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PAG 39 TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI magazine www.tremilasport.com A 5 CERCHI GIADA DILETTANTI LA RIVINCITA SULLA VITA DELLA PORDENONESE GIADA ROSSI, CHE PARTECIPERà A SETTEMBRE ALLE PARALIMPIADI DI RIO DE JANEIRO ECCELLENZA, SI RISCHIA IL PATATRAC BASKET UDINESE ATLETISMO? TROPPO! GIGI DE CANIO IL TAUMATURGO pagG 22-23 pagG 8-9 06|16 06|04|2016 pag 32 È on - line L’ESCLUSIVO ALMANACCO DEL CICLISMO REGIONALE 1 www.tremilasport.com Friuli Venezia Giulia Federazione Ciclistica Italiana Società affiliate il FRIULI che PEDALA 2016

n° 06 TremilaSport 06 04 2016

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PERSONAGGI - Giada Rossi a Rio, una rivincita sulla vita UDINESE - Alla fine ha ragione Gigi De Canio LEGA PRO - Boniotti: «Pordenone all'altezza del Bassano» ECCELLENZA - Quest'anno si rischia il patatrac PROMOZIONE - Santarossa: Prata, i perchè di una stagione storta BASKET - L'inchiesta: troppo atletismo, insegnare i fondamentali CICLISMO - Maila Andreotti, obiettivo Europei PALLAVOLO - Est Volley, esempio di sinergie positive ITINERARI - In scia al Giro d'Italia e sul percorso Livek LE BELLE DI TREMILASPORT - Alessandra Giubilato

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PAG 39

T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

magazine

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A 5 CERCHIGIADA

DILETTANTI

LA RIVINCITA SULLA VITA DELLA PORDENONESE GIADA ROSSI, CHE PARTECIPERà A SETTEMBRE ALLE PARALIMPIADI DI RIO DE JANEIRO

ECCELLENZA, SI RISCHIA

IL PATATRAC

BASKETUDINESE

ATLETISMO?TROPPO!

GIGI DE CANIOIL TAUMATURGOpagG 22-23

pagG 8-9

06|160 6 | 0 4 | 2 0 16

pag 32

È on-lineL’ESCLUSIVO ALMANACCO DEL CICLISMO REGIONALE

1

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TremilaSport+ | 06 04 2016 | 03

06|160 6 | 0 4 | 2 0 16SOMMARIO

CALC

IO

22-23 UDINESE

6-7 LEGAPRO

8-9 ECCELLENZA

12 PROMOZIONE

10-13 PRIMACATEGORIA

14-16 SECONDACATEGORIA

17 TERZACATEGORIA

18-19 GIOVANILI

20 CALCIOA5

21 FEMMINILE

32-33 BASKET

34-37 VOLLEY

38-40 ALTRISPORT

8

RUBRICHE24-25 SIDICEVA...

27-30 LEBELLEDITREMILASPORT

26 NONSOLOSPORT

44-45 MONDOLIBERTAS

46-51 GLIITINERARIDITREMILASPORT

42-43 FEDERMOTO:ICALENDARIDELLANUOVASTAGIONECICLISTICA

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38

Le Belle di Tremila Sport:Alessandra Giubilato

MAILA ANDREOTTILapistarddiNespoledosipreparaaiCampionatiEuropeiU23dIluglio.

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L’annuario di tutte le società di

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EDITORIALE

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 6 aprile 2016.

REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

vIDEOrEgIONETELEPOrDENONE

06|16

DIZ IONI

MediaTremila EdizioniViale Palmanova 146 - UdineTel. 0432. 33 30 893 [email protected]

....

Il DirettoreEdi Fabris

Ognuno ha il suo raggio di sole, dice una vecchia canzone, e la primavera l’ha portato a Giada Rossi, alla quale abbiamo dedicato la copertina, e a Gigi De Canio, subentrato a Stefano Colantuono sulla panchina della pe-ricolante Udinese. Raggio di sole che per la pongista di Zoppola significa

certezza della partecipazione alle Paralimpiadi di settembre a Rio de Janeiro e testimonianza di una ferrea volontà di rifarsi dai rovesci che la vita può riservare. Ex pallavolista, Giada dopo un incidente si è ritrovata in una nuova, triste condi-zione dalla quale lei, come ha ammesso nell’intervista che le abbiamo dedicato, ha voluto risollevarsi grazie ad un carattere solido, diventando una campionessa in-ternazionale di tennistavolo. Diverso il discorso riservato a De Canio, già allenato-re dei bianconeri (non osiamo chiamarli “friulani” visto che la squadra è composta totalmente da stranieri) quindici anni addietro e richiamato dal dimenticatoio nel quale era finito da due anni a questa parte. Una sfida, per lui, quella di rigenerare il gruppo soprattutto dal punto di vista psicologico, impresa per ora riuscita con il prezioso punto esterno contro il Sassuolo e l’eclatante vittoria contro il Napoli. E sfida “alla Spalletti” è stata per lui anche quella relativa alla gestione dell’icona-Di Natale, escluso dai convocati perché non ritenuto al passo con la preparazione al pari del resto della compagnia. Il risultato gli ha dato ragione. Altri comunque, in questo nuovo numero, i temi che abbiamo inteso affrontare, a cominciare da quello, nel basket, relativo in Italia al preponderante atletismo e alla carenza di fondamentali: ne abbiamo parlato con alcuni addetti ai lavori di rilievo. Non manca poi, come sempre, lo spazio dell’amarcord, che stavolta dedichiamo al nostalgico rammarico di Luciano Riccobono, presidente della Longobardi basket di Cividale che nel 2003 fu costretta a chiudere i battenti, dopo anni entusiasmanti, per mancanza di fondi. Quelli che in generale nello sport non abbondano, con molte società a risolvere il problema unendo le forze: è anche il caso della femminile Est Volley, sinergia dei club di Cormòns e S.Giovanni al Natisone, capolista in serie C che senza troppi soldi ma con acume sta primeggiando e allevando un florido settore giovanile. Questo e altro, come si usa dire, nel nostro nuovo parto.

Primavera,tempodirivincite

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CALCIOLEGAPRO

qualche chance in più creata ri-spetto a loro, credo sia meritata. Ai punti la vittoria ci sta tutta”. - Hai visto Cittadella - Bassano in tv?“Sì, non si poteva non guarda-re. Il Cittadella ha disputato un campionato fenomenale non sbagliando praticamente mai. La

Dalle Rondinelle ai Ra-marri: Alberto Boniot-ti, terzino classe '95 giunto in estate alla corte di mister Te-

dino, si sta rivelando una delle più dolci sorprese della stagione neroverde. Praticamente titolare inamovibile (1995 minuti giocati sinora), nelle 4 gare in cui non è sceso in campo il Pordenone ha vinto soltanto una volta. La lotta al secondo posto contro il Bassano si fa serrata mentre la super corazzata Cittadella fe-steggia il campionato, facendo contemporaneamente un favore proprio ad Alberto e compagni). - Partiamo dalla partita con la Reggiana…

“Sapevamo che non sarebbe sta-ta una partita semplice: avendo la miglior difesa (solo 18 i gol subiti in 29 partite, ndr) far gol era davvero difficile. La partita è stata equilibrata, con occasioni da entrambe le parti. Poi la perla di Pasa ci ha regalato i 3 punti che, nel complesso, visto anche

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PORDENONE NON INFERIORE AL BASSANO

ALBERTO BONIOTTI

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ALBERTO BONIOTTINato a Brescia il 23 marzo 1995, Alberto Boniotti è frutto del vivaio delle Ron-dinelle. Prima di arrivare al Pordenone aveva vestito solo la maglia della squadra della sua città. È un terzino destro, ma si può disimpe-gnare tranquillamente anche come centrocampista ester-no destro. Praticamente tito-lare inamovibile con Tedino (1995 minuti giocati sinora), nelle quattro gare in cui non è sceso in campo il Pordenone ha vinto soltanto una volta.

Dopo i due brutti infortuni che mi hanno bloccato gli scorsi anni,

avevo bisogno di giocare

“06 | 06 04 2016 | TremilaSport+

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LEGAPROCALCIO

loro forza è stata la costanza: spesso sono riusciti a vincere con risultati di misura, penso ai tanti 1-0, mantenendo così un ritmo forsennato. Torneranno nella categoria che storicamen-te gli appartiene. Credo abbiano avuto il vantaggio di un'ottima rosa che, in questa Lega Pro, ha saputo emergere”. - La pausa di Pasqua è arrivata dopo la sconfitta con il Bassa-no, che partita è stata?“Loro sono i nostri principali antagonisti: è stata una partita particolare. Non abbiamo davve-ro nulla in meno di loro, ma c'è stato qualche episodio che ha girato a sfavore, penso ad esem-pio al rigore. Forse avrebbero meritato comunque la vittoria, ma non la inserisco di certo nelle migliori partite dell'anno. Alla fine la classifica rispecchia la realtà: siamo due squadre appaiate che lotteranno fino alla fine per la seconda piazza, con valori che si equivalgono”. - Come sei arrivato a Porde-none, e, se ti guardi indietro ora, cosa ti ha dato questo percorso?“In estate ho fatto il ritiro con il Brescia ma lì non c'era spa-zio: io avevo davvero bisogno di giocare. Ero reduce dalla rot-tura del crociato e, successiva-mente, dall'infortunio al perone. Due stop davvero duri, ma non ho mollato mai. Per questo era importante trovare continuità, ritrovare la fiducia, e qui a Por-denone ho trovato una seconda casa. Mi sono trovato e mi tro-vo benissimo, è stato un anno chiave per la mia crescita per-sonale. È il primo anno lontano da casa e professionalmente ho imparato davvero tante cose”. - Ci parli del tuo esordio in B?“È stato un momento bellissimo: due anni fa, a Brescia, ci era-vamo salvati da poco dopo un campionato non entusiasmante, ma mettere piede in quel campo contro la Juve Stabia è stata una gioia indescrivibile”. - Stai seguendo la corsa playoff dei tuoi ex compagni?“È un po' che non li sento, ma

l i s e g u o s e m p re . Quest'anno la corsa ai

playoff di B è avvincen-te: ci sono otto squadre

nel giro di quattro pun-ti: sarà dura, ma possono

farcela”.- La tua situazione: sei in prestito secco, a fine anno

tornerai lì?“Non do niente per scontato, ora penso solo a giocare, ma non mi dispiacerebbe restare, magari in B, sarebbe il massimo (sorri-de, ndr). Scherzi a parte poter disputare la serie cadetta con il Pordenone sarebbe un vero sogno. Tra l'altro non credo che ci sia tutta questa differenza fra le due categorie: il livello di giocatori e l'intensità sono mol-

LEGA PRO 30^ GiornataLumezzane - CuneoRenate - aLbinoLeffeCRemonese - sudtiRoLPoRdenone - feRaLPisaLo'bassano V. - PRo PiaCenzamantoVa - PaViaReggiana - CittadeLLagiana eRminio - aLessandRiaPadoVa - PRo PatRia

A Pordenone mi trovo benissimo: è stato un anno chiave per la mia

crescita personale

to simili, una buona squadra di Lega Pro potrebbe dire la sua anche in B”.

Luca Feole

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LA mANzANESEE IL REBUS SALVEzzA

GIANNI TORTOLO

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ECCELLENzACALCIO

Quanto conta avere in panchi-na una persona del calibro di mister Tortolo! E i tre punti messi in cascina a Gemona sono il frutto di un lavoro

che parte da tanti mesi addietro, dalle correzioni richieste con precisione alla società, dalla fame inculcata ai ragazzi di raggiungere una meritata salvezza. Ma l'Eccellenza è categoria beffarda: tanto dipende anche dalla Serie D. In questo rush finale a 4 giornate dal ter-mine, analizziamo la situazione con il mister della Manzanese, reduce da una vittoria per 2-1 contro la Gemonese (gol di Osagiede e Bergamasco).- Tre punti d'oro. “La squadra ha giocato "da squadra", con molta attenzione in ogni zona del campo: sapevamo chi andavamo ad affrontare, siamo stati eccellenti. Basti pensare che la Gemonese fino a dome-nica aveva perso in casa solo una volta contro una squadra come il Cjarlins. Grande attenzione, una prestazione da parte di tutti a livelli alti, e la vittoria è arrivata”. - Ora calendario durissimo: Cjarlins, Tricesimo, Cordenons e Kras. Le prime tre occupano il terzo, il quarto e il primo posto del girone di Eccellenza.“Le affronteremo lavorando durante la settimana al massimo, allenandoci sulla concentrazione: non fare errori, curando tutti i particolari. Speriamo di riuscire a portare questa cura dei par-ticolari alla domenica. Abbiamo quattro avversari tutti tosti, anche il Kras, più in basso delle altre, ci ha battuto 3-0 all'andata. A me basterebbe batter-li 1-0 (sorride, ndr). Ora più che mai il risultato dipende dalle prestazioni. Domenica abbiamo creato diversi oc-casioni, Colin (portiere Manzanese, ndr) ha fatto due belle parate, ma abbiamo concesso poco: non possiamo pensare di realizzare il 100%. Siamo cresciuti molto dopo gli 8 punti del girone di andata. Utilissimi gli innesti del mercato invernale sotto il profilo mentale e pro-fessionale, che mi han dato la possibilità di avere due giocatori in più e maggiore competitività. C'è da dire una cosa: non abbiamo fatto ancora nulla. Eravamo ultimi, vero, ma la lotta è serrata: qui basta un errore e si va a casa. - Cordenons e Lumignacco: 3 punti fra le due in testa al campionato.“Ho giocato due domeniche fa contro il Lumignacco e abbiamo fatto 0-0 dispu-tando una partita quasi perfetta. Quasi, perché c'è mancato solo il gol. Adesso le partite possono variare da domenica a domenica: c'è talmente tanta tensione che si sbaglia con poco. Serve voglia.

Il Cordenons aveva due giocatori fuori nell'ultima sfida e mi hanno detto che non c'è stata partita sotto l'aspetto fisico e tecnico. La penultima del gi-rone di andata con un tiro in porta ci hanno battuto, ma penso che sia questa la loro forza: hanno gestito in maniera perfetta tutto l'anno. Ora è un momento difficile, ma penso che la spunteranno”. - Un bilancio di questi 2 anni a Man-zano?“L'anno scorso è stato un anno per-fetto sotto tutto gli aspetti: gruppo eccezionale, la società mi ha dato la possibilità di fare 4 allenamenti, non avevamo tantissima qualità, ma il quar-to allenamento ci ha portato a una salvezza anticipata. Ho trovato ragazzi fantastici. Per avere qualcosa in più nelle gambe l'avevo provato a Corno, una sessione in più è importante, ma quest'anno la società ha deciso di far-ne 3, perché stanno ristrutturando il campo B (lavori per il sintetico, ndr) e ci capita di allenarci in contempora-nea con altre squadre (allievi regionali e sperimentali). C'è stato un calo or-ganizzativo, peccato, ma ringrazio gli allenatori delle altre due squadre che ci danno una grossa mano per farci allenare al meglio”.- Chiudiamo con un discorso generale sulle retrocessioni della D.“Lì è un rebus non facile: in questo mo-mento vedo la Sacilese retrocessa per certa. Speravo nel Fontanafredda ma vedo che ha poco speranze. Magari si salvasse, chiederei subito scusa (sor-ride, ndr). Ma è dura a mio giudizio. Poi Monfalcone e Triestina, reduci da bei risultati, ma da qui fino alla fine devono fare risultati ancora più importanti Questa delle retrocessioni dalla D è una questione delicata e mal gestita. Se dovessero retrocedere due nostrane, dall'Eccellenza ci sarebbe una retro-cessione; in caso di 3 retrocesse, ci sarebbero due retrocessioni dirette dall'Eccellenza più 4 squadre ai pla-yout; nel caso di 4 retrocessioni dalla D avremmo 7 squadre coinvolte, 3 re-trocesse direttamente più 4 ai playout. Il problema è che non c'è collegamento tra Lega Nazionale Dilettanti e serie D. Noi finiamo la prima di maggio, la Serie D la settimana successiva, poi hanno una domenica di riposo e poi gli spareggi. Quindi ci tocca tenere alta la concentrazione per almeno un mese perché si rischia di giocarsi la salvezza a inizio giugno: è davvero una situazione che si dovrebbe gestire in maniera migliore”.

(l.f.)

EccELLEnzA - 10/04/201627^ Giornatamanzanese - CJaRLinsmuzaneCoRdenons - fLaibanotRiCesimo - gemoneseVesna - LumignaCCotoLmezzo - KRas RePenism gRadisCa - RiVignanoCHions - sanVitesetoRVisCosa - ViRtus CoRno

Gli orange nel girone di ritorno hanno cambiato passo e ora la salvezza è possibile.Ma molto dipenderà da quanto succederà in Serie D

BIG MATCH

Tortolo contro Vittore: è infatti il CjarlinsMuzane il prossimo av-versario per i seggiolai. Cjarlins reduce dalla stupefacente vittoria contro il Cordenons. Un successo che inevitabilmente riapre i giochi nella lotta al vertice, ma allo stesso tempo rischia di far mangiare le mani a patron Zanutta: quale sa-rebbe la classifica dei bassaioli se si fosse ricorsi alle cure del mago Vittore con qualche turno di anticipo?

CJARLINSMUZANE: SPERARE O MANGIARSILE MANI?

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CALCIOUDINESE

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CALCIOFOTOGALLERY

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calcio dilettanti prima categoria

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UDINESECALCIO

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FOTOGALLERYCALCIO

Gradese - Ariis San Polo

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CALCIOUDINESECALCIOECCELLENzACALCIOPROmOzIONE

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STAGIONE BALORDA,MA IL POTENZIALE C’ERA

SANTAROSSA

PROMOzIOnE A - 10/04/201627^ Giornataunion Pasiano - auRoRa RemanzaCCoCasaRsa - bRianPoRCia - fiumebanniabannia - PRaVisdominiPRatafaLCHi - PRo fagagnaLignano - sesto bagnaRoLafLumignano - sPaL CoRdoVadofuLgoR - toRRe

PROMOzIOnE B - 20/03/201627^ GiornataVaLnatisone - CostaLungaPRo CeRVignano - PRimoReCzauLe - RonCHiJuVentina - san Luigis.andRea sV - sangioRginaoL3 - seVegLianogonaRs - sistianas.gioVanni - tRieste CaLCio

Volge al termine la tri-bolata stagione del PrataFalchi. I mobilieri, partiti con l’obiettivo play-off, sono ormai

fuori dai giochi e dovranno ac-contentarsi di un piazzamento di metà classifica. Nonostante i tre punti ottenuti sul campo del Sesto Bagnarola è infatti ormai troppo tardi per provare a rincorrere le formazioni che gli stanno davanti in graduatoria. “La partita di do-menica rappresenta a grandi linee

la nostra stagione – commenta il forte difensore del Prata, Simone Santarossa -. Partiti male senza mordente, loro ci hanno messi sotto per mezz'ora abbondante; poi noi dopo lo svantaggio abbia-mo tirato fuori le unghie e soprat-tutto il bel gioco, e abbiamo fatto un’ottima partita. Anche perché era fondamentale per questa be-nedetta salvezza che ancora non abbiamo raggiunto, anche se ora è molto vicina. Cosa ci è mancato per il salto di qualità? Penso che

purtroppo sia la nostra incostan-za. Siamo troppo altalenanti, sfor-niamo belle prestazioni alternate a partite anonime. Un peccato perché il potenziale per fare un bel campionato c'era tutto”.Intanto lì davanti è lotta aper-ta per il secondo posto: “Tutte e quattro le squadre che sono ora in zona play-off meritano di essere lì. L’Union Pasiano ha un attacco devastante, il Brian sulla carta ha i nomi più forti, poi ci sono Casarsa e Spal Cordovado che secondo me

hanno qualcosina in più, soprat-tutto a livello di gruppo. Lignano rivelazione? Sicuramente è stato impressionante. Non conoscevo molto la rosa: Paolini e Araboni sono i due vecchi "lupi di mare" che rappresentano un po' la squadra e devo dire che l'hanno fatto al me-glio. Con mister Zecchinel ho avuto la fortuna di giocare assieme a Cordovado quando ero ancora un ragazzino, e di certo la personalità non gli manca; è stato un ottimo giocatore e ora sta dimostrando di valere anche come allenatore”.Impossibile non fare una chio-sa sullo strepitoso cammino del Cjarlins in Eccellenza, guidato dall’ex mentore di Santarossa ai tempi della Spal e del Chions, Pino Vittore: “Sono contentissimo per Pino, merita di essere tornato alla ribalta. Come mi aspettavo, sta facendo un gran campionato e ha riportato entusiasmo a Carlino. Non lo so se quest'anno riuscirà a ribaltare il campionato ma di certo il prossimo anno sarà lì a lottare per il salto di categoria. Ci tengo a dire che lui è un grande, chiede tanto ma dà tantissimo”. Nel prossimo turno la sfida alla Pro Fagagna: “Sarà una partita durissima; loro, come noi cerca-no punti salvezza, noi abbiamo il match point per chiudere i gio-chi, ma sarà dura. Se ripetiamo la partita col Sesto faremo bene. A mio avviso dovremo riproporre il modulo di domenica. Quirici mi ha davvero impressionato”.

Massimo MuzzinLO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

Nikolas Buso(Torviscosa)

Andrea Bobbini(S.Giovanni)

Alberto Favero(Tricesimo)

Davide Gregorutti(Tolmezzo)

Nicola Marini(Manzanese)

Enrico Moro (Torre)

Julian Campanella(Ism Gradisca)

Emanuel Morsut(Juventina)

Davide Paludetto(CjarlinsMuzane)

Andrea Manzato(FiumeBannia)

Massimiliano Lionetti(Lumignacco)

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PRImA CATEGORIACALCIOPRImA CATEGORIACALCIOPRImA CATEGORIACALCIOPRImA CATEGORIACALCIO

IL PROSSIMO TURNO

GIROnE A - 10/04/201627^ Giornatas.QuiRino - CaminogRaVis - CeoLiniteoR - CoRVaVaLVasone - PaLazzoLoVaLLenonCeLLo - union RoRaiCodRoiPo - VaJontbaRbeano - VaLeRianomaniagoLibeRo - ViVai RausCedo

GIROnE B - 10/04/201627^ GiornataLaVaRianmoRtean - beaRziazzuRRa PRemaRiaCCo - buieseanCona - atLetiCo faugLisRisanese - Ragognadiana - RiVieRaRiVe d'aRCano - santamaRiaReanese - taRCentinaunion maRtignaCCo - toRReanese

GIROnE c - 10/04/201627^ GiornatateRzo - aQuiLeiazaRJa - bRegmaRiano - CoRmonesedomio - fo.Re.tuRRiaCoPoRPetto - gRadeseisontina - isonzosoVodnJe - PRo goRiziamLadost - PRo Romans medea

“È semplicemente stato più forte il San Quirino: tre punti meritati nel com-plesso. Abbiamo sofferto un po' ad inizio secondo tempo, con gli avversari ristabilitisi, ma abbiamo saputo gestire la situazione e affondare il colpo del ko. Avremmo potuto e dovuto chiuder-la prima, ma ciò che conta è stata la buona prestazione unita a un risultato importantissimo”. Commenta così un raggiante Giuseppe Del Mei, presidente del S.Quirino, il successo nel big match di giornata contro il Vivai Rauscedo, che proietta i Templari verso i play-off. - 23 punti in dodici partite: pratica-mente un ritmo da vertice.“Lo scopro adesso, anche se lo sentivo nelle vene (sorride, ndr), sono conten-to. Cosa è cambiato? Con l'anno nuovo il gruppo si è amalgamato molto di più, c'è armonia tra i ragazzi che vanno d'accordo e le dinamiche di spogliatoio sono vissute con più maturità. Penso ad esempio alle sostituzioni, accettate e capite con maggiore responsabilità per il bene dell'intero gruppo. C'è reci-

proco rispetto e questo è un valore aggiunto. Si capisce il momento e, ancor più importante, noto che negli errori ci si dà una mano. Questo è un campionato pazzo, in cui si perde il pallino facilmente. Dobbiamo tanto al lavoro di mister Bertolo, del suo staff e di un ds capace come Gasparotto. Io sono un po' latitante, lo ammetto, ma Gasparotto tiene a questa squa-dra come fosse una sua creatura. La crisi di Natale è stata affrontata e superata grazie a dedizione e sudore. Abbiamo fatto un restyling cambian-do qualche giocatore e poi, nel calcio è un fattore che comunque conta, anche la fortuna ci ha aiutato. Basta un pareggio nel momento e nel modo sbagliato per deprimersi, invece tutto sommato è andata bene. La squa-dra ha buone potenzialità, ma paga il campo disastrato: abbiamo fatto male i conti, dovremo rifarlo da capo perché in termini di qualità i ragazzi ne risentono. Ad oggi è più che adegua-to per la categoria, ma sarebbe bello

dare a tutti i ragazzi la possibilità di giocare su un bel manto erboso. Io probabilmente finirei in pronto soc-corso dopo 3 secondi se giocassi sui campi di oggi…(sorride, ndr)”.- Un giudizio sul Camino, a un passo dal titolo.“Mi son sentito con un loro dirigen-te l'altro giorno, non siamo riusciti ad anticipare la partita purtroppo - sportivamente se si può facciamo cortesia a tutti -, e devo dire che sono una grande realtà. Gli ricordavo che tempo fa, su quel campo, ho avuto la fortuna di vedere un Camino in versione Atletico Madrid: carattere forte, vittoria nel sangue. Quella volta c'è stato un sincero scambio di com-plimenti, li riaffronteremo presto, ma hanno sicuramente una marcia in più e meritano tutto quello che hanno. Sono primi perché sono i più forti. A livello di "piedi" in questa categoria ci si equivale tutti bene o male, ma loro hanno un quid pluris che gli ha permesso di conquistare la vittoria”.

- Le prossime sfide: Teor, Maniago-libero e Vajont.“Conosco poco il Teor. Il Maniagoli-bero è storicamente la nostra riva-le, una squadra che ho visto, molto veloce, ma non temo nessuno. Con il Maniagolibero ho un buon rapporto, col Vajont non ho molti contatti ma so che la nuova compagine sociale è molto presente. Per farla breve, dopo il Camino, nella mia classifica, c'è il Maniagolibero”. - 50 gol in 26 partite: soddisfatto di questo super attacco?“Siamo stati costanti. Anche la partita di domenica è stato uno spettacolo per gli occhi: gran match di categoria. Nel reparto avanzato abbiamo tre elementi che mi convincono molto e che ora non sostituirei con nessuno. Del Prete, Sgorlon e Brun. Si comple-tano. L'importante comunque è che ci sia l'equilibrio in squadra e che, a fine di ogni partita, si beva qualcosa insieme con gli avversari in un clima di vero sport”.

IL S.QUIRINO ORA è UN TURBO GIUSEPPE DEL mEI

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CALCIOUDINESE

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Primi v

CALCIOFOTOGALLERY

pagnaccomoruzzo

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UDINESECALCIO

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FOTOGALLERYCALCIO

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CALCIOSECONDACATEGORIA

Michele Dal Ben, ter-zino d'esperienza di Seconda Categoria, dopo un anno all'in-segna del sorriso

trascorso a Cussignacco dove il sogno playoff si è infranto soltanto in semifinale, è approdato all'Udine United Rizzi Cormor (in precedenza le esperienze con San Gottardo e Manzanese). Qui la musica è cam-biata rispetto alla stagione pre-cedente, con gli obiettivi ribaltati. Adesso, a quattro giornate dal ter-mine della stagione, la corsa for-sennata alla salvezza entra nel vivo.- Raccontaci la partita contro il Ciconicco, visto il 2-1 dell'andata “Siamo scesi in campo, sia noi che loro, con troppo timore: la paura di perdere era palpabile. In uno scon-tro salvezza, però, penso sia inevi-tabile. E alla fine credo che questo atteggiamento mentale abbia fatto da padrona, dando vita al pareggio finale. Siamo stati pericolosi su due calci d'angolo, loro con un'occasione dove il nostro portiere si è supe-rato. Ci attendono quattro finali, daremo tutto”.- Nelle prime otto di ritorno solo quattro punti: cosa era successo? “È successo che abbiamo affronta-to le prime otto squadre in classifi-

di maggior esperienza e in quei momenti averli in squadra fa la differenza a livello mentale e tat-tico. È davanti a noi ed è difficile che ciò accada, ma è l'unica che mi spaventa realmente”.- Come ti sei trovato nel nuovo ambiente dei Rizzi? “È un buon ambiente anche se pensavo che fosse una società più presente: purtroppo questo

mio malessere è dettato dal fatto che ultimamente non

ho avuto la possibilità di dimostrare il mio valore in campo. Sono uno che però non molla e spero di po-ter contribuire in questo rush finale a raggiungere la salvezza”. - Il Tagliamento riuscirà a prendere i Grigioneri?“Penso che ormai il cam-pionato sia chiuso: il Ta-gliamento è una buona squadra ma non riusci-rà ad arrivare in testa: i Grigioneri hanno un organico superiore a tutte le altre, sono primi perché si sono semplicemente di-mosrati i più forti di

questo girone”.

ca con una rosa non all'altezza: ri-spetto a queste ci mancano almeno tre elementi di vitale importanza. Ora però dobbiamo lasciare alle spalle ciò che è stato e pensare soltanto a ragionare partita dopo partita. Chance di salvezza? È tutto nelle nostre mani, metto un 50% perché dipende-rà soltanto dalla nostra fame, dalla voglia: le potenzialità ci sono tutte. In-tanto aver fat-to 7 punti nelle ultime tre sfide è una cosa che ci ha galvaniz-zati”. - In caso di playout chi vorresti evitare?“Sperando di non ar-rivarci (ride, ndr), scel-go il Caporiacco: anche se non sta passando un buon momento, ieri è riu-scita a battere una squadra come la Nuova Sandanielese. È la squadra con giocatori

DIPENDE SOLO DA NOI mICHELE DAL BEN,

Il terzino dell’Udine United suona la carica per i suoi in vista dell’acceso finale di stagione che vale la salvezza

LA S

CHED

A

MICHELE DAL BENTerzino dell'Udine United da questa stagione. Dopo un black out a inizio girone di ritorno, la formazione udinese ha ripreso a mar-ciare verso la salvezza: «E' tutto nelle nostre mani. Abbiamo un 50% perchè dipenderà soltanto dalla nostra fame, dalla voglia che ci metteremo. Le po-tenzialità ci sono tutte»

Ai play-out vorrei evitare

il Caporiacco:ha giocatori

di esperienzache possono fare

la differenza

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Il LatisanaRonchis col Bertiolo ha gettato al vento l’opportunità di balzare in vettaalla classifica. Ora l’aspettano tre finali

So cosa significa vincere un campionato, e non è

per niente facile

TERzACATEGORIACALCIO

FOCUS

"La sconfitta contro il Bertiolo è la fo-tografia di quello che ci sta accadendo nell'ultimo periodo: soffriamo troppo nei primi 45 minuti e prendiamo coraggio troppo tardi". Samuele Brozzu, attaccan-te di razza classe '87 del LatisanaRon-chis, commenta così l'ultima sconfitta in campionato dei suoi che si traduce nel mancato sorpasso in vetta, a 4 giornate dalla fine dei giochi: "È la seconda volta che sciupiamo l'opportunità di balzare in testa alla classifica: dobbiamo ancora fare entrambe il turno di riposo, quindi a disposizione restano soltanto 9 punti, ma diventa sempre più difficile supera-re la Majanese. Queste cose si pagano. Domenica abbiamo subito i lanci lunghi del Bertiolo: non siamo stati in grado di imporci fino al secondo tempo, quan-do invece siamo stati sempre nella loro metà campo - commenta amareggiato il bomber - ma il 2-0 ci ha tagliato le gambe. Abbiamo concretizzato poco e il 2-1 alla fine non è servito a nulla". La rincorsa alla Majanese, insomma, si complica, se non tanto in termini di pun-ti (solo 2 dalla vetta) quanto in termini di morale: i due "assist" per il sorpasso sono stati sprecati e, al terzo posto con

una partita in meno, il Nimis incalza. Il tempo stringe: "So cosa significa vincere un Campionato (vittoria nella stagione 2011/2012 con il Ronchis, ndr), non è fa-cile. Se sfortunatamente non dovessimo riuscire nell'impresa daremo il massimo ai playoff: l'obiettivo di inizio stagione era quello di tornare in Seconda Categoria, quindi se non dovessimo arrivare primi nessun dramma, potremo rifarci agli spareggi". L'amalgama resta, come in gran parte dei casi, l'elemento chiave della brillan-te annata: "Sono qua da metà stagio-ne, ma ho trovato un gruppo di ragazzi fantastici che mi hanno accolto e fatto

sentire subito parte di una famiglia. Ci sono davvero tanti giovani e noi vec-chietti (sorride, ndr), cerchiamo di dare i giusti consigli, di motivarli, di portare loro le nostre esperienze passate. Sono convinto che molti elementi della rosa avranno una gran carriera: a questa età giocarsi un titolo non capita a tutti…". Tre sfide sono evidenziate adesso sul ca-lendario: "Chiavris, Arteniese e Pozzuolo. Sarà decisivo migliorare i risultati dell'an-data, che ci hanno portati ad ottenere soltanto 4 punti (vittoria contro i ragazzi di Artegna, pareggio in terra udinese e 0-0 contro il Pozzuolo, ndr). Scenderemo in campo come se fossero tre finali, non c'è altro modo: dovremo dare il massimo, perché abbiamo già sprecato troppo e non bisogna avere rimpianti a fine sta-gione. Ricordarci che è tutto l'anno che ci alleniamo per partite come queste ci darà la spinta e la grinta giusta…". Lo sprint finale entra nel momento de-cisivo: le due regine sgomitano, ma Nimis, Pozzuolo e Bertiolo restano col fiato sul collo dei diretti avversari: visti i valori in campo, questo Girone B di Terza Ca-tegoria regalerà senza dubbi un finale entusiasmante.

BROzzU,RUSH FINALE DA NON FALLIRE

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CALCIOUDINESECALCIOGIOVANILE

In collaborazione con

Mental Football Cage è uno strumento che permette di svilup-pare Visione di Gio-co, di migliorare la

presa di decisione e di diminuire il tempo di reazione a uno stimolo.La sua peculiare struttura obbliga il giovane calciatore a percepire minuziosamente l'ambiente cir-costante (guardarsi intorno) per ricavarne gli elementi utili per deci-dere opportunamente la strategia di azione efficace.In questa ottica, la padronanza del gesto tecnico è essenziale, ma su-bordinata alle capacità cognitive/percettive. Il giocatore deve "vedere" per po-ter raggiungere l'obiettivo richie-sto: esattamente ciò che avviene durante una partita.Mental Football Cage è costitu-ita da:• spazio di gioco formato da un

quadrato di lato metri 10/12

Si inaugura con questo numero, con un focus sulla visione di gioco, la nuova collaborazione tra Tremila Sporte Mental Football, con l’obiettivo di dare nuovi spunti per gli allenamenti delle formazioni giovanili

A SCUOLA DI CALCIO

IL mENTAL FOOTBALL CAGE

• segnalatori di quattro colori differenti

• quattro porte small più una grande (variante)

• palloni e casaccheQuesto particolare "setting" è a costo zero, in quanto utilizza ma-teriali ampiamente disponibili nelle società di calcio.Grazie alla sua efficace progres-sione didattica, Mental Football Cage è adatta dai Piccoli Amici fino

al termine del Settore Giovanile: le varianti semplificanti permettono ai piccoli calciatori di giocare nella "gabbia" riproducendo inconscia-mente gli stessi movimenti che verranno richiesti loro succes-sivamente.Le varianti di Mental Football Cage:• Vedere per Scappare• Vedere per Guidare il pallone• Vedere per ricevere il pallone

• Vedere per trasmettere il pallone• Vedere per lanciare il pallone• Vedere per proteggere il pallone• Vedere per superare la pressio-

ne avversariaPer ogni esercitazione sono indicate la descrizione e le regole del gioco/attività e alcuni consigli sull'obiet-tivo della proposta, sulla comuni-cazione più efficace e coerente e sugli errori più frequentemente commessi.

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UDINESECALCIOGIOVANILECALCIO

mF-CAGEVedere per scappare

DESCRIZIONESpazio di gioco di metri 10 x 10 circa.Il ladro (pettorina blu) deve entrare nella banca e rubare l'oggetto pre-zioso nella cassaforte (una pettorina/un cinesino - utilizzando le mani), posizionata al centro della stanza. La stanza ha 4 vie d'uscita, posizionate ai vertici del quadrato.Ciascuna guardia controlla una porta e ciascuna porta ha un colore differente. Non appena il ladro prende la collana dalla cassaforte, ecco che scatta l'allarme e il capitano delle guardie le chiama in azione toccando il colore corrispondente alla loro porta. Se il capitano tocca i segnala-tori BLU-ROSSO, i guardiani delle porte BLU-ROSSO dovranno attivarsi immediatamente e velocemente cercare di prendere il ladro, toccandolo.Quest'ultimo deve cercare di uscire dalla banca evitando di essere preso. Al termine della prima manche si invertono i ruoli; questo è un gioco adatto a 8 partecipanti.

Se si è in più si può modificare la forma della stanza, aumentando i vertici, le porte e i guardiani.

FEEDBACk E COMUNICAZIONEPer poter riuscire a uscire dalla stanza è fondamentale che il ladro riesca a percepire la direzione di provenienza dei guardiani, per poter scappare dall'altro lato.Su questa capacità si basa la futura abilità di controllare il pallone ricevuto dal compagno verso una zona libera di avversari e si abitua il piccolo calciatore a "guardarsi intorno" prima di effettuare un qualsiasi tipo di decisione o gesto tecnico.Il formatore deve stimolare i partecipanti a distogliere l'attenzione dal compito primario (raccolta del tesoro) per dirigerla verso l'ambiente circostante, in modo da percepire tutti gli elementi del contesto di gioco.

Errore Correzione

Si attivano guardie non chiamate in causa dal formatore. Il formatore fa ripetere a ciascuna guardia il colore della propria porta ed esegue delle prove di "attivazione".

Il ladro non si guarda intorno mentre afferra il tesoro. Il formatore invita il ladro a osservare bene la direzione di prove-nienza delle guardie e agire di conseguenza.

Il ladro non esce dallo spazio di gioco. Non ha inteso lo scopo del gioco, oppure non riesce a vedere le porte di uscita: fermare il gioco e fare domande.

Il ladro cerca le guardie per sfidarle. Non è un errore. Il ladro sfida con coraggio le guardie (1v1) uti-lizzando delle finte. Il formatore può ripetere il vero obiettivo del gioco, ma incentiva questo comportamento coraggioso!

Questa primo “step” della progressione didattica è indicata per i primi due anni di Piccoli Amici, in quanto non necessità di particolari abilità tecniche sport-specifiche, ma di semplici capacità senso-percettive e motorie.Lo scopo essenziale di questo gioco - esercitazione è di abituare

i bambini a guardarsi intorno per esaminare velocemente l'am-biente circostante e prendere la decisione corretta. La visione di gioco rappresenta l'obiettivo principale dell'esercizio, ma è molto utile per sollecitare il piccolo atleta a diminuire il tempo di reazione a uno stimolo visivo.

Un breve riassunto dei comportamenti più comuni.

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KO INOPINABILI PER PALMANOVA E TORRIANA CONTRO GOLD FEET E PORDENONE. PLAY-OFF A RISCHIO

SCONFITTE A SORPRESA

Decima di ritorno che è quasi uno spartiac-que nel campionato regionale di calcio a 5 con il duello tra Manzano e Bassa Futsal che continua a suon di vittorie; dietro cade a sorpresa il Palmanova e pure la

Torriana perde quota, risultati questi che compro-mettono, al momento, la disputa dei play-off visti i 10 punti di distacco delle battistrada dalla terza della classe. Giornata con risultati a sorpresa non per le prime due: il Manzano seppure incerottato supera per 6-3 un Tergesteo a sua volta con parecchi vuoti in di-stinta gara, i seggiolai giocano a sprazzi, decisivi nel primo tempo Currò, doppietta, e nella ripresa Gora-novic con tre centri. Senza storia il derby della Bassa friulana: il Latisana non fa sconti ai cugini del Lignano messi sotto senza grossi assilli per 9-3 (4 reti per Kapun). Dietro le sor-prese arrivano da Aquileia dove il Gold Feet supera in una gara tiratissima per 5-4 Palmanova rispolve-rando pure il mister Acampora, tornato a scendere in campo ed autore di una rete che alla fine pesa in maniera determinante su un risultato che, come di-cevamo in apertura, dà uno scossone alla classifica. Cede anche la Torriana che lotta con grinta a Por-

denone, ma i ramarri di Asquini in questo finale di stagione hanno probabilmente trovato la quadra-tura del cerchio e raggiungono un altro risultato di prestigio. Un 5-2 che fa lievitare il rammarico per la prima parte di campionato disputata con il freno a mano tirato. In gran forma invece il Maccan Prata che vince lo spareggio per 3-2 sul campo di una Udi-nese Futsal a questo punto tagliata fuori dai giochi, mentre il team di Bovolenta ci crede ancora, si porta ad un punto dal podio, e strizza l'occhio ai play-off vi-sto che dovrà affrontare nel finale di stagione Bassa e Manzano e potrebbe limare lo svantaggio. Non stecca il Pentalcor Grado, che continua la stri-scia positiva liquidando per 6-3 una Clark Udine che esce comunque con l'onore delle armi dal parquet gradese. Infine, da segnalare il bel colpo in trasferta dell'Udine City che s'impone a San Vito al Tagliamento per 4-3 al termine di una gara combattuta e risolta proprio sui titoli di coda dalla squadra allenata da Spina.In serie B passerella d'addio dell'Adriatica, che alla Polifunzionale di Monfalcone perde 5-12 contro il Fa-ventia, terza della classe, ed abbandona mestamente dopo due stagioni il campionato nazionale, terminan-do la regular season all'ultimo posto, con nove punti.

FLASHVASCELLOVOLA

INSERIEACONLACAMEDOSSON

MISTERACAMPORAPUO’ANCORAFARELADIFFERENZA

FVGTRALEPRIMEOTTOALTORNEODELLEREGIONI

un altro risultato di prestigio per il friulano marco Vascello: l'ex portiere di Porcia e Pordenone dopo aver recen-temente vinto la Coppa italia di serie a2 ha ottenuto una storica promozione in serie a con la Came dosson (tV), al termine di una stagione che ha visto i trevigiani conquistare la promozione con un punto di vantaggio sull'imola.

merita la copertina di giornata, la squadra allenata da Lorenzo acampora, che batte 5-4 il Palmanova portando in saccoccia la quarta vittoria sulle ultime sei gare. sempre avanti i ragazzi di aquileia nel punteggio, singolare la situazione della terza rete con mister acampora che entra in campo solo per battere e segnare la punizione che porta sul 3-2 il gold feet.

friuli Venezia giulia tra le prime otto regioni d'italia: è uno storico risultato quello raggiunto dalla selezione regio-nale allenata da marco sbisà al recen-te torneo delle Regioni, dove i friulani hanno raggiunto, dopo ben dodici anni, i quarti di finale; nella gara ad elimi-nazione diretta, non è bastato un gran secondo tempo per sconfiggere la Puglia che con un pò di apprensione ha portato a casa la semifinale con un combattuto 5-4 che comunque conferma la crescita del settore giovanile friulano.

MERCATO

SERIE C

RAPPRESENTATIVA

LE ANTAGONISTEPERDONO QUOTA

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FEmmINILECALCIO

COPPA REGIONE: mARCIA TRIONFALE DEL PASIANO, 18 PUNTI IN 6 GAREContinua la marcia trionfale del Pasiano (nella foto) in Coppa Re-gione. Le ragazze di Claudio Poli battono 3-0 un’Udinese in versione “rivisitata” (fuori Tortolo, Veritti, Mensah e Lauriola) con le reti di Codotto e Sogaro nel primo tempo e Lauzurica nella ripresa. Per le

bianconere pordenonesi 18 pun-ti conquistati in 6 gare, miglior attacco (24 reti) e nessuna rete subita, difficile far meglio di così. Finisce 0-0 il derby triestino tra Montebello e San Marco; le giallo-rosse di mister Pin mantengono la seconda posizione in classifi -ca davanti al Chiavris, reduce da una vittoria per 2-0 sul Pordenone (partita giocata la settimana di Pa-squa). Questi gli incontri che si di-sputeranno domenica 10: Chiavris-Pasiano, Pordenone-Montebello e San Marco-Udinese.

PORTIERESara Ferin ha iniziato a giocare nel Tre Stelle Campoformido e dalla scorsa stagione è al Pordenone

L'esperienza delle giovani Ferin e Padovan nella formazione maggiore del Pordenone

Il campionato di Serie B ormai è fermo da parecchie settimane per gli impegni delle varie nazionali, una sosta utile per riorganizzare le idee e prepararsi al rush finale. Il Pordenone è sempre lì,

a tre punti dalla terza piazza e a sette lun-ghezze dalla capolista Jesina. «Il campionato di quest’anno è molto combattuto, siamo molte squadre in pochi punti – racconta Sara Ferin, 17enne portiere neroverde –. Ri-

spetto all’anno scorso è cambiato l’obiettivo che ci siamo poste a inizio stagione: da una salvezza che poi non abbiamo raggiunto a una promozione per la quale siamo ancora

in gioco». Idee chiare per la giovanissima Ferin, dalla stagione passata nella rosa della prima squadra. «Ho iniziato a giocare a calcio nel Tre Stelle di Campoformido, non per mia scelta ma per seguire la mia sorellina più piccola. Mi sono appassionata e ho continuato prima lì a Campoformido e poi a Codroipo, sempre con i maschi. Dopo tre anni di gio-vanissime a Tavagnacco ho voluto provare una nuova esperienza a Pordenone e l’anno

scorso, con mia sorpresa, sono stata integrata nella rosa della prima squadra. È stata una stagione ricca di soddisfazioni, poter giocare in Serie A è un’esperienza unica. Ho avuto l’opportunità di partecipare anche a una fase Elite dell’Europeo con la maglia dell’under 17. Non sono molto alta come por-tiere ma ho un buon tempo nelle uscite, buoni riflessi e controllo palla». Da una giovane a un’altra, Alissa Padovan, sempre classe ’98. «Mi fa molto piacere essere una delle ragazze più giova-ni della squadra – sorride il

terzino destro –. La mia è una passione che nasce da lontano, da quando giocavo nel giardino di casa con mio fratello. Sette anni coi maschietti del Porcia e poi Pordenone,

scelta perché la possibilità di giocare in Serie A è uno stimolo irresistibile. Ho provato a giocare in quasi tutti i ruoli: coi maschietti da mediano e regista, avere la responsabilità di impostare il gioco mi fa onore, e con le ra-gazze sia come centrocampista esterno che come difensore. In questo mio quarto anno a Pordenone sto giocando terzino destro data la mia fisicità e la mia caratteristica resistenza; adoro difendere e “sciropparmi” molte volte quella “maledetta” fascia destra». Ragazze giovani su cui mister Toffolo sta pun-tando per rincorrere la promozione e porre solide basi per il futuro. Il 17 si riprenderà contro il Marcon, squadra che l’anno scorso si è giocata la Serie A fino all’ultima giorna-ta e che al momento ha un punto in meno di capitan Schiavo e compagne. «Non sarà una gara facile – spiega Ferin –. Le abbiamo affrontate già due volte quest’anno (un pa-reggio e una vittoria) e sappiamo che sono una buona squadra che potrebbe metterci in difficoltà. Noi però dobbiamo vincere e fare la nostra partita». «Sarà una gara combattuta dove sia noi che loro proveremo a portare a casa i tre punti – aggiunge Padovan –. Da qui alla fine del campionato tutte le partite saranno fondamentali, sta a noi commettere meno errori possibili. Vorrei provare l’emo-zione di una nuova promozione in Serie A e se non dovesse succedere, voglio concludere al meglio questa stagione».

Valeria Degano

DALLA LINEA VERDETANTA LINFA PER TOFFOLO

"Obiettivo: raggiungere una promozione in serie A per la quale siamo ancora in gioco"

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CALCIOUDINESE

Di Natale in compagnia di Totti e di Toni, vecchietti che non si rassegnano. Con l'Udinese presto al sicuro, a Totò

saranno concessi gli ultimi fuochi

Pozzo applaude De Canio perchè ha «fatto pulizia». Come dire che il capitano era diventato un problema per un gruppo che deve evitare la B

di IDO CIBISCHINO

La bomba sta nel bel mez-zo dell'elogio all'allenatore allorchè Gianpaolo Pozzo, ammirato per come l'Udi-nese aveva appena asfal-

tato il Napoli secondo un copione abituale fino a qualche anno fa, ai microfoni della tv aziendale rende merito a De Canio affermando, tra l'altro, che è stato bravo a “mettere ordine e a fare pulizia”. Boom. Mate-matico collegare l'affermazione del

quali hanno tentato di abbozzare una soluzione transitoria (l'impiego part-time) finendo sconfitti dalla personalità e dal superiore “peso contrattuale” del trentottenne capitano. Quante volte l'abbiamo scritto! Tecnica e colpi da cam-pione, ma con Di Natale si gioca in dieci e nessuno, nel calcio d'oggi, può permettersi un asso da salotto. Stante l'immobilismo della società, doveva intervenire l'evento trau-

paron alle mancate convocazioni di Di Natale e di Domizzi che il tecni-co ha motivato, con ragionamen-to coerente e senza esasperare i toni, portando in campo il bene supremo della squadra: chi non è a posto fisicamente, chi non dà il proprio contributo al limite delle possibilità fisiche e morali, chi non vive la quotidianità del gruppo per condividerne l'obiettivo comune, è fuori. Il momento è (era) tale per cui nessuno può pretendere di vi-vere di rendita sulle glorie passate, neppure quello che è stato il più implacabile e raffinato cannoniere della storia bianconera.

Chi ha avuto responsabilità, il compito di guidare uomini e di far marciare settori e aziende, non può che condividere, posto che ogni disimpegno, o peggio ogni azione centrifuga, rallenta, condiziona, rende tutto più difficoltoso e tut-

matico a spezzare l'inerzia: cioè la paura di finire in B e l'avvento di un allenatore forte, con pieni poteri e non condizionabile, per la missione-salvezza. Devono andare in campo undici guerrieri, ha detto De Canio fin dal primo momento. E tutti hanno capito che la musica sarebbe cambiata, anche per Di Na-tale, ormai incapace di incidere e di risvegliare una squadra moribonda, quella vista sul campo di Frosino-ne, ultima recita di Totò titolare e dell'Udinese di Colantuono.

Di Natale, in ogni caso, è in buona compagnia, accanto a vecchietti che non si rassegnano all'evidenza, si adontano, puntano i piedi. Si-tuazioni estreme (la Roma era allo sbando) hanno indotto Spalletti ad accantonare Totti, al punto da non concedendogli neppure un minuto di passerella in quello che dovrebbe essere stato il suo ultimo derby; e

ti scontenti. E' la legge universale del lavoro di gruppo, tanto più ri-gorosa e coerente nei momenti di crisi (e l'Udinese era a tal punto in crisi da dover cambiare l'allenatore in confusione per non finire in B), quando non sono ammessi privilegi e, anzi, chi ha più storia e milizia deve mettersi in testa a trainare, dando l'esempio con parole e opere.

Se i pensieri di Pozzo sono pon-derati e non strafalcioni, se ne ri-cavano due verità: che l'idillio tra il paron e Totò è finito e che, nel frangente più critico della stagio-ne, gli atteggiamenti e i contribu-ti del capitano (e di Domizzi) non sono stati intonati alla situazione d'emergenza. Della condizione di privilegio, al limite della gestione personale, di cui Di Natale gode da anni tutti sono a conoscenza. Tollerata dal club e dai compagni davanti alla implacabilità della vena

realizzativa di Totò, nella fase d'oro della carriera. I conti tornavano nell'interesse reciproco: noi ci fac-ciamo il mazzo per te, tu segni, la classifica sorride, e tutti contenti. Non è stata abbastanza realista (o cinica, se volete, come la Juve quando liquidò in un amen il totem Del Piero) l'Udinese nel considera-re l'inevitabile declino del capitano sotto i colpi dell'età e dell'assenza di motivazioni forti, tali da rendere sopportabili i sacrifici che si richie-dono a un vero atleta. Questione anche di cuore e di riconoscenza, perchè no?

La questione-Di Natale doveva es-sere chiarita e risolta almeno un anno fa, anziché lasciarla strisciare fino all'altro giorno, con implicazioni tecniche e ambientali che hanno condizionato le scelte del club e il lavoro di Stramaccioni nello scorso campionato e poi di Colantuono, i

EVVIVA I GUERRIERITOTò, È GIUSTO COSì

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UDINESECALCIO

Del Neri a non avvalersi di Toni nel Verona ormai retrocesso e già in clima rifondazione.

Se è vero che, saputo sabato sera della mancata convocazione, Di Natale ha mi-nacciato di rescindere subito il contratto in scadenza a giugno, bene han fatto coloro che l'hanno convinto a cambiare idea. Non è così, tra stracci e piatti in volo, che deve finire la storia. Vogliamo salutarlo, applau-dirlo ancora, ringraziarlo per i momenti di godimento puro che ci ha regalato: non è stato un leader, Totò, la sua grandezza

sta nella poesia di un attimo, nel verso che soltanto l'artista nel suo estro creativo sa concepire. Qualche altro buon risultato, così da mettere l'Udinese definitivamente al sicuro, e poi De Canio gli concederà le ultime passerelle, magari affiancandolo ai bianconeri del futuro, per tutti il genietto Balic che tutti siamo ansiosi di conoscere. Ma oggi c'è ancora bisogno dei guerrieri e dei corridori. Porta pazienza, Totò, così va la vita, che sempre comanda e va assecon-data: se ti opponi, ti schianta.

E tutti a stupirsi del miracolo. Ne fa le spese il povero (e approssimativo) Montingelli, che si becca dal tecnico il cortese invito: vada a rivedersi il curriculum di De Canio. Che non sarà - come dice lui - un cioccolatino mediatico, ma in fatto di tattiche e di teste di giocatori se n'intende. Perfetta la compilation anti-Napoli, perfette le marcature per intristire i creativi di Sarri e isolare Higuain, ammirevoli la serenità e la sicurezza con cui la squadra si è presentata a un incrocio che la vedeva sfavoritissima: un'Udinese da vecchi tempi, bei tempi. Quella che scalda il cuore e lo stadio intero. Le mie squadre segnano più di quello che subiscono, aveva aggiornato Gigi alla presentazione: ecco, allora, tre gol che potevano essere quattro se Fernandes non sbagliava il secondo rigore (per piacere, non fateglieli tirare più, non è pane per i suoi denti) senza che Karnezis nulla subisse, se non la trentesima sassata di Higuain. E tutti da 7 in pagella, un voto in più per Widmer, risorto come Lazzaro, che tutto travolge sulla corsia di compe-tenza: che lo svizzerone senta aria di mercato e voglia mettersi in vetrina? Due partite, 4 punti: la cura De Canio funziona e promette dell'altro, già a partire da Genova, dove l'Udinese andrà domenica (ore 15) per non farsi sorpassare dalla Samp. Là troverà, più di Muriel (tornato il fannullone degli ultimi tempi udinesi e perciò relegato in panca), Fabio Quaglia-rella, ficcante terminale nel 3-4-2-1 di Montella. La Doria è reduce dal buon pari di Firenze, dove ha esibito un redivivo Alvarez. A De Canio mancherà per squalifica Fernandes, per cui dovrà attivare un altro centrocampista: Halfredsson se opterà per ispessire il filtro, oppure - la buttiamo lì come provocazione - baby Balic per un tentativo più garibaldino. Da verificare, poi, le condizioni di Zapata, uscito malconcio dalla battaglia contro gli amici partenopei.

34 PUNTI - Con la vittoria sul Napoli (due gol di Fernandes e uno di Thereau, che qui si abbracciano con Armero) l'Udinese ha messo 6 punti tra sé e la terzultima posizione. Nella pagina di fronte, la stretta di mano fra Thereau e Kuzmanovic e l'entusiasmo dei tifosi.

VERSO LA SAMP

MA AGGIORNATEVISU DE CANIO!

UDINESE CLUB “ARTHUR ZICO” DI ORSARIAL’udinese club “arthur zico” di orsaria, nasce ufficialmente il 21 dicembre 1984 anche se l’inaugurazione ufficiale avviene l’11 aprile 1985, quando l’allora d. s. bianconero salvatore fiore accompagnò arthur antunes Coimbra, in arte zico, sulle rive del natisone: “il salone era gre-mitissimo- racconta il Presidente alessandro scarbolo- , a zico vennero consegnate le forbici per il tradizionale taglio del nastro; l’atmosfera era incandescente, moltissime le foto, centinaia gli autografi del galinho, numerosi i brindisi all’indirizzo dell’amato campione, anche lui commosso per l’entusiasmo della gente". da quel giorno è nata la sua amicizia, protrattasi nel tempo, con gli amici di orsaria. Poi zico lasciò l’italia, ma promise ai suoi amici di tor-nare a far loro visita, una volta sistemate le note vicende giudiziarie. il club a lui dedicato realizzò uno striscione lungo 36 metri che la domenica veniva esposto sotto le gradinate dello stadio, finché fu possibile. Passato qual-che anno, il 25 aprile 1989 in occasione della presentazione di udine ’90, zico tornò in friuli e come aveva promesso, non potè mancare

a orsaria per un “tajut” con i vecchi amici. "L’anno dopo siamo stati presenti anche alla “despedida do zico”, ovvero l’addio al calcio dell’asso brasiliano - ricorda scarbolo - :dopo innumerevoli contatti telefonici, venne orga-nizzata una "spedizione" a Rio de Janeiro, per

assistere all’incontro flamenco – Resto del mondo. nove giorni indimenticabili in terra bra-siliana per tutti i partecipanti al viaggio ospiti di arthur in “tribuna especial” nello stadio più famoso del mondo, il mitico maracanà". ma anche la solidarietà verso chi ha più bisogno è

una delle prerogative del nostro club, sottolinea il presidente: "Con la collaborazione dal 1995 con la Via di natale di aviano e, dal 1998 con l’esperienza straordinaria di varie adozioni a distanza di bambini della missione di santa Vitoria nello stato del maranhao in brasile. dal 2002 organizziamo per l’auc il torneo di calcetto nel mese di giugno. nel 2015 abbiamo festeggiato i trent'anni di attività e da Rio de Janeiro zico era collegato via skype mentre ci ha raggiunto appositamente dal brasile marcio amoroso. grazie a zico, anche questa amicizia con marcio va ben oltre il rettangolo di gioco e coinvolge le nostre famiglie. Recentemente durante una partita amichevole tra bambini italiani e italo-brasiliani, il cui incasso è stato destinato alle popolazioni colpite dal terremoto in emilia Romagna, mancava l’arbitro: abbiamo sentito amoroso al telefono e lui senza indugio ha raggiunto orsaria per dirigere la partita. Que-sta è vera amicizia". attualmente il club ha 160 soci e 62 abbonati allo stadio e nel programma per questa stagione c'è la trasferta a milano contro l’inter il 24 aprile.

diBiancamariaGonano

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si diceva...

DIARIO CONIL CUORE IN mANOLuciano Riccobono rivive in un libro del 2012 la sua esaltante esperienza alla guida della Longobardi basket Cividale

Nel 2003 la Longobardi basket Cividale chiudeva i battenti, impossibilitata a tirare avanti dalla mancanza di sponsor e da una stretta economica impietosa. Presidente della società

era Luciano Riccobono, che le tentò tutte, senza successo, per condurre in porto sicuro la barca che stava affondando. Un momento doloroso per una pallacanestro cividalese reduce da vent’anni di successi maturati nel caldo catino di via Luinis e che dovette ritirarsi proprio quando si stava realizzando il nuovo, più moderno e capiente impianto. Ma un momento doloroso per il basket regionale tutto, che perse un club salito fino alla B2 e che nelle sue file allineò giocatori importanti, uno su tutti Gianmarco Pozzecco. Della sua espe-rienza alla guida del club ducale ma anche della propria personale Luciano Riccobono ha parlato con il cuore in mano in un libro edito nel 2012 e scritto in collaborazione con Brunello Pagavino, Longobardi basket Cividale (e non solo), in cui rivive pure il suo breve ma significativo passato nelle giovanili del Milan. Un revival particolarmen-te attuale in questi giorni in cui il calcio italiano ha perso un personaggio come Cesare Maldini, che l’ex presidente della Longobardi ebbe come allenatore in rossonero. Un episodio, in partico-lare, descrive il “caratteraccio” del compianto ex giocatore e tecnico triestino, che strapazzò la squadra juniores, della quale Riccobono faceva parte, nel primo tempo di un Milan – Atalanta giocato malissimo: “Quando arrivò il mio turno – scrive l’autore del libro – poco mancò che mi appendesse alla spalliera urlando frasi irripeti-bili. Non tanto per la mia prestazione, pessima come quella di tutta la squadra, ma solo perché

un ragazzino, quale ero io, si era permesso di non guardarlo negli occhi mentre parlava. Cosa assolutamente intollerabile per uno come lui”. Carriera di calciatore conclusa nel 1975 e suc-cessiva militanza nella società Unione sportiva Cividale e Valli del Natisone, trasformatasi nel 1991 in Longobardi Basket Cividale, con Ricco-bono a diventarne il presidente succedendo a Renato Fantini. Anni di grandi soddisfazioni per il

nuovo “numero uno”, con la storica promozione in B2 del 1994 con in panchina Maurizio Zuppi. Ma anni anche di grande impegno economico in una categoria dispendiosa e che alla lunga condussero appunto alla chiusura dell’attività. Di quegli anni rimangono appunto i ricordi, con foto e nomi di protagonisti, in un libro godibile e scritto con il cuore in mano.

e.f.

SIDICEVA...SIDICEVA...

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Alcune delle squadre schierate in vari periodi dal basket cividalese. Nella foto in alto a destra, Riccobono con Alberto Andriola, uno degli allenatori che maggiormente hanno impresso il loro marchio cestistico nella città ducale.

Qui sopra, Luciano Riccobono con Gianmarco Pozzecco, che a Cividale spiccò il volo verso i più prestigiosi palcoscenici della pallacanestro non solo nazionale.

SIDICEVA...SIDICEVA...

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NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

PHILIP mANSEL LEVANTE MONDADORIIn Levante, lo storico Philip Mansel ricostru-isce le vicende plurisecolari, gli splendori e le catastrofi di questa regione del Medi-terraneo e dei suoi centri principali. Dai mercanti e consoli europei che operarono nell’impero ottomano a partire dal Seicento alla rivoluzione dei Giovani Turchi di Musta-fa Kemal Atatürk, dalla modernizzazione dell’Egitto attuata dal pascià Muhammad Ali nella prima metà dell’Ottocento alla guerra civile libanese degli anni Settanta-Novanta del XX secolo, dalla politica imperialista delle potenze occidentali – generatrice di progresso ma anche di risentimento – al fervore religioso degli imam, lo sguardo di Mansel si sofferma sulle storie delle grandi famiglie di imprenditori, sui protagonisti della vita culturale ed economica, sui rappor-ti esistenti fra le tante comunità nazionali che formavano il tessuto connettivo delle città levantine.

LISA GINzBURG PER AmORE MARSILIOUna giovane documentarista italiana trapiantata a Parigi in-contra, durante una trasferta di lavoro, Ramos, danzatore e attore brasiliano bellissimo e carisma-tico. Ha inizio una lunga storia d’amore, costellata di sfide. Per loro, riuscire a trovarsi nonostan-te le grandi distanze geografiche e culturali.Per lei, non solo fronteggiare la gelosia di parenti, allievi e attori colleghi di Ramos, tutti in diversa forma innamorati della magne-tica natura di lui; anche venire accettata dal mondo delle sue ra-dici – il “ghetto” nero afrodiscen-dente di una favela, microcosmo chiuso nel quale con il passare del tempo, giovane donna gringa (bianca), sempre meno le riuscirà di trovare il proprio posto.

L’ANGOLO DELLA LETTURA

VALERIA mONTALDI LA RANDAGIA PIEMME

1494. Nella vecchia casupo-la annidata nella boscaglia che sovrasta Machod, vive, sola, Britta da Johannes, una giovane, bellissima donna. Sebbene siano in molti a ricevere beneficio dai suoi rimedi erboristi-ci, Britta suscita paura. La sua solitudine, in realtà, è alleviata dal legame, appassionato e furtivo, con il figlio del castella-no: quando un doloroso avvenimento mette fine alla loro storia d’amore, per Britta comincia una terribile discesa all’infer-

no. Maldicenze e calunnie si accumulano contro di lei, fino ad arrivare alle orecchie dell’inquisitore. Il giudizio finale è inappellabile: Britta è una strega e il suo destino è il rogo.

mATTEO CRUCCU EX BALDINI E CASTOLDICosa succede dopo una carriera passata sui campi di calcio? Quan-do i riflettori degli stadi si spen-gono? Matteo Cruccu, giornalista del Corriere della Sera (ideatore e curatore delle video rubriche “Dop-pio Ex” e “Man of the Match”), ha firmato un libro che racconta dieci storie di campioni e personaggi amatissimi, rimasti nella memoria collettiva del calcio italiano anni Ottanta e Novanta.

FAzI IODICE LA BATTAGLIA CONTRO L’EUROPA FAZI EDITOREA otto anni dallo scoppio della cri-si finanziaria, l’Europa è stremata dall’austerità, dalla stagnazione economica, da disuguaglianze sempre più gravi e dal crescente divario tra paesi del centro e della periferia. La stessa parola “crisi”, che rimanda a un fenomeno di rot-tura e di breve periodo, è ormai inadeguata a descrivere quello che appare come un cambiamen-to strutturale – ma forse sarebbe meglio dire una ristrutturazione deliberata – dell’economia e del-la società. La democrazia viene esautorata a livello nazionale e non viene sviluppata a livello eu-ropeo. Il potere è sempre più con-centrato nelle mani di istituzioni tecnocratiche che non rispondono delle loro decisioni e in quelle dei paesi più forti dell’Unione.

È stato più volte definito “nuovo Naturalismo” quel movimento di cui Gianni Borta è divenuto fin da subito caposcuola. Una pittura istintiva, di una vivacità

e di una esuberanza a volte apparente-mente rabbiosa, che non teme di cer-to accostamenti cromatici inconsueti, ma che su questi anzi costruisce la sua potente e gioiosa carica detonante. “La pittura esplode come un rumore vivente, nella pulsione prepotente della Natura che accompagna il gesto creativo”. Fin dalle prime esposizioni nel 1961 i soggetti prediletti sono stati fiori, di ogni foggia e tinta: “Il fiore è un miracolo” non a caso è anche il titolo di una sua enorme opera di due metri per dieci, che si è potuta ammirare nella sua ultima personale nella chiesa di S. Francesco a Udine, mostra che ha commemorato i cinquantacinque anni di attività dell’artista friulano. Un evento che ha saputo toccare nel profondo migliaia di spettatori, strutturato in modo da far sì che chiunque varcasse la porta d’entrata della chiesa potesse essere immerso nei verdi prati popolati dalle più variegate specie floreali, dove si respira l’aria mite di quegli spazi infiniti; un ambiente, che prevedeva una scenografia arricchita di betulle ed erba verde, in cui pare perfino di sentire il fruscio delle foglie, il ronzio degli insetti o il cinguettio dei frin-guelli. Conclusasi questa mostra, Borta è ripartito: l’artista da 850 esposizioni (fra cui 160 personali in città del calibro di Milano, Roma, Venezia, Firenze, Bruxelles, New York, Londra, Parigi, Caracas, Monaco, Amsterdam, Basilea, Praga, Istanbul, Vienna…) e 220 affermazioni tra premi nazionali e internazionali ha in programma due personali a Roma, Napoli e, in regione, a Sacile per la fine dell’anno; una serie di rassegne sul rapporto fra arte italiana e arte te-desca, “Kunst aus Italien”. Ci si aspetta ancora molto altro da quell’uomo che ci ha proposto una delle più spettacolari visioni del mondo che prima di noi era già stato creato: “Non voglio allontanarmi neanche un passo dalla Natura, dal profumo della terra.”

massimo Gaudino

BORTA, O DEL NUOVO NATURALISMOARTE

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UDINESECALCIOle belle di TremilaSport

AlessandraVoice and body

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

Una voce limpida, cristal-lina, educata da anni di scuola di canto, a no-bilitare ulteriormente un corpo dalle linee

sinuose e accattivanti: lei è Ales-sandra Giubilato, ventiseienne di Conegliano Veneto, che insieme a Bruno al sax e a Sabino alle tastiere e vocalist forma un trio apprezzato in Italia e all’estero. “Compongo anche canzoni, con te-sti e musica – rivela Alessandra – dopo aver studiato pianoforte per cinque anni. Il mio sogno è af-fermarmi nel campo della musica, pure se sono consapevole che non è affatto facile”. Posare davanti ad un obiettivo è invece solo un

LA MUSICA:LA mIA VITA, IL mIO SOGNO

ne ho veramente tante”. Lo sport attivo, poi, è una delle componenti importanti della sua vita: “Ho fatto appunto fitness e continuo a dedi-carmi all’attività fisica in palestra. Ma oltre a questo, vado a correre, a piedi o in mountain bike”. Mens sana in corpore sano, sostene-vano gli antichi e Alessandra, non c’è dubbio, è una dimostrazione lampante della veridicità del detto.

hobby, sottolinea poi: “Non coltivo particolari ambizioni sotto questo aspetto, anche perché è un am-biente in cui non mi trovo a mio agio. Ho cominciato a diciott’anni come modella di fitness, dedican-domi in seguito ad altre tipologie di immagini, ma senza sogni nel cassetto”. E’ un’artista multiforme, la bruna bellezza veneta, e a testi-moniarlo sono le svariate attività alle quali si dedica: “Amo recitare e oltre a questo faccio la presen-tatrice del meteo in due emittenti televisive. Oltre a questo, dipingo (mi piace il figurativo) e cucino, tanto da aver pensato persino di mettere su un’osteria. Di idee che mi frullano in testa, insomma,

AlessandraGiubilatoèaffermatacantante

escrivecanzoni.“Posareèperme

solounhobby”,dice.

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BASKET

di EDI FABRIS

Troppo atletismo e pochi fondamen-tali? E’ un quesito di gran moda ne-gli ultimi anni nel basket italiano, al pari di quello relativo all’eccessiva presenza di giocatori stranieri nelle

squadre di serie A. Una domanda alla quale provano a rispondere alcuni personaggi della pallacanestro nella nostra breve inchiesta. “Vero, l’atletismo è aumentato in modo con-sistente – considera manuel Vanuzzo, ca-pitano dell’Apu e campione d’Italia la scorsa stagione a Sassari – ma soprattutto nelle massime categorie per far fronte alla mas-siccia presenza di giocatori stranieri, che in generale s’impongono fisicamente su quelli italiani. Quindi la preparazione fisica assume a questo punto un’importanza fondamentale. Ma penso comunque che in tale contesto la tecnica non sia in sottordine”. Opinione che non fa il paio con quella di mario Blasone, tecnico che ha vissuto in prima persona mo-menti in cui l’insegnamento dei fondamentali assumeva un’importanza preponderante: “Oggi a fare gli istruttori delle nuove leve sono in genere preposti dei giovani allenatori con scarsa esperienza e questo è in primis il moti-

vo per cui la tecnica latita. Non basta incitare e spronare i ragazzini, bisogna soprattutto insegnare le basi e dire loro dove sbagliano e correggerli e per far questo è necessaria una certa esperienza da parte degli allenatori”. L’atletismo, insomma, non basta e Blasone lo testimonia riferendosi alle proprie esperien-ze in Egitto e Arabia Saudita: “Lì si trovano potenzialità fisiche enormi ma basi tecniche precarie: un terreno potenzialmente perciò fertile per la crescita cestistica di quei Paesi se non ci fosse di mezzo la pigrizia dei ragazzi e la loro relativa volontà di migliorarsi”. Un trait d’union tra un passato tecnicamente esaltante e un presente limitato sotto questo aspetto lo propone Flavio Pressacco, di re-cente insignito dalla Fip della Targa d’argento alla carriera, allenatore campione d’Italia nel 1976 con gli Juniores della Snaidero dei Giampiero Savio, Ezio Riva e Paolo Pressacco: “Effettivamente l’atletismo, oggi, è aumentato rispetto a quello di qualche anno addietro ma il basket ha subito un’evoluzione, peraltro non del tutto positiva, e bisogna in un certo senso farsene una ragione. Nei miei anni alla guida di varie squadre i fondamentali erano in genere

eccellenti e in alcuni giocatori era prevalente la fisicità, quella che oggi invece è in genere prerogativa di tutti. E i metodi di allenamento, di conseguenza, sono cambiati, anche se pure allora i preparatori, come ad esempio Colle e Bernes, erano di primissimo livello”. Di meto-di, appunto, parla Giacomo Braida, attuale preparatore dell’Apu e con uno storico alla Snaidero, a Trieste e Verona e alla nazionale macedone, seguita ai più recenti campionati europei: “La preparazione si differenzia nel ba-sket dilettantistico, professionistico e a livello di nazionale. Nel primo caso si tratta perlopiù di recuperare acciacchi e noie varie, tenendo conto che i giocatori lavorano e si allenano poi la sera. Nel secondo caso la preparazione è ovviamente mirata, così come a livello di nazionale. Con l’atletismo imperante, la cura del lato fisico negli allenamenti è dunque un fattore primario nel basket moderno”. Ma di fisici importanti, assicura Giorgio Gorlato, principe degli arbitri friulani, ce n’erano an-che in passato: “Ho arbitrato molti fenomeni ma ricordo ad esempio, oltre al nostro Dino Meneghin, Michael Jordan, un atleta con la a maiuscola”.

Nella nostra inchiesta emerge il concetto relativo ad un atletismo preponderante

PRImA DI TUTTOI FONDAMENTALI

Michael Jordan,mix perfetto di atletismo

e fondamentali

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BASKET

Non l’ha presa bene, Cristian Di Giu-liomaria (nella foto), la squalifica di una giornata comminatagli a

causa di un’espressione blasfema pro-nunciata durante l’incontro dell’Apu con Varese e che l’ha escluso dal match di domenica scorsa a Vicenza. “Stavo bene e ho dovuto giocoforza rimanere fuori a causa del fiscalismo arbitrale – borbotta il lungo laziale - . Di impre-cazioni di tutti i tipi, in campo, se ne sentono a iosa ma si è voluto colpire me, probabilmente perché più in vista di altri”. Una squalifica che avrebbe po-tuto essere annullata con il pagamento di 600 euro di multa ma la società ha deciso diversamente, non inoltrando ri-corso, a monito per il giocatore e per la squadra tutta. “Il fatto è che gli arbitri stessi molto spesso ti provocano – de-nuncia Di Giulio - , mettendoti addosso nervosismo. Io mi sono sentito dire, ad esempio, di allenarmi di più, frase che mai dovrebbe essere proferita da un

direttore di gara”. Ma cos’ha scatenato l’espressione blasfema del pivottone? Guardato a vista dalla difesa varesi-na con le buone e con le cattive, fati-cando a ricevere palla, il giocatore ad un certo punto ha esternato così, di getto, il proprio disappunto. Una rea-zione dettata dal nervosismo nel clima caldo di gara ma, si sa, il regolamento al proposito parla chiaro e gli arbitri l’hanno applicato alla lettera, commi-nando un tecnico a Cristian e calcando poi la mano nel referto. “Spero almeno che il turno di riposo forzato mi giovi al recupero di energie per i play off”, lui prova a sdrammatizzare, ma gli si legge in faccia che è incavolato nero.

(E.F.)

IL CASO

Accantonata la sconfitta ester-na nel derby contro Tarcento (62-70), dando atto agli uomini di Andriola di essere riusciti ad interpretare nel migliore dei modi

l’intensità difensiva necessaria per tarpare le ali e soprattutto le mani ai sui ragazzi, che a fine gara hanno registrato un misero 29% nei tiri dal campo, marco Rovere, tecnico di Corno, mette subito al centro dei suoi pensieri le restanti partite che mancano per comporre la griglia di play-off e play-out: “Dobbiamo considerare ogni match decisi-vo da qui all’ultima giornata della regular season di un campionato molto difficile e livellato: è vero che ora siamo al quarto posto a sei lunghezze dalla capolista ma allo stesso tempo sono sempre 6 i punti che ci separano dalla quota play-out. Mantenere alta la concentrazione e la voglia di fare risultato risulterà perciò determinante se vogliamo evitare sorprese e concederci il regalo-obiettivo di iniziare con gli eventuali play-off un nuovo torneo dove tutto può davvero succedere.” – considera il tecnico della Calligaris, che ha rilevato in corsa il dimissionario Luca Cittadini facendo re-gistrare un incoraggiante serie di 7 vit-torie e 3 sconfitte nelle 10 partite della sua gestione, riuscendo così a risollevare Corno di Rosazzo dalla mediocre posizione di classifica in cui era scivolata prima del suo avvento. Gli abbiamo chiesto quali siano stati gli accorgimenti che hanno permesso il cambio di rotta: “Premesso che all’inizio dovevo sostituire solo temporaneamente

Cittadini, di cui ero vice sin dallo scorso anno, il mio lavoro si è focalizzato sull’opportunità di sviluppare una maggiore velocità di gio-co per liberare il potenziale offensivo della squadra, che a mio avviso rappresenta uno dei suoi punti di forza. I buoni risultati hanno poi convinto la società ad affidarmi la guida della squadra sino alla fine del campionato.” Per ora una scelta coraggiosa ma felice quella dei dirigenti di Corno, confermando un Marco Rovere alla prima esperienza in qualità di head coach di una prima squadra dopo cinque anni passati alla guida delle squadre giovanili dell’ Ubc, dell’Apu e della stessa Calligaris. Forse anche una scelta di cuore, considerando che Marco è stato anche uno dei giocatori protagonisti tra il 2002 e il 2005 del periodo d’oro per il basket a Corno e che nell’ultima partita del play –off della C1 2003/2004 mise a segno i due tiri liberi decisivi che diedero a Corno la storica promozione nell’allora B2. Gli abbiamo infine chiesto quali differenze riscontra tra la pal-lacanestro dei tempi in cui calcava il parquet come giocatore e quelli attuali, in cui siede in panchina a dirigere i suoi giocatori. “A mio avviso il livello tecnico è sceso in tutte le categorie, a partire dalla massima serie: oggi l’attenzione è riservata all’accrescimento del livello agonistico e “fisico”, al “salta, passa, corri e tira” a spese del perfezionamento della tecnica di base, con il risultato di ve-dere in tutte le categorie giovani giocatori dai grandi mezzi atletici, ma con fondamen-tali spesso rudimentali e approssimativi.” Giuseppe Passoni

FIDUCIA BEN RIPOSTA NELL'EX GIOCATORE E OGGI TECNICO DI CORNO

SERIE C GOLD

mARCO ROVERE,ABSOLUTE BEGINNER OK

A RIPOSO FORZATOMA DI GIULIO RECRIMINA

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CALCIOUDINESE

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SERIE C FEMMINILEVOLLEY PORDENONE Vs DOMOVIP PORCIA

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UDINESECALCIO

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VOLLEY

SERIE C FEMMINILEVOLLEY PORDENONE Vs DOMOVIP PORCIA

Photo ANDREA MORATTO

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VOLLEY

Da qualche anno una nuova realtà sportiva agisce da protagonista nel volley di San Giovanni al Natisone e Cormons.

Un tempo le due società erano ben distinte ma oggi lavorano in sinergia sotto un’unica identità chiamata Est Volley. Ce ne parla il DS Ga-briele moratti: “Non si tratta di una fusione perché VBL Cormons e PAV Natisonia sono rimaste due società ben delineate, partendo dal fatto che la Federazione consente politiche di fusione solo nel caso di società della stessa provincia. Noi operiamo su due province diverse, Udine e Gorizia, nonostante la vici-nanza fra i due centri". L’idea è nata cinque anni fa per la volontà dei di-rigenti, evidenzia Moratti: "Io stesso sono originario di San Giovanni ma ho lavorato a Cormons. Abbiamo deciso di unire le forze per dispu-tare i vari campionati e, dopo due anni di assestamento, ora stiamo raccogliendo i frutti della collabo-razione. Ragioniamo come un’entità unica anche se le due anime sono rimaste ben distinte. Ci dividiamo al 50 % spese ed incassi e creiamo le squadre a partire dal settore gio-vanile a seconda delle rispettive

necessità o convenienza". Non esiste una differenza di livello tecnico fra Udine e Gorizia ma sicuramente a livello di numeri sì, sottolinea il dirigente:."Nel capoluogo friulano le società pullulano rispetto al numero minore di Gorizia e ciò influisce an-che su vittorie e sconfitte. In que-sto contesto la serie C ci dà molte soddisfazioni perché dominiano la classifica con un margine cospicuo di punti. In cinque anni siamo stati sempre in alto ma quest’anno ab-biamo spinto sull’acceleratore per

PRIMO PIANO

NOI DELLE DUE PROVINCEL'Est volley, capolista in C femminile, è frutto della sinergia Cormòns - S.Giovanni al Natisone

raggiungere la vetta". E alle spalle c’è un panorama di 150 tesserate: "Abbiamo una squadra anche in Pri-ma Divisione dove trovano spazio le ragazze non ancora pronte per la serie C. Poi l’Under 16 che gioca un campionato da prima in classifica in provincia di Gorizia, due Under 14, una per provincia (prima è quella goriziana), un' Under 13 e un'Under 12 fino ai due settori distinti del Mini Volley che vengono gestiti in loco dalle singole società. Di anno in anno decidiamo dove iscriverci e con quale

squadra". I TECNICI In tutto una decina e tutti molto validi, considera Moratti: "In passato ci sono state annate molto importanti anche in campionati maggiori, fino alla B1. Ora il comparto della sedia è meno flo-rido e ne risentono anche i risultati sportivi. Se dovessimo essere pro-mossi cercheremmo come sempre di onorare la B cercando di non fare pazzie con spese al di sopra delle nostre possibilità. Il territorio segue molto la nostra prima squadra e il pubblico è stato sempre abituato bene! LA POLITICA "Quella di po-tenziare il settore giovanile, perché le risorse economiche sono limitate. Il nostro budget è di 50mila euro a stagione. Cerchiamo di dare visibilità e immagine al gruppo anche attra-verso l’organizzazione di eventi come la recente Coppa Triveneto giocata in casa nel lunedì di Pasqua e che ci ha consegnato la medaglia d’argento perdendo la finale contro il Giorgione di Castelfranco Veneto. Brucia un po' ma senza drammi. A quelli che mi chiedono qual è il segreto del nostro successo rispondo che giocatrici e tecnici possono essere più o meno transitori ma che la società resta. Noi puntiamo ad investire molto sugli allenatori e ciò sta dando i frutti

Minivolley

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VOLLEY

FOCUS

sperati. Sono loro che propongono i giocatori poi siamo noi a fare i conti con il portafoglio. In campo vanno le atlete ma la società è brava a rispettare gli impegni economici. Quindi penso esista un intreccio di meriti e concomitanze che ci hanno dato la spinta verso certi risultati. Il nostro obiettivo è ora raggiun-gere la B e noto con piacere che le ragazze si stanno impegnando a vincere tutte le partite che riman-gono fino alla fine del campionato. Altra nostra grande soddisfazione sono i primi posti dell’Under 16 e 14, sponda goriziana: a questo punto vogliamo le finali regionali”.UOmO DI CAmPO Il tecnico mauri-zio Corvi ci intrattiene invece con il suo punto di vista di uomo di campo: “Il bilancio attuale è più che positivo. Abbiamo praticamente vinto tutto, addirittura in campionato tutte le partite ed ora siamo ad un passo dalla B2. Inoltre abbiamo vinto piut-tosto agevolmente la Coppa Regione e nella Coppa Triveneto di qualche settimana fa non potevamo fare di più: è andata male davanti al nostro pubblico pur avendo disputato due buone partite, una vinta e una persa. Potevamo portare a casa il trofeo ma un po’ di fatalità ci ha costret-to ad accontentarci della medaglia d’argento". STAGIONE POSITIVA "Praticamente perfetta nonostan-te alcuni infortuni che purtrop-po incideranno anche sull’inizio del prossimo campionato e che com-prometterranno la preparazione. E’ il caso di Federica Zanuttigh, la nostra attaccante più forte, che si

è rotta i legamenti cinque partite fa. Purtroppo riprenderà ad alle-narsi in ritardo rispetto alle altre, solamente in autunno inoltrato. Per noi è comunque fondamentale l’in-serimento di atlete provenienti dal settore giovanile: Alessandra Di Bert, per esempio, gioca in Under 14 e 16 e entra spesso in campo anche in prima squadra. Nonostante la sua giovane età è già una garanzia". PUBBLICO Segue in buon numero nel palazzetto di San Giovanni: "Del resto l’ambiente era abituato ad una pallavolo di un certo livello per tradi-zione - continua Corvi - . Il prossimo anno, con una promozione pratica-mente in tasca, giocheremo in B e i problemi saranno come sempre le-gati agli sponsor. Ma sono fiducioso. Alleno qui da due stagioni dopo un passato di vent’anni come tecnico: precedentemente sono stato a Mon-falcone, ottenendo il primo anno la salvezza e il secondo la promozione dalla C alla B2, con le finali nazionali vinte con l’Under 18. purtroppo poi siamo retrocessi, pagando lo scotto di campionati impegnativi con una squadra troppo giovane. Chiaramente nel nostro settore tutti lavoriamo al di fuori del volley e del resto la realtà della pallavolo a questi livelli non per-mette di fare diversamente. Si tratta sempre di una mezza vita sul filo del rasoio". GRUPPO "Qui sto bene e il gruppo che alleno è ottimo, coeso e determinato - ammette Corvi - . Ci sono stati tre o quattro inserimenti lo scorso anno e le giocatrici sono ormai abituate a vincere. A parte

La società, spendendo meno di altre, ha fatto le scelte giuste

la Coppa Triveneto, era più di un anno che non perdevamo una partita. I 19 punti di vantaggio sulla seconda nel campionato di serie C d'altra parte parlano chia-ro. Sicuramente abbiamo “ucciso il campionato” e diamo fastidio ma si tratta per noi di una bella noia! Le giocatrici sono giovani ma anche esperte e a loro non piace assolutamente perdere. Quando la promozione sarà matematica-mente raggiunta, farò giocare un po’ tutte a turno". . "La prossima partita l'avremo in casa contro la seconda in classifica e sicura-mente non sarà scontata: nes-suno vuole organizzare la festa agli avversari - scherza Corvi - .

Serie C

L'under 14

L'under 16

E vorrei elogiare le ragazze della panchina, perché quando entrano si fanno sempre trovare pronte. Non so quale sia la nostra carta vincente: sicuramente la società ha speso meno di altre ma evi-dentemente ha scelto le atlete giuste. Inoltre ho la certezza che le ragazze scelgono volentieri di giocare dove alleno io perché san-no che, grazie alla mia esperien-za, non butteranno via un anno. Forse sono particolarmente abile ad interpretare le partite e il mio lavoro non si limita solo all’aspetto fisico o tattico. Essendo donne, l’aspetto psicologico è fondamen-tale e ci lavoro sopra con cura”.

Biancamaria Gonano

TremilaSport+ | 06 04 2016 | 37

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SPORT VARI

notiziebreviJUDO

European Judo Cup34° Trofeo Tarcento

Gara di judo per nazionali. Gli atleti partecipanti sono della classe juniores (Under 20, fino al 1996). È la 34° edizio-ne del Trofeo Tarcento, che da sei anni è entrato a far parte del circuito europeo delle Europa Cup. È una delle 12 tappe del World Tour della classe juniores, ossia l’insie-me di tornei internazionali di judo di massimo livello (ad esclusione di campionati

europei, mondiali ed ejof) per questa classe di età, ed è l’unica tappa italiana. All’evento principale è as-sociato un training camp, che si svolgerà nelle gior-nate successive alla gara e l’esame per gli arbitri che aspirano alla qualifica continentale (17 arbitri di altrettante nazioni).È l’evento di judo e arti marziali più importante in regione di tutto l’anno.Sede: impianti di Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro.Date: da venerdì 8 aprile a mercoledì 13 aprile 2016. La competizione si svolgerà nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 (nel dépliant tutti gli orari).Nazioni partecipanti: 26, con la presenza di nazionali extraeuropee come quella dell’Argentina e del Brasile.Atleti iscritti: 536, di cui 331 maschi e 205 femmine.Organizzatori: la gara viene affidata dalla federazione eu-ropea EJU (European Judo Union) alla federazione ita-liana FIJLkAM (Federazione Italiana Judo Lotta karate Arti Marziali - affiliata con il CONI), la quale delega l’organizzazione alla so-cietà sportiva Judo kuroki Tarcento.

Sedici maglie tricolori nell’ancora sua giovane carriera non sono poca cosa ma di accontentar-si di quanto fatto finora

Maila Andreotti non ha nessuna intenzione. Per lei questo è un momento interlocutorio, vissuto con intensi allenamenti sulla pista di Montichiari, dove si è trasferita stabilmente dalla sua Nespoledo, stanca del pendolarismo tra Friuli e Lombardia. “Il posto dove vivo nel bresciano, tra nebbie, cieli grigi e umidità, non è certo il migliore del mondo – testimonia l’atleta – ma qui vi hanno costruito una pista co-perta d’avanguardia che costituisce meta di molti ciclisti del nord Italia. In Friuli i due anelli disponibili sono

quelli di Pordenone e S.Giovanni al Natisone ma entrambi all’aperto e quindi non idonei per la prepara-zione invernale. Quindi giocoforza, ad un certo punto della mia car-riera, ho dovuto trasferirmi qui”. In aprile e maggio Maila sarà in giro per l’Europa e lo farà con spirito rinvigorito dai suoi primi Europei senior: “Sono andata abbastanza bene al mio esordio tra le grandi. Tra qualche giorno sarò ad Atene per la prima gara internazionale di qualificazione ai Mondiali e correrò sicuramente molto stimolata”. E la prossima estate un evento che lei stessa definisce alla sua portata: “Parteciperò agli Europei Under 23 a Brno, in Repubblica Ceca, dal 12 al 15 luglio. Penso di poter far bene

di EDI FABRIS

mAILA ANDREOTTI, OBIETTIVO A FUOCO

anche là”. Una città, quella morava, in cui verrà seguita anche dagli afi-cionados del suo paese, raccolti in fan club dal padre Gilberto, dal canto proprio anche appassionato di mo-tociclismo, sport che a Brno ha molti proseliti anche grazie alla presenza di un circuito di livello internaziona-le. Riguardo al movimento ciclistico della pista italiana, la campionessa

evidenzia un certo ottimismo: “Noto un grande seguito tra i ragazzini e le ragazzine del nord Italia, con iscri-zioni in costante aumento. Pecca-to appunto che non siano molti gli impianti nei quali svolgere l’ attività e l’augurio migliore al movimento è appunto quello di veder sorgere nuovi siti come quello di Montichiari, senza i quali, essendo una disciplina specialistica, è impossibile crescere”.

La campionessa di Nespoledo

punta agli Europei Under 23 di luglio

I PROSSImI ImPEGNI13-16 maggio Germania 10-11 giugno cottbus (Ger)18-19 giugno Brno (cz)12-17 luglio Campionati europei(Brno o Montichiari)18-23 luglio Fiorenzuola

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SPORT VARI

mAILA ANDREOTTI, OBIETTIVO A FUOCO

Ex pallavolista, dopo un incidente Giada Rossi si è affermata nel tennistavolo

AL BRASILE

“Per scaramanzia non voglio fare prono-stici – mette giustamente le mani avanti Giada Rossi, che i primi di settembre partirà alla volta di Rio de Janeiro per partecipare alle prossime Paralimpia-di – ma mi sto preparando per poter esprimermi al meglio, sia nei match sin-goli che in quelli a squadre.” La specia-lità della ventunenne atleta di Zoppola, il tennistavolo, l’ha portata insieme ad altri sei atleti italiani ad arrivare a un traguardo di così rilevante importanza per cui la forte emozione, un po’ di sano timore e la gran voglia di farsi notare dai più grandi al mondo si sono ormai impadroniti dell’animo combattivo della Rossi: “Mancano ancora cinque mesi, ma quel fatidico 7 settembre (data di inizio dei giochi) sembra ormai dietro l’angolo. E la tensione comincia a farsi sentire.”Ma come si è avvicinata. Giada, a que-sta disciplina? “Prima dell’incidente, nel 2008, giocavo a pallavolo. Poi ho scoperto il tennistavolo e mi ci sono appassionata quasi per scherzo, senza assolutamente pensare che potesse diventare qualcosa

di molto importante nella mia vita. Ho iniziato quindi a comprendere l’inaspet-tata complessità di questo gioco, le sue tecniche e regole". Hai cominciato pren-dendo alla leggera racchetta e pallina e ora ti ritrovi a pochi mesi dai giochi Paralimpici. Qual è stato il percorso che ti ha portato alle qualificazioni? “A marzo dello scorso anno ho disputato un torneo in Ungheria che mi ha dato la possibilità di riqualificarmi; prima infatti mi trovavo in una categoria poco adatta a me, alle mie peculiarità sportive. La collocazione nella classe "giusta" a settembre mi ha

portato in Repubblica Ceca, dove ho vinto l’oro. Da lì è iniziata una vera scalata in classifica: ho ottenuto altri due bronzi, conquistando così l’ottava posizione. A fine ottobre un ultimo torneo in Belgio mi ha fatto guadagnare terreno, arrivando giusto in tempo prima della chiusura delle qualificazioni a dicembre.”Per quanto riguarda invece il futuro? Quali sono i tuoi programmi? “Sicuramente ci sarà del lavoro che mi aspetta! Le qua-lificazioni ai prossimi campionati Mondiali, per esempio. Senza contare che prima di quelli si disputeranno gli Europei, già se-gnati in agenda. E poi bisogna fare i conti con gli impegni universitari: frequento in-fatti la facoltà di Scienze dell’Educazione a Portogruaro e avrò alcuni esami da dare, pensando nel frattempo alla Laurea, che probabilmente otterrò un anno più tardi del previsto. Gli impegni non sono pochi, ma so per certo che nella mia vita ci sarà sempre spazio per lo sport che amo. Sono una persona determinata e cercherò di far fronte sempre a ogni difficoltà.” massimo Gaudino

ADRENALINA PENSANDO

Sono determinata e faccio sempre fronte

alle difficoltà

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SPORT VARI

Nico Armanelli ha conquistato il tricolore nel kumite

VOGLIO ESSERCI ANCH'IO!

Con il titolo italiano a squadre di Karate, specialità kumite, Nico Armanelli regala l'en-nesima soddisfazione

allo sport regionale, che nelle arti marziali lo elegge “man of the moment”.Per il ventitreenne di Tolmezzo l'ennesimo trionfo in una disci-plina in cui la sua ascesa a li-velli sempre più importanti sta infondendo un entusiasmo senza precedenti nel suo club, il Bushido Dojo di Udine del maestro Adelgi-sto Sodero e a tutto il movimen-to del Karate che spesso vive un po' nell'ombra, emergendo solo in caso di risultati di grande peso.Studente all''Università di Udine nella facoltà di giurisprudenza, si divide tra lo sport, lo studio e il locale che i suoi genitori gestisco-no a Tolmezzo, una pizzeria dove da' una mano nei momenti liberi. Nel giro della nazionale, infatti, tra ritiri competizioni internazionali il tempo per le frivolezze e gli amici è davvero poco.I suoi inizi nel Karate furono

proprio a Tolmezzo, dove l'im-mancabile amico lo portò con sè in palestra e a sette anni da grande appassionato di film, dove tra Bruce Lee e Steven Seagal c'e' solo l'imbarazzo della scelta, il passo per iscriversi ai corsi che il maestro Gianluigi Urbano cu-rava fu davvero breve. Anche se ricordialmo che il karate sportivo è un altra cosa che con le pellicole d'azione ha poco da dividere.A 12 anni passa al Bushido Dojo di Udine del maestro Adelgisto Sodero dove inizia il suo percorso che lo porterà ai successi e ai vertici del karate nazionale ed internazionale.Gareggia nella categoria de-gli 84/94 kg. In Italia mentre all'estero in quella dei + 84 kg., secondo dan e sopratutto la stoffa del campione.Tra le sue imprese il secondo po-sto (per un solo punto) agli italiani individuali a Ostia e un podio ap-presso all'altro nelle competizioni nazionali.- Nico Armanelli, non ti pesa un po' troppo essere il punto

di riferimento nel karate re-gionale? “ Devo dire di sì, però diventa anche uno stimolo per dare sempre di più e ottenere nuovi allori”- Il Karate come le arti mar-ziali in genere è uno sport in cui bisogna seminare per rac-cogliere...“ Certamente infatti è questo uno dei motivi per cui questa disci-plina mi appassiona, bisogna la-vorare per raccogliere e quando questo accade la soddisfazione non ha prezzo”- Cosa rispondi a chi identifica il karate come sport di una cer-ta violenza dove ci si fa male? “ Lo invito a venire in palestra e vedere come si lavora e cercare di capire che la violenza e il farsi male non fa parte del repertorio del karate. Può anche capitare come in qualsiasi attività, ma è un evento molto raro”- Per chi è il Karate? E secondo te cosa cerca chi si avvicina a questa arte marziale?“ Il karate è per tutti: per i ra-gazzi introversi che fanno fatica

ALLE OLIMPIADI 2020

ad uscire dal loro guscio della ti-midezza o dalla paura di essere meno degli altri e degli estrover-si che in palestra danno sfogo a quello che hanno dentro, nel rispetto delle regole che il mae-stro insegna ai suoi allievi”- Esiste un tuo modello o kara-teka a cui ti ispiri?“ Si e si tratta di Stefano Ma-niscalco che gareggia nella mia stessa categoria: un elemento molto forte e con un fisico ec-cezionale. In seguito ad un suo infortunio l' ho sostituito ai mon-diali del 2014, dove nel giro di poco tempo mi sono trovato proiettato in un palcoscenico dove il meglio degli atleti che osservavo in te-levisione, erano a pochi metri da me..”- Attualmente la preparazione anche a livello di nazionale con i continui ritiri al centro fede-rale di Ostia, che è diventata una sorta di seconda casa, sta assumendo ritmi sempre più serrati...“ I mondiali del 2016 sono uno dei miei obiettivi che devo prepara-re a puntino. La strada è un po' sbarrata dal mio amico Stefano Maniscalco, però ci sono quelli a squadre dove un posto è alla mia portata e dove punto al bersaglio grosso”- Il sogno nel cassetto di Nico Armanelli.... “ Il karate diventerà a breve sport olimpico e nell'edizione del 2020 vorrei esserci anch'io, magari sul gradino più alto del podio ad emozionarmi sulle note dell'inno di Mameli”

Gianfranco Borghesu

40 | 06 04 2016 | TremilaSport+

Page 41: n° 06 TremilaSport 06 04 2016

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Page 42: n° 06 TremilaSport 06 04 2016

Federazione Motociclistica Italiana

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F.M.I. Co.Re. FVG - CALENDARIO MANIFESTAZIONI FUORISTRADA 2016

13-14 feb Mc Sabbiadoro C.ItaAssoluti Enduro

21-feb

8-mar

28-feb

6-mar

13-mar Mc Isontino TRV End

Trofei RegioniCampionati Italiani e/o

Internazionali in TrivenetoManifestazioni Varie di

Motocross &Campion

&

Campionato FVG MX -mx1+mx2+mx125+ mx veteran+mx amatori+mx mini+ Mx Epoca ( legare in rosso si svolgeranno su 2 gg Sabato

pom. (mini+amatori+epoca) Domenica tutte leclassi MX

Data

20-mar

27-mar Mc BB1 supermarex

3-apr

10-apr Mc Romans

17-apr Mc P.Roventi Ita Major

24-apr Mc.AMF Friulana C.ItaGr.5 Epoca Tarcento

1-mag

8-mag Mc Razza Pia

15-mag

22-mag Mc Lovolo Trv End - MXGP Arco

Mc Fanna / Codroipo

Mc Medeot / Gonars

Mc Edi / Gonars

Mc Pasiano / Pasiano

GP Arco29-mag Mc Civezzano

5-giu Mc Isontino

12-giu

19-giu

26-giu

3-lug Mc Fanna Trv End

10-lug Mc Manzano17-lug

24-lug Mc Medeot Trv End

31-lug C,Ita MinienduroMansuè

7-ago

Mc Pedemonatano Cordenons

Mc Romans / Versa

Mc Bannia Sab 09Mc Bannia / Bannia

28-ago Mc la Marca Trv End Mx Codroipo Trofeo Nord Est

4-set mx tamai sabato 03

11-set Mc S.G.Live

18-set Mc Pedemon

25-set

2-ott Mc R.Piave Trv End

9-ott

16-ott Mc Gemona23-ott

30-ott

Tdr Enduro

Tdr MiniEnduro

TDN MX Maggiora

Red Bull MX

Tdr Junior MX

Tdr MX

Mc Speedy / S.Stino (mini+ ama+epoca +interr )tutto domenica

6-nov

13-nov

a Giulia Via Antonio Bardelli 4

Page 43: n° 06 TremilaSport 06 04 2016

Questo speciale lo trovate anche su www.tremilasport.com

CALENDARIO

MANIFESTAZIONI 2016

I cal

enda

ri po

sson

o es

sere

sog

getti

a m

odifi

che

perta

nto

sono

da

riten

ersi

pro

vvis

ori e

non

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geris

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empr

e di

verif

icare

il R

.P. s

ul s

ito d

el co

.re.

acco (UD) - Tel: 0432.410309 - Fax: 0432.411634 - www.fmifriuliveneziagiulia.it - [email protected]

13-14 feb

21-feb

8-mar

Mc Albatros 28-feb

6-mar

Mc Isontino 13-mar

Date

Aggiornato al 02 aprile 2016

ato Minienduro FVG/TRV Regolarità Epoca Campionato Enduro FVG Campionato FVG e

Trofeo Enduro Country

MotocavalcateMontaintrial - Hs

minitrialTrofeo Enduro FVG

Mc S.G. Livenza 20-mar

27-mar

Mc Manzano 3-apr

10-apr

HS minitrial + trial Udfiera 17-apr

26-apr

Mc Fvg Cividale del F. 1-mag

ave 8-mag

Mc Tagliamento 15-mag

22-mag

o 29-mag

5-giu

Mc Fvg Pradielis Hs MiniTrial Pradielis 12-giu

19-giu

Mc MorenaMulatrial+ minitrial 26-giu

Mc Fanna 3-lug

o 10-lug

17-lug

Mc Medeot 24-lug

Mc Hard Track Hs minitrial Taipana 31-lug

Hs minitrial + trialPaluzza 7-agoPaluzza

28-ago

Mc Carso 4-set

nza 11-set

ntano 18-set

Mc Carnico 25-set

2-ott

Mc Fvg Flaibano 9-ott

Mc Sabbiadoro 16-ott

Mc Medeot 23-ott

30-ottMc Hard Track Pozzuolo delMc Hard Track Pozzuolo delF. 6-nov

HS minitrialPozzuolo 13-nov

Mc Fvg Flaibano

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SPECIALE LIBERTAS

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www.ceccarelligroup.comUDINE | TRIESTE | PADOVA | MILANO | PRATO

IN BREVE

Ottima performance per le ginna-ste Libertas Porcia (griffate Calze-donia) impegnate a Caorle, dove hanno conquistato tre podi. Nel trofeo Prime Gare (valido per l'ac-cesso alle finali tricolori di Pesaro) la squadra di seconda fascia d'età composta da Alice Pivetta, Marta Rigo e Allison Gris ha centrato il primo posto. Le compagne di prima

fascia Chiara Moratto, Ada De Mar-co e Elena Del Puppo hanno chiuso quarte sul parterre di 32 società. Nella successiva gara Open Giovani la Libertas Porcia ha fatto en plein accomodandosi sul primo e secon-do gradino, un risultato che premia il lavoro dei tecnici Elisa Pegolo, Karin Freschi, Annalisa Misogano e Francesca Bristot.

ginnastica

PATTINAGGIO sul GHIACCIO:ICE WORlD 2016 Al PAlAPREDIERI

■ A distanza di 13 anni dalle Universiadi, il PalaPredieri del Piancavallo è tornato alla ri-balta delle cronache con la di-sputa del 1° torneo Libertas “Ice World 2016” di pattinaggio arti-stico su ghiaccio. Sulla piastra si sono esibiti ben 108 atlete provenienti da Milano, Asiago, Feltre, Padova, Fanano, Auron-zo e Claut in rappresentanza di 11 società, il tutto regolato a puntino dalla Associazione Ghiaccio Pordenone, organiz-zatrice dell’evento. Ad aprire le

danze sono state le debuttanti, categoria a cui appartiene chi si è appena avvicinato al pattinag-gio. “Incredibile cosa può fare la passione, e cosa riescono a fare queste bimbe con pochi mesi di allenamento” commentano entusiasti gli organizzatori. Poi sono venute le categorie Fiori, specchio delle gare intersociali. E per ultime le classi Open, che inglobano tutte le agoniste che partecipano a gare regionali e nazionali. Alla fine, il trofeo Ice World è stato vinto dall'Agorà

skating team di Milano. Lo scopo dell’iniziativa targata Libertas era far fare esperienza alle atlete della varie società par-tecipanti, sia in termini di prova di pattinaggio che di amicizia e gruppo. “E si può dire che lo hanno raggiunto: alle premiazio-ni vedere le varie atlete che si acclamavano e si applaudivano a vicenda è stata una grande soddisfazione - rimarca lo staff della Agp - la nostra società sta lavorando per ridare splendore alla località turistica del Pian-

cavallo, sperando che con la nostra passione il pattinaggio artistico su ghiaccio s’impon-ga a livello regionale”. Intanto è stato raggiunto questo primo risultato, frutto della intrapren-denza nostra, dei genitori e dei volontari, oltre che dell’ammini-strazione comunale di Aviano e della locale Cooperativa 1265, che ha messo a disposizione le strutture per lo svolgimento della gara. Non ultimo, un grazie alla Libertas provinciale nella persona di Ivo Neri”.

TRE PODI PER LA LIBERTAS PORCIA CALZEDONIA

44 | 06 04 2016 | TremilaSport+

Page 45: n° 06 TremilaSport 06 04 2016

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■ Riprende sabato 9 aprile il 10° Campionato Provinciale Libertas di Judo con la II prova che si terrà presso il Palazzetto dello Sport in via Trieste San Vito al Tagliamento.La manifestazione, organizzata dal Centro Na-zionale Sportivo Libertas e Centro Provinciale Libertas Pordenone, con la collaborazione del Judo San Vito e della Polisportiva Villanova Judo Libertas, prevede la presenza di oltre 200 giovani judoka nati dal 2005 al 2010 provenienti da tutta la provincia.La prima tappa si è svolta sabato 19 marzo al Palazen di Pordenone ed ha visto impegna-

ti anche i bambini dell’asilo in un percorso a tempo, ne waza sino la seconda elementare poi tachi waza. La terza ed ultima prova, la finale sarà domenica 12 giugno 2016 presso il Palazzetto dello Sport di Montereale Valcellina in Via Stazione 7.Il Campionato Provinciale Libertas di Judo PN nasce proprio lo stesso anno del PALAZEN, casa della Polisportiva Villanova, e proprio in occa-sione del decennale, la manifestazione come la sala principale del dojo del Palazen è stata dedicata alla memoria di EDUARD PAGGIORO, venuto a mancare lo scorso anno.

L’ex olimpionico Alexander Ploner ha fatto da apripista ai Campionati nazionali Libertas di sci alpino, svoltisi al Piancavallo. La prova unica di slalom gigante ha visto 180 atleti ai cancelli di partenza, provenienti da tutte le regioni ita-liane, e con presenze extra presenze di sloveni, canadesi, inglesi e australiani. Il tutto è stato allestito dallo staff della Ski Safari Experience, coadiuvata dallo Sci Club Pordenone, e il sup-porto dello sponsor Sina Subaru. A causa delle

temperature elevate di questo anomalo inverno, la gara di slalom è iniziata presto (alle 9) sulla pista Tublat, mentre i giovanissimi sono partiti a metà mattinata sulla facile pista del Sole con un nuovo tracciato. I 41esimi campionati nazio-nali Libertas si sono svolti in una bella giornata di sole e tanta fresca neve. Il tracciato curato dal maestro Federico Porracin è risultato molto tecnico (27 porte), tant'è che si sono verificati diversi ritiri. A bordo pista si è accomodato un parterre particolarmente affollato di genitori, nonni e amici, accorsi per assistere soprattutto alla gara dei più piccoli. A mezzogiorno, presso la buca del Sauc si sono svolte le premiazioni, alla presenza dei presidenti regionale Bernardi-no Ceccarelli e provinciale Ivo Neri, coadiuvati dal consigliere nazionale Edoardo Muzzin. Nella graduatoria finale per società, ovvio predominio dello Sci Club Pordenone, che ha totalizzato oltre 2.600 punti, contro i 1.551 dello Zero 13 e i 1.426 dello Sci Club 70.

sci

JuDO: CAMPIONATO PROVINCIAlE lIBERTAs,sAN VITO OsPITA lA sECONDA TAPPA

arti marziali

■ Strozzacapponi ha ospitato il campionato nazionale Libertas di corsa campestre, con ottimi ri-sultati da parte dei portacolori della polisportiva Libertas Porcia. In particolare, le cadette si sono fatte onore con il podio raggiun-to da Ilaria Bruno (argento) e i piazzamenti delle compagne di squadra Celeste Martin (quinta), Greta Bruno (nona), e a seguire Sara Businaro, Nikita Buoro e Mar-tina Vignando. Tra gli esordienti si è distinto Elia Martin (bronzo). Complessivamente, il team purli-liese ha traguardato il sesto posto nella classifica finale a squadre, tanto nella categoria giovanile che combinata. Ad accompagnare gli atleti nella proficua trasferta vi erano i tecnici Nadia Putto e Rudi Trost, quest'ultimo sceso nella gara master.

CROSS: ARGENTO E BRONZO PER PORCIA AI NAZIONALI

L’OLIMPIONICO PLONER APRIPISTA DEI NAZIONALI LIBERTAS

TremilaSport+ | 06 04 2016 | 45

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TREmILAITINERARI mTBwww.natisoneinbici. it

IN SCIA AL GIRO D’ITALIA: PALmANOVA–CIVIDALE

Il prossimo 20 maggio in regione si correrà la 13a tappa del Giro d’Italia, che, a dispetto della denomina-zione ufficiale “Palmano-

va–Cividale” sarà ben più lunga dei 30 km che separano le due cittadine e conterà gran pre-mi della montagna di cui due di prima categoria e gli altri due di seconda.Con questo numero prendiamo spunto per alcuni giri in scia al “girini” evitando però le strade

principali e concedendoci delle variazioni su sterrato al percor-so ufficiale. In questo numero proponiamo il primo tratto della tappa: da Palmanova a Cividale (e ritorno) passando per l’Abbazia di Rosazzo, la ciclovia FVG-3, i colli di Manzano e la Sdricca e i guadi sul Torre nei pressi di Nogaredo e Trivignano.Appena fuori Palmanova si ab-bandona la strada asfaltata per raggiungere su sterrati il Gua-do dell’Arciduca a Nogaredo al

Torre e quindi la ciclopedonale Versa–Judrio che ci condurrà a Villanova del Judrio. Da qui in breve si raggiunge Dolegnano e quindi la dolce salita all’Abbazia di Rosazzo per poi piegare verso Oleis e raggiungere Cividale sulla ciclovia FVG–3.Attraversato il Ponte del Dia-volo, sempre lungo la FVG–3 si ridiscende il lato destro del Na-tisone fino alla sua confluenza con il Torre che si oltrepassa tra San Nicolò e Trivignano Udinese.

Percorrendo un’altra serie di sterrati, che sfiorano gli abitati di Clauiano e Sottoselva, si giun-ge fino a porta Udine da dove si rientra in Palmanova.I 65 km di questo giro sono un continuo variare di fondo strada-le e di panorami con alternanze di tratti veloci ad altri più tranquilli tanto che alla fine sembrerà im-possibile che nella breve distanza che separa Cividale dal Palmano-va ci possa essere un tale varietà di paesaggi.

a cura di STEFANO OSSO e GIAN LUCA TOSORATTI

DAL SATELLITEQuasi tutti il percorso è coperto dalle mappe 1:25.000 Tabacco 041–Cividale e Valli del Natisone e Odos 04|Udine Palmanova. Il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici.it/?p=3277 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato .gpx e di visualizzarla su Bikemap.net

46 | 06 04 2016 | TremilaSport+

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ITINERARI mTBTREmILA

IN SCIA AL GIRO D’ITALIA: PALmANOVA–CIVIDALE

INFO UTILIIl giro è lungo 66 km con un dislivello di circa 260 metri per cui non

presenta grosse difficoltà tecniche. Data la lunghezza richiede però un po’ di allenamento e in condizioni normali lo si può percorre in 4 o 5 ore. L’unica precauzione è quella di verificare la transitabilità dei tre guadi (due sul Torre e uno sul Corno, tra Chiopris e Villanova) per cui non è consigliabile percorrerlo dopo abbondanti piogge. Transitando per zone abitate, con paesi ogni pochi chilometri, non ci sono difficoltà né per l’approvvigionamento di acqua né per i punti di appoggio. Il periodo consigliato va dall’autunno alla primavera inoltrata evitando le ore centrali dei mesi estivi per non doversi trovare a salire verso l’abbazia di Rosazzo con il solleone a picco sulla nuca.

IL PERCORSOLa partenza è da piazza Grande, a Palmanova, dove si imbocca borgo Cividale per poi dirigersi verso Sot-toselva. Dopo le ultime case si ab-bandona la provinciale per prendere uno sterrato prima per Jalmicco e poi per Nogaredo dove si attraver-sa il Torre sul Guado dell’Arciduca. Un altro sterrato giunge a Chiopris dove si imbocca la ciclopedonale Versa-Judrio fino a Villanova. Attra-versata la Udine-Gorizia si prosegue per Dolegnano dove inizia la breve salita all’Abbazia di Rosazzo. Da qui si scende velocemente a Oleis dove,

lungo ciclovia la FVG–3 si inizia a costeggiare il Natisone, passando per Leproso e Firmano, fino a Civi-dale. Dalla città ducale si riprende la FVG–3 per Premariacco e quindi un’altra ciclabile per Orsaria pri-ma di salire le colline di Manzano e ricongiungersi al Natisone alla Sdricca. Si segue quindi il fiume fino a San Nicolò, si guada nuovamen-te il Torre e infine, passando per Trivignano e Clauiano si raggiunge il cimitero di Palmanova. Da qui in breve si entra trionfanti in porta Udine e quindi in piazza Grande.

GUADO SUL NATISONE

CURIOSITàL’abbazia di Rosazzo, risalente all’anno 1000 o poco dopo, è una delle tre abbazie Benedettine del Friuli. Nel tempo della sua massima espansione la sua influenza andava dall’Istria a Tarvisio ed era protetta da Cividale, distante una decina di chilometri. L’Abate dipendeva direttamente dal Papa e, oltre a godere di privilegi sia religiosi che civili, amministrava anche la giustizia. Dal 1500 ai Benedettini si sostituirono i Domenicani e dal 1800 divenne sede estiva dei vescovi si Udine. La storia completa, e moltissime altre informazioni, si possono trovare su http://www.abbaziadirosazzo.it

SDRICCA

GUADO ARCIDUCA

CIVIDALE - PIAZZA DUOMO

TremilaSport+ | 06 04 2016 | 47

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TREmILAITINERARI

IL PERCORSO LIVEK SUL mONTE mATAjUR

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ITINERARITREmILA

a cura di ROmANO PALUDGNACH

Quando arrivi ad Avsa è come entrare in paradiso, i l color v io la dei crocus ovunque ti fa so-

spirare in primave-ra. Dicevo "entrare"

perché questa location è ma-

gica, ti blocca, e non sai dove guardare, non sai più andare avanti e nemmeno arretrare, ma ti fermi ad osservare tut-to attorno a te, impostando la macchina fotografica sulla funzione “panorama” e scat-tando il primo fotogramma,

poi il secondo e molti altri fino ad arrivare al capolavoro impresso in una foto. Un'im-magine che ha una cornice, le montagne, cime importanti che ti osservano, che ti pro-teggono. Siamo sul versante sloveno del Monte Matajur e, se lo teniamo alle spalle, davanti a noi sulla sinistra vediamo il Monte Nero e sulla destra il Kolovrat. Il Monte Nero spic-ca forte e imponente, lo vedi vicino, ti sembra di toccarlo, in questo periodo è candido, tutto bianco, ricoperto di neve fresca. D’estate invece, senza mantello ha due colori, unico con la sua parete liscia come un dente, verso l’alto grigia rocciosa e verso il basso ver-de, erbosa. Montagne, il Monte Nero, il Kolovrat e il Matajur, davanti alle quali siamo ada-giati, che osservano, ascoltano, ricordano, raccontano ciò che sanno, ciò che hanno visto, ciò che hanno vissuto, un secolo fa, quando vi si è combattu-ta la prima guerra mondiale. E' lì su quel percorso, su quel sentiero che passò il generale Rommel, dando il nome all'omo-nimo sentiero.Il periodo ideale per questo iti-nerario davvero lento, lentissi-mo, “See Slow”, per immergersi in questo mare viola intenso dei crocus qui ad Avsa, e, in tutta Luico (in sloveno Livek), è ovviamente la primavera. Luico è una frazione di Caporetto nella vicina Slovenia, che com-prende anche i paesini di Pera-

ti ed Avsa. La località si trova a 7,3 Km a sud del capoluogo comunale di Caporetto e a 1,9 Km dal confine italiano, nell’alta valle dell’Isonzo nei pressi del crinale tra i Monti Kolovrat e Matajur.Il nostro percorso può partire comodamente dalla borgata Avsa situata a 860 metri s.l.m., dove possiamo parcheggiare, sostare ed anche alloggiare.

Avsa lo riterrei un punto stra-tegico, infatti qui le possibilità sono tante, diversi sono i per-corsi da scegliere, che trova-te elencati in calce a questo articolo, a seconda del pro-prio gusto, della passione e del desiderio di curiosità che vi farà da guida. Gli itinerari sono percorsi a tappe e sono studiati per essere consecutivi, in maniera da percorrerli in più

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giorni, e raggiungere distanze lunghe, e paesi lontani, oppure circolari .Itinerario ad anello in modo di partire e arrivare allo stesso punto d'appoggio. Trova-te l’elenco degli Itinerari in calce alla Rubrica TremilaItinerari.Oggi qui parleremo, racconte-remo, attraverso parole, pen-sieri, ma anche attraverso un Tour fotografico un tratto di un lungo percorso chiamato il “Sentiero della Pace” (in sloveno “Pot na Miru”).Questo sentiero storico, che attraversa piccole borgate, in questo affascinante territorio montano, con i suoi boschi in-contaminati, è oggi un percor-so turistico ed escursionistico di rilevante memoria storica, per ricordare e non dimenti-care la grande tragedia della prima guerra mondiale. Que-sta è anche la strada che ha percorso il Generale Rommel, che ricordiamo con un breve cenno storico. Correva l’anno 1917, ci riferiamo alla Dodicesima battaglia dell’Isonzo, meglio nota come “disfatta di Caporetto” (in sloveno Kobarid), perché fu tre-mendamente disastrosa. Il ter-mine Caporetto è entrato nella lingua italiana come sinonimo di “disfatta”. Dopo lo sfondamento a Plezzo e Tolmino in Slovenia - quest’ultimo ben visibile dall’alto del Kolovrat sul confine italiano - il battaglione da montagna tedesco del Wurttemberg, tra le cui fila anche il Tenente Er-win Rommel, una volta passa-to l’Isonzo, esattamente il 24 ottobre del 1917, salì in alto e percorse il Kolovrat , la parte più orientale dell’attuale Friuli Venezia Giulia, dove tutt’oggi è ben visibile il museo all’aperto, che fu al tempo “la terza linea di difesa italiana”. Proseguì se-guendo il sentiero di Avsa , alla conquista del Monte Matajur, la cima più alta delle Valli del Nati-sone. Dopo tre giorni di battaglia e 50 Km di sentieri di montagna, con armi in pugno, entrò a Civi-dale il 27 ottobre 1917.Questo itinerario da percorrere lentamente a piedi, ma anche in mountain bike, segue sentieri facili e accessibili, per visitare le trincee ancora in taluni punti intatte, come pure tunnel sca-vati nella roccia e le rovine di fortificazioni e strutture militari uniche nel loro genere. Per chi volesse avere un supporto lo-gistico, una guida o un noleggio bici può rivolgersi a Branko, che con la sua famiglia vi saprà cu-rare tutti i dettagli.Questo percorso muta in conti-nuazione e subito fuori dall’abi-tato, la stradina da prima asfal-tata, diventa ghiaiosa e sterrata, ma sempre piacevole e ben mantenuta. Si arriva così nel-

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TREmILAITINERARI

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UDINESECALCIO

PUNTO DI APPOGGIO

AGRITURISMO JELENOV BREGPOD MATAJURJEM

Branko Medves, il titolare di origini italiane, con la moglie Dora Gruden conduce l’attività assieme ai due figli, Larissa ed Aljosa con la com-pagna Tina.Ognuno di loro, grazie ai propri studi, uniti alla passione per la natura e il territorio, contribuisce alla gestione dell’agriturismo e alle altre attività ad esso correlate quali l’annessa fattoria. Quest’ul-tima si arricchisce ogni anno di nuovi esemplari, quali i cinghiali del Vietnam (piccoli maialini) e in parti-colare i daini. Branko ci racconta che i daini, che ricordiamo sono della famiglia dei cervi, sono più bassi, una via di mezzo tra il cervo e il capriolo, e sono molto meno “selvatici”, nel senso che non sono diffidenti. Questo li rende simpatici e docili anche in presenza di famiglie con bambini che vengono in visita. Ovviamente la loro area è recin-tata. Ogni anno Branko e famiglia acquistano alcuni animali nuovi e

diversi. Questo è un posto ideale da visitare anche con bambini: infatti troviamo anche un coniglio, il por-cellino d’india, e a breve un piccolo pony. Questa location che Branko, con la sua famiglia, cura e migliora giorno dopo giorno ha molti servizi e ogni ospite riceve una cartolina in omaggio, con la fotografia di cui non sveliamo il segreto per non far perdere la magia della scoperta. Servizi molteplici che vanno dalla sosta gratuita per camper, alla zona campeggio per tende, all’area destinata a misura di bambino fino ai 12 anni che ha la possibilità di dare il mangime ai piccoli amici della fattoria. 14 sono i posti letto, compreso i due per la sosta veloce per veri sportivi, che comprende parcheggio custodito della MTB, con lavaggio e stiro dell’abbigliamento sportivo. Le camere sono dotate di comfort, accoglienti e curate, con servizio frigo, wifi e TV. In questo agriturismo tutto è casalingo, rea-lizzato con le proprie mani, tranne la birra e il vino che vengono acqui-stati altrove. Qui la cucina è tipica della zona, tramandata negli anni, e come dice Branko “spesso non si trova più”. Si spazia dai prodotti dal sapore unico come la ricotta, i formaggi, le patate e i funghi. Sulle tavole, curate nei minimi dettagli, ognuna con un colore diverso, tro-

viamo sempre qualche curiosità. Qui il menù di giornata cambia spesso e so-prattutto ogni stagione, con le varianti a richiesta e con una particolare atten-zione al menù specifico tipo al glutine,. Per il pane infatti è meglio telefonare e prenotare. Troviamo, tra i primi, gnocchi fatti in casa, pasta in brodo di verdura; come secondi tutti i tipi di carni e quindi dal maiale, al vitello, pollo, tacchino e ovviamente il daino. Le verdura sono fresche di giornata, raccolte dal proprio

orto diviso in tre sezioni. I dolci sono sublimi, assaggiare per restare estasiati, anche se già l’osservare è splendido e perciò non sveliamo nulla. Gli affettati spaziano dal salame di daino, al cinghia-le, al maiale fino alla pancetta tutto di propria produzione come pure il miele e le marmellate di prugne, susine, lamponi e come quelli presenti nell’orto come le more e le fragole. Una menzione par-ticolare va al succo di mela da bere fresco, come anche per gli infusi di tè, camomilla, tiglio, e fiori di bosco. Che dire... buon soggiorno, sarete loro ospiti.

Informazioni sul contattoIndirizzo: Avsa 22, 5222 Caporetto+386 41 494 560medves.branko@gmail.comwww.jelenov-breg-pod-matajurjem.sihttps://www.facebook.com/Jelenov-breg-pod-Matajurjem-164446260278478/?fref=ts

la zona chiamata di Jevscek e si può scegliere di andare anche subito in Italia, oppu-re proseguire attraversando macchie di mirtilli e soddisfare il proprio sguardo con fiori davvero colorati e originali, in

una zona incontaminata. Qui si cammina immersi nel verde passando dalla zona fiorita, al boschetto, al sottobosco, fino ai prati che spaziano a vista d’occhio, sfiorando la malga Mrzli all’altezza di 1.250 m. slm,

seguendo stradine sinuose, ma anche mulattiere ripide, attraversando la Val Polaga, per salire fino alla vetta del Monte Matajur, sulla cui cima svetta la chiesetta del Reden-tore, con una vista che spa-

zia a 360°. Splendido d’estate, magico d’inverno, spettacolare di notte, unico all’alba e al tra-monto. Il tour fotografico è comunque solo l’antipasto di quello che si può osservare in prima persona.

Itinerari in zona: Slow Itinerary Trek: La cascata del Kot a San Leonardo (UD) - Seguici su www.tremilasport.com alla Rubrica #TremilaItinerari #Trekking

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