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Adozione a distanza bambini Centro Missionario Diocesano - Trento - Numero 45 Natale 2009 supplemento n. 1 a “Comunione e Missione” n. 13 dicembre 2009 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004) art. 1, comma 2 - DCB Trento - redazione: via s. g. bosco 7, 38122 trento - direttore: giuseppe caldera - responsabile: agostino valentini 21 progetti per il futuro 21 progetti per il futuro

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Adozionea distanzabambini

CentroMissionarioDiocesano- Trento -

Numero 45

Natale 2009

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Che cos’è l’adozione a distanza

“E ho altre pecore che non

provengono da questo recinto:

anche quelle io devo guidare”.(Giovanni 10,16)

Il 20 novembre si è cele-brato il ventennale della na-scita della Convenzione delleNazioni Unite relativa ai Di-ritti dell’Infanzia (CDI).

La CDI è lo strumento diprotezione dei diritti umani piùratificato: 193 paesi su 195,mancando solo USA e Somalia.E’ universale e quasi fondamen-tale non solo per difendere idiritti dell’Infanzia, ma ancheper intavolare una discussionesui diritti umani in generale.

Il bambino è soggetto deidiritti, ma è fragile e non liottiene se la famiglia non èadeguatamente protetta e pro-mossa, se la società in cui viveè esposta a violenza.

Eliminare il lavoro minorileè necessario, ma il lavoro deisuoi genitori è sufficiente almantenimento della famiglia?Bambino soldato è ingiustiziaeclatante: ma perché non fer-miamo la produzione di armi enon boicottiamo le banche ar-

È un gesto solidale e concreto alla portata di tutti: singoli, famiglie, gruppi... Consiste nelsostegno economico mirato a garantire a uno o più bambini i beni primari: alimenti, medicinali,vestiario, istruzione ed educazione. Infatti non si può crescere con la pancia vuota o con ilrischio di continue malattie. Riempire lo stomaco e vivere sani è la prima necessità materialeper tutti. Inoltre non c’è cambiamento che non passi per la testa. Crescere culturalmente èessenziale per una vita degna e libera.

L’espressione “Adozione a distanza” ha in sé alcune intuizioni importanti:- gli aiuti vanno ai bambini che sono presso tutti i popoli la parte più debole e indifesa,

ancor più là dove regnano la guerra, la fame e altre difficoltà; inoltre investire nei bambinisignifica costruire un futuro migliore per il loro Paese;

- l’idea di continuità: non basta dare un aiuto “una tantum”, ma, trattandosi di bambini,bisogna essere loro vicini per un tempo relativamente lungo. Come una madre si curadei suoi figli e li aiuta fino a quando sono grandi e autonomi;

- “a distanza”: i piccoli vengono aiutati lì dove sono nati, senza sradicarli dal loro mondo,dalla loro cultura, dalla loro terra.

Che cos’è l’adozione a distanza

mate? Ingiustizie tacitamen-te ammesse producono trattadi minori, prostituzione e por-nografia minorile.

I vescovi nel Sinodo perl’Africa richiamano l’attenzio-ne sulle conseguenze delle in-giustizie e sfruttamenti: “Laconseguenza negativa di tuttociò sta davanti al mondo inte-ro: povertà, miseria e malat-tie; rifugiati dentro e fuori delpaese e oltremare, la ricercadi più verdi pascoli che portaalla fuga dei cervelli, emigra-zione clandestina e traffico dipersone umane, guerre e spar-gimento di sangue, spesso sucommissione, l’atrocità deibambini soldato e indicibile vio-lenza sulle donne. Come si puòessere orgogliosi di “presie-dere” su tale caos”? che ne èdel nostro tradizionale sensoafricano di vergogna?”. E chene è del nostro italiano sensodi vergogna? Questo Sinodo loproclama forte e chiaro. E’tempo di cambiare abitudini,per amore delle generazionipresenti e future.”

“Missione della chiesa è li-berare milioni di persone, don-ne, bambini dalle schiavitù mo-derne, presenti in tutti i paesi

del mondo, ma specialmente inAfrica, sotto forma di sfrut-tamento sessuale, di lavoriforzati,di reclutamento di mi-nori nelle forze armate, o ingruppi di ribelli, cose tutte checostituiscono un’offesa scan-dalosa alla dignità umana e aidiritti fondamentali dell’uomo”- così dice mons. Rugambwa delpontificio Consiglio per la Pa-storale dei migranti.

Adozione a distanza è pren-dersi carico non solo di un bam-bino, ma conoscere tutte que-ste problematiche e le lorocause, è volontà di cambiareattitudini, adottare stili di vitache permettano condizioni divita più umane e degne.

E’ l’augurio che ci facciamoper Natale: Gesù che viene nonper lasciarci in pace, ma percoinvolgerci nel suo piano di sal-vezza, liberazione, riscatto del-l’uomo.

Buon Natale, dunque, per-ché il mondo si accorga che cisiamo anche noi, con Gesù, aportare speranza al mondo, enon debba accontentarsi, nellagrotta, della compagnia di unasino e di un bue.

don Beppinoe gli amici del CMD

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Il primo impulso è quello di aiutare le famiglie bisognose perché provvedano albene dei propri bambini; questo suppone però ciò che spesso non esiste: unacasa, una famiglia, dei genitori responsabili. Per questo abbiamo scelto di aiutarecon la modalità delle adozioni a distanza alcuni degli oltre 300 missionari che ladiocesi di Trento segue nel mondo. Abbiamo scelto coloro che lavorano nel campodell’infanzia, convinti di arrivare così al cuore di tanti minori carenti per dar lorouna mano con tanto amore.

Poiché i bambini che vogliamo aiutare non hanno bisogno solo di cibo evestiario, ma anche e soprattutto di affetto, relazioni sociali e istruzione, il denaronon andrà direttamente a loro o alle famiglie, ma, attraverso i missionari, sosterràquelle strutture (asili, scuole, centri...) in grado di garantire ai piccoli tutto questo.

Ad oggi sono 20 i missionari interessati a questo progetto: 7 in Africa; 8 inAmerica Latina; 2 in Asia e 3 in Europa.

Con quanti fanno parte della grande famiglia dei sostenitori delle adozioni, simantiene un contatto mediante questo periodico, infatti questo tipo di adozionenon prevede un contatto diretto tra il bambino “adottato” e l’adottante per tantimotivi: difficoltà di lingua e grado di scolarizzazione, sovraccarico di lavoro peri missionari, ma soprattutto per evitare discriminazioni tra bambini adottati e non,presenti nella stessa struttura.

Il progetto del CMD

Kenya p. Antonio Dolzan

Carissimi, sonogià a lcuni mesiche sono andatovia dal Kenya.Sono tornato

per farmi operare ma per ora lasalute non me lo permette. Poisembra che al mio ritorno in Afri-ca vogliano cambiarmi di missione,in quel caso il progetto delle ado-zioni si potrebbe spostare con mee andrebbe in aiuto ai ragazzi delle superiori. Ora vedia-mo come andranno le cose, soprattutto la salute.

IL MISSIONARIO

Comboniano, originario di Castagnè - San Vito, 66 anni, par-tito per la missione nel 1970. Ha operato anche in Uganda.

IL PROGETTO

Il progetto si dedicaall’educazione sco-lastica di base dei ra-gazzi bisognosi chevivono nei dintornidella missione. Pre-vede borse di studiogestione del dormi-torio e mantenimen-to in funzione dellascuola.

Poichè il missionariosi trova in Italia percure e al suo rientropotrebbe cambiaredestinazione il pro-getto è momentane-amente sospeso.

Il progetto del CMD

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Benin sr. Anna Rizzardi

A Foyer Bakhita accogiamo ragazzeprovenienti da vari orizzonti con un pas-sato più o meno doloroso alle spalle. Conil vostro aiuto ho potuto migliorare la loroformazione specialmente in agricoltura con

l’acquisto di materiale. Per le alunne del 3° anno è anchestato attivato un corso di pasticceria e decorazione.Alla Fondation Regard d’Amour accogliamo tanti bambiniche non riescono ad avere le cure necessarie dai proprigenitori. Sono creature che soffrono, che non hanno chie-sto di venire al mondo e dal loro primo giorno sono costret-te a soffrire e a lottare per sopravvivere. Le cause sono varie: la morte della madrealla nascita, l’abbandono del padre in difficoltà finanziarie, le malformazioni o l’es-sere considerati bambini stregoni portatori di sventura. Per dare una risposta a taliproblemi diventa veramente importante il sostegno a distanza. Grazie al vostroaiuto ho potuto curare, procurare latte e medicine e soprattutto fare ltutto ilnecessario per la ricerca della famiglia naturale o di una adottiva.Che il Signore accordi a tutti voi copiose grazie e sante benedizioni.

LA MISSIONARIA

Suora delle Figlie del Cuore di Maria, originaria di Cles, 69anni, partita per la missione nel 1967.

IL PROGETTO

Foyer BakhitaAccoglie ragazze indifficoltà e si occupadella loro formazio-ne professionale.

FoundationRegard d’AmourSostiene per intero150 bambini abban-donati pagando letasse scolastiche ecomprando il mate-riale necessario allostudio. Inoltre aiutaaltri 240 studentidella scuola Perè deClorivère che sonoseguiti, amati e inco-raggiati da Albera-tine diventata inse-gnate grazie al soste-gno delle adozioni.

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Camerun sr. Lina Caliari

Vi ringrazio infinitamente anche a nomedella mia comunità e preghiamo il Signo-re che ricompensi coloro che pensano aibambini e li aiutano e che tutto quello chefacciamo con il Suo aiuto torni a vantag-

gio del Suo Regno. Da parte nostra cerchiamo di mettercitutte le forze e tutta la buona volontà.Tra tutti i bambini che aiutiamo c’è anche la piccolaEleonora, una bambina di 5 anni con gravi problemi di han-dicap, per lei abbiamo trovato un centro per handicappatiche possa accoglierla. E’ gestito dai Padri del PIME, la

piccola dovràrestrare conloro per qual-che anno nellasperanza di ri-trovare un po’di autonomia.Per ora ci sia-mo impegnatea pagare la retta per un anno anche sesappiamo che dovrà restare lì più a lun-go. La mamma cercherà di stare conEleonora il più possibile ma si sa giàche la piccola dovrà passare dei perio-di da sola.Vi sono molto ri-conoscente, cor-dialmente vi salu-to e auguro buonNatale e buon2010 sempre uni-ta nella preghierae nel vivere quoti-dianamente lamissione.

LA MISSIONARIA

Saveriana, originaria del Bleggio Superiore, 68 anni, partita perla missione nel 1975. Ha operato anche in Burundi e Ciad.

IL PROGETTO

A 32 bambini vengo-no pagate le tassescolastice e vengonoforniti di quaderni li-bri e divise perchèpossano frequentarele elementari o lemedie.Si sostengono lescuole con l’aquistodi materiale didatti-co e la creazione diuna iccola bibliotecaper insegnati fornitadi libri di testo,materialevideo e ilnecessario per leproiezioni di film for-mativi.I bambini più poverivengono sostenutianche con generi ali-mentari di prima ne-cessità e medicinali.

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Etiopia p. Giuseppe Larcher

Qui è un’eterna estate. Siamo ancora ai38° all’ombra e il termometro accenna an-cora a salire, altro che … bianco Natale! Tuttoil verde della savana è sparito. L’erba era cre-sciuta a due, tre metri e da più di un mese siamo

invasi da faville di erba bruciata. Di notte si vedono i cupi baglioridi fuochi che bruciano la foresta. Questo è il nostro Natale!A fine settimana i 2000 bimbi e ragazzi sono diventati più di3000: questo è il vero Natale! Durante la settimana al mattinooffriamo lavoro manuale a più di 80 ragazzi e ragazze che fre-quentano le scuole serali cosi possono mangiare. Alle 8.20 inco-mincia il corso per altri 40 studenti che vogliono entrare nel mondo del lavoro e sialternano tra scuola e laboratorio per tutto il giorno… Questo è il nostro Nataleferiale che continua al pomeriggio con i ragazzi e ragazze dalla 4ª alla 12ª per ildopo scuola e scuole di ripetizione: più di 300. Aggiungete docce, giochi e aveteil quadro della nostra giornata, del contesto giornaliero dove Lui si fa Uno di noi.Non avevo mai sognato Gambella eppure sono qui… siamo qui. Qualcuno ci havoluti qui. E’ in questa visione di fede che generosamente ci doniamo a loro perchéanche da Gambella venga fuori un “mondo nuovo”. La domenica pomeriggio bimbi,ragazzi e giovani diventano più di 4.500! Sto pensando di sospendere la distribu-zione di biscotti per venire incontro alle spese della scuola, ma come fare?… “Quel-lo che hai fatto al più piccolo di questi miei fratelli, l’hai fatto a me”.Guardando a Gesù bambino… guardando a quei bimbi… come fare? Sì… sono 300euro per ogni Domenica, ma per loro sono pranzo e cena… come fare?Buon Natale e grazie per essermi vicino”.

IL MISSIONARIO

Salesiano, originario di Taio, 69 anni.

IL PROGETTO

Il progetto a Gam-bella, nel Sud del-l’Etiopia, sostiene unCentro scolasticodove centinaia di ra-gazze e ragazzi rice-vono educazione,istruzione e forma-zione professionalee un Oratorio festi-vo per dare ai bam-bini e ai ragazzi l’oc-casione di incontrar-si, socializzare e ave-re assistenza sanita-ria e aiuti alimentari.

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Kenya Giuseppe Zencher

Il CEDIC è unorfanatrofioadiacente alnostro cen-tro, ce ne sia-

mo fatti carico noi perchè l’am-ministrazione precedente era indifficoltà e ha finito per abban-donare bambini e tutto. Il picco-lo centro ospita ex bambini distrada abbandonati dai parenti

a causa dei conflitti interni alla famiglia, orfani, bambiniemarginati dalla comunità, bamibini che alla fne di un rico-vero in ospedale nessuno è più andato a riprendere, bam-bini prelevati in prigione che sono finiti dietro le sbarre perpiccoli furtarelli e i così detti figli della giungla...In tutto sono 57, li seguiamo e li manteniamo con tanto amore e carità perchè sonoproprio questi gli angeli innocenti che pagano per colpe mai commesse.

IL MISSIONARIO

Laico, originario di Rovereto - San Giorgio, 70 anni, partitoper la missione nel 1959.

IL PROGETTO

Il centro accogliebambini abbandona-ti, offre cibo, vestia-rio, cure medice ededucazione, il tuttocon il coinvolgimen-to di gran parte dellacomunità locale. Ibambini frequentanole scuole pubblichefino alla terza mediache è il termine del-la scuola obbligato-ria, poi entrano nelnostro centro per lescuole professionalie a 18 anni li aiutia-mo a trovare lavorocosì da permettereloro di raggiungerel’autosufficienza.

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R. D. Congo p. Mariano Prandi

IL MISSIONARIO

Comboniano, originario di Varignano, 66 anni, partito per la mis-sione nel 1976. Ha operato anche nella Repubblica Centrafricana.

La parola che miviene più sponta-nea in questi giornié quella di “stra-niero”. Infatti due

sett imane or sono le autor itàangolane hanno cominciato a pesta-re forte sui congolesi che vivono elavorano in Angola. Poi hanno co-minciato a espellerli dal loro Paese.Allora il governo congolese ha rea-gito scacciando molti angolani chesono venuti a cercare lavoro e rispo-sta ai loro problemi qui nel Congo-Kinshasa. Tanta gente soffre di quà e di là della frontieraperché si é trovata di colpo senza mezzi e senza punti diriferimento per vivere con dignità e giustizia.Gesù, che lascia il cielo e viene per stare con noi sullaterra ci invita a riconoscerlo chiaramente in ogni situazionedi vita che ci si presenta. Col suo sorriso e la sua semplicità ci aiuti a riconoscereveramente attorno a noi chi é lo straniero o piuttosto chi é il fratello o la sorella dacapire, accogliere e con cui dialogare per costruire una società senza troppe fron-tiere. Gesù, figlio di Maria e figlio di Dio Padre ci aiuti a riconoscere anche lostraniero che sta dentro di noi quando non riusciamo a tirar fuori l’amore, la caricaumana, la dignità per costruire relazioni più vere, autentiche e fraterne con le per-sone. Spero di continuare a dialogare con voi per tanto tempo, nella ricerca insieme

del bene di tanti amici di questaAfrica che fa fatica a trovare lastrada sicura del lo svi luppo edell’auotsufficienza a tutti i livelli divita politica, economica, sociale,culturale e familiare.E’ questo il mio augurio di Natale.Vi saluto con gioia

IL PROGETTO

Il progetto sostieneil “Centre Bokolisi”,un centro per l’edu-cazione integraledelle ragazze. Adoggi le iscritte sono152, ma il numerocontinua a crescere.Si tratta di ragazzeche spesso non han-no potuto completa-re nemmeno la scuo-la primaria. Ci sonoragazze madri ed al-tre che hanno avutoesperienze dolorosee drammatiche di ri-fiuto familiare e diemarginazione. Ilcentro offre loroeducazione scolasti-ca, umana e profes-sionale, con corsi dicucito, ricamo edeconomia domestica.

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Sud Sudan sr. Maria Pierina Carli

Carissimi, da più di 40 annisono in Africa e da due annie mezzo sono qui a Kosti,una Missionae nel NordSudan dove si sono rifugiatitanti sud-sudanesi. Sonoaccampati attorno alla città in grossi agglomerati e cerca-no lavoro dagli Arabi con un salario miserabile. A questiCentri il governo non pensa; la Chiesa ha realizzato inognuno una scuoletta. Le offerte che riceviamo le diamo alvescovo perchè queste scuolette continuino. Se cascanoqueste sarà un disastro per tanti bambini e bambine.Il mio compito principale è di visitare le famiglie dei rifugiati,perciò giro i vari centri e le varie scuolette. Giro da capan-na a capanna e trovo solo miseria. Ho sempre tante coseda imparare, perchè la gente, nella sua povertà, si aiuta sempre e condivide tutto.Insisto in particolare perchè mandino a scuola i bambini e soprattutto le bambine.Un caro saluto a tutti e mille grazie.

LA MISSIONARIA

Comboniana, originaria di Vigo Lomaso, 70 anni. Ha operatoanche in Egitto.

IL PROGETTO

Il progetto intendesostenere l’attivitàdelle piccole scuolecreate dalla Diocesidi Kosti nei centri deirifugiati del SudSudan per offrirel’istruzione primariaanche ai bambini deicampi profughi inmodo da permette-re poi l’iscrizionealle scuole seconda-rie governative situa-te molto laontanedal campo. SuorPierina, responsabiledel progetto, è infer-miera e si preoccupadella salute precariadei bambini visitan-do le famiglie per in-segnare loro i fonda-mentali principi igie-nici e fornendo lemedicine di base.

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Uganda fr. Elio Croce

Il St. JudeChi ldren’sHome nac-que nel 1981ad Anaka,

nel distretto di Gulu e rap-presentò l’avverarsi di un gran-de desiderio di una maestrad’asilo: Bernardetta Akwero. I bambini inizialmente accol-ti non erano ancora gli orfani della guerra e dell’AIDS, mapiuttosto le vittime di mali comuni a moltissimi bambini del-l’Africa, quelli cioè dell’estrema povertà e della mancanzadi un futuro sereno. Dalla morte di Bernardetta Akwero,avvenuta il 15 febbraio 1992, la guida del St. Jude l’hoassunta io. Con il dilagare della guerra civile, verso la finedegli anni ottanta, i bambini presenti al St.Jude sono au-mentati costantemente.Attualmente il St.Jude comprende 98 bambini, solo neimesi di Settembre e Ottobre sono stati accolti altri 8bambini nella comunità. Tutti i ragazzi vengono accuditi da8 “mamy” che sono presenti full time al St.Jude e si

ass icurano del la curatotale dei bambini, dellaloro sicurezza e della loro crescita. Poco distantesi trova un’altra struttura, la Consolation Home,dove vivono 24 ragazzi con vari tipi di disabilità,fisiche e mentali. Con loro sono presenti 6 “mamy”che, insieme ai loro figli naturali, hanno accettatodi adottare uno o più bambini che non sonoautonomi, totalmente o parzialmente, e che quindinecessitano di una costante assistenza durantetutto l ’arco del la g iornata ( in tutto a l laConsolation vivono 50 persone). Inoltre, altri 10bambini con disabi l i tà vengono seguit iindirettamente tramite aiuti alle loro famiglie e hannocosì modo di vivere nella loro comunità.

IL MISSIONARIO

Comboniano, originario di Moena, 63 anni, partito per lamissione nel 1971.

IL PROGETTO

Consolation HomeAccoglie bambini chea causa delle lorocondizioni fisiche omentali non possonopiù fare rientro infamiglia.OrfanatrofioAccoglie bambini eragazzi che ritorne-ranno a vivere neivillaggi di origine e lisegue a distanza an-che dopo l’inseri-mento. La strutturacomprende: un asiloche accoglie 200bambini provenientidall’orfanatrofio edai villaggi vicini; unascuola primaria cheserve i 58 bambiniresidenti e altri chevivono nei dintorniper un totale di 320alunni. Inoltre sonosupportati 66 ragaz-zi che frequentanoscuole superiori ouniversità.

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Bolivia sr. Roberta Paris

Prima di tutto ringrazio Dio che suscitapersone generose e le muove ad esseresolidali con i più poveri e poi ringraziotutte le persone che sostengono le Ado-zioni a distanza, sono certa che il Dio

della vita ricompenserà con tanta generosità.Quest’anno, a causa di un’operazione al femore, sonostata privata della libertà di muovermi come avrei desidera-to. Credo che quello che mi succede è volontà di Dio, solomi resta dire sì a quello che Lui dispone nei miei riguardi.Comunque, grazie all’aiuto di altre suore, tutti i bambinisono stati seguiti da vicino affinché non mancasse lorol’educazione, la mensa, l’assistenza sanitaria, il materialescolastico e il vestiario.Approfitto per inviarvi i miei più cari affettuosi auguri perun lieto e santo Natale e che il nuovo anno sia portatoredi ogni benedizione di Dio, di tanta gioia e serenità.

LA MISSIONARIA

Francescana missionaria del Sacro Cuore, originaria diCalavino, 70 anni, partita per la missione nel 1962. Ha ope-rato anche in Cile.

IL PROGETTO

Il progetto si preoc-cupa della crescitaintegrale di bambinie ragazzi, attraversola scuola, la mensa,l’assistenza sanitariae corsi professionaliper imparare un me-stiere e poter esserecosì utili alla famigliae alla società.

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Brasile p. Andrea Callegari

A tutti i collabo-ratori del CentroMissionario, pre-senti nella Dioce-si Trentina, vorreiinviare il mio rin-graziamento perl ´ i m p e g n onell´appoggiare letante opere di bene, presenti in terre lontane, dove la giu-stizia e i diritti umani non sempre sono rispettati. Vorreipure approffittare di questo messaggio per trasmettere ilmio augurio di Natale a tutti voi . Sono convinto che questigesti di amore che sapete fare si trasformano in fonte digioia e di allegria per tanti bambini e, indirettamente, per

tante fami-glie che han-no difficol-tá ad arri-vare a l lafine della giornata.Gesu´Bambino sia fonte di tantapace e tanto amore per tutti voi e sitrasformi in fonte di entusiasmo nelcostruire una societá piú giusta epiú umana. Un augurio di Buon Na-tale a tutti voi.Pur lontani geografi-camente, sentiamoci uniti nella co-struzione di un mondo migliore.Tanti saluti e abbracci, don Andrea

IL MISSIONARIO

Pavoniano, originario di Lisignago, 60 anni, partito per lamissione nel 1991.

IL PROGETTO

L’Opera educativaPadre Pavoni a BeloHorizonte in Brasile,intende offrire aibambini e adolescen-ti poveri le condizio-ni necessarie per losviluppo integraledello loro potenzia-litá, in modo da vive-re la propria vitacome un cittadino ri-spettato e valoriz-zato, alla luce di unavisione evangelica li-beratrice.Il progetto prevede:una scuola a tempopieno con 440 alun-ni dai 4 ai 14 anni;dei corsi di avviamen-to professionale con710 alunni a partiredai sedici anni; il grup-po EJA che ha loscopo di fornireun’educazione a gio-vani e adulti, si svol-ge la sera e con 202alunni a partire daisedici anni.

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Brasile sr. Noemi Cavagna

Carissimi amici, ringraziociascuno del vostro aiu-to il quale ci ha dato lapossibilità di realizzare leatt iv i tà del progetto

Cuore Amico. La nostra finalità è sem-pre educare alla vita, amandola e rispet-tandola, realizzando il progetto che Dioha su ciascuno di noi, vivendo l’amore come fonte della vita,proteggendola dove è sfruttata. Alla fine di quest’annoscolastico posso dire che siamo riuscite a raggiungere ilnostro obiettivo educativo: educare al rispetto di ogni es-sere nell’armonia delle relazioni con le persone, la natura, ifiori, le piante e tutto ciò che fa parte del mondo che cicirconda. Lo abbiamo fatto con l’esperienze concretadell’orto comunitario dove ogni bambino e adolescente haavuto la possibilità di seminare, coltivare e raccogliere leverdure che hanno poi imparato a mangiare senza faresmorfie. Il procedimento del lavoro è stato presentato espiegato dalle maestre ed accompagnato da un nonno. Questa esperienza li haaiutati a capire il valore e il posto che ogni cosa deve occupare e del rispetto chedeve ricevere.Natale è nascita, presenza nuova di Dio che si fa Uomo perché crede e da lapossibilità ad ogni persona di vivere l’amore per trasformare la guerra in pace, l’odio

in amore, la schiavitù in libertà, losfruttamento in armonia...Ringraziamo il Signore, che conl’aiuto delle maestre ed educatricisiamo riuscite a dare la possibilitàai nostri bambini e adolescenti difare questa esperienza. Ringrazia-mo il buon Dio del contributo diciascuno di voi nel realizzare la Suaopera in mezzo ai fratelli dellagrande metropoli di Sao Paulo.

LA MISSIONARIA

Appartenente all’Istituto della Carità del Sacro Cuore, origi-naria di Pilcante, 72 anni, patrita per la missione nel 1980.

IL PROGETTO

Il progetto segue580 minori tra bam-bini adolescenti egiovani nelle varieattività educative:scuola materna, alfa-betizzazione, dopo-scuola, biblioteca, te-atro, interpretazionedel testo, musica,sport, svago e artigia-nato. Dispensa inol-tre 11 borse di stu-dio mensili e 22 bor-se di studio annuali.Per realizzare le va-rie attività ci si avvaledi 27 dipendentistipendiati e 20 stu-dentesse universita-rie, delle superiori edelle medie checolaborano nelle va-rie attività.

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Vi dico la verità: per i risultati fin qui ot-tenuti vale la pena aiutare questi baambininella speranza che siano il seme di un futuro migliore. Proprio lasettimana scorsa è venuta alla Scuola una mamma a ringraziare,perché la figlioletta Maria Fernanda di un anno e due mesi a casa

aveva detto al momento giusto “da licença”, permesso, e poi aveva detto “obrigada”,grazie. Visti i risultati nell’educazione dei nostri bambinila gente ci aiuta come può e non abbiamo problemi ri-guardo al mangiare, un po’ più difficile è riuscire a pagarele insegnanti. Auguro a tutti voi un Buon e Santo Na-tale da parte di tutti i bambini, le suore e tutti coloro chelavorano qui, con la convinzione che tutta la terra vedràla salvezza del Signore nostro Dio.

LE MISSIONARIE

sr. Elsa Bezzi, suora dell’Istituto Cavanis, originaria di Ossana, 67anni, partita per la missione nel 1985. Quando è rientrata in Italiail progetto è stato affidato alla consolrella sr. Augusta Fedel,originaria di Miola, 79 anni che ha operato anche in Ecuador.

Brasile sr. Augusta Fedel

IL PROGETTO

Il progetto sostienela scuola materna el’asilo nido costruitinel 1996 per toglie-re i bambini dallastrada dove trascor-revano gran partedella giornata datoche i genitori lavora-vano a giornata neicampi altrui. Attual-mente accogliamodurante il giorno(dalle 7 alle 18) 150bambini dai tre mesiai sei anni che rice-vono igene, educa-zione, alimentazioneed istruzione da in-segnati ed educatricistipendiate.

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Brasile p. Graziano Stablum

Il nostro è un la-voro di prevenzio-ne e di formazio-ne che cerca dievitare che i ra-gazzi restino ozio-si sulle strade in balia di droga e violenza.Le attività svolte nel doposcuola sono diverse e hanno lo

scopo difar svilup-pare la cre-atività e lepotenzialitàdei nostriragazzi che vivono in ambienti chenon sono degni neanche per un ani-male ...ma la triste realtà è questa.Facciamo anche un lavoro di forma-zione morale e religiosa, rispettan-do i vari credo e cercando di colti-vare i valori umani e sociali fonda-mentali per il rispetto della vita eper la costruzione di una società piùgiusta e fraterna.Ringraziamo di cuore tutti gli amiciche collaborano con noi, personedi buona volontà che credono nelvalori della solidarietà e nella paro-la di Gesù.

IL MISSIONARIO

Pavoniano, originario di Cles, 69 anni, partito per la missionenel 1973.

IL PROGETTO

Doposcuola300 ragazzi dellascuola dell’obbligoseguono le attivitàcomplementari e ri-cevono colazione,pranzo e merenda.Le attività si svolgo-no in tre rioni peri-ferici della città ap-poggiandosi a strut-ture parrocchiali.

Avviamentoprofessionale100 adolescenti, an-che con problemi didroga o maternitàprecoci, e 30 delleloro madri seguonocorsi di falegnameria,taglio e cucito, infor-matica, salone di bel-lezza e artigianatosui tessuti.

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Brasile d. Diego Vanzetta

IL MISSIONARIO

Salesiano, originario di Ziano, 61 anni, in missione dal 1985.

E’ arrivato il tempo di Natale. E’ untempo sacro, in cui “sentiamo” che la re-altà vera non è quella del nostro mondomateriale e materialista, degli affari, de-gli scandali, delle guerre. E’ un tempo sacro in cui riusciamo con

maggior facilità a “sentire” la presenza dell’altro al nostro fianco ed essi cessanodi essere considerati degli oggetti, delle “cose”, o, peggio, un pericolo o unaminaccia: diventano rivelazione, dono. I pastori chiamati a visitare il neonato Messiasi incantarono alla vista di un bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangia-toia. Era un bambino e allo stesso tempo era come una finestra che, all’improv-viso, apriva una vista sulla profondità dell’infinito.Nasce così nel mio cuore la formulazione degli auguri che voglio mandare a tutti voiche ci volete bene e che siete solidali con la storia di tanta gente: che possiatericevere la stessa grazia dei pastori di Betlemme, di saper riconoscere e venerarein qualunque bambino, anzi, in qualsiasi persona, la presenza di Gesù. Saperlo“riconoscere” sarà la grazia più grande, sarà però anche la prova più grande perchémetterà a nudo la nostra capacità di amare.Grazie di tutto. Buon Natale!

IL PROGETTO

Il progetto sostienele attività dell’asilosanta Maria Gorettiche ospita 120 bam-bini fra i 3 e i 7 anni,un gruppo al mattinoe uno al pomeriggio.I bambini apparten-gono a famiglie po-vere, sono figli di ca-salinghe, nubili, lavo-ratori giornalieri oabitanti di favelas.Tanto al mattinoquanto al pomeriggioi bambini ricevonouna merenda all’arri-vo e un pasto rego-lare prima di andarea casa. Il nostro ser-vizio è prezioso perla comunità perchèraggiunge diretta-mente i bambini eattraverso le riunio-ni con i genitori an-che le loro famiglie.

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Cile sr. Antonia Turrina

Miei carissimi amicibenefattori, ad ognu-no il mio saluto affet-tuoso di pace e benenel Signore, nella spe-

ranza di trovarvi tutti bene e come sem-pre, uniti nella preghiera e nella Missione accanto a chi ha piùbisogno.Il vostro contributo è un prezioso dono con il quale possiamo

aiutare bambini, giovani e famiglie in situa-zioni difficili causa mancanza di lavoro, se-parazioni, malattie... chi soffre di più sonoi bambini che cerchiamo di aiutare con lostudio, il cibo e le medicine. Sono i bambinidel nostro collegio che abbiamo con noitutto il giorno e ai quali ci preoccupiamo dioffrire una formazione perché in futuro pos-sano dare il loro apporto per una societàpiù solidale e fraterna. C’è tanto da fare,noi facciamo quello che possiamo e il restolo lasciamo al Signore che è sempre pre-sente e ci dona la forza ela speranza.Mi commuovo tutte le vol-te che ricevo il vostro aiu-to, perché penso che nonsono sola nella Missione:tutti voi siete uniti a me spi-ritualmente e materialmen-te per aiutare la mia gente,specialmente i miei bambi-ni. A voi il mio abbracciofraterno e tutta la mia gra-titudine.

LA MISSIONARIA

Francescana missionaria del Sacro Cuore, riginaria di VigoCavedine, 71 anni, partita per la missione nel 1962. Ha ope-rato anche in Bolivia.

IL PROGETTO

Il progetto sostieneuna scuola-convittodove bambini e ra-gazzi di famiglie indifficoltà ricevonoistruzione, cibo, sus-sidi per lo studio, as-sistenza sanitaria e unambiente sereno chefavorisce la socializ-zazione.

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Messico sr. Francesca Bolognani

Tijuana è una cittá che cresce tutti i giorniper l’arrivo di molte persone e famiglieche giungono da ogni parte del Paese edell’America Latina con l’illusione di po-ter varcare la soglia ed entrare negli Stati

Uniti. Non sono pochi quelli che muoiono sulla breccia equelli che sono esportati e poi abbrandonati al confine.C’é un via-vai che si percepisce anche nella scuola conmolti bambini e giovani che rimangono poco tempo poi cer-cano il nuovo, il migliore magari senza trovarlo.Una linea separa quello che alcuni chiamano il primo mon-do dall’altro.Sono più di 3200chilometri quell iche segnano lafront iera fra i lMéssico e g l iStat i Unit i d iAmerica. In pie-na c i ttà , qui aTijuana, quella li-nea smette di es-sere immaginariae si trasforma inun esteso muro,costru ito consbarre metalliche.Un mondo diamericani di fron-te ai messicani edanche, un mondodi ricchi di fronteai poveri.

LA MISSIONARIA

Francescana missinaria del Sacro Cuore, originaria di VigoCavedine, 72 anni, partita per la missione nel 1959. Ha ope-rato anche in Cile e Bolivia.

IL PROGETTO

Il progetto sostienele atttività di unascuola gestita daifrancescani che se-gue i bambini dai 3 ai18 anni. E’ una scuo-la povera per gentepovera che fa scarificiper dare ai figli unaformazione miglioredi quella offerta dal-le scuole pubbliche.Ci si occupa delle le-zioni e si fornisce ilmateriale necessarioall’insegnamento.

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Filippine sr. Maddalena Turra

Recenti studi sulla relatà delle Filip-pinemostrano che 3 bambini su 10 soffronodi carenza di vitamina A, ferro e iodio. Acausa di ciò il fisico si indebolisce comeanche le capacità cognitive, inoltre sor-

gono delle malattie come cecità notturna, scarsa capacitàdi concentrazione e i bambini diventano sottopeso o addi-rittura sottonutriti.Il progetto di integrazione alimentare per i bambini poveri e malati è la nostrarisposta al crescente problema della malnutrizione nelle Filippine. Nel primo seme-

stre del 2009 abbiamo individuato un’area povera dellacittà e abbiamo seguito 33 bambini sottonutriti conregolari visite mediche e abbiamo coinvolto le mammenel programma per permettere loro di aiutarci a guarirei loro figli.Apprezziamo profondamente la vostra generosità cheha resistito alla crisi economica globale. Siamo co-scienti che anche voi vivete questotempo difficile ma avete rispostocon l’abbondanza del vostro cuoreai nostri fratelli più bisognosi nelleFilippine. Che il Signore benedicala vostra generosità, benedica ivostri cari e vi restituisca il centuplo.

LA MISSIONARIA

Suora di Gesù Buon Pastore, originaria di Tonadico, 77 anni,partita per la missione nel 1966.

IL PROGETTO

Il progetto di inte-grazione alimentareintende fornire il cor-retta nutrimento aibambini più disagiatiche vanno dai 3 ai 6anni. Nelle zone amaggior incidenza dimalnutrizione infan-tile di Lingayen si at-tiva un programma di6 mesi in cui si forni-sce cibo ad alto va-lore nutrizionale e sicoinvolgono i geni-tori o i tutori dei pic-coli in corsi di for-mazione che vannodai diritti dell’infan-zia all’insegnamentodi facili ed economi-che ricette adatte arisolvere la malnutri-zione infantile.

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Thailandia fr. Eligio Valentini

Il Camillin SocialCenter di Chiang-rai svolge la sua at-tività da piu’ di 25anni a favore dibambini usandosoprattutto il me-todo delle “Ado-zioni a distanza”.La parola adozio-ne implica un attod’amore e lo è an-

che l’adozione a distazna, dove delle persone si impegnanoper qualcuno che non conoscono e non vedranno mai. Nellamia esperienza sono stato testimone di molti gesti edespressioni commoventi soprattutto da parte di personeanziane o handicappate che vogliono sapere come sta il“loro bambino”, di ciechi che dicono di “aver visto” come ilbambino sia cresciuto nell’ultimo anno. E c’è da crederci,perchè come diceva il piccolo principe è solo con gli occhidel cuore che si vede d’avvero.Da diversi anni la nostra attività è rivolta ai bambini delle minoranze etniche, detteanche tribù dei monti. Possiamo dividere gli studenti in due gruppi: quelli accolti nelcentro e quelli aiutati a casa. Le domande sono sempre tante e noi diamo laprecedenza a coloro che hanno problemi in famiglia con i genitori in carcere ocoinvolti nella dorga. Quest’anno abbiamo realizzato il sogno di una vita. Bambinidisabili che vivono con bambini forti. E’ una festa continua, con i bambini sani chevanno a trovare gli altri, li accompagnano, li seguono.

I MISSIONARI

Fr. Eligio Valentini camilliano originario di Piazze di Pinè, 75anni, partito per la missione nel 1965. Da quando non vive più inThailandia il progetto viene seguito dal confratello fr. GianniDalla Rizza originario di Bassano del Grappa.

IL PROGETTO

Il progetto si interes-sa a bambini e ragaz-zi delle minoranzeetniche: 220 bambinidella scuola primariaaccolti nel centro; 75studenti delle medieaffidati sotto nostraresponsabilità ad al-tri centri; 60 ragazzidella scuola profes-sionale; 1635 bambi-ni e ragazzi dallamaterna alle profes-sionali aiutati a fre-quentare la scuolanei loro villaggi. Sifornisce inoltre assi-stenza specifica abambini disabili ospi-tati al centro e si se-gue tutto l’iter buro-cratico per far otte-nere la cittadinanzathailandese a ciascunbambino seguito.

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Albania fr. Luciano Levri

I Rom a Lezhe, sono molto numerosi erisiedono dal tempo del regime comunistanel quartiere Skenderbeg, ai margini del-la città. Sono molto poveri e fanno i la-vori più umili, che altri rifiutano. Tra loro

è molto diffuso l’analfabetismo, l’abbandono scolastico el’accattonaggio. I bambini, insieme alle loro mamme, rac-colgono lattine vuote dai bidoni della spazzatura e lungo lestrade e spesso i bambini più piccoli vengono usati perchiedere l’elemosina. Poichè le famiglie non hanno soldi asufficienza neanche per sfamare e vestire i figli, non li man-dano a scuola.Con i genitori dei bambini coinvolti dal nostro progettoabbiamo fatto un patto, chiamato “Patto per tuo figlio “,in cui noi promettiamo di accompagnare il bambino nel suoiter scolastico e loro si impegnano a mandarlo tutti i giornia scuola e anon mandarloa chiederel’elemosina.Questo pattoha responsa-bi l i zzato g l iadult i e hafatto miracoli..Anche se len-tamente e contante guerreibambini inco-minciano adessere accet-tati e a scuolane abbiamodivers i chesono i pr imidella classe.

IL MISSIONARIO

Appartenente all’Istituto della Società di Maria, originario diFiavè, 65 anni.

IL PROGETTO

Il progetto un “Pattoper tuo figlio” fattocon i genitori deibambini Rom, que-st’anno ha iscritto146 bambini Rom allascuola statale e assi-cura loro sostegnoper le spese scolasti-che, appoggio extrascolastico e attivitàvarie di formazioneper favorire un effet-tivo inserimento so-ciale.Altri bambini Romsono stati inseriti invarie scuole materneevitando così il peri-colo di formare clas-si “ghetto”.

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Albania sr. Mirella Moser

C a r i s s i m iamic i , inpross im i tàdel SantoNatale i l

mio pensiero va a tutti voi checi sostenete. Dal profondodel cuore nasce il desideriodi ringraziarvi non solo a parole ma con la mia poverapreghiera a Cristo Salvatore; grazie perché ci dona-te la possibilità di alleviare un po’ le difficoltà dellenostre famiglie soprattutto dei bambini. Per questoimploro il bambin Gesù di ricompensare ognuno di voicon abbondanti grazie donandovi pace e serenità fa-miliare. L’anno nuovo sia portatore di gioia e felicità.

E’ un po’ difficile conoscere a fondo la realtà di questa nazione tanto vicina allanostra bella Italia, anche per le innumerevoli notizie negative fatte dalla stampa chespesso mette tutto sullo stesso piatto. Io mi trovo ad operare in Albania da quasinove anni e ho visto del progresso. Il cammino è lento anche perché lo stato fapoco o niente per risolvere i molti problemi delle famiglie. Noi come comunità diSuore Pastorelle esercitiamo il nostro servizio alla periferia di Scutari, la zonadelle vecchie fabbriche semi distrutte e abbandonate dopo la caduta del regimecomunista. Qui le famiglie scese dalle montagne si sono rifugiate alla meglio, maspesso sono prive di acqua e di luce elettrica. Abitiamo nel centro polivalente cheha la funzione di Chiesa e offre spaziper incontri vari di animazione e gioco eun centro diurno per i bambini dai tre aisei anni. Molti altri sono gli impegni chela nostra buona gente ci chiede ma noidobbiamo contare soltanto su la prov-videnza che ci viene da voi e da alcunibenefattori. Per questo ringraziamoogni giorno il Signore, perché insiemepossiamo dare un po’ di sollievo.Vi ringrazio per il sostegno e l’interes-samento.

LA MISSIONARIA

Suora del Gesù Buon Pastore, originaria di Zambana, 73 anni,partita per la missione nel 2001.

IL PROGETTO

Il progetto offre aiu-to ai più piccoli at-traverso un CentroDiurno per bambinidai tre ai sei anni; so-stegno scolastico eformazione umana airagazzi; assistenzaanche in campo sani-tario alle famiglie piùdisagiate.

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Romania sr. Michelina Bettega

Carissimi amici, mi sonopresa il lusso di descri-vere tante att iv i tàperchè da quattro annisono responsabile del-

le comunità della delegazione Romania,ne vedo le necessità e cerco di essere attenta perchè ogniservizio possa svolgersi bene. Il grazie mio personale equello di suor Rosetta, che da settembre è in Moldova,vuol raggiungere ciacun benefattore. Sento che non po-tremmo essere qui, con la ricchezza della nostra culturaumano-cristiana-trentina, se i nostri antenati non avesserocreduto nella forza del seme... Questo desideriamo fareanche noi: essere seme di speranza, di certezza che l’edu-cazione cristiana è l’unica ad essere sommamente umana...e di umanesimo nuovo c’è estremo bisogno.Cogliamo l’occasione per inviarvi gli auguri più belli per ilsanto Natale. Il Cristo che ha voluto assumere la nostranatura e la nostra storia, ci aiuti ad essere presenza disperanza nel nostro mondo.

LE MISSIONARIE

Sr. Rosetta Benedetti è suora della Provvidenza, originaria diSegonzano, 59 anni, partita per la missione nel 1992. Ora si ètrasferita in Moldova e il progetto è stato affidato ad una conso-rella che viveva con lei: sr. Michelina Bettega originaria diMezzana di Primiero, 63 anni, partita per la missione nel 1992.

IL PROGETTO

IasiLa SCUOLA MATERNA

segue 128 bambinioffrendo tre pasi algiorno. Per promuo-vere accoglienza, so-lidarietà e il rispettoreciproco si è deci-so di accogliere siabambini poveri chedi ceto medio, sia cat-tolici che ortodossie anche bambini conproblemi. Il DOPO-SCUOLA segue 30 bam-bini provenienti dafamiglie socialmentevulnerabili con l’aiu-to allo studio e unprogetto di formazio-ne per i genitori.AdjudeniLa SCUOLA MATERNA

accoglie 128 bambi-ni parecchi dei qualicon almeno un geni-tore all’estero perlavoro e alcuni conseri problemi fisici opsicologici. Il DOPO-SCUOLA segue 50 bam-bini provenienti dafamiglie povere congrossi problemi di ali-mentazione.CiresoaiaIl DOPOSCUOLA acco-glie 50 bambini congravissime carenze divario tipo che senzaquesta opportunitàsarebbero totalmen-te esclusi dal cicloscolastico. L’ultimoanno sono stati tuttipromossi.

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Pagina 24

Opera Diocesana per laPastorale Missionaria

via s. Giovanni Bosco 7/138122 Trento

tel. 0461 891270fax 0461 891277

[email protected]

Siamo su Internet!

www.diocesitn.it/missioni

quota mensile€ 13,00

quota annuale€ 156,00

Le offerte si versanodirettamente al

Centro Missionario diTrento

via s. Giovanni Bosco 7

Per ottenere laDETRAZIONE IRPEF

intestare a:

Opera diocesanapastorale missionaria

sezione ONLUSvia s.Giovanni Bosco 7

38122 Trento

eseguito tramite:

conto correntepostale n. 30663371

oppure

Cassa rurale Valle deiLaghi, Sarche

IBAN:IT98 C081 3234

4420 0012 0311 172

specificare semprela causale:

ADOZIONEA DISTANZA

La ricevuta va conserva-ta con la copia della Di-chiarazione dei redditi.

ModalitàModalitàLe offerte per le

“Adozioni a Distanza”vanno a sostenere

tanti bambini seguitinei progetti dai mis-

sionari trentini:

AFRICA

sr. Anna Rizzardi (Benin)

sr. Lina Caliari (Camerun)

p. Giuseppe Larcher (Etiopia)

p. Antonio Dolzan (Kenya)

Giuseppe Zencher (Kenya)

p. Mariano Prandi (R. D. Congo)

sr. Pierina Carli (Sud Sudan)

fr. Elio Croce (Uganda)

AMERICA LATINA

sr. Roberta Paris (Bolivia)

p. Andrea Callegari (Brasile)

sr. Noemi Cavagna (Brasile)

sr. Augusta Fedel (Brasile)

p. Graziano Stablum (Brasile)

d. Diego Vanzetta (Brasile)

sr. Antonina Turrina (Cile)

sr. Francesca Bolognani (Messico)

ASIA

sr. Maddalena Turra (Filippine)

fr. Eligio Valentini (Thailandia)

EUROPA

fr. Luciano Levri (Albania)

sr. Mirella Moser (Albania)

sr. Michelina Bettega (Romania)Nuovo indirizzo!

Giovanni Paolo II,Evangelium Vitae n.93

Tra le forme di adozione,merita di essere propostaanche l’adozione a distan-za, da preferire nei casi incui l’abbandono ha comeunico motivo le condizioni

di grave povertà dellafamiglia. Con tale tipo di

adozione, infatti, si offronoai genitori gli aiuti neces-

sari per mantenere ededucare i propri figli, sen-za doverli sradicare dalloro ambiente naturale.

Buon Natalee Felice

Anno Nuovo