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1994 - 2014 del Miranese Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.87 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

Miranese lug2014 n87

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Miranese lug2014 n87

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1994 - 2014del Miranese

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.87 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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Don Mario Salviato lascia la parrocchia

Noale

pag. 6

pag. 8

Tangenziale sud di Scorzè, cantieri entro l’annoContinuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale. Salzano aspetta l’esito di un ricorso al Tar

Siamo alle battute finali per la tangen-ziale sud di Scorzè e con l’appalto dei lavori, per fine anno apriranno i

cantieri con chiusura prevista entro i primi mesi del 2016. La notizia porta sì a dare un contributo a migliorare la viabilità locale ma, di contro, continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale, perché il vecchio progetto prevedeva il collegamento fino a via Volta a Scorzè. Invece i soldi sono stati dirottati sulla tangenziale sud, da via Milano a via Boschi (Castellana). A questo

punto la palla passerà a Salzano, che ha sempre in piedi un ricorso al Tar, e a Noale, con il suo nuovo sindaco Patrizia Andreotti chiamato subito a trovare una soluzione. Dunque la partita sulla viabilità resta ancora aperta per quanto riguarda il collegamento con Noale, dare delle risposte ai residenti di via Mestrina, che si trovano smog e rumori sotto casa. Nel frattempo a Scorzè si costrui-rà una strada vicino alla zona industriale lun-ga tre chilometri, con due corsie per senso di marcia larghe 3,75 metri. Lungo il tracciato

ci saranno quattro rondò: in via Milano, via De Gasperi, via Volta e via Boschi (questa già esistente), da dove ci sarà la bretella di collegamento al casello del Passante. Su via Milano e via De Gaspari, la rotonda avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri. Quello in via Volta avrà stesso diametro ma sarà a tre corsie. Ma come detto, la partita è tutt’altro che chiusa, perché il Comune di Salzano è ricorso al Tar contro Regione e Veneto Strade.

Scorze’, il mercato Si SpoSta in centro

Non per un solo anno ma per tre. Il Comune ha scelto di spostare

il mercato del martedì dal piazzale Donatori di Sangue,

per quest’anno, il prossimo e il 2016.

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1994 - 2014del Miranese

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.87 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

mirano: “vogliamo i 19 milioni del paSSante”

“Rispetto totale degli accordi di programma e convocazione formale del collegio di

garanzia presieduto da Zaia, che garantisca l’impegno da parte della Regione a trasferi-

re a Mirano i 19 milioni di euro”.pag. 13

Acqua, arrivano le fontane tecnologiche

Spinea

pag. 14

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

L’EDITORIALE

Turismo, il Veneto nel webdi Ornella Jovane*

Il Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turi-stico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare

alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprez-zata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete.

Rimbalzando online, cresce la popola-rità del Veneto e si diffonde in modo “vi-rale” la sua buona reputazione come meta turistica.

Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità.

Il web non solo come vetrina di pro-mozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare fl ussi turistici interpretati da punti di vista diversi.

E’ questa la nuova frontiera che riguar-da sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza.

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continua a pag. 3

Intervento

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Il D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione

per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario.

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

di Salvatore Mazzocca*

continua a pag. 3

Intervento

Il D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel

contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario.

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

di Salvatore Mazzocca*

*Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

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Salute

pagg. 27-30

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Miranese Nordest

Spinea

pag. 14

Nominate le commissioni in Consiglio

noale

pag. 6

Il sindaco Andreotti illustra gli obiettivi di mandato

S. maria di Sala

pag. 19

Un’estate di musica, danza e teatro

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Noale, Scorzè, Salzano, Martellago, Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 32.800 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 luglio 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

L’INTERVENTO

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigianeI costi, ovviamente sarebbero e sono, a carico delle sole aziende, che dovranno sottoscrivere un contratto di installazione del Pos con un istituto bancario. La norma non è chiara. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Di fatto si introduce una possibilità per il consumatore, ma non si prevede un obbligo diretto per l’impresa che potrà concordare con il cliente le forme di pagamento in tal senso rimane la possibilità di pagamenti in contanti fi no a 999 euro. Non essendoci sanzioni per quanti non si adeguassero, il problema per l’impresa è di concordare prima con il cliente la forma di pagamento per evitare equivoci o irrigidimento da parte della clientela. Siamo convinti che non sono queste le forme per combattere l’evasione fi scale, al contrario, appaiono come ulteriori gabelle per le imprese a vantaggio del sistema bancario. Introdurre il pagamento elettronico come avviene in tutto il resto d’Europa, non è solo un fatto tecnico. E’ un fatto culturale, che può trovare una sua diffusione anche grazie a forme di agevolazione che favoriscano e facilitino questa forma di pagamento. Se però i costi dei contratti e le commissioni, saranno solo a carico delle imprese questo non ne agevolerà la diffusione. Se fosse stato un obbligo inderogabile, avrebbe dovuto prevedere il contingentamento dei costi e delle commissioni. Queste norme allontanano e deteriorano il rapporto tra cittadino, imprenditore e il fi sco, in quanto si rischia di criminalizzare sia il cliente che non richiede la ricevuta, sia l’impresa. La grande evasione non si annida nel pagamento di somme irrisorie da parte di anziani o giovani che magari non possono permettersi un conto corrente e neppure usare la carta di credito dei genitori. Perché non promuovere una grande campagna promozionale tra i giovani, offrendo gratuitamente l’apertura di un conto corrente con carta di credito a costo zero e zero commissioni? Alle imprese invece permettere l’installazione a costo zero o irrisorio dell’apparecchio elettronico e com-missioni zero. Come Associazione Artigiani, l’’idea che proponiamo è di ottenere condizioni particolari per i nostri iscritti garantendo condizioni vantaggiose. Non sarà questa norma a combattere l’evasione fi scale, al contrario, provocherà come abbiamo potuto registrare tra le imprese, un ulteriore allontanamento verso le istituzioni. Meglio sarebbe stato non introdurre nulla. Ciò avrebbe dovuto essere previsto. Ma dove vivono quelli che fanno norme di questo tipo?

segue da pag. 1

Salvatore Mazzocca - Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

oSpedale di padova

pagg. 20-21

Il sindaco Bitonci rimette tutto in discussione

città metropolitana

pag. 22

La Regione frena e il referendum separatista non aiuta

cultura

pag. 24

Cinema e arte, anticipazioni di festival e grandi mostre

Antimafiaa venezia in ottobre “il percorSo della memoria”

In ricordo delle vittime della mafia. Questo il senso de il “Percorso della Memoria”. Un percorso le cui tappe attraverseranno l’intera Italia, che è partito il 23 maggio da Capaci con una fiaccolata di podisti e che terminerà a Venezia il prossimo 21 ottobre. A Palermo, in via D’Amelio, il 19 luglio scorso ha visto metaforicamente levarsi verso il cielo sei lanterne raffiguranti le immagini delle vittime della strage. La strage in cui 22 anni fa vennero barbaramente ammazzati dalla mafia il giudice Paolo Borsellino, ed i membri della sua scorta, i poliziotti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. A Ricordarlo a Venezia è stato il presidente dell’associazione Fevicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) Mirko Schio

Sicurezza stradaletante multe,

pochi inveStimenti

Sicurezza stradale, Venezia ai primi posti in Italia ma con qualche problema.

Questo quello che è emerso dai dati illustrati nelle scorse settimane dal presidente dell’Automobile Club di

Venezia, Giorgio Capuis. L’articolo 208 del codice della strada prevede che

una quota pari al 50% delle sanzioni stradali debba essere impegnata nella

manutenzione delle strade e in sicurezza urbana. A Venezia non è così: mentre la

pressione sanzionatoria è cresciuta del 113% tra il 2007 e il 2010, soltanto

il 41% di quanto incassato dal Comune per le multe è stato investito a questo

scopo, tanto che Venezia è il fanalino di coda, dietro Messina, Bari e Catania. I

dati dell’indagine si riferiscono al periodo 2007-2010 e indicano in 35 euro la media pro capite della pressione delle

sanzioni sui veneziani.

Riviera e Miranesei comuni dell’inneSto

contro la commerciale

Cattive notizie per la Romea Commerciale. Il fronte del no categorico

alla autostrada Orte – Venezia si allarga. Dopo i consigli comunali di Fiesso, Dolo e Mira anche quelli di Pianiga e Mirano

hanno detto no nei giorni scorsi alla Romea Commerciale. Il Comitato Opzione Zero però punta all’en plein. Un no in tutti i

consigli comuni della Riviera del Brenta e del Miranese che possa bloccare un’opera considerata ormai anacronistica, “Altri due

comuni del Miranese e della Riviera del Brenta - spiegano per il comitato Opzione

Zero Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin - chie-dono il ritiro del progetto. Ora sono cinque i comuni contrari, tutti quelli collocati alla

testa della famigerata Romea Commercia-le. Il progetto deve essere stracciato”.

Economiacgia e camera di commercio: peSSimi i tagli del governo

Un risparmio medio per singola impresa di 5,2 euro al mese a fronte di 2,5 miliardi di effetto recessivo per l’eco-nomia italiana. Queste le conseguenze del taglio del 50% del diritto annuale versato dalle aziende alle Camere di Commercio deciso dal Governo col decreto legge 90/2014. A spiegarlo lo studio Cgia di Mestre e Unioncamere Veneto, con l’indagine “Il Sistema camerale in Italia: ruolo, valore ed identità”. I numeri illustrati sono chiari: l’incidenza del sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica primaria, di contro ci sarà una perdita di risorse di oltre 400 milioni di euro all’economia dei territori sulle voci export, credito, turismo, innovazione, formazione. Oltre 2.500 i posti di lavoro a rischio e un aggravio sulle casse dello Stato di 167 milioni di euro.

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Page 8: Miranese lug2014 n87

4 Argomento del mese

le novità emerSe alla manifeStazione di venezia

Arrivano gli evangelizzatori del web

Le sorprese all’interno della prima edizione del “Digital Ve-nice” non sono mancate. Goo-

gle infatti ha dato la notizia di aver selezionato 104 “evangelizzatori”, cioè 104 giovani laureati pronti a digitalizzare le piccole imprese del made in Italy. I 104 under trenta verranno ospitati per sei mesi in 52 camere di commercio in tutta Italia e

saranno a disposizione delle piccole e medie imprese che vorranno. Dopo uno stage, i giovani saranno all’opera dall’1 settembre per integrare le vetrine (già presenti) con la vendita online. Ma l’obiettivo degli “evangelizzatori” sarà anche quello di portare nuove piccole imprese in rete. Le richieste per questi giovani sono disponibili su www.eccellenzeindigitale.it. Infi ne i numeri di “Digital Venice” sono stati davvero positivi La prima edizione si è conclusa con successo. Dal 7 al 9 luglio il traffi co con la rete Venice-Connected è stato aperto senza la necessità di autentifi cazione. Si è registrato così un incremento del 50% del traffi co medio. Mille e cinquecento persone, tra organizzatori ed partecipanti, sono state presenti agli eventi; 800 hanno soggiornato in città per due giorni. Sono arrivate così spese per 2.500 biglietti di mezzi pubblici in più e 350 taxi privati. Il Comune pensa già ad una seconda edizione nel 2015. A.A.

Tecnologia digitale, in Veneto le cose vanno per il verso giusto, ed entro quest’anno dovrebbero essere centrati gli obbiettivi fi ssati dalla Regione. Sarà azzerato così il “digital divide” a

tutti i cittadini e le imprese venete cioè sarà garantita una connet-tività tra i 2 e i 20 mega. Per il 2020 sono fi ssate però altre mete ambiziose. L’anno in corso (con un ritardo al massimo per l’inizio del 2015) sarà dunque un anno decisivo, scomparirà fi nalmente il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso. Il quadro della situazione lo ha delineato con delle analisi ad hoc il Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianifi cato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati

così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fi bra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, sono stati chiusi 68 cantieri, 61 sono in lavorazione e sono pronti a partire altri 7 cantieri. Il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto, in accordo col ministero dello Sviluppo economico, ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Ed entro la fi ne dell’anno anche il rimanente 7,2 % del territorio sarà coperto dalla banda larga. Ma come detto, ora gli obbiettivi sono ancora più ambiziosi e sono stati delineati pro-prio a Venezia ad inizio luglio al summit europeo “Digital Venice”. Sono stati consegnati così alla multinazionali e ai governi presenti al simposio dieci raccomandazioni redatte dai giovani provenienti da 24 paesi d’Europa. Si è stilata la Carta di Venezia, in cui è au-spicato per il 2020 priorità come l’accesso libero e indiscriminato al Web da parte dei cittadini, l’eliminazione del roaming telefonico (il sovrapprezzo sulle tariffe), nessuna barriera fi scale su pagamenti e copyright, alta velocità per tutti entro il 2020, cybersicurezza, big data e servizi cloud (le cosiddette nuvole) comuni per le aziende, cit-tà intelligenti con contenimento delle spese energetiche, trasparenza

e partecipazione dei cittadini, e-skills per i giovani, start up effi caci e una pubblica amministrazione moderna. Il summit che ha aperto il semestre Ue a guida italiana ha visto riunito a Venezia il gotha delle aziende tecnologiche internazionali e nazionali. C’erano così accanto al premier Matteo Renzi, Neelie Kroes, commissario all’Agenda digi-tale per l’Europa, i manager delle Telco europee (Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Vodafone, Wind e Tre), i responsabili europei di Google e Facebook, i rappresentanti delle multinazionali Ict come Microsoft, Hp, Ibm, Cisco, Alcatel, Ericcson. I manager presenti hanno detto la loro però, e ognuno con angolature e visioni diverse delle priorità da raggiungere. Vittorio Colao, respon-sabile di Vodafone ha ricordato il grande piano di investimenti del gruppo: 3,6 miliardi per i prossimi due anni in Italia con l’obiettivo di portare la connettività 4G al 90% della popolazione e la fi bra per la rete fi ssa a 7 milioni di famiglie. Colao ha chiesto un contesto nor-mativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo e regole comuni per operatori di telecomunicazione. Burocrazia zero è invece la necessità prima per Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind. Infi ne secondo Cesar Alierta di Telefonica per creare un’Europa digitale per il 2020 servono 300 miliardi, e il settore ne ha investiti 15 nel 2013. Cioè solo il 5%.

di Alessandro Abbadir

A Venezia si è tenuto il summit europeo

“Digital Venice” che ha fi ssato gli obbiettivi del

settore per il 2020

Per creare un’Europa digitale servono 300

milioni di euro. Nel 2013 sono stati

investiti 15 milioni

I DATILa situazione a giugno 2010 vedeva

il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del

territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Quattro anni dopo,

273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fi bra ottica nelle

aree non coperte, in 188 comuni, il divario è stato più che dimezzato

e ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata Veneto, verso l’azzeramento del “digital divide”

Page 9: Miranese lug2014 n87

5Argomento del mese

Il Laboratorio di esperienza digitale per giovani e imprenditoriIl progetto “Digitali per crescere” Microsoft e l’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme

“Esiste una stretta correlazione tra innovazione e crescita: le piccole imprese italiane che abbracciano il digitale hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore al 13 per cento in termini di fatturato e del 10 per cento in termini di occupazione, rispetto a quelle che lo utilizzano poco”. L’innovazione e le nuove tecnologie come motore propulsivo

dell’economia, che smuove e fa reagire anche il mercato del lavoro: è la tesi che ha ispirato il progetto nazionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello dello Sviluppo economico, “Digitali per crescere”, con cui Microsoft si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese puntando sulla formazione di giovani e Pmi. I primi risul-tati e i dati di uno studio ad hoc sono stati diffusi dall’amministratore delegato Carlo Purassanta che ha illustrato, in occasione di “Digitale Venice”, il summit europeo di inizio luglio, il nuovo Laboratorio di esperienza digitale (Led) realizzato insieme con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che avrà sede a Mestre, in via Torino, nel nuovo campus scientifi co dell’Ateneo. Si tratta uno spazio in cui le piccole e medie imprese, i professionisti veneti e i giovani potranno ricevere formazione gratuita sulle tecnologie di ultima generazione. Sarà possibile incontrare partner Microsoft e i suoi esperti ma anche i ricercatori di Ca’ Foscari per ricevere consulenza e dare avvio a progetti di innovazione. Il laboratorio sarà uno spazio di confronto e formazione anche per gli studenti dell’Università.

“Siamo entusiasti di collaborare con Microsoft e siamo convinti che il Led di Venezia rappresenterà un importante punto di riferimento per le imprese e i giovani del territorio” ha commentato durante la sua presentazione il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Carraro. L’iniziativa “Digitali per crescere” è stata lanciata a fi ne ottobre 2013 ed ha già visto l’apertura di 6 Laboratori a Pisa, Roma, Napoli, Milano, Bari e Torino, raggiungendo 600mila imprese e formandone oltre 6mila.

Veneto, verso l’azzeramento del “digital divide”

La storia

Da “smanettone” a imprenditore Creatività e tecnologia un connubio vincente“Non avrei mai pensato che sarei diventato imprenditore, ma la mia passione per

la tecnologia e i computer mi ha fatto fare il salto di qualità, e ora gestisco una impresa con un collega, che fa dell’aggiornamento all’innovazione un punto di

forza”. A dirlo è Giorgio Scocco 42 anni tipografo residente a Camponogara (Venezia), sposato con due fi gli, che con i primi computer e mac ha cominciato a lavorarci dalla fi ne degli anni Novanta, quando cioè l’accesso alla tecnologia era visto dai più come un affare per iniziati, cioè per pochi appassionati. Il “lavoro vero” era opinione comune allora, si basava su altro. Ora tutto è capovolto rispetto alla mentalità di quegli anni, e le urgenze sono chiare. ”Troppo spesso - spiega Scocco - sento dei colleghi lamentarsi per lo scarso accesso a sistemi di banda larga e internet veloce nei territori dove hanno la loro attività e hanno ragione. Il discrimine nel futuro in campo lavorativo non sarà più l’abbassamento del costo del lavoro stile anni Novanta e 2000, ancor oggi perseguito con insistenza da imprenditori miopi e che ha portato il sistema produttivo veneto nel baratro, ma l’adeguamento costante a tecnologia ed innovazione. Solo su questo versante la creatività italiana potrà continuare ad essere competitiva e a non avere rivali sul mercato“. Scocco racconta la sua storia, un esempio di come la passione per la tecnologia possa realizzare un sogno, quello di fare l’imprenditore. “La mia passione per i computer – dice – è nata quando avevo 13-14 anni perché di pc e tecnologia sono sempre stato appassionato. Ho cominciato ad utilizzarlo per giocarci. Il primo Pc lo condividevo con una amica. Ho capito fi n da subito però che poteva essere uno strumento formidabile nel mondo del lavoro. Ora quasi nessuna azienda può farne a meno, ma allora chi proponeva questi strumenti di lavoro alle aziende della nostra zona, veniva considerato spesso uno stravagante”. Scocco racconta l’evoluzione del suo lavoro nel corso degli anni, un’evoluzione che ha seguito di pari passo l’innovazione tecnologica dell’ultimo quarto di secolo. “Ho Iniziato a lavorare – spiega – molto presto. Nel 1987 a quindici anni ho mosso i miei primi passi, come apprendista tipografo, in una storica tipografi a della Rivera del Brenta. Nel 1990 vi è stata una svolta molto importante poiché si è fi nalmente passati al sistema computerizzato per la creazione e l’impaginazione di elaborati (acquistando il vecchio “Macintosh IIci, antenato degli attuali Imac). Questo ha segnato il mio futuro in quanto sono andato ad apprendere con tanto entusiasmo le nuove tecnologie formandomi a Verona, alla società leader allora per Apple Italia”. Si è trattato però solo di una prima tappa. “Da qui in poi, professionalmente con lo sviluppo dei sistemi tipografi ci e i vari aggiornamenti del Mac Apple, e, soprattutto con l’esplosione di internet è stata un’escalation”. L’arte grafi ca si è migliorata con l’uso di mac e programmi specifi ci che hanno permesso in questo settore la realizzazione di lavori, prima su incisione su pellicole sviluppate per la creazione di lastre, poi direttamente su lastre, per la stampa litografi ca. E’ arrivato così il salto di qualità, da tecnico sempre aggiornato a imprenditore. “Nell’agosto del 2010 - continua Scocco - assieme ad un mio collega, ho rilevato l’attività dove lavoravo. Ho realizzato il sogno di diventare imprendi-tore. Qui svolgo il mio lavoro di grafi co cercando di essere sempre il più aggiornato possibile. I miei clienti immaginano e io creo e do sostanza ai loro desideri, con l’aiuto della tecnologia. Un connubio quello fra tecnologia e creatività, che è esplosivo e che sarà il vero motore di sviluppo dei prossimi anni. Prospettive che un tempo sembravano fantascienza. Questo mi ha permette di pensare in grande”. Lavorare con la tecnologia fa impresa insomma .Da anni nel nostro territorio gli esempi di chi ha fatto dell’aggiornamento informatico un motivo di avanzamento professionale sono tantissimi. Non si tratta più di giovani appassionati di Pc, i classici “smanettoni” stile anni Novanta, pionieri appassionati di tecnologia per passione. Ora sono cresciuti in tutti i settori professionisti che con l’informatica hanno aggredito il mercato e sul mercato ci sono rimasti riuscendo a fare impresa e con profi tto. A.A.

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6 Noale

Partecipazione, trasparenza, legalità, efficienza, solidarietà, spirito di servizio e cultura. Queste le basi su cui vuole porre il suo mandato il nuovo

sindaco di Noale Patrizia Andreotti, che ha spiegato le linee programmatiche nel suo primo Consiglio. A votare favorevole la maggioranza (Impegno Comune, Pd e La forza dei noalesi), mentre Noalesi al centro, Movimento 5 Stelle e Lega Nord si sono astenuti. Andreotti ha parlato di come intende impostare il suo lavoro quinquennale. “Ci dovrà essere una partecipa-zione attiva della gente – esordisce – e poi puntare su trasparenza e legalità. Alla luce dei recenti fatti del Mose di Venezia, tutti i Comuni dovranno agire su questo versante perché si ritorni ad avere fiducia nelle istituzioni. Servirà efficienza nell’usare le risor-se pubbliche, puntando sulla solidarietà e lo spirito di servizio. E poi tutela dell’ambiente, dicendo no lo allo spreco di territorio e sì al recupero dell’esistente. La cultura dovrà essere un fattore di crescita e motore dello sviluppo sociale ed economico. Noale dispone di un vasto patrimonio: negli ultimi dieci anni il flusso tu-ristico è dimezzato e si viene solo per lavoro. Dovrem-mo aprire un confronto con associazioni di categoria, Comuni e Pro loco per studiare delle sinergie”. Con un

sindaco professore e un suo vice con un passato da insegnante, il mondo della scuola si aspetta un occhio di riguardo. E Andreotti lo inserisce tra i primi punti del programma. “Dovremmo investire sull’edilizia, la sicurezza, l’adeguamento e la messa a norma delle strutture – aggiunge – ma, al tempo stesso, far sì che ci sia una maggiore socializzazione. Abbiamo 6,6 stra-nieri ogni 100 abitanti e negli ultimi due lustri questo dato è aumentato in modo notevole. Va bene dar loro i servizi ma dovranno essere coinvolti per essere sempre più cittadini attivi”. Neanche venti giorni dalla nomina e subito Andreotti si è resa conto dell’altra emergenza:

il lavoro. “Il 90 per cento dei colloqui avuti finora – fa sapere – sono di persone che mi hanno raccontato il loro disagio e sono disoccupati. Mi confronterò con il centro dell’impiego di Mirano per aiutarle”. Un ac-cenno è stato fatto anche a Briana, Cappelletta e Mo-niego. “Vorremmo i loro rappresentanti nella Consulta e nella Pro Loco – precisa Andreotti – e i primi due paesi hanno bisogno di piste ciclopedonali”. Giuseppe Mattiello è stato eletto all’unanimità presidente del parlamentino. Nella commissione elettorale, invece, sono stati inseriti Katia Vallotto e Davide Boschin per la maggioranza e Ilaria Scapin per la minoranza.

di Alessandro Ragazzo

Gli stranieri sono il 6,6% dei residenti. Servono interventi su scuole e frazioni. L’emergenza del territorio è il lavoro

Amministrazione Il sindaco Andreotti ha illustrato gli obiettivi di mandato

“Turismo e partecipazione per il rilancio”

Il municipio di Noale e il sindaco Patrizia Andreotti

Don Mario Salviato saluta la parrocchia dei Santi Felice e Fortunato di Noale. Lo aspetta un nuovo incarico, così come deci-

so dal vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin: andrà alla guida dell’ufficio di Coordinamento per la Pastorale. Per conoscere il successore, si dovrà aspettare ancora qualche settimana in attesa delle nomine. Don Mario la-scerà la città dei Tempesta entro la fine dell’esta-te dopo sei anni di permanenza. L’annuncio è arrivato nel tempio di San Nicolò a Treviso, dove Gardin ha anche annunciato che il predecessore di Salviato a Noale, monsignor Giuseppe Rizzo, ha scelto di rinunciare al suo ufficio di Vicario Generale visti i 75 anni da compiere il 7 agosto. Era il 28 giugno 2008 quando don Mario arrivò a Noale proveniente dalle chiese di Musile di Piave e Chiesanuova di San Donà. Nato a Mi-rano il 24 agosto 1953, è stato ordinato sacer-dote nel 1979. In passato è stato educatore in seminario nella “Comunità ragazzi”, mentre nel 1987 divenne assistente diocesano dei giovani dell’Azione cattolica. Nel 1990 ricoprì la carica di direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile, mentre nel 2013 divenne coordina-tore della “Collaborazione pastorale” di Noale e Santa Maria di Sala. Ma prima di andare nella Marca, don Mario ha fatto iniziare i lavori di re-stauro della chiesa vecchia di oltre sei secoli. Ci si è accorti che qualcosa non andava dall’organo Ruffati, dove si posavano delle gocce di pioggia provenienti dal soffitto. Lo strumento ora è stato smontato, in attesa di rivederlo ripulito e funzio-nante in ottobre, quando ci dovrebbero essere due concerti per celebrare la fine del cantiere. Nel frattempo non ci saranno problemi per le

messe. Ma non è finita, perché il successore di don Mario dovrà pensare alla sicurezza antisi-smica, rifare l’altare e gli impianti elettrici e del riscaldamento. In cantiere costerà sui 400 mila euro. Dalla parrocchia lanciano un appello per-ché la comunità contribuisca alle spese. Ci sono tre opzioni; la prima è mettere un’offerta nella cassetta centrale della chiesa o da consegnare in canonica. La seconda, 500 euro per due anni (2014 e 2015) da consegnare al parroco, con la ricevuta per avere la detrazione fiscale. Infine si può fare un versamento sul conto cor-rente (Iban IT 57Z05 72836 21068 15711 49073, intestato a “Parrocchia di Noale lavo-ri”) della filiale di Noale della Banca Popolare di Vicenza.

PARROCChIA DON MARIO vA A TREvISO

A.R.

Sono aperte le iscrizioni al quinto concorso lette-rario “La parola alle donne – Le donne che si insegnano”, promosso dal Comune di Noale con

il patrocinio della Provincia. Per partecipare, presentare la domanda entro il 16 ottobre, mentre i premi saranno consegnati ad aprile 2015. Il concorso è aperto a tutte le donne che abbiano compiuto i 16 anni. Ci sarà un’u-nica sezione dedicata alla prosa e l’obiettivo è mettere in luce uno o più aspetti della condizione femminile odierna. I testi dovranno essere scritti in italiano, a mac-china o al computer, inediti e non potranno essere spe-diti ad altri concorsi. Ogni elaborato non dovrà superare le quattro cartelle (ciascuna può contenere un massimo di 30 righe da 60 battute) altrimenti la concorrente sarà esclusa. Si potrà spedire un solo lavoro e il plico dovrà contenere la dicitura “Partecipazione al concorso La parola alle donne – Le donne che si insegnano”. All’interno si dovrà allegare una busta chiusa con le generalità dell’autrice: nome, cognome, indirizzo com-pleto con numero civico e Cap, città, indirizzo e-mail, numero di telefono, età, professione, titolo dell’opera e la dichiarazione firmata “Autorizzo il trattamento dei dati ai fini istituzionali (D.Lgs. 196/2003)”. Gli elaborati non saranno restituiti e non saranno prese in considerazione le opere inviate per e-mail. Da spedire entro le 12 all’Assessorato alle Pari opportunità, piazza Castello 18, 30030 Noale (Venezia). Farà fede la data dell’ufficio Protocollo.

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da Maddalena

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Page 11: Miranese lug2014 n87

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8 Scorzè

Siamo alle battute finali per la tangenziale sud di Scorzè e con l’appalto dei lavori, per fine anno apriranno i cantieri per chiudersi per i primi mesi

del 2016. La notizia porta sì a dare un contributo a migliorare la viabilità locale ma, di contro, continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale, perché il vecchio progetto prevedeva il collegamento fino a via Volta a Scorzè. Invece i soldi sono stati dirottati sulla tangenziale sud, da via Milano a via Boschi (Castellana). A questo punto la palla passerà a Salzano, che ha sempre in piedi un ricorso al Tar, e a Noale, con il suo nuovo sindaco Patrizia Andreotti chiamato subito a trovare una soluzione. Dunque la partita sulla viabilità resta ancora aperta per quanto riguarda il collegamento con Noale, specie per dare delle risposte ai residenti di via Mestrina, che si trova-no smog e rumori sotto casa. Nel frattempo a Scorzè si costruirà una strada vicino alla zona industriale lunga tre chilometri, con due corsie per senso di mar-cia larghe 3,75 metri. Lungo il tracciato ci saranno quattro rondò: in via Milano, via De Gasperi, via Volta e via Boschi (questa già esistente), da dove ci sarà la bretella di collegamento al casello del Passante. Su via Milano e via De Gaspari, la rotonda avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri. Quello in via Volta avrà lo stesso diametro ma sarà a tre corsie. Ma come, detto, la partita è tutt’altro che chiusa, perché il Comune di Salzano è ricorso al Tar contro Regione e Veneto Strade chiedendo la so-spensiva del progetto prelimina-re approvato in conferenza dei servizi. Per Salzano, infatti, fa fede il progetto approvato dieci anni fa. Resta irrisolto il nodo di come by-passare via Mestrina, perché c’era l’idea di fare una strada parallela dalla rotonda sulla strada fino a via Corna-

rotta, zona cooperativa Il Germoglio a Robegano, ma il Comune di Salzano si è sempre detto poco convin-to. L’apertura della variante alla Noalese nell’ottobre

2010 ha segnato una svolta per una trentina di abitanti di via Mestrina: i camion passano a pochi centimetri dalle case, lo smog è sempre presente, com-plice il semaforo all’incrocio con via Montegrappa che provoca

code, oltre alle crepe nelle case e continue scosse. La vita è divenuta insostenibile e ora i residenti sono pronti a scendere in strada per protestare, come fece-

ro in passato, a dicembre 2011. “Non ce la facciamo più – spiega Gianni Gambaro in rappresentanza dei cittadini – e che si metta a posto questa strada una volta per tutte, magari iniziando ad asfaltarla. In pas-sato non sono stati presi provvedimenti, la situazione è peggiorata e non possiamo vivere con il terremoto continuo per il passaggio dei camion e le polveri sot-tili che ci entrano in casa: ormai abbiamo i muri an-neriti. Senza contare la velocità. Altro che i 50 all’ora come da segnaletica: qui ne abbiamo rilevate di più elevate. Andrebbe bene anche il by-pass dietro alle nostre case, purché non sia proprio a ridosso, questo per non vivere nella morsa di due arterie”.

di Alessandro Ragazzo

Viabilità Annunciato l’intervento che si chiuderà entro il 2016

Tangenziale sud, cantieri entro dicembre

La rotonda via Boschi di Scorzè, da cui partira la nuova bretella

Continuerà a essere irrisolto il problema di via Mestrina a Noale. Salzano aspetta l’esito di un ricorso al Tar

I soldi sono stati dirottatisulla tangenziale sud da via Milano a viaBoschi

Territorio

Nuova collocazione per il Vista-red della Crosarona a Scorzè che finisce all’incrocio tra la Castellana e via Moglianese, in pieno centro. Si trattava di un esperi-

mento partito il 10 agosto 2011 e conclusosi esattamente dopo tre anni. Dal Comune fanno sapere che gli incidenti sono stati azzerati, così i passaggi con rosso sono quasi nulli, per uno degli incroci considerati più a rischio. Tanti i si-nistri in passato, anche gravi, in un luogo dove convergono due lunghi rettilinei. Ora si cambia. L’obiettivo è migliorare

la sicurezza in un altro tratto di Castellana, un altro punto a rischio per gli incidenti e dove non ci sono strisce pedonali. Qui convergono la regionale e la Moglianese, e transitano molti mezzi pesanti, ma anche i tanti veicoli provenienti dal centro. Sarà lo stesso sistema attivo altrove, cioè per esempio quello tra la Castellana e via Roma e tra la stessa via Roma e le vie delle Motte e Trento a Martellago. L’im-pianto filmerà il mezzo durante il passaggio dell’incrocio a qualsiasi ora del giorno e della notte, e non segnalerà

alcuna sanzione se si dovesse passare con il giallo, che resta attivo per sei secondi come previsto dal Codice della strada. Per chi fosse sorpreso a tirare diritto nonostante il rosso, non c’è campo e la multa sarebbe inevitabile, perché le riprese impedirebbero la contestazione. Infatti, il Comune pensa a un Vista-red che riprenda l’intera manovra fatta dal conducente già dalla fase dell’avvicinamento, dimostrando quali possono essere le condizioni di traffico al momento del passaggio irregolare. L’impegno di spesa è di 48 mila

euro annui, suddivisi in 16 mila quest’anno e 32 mila il prossimo. Il dispositivo dovrà essere omologato per funzio-nare in modo automatico nell’arco delle intere 24 ore e tutti i giorni.

traffico viabilitàviSta red all’incrocio fra via caStellana e via moglianeSe

A.R.

Non per un solo anno ma per tre. Il Comune ha scelto di spostare il mercato del martedì dal piazzale Donatori di Sangue, per quest’anno, il prossimo e il 2016. L’idea

è partita dodici mesi fa ed era stata apprezzata, nonostante qualche malumore iniziale, anche per rivitalizzare il centro, farlo riappropriare alla gente, dare anche una mano ai commercianti. Se a questo aggiungiamo che, durante l’estate il traffico dimi-nuisce, si capisce come a Scorzè vogliano portare avanti questa soluzione nata nel 2013. Anche se l’obiettivo finale è il trasloco definitivo. Intanto si fa in questo modo fino al 9 settembre per poi ritornare all’antico con la ripresa dell’anno scolastico. Inte-ressati una cinquantina di ambulanti, che trovano posto lungo via Roma, il primo tratto di via Treviso, piazza Aldo Moro e piazza 1 Maggio. La disposizione è la stessa; su via Roma trova-no posto i non alimentari più altri quattro produttori agricoli. In piazza Aldo Moro ci sono tre non alimentari, e a fianco del mu-nicipio altrettanti commercianti dell’ortofrutta. Altri cinque degli alimentari trovano posto in via Roma, zona Comune. In piazza I Maggio, i clienti hanno tre bancali del pesce e due venditori di scarpe. Attorno alla chiesa sono messi altri dodici non alimentari. Nel frattempo in piazza Donatori di Sangue saranno realizzati alcuni lavori di sistemazione dell’impianto elettrico, funzionale alle iniziative in programma durante l’anno, prima fra tutte la Festa dello sport di agosto.

neWS

Scelte amministrativeil mercato Si SpoSta in centro

A.R.

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Page 13: Miranese lug2014 n87

9Salzano

Per Salzano continuano le celebrazioni del centenario della morte di San Pio X, questa volta i festeggiamenti si sono

spostati a Roma per l’Angelus di domenica 6 luglio. A un secolo dalla scomparsa del san-to e papa Pio X, che fu parroco a Salzano (1867 al 1875) con il nome di don Giusep-pe Sarto, un gruppo di fedeli si è recato a Roma per l’Angelus preceduti da tre ciclisti. Una cinquantina di fedeli è partita in autobus per raggiungere la capitale mentre altri tre salzanesi, hanno fatto un pellegrinaggio in bicicletta fino a Roma fermandosi su alcu-

ne delle tappe più importanti per Pio X. Il percorso in bicicletta è stato di 925 km con quasi 7.400 metri di dislivello. Tra le tappe ci sono state: Salzano, Tombolo (dove Pio X è stato cappellano), Castelfranco (dove Pio X ha fatto liceo) poi Riese (la casa natale del santo), Cendrole, Asolo, Campo Croce del Grappa, Cima, Treviso, Venezia, Pado-va, Mantova (dove è stato vescovo) e poi Roma. I tre ciclisti-pellegrini, Franco Minto, Renzo Masiero e Francesco Meneghello, hanno trovato un tempo clemente e han-no viaggiato leggeri, per non appesantire

il mezzo. “Per fare questo pellegrinaggio abbiamo preso l’ispirazione da quello di Santiago di Compostela – dice il pellegrino e ciclista Franco Minto – come per quel pellegrinaggio anche noi abbiamo fatto del-le tappe importanti. Nel nostro caso quelle riguardanti Pio X e, a ogni tappa, ci hanno fatto un timbro per attestare la nostra visi-ta. Il nostro viaggio è stato molto spirituale ed è culminato nell’emozione dell’Angelus quando papa Francesco ha salutato i pelle-grini di Salzano ricordando il centenario di Pio X”. Per l’occasione, il Gruppo Ciclistico

di Roberta Pasqualetto

Una cinquantina di fedeli ha raggiunto Roma, preceduti da tre ciclisti cha hanno percorso 925 km

Festa Continueranno fino al 24 agosto le celebrazioni di San Pio X

Da venerdì 22 a martedì 26 agosto si terrà la tradizionale festa di San Bortolo a Salzano. La manifestazione folk-loristica giunge quest’anno all’undicesima edizione ed è

organizzata per onorare il santo apostolo patrono Bortolo, e per rivivere la tradizione culinaria del “Màsaro”, piatto tipico

paesano realizzato con il maschio dell’anatra da cortile. Que-sto pennuto, secondo la tradizione salzanese, era allevato in tutto il territorio ed era consumato prevalentemente per ono-rare la festa patronale. La manifestazione propone degli stand gastronomici coperti, la pesca di beneficienza, un grande luna park e, in conclusione della festa, uno spettacolo pirotecnico offerto dalla Pro Loco. La festa è molto apprezzata dai cittadini e non solo perché, oltre a riprendere le origini del territorio,

permette di rivivere gli usi contadini. I partecipanti vestono gli abiti tradizionali e folkloristici. La sagra terminerà martedì 26 agosto con uno spettacolo pirotecnico serale, molto apprez-zato dal pubblico. La tradizionale corsa del Màsaro, in questa edizione della sagra, non si terrà. Per maggiori informazioni si può visitare il sito della Pro Loco www.prolocosalzano.it o telefonare al numero 041-5709789.

R.P.

la Sagra di San bortolo Senza la corSa del màSaro

Eventi

Papa Francesco saluta Salzano

Robegano, ha fatto realizzare la divisa con il logo del centenario del santo per i tre ciclisti. “Con gran cuore ci teniamo a ringraziare la parrocchia di Salzano che ci ha aiutato – conclude Franco – ringraziamo il Comitato di Treviso per il centenario di Pio X, l’associa-zione culturale Tempo e Memoria che segue l’aspetto storico culturale di Pio X e la reda-zione comunità nostra che ci ha permesso di contattare le diocesi che andavamo a visitare, e che ci hanno accolto con gioia

e sorpresa. Non dimentichiamo gli amici del Gruppo Ciclistico Robegano”. La cinquantina di fedeli salzanesi che ha viaggiato in au-tobus è stata accompagnata da don Paolo Cargnin, tra questo gruppo c’erano anche due rappresentanti dell’amministrazione co-munale: l’assessore Lino Manente e il sinda-co Alessandro Quaresimin. I festeggiamenti del centenario termineranno domenica 24 agosto con la celebrazione della messa a Salzano in presenza del vescovo di Treviso.

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10 Martellago

“Sono in calo i reati nella provincia di Venezia, compresi i furti d’appartamento e le rapine”. Lo ha detto il Prefetto Domenico Cuttaia, in-

tervenendo all’inaugurazione della caserma dei carabinieri di Martellago. Mancava dal Consiglio comunale prima di Natale, quando si era reduci dall’emergenza furti, con i cittadini preoccupati per l’ascesa di criminalità. Sei mesi dopo, il prefetto parla di un’inversione di tendenza nel Ve-neziano. “Ad oggi – spiega – se confrontiamo i numeri dello stesso periodo del 2013, registriamo un meno del 10 per cento dei reati. Per le rapine, siamo ancor meglio, mentre per i furti d’appartamento si devono fare dei distin-guo tra zone ma comunque abbiamo un calo”. Proprio dal confronto con Cuttaia, a Martellago è nato il tavolo sulla sicurezza, dove partecipano il governo locale, capigruppo consiliari, carabinieri, polizia locale, cittadini. Un’idea che piace al prefetto e invita i residenti a fare la propria parte. “Alla gente continuiamo a chiedere di collaborare – prose-gue – e non delegare tutto alle forze dell’ordine. Quanto si sta facendo in questo comune, s’inquadra proprio nel sistema sicurezza”. E uno degli elementi nuovi emersi negli ultimi confronti tra le parti è il volontario civico, che Martel-lago potrebbe adottare prendendo spunto dai Comuni dove l’esperienza è attiva e consolidata, e ha dato anche dei

risultati ragguardevoli. Questa figura andrebbe a supporto dei vigili per controllare le aree verdi, i parchi, le scuole, pre-venire atti vandalici, segnalare eventuali danni e via dicen-do. Sarà proprio la polizia locale a formare il personale e a redigere un regolamento da approvare in Consiglio, anche perché si dovrà stabilire a chi assegnare questo compito. A questa figura si aggiungerebbe il controllo di vicinato, parte che più interessa ai cittadini, che a breve potrebbero iniziare a convocare delle assemblee proprio per raccogliere le adesioni e avere dei coordinatori di zona. L’obiettivo è creare una maggiore collaborazione tra residenti ed essere d’aiuto alle forze dell’ordine qualora ci fossero movimenti o individui sospetti. Ma servirà anche anche “coprirsi” l’uno

con l’altro nel caso ci fossero assenze, specie prolungate, scambiandosi informazioni e il numero di telefono. Infi-ne la questione telecamere, tanto che si sta cercando di individuare i punti dove poterle mettere, fermo restando che poi le forze dell’ordine dovranno indicare quelli più a rischio. Sul tavolo c’è sempre l’ipotesi dei cimiteri, anche per essere da deterrente alla microcriminalià; nel comune ce ne sono due, a Martellago e Maerne, e si seguirebbe la scia tracciata da altre città, da ultima Noale. Resta sempre in voga installarle ai varchi per rintracciare auto o mezzi sospetti, oltre al sottopasso della stazione di Maerne, altro luogo considerato “caldo”. Nelle prossime settimane si do-vrà lavorare sui costi e su quale sistema più efficace usare.

di Alessandro Ragazzo

Si stanno studiando progetti come quelli del volontario civico e del controllo di vicinato

Sicurezza Il Prefetto Cuttaia ha rassicurato i residenti in una recente visita in paese

Calano i furti negli appartamenti Fra la fine luglio e inizio agosto sarà

montato il viadotto lungo 600 metri sul Passante, che collegherà l’entrata

e l’uscita del casello di Martellago-Cappella. Il tutto mentre il cantiere va avanti; le due stazioni per entrare e uscire dall’autostrada e i fabbricati sono finiti e si stanno rispettando i programmi: a fine anno si aprirà. Riguardo la bretellina di mille metri che dovrà collegare la Moglianese proprio al casello, sfruttando l’attuale contro-strada di servizio, sarà realiz-zata in un altro momento, mentre ora ci si sta concentrando proprio sulle arterie di ac-cesso. Nelle scorse settimane sono comparse delle linee gialle, sinonimo di lavori in corso, lungo la Castellana all’altezza della Kelema-ta, punto dove sorgerà la rotatoria. Questa sarà costruita per ultima, mentre prima si concluderà quella su via Morosini. Già costru-ite quelle su via Canove e via San Paolo. Da completare anche la viabilità a est, quella su Martellago, specie nel tratto tra via Morosini e via Castellana. Si tratta di una tangenziale lunga 5 chilometri che viaggerà a nord del centro abitato. Viceversa, per il collegamento a ovest, che sfocerà su via Boschi al confine con Scorzè, mancano solo le rifiniture ma il più è fatto.

PassantecaSello, arriva il viadotto

A.R.

La parrocchia di Maerne può pensare di iniziare i lavori del nuovo centro che sorgerà a nord. Dal Consiglio

comunale di Martellago è arrivato il via libera alla cubatura prevista, 2851 metri cubi, dopo che la delibera era sta-ta stoppata all’ultimo nei mesi scorsi, per la vicenda del capannone abusivo laddove dovranno sorgere i fabbricati. Unici astenuti il Movimento 5 Stelle e la Lega. Il primo ha espresso dei dubbi non tanto sul progetto, a cui si è detto favorevole, quanto per la distanza minima che ci sarà dall’argine del fiume Marzenego al termine dei cantieri, 7 metri anziché i 10 previsti dalla legge. Andrea Marchiori ha fatto riferimento a un regio decreto del 1904, che fissa lo spazio. E il M5S ha chiesto di vedere il parere del consorzio di bonifica Acque Risorgive. “Non siamo contrari – dice Marchiori – ma la legge fissa dei limiti e ci possono essere delle deroghe per la salvaguardia idraulica”. L’obiet-tivo è risolvere il problema degli spazi, ora insufficienti a soddisfare le esigenze di tutti e con centinaia di persone coinvolte. La riqualificazione dell’area è stata voluta dal parroco don Paolo Magoga e c’è anche il consenso di Curia e Soprintendenza, che hanno già rilasciato i permessi necessari. Il futuro centro sarà a forma di elle e fungerà da integrazione all’attuale oratorio, sorgendo a est della canonica e a nord della chiesa. Il progetto prevede la costruzione di un edificio su due piani, dove al primo ci sarà una sala polivalente, mentre al primo ci saranno gli spazi per i gruppi, per fare catechismo e così via. Ma a tenere banco nella discussione in aula, è stato ancora il rinvio di marzo, dopo che in commissione le minoranze avevano chiesto lumi sul capannone. Sul banco degli imputati erano finiti Moreno Bernardi (Un comune per tutti) e Gianfranco Pesce (ex Pdl ora Misto), tanto che nell’occasione presero pure un avvocato per tutelarsi e far valere le loro ragioni. “Abbiamo solo chiesto il rispetto delle norme – precisa Bernardi – e chiunque sia il soggetto lo deve fare. Io e il collega Pesce non eravamo contrari al progetto, e infatti ci siamo presi pure un legale per difenderci. Resto convinto che don Paolo sia stato in buona fede”. Lo incalza Pesce. “Mi meraviglia e mi dà fastidio che tanti della mag-gioranza e frequentatori della parrocchia di Maerne – aggiunge – non sapessero dell’assenza delle autorizzazioni. Hanno accusato il sottoscritto e Bernardi di essere i fautori del fallimento ma per fortuna ci siamo accorti del disguido”. Per il sindaco Monica Barbiero non sono stati tenuti nascosti i documenti in commissione. “Nulla di illecito – replica – e se c’è da fermarci lo facciamo per mettere a posto le cose”.

INTERvENTI LA PARROCChIA DI MAERNE SI AMPLIA

A.R.

infraStrutture

Il Prefetto Domenico Cuttaia

L‘area in cui la parrocchia sarà ampliata

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“Rispetto totale degli accordi di programma e convocazione formale del collegio di garanzia presieduto da Zaia, che garan-

tisca l’impegno da parte della Regione a trasferire a Mirano i 19 milioni di euro garantiti dagli accordi”. E’ questa la richiesta che sale da Mirano al termine del Consiglio comunale aperto sullo stato di attua-zione degli accordi di programma sottoscritti tra il Comune di Mirano e la Regione Veneto per la rea-lizzazione del Passante. A porre l’aut-aut è stato il sindaco Maria Rosa Pavanello, di fronte ai rappre-sentanti dei comitati e delle associazioni cittadine che si occupano di territorio e viabilità. All’incontro, richiesto proprio dai comitati, non si sono fatti vede-re né il governatore Luca Zaia, né la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, entrambi invitati dal Comune a fare il punto dello stato di attuazione degli accordi. Zaia ha mandato avanti i tecnici: il di-rettore del dipartimento Lavori Pubblici Mariano Car-raro e Stefano Angelini della Direzione infrastrutture. Assente la Provincia. Ad aprire l’incontro l’accorato appello di Nello De Giulio, presidente della Consulta per l’ambiente e il territorio del Comune, incaricato dai comitati di portare la loro voce. De Giu-lio ha posto l’accento sul fatto che quasi nulla di quanto era stato promesso con gli accordi di programma è stato mante-nuto: “E’ ora di ridare ai miranesi quanto hanno perduto in termini di vivibilità e sicurezza. Sei anni d’attesa sono troppi: serve una prova di coerenza e affidabilità da parte della politica”. Dal canto loro i rappresentanti della Regione hanno spiegato, pur ammettendo che questa non può essere una giusti-ficazione, che il ritardo è da imputarsi in gran parte alla difficile situazione economica. Hanno promesso

di adoperarsi presso Zaia affin-ché l’iter per la realizzazione delle opere promesse vada avanti, assicurando che le risor-se per le fasi di consultazione, progettazione e acquisizione

dei pareri ci sono. A metà luglio Carraro ha fatto sapere di aver convocato i tecnici per attivare il collegio di garanzia. “In realtà fare progettazione senza avere la certezza del finanziamento della vera e propria realizzazione delle opere – ha ammonito Maria Rosa Pavanello – è una procedura “anoma-la”: Mirano deve avere la garanzia della realizzazio-ne delle opere. Ad oggi nel bilancio regionale non

compare alcuna voce su questi temi. Chiediamo solo il rispetto degli accordi scritti. Per questo riteniamo sia fondamentale un incontro formale, presieduto da Zaia in veste di garante, in cui la Regione ribadisca l’impegno a trovare e trasferire concretamente le risorse. Il senso di questo Consiglio era segnare un li-mite, il termine ultimo. Credo che non riusciremo più a fermare altre forme di protesta. Io finora mi sono adoperata per farlo, ma, se non si avranno risposte, d’ora in avanti sarà molto più difficile. Le proposte di alcuni comitati erano già di fare manifestazioni anche molto impattanti, in grado di fermare infra-strutture fondamentali, non solo per Mirano ma per l’intera Regione e oltre”.

di Filippo De Gaspari

Infrastrutture Il Jconsiglio comunale di Mirano si esprime con forza

“Vogliamo i 19 milioni del Passante”

Un momento del consiglio comunale aperto al pubblico

Nonostante fossero stati invitati dal sindaco, nè il governatore Zaia nè la presidente della provincia Zaccariotto erano presenti

I soldi promessi, l’ente locale ormai li sta aspettando da oltre sei anni

Territorio

Dopo i defibrillatori, ecco gli addetti per utilizzarli. Adesso Mirano è a tutti gli effetti la città dello “Sport sicuro”. Si chiama così il progetto dell’Ulss 13 nato

un anno fa con la collaborazione del Comune e dell’Associa-zione Cuore Amico: ora, chi decide di praticare sport in città, può veramente star tranquillo, perché dieci impianti sportivi sono dotati di defibrillatore e “cardioprotetti” da personale adeguatamente formato dal dottor Roberto Marra del 118. “In un anno – ha spiegato Franco Giada, responsabile

del servizio di Cardiologia Riabilitativa di Noale – abbiamo formato alla pratica della rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore, assieme alla Medicina dello Sport di Noale, circa 90 persone appartenenti alle quindici società sportive che operano negli impianti sportivi “cardioprotetti”. Tutte strutture sportive che da oggi, possiamo dirlo con cer-tezza, sono più sicure. Se qualcuno, infatti, dovesse essere colto da arresto cardiaco mentre sta praticando dello sport o assistendo come spettatore, ora sarà soccorso in maniera

adeguata e in tempi celeri, aumentando in tal modo la sua probabilità di sopravvivenza”. Ad acquistare i defibrillatori e a donarli al Comune è stata l’associazione Cuore Amico, presieduta da Nicolò Cammarata, da sempre presente nel territorio. Gli impianti sportivi dotati di defibrillatore sono riconoscibili grazie ad appositi cartelli posizionati al loro in-gresso. “Ottimo esempio di prevenzione sul territorio - ha detto il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – è così che creiamo una sorta di catena della sopravvivenza: più

persone non sanitarie formiamo a intervenire in situazioni di emergenza e maggiori saranno le probabilità di sopravviven-za di chi improvvisamente viene colto da arresto cardiaco extra-ospedaliero”.

neWS Socialedall’ulSS13 arriva un progetto per lo Sport Sicuro

F.D.G.

Una lettera per chiedere a Poste Italiane di riaprire l’ufficio postale di Scaltenigo. A scriverla è stato il consigliere Udc Giorgio Babato, che ha preso così l’iniziativa interpre-

tando il comun sentire di molti cittadini dell’area sud di Mirano. Babato è andato oltre: ha scoperto che Mirano, tolti casi partico-lari, ha in provincia il peggior rapporto tra numero di uffici postali e abitanti. Solo centri come Spinea, Venezia, Jesolo, Cavallino, Eraclea e Caorle hanno più o meno lo stesso indice, ma mentre nel caso di Spinea l’estensione territoriale (e dunque le distanze da percorrere per recarsi in Posta) è molto inferiore, nel caso de-gli altri comuni i dati non sono comparabili in quanto si tratta di città turistiche, con flussi d’utenza particolari. Così Mirano resta da sola all’ultimo posto, con 27 mila residenti, 45 chilometri quadrati di territorio, due soli uffici postali (Mirano capoluogo e Zianigo) e una media di residenti per ufficio postale di 13.322 unità. Questo dopo la chiusura, alquanto contestata, dell’ufficio decentrato di Scaltenigo, che serviva anche Campocroce, Vetre-go e Ballò, rimasto dal 2011 solamente sportello Posteimpresa. Da allora gli utenti sono costretti a recarsi a Mirano, intasando gli sportelli dell’ufficio centrale, dove la fila è quotidiana. Babato ora chiede di riaprire Scaltenigo: “Anche perché – afferma – nel frattempo ha chiuso anche l’ufficio postale di Marano di Mira, che è fuori Comune, ma serviva anche molti utenti di Mirano. Dalla comparazione degli uffici postali presenti nei territori dei 38 Comuni simili della provincia, emerge chiaramente una disparità del servizio postale offerto e Mirano è ultimo nella graduatoria dei comuni veneziani: ha un territorio complesso e devono essere salvaguardate le esigenze di ordine pubblico assolte dal servizio postale”.

l’appello

A Mirano sempre in filauna lettera per riaprire le poSte di Scaltenigo

F.D.G.

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14 Spinea

Ambiente e sostenibilità, senza rinunciare alla qualità. A Spinea è stata inaugurata nelle scorse settimane la prima fontana tecnologica, per fornire ai cittadini acqua microfiltrata, disponibile sia naturale che gassata. Arriva

così in città la prima delle preannunciate “casette dell’acqua” e Spinea è il primo comune a dotarsi di questi dispositivi nel comprensorio. La novità è che si tratta di acqua pubblica, proveniente dell’acquedotto. Il moderno erogatore è stato inaugurato in Viale Viareggio, di fronte l’estetica Lubin. Ci sarà presto anche un altro punto di erogazione, in via Matteotti, di fronte al Bar Centrale. “Si tratta di un’idea per promuovere la qualità e la sicurezza dell’acqua pubbli-ca – spiega l’assessore all’Ambiente e vicesindaco Stefania Busatta – queste fontane tecnologiche permettono di ridurre il consumo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, ma anche consentono di ridurre le emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia”. Altro fronte, questo, su cui Spinea è impegnata da diverso tempo: “Grazie all’impegno di tutti i cittadini, nel 2013 abbiamo ulteriormente migliorato la raccolta differenziata dei rifiuti, superando abbondantemente la soglia del 75 per cento – continua Busatta – ma ora dobbiamo anche cercare di diminuire la quantità di rifiuti prodotti. Le due nuove fontane tecnologiche permettono proprio questo”. La fontana eroga infatti sia acqua microfiltrata sia naturale, sia gasata, sempre gradevolmente fresca. Ogni mese, il Pro Acqua Cit, questo il nome del distributore installato, eroga una media di 45 mila litri d’acqua, risparmiando quindi lo smaltimento di ben 30 mila bottiglie di Pet, per 1.200 chilogrammi di plastica. Di conseguenza si riduce l’immissione in atmosfera di 250 chilogrammi di anidride carbonica per la produzione di queste bottiglie e altri 1.150 chilogrammi di Co2 vengono ri-

sparmiati dalla loro mancata movimentazione su gomma. L’acqua è disponibile a un costo limitato: 5 centesimi al litro. Per farne conoscere e sperimentare l’u-tilizzo tuttavia, nei primi giorni l’acqua è stata erogata gratis. Da alcuni giorni è anche possibile utilizzare tessere precaricate, disponibili nelle principali edicole: in quella di Piazza Cortina, di via Matteotti-Piazza Marconi, la tabaccheria di viale Sanremo e quella di Piazza Rosselli. Secondo il Comune: “Chi utilizza Pro Acqua City realizzerà tre azioni importanti: apprezza la propria acqua cittadina che non ha nulla da invidiare all’acqua in bottiglia, risparmia molta plastica che non finirà in discarica (diminuiscono i costi di smaltimento) e risparmia perché l’acqua della nuova fontana ha un costo di appena 0,05 euro al litro”.

di Filippo De Gaspari

Il distributore eroga una media di 45 mila litri d’acqua, risparmiando lo smaltimento di 30 mila bottiglie

Novità Inaugurato l’impianto Cit in viale Viareggio, di fronte l’estetica Lubin

Acqua, ecco le fontane tecnologiche

Dopo la giunta, gli incarichi esterni. Silvano Checchin sceglie gli ambiti di maggior urgenza e incarica il con-

sigliere Paolo Barbiero (Pd) di seguire le attività del gruppo “Mi prendo cura della mia città”, la valorizzazione del verde pub-blico e la manutenzione di parchi e giardini. Barbiero avrà anche la delega a monitorare l’attuazione delle opere aggiuntive alle ope-re complementari al Passante: il sottopasso ciclopedonale della Fossa, la pista ciclabile di via Luneo, il percorso ciclabile tra via Martiri e via Rimini e la messa in sicurezza di via Capitanio. “Si tratta di un incarico perfetta-mente inserito nelle linee generali di gover-no approvate in Consiglio - spiega Checchin - che indicano, per l’orizzonte temporale 2014–2019, due grandi linee d’interven-to basate sul concetto di città sostenibile e sulla promozione di una migliore convivenza civile”. Nominate nel Consiglio comunale di luglio anche le nuove commissioni consilia-ri. La Prima commissione, che si occupa di Bilancio, Controllo economico-finanziario, Patrimonio comunale, Personale, sarà com-posta da Mauro Zollo, Emanuela Margiotta, Mauro Armelao, Francesco De Pieri e Ste-fania Marzotta. La Seconda commissione che si occupa di Urbanistica e territorio, Insediamenti residenziali e produttivi, Lavori pubblici, Viabilità, Trasporti, Parchi e arredo urbano, Ambiente, sarà formata da Riccardo Da Lio, Giovanni Litt, Claudio Tessari, Paolo Barbiero e Massimo De Pieri. La Terza com-missione ha competenza su Attività sociali, Sicurezza, Attività sportive e scolastiche,

Cultura, Giovani, Pari opportunità, Tutela dei diritti del cittadino, Lavoro e Associazioni e vedrà come membri Luana Parolari, Anna Malvestio, Franca Zamengo, Stefan Eckl e Mara Marastoni. Tornando al Consiglio co-munale di insediamento invece, il sindaco ha voluto iniziare il suo secondo mandato nel ricordo di Fiorella Fagherazzi, già consi-gliera comunale nella precedente legislatu-ra, scomparsa il 15 giugno scorso. Durante la seduta, il Consiglio ha eletto all’unanimità come presidente Luca D’Atri (Pd), la vicepre-sidenza è andata invece a Mauro Armelao (Fratelli d’Italia). Il Consiglio ha poi discusso e approvato gli indirizzi generali di governo. Checchin, nel suo discorso inaugurale dopo il giuramento, ha pubblicamente ribadito la rinuncia alla sua indennità di carica. Ha poi delineato quello che sarà il programma di mandato, incentrato principalmente sul terri-torio, una città sostenibile e la partecipazio-ne dei cittadini. Mano tesa dalle minoranze, che hanno garantito una funzione di control-lo e opposizione costruttiva nell’interesse dei cittadini e di Spinea.

POLITICA COMMISSIONI E DELEGhE

Durante la Notte Gialla è stato visto da oltre 500 persone, che han-no voluto partecipare alla visita guidata organizzata dalla Pro Loco. Un tocco di cultura nell’evento di successo della Confcommercio è

arrivato grazie alla Pro Loco, che ha aperto i battenti dell’antico forno Pa-squaletto. Grazie alla disponibilità del proprietario Ruggiero Pasqualetto, medico, scienziato ed erede della famiglia di antichi fornai, gli spinetensi hanno potuto accedere a uno dei più interessanti manufatti di archeologia industriale del territorio. Gli edifici della proprietà Pasqualetto sono stati costruiti in epoche diverse a partire dal 1600, ma solo nei secoli successivi il sito è diventato un forno a vapore. Agli inizi del ‘900 il forno Pasqualetto è un esempio di tecnologia avanzata per produrre pane e dolci, migliorando la qualità del prodotto fino al momento offerto. Paqualetto, che ha deciso il restauro conservativo degli edifici affidando il progetto e la direzione agli ar-chitetti Elvio Quaia ed Enrico Barbato, nel meraviglioso parco che si estende a sud dei fabbricati storici, ha messo a dimora piante pregiate provenienti da tutto il mondo. I visitatori hanno potuto vedere l’esito del restauro nell’a-la nord e nell’edificio del forno. “Grazie alla collaborazione fra proprietà e Pro Loco – ha detto l’assessore alla Cultura Loredana Mainardi – si è realizzata una sperimentazione di successo per la valorizzazione culturale di via Roma che, oltre al forno Pasqualetto, conserva altre importanti tracce del passato, come la più antica sala cinematografica del miranese (il cine-ma Bersaglieri) e la biblioteca comunale”.

Storia localeil forno paSqualetto

F.D.G.

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AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE: LA CITTÀ PARTECIPATA NON È MAI

STATA COSÌ SEMPLICELa trasparenza amministrativa è un diritto del cittadi-no. Con il termine trasparenza indichiamo la totale ac-cessibilità alle informazioni relative all’organizzazione e all’attività del tuo comune. La trasparenza è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, dei dirit-ti civili, politici e sociali. La trasparenza amministrativa favorisce il diffondersi di forme di controllo sul perse-guimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, promuovendo la cultura dell’integrità e la cosiddetta “economia circolare”. Tutte le informa-zioni relative all’attività del tuo Comune sono disponibili, per legge, sul sito istituzionale www.spinea.gov.it , tutti i giorni, 24 ore su 24.È disponibile anche un video tutorial che ti aiuta a sco-prire tutte le potenzialità del nuovo sito internet del tuo Comune. Uno strumento semplice, intuitivo e compa-tibile con i nuovi tablet e smartphone grazie al quale potrai trovare tutte le informazioni che ti servono e in poco tempo. Con il primo video ad esempio vediamo assieme come accedere a tutti i recapiti degli uffi ci del Comune, alle ti-pologie di procedimento, ai criteri e alle modalità con cui si erogano sovvenzioni e contributi. Scopriremo insieme le carte dei servizi, gli standard di qualità, i bilanci, i tempi medi di erogazione dei servizi. Nel secondo vi-deo tutorial scopriremo come accedere a tutti i dati che riguardano la gestione del nostro territorio, del nostro patrimonio e del nostro ambiente. Possiamo approfon-dire ad esempio il Piano di Assetto del Territorio, i Piani Urbanistici Attuativi, la gestione del patrimonio immobi-liare ma anche la qualità dell’aria, il Patto dei Sindaci, la raccolta differenziata, alberi e forestazione.Il Comune di Spinea è il primo a realizzare Video Tutorial specifi ci sulla trasparenza amministrativa.Visita il sito e avrai tutte le informazioni sul tuo comune comodamente in un click. Hai bisogno di scaricare un modulo, effettuare una segnalazione, fare un pagamen-to? Non fare la coda. Vai sul sito. Trovi tutto, sempre.www.spinea.gov.it/comune/servizi/Modulistica.htmlwww.comuneweb.it/egov/Spinea/Pagamenti.html.www.comuneweb.it/egov/Spinea/Segnala.html“Durante le Giornate della Trasparenza – spiega l’Asses-sore all’Innovazione e Informatizzazione dei Servizi Ema-nuele Ditadi – che organizzeremo nel prossimo autunno, non mancheranno le occasioni per scoprire assieme come usare al meglio tutti i contenuti del nuovo sito internet. Tutto questo serve per rendere il Municipio una casa di vetro e per raccogliere suggerimenti, opinioni, pareri e co-progettare i servizi con i cittadini”.Primo Video Tutorial: www.youtube.com/watch?v=ofYiKGuAszgSecondo Video Tutorial: www.youtube.com/watch?v=r2X9xlOmlhU

Dal 1994 “Comuni Ricicloni” premia l’eccellenza di comunità locali, amministrazioni pubbliche e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta e gestione dei rifi uti. Questa iniziativa di Legambiente è patrocinata dal Ministero per l’Ambiente. Spinea anche quest’anno è stata inserita tra i Comuni Ri-cicloni con il 75.67% di raccolta differenziata con riferimento ai risultati conseguiti nel 2013. La per-centuale è molto buona ed è signifi cativamente mi-gliorata rispetto al 2012. “Questo ottimo risultato – spiega l’Assessora all’Ambiente Stefania Busatta - è merito dei cittadini che sono molto sensibili e attenti. Grazie all’impegno e alla volontà degli spinentensi nel cambiare e migliorare le abitudini quotidiane, la città riesce a incrementare costantemente la raccolta differenziata. Ora l’obiettivo sarà non solo migliora-

re ulteriormente la differenziata, ma ridurre la pro-duzione di rifi uti e promuovere il riuso e riutilizzo. Questo risultato ha consentito di ridurre i costi di gestione dei rifi uti di circa 180 mila euro. Speriamo che questa tendenza permanga così da ottenere an-cor più incisive ricadute economiche”. Per ulteriori informazioni: http://www.ricicloni.it/

RACCOLTA DIFFERENZIATA: UN SUCCESSO DEI CITTADINI

ACQUA DI QUALITÀ E DIFESA DELL’AMBIENTE: LE NUOVE FONTANE TECNOLOGICHEE’ stata inaugurata qualche set-timana fa la nuova fontana tec-nologica in Viale Viareggio fron-te Estetica Lubin, da cui l’acqua zampilla - novità assoluta - sia naturale sia gasata. Ci sarà anche un altro punto di erogazione in via Matteotti di fronte al Bar Cen-trale. “Si tratta di un’idea per pro-muovere la qualità e la sicurez-za dell’acqua pubblica - spiega l’Assessora all’Ambiente e Vice-sindaco Stefania Busatta. Queste fontane tecnologiche permettono di ridurre il consumo e lo smalti-mento delle bottiglie di plastica, ma anche consentono di ridurre le emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia».

La nuova fontana eroga sia ac-qua microfi ltrata sia naturale, sia gasata, sempre gradevolmente fresca. Ogni mese, ogni ProAcqua City installato eroga una media di 45.000 litri d’acqua risparmian-do quindi lo smaltimento di ben 30.000 bottiglie di PET (1.200 Kg di Plastica), l’immissione in atmo-sfera di 250 Kg di CO2 per la pro-duzione di dette bottiglie e 1.150 Kg di CO2 per la loro movimen-tazione.L’acqua è disponibile ad un costo molto limitato ed è possibile uti-lizzare tessere precaricate dispo-nibili nelle principali edicole.Chi utilizzerà ProAcqua City rea-lizzerà tre azioni importanti:

• apprezza la propria acqua citta-dina che non ha nulla da invidiare all’acqua in bottiglia;• risparmia moltissima plastica che non fi nirà in discarica (dimi-nuiscono i costi di smaltimento);• risparmia perché l’acqua della nuova fontana avrà un costo di appena € 0,05 al litro.Ecco i quattro benefi ci che pos-siamo ottenere:

pagina a cura di Barbara Da Pieve

VERDE PUBBLICO, GIARDINI E VOLONTARI “MI PRENDO CURA”: L’INCARICO AL CONS. PAOLO BARBIERO

Durante il Consiglio Comunale dell’11 luglio scorso, il Sindaco ha informato i presenti di aver conferito al Consigliere Paolo Barbiero l’incarico relativo alle attività generali di raccordo comprendenti il progetto “Mi prendo Cura della Mia Città”, la valorizzazione del verde pubbli-co e la manutenzione di parchi e giardini. Oltre a tutto questo al Consigliere Barbiero il Sindaco affi da l’incarico per monitorare l’attuazione delle opere aggiuntive alle opere complementari al Passante che sono:

· Il sottopasso ciclopedonale Fossa· Pista ciclabile via Luneo· Percorso ciclabile tra via Mar-tiri e via Rimini· Messa in sicurezza di via Ca-pitanio.Si tratta quindi di un incarico perfettamente inserito nelle li-nee generali di governo appro-vate con Delibera di Consiglio n. 52/2014 che indicano, per

l’orizzonte temporale 2014 – 2019, due grandi assi d’in-tervento basate sul concetto di città sostenibile e sulla promozione di una migliore convivenza civile.

Il Consigliere Paolo Barbiero al centro ed i consiglieri di maggioranza

Il Sindaco Silvano Checchin e la Vicesindaco e Assessora all’Ambiente Stefania Busatta

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di ferragosto

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17Mirano

Dati confortanti sul fronte dell’eco-sostenibilità a Mirano. Cresce la diffusione degli impianti per lo sfrut-

tamento dell’energia solare nel territorio comunale: a luglio risultano installati ben 376 impianti (considerando solo quelli fino a 20 kilowatt/picco), per un totale di 1.900 kWp, ovvero un impianto ogni 70 persone circa.

La taglia media di questi impianti è di 5.05 kWp. Se confrontati con quelli della Provincia di Venezia (sempre considerando solo gli impianti fino a 20 kWp), il totale di quest’ultima è di 9.633 impianti, per un totale di 51.200 kWp, ovvero un impianto ogni 90 persone circa (taglia media 5.31 kWp).

Un dato che posiziona Mirano oltre la media provinciale, anche se l’obiettivo del Comune è diventare ancora più verde. In questa direzione vanno il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), che con-tiene tutte la azioni (tra cui l’installazione di altri pannelli fotovoltaici) che il Comune vuole mettere in atto per ottenere la ridu-zione del 20% delle emissioni di Co2 e l’aumento del 20% dell’efficienza energe-tica e dell’uso energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2020.

Oltre a questo, c’è anche l’obiettivo di potenziare lo Sportello Energia, il nuovo punto informativo gratuito presso il quale i miranesi possono recarsi per chiedere infor-mazioni sulle energie rinnovabili, gli incen-tivi ad esse collegate, le iniziative del Paes.

Presso lo sportello si possono avere informazioni su come far realizzare lo scre-ening energetico della propria abitazione e su come aderire a un gruppo di acquisto e accedere così ai finanziamenti agevolati per realizzare interventi che ne migliorino la resa energetica (ad esempio, pannelli fotovoltaici), facendo anche risparmiare i proprietari.

Lo Sportello Energia, situato al primo piano del municipio di Piazza Martiri, è aperto il giovedì dalle 16.30 alle 18.30 (mail: [email protected] o telefonando al 348-9877630). Già nei primi giorni di settembre l’attività dello Sportello entrerà in una fase importante: nel corso di una apposita riunione i cittadini che avranno aderito ai gruppi di acquisto potranno infatti scegliere l’azienda migliore per la realizzazione dei lavori.

In una serata successiva l’azienda sele-zionata si presenterà agli aderenti ai gruppi, illustrando le proprie caratteristiche e il ser-vizio che garantirà.

“Le agevolazioni connesse al Paes sono un’ottima occasione per migliorare la propria casa e risparmiare sulla bolletta energetica – spiegano dal Comune – ma ciò che più conta è che danno a tutti l’op-portunità di contribuire fattivamente al miglioramento dell’ambiente della nostra città”.

di Filippo De Gaspari

Un impianto ogni 70 persone. La taglia media di queste installazioni è di 5.05 kWp rispetto a quella provinciale di 5.31kWp

Ecosostenibilità Arrivano i dati positivi dal territorio

Pubblicato l’avviso di asta pubbli-ca per l’affidamento in locazione della barchessa e di due barchi

all’interno del complesso immobiliare di Villa Bianchini.

Entro luglio verrà deciso l’affidatario che dovrà poi eseguire i lavori per adi-bire i locali della villa a sede di attività culturali-sociali e ricettive. E’ il primo passo per il recupero funzionale della villa di Zianigo, da tempo in degrado e per la quale da tempo si tenta di tro-vare una via al restauro e al riutilizzo. Barchessa e pertinenze potranno essere recuperate con un investimento finanzia-rio di almeno 400 mila euro, per lavori di riqualificazione sui fabbricati.

L’obiettivo è riportare alla fruizione dei primi edifici del complesso immobi-liare di Villa Bianchini, ora in stato di abbandono, in modo da creare le con-dizioni anche per il recupero del corpo centrale della villa.

Al recupero delle pertinenze della villa guardano con interesse non solo il Comune, ma anche diverse associazioni e comitati locali, che vorrebbero insedia-re le loro attività all’interno del parco della villa di Zianigo.

Sarà il Comune stesso a stipulare con l’aggiudicatario uno specifico con-tratto di locazione per un periodo di tempo non superiore ai 20 anni.

neWS

Patrimoniopubblicato il bando per la barcheSSa di villa bianchini

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Installati 376 impianti solari

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La frazione di Sant’Angelo ha finalmente il suo parco verde. A luglio è sta-ta inaugurata l’area gioco sportiva di San Michele Arcangelo, realizzata da un gruppo di volontari del Gruppo Ricreativo parrocchiale, sul terreno

di proprietà della chiesa. Dieci volontari hanno lavorato per più di due anni alla sistemazione dell’area e per attrezzare il nuovo parco. I volontari, alcuni per mestiere altri per entusiasmo, sono stati in grado di allestire un’area di circa 10 mila metri quadri ricavandone un campo da pallavolo, uno da calcio, un’area con giochi per i bambini, un’area pic nic e feste e uno spazio religioso, dove è stata installato un capitello ‘tirolese’ realizzato da un fale-gname che lavora a Venezia, e dedicata a una giovane di Mira recentemente scomparsa. “Insieme a noi – dice Andrea un volontario portavoce del Gruppo Ricreativo – decine e decine di persone del paese hanno aiutato in tutti i modi possibili: raccogliendo soldi con varie iniziative, dando un contributo per le loro competenze e offrendo ‘forza lavoro’ quando ce n’era bisogno”. L’assessore Gabriele Ragazzo ha fatto notare come questo lavoro sia stato possibile, grazie a due elementi fondamentali: la comunità attiva, che si è rimboccata le maniche e la disponibilità del parroco, Don Pietro Cappellari. “E’ un primo importante passo nella direzione della riqualificazione del centro paese cui, anche come amministrazione, stiamo lavorando – dice l’assessore Ragazzo – si punta a costruire un paese da vivere e non solo da abitare. Ci tengo a sottolineare che l’amministrazione non può fare nulla senza il costante impegno di persone che lavorano e sacrificano il loro tempo libero per vivere concretamente quel senso di appartenenza a una comunità, che con i soldi non si può acquistare”. Il progetto ha visto anche la partecipazione

economica di sponsor privati, donazioni anonime di cittadini della frazione e l’aiuto dell’Amministrazione comunale, che ha donato la maggior parte dei giochi per i bambini oltre ad un contributo di 5 mila euro erogato con il bilan-cio 2013. Il parco è aperto a tutti e accoglie feste, manifestazioni e tornei vari, il lavoro svolto dai volontari ha reso possibile un servizio per la comunità che prima non c’era. Un’iniziativa da prendere come esempio in questi tempi di difficoltà economiche per le amministrazioni e dove sono le sinergie tra forze diverse il modo più efficace per ottenere servizi.

di Roberta Psqualetto

Si tratta di un’area di circa 10 mila metri con un campo da pallavolo, uno da calcio, un’area con giochi per i bambini

Sant Angelo Inaugurato a luglio un nuovo spazio pubblico nella frazione salese

Un nuovo parco e impianti sportivi A Santa Maria

di Sala nasce l ’ Un i v e r s i t à

Popolare che riunirà tutte le associazioni presenti nel territorio. L’amministrazione co-munale aveva ricevuto la proposta dalle università popolari del Miranese e di Camponogara per offrire dei corsi ai propri cittadini. “Altre Università popolari ci avevano proposto i loro corsi ma abbiamo preferito ragionare sul fatto che Santa Maria di Sala ha molte associazioni – dice il vice-sindaco Alessandro Arpi – che fanno un’ampia proposta cultura-le: Magnificat, Arci Pirola, Officina Cultura, Scuola degli Angeli di Sant’Angelo, l’orchestra dei fiati del Veneto, gli Astrofili e di Scacchi Salasi, Libellula, Joga Kailas Labs e moltissime altre. Copriamo a 360 la richiesta di corsi”. L’amministrazione ha pensato che gli scopi della nuova Università popolare saranno quello di togliere eventuali conflitti di proposte. Infatti, c’erano delle associazioni che facevano la stessa proposta e questo non aveva senso. Un altro obiettivo sarà di divulgare la notizia dei corsi tramite il comune e i suoi uffici. Inoltre il comune si prenderà carico della pubblicazione di materiale che raccolga la proposta di tutte le associazioni. Si punterà a un’in-formazione unica e integrata composta dall’unione dei corsi delle associazioni culturali e da quelli del comune. Al momento non esiste un organigramma unico per l’Università popolare e l’amministrazio-ne funge da collante ma si pensa di farlo nel futuro prossimo. Fino ad adesso le associazioni non erano in rete, dal 16 di settembre lo saranno. Le sedi dei corsi saranno quelle proposte dalle associazioni. Per il futuro si pensa di utilizzare lo spazio dell’ex dirigenza scolasti-ca, sopra la sala Pertini.

Associazioni naSce il progetto per l’univerSità popolare

R.P.

L’estate di Santa Maria di Sala è ani-mata da due rassegne di spettacoli: 23 appuntamenti culturali divisi tra villa

Farsetti e piazzetta Meridiana. Concerti, spettacoli teatrali e danza sono le proposte d’intrattenimento fino a settembre. Nell’a-rena all’aperto di villa Farsetti, nel mese di agosto e settembre, si terranno cinque appuntamenti. Sabato 2 agosto un Incon-tro musicale con i Venice Strings Summer, “Chitarre a Venezia”: Alberto Caltanella e Giorgio Cordini si esibiranno in un concer-to aperto a tutti. Sabato 30 agosto uno spettacolo di danza intitolato: “Danze dal mondo”. L’attività è promossa dalla Con-sulta per le Attività Culturali e ha ingresso libero. Sabato 6 settembre il Musical: “c’e posto per tutti” degli Orione Musical Group; lo spettacolo è a ingresso libero. A settem-bre una serata di teatro con “Sala Teatro Costantina” di Paolo Biasioli; Gruppo Teatro Adulti G.T.A. 2005 di Robegano. Venerdì 12 settembre una serata musicale con “Sala

Teatro” tributo a Freddie Mercury, direttore del concerto Rossana Balsadonna. Tutti gli spettacoli si terranno alle 21. Gli appuntanti all’aperto, in caso di pioggia, si terranno nel Teatro “Pertini” di Villa Farsetti. Per altre in-formazioni si può contattare l’Ufficio Cultura e la Biblioteca comunale di Santa Maria di Sala al numero 041.487550. La rassegna estate si tiene in piazzetta Meridiana e gli appuntamenti sono tutti musicali: venerdì 8 agosto si terrà la serata Drag Queen; venerdì 15 agosto “Festa di Ferragosto + Dj Set” con il Dj Christian Favaro. Sabato 23 agosto una serata di cabaret e musica con “Mai dire duo” (live music); venerdì 29 agosto “Than Famous Sound” (live music) chitarra, musica e basso per una serata all’insegna del pop; venerdì 5 settembre serata con la musica degli anni ’80: “80 che spettacolo”. Tutti gli spettacoli inizieranno intorno alle ore 20.30; per informazioni e prenotazioni si può contattare la Pizzeria Meridiana di allo 041.5760084.

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R.P.

L’area gioco di San Michele Arcangelo

19Santa Maria di Sala

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Page 24: Miranese lug2014 n87

2010

IL VENETOin PRIMO PIANO

Poco più di un anno fa, era il 2 luglio 2013, il protocol-lo d’intesa sul progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest veniva sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel

lungo e tribolato iter, avviato almeno sei anni prima. Comu-ne, Regione, Università, Provincia, Iov, con la fi rma al proto-collo, davano di fatto il via libera alla progettazione del nuovo polo ospedaliero alle porte della città. Una mega struttura da 900 posti letto e un costo di 600 milioni, che avrebbe cambiato il volto della sanità padovana e, nelle intenzioni, messo fi ne alla precarietà dell’attuale polo ospedaliero alle prese con infi nite ristrutturazioni, problemi di logistica e di organizzazione interna, diffi coltà nel razionalizzare i costi e garantire una sistemazione all’altezza della fama di eccellen-za di cui gode la sanità padovana. Doveva aprirsi una nuova stagione, segnata da una nuova e grandiosa opera pubblica, che avrebbe cambiato il volto della città. Invece era solo un capitolo di una storia che riservava delle svolte impreviste.

COLPO DI SCENA ll mese scorso almeno due fatti rilevanti hanno contribu-

ito prima ad incrinare e poi a mettere in discussione la scelta di Padova Ovest. Da una parte lo scandalo del Mose e le sue ricadute su tutta la Regione, e non solo, ha lasciato un gran-de punto interrogativo proprio sulle opere in project fi nancing come il nuovo ospedale e il sistema delle imprese che gira intorno a queste iniziative. Dall’altra, mentre la magistratura procedeva con gli arresti e gli indagati eccellenti per le grandi opere venete, Padova consegnava la fascia tricolore di sinda-co al leghista Massimo Bitonci, uscito vittorioso dal ballot-

taggio con Ivo Rossi e dal confronto con il centrosinistra che per dieci anni aveva governato la città. Tra le molte iniziative del predecessore Zanonato messe in discussione da Bitonci il nuovo ospedale è stata una di quelle che più ha fatto clamore e che ha dato il via ad una ridda di polemiche e infi ammato l’estate politica padovana. Nella partita gioca un ruolo fonda-mentale la Regione, guidata dal leghista Luca Zaia che se lo scorso anno aveva siglato l’accordo ora non può non tenere conto della posizione del Comune di Padova. Poi c’è l’Univer-sità, con il rettore Giuseppe Zaccaria, che da tempo chiede di recuperare il ritardo accumulato in questi anni e teme di dover dipartire di nuovo da zero. La partita sull’ospedale di Padova si gioca su più tavoli e coinvolge soggetti e interessi che vanno ben oltre i confi ni cittadini.

IL NO DI BITONCIIl neo sindaco di Padova ha articolato in più riprese il suo

no al progetto di Padova Ovest e puntualmente le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, sol-levando numerose reazioni dal mondo politico. Ma Il sindaco leghista delle ordinanze tira dritto. “La volontà dell’Ammi-nistrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l’8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull’attuale area”, questo il suo assunto. Perché? “Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione an-che più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo,

perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le diffi coltà che que-sto tipo di operazione comporta”. Il sindaco di Padova rispon-de anche a chi mette sul tavolo altre ipotesi, prima fra tutte che il nuovo ospedale potrebbe essere costruito in un’area di-versa e alternativa a quella dell’attuale sede di Padova Ovest, come per esempio a Legnaro, oppure a sud della Guizza. “Un’opera realizzata ex novo, su un terreno non edifi cato, è più costosa e necessita di un project fi nancing, strumento che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subotti-male, a danno dell’utenza – spiega Bitonci - Comporterebbe altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collega-mento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria”. Il primo cittadino padovano pone poi la questione di cosa ne sarebbe dell’attuale grande area ospedaliera di via Giustiniani e din-torni. “Rischierebbe di diventare un centro di attrazione per balordi. Attorno ad essa, gli edifi ci perderebbero il loro valore immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrereb-bero in crisi e tutta l’area sarebbe sconvolta dal punto di vista urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di un eventuale nuovo plesso in un’area alternativa, peraltro, la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attua-le, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, disservizi a carico dell’utenza”. Quindi il sindaco passa ad elencare gli aspetti positivi nel mantenere l’ospedale dov’è. “Anzitutto il vantaggio di preservare la specifi cità e le caratte-

ristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina. Inoltre viene mantenuta una contiguità spaziale con aree di-dattiche, didattico-scientifi che, laboratori di ricerca biomedica e clinica, recentemente progettati, edifi cati, attrezzati o ri-strutturati dal parte dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera per la Facoltà di Medicina”.

I COSTI Una delle questioni più controverse è quella legata ai

costi. “Ad oggi la Regione potrebbe contribuire, per la realizza-zione del nuovo ospedale nell’attuale, - osserva Bitonci - con uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, nel decreto della giunta regionale del Veneto del 3 agosto 2011, il costo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su que-sto punto le nostre stime sono diverse. Tutte le stime più detta-gliate le presenteremo a Venezia nell’incontro con la Regione, insieme alle motivazioni specifi che, e non solo politiche, per cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell’attuale sede”. Alla stesura di questo documento parteciperà una com-missione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ci saranno due tecnici che ben conoscono la sanità padovana, chiamati perciò a dare il loro contributo alla nuova progettualità. Si tratta di Adriano Cestrone e Giorgio Palù, rispettivamente ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera ed ex preside della Facoltà di Medicina. Ma proprio dal mondo accademico sono piovute feroci critiche sulla scelta del Comune. Saranno settimane di fuoco e l’esito del braccio di ferro è tutt’altro che scontato.

di Nicola Stievano

Per mettere mano all’esistente servono almeno 300 milioni di euro ma è guerra di cifre. Istituita una commissione tecnica alla quale partecipano anche Ce-strone e Palù, per elaborare una proposta che trovi anche la condivisione di Regione e Università di Padova

Il futuro della sanità Il sindaco Bitonci mette in discussione il progetto di Padova Ovest e vuole mantenere l’attuale sede in centro

Ospedale di Padova, siamo di nuovo all’anno zero?

In alto l’ospedale di Padova, a fi anco Massimo Bitonci

Page 25: Miranese lug2014 n87

21Il Veneto in primo piano 11Il Veneto in primo piano

Il “blitz” con il quale Bitonci ha scompaginato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest ha scatenato una serie di reazioni più o meno polemiche. Mentre il Go-

vernatore del Veneto Luca Zaia sceglie, almeno in questa prima delicatissima fase, la strada del silenzio, preso com’è tra i due fuochi dell’accordo sottoscritto un anno fa e della volontà del neo sindaco di Padova, oltretutto del suo stesso partito.

Non si sottraggono al confronto invece gli altri espo-nenti politici, chi a favore e chi contro le tesi di Bitonci. Tutti comunque, pur dalle diverse posizioni, sottolineano la ne-cessità di mettere mano alla struttura sanitaria padovana, ormai sull’orlo del collasso. Ancora più netta, e preoccupata, la posizione del mondo accademico che aveva appoggiato

il progetto del nuovo polo e che ora invita a non buttare all’aria anni di lavoro.

Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria non fa tanti giri di parole. “La posizione mia e dell’ateneo rimane molto ferma agli accordi presi proprio un anno fa, da rispettare e portare avanti. Esiste una procedura ben defi nitiva e che è in stato molto avanzato. Una procedura sottoscritta da vari enti istituzionali e che ha preso atto di come sia economicamente più conveniente la costruzione di una struttura “ex novo” piuttosto che la ristrutturazione di quella esistente. Questo anche dal punto di vista del trattamento dei pazienti rispetto al prolungato periodo ne-cessario alla ristrutturazione. Allora, insomma, è stata fatta una scelta ben precisa. E, se oggi qualcuno ha cambiato

idea, deve evidentemente motivarlo”. Sui costi Zaccaria pre-cisa: “Affermare che la ristrutturazione dell’esistente costi molto meno – rincara il rettore – signifi ca non aver letto la relazione di 180 pagine, che è da tempo depositata in Regione e sottoscritta dal comitato tecnico che dice l’esatto contrario. Va poi considerato un punto fondamentale, cioè quello dei pazienti: ristrutturare l’esistente vorrebbe dire esporre per vent’anni gli stessi pazienti ricoverati a lavori e cantieri all’interno dell’area ospedaliera, senza soluzione di continuità. Io, sinceramente, non lo ritengo ammissibile”. Anche sui dettagli fi nanziari il rettore invita a non fermarsi all’idea del project fi nancing: “Esistono infi nite altre forme di fi nanziamento. L’importante è che ci sia la volontà politica di farlo e di mantenere così alto il livello della sanità e del-

di Nicola Stievano

Le reazioni Il mondo politico si divide, da quello accademico invece sale la preoccupazione

Zaccaria: “La scelta più economica è il nuovo ospedale”

la Svolta

Dopo un confronto serrato avvenuto in sede regionale, a Venezia, è stata posta la parola fi ne sul progetto di un polo della salute a Padova Ovest. Il neo-sindaco Massimo Bitonci, ha ribadito la volontà di radere al suolo il vecchio policlinico per ricostruirlo nellos stesso posto e ha escluso

qualsiasi altra proposta. Dal canto suo, il governatore Luca Zaia ha difeso con fermezza la linea fa-vorevole alla realizzazione ex novo dell’opera. Posizioni inconciliabili, dunque, che hanno costretto la Regione a sciogliere l’accordo di programma, revocando il ruolo di stazione appaltante all’Azienda ospedaliera e invitando l’amministrazione comunale ad annullare tutti gli atti in materia fi n qui delibe-

rati. Sottolineando anche che la Regione giudica impraticabile il disegno di Bitonci e non lo fi nanzierà. Tra le altre voci si alza quella del sottosegretario Barbara Degani che ritiene necessario e opportuno mantenere il progetto del nuovo polo della salute a Padova città e in collegamento con la grande viabilità padovana. “Ad esempio in zona Brusegna – ricorda il Sottosegretario Degani - lì ci sono circa 350 mila metri quadrati di terreno utilizzabile. Si tratta dei campi dietro l’Ospedale ai Colli, lungo corso Australia. Quello è territorio della provincia, in più la Regione è già proprietaria dell’ex ospedale psichiatrico e i terreni sono di gestione comunale a destinazione socio-sanitaria”.

Il sottosegretario Barbara Degani rilancia il sito di Bruseganala regione non finazierà il progetto bitonci

Richiamo del rettore dell’Università di Padova sugli accordi sottoscritti e sulla procedura avviata

la scuola medica padovana. Non possiamo permetterci di restare indietro. Verona sta correndo, Treviso sta correndo, solo Padova è ancora ferma”. Gran parte del mondo ac-cademico condivide le parole del rettore e nutre dei dubbi anche sulla commissione voluta dal sindaco e composta, fra gli altri, da Cestrone e Palù.

Barbara Degani

Giuseppe Zaccaria

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22 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Città Metropolitana, il futuro passa da Ve-nezia, e ora dopo il commissariamento del comune è battaglia. I prossimi mesi

per la realtà amministrativa che dovrebbe sorgere entro l’inizio del 2015 fra Venezia Padova e Treviso, saranno decisivi. Da una parte i fautori di sempre della città Metropo-litana cioè il Pd e i suoi sindaci appoggiati dal Governo, dall’altra la Regione Veneto con il governatore Luca Zaia che ritiene la realizza-zione della Città Metropolitana sbagliata addi-rittura uno “sfregio alla democrazia”. Contro la Città Metropolitana si era schierata anche l’ormai defunta Provincia di Venezia con la sua presidente Francesca Zaccariotto. Ma torniamo a Venezia. Il commissario Vittorio Zappalorto, nominato dal Prefetto Domenico Cuttaia, dovrà traghettare la città lagunare fi no alle elezioni. Elezioni causate dall’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni coinvollto nel-lo scandalo Mose e dallo scioglimento della giunta. Zappalorto però sul fatto che sulla Cit-

tà Metropolitana si debba procedere in fretta non ha dubbi. “La città metropolitana si farà - ha detto subito il commissario presentandosi pubblicamente a Venezia. Come commissario potrò fare molto, anche se alcune decisioni strategiche sul futuro della città spettano alla politica. Resterò a Venezia fi no alla primavera del 2015, a meno che non ci sia una legge

per anticipare le elezioni amministrative in autunno (ma questo ormai sembra altamente improbabile). Per realizzarla però ci sono sca-denze di legge e vanno rispettate. Prima c’era il sindaco, adesso deciderò io. Non vedo pro-blemi”. Al progetto della Città Metropolitana, ha sottolineato al suo arrivo a Venezia Zappa-

lorto, ha lavorato per dieci anni al ministero dell’Interno come responsabile dell’uffi cio del Viminale. Insomma il percorso è inserito in un binario preciso che non può subire alcun tipo di deragliamento. Ma sulla Città Metro-politana arriva lo stop secco del presidente del Veneto Luca Zaia. ”La Città Metropolitana – ha detto Zaia dopo la presa di posizione del Commissario - è uno sfregio alla demo-crazia. Mi auguro che il Governo la blocchi. Il nuovo commissario è stato nominato, non eletto”. Il ragionamento di Zaia è semplice: è l’impianto della Città Metropolitana che è poco democratico. Per Zaia, infatti, il Governo ha chiuso la Provincia, dichiarandola inutile e sostituendola con la Città Metropolitana: in-somma per la Regione il rischio è che “ci sarà un sindaco metropolitano che non viene eletto dai cittadini, ma è espressione di accordi tra le segreterie dei partiti”. Proprio dal Governo potrebbe arrivare un rinvio di un anno o di sei mesi dell’entrata in vigore della Città Metropo-

di Alessandro Abbadir

Sulla aggregazione amministrativa di Padova, Venezia e Treviso arriva anche l’ostacolo del referendum separatista fra Mestre e Venezia

Territorio Con l’arrivo del commissario a Venezia la riorganizzazione non si ferma

Città Metropolitana, è scontro con la Regione

litana che era stato fi ssato al primo gennaio del 2015. Ma intanto a far saltare (o perlo-meno congelare) la Città Metropolitana alla fi ne, potrebbe esserci anche un’altra mina: il referendum di separazione fra Venezia e Me-stre presentato dai cittadini con 7 mila fi rme .

Su questo punto lo scorso 8 luglio il con-siglio regionale, riunito a Palazzo Ferro Fini, con voto unanime, ha ritenuto meritevole di istruttoria la proposta di legge popolare presentata dai promotori separatisti riuniti nel comitato “Mestre e Venezia due grandi

città” che chiede una nuova consultazione pubblica sul progetto di separare dal punto di vista amministrativo la Venezia lagunare dalla terraferma. Sarà ora compito della commis-sione Affari istituzionali condurre la procedura istruttoria che potrà portare all’indizione del referendum. Insomma per capire come proce-derà il percorso di “aggregazione metropoli-tana“, bisognerà aspettare che si chiariscano una serie di variabili nel capoluogo veneto, che nessuno aveva previsto fi no a qualche settimana fa.

Spaventose colate di cemento hanno urbanizzato in maniera forsennata nel corso dei decenni, i territori delle

tre città Padova, Treviso e Venezia che for-meranno la Città Metropolitana. I dati che sono stati discussi nelle scorse settimane, e che danno la cifra di come sia ridotto il nostro territorio, sono arrivate dalla Fon-dazione Pellicani che ha sede a Mestre. Il periodo più prolifi co dal punto di vista del mattone? Gli sviluppi sono diversifi cati. Se le città hanno visto il boom del mattone dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nei territori all’interno delle province, invece, il periodo più prolifi co dell’edifi cazione è stato quello che va dal 1996 al 2007. Cioè gli anni prima della lunga crisi economica che ancora non è fi nita. In quel periodo in alcuni paesi si è costruito la metà del patrimonio immobiliare esistente. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Ad avere il primato di città più urbanizzata è Padova con 9.330 ettari di “cemento” e il 61% del suolo occupato. Al secondo posto si piazza un altro comune

patavino, Noventa Padovana, che si ritrova con una occupazione di suolo pari al 58% dell’esistente. Il capoluogo veneto, Vene-zia, ha la maggiore superfi cie urbanizzata, con 15mila e 700 ettari, che corrisponde però a poco più della metà della propria superfi cie totale (esclusa Laguna). Meno urbanizzata (ma non troppo) Treviso. La città della Marca registra al catasto 5.552 ettari urbanizzati, cioè il 48% del territorio. Un quinto delle case presenti sul territorio della città metropolitana è stato costruito fra il 1962 e il 1971, il 16% fra il 1972 e il 1981, un 14% fra il 1946 e il 1961 e una percentuale identica fra il 2002 e il 2011. Ma tutte queste abitazioni in che sta-to sono? Pessimo. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Pellicani nel territorio della Patreve le case abitate, costruite fra il 1946 e il 2001 e ridotte in mediocre o pessimo stato di conservazione, sono esattamente 109.557, il 10% del totale: oltre 42mila nel veneziano, circa 37mila nel padovano e 30.685 nel trevigiano.

I DATI DELLA FONDAZIONE PELLICANI CEMENTIFICAZIONE SELvAGGIA E CASE FATISCENTI

A.A.

“Il commissario Zappalorto resterà a Ca’ Farsetti fi no a Primavera 2015”

Palazzo Balbi

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14 Cultura veneta

La cultura non va in vacanza. A Palazzo Zabarella è già tutto pronto per il grande evento della prossima stagione, che il 6 settembre accoglierà i cittadini al ri-

torno dalle ferie e i turisti tardivi. Si tratta della mostra de-dicata al pittore livornese Vittorio Corcos (1859-1933), che prosegue il fi lone dedicato alla pittura dell’Ottocento italiano che ha visto, l’anno scorso, il successo della mostra su Giuseppe de Nittis. L’esposizione presenterà oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la vicenda del pittore livornese, attraverso un considerevole nucleo di capolavori, affi ancati a numerose opere inedite, prove-nienti dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni pubbliche e private. La fama di Corcos era peraltro già notevole nella prima metà del secolo scorso, se Ugo Ojet-ti, nel 1933, ebbe modo di scrivere: “Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono”. Il percorso ruoterà attorno al grande

capolavoro “Sogni”, l’opera più celebre di Corcos: espo-sto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze 1896, il quadro aveva destato un “chiasso india-volato” e provocato un acceso dibattito sul signifi cato da attribuire a quell’intenso ritratto di giovane donna, ora defi nito “spiri-tualista” ora “realista”, ma infi ne universalmente ammirato per l’originalità della composizione e l’inquieto carattere della protago-nista, fi no a diventare una delle immagini emblematiche della Belle Èpoque .

La prima sezione della mostra è dedicata ai luoghi che hanno visto scorrere l’esistenza di Corcos, gli amici e le importanti personalità che ha frequentato, tra cui l’Imperatore Guglielmo II di Germania, Giosuè Carduc-ci, Silvestro Lega e molti altri, dei quali ha tramandato l’immagine ai posteri. Di particolare rilievo sono i ritratti

dell’editore milanese Emilio Treves e quello del critico Yorick. Un capitolo particolare sarà poi dedicato a Parigi, città in cui visse dal 1880 al 1886 e che lo vide uno dei maggiori interpreti della cosiddetta pittura della vita

moderna, assieme a Boldini e De Nittis.

Il legame con la capitale per-durerà anche oltre il suo soggior-no, come testimonia “Le istitutrici ai Campi Elisi” del 1892, uno dei vertici dell’artista livornese, che

raffi gura una scena ambientata in una dorata giornata d’autunno in uno dei luoghi più affascinanti di Parigi. Non mancherà, all’interno del percorso di Palazzo Zabarella, un confronto con artisti quali Giuseppe De Nittis, Léon Bonnat, Ettore Tito e altri, coi quali Corcos ha intrattenuto un rapporto di lavoro e di amicizia.

Il mese di agosto è, come ogni anno consacrato al fi tto programma di visite guidate, spettacoli teatrali, concerti e reading dei “Notturni d’arte”, quest’anno dedicati ai personaggi illustri di Padova. Dalle

testimonianze dell’antica Patavium sotto l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto, di cui ricorre il bimillenario della morte e della cui corte faceva parte lo storico padovano Tito Livio, fi no alle testimonianze artistiche e storiche del Novecento, alla scoperta di personaggi illustri che hanno rivo-luzionato il modo di pensare, di agire, di esprimersi e di cui è testimone il ricco patrimonio artistico, letterario e scientifi co presente in città. Dai più noti (Giotto, Mantegna, Galileo, il Ruzante, e molti ancora), sino a personaggi la cui valenza culturale è ancora poco conosciuta, come nel caso del grande esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni o del cartografo e geografo Giovanni Antonio Rizzi Zannoni.

A Padova gli appuntamenti ripercorrono duemila anni di storia

La.Or. Laura Organte

Leoni d’oro alla carriera a due cineasti statunitensi: alla montatrice Thelma Schoonmaker e al documentarista Frederick Wiseman. Il fi lm d’apertura sarà “Birdman” di Alejandro Iñárritu

Si terrà dal 27 agosto al 6 settembre la 71esima Mo-stra Internazionale d’Arte Cinematografi ca di Venezia e le novità anticipate sono già molte. I Leoni d’oro alla

Carriera, sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documen-tarista Frederick Wiseman. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera. Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciu-ta come uno dei più straordinari montatori cinematografi ci, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (“Toro scatenato”, “The Aviator”, “The Departed”) e due Bafta (“Toro scatenato”,” Goodfellas”), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di “Chi sta bussando alla mia porta?”. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fi no al recente “The Wolf of Wall Street” (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i fi lm e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montag-gio. Frederick Wiseman è un documentarista indipendente.

Ha realizzato 39 documentari e 2 fi lm di fi nzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano “Titicut Follies” (1967), “Welfare” (1975), “Public Housing” (1997), “Near Death” (1989), “La Comédie Française ou L’amour joué” (1996), “La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris” (2009) e “At Berkeley” (2013, presentato a Venezia). Wiseman, che è stato presente 7 volte a Venezia, ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacAr-thur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. È anche regista di teatro. Intanto è già noto il fi lm d’apertura: sarà “Birdman o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza” diretto da Alejandro G. Iñárritu (“Amores perros”, “21 grammi”, “Babel”, “Biutiful”), con Michael Keaton. E poi: nella Sala Darsena, completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti, si terrà il 26 agosto la preapertura del Festival con l’anteprima di “Maciste alpino” (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano (Maci-ste), in nuova copia restaurata, in occasione del Centenario della Grande Guerra. Supervisione alla regia di Giovanni Pa-strone (Cabiria).“Maciste alpino” è probabilmente il miglior fi lm di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della

Prima guerra mondiale. Ma la mostra vedrà anche altre pre-senze. E’ data per scontata quella de “Il giovane favoloso” di Mario Martone (dedicato a Giacomo Leopardi, con Elio Germano) e di Abel Ferrara con il fi lm dedicato a Pier Paolo Pasolini a 30 anni della morte (con Willem Dafoe nel ruolo principale, Riccardo Scamarcio in quello di Pino Pelosi, Va-lerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Giada Colagrande). Ci sarà “Anime nere”, il nuovo fi lm di Francesco Munzi che torna alla regia dopo “Il resto della notte”. Troveranno posto poi anche il nuovo fi lm di Ivano De Matteo “I nostri ragazzi”, interpretato da due coppie, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.

di Alessandro Abbadir

Eventi Al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre

Mostra del Cinema, parte la 71esima edizioneÈ ispirato all’ultima in-

quadratura de “I 400 colpi” (Les quatre cents

coups, 1959) di François Truffaut il manifesto della 71esima Mostra di Venezia, realizzato per il terzo anno da Simone Massi. Nel nuo-vo manifesto della Mostra, il ragazzo raffi gurato in primo piano è Antoine Doinel, il personaggio protagonista del capolavoro d’esordio di Truffaut, “I 400 colpi”, e alter ego del regista in altri titoli memorabili (sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud). Scappato dal riformatorio, il ribelle Antoine nell’ultima inquadratura guarda in macchina. Sullo sfondo, il mare che non aveva mai veduto. Nel manifesto della Mostra, Massi immagina il ragazzo contornato da pe-sci volanti: un elemento fantastico che mitiga la dimensione interrogativa del suo sguardo, prima del tuffo nel mare della vita. Simone Massi, premiato col David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio, è l’autore della sigla che dal 2012 introduce le proiezioni uffi ciali della Mostra di Venezia. La sigla ha una durata di 30 secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Anghelopulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko, Truffaut. Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi. La musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese e Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione.

la curioSità

da un film di truffaut il manifeSto

notturni d’arte alla Scoperta dei perSonaggi illuStri

Due opere di Corcos: “In lettura sul mare” 1910 e “Sogni” del 1896

L’esposizione Palazzo Zabarella dal 6 settembre ospita la nuova mostra sull’onda del precedente successo

Padova rende omaggio ai fasti della Belle Époque

Oltre cento dipinti di Vittorio Corcors da ammirare, fra capolavori e inediti

A.A.

Frederic Wiseman e Thelma Scoomaker

24 Cultura veneta

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Ferie serene se corpo e mente sono sani

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L’Editoriale

Capita, a volte, che l’estate e le vacanze siano accompagnate dal rischio di piccoli e fastidiosi distur-

bi che rischiano di rovinare il meritato periodo di riposo o il rientro.E’ importante perciò seguire delle buo-ne regole per prevenire ogni malanno possibile.Sicuramente evitare la disidratazione è la prima, perché durante l’estate occor-re bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Il caldo e il sudore, infatti, portano a perdere molti più li-quidi, i quali devono essere reintegrati. Scegliete acqua liscia e non gassata e soprattutto a temperatura ambiente e non gelata per evitare blocchi di dige-stione e congestioni. L’altra buona regola per non piangere poi sul latte versato è moderarsi a ta-vola. Questo perché con il caldo, anche i processi digestivi sono meno efficienti. Sono da preferire, quindi, cibi leggeri. Aumentate il consumo di frutta e ver-dura che permettono di evitare proble-mi di cattiva digestione, stipsi, diarrea o bruciore di stomaco. Con gli alcolici, poi, bisognerebbe andar più piano del solito mentre in vacanza, si sa, una buona bottiglia di vino durante le cene a lume di candela o qualche cocktail a bordo piscina non mancano mai.

Continua a pag. 28

Buone regole per una vacanza in salute

Dott.ssa rita smanio:come eliminare in un mese i chili presi in vacanza

Continua a pag. 30

Dott. Francesco sacco:il piede diabetico; segnali da non trascurare, come curarlo

Continua a pag. 30

Dott.ssa cristina zago:ansia: riconoscerla e affrontarla

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L’Editoriale

Certo poi, al ritorno dalle vacanze, si dovà fare i conti con tutte le calorie di troppo ingerite e allora, come suggeri-scono i migliori dietisti, meglio mettersi subito al lavoro per tornare in forma. Qualche chilo in più dopo gli “anta” è faticosissimo da smaltire.

Se siete dei patiti dell’abbronzatura e vi esponete alla luce del sole nelle ore più calde, mettetevi in testa di proteggere la vostra cute. Portate con voi le creme solari con fattori alti da applicare, al mare, almeno un quarto d’ora prima di fare il bagno e possibilmente essere specifiche per il tipo di pelle. Un’eccessiva esposizione al sole, può provocare scottature importanti e essere anche causa di melanoma ossia tumore della pelle. Riguardo a questo argomento è bene essere informati, come sottolineano i dermatologi, e fare spesso un autocotrollo della cute specie se sono presenti nevi. Un altro consiglio molto utile dal punto di vista della salute è proteggere gli occhi. Luce del sole, acqua del mare e vento possono metterli a dura prova. Usare dei buoni occhiali da sole, con lenti anti UV, ed alleviare le eventuali irritazioni, se non molto intense, con colliri decongestionanti dovrebbero essere le regole di base. Se il problema fosse più importante, però, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. Gli occhi sono delicatissimi e sottovalutare qualcosa potrebbe non essere la scelta giusta da fare. E se soffrite di pressione bassa, ricordate che il caldo contribuisce ad abbassare la pressione e che potreste subire particolarmente gli effetti del caldo. Sentirvi spossati, accusare mal di testa e nausea…Un po’ di zucchero può essere utile, per rialzare un piccolo sbalzo di pressione, ma è consigliabile recarsi dal proprio medico per farsi indicare i medicinali opportuni.

Finchè siete in viaggio potrebbero capitare anche strappi e distorsioni dolorose. Proprio il dolore si può alleviare in qualche modo con antidolorofici, di cui non abusare, mentre per la causa del dolore occorre provare a intervenire con alcune pomate, creme o unguenti specifici. Sempre tenendo presente che se la parte interessata si gonfia molto è meglio rivolgersi ad un medico. Dolori muscolari come il torcicollo, invece, vanno valutati alla luce della conoscenza del proprio corpo: nella gran parte dei casi, si tratta solo di contratture muscolari, che si curano con una ginnastica per la parte interessata, ripetuta più volte al giorno. Certo un fisioterapista esperto potrebbe essere un toccasana. Ricordatevi che anche in vacanza è possibile usufruire dell’assistenza medica. In Italia ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, che però è presente solo in alcune località di villeggiatura. Altrimenti bisogna rivolgersi, pagando, ad un medico di medicina generale. La ricevuta di pagamento, in alcune Regioni, può essere rimborsata dalla Asl. Altrimenti va inclusa tra le spese mediche detraibili con la dichiarazione dei redditi. In Europa è possibile usufruire di cure sanitarie gratuite o a costi ridotti, ma bisogna avere con sé la tessera sanitaria.

Prima di partire è sempre meglio passare dal dentista: niente può rovinare la vacanza come il mal di denti!Prevenire è meglio che curare…e non si tratta solo di slogan!

Segue da pag. 27

Sommario

Il piede diabeticoI segnali da non sottovalutare; 4 approcci per curarlo

pag. 29

Psicologia clinicaL’ansia può complicare molto la vita di una persona

pag. 30ImplantologiaUnica risposta per la riabilitazione protesica?

pag. 30

DentistaLe faccette dentali per sorrisi più belli e naturali

pag. 29

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dell’insufficienza venosa, esame del cuoio capelluto, giornata di consulenza sull’alimentazione,

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DietistaCome eliminare in un mese i chili presi in vacanza

FisioterapiaL’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei

pag. 29

Invecchiamento cutaneoIl lifting non chirurgico con effetto naturale e sicuro

pag. 29

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Parliamo di faccette dentali con il dott. Massimiliano Stomaci, odontoiatra presso gli ambulatori dentistici Trends

Medica di Salzano.Dottore, cosa sono le faccette dentali?Le faccette dentali sono dei restauri adesivi che si applicano ai denti anteriori per modificarne la forma ed il colore, per motivazioni estetiche e funzionali. Grazie al loro utilizzo possiamo modificare il sorriso dei nostri pazienti con la mas-sima conservazione degli elementi dentari e con un risultato talmente naturale che anche un addetto ai lavori spesso non riconosce dei denti ricoperti da faccette.Come si applicano le faccette ed in quali casi sono consigliate?Le faccette sono delle sottili lamine di ceramica della forma del dente che vanno incollate sulla faccia esterna del dente stesso. A causa del loro ridotto spessore possono essere applicate con una preparazione minima o a volte nulla, quindi non e’ piu’ necessario ‘rovinare i denti’, come dicono i miei pazienti. Il trattamento trova applicazione nel caso di denti decolorati, macchiati o spaziati, ma anche quando i denti abbiano una forma strana, ad esempio nel caso di denti conoidi o per migliorarne la forma dopo aver portato l’apparecchio. In quali casi invece non e’ possibile utilizzarle?Come dicevo le faccette servono per modificare forma e co-lore dei denti senza indebolirne la struttura. Modificare la for-ma di un dente non e’ solo una questione di estetica; a volte

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Dott. Massimiliano Stomaci

nei pazienti con dentatura partico-larmente abrasa, dove la struttura dei denti non e’ compromessa possiamo usarle per ristabilire la guida incisale e canina nella ma-

sticazione. Quindi, ritornando alla domanda, il loro utilizzo e’ consigliato quando la struttura dei denti da restaurare non sia eccessivamente compromessa. Se cosi’ fosse’, sa-rebbe preferibile ricoprire i denti con delle corone metal-free. Altri casi nei quali sconsigliamo l’applicazione delle faccette e’ quando i denti sono particolarmente storti. In questi casi viene consigliato prima un trattamento ortodontico.Quanto tempo e’ necessario per applicare delle faccette e quanto durano?Per applicare delle faccette sono necessari due appunta-menti: uno per l’eventuale preparazione dei denti, pratica assolutamente indolore, e per l’impronta; uno per l’applica-zione delle faccette preparate dal laboratorio odontotecnico in maniera individualizzata per il paziente. Riguardo alla durata, contrariamente a quanto si pensi, si tratta di uno dei lavori odontoiatrici piu’ duraturi a causa del forte legame che si instaura con lo smalto dei denti. Anche oltre i vent’an-ni, se costruite e cementate correttamente e se il paziente si presenta regolarmente ai controlli odontoiatrici.

Realtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e te-

rapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteo- tendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso di raggiungere alte percentuali di successo anche grazie alla collaborazione con centri di eccellenza per interventi ortopedici vari, assicurando un recupero ottimale del post operatorio. Grazie alla puntuale disponibilità dei chi-rurghi specialisti e in sinergia con l’equipe del centro è sempre possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di ciascun paziente. La grande professio-nalità assicurata dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professionalmente da Mario Agujari Stoppa, nella sua ormai quindicinale presenza nel comune, è testimoniata dal consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che si sono rivolti e continuano a rivol-gersi con piena soddisfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle notevole difficoltà economiche del momento, nonostante le spese di gestione continuino ad aumentare, anche per l’anno in corso le tariffe ri-marranno invariate.

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I disturbi d’ansia rientrano tra i disturbi più comuni e frequenti che si riscon-trano al giorno d’oggi. L’ansia è un’e-

mozione universale che non sarebbe ina-deguato provare, in quanto rappresenta una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress. La risposta an-siosa agli eventi non ha sempre e necessa-riamente caratteristiche negative.L’ansia risulta patologica quando è ecces-siva e ha un’intensità tale da provocare un grado di sofferenza insopportabile complicando no-tevolmente la vita di una persona, rendendola incapace di affrontare anche le situazioni più comuni.Possono essere identificate quattro fondamentali com-ponenti dell’ansia: una componente cognitiva (carat-terizzata dalla capacità/incapacità di comprendere le cause del proprio stato); una componente somatica (caratterizzata da una reazione di emergenza che si nota, a livello fisico, con pallore della pelle, sudore, tre-more, dilatazione pupillare e respiro difficoltoso); una componente emotiva (costituita da emozioni negative quali paura, apprensione, preoccupazione, irritabilità e cambiamento di umore); una componente comporta-mentale (caratterizzata da comportamenti diretti alla fuga o all’evitare le fonti di ansia). Quando l’attivazione

del sistema di ansia è ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, si ha un disturbo d’ansia.Sono disturbi d’ansia gli attacchi di panico (con e senza agorafobia), le os-sessioni e compulsioni, le fobie (paura di parlare in pubblico, di usare i mezzi di trasporto, ecc), l’ansia generalizzata e il disturbo post-traumatico (in seguito ad eventi traumatici o molto stressan-ti).

Per alleviarne i sintomi risultano essere importanti una dieta appropriata (ridurre il consumo di caffeina, zuc-chero, alcol), un sonno adeguato, un regolare esercizio fisico e alcune tecniche di rilassamento.Nei casi più difficili è opportuno curare l’ansia con il trattamento psicologico e se necessario, anche farma-ceutico.

Ansia: come riconoscerla ed affrontarla

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Quando questo disturbo raggiunge livelli eccessivi può complicare molto la vita di una persona

Una nuova tecnica per il trat-tamento dell’invecchiamen-to di viso, collo, decolté, ma

anche del corpo è rappresentato dal soft lift con fili in PDO (polidios-sanone). Questa procedura medica è caratterizzata da una minima in-vasività e offre un effetto liftante estremamente naturale . I fili in PDO sono fili, utilizzati da tempo sia in chirurgia generale che in chirurgia vascolare, che vengono posizionati nel tessuto sottocutaneo mediante aghi mol-to sottili e lì si stabilizzano, dando un effetto stimolante sulla proliferazione di nuovo collagene, e quindi un so-stegno al tessuto. Trovano indicazione in tutte le zone del volto dove si ha una lassità come la regione perioculare quella zigo-matica, quella sottomentoniera, sul collo, sul decolté, sulla regione periombelicale, sull’interno delle braccia e sull’interno coscia. L’inserimento dei fili avviene mediante impianti che se-guono le linee di tensione della cute, fino a formare un reticolo di sostegno. I fili, per la loro conformazione si aprono a V e si tendono creando un arco, responsabi-le della tensione tessutale. Si eseguono 1 o 2 sedute

distanziate di circa 3-4 mesi. L’a-zione immediata dei fili è quella di maggior compattezza del tessuto, l’azione liftante è invece progressiva. Accanto ai fili biostimolanti esi-stono inoltre i fili di ancoraggio in cui l’effetto lifting è maggiore e permette di ridefinire in maniera più incisiva i contorni del volto o di riposizionare tessuti lievemente ceduti. Si tratta di fili in PDO do-

tati di spine bidirezionali che aprendosi si ancorano sul tessuto sollevandolo. Entrambi i trattamenti richiedono meno di un’ora di tempo, non richiedono anestesia nè ricovero e lasciano minimi esiti, tanto da essere definiti il “lifting della pausa pranzo”. Possono essere associati tra loro anche nella stessa seduta. Dopo circa 6/8 mesi i fili vengono completamente riassorbiti ma la biostimola-zione e l’effetto lifting continuano per circa 12-18 mesi grazie alla formazione di nuovo collagene.

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Una malattia come il diabete può creare notevoli complicanze dovute all’aumento della concentra-zione del glucosio nel sangue. Il livello alto della

glicemia interessa logicamente tutti gli organi che, quin-di, si trovano esposti al rischio di sviluppare patologie legate alla malattia.

Oltre che gli occhi, i reni ed il sistema cardio-vasco-lare in generale, il diabete, sia di tipo I che di tipo II,

il piede diabeticoE’ importante non sottovalutare ogni piccolo campanello d’allarme, quattro approcci differenti per curare efficacemente la patologia

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Dott. Francesco Sacco

può portare al cosiddetto piede diabetico, una patologia che costituisce la complicanza più invalidante dell’iper-glicemia cronica trascurata.

Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente al quale è assolutamente prescritta una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi, supportata anche da frequenti controlli medici.

Il piede diabetico è una condizione morbosa dovuta ad un disturbo del sistema nervoso periferico, tale da compromettere la corretta funzionalità degli arti infe-riori.

Se si considera che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria esistenza ad un’ulcera-zione del piede che richiederà un intervento di tipo me-dico è possibile farsi un’idea della gravità rappresentata da questa particolare complicanza.

I sintomi del piede diabetico sono principalmen-te sensazione di freddo, formicolii, dolori, alterazione della sensibilità, perdita della capacità di percepire il dolore ed i cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori e difficoltà a camminare.

Sintomi spesso molto comuni e quindi altrettanto spesso sottovalutati.

Le patologie che più frequentemente comprometto-no la funzione o la struttura del piede sono l’arteriopa-

tia (piede ischemico) e la neuropatia diabetica (piede neuropatico).

In molti casi i due quadri clinici coesistono e si par-la, pertanto, di piede diabetico neuro-ischemico.

Le arterie ed i capillari degli arti inferiori danneg-giati dall’iperglicemia finiscono per chiudersi progressi-vamente e questo fattore, assieme al danneggiamento dei nervi legato sia al negativo impatto degli elevati livelli di glicemia sulle fibre nervose sia alle lesioni che l’iperglicemia provoca nei vasi sanguigni che nutrono le dette fibre, fa sì che non si riesca a percepire l’arto e che il piede, quindi, finisca per venire appoggiato in maniera scorretta favorendo così indurimenti della pelle con formazione di calli e vesciche.

La perdita della sensibilità può portare a non riusci-re più ad accorgersi di eventuali tagli accidentali, ustioni o ulcere, che possono finire, quindi, per infettarsi por-tando anche una progressiva gangrena dei tessuti. Per questo motivo è fondamentale la cura dei piedi. Le cure più efficaci del piede diabetico si articolano su quattro fronti differenti:

- La chirurgia vascolare con il ripristino della fun-zionalità delle arterie e dei capillari per permettere al sangue di raggiungere il piede con interventi di rivasco-larizzazione mediante by-pass o angioplastiche.

- Antibiotici mirati, per risolvere le eventuali infezio-

ni in corso. Plantari e calzature ortopediche che permet-tono il corretto appoggio del piede, scaricando il peso del corpo su tutta la sua superficie.

- Medicazione specifica per le ulcere, se in corso, per guarire in modo efficace.

Ogni piccolo campanello di allarme sui piedi è da segnalare se si è affetti da diabete, perché la malattia modifica decisamente la percezione di un piccolo taglio o di una ferita arrossata e, contemporaneamente, il verificarsi di tale complicanza modifica decisamente, in senso negativo, la qualità di vita del paziente e l’evol-versi della malattia diabetica.

Per questo motivo è bene che venga attuata una attenta sorveglianza dello stato della cute del piede in primis da parte del paziente stesso che dovrà rivolgersi sempre al medico in caso di lesioni e disturbi correlati senza sottovalutare il problema.

In ogni caso è regola fondamentale per la preven-zione e la cura delle complicanze, attenersi scrupolosa-mente alla dieta e norme di igiene di vita corrette oltre che all’auto controllo dei livelli glicemici nel sangue.

Le vacanze molto spesso sono un periodo critico per la dieta e spesso capita di tornare a casa con alcuni chili di troppo. Poco male se siete normo-peso e di giovane età, ma se siete sovrappeso e avete superato gli “anta” disfarsi di 3 o 4 chili non sarà facile. Privarsi dei piaceri della tavola durante le tanto desiderate ferie è un delitto, ma il segreto sta nel mangiare quantità modeste e cogliere l’occasione del tempo libero per fare tanta attività. Per cercare di avere un’alimenta-zione sufficientemente corretta ed equilibrata e mantenere un buon bilancio energetico dobbiamo innanzi-tutto sapere:- quante calorie dovremmo introdurre (solitamente è lo spe-cialista che lo sa calcolare in base al vostro peso, altezza, sesso .....).- quante calorie apporta ciò che mangiamo.- quanta energia è necessita quando facciamo attività fisicaFacciamo un esempio pratico di una cena in un ristorante di mare. Antipasto: impepata di cozze circa 150 Kcal. Primo: tagliolini agli scampi 488 Kcal. Secondo: frittura mista circa 600 Kcal. Dessert: semifreddo ai frutti di bosco 267 Kcal.3 bicchieri (125 ml cad) di prosecco o vino bianco fermo 380 Kcal. Per questa cena le calorie complessive che avrete ingerito ammontano a 1885 Kcal. Sicuramente siamo in eccesso e quindi dovremmo ridimensionare la nostra cena come per esempio mangiare: una bella porzione di verdure di stagione circa 56 kcal (la verdura serve sopratutto per saziarsi), risotto ai frutti di mare circa 380 Kcal, filetto di branzino al trito di basilico e verdure 439 Kcal. Macedonia di

frutta con gelato alla frutta 187 Kcal. Con queste varianti avrete risparmiato circa 823 Kcal.Per chi ha problemi di peso consiglierei 10 regole:- pesarsi prima di andare via e quando si torna per capire se si è aumentati e quanto e fare in modo di ritornare al peso di partenza in un mese - iniziare il pasto sempre con una bella porzione di verdura in modo tale da saziarsi- non saltare i pasti (al massimo solo la colazione se si è abituati a svegliarsi tardi) in modo tale da

evitare di arrivare a cena o pranzo con troppa fame e quindi rischiare di non controllarsi:- preferire primi o secondi con tante verdure- condire per conto proprio le verdure perchè molto spesso le verdure già condite presentano più olio- aproffittare del tempo libero per aumentare l’attività fisica- se siete golosi eventualmente mangiare il dolce a colazione anzichè alla sera dopocena perchè si rischia di non consuma-re le calorie prese ed eventualmente preferire dolci più light come un bel gelato alla frutta- se si è in appartamento non mangiare sempre cose veloci e pronte come pizza, alimenti precotti o surgelati- bere molta acqua anche se non si ha sete- Usare dei fermenti lattici prima durante e dopo le ferie se si è soggetti a stipsi, colite o gonfiore addominale

Come eliminare in un mese i chili presi in vacanzaUn leggero sovrappeso è difficile da perdere dopo gli “anta”

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situazione per dare al proprio paziente il massimo comfort ed esigenza estetica, garantendo sempre la salute in primis.

implantologia: unica risposta per la riabilitazione protesica?Quante volte da paziente ci si fa questa domanda e spesso la risposta è sempre un po’ difficile

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