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© 2011 RCS Libri S.p.A. Milano - R. Zordan, Datti una regola MODELLI DI PROVE INVALSI Classe seconda a cura di Benedetta Bonacina e Rosetta Zordan CLASSE SECONDA 1. Avventura di mare pp. 1-6 2. Gli accaniti giocatori pp. 7-12 3. Il tic pp. 13-18 4. Ridere con la storia pp. 19-24 5. Niente più di quello che deve fare un amico pp. 25-30 6. Da bambina, in Sicilia pp. 31-36 7. Il provino pp. 37-42 8. Animali d’inverno pp. 43-48 9. L’isola del ghiaccio ardente pp. 49-54 10. Le città industriali pp. 55-60 11. Sassolini bianchi e neri pp. 61-67

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MODELLI DI PROVE INVALSI

Classe seconda

a cura di Benedetta Bonacina e Rosetta Zordan

CLASSE SECONDA

1. Avventura di mare pp. 1-6

2. Gli accaniti giocatori pp. 7-12

3. Il tic pp. 13-18

4. Ridere con la storia pp. 19-24

5. Niente più di quello che deve fare un amico pp. 25-30

6. Da bambina, in Sicilia pp. 31-36

7. Il provino pp. 37-42

8. Animali d’inverno pp. 43-48

9. L’isola del ghiaccio ardente pp. 49-54

10. Le città industriali pp. 55-60

11. Sassolini bianchi e neri pp. 61-67

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Rosetta Zordan

Avventura di mare

Quand’ero al servizio dei turchi mi divertivo spesso a navigare con un battello sul mar di

Marmara, dal quale si gode il panorama di tutta la città di Costantinopoli, compreso il

palazzo del Gran Sultano.

Una mattina, mentre ammiravo la serena bellezza del cielo, scorsi nell’aria un affare

rotondo, una sfera, si sarebbe detto, di un trenta centimetri suppergiù, con qualcosa che gli

pendeva sotto. Afferrai immediatamente il mio fucile da caccia più lungo e più grosso, senza

il quale – salvo in casi di forza maggiore – non viaggio mai, anzi, non faccio neppure una

gita. Lo caricai e sparai contro quell’arnese, ma senza risultato perché la distanza era troppa.

Raddoppiai allora la dose della polvere e ci misi dentro cinque o sei pallottole: questo

secondo tentativo riuscì; tutte le pallottole colpirono nel segno e squarciarono il pallone da

una parte, abbattendolo.

Giudicate voi la mia sorpresa quando un’elegantissima carrozza dorata con dentro un uomo

e un quarto di montone, che si sarebbe detto cucinato allo spiedo, caddero a un paio di metri

da me; appena mi fui un poco rimesso dallo stupore, ordinai ai miei uomini di avvicinarsi a

forza di remi allo strano viaggiatore aereo.

Lo caricai a bordo del mio battello: era un francese che, molto seccato per quell’improvvisa

caduta in mare, non riusciva a spiccicare parola. Dopo un po’ di tempo, però, si rimise ed

ecco la storia che mi raccontò.

«Sette o otto giorni fa, di preciso non saprei giacché ho perso la nozione del tempo essendo

stato quasi sempre dove il sole non tramonta mai, proveniente da Capo Land’s End in

Cornovaglia, nell’isola di Gran Bretagna, salii nella stessa carrozza nella quale sono appena

stato catturato, appesa a un gran pallone.

Portavo con me una pecora su cui fare esperimenti atmosferici.

Sfortuna volle che il vento cambiasse dieci minuti dopo la mia ascensione; e invece di

portarmi verso Exeter dov’era mia intenzione atterrare, mi sentii sospinto verso il mare,

sopra il quale suppongo di aver continuato a vagare, ma assolutamente troppo in alto per

poter fare alcun rilievo.

Gli esperimenti sul calore e sulla respirazione che mi ero proposto presto cedettero al

richiamo della fame, divenuto impellente. Il terzo giorno fui costretto a uccidere la mia

pecora per procurarmi del cibo.

Poiché ormai ero giunto molto al disopra della luna e, sedici ore dopo, mi ero tanto

avvicinato al sole da averne le sopracciglia bruciacchiate, dopo aver avuto cura di

scuoiarla, collocai la carcassa della pecora in quella parte del mio cocchio dove il sole

aveva ancora sufficiente potere o, per meglio dire, in quella parte in cui non cadeva

l’ombra del pallone: grazie a questo sistema di lì a due ore fu bell’e arrostita. Da allora

non mi son nutrito d’altro.»

Qui s’interruppe e sembrò abbandonarsi alla contemplazione degli oggetti che lo

circondavano. Quando gli dissi che il palazzo che si ergeva dinanzi ai nostri occhi era la

residenza del Gran Sultano di Costantinopoli, sembrò quanto mai turbato, giacché aveva

creduto di essere in tutt’altro luogo.

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PROVA 1

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«La causa del mio lungo volo» egli aggiunse, «va addebitata al mancato funzionamento di

una cordicella fissata a una valvola del pallone per farne uscire 1’aria infiammabile.

Se 1’aerostato non fosse stato colpito da quella scarica di fucile e squarciato nel modo sopra

descritto, forse sarei rimasto, come Maometto, sospeso fra cielo e terra fino al giorno del

Giudizio universale.»

Ricondussi a terra il mio ospite e, qui, dopo aver portato a termine gli affari, congedai quasi

tutto il seguito.

(da R. E. Raspe, Le avventure del Barone di Münchausen, Biblioteca Ideale Tascabile, 1995, rid. e adatt.)

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1. Quale attività svolge il protagonista? A. Commercia con i turchi.B. Presta servizio presso i turchi. C. Fa il pescatore nel mar di Marmara. D. È un navigatore solitario.

2. Che cosa vede una mattina il protagonista? A. Un oggetto pochi metri sopra il battello, appeso a una specie di sfera. B. Un oggetto lontano, nel cielo, appeso a una specie di sfera. C. Una specie di sfera appesa a un oggetto, alta nel cielo. D. Una specie di sfera di circa trenta centimetri, poco sopra le onde.

3. Che cosa fa il protagonista appena vede l’oggetto misterioso?A. Prende la pistola, spara e lo colpisce al primo colpo. B. Imbraccia il fucile da combattimento, spara e lo abbatte al primo colpo. C. Impugna la pistola, spara due volte e lo colpisce al terzo tentativo. D. Afferra il fucile da caccia, spara e lo colpisce al secondo colpo.

4. Che cosa cade in mare, a pochi metri dal battello?A. Una carrozza argentata con dentro un uomo e un pezzo di montone arrostito. B. Una carrozza dorata con dentro un uomo e un montone. C. Un’elegante carrozza con dentro un uomo e un quarto di montone arrostito. D. Una carrozza dorata con dentro un uomo e un quarto di manzo arrostito.

5. Chi è lo “strano viaggiatore aereo” (riga 15)?A. Un inglese in viaggio dalla Francia. B. Un inglese partito da Capo Land’s End. C. Un francese in viaggio dall’Irlanda. D. Un francese proveniente dalla Cornovaglia.

6. Nella frase “non riusciva a spiccicare parola” (riga 17) quale verbo corrisponde al significato di spiccicare e può sostituirlo?A. Spifferare. B. Capire. C. Pronunciare. D. Gridare.

7. Nella frase “Sette o otto giorni fa, di preciso non saprei giacché ho perso la nozione del tempo” (riga 19) quale congiunzione o locuzione congiuntiva corrisponde al significato di giacché e può sostituirla?A. Dato che. B. Benché. C. Finché. D. In caso che.

PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

8. Dove è stato il viaggiatore per sette o otto giorni?A. Si è diretto quasi sempre a ovest, verso il tramonto. B. Ha viaggiato nell’estremo nord, dove il sole non scende sotto la linea dell’orizzonte. C. Ha viaggiato quasi sempre verso oriente, dove il sole sorge. D. Ha viaggiato quasi sempre a sud, dove il sole brilla più a lungo.

9. Perché il viaggiatore ha intrapreso il viaggio con una pecora? A. Per fare esperimenti sul rapporto tra gli uomini e gli animali. B. Per avere un’eventuale scorta di cibo. C. Per fare su di essa esperimenti riguardo alla respirazione e alla temperatura. D. Per verificare gli effetti del volo sul suo comportamento.

10. Nell’espressione “divenuto impellente” (riga 29) quale aggettivo corrisponde al significato di impellente e può sostituirlo?A. Invadente. B. Insistente. C. Urgente. D. Irritante.

11. Che cosa fa il viaggiatore quando è ormai vicino al sole?A. Scuoia la pecora e si nutre subito della sua carne. B. Dopo avere scuoiato la pecora, l’arrostisce al sole sulla carrozza. C. Scuoia la pecora e la fa cuocere sulla carrozza dove cade l’ombra del pallone. D. Uccide la pecora, l’arrostisce al sole e la divora tutta in una volta.

12. Nella frase “La causa del mio lungo volo va addebitata al mancato funzionamento di una cordicella” (righe 41-42) quale termine corrisponde al significato di addebitata e può sostituirlo?A. Attribuita. B. Concessa. C. Destinata. D. Consegnata.

13. Perché il viaggiatore sembra turbato quando vede la residenza del Gran Sultano di Costantinopoli?A. È colpito dallo splendore del palazzo imperiale. B. Teme che i turchi possano catturarlo. C. È dispiaciuto per la perdita del pallone. D. È sorpreso perché credeva di trovarsi in un altro luogo.

14. Che cosa sarebbe successo al viaggiatore se l’aerostato non fosse precipitato?A. Sarebbe finito in cielo, al cospetto di Maometto. B. Avrebbe forse continuato il suo volo per sempre. C. Avrebbe forse squarciato il pallone con una scarica di fucile. D. Avrebbe dovuto affrontare il Giudizio universale.

15. Qual è il significato della frase “congedai quasi tutto il seguito” (righe 46-47)?A. Salutai tutti coloro che erano stati con me. B. Abbandonai chi era stato con me e andai avanti per la mia strada. C. Salutai quasi tutti coloro che mi avevano accompagnato. D. Premiai quasi tutte le persone che mi avevano seguito.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Nelle seguenti coppie, individua e sottolinea il termine corretto. A. Soluzzione/soluzione. B. Comprensibile/comprensibbile. C. Acumulare/accumulare. D. Colpevole/colpevvole.

2. Individua i nomi astratti presenti nel seguente elenco e trascrivili nello spazio sottostante. amicizia – aria – idea – ricordo – benefattore – gioia ………………………………………………………………………………………………………………………

3. Individua e sottolinea gli aggettivi presenti nella seguente frase. Ho passato tutta la mattina sull’erba, davanti a casa mia, sotto l’enorme platano che le offreriparo e ombrosa protezione. (G. de Maupassant)

4. In ciascuna delle seguenti frasi individua a quale nome si riferisce il pronome evidenziato e trascrivilo a lato. A. Ho rotto la mia bicicletta: prestami la tua, per favore. …………………………B. Prenderò questo frutto: tu vuoi quello? …………………………C. Usa la matita che si trova sul tavolo. …………………………D. Una sola bibita non gli bastò: ne bevve subito un’altra. …………………………

5. Completa le seguenti frasi coniugando nelle forme opportune i verbi scritti tra parentesi. A. È necessario che gli operai (riparare) ………………………… il tetto prima dell’inverno. B. Se tu lo (ascoltare) …………………………, ti avrebbe spiegato le sue ragioni. C. Dal momento che voi non (essere) ………………………… in casa, vi lasciò un messaggio. D. Lo accompagnò affinché egli non (sbagliare) ………………………… strada.

6. Quale delle seguenti frasi è una proposizione o frase semplice?A. Il cane uscì dalla cuccia e sbadigliò. B. È tardi, corri a casa. C. Da due anni abito in questa città. D. Sbagliando, si impara.

7. Nella frase “Al termine di ogni lavoro, è necessario riposare un po’” qual è il soggetto?A. Lavoro. B. Riposare. C. Termine. D. Necessario.

8. Individua i predicati presenti nel seguente brano e trascrivili nello spazio sottostante. C’erano sempre stati sul pianeta del piccolo principe dei fiori molto semplici, che non tenevano posto e non disturbavano nessuno. Apparivano una mattina nell’erba e si spegnevano la sera.

(A. de Saint-Exupéry)

………………………………………………………………………………………………………………………

9. Quale delle seguenti frasi contiene un predicato nominale?A. Nelle ore di punta, il traffico è caotico. B. Alle 16 sarà trasmesso un documentario sui delfini. C. Le pecore sono giunte all’ovile. D. Furono richiamati per la seconda volta.

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10. In ciascuna delle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea il complemento oggetto. A. Nel tempo libero ascolto la musica. B. Carlo e Giovanna amano viaggiare. C. Gli artisti seguono l’ispirazione. D. Si domandò il perché del tuo comportamento.

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PROVA 2

Gli accaniti giocatori

A Brno, ai piedi del monte Petrov, dalla metà del diciassettesimo secolo si ergono una

chiesa e il suo convento. L’edificio apparteneva un tempo all’ordine dei cappuccini, ma non

si può dire che tutti coloro che abitavano fra le sue mura fossero degli umili ed esemplari

servitori di Dio.

Un proverbio, che il più delle volte si rivela giusto, dice che chi s’assomiglia si piglia: fu

così che, un certo anno, tre birboni di chierici vi fecero presto comunella. Essi non si

curavano troppo di osservare la regola del convento ed erano invece molto attratti da piaceri

più mondani.

Un giorno, dopo essersi scolata qualche brocca di buon vino, i chierici decisero di farsi una

partita a carte. Il difficile, però, era trovare un posto tranquillo e isolato, in cui i venerandi

padri non potessero scovarli. Tutti e tre si misero a pensarci su, e finalmente, dandosi una

pacca sulla fronte, uno di loro esclamò: «Ho trovato! Perché non andiamo nella cripta? A

nessuno verrà mai in mente di cercarci lì!»

Per la verità i suoi compari non avevano molta voglia di andare a divertirsi in mezzo ai

morti e un brivido percorse loro la schiena. Ma erano già posseduti dal demone del gioco, e

poco dopo, nell’ingresso della cripta, si sentirono perfettamente a loro agio in mezzo a tutte

quelle bare: tanto che vi si recarono tutte le sere, per giocarvi e farsi delle grandi bevute

nell’attesa che la campana li richiamasse per la funzione di mezzanotte.

Quando dicevamo però che i tre compari si sentivano a loro agio tra le bare, intendevamo

riferirci all’ingresso della cripta, dove dormivano il sonno eterno i borghesi di Brno e

qualche nobile di rango. Più giù, invece, vi erano le ossa dei cappuccini che riposavano sulla

nuda terra, e lì i nostri chierici non osavano addentrarsi.

Una sera che erano riusciti a sgraffignare una caraffa di vino in più, e che la partita era più

animata del solito, risuonò il primo rintocco della mezzanotte. Esso annunciava come al

solito l’ora della preghiera notturna: questa, però, era giunta troppo presto per i tre accaniti

giocatori, che non avevano la benché minima voglia di abbandonare le loro carte.

«Non si può stare un attimo tranquilli!» protestò il primo di loro, mentre il secondo si

chinava verso la brocca per vedere se vi fosse rimasto un po’ di vino. Ma il più irritato era il

terzo. «Era un secolo che aspettavo una buona carta, e adesso che ne ho una dovrei

andarmene nel coro? Per una volta non potrebbero cantare loro nel coro, quelli là?»

aggiunse indicando le celle dei cappuccini.

Era così arrabbiato che avrebbe certamente continuato con le sue lagnanze, se il terrore non

gli avesse spento le parole sulle labbra: dalla parte interrata della cripta stavano salendo tre

cappuccini, che portavano ciascuno una lanterna. Non erano però dei monaci come gli altri:

la flebile luce della loro candela illuminava le loro orbite scavate, e i loro piedi scheletrici

risuonavano lugubremente sui lastroni di pietra del pavimento.

I tre giocatori non riuscirono nemmeno a darsela a gambe: al primo cedette subito il cuore, il

secondo si ruppe l’osso del collo tentando di fuggire e il terzo svenne stramazzando a terra.

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Gli scheletri andarono dunque fino al coro e, dato che avevano il cappuccio ben calato sul

viso, la prima parte della funzione si svolse normalmente. Ma nel momento in cui tutti

s’inginocchiarono e rialzarono il cappuccio, i veri monaci videro i loro strani ospiti usciti

dalla tomba e poco mancò che a quella vista morissero tutti di spavento.

All’istante, però, gli scheletri scomparvero. Fu allora che, rimessisi un po’ dall’emozione, i

monaci andarono in cerca dei tre giocatori. Li ritrovarono molte ore dopo, ma solo uno era

ancora vivo. Questi confessò la verità e raccontò loro quello che era successo nella cripta;

poi riconobbe la propria colpa con tanta umiltà che i frati lo perdonarono. Ma, pur

rimanendo nel convento di Brno, dove visse santamente fino alla fine dei suoi giorni, mai

più egli ridiscese i gradini che conducevano alla cripta.

(da V. Hulpach e V. Machaj, Leggende delle città europee, La Scuola, 1994, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Da quando esistono la chiesa e il convento di Brno?A. Dal 1650 circa. B. Dal Medioevo. C. Dal 1750 circa. D. Dal 1550.

2. Chi vive nel convento di Brno?A. Preti e suore. B. Solo umili monaci dalla condotta esemplare. C. Monaci benedettini. D. Sia umili servitori di Dio sia monaci meno virtuosi.

3. Che cosa significa il proverbio “Chi s’assomiglia si piglia” (riga 5)?A. Si litiga con chi ci assomiglia. B. Si fa amicizia con persone che hanno un carattere simile al nostro. C. Chi si somiglia si accapiglia con facilità. D. Si piglia in giro chi ci somiglia.

4. Nella frase “tre birboni di chierici vi fecero presto comunella” (riga 6) quale espressione corrisponde al significato di fecero comunella e può sostituirla?A. Strinsero amicizia. B. Iniziarono una vita in comunità. C. Si misero d’accordo. D. Misero in comune i propri averi.

5. Che cosa decidono di fare i tre chierici?A. Mangiare e bere in libertà. B. Rispettare la regola del convento. C. Poltrire invece di pregare. D. Dedicarsi al gioco delle carte.

6. Nella frase “in cui i venerandi padri non potessero trovarli” (righe 10-11) quale espressione corrisponde al significato dell’aggettivo venerandi e può sostituirlo?A. Degni di rispetto. B. Forti e potenti. C. Anziani e deboli. D. Fedeli e devoti.

7. Perché i tre chierici scelgono la cripta per le loro riunioni?A. È un luogo adatto dove conservare qualche brocca di buon vino. B. È un posto silenzioso per concentrarsi sul gioco. C. È un luogo freddo, ma nel quale ci si sente a proprio agio. D. È un luogo solitario dove nessuno li può scoprire.

8. Che cosa significa la frase “erano già posseduti dal demone del gioco” (riga 15)?A. Non temevano di giocare neppure con il diavolo. B. Erano diventati schiavi del vizio del gioco. C. Speravano, con l’aiuto del diavolo, di non essere scoperti. D. Erano posseduti dal demonio e sarebbero finiti all’inferno.

9. Quando i tre chierici si dedicano al gioco delle carte?A. Tutte le sere, fino a mezzanotte. B. Di notte, fino all’alba. C. Tutti i giorni, appena è possibile. D. Tutte le sere, dopo la funzione notturna.

10. Nella frase “Una sera che erano riusciti a sgraffignare una caraffa di vino in più” (riga 23) quale verbo corrisponde al significato di sgraffignare e può sostituirlo? A. Graffiare. B. Comprare. C. Arraffare. D. Tracannare.

11. Che cosa dice il terzo chierico quando la campana suona il primo rintocco della mezzanotte?A. Afferma che vuole fermarsi ancora nella cripta per finire il vino. B. Protesta perché la campana è stata suonata in anticipo. C. Si lamenta perché il suono della campana lo disturba. D. Dice che, a cantare nel coro, possono andare i cappuccini morti.

12. Che succede subito dopo che ha parlato il terzo chierico?A. Immersi nel buio, giungono tre scheletri di cappuccini. B. Alla luce delle candele, si presentano gli scheletri di tre cappuccini. C. Illuminati da una torcia, tre monaci scheletrici salgono dalla cripta. D. Uno scheletro, seguito da una lunga fila di monaci, sale dalla cripta.

13. Nell’espressione “la flebile luce” (riga 35) quale aggettivo corrisponde al significato di flebilee può sostituirlo? A. Debole.

B. Brillante. C. Lampeggiante. D. Giallastra.

14. Che cosa fanno gli scheletri?A. Vanno a cantare nel coro e poi scompaiono senza essere visti. B. Appena giunti nel coro, sollevano il cappuccio e terrorizzano i monaci.

C. Vanno a cantare nel coro e, dopo essersi rivelati, scompaiono. D. Sulla porta della chiesa, alzano il cappuccio e svaniscono.

15. Che cosa succede al chierico sopravvissuto? A. Viene ritrovato subito dai monaci, si pente e, dopo il perdono, vive santamente.

B. I monaci lo trovano molto più tardi, credono al suo pentimento e lo perdonano. C. Pur non raccontando ciò che è successo, si pente e vive santamente. D. Confessa tutto ai monaci e questi, anche se non gli credono, lo perdonano.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Completa le seguenti frasi inserendo la lettera h quando è necessaria. A. ….o ascolti ciò che ….o da dirti, ….o me ne vado. B. Tu ….ai capito le indicazioni che l’istruttore ….a dato ….ai ragazzi?C. Quest’….anno i miei genitori ….anno deciso di andare in vacanza in Sicilia. D. Agnese ….a corso ….a perdifiato finché è arrivata ….a casa.

2. Individua e sottolinea le parole formate da quattro sillabe. minacciare piovere minuscolo fuori nuovissimo tecnicamente acquaio astrazione

3. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i nomi concreti. A. Nel mio giardino c’è un albero secolare. B. I suoi occhi brillavano di gioia. C. Quell’alunno studia con costanza. D. La mamma ha fiducia in te.

4. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea gli aggettivi possessivi. A. Pensate ai vostri problemi, io penso ai miei. B. Ciascun individuo è libero di esprimere le proprie opinioni. C. Chi ama il pettegolezzo, è curioso dei fatti altrui. D. Ha bussato alla loro porta, ma non gli hanno aperto.

5. Individua i pronomi presenti nel seguente brano e trascrivili nello spazio sottostante. Nella grande cucina disordinata c’era un cassetto. Se qualcuno diceva: “La corda è nel cassetto della cucina”, tutti capivano. Quello sarebbe stato il suo posto, insieme a un’altradozzina di cose utilissime che non si trovavano mai. (McEwan)

………………………………………………………………………………………………………………………

6. Quale delle seguenti frasi contiene un verbo usato in forma impersonale? A. Che cosa ti serve per questa ricetta?B. Con quest’auto si viaggia comodi. C. È utile un ombrellone per ripararsi dal sole. D. È stato dettato l’avviso dello sciopero nazionale.

7. In ciascuna delle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea il soggetto. A. Per l’emozione, mi batteva forte il cuore. B. Ridere fa bene alla salute. C. Per molti, il nero è un colore triste. D. È assurdo il perché di questo litigio.

8. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea i predicati. A. Il fuggitivo, alla vista delle guardie, cominciò a correre. B. Il malato è stato trasportato nel reparto di medicina generale. C. Potete tornare in qualsiasi occasione.D. L’esecuzione della cantante è stata davvero perfetta.

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9. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea gli attributi. A. Il nuovo allenatore è arrivato da tre giorni. B. Ho ereditato dalla nonna una collana preziosa. C. Quale di quelle sacche sportive è la tua? D. A volte il caldo estivo è debilitante.

10. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea le apposizioni. A. “La Gioconda” è stata dipinta dal pittore Leonardo da Vinci. B. Le isole Tremiti si trovano nel mare Adriatico. C. Mia nonna, da ragazza, visse per alcuni anni in Belgio. D. I fratelli Bandiera vennero condannati a morte dal re Ferdinando II delle Due Sicilie.

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Il tic

Quella sera faceva molto caldo. Passeggiavo sotto un viale alberato, ascoltando giungere, affievolita, la musica dallo stabilimento termale. D’un tratto, vidi venirmi incontro sullo stesso viale due nuovi ospiti. Salutai, come si è soliti salutare, i propri compagni di cura. L’uomo subito si fermò, chiedendo: «Potreste indicarci, signore, una passeggiata breve,facile e piacevole? Perdonate la mia indiscrezione». Mi offrii di condurli nel vallone, una stretta gola chiusa tra due pareti rocciose e boscose. Ilpadre diceva: «Mia figlia ha una strana malattia, della quale non si è riusciti a conoscere la causa. La ritengono ammalata ora di cuore, ora di fegato, ora affetta da un indebolimento della spina dorsale. I medici affermano adesso che si tratta di mal di stomaco. Ecco perché siamo qui. Io credo invece si tratti piuttosto di nervi». Mi accorsi subito del tic violento della sua mano, e chiesi: «Non è forse ereditario il male dicui soffre la signorina? Non siete anche voi ammalato dello stesso male?». Rispose: «Ah, volete forse alludere alla contrazione della mia mano? È la conseguenza d’una terribile emozione che ho provato. Figuratevi che questa povera figliuola mi è stata sepoltaviva!». Ebbi un’esclamazione di stupore e di commozione. Egli riprese subito: «Ecco come si sono svolti i fatti. Juliette – si chiama così, la mia figliuola – soffriva da tempo di gravi disturbi di cuore. Sapendola colpita da questa pericolosa malattia,mi preparai al peggio. Un giorno, me la riportarono in casa senza vita. Era poco primasvenuta in giardino. Il medico ne constatò la morte. La vegliai un giorno e due notti, la sistemai con le mie stesse mani nella bara, che accompagnai sino al cimitero, dove la feci seppellire nella tomba di famiglia. Avevo voluto fosse seppellita con tutti i suoi gioielli, braccialetti, anelli, e con la sua prima veste da ballo. Pensate in quale stato d’animo fossiquando rincasai. Non avevo altri che lei, poiché ero vedovo da lungo tempo. Ritornai dalcamposanto solo, sfinito, quasi folle. Il mio vecchio domestico, Prosper, che mi aveva aiutato a deporre nella bara Juliette e ad adornarla per il suo ultimo sonno, entrò d’un trattosenza far rumore, chiedendo: “Signore, volete prendere qualche cosa?” Feci un segno di no col capo “No, lasciami solo.” Uscì, chiudendosi dietro l’uscio. Quante ore trascorsi in quello stato d’animo? Non so. Che notte! Che notte! Faceva freddo; il fuoco s’era spento nelcaminetto, e il vento, un vento invernale, ghiacciato, batteva contro le finestre con unrumore sinistro. Ero distrutto, con gli occhi sbarrati, lo spirito intontito dalla disperazione. A un tratto, il campanello della porta d’ingresso suonò. Ebbi un sobbalzo. Il suono grave e pesante echeggiò nel castello come in un sepolcro vuoto. Erano le due del mattino. Chi poteva essere a quell’ora? Il campanello suonò di nuovo. I domestici non osarono alzarsi per andare a vedere chi fosse. Presi un lume e discesi. Tirai lentamente il chiavistello. Il cuore mi batteva forte: avevo paura, sì. Aprii di colpo la porta; vidi allora nell’ombra una forma bianca, dritta, un fantasma. Indietreggiai, sconvolto dall’angoscia, balbettando: “Chi... chi... è?”. Ma una voce rispose: “Sono io, babbo”. Mia figlia! Era mia figlia! Credetti di essereimpazzito; arretrai, inciampando, dinanzi allo spettro che avanzava, facendo con la mano un

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PROVA 3

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gesto come per scacciarlo, quel gesto che mi avete visto fare e che non mi ha mai più

abbandonato. L’apparizione riprese: “Non avere paura, babbo. Sono io, Juliette. Non sono

morta: guardami! Hanno voluto togliermi gli anelli, tagliandomi un dito: il sangue ha preso

a colare e mi ha risvegliata. Guardami, babbo!”. Mi accorsi infatti che ella aveva tutte le

vesti insanguinate. Caddi in ginocchio singhiozzando. Poi, quando riuscii a riprendermi, feci

salire Juliette nella mia camera, la feci sedere nella mia poltrona; quindi premetti il

campanello per chiamare Prosper, perché venisse a riaccendere il fuoco e andasse a

chiamare un medico. Prosper entrò, guardò mia figlia, aprì la bocca in uno spasimo di

terrore e di orrore, poi si rovesciò all’indietro, morto di colpo. Era stato lui ad aprire il

sepolcro, a mozzare il dito alla mia Juliette, lui che aveva sempre avuto la mia fiducia!

Vedete, signore, come siamo stati provati duramente.»

Tacque. La notte era calata, avvolgendo il piccolo vallone solitario e triste. Una paura

misteriosa mi avvolse il cuore, vicino a quelle due strane creature, la resuscitata e il padre dai

gesti inquietanti. Mormorai: «Che cosa orribile!». Poi, dopo un poco, aggiunsi: «Se

ritornassimo? Fa un po’ freddo».

E ci incamminammo verso l’albergo.

(G. de Maupassant, Tutti i racconti neri, fantastici e crudeli, Newton, 1994, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Dove si trova il protagonista del brano?A. In uno stabilimento balneare. B. In una clinica per malattie di cuore. C. In un ospedale per malattie nervose. D. In una struttura per le cure termali.

2. Nell’espressione “una stretta gola chiusa tra due pareti rocciose e boscose” (riga 6) quale nome corrisponde al significato di gola e può sostituirlo?A. Collina. B. Passo. C. Valle. D. Cima.

3. Di che cosa soffre Juliette? A. Di una malattia di cuore, ma il padre suppone che si tratti di mal di fegato. B. Di una malattia sconosciuta, anche se il padre pensa che sia una malattia nervosa. C. Di un indebolimento della colonna vertebrale. D. Di una grave malattia dello stomaco.

4. Perché il protagonista suppone che anche il padre di Juliette sia malato?A. L’uomo non controlla il movimento di una mano. B. L’uomo ha un aspetto debole e sofferente. C. Juliette e suo padre si somigliano moltissimo. D. L’uomo si trova in un complesso ospedaliero.

5. Che cosa significa l’espressione “mi preparai al peggio” (riga 19) pronunciata dal padre?A. Mi apprestai a curare le peggiori malattie. B. Mi preparai ad affrontare la sua morte. C. Cercai di trovare i migliori medici. D. Mi resi conto che avrebbe potuto peggiorare.

6. Con quali oggetti viene seppellita Juliette? Individua la risposta nel testo e trascrivila nello

spazio sottostante.

………………………………………………………………………………………………………………………

7. Come si sente il padre di Juliette mentre ritorna dal camposanto? A. Addolorato, ma si fa coraggio. B. Triste, perché ripensa con nostalgia alla moglie morta da tempo.

C. In colpa, per non essere riuscito a curare la figlia. D. Solo, senza forze, quasi pazzo di dolore.

8. Chi è Prosper?A. Un amico di casa. B. Un giovane cameriere. C. Un vecchio servitore. D. Il medico di famiglia.

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9. Che cosa significa la frase “adornarla per il suo ultimo sonno” (riga 26)?A. Renderla bella come in un sogno. B. Abbellirla per il sonno eterno della morte. C. Ornarla per la sua ultima notte a casa.D. Sistemarla comodamente nella bara.

10. Da quale precisa espressione si può capire che Juliette viene seppellita in inverno? Individua la risposta nel testo e trascrivila nello spazio sottostante.

………………………………………………………………………………………………………………………

11. Come reagisce il protagonista davanti all’apparizione notturna di Juliette?A. La riconosce immediatamente e le fa cenno di entrare. B. Arretra, inciampa e cerca di appoggiarsi alla porta. C. Crede di vedere un fantasma e tenta di scacciarlo. D. Crede di essere impazzito e cade a terra.

12. Nella frase “che non mi ha mai più abbandonato” (righe 40-41) a quale termine si riferisce il pronome che? Individualo e trascrivilo nello spazio sottostante.

………………………………………………………………………………………………………………………

13. Perché Juliette si sveglia nella tomba? A. Sente che qualcuno le toglie gli anelli. B. Prova un forte dolore al dito tagliato.C. Si accorge che qualcuno apre la bara.D. Sente il sangue colare dalla ferita.

14. Perché Prosper prova un’angoscia mortale alla vista di Juliette?A. Teme di essere punito severamente. B. Gli fa orrore la vista del sangue. C. Crede di vedere uno spettro. D. Si vergogna per avere tradito la fiducia altrui.

15. Nella frase “Vedete, signore, come siamo stati provati duramente” (riga 50) quale verbo corrisponde al significato dell’espressione siamo stati provati e può sostituirla?A. Siamo stati colpiti. B. Siamo stati provocati.

C. Siamo stati tentati. D. Siamo stati traditi.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Nelle seguenti coppie, individua e sottolinea il termine corretto. A. Professoressa/proffessoressa. B. Epure/eppure. C. Contradire/contraddire. D. Reggione/regione.

2. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i termini che devono essere scritti con la maiuscola. A. il milan e l’inter sono squadre di milano. B. mio cugino franco abita a genova, in via cavour. C. appena entrò in casa, esclamò: “ho una magnifica sorpresa!”. D. ahi! mi sono punta con la spilla di sara.

3. Individua per ogni espressione il corrispondente nome collettivo e scrivilo a lato. A. Un insieme di api. …………………………B. Un insieme di pini. …………………………C. Un insieme di navi. …………………………D. Un insieme di stelle. …………………………

4. Nelle seguenti frasi individua gli errori nell’uso dell’aggettivo bello e riscrivi a lato la forma corretta. A. Abbiamo trascorso dei begli giorni al mare. …………………………B. Auguri per un felice Natale e un bel anno nuovo. …………………………C. La sua casa è arredata con bei oggetti. …………………………D. Mi hai fatto prendere un bel spavento! …………………………

5. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea le forme corrette dei pronomi personali. A. Povero io/me! Mi tocca lavorare ancora. B. È egli/lui che ha deciso di andarsene. C. Roberto è egoista: pensa solo a lui/sé. D. Tu/te puoi tornare a casa, ma noi restiamo.

6. Completa le seguenti frasi coniugando nelle forme opportune i verbi scritti tra parentesi. A. L’imputato sarà interrogato dopo che la polizia (esaminare) ………………………… le prove. B. Nonostante ci (essere) ………………………… un acquazzone, la temperatura non si è abbassata. C. L’autista si comportò come se non (vedere) ………………………… il semaforo rosso. D. Studiare la poesia a memoria è più facile di quanto io (prevedere) ………………………… .

7. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea i soggetti partitivi. A. Delle rondini hanno fatto il nido sotto il cornicione. B. Ci saranno delle sorprese all’inizio delle vacanze. C. C’era dell’oro nelle rocce delle montagne più lontane. D. Dei romanzi gialli sono esposti nella vetrina della libreria.

8. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea i predicati di forma passiva. A. Sono stati avvertiti all’ultimo momento. B. È inciampato in un ramo caduto. C. È stato selezionato per un provino. D. Si sono preparati con cura per l’interrogazione.

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9. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea gli aggettivi usati in funzione di nome del predicato. A. La verdura è ricca di vitamine. B. È stato dedicato un inserto speciale alle Olimpiadi. C. Sono scesi alla prima fermata. D. I narcisi sono profumatissimi.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento predicativo del soggetto? A. Mia cugina è nata fortunata. B. Lo considerava un amico. C. La giuria scelse Mara come vincitrice della gara. D. Tutti lo ritenevano il migliore.

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Ridere con la storia

L’uomo primitivo non conosceva il bar. Quando la mattina si alzava, nella sua caverna, egli

avvertiva subito un forte desiderio di caffè. Ma il caffè non era ancora stato inventato e

l’uomo primitivo aggrottava la fronte, assumendo la caratteristica espressione scimmiesca.

Non c’erano neanche bar. Gli scapoli, la sera, si trovavano in qualche grotta, si mettevano in

semicerchio e si scambiavano botte di clava in testa secondo un preciso rituale. Era un

divertimento molto rozzo, e presto passò di moda. Allora gli uomini primitivi cominciarono

a riunirsi in caverne e a farsi sui muri delle caricature, che tra di loro chiamavano

scherzosamente graffiti paleolitici.

Gli antichi romani, invece, inventarono subito la taverna. Gli osti facevano affari d’oro,

tanto che divennero presto la classe dominante. Cesare cominciò la sua carriera come

cameriere, e conservò per tutta la vita la pessima abitudine di farsi dare mance dai barbari

sconfitti. Nei bar romani si beveva molta menta, vini dei colli e assenzio. Le leggi erano

molto severe: a chi veniva pescato ubriaco veniva mozzata la lingua. Questo provvedimento

fu revocato quando in Senato le sedute cominciarono a svolgersi in perfetto silenzio.

Anche in Grecia i bar ebbero grande diffusione. I filosofi insegnavano nei tavolini all’aperto

e finivano le lezioni completamente ubriachi. Pitagora inventò la sua famosa tavola perché

era stanco di essere imbrogliato sui conti della birra.

Il Medioevo fu uno dei periodi d’oro dei bar. Fu inventato il posto di ristoro, o stazione per

cavalli, in cui i cavalli potevano riposare e i cavalieri rifocillarsi. In realtà la cosa andava

così: il cavaliere chiedeva al cavallo «Sei stanco, sì?», si fermava e beveva. Questo avveniva

anche trenta, quaranta volte in un chilometro.

Nelle taverne ci si fermava a duellare e a schiaffeggiarsi con i guanti. In queste taverne, che

avevano nomi come “Il Gallo d’oro”, “L’oca irsuta”, “Il Buco del diavolo”, si beveva in coppe

pesantissime alte fino a mezzo metro, intarsiate di rubini e zaffiri, con olive gigantesche come

cocomeri.

Una variante celebre di queste taverne erano quelle dei pirati, dove si beveva quasi

esclusivamente rhum. In verità i pirati andavano pazzi per il frappè: ma rozzi e abituati alla

vita di mare, finivano sempre per piantarsi i cucchiaini negli occhi. Per questo il novanta per

cento portava la famosa benda nera. In quelle taverne si poteva entrare solo con una gamba

di legno, o con un occhio di vetro, o con un uncino al posto della mano, tanto che c’era

sempre un fabbro pronto a separare gli avventori che si salutavano.

Un cliente abituale era il Corsaro Nero. Aveva una gamba di legno saldata male, e quando

cambiava il tempo la giuntura gli dava delle fitte atroci. Quando ciò avveniva, il Nero perdeva

la testa, cominciava a urlare e con la scimitarra si tagliava la gamba. Per questo uno dei suoi

uomini lo seguiva sempre con una sacca piena di gambe di ricambio. Il Corsaro Nero era

molto vanitoso e ne aveva più di trecento, tutte di legno pregiato, da combattimento, da

passeggio e da sera.

Una sera che era molto ubriaco e aveva molto male, il Corsaro Nero prese la scimitarra e si

tagliò la gamba buona. Sulle prime non volle ammettere l’errore e continuò a giocare

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impassibile a carte. Verso mezzanotte, però, cominciò a dondolare sulla sedia e disse di non

sentirsi bene. Per fortuna c’era lì un chirurgo, Almond l’assassino, che cosparse di whisky la

ferita e disse: «Nero, tieni duro, adesso ti farò un po’ di male». Il Corsaro disse: «Non ho

paura del male, ma di quello che dirà mia madre». Almond gli montò due gambe, ma una era

più lunga, così il Corsaro stava in piedi un momento, poi precipitava a destra. Allora ne montò

due uguali, ma una era scura e l’altra chiara e il Corsaro quando si vide allo specchio si mise a

piangere. Finalmente riuscì a montarne due che andavano bene, ma proprio in quel momento

entrarono gli sgherri dell’esercito inglese, capitanati da Nelson. Tutti i pirati riuscirono a

fuggire scivolando con l’uncino lungo i fili del bucato. Solo il Corsaro restò fermo in mezzo

alla sala con le gambe di legno, senza riuscire a muoversi. Nelson lo vide e disse: «Nero,

cos’è, un altro dei tuoi sporchi trucchi?». Il Corsaro Nero cercò di scappare a quattro gambe.

Fu preso e buttato nelle carceri, per essere impiccato l’indomani. La mattina il Corsaro Nero si

presentò sul palco dei condannati con un sorriso beffardo. Continuò a sorridere anche mentre

gli mettevano il cappio attorno al collo. Infatti s’era fatto fare, durante la notte, due gambe di

legno alte sei metri, e quando la botola si aprì lui restò in piedi sui trampoli. Il boia dovette

scendere sotto il palco con una sega, ma il Nero fuggì con la forca in spalla, arrivò fino al

mare, rubò un gommone e tornò tra i suoi, che però si ammutinarono e lo fecero imbalsamare.

Ma stiamo uscendo dall’argomento.

(da S. Benni, Bar Sport, A. Mondadori, 1976, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. A quale periodo storico si riferisce l’inizio del brano?A. Al Paleolitico. B. Al Neolitico.C. Al Medioevo. D. Alla civiltà romana.

2. Nella frase “l’uomo primitivo aggrottava la fronte” (riga 3) quale verbo corrisponde al significato di aggrottava e può sostituirlo? A. Chinava. B. Alzava. C. Grattava. D. Corrugava.

3. Qual è il principale divertimento degli scapoli primitivi? A. Mettersi in fila e scambiarsi botte di clava in testa. B. Riunirsi in semicerchio sotto un albero e darsi botte di clava in testa. C. Sistemarsi in semicerchio in una grotta e darsi botte di clava in testa. D. Ritrovarsi in qualche grotta per praticare rituali religiosi.

4. Nella frase “Gli osti facevano affari d’oro, tanto che divennero presto la classe dominante” (righe 9-10) quale espressione corrisponde al significato di classe dominante e può sostituirla? A. I capi militari. B. Il gruppo più potente della società. C. Coloro che emanano le leggi. D. I più sapienti.

5. Perché in Senato le sedute cominciano a svolgersi in perfetto silenzio?A. Le leggi del tempo lo impongono. B. È un segno di rispetto per il luogo. C. I senatori preferiscono i comunicati scritti. D. I senatori sono stati puniti per ubriachezza.

6. Che cosa inventa il filosofo Pitagora?A. Una tavola per i commensali del bar. B. Un asse per appoggiare i boccali di vino. C. Un sistema di calcolo. D. Un bancone dove poter fare i conti.

7. Perché nel Medioevo i cavalieri sostano ripetutamente nei bar?A. I cavalli hanno bisogno di riposo. B. I cavalieri hanno fame e vogliono rifocillarsi. C. I cavalieri trovano qualunque scusa per bere. D. È obbligatorio fermarsi a ogni stazione per cavalli.

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8. Che cosa si beve nelle taverne dei pirati?A. Esclusivamente rhum. B. Solo frappè. C. Molti frappè e poco rhum. D. Molto rhum e pochi frappè.

9. Perché è sempre presente un fabbro nelle taverne dei pirati? A. Per riparare le gambe di legno. B. Per dividere gli uncini incastrati. C. Per separare gli avventori rissosi. D. Per riparare gli uncini rotti.

10. Perché il Corsaro Nero si taglia la gamba di legno con la scimitarra?A. Con i cambiamenti del tempo, gli fa male la giuntura difettosa. B. È ubriaco e non sa quello che fa. C. Si infuria con i suoi uomini e perde il controllo. D. Quando cambia il tempo, la giuntura della gamba vera gli dà fitte atroci.

11. Da che cosa si capisce che il Corsaro Nero non è l’uomo forte che vorrebbe sembrare? A. Non sopporta il dolore. B. Non è in grado di controllarsi. C. È un uomo vanitoso. D. Ha paura della mamma.

12. Perché il Corsaro non riesce a stare in piedi dopo l’intervento di Almond? A. Ha bevuto troppo. B. Gli fa male la ferita alla gamba. C. Ha le gambe di misure diverse. D. Non si sente bene.

13. Nella frase “entrarono gli sgherri dell’esercito inglese” (riga 47) quale nome corrisponde al significato di sgherri e può sostituirlo?A. Carcerieri. B. Soldati. C. Schiavi. D. Cucinieri.

14. Perché il Corsaro Nero sorride con aria di scherno quando viene portato sul palco dei condannati? A. È un uomo coraggioso. B. Non vuole mostrare paura davanti al boia. C. Sa che riuscirà a fuggire. D. È felice perché i suoi uomini si sono salvati.

15. Che cosa fanno i pirati al ritorno del Corsaro Nero?A. Lo fanno uccidere da un sicario e lo fanno imbalsamare. B. Si ribellano, lo uccidono e lo fanno imbalsamare. C. Lo sfidano a duello, lo uccidono e lo seppelliscono. D. Si ribellano, lo uccidono e lo gettano in mare.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea il termine corretto tra quelli evidenziati. A. Da/dà ascolto ai consigli dei tuoi genitori. B. Lo sport fa/fà bene alla salute. C. All’Equatore la notte e il di/dì hanno la stessa durata. D. È affezionato al suo cane e lo porta sempre con se/sé.

2. Nelle seguenti frasi scrivi l’accento grafico sulle parole che lo richiedono. A. E sfinita perche e tutto il giorno che va su e giu per le scale. B. Ordinero un caffe e una fetta di tiramisu. C. Mauro non da mai segni di allegria o di felicita. D. Non so come fara ad arrivare qui per le ventitre in punto.

3. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea l’espressione corretta tra quelle evidenziate.A. Al fine/alla fine del film, il protagonista si salva dal naufragio. B. Il reggimento raggiunse la linea del fronte/della fronte. C. Lo stilista disegnò il modello/la modella dell’abito da sposa. D. Il neonato venne portato al fonte/alla fonte battesimale.

4. Nelle seguenti frasi individua gli errori nell’uso dell’aggettivo buono e riscrivi a lato la forma corretta. A. Hai promesso di essere una buon alunna. …………………………B. Claudia e Livia sono buon’amiche. …………………………C. Quell’uomo è un buon’esempio per tutti. …………………………D. Ci augurarono buono divertimento. …………………………

5. Individua e sottolinea le voci verbali coniugate al modo congiuntivo. andarono sogniate abbiate letto corsero colpiscano avessi cantato gradirei saremmo giunti

6. In quale delle seguenti frasi il termine che ha valore di pronome?A. Nel silenzio della notte si accorse che qualcuno lo seguiva. B. L’impiegato ha detto che l’ufficio apre alle nove. C. Ho letto d’un fiato il libro che mi hai prestato. D. Tutti si auguravano che tornasse il bel tempo.

7. In ciascuna delle seguenti proposizioni o frasi semplici individua i soggetti sottintesi e scrivilia lato. A. Corsi a perdifiato. …………………………B. Sarà interrogato in scienze. …………………………C. Esci di qui! …………………………D. In montagna diventammo amici del maestro di sci. …………………………

8. Indica in quale delle seguenti frasi è presente un predicato nominale. A. I turisti furono attratti dalla bellezza del luogo. B. Al suo richiamo, siamo corsi in suo aiuto. C. Sei stato ingiusto nei confronti di Mirella. D. Il sindaco era scortato dalla polizia.

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9. Indica in quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici il nome evidenziato ha funzione di nome del predicato. A. L’Umbria è una regione dell’Italia centrale. B. Il Po, il fiume più lungo d’Italia, attraversa Torino. C. Il tricolore, la bandiera italiana, è verde, bianco e rosso. D. Mio fratello, da bambino, era capriccioso.

10. In ciascuna delle seguenti proposizioni o frasi semplici, individua e sottolinea il complemento oggetto. A. Ti ho ascoltato. B. I cavalli amano correre. C. Vuoi un cioccolatino?D. Rispettate gli anziani.

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Niente più di quello che deve fare un amico

Finiva l’estate, lentamente. I toni verdi delle colline e dei boschi si mutavano in tinte gialle e

rossastre, e vapori freschi rimanevano sempre più a lungo, al mattino, nei punti bassi del

terreno, e lungo il solco del fiume.

Fruet, talvolta, era inquieto. Benché fosse un cane che viveva con gli uomini, era anche, in

parte, un animale di selva: e spariva, talvolta per ore, nel bosco che si stendeva lungo il

fiume, per cinque miglia di lunghezza e per due di larghezza.

Da quando c’era Denis quelle scappate erano diminuite, come se Fruet non desiderasse più

allontanarsi. Ma, nel corso di quei quattro mesi, almeno tre volte se ne era andato,

strappandosi quasi a fatica dal mulino di Guèche, e lasciando il suo nuovo amico incuriosito

e anche un po’ malinconico.

Una mattina di primo ottobre, Fruet decise di portare con sé Denis nel bosco. Cominciò a

fare brevi corse verso gli alberi, abbaiando, e poi a tornare indietro, alzando verso il ragazzo

la bocca aperta, invitante. Più volte compì quelle manovre, che inquietavano Denis, finché

François, uno dei due fratelli che ospitavano Denis al mulino, disse: «Credo che Fruet abbia

voglia di andare nel bosco: ci vuole andare insieme a te».

«Ci posso andare?» chiese il ragazzo.

«Sì: ma stagli vicino. Non avvicinarti al fiume nel punto in cui la riva è alta: è terreno

scivoloso e fragile. E quando il sole è a picco, tornate indietro.»

Così, calzate le scarpe che al mulino non usava, e presa una bisaccia, Denis rincorse il cane,

che continuò allegro l’avanti e indietro, spostando il punto di ritorno a mano a mano che il

ragazzo avanzava.

Verso il fiume, il bosco era abbastanza pianeggiante, mentre, oltre la strada che lo

attraversava in direzione di Saint Pierre, si arrampicava fino a metà collina. Fruet e Denis,

per sentieri che si perdevano e ritrovavano, si tenevano nella zona fra la strada e il fiume,

dove a gruppi di querce e aceri si alternavano macchie più fitte e intricate. Le foglie

cominciavano appena a cadere, e mentre ne rimanevano ancora abbastanza in alto per

lasciare il bosco in ombra, già era steso al suolo un tappeto leggero, che al passo frusciava.

Proseguirono per quasi un’ora nella luce verdastra e calma del bosco, ascoltando a tratti, a

destra, il fruscio del fiume, o attraversando zone di completo silenzio, dove il canto isolato

di un uccello sembrava avere la forza e il senso di un richiamo.

Deviarono verso il fiume: era proprio il punto in cui l’acqua correva bassa, incassata in un

vallone umido. Denis non si spinse alla sponda, e rimase ad aspettare che Fruet, sceso a

bere, risalisse dalla scarpata. A un tratto sentì alle spalle un rumore di passi leggeri e svelti

sulle foglie. Si voltò, e dapprima non vide niente. Poi, a una decina di metri, sullo sfondo

verdastro dei cespugli, scorse piccole pellicce scure che si muovevano a scatti. Erano tre

cinghialetti di pelo bruno, che si spostavano nel bosco annusando e smuovendo il terreno

con i musi appuntiti, e agitavano i codini senza interruzione, senza allontanarsi mai più di un

metro l’uno dall’altro.

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Denis fece un passo avanti, adagio, per vedere meglio: in quel momento sentì un fruscio

violento, una specie di esplosione vegetale, e vide uscire dal folto del cespuglio una grossa

femmina di cinghiale, completamente scura. Il ragazzo si fermò, terrorizzato. La bestia alzò

il muso verso di lui, e soffiò forte. I tre piccoli si tuffarono nel cespuglio, dietro di lei, che

abbassò la testa due volte, scuotendola minacciosa di qua e di là. Dal corpo nero veniva un

corto ruggito ansimante, spaventoso.

Denis era di ghiaccio.

Qualcosa gli frusciò contro le gambe. Fruet, spuntato dalla scarpata, gli passò davanti,

bloccandosi a zampe tese fra lui e il cinghiale. Il pelo grigionero del dorso era a metà

sollevato, e dalla bocca, che sembrava sorridere, usciva un ringhio continuo, fischiante. La

coda era dritta all’indietro come una spada, e un filo lucente di liquido, forse acqua, forse

saliva, gli colava dalle fauci scure.

Il cinghiale, sempre a testa bassa, fece un passo indietro. Si sentivano, nel cespuglio, gli

squittii spaventati dei tre piccoli. Fruet non si mosse. Continuava quel canto roco, fatto di

una sola nota.

Con un grugnito più morbido e alto, come di protesta, il cinghiale voltò il testone buio e

sparì nel cespuglio: e in pochi istanti non si sentì altro nel bosco che il cupo trillo di una

tortora selvatica.

Quando un’ora dopo, con la gola ancora gonfia di spavento, Denis raccontò loro quello che

era successo, i due mugnai corrugarono la fronte, e si guardarono.

«Erano anni che non si vedevano cinghiali, da queste parti» disse Gustave.

«Comunque, è andata bene» disse François. «Ringraziamo Iddio che eri là con Fruet.»

Tutti fecero molte carezze al cane, e gli dissero buone parole. Ma lui non capiva la ragione

di tanta gratitudine. E se anche l’avesse capita, avrebbe pensato, al modo in cui i cani

possono pensare: «Che esagerazione! Che ho fatto, più di quello che deve fare un amico?».

(da R. Piumini, Denis del pane, Signorelli, 1997, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Come si presenta l’ambiente descritto all’inizio del brano?A. Le colline sono ancora verdi lungo il fiume, ma comincia a fare fresco. B. Le foglie delle piante iniziano a seccare, mentre la nebbia si dissolve velocemente. C. L’acqua del fiume evapora per il caldo e i prati sono gialli e rossi di fiori. D. Le foglie degli alberi cambiano colore e si intravedono nebbie mattutine.

2. Che tipo di cane è Fruet? A. Inquieto e selvatico. B. Domestico ma ancora in parte selvatico. C. Docile e casalingo. D. Vagabondo e imprevedibile.

3. Da quanto tempo Denis vive al mulino di Guèche?A. Dai primi di ottobre. B. Da tre mesi. C. Dalla fine dell’estate. D. Da quattro mesi.

4. Nella frase “strappandosi quasi a fatica dal mulino di Guèche” (riga 9) quale espressione corrisponde al significato di strappandosi a fatica e può sostituirla? A. Faticando a liberarsi. B. Allontanandosi a malincuore. C. Ferendosi per liberarsi. D. Fuggendo di nascosto.

5. Come si sente Denis quando Fruet vuole condurlo nel bosco?A. Entusiasta. B. Scontento. C. Incerto. D. Terrorizzato.

6. Denis e Fruet hanno il permesso di rimanere nel bosco fino a quando?

A. A metà pomeriggio. B. Prima del buio. C. Verso sera.

D. A mezzogiorno.

7. Nella frase “presa una bisaccia” (riga 19) quale nome corrisponde al significato di bisaccia e può sostituirlo?A. Giacca.

B. Sacca. C. Corda. D. Borraccia.

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8. Che percorso seguono Denis e Fruet? A. Raggiungono la strada verso Saint Pierre. B. Camminano tra il fiume e la strada. C. Salgono sulla collina. D. Attraversano il fiume.

9. Perché l’arrivo del cinghiale femmina è definito come “una specie di esplosione vegetale” (riga 40)?A. L’animale esce dal fogliame e si getta con forza contro Denis. B. L’animale emerge dal fogliame con un violento grugnito. C. Quando l’animale compare, è coperto di foglie. D. L’animale erompe dal cespuglio con uno scatto violento.

10. Che cosa significa la frase “Denis era di ghiaccio” (riga 45)?A. Denis aveva freddo. B. Denis era impassibile di fronte al pericolo. C. Denis era raggelato dal terrore. D. Denis era immobile.

11. Come reagisce Fruet all’arrivo del cinghiale? A. Si mette tra Denis e l’animale, con aria minacciosa. B. Sguscia tra le gambe di Denis e si blocca sul ciglio della scarpata. C. Solleva il pelo ringhiando e rincorre il cinghiale. D. Si affianca a Denis ringhiando contro il cinghiale.

12. Che cosa significa l’espressione “con la gola ancora gonfia di spavento” (riga 57)?A. Con la gola affannata dai respiri concitati. B. Con la gola contratta dalla paura. C. Con la gola affaticata per i richiami a Fruet. D. Con la gola graffiata dai rovi durante la fuga.

13. Nella frase “Tutti fecero molte carezze al cane” (riga 61) con che cosa si può sostituire il pronome tutti? A. François e Denis. B. Denis e Gustave. C. Gustave e François.

D. I due mugnai e Denis.

14. Perché François dice “Comunque, è andata bene” (riga 60)?A. Denis non si è perso nel bosco.

B. Fruet ha lottato e ha respinto il cinghiale. C. Denis non è stato aggredito dal cinghiale. D. Denis ha messo in fuga il cinghiale.

15. Perché Fruet non capisce il motivo della gratitudine che gli mostrano?A. Conosce poco Denis e i due mugnai.

B. Non è in grado di comprendere i comportamenti umani. C. Non gli sembra di avere compiuto un’azione straordinaria. D. Non ha fatto che difendersi dal cinghiale.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Individua i termini errati e riscrivili in forma corretta nello spazio sottostante. acquerello – ecquivoco – aquistarono – tacquino – inquilino – giaque – nocquero – piacque ………………………………………………………………………………………………………………………

2. Quale delle seguenti frasi presenta un uso corretto dell’elisione?A. Il dipinto rappresentava un’angelo dalla veste dorata. B. I nonni arriveranno alle nove e l’aspetterò davanti a casa. C. D’inverno i porcospini vanno in letargo. D. Ciascun’operaio portava il proprio contributo.

3. Individua i nomi variabili, cioè i nomi che cambiano la desinenza passando dal singolare al plurale, presenti nel seguente elenco e trascrivili nello spazio sottostante. profeta – falò – stile – patriarca – serie – cruciverba – cronaca – specie ………………………………………………………………………………………………………………………

4. Indica in quale delle seguenti frasi la particella ne ha funzione avverbiale. A. Questa torta è ottima: ne volete una fetta anche voi? B. Il bosco era intricato e ho faticato a venirne fuori. C. È stata allestita una mostra di pittura: tutti ne hanno parlato. D. Marco ha un problema e ne vuole discutere con te.

5. Nelle seguenti frasi individua i verbi transitivi e trascrivili a lato. A. Viaggerai in treno o prenderai un aereo? …………………………………B. Ho voglia di dormire. …………………………………C. Corri a comprare il pane. …………………………………D. Quando ti svegli, apri le finestre. …………………………………

6. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici non ha il soggetto?A. Si spense la luce all’improvviso. B. Aveva paura del temporale. C. Nevica da due giorni. D. Si guardavano con affetto.

7. In ciascuna delle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea il complemento oggetto interno. A. Dormirete, con la coscienza pulita, sonni tranquilli. B. I ragazzi corsero con entusiasmo la corsa campestre. C. Visse, da uomo avventuroso, una vita eccezionale. D. I soldati di Napoleone combatterono in Russia una battaglia contro il freddo.

8. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento predicativo del-l’oggetto?A. Livio è ritenuto da tutti un ragazzo sincero. B. Sandra ha scelto un computer come regalo di compleanno. C. Mia sorella è considerata la più dormigliona della famiglia. D. Quell’uomo sembra scontento del suo lavoro.

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9. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di specificazione? A. In biblioteca ho preso in prestito dei romanzi gialli. B. Due di quei ragazzi appartengono alla mia classe. C. L’aiuola è stata invasa dalle formiche rosse. D. Abbiamo firmato il contratto per l’acquisto di una nuova casa.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di denominazione?A. Nel mese di settembre inizia l’anno scolastico. B. Il mio compagno Giacomo è soprannominato “il cervellone”. C. Ottone il Grande fu incoronato imperatore nel 962. D. Il monte Bianco è il più alto d’Europa.

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Da bambina, in Sicilia

Alla villa ci aspettavano la nonna Sonia dalla larga faccia pallida e dai grandi occhi neri, la

zia Orietta dal sorriso dolcissimo e un tic alla spalla destra che sembrava volesse

continuamente dare una spallata al mondo, lo zio Gianni dagli occhi intelligenti e dolorosi.

La nostra sistemazione era nella ex stalla, tre camerette ricavate sotto i portici, con un bagno

grande quanto una cabina da spiaggia, e delle finestrelle quadrate che davano sul pollaio. La

nostra gioia più grande stava in una porticina che dava su quattro gradini che ci portavano nel

giardino della villa. Se non fosse stato per quel giardino la casa ci sarebbe stata veramente

troppo stretta. Invece, la mattina appena alzate, ci buttavamo giù per i quattro gradini a correre

in mezzo alle aiuole profumate, godendo della bellezza davvero straordinaria del panorama

della valle di olivi che digradavano verso il mare.

Nello stesso tempo la guerra mi aveva lasciato una paura insensata della notte e del silenzio.

Quando mio padre e mia madre tardavano a tornare, mi torturavo pensando ai loro corpi

feriti, straziati. E finché non sentivo le loro voci non mi tranquillizzavo.

Con le mie sorelle giocavamo ancora, come nel campo di concentramento, con le pietre e

con le foglie. Non sapevamo cosa fossero i giocattoli. E quando cominciarono a regalarci le

bambole ci sembrarono un lusso non adatto a noi.

Per anni ho nascosto il pane, quando mi avanzava, come i cani. Mettevo in fondo ai cassetti

le zollette di zucchero che poi trovavo sfarinate e coperte di formiche. I bocconi di

marzapane, avvolti nella carta, li seppellivo sotto gli alberi, con l’idea di andarli a prendere

nei momenti di fame.

Ma la fame, quella del campo, era finita. Ora mangiavamo, anche se in modo semplice e

povero. La carne solo una volta al mese, la frutta andandola a prendere direttamente dai

contadini. Pasta quanta se ne voleva, condita con l’olio e il sale o con l’olio e un’alice.

Portavamo le scarpe risolate tante volte, i vestiti rivoltati. Per anni ho avuto un cappotto che

era stato ricavato da una vecchia giacca di mio nonno. Una stoffa “di buona lana inglese,

indistruttibile” diceva mia madre. Io avrei preferito che fosse stata più distruttibile per

potermi comprare qualcosa di nuovo.

Anche il dentista, quello buono, costava e non c’erano soldi. Ricordo una seduta atroce, da

un dentista paesano, per togliermi un dente guasto, e lui che tirava, scalpellava, sudava, più

o meno come immagino che facessero un secolo fa. L’anestesia era roba da “gran dottori” e

i denti me li dovevo togliere come gli altri bambini di Bagheria, con le tenaglie e una

caramella in bocca, dopo, per farti smettere di lacrimare.

Mio nonno è morto dopo poco e mia madre e mia zia l’hanno pianto tanto. Era un uomo di

grande generosità e gentilezza d’animo. Un uomo di molte letture e di gusti raffinati. Noi

siamo rimasti ancora lì qualche tempo a litigare con la nonna che non ci amava e non ci

sopportava. Finché ci siamo trasferiti a Porticello, in una casa un poco più grande, a dieci

metri dal mare.

Di quella casa ricordo il rumore continuo delle onde sulle rocce, a volte aspro, anche

minaccioso; il freddo dell’inverno mitigato da una stufa che faceva sempre molto fumo; le

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mattinate perse fra le rocce a pescare quei gamberetti trasparenti e piccolissimi che si

annidano nelle pozze di acqua salata.

Mio padre aveva ripreso a lavorare e col primo guadagno si era comprato una barca a vela

minuscola su cui uscivamo insieme in mare. Io rimanevo al timone e lui si tuffava a pescare

le cernie fra le rocce. Tornava tutto lustro e bagnato, con dei grossi pesci appesi alla cintura.

Poi, tutto si è guastato, non so come, non so perché. Lui è sparito lasciandosi dietro un cuore

di bambina innamorato e molti pensieri gravi. E mia madre da sola ha dovuto “crescere le

bimbe” in mezzo a cumuli di debiti e di cambiali che regolarmente scadevano togliendoci il

sonno e l’appetito.

(da D. Maraini, Bagheria, Rizzoli, Milano, 1996, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Chi vive nella villa dove si trasferisce la protagonista? A. La nonna Sonia dal sorriso dolcissimo, la zia Orietta e lo zio Gianni dagli occhi intelligenti. B. La nonna Orietta, la zia Sonia e lo zio Gianni dallo sguardo intelligente e addolorato. C. La nonna Sonia, la zia Orietta dal sorriso dolcissimo e nonno Gianni. D. La nonna Sonia, lo zio Gianni e la zia Orietta dal sorriso dolcissimo.

2. In quale parte della villa vengono alloggiati la protagonista, i suoi genitori e le sue sorelle? A. In tre piccole stanze con un bagno, affacciate sul pollaio. B. Nella ex stalla con le finestre affacciate sui portici. C. In tre camerette senza servizi affacciate sul pollaio. D. In tre stanzette grandi quanto una cabina da spiaggia.

3. Dove si trova la villa? A. In fondo a una valle boscosa. B. Di fronte a un uliveto che scende verso il mare. C. Sulla spiaggia. D. In una valle di prati fioriti.

4. Nella frase “la guerra mi aveva lasciato una paura insensata della notte e del silenzio” (riga 11) quale espressione corrisponde al significato dell’aggettivo insensata e può sostituirlo?A. Senza speranza. B. Senza fine. C. Senza consolazione. D. Senza motivo.

5. Perché la protagonista ha paura della notte?A. Teme che i suoi genitori vengano arrestati per i crimini commessi. B. C’è la guerra e ha paura che i suoi genitori vengano feriti. C. Il ricordo della guerra la rende ansiosa quando i genitori sono lontani. D. Durante una notte di guerra i suoi genitori sono stati uccisi.

6. Con che cosa giocano la protagonista e le sue sorelle? A. Con giocattoli e con oggetti come pietre e foglie. B. Inizialmente con pietre e foglie, poi con le bambole. C. Con le bambole e altri giocattoli. D. Con oggetti trovati nel campo di concentramento.

7. Perché la protagonista nasconde il cibo?A. Teme di poter soffrire di nuovo la fame. B. Lo mette al riparo dai cani. C. È golosa e ingorda. D. Non vuole dividerlo con le sorelle.

8. Che cosa significa l’espressione vestiti rivoltati (riga 24)?A. Gli abiti hanno un aspetto vecchio e sporco, quasi rivoltante. B. Gli abiti rimangono tali e quali, ma vengono indossati a rovescio. C. Gli abiti vengono disfatti e ricuciti con la parte interna all’esterno. D. Gli abiti vengono scambiati con altri abiti più nuovi.

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9. Nella frase “Ricordo una seduta atroce” (riga 28) quale aggettivo corrisponde al significato di atroce e può sostituirlo? A. Interminabile. B. Straziante. C. Irritante. D. Tollerabile.

10. Com’è il nonno della protagonista?A. Di grande generosità e gentilezza, anche se poco istruito. B. Colto e raffinato ma burbero con le nipoti. C. Generoso ed elegante ma rozzo nei modi. D. Generoso, gentile, amante della cultura e dell’eleganza.

11. Qual è l’atteggiamento della nonna verso le nipoti?A. Insofferente ma benevolo. B. Ostile e intollerante. C. Freddo ma paziente. D. Distaccato e indifferente.

12. Nella frase “Di quella casa ricordo il rumore continuo delle onde sulle rocce, a volte aspro, anche minaccioso” (righe 38-39) quale aggettivo corrisponde al significato di aspro e può sostituirlo?A. Violento. B. Sgradevole. C. Acido. D. Irregolare.

13. Nella frase “che si annidano nelle pozze d’acqua salata” (righe 40-41) a quale nome si riferisce il pronome relativo che? A. Rocce. B. Pozze. C. Pesci. D. Gamberetti.

14. Che cosa succede alla madre della protagonista?A. Abbandona il marito e alleva le figlie nella povertà. B. Lasciata dal marito, provvede alle figlie tra grandi difficoltà. C. Non sa gestire la famiglia e viene lasciata dal marito. D. Si trova in una situazione difficile, ma rifiuta l’aiuto del marito.

15. Come definiresti il testo letto?A. Regolativo.

B. Espositivo-informativo. C. Autobiografico. D. Descrittivo.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Nelle seguenti coppie individua e sottolinea il termine corretto. A. Convolio/convoglio. B. Igniezioni/iniezioni. C. Orgoglio/orgolio D. Cognugazione/coniugazione.

2. Individua e sottolinea i nomi derivati presenti nel seguente elenco.

vacanza – gitante – foresta – valligiano – corista – casseruola – gommista

3. Quale delle seguenti frasi contiene un aggettivo qualificativo di grado superlativo assoluto?A. Giotto è uno dei più celebri pittori medievali. B. Il giudice era un uomo estremamente comprensivo. C. Tra tutti Marco è stato il migliore in matematica. D. L’Equatore è il più lungo dei paralleli terrestri.

4. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i pronomi dimostrativi. A. Questo è il mio libro, il tuo è sul tavolo. B. Possono parlare solo coloro che erano presenti al fatto. C. La tua relazione sembra la stessa che ha scritto Arianna. D. Mauro parla sempre del tale che ha conosciuto in palestra.

5. Trasforma ogni frase attiva nella corrispondente forma passiva e trascrivila nello spazio a lato. A. I miei amici mi aiutano. ……………………………………………

B. Un temporale ha rovinato la piacevole passeggiata. ……………………………………………

C. Lucia regalò dei fiori alla nonna. ……………………………………………

D. Ti avvertiremo al momento opportuno. ……………………………………………

6. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un soggetto che subisce l’azione?A. Il tessuto è danneggiato dalle tarme. B. Riccardo è impegnato nello sport. C. Si sono parlati per telefono. D. Non si è accorto di nulla.

7. In quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici il verbo essere è usato come verbo

autonomo e costituisce un predicato verbale?A. Quelli sono cani randagi. B. Le pesche saranno mature tra poco.

C. Il suo sguardo era sincero. D. La cintura di Michele è sul tavolo.

8. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento partitivo?A. Mi servono dei fogli da disegno.

B. Molti dei nostri amici amano la musica. C. Ricordatevi di noi. D. Durante la proiezione del film si interruppe la corrente.

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9. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di termine?A. I passeggeri si affollavano alla fermata dell’autobus. B. Le rose fioriscono a maggio. C. La marcia è uno sport adatto a tutti. D. Ho acquistato un dipinto a olio.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento d’agente? A. Da ragazzo Mario era timido. B. Sono arrivati da due ore. C. Il vetro era stato rotto da un sasso. D. L’automobilista è stato multato dal vigile.

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Il provino

Era la prima volta che Anna metteva piede in un campo da calcio. L’allenatore («Bisogna chiamarlo Mister», le aveva sussurrato Victoria) si sgolava sia divoce sia di fischietto mentre il nutrito gruppo di ragazzi in divisa sgambettava, ansimava, sudava con accanita convinzione. Aspettarono la pausa e quando il Mister si avvicinò aglispogliatoi, lo arrembarono con espressione risoluta. Victoria aveva adocchiato Daniele, iragazzi avevano notato lei e osservavano incuriositi. «Signor Rimbaldi?» Anna partì all’attacco con il sorriso speciale che le assicurava unpunteggio alto nelle relazioni sociali. «Sono Anna Caroli e sono qui per iscrivere mia figliaVictoria.» Carlo Rimbaldi, insegnante di Educazione Fisica in pensione, le concesse un’occhiataesplorativa, si concesse tre lunghi sorsi dalla bottiglia di acqua tenuta al fresco nel contenitore termico, le sorrise, disse: «Signora, non abbiamo una squadra femminile.» «Lo so, ma non importa. Victoria può giocare ugualmente.» Rimbaldi si asciugò la goccia con il dorso della mano, scrutò più attentamente la signora e laragazza, disse: «La prenderei volentieri, ma non è possibile. Lo vede, ci sono solo ragazzi». «Il regolamento lo vieta?» «Questo non so dirglielo, dovrei sentire il presidente.» «Parlerò con lui.» «Signora, cerchi di capire. Ci sono anche problemi tecnici. Gli spogliatoi, per esempio.» «Arriverò già cambiata e farò la doccia a casa» intervenne Victoria. «Mi dà il recapito del presidente, per favore?», domandò Anna. Proprio in quel momento sentirono un’automobile fermarsi nel parcheggio. Rimbaldi disse: «È fortunata, credo che sia lui». Era lui. Il Mister gli espose la questione e tornò presso il gruppo in allenamento, felice di lasciare adaltri quella seccatura. Anna discusse animatamente e dopo pochi minuti il presidente disse a Victoria: «Mi fa piacere che anche le ragazze si interessino al calcio, ma deve capire che lasquadra è ormai fatta, quei ragazzi se la cavano bene, come faccio a inserire una principiante? Potremmo riparlarne...» Victoria sorrise: se pensava di avere trovato una via d’uscita... «Mi sottoponga a un provino» lo interruppe. «Se faccio schifo, non mi faccio più vedere.» Anche il presidente sorrise, sicuro che la ragazza si stesse scavando la fossa con le proprie mani. «Carlo!» gridò. «Vedi un po’ questa signorina come se la cava!»Rimbaldi sospirò scuotendo la testa, sperava che il presidente liquidasse le due importune e invece gli toccava perdere tempo. Victoria si tolse la tuta, sotto aveva già calzoncini e maglietta, calzò le scarpe con i tacchetti e si concentrò in un breve riscaldamento. «Che faccio? - domandò il Mister - Due contro due? I rigori?» «L’uno e 1’altro», rispose il presidente che non voleva poi altre recriminazioni. L’allenatore mandò in porta il migliore, per sicurezza. I ragazzi, che finalmente avevanocapito che cosa stava succedendo, si sedettero al limite dell’area, indifferenti, incuriositi, scocciati, sarcastici, a seconda del carattere e dell’atteggiamento verso le ragazze.

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Victoria li ignorò completamente. Non guardò nemmeno verso Daniele, sebbene il suo

cuore non avesse mai distolto l’attenzione da lui. Era completamente concentrata sul

portiere, un ragazzo alto e magro, agile e scattante, ma troppo nervoso. Le passarono il

pallone, lo alzò, ci palleggiò facendolo sembrare una bolla di sapone attratta forzatamente

verso il piede, il ginocchio, la spalla. Dava l’impressione di tirare fili invisibili, facendo fare

alla palla tutto quello che voleva. Il presidente si avvicinò, interessato. Victoria sistemò il

pallone, attese che il portiere fosse in posizione e che il Mister fischiasse, tirò. Gol.

Fortuna, molti pensarono. Ma nessuno fiatava. Victoria dichiarò: «Angolo destro».

«Questa è matta», qualcuno sussurrò. Il portiere era sconcertato. Davvero avrebbe mirato

all’angolo destro? Davvero.

Gol.

Ultimo tiro. Victoria disse: «Finta».

Il portiere sudava. Un compagno lo fissava scuotendo la testa: quei due si erano messi

d’accordo, oppure al portiere era venuto il mal di pancia, oppure era solo uno scherzo...

Finta e Gol.

La breve partita non fece che confermare le doti di Victoria. Il presidente non poté tirarsi

indietro: «Proviamo per un mese» disse. «Se non sorgono complicazioni... potremmo anche

avviare un gruppo femminile, in seguito. Ma se ci sono problemi… la squadra prima di

tutto.»

Victoria era ottimista: che problemi potevano nascere?

(da Aquilino e N. Cinquetti, Passione pallone, Bruno Mondadori, Milano, 2003, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Dove si trovano Anna e Victoria all’inizio del brano? A. Negli spogliatoi di un campo da calcio. B. Dietro la porta di un campo da calcio. C. Davanti agli spogliatoi di un campo da calcio. D. All’ingresso di un campo da calcio.

2. Nella frase “Bisogna chiamarlo Mister - le aveva sussurrato Victoria” (riga 2) a quale nome siriferisce il pronome le? Individualo nel testo e trascrivilo nello spazio sottostante. ………………………………………………………………………………………………………………………

3. Nella frase “quando il Mister si avvicinò agli spogliatoi, lo arrembarono con espressionerisoluta” (righe 4-5) quale espressione corrisponde al significato di lo arrembarono e può sostituirla? A. Gli corsero incontro come per assalirlo. B. Lo assaltarono con violenza. C. Lo aggredirono minacciosi. D. Gli saltarono addosso e lo fecero cadere.

4. Che cosa vuole Anna da Rimbaldi?A. Prenotare un biglietto della partita per Victoria. B. Iscrivere sua figlia alla partita in corso. C. Mostrare l’abilità di Victoria nel giocare a calcio. D. Iscrivere Victoria alla squadra.

5. Qual è l’atteggiamento di Rimbaldi di fronte alla richiesta di Anna?A. È molto contento e accetta subito. B. Presenta obiezioni e la fa parlare con il presidente. C. È contrario a causa del regolamento. D. È indifferente, ma teme le reazioni della squadra.

6. Perché, secondo Rimbaldi, la presenza di Anna può creare problemi?A. I ragazzi della squadra non la conoscono. B. La formazione della squadra è completa. C. Victoria non ha seguito gli allenamenti precedenti. D. Non ci sono ambienti riservati alle ragazze.

7. Perché, secondo il presidente, Victoria non può entrare nella squadra?A. Non è all’altezza degli altri giocatori.B. Le ragazze non sono in grado di giocare a calcio. C. Rimbaldi non sa allenare le ragazze. D. Il regolamento lo vieta.

8. Che cosa significa l’espressione scavarsi la fossa con le proprie mani (righe 31-32)?A. Costruirsi il futuro con le proprie mani. B. Delimitare il proprio spazio. C. Causare la propria rovina. D. Darsi da fare per superare gli altri.

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9. Che cosa pensa Rimbaldi di Anna e Victoria?A. Sono un fastidioso contrattempo. B. Rappresentano un grave problema. C. Sono simpatiche ma invadenti. D. Si comportano in modo scorretto.

10. Nella frase “il presidente che non voleva poi altre recriminazioni” (riga 37) quale nomecorrisponde al significato di recriminazioni e può sostituirlo?A. Intralci. B. Rimostranze. C. Indiscrezioni. D. Interferenze.

11. Quali aggettivi definiscono l’atteggiamento dei ragazzi di fronte all’esibizione di Victoria?Individua l’esatta riposta nel testo e trascrivila nello spazio sottostante. ………………………………………………………………………………………………………………………

12. Come si comporta Victoria durante il provino?A. Osserva le reazioni di Daniele. B. Si preoccupa del giudizio degli altri ragazzi. C. Presta attenzione al portiere. D. È attenta a tutto ciò che la circonda.

13. Nella frase “Il portiere era sconcertato” (riga 49) quale aggettivo corrisponde al significato di sconcertato e può sostituirlo? A. Disorientato. B. Sconvolto. C. Intimorito. D. Addolorato.

14. Perché il portiere suda prima che Victoria tiri per l’ultima volta? A. È accaldato.B. È stanco. C. Ha paura di essere cacciato dalla squadra. D. Teme di fare brutta figura.

15. Come si conclude la vicenda?A. Il presidente accetta Victoria in prova per la stagione. B. Victoria entra nella squadra per un mese. C. Victoria entra nella squadra femminile. D. Il presidente accetta Victoria senza incertezze.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Completa le seguenti frasi scrivendo cu o qu quando è necessario. A. L’automobile percorse il cir….ito in dodici minuti. B. A tutti i bambini piace ricevere un uovo pas….ale. C. Sulla spiaggia c’è stata un gara di a….iloni. D. Verrà il padrone di casa a ris….otere l’affitto.

2. Individua e sottolinea i nomi alterati dispregiativi. A. Corvaccio/Canovaccio B. Capomastro/Medicastro C. Scartafaccio/Omaccio D. Giovinastro/Disastro

3. Nelle seguenti frasi sottolinea lo, la, gli, le quando svolgono funzione di pronome personale complemento. A. Lo zio lo salutò con affetto. B. La caffettiera è calda, se la tocchi, ti bruci. C. Gli zii gli hanno regalato un libro. D. Le inviterò per le vacanze pasquali.

4. Trasforma ogni frase passiva nella corrispondente forma attiva e trascrivila nello spazio a lato. A. È stato fatto un ottimo lavoro dal giardiniere. …………………………………………….B. Alzati non appena sarai chiamato dall’insegnante. …………………………………………….C. Nel bosco fu punto da una vespa. …………………………………………….D. La villa era circondata da un’alta recinzione. …………………………………………….

5. Individua e sottolinea gli avverbi presenti nelle seguenti frasi. A. Ieri non mi sentivo bene. B. Probabilmente hai mal di pancia perché hai mangiato troppo. C. Forse l’incidente è accaduto a causa del ghiaccio formatosi stanotte. D. Vivendo lontano, sente spesso la malinconia della sua terra.

6. In ciascuna delle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea il soggetto. A. Al parco non c’era tuo fratello. B. Vai tu in farmacia? C. Muoversi fa bene alla salute. D. Ieri è stata una giornata faticosa.

7. In quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici il predicato verbale è formato da un verbo intransitivo?A. Gli ospiti sono arrivati in anticipo. B. Luca è stato trattenuto oltre l’orario. C. Alle loro richieste non fu prestata nessuna attenzione. D. Il giardiniere raccolse in un mucchio le foglie secche.

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8. In quale delle seguenti frasi il pronome relativo che ha funzione di complemento oggetto?A. Ha gradito i fiori che le hai mandato. B. Giulia ha comprato la gonna che le piaceva tanto.C. Non sopporto le persone che vogliono avere sempre ragione. D. Il ragazzo che parlava con Livia era suo fratello?

9. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di causa efficiente?A. I fiori sono impollinati dagli insetti. B. Il giocatore fu espulso dall’arbitro. C. Il giardino è stato infestato dalle lumache. D. Fummo svegliati dal suono del campanello.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di causa? A. Questo regalo è per te. B. I ragazzi studiano per gli esami. C. Il mendicante tremava per il freddo. D. Tra poco partiranno per la montagna.

Animali d’inverno

D’inverno, se uno ha la possibilità, si possono osservare più facilmente gli animali che

vivono tra i boschi, i prati e le case degli uomini; la neve, poi, è come un libro sopra il quale

si possono leggere le cose e i fatti nell’arco della stagione.

Da qualche anno, da quando dalle mie parti non vengono più cacciati, gli scoiattoli hanno

aumentato la loro presenza, ed è sempre più notevole sotto gli abeti il segno dei loro pasti: le

scaglie degli strobili1 che loro hanno sgranato per ricercare i minuscoli semi di queste

conifere. E dove più numerosi sono gli strobili ai vertici dell’albero più abbondanti sono

le scaglie sotto; tante, a volte, da coprire completamente il terreno e la neve nel raggio

dei rami.

Ma qui attorno a casa è accaduto che, dopo avermi rosicchiato tutti gli strobili, i tre scoiat-

toli, uno giovane e due adulti, si sono rivolti al pesco che contro il muro a mezzogiorno

stentava a far colorire i suoi frutti; e io che della scomparsa delle pesche avevo incolpato i

ragazzi dovetti ricredermi quando una mattina, sul far del giorno, sorpresi i tre che scappa-

vano verso il bosco dopo avere abbandonato sul prato un frutto con il segno dei denti.

Dopo questo fatto decisi di lasciare per loro sulla catasta della legna qualche pezzo di pane

biscotto e torsoli di mele; da allora accettarono la nostra vicinanza, tanto che allorché mi

vedono uscire al mattino per le mie faccende non dimostrano affatto sospetto alla mia

apparente indifferenza.

Insomma siamo arrivati al punto che quando mi alzo per accendere la stufa e fare il tè, più di

un mattino me li vedo sul davanzale della finestra che mi osservano. Se ne vanno quando mi

avvicino per scrutare il tempo: li vedo correre via sulla neve, arrampicarsi sul larice con la

coda portata come un vessillo2, saltare di ramo in ramo fino agli abeti e sparire per i loro

arborei sentieri: il dondolio dei rami o la neve che cade mi indica la loro strada.

Tra due o tre mesi, però, si allontaneranno di qualche centinaio di metri verso un luogo più

tranquillo; il loro folto pelo ora quasi nero e lucente si farà più rossiccio; anche il più

giovane andrà a cercarsi una compagna, o un compagno, e incominceranno a giocare

d’amore rincorrendosi squittendo tra i rami e lungo i tronchi, su e giù, instancabili e

insensibili anche ai rapaci.

Metteranno su casa raccogliendo la lana lungo la strada delle pecore; dopo quaranta giorni

verranno al mondo quattro o cinque piccoli nudi e ciechi, questi apriranno gli occhi dopo un

mese e dopo un altro mese incominceranno a dondolarsi sui rami.

L’autunno prossimo forse più numerosi verranno a mangiare le pesche, i torsoli, le mele, il

pan biscotto.

Dalla finestra della mia stanza un giorno, dopo una gran bella nevicata, vidi un qualcosa

guizzare sulla neve: un lampo scuro e più nulla. Osservai attentamente e sul letto del

torrente gelato vidi un altro guizzo; presi allora il binocolo e mi misi in postazione.

1 strobili: frutti dei pini, pigne. 2 vessillo: bandiera, stendardo.

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Il sole e la neve erano abbaglianti e nuovi, così più che la traccia potei vedere l’ombra della

traccia: un breve segno continuo a volte retto, a volte sinuoso, un piccolo foro nella neve e

ancora il segno qualche decina di metri più in là. E così via, tra letto del torrente, prati,

fienili: era il segno della donnola che andava a caccia di piccoli topi.

Dopo un po’ di pazienza (e intanto pensavo: dove sarà ora? Nelle vicinanze di quel palo

della luce o nel mezzo del prato? Uscirà bene da qualche parte per prendere una boccata

d’aria), la potei cogliere mentre usciva dalla neve con la preda in bocca.

Stette un bel po’ a guardarsi intorno, forse un paio di minuti, quindi con movimenti lesti – si

vede che aveva proprio fame! – divorò la sua preda, si alzò quindi sulle zampe posteriori per

leccarsi il collo e il muso e a godersi il sole.

Ma l’ombra di un corvo che volava alto nel cielo gli fu sopra e immediatamente la bestiola

sparì. Dopo aver esplorato ritornò fuori dal medesimo buco, corse via in linea retta per pochi

metri, si rituffò nella neve e continuò così sino a una vecchia cava dove la persi di vista.

(da M. Rigoni Stern, Uomini, boschi e api, Einaudi, Torino, 1980, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Perché la neve è paragonata a un libro?A. Ha lo stesso candore delle pagine bianche. B. Riporta le tracce visibili della vita dell’ambiente circostante. C. Ha una superficie liscia come la carta. D. Nasconde al suo interno le cose e i fatti della natura.

2. Qual è il cibo abituale degli scoiattoli? A. Scaglie. B. Strobili. C. Conifere. D. Semi.

3. Perché gli scoiattoli mangiano i frutti ancora acerbi del pesco?A. Hanno esaurito il loro cibo abituale. B. È facile salire sul pesco attraverso il muro. C. Sono golosi di pesche. D. La neve ricopre il loro cibo abituale.

4. Qual è l’atteggiamento degli scoiattoli dopo che l’autore ha lasciato loro del cibo sulla legna?A. Indifferente. B. Sospettoso. C. Fiducioso. D. Invadente.

5. Che cosa significa la frase “sparire per i loro arborei sentieri” (righe 22-23)?A. Sparire attraverso i loro sentieri sotto gli alberi. B. Correre sui loro percorsi fuori dal bosco. C. Nascondersi nelle loro tane dentro gli alberi. D. Scappare lungo i loro itinerari sugli alberi.

6. In che periodo dell’anno si accoppiano gli scoiattoli? A. Dopo l’inverno. B. Dopo l’estate. C. Dopo l’autunno. D. Dopo la primavera.

7. Nell’espressione “insensibili anche ai rapaci” (riga 28) quale aggettivo corrisponde a insensibili e può sostituirlo? A. Invisibili. B. Indifferenti. C. Insofferenti.D. Indifesi.

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8. Dopo quanto tempo dalla nascita i piccoli scoiattoli cominciano a muoversi sui rami?A. 30 giorni. B. 40 giorni. C. 60 giorni. D. 90 giorni.

9. Che cosa fa l’autore quando, dopo una bella nevicata, vede un guizzo sulla neve?A. Cerca un cannocchiale e va verso il torrente. B. Prende gli occhiali e si mette in postazione. C. Afferra il binocolo e inizia a scrutare. D. Prende un cannocchiale e si mette sulla porta a osservare.

10. Che cosa significa l’espressione “a volte sinuoso” (riga 38) riferita al segno visto dall’autore?A. A tratti serpeggiante. B. In parte in discesa. C. A volte in salita. D. A zig zag.

11. Come si muove la donnola quando va a caccia? A. Segue un percorso sotto la neve. B. Cammina sul letto del torrente gelato. C. Salta dentro e fuori dalla neve. D. Corre sulla coltre di neve.

12. Che cosa fa la donnola appena ha catturato il topino?A. Si alza sulle zampe posteriori e lo divora. B. Si accerta di essere al sicuro e lo divora. C. Si nasconde in un buco e lo divora. D. Si guarda intorno per un attimo e lo divora.

13. Perché la donnola, dopo avere mangiato il topo, sparisce per qualche tempo?A. Va a caccia di altre prede.

B. Fugge da un corvo che la assale. C. Perlustra il tragitto verso la cava.

D. Si mette al riparo da un predatore.

14. Nella frase “e continuò così sino a una vecchia cava dove la persi di vista” (riga 49) con che cosa si può sostituire il pronome la? A. L’ombra.

B. La neve. C. La bestiola.D. La cava.

15. L’autore cita alcuni animali che vivono vicino a casa sua: quali? Individua la risposta nel testo

e trascrivila nello spazio sottostante.

………………………………………………………………………………………………………………………

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Completa le seguenti frasi inserendo li o gli. A. Ascoltate sempre un buon consi…..o. B. Quel poveraccio vive in condizioni umi…..anti. C. Passerà Giu….ano alle tre in punto. D. La notte era illuminata dai ba…..ori dei lampi.

2. Quale delle seguenti frasi contiene un nome composto?A. I maligni gettarono discredito sull’operato dell’associazione. B. La piazza era invasa da un assembramento di tifosi. C. Il manoscritto fu conservato al riparo dalle intemperie. D. Il cielo era invaso da una nuvolaglia minacciosa.

3. Quale delle seguenti frasi contiene un verbo servile?A. Stava per uscire quando suonò il telefono.

B. Dovresti avere più pazienza con le persone anziane.

C. Quando cominciate ad allenarvi? D. Desidero un incontro con lui al più presto.

4. Completa le seguenti frasi inserendo la preposizione appropriata. A. Il tempo è incerto ……… cui abbiamo deciso di rimandare il picnic. B. Gli riferì ciò …… cui si era parlato nella riunione. C. Sarebbero tornati al paese …… cui erano partiti anni prima. D. Il ripiano ……. cui poggia il vaso è di marmo.

5. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un predicato nominale?A. Quei ragazzi sono molto superficiali. B. Luca è rimasto a casa con l’influenza. C. Quella povera donna è lì da più di un’ora. D. Le foglie rimangono sugli alberi fino all’autunno.

6. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento oggetto partitivo?

A. Nel parco lavoravano dei giardinieri. B. Ci sono corsi incontro dei bambini. C. Dei testimoni affermarono il falso. D. Il falegname comprò delle assi di noce.

7. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di fine o scopo?A. Erano rossi per la vergogna. B. Partiremo per il mare fra una settimana. C. Per lei, il tempo non basta mai. D. Ho acquistato un tappeto per il salotto.

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8. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di mezzo o strumento?A. La comitiva procedeva a fatica sulla ripida salita. B. Nadia esce tutti i pomeriggi con il suo cane. C. A Natale molte persone addobbano la casa con luci e festoni. D. Il corteo sfilò per la città con grande frastuono.

9. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di modo o maniera? A. Il vagabondo era sdraiato a occhi chiusi sull’erba. B. I bambini giocano spesso con le costruzioni. C. Andremo a Parigi in aereo. D. Le persone anziane leggono con gli occhiali.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di compagnia?A. L’idraulico fissò il tubo con la chiave inglese. B. Andrò al cinema con Maria. C. Il professore entrò con i libri sotto il braccio. D. Con il caldo arrivano le zanzare.

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L’isola del ghiaccio ardente

Ci sono regioni del nostro continente che per molti secoli sono rimaste ignote. Troppolontane per essere avvistate dai marinai o per essere conquistate dagli eserciti. Sono le terre più settentrionali del nostro continente, la Siberia, la Lapponia, una parte della Scandinavia,le isole del Nord Atlantico. E tra queste, la più grande e la più affascinante: l’Islanda. Terra sconosciuta, terra daiviolenti contrasti, dove il fuoco dei vulcani arde tra i ghiacci eterni, dove lava e lingue dighiaccio lambiscono le coste del mare. Centocinquanta vulcani, di cui trenta attivi, capaci di far nascere dalle viscere dell’oceano nuove isole, diedero all’“isola dei ghiacci” la fama di essere una delle porte dell’inferno, tanto che il romanziere Jules Verne qui fece iniziare ai suoi eroi la loro discesa verso il centro della Terra. Eppure il clima, più mite che in altre terre collocate alla medesima latitudine (l’Islanda è toccata dal Circolo Polare Artico), permette non solo l’agricoltura, ma anche una vita tuttosommato non più difficile di quella che si ha in terre più meridionali, per lo meno nella fascia costiera, l’unica parte del Paese ad essere abitata. Qui si stabilirono, nel Medioevo, i primi coloni norvegesi. Qui dal 930 si riunì quello che viene considerato il primo parlamento d’Europa, l’Allting, e qui, nell’anno Mille, l’avvento del Cristianesimo segnò la fine del periodo vichingo. Nel XIII secolo non solo vi venivano costruite chiese che nulla avevano da invidiare al restodell’Europa settentrionale, ma vi erano raccolte le saghe che hanno reso famosa questa terra di duri guerrieri e di appassionati poeti. Il Duecento, però, è anche il secolo della decadenza politica e della fine dell’indipendenza. Prima la Norvegia e poi la Danimarca, imporranno il proprio governo a un popolo ormainon più di pirati e avventurieri, ma di contadini e di allevatori. Ma quando è stata scoperta? È difficile stabilirlo con sicurezza. Molti hanno voluto riconoscerla in Thule, la mitica terra citata da autori greci e latini. “Islanda” è invece un nome relativamente moderno, coniato dagli Scandinavi, “l’isola delghiaccio”. Un nome che rivela le difficoltà incontrate dai primi colonizzatori, tanto che isuccessori, quando si spinsero oltre l’Islanda, chiamarono la nuova terra che incontrarono “l’isola verde, Gronland”, nella speranza di trovarvi terre da coltivare, o forse perchéingannati dal colore dei ghiacci che vi vanno alla deriva. Numerose leggende si raccontano sulla scoperta dell’Islanda. Molti ritengono che il primo a intravederla sia stato Pitea il Marsigliese che, verso la metàdel IV secolo a.C., intraprese una coraggiosa esplorazione del Nord Atlantico. Negata daglistorici e dai geografi greci e latini, oggi sappiamo che la sua spedizione ebbe veramente luogo. Nella sua relazione, di cui sono rimasti solo frammenti, si parla però di una terra abitata da un popolo. Poiché non abbiamo notizia di una colonizzazione islandese tanto antica, seppure eventualmente scomparsa, dobbiamo piuttosto supporre che Pitea abbia raggiunto soltanto le isole Shetland dove raccolse notizie sulle terre più settentrionali.

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Con tutta probabilità le prime, vere notizie sull’Islanda risalgono all’VIII secolo, quando gliIrlandesi, come raccontano le leggende, si spingevano su fragili imbarcazioni ricoperte di pelle verso le isole ancora deserte dell’Atlantico settentrionale. E chi fu il primo italiano a mettere piede in Islanda? È impossibile rispondere, ma sappiamo che verso la fine del Duecento rappresentanti di compagnie d’affari fiorentine si recavano inNorvegia per riscuotere le somme che la locale chiesa inviava a Roma. Non è da escludersi che, magari in conseguenza di una tempesta, qualcuno di questimercanti italiani abbia fatto scalo in Islanda. Noto e assai controverso è il caso dei veneziani fratelli Zeno, che agli inizi del XV secoloavrebbero raggiunto l’Islanda, o una terra vicina, in conseguenza di un naufragio.

(da L. de Anna, Medioevo, anno 7, n. 12, 2003, De Agostini-Rizzoli Periodici, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Quali regioni europee sono rimaste sconosciute per molti secoli?A. Le isole dell’oceano Atlantico. B. Le terre centro-settentrionali. C. Le regioni più a nord. D. Gli Stati troppo forti per essere conquistati.

2. Qual è la principale caratteristica dell’Islanda ancora oggi?A. È una terra sconosciuta. B. È abitata da popoli violenti. C. È il più grande Stato d’Europa. D. È una terra in cui coesistono ghiacciai e vulcani.

3. Nella frase “dove lava e lingue di ghiaccio lambiscono le coste del mare” (righe 6-7) quale verbo corrisponde al significato di lambiscono e può sostituirlo?A. Sfiorano. B. Coprono. C. Separano. D. Erodono.

4. Perché il romanziere Jules Verne ha scelto l’Islanda come punto di partenza per un immaginario viaggio verso il centro della terra?A. È un luogo misterioso e affascinante. B. Anticamente si credeva che fosse un ingresso all’inferno. C. Si può scendere sottoterra attraverso i suoi vulcani spenti. D. È la meta ideale per un viaggio avventuroso.

5. Qual è il clima dell’Islanda? A. Nonostante la latitudine, è vivibile lungo le coste. B. È freddissimo come in tutte le terre vicine al Circolo Polare Artico. C. Permette una vita accettabile in tutta l’isola. D. È più mite di altre regioni situate più a sud.

6. Nella frase “permette non solo l’agricoltura, ma anche una vita tutto sommato non più difficiledi quella che si ha in terre più meridionali” (righe 12-13) a quale nome si riferisce il pronomequella? A. Terra. B. Agricoltura.C. Latitudine. D. Vita.

7. Nella frase “vi erano raccolte le saghe che hanno reso famosa questa terra” (riga 19) quale espressione corrisponde al significato di saghe e può sostituirlo?A. Antiche preghiere. B. Lettere e testimonianze. C. Racconti epici. D. Documenti storici.

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8. Quando e perché l’Islanda ha perso l’indipendenza?A. Nel tredicesimo secolo è stata conquistata dai norvegesi e poi dai danesi. B. Per duecento anni è stata sottomessa ai pirati. C. Nel XII secolo è iniziato un periodo di decadenza e si è spopolata. D. Nel 1200 è stato eletto un governo guidato da un popolo straniero.

9. Quali attività diventano predominanti dopo la perdita dell’indipendenza? A. La guerra e la poesia. B. La pirateria e le esplorazioni. C. La navigazione e i commerci. D. L’agricoltura e l’allevamento.

10. Nell’espressione “coniato dagli Scandinavi” (riga 26) quale verbo corrisponde al significato di coniato e può sostituirlo?A. Stampato. B. Inventato. C. Tramandato. D. Scritto.

11. Perché la Groenlandia era chiamata “Gronland” cioè “l’isola verde”?A. Per il colore dei ghiacci alla deriva o per il desiderio di praticarvi l’agricoltura. B. Per il colore dei campi coltivati dai colonizzatori.C. Per la speranza di trovarvi legname per le imbarcazioni. D. Per il sogno di coltivarla o per le foreste che la ricoprivano.

12. Chi sostiene che Pitea il Marsigliese fu lo scopritore dell’Islanda? A. Gli antichi geografi greci e latini. B. L’autore del brano. C. Molti studiosi attuali. D. Gi abitanti delle isole Shetland.

13. Nella frase “non abbiamo notizia di una colonizzazione islandese tanto antica, seppure eventualmente scomparsa” (righe 36-37) quale congiunzione o locuzione congiuntiva corrisponde

al significato di seppure e può sostituirla? A. Anche se.

B. Se. C. Eppure.

D. Ma.

14. Chi, provenendo dall’Italia, potrebbe essere sbarcato per primo in Islanda? A. Un ecclesiastico inviato da Roma.

B. Un mercante di Firenze.C. Un affarista romano. D. Un mercante in viaggio verso la Svezia.

15. Nella frase “Noto e assai controverso è il caso dei veneziani fratelli Zeno” (riga 47) quale termine corrisponde al significato di controverso e può sostituirlo? A. Accertato.

B. Raccontato. C. Contorto. D. Discusso.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Individua i termini errati e riscrivili in forma corretta nello spazio sottostante.

imbuto – contradizione – anputare – circonflesso – coscenzioso – arquare – crocicchio – cieramica………………………………………………………………………………………………………………………

2. Quale dei seguenti nomi è un alterato accrescitivo?A. Accattone. B. Balcone. C. Acquazzone. D. Palazzone.

3. Quale delle seguenti frasi contiene un aggettivo qualificativo usato con funzione di avverbio?A. Nel passato i bambini mancini erano obbligati a usare la destra. B. Parla chiaro, se vuoi che gli altri ti capiscano. C. Devi correre a tutta velocità, sei vuoi arrivare per primo. D. Solo uno sciocco avrebbe potuto comportarsi così.

4. Quale delle seguenti frasi contiene un verbo riflessivo?A. Il gatto si stiracchiò e uscì sul balcone. B. Si fida dei suoi amici. C. Stanotte non si vedono le stelle. D. Sulla siepe si è visto un pettirosso.

5. In quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici il pronome evidenziato ha funzione di complemento di termine?A. Mi ha punto una vespa. B. Lisa ci ricorda con affetto. C. Vi hanno già consegnato la relazione? D. Sergio si veste con eleganza.

6. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di unione?A. Con te studio con piacere.

B. In compagnia di un amico le ore volano. C. Ai giardini pubblici Dario passeggia con il cane. D. Per merenda mangiò un panino con il prosciutto.

7. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i complementi di luogo, anche figurati.

A. Il signor Rossi è uscito per recarsi al lavoro. B. Che strane idee ti passano per la testa?C. Il ricordo del nonno mi resterà nel cuore.

D. Il gatto scappò sui tetti passando per il solaio.

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8. Nelle seguenti proposizioni o frasi semplici individua e sottolinea i complementi di tempo, anche avverbiali. A. Entro l’autunno i Bianchi si trasferiranno a Bologna. B. Sonia è rientrata a casa prima del previsto. C. Dopo cena faccio sempre due passi.D. Oggi scade il bollo del motorino.

9. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di tempo determinato?A. Il bagnino resta sulla spiaggia per tutto il giorno. B. Anna si è laureata l’anno scorso. C. Starò in casa fino a mezzogiorno. D. È da molto che desidero un’auto nuova.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di argomento?A. Sarà preso un accordo sul contratto di lavoro. B. Gli scalatori giunsero sulla vetta in poche ore. C. Non contate su di lui. D. Il fidanzato di mia sorella è sui trent’anni.

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Le città industriali

Con la rivoluzione industriale, le fabbriche invasero i centri urbani, che divennero più grandi, più numerosi e più popolati. Alcune città vennero stravolte e strutturate in base alle manifatture presenti; altre si allargarono superando i confini originari e occupando i villaggi vicini. La moderna città industriale poi si modificò in modo tale da separare sempre più il ceto ricco da quello povero. Accanto ai quartieri residenziali, che ospitavano la nuova classe di capitalisti arricchitasi con la rivoluzione industriale, sorsero numerosi i quartieri popolari, dove vivevano gli operai che, spinti dalla speranza di trovare un’occupazione in fabbrica, si riversavano nei centri urbani. Una delle conseguenze del fenomeno dell’urbanesimo fu senza dubbio il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori: in città infatti gli immigrati si trovarono a vivere in squallidi e malsani quartieri, fatti di case fatiscenti, del tutto prive di servizi e di norme igieniche. Lasituazione era particolarmente grave in Inghilterra, dove il processo di industrializzazione era iniziato prima e aveva prodotto gli effetti più vistosi e talora drammatici. A Londra, ad esempio, i quartieri operai erano attraversati da vicoli stretti e contorti, detti slums, che divennero ben presto insufficienti a contenere la gran massa di persone che viabitava e il caotico traffico che vi transitava. Su questi vicoli, che nei giorni di pioggia sitrasformavano in pantani di fango e di rifiuti, si affacciavano i miseri alloggi delle famiglie operaie, spesso costituiti da una sola stanza, privi di scarichi e fogne, con le aperture ridotte al minimo per evitare la tassa che gravava sull’ampiezza delle finestre negli immobili. Uno dei quartieri più malfamati di Londra, Saint Giles, era un ammasso informe di catapecchie,sempre allagato dalla sua fogna: 95 casupole in cui si accalcavano ben 2.850 persone! Ecco come, nel 1845, venivano descritti i malfamati bassifondi di Londra, dove la vita era difficile e piena di pericoli. «In Inghilterra ogni grande città ha uno o più “quartieri brutti”, nei quali si ammassa la classe operaia. Saint Giles è uno di questi e si trova nel mezzo della zona più popolosa della città, contornata da strade ampie e splendide nelle quali si aggira il bel mondo di Londra. È una massa disordinata di alte case, di tre o quattro piani, con strade strette, contorte e sporche. Le case sono abitate dalle cantine fin sotto i tetti, luride di dentro e di fuori e con un aspetto tale che nessuno vorrebbe abitarci. È difficile trovare un vetro intatto, le murasono sbriciolate, gli stìpiti delle porte e le intelaiature delle finestre spezzati e sgangherati.Le porte sono formate da vecchie tavole inchiodate insieme o non vi sono affatto: in questo quartiere di ladri non sono necessarie le porte, poiché non vi è nulla da rubare. Dappertuttosono sparsi mucchi di immondizie e di cenere, e l’acqua sporca gettata dinanzi alla porta siraccoglie in pozzanghere puzzolenti. Qui abitano i più poveri tra i poveri, gli operai peggio pagati, insieme con ladri e furfanti in un miscuglio disordinato e confuso.» Le disastrose condizioni igieniche delle città industriali avevano naturalmente graviconseguenze sulla salute della popolazione. Il tasso della mortalità infantile nelle città era infatti enormemente superiore a quello, già elevatissimo, che si registrava nelle campagne.

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In qualche zona era addirittura doppio. In realtà, è stato scritto, “nessun abitante di città

poteva dirsi perfettamente sano”: in Inghilterra più di mezzo milione di persone moriva ogni

anno per cause dipendenti dalle condizioni di vita.

Mancava l’acqua, poiché nelle fontane pubbliche veniva erogata solo per brevi periodi al

giorno. Era assente, o insufficiente, la rete fognaria. Il sistema di scarico più diffuso, in

Inghilterra come nel resto d’Europa, rimaneva ancora quello dei pozzi neri, destinati alla

raccolta dei rifiuti organici, oppure dei fiumi, che spesso continuavano a fornire acqua

potabile, con conseguenze drammatiche sulle condizioni sanitarie dei centri abitati.

A Londra, per giungere a un nuovo sistema fognario occorrerà attendere il 1865, quando la

capitale inglese si dotò di 120 chilometri di collettori, capaci di smaltire 2.000 ettolitri di

acque luride al giorno, scaricati da 150 chilometri quadrati di edifici.

(da A. Brancati e T. Pagliarani, Il nuovo dialogo con la storia 2, La Nuova Italia, Firenze, 2007, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Che cosa significa la frase “Alcune città vennero stravolte e strutturate in base alle manifatturepresenti” (righe 2-3)?A. Alcune città vennero rase al suolo per far posto alle manifatture. B. Alcune città furono modificate per adattarsi alle necessità delle fabbriche.C. Alcune città impedirono l’insediamento di manifatture nel proprio territorio. D. Alcune città crearono spazi industriali senza alterare la propria struttura.

2. Chi vede migliorare le proprie condizioni di vita con la rivoluzione industriale?A. Gli operai delle manifatture. B. I contadini che si trasferiscono in città. C. Gli abitanti delle città industriali. D. I capitalisti che hanno investito nelle manifatture.

3. Nell’espressione “case fatiscenti” (riga 11) quale aggettivo corrisponde al significato di fatiscenti e può sostituirlo?A. Cadenti. B. Sovraffollate. C. Riadattate. D. Deprimenti.

4. Perché le condizioni abitative dei lavoratori sono particolarmente gravi nell’Inghilterra del tempo?A. Il processo di industrializzazione è iniziato tardi e senza controllo. B. Il fenomeno dell’urbanesimo è ancora poco diffuso. C. È stato il primo Paese a industrializzarsi e a mostrarne le conseguenze. D. L’industrializzazione, nata sul modello degli altri Paesi europei, ha degradato le città.

5. Che cosa sono gli slums? A. Vicoli piccoli e tortuosi.B. Quartieri operai. C. Strade strette e lineari. D. Squallide abitazioni di una sola stanza.

6. Perché le abitazioni degli operai hanno finestre e porte piccole?A. Ci si ripara così dal freddo e dall’umidità del clima inglese. B. Si riduce la spesa per la tassa sulle aperture. C. Si risparmia sull’acquisto dei vetri, molto costosi all’epoca. D. Si diminuisce la spesa per la manutenzione dei serramenti.

7. Che cosa sono i “malfamati bassifondi” di Londra?A. I quartieri sulle rive del Tamigi. B. Le zone della città sotto il livello del fiume. C. Le abitazioni dotate di cantine. D. I quartieri dominati da miseria e malavita.

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8. Che cos’è Saint Giles?A. Un quartiere residenziale. B. Un vicolo malfamato. C. Uno slum. D. Un misero quartiere operaio.

9. Nella frase “gli stipiti delle porte e le intelaiature delle finestre spezzate e sgangherate” (riga30) quale espressione corrisponde al significato dell’aggettivo sgangherate e può sostituirlo?A. Malridotte e cadenti. B. Completamente distrutte.C. Ammuffite e marce. D. Del tutto fuori uso.

10. Quale congiunzione o locuzione congiuntiva si può inserire per collegare le due frasi seguenti: “Le porte sono formate da vecchie tavole inchiodate insieme o non vi sono affatto” e “in questo quartiere di ladri non sono necessarie le porte” (righe 31-32)?A. Anche. B. Invece. C. Dal momento che. D. Finché.

11. Perché ci sono dappertutto mucchi di immondizia e di cenere? A. Nessuno si preoccupa di pulire i canali di scarico. B. Non ci sono le fogne e si cucina sul fuoco a legna. C. Gli abitanti non si preoccupano dell’igiene. D. Il servizio di raccolta dei rifiuti funziona male.

12. Chi abita a Saint Giles?A. Solo ladri e furfanti. B. Operai e disoccupati. C. Solo mendicanti e operai. D. Delinquenti e operai mal pagati.

13. Com’è il tasso di mortalità infantile?A. Elevatissimo, ma non come nelle campagne.

B. In via di diminuzione. C. Superiore a quello già altissimo delle campagne.

D. Doppio rispetto al resto d’Europa.

14. Quale mezzo viene usato per rifornirsi di acqua potabile? A. L’impianto di acqua corrente.

B. Il pozzo presente in ogni cortile. C. Le fontane pubbliche e l’acqua fluviale. D. Le cisterne di acqua piovana.

15. Nella frase “quando la capitale inglese si dotò di 120 chilometri di collettori” (righe 47-48) quale espressione corrisponde al significato di collettori e può sostituirlo?A. Tubazioni di raccolta e scarico.

B. Condutture per l’acqua potabile. C. Cassonetti per la raccolta dei rifiuti.D. Canali per l’acqua d’irrigazione.

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PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

1. Completa le seguenti frasi inserendo sce o scie. A. Cadde in uno stato di leggera inco….nza. B. Devi …..gliere quale libro comprare. C. Salire sul palco….nico fu una grande emozione. D. Eseguirono il lavoro con precisione …..ntifica.

2. Quale delle seguenti frasi contiene un nome primitivo?A. Il mercato rionale è sempre affollato. B. Nella pianura si vedevano ampie risaie. C. La libreria era coperta di ragnatele. D. Oggi il cielo è molto limpido.

3. Quale delle seguenti frasi contiene un aggettivo derivato?A. Il nostro nuovo compagno è italofrancese. B. Molti tedeschi hanno i capelli biondicci. C. La superficie del mare era increspata. D. I terreni fertili danno ricchi raccolti.

4. Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i pronomi indefiniti. A. Qualcuno ha capito che cosa ha detto costui? B. Non si seppe più nulla di coloro che erano fuggiti. C. Tu hai i tuoi gusti: ognuno ha i propri. D. C’è uno che bussa alla porta: apri tu?

5. Inserisci la congiunzione opportuna nelle seguenti frasi scegliendo tra: purché, però, infatti, che. A. Pensavo ……… tutti fossero già arrivati. B. Il primo maggio è festa; ……………… tutti i negozi sono chiusi. C. Oggi c’è il sole, …………… il vento è freddo. D. ………………… sia contento, i suoi genitori gli concedono tutto.

6. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di limitazione?A. Per generosità Monica non ha eguali.

B. I concorrenti discussero a lungo sul regolamento. C. Vi state preparando per la partenza?D. Sul banco è rimasto un libro di geografia.

7. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di materia?

A. Arrivarono di corsa. B. Il legno del faggio è più duro di quello dell’abete. C. Il bambino si ferì con una scheggia di vetro.

D. Gli escursionisti discussero sulla direzione da prendere.

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8. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di qualità?A. Le pareti del salone erano rivestite di preziosa tappezzeria. B. I bambini amano i gelati di crema e cioccolato. C. I tifosi discutevano della decisione arbitrale. D. I prati erano coperti di fiori dai colori sgargianti.

9. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di abbondanza?A. Adele è la più alta della classe. B. La piazza era gremita di manifestanti. C. Questo abito è di ottima fattura. D. Il quadro venne valutato molte migliaia di euro.

10. Quale delle seguenti proposizioni o frasi semplici contiene un complemento di privazione?A. Il fumo fa male alla salute. B. Quel film è riservato ai maggiori di 18 anni. C. Molte spezie provengono dall’Oriente. D. L’Italia è scarsa di risorse minerarie.

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Sassolini bianchi e neri

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La Londra di metà Ottocento era il luogo ideale per il compiersi di tragiche ingiustizie. Accanto ai quartieri di imponenti dimore bianche, alte e squadrate, c’erano quartieri bui e fumosi, vicoli accartocciati, dove vivevano famiglie quotidianamente sull’orlo della rovina. Proprio il caso di Ann Mary, una bellissima ragazza di diciassette anni, prima figlia di un vecchio mercante vedovo e ormai senza lavoro. La ragazza badava ai suoiquattro fratelli più piccoli, tre maschi e una bambina di appena sette anni. Il padre, oppresso dalla miseria e fiducioso di ricostruire una salda posizione, aveva chiesto un forte prestito a un arcigno usuraio, il quale, come tutti gli usurai, non solo era crudele e cinico, ma anche vecchissimo e brutto. Ovviamente gli affari andarono di male in peggio eil mercante si trovò impossibilitato a restituire il debito all’usuraio, il quale non esitò a minacciarlo, prospettandogli di finire l’esistenza nella fredda e tetra prigione di Londra. «A ben vedere» gracchiò il malvagio sfruttatore «un modo per evitarti la galera ci sarebbe...» Il vecchio ebbe un tuffo al cuore, ma più profondo fu il tonfo del cuore di Ann Mary, laquale, avendo colto un inquietante lampo negli occhi dell’avido vecchio, aveva già capito dove l’altro volesse andare a parare. Difatti...: «Io sono solo e vecchio» continuò quello «e questa solitudine mi pesa sempre dipiù. Non pensi che potrei essere un buon partito per una fanciulla gracile e innocente come Ann Mary? Se diventasse mia moglie come potrei non condonare il debito a mio suocero e come potrei non sostenere la sua famiglia in difficoltà?». A quelle parole la ragazza fu colta da un profondo ribrezzo. «Non è mica una cattiva idea» rispose il vecchio mercante senza guardare la figlia negliocchi. «Toglietevelo dalla testa» disse lei facendo qualche passo indietro. «Non sia mai che io divida una così bella famiglia» intervenne allora il vecchio usuraio, dando fondo a tutta la sua navigata abitudine alla menzogna «lasciamo decidere al destino per noi. Metterò due sassolini in questo sacchetto, uno bianco e uno nero: Ann Mary ne estrarrà uno. Se sarà quello nero, Ann Mary mi sposerà subito, se verrà estratto quello bianco io condonerò il debito senza pretendere nulla in cambio.» Ann Mary avrebbe per la verità preferito un altro tipo di alternativa, ma fu costretta a fare buon viso a cattivo gioco. La ragazza però pretese che i termini della proposta e l’estrazione avvenissero in presenza di testimoni autorevoli per evitare spiacevoli sorprese dal vecchio usuraio, che sapeva imbroglione. Il vecchio acconsentì volentieri. Mentre sipreparavano all’estrazione, Ann Mary si accorse, con orrore, che il vecchio stava facendoscivolare due sassi neri nel sacchetto di pelle: per forza che aveva accettato in gran fretta di convocare i testimoni! A quel punto la ragazza si sentì truffata e perduta: qualunque soluzione avrebbe danneggiato lei e la sua famiglia. Se infatti avesse scoperto l’inganno del vecchio, questi

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PROVA 11

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gliela avrebbe fatta pagare cacciando suo padre in prigione mentre lei sarebbe stata considerata una ingrata e una egoista. Se avesse proceduto nell’estrazione, sarebbe finitatra le mostruose braccia del vecchiaccio. Ann Mary visse momenti di intenso terrore. Poiebbe una intuizione celestiale, smettendo di ragionare sul contenuto del sacchetto e concentrandosi invece sul vialetto di ghiaia che si trovava sotto le loro scarpe, composto di migliaia di sassolini bianchi e neri. Strappò di mano il sacchetto al vecchio imbroglione e ne estrasse con rapidità un sasso per lasciarlo malauguratamente cadere a terra senza avere avuto il tempo di mostrarlo anessuno. «Oh, che sbadata!» fece sbattendo le ciglia lunghe sopra gli occhioni azzurri. «Ma potretecerto capire tutti la mia tensione... E ora come si fa?» bisbigliò, mentre padre e usuraio guardavano fissamente la ghiaia, come inebetiti. «Già, ma è così semplice» aggiunse la ragazza con una vocina celestiale «basta vedere di che colore è il sasso rimasto nelsacchetto per capire di che colore era quello che ho estratto...» Tutti convennero che era lasoluzione migliore, anche l’ipocrita usuraio che aveva comunque una reputazione da difendere. Poiché il sasso ritrovato nel sacchetto era nero, si dovette dedurre che quello estratto era bianco, il che significò la salvezza per la ragazza e per il padre e, forse, anche per ilmalvagio usuraio che si consolò dicendo che una simile strega, capace di artifizi cosìmaligni, forse non era proprio una moglie adatta a lui...

(da P. Pugni, in Amicizia, coraggio, lealtà e altri tesori, Mondadori, Milano, 2004, rid. e adatt.)

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PARTE A: COMPRENSIONE DELLA LETTURA

1. Quali caratteristiche presenta la città di Londra nella metà dell’Ottocento? A. È una città povera, i cui abitanti sono tutti alle prese con il problema della sopravvivenza

quotidiana. B. È una città ricca, dotata esclusivamente di quartieri belli dove vivono famiglie agiate. C. È una città con zone belle riservate a pochi privilegiati e luoghi densamente popolati da

famiglie poverissime. D. È una città popolata da uomini avidi e malvagi che vivono in belle case alte e squadrate.

2. Nell’espressione “vicoli accartocciati” (riga 3) quali aggettivi corrispondono al significato diaccartocciati e possono sostituirlo?

A. Corti e ripidi. B. Inagibili e brutti.

C. Affiancati e lastricati. D Tortuosi e stretti.

3. Chi è Ann Mary?A. Una bella ragazza che vive nei bassifondi di Londra con il padre e quattro fratelli tutti maschi. B. Una bella ragazza londinese orfana di madre, che vive con il padre, tre fratelli e una sorella. C. Una bella ragazza londinese, figlia di un ricco mercante vedovo. D. Una bella ragazza londinese di diciassette anni, figlia di un mercante vedovo e sorella di un

bambino di sette anni.

4. Quali sono i motivi che inducono il padre di Ann Mary a chiedere un prestito a un usuraio?A. La povertà e la speranza di futuri guadagni. B. L’avidità e la fiducia nella sua abilità di mercante. C. L’ignoranza e la certezza di essere in grado di restituire il debito. D. La miseria e il desiderio di abitare nei quartieri ricchi di Londra.

5. Quale definizione corrisponde al significato di “usuraio” (riga 8) e può sostituirlo?A. Persona che presta denaro in abbondanza. B. Persona che presta denaro a un interesse normale. C. Persona che presta denaro a un interesse eccessivo, altissimo. D. Persona che paga i debiti altrui con denaro illecito.

6. Quali aggettivi o espressioni corrispondono rispettivamente al significato di “arcigno” (riga 8) e “cinico” (riga 9) e possono sostituirli?A. Vecchio e cattivo. B. Severo e avido di denaro. C. Triste e vile.D. Burbero e indifferente a ogni valore morale.

7. In seguito a quale fatto l’usuraio prospetta al mercante la galera?A. Il mercante l’ha minacciato. B. Il mercante non gli ha pagato il debito. C. Il mercante si è rifiutato di dargli la figlia in moglie. D. Il mercante gli ha proposto di sposare Ann Mary.

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8. Quale espressione corrisponde al significato di “gracchiò” (riga 12) e può sostituirlo?A. Disse con voce squillante. B. Disse con voce agitata e sgraziata. C. Disse con voce stridula e fastidiosa.D. Disse con voce leggermente rauca.

9. Nella frase “come potrei non condonare il debito a mio suocero” (riga 19) quale verbo corri- sponde al significato di condonare e può sostituirlo?

A. Cancellare. B. Pagare. C. Dimenticare. D. Perdonare.

10. Alla proposta di matrimonio del mercante, qual è la reazione di Ann Mary? A. Di indifferenza. B. Di ripugnanza. C. Di tristezza. D. Di perplessità.

11. Nella frase “dando fondo a tutta la sua navigata abitudine alla menzogna” (riga 26) quale ag- gettivo corrisponde al significato di navigata e può sostituirlo?

A. Frequente. B. Straordinaria. C. Spregevole. D. Esperta.

12. In che modo l’estrazione del sasso avviene a favore di Ann Mary?A. La ragazza estrae dal sacchetto un sasso nero in quanto, senza farsi vedere, ha

precedentemente infilato nel sacchetto due sassi neri. B. La ragazza estrae dal sacchetto un sasso bianco in quanto ha sostituito i due sassi neri,

infilati nel sacchetto dall’usuraio, con due sassi bianchi. C. La ragazza, accortasi dell’inganno dell’usuraio, estrae dal sacchetto un sasso nero e, senza

farlo vedere a nessuno, lo lascia cadere sul vialetto di sassi bianchi e neri rendendo così impossibile il riconoscimento del sasso da lei estratto. L’altro sasso nero rimasto nel sac-chetto dimostra che quello estratto da Ann Mary era bianco.

D. La ragazza, accortasi dell’inganno dell’usuraio, estrae dal sacchetto due sassi neri e li fa vedere ai testimoni, i quali dichiarano l’usuraio colpevole di truffa.

13. Nella frase “Strappò di mano il sacchetto al vecchio imbroglione e ne estrasse con rapidità un sasso” (riga 45) a quale parola si riferisce la particella pronominale ne? Trascrivila nello spazio sottostante.

.......................................................................................................................................................................................

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14. Quale aggettivo corrisponde al significato di “ipocrita” (riga 54) e può sostituirlo? A. Falso. B. Infuriato. C. Sdegnato. D. Astuto.

15. Perché l’usuraio pensa che Ann Mary “forse non era proprio una moglie adatta a lui” (riga 59)?A. Perché è troppo giovane e gracile. B. Perché ha un aspetto candido e innocente, ma un animo cattivo. C. Perché, come le streghe, sa escogitare abili trucchi. D. Perché è più brava di lui nell’arte dell’inganno.

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1. Quale delle seguenti frasi contiene due errori ortografici?A. Gigliola è andata in banca a riscuotere un assegno piuttosto cospicuo. B. Stanotte ho sognato un sogno terrificante: un animale gigantesco dalle fauci enormi mi

sbarrava la strada. C. Ho cercato dapertutto gli occhiali, ma non li ho trovati né quì né là. D. Nel mese di luglio ci sono liquidazioni convenienti e spesso facciamo acquisti in quel

periodo.

2. Quale delle seguenti frasi contiene un errore nell’uso della punteggiatura?A. Pur essendo caduto da tre metri d’altezza, non ha riportato alcuna frattura.B. Al mercato di viale Papiniano ho comprato tre costumi da bagno: uno rosso, uno a fiorellini

e uno a righe. C. Luisa, come ben sai, gli ha risposto: «Non sono d’accordo». D. A quanto si dice, Francesco è: alto, biondo e con gli occhi verdi.

3. Quale dei seguenti gruppi di aggettivi contiene un elemento intruso, che non appartiene al gruppo?A. Aggettivi primitivi: calmo – lungo – bravo – dolce. B. Aggettivi derivati: spaziale – spugnoso – paziente – baffuto.

C. Aggettivi alterati: giallognolo – poverello – superficiale – calduccio. D. Aggettivi composti: grigioverde – agrodolce – variopinto – tardogotico.

4. Quale delle seguenti frasi contiene un verbo passivo?A. È arrivato prima del previsto.B. È atteso con ansia da tutti. C. Si è rovinato le scarpe correndo sui sassi. D. Quando è nato il tuo nipotino?

5. Quale delle seguenti frasi contiene un soggetto partitivo e un predicato verbale? A. Sul tavolo della cucina ci sono dei cestini di fragole. B. Delle tue amiche io mi fido pochissimo. C. Ho visto dei ragazzi con degli strani cappelli in testa. D. I tuoi fratelli sono dei bravi ragazzi.

6. Quale delle seguenti frasi contiene un complemento di causa?A. Piero mangia sempre con appetito. B. Togli il chiodo con le pinze. C. È un uomo grasso con i baffi. D. Con questo caldo preferisco rimanere a casa.

7. Quale delle seguenti frasi contiene un complemento di moto a luogo?A. Torno ora da Palermo. B. Starò da Giorgio un paio di settimane. C. Andrò da Marisa domani. D. È entrato da quella finestra.

PARTE B: RIFLESSIONE SULLA LINGUA (CONOSCENZE GRAMMATICALI)

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8. Quale dei seguenti periodi è formato da una proposizione principale e una proposizionesubordinata? A. Ha un grande giardino, però non lo cura abbastanza. B. Ha preso un bel voto, anche se ha studiato poco. C. Si sta facendo buio, quindi accendiamo la luce. D. Carla è molto simpatica, tuttavia non mi piace.

9. Quale dei seguenti periodi contiene una proposizione subordinata oggettiva?A. Ho conosciuto un tale che lavora con tuo padre. B. Aveva l’impressione che tutti lo ignorassero. C. Dimmi che cosa vuoi. D. Dimmi che hai seguito i miei consigli.

10. Quale dei seguenti periodi contiene una proposizione subordinata finale?A. Te lo dico perché tu ti sappia regolare. B. Non capisco perché l’hai sgridato. C. Siete troppo nervosi perché si possa ragionare. D. È arrabbiato perché Valeria non l’ha salutato.