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N. 3-4/2015 Organo ufficiale dei paracadutisti d’Italia RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA (ANPd’I) - Via Sforza, 5 00184 Roma - Spedizione in abb. postale - Art. 1, Comma 1, D.L. 24.12.2003, convertito in Legge 27.2.2004, n. 46 - DCB Roma Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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N. 3-4/2015Organo ufficiale deiparacadutisti d’Italia

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Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONENAZIONALE PARACADUTISTI

D’ITALIA (ANPd’I)

MENSILE DI INFORMAZIONE

ASSOCIATIVO, TECNICO E POLITICO-CULTURALE

… voi siete gli arditidel cielo e della terra

N. 3 -4/2015S O M M A R I OAttualità 3La Presidenza Informa 8Reparti in Armi 10Addestramento 18La Nostra Comunità (Attualità) 20Brevi e Liete 23Attività delle Sezioni 23Ultimo Lancio 26

COPERTINAParacadutista della Brigata “Folgore” (Foto di Orlando Dall’Aglio)

Direzione, redazione, amministrazione, pubblicità:

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Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al n. 1265

Anno LXXII dalla fondazioneNumero 3-4/2015

Direttore editoriale: Aldo Falciglia

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Direttore responsabile: Orlando Dall’Aglio

Redazione:Gordon Casteller

Nuccia Ledda

Corrispondenti:Walter Amatobene,

Claudio Borin, Paolo Frediani, Efisio Secci, Sandro Valerio

Amministrazione: Luciano MASCENA

Chiusura redazionale28 Settembre 2012

Grafica e Stampa: STILGRAFICA srlVia Ignazio Pettinengo, 3100159 RomaTel. 06 43588200 – Fax 06 4385693

Le opinioni espresse negli articoli sono persona-li degli autori e non rispecchiano necessaria-mente il pensiero e lo spirito del giornale, néhanno riferimento con orientamenti ufficiali.

COLLABORARE CON «FOLGORE»La collaborazione è aperta a tutti ed è gratuita,gli articoli e le fotografie, anche se non pubbli-cati, non vengono restituiti. La redazione sceglie per la pubblicazione gliargomenti ritenuti più interessanti, riservando-si, quando ritenuto opportuno, di apportaremodifiche e correzioni allo scopo di una più cor-retta esposizione. Faciliterete il lavoro dellaRedazione inviando il testo che desiderate pro-porre, in formato MS-Word o compatibile(*.doc; *.rtf; *.txt) all’indirizzo e-mail [email protected] allegate quando possibile imma-gini fotografiche, e indicate sempre un recapitotelefonico; le immagini fotografiche a corredodevono essere della massima risoluzione pos-sibile.

Pro prie tà let te ra ria, ar ti sti ca e scien ti fi ca ri ser -va ta. Per ri pro du zio ni, an che se par zia li, dei te -sti, è fat to ob bli go di ci ta re la fon te.

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I tre volumi presentati nel corso dell’Assemblea di Tarquinia

sono disponibili pressola Presidenza Nazionale

Per informazionipotete chiamare il numero:

06 4875516o mandare una email a:

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N. 3-4/2015 3

ATTUALITÀ

di vertice preposta alla politicamilitare e alla pianificazione.Il passaggio delle consegne siè svolto all’interno della caser-ma Gamerra di Pisa, sede delCentro Addestramento Paraca-dutismo, alla presenza del ge-nerale di corpo d’armata Alber-to Primicerj, capo delle ForzeOperative Terrestri.Il Generale Primicerj, nel suo

intervento di saluto, si è con-gratulato con il Comandantecedente per l’ottimo lavorosvolto e ha sottolineato comela Brigata Paracadutisti sia ora-mai una risorsa pregiata perl’elevatissima tecnologia deisistemi d’arma in dotazione eper la professionalità del pro-prio personale.Da sempre impegnata, a livello

I l Generale di Brigata Gio-vanni Maria Iannucci è dal23 febbraio 2015, il nuo-

vo comandante della BrigataParacadutisti «Folgore» che ha

sede a Livorno. Sostituisce ilgenerale Lorenzo D’Addario,nominato vice capo del 3° Re-parto dello Stato Maggiore del-la Difesa a Roma, la struttura

Cambio del ComandanteIl GENERALE IANNUCCI 29° COMANDANTE della “FOLGORE”

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Brigata o con singoli team dispecialisti, nei teatri operativimondiali nelle forze multinazio-nali, la “Folgore” – è stato ri-cordato – fornisce il suo contri-buto anche nell’Operazione«Strade Sicure» per il controllodegli obiettivi sensibili naziona-li, a supporto delle Forze di po-lizia.Il Generale Giovanni Maria Ian-nucci è diventato il 29° Coman-

4 N. 3-4/2015

ATTUALITÀ

dante della Brigata paracaduti-sti “Folgore” dopo aver coman-dato sia il Gruppo AcquisizioneObbiettivi sia il 185° Reggi-mento Paracadutisti Ricogni-zione e Acquisizione ObbiettiviFolgore (RRAO) e aver svoltoprestigiosi incarichi di Staff inComandi Multinazionali e inter-forze all’estero.

Avvicinato dai giornalisti altermine della cerimonia delsuo insediamento, circa unpossibile impiego della Folgo-re in un eventuale interventomilitare internazionale in Li-bia, a garanzia della sicurezzadella popolazione, il generaleIannucci, ha precisato che «èprematuro parlare di eventua-

le intervento militare, perchéla situazione in Libia è ancoraal centro di riflessioni politi-che internazionali che restitui-scano la possibilità di creareinterlocutori legittimati a rap-presentare adeguatamente ilPaese e non le fazioni in lot-ta». «Noi naturalmente dob-biamo essere pronti a interve-

NOTE BIOGRAFICHEdel Gen. B. par. Giovanni Maria Iannucci

il quarto Corso Superiore di Sta-to Maggiore Interforze ed il Ma-ster in Studi Internazionali Stra-tegico - Militari presso l’IstitutoSuperiore di Stato Maggiore In-terforze in Roma, al termine delquale è stato assegnato allo Sta-to Maggiore dell’Esercito conl’incarico di Ufficiale Addetto allaSezione di Stato Maggioredell'’Ufficio Generale del Capo diStato Maggiore dell’Esercito. Nel 2003-2004 ha comandato ilGruppo Acquisizione Obiettivi del185° Rgt. par. ricognizione e ac-quisizione obiettivi “Folgore” e, intale periodo, è stato impiegatoquale Comandante della Task For-ce “Victor”, nell' ambito dell’Ope-razione “Antica Babilonia” in IRAQ. Dal novembre 2004 al luglio 2008è stato Capo Sezione di StatoMaggiore presso l’Ufficio Genera-le del Capo di Stato Maggiore del-l’Esercito. Dal luglio 2008 all’ago-sto 2010 ha assolto l’incarico diCapo Ufficio Coordinamento delFuoco dell’ARRC (UK). Rientrato in Italia è stato desi-gnato per il Comando del 185°Reggimento Ricognizione ed Ac-quisizione Obiettivi “Folgore”. Paracadutista militare, il Gen.Iannucci ha conseguito l’abilita-zione al lancio con la tecnica del-

la caduta libera e il brevetto mili-tare di paracadutismo di nume-rosi paesi esteri. Nel corso dellasua carriera, inoltre, ha frequen-tato vari corsi di qualificazione eperfezionamento e ha acquisitoqualifiche di Istruttore militare diparacadutismo, di guida, di edu-cazione fisica, di difesa persona-le e quella di Comandante dicompagnia mortai. Laureato inEconomia e Commercio e inScienze Strategiche ha conse-guito il Master in Studi Interna-zionali Strategico-Militari e parlainglese e spagnolo. In conseguenza del servizio pre-stato è stato insignito dell’onori-ficenza di Cavaliere dell’ordine almerito della repubblica italiana,della Croce commemorativa perla partecipazione alle operazioniin Somalia ed in Iraq, della me-daglia delle Nazioni Unite per ilservizio prestato nell’ambito del-l’Operazione UNOSOM, dellaCroce d’argento peranzianità di servizio, della meda-glia di bronzo al merito per lungaattività di paracadutismo milita-re, della ricompensa al meritodella confraternita militare ar-gentina e della Croce di Ufficialecon spade dell' ordine al meritomelitense.

I l Generale Giovanni MariaIannucci è nato a Varese nel

1964 ed ha frequentato il 166°Corso Ordinario presso l’Acca-demia Militare di Modena e laScuola di Applicazione di Torino.Ha partecipato come Coman-dante di Batteria all’OperazioneIbis - Unosom in Somalia; haComandato la Compagnia Allie-vi Ufficiali ed è stato insegnan-te aggiunto in numerose mate-rie civili e militari presso l’Acca-demia Militare di Modena.Nel 1997 è stato assegnato alComando Brigata paracadutisti“Folgore” con l’incarico di CapoSezione Operazioni. Nel periodo1999 - 2000 è stato designatoper la frequenza del Corso Su-periore di Stato Maggiore dell'Esercito Argentino e, rientratoin sede, ha prestato serviziopresso il Comando dei Supportidelle Forze Operative Terrestriquale Capo Sezione Addestra-mento.Nel 2001-2002, ha frequentato

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te, 44 anni, ex capo di statomaggiore della brigata Folgoreche rimase gravemente feritoin un attentato esplosivo allacaserma di Ruspoli di Livornonel 2011. Fu investito da un’e-splosione provocata da un pac-co bomba indirizzato per postaal Comando dalla federazioneanarchica informale che riven-dicò l’attentato. Nello scoppioAlbamonte ha perso l’uso di unocchio e subito l’amputazionedi tre dita di una mano.Queste le altre onorificenze:medaglia d’oro al valore dell’E-sercito al caporal maggioreStefano La Mattina, medaglied’argento al valore dell’Eserci-to ai caporal maggiori ArsenioTierno e Pasquale Razzano e lacroce d’oro al valore dell’eser-cito al tenente colonnello Re-nato Vaira. Tutte le onorificen-ze si riferiscono al periodo dimissione in Afghanistan nel2009.Al nuovo comandante gli auguridel Presidente Nazionale ANP-dI, anche a nome di tutti gliiscritti, di proficuo lavoro e disempre migliori successi. Admaiora Comandante. Folgore!

A.F.

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ATTUALITÀ

nire in qualunque momento –ha aggiunto – ma è importan-te che quel Paese sia pronto afare la sua parte. Noi possia-mo aiutarli ma non possiamosostituirci a loro. Ce lo ha in-segnato l’Afghanistan, la So-malia e questo ce lo sta di-cendo anche la situazione in

Libia e in Siria. In Libia c’è unimpegno della comunità inter-nazionale per portare avantiuna serie di contatti affinchési creino le condizioni in cui ilibici si guardino in faccia perdare alla comunità internazio-nale un interlocutore con cuilavorare. Un intervento milita-

re senza queste condizioninon sarebbe utile».Nel corso della cerimonia dioggi sono state consegnatemedaglie e benemerenze al al-cuni paracadutisti. La croce dibronzo al merito dell’Esercito èstata conferita al tenente co-lonnello Alessandro Albamon-

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6 N. 3-4/2015

N el mese di dicembre2014 la famiglia diRossano Visioli co-

adiuvata della sez. ANPd’I diCremona e dalla sez. di Manto-va; con il patrocinio del comunedi Casalmaggiore, ha presenta-to una pubblicazione sul C.lepar. Rossano Visioli, M.O.V.E.,caduto in Somalia il 15 settem-bre 1993, nell’ adempimentodel dovere, insieme a un altrocommilitone, Giorgio Righetti,nel corso della missione dimantenimento della pace:“Ibis”.Il libro, nato da un’idea del par.Enrico Guerra, ha visto la colla-borazione di un gruppo di para-cadutisti che si sono riuniti coni familiari di Rossano e hanno,dopo vent’anni, ricordato queitragici momenti; ritrovando e re-cuperando lettere, immagini, te-stimonianze della vita di Rossa-no, soprattutto dei suoi ultimimesi, prima del suo tragico epi-logo.Domenica 7 dicembre, con unaSanta Messa a suffragio, offi-ciata alla presenza dei familiari,

delle Autorità civili e di moltiparacadutisti, si è dato inizio, inCasalmaggiore, a una giornatain ricordo di Rossano.Dopo la celebrazione liturgica,nell’auditorium di Casalmaggio-re, la presentazione del libro,coordinata dal presidente dellasez. ANPd’I di Cremona, par. Fa-bio Cristofolini, già professoredi educazione fisica di Rossa-no. Il quale, alternandosi con lesorelle di Rossano: Nadia e Ila-ria, ha ripercorso la sua esi-

stenza, proiettando alcune im-magini scattate dallo stesso inSomalia e leggendo le sue lette-re, che scriveva a papà Bruno,mamma Clementina e agli altrifamiliari.La sala gremita, - tra gli interve-nuti anche il par. veterano dellabattaglia di El Alamein, Giusep-pe de Grada - ha seguito con at-tenta commozione questa toc-cante presentazione. Rivivendoi nobili sentimenti e le speranzedi un “ragazzo” della “Folgore”,

che, volontario, si era offertoper partecipare a quella missio-ne.Un percorso di crescita, moralee spirituale che, seppur nel do-lore della perdita, a distanza dianni, rende tutta la famiglia diRossano e i paracadutisti orgo-gliosamente vicini a quella scel-ta. La scelta di partecipare, condeterminazione e coraggio, auna difficile missione, però,sempre attento e sempre dis-ponibile verso i deboli e le vitti-me della carestia di quella as-surda e lontana guerra. Così co-me era stato educato alla vitadai suoi familiari, così come siè sempre comportato il soldatoitalianoAl termine della toccante rievo-cazione molti interventi, di ami-ci, parenti, autorità. Tutti vicinialla famiglia e al ricordo di Ros-sano. Quel ricordo espressodall’etimo della parola stessa:“riportare al cuore, la purezza ela generosità di questo degnoparacadutista d’Italia: RossanoVisioli”.

Aldo Falciglia

CELEBRAZIONI E RICORRENZE

Nel ricordo di Rossano Visioli

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CELEBRAZIONI E RICORRENZE

ROSSANO VISIOLI

Caporale paracadutista dell' Esercito Italiano. Nato a Casalmaggiore il 10/05/1973.Incorporato con il 6° scaglione 1992 prestò servizio presso il 2° battaglione Fanteria“Pordenone” e presso la Scuola Militare di Paracadutismo in Pisa quale aggregato.Trasferito al 3° battaglione paracadutisti “Poggio Rusco” in Pisa nel settembre 1992fu promosso Caporale nel gennaio 1993 e conseguì la qualifica di paracadutista mili-tare. Trattenuto alle armi a domanda, partecipò all'Operazione “IBIS 2” in Somalia con ilcontingente italiano, nell'ambito dell'operazione UNOSOM 2, dal giugno 1993. Deceduto il 15 settembre 1993 nel porto nuovo di Mogadiscio a seguito di colpi d'ar-ma da fuoco esplosi da alcuni cecchini, che uccisero anche il suo collega Giorgio Ri-ghetti. Insignito di medaglia d'oro al Valore dell'Esercito “alla memoria” conferita con la se-guente motivazione:

“Caporale paracadutista del contingente militare italiano ‘Ibis’ impegnato nell'operazione umanitaria Onu di ‘peace kee-ping’. In una situazione operativa altamente rischiosa spesso si offriva volontario per operazioni di rastrellamento per ricer-ca e confisca di armi e per scorta a convogli. Durante la sua permanenza in Somalia ha sempre assolto con zelo, professionalità e spirito di sacrificio i compiti assegnatigli meritando sempre il consenso dei propri superiori e l’ammirazione dei commilito-ni. Durante un momento di pausa dal servizio, mentre effettuava all'interno del Porto Nuovo di Mogadiscio attività ginnico spor-tiva, veniva fatto segno a colpi di arma da fuoco proditoriamente sparati da cecchini somali. Mortalmente ferito, immolava lasua giovane vita per un ideale di pace e di solidarietà tra i popoli. Chiarissimo esempio di soldato che ha dato lustro all'Esercito Italiano, facendogli riscuotere unanime ammirazione dalleForze Armate internazionali impiegate in Somalia”. Mogadiscio (Somalia), 15 settembre 1993

«Non sono pentito di essere qui, sono contentoperché sono venuto a fare qualcosa di giusto. Questo popolo ha veramente bisogno di noi.»

(da una lettera di Rossano Visioli ai suoi familiari)

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LA PRESIDENZA INFORMA...

Delibere emanate dal Consiglio Nazionale del 13 dicembre 2014Delibera n° Argomento Voti

38/2014 Approvato all’unanimità verbale CN del 20/09/2014 U

39/2014 Ratificato all’unanimità il commissariamento della Sezione di Pavia, con nomina

del par. Aldo Falciglia a commissario straordinario U

40/2014 Deliberata all’unanimità costituzione di parte civile della Presidenza Nazionale

nel procedimento penale giudiziario contro Macchi. Il C.N. dà mandato al PN

di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario contro Macchi U

41/2014 Deliberata all’unanimità sostenimento spese della Sezione di Milano nel procedimento

di cui sopra da parte della Presidenza Nazionale U

42/2014 Ratificata all’unanimità dal C.N. la chiusura della Sezione di Colline Romane U

43/2014 Deliberata all’unanimità la non opportunità di modificare

l’intitolazione della Sezione di Avezzano, nelle more di una futura regolamentazione

della procedura a livello nazionale U

44/2014 Deliberato a maggioranza (contrario il C.N. dell’8° G.R.)

il commissariamento della Sezione di Salerno M

45/2014 Deliberata all’unanimità la chiusura della sezione di Rieti U

46/2014 Deliberata a maggioranza la variazione dell’art. 14 c.1 del Regolamento associativo

che viene integrato come segue: «I candidati alla cariche sociali nazionali

debbono aver espletato almeno un mandato di carica o incarico associativo» M

47/2014 Deliberata all’unanimità di rinnovare per l’anno 2015

la Polizza assicurativa in convenzione con la Benacquista Assicurazione U

48/2014 Deliberata all’unanimità la sponsorizzazione per circa 6000 euro

per l’acquisto della bandiera che sarà utilizzata per il guinness dei primati U

(U= Unanimità – M= Maggioranza)

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N. 3-4/2015 9

LA PRESIDENZA INFORMA...

Delibere emanate dal Consiglio Nazionale del 21 febbraio 2015Delibera n° Argomento Voti

1/2015 Approvazione all’unanimità del verbale del CN. del 13/12/2014 U

2/2015 Approvata all’unanimità l’integrazione dei testi degli artt. 29 e 77 del Regolamento associativo:

- Art. 29 integrato con il comma 2 che recita : In caso di cessazione di cui al comma 1 del presente articolo, dovrà essere nominato dal Consiglio Nazionale su proposta della GEN un Commissario liquidatore per tutti gli adempimenti conseguenti.

- Art. 77 integrato il comma 1 con «… ovvero con la cessazione ai sensi dell’art. 29 del presente Regolamento.» U

3/2015 Deliberata all’unanimità la cessazione della Sezione di Trani U

4/2015 Respinta a maggioranza proposta del C.N. del IV GR di inserire un Rappresentate delle Scuole in seno alla CTN M

5/2015 Approvata all’unanimità la costituzione della Sezione di Frosinone U

6/2015 Respinta a maggioranza la costituzione della sezione di Cisterna di Latina M

7/2015 Approvata all’unanimità la costituzione della scuola di paracadutismodella Sezione di Udine con Z.L. in Rivoli di Osoppo U

(U= Unanimità – M= Maggioranza)

Delibere emanate dal Consiglio Nazionale del 17 aprile 2015Delibera n° Argomento Voti

8/2015 Approvato a maggioranza il verbale del CN del 21/02/2015 M

9/2015 Deliberato all’unanimità di chiedere al Collegio dei Garanti l’interpretazione circa le modalità di voto per la nomina dei Presidenti dei collegi (voto singolo o n. dei voti della Zona di appartenenza dei membri) U

10/2015 Votato all’unanimità il Rendiconto annuale 2014 da presentare in Assemblea U

11/2015 Votato all’unanimità il Bilancio Preventivo da presentare in Assemblea U

(U= Unanimità – M= Maggioranza)

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spirito, avete capito fin dall’ini-zio cosa vuol dire essere un sol-dato al servizio dello Stato, unservitore dello Stato. E non miavete mai lasciato solo. Ed èquesta la forza del nostro reggi-mento, la coesione. Solo chi hacomandato il Nemo capisce co-sa si prova a lasciare il Nembo.La “nembite” colpirà anche tecaro Sergio – ha concluso rivol-gendosi all’amico e suo succes-sore al comando – e quando tene andrai di qua sarai veramen-te dispiaciuto».E al colonnello Sergio Cardea siè rivolto anche il generale D’Ad-dario: «Il Nembo, che è un reggi-mento particolare, compostodai migliori tra i soldati, che de-vono essere i migliori tra i citta-dini, ha bisogno di veri coman-danti: non poteva capitare gui-da migliore di Sergio».Dal comandante della Folgoreanche parole di ringraziamentoper il colonnello Merlino: «Rin-grazio Franco, per la sua guidaserena, determinata, sincera,perché nel comandare il Nemboci ha messo il cuore» ha detto,ringraziando anche la mogliedel comandante uscente, Simo-na, per essere stata al suo fian-co e aver sopportato i lunghimomenti di separazione dalproprio marito che tale impegnoha comportato …».

10 N. 3-4/2015

guerra del reggimento, alla pre-senza del comandante della Bri-gata paracadutisti “Folgore”,generale Lorenzo D’Addario,ilcolonnello Franco Merlino hapassato le consegne al colon-nello Sergio Cardea.Il colonnello Merlino, chiamatoal comando del Centro di adde-stramento paracadutismodell’Esercito, a Pisa, ha lascia-to il reggimento di viale Italiadopo due anni densi di attivitàaddestrative ed operative, tracui la partecipazione, nel 2013,alla missione internazionale“Isaf XXI” in Afghanistan.Il colonnello Cardea provienedal comando della Brigataparacadutisti “Folgore”. Nato aSalerno nel 1969, nella suacarriera ha ricoperto incarichidi alto prestigio presso le unitàparacadutiste e presso lo Sta-to Maggiore dell’esercito, par-tecipando a numerose opera-zioni fuori area. Entrato in ac-cademia nel 1988, ha avuto lasua prima assegnazione al co-mando “Folgore” di Livorno,dove è rimasto fino al 2005,

per poi passare ad altre espe-rienze: al comando missione esupporti tattici “Mantova”, aVittorio Veneto; al comandodella NATO in Germania; a Sie-na, dove ha comandato il 5°battaglione “El Alamein”; poi dinuovo a Livorno.«È un grande onore per me, èuna grande soddisfazione esse-re qui, sia per l’incarico che peril luogo dove ha sede il reggi-mento “Nembo” - spiega dopola cerimonia di insediamento ilcolonnello Cardea …Alla cerimonia, che si è svoltanel piazzale “Filottrano”, eranopresenti i rappresentanti delleistituzioni cittadine. Dopo loschieramento dei reparti, ac-compagnato dalle note dellabanda della Folgore, il commos-so saluto del colonnello Merli-no, che ha voluto parlare ai suoiragazzi «con il cuore, senzaniente di scritto» per ringraziarlidi essere stati vicini, nei dueanni passati insieme, a lui e alreggimento. «A voi, di fronte atutti – ha detto – grido il mio gra-zie. Avete capito subito il mio

REPARTI IN ARMI

Cambio del Comandanteal 183° Rgt. NEMBO

(Articolo tratto da “Il Tirreno” del 12/12/2014 di Massimo Donati)

«P ISTOIA. Cambiodella guardia alcomando del

183º Reggimento paracadutisti“Nembo”. Alla “Caserma Mari-ni” di Pistoia si è svolta, nellamattinata di venerdì 12 dicem-bre (2014 n.d.r.), la cerimoniadi avvicendamento del coman-dante: con il simbolico passag-gio di mano della bandiera di

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N. 3-4/2015 11

REPARTI IN ARMI

Cambio del Comandanteal Centro Addestramento Paracadutismo

I l 19 dicembre 2014, alleore 10.30, al Centro Ad-destramento Paracaduti-

smo presso la Caserma Ga-merra di Pisa, si è svolta la Ce-rimonia di avvicendamento alComando tra il Colonnello AldoMezzalana, cedente, e il Colon-nello Franco Merlino, suben-trante.Il Colonnello Aldo Mezzalana,lascia l’incarico dopo più didue anni d’intensa attività chedurante i quali il CAPAR ha in-crementato considerevolmentele sue attività, arrivando nel2013 a qualificare ben 2600militari, più del doppio dell’an-no precedente.Il Colonnello Franco Merlino ènato a Modena il 10 luglio1966; terminati i corsi regolari

dell’Accademia Militare di Mo-dena e della Scuola di Applica-zione di Torino, nel 1991 è sta-to promosso al grado di Tenen-te; assegnato al 186° rgt. “Fol-gore” in Siena, successiva-mente presso lo Stato Maggio-re della Difesa. Nel 2004 hafrequentato il corso Superioredi Stato Maggiore Interforzepresso la Scuola Militare dellaDifesa Francese in Parigi ed èpoi stato rassegnato presso loStato Maggiore dell’Esercito.Dal 2007 al 2008 ha coman-dato il 1° Battaglione Grizzanoin Pistoia, periodo al terminedel quale è stato trasferito a IlCairo in Egitto quale AddettoMilitare aggiunto per la Difesa.Dal 2012 al 2014, infine, hacomandato il 183° Reggimento

Paracadutisti Nembo, semprein Pistoia.Il Colonnello Merlino ha inoltre

partecipato alle missioni di pa-ce in Kosovo, in Bosnia ed Erz-govina e in Afghanistan.

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12 N. 3-4/2015

B racciano, 16 gennaio2015. Presso la Ca-serma Romano, sede

del 185° Reggimento ArtiglieriaParacadutisti "Folgore" si èsvolta la cerimonia di avvicen-damento tra il Comandante ce-dente, Colonnello Cristiano Ma-ria Dechigi e il subentrante, Co-lonnello Ettore Gagliardi. Alla presenza del Comandantedella Brigata paracadutisti “Fol-gore”, Generale Lorenzo D'Ad-dario, e dei rappresentanti delleassociazioni combattentisticheANPdI e ANARTI, il ColonnelloDechigi, dopo circa 2 anni alvertice del Reggimento, ha pro-nunciato a Reparto schierato,la formula con cui si sancisce lacessione del Comando. Durante un momento della ceri-monia, al cospetto della Ban-diera di Guerra, retta dal Co-

REPARTI IN ARMI

...di DIAVOLO in DIAVOLO...(Immagini: Orlando Dall’Aglio; testi cortesia P.I. 185° Rgt. Art. Par. cap. Capriati)

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mandante, quattro giovani gra-duati hanno prestato giuramen-to di fedeltà alla Repubblica Ita-liana. Successivamente il Col. Dechi-

gi, ha donato ai già Comandan-ti del 185° Rgt. Artiglieria para-cadutista, presenti alla cerimo-nia, un attestato del loro co-mando.

Il Colonnello Dechigi viene tra-sferito presso l'ufficio Storicodello Stato Maggiore dell'Eser-cito dopo aver condotto la rina-scita del 185° nella nuova sede

di Bracciano rinsaldando con ilsuo operato l'importanza dellacomponente "supporto di fuo-co" all'interno della BrigataParacadutisti.

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REPARTI IN ARMI

Il Colonnello Ettore GAGLIARDI ènato a Gemona del Friuli (UD) il31 marzo 1967Dopo la frequenza del 169°Corso dell’Accademia Militare diModena e della Scuola di Appli-cazione d’Arma di Torino, svolgeil Corso Tecnico Applicativo d’Ar-tiglieria a Bracciano e viene inseguito assegnato ai repartidelle Truppe Alpine ove assolve iprincipali incarichi operativi e dicomando. Sottocomandantedella 40^ batteria della AMF(Land) del “Contingente Aeromo-bile Cuneense” della BrigataTaurinense, partecipa a numero-se esercitazioni internazionali.Promosso Capitano, nel 1995diventa comandante della 15^batteria “Draghi” e della 14^Batteria “Lupi” del “GruppoConegliano” a Tolmezzo (UD)svolgendo anche l’incarico diCapo Centro Operativo fino all’in-vio a Civitavecchia per la fre-quenza del 126° Corso di StatoMaggiore nel 1999.In seguito, presta servizio (fino al2005) presso il neo-costituito“Nato Rapid Deployable Corps

NRDC (IT) di Solbiate Olona nel-l’ambito dell’Ufficio Operazionidella Divisione Sostegno Logisti-co, partecipando a tutte le fasi divalidazione Operativa del Coman-do, poi schierato in Afghanistan(ISAF).Promosso maggiore nel 2004,risulta vincitore del corso ISSMI eviene selezionato per la frequen-za del VII Corso ESFAS presso ilCESEDEN nel Regno di Spagna inMadrid, ove si diploma nel 2006e consegue inoltre il Master di 2°livello presso la “Sociedad deEstudios Internacionales” (SEI),patrocinata dal Re di Spagna, contesi in lingua sull’Industria dellaDifesa Italiana. Dal luglio 2006 al settembre2008 svolge servizio presso ilDIPE nella sezione Impiego Uffi-ciali Direttivi. Il 1° settembre2008 viene promosso TenenteColonnello e comanda fino al

2009 il “Gruppo Aosta” del 1°Reggimento artiglieria da Monta-gna a Fossano (CN), impiegato indiverse operazioni sul territorionazionale.Al termine del periodo di coman-do, il 21 settembre 2009, esple-ta il Servizio di Stato Maggiorequale “Capo Sezione Politica Mili-tare Internazionale” presso gliUffici di Diretta Collaborazione delMinistro della Difesa. PromossoColonnello il 1°luglio 2013, trans-ita alle Dipendenze del Consiglie-re Diplomatico del Ministro dellaDifesa in qualità di “Capo Sezio-ne Relazioni Internazionali” fino al12 gennaio 2015. Dal 16 gennaio è il Comandantedel 185° Reggimento Paracaduti-sti Folgore” in Bracciano (sociofondatore nr. 323). Laureato in Ingegneria Meccanicaal Politecnico di Bologna con tesisperimentale sul sistema di rin-

culo dell’obice da 105/14. Pos-siede il titolo di dottore in “Scien-ze Strategiche” rilasciato dall’Uni-versità degli Studi di Torino. Cono-sce le lingue inglese, tedesca espagnola, tutte certificate dallaSLEE di Perugia. Padre di famiglia, vive a Romacon i 2 figli più piccoli e la propriacompagna Raffaella

CORSIIstruttore militare di EducazioneFisica - Istruttore di Sci e Com-battimento in Montagna - Espertoconoscitore di Neve e Valanghe -Paracadutista Militare (brevettonr. 122711).

MISSIONI“Forza Paris” - “Vespri Siciliani” -“Strade Sicure”, nonché soccor-so alle popolazioni civili (Alluvione1994 ed Emergenza Valanghe2008, in Piemonte) - MissioniNATO nei Balcani con il 3° Reggi-mento Alpini (1997) - presso ilComando SFOR (2000).

ONORIFICENZECavalierato dell’OMRI

NOTE BIOGRAFICHEdel Col. Ettore GAGLIARDI

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REPARTI IN ARMI

U n intenso periodo diaddestramento in am-biente montano ha vi-

sto come protagonista il 3°squadrone esplorante. Nel pe-riodo tra il 16 e il 27 febbraio,circa 80 cavalieri paracadutistisi sono addestrati nelle areedel 6° Rgt.f.alp. di BRUNICO(BZ) in varie attività, dalla mar-cia in montagna, al combatti-mento nei centri abitati, fino al-l’attività di pattuglia, diurna enotturna, in ambiente innevato.Proprio sfruttando al massimosia i numerosi percorsi dellazona che i molteplici complessiaddestrativi esistenti nella zo-

na, il 3° squadrone ha avuto lapossibilità di far lavorare, in unambiente diverso dall’usuale, iproprio plotoni e le propriesquadre in maniera autonoma,mettendo in pratica proceduree conoscenze testate nei pre-cedenti mesi di addestramentoin Maremma. Ghiotta occasio-ne, poi, quella offerta dai “fra-telli” paracadutisti del 4°Rgt.f.alp. “Monte Cervino”,che, cedendo alcuni posti allancio, hanno permesso ad unapiccola aliquota di cavalieriparacadutisti di provare l’eb-brezza del lancio in quota,sull’Alpe di Siusi.

Il 3° squadroneesplorantesi addestrain montagna

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REPARTI IN ARMI

L ivorno 28 Gennaio 2015.Accolto dal Comandantedella Brigata “Folgore”,

Gen. B. Lorenzo D’Addario, il Te-nente Generale Nicholson, Co-mandante del NATO Allied LandCommand, ha visitato la Brigataparacadutisti “Folgore”, trascor-rendo alcune ore con i paracadu-tisti italiani.Arrivato presso il Complesso Ad-destrativo Multifunzione dellaFolgore il Generale Statunitenseha vissuto in prima persona l’at-tività di una Compagnia del 187°Reggimento Paracadutisti, cheoltre ad aver organizzato unamostra statica di armamento eequipaggiamento in dotazione,era impegnata sulle torri di ardi-mento e di un plotone del 183°Reggimento Paracadutisti inten-to a svolgere delle lezioni di tirocon arma portatile presso il poli-

gono in galleria. Dopo un piccolotrasferimento presso l’area ad-destrativa di Valleugione ha se-guito un’attività di combattimen-to nei centri abitati, svolta dauna seconda Compagnia del187° Reggimento e ha osserva-

to parte dell’addestramento ba-sico per aviotruppe dedicato agliaspiranti Parà.La breve visita si è conclusapresso il Comando Brigata Fol-gore dove ha salutato il persona-le dello staff e con la firma del-

l’Albo d’Onore. Particolarmentesentito il discorso del GeneraleNicholson che, complimentando-si per il lavoro svolto dalla Folgo-re in Italia e all’estero, ha sottoli-

neato quanto l’importanza diuna fattiva e proficua collabora-zione tra gli Eserciti della NATOpossa facilitare il raggiungimen-to di un fine comune.

Il gen. Nicholson visita la Folgore(Testi e immagini: cortesia P.I.O. B. Par. Cap. Attilio Trovato)

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V enerdì 13 marzo, il Vi-ce Comandantedell’82^ Divisione

paracadutisti statunitense, Ge-nerale di Brigata Giles HILL, havisitato la Brigata paracadutisti“Folgore”.

Impegnato in una serie di incon-tri in Europa, il Generale HILL,responsabile per l’interoperabi-lità della Grande Unità statuni-tense, ha assistito ad un brie-fing illustrativo della Brigataparacadutisti Folgore e seguito

alcune attività addestrative pro-prie delle aviotruppe. Il Generale Hill ha poi avuto uncolloquio col Comandante dellaFolgore, il Generale di BrigataGiovanni M. IANNUCCI, al finedi condividere intenti, obbiettiviaddestrativi e procedure opera-tive. Dopo un’esercitazione congiun-ta che ha avuto luogo lo scorsomese di Agosto, in Lettonia, lavisita del Vice Comandante del-la 82^ Airborne Division statu-nitense costituisce un ulteriore

tassello nel mosaico della inte-roperabilità fra le unita paraca-dutiste dei due paesi alleati.“Siamo lieti della presenza delGenerale Hill” – ha affermato ilGenerale IANNUCCI – “qualetangibile segno di stima recipro-ca e unicità di valori all’internodella comunità delle aviotrup-pe”.La visita si è poi conclusa conl’auspicio comune di poter in-staurare una collaborazionesempre più intensa e proficuafra le due Grandi unità.

REPARTI IN ARMI

L’82^ Airborne visita la Brigata Folgore

(Testi e immagini: cortesia P.I.O. B. Par. Cap. Attilio Trovato)

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REPARTI IN ARMI

Il 5 aprile una pattuglia dellaFolgore impiegata al porto fer-mava 2 individui sospetti all’in-terno dell’area portuale. Iden-tificati poi dalla PolMare unodei due aveva un mandato dicattura internazionale. Seguivaattività di accertamento con In-terpol e perquisizione dell’al-loggio del sospettato. Pocheore dopo lo stesso veniva tra-dotto nel carcere di Livorno.

Il 185° Reggimento dopo esse-re stato ricostituito nella sededi Bracciano è entrato a far par-te della Brigata “Folgore” il 1°Luglio 2013, incrementandocon intenso addestramento leproprie capacità operative,adesso è in linea con gli stan-dards della Brigata Paracaduti-sti e sta dando prova di notevo-le versatilità, caratteristica in-trinseca delle aviotruppe.

tando la fuga. Il Caporal Mag-giore Trano e il Caporal Maggio-re Giugliano hanno inseguito lafuggitiva, fermandola e agevo-lando in questo modo l’inter-vento delle forze dell’ordine.Questa dimostrazione di altis-simo senso civico e spirito diiniziativa evidenzia come l’E-sercito e la “Folgore” siano inogni circostanza una Risorsaper il Paese.

Nel mese di gennaio 2015, neipressi della stazione Termini diRoma, due paracadutisti del185° Reggimento ArtiglieriaParacadutisti Folgore, liberi dalservizio, hanno contribuito al-l’arresto di una donna che condue complici stava borseggian-do una turista straniera. A se-guito di una richiesta di identifi-cazione da parte di un nucleo diCarabinieri la donna stava ten-

Operazione Strade Sicure(Immagini e testo cortesia: Ufficiale P.I. 185 Art. Par. Fabio Giacomo Capriati)

DIAVOLI GIALLI CONTRIBUISCONO ALL’ARRESTO DI DUE BORSEGGIATORI L IVORNO

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ADDESTRAMENTO

A Lovere LANCIO sul lago

te, Davide BRESSAN, a dispet-to di alcuni contrattempi: piog-gia e ritardo dell’aeromobile;l’esercitazione si è svolta intutta sicurezza e nel rispettodelle norme, richiamando unfolto gruppo di spettatori. Un ringraziamento per la pre-ziosa collaborazione, all’orga-nizzazione dell’aviolancio, allasezione di Lago d’Idro, il grup-po sub di Lovere e i Vigili delFuoco. Complimenti alla sezio-ne di Val Seriana.

A Lovere, sul lago diIseo, si è tenuto il XII“Memorial Stoppa-

ni”. Inserito in questa manife-stazione dell’aria vi è statoanche l’aviolancio FdV, nellospecchio d’acqua antistantela cittadina, di 8 paracadutistiprovenienti dalle sez. ANPd’Idella Val Seriana, Brescia, ValCavallina, Idro e Milano. Perfettamente organizzatadalla sezione ANPd’I di ValSeriana e dal suo presiden-

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ADDESTRAMENTO

A nche quest’anno perla quarta volta la se-zione ANPd’I di Trevi-

so ha organizzato il Raid delleDolomiti. In questa edizionehanno partecipato le sezioni diVerbania, Venezia, Piave, San-ta Lucia di Piave e Pordenone.Le due giornate si sono distin-te in due diversi momenti chehanno visto la mattina del sa-bato 14 partire i 15 parteci-panti da Misurina in assettoleggero per salire al rifugio Au-ronzo sotto le Tre Cime di La-varedo, percorrendo un sentie-ro con l’utilizzo delle ciaspole,

per una giornata improntata algodimento del panorama edella natura incontaminatache si può incontrare ancora inCadore. Il pomeriggio il gruppoe ridisceso a Misurina dove ri-presi i pesanti zaini con il ne-cessario al bivacco notturno alMonte Piana, sono ritornati inquota presso il rifugio Magg.Bosi a 2320 mt. dove piantatoil campo abbiamo trascorso lanotte. Il tempo molto sfavore-vole al mattino non ha ostaco-lato la seconda giornata, im-prontata alla parte commemo-rativa, che è iniziata con l’alza-

bandiera, l’onore ai caduti conla deposizione di una corona difiori e di seguito il suono del si-lenzio eseguito da un bersa-gliere di Torino venuto fin quiper dare il suo contributo allacommemorazione. Gli squiliinon sono stati perfetti causa ilgran freddo che ha bloccato ipistoncini del suo strumento.Ma i nostri caduti su questoluogo sacro sicuramente han-no gradito il nostro pensiero.Durante la commemorazionele sezioni di Treviso, Verbaniae Pordenone hanno innalzato iloro labari portati fin qua super l’occasione. Di seguito cisiamo incamminati verso lenostre trincee del Monte Piana

dove ci siamo nuovamente rac-colti in un momento di silenzioe letto la preghiera del paraca-dutista. Il tempo in grande peg-gioramento non ci ha permes-so di raggiungere la campanadell’amicizia sul Monte Pianodove si trovavano le trincee Au-striache per rendere onore an-che ai loro caduti. Effetuatol’ammaina bandiera e la dove-rosa pompata di rispetto ai no-stri caduti siamo ridiscesi avalle a Misurina dove dopo unbrindisi di arrivederci, ognunoè ritornato alle proprie case.Sempre e solo FOLGORE!

Francesco Saoner D.T. Sezione di Treviso

RAID delle DOLOMITI 2015

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«L’ abituale ambi-to di riferimen-to, l’habitat re-

sponsabile, nel bene e nelmale, dell’omeostasi, del “mi-leu interieur” dell’individuo èla Società». Al suo assettocontingente, storicamente de-terminato, si imputa, però, og-gi, pressoché invariabilmente,la responsabilità di eventi dicostume con caratteristichedi malaffare, pubblico e priva-to: madri che uccidono i figli,uomini che usano violenza al-le donne perché non più ac-cettati quali compagni, madriche inducono e lucrano sullaprostituzione di figlie minoren-ni. In una parola di fatti checonfliggono non solo e nontanto con i diversi codici fissa-ti dagli uomini ma soprattuttocon le leggi non scritte, salda-mente impresse nei cuori e

nelle menti dei nostri padri eda questi a noi trasmesse.La “Società“ viene in questomodo indicata come un enteterzo, a noi quasi estraneo, main grado di interferire con i no-stri equilibri, turbare la nostravita quotidiana. Ci si chiama,in questo modo, fuori da fatti emisfatti e da responsabilitàche occorrono nel consesso“civile” nel quale viviamo. Così per quanto concerne glieventi che ogni giorno conflig-gono con il nostro “io mora-le”, in maniera palesementecontradditoria, fingiamo di es-sere estranei a quel mare nelquale, invece, quotidianamen-te ci agitiamo, più o menoconvulsamente, e che conti-nuiamo a chiamare “Società”.Dunque la Società sembraconfigurarsi come una costru-zione artificiale, costruita con-cettualmente dal di fuori, nel-la quale gli individui vivono

ATTUALITÀ

La NOSTRA COMUNITÀ

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passivamente la vicinanza disimili con i quali possono ave-re, ma più spesso non hanno,vincoli ideali. Artefatto basatosull’utopia di una universaleeguaglianza e di una conse-guente comunanza di tutti gliindividui, essa rappresenta, ineffetti, lo strumento predefini-to, utile a fissare la “modalitàobbligata“ con la quale il sin-golo viene a rapportarsi con l’“uomo collettivo”. Un tipo diuomo funzionale ad un model-lo di vita predefinito, discipli-nato da paradigmi politici,economici, sociali predetermi-nati e, pertanto, tali da limita-re il grado di libertà del singo-lo, che teoricamente gode dipiena libertà di condotta, mapoi, nella progettazione delsuo agire, è fortemente condi-zionato da vincoli, più o menocodificati, propri dell’habitusatavico dell’individuo societa-rio e spesso lontani dall’iomorale che è in noi. Il legameche regola la convivenza dun-que, ma forse meglio sarebbedire la connivenza, tra i com-ponenti della “Società” derivada una scelta razionale chefissa le regole e i modi dellapartecipazione. Diverso e in una certa misuracontrapposto a quello di So-cietà è il concetto di Comuni-

tà, quando con tale terminesemantico si intenda far riferi-mento ad una struttura orga-nizzativa collettiva, i cui com-ponenti abbiano caratteristi-che comuni e sentano di ave-re destini comuni. L’apparte-nenza ad una comunità impli-ca affinità forti, tali da indivi-duare un’identità ben definita,radicata su presupposti e vin-coli riconosciuti e proclamatidi storia, ideali, tradizioni, co-stumi. L’identità è formulata eaffermata attraverso un pro-cesso consapevole che portal’individuo a costruire o me-glio ricostruire il proprio io inquanto membro di un determi-nato gruppo. Mediante taleprocesso, il soggetto ricono-sce le figure rispetto alle qualisi sente uguale e con le qualicondivide aspetti ritenuti fon-danti. Si produce in tal modoil senso di appartenenza aun’entità collettiva definita co-me “noi”: ciascun individuo sipensa, si comporta, si situa esi relaziona con se stesso,con gli altri del gruppo a cuiafferisce, sulla base di que-sta costruzione di identità edconseguente appartenenza,così pure con i gruppi esterniintesi, percepiti e classificaticome diversi.

Alla radice del concetto diidentità si colloca la dialetticaaristotelica per quale A=A enon è possibile che A sia di-verso da A. Su questa si sonopoi sviluppate teorie che con-templano la trasformazione e,dunque, un possibile amplia-mento dell’accezione di Iden-tità; in via generale si può direche secondo queste teoriel’individuo, pur muovendo dal-l’assunto aristotelico, impron-ta la sua vita alla continua ri-cerca del suo prossimo sé,“non ancora raggiunto masempre raggiungibile”. L’indi-viduo assume, con meccani-smi consci ed inconsci, mo-delli comportamentali che loinducono a muoversi all’inter-no della società in manieradifferente a seconda del con-testo sociale in cui si trova.Ciò perché, rivestendo ognu-no di noi, nella vita quotidia-na, ruoli variabili, l’identitànon può avere un assetto sta-tico ma è contestuale e rela-zionale, cioè può variare in ba-se all’ambiente, alle circo-stanze, al ruolo che assumia-mo in un determinato ambitoe, comunque, all’interno dellarete di relazioni in cui ci muo-viamo e delle percezioni chene abbiamo. Ciò, però, sem-pre senza perdere di vista ilnucleo fondante il proprio io esenza compromessi con logi-che comportamentali conflig-genti con quelle alla base del-la matrice identitaria.Il sentirsi parte di una comu-nità affonda le proprie radiciproprio con quella matriceidentitaria, più o meno esplici-tamente e organicamente de-finita, ma profondamente per-cepita, che ognuno riconoscecome il proprio io. I compo-nenti di una comunità sono or-gogliosi di far parte del grup-po a cui si assimilano, perché

fornisce loro un senso di ap-partenenza ad una comunitàdi simili, all’interno della qua-le è facile intendersi sulla ba-se di un codice condiviso e,per converso, sono inclini aconsiderare dissimili soggettie gruppi considerati esterni. Ilconcetto di identità si compo-ne perciò di due aspetti: unopositivo, inteso “come sia-mo”, “così siamo noi”, l’altrospecularmente negativo del ti-po “come noi non siamo”. Lì dove la classificazione posi-tiva produrrebbe uno sforzo didefinizione intellettuale, laclassificazione negativa occul-terebbe, secondo i detrattoridei valori etici e sociali allabase della Comunità, il perico-lo di attribuire automatica-mente all’esterno qualità ocaratteristiche negative, chela propria identità ideale rifiu-ta individuandole come fattoridi arretratezza, illogicità, im-moralità, illegalità, etc. L’esempio più frequentemen-te impiegato a sostegno di ciòè quello del nazionalismo che,mentre lega sentimenti di ap-partenenza a lealismi verso

ATTUALITÀ

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un determinato apparato sta-tale, può spingere a manife-stazioni di xenofobia e a con-flitti con paesi confinanti.Queste ultime obiezioni, asso-lutamente inattuali, antistori-che, abbondantemente supe-rate dagli ideali e dai valoridella sovranazionalità, celanopiuttosto strumentalmente lavolontà di supportare l’idealedella universale eguaglianzaattraverso l’abolizione di ogniaspetto dell’individualità e deivalori ad essa connessi. Insintesi un tentativo di far per-dere di vista taluni riferimentiessenziali del proprio io e conessi i propri confini identitari,ossia ideali, culturali, religio-si, etnici, etc. Intrinseco.Ciò detto, è di tutta evidenzache la nostra associazione è,nella sua stessa sostanza,una comunità in quanto, con-trariamente a gruppi e gruppu-scoli che nascono dal nulla esi autodefiniscono “comunitàmilitanti”, non ha bisogno dicreare o cercare elementi dicomunanza ideale, essi sonoinscritti nella nostra storiapersonale per avere, tutti, mi-litato nelle aviotruppe, non im-porta quando e con quale gra-do, ma sempre nella scia diquegli stessi valori che furonoguida e sostanza spiritualedei nostri camerati della Divi-sione Folgore, dello Squadro-ne F, dei Battaglioni Nembo eFolgore. La nostra comunità è, infatti,cementata dal saldo e solida-le cameratismo che fa partedel passato di ciascuno dinoi. E qui conviene fare una distin-zione fra il significato del ter-mine amicizia e quello dellaparola cameratismo, erronea-mente utilizzati, talora, comesinonimi. L’amicizia, nella at-tuale società (dove “homo ho-

mini lupus”), può essa stessarappresentare una apprezza-bile eccezione, può, a livelloindividuale, essere matrice diatti generosi, degni della piùgrande considerazione, ma vaassolutamente differenziatadal concetto originario e au-tentico della voce camerati-smo. In primis è necessariofare una netta separazione traquest’ultimo e la sua accezio-ne “politica”, da ritenerequanto meno superficiale e ri-duttiva. Da un punto di vista stretta-mente etimologico e di conte-nuti sono camerati due indivi-dui che hanno condiviso lastessa camerata, per un pe-riodo significativo della loroesistenza. Pertanto il lemmaindividua un’area di significa-to che allude all’ambienteumano ove il giovane, privatodel calore e della protezionefamiliare, si trova ad affronta-re esperienze nuove e con es-se un carico di emozioni chemettono a dura prova il suoequilibrio. A fronte delle diffi-coltà mai sperimentate il gio-vane, costretto a ricercare so-lo in se stesso le risorse ne-cessarie per superarle, sco-pre e impara a condividerecon i suoi camerati la ricercadella spinta emotiva ma an-

che razionale, indispensabilead andare avanti. Il camerati-smo per nascere ha bisognod’un lavoro comune, di spe-ranze comuni, originate daesperienze e pericoli vissutiinsieme. Ha bisogno anchedella confidenza, della reci-proca fiducia, di simpatia, digioia, di spirito di gruppo. Sistabilisce in tal modo un rap-porto immediato, se si vuole,primitivo, finalizzato alla so-pravvivenza nella nuova condi-zione, ma privo di qualsivogliainteresse e secondi fini. Dueuomini o due donne divengo-no in tal modo camerati. Unaforma di collegamento spiri-tuale e materiale diversodall’amicizia. L’amicizia è fon-data e articolata su valori epulsioni di carattere prevalen-temente sentimentale, è as-sai improbabile che un amicoti metta difronte alla crudarealtà nel momento dell’erro-re, teme di ferirti, di non ri-spondere alle tue aspettativedi totale solidarietà, paventache un domani tu stesso po-tresti contrariarlo. Un Camera-ta non si perita di deluderti, divenire meno alle tue attesequalora ritenga necessariofarti notare che hai sbagliato.Senza invidia né gelosia, gioi-

sce delle tue vittorie ma saessere anche giudice severo.Il Camerata ci aiuta a vedereciò che noi non vediamo oche, più spesso, non voglia-mo vedere, rappresenta in talmodo un complemento ed uncompletamento etico del pro-prio io. Il camerata continueràa condividere le radici createin quel magico momento di vi-ta comune e di simbiosi eche, nel tempo, potranno svi-luppare la base ideale e mate-riale di una “Comunità”. La consapevolezza che la no-stra associazione è un’auten-tica comunità ci impone deidoveri morali, delle responsa-bilità cogenti, alle quali nonpossiamo sottrarci, pena ladissipazione dell’enorme po-tenziale fattivo connaturatoad ogni aggregazione che sen-ta di avere radici e mete co-muni.A noi il destino ha riservato dinascere in un’era buia, domi-nata dalla “razza del ferro”privandoci, ma solo apparen-temente, della possibilità dicompiere azioni visibili disin-teressate, di combattere quel-le battaglie che furono riser-vate alla “razza degli eroi”.Un’era, quella attuale, nellaquale le alternative possibilisono piagnucolare e maledirela contemporaneità, facendo-si risucchiare e annientare nelgorgo di una società svilita eglobalizzata oppure riprenderele armi e, attraverso il recupe-ro di ideali forse sopiti ma maipersi, andare per la via dellarinascita, della ricostruzionedella cittadella della nostratradizione. Questa la strada intrapresadalla nostra “Comunità” enon importa se “duro sarà ilcammino”.

Adriano Tocchi

ATTUALITÀ

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SEZIONE ANPDI BELLUNO

Domenica 15 marzo si è svolta una cerimonia semplice nella

chiesa di San Gervasio Protasio, durante la quale è stato bene-detto il nuovo labaro della Sezione Paracadutisti Provinciale diBelluno. Il nuovo labaro può fregiarsi di 26 decorazioni al ValorMilitare (10 medaglie d’argento e 16 di Bronzo a paracadutistidella provincia combattenti nella 2ª guerra Mondiale. Un graziealla Presidenza Nazionale per aver voluto ricercare nei vari ar-chivi militari e statali la documentazione relativa alle decorazio-ni assegnate ai paracadutisti.

par. Guido BoitoPresidente Sezione Belluno

VITTORIO VENETO IN VOLO

Era il 9 agosto 1918 quando il primo Paracadutista aviolanciatoin situazione di guerra toccò terra. Il suo nome era Tenente Ales-sandro Tandura M.O.V.M. di cui il Gonfalone della Città di Vitto-rio Veneto si fregia. Ad oggi, nei festeggiamenti del Centenarioper la Prima Guerra Mondiale, la Sezione ANPd’I di Vittorio Ve-

Nella foto la figlia e la moglie del capitano Brovelli, a cui è intestata la sezione di Belluno

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BREVI E LIETE

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

Sono Luigi Delrosso, nato il 20 No-vembre 2014. Eccomi qui in foto nelgiorno del mio battesimo l'8 dicem-bre, con lo zio Mirko Bollo e la non-na Giuliana Scagliotti, unica presen-za femminile paracadutista nella se-zione di Casale monferrato. La cico-gna mi ha appena portato, ma spe-ro di diventare forte e coraggiosocome loro e di fregiarmi anch'io del-

le ali argentate.Alla speranza del piccolo Luigi si associa tutta la Sezione diCasale Monferrato che gli augura e si augura di poter rag-giungere questo traguardo e poter un domani indossare il ba-sco amaranto come Giuliana e Mirko.

È nata la piccola EMMA nipote di Andrea Longarelli, economodella nostra Sezione.

Al super nonno Andrea, radiotelegrafista del Centro Trasmis-sioni della SMIPAR nel lontano 1968, tutta la Sezione di Ca-sale Monferrato augura che la nipotina possa un giorno se-guire le orme del nonno con il basco amaranto.

par. Fausto Caprino

CICOGNE SULLA SEZIONE ANPDI CASALE MONFERRATO

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neto intitolata non a caso ad Alessandro Tandura nostro concit-tadino, sotto il vigile controllo dell’istruttore Francesco Andreuz-za coadiuvato dal PresidenteDe Sordi Christian e dal Segretario Piasentin Fabio, ha portatoal battesimo dell’aria 10 nuovi paracadutisti. Il corso, intitolatoa Giuseppe Sanson Istruttore di Paracadutismo nei primi anni’90 della Sezione di Vittorio Veneto, è iniziato il 16 febbraio2015 con 6 allievi dell’ANPd’I di Vittorio Veneto (Romano An-drea, Stallone Enrico, De Chirico Cristian, Zerio Riccardo, Omi-ciuolo Marwy, Peloso Sebastiano) e 4 allievi dell’ANPd’I di San-ta Lucia di Piave presieduta da Gregorio Zanchetta (Vazzoler An-tonio, Boscaja Francesco, Celot Elia, Puppato Marco), e si èconcluso l’11 aprile 2015. Per chi volesse la Sezione ANPd’I diVittorio Veneto, sita in via Istria 1 con apertura serale il venerdìdalle ore 20.30 alle ore 22.30 e domenicale dalle ore 10.30 al-le ore 12.00, è in procinto di partire con un nuovo corso e sot-tolinea che il brevetto rilasciato è valevole come punteggio perla carriera all’interno delle Forze dell’Ordine o delle Forze Arma-te.

LA STORIA SI RIPETEINCONTRO DOPO 46 ANNI

Cronaca evento - La storia da raccontareDurante la foto di rito d’avanti al monumenti ai caduti, i soci del-le sezione di Como con quelli di Lecco si sono stretti assiemeper immortalare il momento. “Ho visto che sei di Lomazzo” mi

dice un parà di Lec-co e continua “ionel 1969 ho avutocome caporale unodel tuo paese” “Co-me si chiamava?”chiedo. “Figini, manon ricordo il no-me”. Neanche ave-vo finito la risposta

che le braccia del mio allievo “Colombo Ettore prima compa-gnia, quinta squadra” mi stringevano e abbracciavano tra lo stu-pore divertito dei parà presenti.45 anni passati e non sentirsi… nonni…, “Se dici che era unbravo caporale sei falso e ruffiano” era il commento dei suoicompagni.Noi indifferenti e emozionati continuavamo a ricordare quei mo-menti.In questo mondo con tanti deserti di solitudine indifferenza edegoismo, penso che anche un piccolissimo fiore, come questoincontro, contribuisce a rendere bello e rigoglioso il giardinograndissimo di amicizia, sentimenti e amore.

SEZIONE ANPDI CARBONIA

Il 14 marzo scorso in un centro commer-ciale i Paracadutisti della Sezione di Car-bonia-Iglesias hanno offerto la loro colla-borazione e partecipato attivamente alle

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

offerte dell’uovo di Pasqua a favore della Fondazione ANT, con-tribuendo a sostenere il Progetto Eubiosia – Assistenza domici-liare gratuita oncologica a domicilio e prevenzione. FOLGORE!

par. Antonio F. CossuPresidente Sezione Carbonia-Iglesias

LA SEZIONE PARACADUTISTI ANPDI MESSINA INTITOLATA ALLA MEMORIA DEL 1° CAPITANO PARÀ PAOLO LUCIFORA

A Messina nella sede pelo-ritana dell’ANPd’I Associa-zione Nazionale Paracadu-tisti d'Italia, si è svolta lacerimonia di intitolazionedella Sezione alla memoriadel 1° capitano paracaduti-sta Paolo Lucifora. Presenti all'evento: la con-sorte e alcuni familiari delCapitano Lucifora, il Presi-dente nazionale ANPd’I ge-nerale Giovanni Fantini,rappresentanti con i labaridelle Sezioni del 10° Rag-gruppamento ANPd’I, checomprende Sicilia e Cala-bria, il Presidente dell’Isti-tuto del Nastro Azzurro diMessina maggiore Vincen-zo Randazzo, una delega-

zione del Gruppo Alpini di Messina, assieme a tanti amici e arappresentanti di Associazioni d’Arma. I momenti della cerimonia sono stati scanditi dal parà prof. Giu-lio Santoro, che ha aperto i lavori ricordando la bella figura del

nostro concittadinoprof. Lucifora, uffi-ciale in congedo,reduce della secon-da guerra mondia-le, galantuomo conlo spirito innato delparacadutista. I due figli Giovannae Salvatore Lucifo-ra, hanno ringra-ziato gli amiciparacadutisti e ri-cordato il padre,uomo di virtù eparacadutista conuna grande forza,un vero combat-tente che non siarrendeva mai.Hanno portato un

loro ricordo, Vittore Spampinato decano e socio fondatore dellaSezione, l’attuale Presidente della Sezione Salvatore Viscuso eil Presidente Nazionale ANPd’I generale Fantini, che ha scoper-to l'insegna tirando il che la copriva. Dopo l'attenti è stata letta dal parà Valentino Mento la preghie-ra del Paracadutista, al grido “parà Paolo Lucifora” tutti hannorisposto “Presente”! A seguire l’inossidabile grido Folgore....accompagnato da un lungo applauso, ha concluso una brevema significativa cerimonia. Messina, 22 marzo 2015

SEZIONE ANPDI PIACENZA

Sabato 21 febbraio 2015 presso l’aeroporto di Ferrara si è bre-

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vettato il 68° corso della Sezione di Piacenza. Gli allievi erano12 tra cui vi era una ragazza, un ufficiale dell’Aeronautica Milita-re, un ufficiale dell’Esercito e cinque Carabinieri.Nella prima foto vi è il gruppo degli allievi che hanno conseguitoil brevetto, mentre nella foto seconda foto abbiamo (in ordineda sinistra a destra): il Presidente della Sezione di Ferrara par.Maurizio Grazzi; il par. Guerrino Dovani della Sezione di Piacen-za; l'istruttore par. Vincenzo Spadavecchia della Sezione di Pia-cenza; il par. Leonardantonio Consoli della Sezione di Ferrara(D.L.); lo scrivente; il par. (basco verde) Italo Devoti della Sezio-ne di Piacenza; il par. Fabrizio Devoti, Vicepresidente della Se-zione di Piacenza.Nell’occasione il D.L. par. Leonardantonio Consoli della sezionedi Ferrara lanciava la sua 5000° fune di vincolo.

Mar. Ca. Arma CC (par.) Bruno Gravina

L’ULTIMO LANCIO DEL PAR. CAMILLO SCOTTI

Un grave lutto ha colpito la sezione di Parma dellìANPd’I “ha fat-to l’ultimo lancio Camillo Scotti” decano dell’associazione e già

consigliere e cerimo-niere.65 anni carabinierein congedo ha dal1967 condiviso connoi la passione per ilanci e principal-mente i nostri valo-ri.Non solo nell’ambi-to del paracaduti-smo si è distintoma anche nella suaattività lavorativaha raggiunto gliapici aziendali tan-to da meritare nel2011 l’onorificen-za di “Maestro delLavoro” in aziendainventò il logo

aziendale del centurione “Caius Camillus” che è ancora il logoaziendale. Per gli amici Caius cosi lo chiamavamo ha lasciatoun vuoto incolmabile, lascia l’adorata moglie Mariolina i figli Mi-chele e Maria.Per noi è stato un esempio di onestà, senso del dovere, altrui-smo, lealtà e siamo sicuri che anche da lassù in quei “cieli blu”che tante volte abbiamo solcato insieme ci proteggerai e sonosicuro che anche li in paradiso darai dei buoni consigli ancheagli Angeli di come si debba “volare in formazione” e come fareuna deriva efficace.Lo abbiamo salutato per l’ultima volta in una chiesa gremitaportato a spalla dal nostro picchetto d’onore che passando inmezzo a tutti i Parà schierati è stato salutato al grido di PARA’FOLGORE. Durante la cerimonia funebre, alla presenza di tuttele associazioni d’Arma, e tante autorità sono state lette le pre-ghiere del Carabiniere e quella del Paracadutista accompagnatadalla tromba che quando ha suonato il silenzio i brividi hannopervaso tutti i presenti. All’uscita della Bara l’ultima chiamataPARACADUTISTA CAMILLO SCOTTI PRESENTE ha ricevuto l’ulti-mo saluto dai suoi tantissimi amici.DUM CORPUS CADIT ANIMUS ASSURGITAddio Camillo "CIELI BLU" riposa in pace non ci dimentichere-mo mai di Caius.

par. Germano Folli

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

ULTIMO LANCIO

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