8
Chi saranno i prossimi rappresentanti? Edizione speciale! n° 0 Ottobre 2011 Anno XXVI

n° 0 Ottobre 2011 Anno XXVI Chi saranno i prossimi ...liceobrocchi.net/upload/AREA STUDENTI/HERMES/2011-12/2011.01.pdf · OGNI CLASSE CON XBOX/PS3 ALLEGATA!!! Perché sprecare le

Embed Size (px)

Citation preview

Chi saranno i prossimi rappresentanti?

Edizione speciale!

n° 0 Ottobre 2011 Anno XXVI

Nell’analizzare un termine, all’interno di una normale lezione, spesso si legge inizialmente

il significato proprio della parola. Se prendiamo la definizione data dal dizionario, il verbo “Rappresentare” vuol dire “svolgere le proprie funzioni in nome e per conto d’altri”. Negli ultimi tempi, però, non è sempre così. Nell’odierna comunicazione non si parla di ciò che viene fatto concretamente dai nostri rappresentanti ai vertici dell’ordinamento istituzionale italiano, ma prevalgono le critiche nei loro confronti. Certo, nemmeno i diretti interessati fanno del loro meglio per cambiare tutto questo. I quotidiani o i telegiornali, aprono quotidianamente con scambi di dichiarazioni sempre e solo critiche, tra le varie opposizioni politiche. Sembra come una partita a calcio, uno di quei derby stracittadini come un Milan-Inter o un Roma-Lazio, in cui ci si gioca tutto per vincere. La comunicazione di oggi, identifica la più alta carica del rappresentante come una continua e reciproca screditazione della parte opposta per prendere voti. Ed ecco che si perde, a poco a poco, il significato originale della parola “Rappresentare”. Dove finiamo noi? Chi rappresenta le nostre idee e la nostra volontà? Come facciamo a sapere cosa i nostri rappresentanti fanno o non fanno? Tornando alla nostra partita, è come se ci siano le squadre, ma mancassero i tifosi. Tifosi che costituiscono l’essenza degli sport, che sostengono gli atleti che rappresentano la loro passione. Se quest’ultimi mancano, che partita è? La comunicazione tiene spesso all’oscuro la gente, sulla quale si deve basare il lavoro del rappresentante, che deve svolgere le proprie funzioni sulla loro volontà.

Rappresentare

Direttore: Matteo Scalco III BLVicedirettore: Maria Diandra Cristache III BCAImpaginazione: Alice Toniolo III BLRedazione: Paola Vivian IV ASO Andrea Naclerio III BCA Sara Brunello III BL

L’Editoriale del Direttore di Scalco Matteo III BL

Redazione

Ma se la gente manca, come fanno a lavorare? La politica non è campo che ci riguarda, ma bisogna ricordare cosa significa “Rappresentare”. Rappresentare è operare sulla base di ciò che vogliono le persone che ti eleggono. Rappresentare è prendersi l’obbligo di ascoltare queste persone e non di fare di testa propria. Rappresentare, nel nostro liceo, vuol dire portare opinioni, proposte, idee, richieste, degli studenti che rappresenti davanti a professori, al preside, al Consiglio d’Istituto. Rappresentare vuol dire farsi avanti, mettersi in gioco e fare un’esperienza. Cose che, al giorno d’oggi, sono importantissime per chi ambisce a far carriera o diventare qualcuno. Non si può sempre restare chiusi in se stessi e tenere le proprie idee per sé. Bisogna aver coraggio e far venire fuori quella personalità diversa in ognuno di noi. Quella personalità che è l’elemento fondamentale per diventare rappresentante. Bisogna saper portare qualcosa di nuovo, fissarsi degli obiettivi e cercare sempre di portare avanti le proprie idee. Rappresentare vuol dire anche lezione di vita e imparare dalle soddisfazioni e dalle delusioni che possono derivare da questo mettersi in gioco e riuscire a migliorarsi. Rappresentare vuol dire impegnarsi, ma anche divertirsi e conoscere persone nuove. Il primo passo per intraprendere quest’avventura è semplice…candidarsi! Ora tocca a voi! Per il momento chiedo solo ai futuri candidati… i CUSCINI NELLE SEDIE E TV IN OGNI CLASSE CON XBOX/PS3 ALLEGATA!!! Perché sprecare le tv per vedere solo film e power point? Se volete cambiare anche questo..CANDIDATEVI!

In copertina la locandina del film “A-Team” del 2010.

Interventi delprof.PaoloBanfieprof.PaoloMalaguti

PerunascuolamiglioreTempo di elezioni al Brocchi: un tempo strano di aspettative e incertezze, slancio e disorientamento,

passione e indifferenza, tanti sentimenti contrastanti rispetto a un evento che non sembra essere motore di vero cambiamento. E allora perchè l’istituzione scuola promuove e sostiene l’informazione e la formazione per i rappresentanti? Perchè quest’anno un gruppo di volonterosi ha preparato e appeso una serie di striscioni e manifesti che invitano alla partecipazione attiva? Da tempo la nostra scuola si impegna, con ruisultati alterni, nel sostegno a chi si candida e a chi è poi eletto, garantendo formazione e supervisione: gestire un’assemblea di classe, oliare il canale comunicativo tra rappresentanti di classe e consiglieri di istituto, spiegare a cosa serve - se serve - la Consulta provinciale, tutti temi sui quali ci siamo ampiamente messi in gioco, nella convinzione che un cittadino attivo si sperimenta a partire dall’impegno nel suo ambiente. E il vostro è la scuola, questa scuola. Certo rimangono molti dubbi e molte ombre: come viene valutato il vostro lavoro di rappresentanti? Che spazio c’è per le vostre iniziative? Ed ecco che arriva la sindrome della solitudine del rappresentante, spesso stritolato tra le richieste dell’autorità (la scuola, i prof) e le esigenze del gruppo che rappresenta (le compagne e i compagni). E allora? Allora c’è un solo modo per tentare di cambiare l’esistente: l’impegno in prima persona, nello sforzo di farlo diventare corale e condiviso. Per questo ringraziamo la redazione di Herpes per lo sforzo di quest’anno, e tutte le ragazze e i ragazzi che ci stanno credendo: una scuola migliore è possibile, ma non senza il vostro concorso.Buone elezioni a tutti!

Attenzione al voto!Carissimi ragazzi (e quattordicenni in particolare),

le elezioni dei rappresentanti degli studenti nei Consigli di Classe e di Istituto costituiscono per voi il primo incontro con quel “diritto di voto” che vi verrà poi riconosciuto pienamente (art. 48 della Costituzione) alla maggiore età.Il legislatore le ha ritenute un momento di partecipazione democratica così importante da dedicare ad esse, e alla loro procedura di svolgimento, ben due atti normativi:

- il Dpr 416/74 contiene le norme organizzative relative all’elezione con procedura semplificata (quella che seguiremo quest’anno, con elezioni all’interno di ogni singola classe anche per i membri del Consiglio d’Istituto)

- l’O. M. 215/91 contiene le norme generali relative allo scrutinio e all’attribuzione dei voti e regolamenta l’organizzazione delle elezioni che si svolgono con procedura ordinaria, con cadenza triennale, in un seggio esterno comune a tutte le classi, come accaduto l’anno scorso, quando il Presidente del seggio era il sottoscritto.

Ed è proprio su un particolare problema sorto lo scorso anno in sede di validazione dei voti, carissimi ragazzi, che vorrei soffermarmi: come Presidente ho dovuto dolorosamente – ma doverosamente – annullare molti dei voti attribuiti, perché dati a due candidati appartenenti a liste diverse: questo alla luce dell’art. 43 dell’O. M. che al comma 9 dice sì che “Il presidente del seggio deve cercare di interpretare la volontà dell’elettore… in modo da procedere all’annullamento delle schede soltanto in casi estremi e quando sia veramente impossibile determinare la volontà dell’elettore”, ma uno di questi casi estremi, prosegue il comma, è proprio quando c’è un “voto contestuale per più liste, espressione contestuale di preferenze per candidati di liste diverse”. Vi raccomando dunque di esprimere le vostre preferenze (in massimo di DUE) in modo coerente, sempre per candidati appartenenti alla stessa lista. In caso contrario si dovrà procedere all’annullamento. Un in bocca al lupo ai candidati e… attenzione al voto!

Interventi del prof. Marco Nicolini

Intervista di Andrea Naclerio, III BCA e Paola Vivian, IV ASO

Per questa edizione straordinaria di Herpes non poteva certo mancare l’intervista ai

rappresentanti uscenti, Andrea Dissegna e Paolo Andrea Marchiori; mancano Sara Bourhala e Serafino Monaco perché hanno lasciato l’incarico al termine dello scorso anno. Ma facciamo qualche cenno su queste figure così importanti: i candidati a questa carica (che devono essere minimo di terza) formano le liste, che possono essere anche composte da un solo studente. I componenti di queste si presenteranno ai votanti in un’assemblea che avrà luogo a metà Ottobre circa, mentre le elezioni si svolgeranno nelle singole classi verso la fine del mese. Ricordiamo inoltre che non vengono elette le liste, ma i componenti di queste: per esempio, due dei rappresentanti uscenti erano di una lista e gli altri due di un’altra. Un anno dopo la tua elezione: un bilancio. Paolo: È stata un’esperienza sicuramente formativa e per quanto riguarda la conoscenza delle “modalità burocratiche” interne alla scuola, perché si entra in un nuovo mondo. Se uno studente “normale” vede la scuola come luogo di studi, noi invece eravamo all’interno della burocrazia della scuola facendo fogli per le assemblee, tutti i permessi, … È stata formativa appunto perché ci ha permesso di vedere un’altra faccia della scuola: oltre a quella didattica anche quella burocratica. In secondo luogo mi ha permesso di conoscere persone che mi hanno aiutato e che hanno collaborato insieme a me e agli altri rappresentanti nella creazione 01:41 dell’assemblea. Andrea: Siamo partiti con ottimi propositi e progetti da realizzare..ma poi a lavorare eravamo solamente in due e molte cose non sono state possibili! Inoltre abbiamo cercato di sperimentare più tipi di assemblea possibili per lasciare dei punti di riferimento ai nuovi rappresentanti.. Una sorta di eredità insomma, perchè noi avevamo dovuto partire da zero! Inoltre col Professor Banfi abbiamo cercato di coinvolgere gli studenti in varie attività mirate a farli avvicinare all’organizzazione della nostra scuola.

IntervistaagliexrappresentantiSecondo te, quali sono gli svantaggi e i vantaggi di essere rappresentante d’istituto? Paolo: Per gli svantaggi, sicuramente che ti toglie tanto tempo. In giorni normali non te ne toglie tanto, però nei giorni vicini alle assemblee, per fare i permessi, per scegliere i temi e chiamare gli ospiti, in una settimana ti vanno via 6-7 ore. Per i vantaggi, vale quello che ho detto prima, ovvero la conoscenza di un’altra faccia della scuola. Andrea: La formazione che viene da questa esperienza è senz’altro un enorme vantaggio, ti fa crescere. Per gli svantaggi..ti arrabbi molto spesso! E si perdono un sacco di ore. Al posto di un Mezzo i pomeriggi li passavo a scuola.. Come ci si sente ad essere il punto di riferimento per tutti gli studenti del Brocchi? Paolo: Si sente una certa responsabilità, che qualcuno può sentire o meno,perché sebbene avessi degli impegni scolastici non indifferenti ho tentato di dare ugualmente attenzione a questo importante incarico. Andrea: Punto di riferimento?! Io sono il VERTICE! Qual’è stato il migliore ed il peggiore ricordo di questo anno da rappresentante? Paolo: Il miglior ricordo sicuramente la partecipazione ed il coinvolgimento emotivo delle ultime due assemblee, quella del dibattito con l’assessore Martini e con Niccolò Canili e quella dei cartelloni sull’immigrazione,mentre il peggiore sicuramente l’annullamento dell’assemblea di Gennaio, è stato traumatico perché c’è gente che ha lavorato e gente che non ha lavorato. Andrea: Il peggior ricordo è stata l’assemblea che abbiamo dovuto far annullare perchè ci sono stati dei disguidi all’interno dell’organizzazione. Il migliore invece è stata sicuramente la prima festa di Natale! Qual’è stato il rapporto con il preside e con gli altri rappresentanti?

Paolo: Con il preside bene, è stato un rapporto di reciproco rispetto nonostante qualche difficoltà per la quale sono state annullati il concerto di Natale e l’assemblea di Gennaio. Con gli altri rappresentanti bene: io e Andrea ci conosciamo e facevamo parte della stessa lista; con gli altri due rappresentanti avevamo tentato di fare gruppo, però, o per demerito nostro che tendevamo a fare “comunella” o per demerito loro che non volevano addentrarsi in questo impegno non siamo riusciti a collaborare nella maniera in cui ci aspettavamo. Andrea: Con Paolo molto buono! Con Sara inizialmente buono e con Serafino, invece, non c’era intesa fin dall’inizio. Con il preside è andata bene, anche se ci sono stati degli alti e bassi a causa di alcuni disguidi per le assemblee.. Pensi di aver fatto tutto ciò che ti eri presupposto di fare? Datti un voto da 1 a 10. Paolo: Beh, per come la vedevo io prima di essere eletto non credevo di farcela. Poi però, tranne l’autogestione, che è si è dimostrata un’utopia data la poca partecipazione di studenti, sono stato contento soprattutto riguardo all’informazione e alle due assemblee. Per il voto, dico solo che il bilancio è positivo.

Andrea: Come ho già detto non siamo riusciti a fare tutto ciò che ci eravamo presupposti, anche a causa dei problemi interni che sono sorti nel nostro gruppo. Per il voto..7! Che consiglio dai a chi vuole candidarsi? Paolo: Io consiglio di assumersi le proprie responsabilità dopo l’elezione dato che il lavoro che è chiamato a fare non lo fa per sé stesso ma per tutto il Brocchi, dato che non è rappresentante di sé stesso ma di tutti gli studenti. Inoltre di restare sereno anche nei momenti difficili e di critica e di prendere tutto come un’esperienza. Andrea: Non fatelo..è un suicidio!! Infine, come giudichi l’intervistatore? Paolo: Buon giornalista con domande incalzanti. Andrea: L’amica dell’intervistatrice ha rotto dall’inizio alla fine. L’intervistatrice era simpatica ma eravamo continuamente interrotti dai messaggi di un certo “Amore”!

Consulta diMariaDiandraCristache IIIBCA

RappresentantidellaconsultaUnavoce,duemilavociNon ve lo dicono solo gli striscioni e i cartelloni

di sensibilizzazione elettorale appesi sui muri della nostra scuola, ma è impresso a fuoco dappertutto: voi ci siete e sì, noi vi vogliamo come rappresentanti, non solo di classe, non solo d’Istituto, ma anche di Consulta!

Consulta? Ma cos’è?Sono tantissimi, purtroppo, che si pongono questa domanda; e la risposta è presto data.La Consulta Provinciale degli Studenti è un organismo istituzionale di rappresentanza studentesca su base provinciale. È composta da due studenti per ogni Istituto Secondario Superiore della provincia, che vengono eletti da tutti gli studenti della loro stessa scuola. Le Consulte hanno una sede appositamente attrezzata messa a disposizione dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, e dispongono di fondi propri che possono essere spesi solo dagli studenti che la compongono; inoltre ogni Consulta provinciale si dota di un proprio regolamento e si riunisce con frequenza regolare (solitamente mensile).

E se io fossi un membro della Consulta...cosa dovrei fare?“Consultare” significa confrontarsi, discutere, rivolgersi a qualcun altro come opportunità di scambio. Il compito del Rappresentante è proprio questo: assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le scuola superiori della stessa provincia, formulando attività, progetti e proposte per un dialogo di più ampio respiro. Ciò significa che le attività proposte vanno oltre alla dimensione del singolo Istituto, aprendosi a livello transnazionale ed extra-curricolare. Infatti un membro della Consulta ha la possibilità di stipulare accordi con gli Enti Locali, la Regione e le Associazioni, le Organizzazioni del mondo del lavoro, e di formulare proposte ed esprimere pareri al CSA (Cooperativa Servizi Ambiente), agli Enti Locali competenti e agli organi collegiali territoriali.

Inoltre, per evitare che gli studenti rimangano ignari di questa realtà, che li interessa da molto vicino, è importante istituire uno sportello informativo, con particolare riferimento alle attività integrative, all’orientamento e all’attuazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti.

Che ne pensa chi ha già fatto questa esperienza?Abbiamo raccolto il parere di una studentessa del nostro liceo, Gloria Bordignon, che durante l’a.s.2008/09 è stata rappresentante di Consulta assieme ad un’altra studentessa, Sara Marchetti.La parola a Gloria: “Sono rimasta davvero soddisfatta del ruolo di rappresentante della consulta; in particolare ho lavorato molto con i rappresentanti d’Istituto, con i quali io e Sara abbiamo redatto lo Statuto degli studenti e studentesse del liceo Brocchi. Non mi piace pensare al passato con i se, e neanche con i ma; comunque lo rifarei, e non faccio un elenco di esperienze formative che ho fatto, ma dico che con il senno di poi mi ricandiderei, perchè mi sono divertita un casino.” Un’esperienza positiva, dunque...

...e allora che aspetti?Noi, studenti di un liceo bassanese, abbiamo la possibilità di condividere un momento di reciprocità con le altre scuole; facciamo parte di una rete provinciale che ci permette di far uscire la nostra voce dalle quattro sedi del liceo in cui studiamo. I due membri della Consulta, anatomicamente parlando, possono essere considerati i “polmoni” della scuola, una scuola dotata di voce; voce forte, consapevole, sicura, giovane, perchè somma di duemilacinquecento altre voci, forti, consapevoli, sicure e giovani! Una voce che deve essere fatta sentire chiara e forte!

Una voce che anche tu puoi far sentire chiara e forte...candidandoti come rappresentante di consulta!

Inclasse... diSaraBrunello IIIBL

AllenamentoagonisticoSono ancora una rappresentante di classe. Lo

sarò fino alla fine del mese. Lo sono da due anni e, lasciatemelo dire, mi sono affezionata a questo incarico. Mi sono arrabbiata, innervosita, ho chiesto aiuto tante volte. All’inizio non mi sentivo pronta, ci è voluto un po’, ma presto le cose hanno iniziato a funzionare. C’è la voglia di trascinare il gruppo classe, di mantenerlo unito. E’ difficile o può sembrarlo, si ha a che fare con una trentina di persone dai caratteri totalmente diversi che devono convivere e condividere tutto: la scuola è la nostra casa, i compagni sono la nostra famiglia. Ogni giorno portiamo in quell’aula la nostra vita, le cose belle e le cose brutte. Si piange e si ride, ci si può adorare o stare antipatici, ma l’importante è lavorarci. La scuola è una palestra di vita, dicono. Come gestire i rapporti con persone molto diverse da te? Cosa fare in situazioni spinose di fronte alle quali ti ritrovi, magari, da solo? Io, facendo la rappresentante di classe, ho imparato tanto. Mi sono allenata a livello agonistico, diciamo. Non solo è necessario accettare le idee e le opinioni di tutti, ma bisogna anche saperle mettere insieme, presentarle ai professori, rappresentare,

appunto, tutti. Si impara a conoscere meglio la classe. Questa classe che non è una cosa, ma un insieme di singole persone. Potrete aver voglia di mandarle a quel paese, queste persone. Potrete, qualche volta, esserne stanchi. Potrete, molto spesso, ridere con loro. Potrete sentirvi supportati e aiutati, sentirvi riconoscere il merito del vostro lavoro, se lo farete con impegno e passione. Se vi metterete nei panni degli altri e vi chiederete che cosa sia necessario perché le cose funzionino. Poi, ci sono le riunioni pomeridiane, per chi vuole divertirsi e imparare ancora di più. Sono gestite da ragazzi e ragazze più grandi ed esperti e da qualche bravissimo professore. Consigli utili, progetti interessanti, un necessario confronto fra rappresentanti di tutte le classi, dall’indirizzo linguistico a quello scientifico. Un consiglio ve lo do io: fate il primo passo verso questa sfida, partite per la vostra missione: candidatevi. Non abbiate paura a farlo, perché dovreste? Nessuno nasce ‘’imparato’’, nessuno nasce rappresentante. Si impara a esserlo facendolo. Ogni giorno, a scuola o fuori, si apprende qualcosa di nuovo. Candidatevi, magari lo farò anche io. Di nuovo.

Rappresentate di classe o di consulta... Quest’anno potresti essere tu!

Rappresentate di classe o di consulta... Quest’anno potresti essere tu!

ContribuisciadHerpes!Scrivi a

giornalinodeglistudenti@gmail.comepotraiunirtiallaredazionedelgiornalino!