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MP30-A-Relazione Generale-Permesso di Costruire-2010-06-16-C

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1 Premessa ........................................................................................................................................................................................2 4.5 Sistemazione complessiva del lotto di terreno ........................................................................................................................................11 _____________________________________________

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PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DIURNO PER ANZIANI - COMITATO A.S.B.U.C. – Migliarino Pisano

ANASTASIA S.r.l Arch. Stefano Calabretta (Direttore Tecnico): Gruppo di Progettazione: Arch. Massimo Valente, Arch. Stefano Scafuri, Gianfranco De Simone, Consilium Servizi di Ingegneria S.r.l. Ing. Leopoldo D’Inzeo _____________________________________________

ANASTASIA S.r.l. - Corso Cavour 280-19122 La Spezia (SP) – 0187.74.33.22 – [email protected]

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1 Premessa ........................................................................................................................................................................................2

2 Genesi e sviluppo dell’idea progettuale: un’architettura solare ......................................................................................4

2.1 Colloquiare con il quartiere............................................................................................................................................................................ 4

2.2 Colloquiare con la struttura urbana............................................................................................................................................................ 4

2.3 Colloquiare con il decorso solare................................................................................................................................................................. 4

3 l’innovazione edilizia: la struttura in legno e le implicazioni di una scelta “coraggiosa”..........................................6

3.1 La rapidità di esecuzione ................................................................................................................................................................................6

3.2 Le caratteristiche di sostenibilità ambientale ..........................................................................................................................................6

3.3 La gestione energetica .................................................................................................................................................................................... 7

3.3.1 il riscaldamento .......................................................................................................................................................................................................7

3.3.2 l’illuminazione naturale ..........................................................................................................................................................................................7

4 Parametri urbanistici...................................................................................................................................................................8

4.1 Il lotto di terreno ...............................................................................................................................................................................................8

4.2 Normativa di riferimento ................................................................................................................................................................................9

4.3 Suddivisione del lotto in Sub-Ambiti ............................................................................................................................................................9

4.4 Applicazione dell’indice di edificabilità, superfici e volumetrie realizzabili.....................................................................................10

4.4.1 Modalità di calcolo del volume progettato....................................................................................................................................................... 10

4.4.2 Modalità di calcolo della superficie realizzata ............................................................................................................................................... 10

4.5 Sistemazione complessiva del lotto di terreno ........................................................................................................................................ 11

4.6 Materiali impiegati............................................................................................................................................................................................. 11

5 La normativa di settore: il Centro Diurno per anziani non autosufficienti...................................................................12

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ANASTASIA S.r.l Arch. Stefano Calabretta (Direttore Tecnico): Gruppo di Progettazione: Arch. Massimo Valente, Arch. Stefano Scafuri, Gianfranco De Simone, Consilium Servizi di Ingegneria S.r.l. Ing. Leopoldo D’Inzeo _____________________________________________

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1 Premessa L’iniziativa del Comitato A.S.B.U.C., tesa alla realizzazione di una struttura pluriuso,

incentrata sulla dotazione al quartiere ed all’intero comune di Vecchiano di una struttura per

anziani non autosufficienti, merita una particolare attenzione per le implicazione di ordine sociale

che la stessa riveste.

Quale Gruppo di Progettazione affidatario dell’importante incarico, abbiamo orientato il

nostro lavoro, come ci è naturale, alla valutazione integrata di una serie estremamente articolata di

aspetti che condizionano il progetto e sono condizionati dal contesto sociale, politico, economico

nel quale si sviluppa l’iniziativa.

Personalmente, quale capogruppo, ho ritenuto fin da subito che tale incarico rappresentava

una importante occasione professionale, ma anche una importante opportunità per gli Enti Pubblici

interessati dal progetto, di dare chiara dimostrazione circa la possibilità di mettere in campo un

approccio integrato ad un tema tipicamente “edilizio”, dove l’integrazione di aspetti edili, di gestione

consapevole delle risorse, di gestione energetica, di un atteggiamento ambientalmente

consapevole, degli aspetti sociali ed economici, potessero costituire il fondamento progettuale.

Abbiamo trovato nella Committenza, che ha seguito un percorso di gara atipico (ed

estremamente selettivo), fondato anche su dialoghi conoscitivi oltre che sulle tradizionali richieste

di progettazioni esemplificative, una particolare sensibilità ed attenzione agli aspetti della futura

gestione del Centro, dove le componenti economiche ed i risvolti sociali sul quartiere, dovevano

essere considerati punti salienti delle richieste ai tecnici.

La struttura proposta, nella sua versione che viene qui rappresentata, e che rappresenta il

frutto di un processo di condivisione con gli Enti, si discosta sensibilmente dall’idea iniziale, quella

cioè presentata in fase di gara: una forma edilizia che, nel ricercare un dialogo con il tessuto

urbano esistente, pone due questioni centrali:

la forma ad “L”, leggermente aperta, perché “impegnata” a catturare quanto più irraggiamento

solare possibile, esposta al decorso solare e protetta dai venti freddi del Nord;

la necessità di preservare un’area che diventerà piazza, aperta al quartiere, , dove la socialità,

l’incontro, il gioco, potessero diventare parte non secondaria del progetto, offrendo una

possibilità di avvicinare le delicate funzioni che si svolgeranno nel Centro, con la presenza

della quotidianità del quartiere, che offrirà in tal modo una sistemazione temporanea, ma non

distante ne umiliante alla fascia di cittadini anziani.

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Siamo convinti che una delle componenti che hanno determinato la scelta del nostro

progetto, sia dipesa dalla provocatoria proposta di realizzare la struttura in legno; questa felice

scelta giunge nel Comune di Vecchiano in coincidenza del varo delle “Linee Guida per l’edilizia in

legno in Regione Toscana”; lo strumento nasce con il chiaro intento di dimostrare e divulgare la

convenienza, non solo nella fase costruttiva, ma anche nella successiva fase di conduzione,

nonché nella elevazione degli standard di qualità della vita dei suoi fruitori.

Da alcuni anni ormai, gli strumenti urbanistici di governo del territorio promossi dai Comuni,

sia in Toscana che nel resto d’Italia, offrono incentivi per la realizzazione di strutture con contenuti

di bioarchitettura e bioedilizia, a dimostrazione di una crescente sensibilità verso il tema

ambientale che interessa l’edilizia.

Auspichiamo che tale opportunità sia colta dal Comune di Vecchiano per far propria tale

esperienza, orientandola e sostenendola a favore del Cittadino comune, dando così prova di una

sensibilità che in Toscana sta crescendo.

La presente relazione esprime i concetti ispiratori del Progetto e risponde alle richieste

formali del Regolamento Edilizio; una piena comprensione del Progetto, tuttavia, può essere fatta

mediante la lettura integrata della presente Relazione e della Relazione individuata alla lettera D,

“RELAZIONE SUGLI ASPETTI DI BIOARCHITETTURA E BIOEDILIZIA”, che, più precisamente,

tenta di esemplificare i concetti informatori di ordine ambientale sui quali il Progetto è stato pensato

e sviluppato.

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2 Genesi e sviluppo dell’idea progettuale: un’architettura solare La forma ad “L” dell’edificio è condizionata da diversi fattori, che di seguito verranno

esemplificati uno per uno; sembra utile elencare i singoli punti che hanno condizionato il progetto e

partecipato a svilupparne l’idea progettuale.

2.1 Colloquiare con il quartiere Una struttura che accoglierà le destinazioni d’uso previste, dovrebbe, a nostro modo di

vedere, colloquiare con il quartiere; il modo migliore per garantire questo dialogo, che pensiamo si

debba sviluppare attraverso occasione di socializzazione, è quella di dotare il centro di una piazza:

questo luogo lo immaginiamo protetto dai venti freddi provenienti da Nord e tutto orientato a

godere dell’irraggiamento naturale. Ma soprattutto lo immaginiamo come un luogo dove si

svilupperanno alcune importanti funzioni sociali.

Il luogo di incontro tra la vita del quartiere e quella degli ospiti del centro, persone anziane,

affidate all’istituzione, che non per questo saranno allontanate dal quartiere ma immerse in esso;

così oltre i vetri degli spazi che accoglieranno gli ospiti, sensibilmente distanziati dalla parte

pavimentata della piazza, grazie a piccoli spazi verdi che garantiranno un minimo di privacy, si

potranno avvicinare i giochi dei bambini, le iniziative e manifestazioni organizzate dalla socialità

spontanea del quartiere.

Preservare una parte del lotto di terreno per destinarlo ad una piazza di uso pubblico, ci

pare il miglior modo per avvicinare il centro e le sue delicate funzioni sociali al tessuto sociale del

quartiere.

2.2 Colloquiare con la struttura urbana Anche la forma urbana ha regole fortemente connaturate al luogo; il dialogo con tali regole

sarà garantito dal riferimento alle assialità del tessuto urbano. Abbiamo notato che Migliarino

Pisano si compone di due frammenti di tessuto, con orientamenti leggermente ruotati tra loro.

Precisamente le due parti di tessuto sono divise tra loro dalla via che taglia l’aggregato

urbano; la simbolica unione di questi due orientamenti avverrà proprio nel centro, che è pensato

con due bracci di una “L” aperta, ed orientati secondo le due direzioni del tessuto urbano.

2.3 Colloquiare con il decorso solare Il centro è fortemente condizionato dal decorso solare; la sua forma nasce soprattutto

dall’esigenza di opporre al Nord una vasta facciata in grado di costituire una valida barriera ai venti

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freddi invernali, proteggendo così la piazza ed esponendola all’irraggiamento naturale del decorso

solare Est-Ovest.

A tal fine le funzioni sensibili sono state concentrate lungo il fronte Sud e nel braccio Ovest,

affacciato su tre lati all’esterno; i due bracci della struttura appaiono leggermente aperti tra loro,

come già detto al precedente capitolo, sia per “raccordare” i due orientamenti del tessuto urbano

locale, ma anche per guadagnare alcuni minuti rispetto all’irraggiamento solare (circa 11).

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3 l’innovazione edilizia: la struttura in legno e le implicazioni di una

scelta “coraggiosa” Tra le innovazioni più rilevanti del Centro, vi è quella della sua struttura, realizzata in legno;

questa scelta, come già anticipato in premessa, arriva nel momento in cui la stessa regione

Toscana vara le sue Linee Guida per le costruzioni in legno, e intende quindi candidarsi a

dimostrare l’efficacia e l’efficienza di tale soluzione progettuale.

In particolare la tipologia di struttura scelta, è quella a mattoni prefabbricati in legno

strutturale, che garantirà altri importanti obiettivi dell’iniziativa.

3.1 La rapidità di esecuzione Tra gli obiettivi prioritari vi è senz’altro quello della rapidità esecutiva, che con la tecnologia

prevista raggiunge livelli insperati con qualsiasi altra tecnologia disponibile.

Grazie alla standardizzazione degli elementi costituitivi ed una progettazione già fortemente

rivolta all’impiego di tali elementi, e quindi una maglia strutturale già orientata per modularità a tale

impiego, si ritiene che i tempi esecutivi possano ridursi in modo significativo.

3.2 Le caratteristiche di sostenibilità ambientale Le caratteristiche di sostenibilità ambientale che con questa tecnologia sono raggiungibili,

sono eccezionali; si consideri infatti che il legno è un materiale completamente riciclabile, non

inquinante e derivante da risorse naturali riproducibili (in particolare il legname utilizzato nella

struttura deriva da foreste italiane a periodico taglio piantumate per questo preciso scopo).

L’intera struttura non prevede che materiali riciclabili, comprese le fondazioni in

calcestruzzo armato, ridotte considerevolmente grazie ai carichi contenuti; non sono previsti

materiali sintetici

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3.3 La gestione energetica La gestione energetica del Centro è stata pensata in funzione della semplicità gestionale in

fase di funzionamento e, soprattutto, con l’obiettivo del massimo contenimento dei costi.

Si è pensato di sviluppare una serie di scelte mirate alla risoluzione del singolo problema:

3.3.1 il riscaldamento

Il sistema di riscaldamento prevede la produzione di calore tramite geotermia entalpica.

Maggiori dettagli compaiono nelle relazioni specialistiche e negli elaborati grafici preposti.

3.3.2 l’illuminazione naturale

Al fine di ridurre l’impiego dell’illuminazione artificiale, si è pensato di utilizzare sistemi e

forme dell’edificio atte a semplificare la captazione e l’uso efficiente dell’illuminazione naturale.

Oltre alla forma ed all’esposizione dei singoli fronti (si vedano capitoli relativi nella presente

relazione e la Relazione “D-RELAZIONE SUGLI ASPETTI DI BIOARCHITETTURA E

BIOEDILIZIA”), si è pensato di dimensionare le finestre in funzione dell’orientamento e dotare

queste di brise soleil (elementi frangisole), in grado di filtrare la luce in modo sfruttarla nei periodi

freddi e riparare le finestre nei periodi caldi.

Sul piano urbanistico - edilizio la struttura risulta così caratterizzata da questi elementi,

diversi du ogni facciata, perché rispondenti ad angolature, necessità e regole solari diverse.

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4 Parametri urbanistici Di seguito vengono espresse le risposte al Regolamento Edilizio ed alle Norme che

regolano l’intervento sul lotto in oggetto.

4.1 Il lotto di terreno Il sito di intervento è costituito da un appezzamento di terreno posto ai margini del tessuto

edificato della frazione di Migliarino Pisano.

Detto appezzamento ha una superficie complessiva effettiva pari a mq. 3.649,43.

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4.2 Normativa di riferimento La normativa di riferimento che regola l’intervento su detto lotto di terreno è costituita dagli

allegati alla Deliberazione n° 21 del 29/03/2007, avente ad oggetto: “Variante urbanistica per la

modifica dell’area “F” destinata alla realizzazione di un Centro Diurno per anziani e di connessa

piccola foresteria, all’ampliamento della sede della Pubblica Assistenza e alla nuova sede del

Comitato A.S.B.U.C. a Migliarino Pisano”.

Da tale variante, che si allega (si veda il fascicolo B-Allegati), risulta che “le nuove

costruzioni e/o gli ampliamenti dovranno comunque rispettare i seguenti parametri: indice

fondiario (If) = 1,85 mc/mq. Rc=0,30; H. max=ml. 7,5”.

Inoltre vengono dettate specifiche norme per l’individuazione dei parcheggi (si veda

all’allegato citato).

4.3 Suddivisione del lotto in Sub-Ambiti La norma individua poi due distinti Sub-Ambiti; quello che riguarda l’intervento in oggetto

prevede la realizzazione del Centro e delle sue connessioni; vengono qui fissate le superfici a

parcheggio, in mq. 600,00 minimo per la quota “pubblico”, ed in una aliquota pari al 10% del

volume per il parcheggio privato, oltre ad un ulteriore parcheggio privato di pertinenza del centro e

destinato al personale.

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4.4 Applicazione dell’indice di edificabilità, superfici e volumetrie realizzabili Alla luce della progettazione prevista, le superfici finali (puntualmente descritte agli allegati

grafici) individuano le seguenti destinazioni:

destinazioni complessive Destinazioni puntuali Sup. .mq. Sup. mq.

Superfici pubbliche 705.90

Parcheggio pubblico 600.53

Marciapiede 82.37

Altre aree pubbliche 23,01

Superficie Fondiaria (applicazione indice) 2943.53

Aree verdi 1027.46

Marciapiede 106.13

Parcheggio di pertinenza 416.75

Parcheggio privato 196,43

Piazza di uso pubblico 356.16

Superficie coperta (sedime fabbricati) 840.60

Totale lotto 3.649,43

Da tale tabella si desume che la superficie di applicazione dell’indice di edificabilità sia pari

a mq. 2.946,56, da cui si ottiene:

Superficie Coperta Rc (30% della Superficie Fondiaria) mq. 883,06

Volume massimo realizzabile (Iff 1,85 della S.F.) mc. 5445.53

4.4.1 Modalità di calcolo del volume progettato

Il volume viene calcolato con riferimento al Regolamento Edilizio Comunale, tenendo conto

della copertura piana e della porzione della copertura a volta della sala polivalente, dove viene

assunta quale altezza di calcolo, quella misurata quale media tra le due altezze di spicco della

volta stessa.

È stata operata la scomposizione dell’intero fabbricato in unità omogenee per altezza; si

veda il dettaglio alla tavola 00 allegata.

4.4.2 Modalità di calcolo della superficie realizzata

La superficie prevista è conforme a quella realizzabile ed è stata conteggiata con

riferimento al Regolamento Edilizio Comunale.

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4.5 Sistemazione complessiva del lotto di terreno La sistemazione complessiva del lotto, rappresentata alla tavola 00, rispecchia la

rispondenza alle esigenze funzionali della forma dell’edificio e delle sue destinazioni d’uso; in

particolare, data la forma ad “L” dell’edificio stesso, e la posizione degli ingressi, che si è cercato di

“specializzare” anche per evitare interferenze funzionali, parte significativa del lotto viene destinata

alla piazza di uso pubblico, una parte altrettanto importante è stata suddivisa tra diversi piccoli

parcheggi (4, compreso quello pubblico) che sono stati collocati con particolare attenzione sia alla

vicinanza degli ingressi, sia cercando di contenere l’impatto sulla funzionalità del centro stesso.

Tra questi e la piazza si snodano sia i percorsi pedonali che le aree verdi; queste ultime

sono state concepite sia quali arricchimenti vegetazionali del lotto, ma anche con precisi intenti di

filtro, ossia di moderato allontanamento tra le funzioni delicate interne al fabbricato e gli spazi

destinati alla vita pubblica e di relazione esterni al fabbricato.

4.6 Materiali impiegati I materiali impiegati nell’’intervento sono stati scelti con particolare attenzione alla loro

biologicità e sostenibilità ambientale.

Saranno ridotti al massimo quelli che hanno impatti negativi sull’ambiente e che soprattutto

per ragioni di manutenibilità, saranno di tipo tradizionale. In particole è previsto il fondo in tappeto

di bitume sia per il parcheggio pubblico, che per il parcheggio lungo la strada pubblica, mentre i

parcheggi più interni al lotto saranno sistemati con “prato armato”.

I marciapiedi saranno realizzati in bettonelle di calcestruzzo colorato, come i cordoli delle

aree verdi.

La struttura portante del centro, poggiata su una esile struttura di fondazione in cemento

armato, sarà realizzata in legno, ad elementi modulari.

L’esterno della stessa sarà finito ad intonaco a base di calce, steso si un materassino di

“cannicciato” naturale preventivamente fissato alla struttura portante.

Il tetto piano sarà realizzato in terra inerbita (si veda la relazione “D”, “RELAZIONE SUGLI

ASPETTI DI BIOARCHITETTURA E BIOEDILIZIA”), mentre la porzione a volta, sarà in legno,

rivestito in scandole o lamiera di rame.

Stesso rivestimento in rame sarà previsto per il fronte Nord.

All’interno si prevede l’utilizzo di materiali naturali, come l’intonaco a base di calce, il

cartongesso su struttura lignea, la tinteggiatura con materiali a base di calce naturale.

Pavimenti e rivestimenti saranno realizzati con materiali naturali, come il legno e la pietra.

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5 La normativa di settore: il Centro Diurno per anziani non

autosufficienti Per quanto riguarda le superfici da destinare a Centro Diurno, la normativa di settore, che

disciplina tali strutture, prevede che per il numero di utenti fissato (30) si debba disporre di una

superficie interna, al netto delle strutture perimetrali, pari a mq. 20 per ogni utente.

Tale superficie è stata individuata e descritta attraverso l’elenco di tutti gli ambienti che

compongono il Centro e che sono rappresentati alla tavola 00 ed 01.