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PRODOTTI ASSICURATIVI www.salvafamiglie.it numero verde 800 92 64 22 operativo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 Famiglie e collocazione del risparmio. Settore assicurativo: le polizze vita e i PIP Progetto finanziato da Ministero dello Sviluppo Economico Realizzato da

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PRODOTTI ASSICURATIVI

www.salvafamiglie.it

numero verde

800 92 64 22operativo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30

Famiglie e collocazione del risparmio.Settore assicurativo: le polizze vita e i PIP

Progetto finanziato da

Ministero dello Sviluppo Economico

Realizzato da

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L’attuale crisi economica e finanziaria che si protrae ormaida diversi anni ha colpito gravemente i cittadini ed in parti-colare le famiglie.Una situazione che è andata progressivamente peggiorando,soprattutto per le famiglie a reddito fisso, che hanno cono-sciuto una contrazione sempre più marcata del proprio po-tere di acquisto.La realtà, infatti, è che oggi una famiglia su tre non riesce afar fronte alle esigenze essenziali.Molto spesso inoltre le famiglie sono sprovviste delle ne-cessarie informazioni e degli strumenti per affrontare la si-tuazione di difficoltà in cui si trovano.Lo scopo di questa guida, realizzata dalle associazioniAdoc, Adusbef, Asso-consum, Federconsumatori e Mo-vimento Consumatori, nell’ambito del progetto “SalvaFamiglie”, è proprio quello di fornire ai consumatori le in-formazioni e gli strumenti utili ad aumentare la loro consa-pevolezza riguardo ai propri diritti ed agli strumenti di tuteladi cui dispongono, ed essere così un valido contributo perorientare scelte e consumi in tempo di crisi.

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INTRODUZIONE.LE ASSICURAZIONI IN ITALIA OGGI

Esistono poi alcuni importanti regolamenti dell’ISVAP(oggi IVASS) dei quali si parlerà più ampiamente in seguito.Le polizze di assicurazione sulla vita possono essere di varitipi. Esistono le polizze che coprono semplicemente dal ri-schio di decesso dell’assicurato garantendo ai suoi familiariun capitale (polizze “caso morte”) ed esistono anche le po-lizze che erogano all’assicurato o al beneficiario un capitaledifferito o una rendita anche se l’assicurato è in vita (polizze“caso vita”). Quanto alle polizze “miste”, queste danno unarendita sia nel caso di decesso dell’assicurato, sia nel casoin cui questo sia in vita. Ci sono, poi, anche prodotti vitache costituiscono dei veri e propri investimenti (i contratti“linked”). Queste sono maggiormente rischiose e sonoquelle dalle quali occorre stare lontano se non si hanno co-gnizioni finanziarie più che solide ed approfondite.Degni di nota sono, infine, i contratti di assicurazione sullavita che hanno finalità previdenziali; come già accennato,questi tipi di copertura costituiscono un elemento che po-trebbe diventare molto importante a causa della crisi dellaprevidenza obbligatoria.Una prima riflessione che si può fare a partire da questaclassificazione è che la polizza caso morte costituisce unacopertura assicurativa “pura”, ossia ripara dal rischio econo-mico che consegue quando si verifica un decesso, mentregli altri tipi di polizza sono dei veri propri investimenti,come nel caso delle “linked” oppure delle forme di rispar-mio (che implicano, però, sempre l’investimento di una

Il settore delle assicurazioni oggi in Italia rappresenta unodegli ambiti economici maggiormente problematici soprat-tutto a causa delle notevoli implicazioni sociali che ha. Pren-diamo per esempio la r.c. auto e le polizze sulla vita:l’assicurazione per la responsabilità civile auto è obbligato-ria e riguarda praticamente tutti i cittadini in quanto l’autocostituisce, ormai, un bene di prima necessità; d’altro cantole polizze vita rappresentano spesso (e soprattutto in questotempo di crisi) un elemento fondamentale per creare una si-curezza economica per il futuro di molte famiglie. Esistonopoi anche i contratti di assicurazione sulla vita con finalitàprevidenziali, i quali costituiscono una parte importantedella previdenza integrativa; e proprio la previdenza inte-grativa potrebbe rappresentare un buon antidoto alla crisidel sistema previdenziale obbligatorio e, forse, in futuro, po-trebbe diventare addirittura necessaria.Ci rendiamo subito conto, così, del fatto che le assicurazionisono un settore che ha notevoli risvolti sociali e va trattatocon molta attenzione, mettendo i cittadini nella condizionedi operare scelte oculate e consapevoli, anche perché esi-stono numerosi rischi.L’oggetto di questa ricerca sono le assicurazioni sulla vitain generale e, nel dettaglio, le polizze vita stipulate con fi-nalità previdenziali.Gli atti normativi fondamentali in materia sono il CodiceCivile ed il Codice delle Assicurazioni private (il decreto le-gislativo n. 209 del 7 settembre 2005).

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Le polizze “caso vita” sono così strutturate: a fronte del pa-gamento di un premio (che può essere versato con quote an-nuali o in unica soluzione), la compagnia riconosceràall’assicurato (o al beneficiario se così è stato deciso in con-tratto) un capitale o una rendita vitalizia. Le polizze “miste” possono essere considerate come la ri-sultante di una polizza caso vita e di una caso morte tempo-ranea. Oltre alla rendita vitalizia o al capitale risultante,garantiscono un capitale caso morte, che la compagnia ri-conoscerà all’assicurato (o al beneficiario) in caso di de-cesso dell’assicurato.4) Dal 2000, le compagnie hanno architettato nuove formedi polizze “vita”. Ci riferiamo alle polizze “linked”. Questehanno una componente finanziaria (molto rischiosa) talmen-te preponderante rispetto alla assicurativa da convincere illegislatore a toglierne il controllo all’Isvap (Istituto di vigi-lanza sulle assicurazioni private) - oggi IVASS - per trasfe-rirlo alla Consob. Esse costituiscono dei veri e propriprodotti finanziari (più che assicurativi) e, dunque, impli-cano meccanismi finanziari speculativi. Se si ha intenzionedi investire in questi prodotti occorre andare molto cauti, in-formarsi approfonditamente e farsi consigliare da chi è ingrado di “capire” il prodotto che ci viene proposto.La differenza tra polizze unit linked ed index linked è chele prime hanno un andamento legato al valore di un fondo,mentre le seconde sono, invece collegate ad un indice bor-sistico (azionario). Esistono poi le polizze rivalutabili, co-

somma di denaro), come in quello delle polizze “caso vita”.Quindi possiamo affermare fin da ora che se vogliamo sti-pulare polizze caso vita, miste o linked dovremo fare moltaattenzione e ponderare bene le nostre scelte.Per avere un quadro chiaro sulle varie tipologie di coperturesulla vita umana può essere utile sintetizzarle in unoschema:

Le coperture “caso morte” esulano da questo progetto. Con-viene comunque ricordare che questa tipologia è suddivisa,in 2 “sottotipi”: le polizze temporanee e quelle a vita intera.Le prime sono quelle che corrispondono al beneficiario uncapitale solo nel caso in cui l’assicurato muoia entro unadata determinata; le altre, invece, liquidano la somma di de-naro alla morte dell’assicurato, in qualsiasi momento questaavvenga.

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ASSICURAZIONISULLA VITA

POLIZZE CASO MORTE

POLIZZE CASO VITA

POLIZZE MISTE

POLIZZE UNITLINKED

POLIZZE INDEXLINKED

POLIZZE VITACON FINALITÀPREVIDENZIALI

POLIZZE CASOMORTE

TEMPORANEA

POLIZZE CASOMORTE A VITA

INTERA

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1. ELEMENTI FONDAMENTALI DELLE POLIZZE VITA

Merita ricordare le varie figure contrattuali coinvoltequando si ha a che fare con le polizze vita: contraente, as-sicurato, beneficiario e assicuratore. Il contraente è colui che materialmente stipula il contratto.L’assicurato è colui sulla cui vita viene concluso il contratto.Il beneficiario è colui al quale viene liquidata la somma didenaro. L’assicuratore è la controparte, ossia la compagniadi assicurazione. È possibile che contraente, assicurato e be-neficiario siano la stessa persona.

1.1 Il premio e i caricamentiIl premio è il corrispettivo pagato dall’assicurato per trasferirein capo alla compagnia i rischi derivanti dal verificarsi del-l’evento oggetto del contratto.Chi sottoscrive una polizza vita può scegliere tra premio ri-corrente (fisso o variabile in funzione di alcuni parametri) oun premio unico, pagato cioè in unica soluzione. Esiste anchel’ipotesi del cosiddetto premio unico ricorrente; si tratta di uncaso nel quale il contraente si impegna a pagare un premiounico, ma periodicamente: ossia si pagano più premi unici perpiù polizze diversificate ed autonome; ciascun premio unicopagato concorre a definire una quota di prestazione assicurata.In tutti i vari casi, il premio che il contraente deve pagare allacompagnia di assicurazione viene scisso tra quanto verrà inve-stito (premio puro), le somme che la compagnia trattiene perle spese del servizio (caricamenti), i costi accessori e le imposte. IMPORTANTE

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perture assicurative nelle quali il capitale o la rendita si ri-valutano annualmente sulla base degli utili finanziari deri-vanti dalle gestioni separate.

IN SINTESIPer grandi linee, quindi, possiamo definire così il meccani-smo di “funzionamento” di una polizza vita: 1) La compagnia incamera il premio dell’assicurato.2) Ne investe in un fondo una parte perché ne incamera unaquota per coprire i suoi costi (“caricamenti”, si veda oltre)e per il pagamento delle imposte. Nel caso di polizze “miste”,la quota investita è ancora più bassa dovendo assicurareanche un capitale in caso di premorienza dell’assicurato. 3) Del rendimento di tale investimento, retrocede una quotaall’assicurato (“retrocessione” definita dal contratto). 4) Alla scadenza della polizza, si calcolerà il risultato finan-ziario da riconoscere al titolare sotto forma di capitale risul-tante o di rendita vitalizia.

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ma solo una percentuale del rendimento stesso (che si atte-sta, in genere, intorno all’80%); questa percentuale è, ap-punto, l’aliquota di retrocessione. È sempre presente sulcontratto. In certi casi, nelle polizze rivalutabili, è previstoil meccanismo di consolidamento delle prestazioni, che con-siste nell’acquisizione definitiva, da parte del contraente,degli interessi realizzati annualmente dalle gestioni separate;ciò indipendentemente dall’andamento delle stesse neglianni successivi. Si deve dunque stare molto attenti all’effet-tivo rendimento quando si pensa di investire in un “prodottovita”: in primo luogo perché non tutto il premio che si versaviene concretamente investito; in secondo luogo perché nontutto il rendimento viene riconosciuto al contraente, ma solouna parte (l’aliquota di retrocessione).

1.3 Modificare il contratto. Problematiche legate al ri-scatto e alla riduzione della polizza.Esistono 3 possibilità di cambiare la propria situazione con-trattuale riguardo ad una polizza vita. Si tratta del riscatto,della riduzione e della trasformazione del contratto. In tutti icasi occorre fare molta attenzione e ponderare bene le scelteper evitare di rimetterci. Consideriamo prima l’ipotesi delriscatto. Si tratta dell’estinzione anticipata della polizza e oc-corre precisare subito che in genere è molto penalizzante.Innanzitutto premettiamo che nelle fattispecie di alcune po-lizze non è possibile procedere al riscatto se non dopo averpagato i premi per almeno 1 anno; si tratta dei contratti a pre-

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Il premio “puro” è quella parte di premio che l’im-presa investe; il resto della somma pagata dall’as-sicurato è costituita dai cosiddetti caricamenti, cherappresentano il costo che le compagnie sostengonoper la fornitura del servizio; tale costo è a caricodell’assicurato e viene incamerato dalle compagniedetraendolo dal premio “puro” pagato.

1.2 Il rendimento (per le polizze rivalutabili): tasso tec-nico, tasso minimo garantito e aliquota di retrocessione Il rendimento di una polizza è il tasso di interesse che vienecorrisposto come rivalutazione del capitale assicurato.Quando si parla di rendimento occorre tenere presenti varifattori e variabili. Prima di tutto occorre considerare il tassotecnico. Esso è il tasso di rendimento già riconosciuto alcontraente in sede di stipula del contratto (una sorta di ren-dimento anticipato). Vi è poi il tasso minimo garantito, ossia il rendimento mi-nimo - se previsto - che viene garantito a prescindere dal-l’andamento della gestione separata. Nel caso sia previsto,è comprensivo anche del tasso tecnico. Altro elemento im-portantissimo da considerare quando si valuta una polizza èl’aliquota di retrocessione; infatti è fondamentale tenerepresente che non viene corrisposto tutto il rendimento ma-turato dall’investimento - da parte della compagnia - dellaquota di premio risultante dopo aver detratto i caricamenti,

Sostanzialmente tuttele polizze, salvo quelletemporanee casomorte (che sono dipuro rischio), sono rivalutabili, ossia pos-sono prevedono una rivalutazione annualedelle prestazioni

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mio unico; nel caso, invece, di prodotti che prevedono il ver-samento di premi annuali, il riscatto può essere richiesto dopoche sono decorsi 3 anni. È sempre bene fare attenzione se sidecide di riscattare la polizza: più il riscatto avviene lontanodalla data di scadenza del contratto, più si è penalizzati e, avolte, si può addirittura ricevere una cifra più bassa dell’am-montare dei premi pagati fino a quel momento. Certo è cheil valore di riscatto è aleatorio e varia a seconda del tempo incui si decide di chiudere il contratto. In ogni momento si puòchiedere il valore del riscatto e la compagnia è tenuta a dareuna risposta entro 20 giorni. Diverso è il discorso sulla ridu-zione, essa ricorre allorquando si cessa di versare i premi. Intal modo il valore del contratto (ossia il capitale assicurato ola rendita) viene ridotto. Se si ricomincia a pagare i premiannui con regolarità il contratto può essere riattivato. Quantoalla trasformazione, essa consiste nel cambiamento di alcuniparametri fondamentali, come ad esempio la durata, il rischio as-sicurato e le modalità di pagamento del premio. Di fatto si trattadella stipula di un nuovo contratto e, infatti, essa può avvenirecontestualmente al riscatto della vecchia polizza. La trasforma-zione non è prevista nelle condizioni e deve essere concordatacon l’assicuratore, il quale è tenuto a consegnare al contraenteun documento nel quale sono poste a confronto le caratteristi-che del nuovo contratto con quelle del vecchio. È fondamen-tale fare le opportune valutazioni se si decide di trasformarela propria polizza, in modo da non essere penalizzati. È importante sapere a quali costi si può andare incontro

nel caso in cui si richieda un prestito sulla polizza. Neicasi in cui è prevista la possibilità di richiedere un prestito,occorre tenere presente che questa non è regolamentatadal contratto. Sarà necessario pertanto richiedereespressamente alla compagnia informazioni circa i costie le condizioni dell’operazione. Si consideri che il prestitorisulterà certamente penalizzante per il risultato finale.

1.4 I risultati: capitale o rendita?Coloro che sottoscrivono una polizza vita possono optare peruna rendita o per il capitale maturato fino alla conclusione delcontratto. La differenza fondamentale consiste nel fatto che,conclusa la polizza, la rendita viene erogata continuativa-mente nel corso della vita, mentre se si sceglie di optare peril capitale si riceverà una somma di denaro in un’unica solu-zione. Nel caso di polizze rivalutabili, come abbiamo già ac-cennato, il capitale o la rendita si rivalutano annualmente sullabase dell’andamento delle gestioni finanziarie separate.

1.5 Aspetti fiscali.Come si vedrà più approfonditamente in seguito, occorre tenereben presenti i costi fiscali che deve sostenere colui che decidedi investire in prodotti vita: ad essere tassate, in genere, sono leprestazioni erogate. Nondimeno, i premi possono essere detrai-bili o deducibili.

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Come già accennato nell’introduzione, questi prodotti sono adalto contenuto speculativo e vanno ben oltre la semplice co-pertura assicurativa dei rischi “vita”. In sostanza le due tipo-logie di polizza in esame hanno caratteristiche più di prodottifinanziari che assicurativi, tanto è vero che sono assoggettatealla disciplina del TUF (Testo Unico delle leggi in materia fi-nanziaria, decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58). Analizziamo separatamente i 2 tipi, che sono abbastanza si-mili.

2.1 Polizze “unit linked”Queste polizze fanno confluire i premi pagati in fondi co-muni di investimento nazionali ed internazionali, con por-tafoglio diversificato tra azioni ed obbligazioni.Il tipo di fondo nel quale investire i premi versati è a sceltadell’assicurato; per questo è necessario che chi ha intenzionedi investire in questi prodotti abbia una notevole cono-scenza del mondo della finanza e degli investimenti, poichéaltrimenti potrebbe essere facilmente portato ad optare perprodotti non congeniali alle sue esigenze. Vero è, comunque,che l’impresa assicuratrice dovrebbe teoricamente indiriz-zare il contraente verso polizze che vanno incontro alle suenecessità. È possibile scegliere di cambiare, magari pagandouna commissione, il fondo nel quale vengono investiti ipremi versati.Anche i contratti unit linked possono prevedere rendimentiminimi garantiti.

2. LE POLIZZE UNIT LINKED E INDEX LINKED

2.2 Polizze “index linked” Le loro prestazioni sono legate ad un indice azionario, adun paniere di indici azionari o ad altri valori finanziari di ri-ferimento. Si tratta, anche in questo caso, di prodotti parti-colarmente rischiosi; per questo l’IVASS ha introdotto unadisciplina in base alla quale i rischi derivanti da eventualiinsolvenze delle società che emettono i titoli gravano sul-l’impresa di assicurazione che emette la polizza.

È importante sapere che, sia per le polizze unit linkedche per le index linked, nel caso in cui si verifichino per-dite oltre il 30% la compagnia assicuratrice ha l’obbligodi inviare al contraente una comunicazione nella qualeviene specificato l’ammontare delle perdite in questione.Se poi successivamente si dovessero verificare ulterioriperdite, nel caso in cui queste ultime siano pari o supe-riori al 10%, l’impresa deve inviare comunicazione.

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È importante sapere che a questi fondi si aderisce solo indi-vidualmente. Si possono iscrivere anche familiari a caricose il regolamento lo prevede anche quando non si è iscrittia propria volta. Anche i lavoratori del pubblico impiego pos-sono aderire. Dopo 2 anni è possibile trasferire la propria posizione su unaltro strumento della previdenza complementare senzaoneri. Per quanto riguarda la contribuzione, il lavoratore di-pendente, come quello autonomo, può decidere la periodi-cità della contribuzione ed il relativo importo, che possonoessere modificati successivamente; è possibile destinareanche il solo flusso del TFR. Anche il datore di lavoro puòcontribuire ad alimentare il fondo pensione del suo dipen-dente. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, essi pos-sono versare il loro contributo, ma non il flusso del TFR.Gli investimenti “posso” essere scelti dall’aderente tra unagestione separata o fondi interni o, ancora, si può investirein un OICR (organismi di investimento collettivo del rispar-mio). Esistono poi forme miste, risultanti dalla compresenzadi quelle ora menzionate. Per quanto riguarda le gestioni se-parate, privilegiano investimenti di tipo prudenziale, inmolti casi è anche previsto un rendimento minimo garantito.Per quanto concerne, invece, i fondi e gli OICR, gli investi-menti possono essere azionari, obbligazionari o bilanciati. Come si diceva all’inizio del paragrafo, un elemento da te-nere bene in considerazione quando si aderisce a un fondopensione (e, in generale, quando si stipulano polizze vita)

I contratti di assicurazione sulla vita con finalità previden-ziali (PIP) consentono di creare una pensione integrativa aicittadini che intendano investire loro capitali per il raggiun-gimento dello scopo. Essi sono forme di previdenza comple-mentare individuali ed alternative ai fondi pensione aperti econsentono di ottenere i rendimenti maturati al raggiungi-mento dell’età pensionabile. Prevedono delle agevolazionifiscali e - come tutte le polizze -, hanno anche dei costi sottoforma di caricamenti che gravano sui premi versati.È importante sottolineare che il patrimonio accumulato dalleimprese e costituito dai premi pagati dagli aderenti conflui-sce in gestioni separate; ciò significa che il contributo degliaderenti a queste forme previdenziali non fa parte del patri-monio dell’impresa, che come tale sarebbe “attaccabile” daicreditori in caso di fallimento; come dice il nome stesso, in-fatti, il fondo nel quale confluiscono i premi è separato dalpatrimonio della compagnia e serve esclusivamente a pagarele prestazioni agli iscritti. Una considerazione da fare con riferimento a questi piani pen-sionistici è che ad essi si può aderire indipendentemente dallasituazione lavorativa. Le regole per i PIP (Piani individualipensionistici) sono stabilite in un apposito Regolamento enelle Condizioni generali di contratto. In questi documentisono contenute le regole fondamentali, gli elementi identifi-cativi del PIP, le caratteristiche principali ed i profili organiz-zativi. I PIP sono sottoposti alla vigilanza della COVIP,l’organismo di vigilanza sulla previdenza complementare.

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3. I PIP, CONTRATTI VITA CON FINALITÀ PREVIDENZIALI(Piani pensionistici individuali di tipo previdenziali)

Il decreto legislativo 252 del 2005 disciplina le forme pensionistiche complementari. È entrato in vigore il 1° gennaio 2007.I contratti stipulati primadi quella data (cosiddetti“vecchi PIP”) sono sottoposti al controllodell’IVASS, mentre nuovi PIP sono soggettialla vigilanza della COVIP, l’organismo che supervisiona i fondi pensione.

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fondi pensione e sono soggetti alla vigilanza della COVIP,che ne approva i regolamenti; le condizioni generali di con-tratto sono, invece, dettate dall’IVASS.

sono i costi; nella fase di accumulo, i premi versati dal con-traente vanno a coprire l’attività di collocamento dei premistessi e la gestione amministrativa (sono i caricamenti). I costi sono trattenuti come percentuale sui versamenti op-pure in cifra fissa. Come è facile intuire, i costi sono un fattore fondamentaleda considerare allorquando si decide di aderire alla previ-denza complementare; a tale proposito, sul sito internet dellaCOVIP sono indicati gli ISC (indice sintetico di costo) dellevarie forme pensionistiche. Nel caso in cui l’aderente abbia partecipato ad una forma diprevidenza integrativa per 5 anni, al termine del suo periododi attività lavorativa, può trasformare la sua posizione indi-viduale in rendita. È anche possibile scegliere una liquida-zione in capitale (50% del capitale risultante). Quandol’iscritto ha maturato il diritto alla prestazione può anchedecidere di trasferire la posizione individuale ad un’altraforma della previdenza complementare nel caso in cui que-sta risulti più vantaggiosa. Durante la fase di accumulo èpossibile ottenere anticipazioni sulla propria posizione in-dividuale oppure il riscatto parziale o totale della stessa. Conriferimento all’organizzazione, si consideri che le forme diprevidenza complementare prevedono un responsabile do-tato di particolari requisiti di professionalità e moralità chevigila sul corretto funzionamento e sulla gestione affinchéquesta avvenga nell’esclusivo interesse degli iscritti. Unanota finale sulla vigilanza: i PIP sono iscritti all’Albo dei

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con riferimento al capitale risultante si distinguevano iseguenti casi:• capitale liquidato in caso di morte dell’assicurato• capitale liquidato alla scadenza del contratto in caso di sopravvivenza dell’assicurato

Nella prima ipotesi il capitale è esente sia dall’IRPEF, siadell’imposta sulle successioni. Nella seconda ipotesi esso è soggetto a tassazione, a titolo diritenuta definitiva in base all’art. 6 della legge 26 settembre1985, n. 482. In base alla norma contenuta in questo articolo,le imprese devono operare una ritenuta, a titolo di imposta econ obbligo di rivalsa del 12,5%; detta ritenuta opera sulladifferenza tra l’ammontare del capitale corrisposto e quellodei premi riscossi ed è ridotta del 2% per ogni anno succes-sivo al decimo nel caso in cui il capitale sia corrisposto dopoalmeno 10 anni dalla conclusione del contratto.Con riferimento alla rendita vitalizia, questa deve essere di-chiarata per il 60% dal beneficiario in sede di denuncia deiredditi. L’impresa provvederà a operare una ritenuta d’ac-conto.

B) Con il decreto legislativo n. 47 del 18 febbraio 2000,entrato in vigore il 1° gennaio 2001, il regime fiscale a cuisono sottoposte le assicurazioni sulla vita è cambiato.Innanzitutto non si applica più alcuna imposta sul premio.È prevista, invece, la detraibilità del premio. A tale proposito

4. IL REGIME FISCALE DELLE ASSICURAZIONI SULLA VITA

L’aspetto fiscale è fondamentale, spesso determinantequando si decide di acquistare un prodotto vita, perché il ri-sultato finanziario risentirà, come ovvio, dall’incidenzadelle imposte. Le continue rivisitazioni da parte del legisla-tore hanno creato diversificazioni e complessità nell’inda-gare il peso fiscale delle polizze vita o con finalitàprevidenziali. Cercheremo di essere più chiari e semplicipossibile. Per quanto riguarda la fiscalità, occorre distin-guere tra le polizze stipulate fino al 31 dicembre 2000 equelle stipulate dopo tale data.

A) Fino al 31 dicembre 2000 il regime prevede,con riferimento al premio:• un’imposta sul premio, calcolata applicando un’aliquotadel 2,5%• la detraibilità, in sede di dichiarazione dei redditi, del premiopagato a patto che il contratto non abbia durata inferioreai 5 anni; che entro i primi 5 anni non sia prevista laconcessione di prestiti; che l’importo su cui si calcolala detrazione non può superare i 2.500.000 lire (1.291,14euro) all’anno; che l’aliquota per calcolare la detrazione èpari al 19%; che la detrazione è riconosciuta a chi ècontemporaneamente contraente ed assicurato di unapolizza che rispetti le condizioni per la detraibilità; la detrazione è altresì riconosciuta nel caso in cui l’assicuratosia un familiare fiscalmente a carico del contraente, fermorestando il limite di 2.500.000 lire (1.291,14 euro)

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occorre distinguere varie ipotesi. Per quanto riguarda le po-lizze che coprono rischio morte, invalidità permanente supe-riore al 5% e non autosufficienza nel compimento degli attidella vita quotidiana, il premio è detraibile dall’impostaIRPEF per un importo massimo di 1291,14 euro annui. L’ali-quota di detrazione è del 19%. Non sono detraibili, invece, ipremi pagati per i contratti di assicurazione finanziari e pre-videnziali. Per quanto concerne i rendimenti finanziari otte-nuti attraverso tali contratti, essi sono soggetti ad una aliquotafiscale del 12,5%. Con specifico riferimento ai PIP, il regimefiscale prevede la deducibilità dal reddito imponibile deipremi fino ad un importo massimo di 5.164,57 euro. I rendi-menti sono assoggettati ad un’imposta agevolata dell’11%.

C) Una terza fase della normativa sulla tassazione dellepolizze vita è stata avviata dal decreto 138 del 2011Il decreto in questione ha sancito (art. 2, commi 7 e 8) unatassazione del 20% per i redditi di capitale e dai redditi di-versi di natura finanziaria. Per quanto riguarda i casi più spe-cifici dei contratti linked (sia unit che index) e delle polizzerivalutabili - nessuna tassazione è imposta sui premi, ma nonc’è possibilità di dedurre o detrarre il versamento effettuato. Con riferimento alle prestazioni, invece, se queste sono ero-gate al momento della scadenza o quando si decide di ri-scattare, la tassazione è del 20% sulle plusvalenze, adeccezione delle prestazioni derivanti dai titoli pubblici o daititoli ad essi equiparati. Sul capitale liquidato non si applica

l’IRPEF. In caso di premorienza, invece, il capitale è esen-te dall’IRPEF ed anche le eventuali plusvalenze non sonosottoposte all’aliquota del 20%. Passando all’analisi del caso in cui venga liquidata una ren-dita in luogo del capitale, essa non costituisce redditoIRPEF; la rivalutazione annua della rendita è sottoposta allatassazione del 20%, ad eccezione della parte riconducibileai titoli pubblici, per la quale vige l’aliquota del 12,5%. Sof-fermiamoci ora sulle polizze con finalità previdenziale(PIP). In questo caso nessuna tassazione è prevista sul pre-mio versato, che invece è detraibile, in misura del 19% finoad un massimo di 630 euro. Nei casi in cui è previsto il ri-scatto, l’erogazione del capitale non è soggetta ad IRPEF;solo l’eventuale plusvalenza è tassata al 20% (salvo la partericonducibile a titoli pubblici, che è soggetta ad aliquota del12,5%). In caso di premorienza, invece, il capitale erogatonon è soggetto a tassazione.Nell’ipotesi in cui la prestazione liquidata sia una rendita,questa non viene assoggettata a tassazione; solo la rivaluta-zione subisce un prelievo del 20% (o del 12,5% in caso dititoli pubblici).

D) L’ultima novità in ambito di fiscalità sulle polizze vitaè stata introdotta nel 2013 dal decreto-legge n. 102, con-vertito nella legge 28 ottobre 2013, n. 124.Prima di questo decreto era possibile detrarre il premio ver-sato fino ad un massimo di 1.291,14 euro. Il decreto n. 102

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del 2013 ha abbassato il tetto per la detraibilità per il perio-do di imposta terminante il 31 dicembre 2013 a 630 euro;per il periodo di imposta successivo, ossia fino al 31 dicem-bre 2014, inizialmente il tetto era stato fissato a 230 euro;successivamente, in sede di conversione, è stato innalzato a530. Resta ferma la detraibilità del premio fino ad un im-porto massimo di 1.291,14 euro per i contratti di assicura-zione che coprono il rischio di non autosufficienza nelcompimento degli atti della vita quotidiana.

5. CODICE E LEGGI CI INFORMANO CHE…LA NORMATIVA SULLE POLIZZE VITA

Il comparto assicurativo è oggetto di una normativa moltocorposa e molto complessa. Oltre le norme di base contenutenel Codice Civile, il testo più importante che dobbiamo con-siderare in questa analisi è il Codice delle assicurazioni pri-vate (decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209). Oltrequesti 2 atti ci sono poi le regole dettate dall’IVASS (exISVAP).

IL CODICE CIVILEPer quanto riguarda il Codice Civile, la disciplina sulle as-sicurazioni è contenuta negli articoli dal 1882 al 1932. Inparticolare, una sezione specifica (artt. 1919-1927) è dedi-cata proprio all’assicurazione sulla vita. L’art. 1919 sancisceche l’assicurazione sulla vita può essere stipulata sulla vitadel contraente stesso o su quella di un terzo. In base all’art. 1920, il contratto può essere concluso a fa-vore del contraente oppure di un terzo. In ogni caso, colui afavore del quale si stipula la polizza è detto beneficiario. Nel caso in cui il contraente non paghi il premio relativo alprimo anno, l’assicuratore, in base all’art. 1924 ha diritto diagire nel termine di 6 mesi; se poi il contraente non paga ipremi successivi entro i termini di tolleranza (o, in man-canza, entro 20 giorni), il contratto è risoluto di diritto ed ipremi già pagati restano acquisiti dall’assicuratore, salvoche esistano le condizioni per il riscatto o per la riduzionedella somma assicurata. Importante è la norma contenuta nell’art. 1923, che sancisce

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Per i titoli e le obbligazioni di cui all’art. 31 del DPR n. 601 del 1973 l’aliquota è del 12,5%.Fino all’agosto 2013 l’importo massimo detraibile era di 1291,14 euro, come si vedrà meglio in seguito.

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giorni da quando è a conoscenza del fatto che il contratto èconcluso. L’impresa di assicurazione deve informare il con-traente riguardo al recesso e tutto ciò che concerne questodiritto deve essere espressamente specificato nella propostae nel contratto. Nel momento in cui l’impresa è a cono-scenza della volontà del contraente di recedere, provvede,entro 30 giorni a rimborsare il premio eventualmente corri-sposto, al netto del premio pagato per il periodo nel qualel’assicurazione ha avuto effetto; d’altra parte la compagnianon deve rimborsare le spese effettivamente sostenute perl’emissione del contratto, a condizione che queste fosseropreviste nella proposta e nel contratto. È importante sottoli-neare che le disposizioni di questo articolo non si applicanoai negozi di durata pari o inferiori ai 6 mesi. È di fonda-mentale importanza il Titolo XIII, che tratta della traspa-renza e della protezione dell’assicurato. Nell’ambito diquesto titolo, l’art. 182 disciplina le informazioni pubblici-tarie. Queste devono essere corrette e conformi a quantocontenuto nella nota informativa e nelle condizioni.L’IVASS può: • chiedere l’invio del materiale pubblicitario• sospendere, in via cautelare la pubblicità sospettata di violare le norme sulla correttezza e la trasparenza e, neicasi più gravi (violazione accertata), vietarne la diffusione.

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la non pignorabilità delle somme che l’assicuratore deve alcontraente o al beneficiario. A norma dell’art. 1925, le po-lizze devono regolare i diritti di riscatto e di riduzione dellasomma in modo che l’assicurato sia in grado, in ogni mo-mento, di conoscere il valore del riscatto o della riduzione.

IL CODICE DELLE ASSICURAZIONICon riferimento al Codice delle assicurazioni occorre tenerein considerazione il Titolo XII, ossia le norme relative aicontratti. In questo titolo gli articoli dal 165 al 169 conten-gono diposizioni generali, valide anche per i contratti vita.Nel dettaglio, l’art. 166 impone particolari criteri di reda-zione: viene specificato che il contratto deve essere redattoin modo chiaro ed esauriente; le clausole che sanciscono de-cadenze, nullità, oneri o limitazioni delle garanzie per il con-traente o per l’assicurato sono scritte con caratteri diparticolare evidenza. L’art. 167 statuisce che è nullo il contratto concluso con im-prese non autorizzate o con imprese alle quali sia stato vie-tato assumere nuovi affari; la nullità può essere fatta valeresolo dal contraente o dall’assicurato ed obbliga alla restitu-zione di tutti i premi pagati.Scendiamo maggiormente nel particolare per quanto ri-guarda l’assicurazione sulla vita; a questo proposito occorreconsiderare gli articoli dal 176 al 178. L’art. 177 ha impor-tanti implicazioni pratiche in quanto disciplina il diritto direcesso; il contraente può esercitare il recesso entro 30

La riduzione è la diminuzione delle prestazioni erogate dalla compagnia in conseguenza del fatto che il contraente sospende il pagamentodei premi. Il riscatto, invece, è la chiusura anticipatadel contratto, su richiesta dell’assicurato

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In base all’art. 183, le imprese di assicurazione devono as-sumere determinati criteri di comportamento. In particolaredevono comportarsi secondo correttezza, trasparenza e di-ligenza nei confronti degli assicurati e dei contraenti. Hannopoi l’obbligo di acquisire le informazioni necessarie dai con-traenti riguardo alle loro esigenze e di far sì che essi sianosempre adeguatamente informati. Altro dovere è quello digestire correttamente i conflitti di interesse in modo da evi-tarli quando ciò sia ragionevolmente possibile e da evitareche rechino pregiudizio agli assicurati. Le compagnie assi-curative sono obbligate poi ad effettuare una gestione finan-ziaria sana e prudente e a porre in atto misure idonee persalvaguardare i diritti di contraenti ed assicurati. In caso di fondato sospetto di violazione delle norme rela-tive alla trasparenza e alla correttezza, l’IVASS sospende,in via cautelare, la commercializzazione del prodotto; in-vece nell’ipotesi di accertata violazione delle norme ne vietala commercializzazione (art. 184). Di fondamentale importanza è la Nota informativa. Essa è ildocumento nel quale sono contenute tutte le informazioninecessarie affinché il contraente e l’assicurato possano effet-tuare scelte consapevoli e ponderate. Le regole in merito allanota informativa sono contenute nell’art. 185. La compagniadeve consegnare al contraente la nota unitamente alle con-dizioni di assicurazione prima della stipula del contratto. Nella nota, che deve essere redatta secondo i criteri conte-nuti in un apposito regolamento dell’IVASS, devono essere

contenute anche le informazioni riguardanti le garanzie e gliobblighi a carico della compagnia, le esclusioni o limitazionidelle garanzie, le decadenze, le rivalse, i diritti e gli obblighiin corso di contratto ed in caso di sinistro, la legge applica-bile e la procedura da seguire in caso di reclamo. Inoltre,per alcuni rami assicurativi tra cui le assicurazioni sulla vita,devono essere fornite tutte le informazioni supplementariper comprendere le caratteristiche essenziali del contratto. In particolare viene stabilito che al contraente di un’assicu-razione sulla vita vadano comunicate, per tutto il periodo didurata del contratto, le informazioni indicate nel regola-mento adottato dall’ISVAP (oggi IVASS) con particolareriguardo alle spese, alla composizione ed ai risultati dellagestione delle attività nelle quali è investito il premio o ilcapitale assicurato. L’art. 186 prevede addirittura che le compagnie possano in-viare all’IVASS, in via preventiva, la nota informativa af-finché possa essere da questo valutata, fermo restando cheil giudizio di conformità dell’IVASS non può essere utiliz-zato dalla compagnia a fini promozionali. Infine, a norma dell’art. 187, l’IVASS può chiedere alle im-prese di integrare la nota informativa con ulteriori informa-zioni. Tutte le diposizioni di cui ora si è dato conto sonoassistite da norme sanzionatorie, che si trovano negli artt.318-320 del Codice. In particolare, oltre le sanzioni previsteper la violazione delle regole di comportamento o di regolesull’informazione pubblicitaria, viene ad essere punita (con

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sanzione che va da 2.500 euro a 25.000 euro) anchel’omessa consegna della nota informativa.Un settore di notevole importanza economica e sociale qualeè quello delle assicurazioni richiede certamente una norma-tiva stringente in materia di pubblicità e di informazione.

I REGOLAMENTI ISVAP/IVASSA questo proposito, oltre la già dettagliata legislazione cheabbiamo ora analizzato, l’ISVAP (ora IVASS), ha emanato,nel 2010, un regolamento molto minuzioso, a garanziadell’utente dei servizi assicurativi. Detto regolamento (n. 35del 26 maggio 2010) disciplina la pubblicità e la nota in-formativa. In particolare, come stabilito dall’art. 3, comma1, il regolamento si applica al contenuto del fascicolo infor-mativo, alla scheda sintetica e alla nota informativa. Con ri-ferimento al fascicolo informativo si fa presente che essocostituisce il documento fondamentale che contiene tuttociò che è necessario a fornire all’utente un’informazionecompleta e trasparente, ossia, a norma dell’art. 4, comma 3:• La nota informativa• La scheda sintetica• Le condizioni di assicurazione, comprensive del regolamento della gestione separata• Il glossario• Il modulo di proposta o di polizza

Non appena disposta la commercializzazione di un determi-nato prodotto assicurativo individuale, l’impresa pubblicasul proprio sito internet il fascicolo informativo relativo alprodotto per la durata dei contratti stipulati. L’art. 5 del re-golamento impone precisi criteri di redazione per il fasci-colo come, ad esempio:• l’uso di espressioni chiare e sintetiche che consentano alpotenziale contraente di comprendere al meglio il contenutodel contratto che si appresta a sottoscrivere

• l’utilizzo di caratteri ed accorgimenti grafico-tipograficiche assicurino una lettura agevole

• l’adozione di caratteri di particolare evidenza per le clausoleche impongono particolari oneri, rischi e obblighi a caricodel contraente o dell’assicurato ovvero sanciscono esclusioni,limitazioni o sospensioni della garanzia, decadenze o nullità

Per quanto riguarda, invece, la proposta, essa viene redatta sufogli di carta copiativa staccabili e, nel caso di emissione deicontratti attraverso strumenti informatici, occorre comunqueche ci sia identità tra le informazioni acquisite dall’impresa equelle contenute nella copia consegnata al contraente. Lecompagnie devono poi far sottoscrivere al contraente una di-chiarazione, redatta con caratteri di stampa particolarmenteevidenti, nella quale viene specificato che sono stati conse-gnati tutti i documenti che formano il fascicolo informativo.Specifiche avvertenze devono essere indicate con riferi-mento alla compilazione del questionario sanitario.

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Infine, è importante sottolineare che l’impresa ha l’obbligodi riservare uno spazio all’indicazione dei mezzi di paga-mento e della periodicità del premio. Un elemento da considerare, nell’ambito del fascicolo in-formativo, è la scheda sintetica. Questo documento, previstoper i contratti con partecipazione agli utili e per le polizzelinked, illustra in modo sintetico le caratteristiche essenzialidel contratto allo scopo di fornire al potenziale contraentegli elementi fondamentali per farsi un’idea. La scheda, inbase all’art. 7, è redatta secondo precisi criteri stabiliti dal-l’IVASS.Fondamentale, al fine di operare scelte ponderate e consa-pevoli, è la Nota informativa. Questo atto contiene tutte leinformazioni basilari affinché il contraente possa perveniread un fondato giudizio sui diritti e sugli obblighi derivantidal contratto.Anche la Nota deve essere redatta secondo precisi criteristabiliti dall’IVASS negli allegati al Regolamento. Essavaria a seconda della tipologia di contratto. Con riferimentopiù specifico ai contratti con partecipazione agli utili, deveessere previsto anche un Progetto esemplificativo conte-nente una previsione dello sviluppo dei premi, delle presta-zioni assicurative e dei valori di riduzione e riscatto. Leproiezioni sono effettuate sulla base del tasso di rendimentominimo garantito specificato contrattualmente e ad un’ipo-tesi di rendimento finanziario prevista dall’IVASS che è del4% annuo.

L’art. 11 stabilisce che le compagnie provvedano, entro il31 maggio di ogni anno, ad aggiornare la Scheda sintetica ela nota informativa; se le modifiche avvengono in un tempoantecedente a detto aggiornamento, le imprese devono tem-pestivamente dare conto delle modifiche sui loro siti internete provvedono ad integrare i documenti informativi in circo-lazione. Per quanto riguarda i contratti a prestazioni rivalutabili lecompagnie pubblicano su almeno 2 quotidiani a diffusionenazionale e sul loro sito internet il prospetto della composi-zione della gestione separata ed il relativo rendiconto. Le im-prese devono anche (art. 13) comunicare per iscritto alcliente, in occasione della prima comunicazione da inviareal contraente, le eventuali modifiche al fascicolo informativo. È previsto (art. 14), nel caso di contratti con partecipazioneagli utili, l’invio di un estratto conto annuale della posizioneassicurativa. Sempre con riferimento ai contratti con parte-cipazione agli utili a premi ricorrenti, nel caso di variazionedel tasso di interesse garantito, le imprese devono comuni-care per iscritto preventivamente la variazione (art. 15). Inbase all’art. 17 la compagnia deve inviare, 30 giorni primadella scadenza del contratto, una comunicazione scritta conl’indicazione del termine di scadenza e l’elenco della docu-mentazione da trasmettere per la liquidazione del contratto. In base all’art. 18, in caso di trasformazione del contrattoche implica il mutamento delle prestazioni maturate nel con-tratto originario, comunica al contraente le caratteristiche

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Si tratta delle polizzeche prevedono meccanismi di accrescimento delleprestazioni erogatecome, ad esempio, la partecipazione agliutili di una gestioneseparata.

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fondamentali del nuovo contratto in modo da porlo in con-dizione di confrontare le peculiarità del nuovo contratto conquelle di quello originario. A tal fine invia al contraente undocumento informativo redatto in base a determinati criterie un nuovo fascicolo informativo. Con riferimento alle co-municazioni in corso di contratto (art. 21) si specifica cheesse possono anche avvenire attraverso forme “a distanza”,ma ci deve comunque essere la possibilità di registrare que-ste comunicazioni su supporti durevoli. Gli articoli 22, 23 e24 stabiliscono la disciplina dell’informazione in merito aiprodotti finanziario-assicurativi qualificati come etici o so-cialmente responsabili. Una specifica parte del Regolamentoè dedicata agli obbli-ghi informativi che devono essereadempiuti in materia di polizze linked e di operazioni di ca-pitalizzazione. Ebbene, nel caso delle operazioni di capita-lizzazione vengono applicati gli artt. 12-14, ossia le impresedevono pubblicare su almeno 2 quotidiani a diffusione na-zionale e sul proprio sito internet il prospetto della compo-sizione della gestione separata ed il relativo rendiconto;devono rendere conto delle eventuali modifiche apportateal fascicolo informativo; hanno altresì l’obbligo di inviareun estratto conto annuale con la posizione assicurativa delcontraente. Ad entrambe le ipotesi (operazioni di capitaliz-zazione e polizze linked), vengono invece applicate le di-posizioni contenute negli articoli dal 15 al 22. L’art. 26 prescrive la pubblicazione su un quotidiano nazio-nale e sul sito internet della compagnia, per quanto concerne

i contratti unit linked, del valore della quota del fondo (odella quota o azione dell’OICR) che costituisce la base perla determinazione delle prestazioni con la relativa data divalorizzazione. Per i prodotti index linked stipulati anteriormente al Rego-lamento ISVAP (oggi IVASS) n. 32 dell’11 giugno 2009,le compagnie devono pubblicare l’indice o il valore di rife-rimento che costituisce la base delle prestazioni dei contrattied il rating aggiornato dell’emittente ovvero la denomina-zione ed il rating del garante dello strumento finanziario conl’agenzia di rating che l’ha attribuito. Se il contratto è statostipulato dopo l’entrata in vigore del Regolamento ISVAP(oggi IVASS) n.32 dell’11 giugno 2009, le imprese do-vranno pubblicare, su un quotidiano a diffusione nazionalee sul loro sito internet, i valori di riscatto espressi in fun-zione di un capitale nozionale di 100 euro.In base a quanto disposto nell’art. 27, in relazione ai prodottiunit linked, le compagnie sono obbligate a trasmettere alcontraente una lettera di conferma dell’investimento nellaquale sono indicati il premio di perfezionamento lordo ver-sato e quello investito, la data di decorrenza del contratto, ilvalore unitario delle quote, la data di valorizzazione e il nu-mero delle quote attribuite. Nell’art. 28 sono invece elencatetutte le informazioni che devono essere date nell’estrattoconto annuale che l’impresa invierà al contraente 60 giorniprima della chiusura di ogni anno solare; ciò sia per le po-lizze unit linked che per quelle index linked. È importante

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sottolineare che l’art. 29 prescrive che, per un contratto unitlinked, la compagnia deve informare il contraente quandoil controvalore delle quote detenute dal contraente si riducadi oltre il 30% rispetto all’ammontare complessivo deipremi investiti; parimenti, la stessa informazione deve es-sere data per ogni eventuale successiva perdita pari o supe-riore al 10%. Analoga norma è prevista per le perdite di valore degli indiciche determinano diminuzioni dei riscatti nel caso prodottiindex linked. Nell’ambito della normativa occorre anche fare menzionedel Regolamento ISVAP (oggi IVASS) n. 5 del 16 ottobre2006, che detta le regole per gli intermediari assicurativi di-sciplinando minuziosamente l’attività di intermediazione, irequisiti richiesti ai soggetti che intendano intraprendere taleattività ed imponendo stringenti regole di comportamentonei confronti della clientela. Infine, merita una nota il Regolamento ISVAP (oggiIVASS) dell’11 giugno 2009, che disciplina le polizze vitale cui prestazioni sono collegate ad indici o ad altri valoridi riferimento (unit e index linked); esso stabilisce, ad esem-pio, quali sono gli indici ed i valori ammissibili e in che mo-dalità vanno indicizzati affinché siano resi il più possibilecomprensibili per il contraente.

6. DECALOGO SULLE POLIZZE VITA. RACCOMAN-DAZIONI E CONSIGLI FINALI

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Si consideri bene la scelta di sottoscrivere prodotti assi-curativi vita e compararne le caratteristiche con altreforme di investimento (titoli di Stato, fondi di investi-mento in piani di accumulo).

Stare bene in guardia con le polizze unit e index linked: questiprodotti hanno una valenza molto più finanziaria che assicu-rativa; costituiscono forme di investimento molto rischiose.Se non si hanno conoscenze finanziarie più che solide ed ap-profondite, è meglio stare alla larga da questo tipo di prodotti.

Il riscatto consiste nell’estinzione anticipata del contratto;quasi sempre il riscatto è molto penalizzante; più esso av-viene lontano dalla scadenza prevista, più ci si rimette. Insoldoni, se non si supera la metà del periodo di durata dellapolizza, non verrà restituito neppure il capitale investito. Inalcuni casi viene poi stabilito nel contratto che il riscattonon può essere effettuato prima che sia trascorso un certotempo (1 anno se si tratta di polizze a premio unico, 3 anninell’ipotesi di premi annuali).

La riduzione consiste nella cessazione del pagamento deipremi (mentre continuano ad essere valorizzati quelli giàpagati). Occorre informare per raccomandata la compagnia.È evidente che il capitale risultante alla fine del periodo saràridotto. Se si ricomincia a pagare i premi annui con regola-rità il contratto può essere riattivato.

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La trasformazione, consiste nel cambiamento di alcuni pa-rametri fondamentali, come ad esempio la durata, il rischioassicurato e le modalità di pagamento del premio. Di fattosi tratta della stipula di un nuovo contratto e, infatti, essapuò avvenire contestualmente al riscatto della vecchia po-lizza. La trasformazione non è prevista nelle condizioni e deveessere concordata con l’assicuratore, il quale è tenuto a conse-gnare al contraente un documento nel quale sono poste a con-fronto le caratteristiche del nuovo contratto con quelle delvecchio.

È fondamentale fare le opportune valutazioni se si decidedi trasformare la propria polizza, in modo da non essere pe-nalizzati. Ad esempio, se la polizza “vecchia” gode di untasso minimo garantito, verificare gli effetti del cambia-mento del contratto.

Quando si vuole acquistare un prodotto vita bisogna fare at-tenzione anche al premio e ai caricamenti. Consideriamoche quando paghiamo il premio, non tutto il suo ammontareviene investito dall’assicuratore. L’importo, infatti, vienescisso tra quanto verrà investito (premio puro), le sommeche la compagnia trattiene per le spese del servizio (carica-menti), i costi accessori e le imposte.

Retrocessione. Altro elemento a cui stare attenti è l’aliquotadi retrocessione: a questo proposito occorre considerare che

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non tutto il rendimento del capitale versato ed investito dallacompagnia, viene corrisposto, ma solo una percentuale diesso (che si attesta, in genere, intorno all’80%); questa per-centuale è, appunto, l’aliquota di retrocessione. In alcuni casii contratti possono offrire un rendimento minimo garantito,a prescindere dall’andamento della gestione separata.

Attenti al regime fiscale. Un aspetto fondamentale da con-siderare quando ci si appresta a sottoscrivere un’assicura-zione vita è quello della fiscalità. Il regime attuale, in vigoredal 2011, prevede una tassazione del 20% sui rendimenti(aliquota del 12,5% in caso di titoli pubblici).Per quanto riguarda la detraibilità del premio, bisogna farebene attenzione al fatto che, dall’agosto 2013, si è notevol-mente abbassato il tetto della detraibilità: non più 1.291,14euro, bensì 630 euro per il periodo di imposta 2013; e lecose peggioreranno ulteriormente nel periodo di imposta2014, quando si potrà detrarre il premio solo per un mas-simo di 530 euro. Resta il tetto di 1291,14 euro per i con-tratti di assicurazione che coprono il rischio di nonautosufficienza nel compimento degli atti della vita quoti-diana. Diverso è il regime fiscale per le polizze stipulate entro il31 dicembre 2000. Si consiglia, quindi, di informarsi beneriguardo alla fiscalità della polizza che si ha e di valutarebene vantaggi e svantaggi.

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Con riferimento alla normativa, teniamo presente che essaè abbastanza garantista per il consumatore, purché infor-mato. Ci sono diposizioni stringenti in materia di traspa-renza e correttezza sia con riferimento alla faseprecontrattuale che a quella contrattuale. Le compagnie,prima della stipula devono consegnare la Nota informativa,il documento all’interno del quale sono contenute tutte leinformazioni necessarie affinché si possa fare una sceltaponderata e consapevole. Oltre la nota esiste poi il fascicoloinformativo, che è il documento che contiene tutto ciò chenecessario a far sì che il potenziale contraente abbia un’in-formazione precisa e completa, ovvero:• La nota informativa• La scheda sintetica• Le condizioni di assicurazione, comprensive del regolamento della gestione separata• Il glossario• Il modulo di proposta o di polizza

Si ricorda che le compagnie devono pubblicare il fascicolo sulloro sito internet non appena commercializzano un prodotto.

Recesso. Per quanto riguarda il recesso, il contraente può eser-citarlo entro 30 giorni da quando è a conoscenza del fatto cheil contratto è concluso. L’impresa di assicurazione deve infor-mare il contraente riguardo al recesso e tutto ciò che concernequesto diritto deve essere espressamente specificato nella pro-

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posta e nel contratto. Nel momento in cui l’impresa è a cono-scenza della volontà del contraente di recedere, provvede,entro 30 giorni a rimborsare il premio eventualmente corri-sposto, al netto del premio pagato per il periodo nel quale l’as-sicurazione ha avuto effetto; d’altra parte la compagnia nondeve rimborsare le spese effettivamente sostenute per l’emis-sione del contratto, a condizione che queste fossero previstenella proposta e nel contratto. È importante sottolineare che ledisposizioni di questo articolo non si applicano ai negozi didurata pari o inferiori ai 6 mesi.

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Il settore delle assicurazioni oggi in Italia rappresenta unodegli ambiti economici maggiormente problematici soprat-tutto a causa delle notevoli implicazioni sociali che ha. Pren-diamo per esempio la r.c. auto e le polizze sulla vita:l’assicurazione per la responsabilità civile auto è obbligato-ria e riguarda praticamente tutti i cittadini in quanto l’autocostituisce, ormai, un bene di prima necessità; d’altro cantole polizze vita rappresentano spesso (e soprattutto in questotempo di crisi) un elemento “considerato” fondamentale percreare una sicurezza economica per il futuro di molte fami-glie. Esistono poi anche i contratti di assicurazione sulla vitacon finalità previdenziali, i quali costituiscono una parte im-portante della previdenza integrativa; e proprio la previ-denza integrativa potrebbe rappresentare un buon antidotoalla crisi del sistema previdenziale obbligatorio e, forse, infuturo, potrebbe diventare addirittura necessaria. Ci ren-diamo subito conto, così, del fatto che le assicurazioni sonoun settore che ha notevoli risvolti sociali e va trattato conmolta attenzione, mettendo i cittadini nella condizione dioperare scelte oculate e consapevoli, anche perché esistononumerosi rischi. Per questo si è inteso creare un piccolo de-calogo per vedere quali possono essere opportunità, rischie cose alle quali stare attenti quando si decide di investirein polizze sulla vita.

7. PER INVIARE RECLAMI E SEGNALAZIONI

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IVASSL’Autorità che vigila sul corretto comportamento delle im-prese assicuratrici private è l’IVASS (ex ISVAP). Poiché si tratta di un’Autorità indipendente, l’IVASS nonpuò fornire consigli commerciali in merito a specifiche im-prese. Tuttavia il consumatore può inviare all’Istituto segna-lazioni o reclami nei confronti delle compagnie usando iseguenti contatti:NUMERO VERDE: 800-486661Attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30Se si chiama dall’estero il numero è: 06-42021095Sul sito dell’IVASS (www.ivass.it) alla sezione “per il con-sumatore” si trovano tutte le informazioni necessarie ancheper presentare i reclami.La PEC dell’IVASS è: [email protected] che questo indirizzo è utilizzabile solo se si hauna casella di posta certificata. Se il messaggio viene speditoda una casella ordinaria, esso sarà automaticamente inoltratoal seguente indirizzo: [email protected].

COVIPAltra Autorità di vigilanza è la COVIP, che è competenteper i Fondi Pensione:Questi i contatti:Indirizzo: Piazza Augusto Imperatore, 27 – 00186 Roma(Orario Protocollo: lunedì – giovedì ore 9.00-13.30 e 14.30-17.00 – venerdì ore 9.00-14.00)

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Centralino telefonico: (+39) 06.69506.1Fax (+39) 06.69506.304Indirizzo PEC: [email protected]

CONSOBLe polizze “linked” ricadono sotto la vigilanza della ConsobVia Giovanni Battista Martini, 3 - 00198 Romatelefono (centralino): 39 06 84771 PEC: [email protected] corrispondenza a mano: • per la sede di Roma: Via Claudio Monteverdi, 19• per la sede di Milano: Via Broletto, 7Orario di apertura: 8.15-13.30 e 14.15-16.30, dal lunedì al venerdì

È INTERESSANTE SAPERE CHE…

Come sono investiti i premi netti degli assicurati?I contratti vita che hanno una finalità finanziaria investonoin appositi fondi che acquistano diversi tipi di titoli: titoli diStato, obbligazioni, azioni.Quanto versato dai contraenti avviene attraverso la costitu-zione di gestioni separate; ciò significa che viene formatoun patrimonio separato da quello della compagnia, che ser-ve proprio a remunerare l’investimento del contraente. Ilfatto che il patrimonio è separato da quello dell’impresa fa

sì che, in caso di fallimento di quest’ultima, la gestione se-parata non è attaccabile dai creditori.Gli investimenti nei quali sono impiegati i premi che i con-traenti versano alla compagnia assicuratrice hanno un carat-tere tipicamente prudenziale. Ciò vale per i prodotti di ramoI, ma non per le polizze linked; quando si stipula questo tipodi polizze, si diceva anche in precedenza, occorre averedelle solide conoscenze finanziarie ed essere molto prudenti.

L’andamento delle polizze vita nel periodo recenteNonostante tutti i rischi legati ai prodotti vita, specie quellicon finalità finanziaria, possiamo affermare, sulla base deidati statistici più recenti, che questi prodotti (probabilmenteanche quelli più rischiosi) esercitino una certa attrazione neiconfronti del pubblico. Il mercato assicurativo interno rilevai seguenti dati quantitativi:Anno 2010: i premi complessivi aggregati dalle compagnieItaliane raggiungere il livello di 125,954 miliardi di euro,con un ulteriore incremento per il ramo vita, passato a90,102 miliardi (+11 per cento rispetto al 2009), mentre ilramo danni scende a 35,852 miliardi (-2,3 per cento sul2009).Anno 2011: si assiste ad una inversione di tendenza con unadiminuzione che porta il monte premi a poco più di 110 mi-liardi di euro. Anno 2012: la tendenza si conferma anche per il 2012 conmonte premi che scende a 105,120 miliardi di euro. In par-

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molto rischiosi, soprattutto per il sottoscrittore.Un’attenzione particolare deve essere riservata, per valutarela convenienza di una polizza, al regime fiscale; a questoproposito si si tenga presente l’ultima novità introdotta conil decreto-legge n. 102 dell’agosto 2013: la detraibilità deipremi versati al 19% potrà essere effettuata, per il periodod’imposta 2014, solo per un importo massimo di 530 euro,mentre prima si poteva detrarre fino ad un massimo di1.291,14 euro. Da questo punto di vista diminuisce moltola convenienza di rivolgersi ad un prodotto vita. Si consi-deri, poi, che a partire dal 2011, è aumentata l’aliquota perla tassazione delle prestazioni erogate che è passata, dal12,5% dei regimi precedenti, al 20%; solamente per le pre-stazioni riconducibili ai titoli pubblici resta vigente l’ali-quota del 12,5%.Per quanto riguarda la normativa, si è visto che essa è moltocomplessa e articolata. Dall’analisi delle norme contenutenel Codice Civile, nel Codice delle assicurazioni e nei re-golamenti IVASS, emerge la volontà di tutelare ampiamenteil potenziale contraente dei prodotti vita: riscontriamo ciòsoprattutto se ci soffermiamo sulle diposizioni in materia ditrasparenza e correttezza, su quelle contrattuali e sullenorme che stabiliscono che le imprese devono andare incon-tro il più possibile alle esigenze ed alle necessità dei con-traenti. Minuziosamente è poi disciplinato, soprattutto dalregolamento IVASS del 2010, tutto ciò che concerne il fa-scicolo informativo, la nota e la scheda sintetica.

ticolare il ramo danni si attesta a 35,407 miliardi (-2,6% sul2011) ; il ramo vita a 69,713 (-5,6% sul 2011).Anno 2013: se ci basiamo su quanto contenuto nella Stati-stica sui premi nel 2° trimestre 2013 prodotta dall’IVASS,riscontriamo come i premi raccolti per i contratti vita diramo I (quelli sulla durata della vita umana, di cui all’art. 2del Codice delle assicurazioni), ammontano a 30.857 mi-lioni di euro, con un incremento percentuale del 18% sul 1°semestre del 2012. Entrando nel dettaglio dei contratti diramo III (quelli con contenuto più specificamente finanzia-rio), i premi ammontano a 9.418 milioni di euro, registrandoun aumento del 34,5% rispetto al primo semestre 2012. Solorelativamente ai fondi pensione c’è stata una diminuzionedei premi pari al 17,2% rispetto al primo semestre del 2012. In totale, considerando tutti i rami vita, i premi raccolti nel2013 ammontano a 94 miliardi di euro e, secondo una stimadi Prometeia, nel 2014 ci sarà un aumento nella raccoltapremi pari all’8% sul 2013.

CONCLUSIONIDall’analisi effettuata emerge che, quando si pensa di inve-stire i propri risparmi in un prodotto vita, occorre fare moltaattenzione ed operare scelte ponderate. Bisogna, inoltre,avere una base minima di nozioni finanziarie; nel caso, poi,delle polizze linked si deve avere un’approfondita culturafinanziaria in quanto, come si è detto, questi strumenti sono

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INTRODUZIONE. LE ASSICURAZIONI IN ITALIA OGGI. PAG 2

1. ELEMENTI FONDAMENTALI DELLE POLIZZE VITA PAG 7

2. LE POLIZZE UNIT LINKED E INDEX LINKEDPAG 12

3. I PIP, CONTRATTI VITA CON FINALITÀPREVIDENZIALI PAG 14

4. IL REGIME FISCALE DELLE ASSICURAZIONI

SULLA VITA PAG 18

5. CODICE E LEGGI CI INFORMANO CHE…

LA NORMATIVA SULLE POLIZZE VITA

PAG 23

6. DECALOGO SULLE POLIZZE VITA.

RACCOMANDAZIONI E CONSIGLI FINALI

PAG 35

7. PER INVIARE RECLAMI E SEGNALAZIONIPAG 40

INDICE

A fronte di una normativa così stringente e così garantistaper i contraenti, gli assicurati ed i beneficiari, occorre perònon abbassare mai la guardia e tenere conto del fatto chequando si pensa di accostarsi ad un prodotto vita, si ha a chefare con strumenti spesso altamente rischiosi, per valutarela convenienza dei quali c’è necessità di avere delle solidecognizioni finanziarie.

SITI INTERNET CONSULTATIhttp://argomenti.ilsole24ore.com http://mediazione.studilegali.it http://studiolegalefiorentino.net www.agenziaentrate.gov.itwww.ania.itwww.assicurazionipreventivo.itwww.bipiemmevita.itwww.borsa-finanza.comwww.covip.itwww.econ-pol.unisi.itwww.facile.itwww.ilsole24ore.comwww.lastampa.itwww.monetos.itwww.ridolfiassicurazioni.itwww.studiogarulli.comwww.theblazonedpress.it