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n.37 - 2016 domenica 04 dicembre Coordinate Bancarie (Codice IBAN) IT65 R 05034 01637 000000001558 “Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa né perdonare né punire” (Gandhi) MITE Il mite è forte, non debole. Il segno della fortezza non è la violenza. Chi è violento è un debole. Questa certezza ce la dà Gesù che è mite e umile di cuore (Mt 11, 29), nel parlare, nell’agire. Gesù non è un debole: è forza piena d’amore, forza piena di misericordia, forza piena di dolcezza: “Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza; ci governi con molta indulgenza, perché il potere lo eserciti quando vuoi”. (Sap 12,18). Il filosofo Norberto Bobbio nel suo Elogio della mitezza (1993) aveva celebrato questa virtù come la più «impolitica». La gestione della politica ignora ogni compassione e si fonda sul potere e spesso sull’arroganza. Ma in una visione più alta della politica la mitezza avrebbe invece uno spazio rilevante. Essa, infatti, non è né codardia né mera remissività: «La mitezza non rinuncia alla lotta per debolezza o per paura o per rassegnazione». Anzi, essa vuole essere come un seme efficace piantato nel terreno della storia per il progresso, per la pace, per il rispetto della dignità di ogni persona. Aspira a raggiungere questo scopo rifiutando la gara distruttiva della vita, la vanagloria e l’orgoglio personale e nazionalistico, etnico e culturale, scegliendo la via del distacco dalla cupidigia dei beni e l’assenza di puntigliosità e grettezza. La mitezza evangelica è una virtù che si rivela come un dono divino, capace di fiorire nel cuore del credente come amore per l’altro, perdono, rigetto della violenza, fiducia nel giudizio di Dio. La persona mite è paziente, benigna, benevola, docile, buona, dolce, mansueta, clemente, affabile, umana e gentile in una società crudele, dura, spietata. Il modello rimane lo stesso Cristo. L’autoritratto di Gesù si presenta nell’evento messianico dell’ingresso a Gerusalemme: «Dite alla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma» (Mt 21,5). Il Messia viene tratteggiato non come un guerriero vittorioso né come un condottiero regale lanciato alla conquista, bensì come il Servo obbediente a Dio e misericordioso verso gli uomini. Cristo non assume le vesti di un dominatore, né il suo è il profilo di un profeta incendiario. I suoi concittadini rimarranno sconcertati, ricordando la sua modesta anagrafe sociale: «Non è costui il figlio del carpentiere?» (Mt 13,55). Il premio destinato ai miti è espresso in un passo del salmo secondo il quale «i poveri erediteranno la terra e godranno di una grande pace». (Sal 37,11) «Beati i miti, perché erediteranno la terra». È curioso notare che questo passo biblico è ripreso anche nel Corano quando Dio afferma: «Noi abbiamo scritto nei Salmi... che la terra l’avrebbero ereditata i miei servi buoni» (XXI,105). Il tema dell’”eredità” ha un grande rilievo nell’Antico Testamento. Il simbolo dell’eredità della “terra” è normalmente applicato alla terra d’Israele, la terra promessa: «Terra buona e bella, terra di torrenti, di fonti e di acque sotterranee, sgorganti nella pianura e dalla montagna, terra di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni, terra di ulivi, di olio e di miele, terra dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla, terra dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame» (Dt 8,7-9). Mentre i potenti allargano con la violenza e la sopraffazione il loro possesso ereditario «aggiungendo casa a casa, unendo campo a campo, così che non vi sia più spazio e restino solo loro ad abitare la terra» (Is 5,8), i miti, che non prevaricano e non pretendono spazi grandiosi sgomitando, saranno da Dio accolti nella terra rinnovata che è sua creazione e suo legittimo possesso. Purtroppo, in contrasto con la mitezza, rimane il fascino del mostro della violenza anche nella forma di quel vizio capitale che è l’ira. Un autore ironico come Achille Campanile, nelle sue Vite degli uomini illustri (1975), metteva in bocca a un Socrate immaginario questo consiglio malizioso: «Chi ha ragione di solito non urla, non scaraventa oggetti, ma lascia che la ragione s’imponga da sé... Ci scherzate, invece, coi risultati che ottiene uno il quale, sapendo di aver torto e non potendo ricorrere ad altri argomenti, scaraventa oggetti in terra, urla, minaccia, poi sbatacchia la porta e se ne va? Rispettatissimo. Temutissimo». A tutti è accaduto di imbattersi in scenate analoghe messe in atto da persone prepotenti e in palese torto: si deve ammettere con amarezza che costoro riescono a generare rispetto e persino a lasciare il sospetto che, in fondo in fondo, un pizzico di ragione forse ce l’abbiano... La persona mite, calma e pacata, schierata dalla parte del vero e del giusto è, invece, convinta che basti la forza della ragione e della pazienza. Ma il risultato è spesso quello di essere sbeffeggiata o ritenuta poco convincente. L’appello alla mitezza si trasforma, allora, anche in un impegno a resistere serenamente e coraggiosamente di fronte alla tentazione della violenza. Proprio nel mite scopriamo il volto del vero discepolo di Cristo. State bene, diletti parrocchiani.

n 37 dom 04 dicembre - parrocchiacristore.com 37 del 4 dicembre.pdf · Norberto Bobbio nel suo€Elogio della mitezza (1993) aveva celebrato questa virtù come la più «impolitica»

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n.37 - 2016domenica 04 dicembre

Coordinate Bancarie (Codice IBAN)

IT65 R 05034 01637 000000001558

“Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa né perdonare né punire” (Gandhi)

MITEIl mite è forte, non debole. Il segno della fortezza non è laviolenza. Chi è violento è un debole. Questa certezza ce ladà Gesù che è mite e umile di cuore (Mt 11, 29), nel parlare,nell’agire. Gesù non è un debole: è forza piena d’amore, forzapiena di misericordia, forza piena di dolcezza: “Tu, padrone dellaforza, giudichi con mitezza; ci governi con molta indulgenza,perché il potere lo eserciti quando vuoi”. (Sap 12,18). Il filosofoNorberto Bobbio nel suo Elogio della mitezza (1993) avevacelebrato questa virtùcome la più «impolitica».La gestione della politicaignora ogni compassione esi fonda sul potere espesso sull’arroganza. Main una visione più altadella politica la mitezzaavrebbe invece uno spaziorilevante. Essa, infatti, nonè né codardia né meraremissività: «La mitezzanon rinuncia alla lotta perdebolezza o per paura oper rassegnazione». Anzi,essa vuole essere come unseme efficace piantato nelterreno della storia per ilprogresso, per la pace, peril rispetto della dignità di ogni persona. Aspira a raggiungerequesto scopo rifiutando la gara distruttiva della vita, lavanagloria e l’orgoglio personale e nazionalistico, etnico eculturale, scegliendo la via del distacco dalla cupidigia dei benie l’assenza di puntigliosità e grettezza.

La mitezza evangelica è una virtù che si rivela come un donodivino, capace di fiorire nel cuore del credente come amore perl’altro, perdono, rigetto della violenza, fiducia nel giudizio diDio. La persona mite è paziente, benigna, benevola, docile, buona,dolce, mansueta, clemente, affabile, umana e gentile in unasocietà crudele, dura, spietata. Il modello rimane lo stesso Cristo.L’autoritratto di Gesù si presenta nell’evento messianicodell’ingresso a Gerusalemme: «Dite alla figlia di Sion: Ecco, a teviene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio diuna bestia da soma» (Mt 21,5).  Il Messia viene tratteggiato noncome un guerriero vittorioso né come un condottiero regalelanciato alla conquista, bensì come il Servo obbediente a Dio emisericordioso verso gli uomini. Cristo non assume le vesti diun dominatore, né il suo è il profilo di un profeta incendiario. Isuoi concittadini rimarranno sconcertati, ricordando la suamodesta anagrafe sociale: «Non è costui il figlio delcarpentiere?» (Mt 13,55). 

Il premio destinato ai miti è espresso in un passo del salmosecondo il quale «i poveri erediteranno la terra e godranno diuna grande pace». (Sal 37,11) «Beati i miti, perché erediterannola terra». È curioso notare che questo passo biblico è ripreso

anche nel Corano quando Dio afferma: «Noi abbiamo scritto neiSalmi... che la terra l’avrebbero ereditata i miei servi buoni»(XXI,105). Il tema dell’”eredità” ha un grande rilievo nell’AnticoTestamento. Il simbolo dell’eredità della “terra” è normalmenteapplicato alla terra d’Israele, la terra promessa: «Terra buona ebella, terra di torrenti, di fonti e di acque sotterranee, sgorgantinella pianura e dalla montagna, terra di frumento, di orzo, diviti, di fichi e di melograni, terra di ulivi, di olio e di miele, terra

dove non mangerai conscarsità il pane, dove nonti mancherà nulla, terradove le pietre sono ferro edai cui monti scaverai ilrame» (Dt 8,7-9). Mentre ipotenti allargano con laviolenza e lasopraffazione il loropossesso ereditario«aggiungendo casa acasa, unendo campo acampo, così che non vi siapiù spazio e restino sololoro ad abitare la terra»(Is 5,8), i miti, che nonprevaricano e nonpretendono spazigrandiosi sgomitando,

saranno da Dio accolti nella terra rinnovata che è sua creazionee suo legittimo possesso.  Purtroppo, in contrasto con la mitezza,rimane il fascino del mostro della violenza anche nella forma diquel vizio capitale che è l’ira. Un autore ironico come AchilleCampanile, nelle sue Vite degli uomini illustri (1975), mettevain bocca a un Socrate immaginario questo consiglio malizioso:«Chi ha ragione di solito non urla, non scaraventa oggetti, malascia che la ragione s’imponga da sé... Ci scherzate, invece, coirisultati che ottiene uno il quale, sapendo di aver torto e nonpotendo ricorrere ad altri argomenti, scaraventa oggetti in terra,urla, minaccia, poi sbatacchia la porta e se ne va?Rispettatissimo. Temutissimo».  A tutti è accaduto di imbattersiin scenate analoghe messe in atto da persone prepotenti e inpalese torto: si deve ammettere con amarezza che costororiescono a generare rispetto e persino a lasciare il sospetto che,in fondo in fondo, un pizzico di ragione forse ce l’abbiano... Lapersona mite, calma e pacata, schierata dalla parte del vero edel giusto è, invece, convinta che basti la forza della ragione edella pazienza. Ma il risultato è spesso quello di esseresbeffeggiata o ritenuta poco convincente. L’appello alla mitezzasi trasforma, allora, anche in un impegno a resistere serenamentee coraggiosamente di fronte alla tentazione della violenza. Proprio nel mite scopriamo il volto del vero discepolo di Cristo.

State bene,diletti parrocchiani.

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“Le persone buone e miti non si oppongono a lungo” (Dostoewskij)

Dal Verbale del Consiglio Pastorale del

24 Novembre 2016

Prima dell’analisi dell’ODGsi prende atto che allarichiesta per il dopo-scuola parrocchiale, dueragazzi scout hanno dato ladisponibilità ad aiutare e,forse, si potrà contareanche su una ragazza.

1° Progetto “Il Giardino

delle Idee”

La presidente dell’Associazione, chiestoscusa dell’assenza alprecedente consiglio in cui

avrebbe dovuto aggiornare sul Progetto chiamato “Rhut eNoemi” cui la Parrocchia aveva contribuito con la raccoltadell’Avvento di Fraternità del 2015, informa il CP che il 15novembre si è chiuso, positivamente, il progetto! L’abitazionedi V ia Aristotele è stata lasciata libera perché il nucleofamiliare è riuscito a trovare una casa, un lavoro ed apresentare domanda di alloggio popolare. C’è stata una buonae costruttiva collaborazione con l’Assistente Sociale delComune. Vengono illustrati i dettagli delle entrate-uscite e l’utilerimasto che verrà destinato a sostenere altre operedell’associazione, debitamente spiegate. Ad una richiesta dichiarimento su un importo del fondo cassa genitori dellascuola Italo Calvino a sostegno del progetto e giratoall’Associazione “Giardino delle Idee”di cui alcuni genitori nonerano stati informati, vengono dettagliati i contributi ricevuti.La Scuola potrà precisare meglio l’utilizzo e la destinazionedel fondo cassa dei genitori. Il Consiglio ringrazia per lapresentazione e l’impegno dell’Associazione.

2° Mercatino di solidarietà

Il mercatino di solidarietà, proposto lo scorso week-end, èandato molto bene! Sono stati raccolti 718 •, con buonapartecipazione di parrocchiani sia di famiglie straniere cheitaliane. Con i fondi raccolti verranno finanziati alcuni progettidella Caritas parrocchiale.

3° Open day Scuola dell’Infanzia

L’Open Day della Scuola dell’Infanzia previsto per venerdì 25 esabato 26 è stato programmato con un buon lavoro disensibilizzazione e promozione. Sabato sera e Domenicaverranno venduti dei panettoncini il cui ricavato andrà allaScuola. Da sabato 3 dicembre, per tre settimane, ci sarà ilmercatino dell’usato per la Scuola. Un grazie a tutti icollaboratori.Nell’ottica di qualificare ancora di più la Scuola, nel correnteanno scolastico c’è la possibilità di avviare un Corso diPsicomotricità senza gravare sui costi della Scuola. Chiarito ilcontenuto e le procedure da espletare, il CP approva e ringraziaper l’iniziativa.

4° Chiusura della visita pastorale da parte del Decano

Viene accolto Don Franco Amati, parroco a S. Maria Rossa inCrescenzago e Decano di Turro venuto pe la conclusione dellaV isita Pastorale dell’Arcivescovo. Riprende il nostro passo“Famiglia come soggetto di Evangelizzazione” come progettoambizioso e positivo! Un consigliere spiega al Decano comeabbiamo scelto il tema e la nostra idea di famiglia come “attore”principale all’interno della Comunità. La frattura tra fede evita quotidiana deve essere colmata e chiediamo al Decano

"Amo la luce perchèmi mostra la via. Maamo anche il buioperchè mi mostra lestelle."

(Og Mandino)

Domenica 11 dicembre 2016 si terrà il

“Pranzo di Natale” per gli ultra

settantenni con il

seguente programma:

· alle ore 11,30 Santa Messa

· alle ore 12,30 pranzo

Dopo il pranzo, per goderedella vostra compagnia e per

conoscerci meglio,organizzeremo una tombola (con piccoli premi) euna lotteria.

Per non sprecare cibo (cucina tassativamente casalinga) Vichiediamo gentilmente di dare la vostra adesione:

o a un sacerdote - tel. 02.25.74.113o a Rosy tel. 339.435.7975 (Caritas)o a Silvana tel. 329.313.3268 (Caritas)o a Marisa tel. 340.731.2688 (San Vincenzo)

Chi avesse difficoltà di trasporto ci informi e verremo a prenderlo

e a riportarlo.

Vi aspettiamo con gioia perché la Vostra presenza è preziosanella nostra comunità. I Sacerdoti, le Suore e i Volontari

aiuto per poter capire. Don Franco, nella risposta, riprende lalettera pastorale “Educarsi al pensiero di Cristo” a pag 63-64-65, specificando quale possa essere il “coinvolgimento dellefamiglie”. I presenti ringraziano di cuore il Decano per il suointervento.Con l’augurio di Buon Natale, ci si dà appuntamento al 19gennaio 2017.

Per la chiusura formale della Visita Pastorale, il Decanoverifica e firma i registri dei Sacramenti della Parrocchia.

I tweet del Papa

Le parole del Papa in 140 caratteri

- "A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo dellamisericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzoa noi."

- "Affidiamo la Chiesa, l’umanità intera e il cosmo immenso alSignore, perché effonda la sua misericordia su tutte le creature."

- "Ricordiamo con gratitudine le persone consacrate che neimonasteri di clausura pregano per la Chiesa e il mondo."

- "Come desidero che gli anni a venire siano pieni di misericordia,perché ogni persona incontri la bontà e la tenerezza di Dio!"

- "Lo Spirito Santo ci aiuti ad essere pazienti nel sopportare,umili e semplici nel consigliare."

- "Bisogna uscire da noi stessi per incontrare gli altri. Se non lofacciamo, anche noi cristiani ci ammaliamo di divisione."

- "Quante donne sopraffatte dal peso della vita e dal drammadella violenza! Il Signore le vuole libere e in piena dignità."

- "Con l’Avvento ci mettiamo tutti in cammino, attraverso iltempo, verso Gesù, verso il suo Regno di giustizia e di pace."

- "La misericordia non è una parentesi nella vita della Chiesa, macostituisce la sua stessa esistenza, e rende tangibile il Vangelo."

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“La terra è stata creata come bene comune per tutti, ricchi e poveri” (Sant’Ambrogio)

LASCIARSI OSANNARE…

no meglio essere insultati!

Mi piace essere insultato, fa bene al cuore … “rimette le cartepari” (come direbbero gli specialisti del gioco di carte),ricostruisce la misura del mio limite umano. È capitato,capiterà ancora. Così sia.Osannato, in Cristo Gesù, può essere solo Dio. È Lui l’UnicaSalvezza! Eppure c’è chi oltraggia pure Dio. La Bibbia, nelsalmo 74 (cito un esempio fra i tanti da trovare) verso la finedi questa preghiera, ce lo descrive questoinsulto: “lo stolto Ti oltraggia tutto il giorno”. EGesù, in mezzo agli uomini, subirà dal vivo, sullasua pelle, tali ingiurie ingiustificate. Stoltezzaumana, credersi dio, non accettare Dio.Chi ha capito da dove viene il motivo dell’insultoe in quale grande Cuore di Dio viene reso vano,dice che questo è il procedere degli eventi dellastoria. Scrive madre Teresa, la santa di Calcutta:“L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico.

Non importa, amalo!

Se fai il bene ti attribuiscono secondi fini egoistici.

Non importa, fa il bene!

Se realizzi i tuoi obbiettivi trovi falsi amici e veri nemici.

Non importa, realizzali!

Il bene che fai verrà domani dimenticato.

Non importa, fai il bene!

L’ onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile.

Non importa, sii franco e onesto!

Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un

attimo.

Non importa, costruisci!

Se aiuti la gente, se ne risentirà.

Non importa, aiutala!

Da al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci.

Non importa, dai il meglio di te!”

Probabilmente anche madre Teresa, nella sua infanzia, dabambina, ha giocato (io ci giocavo, non so voi) allo “specchioriflesso”: gioco con il quale ci si difendeva degli insulti deglialtri e li si rispediva al mittente. Succedeva che uno tioffendeva dicendo “sei un grassone!” e tu gli rispondevi veloceveloce “specchio riflesso!” e il suo insulto gli ritornavaaddosso. Non era solo fantasia, noi ci si credeva davvero, esi stava attenti a pronunciare insulti… Nello stesso tempo tifacevi forte e sapevi che l’altro non avrebbe mai potuto ferirtiin profondità.Oggi basta un insulto, o qualcosa di appena simile ad esso, esubito … Voi come siete messi?Accettare che l’altra persona dica cose di me che noncondivido, compresi i miei limiti, non dovrebbe preoccuparcitanto da non poter più dormire. Pensiamo di andar bene atutti sempre? La valutazione di ciò che sono è nelle mani dialtri? Un autore, di cui non ricordo più il nome, scrisse: “seagli altri non piaci significa che non hanno gusto, peggio perloro”. Penso proprio che la serenità possa accompagnare inquesto altro modo i nostri giorni. L’insulto è spesso unacondizione temporanea, darsi per vinti è ciò che lo rendeinsopportabile.In una canzone di qualche tempo fa Olmo, attore comico,chiedeva alla sua amata: “Dimmi cosa pensi di me”. La rispostaci è nota … (se non la sai puoi trovarla anche in video suyoutube). Succede così, vuoi bene a una persona e pure lei tipuò insultare, ma non cambia nulla … tu continua a volerlebene. Ci siamo ormai resi incapaci di sopportare il peso del

conflitto (dentro e fuori di noi)? Navighiamo in cerca diconferme, il famoso “mi piace” da parte di altri (facebookconsente solo questo), credendoci insostituibili, … ma “nonsiamo che polvere” (ritengo questa espressione un grandeinsulto ma pure una verità che mi fa bene gustare).Solo Dio, nel suo Figlio Gesù, va osannato (possibilmente nellamaniera più vera, con continuità, giusto per verificare chenon Lo stiamo usando). A Lui la nostra lode! Osanna … a Dio!Per sempre!

Gianmaria scj

VITE DI LUCE

SANT’AMBROGIO

7 Dicembre

Vescovo e Dottore della Chiesa, Patrono della città e della diocesi

di Milano.

Nacque a Treviri (attuale Germania centro-orientale) sembra

nell’anno 340, da una famiglia del patriziato romano; dopo

un’accurata formazione letteraria a Roma, iniziò la carriera di

magistrato.

Nel 374, mentre esercitava a Milano l’ufficio di governatore

della provincia, venne designato improvvisamente ad assumere

la missione episcopale; ricevette subito il battesimo e pochi

giorni dopo, il 7 dicembre, fu ordinato vescovo.

Fu generoso con tutti, dimostrandosi sempre difensore degli

umili e dei deboli, pastore e maestro dei credenti, assiduo

nell’orazione e nella meditazione delle Scritture, pio e solerte

nelle celebrazioni, teologo padrone del latino e del greco.

Entusiasmato dalla sua novità, impressionato dalla sua eloquenza

dolce e illuminante e dalla santità di vita, Agostino approdò alla

certezza della fede cattolica e dalla Chiesa di Milano fu rigenerato

alla grazia.

Operativo e concreto negli interventi e nei rapporti tra le Chiese,

dotato di una profonda spiritualità, di eccezionale efficacia fu la

sua azione pastorale, in particolare nell’opera di iniziazione dei

catecumeni, nella genialità di guidare tutto il popolo di Dio a

proclamare nel canto la gloria del Signore e le verità che ci

salvano.

Di fronte all’autorità imperiale, tutelò con tenace coraggio i

diritti della famiglia di Dio. Nei suoi

scritti mirabili e negli atti del suo

governo episcopale seppe

difendere vittoriosamente contro

gli ariani la purezza della fede.

Morì il sabato santo, 4 aprile,

dell’anno 397. Il suo corpo è

venerato nella basilica che porta il

suo nome, da lui edificata in onore

dei martiri Protaso e Gervaso.

Lode, gloria e onore a te, Signore

Gesù!

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Vuoi sapere di più sulla nostra parrocchia? Apri il sito www.parrocchiacristore.com

AVVISIDOMENICA 04 DICEMBRE - 4a di AVVENTO- 11.00: Catechesi genitori di 5a Elementare

MERCOLEDI’ 07 NOVEMBRE - S. Ambrogio- 10.30: Pontificale in S. Ambrogio- 18.30: Messa pre-festiva

GIOVEDI’ 08 DICEMBRESOLENNITA’ DELL’IMMACOLATAMesse: orario festivo

DOMENICA 11 DICEMBRE - 5a di AVVENTO- 11.30: S.Messa a seguire PRANZO ANZIANI

Avvento di Solidarieta’

“PROGETTO ACQUA PULITA…

e BUONA PER TUTTI”

“La nostra non è una guerra per l’acqua, come qualcuno prevede

accadrà a breve altrove, disastrosamente e a livello planetario,

ma molto più semplicemente una piccola e quotidiana battaglia

per ottenere ed utilizzare dell’acqua pulita e difendersi dalle

conseguenze fastidiose e talvolta nefaste delle malattie causate

dalle amebe e dai parassiti o vermi intestinali”.

(dom Claudio Dalla Zuanna, Arcivescovo di Beira)

L’acqua è vita e la costruzione o il ripristino di pozzi d’acquain Africa, rappresentano la speranza che l’acqua divenga per

tutti un reale diritto fondamentale eduniversale. Il progetto “Acqua pulita…e buona per tutti” nasce per volere dipadre Claudio Dalla Zuanna,arcivescovo di Beira, la seconda cittàpiù importante del Mozambico conl’obiettivo di portare l’acqua nelle zonepiù povere e abbandonate della sua

diocesi.

Con la collaborazione di alcuni volontari italiani, esperti inmateria, si sta approntando un camion munito di trivella e diquanto necessario per la costruzione di pozzi nelle variemissioni della diocesi, pozzi che poi saranno affidati allecomunità cristiane del territorio che provvederanno poi agarantire l’uso dell’acqua a tutti e alla opportuna

manutenzione del pozzo e della pompa.

· Il costo per la costruzione di un nuovo

pozzo completo è di circa •. 5.000

· Costo della sola perforazione e base

in cemento •. 3.500

· Costo della pompa manuale e della

tubazione necessaria •. 1.500

Somma raccolta a oggi (29 novembre): 2.401,60 euro

Scuola dell’infanziaRicavato vendita Panettoncini euro 376

Sabato 3 - Domenica 4 -Martedì 6/13/20 -

Giovedì 8/15 DICEMBRE

MERCATINO dI NATALE

Della Scuola dell’Infanzia

Venite a visitarci

Vi aspettiamo numerosi

Sabato 26 Novembre ci siamo ritrovati come gruppo “GiovaniFamiglie”, il testo che ci accompagnerà quest’anno è il IVcapitolo dell’esortazione apostolica AMORIS LEATITIA “L’amore

nel matrimonio” dove viene analizzato l’inno alla carità di S.Paolo (I Cor 13, 4-7). In ogni incontro verrà approfondita unacaratteristica dell’amore cristiano.

La carità è paziente,

benevola è la carità;

non è invidiosa,

non si vanta,

non si gonfia d’orgoglio,

non manca di rispetto,

non cerca il proprio interesse,

non si adira,

Come primo incontro siamo partiti da TUTTO SOPPORTA. Ecco lacitazione dell’esortazione:118. Panta hypomenei significa che sopporta con spirito positivotutte le contrarietà. Significa mantenersi saldi nel mezzo di unambiente ostile. Non consiste soltanto nel tollerare alcune cosemoleste, ma in qualcosa di più ampio: una resistenza dinamica ecostante, capace di superare qualsiasi sfida. È amore malgradotutto, anche quando tutto il contesto invita a un’altra cosa.Manifesta una dose di eroismo tenace, di potenza contro qualsiasicorrente negativa, una opzione per il bene che niente puòrovesciare.Questo mi ricorda le parole di Martin Luther King, quando ribadivala scelta dell’amore fraterno anche in mezzo alle peggioripersecuzioni e umiliazioni: «La persona che ti odia di più, haqualcosa di buono dentro di sé […] E quando arrivi al punto diguardare il volto di ciascun essere umano e vedi molto dentro dilui quello che la religione chiama “immagine di Dio” […] La personaforte è la persona che è capace di spezzare la catena dell’odio, lacatena del male. […] Qualcuno deve avere abbastanza fede emoralità per spezzarla e iniettare dentro la stessa strutturadell’universo l’elemento forte e potente dell’amore».L’ etimologia di SOPPORTARE: dal latino “sub-portare” = portareda sotto, portare una cosa mettendosi sotto.La parola può quindi assumere due significati:- tollerare, sopportare, soffrire.- sostenere, reggere, supportare.Sopportare l’altro vuol dire anche essere suo sostegno, volercontribuire a costruire il suo bene.L’amore vero è quello che sa vedere il buono (l’immagine di Dio),anche quando nell’altro appare soprattutto il male; proprio perquesto, non pensa all’altro come un nemico da sconfiggere, o acui dimostrare che “io ho ragione”.Come segno dell’incontro e proposito per questo periodo di avventoc’è stato consegnato un cartoncino con la frase: “NON LASCIATECHE IL SOLE TRAMONTI SULLA VOSTRA IRA”.

non tiene conto del male ricevuto,

non gode dell’ingiustizia

ma si rallegra della verità.

Tutto scusa,

tutto crede,

tutto spera,

tutto sopporta.

Prosegue la

BENEDIZIONI NELLE FAMIGLIE

Lunedì 12 dic: Breda 19 A B C + 20 + 22 + 23 A B + 25 + 29 Livraghi 1 A

Martedì 13 dic: Breda 37 A B C DMercoledì 14 dic: Bolama 10 + 11; Livraghi 3 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9+ 12 + 15; Soffredini 20 +24 +26 + 27 +31 +35 +39 +41Giovedì 15 dic: Doberdò 14; Soffredini 10 A B C D E F

Giovani Famiglie in cammino