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Musei, territorio, comunità Un caso di studio nell’epicentro del sisma Giuseppe Capriotti, Mara Cerquetti Università di Macerata 1 st Conference of the “Associazione Italiana di Public History” (AIPH) Ravenna, Italy, 5-9 June 2017

Musei, territorio, comunità...Madonna del Museo di Gubbio, lo fa risalire all’inizio del sec. XII. Se si considera, però, che la statua fu realizzata per la Pieve di Fematre, finita

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Musei, territorio, comunitàUn caso di studio nell’epicentro del sisma

Giuseppe Capriotti, Mara CerquettiUniversità di Macerata

1st Conference of the “Associazione Italiana di Public History” (AIPH) Ravenna, Italy, 5-9 June 2017

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Madonna di Mevale,XIII secolo,Visso, Museo

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Madonna di Macereto,XV secolo, Visso, Museo

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Un modello (ancora) da realizzare

PRODUZIONILOCALI

PATRIMONIOCULTURALE

INTANGIBILE

PATRIMONIOCULTURALE

DIFFUSO

MUSEOLOCALE

Il museo-pivot dell’esperienza del territorio (Cerquetti 2014)

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Sulle trace di una mancata innovazione

L.R. 6/98 – Nuove norme in materia di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale delle Marche e di organizzazione in sistema del museo diffuso;

Doc.u.p. (Documento Unico di Programmazione) Marche 2000/2006 – Asse 3 – Misura 3.2 Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio storico e culturale – Submisura 1 Sistema museo diffuso: progetti integrati su scala territoriale e Misura 3.4 – Submisura 3.4 Servizi telematici a supporto dei circuiti culturali;

Accordo di programma tra Comune di Camerino, Castelraimondo, Visso, Diocesi di Camerino, Università degli Studi di Camerino. Accordo stipulato il 12 giugno 2003.

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Quale rete museale?

Rete dei Musei Civici e Diocesani del territorio di Camerino, Castelraimondo eVisso

La rete dei Musei Civici e Diocesani del territorio di Camerino, Castelraimondoe Visso comprende quattro preziose collezioni: il Museo Diocesano diCamerino, la Pinacoteca e Museo civici di Camerino, il Museo del Castello diLanciano, il Museo di Visso. Alla rete aderiscono: Arcidiocesi di Camerino e SanSeverino, Università di Camerino, Comuni di Camerino, Castelraimondo, Visso,Regione Marche e Unione Europea.

La rete offrirà diversi servizi: biglietti unici per visitare i quattro musei, visiteguidate, agevolazioni su servizi di trasporto, alloggio e ristoro, informazionipresso i musei della rete sul sistema alberghiero locale e sulle risorse turistichedel territorio.

Il sito internet contiene schede tecniche sui musei e un database per laconsultazione delle opere conservate al loro interno, permette di effettuarevisite virtuali dei musei attraverso video e di acquistare on line i biglietti.

RETE DI MUSEI NEL TERRITORIO DI CAMERINO, CASTELRAIMONDO E VISSO CONFINANZIAMENTO DOC.U.P. – OBIETTIVO 2 – ANNI 2000-2006 - MISURA 3.2SUB1 –

RECUPERO, VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ECULTURALE - SISTEMA MUSEO DIFFUSO

http://www.musei.marche.it/web/Itinerariterritoriali.aspx

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Un esempio di (non?) comunicazione

Da un grosso tronco d’albero, l’anonimo e primitivo scultore medievale ha tradotto il suo profondo senso religioso in una caratteristica Madonna, seduta sul trono, con adeguato postergale, con il Bambino sulle ginocchia.

La Vergine ha la testa coronata, da cui scende sule spalle un manto azzurro su veste a forti pieghe. I due personaggi del gruppo ligneo policromo si presentano rigidi, con lo sguardo immobile, un sorriso appena percettibile ed enigmatico ed un timido movimento di braccia verso il pubblico, includente spazialità ed umanità, che ci rimandano agli stilemi di scuola romanica – umbra dei secoli XI e XII, con un percettibile legame alla tradizione bizantina.

La resa plastica, alquanto impacciata e la primitiva rudezza dell’intaglio, non diminuiscono la pregevolezza dell’opera che si riscontra nei caratteri tipologici, spontanei ed ingenui, improntati ad una grazia fresca e naturale e ad un espressionismo che suscita sentimenti di profonda religiosità. Luigi Serra pone il gruppo tra le opere create dell’XI secolo, mentre G. Castelfranco, accostandolo alla Madonna del Museo di Gubbio, lo fa risalire all’inizio del sec. XII. Se si considera, però, che la statua fu realizzata per la Pieve di Fematre, finita di costruire nel 1136 e dedicata alla Madonna, è possibile pensare che sia attribuibile ad un primitivo scultore della Valnerina de XII secolo.

(fonte: Visso città d’arte; Ado Venanzangeli)http://www.comune.visso.mc.it/servizioalcittadino/index.php/statuaria

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L’evoluzione del contesto (inter)nazionale

Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro 2005)

Carta di Siena “Musei e paesaggi culturali” (ICOM 2014)

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Il contributo della letteratura scientifica

Open and social innovation (Bakhashi, Throsby 2010; Baldwin, von Hippel 2011);

Value creation and co-creation (Scott 2013; Golinelli 2015);

Participatory processes (Simon 2010);

Community engagement (Waterton, Watson 2011).

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Nuove opportunità

Politica di coesione europea 2014-2020 basata sull’approccio place-based(modello rivolto ai luoghi) e sulla governance multi-livello;

Strategia nazionale per le Aree interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance (Accordo di Partenariato 2014-2020): «trattenere in loco la popolazione dei giovani valorizzando la loro presenza come depositari delle eredità storico-culturali del territorio, fornendo perciò ai giovani un motivo ideale per rimanere. Dal punto di vista della vita quotidiana, da un lato la costituzione di sistemi locali intercomunali, e dall’altro l’esistenza della retedovrebbero costituire le precondizioni per il trattenimento della popolazione giovane e adulta»;

Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017-2022. Italia paese per viaggiatori (MiBACT 2017): allargare «l’offerta ai territori meno noti – secondo criteri e fili conduttori culturali e paesaggistici»;

Mozione del Consiglio Superiore ‘Beni Culturali e Paesaggistici’ del MiBACT “Il patrimonio culturale è il futuro dei territori colpiti dal terremoto” (Matelica, 20 marzo 2017): «maggiori risorse e personale specializzato, elaborando e realizzando progetti di qualità per la rinascita dei borghi, dei centri storici, dei monumenti, degli edifici di culto, dei luoghi della cultura e dell’intero tessuto territoriale e paesaggistico».

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Le potenzialità del turismo culturale

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Patrimonio di prossimità, fragilità e valorizzazione (Buratti, Ferrari 2011)

Il patrimonio culturale dell’area oggetto di indagine è un patrimonio di prossimità per la sua dimensione locale (che racconta la cultura del luogo);

La fragilità di tale patrimonio deriva da vicende economiche, politiche, demografiche ed ecologiche che hanno provocato il progressivo abbandono delle aree montane (capitale territoriale non utilizzato);

Il contributo che tale patrimonio può dare allo sviluppo locale è subordinato alla capacità delle comunità locali di riconoscerlo come espressione di identità e memoria collettiva;

La sfida è di individuare percorsi di valorizzazione in grado di ampliare il mercato di riferimento e le opportunità di sviluppo economico.

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In sintesi, secondo la resource-based view

VRIO framework Quesiti Sì/No Motivazioni

VALORE

La risorsa consente al territorio di rispondere alle minacce e alle opportunità ambientali?

Sì - Le politiche pubbliche e i consumatori

attribuiscono crescente valore agli assets culturali locali (ricerca dell’autenticità)

RARITÀ La risorsa è attualmente controllata solamente da pochi concorrenti?

- I beni culturali sono beni unici - La loro capillare distribuzione sul territorio è

l’elemento distintivo, nonché il vantaggio competitivo dell’Italia, anche nelle aree interne

INIMITABILITÀ

Le organizzazioni che non controllano questa risorsa devono sopportare uno svantaggio di costo per poterla ottenere o sviluppare?

- I beni culturali in quanto tali sono beni infungibili, e dunque non sostituibili

- Le caratteristiche distintive di ogni bene culturale sono place e time specific, e dunque non riproducibili altrove

ORGANIZZAZIONE

Le politiche e procedure manageriali sono organizzate per consentire lo sfruttamento delle sue risorse di valore, rare ed inimitabili?

Sì/No

- La valorizzazione degli assets culturali dipende dalla capacità degli attori del territorio di organizzarli e comunicarli adeguatamente

Il VRIO framework applicato al cultural heritage (fonte: ns. elaborazione da Barney 1991)

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Verso un approccio integrato alla valorizzazione delle risorse place-specific

Dotarsi di piani di conservazione preventiva e programmata del patrimonio culturale;

Studiare e implementare organizzazioni in rete che consentano di dotarsi di personale qualificato;

Vincolare i finanziamenti alla costituzione di reti finalizzate alla gestione ordinaria dei servizi;

Valorizzare i legami tra beni musealizzati, patrimonio diffuso e produzioni locali (percorsi tematici, ICT, etc.).

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Un possibile modello (parallelo)

MUSEI LOCALI

PATRIMONIOCULTURALE

DIFFUSO

PATRIMONIOCULTURALE

INTANGIBILE

PRODUTTORILOCALI

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Nuovi presidi territoriali

1967

Dolce Paolo da Visso: quando l’arte diventa dolce

1950Cfr. Progetto Life +TROTA Trout population RecOvery in central iTAly

1972Il Ciauscolo di Visso ®, prodotto sulla base di un

Disciplinare di Produzione, è iscritto nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) e si avvale della dicitura “Prodotto della Montagna” in quanto prodotto

nelle aree geograficamente indicate come “zone montane”.

Nata nel XVIII secolo dall'incrocio tra arieti spagnoli di razza Merinos e pecore Vissane, la Sopravvissana

è diffusa in Lazio, Umbria, Marche, Toscana e Abruzzo. Un tempo apprezzata per la finezza della

lana, oggi la pecora Sopravvissana rischia l’estinzione. Attualmente i capi sono circa tremila e

un buon numero (un migliaio circa) si trova nel Parco dei Sibillini.

Cfr. Anche aziende agricole nei Comuni del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

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Contatti:Giuseppe Capriotti: [email protected]

Mara Cerquetti: [email protected]

Grazie per l’attenzione!