma era simile e si differenziava solo per il colore, viola a Varese e giallo a Roma. Quando lo show romano venne posticipato di un giorno per aggiungere la data al Velvet di Rimini, il biglietto venne deturpato da un pennarellone nero che coprì la vecchia data ed “abbellito” della nuova con un timbro degno di siglare solo i documenti del Catasto… trasformando così anche questo secondo biglietto in ottimo combustibile per camini…Il primo biglietto che vale la pena di cercare è quello dell’Aprile ‘97 quando i Dream suonarono al Palalido di Milano, in quell’unica occasione i nuovi promoter locali decisero di stampare lo storico cuore in fiamme, nonostante il ritardo di almeno 4 anni con quel simbolo! Per lo show di Novembre purtroppo la grafica dei biglietti e dei pass torna a vacillare

in un buco nero, poiché da quell’anno tutto verrà stampato su una generica carta colorata con i caratteristici buchi laterali delle stampanti ad aghi…inutile quindi scendere in descrizioni, Milano ‘97, Pordenone ’98 e le 5 date del 2000 riportano tutte e 7 lo stesso terribile tagliando. Unica eccezione, che conferma la regola, è il biglietto di Milano del ’99, che riportando stampata la copertina del nuovo SFAM rendeva valida la conservazione del tagliando, peccato che le proporzioni della “faccia” vennero al largate in largo e non in lungo, con l e t r a g i c o m i c h e conseguenze che p o t e t e b e n e immaginare.B è i n u t i l e dire che la valutazione d i u n o qualunque d i q u e s t i b i g l i e t t i n o n p u ò superare le poche migliaia di lire, attenzione dunque a questo meticoloso ed inutile gioco, che non deve farvi perdere di vista il vero motivo per cui vale la pena seguire la band ed i suoi concerti: quei cinque scapestrati e la loro splendida musica…In questa pagina, intanto, abbiamo inseri to qualche biglietto famoso della storia dei Dream Theater, da uno

show dei Majesty al famoso invito per il Ronnie Scott’s del 1995, buon sogno.

Record “Emiliano” Collector

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Vi è mai capitato di assistere ad un film e, man mano che esso si presenta ai vostri occhi, prevederne gli sviluppi, la sce-nografia, la fotografia… insom-ma avere già in mente trama e conclusione prima ancora di averlo visto? Forse rendo di più l’idea se, rimanendo nel campo cine-matografico, vi descrivessi le sensazioni che provo se, da grande fan di Charlie Chaplin e di Totò, mi apprestassi a rivede-re per la centesima volta “Luci della Ribalta” o “Totò d’Arabia”. Potrei descriverli scena dopo scena con moto di grande ammirazione, ma assaporando poche emozioni. Ecco, “Live in America”, secondo capitolo della storia dei Transatlantic, mi ha detto questo. Attirerò le antipatie di molti di voi ma, ragazzi miei, trovo questo disco di una inutilità disarmante. Non solo. Il tutto mi sconforta e mi rende nervoso. Mi sconforta perché logiche di mercato, seppur di nicchia, rischiano di falsare quanto di buono una

band riesce a costruire. Mi rende nervoso perché la band è complice di questi continui am-miccamenti verso questa logi-ca. In poche parole: che senso ha sfornare un live dopo pochi mesi di uscita dell’unico album della loro storia? La vera logica, non quella di cui parlavo prima, vuole che un live sia una sorta di sunto della carriera di un gruppo o almeno un periodico tributo alle loro fatiche discogra-fiche. Qui non c’è nulla di tutto questo. Un senso poteva averlo se la band avesse deciso di non dar un seguito al loro primo, splendido lavoro, ma una volta trasformato i Transatlantic nella ennesima creatura iperprodutti-va, perché un live? La verità è, ancora una volta, drammatica: interessa solo vendere e ba-sta. Per carità, il disco è inciso benissimo, gli interpreti fanno il loro dovere (a parte qualche sbavatura di troppo nella voce di Neal)) e nulla è lasciato al caso. Tutto fila liscio, ma vor-remmo non vedere più questo tipo di operazioni. Ad avvalo-rare i miei sospetti, ma forse è meglio parlare di certezze,

ecco che i nostri scio-rinano una dopo l’altra covers di indubbio va-lore a firma Genesis, Marillion e Beatles. Senz’altro un bel sen-tire ma il motivo è uno solo: a chi avrebbero venduto il disco senza qualche chicchetta? E’ molto probabile che il disco finirà per tenere

compagnia ai molti granelli di polvere del mio scaffale porta cd, quello dedicato ai flop da collezione… E già che siamo in tema di critiche, perché non sof-fermarsi sulla staticità dei brani presentati? Diamine! Cosa ci voleva a inventarsi qualche fraseggio improvvisato, tanto per gradire e divertire? Eppure i brani e il genere si prestano a simili operazioni. “All of the Abo-ve” è un pezzo spumeggiante, variegato, vellutato. Facile sa-rebbe stato dargli una scossa e invece… Io suggerisco una cosa: facciamo finta che que-sto disco non sia mai venuto alla luce e riteniamolo solo una goliardica rimpatriata fra amici, in attesa di sentire cosa ci pro-pongono con il nuovo disco, in programma per l’estate inoltra-ta. Finisco con Mike Portnoy: ti adoriamo come batterista, ma per l’amor di Dio (!!!) risparmiaci la tua pessima voce. Ti prego, un consiglio da amico…lascia perdere!

Matteo Santoro

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Sinceramente non sono mai stato appassionato di video. Lo dice il fatto che il sottoscritto ha visto per sole due volte “Live in Tokyo” e una volta “5 years in a LIVEtime”. Sarà che odio stare davanti alla televisione ed i concerti mi piace guardarli dal vivo, di persona; vedi la nostra trasferta a New York e la ultima pazzia della mia pos-sibile presenza a dei concerti del tour del G3 (non odiatemi!). Adoro il progetto Transatlantic, mi rispecchio tantissimo nella musica prog dei primi anni 80 ma credo che aver mancato ad uno dei concerti del giugno 2000 in America non sarà mai nei miei rimpianti. In ogni caso, come per il concerto dei Dream Theater di New York, ecco per tutti una testimonianza video (il doppio cd lo ha recensito Teo nella pagina accanto !) che vi può fare capire un po’ cosa si prova a vedere sul palco la band voluta da Mike Portnoy e Neal Morse. Ripreso con due telecamere professionali poste davanti al palco e con la telecamera amatoriale di Roine Stolt posta sul palco, praticamente davanti a Mike, lo show di Philadelpia al “Theater of the Living Arts” si compone di 7 brani principali, tra cui ben 2 medley comprendenti brani dei Beatles e dei Genesis ed un medley finale con alcuni scorci

di musica presa dai rispettivi gruppi di Mike Portnoy, Neal Morse, Pete Trewavas e Roine Stolt. Poche sono le emozioni che si provano a vedere que-sto video; purtroppo 3 giorni di prove in casa Portnoy non sono stati sufficienti a creare quel clima di complicità che deve essere l’elemento portante di un gruppo su un palco. L’idea di registrare la terza data di questo piccolo tour forse non è stata delle migliori vista la scarsa prestazione vocale di un Neal Morse nel suo giorno peggiore. La staticità scenica di Pete e Roine ci fa un po’ ricordare il sempre più timido John Myung e l’unico punto creativo è da affibbiarsi al cappellino con elica di Mike Portnoy che, come sul cd live, ci delizia della sua prestazione vocale su Strawberry Fields Forever dei Beatles !!! Certo che i punti a sfavore per questo tour sono stati tanti: amplifica-tori e chitarre rotte durante i concerti, impianti scenici in tilt e tante altre piccole sfortune ma, non è assolutamente una scusante per un gruppo che in studio sa donare della musica più che ottima. La speranza di vederli in tour a Novembre è altissima, proprio Mike ci ha contattato per avere suggeri-menti su luoghi in cui suonare a metà autunno e speriamo che questa volta le prove per il tour si prolunghino per più tempo prima della partenza per il tour in Europa !!!

Per dovere di cronaca la scaletta del video : All of the above; Mystery Train/Magi-cal Mystery Tour/Strawberry Fields Forever(medley); We all need some light; Honky Tonk Woman; Watcher of the

skies/Firth of f i fth(medley), My new Wor ld ; There i s more to this world/Go the way you go/The great esca-pe/F ina l ly Free/She ’s so heavy(medley).

Completa la videocassetta una sequenza di immagini videoregistrate dalla tele-camera personale di Roine Stolt volte a mostrarci un po’ il clima e le emozioni prova-te dalla band e dal pubblico durante queste 7 date.

Petrus

( spe r iamo che i l G3 s ia meglio!!!)

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Dream Theater and whole Metropolis 2000 crew. Un ringraziamento particolare a tutti i DT Fan Club sparsi nel mondo:Stephane Auzilleau@Your Majesty Francia, Steffen e Margret@The Mirror Germania, Masa e Famiglia@Carpe Diem Giappone, Denis e Roots and ALL@IDTFC, Kirby@ International Fan Club USA, Savvas@Infinite Dreams Grecia, Andreas@SDTS Svezia, Mark Bredius.Altri ringraziamenti vanno a: Gianni Andreotti@CGD East West Italia, Max e Fabio@Edel Italia, Elena e Cristina@Barley Arts, tutti@Mogar Music, lo staff al completo del “The Monet” (cioe’ poche persone), Gary Imhoff & Brian Greenspoon@Elektra NYC, Stacey Montgomery@Sabian Canada, Byron Smith@Ernieball USA, Neal Morse@Spock’s Beard , Lasilviabolbo@EelstFaveClub, Max [email protected], Bianca Saviane@Guitar Club, Fight Evil Records, Davide Civaschi, Stefano Xotta, Guido Block e Christian Meyer per il concerto al DT Party, Roberto Gualdi per il “…sono alle Tremiti a prendere il sole !!!”, il ragazzo che ha prestato il pedale a Meyer, il magico lettore da 400 carte senza telecomando che ci ha permesso di vedere tutto e bene durante la festa anche se il DVD era della serie “Phallus Segnalis at Fabricat Maledectum”, Lucia per le correzioni agli articoli sgrammaticati di questa fanza e delle prossime (speriamo che ci sopporti !!!), la Peugeot 206 del Petrus per le trasferte ai concerti in ogni dove, la piadina del Martin Pescatore, Eduardo, il Salve e tutti gli amici che si sono sbattuti per venire alla festa del 29 aprile; Pode, Berlo e Pivo per averci fatto scoprire “La Sprecata” e ricordate…noi abbiamo votato Balasso. A Rimini è estate, noi andiamo al mare, ci rivediamo a fine agosto !!!