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Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano. MODULO 6 LA PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO

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MODULO 6

LA PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO

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La psicopatologia è la scienza che studia i disturbi della psiche.

La psicopatologia dello sviluppo, che unisce lo studio la psicopatologia a quello dello sviluppo, è una disciplina finalizzata a comprendere le cause e a descrivere il decorso di comportamenti funzionali e disturbi nel corso dello sviluppo.

Le transizioni nel ciclo di vita hanno un effetto sul funzionamento delle persone e sono potenzialmente in grado di causare delle deviazioni nelle traiettorie dello sviluppo.

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L’approccio alla psicopatologia dello sviluppo si basa su 4 principi fondamentali:

1. è necessario tenere conto del ruolo dello sviluppo quando si interpretano i sintomi, si cercano le cause e si analizza il corso di qualsiasi disturbo.

2. la psicopatologia del bambino deve essere considerata in relazione sia allo sviluppo infantile normale sia ai cambiamenti e ai compiti evolutivi principali nel corso della maturazione.

3. l’oggetto di studio della psicopatologica dello sviluppo comprende i primissimi segnali del completamento disturbato.

4. nel corso dello sviluppo ci sono molti percorsi che portano a comportamenti sia normali sia anormali ( fattori diversi interagiscono).

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Sviluppo tipico e atipico

Ciò che consideriamo tipico e atipico dipende da numerosi valori personali, etnici, sociali e culturali e tutti variano a loro volta tra le regioni, nazioni e sottocultura all’interno di quest’ultime.

In genere il modello medico assume che disturbo psicologico risieda all’interno dell’individuo ed è originato da processi fisiologici o intrapsichici atipici. La maggioranza degli psicologi dello sviluppo ritiene che il modello medico sia insufficiente a spiegare il comportamento atipico del bambino. Gli psicologi infatti sottolinea l’importanza delle circostanze ambientali.

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Il termine atipico o anormale

Si potrebbe essere considerare atipico qualsiasi comportamento o sensazione si distacchi in qualche misura dalla media: questo metodo di definizione è noto come modello statistico. Ci si basa sulla frequenza con cui la popolazione presente una caratteristica.

Un’alternativa il modello statistico è definire la normalità come deviazione dall’ideale, partendo dall’identificazione di una personalità sana ideale e stabilendo che anormale e quanto devia da essa. Problema nel definire la personalità sana ideale.

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Il giudizio sociale nella psicopatologia infantile

Tenere conto: 1. delle caratteristiche dell’adulto inviante (come arrivano in

consultazione, modalità di esposizione del problema, attribuzione interna/esterna del problema);

2. dell’ambiente del bambino (dove manifesta il problema? contesto di provenienza, cultura)

3. da quanto tempo il bambino presenta questo comportamento (età e durata; es tic diminuiscono con l’età).

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Classificare le psicopatologie dei bambini

L’approccio diagnostico ⁃ diagnosi: identificazione di un disturbo fisico o mentale sulla base dei

sintomi, della conoscenza di una o più cause scatenanti e del suo decorso comune

⁃ eziologia: la causa e le cause di un disturbo specifico Siccome la classificazione delle psicopatologie infantili è ancora agli inizi, molte categorie diagnostiche concepite per caratterizzare i disturbi specifici si basano principalmente su descrizioni e sono poche quelle che formulano conclusioni definitive sull’eziologia o la cura.

Sistemi di classificazione ⁃ Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - DSM V ⁃ International Statistical Classification of Diseases and Related Health

Problems - ICD 10

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Il metodo empirico

Alternativa all’approccio diagnostico è il metodo empirico delle scale di valutazione.

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I DISTURBI PSICOLOGICI IN ETÀ EVOLUTIVA

Disturbi esternalizzanti vs internalizzanti

Disturbi esternalizzanti: gruppo di disturbi psicologici in cui il bambino sembra avere carenze di autocontrollo e sembra comportarsi male in una varietà di modi, tramite atteggiamenti quali la disobbedienza la trasgressione e l’aggressione. Disturbi internalizzanti: gruppo di disturbi psicologici in cui il bambino appare eccessivamente controllato, introverso, poco spontaneo e in genere lontano dal sembrare felice.

Come per gli adulti, anche in età evolutiva, è possibile che più disturbi si presentino simultaneamente. La comorbilità è il termine usato per descrivere l’occorrenza di due o più disturbi.

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Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

• Si caratterizza per un pattern e persistente di disattenzione e o iper attività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo.

• È quindi possibile che vi siano bambini iperattivi, impulsivi e disattenti, come bambini solo iperattivi e impulsivi o solo disattenti.

• Circa 70% dei bambini con questo disturbo riportano alcuni degli stessi problemi anche in adolescenza e nella prima età adulta.

• Il disturbo è più frequentemente diagnosticato nei maschi che nelle femmine, anche se va considerato che questa prevalenza potrebbe essere dovuto al fatto che nelle femmine il disturbo comporti solo difficoltà attentivi e che possono essere più difficilmente individuabili.

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È inserito all’interno dei disturbi del neurosviluppo: numerosi studi hanno infatti rilevato alcune differenze nel cervello i soggetti con ADHD rispetto a soggetti con sviluppo tipico, in particolare nei lobi frontali. ⁃ una riduzione il volume di materia grigia e bianca e dello

spessore e la corteccia cerebrale potrebbe caratterizzare chi presenta questo disturbo

⁃ le regioni prefrontali sono risultate di dimensioni minori e hanno mostrato una minor attivazione durante le prove di controllo cognitivo

Sembra esserci una forte componente genetica. L’iperattività potrebbe essere causata anche da fattori ambientali: diversi elementi sociali e familiari possono essere collegate con lo sviluppo di ADHD (bassa educazione, povertà, comportamento genitoriale).

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Trattamento: diversi tipi.

Terapia cognitivo comportamentale (CBT) Genitori insegnanti possono essere aiutati a identificare monitorare vari aspetti specifici problematici del comportamento il bambino iperattivo e a premiarlo sistematicamente quando compie dei miglioramenti nell’area problematica in oggetto. Questione psicostimolanti.

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Il disturbo dello spettro autistico

Si caratterizza per deficit persistenti: - nella comunicazione sociale, nell’interazione sociale - un pattern di comportamenti, interessi e attività ristretti ripetitivi

(movimenti o eloquio stereotipati, basta flessibilità iper o ipo reattività sensoriale).

È un disturbo molto eterogeneo e potrebbe presentarsi dell’1% popolazione.

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• Nelle relazioni sociali molti mostrano una carenza di comprensione nei confronti gli stati mentali degli altri tra cui credenze, conoscenze sentimenti. Ciò rende difficile anticipare predire le risposte altrui e quindi partecipare all’interazioni sociali maniera efficace.

• Molti mostrano deficit nella comunicazione verbale e non verbale, nella comprensione ed espressioni facciali delle emozioni e l’integrazione o utilizzo gesti con significato (per esempio ‘Silenzio’ ; ‘Vieni qui’ o ‘Guarda’).

• Possono passare il proprio tempo in comportamenti ossessivi di autostimolazione, come quello di far girare ripetutamente gli oggetti, accendere spegnere le luci o sventolare le mani di fronte ai loro occhi.

Le cause sono ancora sconosciute, ma la componente biologica é evidente.

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Sono state indagate le caratteristiche psicologiche nei bambini con disturbo dello spettro autistico e sono state proposte diverse spiegazioni e le loro caratteristiche sintomatologiche:

• deficit di teoria della mente • disfunzione esecutiva: difficoltà nel regolare l’attenzione e la di

disinibizione • weak central coherence e funzionamento percettivo aumentato:

Suggerisce che i bambini autistici elaborano gli eventi maniera frammentata, esaminando i dettagli, le parti invece che l’oggetto nella sua interezza.

• enhanced systemizong: cervello maschile estremo (+ elaborazione visuospaziale, capacità di formulare predizione in base alle regole). Un pattern di sistematizzazione potenziata e diminuzione di abilità empatica affiora anche nei soggetti con autismo.

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Trattamento: CBT sembra essere il più efficace.

Monitorando attentamente il comportamento del bambino e premiando reazioni appropriate in maniera sistematica è stato possibile stimolare l’apprendimento delle abilità basilari di autosufficienza. Questi trattamenti richiedono tempo e solitamente non sono in grado di alzare il livello di capacità adattiva il bambino a quello adatto alla sua età. Esistono anche trattamenti farmacologici.

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I disturbi depressivi

Includono diversi tipi di disturbi, tra cui: ⁃ disturbo da disregolazione dell’umore dirompente (frequenti scoppi d’ira) ⁃ depressione maggiore: umore depresso e anedonia

Sintomi di un quadro depressivo ⁃ umore depresso ⁃ andedonia ⁃ ipersonnia o iposonnia ⁃ ipofagia o iperfagia e diminuzione o aumento di peso ⁃ difficoltà di concentrazione ⁃ pensieri autosvalutanti ⁃ pensieri suicidari o preparazione di un piano Incidenza bassa nell’infanzia e più alta con l’etá. È la terza causa di morte dopo gli incidenti d’auto e omicidio negli adolescenti. Ruolo dei Fattori Culturali.

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Possibili fattori legati allo sviluppo di depressione infantile:

• perdita dell’affetto materno o esito negativo della formazione di un legame stabile (Bowlby)

• depressione materna

• conflitto genitoriale

• eventi negativi di vita

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• Nella letteratura scientifica il legame tra depressione genitoriale e depressione dei figli ha suscitato notevole interesse.

• La probabilità di essere affetti da depressione è maggiore nei figli di genitori con depressione clinica.

• Le madri affetti da depressione sono più tese, disorganizzate, amareggiate e indecise e soprattutto meno sensibili, comunicative e affettuose con i propri figli. È anche più probabile che percepiscono il comportamento dei bambini in maniera negativa.

• Non stupisce che i figli di madri depresse abbiano difficoltà a costruire legami stabili con il genitore, siano timorosi e che trovino difficoltà nelle relazioni sociali successive.anche la depressione paterna sembra coinvolta.

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Anche i pari possono avere un ruolo nella salute mentale dei bambini. I soggetti in età la scuola primaria particolarmente timorosi che vengono esclusi e compagni sono a rischio di depressione maggiore rispetto compagni sicuri di sé e più integrati nel gruppo.

Contribuiscono inoltre fattori di stress, aspettative culturali che enfatizzano il risultato il successo e la prosperità se il bambino non riesce a soddisfarle.

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Un’alternativa teorica sulla depressione si affida al concetto di impotenza appresa: un tipo di comportamento che risulta dalla convinzione del soggetto di essere incapace di controllare gli eventi che si verificano nel proprio mondo. La teoria propone che gli individui affetti da depressione provino un senso di impotenza, ma attribuiscono anche la loro incapacità di controllare gli eventi ad caratteristiche proprie e permanenti.

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Trattamento: CBT è uno dei più efficaci (componente cognitiva più rilevante) + se valutata necessaria terapia farmacologica Anche i programmi di prevenzione sono stati efficaci nella riduzione la depressione (es. Allenamento capacità cognitive e di soluzioni ai problemi).

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Il disturbo della condotta

È caratterizzato da un pattern di comportamento ripetitivo e persistente in cui un bambino o un adolescente viola i diritti fondamentali degli altri o le principali norme e regole della società ritenute appropriate per la sua età.individui con questo disturbo spesso travisano le intenzioni degli altri considerandoli, soprattutto in situazioni ambigue, più minacciose e ostili di quanto effettivamente siano; di conseguenza considerano le loro reazioni ragionevoli. Viene diagnosticato più frequentemente nei maschi che nelle femmine e la sua prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età infantile.

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Trattamento: ⁃ Gli approcci che hanno avuto più successo nella cura e disturbi la condotta

hanno adottato strategie di apprendimento sociale e comportamentali. Es. Time out: rimuovere il bambino da una situazione un contesto in cui non riesce a gestirsi finché non è in grado di agire in maniera appropriata.

⁃ Prevenzione e intervento: educazione ai genitori, visita a casa, training skills sociali, assistenza scolastica e interventi in classe

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Il disturbo da uso di sostanze

L’abuso di sostanze è spesso una caratteristica associata a disturbi della condotta. Consiste nel consumo eccessivo di sostanze in un modo che interferisce con uno più arre importanti del funzionamento della vita; la caratteristica essenziale di questi disturbi è che l’individuo continua consumare la sostanza nonostante i significativi problemi legati all’assunzione della stessa assunzione della stessa.

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Ci sono molti fattori che possono influenzare il consumo di sostanze unità valutativa: ⁃ uno dei migliori predittori del consumo di tabacco è che il migliore amico

del soggetto già fumi; maggiore è il numero dei compagni che fanno uso di tabacco e alcol, maggiori sono le opportunità per gli altri di iniziare ad assumere queste sostanze la probabilità che continui a farlo.

⁃ È stato dimostrato che il rischio di consumo e sostanze associato alla presenza di determinati aspetti la personalità: si ipotizza che i tratti e sintomi di una personalità nevrotica contribuiscono alla formazione dei comportamenti legati all’abuso di alcol come meccanismo di copying per fronteggiare le emozioni negative. È stato dimostrato che tratti personalità disinibite portano a collegare il bere a emozioni positive.

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Trattamento: disintossicazione Se coinvolgimento famiglie: ⁃ Coinvolgimento pro sociale nella famiglia ⁃ Potenziamento e le pratiche di genitorialità ed educazione dei figli ⁃ Abilità dei bambini di resistere alla pressione dei pari ⁃ Riduzione del conflitto familiare ⁃ Espressione più frequente delle emozioni positive tra i membri della

famiglia