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Monitoraggio Media SIFA srl - Via G. Mameli, 11 – 20129 MILANO +390243990431 [email protected] - www.sifasrl.com Mercoledì 13 maggio 2020

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Monitoraggio Media

SIFA srl - Via G. Mameli, 11 – 20129 MILANO +390243990431

[email protected] - www.sifasrl.com

Mercoledì 13 maggio 2020

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SommarioN. Data Pag Testata Articolo Argomento1 13/05/2020 7 CORRIERE DELLA SERA INTERVISTA. FEDRIGA (FRIULI-VENEZIA GIULIA): "NESSUNA SPECULAZIONE E ANCHE I

FARMACISTI LE HANNO PAGATE PIÙ CARE" SANITÀ LOCALE

2 13/05/2020 13 LA REPUBBLICA LA NAVE PER I MALATI CHE DIVIDE TRIESTE "SARÀ UN LAZZARETTO" SANITÀ LOCALE3 13/05/2020 26 IL GAZZETTINO DI PORDENONE I GUARITI "DOPPIANO" I MALATI IN FVG 10 CONTAGI E UN MORTO SANITÀ LOCALE4 13/05/2020 25,... IL GAZZETTINO DI UDINE SILENZIO IN CORSIA NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE SANITÀ LOCALE5 13/05/2020 26 IL GAZZETTINO DI UDINE CALLARI: "SULL'APP IMMUNI VOGLIAMO ESSERE COINVOLTI" SANITÀ LOCALE6 13/05/2020 6 IL PICCOLO NAVE-OSPEDALE SEMPRE PIÙ INCAGLIATA PER IL PIANO B SPUNTA LA PISTA CATTINARA SANITÀ LOCALE7 13/05/2020 10,... MESSAGGERO VENETO L'ALLARME DEI FARMACISTI: LE MASCHERINE A 50 CENT SONO ORMAI INTROVABILI SANITÀ LOCALE8 13/05/2020 10,... MESSAGGERO VENETO LA PROTEZIONE CIVILE DEL FVG NE HA DISTRIBUITE OLTRE 5 MILIONI SANITÀ LOCALE9 13/05/2020 11 MESSAGGERO VENETO POCHI DISPOSITIVI PASSANO I TEST DI ARPA E UNIVERSITÀ SULLA CAPACITÀ DI FILTRAGGIO SANITÀ LOCALE

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"Nessuna speculazioneEanche ifarmacistile hanno pagate più care"Fedriga (Friuli­Venezia Giulia): qui mai mancateL'intervista

di Marco CremonesiMILANO "È molto semplice: dalunedì finisce la fase dei divie­ti einizia quella delle regoledi comportamento. Con il ri­spetto delle prescrizioni sipossono aprire alpubblicopalestre, piscine, bar, risto­ranti, locali per la cura dellapersona. E le spiagge, anche".Massimiliano Fedriga, il pre­sidente del Friuli­VeneziaGiulia, non vuole cantare vit­toria. Anche se le strategie dicontenimento del Covid­19nella sua Regione hanno avu­to successo: ieri ipazienti interapia intensiva erano sol­tanto 2. E così, oggi invierà algoverno una lettera che indicaicriteri di riapertura che en­treranno in vigore da 18 mag­gio.Insomma, un liberi tutti…"Beh, noi pensiamo che

oggi sia possibile la libera cir­colazione di tutti icittadini.Superando anche il vincolodel rapporto di parentela. Perspostarsi, non sarà necessarioandare atrovare il padre ola

madre. Del resto, aTrieste lacircolazione nel Comune eragià libera. Sia chiaro: tenendofisse in mente leregole, ri­spettando le distanze sociali econ lemascherine ben saldesulla faccia".Aproposito: il commissa­

rio per l'emergenza Domeni­co Arcuri ha accusato farma­cie edistributori per la scar­sità di mascherine. E anche leRegioni di averne ferme neimagazzini. Le risulta?"La Regione ha acquistato

più di un milione di masche­rine riutilizzabili 20 volte, fab­bricate con criteri elencati inun avviso pubblico. Dettoquesto, io non credo che ci si­ano state speculazioni. Pensoche nelle fasi iniziali, quandodi mascherine non ce n'erano,le abbiano comprate anche ifarmacisti a prezzi più alti perpoterle fornire ai clienti".Libera circolazione anche

con ilVeneto emagari l'Au­stria e la Slovenia?"Attenzione: la libera circo­

lazione riguarderà soprattut­to iComuni che confinano

con il Veneto. Ne stiamo par­lando con il governatore Zaiain modo da facilitare la vita achi abita nelle aree di confinetra le Regioni. Quanto ad Au­stria eSlovenia, noi non ab­biamo competenze in politicaestera. Però, certamente chie­derò al governo di aprire rapi­damente ilconfronto con idue Paesi per valutare appun­to la riapertura dei confini".Non teme che i contagi pos­

sano tornare a rialzarsi?"Guardi però che in Friuli­

Venezia Giulia c'è già parec­chia gente nelle strade. E sullabase dei codici Ateco, la clas­sificazione delle attività eco­nomiche, avevamo già unbuon 66% di riaperture da unpaio di settimane. Insomma, ibuoni dati di oggi scontanogià un significativo livello diattività nella Regione. Perquesto, io continuo adire atutti: "Potete riaprire se riusci­te a rispettare le regole"".Ieri il Consiglio regionale le

ha dato mandato per riaprirela trattativa sui patti finanzia­ri con lo Stato. E il capogrup­

po pd Bolzanello le ha ricono­sciuto "di aver compiuto unatto politico assolutamenteimportante". È stato bravo leio nella sua Regione tiraun'aria politica diversa?"Semplicemente, il Friuli

ha dimostrato diessere unacomunità coesa. Lo sapevamoe io sono orgoglioso di esserealla guida di questa comuni­tà".?Dal 18 quivogliamoautorizzaretutto,ancheiviaggi coniComuniconfinantidel VenetoCorridoiper unirciad AustriaeSlovenia?Noi nonpossiamo,il governolo faccia

Data: 13.05.2020 Pag.: 7Size: 253 cm2 AVE: € 56925.00Tiratura: 332423Diffusione: 277791Lettori: 2045000

SANITÀ LOCALE 16

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La nave per i malatiche divide Trieste"Sarà un lazzaretto"La Regione noleggia un traghetto Gnv per farne un ospedale galleggianteMa la città protesta: "Non isolate gli anziani". E il progetto resta in bilicodi Paolo Berizzi

e Conchita Sannino

Al posto della moquette blu anni '80superfìci di linoleum, lavabili e sani­fìcabili. La sala caffè trasformata in

uno spazio riunioni per medici e in­fermieri. Mini­cabine (quattro metriper due), arredate con letto a spon­de, tavolino, poltrona, armadio e,sul soffitto, telecamere per il moni­toraggio dei pazienti. E ancora: dueascensori per trasportare le lettigheda un ponte all'altro del bestione e ipiani divisi tra ambienti safe (in tota­le sicurezza per operatori e pazien­ti), e unsafe (aperti anche alle forni­ture o ai contatti esterni). Il resto sivedrà. L'hanno ribattezzata la na­ve­lazzaretto, o traghetto Covid. Ilsuo nome da livrea è "Gnv Allegra"(gruppo Msc Crociere). Alla non mo­dica cifra di 700mila euro al mese ­a cui va aggiunto mezzo milione perpagare il personale sanitario ­ la Re­gione Friuli Venezia Giulia ha deci­so di noleggiare la nave per ospitaregli anziani pazienti Covid 19 delle ca­se di riposo più piccole di Trieste.Una scelta molto discussa (e in effet­ti discutibile). Anche da un punto divista medico. E sulla quale, adesso,si è acceso una specie di giallo: ieripomeriggio la voce insistente di unaclamorosa marcia indietro, poi laconferma (pare) del presidente Mas­similiano Fedriga e dell'azienda sa­nitaria. Ma andiamo con ordine. Da

Napoli, dove in venti giorni al Termi­nal Crociere è stata trasformata eadattata al nuovo format ospedalie­ro, 1'" Allegra" doveva arrivare in que­sti giorni al porto di Trieste. Il tem­po di circumnavigare lo stivale (civogliono 36 ore) e risalire il mareAdriatico. Quel che è certo è che, nelcapoluogo giuliano, ad attendere lanave­ospedale non ci sono solo i non­

Al posto della moquette blu anni '80

superfìci di linoleum, lavabili e sani­fìcabili. La sala caffè trasformata in

uno spazio riunioni per medici e in­fermieri. Mini­cabine (quattro metri

per due), arredate con letto a spon­

de, tavolino, poltrona, armadio e,sul soffitto, telecamere per il moni­toraggio dei pazienti. E ancora: dueascensori per trasportare le lettigheda un ponte all'altro del bestione e i

piani divisi tra ambienti safe (in tota­

le sicurezza per operatori e pazien­ti), e unsafe (aperti anche alle forni­ture o ai contatti esterni). Il resto si

vedrà. L'hanno ribattezzata la na­

ve­lazzaretto, o traghetto Covid. Il

suo nome da livrea è "Gnv Allegra"

(gruppo Msc Crociere). Alla non mo­dica cifra di 700mila euro al mese ­

a cui va aggiunto mezzo milione perpagare il personale sanitario ­ la Re­

gione Friuli Venezia Giulia ha deci­

so di noleggiare la nave per ospitare

gli anziani pazienti Covid 19 delle ca­se di riposo più piccole di Trieste.Una scelta molto discussa (e in effet­

ti discutibile). Anche da un punto di

vista medico. E sulla quale, adesso,

si è acceso una specie di giallo: ieri

pomeriggio la voce insistente di unaclamorosa marcia indietro, poi laconferma (pare) del presidente Mas­similiano Fedriga e dell'azienda sa­

nitaria. Ma andiamo con ordine. Da

Napoli, dove in venti giorni al Termi­nal Crociere è stata trasformata eadattata al nuovo format ospedalie­ro, 1'" Allegra" doveva arrivare in que­

sti giorni al porto di Trieste. Il tem­

po di circumnavigare lo stivale (ci

vogliono 36 ore) e risalire il mareAdriatico. Quel che è certo è che, nelcapoluogo giuliano, ad attendere lanave­ospedale non ci sono solo i non­

ni affetti da coronavirus. Ma ancheforti proteste. Sono migliaia le firmeraccolte dai triestini con una petizio­ne su change.org: che non voglionovedere per mesi una nave­lazzaret­to in porto, o nel golfo.Ha senso trasferire gli anziani conta­giati delle case di riposo in un CovidHospital galleggiante in una città do­ve ­ spiegano le opposizioni (Pd eM5S) nei consigli regionale e comu­nale ­ ci sono Rsa più grandi in gra­do di ospitare i pazienti delle strut­ture più piccole? «Comunque an­drà, il presidente Fedriga e l'assesso­re alla sanità Riccardi chiedano scu­sa a Trieste», attacca Laura Formula­ri, consigliera in Comune e segreta­ria provinciale dem. Il paragone ècon Genova, dove sempre il gruppoGnv­Msc ­ anche qui su richiestadella Regione ­ ha convertito la na­ve traghetto "Splendid" per il coro­navirus. «Annuncio 11 marzo, in pie­na emergenza, e attivazione 23 mar­zo. E qui? Un balletto assurdo...». Itempi, certo. Ma anche la scelta insé. Ad accreditare i tanti dubbisull'"Allegra" è stato lo stesso asses­sore alla Salute Riccardo Riccardi(Forza Italia). Dopo la comunicazio­ne, il 5 maggio, dell'arrivo della na­ve da crociera, l'assessore, persinolui, ha ammesso in tv di avere assun­to una decisione che non lo convin­ce del tutto, scaricando la soluzio­ne­nave sui tecnici dell'Azienda sa­

nitaria. «Surreale e grave, perché dimezzo ci sono persone, non merci»,attacca l'opposizione. Un ping pongproseguito fino a ieri pomeriggio.Quando si è diffusa la notizia secon­do la quale la Regione ci avrebbe in­fine ripensato, "interrompendo latrattativa per la nave" e valutando l'i­potesi di trasferire gli anziani pa­zienti Covid nell'ospedale di Catti­nara. Il cambio di programma ha re­so la vicenda ancor più assurda. Inserata, nuovo colpo di scena: con laRegione che smentisce il ripensa­mento.

Cosa accadrà? Dei 168 anziani pa­zienti Covid che dovrebbero essere

trasferiti sulla nave, 76 hanno già lasistemazione pronta. Di loro si occu­perà la task force di Arkesis, coope­rativa socio­sanitaria che si è aggiu­

sore alla Salute Riccardo Riccardi

(Forza Italia). Dopo la comunicazio­ne, il 5 maggio, dell'arrivo della na­ve da crociera, l'assessore, persinolui, ha ammesso in tv di avere assun­to una decisione che non lo convin­ce del tutto, scaricando la soluzio­ne­nave sui tecnici dell'Azienda sa­

nitaria. «Surreale e grave, perché dimezzo ci sono persone, non merci»,attacca l'opposizione. Un ping pongproseguito fino a ieri pomeriggio.Quando si è diffusa la notizia secon­do la quale la Regione ci avrebbe in­fine ripensato, "interrompendo latrattativa per la nave" e valutando l'i­potesi di trasferire gli anziani pa­zienti Covid nell'ospedale di Catti­nara. Il cambio di programma ha re­so la vicenda ancor più assurda. Inserata, nuovo colpo di scena: con laRegione che smentisce il ripensa­mento.

Cosa accadrà? Dei 168 anziani pa­zienti Covid che dovrebbero essere

trasferiti sulla nave, 76 hanno già lasistemazione pronta. Di loro si occu­perà la task force di Arkesis, coope­rativa socio­sanitaria che si è aggiu­

dicata l'appalto della Regione: 140operatori tra infermieri e ospedalesanitario. Qui c'è un punto impor­tante. Perché le maggiori perplessi­tà sull'ospedale­traghetto sono arri­vate proprio dai medici. Scrive inuna relazione Raffaele Antonelli In­

calzi, presidente nazionale della So­cietà di gerontologia e geriatria:«L'impiego di un traghetto per que­sta tipologia di ospiti­pazienti èinopportuno». Il professore cita di­verse criticità: «La perdita di puntidi riferimento spaziali e umani», «ladimensione angusta delle cabine»,«i rischi legati all'elevata promiscui­tà di soggetti», le difficoltà del «man­tenimento dei contatti coi familia­ri». E inoltre: «Perché gravarsi dellespese di disinfezione oltre di noleg­gio e gestione della nave in aggiuntaa quelle che in ogni caso servirannoper disinfettare le Rsa?». E AntonelliIncalzi arriva a questa conclusione:«Appare più opportuno verificarecome destinare aree circoscritte del­le case di riposo agli ospiti Covid». Èper questo che la Regione ha tenten­nato? Dalla sede di Gnv­MSC lunedì

Data: 13.05.2020 Pag.: 13Size: 607 cm2 AVE: € 103797.00Tiratura: 286505Diffusione: 220895Lettori: 1883000

SANITÀ LOCALE 17

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I numeri

Quanto costa al mese

L'affitto700 È la somma in eurochela Regione dàmila ogni mese alla MSC

I pazienti168 È il numero deglianziani da trasferiresulla nave

L'interno Un corridoio che portaalle cabine per i pazienti, in ognunac'è una telecamera di controllo (dalvideo dell'emittente Telequattro)

Gli operatori500mila

È il costo di 140 trainfermieri e altropersonale sanitario

dicata l'appalto della Regione: 140operatori tra infermieri e ospedalesanitario. Qui c'è un punto impor­tante. Perché le maggiori perplessi­tà sull'ospedale­traghetto sono arri­vate proprio dai medici. Scrive inuna relazione Raffaele Antonelli In­calzi, presidente nazionale della So­cietà di gerontologia e geriatria:«L'impiego di un traghetto per que­sta tipologia di ospiti­pazienti èinopportuno». Il professore cita di­verse criticità: «La perdita di puntidi riferimento spaziali e umani», «ladimensione angusta delle cabine»,«i rischi legati all'elevata promiscui­tà di soggetti», le difficoltà del «man­tenimento dei contatti coi familia­ri». E inoltre: «Perché gravarsi dellespese di disinfezione oltre di noleg­gio e gestione della nave in aggiuntaa quelle che in ogni caso servirannoper disinfettare le Rsa?». E AntonelliIncalzi arriva a questa conclusione:«Appare più opportuno verificarecome destinare aree circoscritte del­le case di riposo agli ospiti Covid». Èper questo che la Regione ha tenten­nato? Dalla sede di Gnv­MSC lunedìfacevano sapere che «non abbiamoancora firmato il contratto con la Re­

gione Friuli» e l'ad Matteo Catani(Gnv) suggeriva di «aspettare le deci­sioni di Regione e autorità sanita­ria».

Ma il "piano B", cioè la nave­Covid,sembrava onnai cosa fatta. Ieri mat­tina in consiglio comunale il sinda­co Roberto Dipiazza non ha rispostoalla mozione urgente presentatadall'opposizione sul caso "Allegra".Il centrosinistra è uscito dall'aulascollegandosi dal remoto. Poi il tamtam: nave si, nave no. Sullo sfondo,una domanda retorica, anzi due: chiha pagato la ristrutturazione del tra­ghetto? E il contratto con Arkesis?Risposta ovvia: Regione Fvg.

L'ex traghettoCostruito in Finlandia nel 1987, era iltraghetto Oscar Wilde. Poiacquistato dalla MSC e ribattezzato

L'assessore allaSanità: "Soluzioneche non mi convince"Voci di un dietrofrontma il governatoreFedriga insiste:"Vado avanti"

L'assessore allaSanità: "Soluzioneche non mi convince"Voci di un dietrofrontma il governatoreFedriga insiste:"Vado avanti"

RICCARDO SIANO

Data: 13.05.2020 Pag.: 13Size: 607 cm2 AVE: € 103797.00Tiratura: 286505Diffusione: 220895Lettori: 1883000

SANITÀ LOCALE 18

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I guariti "doppiano" i malatiIn Fvg 10 contagi e un mortoLA SITUAZIONEPORDENONE I pazienti guaritihanno più che doppiato quelliancora positivi al Coronavirus.È il dato più importante cheemerge dal bollettino diffuso ie­ri dalla Protezione civile delFriuli Venezia Giulia. Ad oggiin regione ci sono 879 personeche non hanno ancora ricevutoil doppio tampone negativo dicontrollo, e tra loro sono conta­ti anche 78 pazienti clinicamen­te (ma non completamente)guariti. Il bilancio relativo a chiinvece il Covid­19 lo ha definiti­vamente sconfitto è schizzato aquota 1.956, grazie a 35 guari­gioni in più nelle ultime 24 ore.E nello stesso arco temporale, ilnemico invisibile ha mietutouna sola vittima, un cittadinoresidente nella provincia diTrieste. Per quanto riguarda ipazienti affetti da Coronavirusdeceduti, i dati su base territo­riale sono i seguenti: Trieste170 casi; seguono Udine 73; Por­denone 66 e Gorizia 4.CONTAGI E OSPEDALIIeri in tutta la regione sono

stati dieci i tamponi positivi ri­levati dal sistema sanitario, tredei quali in provincia di Porde­none. Un nuovo malato è statoregistrato a Gorizia, mentre aTrieste la quota è cresciuta disei unità. Nessun nuovo conta­gio in provincia di Udine. I datiQUASI DUEMILAPAZIENTIHANNO SCONFITTOIL COVID­19

RICCARDI: "NOI I MIGLIORIDEL NORD ITALIA"IL VIRUS PER ORANON RIGUADAGNATERRENODOPO DIECI GIORNIDALL'ADDIOALLA FASE UNOsui nuovi infettati restano quin­di stabili e perfettamente in li­nea con la media ­ ridotta ­ delleultime due settimane. Sonodue i pazienti che si trovano interapia intensiva, mentre i rico­verati in altri reparti risultanoessere 96 e le persone in isola­mento domiciliare sono 703.

MONITORAGGIO"La nostra ­ ha detto il vice­

presidente del Fvg, RiccardoRiccardi ­ è la regione con la si­tuazione migliore del Nord Ita­lia, anche grazie all'importanteazione di screening, le cui cur­ve dimostrano che gli anda­menti dell'esecuzione dei tam­poni nelle case di riposo è ana­logo a quello sul resto della po­polazione. Per quanto riguardail rapporto standardizzato di in­cidenza del virus, il Fvg si atte­sta allo 0,41 rispetto al parame­tro di riferimento della mediaItalia (1), ovvero ben al di sottodi essa e delle altre regioni delNord".FASE DUE"Sono certo ­ ha proseguito

Riccardi illustrando le strate­gie per il contenimento del vi­

rus nella fase di convivenza conlo stesso ­ che le competenzedelle professioni sanitarie con­tinueranno ad essere prezioseall'interno dei gruppi che lavo­reranno alla gestione dellaprossima fase dell'emergenza.In particolare su alcuni temistrategici, tra i quali: gli ospeda­li, le forniture dei dispositivi diprotezione e dei reagenti per itamponi, oltre all'integrazionedei servizi territoriali, che èl'ambito in cui si svilupperàprincipalmente la risposta sani­taria a un eventuale ritorno delcontagio".CASE DI RIPOSOPer quanto riguarda le strut­

ture per anziani, quelle di gran­di dimensioni che sono state ca­paci di mettere in atto modelliorganizzativi adeguati all'emer­genza, sono riuscite a contene­re la diffusione del virus, men­tre sarà necessario una rifles­sione complessiva sulle altre di­mensioni. Questa l'idea che cir­cola attualmente in Regione."La futura sfida al Covid­19 ­ haterminato il suo intervento Ric­cardo Riccardi ­ si fonda su duepilastri: utilizzare i dispositividi protezione individuale e au­mentare la strategia di conteni­mento del virus, sfruttando an­che l'innovazione tecnologica.Una volta terminata l'emergen­za, dovremo però cogliere l'oc­casione per ricalibrare l'offertaospedaliera e migliorare quellaterritoriale". Un esigenza daestendere al trattamento deglianziani nelle residenze protet­te.

Data: 13.05.2020 Pag.: 26Size: 277 cm2 AVE: € 35733.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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Silenzio in corsia Nella giornata internazionale

Il ricordo degli infermieri morti per CovidUn minuto di silenzio ieri nei reparti degli ospedali per i 39 infermieri morti, 4 suicidi e 12 mila contagiati durante l'epidemia A PAGINA V

Celebrata ieri nel ricordo dei colleghi morti nell'emergenza

Data: 13.05.2020 Pag.: 25,29Size: 701 cm2 AVE: € 90429.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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Infermieri, professione strategicaper l'efficienza del sistema sanitarioGIORNATA INTERNAZIONALEUDINE In occasione della giorna­

ta internazionale dell'infermie­re che ieri si è celebrata in tuttoil mondo, anche in Friuli Vene­zia Giulia nei vari reparti degliospedali è stato osservato a mez­zogiorno un minuto di silenzioper ricordare i colleghi vittimedi questa pandemia. Sono stati39 i morti, 4 i suicidi e 12 mila icontagiati nel nostro Paese. Lafesta della categoria si sarebbedovuta tenere a Firenze, paesenatale di Florence Nightingale,considerata la fondatrice dell'as­sistenza infermieristica moder­na ma naturalmente le contin­genze hanno spostato le celebra­zioni online, con una serie di te­stimonianze dirette raccolte sulcampo e manifesti del Graziedella popolazione alla catego­ria. Un ruolo quello degli infer­mieri che alla luce dell'emergen­za coronavirus è tornato ad es­sere valorizzato nella sua effetti­va importanza ma che allo stes­so tempo, come spiega StefanoGiglio, presidente dell'Ordinedelle professioni infermieristi­che della provincia di Udine,"aspetta le tante risposte man­cante negli ultimi anni, sia a li­vello di tutele che sotto il profilocontrattuale; carenze di organi­co, turnazioni, riconoscimentoeconomico, delle specifiche pro­fessionali e della categoria usu­rante". Giglio, partito da alcunigiorni con la moglie per Mera­no, ha accolto il bando della pro­tezione civile nazionale dedica­to al rafforzamento delle strut­ture ospedaliere in questa fase2. "È sicuramente una esperien­za di arricchimento – racconta –che ci permette di apprenderecome affrontare questa "fase 2"per contenere il virus in un terri­torio che prima di altri ha ria­perto le attività economiche".

IL PLAUSO DEL CONSIGLIOAnche a Trieste ieri in occa­

sione della seduta di Consiglio,da parte dell'aula è arrivatoplauso all'attività degli infermie­

ha dichiarato il vicegovernatoreRiccardi ­ In particolareni temi strategici, tra iospedali, le forniture deisitivi di protezione e deiti per i tamponi, oltre all'zione dei servizi territoriali,

Data: 13.05.2020 Pag.: 25,29Size: 701 cm2 AVE: € 90429.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

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perto le attività economiche".

IL PLAUSO DEL CONSIGLIOAnche a Trieste ieri in occa­

sione della seduta di Consiglio,da parte dell'aula è arrivato ilplauso all'attività degli infermie­ri: "Sono certo che le competen­ze delle professioni sanitariecontinueranno ad essere prezio­se all'interno dei gruppi che la­voreranno alla gestione dellaprossima fase dell'emergenza –ha dichiarato il vicegovernatoreRiccardi ­ In particolare su alcu­ni temi strategici, tra i quali: gliospedali, le forniture dei dispo­sitivi di protezione e dei reagen­ti per i tamponi, oltre all'integra­zione dei servizi territoriali, cheè l'ambito in cui si svilupperàprincipalmente la risposta sani­taria a un eventuale ritorno delcontagio".A breve sarà istituita la costi­

tuzione dei gruppi, all'internodei quali verrà individuato uncoordinatore. "Il sistema ­ haspiegato il vicegovernatore ­ habisogno del coinvolgimento ditutte le proprie competenze;quando formalizzeremo questoprocedimento, gli ordini profes­sionali verranno tempestiva­mente informati". "L'infermie­re è un modello di professioneper tutti le professioni ­ ha com­mentato Furio Honsell, di Sini­stra Open Fvg ­ Ha e ha avuto lacapacità a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883di coniugare compe­

è l'ambito in cui si svilupperàprincipalmente la risposta sani­taria a un eventuale ritorno delcontagio".A breve sarà istituita la costi­

tuzione dei gruppi, all'internodei quali verrà individuato uncoordinatore. "Il sistema ­ haspiegato il vicegovernatore ­ habisogno del coinvolgimento ditutte le proprie competenze;quando formalizzeremo questoprocedimento, gli ordini profes­sionali verranno tempestiva­mente informati". "L'infermie­re è un modello di professioneper tutti le professioni ­ ha com­mentato Furio Honsell, di Sini­stra Open Fvg ­ Ha e ha avuto lacapacità a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883di coniugare compe­

tenze scientifiche e tecnichecon doti di solidarietà e umanitàverso tutti. Questa è una profes­sione che non parla mai di"clienti", ma sempre a una "co­munità". Prima delle altre pro­fessioni gli infermieri hanno in­fatti compreso le sfide interdi­sciplinari e soprattutto l'oriz­zonte pubblico e collettivo nelquale si deve operare, anchequando si rivolge ad un singolo.Investire sul personale infer­mieristico sotto tutti i vari aspet­ti (qualità di vita, preparazione,riconoscimento economico, ri­duzione delle criticità) e poten­ziare la Sanità Pubblica è unpasso fondamentale".

Data: 13.05.2020 Pag.: 25,29Size: 701 cm2 AVE: € 90429.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

SANITÀ LOCALE 22

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Callari: "Sull'app Immunivogliamo essere coinvolti"PREVENZIONEUDINE "Le Regioni chiedono al Go­verno di condividere una visionestrategica in cui siano esplicitatiobiettivi a breve e a medio­lungoperiodo della app Immuni, il suofunzionamento e una roadmapdelle azioni che saranno messe inatto affinché la app sia un disposi­tivo effettivamente utile alle strut­ture sanitarie". Lo ha detto l'as­sessore regionale ai Sistemi infor­mativi del Friuli Venezia Giulia,Sebastiano Callari, in veste di pre­sidente della Commissione Agen­da digitale della Conferenza delleRegioni. "Condividiamo la sceltadi un'app nazionale ­ ha ribaditonel corso della riunione dellaCommissione che si è tenuta ieri ­ma l'uso di questa applicazione ditracciamento di contatti, se nonopportunamente integrata con iservizi sanitari territoriali, ri­schia di diventare esclusivamen­te un appesantimento tecni­co­amministrativo per le struttu­re sanitarie, oltre a innescarea9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883dubbi sulla reazione di chi riceve­rà il messaggio se non sarà oppor­tunamente filtrata da professioni­sti della sanità". Su questo tema,nei prossimi giorni la Commissio­ne Agenda digitale esprimerà ilproprio parere alla CommissioneGiustizia del Senato.MASCHERINE MADE IN FRIULIQuelle per le quali è stata avvia­

ta la produzione in regione a uso"civile" non superano i test di"mascherina chirurgica". È il ri­sultato delle verifiche di laborato­rio eseguite da Arpa e Universitàdi Udine su indicazione della Pro­tezione Civile regionale Fvg. Inun mese dalla sua attivazione illaboratorio straordinario ha ese­guito i test su un centinaio di cam­pioni. Il quesito fondamentale

ARPA E UNIVERSITÀHANNO VERIFICATO

CENTO MODELLIDI MASCHERINEUTILI PER USO CIVILEMA NON SANITARIOera: le mascherine realizzate inemergenza dalle aziende localiaziende sono in grado di superarel'iter per ottenere il marchio CEed essere qualificate come ma­scherine sanitarie? Un quesitoutile alle stesse aziende per capi­re se proseguire con l'iter e rivol­gersi all'Istituto Superiore di Sani­tà. Il risultato dei test è che soloun numero limitato di campionirisulta possedere i requisiti neces­sari per perseguire un percorsodi validazione e certificazione. Lemascherine autoprodotte eranostate create nel pieno dell'emer­genza, quando c'era una grandecrisi di approvvigionamento di di­spositivi di protezione. Pertantoera necessario supplire con dispo­sitivi di protezione capaci di fareuna "scrematura". Tanto che i te­st Arpa­Uniud confermano chesul centinaio di campioni, le ma­scherine "d'urgenza" hanno buo­ne prestazioni nel rimuovere par­ticelle con diametro superiore ai5 micrometri, requisito posto dal­la Protezione Civile Regionaleper la fornitura destinata alla po­polazione, sufficienti a fermare ladiffusione delle goccioline di sali­va e a ridurre la forza della disper­sione di eventuale virus nell'aero­sol, rendendo così efficace il me­tro di distanza.I TESTI LOCALIPer i dispositivi sanitari come

le mascherine chirurgiche, i crite­ri sono ovviamente molto piùcomplessi, due in particolare: ilgrado di filtrazione di particellecon diametro inferiore a 1 micro­metro, ma anche la capacità di as­sicurare sufficienti livelli di tra­spirazione per chi le indossa (chesi quantifica in un valore di pres­

sione differenziale superiore a 60Pa/cm2). Ovvero, riuscire a filtra­re anche organismi molto piccolima al contempo consentire allepersone di respirare. Per poter ot­tenere la certificazione CE è ne­cessario superare entrambi i cri­teri. Solo pochi campioni però so­no riusciti a superare entrambele verifiche: il 67% dei campioniha dimostrato una efficienza difiltrazione più bassa rispetto aquanto richiesto dalle mascheri­ne chirurgiche. Quanto alla tra­spirabilità, il 38% ha presentatoun valore di pressione differen­ziale superiore a 60 Pa/cm2, quin­di non vanno bene perché oltresoglia.LAVORO STRAORDINARIOI test di Arpa e Università di

Udine sono iniziati il 14 aprile inpiena emergenza Covid­19, comeservizio gratuito di test funziona­li sui materiali filtranti destinatialla produzione di mascherineprotettive, propedeutici al passag­gio di validazione da partedell'Istituto Superiore di Sanità eper fare fronte all'emergenza epi­demiologica. Venendo meno lacriticità e l'urgenza il servizio èstato sospeso (anche se non cessa­to), garantendo eventuale suppor­to tecnico alla Protezione CivileRegionale. Sono stati eseguiti testsu circa un centinaio di campionirealizzati in gran parte da azien­de locali. Le analisi prevedevanola valutazione della respirabilità,dell'efficienza di filtrazione e del­la pulizia microbica. I risultaticonfermano le indagini elaboratedal Politecnico di Milano, ovveroche i materiali più efficienti sonoquelli con un adeguato contenutodi TNT di meltblown, in stratosingolo oppure come somma dipiù strati (ridotto strato di melt­blown e spunbond).

Valentina Silvestrini

Data: 13.05.2020 Pag.: 26Size: 324 cm2 AVE: € 41796.00Tiratura:Diffusione:Lettori:

SANITÀ LOCALE 23

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Nave­ospedale sempre più incagliataPer il piano B spunta la pista CattinaraIn giornata viene dato per certo lo stop. Ma a sera Fedriga smentisce il dietrofront. "I ritardi? Asugi ci deve fornire altri dati"Diego D'Amelio / TRIESTE

Sono sempre più insistenti levoci sullo stop alla trattativaper la nave ospedale. Fonti in­terne all'Azienda sanitaria ealla Direzione centrale Salu­te raccontano di un accordodefinitivamente saltato, mail governatore MassimilianoFedriga smentisce ed eviden­zia che l'ennesima impasse èdovuta alla necessità di unsupplemento di documenta­zione richiesto dalla Protezio­ne civile nazionale, evidente­mente perplessa dalla solu­zione e dai suoi costi.E che la strada sia sempre

più in salita lo dimostra il fat­to che i vertici dell'Asugi stia­no pensando di trasferire par­te degli anziani delle case diriposo a Cattinara, converten­do i reparti di terapia intensi­va e subintensiva al dodicesi­mo e tredicesimo piano dell'o­spedale.Il destino del traghetto Alle­

gra diventa un rebus insolvi­bile. Da più parti, nel corsodella giornata, arriva la noti­zia che l'accordo tra Regionee società armatrice è saltato,nonostante la nave sia stataindividuata da settimane daRegione e Asugi come la strut­tura necessaria per ospitare

168 anziani provenienti dal­le residenze colpite dal Co­vid­19. Nel tardo pomeriggiola giunta smentisce però chela decisione sia stata cancella­ta, davanti alla contrarietànon solo delle opposizionima anche di una parte delcentrodestra triestino.È lo stesso Fedriga a chiari­

re di aver "chiesto all'Azien­da sanitaria di fornire nuovidati, come sollecitato dal ca­po della Protezione civile Bor­relli, per poter procedere. Bi­sogna, infatti, provvedere al­la comparazione delle diver­se soluzioni, dei costi e dellasicurezza". Un altro giro divalzer di documenti, nono­stante la gestione commissa­riale abbia dato via libera allaspesa ormai parecchi giornifa. Ma, come evidenzia il go­vernatore, "rispetto alle infor­mazioni ricevute inizialmen­te è passato del tempo ed eranecessario un aggiornamen­to: non ci siamo fermati, maper i tempi bisogna chiedereall'Azienda sanitaria".Prima che cominciasse a

circolare la notizia della mar­cia indietro, il presidente ave­va detto ai giornalisti di aver"garantito le risorse" e diaver "chiesto un approfondi­mento ad Asugi per quanto

comunicatomi dal Commis­sario di governo (il prefettoValerio Valenti, OES), perchénon agisco in qualità di presi­dente di Regione ma di sog­getto attuatore", incaricatocioè di firmare il contrattocon Gnv per conto della Prote­zione civile nazionale. Maproprio questi continui rinviistanno generando irritazio­ne nella società armatrice,che ha tra l'altro avviato i pri­mi lavori di trasformazionedel traghetto dopo aver accet­tato a malincuore un accordodi massima fino a fine luglio enon per i sei mesi inizialmen­te pattuiti.Nei giorni scorsi le polemi­

che e il dibattito si erano in­tensificati, con dure critichedal centrosinistra e contrarie­tà anche da esponenti del cen­trodestra. Lo stesso vicepresi­dente Riccardo Riccardi ave­va dichiarato in un'intervistaalla trasmissione Tv7 che"non è una scelta che ho fattoio e non mi convince, perònon posso discutere il pareredei professionisti". La naveospedale è diventata un nodogordiano e l'Azienda sanita­ria sta apprestando possibilialternative, che il piano ini­zialmente presentato dal di­rettore Antonio Poggiana

non prevedeva. Fra queste,c'è anche l'ipotesi di servirsidei due piani di Cattinara ri­pristinati per ospitare un'ot­tantina di posti letto per tera­pia intensiva e subintensiva,che oggi sono fortunatamen­te in buona parte liberi vistolo scemare dell'emergenza. Idue piani potrebbero ospita­re metà degli anziani inizial­mente destinati alla Gnv Alle­gra e altri dovrebbero esseretrasferiti nelle rsa Mademar,Igea e Casa Verde.Per il consigliere regionale

Pd Francesco Russo, "mancaancora l'ufficialità ma la navelazzaretto non arriverà a Trie­ste. Ha vinto il buonsenso, haperso chi ha pensato di poterfare scelte ingiuste sulla pelledei nostri anziani". Sul fronteopposto, la deputata forzistaSandra Savino riconosce che"la nave è un'immagine for­te, che stringe il cuore. Ma sele valutazioni effettuate sullabase delle migliori conoscen­ze tecniche diranno che è lasoluzione migliore, la politi­ca non potrà che prenderneatto. Non si tratta di schierar­si con la Regione o con Trie­ste, ma di proseguire sullastrada dell'ascolto dei comita­ti scientifici".­

Data: 13.05.2020 Pag.: 6Size: 700 cm2 AVE: € 21000.00Tiratura: 23562Diffusione: 20697Lettori: 138000

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IL REBUS NAVE OSPEDALE A TRIESTECROMASIA

LE TAPPE DELLA VICENDAL'OBIETTIVOIl piano prevede il trasferimento di 166 anziani positivi al coronavirusdalle case di riposo. Per riuscirci l'Asugi punta anche su accordicon due rsa private.

13 APRILE Comincia la trattativa per il noleggio della navefra Azienda sanitaria e Gnv con la mediazionedell'Autorità portuale

19 APRILE La stampa rivela l'esistenza del progetto.Fino a quel momento il confronto era rimastoriservato

20 APRILE Gli albergatori triestini offrono 400 posti lettocome alternativa e il dialogo con Gnv rallenta

21 APRILE La Regione ritiene incompatibili le tempistichenecessarie ad allestire gli hotel

21 APRILE Il presidente Fvg Fedriga e l'assessore Riccardiuffcializzano al tavolo della Prefettura la richiestadella copertura dei costi inviata alla Protezione civile

NEI GIORNI Sulla nave ospedale piovono le critiche di Pd, M5sSEGUENTI e sindacati, con interrogazioni in Parlamento

e in Consiglio regionale5 MAGGIO L'assessore Fvg Riccardi annuncia che la

Protezione civile ha dato il via libera,sebbene la comunicazione di Borrelli sembrisollevare dubbi sulla soluzione

6 MAGGIO La nave è sempre ormeggiata a Napoli perchéAsugi e Gnv non hanno ancora sottoscritto il contratto

7 MAGGIO Fedriga conferma pubblicamente che la nave arriverà10 MAGGIO Emergono i primi dettagli sugli interni della nave:

per 76 anziani "stanze" da 4 metri per 211 MAGGIO Di dominio pubblico la relazione dell'Asugi:

"ecco perché va scelta la nave"12 MAGGIO Voci insistenti negli ambienti sanitari sullo stop

alla nave ma la Regione smentisce l'alt.Intanto l'accordo non è ancora firmatoe la Gnv Allegra resta ormeggiata a Napoli

Data: 13.05.2020 Pag.: 6Size: 700 cm2 AVE: € 21000.00Tiratura: 23562Diffusione: 20697Lettori: 138000

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L'allarme dei farmacisti:le mascherine a 50 centsono ormai introvabiliLa denuncia del presidente dell'Ordine, Beltrame: "Esaurite quelle chirurgiche"Roma non ha previsto finora forniture ad hoc per le rivendite al dettaglioChristian Seu / UDINE

Si trovano ancora in qual­che supermercato. Ma dal­le farmacie, assicura la cate­goria, sono praticamentesparite. Le mascherine chi­rurgiche "non si trovanopiù", spiega il presidentedell'Ordine dei farmacistidi Udine, Gabriele Beltra­me.E quindi, alla prova dei

fatti, vengono meno le con­dizioni di base per il pattodi ferro che il governo ave­va idealmente stretto con icittadini, indicando il prez­zo "sociale" di 50 centesimi(più 11 di iva) per la vendi­ta dei dispositivi di protezio­ne individuale più comuni,ormai irrinunciabili compa­gni di viaggio quotidiani."Non è il commissario a

dover rifornire le farmaciené i loro distributori, né si èmai impegnato a farlo – hadetto ieri il commissariostraordinario all'emergen­za Domenico Arcur –. Né so­no io a dover rifornire Conf­commercio, Conad Federdi­stribuzione eCoop. Il com­missario si è impegnato a in­tegrare le forniture, ove siapossibile, che queste catego­rie si riescono a procurareattraverso le loro reti. Nonposso non mandare le ma­scherine agli ospedali permandarli alle farmacie".

ne individuale più comuni,ormai irrinunciabili compa­gni di viaggio quotidiani."Non è il commissario a

dover rifornire le farmaciené i loro distributori, né si èmai impegnato a farlo – hadetto ieri il commissariostraordinario all'emergen­za Domenico Arcur –. Né so­no io a dover rifornire Conf­commercio, Conad Federdi­stribuzione eCoop. Il com­missario si è impegnato a in­tegrare le forniture, ove siapossibile, che queste catego­rie si riescono a procurareattraverso le loro reti. Nonposso non mandare le ma­scherine agli ospedali permandarli alle farmacie".

Che restano senza le ma­scherine da vendere a prez­zo calmierato: "Noi dallavendita dei presidi non vo­gliamo guadagnare – pre­mette Beltrame –. A noi inte­ressa garantire il servizio afavore dei cittadini, ma inquesto momento non sia­mo in grado di poterlo svol­gere neppure gratuitamen­te, questo è l'aspetto più gra­ve".Il presidente dei farmaci­

sti friulani spiega che "daicanali indicati dalla struttu­ra commissariale non è sta­to possibile attingere allemascherine: in queste setti­mane abbiamo dato fondoalle scorte che avevamo in

magazzino o che i colleghihanno ordinato e ricevutoin questi giorni". Mascheri­ne acquistate quasi semprea un prezzo nettamente su­periore a quello indicatodal commissario: "I fornito­ri continuano a proporcelea 90 centesimi – aggiungeancora Beltrame –. Il proble­ma è che al contrario diquanto accaduto per quelleacquistate prima della deci­sione di fissare un prezzomassimo, ora non avrem­mo diritto al ristoro delladifferenza".Nell'ordinanza firmata

da Arcuri, che segue l'accor­do tra la struttura commis­sariale e le associazioni dicategoria, si legge infattichiaramente che "tutte lemascherine chirurgiche ac­quistate dalle farmacie dal1° aprile 2020 ad un prezzounitario superiore a 0,40 eu­ro più e vendute dal 27 apri­le 2020 al prezzo impostodi 50 centesimi più iva e tut­te le mascherine chirurgi­che ordinate dalle farmaciedal 20 aprile ad un prezzounitario superiore a 40 cen­tesimi più iva, e che risulta­no introdotte in magazzinofino alle ore 23.59 del 3maggio".I grossisti continuano a

proporre le mascherine chi­rurgiche ai dettaglianti, pu­re con limitazioni: nei gior­

categoria, si legge infattichiaramente che "tutte lemascherine chirurgiche ac­quistate dalle farmacie dal1° aprile 2020 ad un prezzounitario superiore a 0,40 eu­ro più e vendute dal 27 apri­le 2020 al prezzo impostodi 50 centesimi più iva e tut­te le mascherine chirurgi­che ordinate dalle farmaciedal 20 aprile ad un prezzounitario superiore a 40 cen­tesimi più iva, e che risulta­no introdotte in magazzinofino alle ore 23.59 del 3maggio".I grossisti continuano a

proporre le mascherine chi­rurgiche ai dettaglianti, pu­re con limitazioni: nei gior­

ni scorsi i farmacisti friulanihanno ricevuto la propostadi un agente che opera peruna ditta specializzata nel­la distribuzione di presidisanitari che proponeva l'ac­quisto delle classiche chirur­giche al solito prezzo di 90centesimi, con un tetto mas­simo di tre confezioni perfarmacista.Sugli scaffali delle farma­

cie restano disponibili lemascherine Ffp2 e Ffp3 equelle in stoffa riutilizzabi­li, che hanno caratteristi­che completamente diver­se rispetto alle monouso chi­rurgiche, più richieste daiclienti. ­

Data: 13.05.2020 Pag.: 10,11Size: 783 cm2 AVE: € 23490.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE, LA SITUAZIONE IN FVG

SITUAZIONE DEGLI INGRESSI DEI MATERIALI AL 12/05/2020

TOTALEENTRATA DPC DONAZIONE ACQUISTO

Mascherine filtrantiMascherine chirurgicheMascherine FFP2 /KN95Mascherine FFP3Vestiario (Tute, Camici, Occhiali)GuantiSanificazioneDispositivi sanitariMascherine di comunità per la popolazione

20.4001.471.6002.421.475563.59924.445

356.000

TOTALE MATERIALE ARRIVATO

1.492.0002.920.383960.77324.645369.945837.60012.178

148.5361.143.9567.910.016

178.800 211.000373.100

638.800

147.954­­­

23.266200

1.2807.90012.178582

­­­11.865

­­­­­­

244.6061.143.9561.739.921

SITUAZIONE DELLE USCITE DEI MATERIALI AL

TOTALEUSCITA PCR

Mascherine filtrantiMascherine chirurgicheMascherine FFP2 /KN95Mascherine FFP3Vestiario (Tute, Camici, Occhiali)GuantiSanificazioneDispositivi sanitariMascherine di comunità per la popolazioneTOTALE MATERIALE DISTRIBUITO

1.230.7502.431.776705.51823.940356.534819.5501.652

147.1651.138.0946.854.979

52.7001.403.550475.23322.665353.720484.199

25056.3861.2104441

6.1017663

852.930586.690129.274

235192

224.350103

147.132

2.939.199 64.8011.138.0942.931.868

Data: 13.05.2020 Pag.: 10,11Size: 783 cm2 AVE: € 23490.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

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ARCS SEQUESTRO

CROMASIA

100.000

­­­

9.108

808

­­­

800

162.000 28.900

­­­

­­­

­­­

­­­

­­­

­­­

SERVIZISOC.ASSIST

262.800 38.816

PREFETTURA/MINISTERI UTI REGIONE COOP

SERVIZIESSENZIALI VOLONTARIATO

35.150

142.800

1.000

2.700

310

3.500

21.500

2.535

166.070

91.000

18.136

175

1.108

11.000

150

13

16.600

166

580

63.650

385

2

9.800

­­­

8

36

6.450

22

15

9.100

16.300

3.584

585

560

2.000

30

107.050

94.750

55.496

46

142

5.500

82

3.000

16.100

3.140

24

155

6.500

106

­­­ ­­­ ­­­

287.652 259.333 13.818 34.058 32.159 263.066 29.025

Data: 13.05.2020 Pag.: 10,11Size: 783 cm2 AVE: € 23490.00Tiratura: 43843Diffusione: 36620Lettori: 231000

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a strutture sanitarie, enti e cittadini

La Protezione civile del Fvgne ha distribuite oltre 5 milioniDue milioni e mezzo di ma­scherine chirurgiche distri­buite prevalentemente all'a­zienda regionale di coordi­namento per la salute(Arcs) e ai Comuni. Un mi­lione 138 mila e 94 masche­rine definite "di comunità",fornite attraverso la Prote­zione civile alla popolazio­ne del Friuli Venezia Giulia.E 705 mila Ffp2 destinateancora una volta agli opera­tori della sanità. Complessi­vamente, da quando è scat­tata l'emergenza, la Prote­zione civile regionale ha ge­stito quasi 8 milioni di di­spositivi di protezione indi­viduale, acquistati, donatida terzi o arrivati da Romaattraverso il Dipartimentonazionale della Pc, che inFvg ha smistato complessi­vamente 5.623.873 di pez­zi. A fare il punto sullo statodell'arte della distribuzio­ne dei dispositivi in regioneè il vicepresidente RiccardoRiccardi.MASCHERINE

"Le Regioni nei loro magaz­zini hanno 55 milioni di ma­scherine", ha detto ieri ilcommissario per l'emergen­za, Domenico Arcuri, par­lando delle difficoltà di ap­provvigionamento dei di­spositivi di protezione per

naso e bocca, denunciate inparticolare dalle associazio­ni di categoria dei farmaci­sti. Distribuite tutte quelledestinate alla popolazione(e altre ne verranno acquisi­te), alla Protezione civiledel Fvg restano a disposizio­ne 261 mila filtranti, 488mila chirurgiche, 255 milaFfp2 (o le identiche Kn95) e705 Ffp3. Gran parte di que­ste sono state acquisite at­traverso il Dipartimento na­zionale della Protezione ci­vile (oltre 4 milioni di pez­zi), ma rilevante è pure ilcontributo di aziende, pri­vati e associazioni, che neidue mesi della crisi per il Co­vid­19 hanno donato oltre220 mila mascherine allaPc regionale. I 2,4 milionidi mascherine chirurgichedistribuite in queste setti­mane sono stati destinatiprevalentemente al siste­ma sanitario (1,4 milioni,gestiti dall'Arcs), ai Comu­ni (586 mila), alle prefettu­re (142 mila destinate alleforze dell'ordine). Le più co­muni tra le mascherine so­no state fornite anche almondo del volontariato(16 mila), alla filiera dei ser­vizi essenziali (94 mila) eagli altri enti locali, comeUti (2.700) e Regione (21mila), destinate prevalente­

mente al personale. Unaquota di mascherine chirur­giche è arrivata, curiosa­mente, dai sequestri effet­tuati da polizia, carabinierie Guardia di finanza, chehanno intercettato nel cor­so di differenti operazioni9.108 dispositivi non a nor­ma o destinati all'estero. LeFfp3, quelle con il potere fil­trante maggiore, sono statedestinate nella quasi totali­tà alla sanità: delle 24 miladistribuite, 22.665 sono sta­te affidate in gestioneall'Arcs e alle altre aziendesanitarie del territorio.

LE ALTRE PROTEZIONIQuasi totalmente distribui­ti i dispositivi di protezionedi fascia più alta, destinatiperlopiù agli operatori sani­tari. Si tratta di tute monou­so, camici e occhiali: dei356.534 pezzi che la Prote­zione civile regionale hacomplessivamente gestitoin uscita, 353 mila sono sta­ti infatti destinati alle azien­de sanitarie, mentre un mi­gliaio di unità è stato desti­nato ai servizi socio­assi­stenziali del territorio.GUANTIPiù di 800 mila sono le paiadi guanti distribuite. Anchein questo caso a farla da pa­drona è il sistema della sani­tà regionale (484 mila pez­

zi), seguito dai Comuni(224 mila) e dalle prefettu­re (63 mila). La quasi totali­tà delle protezione per lemani sono arrivate dal Di­partimento nazionale dellaPc; 162 mila pezzi sono sta­ti forniti dall'Azienda regio­nale di coordinamento del­la salute, mentre 28.900 so­no arrivati da un sequestrooperato dalle forze dell'or­dine. Circa 7.900, infine, so­no stati messi a disposizio­ne della Pc regionale (equindi indirettamente del­le comunità del Friuli Vene­zia Giulia) da un privato,che ha scelto di donare iguanti per rendersi utile nel­le settimane più difficilidell'emergenza.ALTRI MATERIALIOltre 12 mila sono i kit di sa­nificazione acquisiti, tuttiprovenienti dalle donazio­ni (si tratta perlopiù di geligienizzanti: ne sono statidistribuiti 1.652), mentregli altri dispositivi sanitari(dai tamponi ai tubi endo­tracheali, dai termometri aiventilatori: in tutto 147 mi­la) sono stati distribuiti agliospedali e ai laboratori at­traverso l'Arcs, eccezion fat­ta per poche unità assegna­te alle stesse squadre di Pro­tezione civile, ai servizi so­cioassistenziali, alle prefet­ture e alla Regione. ­

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le verifiche

Pochi dispositivi passanoi test di Arpa e universitàsulla capacità di filtraggioUDINE

Solo un numero limitato dicampioni di mascherine sot­toposte alle verifiche risul­ta possedere i requisiti ne­cessari "per perseguire unpercorso di validazione econseguente certificazionecome materiale chirurgicocertificato". Lo rilevano l'A­genzia regionale per la pro­tezione dell'ambiente (Ar­pa) e l'Università di Udine,che nei giorni scorsi hannoconcluso il servizio straordi­nario di verifica funzionaledei materiali destinati allaproduzione di mascherinechirurgiche e ad uso dellapopolazione.Pur garantendo il suppor­

to tecnico alla Protezione ci­vile regionale in caso di ne­cessità, Arpa e ateneo han­no deciso di sospendere i te­st sui campioni di dispositi­vi di protezione, essendonei fatti superata la fase diemergenza.Come noto, Arpa e Uni­

versità di Udine hanno av­viato il 14 aprile un serviziodi test funzionali sui mate­riali filtranti destinati allaproduzione di mascherineprotettive, da sottoporre al­la validazione da partedell'Istituto superiore di sa­nità per uso medico o da im­mettere in commercio pri­ve del marchio Ce in confor­mità alle richieste della Pro­tezione Civile Regionale, al

Una fabbrica di mascherine

fine di fronteggiare l'emer­genza epidemiologica Co­vid­19 (art. 15 e art. 16 deldecreto legge n. 18 del 17marzo 2020). Dalla data diavvio del protocollo operati­vo sono stati consegnati cir­ca un centinaio di campionirealizzati utilizzando mate­riali di vario tipo e prove­nienti in gran parte dal terri­torio regionale.

preparati con un adeguatocontenuto di Tnt di meltblo­wn, in strato singolo oppu­re come somma di più strati(ridotto strato di meltblo­wn e spunbond). "Gli esitidei test eseguiti fino ad ora– spiega l'Arpa – indicanoche un numero limitato dicampioni risulta possederei requisiti necessari per per­seguire un percorso di vali­dazione e conseguente cer­tificazione come materialechirurgico certificato pres­so gli enti preposti".In particolare, il 67 per

cento dei campioni ha dimo­strato una efficienza di fil­trazione per particelle ugua­li o inferiori di 1 microme­tro più bassa rispetto al cam­pione di controllo, mentreil 38 per cento ha presenta­to un valore di pressione dif­ferenziale superiore a 60Pa/cm quadrati."Buone sono risultate le

prestazioni per la rimozio­ne di particelle con diame­tro maggiore di 5 microme­tri, requisito, si ricorda, ri­chiesto dalla Protezione Ci­vile regionale per la fornitu­ra di mascherine a favoredella popolazione", conclu­de l'Arpa. ­

Le analisi, eseguite gratui­tamente, prevedevano lavalutazione della respirabi­lità, dell'efficienza di filtra­zione e della pulizia micro­bica. I risultati ottenuti han­no consentito di conferma­re che i materiali più adattiper la fabbricazione di ma­scherine filtranti sono quel­li già individuati dall'elabo­rato dal Politecnico di Mila­no, come ad esempio quelli

CHR.S.

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