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M/I/M/ MAG Matera Sovrapposizioni caotiche Imbottito Decostruttivismo Geometria Instabile Comme des Garçons Viktor & Rolf Comfort

M/I/M/ MAG

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costruire una nuova identità del Distretto, identificandolo come un centro di vitalità creativa, ricerca e cultura del progetto, dove creatività e produzione costituiscono i due poli indispensabili per un continuo confronto sul progetto e sull'individuazione delle nuove opportunità di mercato

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  • M/I/M/ MAG

    Matera Sovrapposizioni caoticheImbottitoDecostruttivismo Geometria Instabile Comme des Garons Viktor & RolfComfortPolitecnico di Milano_ Facolt del Desig_Laboratorio di Sintesi Finale_ A/A 2010-2011_ M/I/M/Bernardi Mattia_Bianchi Giulia_ Bonfanti Gaia_ Cappuccini Violante_ Cortina Luca_ Paola Maggioni

  • M/I/M/ MAG

    Matera Sovrapposizioni caoticheImbottitoDecostruttivismo Geometria Instabile Comme des Garons Viktor & RolfComfortPolitecnico di Milano_ Facolt del Desig_Laboratorio di Sintesi Finale_ A/A 2010-2011_ M/I/M/Bernardi Mattia_Bianchi Giulia_ Bonfanti Gaia_ Cappuccini Violante_ Cortina Luca_ Paola Maggioni

  • 1INDICE

    _ Matera

    _ Imbottito

    _ Decostruttivismo

    _ Nuovi scenari progettuali

    _ Comme des Garons

    _ ViKtor & Rolf

    _ Comfort

    _ Materiali

    _ Colori

    Sovrapposizioni caotiche _

    Distretto materano _

    Geometria instabile _

    Design _

    Moda _

    Moda _

    Locale Globale _

    Palette _

    Palette _

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  • 2MATERASOVRAPPOSIZIONICAOTICHE

  • 3SOVRAPPOSIZIONI

  • 4tempoespazio

  • 5Matera

    Luogo rappresentativo del passato e del presente, per la relativit tra tempo e spazio, per essere il primo sito al mondo ad essere ricono-

    sciuto come paesaggio culturale.Scultura gigantesca, un miracolo urbanistico nel quale possibile

    scorgere tantissimi elementi che si riferiscono alle varie vicende storiche succedutesi nel corso dei secoli.

    Groviglio di vicoli, piazze, vicinati, grotte, chiese rupestri, cantine che sprofondano nelle viscere della terra, abitazioni in parte scavate in parte costruite,il cui tetto funge a volte da sentiero, a volte da pavi-

    mento per altre abitazioni.

    La sua posizione invidiabile, ha reso di fatto la citt invisibile agli oc-chi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoch

    indenne attraverso secoli di storia.La citt vecchia unica al mondo scavata nel tufo, pietra che per secoli stata lavorata dalle abili mani dei maestri muratori e degli

    artigiani. Le grotte create fungevano spesso da cava per ricavare il materiale per la costruzione della facciata antistante ogni singola abitazione; qui le montagne mostrano unossatura scarnita dalle frane e dalle

    erosioni. I paesi sono rifugiati sui cucuzzoli dei monti o si affacciano sullorlo

    di paurosi burroni. Le case calcinate dal sole, sgretolate dai venti, sono tutte raccolte

    attorno ad un castello in rovina. Pare che quelle mura lontane soffrano larsura del paesaggio che le

    circonda.Dopo anni di abbandono si sta lavorando per esigenze contempo-

    ranee, cos il tufo diventa oggetto ed elemento architettonico per il restauro e la ristrutturazione dei sassi. Facciate di tufo congelate dal

    tempo che nascondono insospettabili interni allavanguardia.Oggi Matera si presenta come stratificazione caotica che arriva a

    contare fino a dieci piani gli uni sugli altri.

  • 6IMBOTTITOIl triangolo del salotto di Matera-Altamura-Santeramo si colloca tra le pi importanti realt produttive del Mezzogiorno e occupa una posizione di rilievo tra i distretti che meglio hanno saputo fronteggiare le sfide poste da una logica competitiva non pi limitata dai confini geografici.Oggi giorno gli importanti salottifici del triangolo sono riusciti a strappare ai maestri artigiani della Brianza e degli altri distretti lo scettro italiano del primato nel settore del mobile imbottito; inoltre le aziende del polo sono divenute famose in tutto il mondo. Interessante anche la forma organizza-tiva delle aziende, che hanno decentrato alcune fasi produttive, tra cui la costruzione dello scheletro del divano in compensato e il taglio del poliuretano, per concentrarsi su altre fasi, come ad esempio il design, il reperimento delle pelli e la loro preparazione, il taglio, il montaggio e il controllo finale, la commercializzazione. Lassemblaggio del divano fatto allinterno con un sistema simile ad una catena di montaggio, mentre i vari pezzi (fusto, imbottitura ecc.) sono prodotti allesterno. I tempi vengono comunque controllati dalla casa madre, cos come la rifinitura e limballaggio e, a monte, il disegno e la compilazione del catalogo. Una tale organizzazione ha quindi permesso la riduzione dei costi di produzione e la nascita di numerose imprese di semilavorati. Nel distretto si sono cos trovate a convivere sia le piccole imprese specializzate in singole fasi della produzione, sia imprese di media e grande dimensione che producono lintero prodotto allinterno ed altre che in parte de-centrano.Storicamente il polo industriale nasce a Matera negli anni 60, grazie allintuizione di Pasquale Natuzzi, imprenditore volitivo e tenace, che individua la forte potenzialit di unarea gi dedita alla produzione artigianale di divani e poltrone.

    Il successo del distretto del salotto in realt non sta tanto nei numeri, quanto nellaver innescato un processo di emancipazione delle imprese locali che va ben oltre un semplice rapporto di subforni-tura nei confronti dellimpresa leader.Oggi per le imprese del salotto perdono redditivit e ricorrono alla cassa integrazione per tagliare le maestranze.La crisi di un settore fondamentale delleconomia materana purtroppo si fa sentire notevolmente, ed i motivi vanno ricercati negli elevati costi del lavoro, nei livelli di tassazione non pi sopportabili e che necessitano di un adeguamento, nello sfavorevole rapporto euro/dollaro al cambio e nelle gravi carenze infrastrutturali, che ci penalizzano sul piano dei trasporti e dei collegamenti.

    Da questo isolamento abbiamo bisogno di venir fuoriDi strada da fare ce n tanta.

    Con il passare del tempo, il distretto ha saputo conquistare la leadership di mercato

    nel settore del mobile imbottito.

  • 7Da questo isolamento abbiamo bisogno di venir fuoriDi strada da fare ce n tanta.

    Con il passare del tempo, il distretto ha saputo conquistare la leadership di mercato

    nel settore del mobile imbottito.

  • 8DECOSTRUTTIVISMOGEOMETRIAINSTABILE

  • 9DECOSTRUTTIVISMO

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    Tendenza affermatasi in architettura a partire dagli anni Ottanta del Novecento. Si tratta di una particolare interpretazione della costru-zione e del progetto come testo, inizialmente ispirata alle formulazioni teoriche del filosofo francese J. Derrida. Tale procedimento teso a sfasare la relazione tradizionale fra forma e significato della lingua naturale dellarchitettura.Lenunciazione ufficiale dei caratteri del de-costruttivismo si deve allarchitetto M. Wigley, curatore della mostra con P. Johnson, a New York.In questa esposizione veniva estrapolata unarchitettura senza geometria (la geome-tria euclidea), piani ed assi, con la mancanza di quelle strutture e particolari architettonici, che sono sempre stati visti come parte in-tegrante di questarte. Una non architettura, quindi, che si avvolgeva e svolgeva su s stessa con levidenza e la plasticit dei suoi volumi. La sintesi di ci una nuova visione dellambiente costruito e dello spazio architet-tonico, dove il caos, se cos si pu dire, lelemento ordinatore.Tra gli architetti espositori: F. O. Gehry, D. Libe-skind, R. Koolhaas, P. Eisenman, Z. M. Hadid,

    DE-COSTRUTTIVISMO

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    Comune alla loro ricerca linteresse per lopera dei costruttivisti sovietici degli anni Venti che per primi hanno infranto lunit, lequilibrio e la gerarchia della compo-sizione classica per creare una geometria instabile con forme pure disarticolate e decomposte. questo il prec-edente storico di quella destabilizzazione della purezza formale che gli architetti decostruttivisti esasperano nelle loro opere attuando cos un completamento del radical-ismo avanguardistico costruttivista. Le opere decostrut-tiviste sono caratterizzate da una geometria instabile con forme pure e disarticolate e decomposte, costituite da frammenti, volumi deformati, tagli, asimmetrie e unassenza di canoni estetici tradizionali. I metodi del decostruttivismo sono indirizzati a decostruire ci che costruito, una destrutturazione delle linee dritte che si inclinano senza una precisa necessit. Siamo davanti a unarchitettura dove ordine e disordine convivono.Da ci scaturisce la cifra de anteposta al termine costruttivismo, che sta a indicare la deviazione dalloriginaria corrente architettonica presa a riferimento.Unaltra caratteristica dei progetti esposti a New York la dislocazione effettuata nel rapporto con il contesto. Questo particolare spostamento viene attuato attraverso la distorsione tipologica, con lo straniamento e lo spiazzamento dei materiali, con la messa in questione dellopposizione interno/esterno. Questultima compo-nente, oltre a definire la forma delimitandone il volume attraverso le superfici, realizza e rappresenta il sovverti-mento del focolare e della casa. Le pareti si inclinano, si fendono, si aprono; lo stesso concetto di chiusura a essere qui destabilizzato e disintegrato non solo nel suo aspetto esterno ma anche relativamente alle partizioni interne.

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    CAOS

    FRAMMENTI

    SOVRAPPOSIZIONI

    VOLUMI DEFORMATI

    STRAVOLGERE LE REGOLE

    FORME PURE DISARTICOLATE

    ASIMMETRIA

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    ASIMMETRIA

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    ARCHITETTURA

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    P. EISENMAN

    ARCHITETTURA

    P. Eisenman pu essere considerato il pi sig-nificativo e fecondo traduttore della decostru-zione derridiana, con la sua ricerca tesa a rendere autonomi e fini a se stessi il linguag-gio e la scrittura architettonica. Critico verso il contesto attuale e la concezione della casa, egli afferma che essa pu essere migliorata grazie allestraniazione dellindividuo dal modo consueto di percepire e interpretare il suo ambiente. Ne un esempio la Casa VI del 1972, edificio nel quale vengono contrad-dette organizzazione classica e funzionalit inserendo addirittura in aggiunta a una scala realmente funzionante, colorata in verde, una scala in falso (che, terminando contro il sof-fitto, non porta in nessun luogo), colorata in rosso, simmetrica a quella vera.

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    A Gehry si deve il fatto di aver attuato le decostruzioni pi radicali e sostanziali, con architetture spesso caratterizzate dal tema del non-finito con perturbazioni della statica e della tettonica tradizionali come le stesse nozioni di verticale e orizzontale.

    FRANK O. GHERYARCHITETTURA

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    ARCHITETTURA

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    Zaha Hadid dichiara di non aver mai letto il filosofo francese e di aver guardato invece al tardo costruttiv-ismo russo, allantigravitazionalit di Leonidov, alle sperimentazioni spa-ziali degli Arkhitektoniki, al suprema-tismo di Malevic, alla quarta dimen-sione temporale, ai sistemi elettronici mixati in disegni. Nel suo progetto risultato vincitore al concorso del 1983 The Peak di Hong Kong, Zaha viene definita de-costruttivista, per la ribellione operata al programma di concorso.Infatti qui il programma architetton-ico ad essere smontato e riassem-blato, in unarchitettura libera di pro-durre forme e contenuti in relazioni svincolate dalla tradizione moderna. Decostruttivista di cosa quindi? Non della funzione in s ma di un partico-lare rapporto fisso tra una funzione e una forma o una distribuzione tradizionali. La decostruzione, quindi, come smembramento strutturale delle relazioni gerarchiche fra le parti e non soltanto come disarticolazione del percettibile, ovvero delle forme.

    ZAHA HADID

    ARCHITETTURA

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    F. Purini tra i pochissimi architetti italiani ad essersi interessato al decostrut-tivismo e ad averne offerto una lettura e una chiave di interpretazione di grande lucidit e sottigliezza.

    F. PURINI

    ARCHITETTURA

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    DESIGN

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    NUOVI SCENARI

    PROGETTUALI

    DESIGN

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    INASPETTATO

    SPERIMENTAZIONI DI FORME, MATERIALI E CONCETTI

    CONTRAPPOSIZIONE

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    COINVOLGE E APPASSIONA RENDENDO PARTECIPE

    CONCETTI CHIARI, MA IRONICI

    DECONTESTUALIZZAZIONE

    ALTO VALORE CONCETTUALE

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    DESIGN

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    DESIGN

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    Comme Garonsdes

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    Rei Kawakubo deostruisce i tradizionali capi dabbigliamento, sembra che prenda i cartamod-elli e li rovesci, li ricucia, li giri, li tratti con totale lib-ert. Pu tranquillamente attaccare un colletto ad un orlo, una manica ad una tasca; ma in questo strano modo di cucire riesce spesso a creare dei veri capolavori. La scuola giapponese ha indubbiamente influenzato i designer occidentali (soprattutto quelli avanguardisti come per esem-pio Viktor&Rolf), ha cambiato i canoni estetici e ha dato un nuovo movimento al mondo della moda.Comme

    Garons

    MODA

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    MODA

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    MODA

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    Viktor Rolf

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    Viktor Rolf&

    MODA

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    COMFORTLOCALEGLOBALE

    innestomodernit

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    abitudinespostamento di sensoframmenti

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    Occorre ridisegnare la propria identit attraverso la messa in valore del proprio territorio. Il che significa che non ci sono modelli da imitare e che tale processo il frutto di strategie diverse, dallo sviluppo delle peculiarit del locale, con la sua storia, i suoi monumenti e distretti produttivi, alla ristrutturazione di nuovi attrattori che caratterizzano la scena globale. Non si pu vivere del passato, ma occorre esporlo e ripen-sarlo alle logiche della globalizzazione, ai suoi flussi, ai nuovi attori che entrano in campo. Non solo perch in una societ internazionale e globalizzata ci si confronta con tutto il mondo, ma perch i decentramenti produttivi hanno mutato i nostri stessi distretti e la nostra filiera produttiva, e per contempora-neamente hanno aperto il mercato globale e nuovi mercati e contesti operativi e altri percorsi possibili. E perch la cultura stessa del luogo mutata e ora il luogo siamo noi con la forza delle nostre idee. Eleonora Fiorani

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    Scenari della contemporaneit

    frammenti che si incontrano e scontrano

    particelle che si contaminano

    innesti

    comfort decostruttivismo

    esigenza glocalizzazione

    locale globale

    abitudine

    riuso di materiali

    spostamento di senso degli oggetti

    stimolante (appeal del prodotto)

    brief

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    PALETTEMATERIALI

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    PALETTECOLORI

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  • M/I/M/ MAG

    Matera Sovrapposizioni caoticheImbottitoDecostruttivismo Geometria Instabile Comme des Garons Viktor & RolfComfortPolitecnico di Milano_ Facolt del Desig_Laboratorio di Sintesi Finale_ A/A 2010-2011_ M/I/M/Bernardi Mattia_Bianchi Giulia_ Bonfanti Gaia_ Cappuccini Violante_ Cortina Luca_ Paola Maggioni