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Via libera della Giunta al nuovo Piano triennale dell’energia 2011-2013. In campo 139,5 milioni per efficienza energetica, sviluppo fonti rinnovabili, sostegno e promozione dell’“economia verde” L’Emilia-Romagna per la green economy E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Eventi Innovare e brevettare Una strategia vincente Focus Viaggio nel Risorgimento attraverso gli oggetti Territori Il Po come il Danubio Riqualificazione al via N° 4 2011 Export Cina, l’importante è arrivare primi Opportunità Fondi Ue, il “modello Emilia-Romagna”

N° 4 2011 - Imprese · dell’energia 2011-2013. In campo 139,5 milioni ... le alla promozione dei prodotti turi-stici, con un approccio che valorizza le identità locali, coinvolgendo

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Via libera della Giunta al nuovo Piano triennaledell’energia 2011-2013. In campo 139,5 milioniper efficienza energetica, sviluppo fonti rinnovabili,sostegno e promozione dell’“economia verde”

L’Emilia-Romagnaper la green economy

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

EventiInnovare e brevettareUna strategia vincente

FocusViaggio nel Risorgimentoattraverso gli oggetti

TerritoriIl Po come il Danubio

Riqualificazioneal via

N° 42011

ExportCina, l’importanteè arrivare primi

OpportunitàFondi Ue, il “modelloEmilia-Romagna”

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Pubb

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Ad accompagnare la funzionepropulsiva e il livello competi-tivo del turismo nell’economiaemiliano-romagnola, ha con-

tribuito, con un rilevante apporto sulversante conoscitivo, l’attività di ana-lisi dell’Osservatorio regionale sulturismo, promosso dalla Regione e daUnioncamere Emilia-Romagna. Conil quindicesimo rapporto annuale, dapoco in distribuzione, l’Osservatoriocorrobora la consolidata attività,finalizzata a diffondere una “puntua-le conoscenza dei mercati turistici” ea favorire, ad un tempo, “lo sviluppoe l’innovazione dell’offerta turistica”,come recita la legge regionale n.7/1998. Un impianto normativo che,con gli aggiornamenti varati negliultimi anni anche per introdurre isistemi turistici locali, continua a pre-sentarsi come un modello a cui fareriferimento al fine di impostare effica-ci strategie a livello nazionale.La legge n. 7 ha consentito di imboc-care strade innovative. Sono statiridefiniti i rapporti tra soggetti pub-blici e privati, adottando una logicapiù spiccatamente imprenditorialeper l’organizzazione del sistema turi-stico. Si è assegnato un ruolo centra-le alla promozione dei prodotti turi-stici, con un approccio che valorizzale identità locali, coinvolgendo i ter-ritori in relazione alle rispettive voca-zioni. Apt Servizi, struttura specializ-zata partecipata dalla Regione e dalsistema camerale, realizza il pianooperativo annuale di promo-com-mercializzazione, per garantire laqualificazione dei prodotti turistici eil riequilibrio a livello territoriale.Si tratta di un quadro normativo cheha potenziato la collaborazione traRegione e sistema camerale, andandooltre il monitoraggio dell’andamentodel turismo. Sulla base di Accordiquadro con la Regione sono stati

individuati vari ambiti di azione con-giunta in materia: lo sviluppo delleanalisi sulle dinamiche del settoreturismo, l’impegno a rafforzare unsistema di promozione unitario ecoordinato della destinazione Emilia-Romagna, la consultazione reciprocanella fase di impostazione dei pro-grammi di marketing e promozionedell’Apt, la cooperazione per imple-mentare i progetti di marchi di qua-lità dell’ospitalità avviati dal sistemacamerale, l’impostazione, assieme adApt Servizi, di campagne di consoli-damento nei mercati esteri in cui l’at-trazione turistica verso l’Italia non èancora sufficientemente incisiva e diattività integrate di promozione delturismo e della filiera agroalimentare.L’Intesa quadriennaletra la Regione e il siste-ma delle Camere diCommercio dell’Emilia-Romagna per la pro-mozione turistica, rin-novata nel luglio 2010,consolida questo filonedi collaborazione.Con un disegno plu-riennale che garantiscecontinuità, la Regionee le Camere di commercio hanno con-cretamente avviato sinergie gestionalie finanziarie per attuare interventiintegrati per rafforzare la promozioneturistica dei prodotti, dei servizi e deiterritori emiliano-romagnoli all’este-ro. Il pacchetto di azioni punta a con-solidare la catena del valore del siste-ma turistico regionale, sviluppareanalisi approfondite per la conoscen-za di dinamiche, potenzialità e criti-cità del mercato, in modo da favorirel’innovazione dell’offerta turisticaregionale.È questo un passaggio imprescindibi-le per dare nuove prospettive alleimprese ricettive che hanno dimostra-to una notevole capacità di reazionealla crisi e hanno saputo difendersiagendo sulle politiche di marketing esui prezzi, ma vanno stimolate esostenute nella consapevolezza che ilturismo costituisce una leva determi-nante per la sua importanza economi-ca, per il suo valore sociale e cultura-le, per la profonda interconnessionecon il territorio e l’ambiente

Turismo e territorioleve dello sviluppo

Ridisegnato dalla legge 7 del 1998, il settore ha beneficiatodella stretta collaborazione tra Regione e sistema camerale

EDITORIALE

Marketing innovativo,promozione integratasui mercati esteri:strategie virtuoseche proseguiranno

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SOMMARIO

29 INNOVAZIONEArriva il vestito anti-celluliteDI GIORGIA MAZZOTTI

30 INDAGINELe pmi tirano il fiatoE guardano al futuroDI ANTONIO MINGUZZI

31 LAVOROPronta la guidaai mestieri “green”DI ENRICO VINCENZI

33 EVENTIInnovare e brevettareUna strategia vincenteDI GIUSEPPE SANGIORGI

34 FOCUSViaggio nel Risorgimentoattraverso gli oggettiDI GIORGIA MAZZOTTI

36 Qualità certificataper 130 musei regionaliDI DIANA SILVESTRINI

38 INCHIESTALibri, in arrivola rivoluzione digitaleDI ROSSELLA PRESSI

40 AGROALIMENTARESuinicoltura, le propostedell’Emilia-RomagnaDI GIUSEPPE SANGIORGI

42 OLTRE LA CRISICrescita occupazioneL’Ue premia Cir foodDI MILENA SALA

43 Più 81% puntandosulla riorganizzazioneDI FEDERICA VANDINI

44 AZIENDEVernici “eco-friendly”Garantisce OikosDI MARGHERITA STELLA

46 PROGETTICon Cna per vincerela sfida dell’impresaDI ROSSELLA PRESSI

49 SPECIALE SERVIZISoluzioni cucite su misuraper sostenere l’impresa

1 EDITORIALETurismo e territorioleve dello sviluppoDI ANDREA ZANLARI

4 IN BREVE

6 PRIMO PIANOL’Emilia-Romagnaper la green economyDI NICOLETTA CANAZZA

10 OPPORTUNITÀFondi Ue, il modelloEmilia-RomagnaDI AUGUSTO ZANOTTI

12 Ventimila nuovi talentiper l’Emilia-RomagnaDI SARA SCHEGGIA

14 SCENARIA Bologna l’“hub”della ricerca regionaleDI GABRIELE BATTISTI

16 EXPORTCina, l’importanteè arrivare primiDI ANTONELLA CARDONE

18 SETTORICittadella della nauticaAl via entro il 2011DI GIUSEPPE SANGIORGI

20 IMPRESEUn ponte per le aziendeche guardano all’esteroDI ODOARDO ALVISI

22 Start up e aziende storicheUn’alleanza vincenteDI GIOVANNI BERTI

28 EDILIZIAFondi immobiliari chiusiper il diritto alla casaDI DIANA SILVESTRINI

26 TERRITORIIl Po come il DanubioRiqualificazione al viaDI NATASCIA RONCHETTI

28 “Paesaggio fluviale”Il caso del ConcaDI ANTONIO MINGUZZI

QUADERNI&DOCUMENTICongiuntura 1° trim. 2011

Anno XVII - n. 4 - 2011Fuori commercio

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto Comunicazione srlBarbara GalzignaGiuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazione

c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50e.mail: [email protected]

Foto Voli società cooperativaVia Ciamician 4, 40127 Bologna

Progetto grafico e impaginazioneContesto Comunicazione S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail: [email protected]

Concessionario per la pubblicitàFranco Pavoncellivia Rosaspina n. 540129 BolognaTel. 051-359933e-mail: [email protected]

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Autorizzazionedel Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994

In copertinafoto Voli società cooperativa

Via libera della Giunta al nuovo Piano triennaledell’energia 2011-2013. In campo 139,5 milioniper efficienza energetica, sviluppo fonti rinnovabili,sostegno e promozione dell’“economia verde”

L’Emilia-Romagnaper la green economy

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

EventiInnovare e brevettareUna strategia vincente

FocusViaggio nel Risorgimentoattraverso gli oggetti

TerritoriIl Po come il DanubioRiqualificazione

al via

N° 42011

ExportCina, l’importanteè arrivare primi

OpportunitàFondi Ue, il “modelloEmilia-Romagna”

Mensile dell’Unione regionaledelle Camere di commerciodell’Emilia-Romagnae della Regione Emilia-Romagna

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AGROINDUSTRIAPER ERIDANIAAFFARIIN SUDAN

Eridania Sadam, societàsaccarifera italiana di pro-prietà del gruppo Macca-ferri di Bologna, e KenanaSugar company (Ksc), cor-poration, partecipata dalGoverno del Sudan comesocio di maggioranza, atti-va nel settore dell’agro-industria e dello zucchero,hanno sottoscritto una jointventure paritetica, il cuiobiettivo è la realizzazionedi una raffineria di zuccherogrezzo dalla capacità pro-

duttiva iniziale di 500milatonnellate annue. La raffi-neria nascerà a Port Sudan,a ridosso del principaleporto sudanese, collegatocon l’Italia da navi porta-container in partenza ogni7-10 giorni e localizzato inposizione strategica, data lapossibilità di accesso al MarRosso e ai mercati di varicontinenti e la sua prossi-mità al Canale di Suez.L’investimento necessario,da parte di Eridania Sadam eKsc, sarà di circa 90 milioni.

MERCATIARICAR SPATORNA IN MANOAI FONDATORI

Aricar spa, azienda leadersul mercato italiano nell’al-lestimento di ambulanze edi veicoli per disabili, èrientrata nelle mani deifondatori: la famigliaGhinolfi-Burani e gli eredidi Adriano Bonibaldoni.L’azienda di Cavriago (Re),che impiega 55 addetti eha registrato un fatturato2010 di circa 18 milioni dieuro, è uscita così dall’or-bita di Arkimedica spa,società italiana di mana-

ged-care, quotata al mer-cato Mta di Borsa Italiana,in cui era entrata nel 2006,tramite il fondo di privateequity Natexis Cape.L’operazione del valore ditre milioni di euro, per l’ac-quisto del 40% del pac-chetto azionario e quota dicontrollo di Aricar spa, haportato al rinnovo dei verti-ci societari: Gianluca Buraniè stato nominato presiden-

te e direttore commerciale.Dopo l’avventura nelmondo della finanza, ora leredini dell’impresa sonotornate saldamente nellemani dei soci fondatori chel’hanno resa, negli anni,un’eccellenza a livello ita-liano.

MECCANICAPIÙ BUSINESSIN ITALIAPER BONFIGLIOLI

La bolognese BonfiglioliRiduttori riporta parte dellaproduzione in Italia. Loprevede il piano di sviluppo2011-2013 destinato a

Un numero di telefono nuovoper mettersi in contatto con il

Registro Imprese di Rimini. LaCamera di commercio ha attivatoda inizio anno il numero199.500.541, il servizio di assi-stenza telefonica che assicura agliutenti del Registro Imprese edell’Albo Artigiani una maggiorecopertura giornaliera, da 3 a 7ore (9-13 / 14-17). Il servizio è a

pagamento e costa 14,25 centesi-mi al minuto, IVA inclusa, senzascatto alla risposta. Il sistemaevoluto di risposta del call centerconsente di gestire in modo rapi-do e funzionale la coda di utentiin linea, riducendo i tempi diattesa.In questo modo è possibile soddi-sfare al meglio le esigenze degliimprenditori e dei professionisti eintermediari di impresa (notai,commercialisti, consulenti dellavoro, associazioni di categoria)che potranno ottenere informazio-ni o vere e proprie consulenze,senza necessità di recarsi agli spor-telli informazioni del RegistroImprese e Albo Artigiani.Negli ultimi anni l’Ufficio Regi-stro Imprese ha ricevuto circa10mila telefonate, mentre l’AlboArtigiani fino a 3mila: il nuovoservizio consentirà agli utenti unaccesso più agevole, diminuendole attese telefoniche e le code aglisportelli, e consentirà al persona-le di lavorare in condizioni otti-mali.

Info: www.riminieconomia.it

Attivato il call center per Registro Imprese e Albo Artigiani

Rimini, la Camera più vicinaalle imprese

“Palazzo Scaruffi – Storia, arte, restauri” è il volume concui gli autori Marco Bianchini, Maurizio Zamboni, Alberto

Cadoppi e Angelo Mazza hanno voluto far conoscere la sto-ria di Palazzo Scaruffi. Già dimora per varie generazioni del-l’influente famiglia cui appartenne il celebre economista reg-giano Gasparo Scaruffi, è oggi sede istituzionale dellaCamera di commercio di Reggio Emilia. La monografia suPalazzo Scaruffi, oltre a far conoscere più da vicino un edifi-cio del XVI nel cuore della città storica, consente un affasci-nante viaggio nella cultura, nell’arte e nella società reggianadel ’500.

Un volume per conoscerne la storia e i segretiAlla scoperta di Palazzo Scaruffi

Prosegue l’avanzata del paniereagroalimentare regionale

verso i mercati dell’EstremoOriente. La fiera Hofex di HongKong si è confermata un ottimomomento di incontro e potenzia-mento dei contatti commercialiper i prodotti agroalimentaridell’Emilia-Romagna, protagonistigrazie al progetto di promozioneall’estero Deliziando di Regione,Unioncamere e Ice. Un seminarioinformativo alla presenza di oltre40 importatori asiatici e le degu-stazioni guidate hanno conferma-to l’interesse per i prodotti autoridi buone performance, in partico-lare per i prosciutti, l’aceto e i for-maggi, la pasta e i vini.

AgroalimentareDeliziandofa tappaa Hong Kong

IN BREVE

Manlio Maggiolipresidente

CCIAA di Rimini

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ExportLa Sveziaconoscel’Emilia

Una delegazione di 12 rappre-sentanti di municipalità svedesi

della Regione di Östsam è stata rice-vuta dalla Camera di commercio edalla Provincia di Reggio Emilia nellasede camerale di via Crispi. Scopodella visita dei funzionari svedesi,tutti responsabili del settore econo-mico dei Comuni di provenienza,era conoscere più da vicino il tessu-to imprenditoriale reggiano e capireil ruolo della Camera di commercio edella Provincia nello sviluppo dell’e-conomia locale. La tappa reggianadella delegazione era inserita in unpiù ampio calendario di appunta-menti che ha portato gli svedesianche a Parma, per approfondire iltema dell’imprenditorialità sociale edel terzo settore, e a Bologna perparlare di innovazione.

Parmigiano-ReggianoIl re dei formaggiritornanello spazio

Torna in orbita il Parmigiano-Reggiano. Non nuovo a espe-

rienze nello spazio – il debutto risa-le al 1996 – il “re dei formaggi” èstato portato nella Stazione spazia-le internazionale a bordo dell’En-deavour (la navicella spaziale chesta compiendo la sua ultima missio-ne) dall’astronauta italiano RobertoVittori. Ai sei membri dell’equipag-gio, Vittori ha portato piccole por-zioni di Parmigiano-Reggiano con-fezionate una ad una in atmosferacontrollata: quelle porzioni mono-dose, in sostanza, che si ritrovanoin tanti pubblici esercizi in confezio-ni “Snack”, particolarmente ido-nee – e per questo autorizzate dallaNasa – al consumo in un ambientedel tutto particolare quale è unoshuttle. Vittori ha così celebrato ildecennale del riconoscimento delParmigiano-Reggiano quale for-maggio da inserire nelle diete degliastronauti.

portare, nel 2013, il fattu-rato tra gli 800 e i 900milioni. Il progetto di svi-luppo punta a migliorare laproduttività degli stabili-menti e ottimizzare l’aspet-to logistico per ridurre itempi di consegna. Perquesto il gruppo prevede lacreazione di tre centri pro-duttivi di primo livello aCalderara di Reno, aVignola e a Forlì, oltre a unapproccio “locale per illocale”, in termini di pro-duzione, su mercati semprepiù forti e appetibili comela Cina (dove possiede unostabilimento da 140 dipen-denti a Quingpu nei pressi

di Shanghai) o come l’India,dove è presente con unostabilimento a Chennai.

CALZATUREPER BALDININIBOUTIQUE SULLAPIAZZA ROSSA

Una diversa location evetrine con vista sulla piaz-za Rossa per la nuova bou-tique Baldinini, che con-quista una posizione dimaggior rilievo all’internodello storico grandemagazzino Gum. Il nuovoflagship è stato presentatoin un evento a cui ha par-tecipato personalmente

Gimmi Baldinini. Lo stilistaromagnolo rappresenta laterza generazione dell’a-zienda di San MauroPascoli (Fc), che nello scor-so dicembre ha festeggiatoil traguardo dei 100 anni diattività. Era il 1910 quandola famiglia muoveva i primipassi nella calzatura, realiz-zando pezzi su misura einteramente a mano. Lavocazione artigiana è rima-sta intatta, e si intreccia alknow how creativo di

respiro internazionale.Oggi l’azienda conta 100negozi monomarca sparsinel mondo e occupa quasi250 persone.

TRASPORTIINGRESSO IN CRITPER CORGHIE ALSTOM

Sono ai vertici mondialinei rispettivi settori e pos-sono vantare forti capa-cità tecnologiche e grandepropensione all’innova-zione. Alstom TransportItalia – leader mondialenel settore del trasportoferroviario, e in particolare

dei treni ad alta velocità –e Corghi spa – il maggiorproduttore mondiale diequipaggiamenti per l’as-sistenza ai veicoli – sonoentrati a far parte dellacompagine sociale di Crit,broker tecnologico diVignola specializzato nel-l’informazione tecnologi-ca e all’avanguardia neiprocessi di innovazionecollaborativa e sviluppodell’innovazione.Salgono così a 26 le gran-di aziende emiliano-roma-gnole socie del Crit – natonel 2000 – in cui è convo-gliato il meglio dell’indu-stria emiliano-romagnola.

Tre incontri in cui valorizzare le produzioni e l’imprenditorialocale, attraverso la presentazione delle eccellenze enoga-

stronomiche, in abbinamento a lettura di brani scelti e intratte-nimento musicale. È stato il filo conduttore di “Gust…appunto,appuntamenti con il sapore, il sapere, la musica, il territorio”,iniziativa che si è svolta grazie alla collaborazione tra la Cameradi commercio di Forlì-Cesena e il Fondo per la cultura delComune di Forlì, Comitato per l’imprenditoria femminile, liceomusicale Masini, Associazione italiana Sommelier Romagna eFai delegazione di Forlì. Nella Sala Borsa dell’ente camerale ilfilo conduttore dell’evento è stato declinato in diversi modi:prima “Donne e imprenditoria – Viaggio nel mondo femmini-le”, un excursus sul ruolo dell’impresa rosa, poi “Arte e cultu-ra – Percorso guidato al Palazzo Serughi”, con visita guidataalle sale storiche e alla biblioteca dell’Ente e infine “Percorsi epaesaggi – Viaggio nel territorio”, introduzione e presentazio-ne di itinerari turistici. Ogni evento è stato accompagnato dalladegustazione di vini e prodotti tipici offerti dalle imprese delterritorio che hanno guidato il pubblico alla scoperta delle bel-lezze artistiche, ambientali e turistiche della Romagna. Dato ilriscontro ottenuto, l’iniziativa sarà riproposta in ottobre.

Eccellenze locali protagoniste a Forlì-CesenaSuccesso per “Gust…appunto:

la promozione delle tipicità”

5Gimmi Baldinini

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La Regione Emilia-Romagnaaccelera decisamente sul fron-te rinnovabili e detta una rigi-da tabella di marcia per la

futura programmazione territoriale.Il secondo “Piano triennale di attua-zione del piano energetico regionale2011-2013”, licenziato a fine apriledalla Giunta, sta completando il suo

percorso all’Assemblealegislativa, che dovreb-be approvarlo primadell’estate.La linea comunque èchiara: stop alla culturaenergivora degli ultimidecenni e azioni deciseper favorire la crescitasostenibile dal punto divista ambientale. Sultavolo ci sono 139,5

milioni di euro che il nuovo pianostanzierà in tre anni, per favorire il

139,5 milioniper efficienza

energeticae sviluppo fonti

rinnovabili

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a Via libera della Giunta al nuovo Piano triennale dell’energia. Ora l’iter in Assemblea

risparmio energetico e lo sviluppodelle fonti rinnovabili: le scelte con-tenute nel Piano indicano con chia-rezza la direzione in cui andrà il ter-ritorio nei prossimi anni, aggancian-do saldamente lo sviluppo economi-co alla green economy.“Occorre un cambio culturale – sot-tolinea Gian CarloMuzzarelli, asses-sore regionale alle Attività produttive– a questa idea di sviluppo, già rac-chiusa nelle scelte del Ptr, dobbiamosincronizzare l’intera società. Gli

obiettivi sono: case ecologiche in cuiconsumo energetico è di classe A,costante risparmio energetico, pro-durre sempre più energia da fontirinnovabili, riduzione della produ-zione di CO2 a partire dalle città edalla loro mobilità”.Tre gli elementi caratterizzanti dellanuova programmazione: più effi-cienza e più risparmio energetico intutti i settori (industriale, civile, tra-sporti); sviluppo delle fonti energeti-che rinnovabili; un impulso deciso

PRIMO PIANO

L’Emilia-Romagnaper la green economy

L’ANALISI

Quasi 2mila imprese, circa 230milaaddetti, oltre 61 miliardi di euro di fat-

turato. Tanto vale la green economy inEmilia-Romagna, secondo la fotografia scat-tata nel 2010 da Ervet nel primo rapportosul settore. La Regione è in prima fila: nel2010 ha stanziato oltre 95 milioni per la“green economy”, di cui 25,9 per la riquali-ficazione energetica degli enti pubblici, 64milioni per aree ecologicamente attrezzate(53 per progetti energetici e 11 per progettidi riqualificazione ambientale); 5 milioni peri progetti di filiera nel campo energeticoambientale. In regione ci sono ben 647imprese (con 25mila addetti e oltre 4,5miliardi di fatturato) che operano in manieraesclusiva in mercati prettamente ambientali:

dai settori rifiuti e ciclo idrico integrato, ener-gie rinnovabili, mobilità sostenibile, rigene-razione e ricostruzione di pneumatici, gestio-ne degli orti botanici, parchi naturali e patri-monio naturale. Uno zoccolo duro attorno acui si muovono altre 1.345 imprese (200milaaddetti e 57 miliardi di fatturato) che lavora-no, sia pure parzialmente, in mercati green:si parla di aziende agroalimentari, legate allabioedilizia e all’efficienza energetica o pro-duttrici di tecnologie. Infine ci sono realtàche possiedono rami di attività in settori“core green” (rifiuti, energie rinnovabili,gestione ciclo idrico integrato), o afferenti ilcampo della pulizia delle aree pubbliche,decontaminazione e disinquinamento del-l’ambiente.

In regione la green economy fattura oltre 61 miliardiIl business verde fa bene all’economia

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alla filiera delle tecnologie energeti-che e, più in generale, all’economiaverde, con la previsione di incentivialle imprese.Si parte dall’efficientamento e dalrisparmio. Il secondo piano trienna-le stima un taglio annuale di consu-mi pari a 471 ktep/anno fino al2013, di cui il 47% nel residenziale,il 23% nel terziario, il 20% nell’in-dustria e il 10% nei trasporti; stimainoltre una riduzione di 222ktep/anno nel settore residenziale,108 nel terziario, 94 in industria, 47nel settore dei trasporti. Per il 2020l’obiettivo è un risparmio complessi-vo di 1570 ktep/anno di cui 738ktep/anno nel settore residenziale,361 nel terziario, 314 nell’industria,157 nei trasporti. Per contro aumen-terà il peso delle rinnovabili. Se nel2007 i consumi energetici finaliammontavano a 14.498 ktep (618

>>

L’INTERVISTA

“In Emilia-Romagna la rivoluzione verde ègià iniziata e sta dando opportunità di cre-

scita e lavoro”. A dirlo è Gian Carlo Muzza-relli, assessore regionale alle Attività produtti-ve, che spiega la traiettoria di sviluppo per iltriennio 2011-13 e anticipa un obiettivoambizioso: creare in regione il polo strategicodell’auto elettrica.Come si declina una “rivoluzione verde” sulterritorio?“Con un percorso partecipato. La stesura diquesto Piano è stata preceduta da 22 incontritematici in cui tutti i soggetti interessati hannopotuto ‘dire la loro’. In due mesi, ottobredicembre 2010, nella ‘Casa dell’energia’ aper-ta dalla Regione a rappresentanti di istituzio-ni, autonomie locali, associazioni del settore,imprenditori, multiutility, realtà ambientaliste,cittadini, mondo dell’Università e della ricercasi sono espressi sulle scelte contribuendo all’e-laborazione del Piano stesso. L’esito è statonetto: il sistema emiliano-romagnolo condivi-de il nostro obiettivo di fondo”.Cosa cambia rispetto alla precedente pro-grammazione?“Il Piano per il triennio 2011-2013 accelera gliobiettivi del primo piano. Rispetto agli impe-gni europei del pacchetto Clima-energia(riduzione del 20% dei consumi energetici edelle emissioni del gas serra, portare al 20%la quota di energia da Fer entro il 2020), inuovi obiettivi superano addirittura, riguardola quota di energia da rinnovabili, gli impegniche sono stati attribuiti all’Italia. È un segnaledi grande determinazione della Regione. Ilnuovo modello di sviluppo mette al centrol’energia e l’ambiente per contribuire a innal-zare la qualità della vita nel territorio. Unastrada da cui non torneremo indietro”.A questo risponde anche l’accordo traRegione e Rse?“Il Piano richiede l’impegno congiunto ecoordinato di tutti i soggetti in grado di con-tribuire all’attuazione delle azioni previste.Perciò si è data grande rilevanza agli accordidi collaborazione, alle convenzioni con sog-getti pubblici e privati in materia di promozio-ne dell’efficienza energetica e dell’uso delleFer. Il protocollo con Rse punta a sviluppare

strumenti a supporto delle scelte strategichedell’ente attraverso la valutazione dell’evolu-zione del sistema energetico regionale indiverse ipotesi di scenario e dell’efficacia dellepolitiche adottate”.Quali sono le nuove filiere dell'energia?La prima è quella dell’efficienza energetica edei nuovi prodotti, tecnologie, servizi e solu-zioni gestionali, che le imprese potranno svi-luppare se opportunamenteaccompagnate da un siste-ma della ricerca in grado diassisterle. La seconda èquella delle rinnovabili:pannelli solari, sistemi foto-voltaici, aerogeneratori,impianti per la valorizzazio-ne degli scarti dell’industriaagro-alimentare, per la pro-duzione di biogas e ancheper la trasformazione delbiogas in biometano damettere in rete sia per la climatizzazione cheper la mobilità. Una sfida, questa, che abbia-mo intenzione di affrontare”.In che modo?“Sosteniamo un progetto che creerebbe ungrande polo dell’auto elettrica attorno allostabilimento Cnh di Imola. L’iniziativa, legataallo sviluppo dell’industria della mobilità adalimentazione elettrica e delle batterie, rag-gruppa aziende leader nei rispettivi campi, tracui Kemet-Arcotronics, Carraro, Carer,Microvett, Marelli, Bordini Eng, ArcaTecnologie, E2T e gruppi di ricerca presentinella Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna (Ciri Unibo). Regione, Provincia eComune di Imola hanno già dato l’assenso:attendiamo dal Governo le risorse necessarieper farlo decollare”.Quanto hanno pesato le incertezze normati-ve riguardo agli incentivi?“La diminuzione delle tariffe riconosciute allaproduzione di energia elettrica da fotovoltai-co è un principio riconosciuto a livello comu-nitario ed è condivisibile, ma servono realismoe responsabilità. Chi investe in Italia deveavere delle certezze sugli incentivi e la possi-bilità di programmare i propri investimenti”

Muzzarelli: “Un Piano condiviso dall’intero sistema Emilia-Romagna”

“Partecipazione, la chiaveper una rivoluzione verde”

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PRIMO PIANO

LA STRATEGIA

Il futuro energetico dell’Emilia-Romagna si potràmisurare. L’individuazione dei possibili, prossimi sce-

nari per il territorio è il perno dell’accordo siglato dallaRegione con Rse (Ricerca servizi energetici) spa, brac-cio operativo del Gse (Gestore servizi energetici) gra-zie al quale sarà possibile individuare strumenti divalutazione dell’efficacia e dell’evoluzione delle politi-che energetico-ambientali adottate. A fare da corniceall’intesa il convegno “Nuove filiere energetiche inEmilia-Romagna: competenze regionali e sistemadegli incentivi”, svoltosi a Bologna, dove imprese eprotagonisti della ricerca in campo energetico si sonoconfrontati su tecnologie, competenze e sistema nor-mativo.“Uno scenario in continuo mutamento – ha sottoli-neato in apertura lavori Pietro Caselli, presidente diAster – che non cancella la necessità di mettere incampo politiche di sistema per programmare il ‘futuroenergetico’ dell’Emilia-Romagna”. Una regione dovela green economy significa soprattutto sviluppo, siaper gli investimenti che il settore energia è in grado diattrarre direttamente, che per le potenziali ricadute sualtri comparti, dall’industria in generale alla mobilità,fino all’edilizia residenziale. Enormi le prospettive diincremento dell’efficienza energetica degli edifici neiprossimi anni, campo dove l’Emilia-Romagna ha già

fatto scuola, sia dal punto di vista normativo (su tuttiil certificato energetico obbligatorio) sia dal punto divista tecnologico. Ora la Regione punta a portare al17-20% l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Unimpegno che passa dal sostegno alla ricerca in tutta lafiliera, grazie al sistema dei tecnopoli, alle sue piat-taforme e, in particolare, a quella dedicata all’energia-ambiente che opera in modo trasversale a tutte lealtre. Sul tavolo c’è la proposta di far entrare prestoRse nella Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna,quale punto di riferimento per un settore che già, daPiacenza a Rimini, coinvolge una pluralità di impresenonché diversi laboratori. In questo senso, l’accordotra Regione e Rse per misurare il futuro energeticodiventa uno strumento prezioso di programmazione.“L’individuazione dei possibili, futuri, scenari energeti-ci – spiega Stefano Besseghini, in rappresentanza diRse spa – significa pensare a sistemi complessi dove lapriorità diventa la diversificazione delle fonti diapprovvigionamento, a prescindere dalla cronaca e, inqualche misura, anche dagli incentivi pubblici al setto-re. A fare la parte del leone saranno certamente leenergie rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico, dalsolare termodinamico alle biomasse”. Vere e proprie“filiere energetiche” in grado di attivare circuiti eco-nomici virtuosi sul territorio

Accordo Regione-Gse per monitorare le nuove filiere

Il futuro energetico? Si potrà misurare

dei quali prodotti da fonti rinnovabi-li), nel 2013 caleranno a 14.323ktep, con l’obiettivo di produrne tra829 e 976 da fonti rinnovabili. Nel2020, il consumo ipotizzato è di14.302 ktep, con una quota di ener-gia prodotta da fonti rinnovabilioscillante tra 2.451 e 2.877 ktep.Per il campo dell’energia da fonti rin-novabili (idroelettrico, fotovoltaico,solare termodinamico e termico,eolico, biomasse, geotermia) l’obiet-tivo al 2020 è ancora più elevato: trai 6.550 e i 7.960 Mw. Le stime per iltriennio considerano una produzioneche, dai circa 1.150 attuali, si collocatra i 2.200 Mw (con un 17% dellaproduzione totale di energia) e i2.790 (se si raggiungesse il 20%). Leazioni previste e le risorse stanziatedalla Regione, affiancate a quelle giàattivate dallo Stato (tra questi i nuoviincentivi assicurati dal IV Contoenergia), moltiplicheranno per

Costruzionepannelli solari

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l’Emilia-Romagna le opportunità dirisparmio energetico, di sviluppodelle fonti rinnovabili e di crescitaeconomica. Secondo Gian CarloMuzzarelli: “Il nuovo Piano trienna-le dell’energia fa dell’incrementodella quota prodotta da fonti rinno-vabili, del risparmio e dell’efficienzaenergetica altrettanti pilastri per unacrescita sostenibile, durevole, intelli-gente e inclusiva”.Il Piano 2011-13 è articolato inotto Assi strategici. Ognuno di essiè stato a sua volta declinato innumerose azioni, che hanno loscopo di attivare le iniziative piùappropriate al fine di concorrerealla strategia europea “20-20-20”del 2020: per i non addetti ai lavo-ri significa meno 20% dell’emissio-ne di gas-serra, meno 20% nel con-sumo di energia e quota del 20%di energia prodotta da fonti rinno-vabili. Il tutto entro una program-mazione che mira alla crescita nellaregione della green economy, piat-taforma centrale per lo sviluppo diuna nuova industria e per una cre-scita sostenibile. In pratica, il Pianosarà decisivo per trasformarel’Emilia-Romagna in una regionesempre più verde nelle politicheindustriali, abitative, nel modo diprodurre, nel modo stesso di viveredei cittadini e nell’agricoltura, rico-noscendo alle imprese del settoreun ruolo fondamentale.Quanto agli stanziamenti per i sin-goli Assi: sviluppo del sistemaregionale della ricerca e della for-mazione in campo energetico (15milioni di euro); sviluppo dellagreen economy e qualificazioneenergetica del sistema produttivo(36 milioni); sviluppo e qualifica-zione energetica del settore agricolo(9 milioni); qualificazione ediliziaurbana e territoriale (30 milioni);promozione della mobilità sosteni-bile (45 milioni); regolamentazionee revisione delle discipline del setto-re; programmazione locale, infor-mazione e comunicazione (3 milio-ni). L’Asse 8 (1,5 milioni) riguardainvece la gestione del Piano: lo svi-luppo del sistema informativo-energetico regionale, di protocollidi intesa con soggetti terzi, il moni-toraggio e la valutazione degliinterventi previsti

Al Solarexpo di Verona, principale fieraper le aziende della green economy

svoltasi a maggio, il via libera del Governo alnuovo regime per la produzione di energiaelettrica da impianti fotovoltaici (il cosiddet-to “IV Conto energia”) ha rassicurato glioperatori. Lo stop agli incentivi rischiava,infatti, di azzoppare un settore che negli ulti-mi anni aveva vissuto un vero e proprioboom. Salvi, per il momento, occupazione eindotto, ma gli imprenditori guardano avan-ti. “Puntare su efficienza energetica e dareequo spazio a tutte le rinnovabili termiche,biomasse, solare, eolico – rileva GianniSilvestrini, direttore scientifico del KyotoClub – è il compito di una governance chevoglia puntare seriamente sulla green eco-nomy”.Cosa chiedono quindi le associazioni di cate-goria delle rinnovabili e dell’efficienza ener-getica? Innanzitutto un quadro di riferimen-to più stabile per favorire gli investimenti dimedio-lungo periodo, fondamentale percreare valore e occupazione, più trasparenzae certezze. I veri problemi sono più spessolegati ai tempi delle autorizzazioni e delleconnessioni alla rete, come all’integrazione

nel territorio”, lamentano gli investitori.Anche perché lo scenario potrebbe cambia-re presto. La diminuzione dei costi della tec-nologia e l’aumento della penetrazione neimercati elettrici permetteranno al fotovoltai-co di raggiungere la “grid parity” a breve.Secondo uno studio della EuropeanPhotovoltaic Industry Association, già nel2013 in Italia sarà conveniente produrreelettricità con il fotovoltaico anche senzaincentivi per impianti da 100 kWp rispettoad acquistarla dalla rete. Per le taglie adimensione familiare, 3 kWp, il sorpassoavverrà due anni dopo. Nel 2020 produrreun chilowattora con il solare costerà la metà.“Già ora – precisa Francesco Meneguzzo, diCnr-Ibimet – il fotovoltaico sta facendo sen-tire il suo peso nella competizione tra lefonti, che si concretizza in un calo del prez-zo dell’energia durante i picchi di doman-da”. Da qui la richiesta di approntare già oramisure per il settore. “Occorrerà del tempoaffinché il sistema bancario si abitui – com-menta Giuseppe Sofia, ad di Conergy – laparità non verrà raggiunta dall’oggi aldomani. Si potrebbe pensare ad altre formedi sostegno come gli sgravi fiscali”

Il punto sul nuovo Conto Energia

Fotovoltaico e non solo

GLI INCENTIVI

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“Una regione più coesa, anchegrazie alla capacità di utilizza-re al meglio le opportunitàofferte dai fondi europei”. Lo

ha evidenziato l’assessore regionalealle Attività produttive Gian CarloMuzzarelli, commentando l’approva-zione, da parte della CommissioneUe, della relazione finale di esecuzio-

ne del Documentounico di programmazio-ne ‘Obiettivo 2’ 2000-2006. Infatti, l’Emilia-Romagna – prima tra leRegioni italiane aStatuto ordinario – hautilizzato integralmentele risorse messe a dispo-sizione dall’Ue per rea-lizzare quella “politicadi coesione” essenziale

per ridurre il divario socioeconomicotra i territori in ambito comunitario.Oltre 263 milioni di euro, di cui 128finanziati dal Fondo europeo per lo

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Sostegno alle imprese.e nuove infrastrutture,

attivati investimentiper 474 milioni.

E i risultati si vedono

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tti Con l’approvazione della relazione finale di esecuzione, la Regione chiude “Obiettivo 2”

sviluppo regionale, che hanno finan-ziato 2.911 progetti di sostegno alleimprese e 736 progetti pubblici per lavalorizzazione e lo sviluppo del terri-torio.Dal lato imprese, investimenti attiva-ti per circa 290 milioni, mentre la“progettualità pubblica” si è concre-tizzata in nuove infrastrutture, perun investimento complessivo supe-riore ai 184 milioni. Spese certificatedalla Commissione europea che hadato il via libera, nei giorni scorsi,all’ultimo trasferimento di risorse,chiudendo dunque la programma-zione 2000-2006 anche dal punto divista contabile.Fulcro di “Obiettivo 2”, la territoria-lità. Dal ferrarese al basso ravennate,fino all’Appennino e alla bassa pia-nura centrale compresa tra Reggio eModena: queste le aree interessatedal Programma; beneficiari dei fondi,in tutto, 130 comuni – pari al 38%del totale dei comuni della Regione –

dove risiedono quasi 400mila perso-ne. Il risultato? Una significativariduzione del divario socioeconomi-co tra i territori anzitutto in terminidi occupazione e nuova imprendito-rialità: basti pensare che delle 2.911imprese finanziate nell’ambito diObiettivo 2, 292 erano “nuoveimprese”, mentre gli investimentiraggiunti su entrambi gli Assi diintervento – 545 milioni complessivi– hanno contribuito alla creazione diquasi 2.900 posti di lavoro.“L’efficienza nell’utilizzo dei fondi è

LA STRATEGIA

Quindici milioni di euro dalla RegioneEmilia-Romagna per sostenere gli

imprenditori che investono e si innovano.Inoltre saranno premiate le aziende checreeranno posti di lavoro a tempo indeter-minato. Con 10 milioni di euro, vengonofinanziate l’innovazione nelle imprese e lereti d’impresa. Altri 5 milioni sono destinatia sostenere la nascita di nuove imprese. Ibandi, finanziati con risorse provenienti dalPor Fesr (Asse 2, “Sviluppo innovativo delleimprese”) sono stati approvati dalla Giuntaregionale lo scorso 16 maggio.Con il primo bando, “Innovazione e reti”,la Regione Emilia-Romagna punta a sup-

portare i processi di cambiamento tecnolo-gico e organizzativo, attraverso il sostegnoa progetti realizzati da singole imprese o daraggruppamenti di imprese, per favorirel’acquisizione di know-how tecnologico eorganizzativo. L’obiettivo? Permettere asingole aziende – e alle loro aggregazioni inrete – di compiere un salto di qualità, incen-tivando progetti di investimento in innova-zione tecnologica. Tre, in linea generale, lecondizioni per accedere ai contributi, chepotranno raggiungere i 150mila euro: laprima, la capacità dei progetti di favorireprocessi di specializzazione produttiva ederogazione di servizio, finalizzati ad

aumentare la competitività delle impresestesse; secondo criterio, la funzionalità deisingoli progetti sia all’innovazione di pro-dotto e servizio che di processo. Ma nonsolo: i progetti presentati dovranno anchefavorire ricadute positive sull’occupazione.“Vogliamo rimettere in moto l’economia –ha osservato l’assessore regionale alleAttività produttive Gian Carlo Muzzarelli –in un momento in cui la ripresa c’è ma èancora debole. Sollecitiamo le imprese amettersi in rete e trovare sinergie e rispostecomuni per nuovi livelli di economia discala”. Altri 5 milioni di euro vengono ero-gati nell’ambito del bando “nuove impre-

In campo risorse per 15 milioni di euro per sostenere innovazione e nuova imprenditorialità

Start up e reti d’impresa: al via i nuovi bandi

OPPORTUNITÀ

Fondi Ue, il modelloEmilia-Romagna

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stata possibile – ha aggiuntoMuzzarelli – anche grazie al ruolovirtuoso che hanno assunto gli entilocali e le forze economiche e sociali,sia in fase di definizione sia di realiz-zazione degli interventi. Ciò si è tra-

dotto nel raggiungimento a temporecord di tutti gli obiettivi di spesa,motivo per cui i fondi comunitariassegnati alla nostra regione sonopassati da 122 a 128 milioni, nel2004, in base al meccanismo di pre-

mialità stabilito dall’Unione europeaper le regioni più virtuose. Dall’altraparte, l’Emilia-Romagna ha dimo-strato sul campo l’efficacia di questifondi in termini di crescita, anche aldi là delle aspettative della vigilia”.Per esempio i 2.900 posti di lavorocreati, che non sono conseguenzadiretta della fase realizzativa dei pro-getti, ma (nell’83% dei casi) generatida progetti delle imprese finanziate,in altre parole, creati dal mercato.Il resto è storia di oggi, con l’avviodella nuova fase di programmazione2007-2013 e la possibilità – contan-do su una regione più omogenea dalpunto di vista economico, sociale,infrastrutturale – di rispondere almeglio alla nuova sfida lanciatadall’Ue. Dai territori ai temi, insom-ma, con ricerca industriale e trasferi-mento tecnologico, sviluppo innova-tivo delle imprese, qualificazioneambientale ed energetica del sistemaproduttivo, valorizzazione del patri-monio culturale e ambientale, che sitrasformano in altrettanti strumentiper far compiere all’Emilia-Romagnaun ulteriore salto in avanti in terminidi qualità dello sviluppo e qualitàdella vita

INFORMAZIONI, DOCUMENTAZIONE, SERVIZI:

Sito | fesr.regione.emilia-romagna.it URP Regione Emilia-Romagna | 800.662200 Sportello per le imprese | 051.5276323 - 051.5276322

POR FESR EMILIA-ROMAGNA 2007-2013

Costruire insieme il futuro è un’impresa in cui crediamo e la sosteniamo con impegno, azioni e finanziamenti. In Emilia-Romagna, i fondi messi in campo dal Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013, hanno contribuito ad avviare 1100 progetti per le imprese, 30 aree ecologicamente attrezzate, 38 progetti ambientali e culturali. Oltre a ciò, nei laboratori dei tecnopoli regionali hanno già trovato impiego 742 ricercatori, di cui 288 giovani. Il Por-Fesr è una risorsa al servizio di tutta la società, un’opportunità in più per valorizzare le nostre energie, sviluppare le giovani potenzialità, aprire nuove strade a tutti coloro che credono nella forza delle idee.

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se”, per il sostegno alla nascita di nuoverealtà imprenditoriali, anche in questocaso, con attenzione particolare alleimprese create da giovani, da donne, oche abbiano caratteristiche innovative eassicurino nuova occupazione. Per esse-re finanziati i progetti devono favorire lacreazione di nuove imprese anche inno-vative e, anche in questo caso, determi-nare ricadute positive sull’occupazionedelle imprese in termini di lavoro dure-vole e di qualità. Analoga anche lamisura massima del contributo: 150milaeuro, pari al 50% della spesa ritenutaammissibile.“La Regione – ha sottolineato l’assesso-re regionale alle Attività produttive GianCarlo Muzzarelli – è al fianco delleimprese impegnate a innovarsi. Con

questa misura si finanziano pmi per pro-muovere crescita e sviluppo competiti-vo. I progetti devono assicurare innova-zione, e abbiamo previsto incentivi perchi assume a tempo indeterminato.Particolare attenzione viene assicurataall’imprenditoria femminile e all’impren-ditoria giovanile. La ripresa economica sideve accompagnare alla ripresa dell’oc-cupazione, stabile, non precaria e diqualità”.Se per il bando “nuove imprese” il ter-mine per presentare domanda è fissatoal 31 dicembre 2012, per quantoriguarda il bando “innovazione e reti” lafinestra utile per partecipare è compre-sa tra il 1° luglio e il 1° agosto 2011Info e bando su:http://fesr.regione.emilia-romagna.it/

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Un investimento di 15 milionidi euro: è quanto la RegioneEmilia-Romagna stanzierànei prossimi tre anni, attra-

verso il programma Spinner, per sco-vare i 20mila “cervelli” che, entro il2020, andranno a potenziare leimprese del territorio, assetate dibrevetti e idee ad alto contenuto tec-

nologico. Un obiettivoambizioso, che ha peròalle spalle una solidastoria di successi: dal2000, infatti, Spinnerha già supportato lanascita di 110 impreseinnovative (tra queste,44 spin-off universita-ri). E quelle nate nel2007 hanno resistitoaddirittura alla crisi,

incrementando mediamente il fattu-rato del 32%.L’occasione per fare il punto suirisultati e sugli obiettivi futuri delProgramma della Regione è stato ilconvegno “Crescere con talento –20.000 nuovi talenti per le impresenell’Emilia-Romagna del 2020”, chesi è tenuto a Bologna. Un incontro acui hanno partecipato l’assessoreregionale alla Formazione, Lavoro eRicerca Patrizio Bianchi e il presi-dente di Spinner Paolo Bonaretti,insieme ad alcuni dei giovani chehanno avuto accesso ai finanziamen-ti negli anni passati e che hanno rac-contato la loro esperienza.“‘Spinner non dà premi alle idee: le

In campo 15 milioninei prossimi tre anni.Oltre 110 le aziende

hi-tech finanziatedal 2000 ad oggi

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A Bologna l’incontro per fare il punto su risultati e prospettive del Programma Spinner

mette in condizione di diventareimprese e trovare applicazioni con-crete – ha affermato l’assessoreBianchi – per il prossimo triennio laRegione ha confermato gli investi-menti, destinando al progetto unaparte consistente dei finanziamentidel Fondo sociale europeo”.Interventi, questi, che rientrano nelmassiccio sforzo che Viale AldoMoro sta mettendo in atto nella for-mazione, da quella professionale aquella dedicata al ricollocamento dilavoratori in cassa integrazione o inmobilità. Fino alla ricerca in campiad altissimo potenziale di innova-zione, attraverso i 15 milioni stan-ziati per Spinner 2013.“Ci rivolgiamo a ricercatori e neo-laureati, e alle loro idee – ha com-

mentato Bonaretti, illustrando ilfunzionamento del Programma –quelle che vengono giudicate interes-santi ricevono un massimo di dueborse di studio per approfondire laricerca”. Entrare in Spinner, inoltre,significa avere a disposizione un’as-sistenza completa su aspetti che rap-presentano spesso gli scogli più diffi-cili da superare per chi, pur avendol’intuizione e le conoscenze tecniche,non sa come lanciare un’attivitàimprenditoriale. “Stiamo parlandodi tutoraggio e consulenze su pro-prietà intellettuale e finanza; o delladefinizione di un business plan,insieme a tutto quello che serve pertrasformare un’idea in un’impresa”.Quasi il 40% dei business plandiventano imprese: “Per gli altri –

OPPORTUNITÀ

Ventimila nuovi talentiper l’Emilia-Romagna

Patrizio Bianchi (Formazione e Lavoro)“‘Spinner non dà premi alle idee: le mette in

condizione di diventare imprese e trovare applicazioniconcrete. Per il prossimo triennio la Regione

ha confermato gli investimenti, destinando al progettouna parte consistente dei finanziamenti Fse”

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continua il presidente Spinner –rimane comunque un patrimonio diformazione che si rivela poi fonda-mentale per collocarsi sul mercatodel lavoro”.Nel corso del convegno sono statesvelate le carte del successo diSpinner. Dal 2000 a oggi, il progettoha coinvolto 12mila persone, accet-tando 2.300 domande di agevolazio-ni (a fronte di oltre 4mila richieste),che si sono tradotte in 305 progettid’impresa. Quelle che hanno vistoeffettivamente la luce, ad oggi, sono110 e altre 40 si stanno costituendo.Nella maggior parte dei casi, stannomacinando successi: secondo la rela-zione illustrata da Bianchi e Bonaret-ti, l’80% delle aziende sopravvivedopo tre anni dal via e, soprattutto,per quelle nate tra il 2007 e oggi,l’impatto della crisi ha avuto un esitocontrocorrente. L’incremento mediodei fatturati, infatti, è stato del 32%e, sempre per quanto riguarda l’ulti-mo triennio del progetto, il 25%delle imprese ha presentato brevetti.Risultati che mettono sul piattoanche un altro tema, di certo fonda-mentale per gli enti locali: l’aumentodel numero delle imprese sul territo-rio, infatti, significa anche veder cre-scere le entrate fiscali. E secondo icalcoli della Regione, “il gettito chehanno generato ha già ripagato inte-ramente i contributi pubblici che neavevano sostenuto il decollo”, comesottolineato dall’assessore allaFormazione.Sul fronte dei finanziamenti allaricerca, in questi dieci anni di attivitàSpinner ha supportato 900 progetti,riguardanti trasferimento tecnologi-co e innovazione organizzativa, coin-volgendo 600 aziende e più di uncentinaio di istituti di ricerca. Unconnubio, quello fra ricercatori eimprese, che ha dato una spintaanche all’occupazione: 8 partecipan-ti su 10, tra i beneficiari dei fondi peril trasferimento tecnologico nel trien-nio 2008-2010, e il 68% tra quelliper l’innovazione organizzativa,hanno dichiarato di aver trovatolavoro e di essere occupati, a pochimesi dalla fine del progetto. In molticasi, l’impiego viene offerto dallastessa impresa con cui avevano por-tato a termine il loro percorso.Tra gli obiettivi dei prossimi tre anni

di Spinner, oltre alla ricerca di 20milatalenti in tutta la Regione e al soste-gno a idee d’impresa, ci sono ancheuna serie di azioni che daranno spa-zio ad ambiti come creatività e desi-gn, innovazione nel welfare e nell’im-presa sociale, marketing delle retid’impresa. Inoltre, verranno intitola-te a Paola Manzini, ex assessoreregionale scomparsa nel 2009, borsedi ricerca al femminile, dottorati,master di secondo livello e program-mi di riqualificazione professionale.“Siamo convinti che questa sia la levaprincipale per tornare a crescere e perpermettere ai nostri ragazzi, maanche alle nostre imprese, di delinea-re nuovi percorsi di sviluppo in un’e-conomia ormai globale”, ha dettoBianchi, sottolineando la necessità dicoinvolgere la comunità regionalenell’investimento nel settore.

“Attualmente spendiamo l’1,33%del nostro Pil in ricerca – ha concluso– meglio della media nazionale, che èall’1,23%, ma dobbiamo raggiunge-re gli obiettivi europei, che parlanoinvece di un 3%”. In valore assoluto,la spesa per la ricerca in Regione è diquasi 2 milioni di euro: il prossimostep sarà arrivare oltre i 4 milioni,entro il 2020, raggiungendo paesieuropei come la Germania”

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LE STORIE

Dalla sonorizzazione di film per nonvedenti a software gestionali per la

contabilità o la logistica delle aziende. Fino aprogetti su allevamenti di specie ittiche mari-ne o su sistemi automatici di visione artificia-le. Sono i casi di successo nati negli scorsianni grazie a Spinner: giovani ricercatori elaureati che, grazie ai finanziamenti dellaRegione, hanno creato imprese e oggi rac-colgono i frutti delle loro idee. Per loro, l’in-contro bolognese è stata un’occasione divisibilità, e anche un modo, per Spinner, dimettere a disposizione del pubblico alcunicasi eccellenti, di chi, grazie al Programma,ha trasformato la propria idea in un’impresadi successo.“Per noi è stato molto efficace – spiegaAlessandra Carta di Film Voices, team di 9persone che si occupa di audio-descrizioni difilm per disabili visivi – soprattutto per le con-sulenze di marketing. Abbiamo avuto acces-so a Spinner l’anno scorso, per la parte dedi-cata alle imprese femminili d’innovazione:oggi collaboriamo con la Cineteca di Bolognae puntiamo a diventare cooperativa sociale”.Emanuela Notari, invece, ingegnere elettro-nico della sede californiana della HewlettPackard e oggi residente a Modena, ha par-

tecipato alla riqualificazione professionaledopo che l’azienda, in crisi, l’aveva messa inmobilità. Grazie a Spinner si è messa al lavo-ro su un’applicazione informatica per lagestione dei processi aziendali, in collabora-zione con la Bosch Rexroth Italia. Sul frontedel trasferimento tecnologico, invece, dasegnalare i casi di Lorenzo Lancerotto, cheha realizzato un servizio di analisi logisticaavanzata per la cooperativa Target Servicedi Rimini, e di Luca Pregnolato, che ha datovita a una partnership tra un’aziendaaustraliana e la ditta Ravaglia Giovanni (Vallidi Comacchio) per l’allevamento in acqua-coltura.Ha partecipato al convegno anche MatteoSacchi, laureatosi in Ingegneria elettronica aParma nel 2007. Ha messo a punto un siste-ma di controllo automatico, supportato dasoftware informatici, per i pantografi deitreni, i meccanismi che collegano le locomo-tive alla linea elettrica e che sono soggetti adeperibilità. “Spinner mi ha dato una bellapossibilità di continuare la mia ricerca e resta-re nel territorio – racconta Sacchi – ho colla-borato con un’azienda, la Henesis, che orami ha assunto: hanno creduto alla miaidea”

A Bologna in vetrina i “casi eccellenti”

E l’idea diventa realtà

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“Il percorso che abbiamoavviato dimostra che inEmilia-Romagna è già realtàuna logica di sistema, che

tiene insieme imprese, enti di ricer-ca, università, per continuare amantenere alti i livelli di sviluppo epoter vincere le sfide di una globa-lizzazione sempre più spinta.

Innovazione, sostenibi-lità ambientale, pro-dotti e servizi di altissi-ma qualità sono la basesulla quale costruirel’economia di domani.È questa la sfida chevogliamo affrontare evincere attraverso i tec-nopoli”.Così Gian Carlo Muz-zarelli ha sintetizzato le

politiche della Regione Emilia-Romagna per l’innovazione, interve-nendo al convegno promosso daEnea per parlare del futuro tecnopo-lo bolognese. Fulcro della Rete regio-nale dell’alta tecnologia, il tecnopolodi Bologna vede infatti dallo scorsomarzo la presenza ufficiale dell’Enea,che aderisce al progetto insieme aiprincipali rappresentanti della ricer-ca pubblica del territorio bolognese.“Le scelte della Regione Emilia-Romagna – ha detto Giovanni Lelli,commissario Enea – hanno l’obietti-vo di dotare il territorio di un ‘hubdella ricerca’ per favorire l’innova-zione, la competitività, l’uscita dallacrisi. Come Enea vogliamo fare partedi questo percorso, che ci vede sog-getti attivi e integrati nel tecnopolobolognese. È una grande opportu-nità, che ci vede impegnati con quat-tro laboratori nei quali verrà assuntonuovo personale, non solo perché cipermette di contribuire direttamenteallo sviluppo del territorio, ma ancheperché da quest’esperienza arrivasicuramente un arricchimento perl’Enea, che può diffondere agli altri

SCENARI

Regione ed Enea sul futuro del tecnopolo bolognese, dai “modelli operativi” alle attività

A Bologna l’“hub”della ricerca regionale

Gli industrialisul progetto tecnopolo:

“Grande opportunitàper le imprese, ma

attenzione alle pmi”

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centri le conoscenze e l’esperienzaacquisita in quest’importante proget-to”.L’incontro, oltre a presentare le atti-vità che i laboratori dell’Enea, delCnr e dell’Università di Bolognasvolgeranno nel tecnopolo, aveva l’o-biettivo di mettere a confronto idiversi possibili modelli operativi,

analizzando anche quanto le strate-gie adottate e adottabili siano in lineacon le aspettative del mondo impren-ditoriale. Una partita di lungo perio-do, quella dei tecnopoli, che si gio-cherà anche, sottolinea l’Enea, sullacapacità di queste strutture di attrar-re investimenti, sia pubblici che pri-vati.Nel dettaglio, “i laboratori di Eneaall’interno del tecnopolo – ha spiega-to Edi Valpreda, coordinatrice delprogetto tecnopolo dell’Enea diBologna – si occuperanno di efficien-za energetica applicata alla sicurezzadei materiali e all’innovazione di tec-niche di isolamento sismico, ai centridedicati alle tematiche di acqua earia, all’Ict applicata alle reti diimprese, fino al laboratorio per latracciabilità alimentare. Con questilaboratori, nell’ambito del tecnopo-lo, abbiamo cercato di mettere incampo un approccio nuovo miratoalle esigenze e alle necessità indu-striali”.Al convegno erano presenti anche irappresentanti delle imprese, in par-ticolare Unindustria Bologna e Cna

Industria Bologna. “Crediamo che ilprogetto del tecnopolo sia una gran-de opportunità – ha detto RodolfoVignocchi di Unindustria Bologna –e quindi Unindustria è impegnata inprima persona e direttamente persfruttarla al meglio. È evidente che lacapacità delle imprese di competerenel mondo passa attraverso una lea-

dership nell’innovazione e nel farericerca. Il limite dimensionale delleimprese italiane è certamente un vin-colo, per questo sono positive tutte leiniziative che favoriscono l’accessodelle imprese alle attività di ricerca eil tecnopolo è una di queste.Unindustria è poi direttamente impe-gnata con il proprio laboratorioT3Lab, attivo già da alcuni anni eche sarà presente all’interno del tec-nopolo bolognese”.“Cna Industria vede ovviamente inmaniera positiva il progetto tecnopo-li – ha detto Valerio Veronesi, presi-dente di Cna Industria Bologna –teniamo però conto del fatto che il90% delle aziende del territorio sonoinferiori ai 100 dipendenti, per cuiquesto porta a un rapporto tra lenostre imprese e quello che ci siaspetta dal tecnopolo differenterispetto alle grosse realtà. Noi abbia-mo bisogno che sia il tecnopolo asuperare la barriera che ci separa e aprovare ad avvicinarsi a noi, magariattraverso la creazione di uno spor-tello appositamente dedicato alle pic-cole e piccolissime imprese”

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LA STRATEGIA

Studenti e neolaureati italiani, in campana. Perché con la Cina siapre anche la competizione dei cervelli. Si è visto a Bologna, in

occasione del Second Italy-China career day, l’evento organizzatodalla Fondazione Italia-Cina per favorire l’incontro tra imprese italia-ne e giovani cinesi, molti dei quali di seconda generazione, laureati inItalia. Unindustria ha ospitato i colloqui tra 120 laureandi, laureati edottorandi (non tutti cinesi) e 21 aziende (presenti anche Interpump,Fendi, Max Mara, Vibram, Crif, Artoni, Barilla e Ducati Motor),sequel della prima edizione che si era svolta a Milano con 170 can-didati e 25 aziende. “Ci dobbiamo dare una sveglia – ammette AlcideLuini, direttore generale della Fondazione – i ragazzi cinesi pervolontà di emergere e capacità di adattamento sono un passo avan-ti. Questa è la sfida che i giovani cinesi lanciano ai laureati italiani eche va presa in termini positivi”. Insomma, i neolaureati italiani devo-

no avere paura? “No, se imparano il cinese”, osserva il presidente diUnindustria Bologna, Maurizio Marchesini. “E poi, qui si cercanomediatori culturali in grado di aiutare il nostro ingresso in Cina –aggiunge – la Germania è cresciuta in questi anni proprio grazieall’export verso la Cina. Noi dobbiamo fare la stessa cosa”.Di qui l’interesse delle aziende per il crescente numero di laureaticinesi in Italia o di italiani che conoscono il cinese. Nella banca dati diAlma Laurea sono i 625 curricula dei laureati di nazionalità cinese esono oltre 7mila quelli dei laureati italiani che parlano il cinese (3.297parlano correntemente anche l’inglese). I laureati di origine orientaleappartengono per lo più alle aree disciplinari di ingegneria, economiae statistica. Tra gli italiani, invece, prevalgono i linguisti. Ma “cono-scere la lingua non basta, occorre saper fare anche un mestiere”,avverte Bai Junyi, presidente di Associna

In scena sotto le Due Torri il secondo “Italy-China career day

Più concorrenza, anche tra “cervelli”

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La conclusione è unanime: laCina, al netto di qualche con-troindicazione, è un’opportu-nità. Lo dicono, del resto,

anche i dati sull’export bolognese.Per l'Emilia-Romagna la Cina rap-presenta il 2,4% delle esportazioni.Un mercato, quello cinese, cresciutodel 57% nel 2010, e del 3% anche

durante il drammatico2009. Alcuni distrettitrovano nella Cina unodei clienti più “interes-santi”, come quellodelle macchine per l’im-ballaggio per le qualirappresenta il 10% del-l’export. Non è un casoche, per 184 giorni,Bologna abbia scelto digiocare un ruolo da pro-

tagonista sulla scena internazionale,grazie alla partecipazione all’Expòdi Shanghai. A più di sei mesi daquesta esperienza si fa il punto, e sirilancia: lavorando in sinergia “si

Un bilancio a sei mesi dall’Expo di Shanghai, che ha visto protagonista la città di Bologna

Cina, l’importanteè arrivare primi

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Intanto, cresceil peso del mercatocinese per i distrettiproduttivi regionali,

su tutti l’imballaggio

potranno cogliere le opportunitàofferte dal mercato cinese, facendodiventare la crescita della Cinaun’occasione per rinnovare le eccel-lenze produttive bolognesi”, spiegaGiuseppina Gualtieri, coordinatoredella partecipazione all’expo diShanghai. Se n’è discusso al conve-gno organizzato da Intesa Sanpaolo edal coordinamento di BolognaShanghai World Expo 2010 nellasede di Carisbo, cui ha partecipatoanche un esperto di Cina di alto livel-lo, come Romano Prodi.“Con l’Expò e l’importante ricono-scimento ricevuto – continuaGualtieri – Bologna è entrata nelcuore economico e finanziario dellaCina, una visibilità da sfruttareanche per il futuro”. Senza perderetempo però, ha ribadito l’ex presi-dente del Consiglio, già presidentedella commissione Ue ed economista,Romano Prodi. Quello cinese, secon-do Prodi, “diventerà di gran lunga ilpiù grande mercato del mondo, già

sta crescendo fortissimamente ed è unmercato in cui arrivare per primi haun’importanza enorme”. A detta del-l’ex presidente del Consiglio, “abbia-mo grandi debolezze, una strutturaindustriale senza grandi imprese: lapolitica industriale migliore per anda-re in Cina è aiutare le medie impresead avere una dimensione globale. Hovisto arrivare in Cina aziende piccolee poi morirne schiacciate, bisognaandarci bene attrezzati”. E alla Cinaguardano con interesse alcune dellepiù importanti aziende bolognesi nonper delocalizzare, ma per internazio-nalizzare, per usare le parole dell’addi Ducati Motor, Gabriele Del

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Torchio, la propria capacità di pene-trazione del mercato. Con un occhioalla subfornitura, fatta di aziende dipiccole e piccolissime dimensioni cherischiano di rimanere schiacciatedalla globalizzazione delle produzio-ni e dalla ricerca di componenti abasso costo.“È sulla subfornitura che ci dovremoconcentrare – avverte Del Torchio,dopo aver esaltato le prospettive divendita di Ducati sul mercato cinesegrazie alla costruzione dello stabili-mento di assemblaggio in Thailandia– se non c’è un intervento strutturale,energico, guidato dalla politica, nonpotrà esserci di supporto, ma rischiadi essere una limitazione per aziendecome le nostre”.Una possibile strada per tenere le pic-cole aziende agganciate alle grandi lasuggerisce il numero uno di Ima,Alberto Vacchi: “Anche alcunisubfornitori potrebbero affacciarsisu quelle realtà”, propone, ricono-scendo il limite delle dimensioniaziendali, spesso troppo ridotte, per

Cibo e motori emiliano-romagnoli appas-sionano sempre di più i consumatori

cinesi. Grana Padano e Prosciutto di Parmavengono riconosciute in Cina comeIndicazioni geografiche protette, mentre laLamborghini presenta i suoi nuovi modelli inoccasione dell’Auto Shanghai 2011.Il riconoscimento da parte della Cina delGrana Padano e del Prosciutto di Parma rap-presenta infatti un punto di partenza impor-tante per la registrazione, la protezione e lavalorizzazione dei nostri prodotti Dop e Igpnei mercati asiatici. “L’obiettivo – spieganodal ministero delle Politiche agricole – è quel-lo di proseguire su questa strada, valorizzan-do le eccellenze agroalimentari e dando cosìla possibilità a tutte le Indicazioni geografichedi guadagnare spazi importanti sia tra opera-tori e consumatori cinesi sia in tutto il restodel mondo. È fondamentale comunque con-tinuare a vigilare su tutte le possibili attività difrode o contraffazione alle quali sono poten-zialmente soggette le denominazioni italianeregistrate, con lo scopo di tutelare i nostriproduttori anche in un mercato come quellocinese, in rapida evoluzione nei consumisempre più spesso orientati verso l’acquisto

di prodotti italiani famosi nel mondo”.Intanto, a Shanghai, ha debuttato per il mer-cato cinese la nuova Lamborghini AventadorLP 700-4, modello di punta della Casa diSant’Agata Bolognese dal motore V12,capace di prestazioni straordinarie e all’avan-guardia per le soluzioni tecnologiche.Lamborghini conta molto sul mercato cine-se, dove ha registrato un incremento nellevendite di oltre il 150% nel 2010 rispetto al2009, e nel 2011 Lamborghini prevede diespandere ulteriormente la sua rete com-merciale, passando da 14 a 20 concessiona-ri nel Paese. E infatti Stephan Winkelmann,presidente e amministratore delegato diAutomobili Lamborghini, sottolinea che lapartecipazione all’Auto Shanghai 2011“riflette l’importanza del mercato cinese, unmercato fondamentale per il nostro marchio,e secondo solo agli Stati Uniti. Il forte richia-mo del brand Lamborghini in Cina è dimo-strato dal lancio sul mercato cinese dellaGallardo LP 550-2 Tricolore”. La domandadi Lamborghini “è in continua ascesa: gliordini a livello globale per la nuovaAventador LP 700-4 hanno già raggiunto iprimi 18 mesi di produzione”

Tra debutti e conferme, con un occhio al pericolo contraffazione

Un successo targato food&motor

IL FOCUS

le di Intesa Sanpaolo – i flussi italia-ni diretti in Cina hanno continuato acrescere nel pur difficilissimo 2009 esono ulteriormente saliti nel 2010.La quota italiana di export verso laCina è giunta al 2,3% (era sottol’1% nel 2000)”.Nonostante i risultati ottenuti però,la presenza italiana in Cina non èaumentata significativamente nellaseconda metà del Duemila. E in que-sto processo le banche possono rico-prire un ruolo di primo piano. “Sipuò fare di più – ammette Feliziani –sia a livello italiano che emiliano. Leopportunità offerte dal mercatocinese possono essere colte con unapresenza in loco più capillare e unsupporto chiave in questa direzionepuò venire dalle banche, che hannouna conoscenza diretta dei territorinei quali le imprese industrialivogliono operare”

permettere operazioni di questogenere. “Dovremo trovare un modoattraverso le aggregazioni”, rilanciaVacchi. Di certo, ragiona MarcoPalmieri di Piquadro, “qualcosa pertutelare questa filiera di micro-azien-de deve essere fatto”.Del resto, lo stesso Romano Prodiindividua nella dimensione mediadelle imprese italiane “un problemaimprocrastinabile” e un ostacolo allapenetrazione del mercato cinese.“Non si può essere piccolissimi –osserva l’ex presidente del Consiglio– in Cina bisogna avere almenodimensioni medie. Gli imprenditoridevono cominciare a capire che èmeglio avere il 30% di un’industriache sta bene che il 100% di un’a-zienda che va male”. “Dal 2000 leesportazioni italiane in Cina sonopiù che triplicate – aggiungeGiuseppe Feliziani, direttore regiona-

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Un documento concreto perdare una spinta decisiva alprogetto della cittadella dellanautica e dell’innovazione in

zona porto, nelle aree oggetto diriconversione produttiva dell’expetrolchimico Agip.È il protocollo di intesa sottoscrittoda Regione, Autorità Portuale,

Camera di Commercio,Comune e Provincia diRavenna per garantireentro il 2011 l’aperturadel cantiere delle primeopere. Non una sempli-ce dichiarazione diintenti, ma un onere for-male con l’avvio di untavolo utile a definire unaccordo di programma

con compiti, vantaggi ed impegni perogni soggetto.Mentre appare al momento lontanala possibilità di contare sui 23 milio-ni di risorse statali ipotizzati in sedeministeriale per la realizzazione delprogetto, definito dal presidente del-l’ente camerale, Gianfranco Bessi,“uno tra i più importanti per lo svi-luppo della città”, gli enti firmataridel protocollo decidono di procederenella riconversione produttiva dell’a-rea che fu già della Sarom, anche perrispettare gli impegni con Eni, alleprese con la bonifica del sito“Intanto partiamo noi - ha afferma-to il sindaco Fabrizio Matteucci –con risorse locali con l’auspicio direcuperarne nel tempo almeno lametà da contributi statali”.

Otto milioni arriveranno dall’auto-rità portuale, oltre ai fondi che laRegione metterà a disposizione per iltecnopolo. I primi cantieri riguarde-ranno l’infrastrutturazione e la rea-lizzazione del canale interno utilizza-to dai cantieri nautici per il varo e laprova delle imbarcazioni.La cittadella nautica nascerà nelporto di Ravenna dalla riconversioneproduttiva dell’ex impianto petrol-chimico di proprietà dell’Eni, oradismesso ed in corso di bonifica, inuna area complessiva che si estendesu 88 ettari di terreno (55 sono diproprietà Eni, 28 di Protan –Micoperi, mentre 5 fanno capo adAutorità Portuale e Comune diRavenna). Il costo complessivo pergli interventi previsti è stimato incirca 280milioni di euro: 43 per l’ur-banizzazione e servizi comuni, 25 perstrutture di ricerca, formazione e spe-rimentazione, 212 per investimentiprivati volti ad insediamenti produt-

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Fondi ministeriali,nulla di fatto.

Ma l’opera si farà:costo previsto,

280 milioni di euro

SETTORI

A Ravenna firmata l’intesa per la riconversione produttiva dell’area ex-Sarom

Cittadella della nauticaSorgerà entro il 2011

Celebrare l’Unità d‘Italia ricordan-do il ruolo storico, culturale e

sociale del mare che la circonda.Promuovere l’economia del mare sol-levando l’attenzione sui problemicausati dalla crisi e segnalando leopportunità di rilancio. È l’obiettivodella “Staffetta Nautica – L’Italia unitadal mare”, l’iniziativa promossa daUnioncamere e Assonautica Naziona-le, che è partita da Trieste per muove-re lungo l’Adriatico, e da Imperia percosteggiare il Tirreno, toccando oltre70 tra le più belle località italiane, inognuna delle quali viene organizzatoun evento celebrativo per esprimerela tipicità del territorio. Le realtà por-tuali fanno da palcoscenico al passag-gio del testimone, rappresentato dallabandiera italiana – lungo tutta la

costa, isole comprese – da imbarca-zione a imbarcazione e di tappa intappa, fino all’arrivo a Roma, peressere consegnato al presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano.In Emilia-Romagna si sono svolte duetappe a Ravenna e Rimini, patrocina-te da Unioncamere regionale, e orga-nizzate dalle due Assonautiche pro-vinciali, emanazione diretta delleCamere di commercio. “Niente comeil mare può assumere un forte valoresimbolico – dice il presidente diAssonautica italiana, Gian FrancoPontel – niente come una staffettapuò unire le Assonautiche territorialiche vengono valorizzate attraversouna serie di iniziative per studiare ilsettore mare dal punto di vista eco-nomico-industriale”

Una staffetta nautica per celebrare il 150°

“L’Italia unita dal mare”

IL FOCUS

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tivi dei cantieri, dell’indotto artigia-nale, della componentistica, degliaccessori correlati.L’intesa prevede il coordinamento agaranzia delle semplificazione delleprocedure ed azioni di marketingterritoriale per promuovere l’inse-diamento produttivo.“E’ un intervento ambizioso chepotrà creare lavoro altamente specia-lizzato in un’area votata alla ricerca.– ha aggiunto Matteucci ricordandoche – La cittadella nautica è solo unodei quattro interventi del progetto“Le sei miglia della nautica”, checomprende anche la darsena, ed i ter-minal crociere e container”. Per que-st’ultimo è necessario abbassare ifondali.“Spero che nella prossima riunionedel Cipe arrivi il via libera per desti-nare a Ravenna i 70 milioni necessa-ri per l’approfondimento dei fondali– ha affermato il presidente dellaRegione, Vasco Errani - Non possia-mo aspettare oltre, perché il sistemacompetitivo dei porti non permette diattendere decenni, e la progettualitàdal territorio è già arrivata. Proprioin cambio di un impegno sulle tempi-stiche - ha aggiunto Errani - avevamoridotto le nostre richieste. Il Governodeve riconoscere la centralità delporto di Ravenna per l’Italia intera”.Ciò significa anche creare reti di rela-

zioni efficaci: mentre veniva firmato ilprotocollo per la Cittadella dellaNautica, a Monaco di Baviera l’asso-ciazione dei Porti del Nord Adriatico(Napa) di cui Ravenna è parte, sigla-va una intesa con l’omologa delBaltico per potenziare i collegamentifra i due mari, attraverso comunistrategie di sviluppo del trasporto

LA STRATEGIA

Il settore nautico italiano guarda ai mercatiesteri per recuperare solidità, dopo un bien-

nio segnato da un calo drastico dei fatturati acausa della crisi finanziaria mondiale.Gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, la Svezia, laFinlandia e i Paesi Baltici sono stati i Paesiospiti dell’ottava edizione di Nautica MedWorld, la manifestazione internazionale sullanautica da diporto organizzata dall’Eurosportello della Camera di commercio diRavenna in collaborazione con l’ Istituto per ilCommercio con l’Estero.Anche in questa occasione, l’evento ha pun-tato in maniera decisa sugli incontri d’affaribilaterali tra 41 aziende provenienti da tuttaItalia e una ventina di operatori esteri, selezio-nati da Paesi interessati all’inserimento nelmercato interno dei prodotti nautici.“Nautica Med World ha una valenza nazio-nale - aggiunge Natalino Gigante, presidentedell’Eurosportello - avendo raggiunto un livel-lo molto elevato per la qualità dei prodotti edaccessori proposti, come dimostra la parteci-pazione di aziende da tutta Italia. L’interessedegli operatori esteri da aree geografichemolto diverse testimonia inoltre la capacitàdelle nostre imprese di offrire tecnologia, qua-lità e know-how e di orientare su più mercatila produzione”.A Ravenna sono arrivati costruttori e rappre-sentanti di uffici acquisti di cantieri statuniten-si e neozelandesi, importatori e distributorinord europei e, per la prima volta, imprendi-tori provenienti da Estonia e Lettonia, due pic-coli Paesi, che fungono però da cerniera tra ilmercato nordeuropeo e quello russo, e rap-presentano la frontiera orientale dell’UnioneEuropea. “Le aziende italiane che hanno par-tecipato - spiega il direttore dell’EurosportelloGiovanni Casadei Monti - appartengono aivari segmenti della filiera nautica, in maggio-

ranza i produttori di accessori che fungono dasubfornitori per l’industria cantieristica. Daquesto segmento infatti la nautica italianaricava circa 900 milioni di euro all’anno.Quello nautico rimane un settore caratterizza-to da un diversificato spettro di attivitàimprenditoriali che coinvolge, oltre ai cantieri,anche i produttori di componenti, gli impian-tisti, gli allestitori e arredatori delle imbarca-zioni, le società di servizi nautici, gli studi diprogettazione”.La presentazione delle delegazioni estere haaperto la manifestazione, entrata poi nel vivocon gli incontri d’affari all’Almagià, e le visiteaziendali dei principali cantieri del ravennateda parte degli operatori esteri e la tappa delporto turistico di Marinara.Dopo aver avuto cadenza annuale, NauticaMed World si rinnova dando appuntamentoal 2013. Nel frattempo si sta progettandouna missione nel maggio 2012 a SanctuaryCove Boat Show di Brisbane, in Australia alcentro di un’ area dove per aziende italianepossono aprirsi nuove possibilità nel settoredella nautica

Va in archivio l’8ª edizione di Nautica Med World

Veleggiando oltre la crisi

Nautica Med World è organizzato con lacollaborazione del Consorzio Export Nautico

di Ravenna, Confapi, Confartigianato e Cnadi Ravenna, Cna Nautica Servizi, l’Autorità

Portuale di Ravenna e il Credito CooperativoRavennate e Imolese. Partecipano anchenumerose Camere di commercio italiane,

tra cui Bologna, Forlì-Cesena e Rimini

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Dare assistenza alle aziendenel trasferimento tecnologi-co transnazionale, nellaricerca europea e nell’inno-

vazione internazionale: è questol’obiettivo per cui è nata Simpler, lasottorete regionale di EnterpriseEurope Network che copre Lom-bardia ed Emilia-Romagna. Ed è

proprio grazie ai servi-zi offerti che Aloe isLife, esperta in tecnicheinnovative per la cosme-si, è riuscita ad ottenere8 brevetti e una part-nership in Inghilterra.Così come ByFlow,attiva nel campo dellenanotecnologie, puòcontare oggi su unafitta rete di contatti

all’estero, mentre Rising incontreràa giorni un’azienda austriaca inte-ressata al suo brevetto per una cal-

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Grazie alle propostedi partnership,

molte piccole realtàsono sbarcate

sul mercato europeo

Simpler, da tre anni al fianco delle pmi per il trasferimento tecnologico “transnazionale”

Un ponte per le aziendeche guardano all’estero

daia a cogenerazione. Ma non sonosolo piccole aziende innovative adavere utilizzato con successo i ser-vizi di Simpler. Anche un gigantecome Barilla consulta settimanal-mente la newsletter del consorzioper trovare nuove collaborazionioltre frontiera.Il bilancio delle attività realizzatenel triennio 2008/2010 dal consor-zio è stato tracciato in occasione diun appuntamento organizzato alMambo, il Museo di arte modernadi Bologna. Innovativo il format,così come lo sono i servizi che ilconsorzio offre alle imprese: primadi presentare il lavoro fatto tra il2008 e il 2010, si è scelto infatti didare spazio a una visita guidataall’interno del Museo per scoprirel’arte di Matthew Day Jackson,artista emergente americano, allasua prima personale in Europa.Un’introduzione in chiave artistica

prima di passare in rassegna ciò checoncretamente il consorzio – di cuifanno parte Aster, Unioncamereregionale e Eurosportello dellaCamera di commercio di Ravenna –ha fatto in tre anni di attività. Le 65visite aziendali – interventi ad hocpresso le singole imprese per indivi-duarne i fabbisogni tecnologici, difinanza agevolata e di collaborazio-ni con enti di ricerca esterni – sonosolo il punto di partenza: Simplerinfatti ha fornito assistenza su temieuropei a 228 imprese e coinvoltocomplessivamente oltre 1.000 clien-ti. Dal 2008 ha ricevuto 168 mani-festazioni d’interesse e ne ha avan-zate altre 255. Ha prodotto 85 pro-poste di partnership di cui ben 22sono andate a buon fine: accordiche hanno proiettato altrettante

Enterprise Europe Network è la più granderete di servizi di assistenza gratuita a

sostegno della competitività e dell’innovazio-ne delle pmi, nata nel 2008 per volontà delladirezione generale Imprese e Industria dellaCommissione europea e operante in 47 Paesiin Europa e nel Mondo, con circa 600 orga-nizzazioni. In 24 mesi di attività ha realizzato12 mila iniziative, accompagnato oltre 24milaclienti in missioni o eventi di partenariato efatto firmare oltre 2.100 accordi. In Italia larete include diverse realtà appartenenti asistema camerale, associazioni imprenditoriali,agenzie di sviluppo, centri di Ricerca, univer-sità, laboratori, parchi tecnologici, autoritàlocali; questo per offrire un sistema integratodi servizi che sia in grado di aiutare le aziende

a individuare nuovi partner commerciali, pro-duttivi e tecnologici all’estero, ma anche persostenere l’innovazione e il trasferimento tec-nologico e per promuovere la partecipazionedelle pmi al 7° Programma quadro “Ricerca esviluppo tecnologico”.Tutti i partner italiani sono in grado di infor-mare le aziende sulle principali tematicheeuropee relative al mondo dell’impresa e dellaricerca, fornendo loro gli strumenti per esserepiù competitive sui mercati internazionali. Laprossimità territoriale alle pmi consente inoltredi studiare le specifiche esigenze aziendali e dicogliere bisogni e potenzialità delle imprese,fornendo all’Unione europea un preziosofeedback su problematiche e ostacoli incon-trati dalle imprese nel mercato interno

Enterprise Europe Network opera in 47 Paesi del mondo

Una rete globale per la competitività

LA SCHEDA

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imprese, spesso di piccole dimensio-ni e di recente fondazione, in unadimensione europea, rafforzandonela competitività e le prospettive disviluppo. Non vanno dimenticatisette “brokerage events” (tra cui nel2010 European Speedating in occa-sione di Esof a Torino e EcobusinessCooperation Event per Ecomondo aRimini), iniziative organizzate nelcontesto di fiere internazionali perfacilitare la realizzazione di incontrione-to-one, che hanno visto l’ade-sione di 97 soggetti tra aziende ecentri di ricerca.Un’attività che proseguirà anche nelcorso del prossimo biennio. “Intema di innovazione – spiega ildirettore generale di Aster PaoloBonaretti – il nostro è un tessutoproduttivo avanzato, grazie agliinvestimenti realizzati dalle impre-se, alle competenze maturate negliatenei e al sostegno messo in campodalla Regione. È naturale che perfare passi avanti ulteriori in questadirezione e per rafforzare la compe-titività delle imprese si guardi sem-pre più spesso anche oltre frontiera,per trovare risultati dell’attività diricerca in grado di far compiere alle

aziende un balzo ulteriore o perstringere alleanze con altre impreseinnovative”.Sul proprio sito (www.simplernet.it)il consorzio metterà a disposizioneun Borsino dell’innovazione, unafinestra sulle soluzioni tecnologichecercate o offerte dalle imprese euro-pee, e il servizio Tecnologie in vetri-na, che periodicamente approfon-dirà una soluzione innovativa a unproblema particolare. Oltre a visiteed eventi, nei prossimi mesi Simplerlancerà anche i Licensing Games,incontri formativi per rafforzare lecapacità negoziali delle imprese nelcorso degli incontri transnazionali.Ma insieme a Simpler fanno partedella Enterprise Europe Networkaltri quattro consorzi in Italia:“Alps”, che opera su Piemonte,Liguria e Valle D’Aosta; “BridgEconomies”, che segue tutto il sudItalia, Abruzzo compreso; “Cine-ma”, per il centro Italia e “Frien-dEurope”, il cui terreno di interven-to spazia tra Veneto, Trentino-AltoAdige e Friuli-Venezia Giulia. Intotale sono 66 le organizzazionicoinvolte, che vanno a coprire l’in-tero territorio nazionale

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Al Mambo per parlare di imprese, innovazio-ne, internazionalizzazione. Ma anche per

ammirare la prima “personale” di Matthew DayJackson in un museo europeo. A cominciare dalvideo “In search of…” – da cui la mostra prendeil titolo – basato sul format di una popolare serietelevisiva americana andata in onda tra gli anniSettanta e i primi Ottanta e condotta da LeonardNimoy, il dottor Spock di Star Trek. Il filmato uni-sce frammenti tratti da banche immagini e inter-viste per dare un quadro delle modalità con cuigli esseri umani partecipano alla cultura contem-poranea e, attraverso gli oggetti che li circonda-no, definiscono se stessi.Partendo dalle domande fondamentali sull’esi-stenza umana – chi siamo, da dove veniamo,cosa ci riserva il futuro – l’artista fornisce unavisione personale di ciò che lo circonda, attraver-so una selezione di suoi lavori realizzati tra il 2007e il 2010. C’è la Study Collection VI, un monu-mentale scaffale d’acciaio colmo di manufatti(alcuni presenti anche nel filmato “In searchof…”) che, insieme, generano una sorta di scul-tura figurativa attraverso la quale l’artista sioppone a una visione lineare della storia. E c’èThe Tomb, un’opera di grandi dimensioni ispira-ta alla Tomba di Philippe Pot (XV secolo) espostaal Louvre. I monaci incappucciati della versioneoriginale sono sostituiti da Jackson con astronau-ti ricavati da scarti di legno e plastica compressi,che trasportano sulle spalle una cassa d’acciaio evetro contenente una struttura scheletrica basatasul corpo dell’artista. Sono solo due esempi dellerealizzazioni dell’artista, che non si è limitato aesporre, ma ha voluto trasformare lo spazio stes-so dell’esposizione. E così speciali pellicole colora-te sono state applicate alle superfici finestrate delMambo per generare un particolare effetto cro-matico, così come è stato installato un pendolo diFoucault pendente da un’altezza di 16 metri;sulla terrazza del museo, infine, sono stati instal-lati dei pannelli solari per alimentare alcune delleopere che animano lo spazio espositivo

Al Mambo la prima “personale”di Matthew Day Jackson

“In search of…”

IL PROGETTO

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Unindustria Bologna potranno svi-luppare una fitta rete di contatti chedarà loro più opportunità”.Delle 12 start up 9 sono di Bologna,una di Modena, una di ReggioEmilia e una di Ferrara. Diversi i set-tori rappresentati. Si va dalle solu-zioni riabilitative per pazienti conlesioni midollari di Move-tronic al supporto alledecisioni di impresa diOptit, dal controlloaccessi mediante telefo-no cellulare di Mexagealle proiezioni tridi-mensionali di contenutisulle pareti degli edifici diApparati Effimeri, fino alletecnologie per elaborare i datisatellitari di Meeo.Tra le start up troviamo poi i servizidi controllo qualità in campo farma-ceutico di PolyCristalLine, i sensoriper rilevare il gas radon di RSens, levisiere oscuranti per caschi messe apunto da Raleri, le soluzioni perportare la biodiversità in città diEugea, la grafica in movimento diTiwi, lo sviluppo di farmaci a baseproteica di byFlow e le soluzioni peril controllo e la gestione dell’assem-blaggio di Make Italia.Dall’altra parte del tavolo grandinomi e aziende storiche del tessutobolognese, a partire da Ima, colossoproduttore di macchine automaticheper il settore farmaceutico, cosmeti-co e alimentare; da Seci Energia, hol-ding del Gruppo Maccaferri dedica-ta allo sviluppo di progetti specificinei settori energia e ambiente e daTermal, da più di 20 anni aziendaleader nella climatizzazione residen-ziale, commerciale e industriale inEuropa.A fianco a loro Twinergy, che forni-sce servizi per migliorare l’efficienzaoperativa e per automatizzare i pro-cessi dei clienti; Foley, società di con-sulenza organizzativa; E-Soft, che

Da una parte 12 nuove impre-se. Ancora piccole, ma superinnovative. Nate, spesso,dall’attività di ricerca che

viene realizzata nei laboratoridell’Università. Dall’altra 12 nomistorici della manifattura Made inBologna. Obiettivo: fare incontrare idue mondi, promuovendo alleanze e

collaborazioni, per farcrescere più in fretta leprime e per rendere piùinnovative le seconde.In una parola: per fardiventare più competi-tivo tutto il tessuto pro-duttivo.È questo che si sonoproposti Aster e il Clubdegli innovatori diUnindustria Bologna,

promuovendo un incontro a portechiuse al Cnr – Area della Ricerca diBologna. “Le nuove imprese – spie-ga Sara Monesi, direttore esecutivodi We Tech Off, l’incubatore diimprese di Aster – valorizzando irisultati della ricerca, possono porta-re innovazione e nuove prospettivead aziende mature che hanno un’i-dentità forte e radicata nel territorio.Non solo, ma grazie all’offerta di

Con Aster e Unindustria Bologna per testare la possibilità di nuovi “matrimoni”

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IMPRESE

Faccia a facciatra 12 start up

super innovativee altrettanti veterani

della manifattura

Start up e aziende storicheUn’alleanza vincente

offre servizi di progetta-zione, sviluppo, integra-zione e assistenza susoftware applicativi;Feb Elettrica, societàche produce compo-nenti per impiantielettrici domestici;Metal Service, attiva

nel campo della carpenteria metalli-ca; Dedanext, che sviluppa soluzionisoftware internazionali e nazionalidedicate al mercato delle medieaziende. A chiudere la pattuglia Crit,che fornisce servizi di informazionetecnologica e consulenza; Cineca, ilmaggiore centro di calcolo in Italia euno dei più importanti a livellomondiale e Rete Ventures, società diservizi del Consiglio nazionale dellericerche.Il buon esito dell’incontro ha spintoAster e Unindustria Bologna ad apri-re una riflessione sull’opportunità direnderlo un appuntamento fisso.Unindustria Bologna, per agevolarele start up, ha intanto deciso di offri-re loro gratuitamente un anno di ser-vizi associativi. Le nuove impreseinnovative sono state sostenute,nella fase di avvio, da Spinner 2013– il Programma della RegioneEmilia-Romagna nato per prepararei giovani negli ambiti della ricerca edell’innovazione tecnologica – e daWe Tech Off, l’incubatore di Asterche sostiene la nascita e lo sviluppodi imprese innovative e ad alto con-tenuto tecnologico

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EDILIZIA

Prende forma quello che saràl’impegno della Regione nelcampo dell’edilizia residen-ziale sociale, l’insieme di

interventi immobiliari rivolti allefamiglie a condizioni economiche piùvantaggiose rispetto a quelle di mer-cato: in molti casi uno strumentofondamentale per rispondere alle esi-

genze abitative dellefasce di popolazionesotto una certa soglia direddito, che non hannol’opportunità di accede-re al mercato della casa.La Giunta ha infattiavviato un progetto dilegge regionale chedisciplina la partecipa-zione della Regionestessa a fondi immobi-

liari chiusi per il sostegno al settore.Si tratta di fondi che prevedono uninvestimento prioritario in interventidi edilizia residenziale e che sono invia di costituzione sul territorioregionale da parte delle fondazionibancarie in raccordo con gli Entilocali. “La diffusione dei fondiimmobiliari chiusi – ha sottolineatol’assessore regionale alle Attività pro-duttive Gian Carlo Muzzarelli –costituisce una grande opportunitàper indirizzare verso il segmento del-l’edilizia residenziale sociale flussifinanziari di rilevante entità e perpromuovere e sviluppare forme dipartenariato pubblico-privato”.Il progetto di legge si inserisce nel piùampio quadro delle linee di pro-grammazione di politica abitativa diRegione ed Enti locali, che consenti-ranno di massimizzare l’impatto intermini di edilizia residenziale socialeattraverso interventi realizzati daifondi immobiliari chiusi. Per far sìche questo avvenga, secondo GianCarlo Muzzarelli, “è opportuno chela Regione possa assumere partecipa-zioni nei fondi immobiliari chiusi che

Dalla Regione una risposta innovativa per rispondere alle esigenze abitative delle famiglie

Fondi immobiliari chiusiper il diritto alla casa

Essenziale il ruolodelle autonomie locali

nel confrontocon le strategiedi investimento

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realizzano gli investimenti sul territo-rio regionale. Dal punto di vista del-l’impegno economico già quest’annopotremmo mettere in campo leprime risorse per un milione dieuro”, ha annunciato l’assessore.Se da un lato la nuova normativaregionale prende le mosse dal Pianonazionale di edilizia abitativa (arti-colo 11 della legge 133/2008), dal-l’altro permette anche di rafforzarela strategia individuata nel Pianoterritoriale regionale (Ptr). Duplicel’obiettivo: realizzazione di misuredi recupero del patrimonio abitati-vo esistente e costruzione di nuoveabitazioni nell’ambito dei pianiurbanistici.Il provvedimento consente inoltre diutilizzare le risorse messe a disposi-zione dalla Cassa depositi e prestitiper la promozione di una rete difondi immobiliari chiusi e di altristrumenti finanziari per incrementa-re la dotazione di alloggi sociali. Aquesto quadro vanno aggiunte leindicazioni contenute nella Leggeregionale 6/2009 che ha stabilito didestinare proprio all’edilizia residen-ziale pubblica una quota della capa-cità edificatoria prevista dagli stru-menti comunali di pianificazioneurbanistica.Interlocutori imprescindibili deifondi immobiliari saranno dunque i

Comuni, non solo per l’edilizia resi-denziale sociale, ma per l’insiemedegli investimenti immobiliari a ser-vizio di una città più moderna einclusiva: “Il nostro impegno – sotto-linea Muzzarelli – va nella direzionedi fornire adeguata assistenza tecnicaal sistema delle autonomie locali nelconfronto con le strategie di investi-mento dei fondi”.E sempre da parte della Regione èstato inserito un ulteriore tassellonel settore dell’edilizia, in particola-re quella scolastica. Con l’approva-zione del Piano di attuazione 2010,sono state assegnate a Province eComuni risorse per circa 5 milioni483mila euro di euro, destinate ainterventi sulle strutture scolastiche.Circa 2 milioni 550mila euroandranno a opere di messa in sicu-rezza e adeguamento, e quasi 3milioni di euro per altri tipi di inter-vento; 900mila euro vengono impe-gnati per la Provincia di Rimini, percompletare la nuova sede dell’IpsiaBenelli di Novafeltria. Nel comples-so, le risorse regionali contribuisconoa coprire dal 30 al 50% dei costi deisingoli interventi. A questa program-mazione vanno aggiunti 1,6 milionidi euro già destinati separatamentedalla Regione per miglioramenti eadeguamenti per far fronte alrischio sismico

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TERRITORI

Il modello è il Danubio, il grandefiume europeo che attraversadieci nazioni, con un sistemaunico di promozione. La valo-

rizzazione del Po, candidato adiventare un vero e proprio polo diattrazione turistica, continua lapropria marcia: il suo territorio èsempre più appetibile per i tour

operator europei. Laconferma è arrivatadalla seconda edizionedella “Borsa del turi-smo fluviale e del Po”,promossa dalla Confe-sercenti dell’Emilia-Romagna e di ReggioEmilia. Un evento cheha segnato la crescitadell’interesse degli ope-ratori stranieri per un

prodotto turistico dalle grandipotenzialità, che fonde tradizionienogastronomiche e itinerari natu-ralistici, storia e suggestioni alimen-tate da scrittori e da cineasti e per-corsi alla scoperta delle città d’arte.Alla manifestazione erano infattipresenti 15 tour operator – contro i10 della precedente edizione – pro-

Al via il progetto per la valorizzazione del “Grande Fiume”. Capofila, l’Emilia-Romagna

Il Po come il DanubioRiqualificazione al viad

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Sono già 3 milioni,ad oggi, le presenzeturistiche nell’area,

con grandi prospettivedi ulteriore crescita

venienti da Austria, Belgio,Danimarca, Francia, Germania,Olanda, Regno Unito. Tutti a con-fronto con oltre ottanta operatorinon solo dell’Emilia-Romagna maanche della Lombardia, delPiemonte e del Veneto. “Il buonrisultato ottenuto con la precedenteedizione – dice il direttore regionaledi Confesercenti, Stefano Bollettina-ri – ci ha spinto a continuare perchécrediamo nelle potenzialità turisti-che del Po. Anche se siamo ancoranella fase di start up vogliamo darecontinuità alla valorizzazione delfiume. La nostra è una scommessa,vogliamo far conoscere il Po comemeta, al pari degli altri grandi fiumieuropei. L’offerta che può offrire,del resto, è ricca e diversificata, sitratta di un territorio straordinario,con il grande patrimonio naturali-stico del parco del Delta”.I numeri confermano che la sfidapotrebbe essere vinta. La base dipartenza è costituita da 3 milioni dipresenze turistiche annue. Chepotrebbero essere moltiplicate. Lepotenzialità, infatti, sono enormi. Ilbacino emiliano del Po offre 460

chilometri di fiumi e canali naviga-bili, 3 porti fluviali, 36 attracchi trapubblici e privati, un parco – quellodel Delta – con 12 oasi e 34 areenaturali. Un patrimonio naturalisti-co che può contare su 234 alberghiper un totale di oltre 14mila postiletto, che salgono a quasi 30mila sesi calcolano anche le strutture ricet-tive extra-alberghiere. E che sisomma ai percorsi storici – con 6città d’arte, 23 borghi antichi, 87musei, dei quali 13 dedicati al Po –e a quelli enogastronomici, con 5strade dei vini e dei sapori, 18 pro-dotti a marchio Dop o Igp, 5 viniDoc. Il tutto con una rete di 317chilometri di piste ciclopedonali.Cuore del prodotto Po è la città diReggio Emilia, che ha ospitato ilworkshop della manifestazione, conla collocazione sul mercato di unprodotto turistico ad hoc, che inte-gra le varie offerte del territorio.Una delle novità della manifestazio-ne, che punta a sostenere l’integra-zione dell’offerta lungo il fiume, col-locando sul mercato proposte capa-ci di far convivere cicloturismo eturismo culturale, la passione per gli

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itinerari naturalistici e quella per lascoperta delle bellezze artistiche.“L’idea di mettere Reggio Emilia alcentro del Po è politicamente giusta,un modo concreto di fare marketingterritoriale”, ha spiegato il presiden-te della Confesercenti reggiana,Ermes Arrigoni. Trovando un allea-to nel presidente della Camera dicommercio di Reggio Emilia, EnricoBini, che ha sostenuto la manifesta-zione, “capace di agganciare lepotenzialità economiche delleimprese turistiche”.La politica di valorizzazione delfiume è sposata dalla Regione.“Dobbiamo potenziare i percorsiciclabili – spiega l’assessore regiona-le al Turismo Maurizio Melucci –perché a questo sono interessati itarget turistici, soprattutto quelli delNord Europa. E dobbiamo aumen-tare la navigabilità di alcuni tratti delfiume, così come migliorare i serviziconnessi per gli attracchi. Stiamolavorando nella direzione giusta, chenon si limita a mettere in risalto lebellezze naturalistiche del Po, mapunta anche a costruire la promo-commercializzazione, mettendo incampo il turismo”. A credere nelprogetto di valorizzazione è poi lastessa Apt, l’Azienda di promozioneturistica della Regione. “Come tuttii grandi fiumi europei – dice infattil’amministratore delegato di Apt,Andrea Babbi – il Po è un prodottoal quale dobbiamo dare grandedignità, cogliendo tutte le opportu-nità di tenere insieme il territorio”.

La grande scommessa da vincere èora quella di una promozione turi-stica unitaria, che aggreghi pubblicoe privato per valorizzare le tantepotenzialità del fiume. “Uno deiproblemi – osservano della RegioneEmilia-Romagna – è sempre statoquello che ciascuno dei 400 Comunipresenti sul Po, dal Monviso fino alDelta, vendeva il suo pezzetto difiume”.Per questo, oltre al Danubio, imodelli a cui si ispira l’ente di vialeAldo Moro sono altre grandi desti-nazioni fluviali europee come ilRodano, la Loira, il Tamigi, laSenna. Adesso, per promuovere ilfiume, la Regione ha anche realizza-to una guida. Si intitola “Paesaggid’autore: itinerari sul Po” e, in circa180 pagine, condensa luoghi da sco-prire o riscoprire, seguendo le traccedi grandi scrittori e artisti – comeGiovannino Guareschi, GiorgioBassani, Ligabue – o grandi registi –da Bernardo Bertolucci a ErmannoOlmi – che hanno scelto il fiume e lesue suggestioni per ambientare leloro opere. La guida, un vero e pro-prio diario di viaggio, proponequattro itinerari nelle province emi-liano-romagnole bagnate dal fiume(Piacenza, Parma, Reggio Emilia eFerrara) con visite a musei e angoliricchi di storia e fascino, tra tappeenogastronomiche per gustare isapori tipici della tradizione e per-corsi nella natura

IL PROGETTO

È on line il portale “Visitporiver.itTurismo e fiumesi incontrano sul web

Oltre tremila pagine per raccontare un terri-torio attraversato da 652 chilometri di

fiume e che interessa quattro regioni, 13 provin-ce e 474 comuni. È Visitporiver.it, il primo porta-le interregionale dedicato al turismo fluviale eall’offerta turistica del Po. Il sito fa capo alleRegioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemontee Veneto ed è stato realizzato grazie al progetto“Valorizzazione turistica del fiume Po”, con ilcofinanziamento del dipartimento per loSviluppo e la Competitività del turismo. “Conquesto portale abbiamo fatto un progetto turisti-co vero, spendibile e commerciale, spiega l’as-sessore al Turismo dell’Emilia Romagna, MaurizioMelucci. “Il web – osserva Melucci – è un pezzodel futuro del nostro turismo. Ora dobbiamo svi-luppare questo prodotto anche con nuove risor-se, per farlo diventare il primo risultato sui moto-ri di ricerca per chi cerca informazioni sul Po. È unprodotto che ci permetterà anche di destagiona-lizzare, poiché offre percorsi e proposte tuttol’anno”.Il nuovo portale, presentato alla Borsa interna-zionale del turismo di Milano, offre un quadrod’insieme delle tante opportunità turistiche offer-te dal fiume e dal suo territorio, dal turismo flu-viale a quello equestre, dal cicloturismo allo sporte all’enogastronomia. Delle oltre tremila pagineconsultabili, 154 sono dedicate alla presentazio-ne degli enti pubblici, 2.500 alle strutture ricetti-ve presenti sul territorio, 63 ai parchi e alle oasinaturali, 40 ai musei, 58 ai centri equestri e 36agli operatori fluviali. Il portale è la piattaforma dilavoro per oltre tremila attori economici e istitu-zionali, che gestiscono autonomamente gli spazionline. Il sito è infatti alimentato da un Cms(Content Management System) sviluppato adhoc per la gestione e l’aggiornamento da parte diuna sorta di “redazione orizzontale” che coin-volge, insieme a Regioni, Province e Comuni,ogni singolo operatore intenzionato a mantene-re un suo spazio promozionale all’interno delsito. Grazie a un sistema di web-service il porta-le consente inoltre di condividere i contenuti piùdinamici, come quelli che riguardano itinerari,offerte e appuntamenti. In questo modo si apro-no tante finestre di accesso al portale, attraversoi siti delle istituzioni e degli operatori che parlanodel Po, del suo territorio e della sua storia

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Un caso eccellente di valorizza-zione di un paesaggio fluvia-le, dal mare all’entroterrasegnato dalle colline. È il

“Progetto Conca”, grazie al quale laRegione Emilia-Romagna si è aggiu-dicata una menzione speciale nel-l’ambito dell’edizione 2010-2011 del“Premio del paesaggio” del Consi-

glio d’Europa.La cerimonia di conse-gna dei riconoscimenti,organizzata dal ministe-ro per i Beni e le Attivitàculturali, si è svolta aRoma. Per l’assessorealla Programmazioneterritoriale Alfredo Peri,si tratta di “un ricono-scimento importantealla modalità con cui

questa Regione opera da sempre, ecioè favorendo la condivisione e laconcertazione delle scelte tra ammi-nistrazioni ed enti coinvolti, con ilcontributo della comunità locale”.Per tutelare e valorizzare il paesag-gio, la Regione Emilia-Romagnapromuove la formazione di studi e

progetti, fornendo un supporto eco-nomico e tecnico-gestionale alle pro-poste presentate dagli enti locali. Iprogetti di natura integrata e a carat-tere sperimentale, previsti sia dalPiano territoriale paesistico regiona-le (Ptpr) che dalla legge regionale20/2000 (“Disciplina generale sullatutela e l’uso del territorio”), sonostrumenti con cui si sperimentanocollaborazioni per mettere a puntomodelli di sviluppo e di gestionesostenibile delle risorse naturali estorico-culturali del territorio.

È un percorso di ricerca che laRegione ha intrapreso nel 1993, perincentivare gli enti all’elaborazione diprogetti di tutela, recupero e valoriz-zazione dei loro territori. È in questocontesto che ha preso forma il“Progetto Conca”, prima sperimen-tazione di “pianificazione partecipa-ta” in Emilia-Romagna in linea conla Convenzione europea del paesag-gio (Firenze, 2000). Progetto attuati-vo del Ptcp (Piano territoriale dicoordinamento provinciale 2007)della Provincia di Rimini, cofinanzia-to al 60% dalla Regione Emilia-Romagna (con 40mila euro) e per larestante quota dagli enti locali (20mila euro), ha interessato il trattomedio-basso della valle del fiumeConca compreso nella Provincia diRimini, nei Comuni di Cattolica,Misano Adriatico, San Giovanni inMarignano, San Clemente e Morcia-no di Romagna.Il caso studio, che ha interessato ilprimo tratto del Conca, è attualmen-te in fase di attuazione con la realiz-zazione del sentiero lungo il fiume.Dopo la conclusione del primo pro-getto d’area (2009), si è aperta unaseconda fase di estensione del proget-to alla parte alta del fiume, con unulteriore accordo finanziato traRegione, Provincia di Rimini e glialtri sette Comuni della zona

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Esempio eccellentedi valorizzazione

del territorio edi “pianificazione

partecipata”

TERRITORI

LA SCHEDA

“Convenzione europea del paesaggio”In Valconca sperimentazione pilota

Il Progetto Conca è un progetto sperimen-tale e partecipativo per la valorizzazione

della Valle del Conca, sviluppato dallaProvincia di Rimini in collaborazione con glienti locali, la Regione Emilia-Romagna e lapartecipazione del Mibac. Alla sua secondaedizione, il progetto è stato avviato nel 2007in attuazione del Ptcp della Provincia diRimini. Il “Conca” si è ispirato alla Conven-zione europea del paesaggio, di cui costitui-sce una sperimentazione pilota, e ha lo scopodi definire una visione strategica per il futuro

della valle attraverso lo sviluppo di tre per-corsi paralleli: la condivisione e concertazionedelle scelte tra le amministrazioni e gli enticoinvolti; l’elaborazione di un progetto pae-saggistico di scala territoriale; il contributodella comunità locale, con incontri, eventipartecipativi e un laboratorio sperimentale diprogettazione partecipata. Agli esiti della 2ªedizione del Progetto Conca la Provincia diRimini ha dedicato, durante la scorsa prima-vera, una mostra ad hoc, allestita nella sededell’amministrazione provinciale

Alla Regione menzione speciale europea per il progetto realizzato nel riminese

“Paesaggio fluviale”Il caso del Conca

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INNOVAZIONE

C urare e migliorare l’aspettofisico attraverso i vestiti. Nelsenso che proprio i tessuti acontatto con la pelle possano

andare a idratare, deodorare, model-lare o sciogliere i grassi di una certaparte del corpo. È questa l’idea allabase del brevetto di un’aziendacosmetica bolognese, che ha messo a

punto un principio attivoche penetra nella pelleper mezzo dei capi d’ab-bigliamento. Il brevetto èstato registrato con ilmarchio Adcc, che staper Advanced Deliveryfrom Cosmetics.A raccontare l’ultimainnovazione che metteinsieme moda, salute ecosmetica è Angela

Laganà, amministratore delegatodel gruppo Eley-Rolland-AngelaLaganà, con sede a Cadriano diGranarolo (Bologna). L’ad dellasocietà, che è anche presidente delsettore chimico di UnindustriaBologna, spiega: “I nostri laborato-ri di ricerca hanno sviluppato unesclusivo principio attivo per con-trastare la cellulite che può essereveicolato attraverso le fibre tessili.Si tratta di una tecnica esclusiva edecologica, che consente di fare arri-vare i principi attivi attraverso i tes-suti, assicurando una penetrazioneprofonda, costante e prolungata.L’azione lipo-riducente è inoltrecaratterizzata dal rilascio di unanota profumata”. Il sistema di pro-fumazione non è solo un optional,ma serve a segnalare che il principioè ancora attivo, con una resistenzamedia a tre o quattro lavaggi. Unavolta perso l’odore e quindi la fun-zionalità, ci sarà la possibilità diriattivare la sostanza attraverso unprodotto da vendere a parte.“I nostri punti di forza – prosegueLaganà – sono legati all’impiego di

Moda e benesserevanno a braccetto

grazie a funzionideodoranti, idratanti

e anti-fatica

Arriva il vestitoanti-cellulite

L’azienda bolognese Angela Laganà lanciaun principio attivo che si applica attraverso i tessuti

nanotecnologie, di cellule staminalie, in particolare, a un sistema dimicro-incapsulazione, messo a puntocon l’Istituto Rovesti di Milano. Loscopo è duplice: la perfetta adesionedegli attivi al tessuto e l’ottimizzazio-ne della loro penetrazione in profon-dità nella pelle”.L’applicazione che subito fa più noti-zia è quella del jeans o dei leggingsanti-cellulite. In realtà dentro allostesso brevetto sono contenuti pro-dotti con differenti proprietà. Oltreal prodotto anti-cellulite con funzio-ne dimagrante, c’è una sostanza confunzioni anti-odore, quella che rila-scia sostanze idratanti e quella anti-fatica. Per questo, ora, le trattative divendita per l’applicazione del pro-dotto sono aperte su vari fronti: si vadai produttori di abbigliamento alleaziende di scarpe, fino a società spe-cializzate in abbigliamento sportivoe tecnico.Commenta Laganà: “Crediamomolto nelle sinergie industriali. Eproprio la collaborazione con istitutidi ricerca, università e multinaziona-li ci ha affiancato e supportato nelraggiungimento di questo obiettivo”.Una ricerca che l’amministratoredelegato bolognese definisce “com-plessa e affascinante, che ha la forzadi coniugare differenti competenze eche ha richiesto molti mesi per esseremessa a punto. Perché nello sviluppotecnologico non ci si improvvisa eservono test scientifici che avvalorinogli obiettivi raggiunti”.L’azienda ha un passato storico.Fondata nel 1938 dallo zio paternoAntonino Laganà nel pieno centro diBologna, in via Castiglione, occupaora 55 dipendenti negli stabilimentidi Granarolo Emilia (Bologna). Èarticolata in tre divisioni: AngelaLaganà srl che produce profumi,creme e prodotti cosmetici con valo-ri curativi (per estetisti, spa); Rollandsrl con prodotti per parrucchieri; infi-ne, Eley che produce le due lineeinterne e quelle per conto terzi. Ilgruppo Eley-Rolland-Angela Laganàha chiuso il 2010 con un fatturato di14 milioni di euro ed è presente conla distribuzione in 60 Paesi inEuropa, Medioriente, Asia, Americadel Nord

di Giorgia Mazzotti

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Angela Laganà,amministratore delegatodel gruppoEley-Rolland-Angela Laganà

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Qualcosa si è mosso, ma sonoancora timidi e disomogeneii segnali finora pervenutidall’andamento della con-

giuntura. Se infatti recuperano il fat-turato totale e quello interno, conti-nua a perdere terreno l’export.Ancora in situazione di stallo gliinvestimenti. Tra i settori, in leggera

ripresa meccanica elegno, mentre perdural’andamento negativodelle costruzioni.È questo il quadro delsecondo semestre 2010rilevato da TrendEr,l’Osservatorio congiun-turale della micro e pic-cola impresa (da 1 a 19addetti) realizzato daCna Emilia-Romagna e

Banche di Credito Cooperativo conla collaborazione scientifica di Istatsui bilanci di 5.040 imprese associa-te in regione.Sul piano della domanda, il 2010 si èchiuso con una ripresa di tono delfatturato totale, che segna un pro-gresso del 4,5% rispetto allo stessoperiodo del 2009. Non si tratta tutta-via di una ripresa tale da riportare ailivelli pre-crisi, né da consentire pre-

visioni di un rapido recupero. Il fat-turato estero continua a presentareuna dinamica decisamente negativa:la quota risulta infatti ancora unavolta in diminuzione (meno 18,7%) etale processo si conferma ininterrottoda 5 semestri. Il deterioramento dellevendite dirette all’estero è dunquesistematico e costituisce un segnalepreciso di calo di competitività. Il fat-turato realizzato per conto terzi regi-stra invece una ripresa di tono piùdecisa rispetto al dato totale.Diversa la dinamica degli investi-menti, che ristagna rispetto allaprima metà dell’anno. Sul piano deicosti, riparte la spesa per retribuzio-ni (più 2,9%) e continua a cresceredecisamente quella per consumi (più7%): la dinamica delle principalivoci di costo conferma i segnali diripresa, ma indica che l’occupazionenon sale al ritmo dell’attività produt-tiva, anche perché non si era ridi-mensionata pesantemente nelle fasipiù acute della recessione. Calanoulteriormente le spese per formazio-ne (meno 9,2%).Relativamente ai macrosettori, ilmanifatturiero ha accelerato il pro-cesso di ripresa del fatturato: l’incre-mento tendenziale è rilevante (più

13,6%). I segni più sono in quasitutti i settori della produzione: è lameccanica a distinguersi (rispettoallo stesso periodo del 2009 cresce diquasi il 20%), ma anche il legno-mobile sia nel complessivo (più2,4%) che nell’interno (più 4,6%) efinalmente anche il sistema modacon una crescita (più 5,5%) trainatadal conto terzi (più 8,2%) ma soste-nuta anche dalla domanda estera.Migliora più decisamente nei tra-sporti (più 4%), che raggiunge ilvalore più elevato del dopo crisi enelle riparazioni veicoli, dove laripresa del fatturato complessivo (più4,8) lascia intendere come la ripresasia oramai una realtà. Debole perònei servizi alle famiglie e alle persone,ristagna invece negli alimentari, men-tre nessun segnale di inversione ditendenza appare nelle costruzioniche continuano ad attraversare unafase di stagnazione.“Dal quadro che emerge – spiegaGabriele Morelli, segretario di CnaEmilia-Romagna – preoccupasoprattutto l’andamento piatto degliinvestimenti, sia per la formazioneche per i macchinari. Competitivitàed efficienza sono a rischio se leimprese non si attrezzano in tecnolo-gie e competenze. Le prospettive diripresa dell’economia appaiono dun-que ancora fragili, tuttavia, qualcosain positivo si sta muovendo”.Il recupero registrato attenua il pessi-mismo sui tempi di uscita dalla crisi.Come rileva il forum sul sentimentdegli imprenditori (l’indagine quali-tativa effettuata dall’Istituto di ricer-che sociali e marketing Freni diFirenze su di un panel di piccole emedie aziende, da 5 a oltre 100addetti), si riduce un po’ il numero dicoloro che non intravedono tempicerti per la ripresa (35% degli inter-vistati) e cresce la percezione di un’u-scita dal tunnel nei prossimi 12-18mesi (40%)

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Qualche segno più,ma limitatamente

al mercato interno.Restano al palogli investimenti

INDAGINE

TrendEr: il 2010 chiude con una timida ripresa. Si attenua il pessimismo sui tempi di recupero

Le pmi tirano il fiatoE guardano al futuro

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Il futuro dell’economia non è maistato così verde. Grazie alla fron-tiera dei “green jobs”, i mestierilegati alla green economy – dalle

fonti rinnovabili al ciclo dei rifiuti,dalla progettazione ecosostenibilealla certificazione – l’Europa cam-bierà veste nei prossimi due lustri conun’iniezione di oltre quattromilioni emezzo di lavoratori impegnati nelcomparto. E la Regione Emilia-Romagna non si fa cogliere imprepa-rata: nel solo 2010, oltre 95 milionidi euro di investimenti per seminaresviluppo “verde”, un ampio venta-glio formativo, uno stretto contattocon il tessuto produttivo e il mondodel lavoro attraverso risorse informa-tive e “libretti di istruzioni”, come laguida pubblicata sul portale ErmesAmbiente (www.ermesambiente.it).Scelte strategiche per attrezzarsi nellaripresa dell’economia e soprattuttodell’occupazione, con il 2010 chesegna un’ulteriore erosione della baseoccupazionale (meno 0,4%). Da quila necessità di attrezzarsi per “colo-nizzare” nuovi settori, in grado diconiugare prospettive di crescita coni temi, oramai indifferibili, dellasostenibilità.In particolare, la guida sui “lavoriverdi” di Ermes Ambiente, rappre-senta un vademecum per muoversitra le opportunità di lavoro e pren-dere dimestichezza con i principidi reclutamento e formazione econ i profili professionali legatialla green economy. Dal desi-gner di parco eolico all’in-stallatore di turbineeoliche, dal certifi-catore all’ecoinge-gnere, dall’energymanager all’esper-to in progettazio-ne di energie rin-novabili, dall’e-coauditor all’assi-curatore ambien-

Sul portale Ermesambiente una pubblicazione per orientarsi nella nuova frontiera

tale e tanto altro, con una forte tra-sversalità tra lavoro manuale e lavo-ro intellettuale. Per un settore chemette insieme, stando ai numeri dioggi, quasi duemila imprese in regio-ne, 230mila addetti, oltre 62 miliardidi fatturato.E proprio l’economia verde è al cen-tro di un’altra pubblicazione regio-nale, il “wikilibro” sulla green eco-nomy, il primo volume “partecipa-to” – presentato a Ecomondo di cuiora, sempre su Ermes Ambiente, èdisponibile la versione on line – cheriunisce i contributi di 46 autori,circa 4 ore di videointerviste, unamolteplicità di storie e analisi.Un’eterogenea quanto esperta comu-nità di autori – imprenditori, funzio-nari pubblici, amministratori, docen-ti universitari, presidenti di consorzie di cooperative, consulenti, privaticittadini sensibili al tema “ambiente”– a cui è stato proposto un “menu”di temi che vanno dal territorioall’innovazione, dal mercato a istitu-zioni, democrazia e partecipazione.Ne emerge un quadro della greeneconomy come punto di rottura,cambio di paradigma necessario inquesto momento di crisi economicaed ecologica. Un cambiamentoprofondo che nasce prima di tuttodai territori, dalle loro vocazioni spe-cifiche, ma anche dalla capacità di

attivare la società civile, il capitalesociale presente.“Wikibook green economy.Parole inglesi che, declinate initaliano, anzi in emiliano-romagnolo, assumono unsignificato tutto nuovo – spie-ga l’assessore regionale alleAttività produttive GianCarlo Muzzarelli – greeneconomy nella nostra Regio-ne si traduce in imprese,

lavoro, ‘rivoluzio-

ne verde’, quindi nella rivoluzioneindustriale del XXI secolo che sta giàcambiando il volto di questo territo-rio. Aggiungo che la Regione credefortemente in questa sfida: abbiamoinvestito nel 2010 oltre 95 milioni dieuro sul versante della ‘green eco-nomy’: un impegno rafforzato dalsupporto e finanziamento al sistemadella Rete regionale del-l’alta tecnologia e dei 10tecnopoli e al Pianoattuativo per l’energia2011-2013”.Uno sforzo che si è tra-dotto – come riporta lastessa guida ai mestierigreen – anche sul pianoformativo, con il bien-nio 2009-2010 che haofferto chance quali unmaster in “Cultura del-l’innovazione, mercatie creazione d’impresa –Istituzioni e impreseper la green economy”,uno in “Architetturasostenibile”, un altro in“Sviluppo sostenibile egestione dei sistemiambientali”, fino aicorsi per progettare erealizzare impianti foto-voltaici. E nell’ambitodella Rete per la forma-zione alta e specialistica,la Regione ha approva-to per l’anno 2010-2011 diversi percorsi, quali quelloper tecnici per il monitoraggio e lagestione del territorio e dell’ambien-te, o quello per specialisti delle pro-blematiche ambientali delle pmi, oancora quello per tecnici esperti ingestione dell’energia o per esperti inmarketing “verde”. Senza contare leopportunità del Programma regiona-le Spinner 2013 e le possibilità offer-te dal Sistema regionale delle qualifi-che

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Intanto, è on lineil primo “wiki-libro”sulla green economy,un settore che contaben 230mila addetti

Pronta la guidaai mestieri “green”

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Wikibook green economyLa sostenibilità possibileraccontata da amministratori, imprenditori,cittadini

RegioneEmilia-RomagnaServizio Comunicazione,Educazione alla sostenibilità

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EVENTI

L’innovazione e la brevetta-zione sono fattori fonda-mentali per lo sviluppo delleimprese. L’Emilia-Romagna

è uno dei territori più fertili da que-sto punto di vista, dal momento che,assieme alla Lombardia, è l’unicaregione italiana che sembra potercompetere con le aree più evolute

dell’Unione Europea intermini di innovazionetecnologica.Questo risul-ta dagli indicatori utiliz-zati dalla Commissioneper redigere lo EuropeanInnovation Scoreboard,“il cruscotto” che indicala direzione di marcia equantifica le performan-ce nell’ambito dellaStrategia di Lisbona.

E’ sufficiente un dato: con 1.503domande di brevetto presentateall’Ufficio italiano brevetti e marchinel 2010, l’Emilia-Romagna si èconfermata al secondo posto subitoalle spalle della Lombardia nellaclassifica delle regioni più attive sulfronte della valorizzazione della pro-prietà industriale.Non è un caso che l’ Emilia-Roma-

Imprese, istituti di ricerca e università: “genio” emiliano-romagnolo a confronto

Innovare e brevettareUna strategia vincented

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Intanto, la regionesi conferma

prima in Italiasu numero brevetti

per abitante

gna sia al primo posto in Italia nelrapporto numero di brevetti per abi-tante (1.351 le domande dei residen-ti nel 2010). In diversi ambiti setto-riali si concentra il “genio emiliano-romagnolo”, che può essere misura-to attraverso il numero di richieste dibrevetto provenienti da imprese, cen-tri di ricerca, Università e inventoriindividuali. La provincia di Bolognaè particolarmente dinamica sottoquesto profilo: è in vetta alla classifi-ca per numero di depositi sia di bre-vetti che di marchi e disegni, seguitada Modena.Da questa base si è sviluppata l’ ini-ziativa di focus group “La proprietàintellettuale nella collaborazionericerca-impresa e nel trasferimentotecnologico” promossa daUnioncamere Emilia-Romagna incollaborazione con Aster ed il sup-porto di Mito Technology, che si èconclusa con la presentazione delrapporto finale in cui sono stati ana-lizzati i diversi livelli della proprietàindustriale per le imprese (innanzi-tutto difensivo, poi come centro di

costo, quindi come centro di profittoed infine strategico).Il punto di partenza è la collabora-zione tra mondo della ricerca e dell’impresa: la ricerca genera infattiinnovazione, sviluppo di processiproduttivi, creazione di beni e servizi.Le imprese riconoscono l’importan-za dell’investimento in ricerca e svi-luppo per mantenere la loro compe-titività e il valore aggiunto generatodalla collaborazione con il sistemapubblico di ricerca.“L’obiettivo dell’iniziativa - sosten-gono Laura Bertella di UnioncamereEmilia-Romagna e Donata Folesanidi Aster – era individuare metodolo-gie, buone pratiche e criticità nei pro-cessi di gestione della proprietà intel-lettuale e trasferimento tecnologico,soprattutto per quanto riguarda lacollaborazione tra ricerca pubblica ePmi”. La tecnica del focus group,mettendo a confronto università edistituti di ricerca ed imprese, è risul-tata particolarmente utile per lariscontrabilità ossia per la sua capa-cità di individuare le problematiche

Ai lavori del focus group hanno partecipato:Camere di commercio dell’Emilia-Romagna,

Dintec, Regione Emilia-Romagna (assessoratoalle Attività produttive), Cnr, Enea, Università

di Bologna (Knowledge Transfer Office),Università di Ferrara, Università di Modena eReggio, Università di Parma. Quindi le azien-

de: Bridge 129 spa, Curti CostruzioniMeccaniche spa, Gvs spa, Ibix srl, Laboratori

Cosmetici Piana srl, Piana Ricerca eConsulenza srl, Pollution srl, Reglass spa,

Veicoli srl, Spark srl, Zanasi srl

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delle aziende anche nel rapporto conil mondo della ricerca e di avanzarepossibili soluzioni per far incontraredomanda ed offerta. Ad esempio,una possibile criticità nel rapportoimprese – ricerca, deriva da un con-trasto prospettico: le aziende sono avolte portate a mantenere il segreto ea non brevettare per non essere espo-sti alla contraffazione: la difficoltà ditutela scoraggia alla fine la stessainternazionalizzazione e l’aperturaverso nuovi mercati. Oppure l’aspet-to della cotitolarità che se non è bendefinito rischia di non portare alladomanda di brevettazione.Un elemento di particolare rilievoche emerge, secondo MassimilianoGranieri di Mito Technology anima-tore del focus group, è che “le Pmisono particolarmente interessate acollaborazioni di lungo periodo enon spot con la sfera pubblica dellaricerca”. Una forma quasi di “rap-porto contrattuale”.Per favorire il trasferimento di cono-scenze tra università ed imprese,occorre tener presente alcuni fattori,che secondo Francesco Munaridell’Università di Bologna si possonoidentificare nel “promuovere ecostruire competenze multidiscipli-nari, nel come far incontrare doman-da ed offerta, nel definire metodi edapprocci condivisi, nel qualificare ilruolo delle politiche pubbliche”.Queste ultime non devono avere“l’obiettivo di aumentare in sé il

numero di brevetti, ma puntare aduna brevettazione di qualità e conalto potenziale di utilizzo”. Per que-sto è centrale la fase di valutazione edil coordinamento dei vari livelli.Una politica di incentivi va pensataanche in supporto delle attività cheprecedono o seguono la brevettazio-ne. Prima di presentare domande dibrevetto è necessario effettuare accu-rate ricerche di anteriorità sullo statodell’arte del proprio settore. Per leimprese inoltre, l’utilizzazione del-l’informazione brevettuale è necessa-ria anche ai fini del marketing: indi-viduando infatti uno o più depositan-ti di una certa tipologia di brevetti, èpossibile contattarli per proporreloro un bene o un servizio che integrio migliori l’oggetto del brevetto.L’innovazione insomma non puòstare nel cassetto ma deve essere suf-ficientemente dinamica e flessibile.Il focus group ha fatto emergerepunti di riflessione per le azioni disupporto all’innovazione a livelloregionale, i cui esiti dovranno com-pletare la strategia di spersonalizzare

e rendere sistematica la collaborazio-ne tra ricerca ed industria.“E’ importante creare gruppi di lavo-ro basati sulla fiducia per un obietti-vo comune – confermaMatteoMon-ticelli dell’azienda Pollution, parteci-pante al focus group – dove è impor-tante una sinergia istituzionale chepermette di condividere le esperienzeper capire cosa vogliono gli istituti diricerca e cosa vuol dire collaborarecon loro”

LA STRATEGIA

Focus group, nuovi incontri in agendaDall’efficienza energetica al “cloud computing”

Il ciclo di presentazioni pubbliche degliincontri svolti con la tecnica del focus

group organizzati da Unioncamere Emilia-Romagna ed Aster ha preso il via in occasio-ne di “Agrofer, il salone delle agroenergie,risparmio energetico, bioedilizia”, alla fieradi Cesena. Durante un workshop, realizzatoin collaborazione con il Cise (azienda specia-le della Camera di commercio di Forlì-Cesena), sono stati affrontati i temi dell’usoefficiente e dell’energia e del miglioramentodelle prestazioni energetiche nel settore edi-lizio. L’incontro ha costituito un momento diapprofondimento sullo stato dell’arte delsettore, sui fabbisogni tecnologici delleimprese, sulle barriere all’accesso all’innova-zione e sulle prospettive di ricerca future. E’stata l’occasione per presentare e condivide-re i risultati emersi, sulle esigenze delleimprese e le proposte dei ricercatori, duran-te il focus group “Materiali e componentiper l’efficienza energetica delle chiusure ver-

ticali”, promosso da Unioncamere regionalee Aster, in collaborazione con NomismaSocietà di Studi economici, che ha coinvoltoaziende e laboratori della Rete AltaTecnologia dell’Emilia-Romagna. Una nuovainiziativa articolata in due eventi pomeridia-ni a Bologna (20 luglio e 14 settembre, nellasede di Unioncamere) sarà dedicata al CloudComputing, tecnologia in cui server condivi-si forniscono risorse, software e dati ai com-puter, indipendentemente dalla posizionedell’utente. Il cloud computing consente alleimprese, alle amministrazioni pubbliche e aisingoli cittadini di utilizzare reti comeInternet per accedere ai propri dati e pro-grammi su computer che si trovano altrove.Può aiutare le imprese (in particolare le pmi)a ridurre i costi legati alle tecnologie del-l’informazione e le Pubbliche Amministrazio-ni a fornire servizi a costi inferiori, nonché aridurre i consumi energetici rendendo piùefficiente l’uso delle risorse hardware

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C’è il mantello di GiuseppeGaribaldi in panno di lanagrigia e il suo poncho arighe di fattura sudameri-

cana; poi gli stivali dell’intrepidaAnita e il cappello dell’eroe dei duemondi in semplice feltro di lanascura. Sono oggetti capaci di raccon-tare il Risorgimento e il messaggio di

una lotta attraverso det-tagli, che rivelano con-cetti nuovi anche nelvestire: niente medagliené cravattini o giaccheimpettite, per un gene-rale che sceglie di rap-presentare il popolo,sovvertitore anche nel-l’immagine. A testimo-niare la modernità gari-baldina ci sono i capi

poveri, ma pratici e pieni di fascino,conservati nei 17 musei dell’Emilia-Romagna dedicati al Risorgimento.Dopo un secolo e mezzo resta anco-

Con il 150° dell’Unità, tornano all’antico splendore i simboli della “modernità garibaldina”

Viaggio nel Risorgimentoattraverso gli oggetti

ra tangibile l’attualità e persino ilglamour di quei pantaloni in cotonegrosso tipo jeans, camicia rossa, faz-zoletto al collo. E proprio questi sim-boli tangibili della rivoluzione delRisorgimento sono stati oggetto diun’importante azione di recuperopresentata alla XVIII edizione di“Restauro”, salone dell’arte delrestauro e della conservazione deibeni culturali e ambientali, che si èsvolto a Ferrara Fiere.In previsione dell’anniversariodell’Unità d’Italia, l’Istituto per ibeni culturali (Ibc) dell’Emilia-Romagna ha investito 150mila europer recuperare abiti, ritratti, carte ebandiere tricolori che ricordano ilvalore delle battaglie e delle lotte perun’Italia davvero unita e indipen-dente. A raccontarlo è AntonellaSalvi del servizio Musei e beniculturali della Regione Emilia-Romagna. Che dice: “Questioggetti dal forte potere evoca-

tivo sono custoditi nei musei dellaregione. Raccontano un pezzo fon-damentale della storia d’Italia, mariescono anche a evidenziare piccolestorie locali, episodi di vita di alcuniprotagonisti noti e meno noti delRisorgimento, uniti dallo stessoardore e dagli stessi ideali”.Ecco allora la decisione dell’Istitutoper i beni culturali di privilegiare l’at-

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Su iniziativa dell’Ibc,cimeli in mostra

nei musei regionali.Anteprima al Salone

del restauro di Ferrara

FOCUS

Cinque le imprese di Ferrara presenti con i loro i loro migliori pro-dotti e servizi al Salone del Restauro grazie all’intervento della

Camera di commercio in sinergia con Ecipar di Cna Ferrara. In vetri-na Franco Antolini, specializzato in restauro di libri antichi e opered’arte su carta; TryeCo, società giovane e “tecnologica” che ha svi-luppato un sistema avanzato in grado di proiettare immagini digita-li bidimensionali e modelli tridimensionali; Grras, indirizzata nelrestauro di dipinti, sculture, stucchi, soffitti lignei ed elementi di par-ticolare pregio storico-artistico; Massimo Travagli, specializzato inrestauro, creazione e produzione di vetrate d’arte classica e con-temporanea; G-Maps, che realizza innovativi strumenti di marketingper strategie di visibilità territoriale attraverso smartphone o tabletper visualizzare i punti di interesse culturale, artistico e turistico nellalogica del web 2.0.La Camera di commercio, inoltre, sostiene con un ulteriore contribu-

to anche la presenza del laboratorio TekneHub del tecnopolo ferra-rese del dipartimento di Architettura, appartenente alla piattaformatematica “costruzioni” della Rete alta tecnologia dell’EmiliaRomagna. Una scelta voluta e motivata dal presidente della Cameradi commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati: “I dati elaborati dalnostro Osservatorio dell’economia – osserva il numero uno dell’entecamerale estense – sottolineano una volta di più l’importanza delcomparto dell’artigianato tipico di qualità e creatività, che compren-de imprese di eccellenza, forti sul mercato, che alimentano reddito eoccupazione”. Il settore – prosegue Roncarati – presenta ampi mar-gini di crescita e dovrà sempre più essere inserito in una strategia dipromozione in grado di migliorare i processi produttivi e di sensibiliz-zare gli imprenditori artigiani, soprattutto i più giovani, sulla necessitàdi collegare tradizione e innovazione, trasformandole in leve di van-taggio competitivo

LA STRATEGIA

Mantellodi Giuseppe Garibaldi

in panno di lanagrigia foderata

di seta perla

Grazie alla Camera di commercio, in vetrina al Salone le botteghe d’eccellenza

Artigiani ferraresi tra tradizione e innovazione

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tività conservativa di questi materia-li, contenuta nel Piano di interventodel 2000 e presentata al Salone delrestauro di Ferrara insieme al volume“Storie dal Tricolore”. La pubblica-zione restituisce anche una mappatu-ra dei musei emiliano-romagnoli,presenti a Piacenza; Fidenza e Lan-ghirano; Reggio Emilia; Modena eCarpi; Bologna, Imola e Budrio;Ferrara; Ravenna e Faenza; Forlì eModigliana.L’attività di valorizzazione e recupe-ro si è svolta nell’ultimo decennio e –spiega la funzionaria della Regione –ha privilegiato le necessità conserva-tive di questi musei, proprio in previ-sione delle celebrazioni del 2011 peril 150°. Gli interventi che hanno inte-ressato i 17 musei del Risorgimentoregionali sono stati di varia natura:restauro (oggetti e opere varie) conun investimento di circa 150milaeuro; catalogazione delle collezioni –che entrano a far parte della bancadati del patrimonio regionale consul-tabile online sul sito Ibc – con uninvestimento di circa 100mila euro;finanziamenti per circa 290mila euroche giungono ai musei tramite leProvince, per contribuire ad allesti-menti, tecnologie, eliminazione di

barriere architettoniche, strumentididattici e didascalici. A queste cifreva aggiunto – ricorda Antonella Salvi– il costo che l’Ibc ha sostenuto per ilProgetto Musa nel settore Restauro:una rete sperimentale di conservazio-ne preventiva con il monitoraggioassistito a distanza dei valori ambien-tali (umidità, temperatura, illumina-mento) realizzata in collaborazionecon il Cnr di Bologna. Alcuni museidel Risorgimento sono così entratinella rete e si sono avvalsi gratuita-mente del percorso di analisi ambien-

tale delle sale, in modo da rendere ilpiù possibile ottimale la stabilità deivalori e garantire una migliore con-servazione.Non solo Risorgimento per il Salonedel Restauro, comunque, che si con-ferma come l’evento fieristico e con-gressuale nel mondo dei beni cultu-rali più importante a livello interna-zionale, in grado di creare un solidoconfronto tra tutti gli attori del com-parto, un momento di aggiornamen-to e discussione nei diversi ambiti:dal restauro del contemporaneoall’archeologia, dal rapporto trarestauro e architettura, al restaurodei grandi maestri. Per quattro gior-ni nella città estense si sono ritrovatiesperti del settore, restauratori, ope-ratori d’azienda, soprintendenti,direttori museali, ma anche appas-sionati, professori e tanti giovani. Gliespositori che hanno partecipatoquest’anno sono stati 243. Decisivo –assicurano gli organizzatori diAcropoli – l’aumento dei visitatoriesteri, costanti i circa 30mila opera-tori italiani in visita. Particolarmentericco, poi, il programma dei conve-gni e degli incontri tecnici: in totalepiù di 150 incontri a cui vannoaggiunti 13 eventi-mostre

L’intervento di riqualificazione dell’exospedale Sant’Agostino di Modena –

un progetto destinato a dar vita a un nuovoluogo della cultura e a cambiare il volto dellacittà – è stato presentato all’ultima edizionedi “Restauro”. Uno stand e un convegnocon Gae Aulenti hanno messo a fuoco ilpercorso fin qui intrapreso. L’attuale fase diprogettazione, al livello preliminare, è cura-ta dal team di progettisti ConsorzioLeonardo, Gae Aulenti e Doglioni & Dami-nato. Promosso dalla Fondazione Cassa diRisparmio di Modena, proprietaria dell’im-mobile, in stretta collaborazione con ilMinistero dei Beni culturali e il Comune diModena, il progetto prevede la consegnadel cantiere per la fine del 2015.L’ex ospedale Sant’Agostino è un complesso

di oltre 24mila metri quadri, collocato alleporte del centro storico di Modena. Costruitonella seconda metà del ’700 per volontà delduca Francesco III d’Este, è rimasto in funzio-ne fino al 2004, quando l’attività clinica e ilpersonale sanitario sono stati trasferiti in unanuova e più moderna struttura ospedaliera.La Fondazione Cassa di Risparmio di Modenaha acquisito tutto l’immobile con l’intenzionedi riqualificarlo: un percorso avviato nel 2007e approdato nel 2011 al primo livello di pro-gettazione. Cinque le destinazioni previste: unpolo bibliotecario, che nascerà dal trasferi-mento nel nuovo complesso delle bibliotecheEstense e Poletti, un centro per l’immagine ela fotografia, un centro per l’internazionaliz-zazione, un’ampia area espositiva, attivitàcommerciali e di servizio

IL PROGETTODivisa da ufficialemedico. Italia, 1860 ca.,Ravenna,Biblioteca ClassenseRestauro IBACN,anni 1996-1999restauratoreMarco Ragni, Bologna

Stivalidi Anita Garibaldiin cuoio marrone.Italia, 1840-1849 ca.,Ravenna, BibliotecaClassense

In mostra l’opera di riqualificazione dell’ex ospedale di ModenaDa luogo di cura a “casa” della cultura

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Il museo della ceramica diFiorano Modenese e quello delpomodoro di Collecchio, laRocca Sforzesca di Imola e il

museo Cervi di Gattatico: sono soloalcuni dei 21 esempi di eccellenzadel patrimonio museale regionaleche hanno recentemente ottenutodall’Istituto per i beni artistici, cul-

turali e naturali dellaRegione (Ibc) lo statusdi “museo riconosciu-to”, per il raggiungi-mento di standardnazionali e internazio-nali di buona gestione edi obiettivi di qualità.Salgono così da 109 a130 le gallerie, pinaco-teche ed esposizionipermanenti ufficial-

mente riconosciute attraverso que-sta seconda fase di selezione. Il pro-cesso di valutazione, avviatodall’Ibc nel 2009 e proseguito nel2010, è volto a stimolare le istitu-zioni museali a perseguire prassi dibuona gestione, efficacia operativa esviluppare la qualità dei servizi alpubblico. Un progetto che raccoglieun numero crescente di adesioni,segnale della volontà di offrire aivisitatori esperienze di alto livello,

Prosegue l’azione dell’Ibc per la qualificazione delle strutture museali dell’Emilia-Romagna

garantendo la massima valorizza-zione dei beni del territorio.Questi le istituzioni museali entratea far parte della “comunità virtuo-sa”: la Rocca Sforzesca di Imola; ilmuseo del Cielo e della Terra di SanGiovanni in Persiceto; i tre museicivici di Arte Antica di Ferrara(Palazzina di Marfisa, PalazzoBonacossi e Palazzo Schifanoia); lacasa-museo Marino Moretti e ilmuseo della Marineria e dell’Alto eMedio Adriatico di Cesenatico; ilmuseo della Ceramica di FioranoModenese; il museo della Figurina diModena; il museo dell’AcetoBalsamico Tradizionale di Spilam-berto; il museo del Pomodoro diCollecchio; il museo del Salame diFelino; il museo del Prosciutto e deiSalumi di Parma di Langhirano; ilmuseo del Parmigiano Reggiano diSoragna; il museo Luigi Illica diCastell’Arquato; il museo di Ornito-logia Amatoriale di Piacenza; ilmuseo Civico Archeologico diTravo; il Piccolo museo di Bambolee altri Balocchi di Ravenna; il museoCervi di Gattatico; il museo dellaLinea dei Goti di Montegridolfo; ilmuseo Mulino Sapignoli di PoggioBerni.Si tratta di realtà che hanno mostra-to di possedere requisiti quali la pre-senza di personale tecnico-scientifi-

co, l’applicazione di corrette meto-dologie di gestione del patrimonio,chiara visione delle proprie vocazio-ni, adeguato assetto finanziario euna serie di strumenti e dotazioni ingrado di rispondere al meglio alleaspettative del pubblico.Lo status resterà valido fino al2012. I visitatori possono identifi-care le realtà d’eccellenza attraver-so il marchio dell’Ibc “Museo diqualità”, strumento scelto per con-solidare l’immagine della retemuseale e assicurarne la visibilità.L’iter per il riconoscimento rimanecomunque aperto e altre strutturepossono proporre la propria candi-datura. L’elenco completo deimusei di qualità è consultabile sulsito www.ibc.regione.emilia-romagna.it.Ma non è solo all’efficienza e aiservizi che le istituzioni musealidell’Emilia-Romagna stanno pun-tando. Il concetto di qualità si tradu-ce anche nella capacità di presentar-si come struttura aperta, dialogantee in evoluzione, soprattutto nei con-fronti delle giovani generazioni. È aloro infatti che si rivolge il concorsodi idee “Io amo i beni culturali”. Iragazzi delle scuole sono invitati ascegliere un museo, un bene cultura-le conservato al suo interno o pre-sente sul territorio, e a ideare un pro-getto che lo valorizzi: un video, unsito, un dépliant, una campagnapubblicitaria o qualsiasi altra inizia-tiva inedita. Saranno selezionati efinanziati 5 progetti più un’ulterioreproposta che sarà sostenuta da“Genius Bononiae Musei dellaCittà”. Il bando integrale è sul sitodell’Ibc e su www.scuolaer.it. Il concor-so è promosso dall’Ibc e dall’asses-sorato regionale alla Scuola, con ilpatrocinio dell’Assemblea legislativadella Regione, in collaborazione conl’Ufficio scolastico regionale el’Agenzia nazionale per lo sviluppodell’autonomia scolastica

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FOCUS

Grande attenzioneanche ai nuovi target:

al via il concorsoper nuovi progettidi valorizzazione

Qualità certificataper 130 musei regionali

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INCHIESTA

Unmercato in crescita che nonconosce sosta: l’editoria digi-tale ha ormai fatto presaanche in Italia dove i titoli

disponibili in versione digitale sonocirca 8mila, su un totale di 450milatitoli di libri attualmente in commer-cio. E nei prossimi mesi ci si aspettauna decisa accelerazione nella con-

versione e nella produ-zione delle versioni e-book, per giungere afine 2011 a circa20mila titoli disponibi-li. La conferma dell’in-teresse nei confronti delsettore è il successoottenuto dalla primaedizione di “E-bookLab Italia – Il Futurodei libri, i libri del futu-

ro”, la manifestazione dedicata all’e-ditoria digitale organizzata dallaFiera di Rimini in collaborazionecon Simplicissimus Book Farm chesi è svolta in marzo. L’evento è natodall’esperienza maturata dai suoiideatori in questi anni di rivoluzionedigitale e dal confronto con eventileader al mondo. Non a caso la for-mula utilizzata sa molto di oltre-frontiera con una serie di conferen-ce-exhibition in cui i diversi parteci-panti hanno presentato le ultimenovità. Una mostra convegno contanti temi: da quelli economici, aquelli decisamente tecnologici senzatralasciare le prospettive per il futu-ro, in particolare sul rapporto tra e-book e libro cartaceo.“Non c’è nessuna battaglia tra librocartaceo e libro digitale – ha sottoli-neato Antonio Tombolini, ad diSimplicissimus Book Farm – ilnostro obiettivo comune deve esseredare un futuro alla lettura”. “Quellodi E-book Lab Italia è un progettoall’avanguardia nel panorama italia-no – ha detto Lorenzo Cagnoni, pre-sidente di Simplicissimus Book Farm

E-book protagonista a Rimini della prima fiera di settore. Entro l’anno 20mila titoli

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Grandi le potenzialitàdi espansione,

per un mercatoche in Italia

è ancora agli esordi

Libri, in arrivola rivoluzione digitale

– proprio il recente e rapido affer-marsi dell’editoria digitale nel nostroPaese ci ha fatto ritenere che il mer-cato necessitasse di un evento diquesto tipo”.Mercato che, nel corso della manife-stazione, è stato analizzato daCristina Mussinelli, consulente perl’innovazione tecnologica e l’editoriadigitale dell’Aie (Associazione italia-na editori). Il convegno “Editech pre-view – Paese che vai, mercato chetrovi” ha fatto il punto sulle variabi-li che influenzeranno il settore neiprossimi anni. “La vendita online dilibri cartacei in Italia – ha spiegatoMussinelli – costituisce, secondo idati 2009, il 4,4% delle vendite com-plessive. Il mercato italiano degli e-book di narrativa e saggistica, rispet-to al mercato anglosassone, è agliinizi (i primi testi sono stati pubblica-ti online a giugno-luglio 2010). Si

sono peròmossi oltre 130 editori, tracui tutti i grandi gruppi ma anchemolti indipendenti, e l’offerta attualeè di più di 8mila titoli. Le prime stimedell’ufficio studi Aie avevano ipotiz-zato per il 2010 lo 0,1% del mercatocomplessivo. Per i prossimi anni èdifficile fare previsioni, ma la conco-mitanza di alcuni fattori quali lamaggiore offerta di titoli (17milasono stimati entro la fine del 2011) ela maggiore diffusione dei device dilettura potranno far crescere il setto-re anche in Italia e in Europa.L’intera filiera dell’editoria digitale, e-book esclusi, vale 264 milioni dieuro, pari al 7% del mercato”.Eppure manca qualcosa: i prezzisono ancora alti, sia sul fronte del-l’hardware, sia su quello del softwa-re. “In Europa – ha sottolineato laconsulente dell’Aie – il prezzo di e-reader e tablet è notevolmente più

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alto che negli Stati Uniti, ma questodato è probabilmente destinato acambiare nel corso dei prossimianni”. Quanto al prezzo del singoloe-book, la media in Italia è di 7,95euro. Un altro aspetto su cui i Paesieuropei si stanno interrogando èl’Iva: attualmente l’aliquota è piùalta per i libri digitali rispetto ai testicartacei (in Italia, 20% contro 4%).Molto del futuro dei libri dipenderàanche dal formato standard cheassumeranno. A E-book Lab Italiane ha parlato Bill McCoy, l’ideatoredi Epub, il principale standard per e-book. “Oggi possiamo affermare chetutti i principali editori usano Epub”,ha detto McCoy, “che è un formatoassolutamente interscambiabile e difacile usabilità. Prenderà il via Epub3 perché vogliamo che il formatodiventi davvero globale. Dobbiamoancora lavorare per ottenere il massi-mo risultato, ma siamo sulla buonastrada”.Tra valutazioni di mercato e aspettitecnologici, qual è il ruolo del letto-re? Anche di questo si è parlato aRimini con Paola Dubini, docente diEconomia aziendale all’UniversitàBocconi e direttore del centro diricerca Ask (Art, Science andKnowledge): “Qualsiasi modello di Tra le presentazioni, a E-book Lab Italia

c’era il progetto MediaLibraryOnLine(Mlol – www.medialibrary.it), la prima piat-taforma di prestito digitale per le bibliotecheitaliane. Una piattaforma che ha l’obiettivo didiventare un utile strumento anche per ilmondo della scuola, oltre che per tutti gliutenti della rete. Il progetto – partito nelmarzo 2009 – è promosso dalla bologneseHorizons Unlimited e raggruppa oggi circa1.500 biblioteche in 5 regioni italiane.“Abbiamo sviluppato la piattaforma Mlol –dice Giulio Blasi, amministratore delegato diHorizons – per rispondere a un vero e propriovuoto tecnologico e commerciale nel settoredelle biblioteche pubbliche italiane rispettoagli Usa. Quanto siamo riusciti a realizzare dal2009 a oggi, mette le biblioteche italiane inuna posizione di vantaggio rispetto al panora-ma europeo e americano poiché – partendoin ritardo – abbiamo cercato di superare leproblematiche critiche già incontrate altrove.In particolare, siamo molto felici di star affer-mando Mlol come una piattaforma universa-le di accesso, una sorta di marketplace aper-to, dei contenuti digitali: si tratta di un model-

lo molto diverso rispetto a quanto già visto inaltri Paesi europei e negli Usa”.Il funzionamento è semplice: registrandositramite la tessera d’iscrizione alla biblioteca,gli utenti possono connettersi gratuitamentealla piattaforma e accedere ai contenuti digi-tali raccolti sul sito. Da quel momento, attra-verso Mlol, l’utente può – da casa o in biblio-teca – consultare banche dati ed enciclopedie,leggere le versioni edicola dei quotidiani o dialtri periodici, ascoltare e scaricare audio musi-cali, visionare video in streaming, ascoltare escaricare audiolibri, assistere in live-casting aeventi organizzati dalle biblioteche o riveder-ne le registrazioni, consultare manoscritti etesti antichi in formato immagine e leggerelibri digitalizzati attraverso tipologie diverse die-book reader.Già oggi Mlol è un vero e proprio networknazionale di biblioteche, sistemi bibliotecari ealtri enti che collaborano e condividono i costiper la gestione di risorse digitali. Il tutto for-malizzato da una convenzione che vedecome capofila il Consorzio sistema biblioteca-rio nord-ovest di Milano, Csbno

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Il progetto MediaLibraryOnLine di Horizons Unlimited

Biblioteche, nasce a Bolognala prima piattaforma “all digital”

IL CASO

business per gli editori di libri, quo-tidiani e periodici digitali dovrà met-tere al centro il lettore. Per quantoriguarda i quotidiani – ha sottolinea-to la docente nel suo intervento – ciòche fa la differenza, nell’ottica dellacreazione di valore, è il marchio, enon più il solo contenuto”.Guardando al futuro, “soprattutto

per gli editori di libri, si pone un pro-blema di sostenibilità delle scelte: vasuperata la tendenza a replicare neldigitale quanto già sperimentato peri testi cartacei. È invece il momentodi sperimentare diverse soluzioni, siaper quanto riguarda i canali e le piat-taforme, sia per le strategie di prez-zo”

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AGROALIMENTARE

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settore al termine del 2010, scontamolte difficoltà, per debolezze strut-turali e deficit di strategie e di orga-nizzazione della filiera.È in crescita il numero degli alleva-menti che cessano l’attività con con-seguente riduzione dell’occupazione.Vanno quindi attivate misure concre-te di carattere economico, finanziarioe fiscale per aiutare gli allevatori e variallineata l’offerta al mercato.“Il settore è alle prese con una perdu-rante crisi – spiega l’assessore regio-nale all’agricoltura TiberioRabboni –dovuta al divario tra la stagnazionedei prezzi di vendita della carne el’aumento dei costi di produzione tracui spiccano le materie prime per l’a-limentazione degli animali, in parti-colare farina di soia e cereali”.Il ministro Romano, in visita allabiennale Rassegna suinicola interna-

Un accordo quadro nazionaletra allevatori e trasformatoricon l’obiettivo di dare certez-ze per quanto riguarda le

quantità produttive, le caratteristichequalitative del suino, i meccanismi diformazione dei prezzi e la gestionedei nuovi sistemi di classificazionedelle carcasse.

Ma innanzitutto anchela messa a punto di unPiano nazionale di set-tore che possa rinsalda-re una logica di filierafacendo condividere idiversi interessi ingioco, con risorse ade-guate su base plurienna-le per recuperare com-petitività, concorrenzia-lità, spazi sui mercati e

salvaguardare il reddito aziendaleriportandolo a livelli accettabili.Tutto questo per sostenere il compar-to nella gestione di molte criticità:ristrutturazione del debito, promo-zioni sui mercati esteri, ricerca einnovazione, misure di accompagna-mento al decollo della etichettaturaeuropea (al fine di garantire prove-nienza e tracciabilità) e del SistemaQualità Nazionale delle carni.Sono queste le richieste arrivate daltavolo regionale della filiera che si èriunito per esaminare le azioni dicontrasto alla crisi della suinicoltura.Proposte da portare al ministro dellePolitiche Agricole, Saverio Romanoper trovare soluzioni a problemipesanti. Si è giunti ormaiinfatti al quinto anno nelquale il costo di produzionedel suino italiano è superioreal prezzo di vendita, pregiu-dicando le prospettive di unodei principali settori dellazootecnia nazionale.La suinicoltura nazionale,secondo l’ultimo reportdell’Ismea che fotografa il

Le richieste del tavolo regionale della filiera per arginare la crisi e rilanciare il settore

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Qualità e promozionesui mercati esteri

per invertirela tendenza negativache dura da 5 anni

Suinicoltura, le propostedell’Emilia-Romagna

zionale a Reggio Emilia, ha promes-so di convocare gli attori della filiera– allevatori, trasformatori e distribu-tori – impegnandosi a dare risposteconcrete in tempi brevi.“Qualora a livello nazionale nonseguissero fatti concreti per darecorso alle iniziative indicate - aggiun-ge Rabboni – proporremo alleRegioni del nord Italia di promuove-re congiuntamente un accordo qua-dro interregionale, dal momento chein questi territori si concentra lamaggior quota di allevamenti e diindustrie di trasformazione. Comesta avvenendo per il pomodoro daindustria, potrebbe essere costituitouno specifico Organismo Interpro-fessionale interregionale della filierasuinicola.”A sostegno della ristrutturazione deldebito è già disponibile in Emilia-

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Romagna una convenzione traRegione, Ismea e Agrifidi regionaliche verrà riproposta agli allevatori ealle banche. Inoltre per l’ammoder-namento del comparto la Regione haconcesso contributi nell’ultimo bien-nio per complessivi 25 milioni dieuro tra misure a investimento, pro-getti di filiera e miglioramento delbenessere animale. La Regione infinesta lavorando ad una riduzione deicarichi amministrativi per gli alleva-menti. L’occasione è l’aggiornamentodel piano d’azione regionale in attua-zione della direttiva nitrati dove siprevede di eliminare l’obbligo dellacomunicazione degli spandimentiper le aziende prive di allevamenti eduna proposta di legge della Giuntaregionale per dare vita ad unRegistro Unico dei Controlli da svol-gere presso le aziende agricole

Ametà aprile, in occasione della primaedizione di Cibus Tour, alle Fiere di

Parma si sono insediate le CommissioniUniche Nazionali “Tagli di Suino” e“Grasso e Strutto” istituite in esecuzionedel Protocollo d’intesa suinicolo, sotto-scritto dal tavolo tecnico del Ministerodelle Politiche Agricole Alimentari eForestali il 5 dicembre 2007.Le due Commissioni sono ospitate ognivenerdì dalla Borsa Merci di Parma in unasede molto accogliente ma provvisoria, inattesa di quella definitiva sempre alle Fieredi Parma.Le Cun formulano previsioni sull’anda-mento atteso dei prezzi nella settimanasuccessiva per tutto il mercato nazionale,con una funzione di programmazione.Ciò le differenzia dalle Borse Merci, cheinvece rilevano a posteriori i prezzi all’in-grosso di merci le quali, per volume dellecontrattazioni, rivestono localmente parti-colare importanza sul territorio provincia-le delle singole Camere di commercio.“E’ una significativa evoluzione per il set-tore– afferma la reggiana Lisa Ferrarini,presidente di Assica, AssociazioneIndustriali delle Carni – Gli operatorihanno a disposizione un unico punto diriferimento nazionale per le previsioni deiprezzi delle carni e dei grassi suini conmiglioramenti nella gestione aziendale,grazie ai risparmi nel tempo dedicato allacontrattazione dei tagli e la possibilità di

usufruire di un sistema di quotazioni tra-sparente, rappresentativo, basato su unaanalisi economica dei trend di domandaed offerta a livello italiano e comunitario.E’ un passaggio chiave perché può contri-buire a migliori relazioni tra gli operatori”.Assica, organizzazione nazionale di cate-goria che rappresenta le imprese dimacellazione e trasformazione delle carnisuine (aziende che generano l’80% delfatturato totale del settore) nella scelta delluogo dove insediare le Commissioni, hapreso in considerazione la centralità geo-grafica, l’offerta di spazi moderni e ade-guati all’ afflusso, la raggiungibilità dellasede, la presenza di adeguati parcheggi ele condizioni economiche offerte agli ope-ratori.La preferenza per Parma ha tenuto contodel legame con il territorio in cui le produ-zioni sono concentrate, uno dei maggioridistretti della filiera suinicola nazionale.“La Camera di commercio - rimarca il pre-sidente Andrea Zanlari - ha aderito allaproposta di Assica ed ha ritenuto di inve-stire su questo progetto nella consapevo-lezza che le Cun svolgeranno un impor-tante servizio agli operatori. La nostraprovincia è il centro di una filiera che èelemento distintivo dell’intera economiaregionale; crediamo che la nascita di que-ste realtà rappresenti una forte opportu-nità di crescita per il settore, ben oltre iconfini locali”

Insediamento ufficiale al Cibus Tour

La Cun sceglie Parma

LA STRATEGIAUn momento della inaugurazionedella Borsa Merci a Fiere di Parma

con il presidentedell’ente fieristico, Franco Boni,

la numero uno di Assica, Lisa Ferrarinied il presidente Camera di Parma,

Andrea Zanlari

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dovuti ad acquisizioni, incorporazio-ni e allo sviluppo commerciale”.Con un fatturato complessivo di448,6 milioni di euro, che include irisultati di Cooperativa italiana diRistorazione e della neonata societàincorporata Sir Eudania, Cir foodarchivia il 2010 con un utile nettopari a 7,5 milioni di euro e un capi-tale sociale che ammonta a 15,7milioni di euro. A determinare ilsegno positivo dell’esercizio 2010,che ha registrato un margine operati-vo lordo (Ebidta) di 33 milioni dieuro, sono state, soprattutto, le atti-vità nel settore della ristorazione col-lettiva (70% del fatturato), in parti-colare l’aumento dei servizi per scuo-le e ospedali, e i buoni pastoBluticket (15% del fatturato). Questii numeri che confermano la soliditàdel Gruppo Cir in una fase di con-giuntura economica segnata dallacrisi, forte di una politica di investi-menti costanti in qualità, formazionee innovazione, e che punta a posizio-narsi ai vertici della ristorazioneorganizzata in Italia.Nel 2011 si stima che il Gruppo pro-durrà e servirà in Italia 76 milioni dipasti, di cui circa 26 milioni soltantoper le scuole, un settore che vede ilGruppo al secondo posto in Italia.Aziende, ospedali, strutture socio-sanitarie, caserme e ristoranti com-pletano il bacino di servizio, cheinclude oltre 1.000 strutture fra cuci-ne, centri pasti e locali commerciali agestione diretta. “Un aumento cherispecchia l’andamento positivo delGruppo – incalza Lusetti, che guida ilnuovo cda dal 1°marzo – e che espri-me in pieno il modello cooperativod’impresa, dove a crescere sono lepersone e i soci, non soltanto i pro-fitti. Le sinergie che abbiamo poten-ziato ci consentiranno di essere piùcompetitivi e di ottimizzare i costi,un requisito fondamentale nel mer-cato attuale”

Il 2011 è un anno che segna unasvolta per la Cir food Cooperati-va italiana di Ristorazione che,con 10mila dipendenti, al 90%

donne, oltre 1.200 cuochi e 5.516soci lavoratori, è una delle maggioriaziende europee nel settore dellaristorazionemoderna. Nata nel 1992dalla fusione della reggiana Crr, della

modenese Coris e dellaferrarese CoFeRi, coo-perative impegnate neiservizi di ristorazione alpubblico, Cir food, consede a Reggio Emilia, èdiffusa sul territorionazionale con attività in16 regioni italiane, all’e-stero, negli Stati Uniti,in Belgio, Vietnam,Bulgaria e Bahrein.

La missione aziendale del Gruppo èincentrata sulla qualità e sul cliente:l’obiettivo primario è la divulgazionedi una corretta cultura dell’alimenta-zione e, non ultimo, migliorare leabitudini di consumo. La crescitadell’occupazione è una costante perCir food tanto che, recentemente, ha

OLTRE LA CRISI

L’azienda reggiana che opera nel settore della ristorazione arriva a quota 10mila dipendenti

Il riconoscimentoEurope’s 500 è stato

assegnato a Bruxellesper i risultati raggiuntitra il 2007 e il 2009

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ricevuto un importante riconosci-mento europeo presso la sede delParlamento europeo, come una delleaziende che ha creato più posti dilavoro negli ultimi anni.Il premio “Europe’s 500” è statoassegnato alle 500 aziende europeeche hanno più contribuito alla cresci-ta occupazionale del vecchio conti-nente. Sono 4 le aziende italianeentrate in classifica, fra cui Cir food,che si è collocata al 42° posto.Il premio, che fa riferimento al perio-do 2007-2009, è assegnato in base adiversi criteri: crescita del personale,stabilità economico-finanziaria ecoinvolgimento imprenditoriale.“Siamo orgogliosi di questo ricono-scimento – ha commentato il presi-dente di Cir food, Ivan Lusetti – cheattesta una crescita costante delnostro personale nel corso degli anni.Soltanto nel 2010 la Cooperativa ita-liana di Ristorazione ha incrementa-to la forza lavoro del 5,7% rispettoal 2009 – passando da 8.147 a 8.616risorse umane – e quest’anno preve-diamo un’ulteriore crescita pari acirca 2mila nuovi posti di lavoro

Crescita occupazioneL’Ue premia Cir food

Ivan Lusetti,presidentedi Cir food

Sotto, la sede

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Una partnership internaziona-le, l’approdo su nuovi mer-cati emergenti e forti investi-menti improntati all’innova-

zione di prodotto. Così la Galligna-ni di Russi (Ravenna), impresafamiliare che dal 1922 producemacchine agricole, è uscita dallacrisi, mettendo a segno nel primotrimestre 2011 un progresso del fat-turato pari a più 81% rispetto allostesso periodo del 2010. “Le vendi-te superano di molto le aspettativedi crescita del comparto delle mac-chine agricole – spiega con soddisfa-zione il presidente, Augusto Galli-gnani – a conferma della validitàdelle scelte strategiche e della rior-ganizzazione”, che ha comportato ilpassaggio da una produzione a lottia una a flusso, con conseguenteriduzione dei tempi di approvvigio-namento. Scelta che, a livello di pro-dotto, ha portato a una forte stan-dardizzazione dei componenti, poitradotta in una riduzione dei costi.L’innovazione tecnologica, il rinno-vo della gamma dei prodotti e ilmiglioramento del servizio post-vendita hanno fatto il resto.La risalita della china è iniziata nellaprima metà del 2010, dopo unperiodo di profonde difficoltà e unanno di cassa integrazione per 125dipendenti, con i primi, timidisegnali di ripresa del settore metal-meccanico, uno dei comparti trai-nanti dell’economia locale e allostesso tempo uno dei più colpitidalla crisi. La svolta è poi arrivata

La Gallignani di Russi guarda al futuro grazie all’innovazione di prodotto e di processo

nel settembre scorso, grazie allapartnership commerciale con ilcolosso norvegese Kverneland, unodei principali player mondiali dellemacchine agricole. In base all’accor-do raggiunto, Gallignani fornisce aKverneland una gamma completadi imballatrici e avvolgitori pertutto il mercato mondiale, distribui-ti con i marchi Vicon e Kverneland:oggi quasi la metà delle macchineprodotte in Romagna (il 45%) par-lano norvegese, con prospettive diulteriore crescita dei volumi.“È stato segnato un importantepunto di svolta per la nostra azienda– aggiunge il presidente – che affron-ta con rinnovata fiducia il biennio2011-2012 e si candida a polo d’ec-cellenza per lo specifico segmento dimercato, quello della raccolta,imballaggio e fasciatura di ballecilindriche e prismatiche. I rapportidistributivi con partner di livellointernazionale identificano infattiGallignani come costruttore di riferi-mento, in grado di servire prodotti e

servizi tecnici di elevato livello quali-tativo, e ci riconoscono come centrodi competenza e produzione a livellomondiale nella produzione di roto-presse e avvolgitori”.Tanto che il brand registra nei primitre mesi del 2011 una crescita del48%, grazie allo sviluppo di nuovearee a livello internazionale come ilCentro-Sud America e iPaesi asiatici. Inoltre,nell’anno in corso laquota di export dell’in-tera produzione dimacchine sarà pariall’85% e si rivolgerà aoltre 70 Paesi. Oggi ilgruppo conta 287dipendenti e tre azien-de; lo stabilimento diproduzione, inaugura-to nel 1999, si estende su una super-ficie di 10 ettari, di cui 3,5 coperti, eapplica i più avanzati sistemi pro-duttivi, visitati nel settembre scorsoda oltre duemila concessionari pro-venienti da tutto il mondo

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La svoltanel settembre 2010,grazie alla partnershipcon la norvegeseKverneland

Più 81% puntandosulla riorganizzazione

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AZIENDE

Un’azienda virtuosa, un luogoluminoso, rilassante e curato:Oikos, che dal 1984 è leaderconsolidato nel settore delle

pitture ecosostenibili, porta con séuna lunga storia e una profonda tra-dizione nella produzione di vernici emateriali per il trattamento, la deco-razione e la protezione per interni ed

esterni, su pareti, fac-ciate, metalli e legno.L’azienda è da anni inprima linea in una seriedi iniziative volte a pro-muovere un uso soste-nibile del colore, perconsolidare i valorilegati alla sostenibilitàambientale.Oikos si distingue nelpanorama delle impre-

se che si occupano di vernici, comemette in luce anche il recente pre-mio “Economia verde in EmiliaRomagna” di Legambiente, conferi-to all’azienda (nella categoria indu-stria) per le sue politiche imprendi-toriali in favore dell’ambiente edella sostenibilità: tra le 13 finalisteè stata infatti ritenuta la migliore inbase a tre criteri: ambientale, socia-le ed economico. “Con il premiodedicato alla green economy – sot-tolinea il presidente Claudio Balestri– Oikos rinnova la mission dichia-rata 27 anni fa e vede una concre-tizzazione e una conferma ulterioredel percorso scelto fino a questomomento. Il premio è stato per l’a-zienda uno stimolo ulteriore verso ilmiglioramento e l’approfondimentodelle tematiche legate alla sostenibi-lità ambientale. In questa direzione– osserva Balestri – Oikos ha sem-pre investito e continuerà a farericerca nell’ambito dell’uso sosteni-bile del colore. È stato un importan-tissimo momento di riconoscimentoda parte di un ente importante comeLegambiente, grazie al quale è stato

L’azienda ha vintoil riconoscimento

messo in palioda Legambiente

per le imprese green

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Obiettivi e strategie di un leader “storico” nel settore delle pitture ecosostenibili

messo in luce nel modo migliorepossibile il ruolo dell’aziendacogliendo il senso del percorso fattofino ad ora”.Il premio quindi ha valorizzato ulte-riormente il percorso di Oikos rispet-to a importanti iniziative legate all’u-so sostenibile del colore, come lasponsorizzazione del convegno“Materia, colore e luce” alla Casadell’Architettura di Roma, o come lavalorizzazione del Presepe sulleBarche di Cesenatico. “Stiamoandando oltre al concetto di sosteni-bilità legato all’uso sostenibile delcolore – prosegue Balestri – perandare verso un ampliamento delconcetto stesso. Sosteniamo la sensi-bilizzazione sia nei confronti del pae-saggio e degli ambienti interni, siarispetto a un utilizzo terapeutico delcolore (cromoterapia). Lo scopodella ‘filosofia Oikos’ è andare allaricerca di luoghi, spazi e ambientisempre più conformi all’utilizzosostenibile del colore, dall’azienda al

Vernici “eco-friendly”Garantisce Oikos

luogo pubblico, fino alla singola abi-tazione privata”.Oikos è particolarmente attiva nelsettore dei “Piani del Colore”, cioèin progetti concreti di riqualificazio-ne del patrimonio edilizio portatiavanti con innovative procedure dicolorazione, pulitura e restaurodelle facciate. “Da sempre – notaBalestri – la nostra azienda promuo-ve una valorizzazione del patrimo-nio storico artistico italiano nei con-testi urbani e nelle periferie, sensibi-lizzando i cittadini verso un uso cor-retto e sostenibile del colore.Elemento fondamentale e irrinun-ciabile di espressione identitaria diluoghi, sia storici che contempora-nei, il colore è un mezzo di confron-to con la tradizione che si esprimenell’incantevole vastità di una piaz-za, nell’emozione di uno scorcioantico, nell’improvvisa perfezione diun vicolo: il colore si serve deltempo per raggiungere i sensi esuscitare le emozioni”. In quest’otti-

Claudio Balestri,presidente di Oikos

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ca la valorizzazione del colore, lascelta delle tonalità, gli elementidipinti sulle superfici dell’architettu-ra, le finiture a stucco, i rivestimentia spessore e le decorazioni sonocomponenti che caratterizzano l’a-spetto estetico e visivo delle superfi-ci sulle quali vengono applicate.Oikos, concretamente, si occupadello studio per regolare le procedu-re di colorazione, pulitura, restaurodelle facciate e della scelta cromati-ca alla base delle metodologie utiliz-zate. I progetti relativi ai Piani delColore di Oikos (i cui processi direcupero sono attivi sin dagli anniOttanta) valorizzano gli scenari fisi-ci della città, la conservazione e latutela del patrimonio edilizio, l’evo-luzione nella collettività dell’apprez-zamento estetico del colore, la leggi-bilità e la riconoscibilità delle strati-ficazioni dei diversi contenuti urba-ni. “Questa sensibilità verso la valo-rizzazione del patrimonio storicoartistico italiano – spiega ancora ilpresidente di Oikos – porta l’aziendaa promuovere una serie di attività incui le vicende storiche si intreccianoall’elemento cromatico nell’otticadell’evoluzione e della trasformazio-ne complessiva di un edificio o di untessuto urbano: Oikos propone pro-dotti naturali, ma al tempo stessoperformanti, capaci di rallentarel’invecchiamento, senza rinunciarealle caratteristiche basilari di un pro-dotto a base naturale, che è quella dimodificarsi nel tempo, mantenendoinalterate le qualità estetiche del sup-porto”.L’azienda è anche interlocutore privi-legiato di Pubbliche amministrazionie Soprintendenze che si trovano apianificare progetti di stesura, attiva-zione aggiornamento di un Piano delColore urbano.Ma quali sono i prin-cipali progetti realizzati fino ad ora?Il primo in assoluto è stato quellopreliminare per la città di Andria in

Puglia, in collaborazione con lafacoltà di architettura di Pescara (perl’occasione è uscito anche uno speci-fico volume edito da Oikos), a cui èseguito un interessante progetto diricerca e valorizzazione cromaticadei Comuni del Roero in Piemonte.Successivamente, in modo più strut-turato, sono stati sviluppati i Pianidel Colore per Lanciano e perBaraggia Vercellese, uno studio delcolore per un complessivo di 11Comuni in provincia di Vercelli.In occasione della visita del Papa èstato riproposto e aggiornato ilpiano del colore esistente a RomanoCanavese, realizzando un interventodi decorazione sugli esterni dell’edi-ficio comunale; mentre ad Azeglio(Torino) sono stati effettuati deglistudi preliminari nella prospettivadi attivare le procedure di attuazio-ne del progetto. Presso l’Isola diVentotene è stato realizzato un pro-getto di Piano del Colore seguitodalla divisone Oikos Architectural,in collaborazione con l’architettoMarcellaMorlacchi. Infine sono statieffettuati Piani del Colore per valo-rizzare circa un centinaio di casalidisseminati nella zona dell’AgroPontino, in collaborazione con laSovrintendenza di Latina, mentre aMalaga Oikos ha collaborato con la“oficina de rehabilitaciòn” diretta

da Josè Maria Gomez Aracil. Oikosha inoltre operato in centri storici dicittà di inestimabile valore comeRoma, dove gli interventi hannotenuto in considerazione ogni aspet-to riferito alle tecniche di coloritura,ai materiali e al rilievo stratigraficodel colore, utilizzati nelle varie epo-che storiche della città eterna (tra ivari interventi: Palazzo DoriaPamphilj, la chiesa di S.Maria inCosmedin, il complesso dei gesuiti aPiazza del Gesù, Palazzo Altieri e ilpalazzo Cenci Bolognetti).Recentemente, dalla volontà del pre-sidente Oikos è nata la decisione dicreare un ampio e innovativo pro-getto legato alla nascita del Centrointernazionale sul colore applicatoalla ricerca, alla terapia e al benesse-re: si tratta di un intervento di riqua-lificazione ambientale basato sullacreazione di una struttura polifun-zionale situata nel distretto produtti-vo di Gatteo a Mare. Un vero e pro-prio polmone verde in grado di favo-rire l’integrazione di diverse funzio-ni, dalle attività legate al tempo libe-ro all’imprenditoria e ai servizi per lacollettività. Il tutto nel rispetto del-l’ambiente, tenendo conto di fattoricome la riduzione delle emissioni dianidride carbonica, nell’ottica delrisparmio energetico e nella tuteladel comfort abitativo

LA SCHEDA

Maestri del colore dal 1984Dal 1984 Oikos produce l’intera gamma di prodotti per il trattamento,

la decorazione e la protezione per interni ed esterni, su pareti, faccia-te, metalli, legno e ogni materiale. Fin dalla sua fondazione Oikos si èimpegnata nel tener viva la grande tradizione decorativa che caratterizzal’architettura italiana. Insieme alla riproposizione degli antichi materiali,agli studi e alle ricerche sul colore nei centri storici italiani, l’azienda è ingrado di soddisfare le esigenze più avanzate del design e dell’architetturacontemporanea, grazie alla continua ricerca sulle nuove potenzialità deipolimeri, con notevoli risultati estetici e tecnici

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PROGETTI

Ottime idee d’impresa chediventano brillanti start-upad altissimo contenuto inno-vativo, ma che poi rischiano

di non avere le spalle abbastanzaforti per affrontare il mercato consuccesso. Le idee sono quelle chenascono dalle menti dei giovani lau-reati e ricercatori universitari che,

trasformate in aziende,vengono prese in fasedi avvio sotto l’ala diAlmacube, l’incubatoredell’Università di Bolo-gna, ma che prima opoi devono camminarecon le loro gambe.Ed è proprio in questafase, la più rischiosa,che entra in gioco CnaBologna. Grazie a un

accordo firmato con l’incubatore,Cna si impegna infatti a garantireai ricercatori di successo, diventatigiovani imprenditori, servizi infor-mativi specialistici su tutti gliaspetti della vita di un’impresa.Non solo consulenza in materialegislativa ma anche tutela della

Spin off universitaricome strumento

di innovazione diffusaa beneficio

dell’intero territorio

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L’associazione firma un accordo con Almacube per assistere i neoimprenditori nello start up

proprietà industriale di idee, crea-zione di reti impresa per la compe-titività e l’internazionalizzazione,formazione imprenditoriale esoprattutto accesso al credito.“Brevetti, premi e pubblicazioniconfermano il valore indiscutibiledelle nostre realtà, ma la sfida – harilevato Gianni Lorenzoni, presi-dente di Almacube – è trasformarequesta eccellenza scientifica in eco-nomica e, se le aziende incontranoun interlocutore attento, il loropercorso è facilitato. Il ricercatore èun ricercatore – continua Lorenzo-ni – e noi sentiamo l’esigenza dimetterlo in contatto con il mercatoper rendere più fluido l’aspettoimprenditoriale”.Una convenzione che punta nonsolo a valorizzare le imprese attual-mente presenti ad Almacube, ma piùin generale a favorire lo sviluppo aBologna di neo-imprese a spiccatainnovazione, con particolare riferi-mento agli spin-off universitari.“Vogliamo che queste realtà si svi-luppino ancora di più e possanoessere uno stimolo di innovazionediffusa per il nostro sistema di pmi”,ha spiegato Loretta Ghelfi, segreta-ria della Cna bolognese, auspicandouna collaborazione ancora più stret-ta, grazie anche all’intervento direaltà come la Regione o la Cameradi commercio.Nell’iniziativa che lega Almacube aCna sono coinvolte tutte le giovaniimprese innovative contenute nel-l’incubatore, comprese quelle che nerappresentano l’anima nano-tech.Dal 2001 – quando fu la primastruttura di questo tipo a nascere inItalia – ad oggi, Almacube ha soste-nuto la crescita di 52 realtà per unfatturato complessivo di oltre 10milioni di euro. Oltre che nella sededi Via Fanin, Almacube è presenteda due anni anche in via Gobetti,sede nella quale vengono ospitate le

Con Cna per vincerela sfida dell’impresa

nuove imprese del ramo della nano-tecnologia, un settore che negli ulti-mi anni sta conoscendo un grandefermento.Attualmente sono tre le aziende“incubate” in questa sorta di“distretto nanotech”: Scriba Nano-tecnologie, oltre quattro anni di stu-dio per sviluppare il sistema anticon-traffazione; Nu-Code, che permettedi scrivere su dimensioni nanometri-che testi lunghissimi, per esempioventi pagine in un supporto di uncentimetro quadrato (un’idea unicasul mercato per la quale è stata giàsviluppata anche l’applicazione pertelefono cellulare); Organic Spintro-nics, spin off di ricercatori del Cnrche opera nello sviluppo di applica-zioni nella spintronica (frontiera del-l’elettronica destinata a soppiantarel’elettronica tradizionale) e che hatrovato il suo business nella produ-zione di film sottili tra le cui applica-zioni c’è anche il rivestimento dipannelli fotovoltaici; quindi byFlow,start-up di derivazione accademicache sviluppa ricerca scientifica e tec-nologica focalizzata alla progetta-zione, sviluppo, trasferimento di tec-nologie e metodologie analiticheinnovative per nano-biotecnologie,con il fine di separare i componentidi un prodotto nano-biotecnologico,per comprovarne la qualità.Tra gli obiettivi dell’accordo c’è inol-tre l’avvio di una rete tra le impreseinnovative di Almacube e il mondodelle 16mila aziende associate a CnaBologna: un numero significativo direaltà che possono diventare sia for-nitrici – offrendo componentistica diqualità utile a realizzare i prodottiinnovativi ideati – sia clienti dellegiovani imprese, visto che i materia-li e le tecnologie innovative proget-tate nell’incubatore possono essereutilizzati in molti settori, dalla mec-canica alla moda, dal biomedicaleall’Ict

Gianni Lorenzoni,presidente di AlmaCube

Loretta Ghelfi,segretario uscente di Cna Bologna

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Soluzioni cucite su misuraper sostenere l’impresa

Nato nel 1979, Eurofidi è il più grande Confidi italiano e uno deipiù rilevanti soggetti di garanzia fidi europei. Obiettivo della

società è agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie impreseattraverso la concessione di garanzie. Al 30 marzo di quest’anno,Eurofidi associava in Italia quasi 44 mila piccole e medie imprese(circa 2.900 in Emilia-Romagna), appartenenti a tutti i settori di atti-vità; in loro favore, il sistema bancario ha erogato in tutto finanzia-menti per più di 6,7 miliardi di euro, con oltre 3,7 miliardi di euro digaranzie rilasciate (di cui quasi 360 milioni in Emilia-Romagna).Con la concessione di garanzie, Eurofidi aiuta le Pmi a ottenere mag-giore credito dal sistema bancario. Per contenere il maggior grado dirischio che le piccole e medie imprese presentano di norma rispettoalle aziende di maggiore dimensione, gli istituti di credito subordina-

no, generalmente, la concessio-ne di linee di credito all’ acquisi-zione di garanzie collaterali. Lagaranzia Eurofidi, laddove èpresente la controgaranzia delFondo Centrale di Garanzia, èin genere del 60%.

In oltre trent’anni di storia, Eurofidi ha conosciuto una crescita inin-terrotta e, tra gli ultimi traguardi raggiunti, c’è la sua trasformazionein intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia. Nel suomodello di sviluppo, la concessione della garanzia si combina conl’offerta di servizi di consulenza: in questo modo, le aziende possonobeneficiare di un’estesa gamma di attività in grado di coprire le loromolteplici e differenti esigenze.Questa proposta integrata di servizi viene realizzata in collaborazio-ne con Eurocons, una consulting specializzata con le Pmi. Operativadal 1994 con lo scopo di aiutare le imprese a sfruttare le agevolazio-ni finanziarie previste dalle leggi regionali, nazionali e comunitarie, lasocietà ha incrementato la sua gamma di attività negli anni successi-vi e oggi le principali aree su cui opera si possono riassumere in:finanza agevolata e internazionalizzazione, consulenza gestionale,sistemi per la qualità, finanza straordinaria e consulenza energetica.Tutte le attività di garanzia al credito di Eurofidi e i servizi di consu-lenza di Eurocons sono contraddistinti dal marchio Eurogroup.Attualmente, le due società dispongono di una rete di 29 filiali pre-senti in nove regioni italiane (di cui due in Emilia-Romagna), conun’operatività che copre anche diverse altre aree

Consulenza, assistenza, formazione, progettazione, fornituradi servizi tecnici specializzati: è vasta e sempre in divenire lagamma di proposte utili per le imprese chiamate ad affronta-re il mercato globale con adeguate strategie, specialmente inun momento di crisi prolungata.

In Emilia-Romagna sono numerosi e qualificati gli esempi direaltà aziendali che costituiscono una variegata rete di servi-zi a supporto mettendo a disposizione del mondo imprendi-toriale know how e competenze utili ad un concreto svilup-po.

Eurofidi: più facile l’accesso al credito

La Cassa di Risparmio di Ferrara, da sempre a fianco delle impre-se, propone una serie di prodotti e servizi semplici, trasparenti e

competitivi.Si tratta di prodotti che si rivolgono alle imprese cosiddette SmallBusiness - operatori economici come artigiani, commercianti, fami-glie produttrici, ditte individuali, società di professionisti - compren-denti alcuni servizi, come il conto di corrispondenza a pacchetto, adun costo forfettario trimestrale che prevede un numero illimitato dioperazioni, oppure dal canone trimestrale che include un certonumero di operazioni gratuite. Carife Small Business offre inoltre laCartasi Business gratuita il primo anno, e la carta prepagata CarifePay priva di costi di emissione, oltre ad altre numerose agevolazioni.Carife PMI è invece rivolto alle piccole e medie imprese, e prevedeun conto corrente di corrispondenza a pacchetto che, su opzione delcliente PMI potrà essere venduto con un canone trimestrale di Euro30 e quaranta operazioni gratuite al trimestre, oppure ad un costoforfettario di Euro 80 e un numero illimitato di operazioni.Tale conto corrente a pacchetto, così come per il conto SmallBusiness, è proposto con una serie di servizi tra cui il

web@corporate (il servizio di internetbanking tramite il collegamento al sitodella banca www.carife.it), e le com-missioni Pos agevolate.“La Cassa di Risparmio di Ferrara - mettein evidenza il direttore generale DanieleForin- vuole rilanciare il proprio ruolo dibanca locale al servizio del territorio,attenta ai bisogni dei piccoli operatori eco-nomici; per questo motivo aggiorna con-tinuamente i propri prodotti cercando direnderli sempre più innovativi, competitivie rispondenti alle molteplici esigenze della clientela”.Forin sottolinea poi come Carife non abbia mai perso di vista l’im-prenditoria locale, nonostante la pesante congiuntura economica.“La Cassa di Risparmio di Ferrara non ha mai lasciato solo l’impren-ditore a dispetto della pesante crisi economica, ha infatti mantenutola vocazione di banca locale anche nei momenti in cui il mercato delcredito ha mostrato maggiori incertezze”

Daniele Forindirettore generale Carife

Carife: nuova linea di soluzioni al servizio dell’impresa

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Effedibroker: lo specialista del brokeraggio assicurativo e oltre

Federico Donati, responsabile della Effedibroker di Modena,studio di brokeraggio assicurativo specializzato in assicura-

zione crediti, amplia il proprio campo di attività. Dopo 30 anniin cui si è occupato esclusivamente di assicurazione crediti erischio, allarga la gamma dei propri servizi all’offerta ai clientidi una comparazione di mercato su tutto ciò che orbita intor-no al credito commerciale.“L’obiettivo – spiega Donati - è affiancare l’impresa nella cor-retta individuazione della Compagnia a seconda delle proprieesigenze: informazione commerciale, monitoraggio dei clientidebitori, recupero dei crediti, gestione, cessione crediti edeventuali anticipazioni, factor. Effedibroker mette a disposizio-ne account specializzati per dare la giusta assistenza nei servi-zi scelti, in modo da offrire un filtro tra Compagnie e clientinell’interesse delle imprese”.Nel mondo del credito ci sono molteplici possibilità, dallacopertura assicurativa ai servizi singoli separati: per un impren-ditore è importante avere a fianco una struttura specializzatacapace di evidenziare i pro e i contro degli strumenti utilizzabi-li, in modo da avere le idee chiare e scegliere conoscendo inanticipo come si comporteranno le Compagnie al verificarsi diogni evento. Ciò è determinante nella scelta del partner, per-

ché l’impresa può dedicarsi al propriobusiness senza doversi preoccuparedei rischi derivanti dalla solvibilità deidebitori.“Il ruolo del broker – precisa FedericoDonati - si sta sempre più definendoin quanto gli imprenditori preferisco-no avere al fianco un consulente spe-cializzato che lo rappresenti nelletrattative con le Compagnie e sappiacostruire un contratto cucito su misu-ra con le condizioni migliori, in termi-ni economici e gestionali”.Effedibroker ha scelto di specializzarsi nel credito perché con-ferma il titolare Donati, “questo ramo rimane complesso eadattabile a tanti settori e tipologie di aziende alle qualiEffedibroker si presenta come una struttura in grado di evi-denziare ogni particolare di tutti i contratti delle Compagniesul mercato e di garantire una assistenza costante in ognimomento della gestione, a cominciare dall’offerta di preventi-vi gratuiti che comprendono esami sulla solvibilità ed affidabi-lità di clienti debitori”

Ha raggiunto il traguardo di vent’anni e quindi può vantareun patrimonio di esperienza e di competenza molto quali-

ficata nel campo della certificazione di prodotto ed effettuareattività di ispezione. che consente alle aziende di poter operarein ambito europeo. L’ I.C.E.P.I. (Istituto Certificazione EuropeaProdotti Industriali), ente indipendente, è stato infatti costituitoil 22 marzo del 1991 ed è inserito nel gruppo degli OrganismiNotificati CEE (numero 0066).In questi anni I.C.E.P.I, che ha sede centrale a Piacenza, ha con-sentito a costruttori e installatori nazionali di poter emetteredichiarazioni di conformità CE dei loro prodotti, rendendonequindi possibile l’operatività e la commercializzazione sul terri-

torio europeo. Le direttive europee hanno infatti puntato alsuperamento delle certificazione del prototipo di prodotto, pro-ponendo ai costruttori-installatori il riconoscimento dellaconformità, se operanti in un sistema di qualità certificato econtrollato da organismi notificati. I.C.E.P.I. opera secondoquesta logica, attraverso un team di esperti tecnici specializzatiche può soddisfare le richieste dell’utenza.L’istituto piacentino mette a disposizione l’esperienza maturatanell’ambito della sicurezza, della certificazione e delle misurestrumentali per eseguire diverse tipologie di attività come adesempio: prove fonometriche; di compatibilità elettromagneti-ca, di elettrosmog, di radiazioni ultraviolette; di stabilità, visibi-lità, frenatura; rilievi di acustica ambientale, di verifica dell’ef-fetto infiltrazione dell’acqua; di resistenza all’urto per caduta,collaudi e verifiche ascensori. I.C.E.P.I. opera come esperto nelsettore della sicurezza dei luoghi di lavoro, in particolare perverifiche di sicurezza sui carrelli elevatori e per apparecchi di sol-levamento materiali (gru) e persone (piattaforme elevabili).Rilascia attestati su impianti elettrici, di terra e per la protezionecontro le scariche atmosferiche e rilievi per la concentrazione dipolveri negli ambienti lavorativi. Inoltre, svolge attività didatti-che e di formazione professionale.Per realizzare tutte queste attività, I.C.E.P.I. si avvale di una strut-tura per prove meccaniche e tecnologiche, chimiche elettriche,fonometriche, polveri, vibrazioni, elettrosmog, oltre che di spe-cifici laboratori attrezzati: un campo collaudi dotato di pianaleinclinabile per verifiche di stabilità; una pista in cemento armatoper analisi di frenatura; una rampa idraulica per controlli di reci-pienti semplici in pressione; una camera oscura per test di visibi-lità; un piazzale per accertamenti di carico

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Icepi S.p.A.: un team di esperti dalla certificazione alla ricerca

Sede di Icepi

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Èun’organizzazione che offre servizi integrati con lo scopocomune di curare l’identificazione e l’immagine dei pro-

dotti dell’utente finale.Imprima Sistema coinvolge tre aziende che propongonosoluzioni tra loro complementari: Imprima con sede aVigarano Mainarda (Fe) si distingue per la produzione di eti-chette autoadesive tecniche, cartellini in continuo ad elevataqualità grafica; Etitec che ha base a Milano, produce etichet-te autoadesive per il settore della grande distribuzione ali-mentare, detergenza e cosmetica; StoneLine di VigaranoMainarda (Fe), focalizzata sul settore alimentare, è specializ-zata nella realizzazione di etichette singole e ogni altro docu-mento per l’immagine e l’identificazione dei prodotti, comecataloghi, brochure e siti web.Imprima investe notevoli risorse per lo sviluppo di prodottiinnovativi, come la tecnologia di identificazione in radiofre-quenza RF-Id, perfettamente integrata nell’ offerta dalleaziende del Sistema.“Imprima – sostiene Marco Govoni, marketing & salesmanager - è l’unica in Italia in grado di realizzare prodotti RF-Id con marchio SIAR, completamente personalizzati, che ten-gono conto innanzitutto delle necessità dell’utente finale”.La tecnologia di identificazione RF-Id può essere sfruttata inogni ambito aziendale: dalla produzione al marketing, a logi-stica e trasporto merci. Ogni singolo oggetto viene identifi-cato in maniera univoca, implementando un controllo della

Supply Chain estremamente affidabile eveloce.“I processi di identificazione completa-mente automatici eliminano gli erroriumani e velocizzano le operazioni di con-trollo.– aggiunge Govoni - Qualchesecondo è sufficiente per riconoscere cen-tinaia di prodotti ed essere certi delle gia-cenze di magazzino e della merce spedita.Gli investimenti necessari per l’implemen-tazione del sistema di identificazione RF-Id possono essere ripagati in tempi brevis-simi aumentando l’efficienza degli ambitiaziendali coinvolti ed eliminando gli errori”.Imprima possiede il know how e la tecnologia produttiva perla realizzazione di etichette autoadesive, cartellini e biglietticon tecnologia RF-Id di ogni dimensione e materiale, perpoter offrire all’utente finale la migliore soluzione. Diventacosì più semplice sviluppare il sistema RF-Id.Per maggiori informazioni: [email protected]

Imprima Sistema: la tecnologia RF-Id completamente personalizzata

Tutti coloro che ricoprono incarichi di responsabilità all’in-terno delle organizzazioni aziendali avvertono la necessità

di affinare e migliorare, costantemente e il più possibile adampio spettro, le proprie capacità di gestione e di relazione alivello professionale.Il CTC, il Centro di Formazione Manageriale e Gestioned’Impresa della Camera di Commercio di Bologna, che hacome propria mission lo sviluppo delle competenze, organizzaanche quest’anno, per la diciannovesima volta, un appunta-

mento che va certamente in questa direzione.Si tratta dell’Executive Master Prometheus, rivolto esclusiva-mente ad imprenditori, dirigenti e quadri direttivi che credononell’importanza strategica di un approccio globale alle orga-nizzazioni e di una conseguente visione interfunzionale delledinamiche aziendali.I 58 incontri previsti si svolgeranno, a partire dall’11 novem-bre, nelle giornate del venerdì e del sabato, e vedranno, com’ètradizione, la presenza di un corpo docente di alto livello.Saranno infatti ben 26 gli autorevoli relatori, provenienti dalmondo universitario, dalla dirigenza, dalla libera professione edalla consulenza aziendale, che si alterneranno nelle varielezioni.La struttura del Master, dopo un’iniziale fase di warming up,prevede quattro fasi programmatiche: la prima è caratterizza-ta dall’individuazione e dall’analisi delle peculiarità dell’am-biente all’interno del quale si muove il Sistema Impresa,ponendo particolare attenzione agli aspetti macro e micro eco-nomici; la seconda fase è dedicata, secondo un’ottica interdi-sciplinare, all’analisi degli aspetti relativi ad undici sottosistemiaziendali; la terza è centrata sull’analisi di tematiche aziendaliquali i sistemi di qualità, lo sviluppo delle abilità manageriali ecomunicative, ed i sistemi informativi, tutti caratterizzati dallaspiccata trasversalità alle diverse funzioni dell’impresa; la quar-ta ed ultima fase, a compimento di un percorso già ampia-mente strutturato su metodologie didattiche attive, privilegia ilcoinvolgimento personale dei partecipanti attraverso la realiz-zazione di project work differenziati

Ctc: con Prometheus un approccio globale alle dinamiche aziendali

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SIPRO: una marcia in più per lo sviluppo

Con Sipro alla scoperta di un territorio ricco di opportunità

Fino al 2006, il territorio ferrarese ha potuto usufruire disignificativi contributi pubblici per il sostegno agli investi-

menti delle imprese, per la realizzazione di infrastrutture, perattività di animazione economica.L’ attuale programmazione dei fondi ha però profondamentemodificato la strategia e la prospettiva, investendo sulle eccel-lenze del territorio regionale, programmando risorse finalizza-te a valorizzare la ricerca ed i Tecnopoli, gli investimenti inno-vativi da parte delle PMI e delle reti di impresa.

Il salto di qualità che la nuova programmazione richiede èreso arduo dalla crisi che ha investito i settori trainanti dell’e-conomia emiliano-romagnola, e perdura negli indicatori delladisoccupazione e del ricorso agli ammortizzatori sociali, nellastagnazione degli investimenti, ed è particolarmente acuta inalcune realtà aziendali.

Innescare nuovi processi di crescita, a maggior ragione in unmomento in cui i tagli alla finanza locale non consentono allaspesa pubblica di agire come volano per gli investimenti,facendo leva sulle sole risorse interne al sistema ferrareseappare ancor più difficile: significherebbe in sostanza atten-dere che sia la ripresa a riassorbire la forza lavoro espulsa daiprocessi produttivi, o ancora destinata ad esserlo.La necessità di attrarre investimenti dall’esterno, con azioni dimarketing territoriale mirato, è oggi quanto mai forte percreare nuovi posti di lavoro e opportunità per le imprese fer-raresi.Come può essere declinata in questo quadro l’attrattività delterritorio ferrarese per gli investitori esterni?Per contribuire a rispondere a questa necessità, SIPRO, l’a-genzia per lo sviluppo provinciale, ha messo a punto, con ilcontributo degli enti locali, delle associazioni di categoria edelle istituzioni economiche, un pacchetto localizzativo perattrarre nuove imprese. Il pacchetto contiene in primo luogole forme di agevolazioni ed incentivazione che il sistema ter-ritoriale può offrire; delinea un quadro complessivo del siste-ma del credito agevolato che è possibile attivare; dispone diun data base aggiornato degli incentivi a livello locale, regio-nale e nazionale, fruibili da parte delle imprese.

Il pacchetto è in continuo aggiornamento, sulla base delledisponibilità attivate dagli attori locali. Alcune delle iniziativegià avviate, e consultabili sul sito www.siproferrara.com sonoil catalogo georeferenziato delle aree industriali ed artigianalidisponibili sul territorio, e l’elenco delle agevolazioni econo-miche per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti che è statoattivato attraverso un accordo con le multiutilities locali. Perla semplificazione amministrativa, il servizio SuapFE rendedisponibili, in tutti i comuni del territorio ferrarese numerosiprocedimenti per le imprese, consentendone l’avvio immedia-to, collegandosi on line www.provincia.fe.it/suapfe

L’uscita dalla crisi che il territorio ferrarese sta attraversandopuò essere più veloce attraendo nuove imprese e nuoviinvestimenti, valorizzando il territorio e la sua coesionecome agenti di sviluppo. Con un valore della produzione dioltre 1,8 milioni di euro, ed un utile di 102.000 euro al nettodelle imposte, dati che emergono dal consuntivo 2010,Sipro, l’Agenzia Provinciale di Sviluppo ha fronteggiato posi-tivamente un anno in cui la crisi ha inciso profondamente sututte le attività economiche del territorio ferrarese.L’ impegno di SIPRO per contribuire alla crescita economicadel territorio, secondo il presidente Gianluca Vitarelli è evi-denziato dalla modalità di attrazione di investimenti dall’e-sterno e sulle possibili azioni di marketing territoriale, e sulsupporto fornito agli Enti Locali ai tavoli di confronto sui piùdrammatici casi di crisi aziendali. Sipro ha inoltre introdottomodifiche organizzative alla struttura della società, per far

fronte alle nuove attività e per meglio configurare la funzio-ne di un’agenzia di sviluppo che fa parte dei meccanismidella programmazione territoriale e deve essere strumentoagile e flessibile del governo locale.

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Universitas Mercatorum: competere meglio nel mondo del lavoro

Universitas Mercatorum è un ateneo giovane, ma dal nomeantico, riconducibile al ruolo tradizionalmente svolto dal

mondo camerale nello sviluppo della formazione continua, comeleva per accrescere il potenziale competitivo delle imprese e del-l’economia territoriale.Il 2011 è un anno di grandi novità. Universitas Mercatorum haattivato il corso di Laurea Triennale in Gestione di Impresa (clas-se delle Lauree universitarie in Scienze dell’economia e dellagestione aziendale) per dare risposte concrete alle molteplici sol-lecitazioni provenienti dal mondo economico e produttivo, di unaofferta formativa più ricca e vicina alle esigenze di PMI e P.A..Il corso di Laurea presenta due differenti percorsi di studio, chedanno luogo a corrispondenti curricula: uno in “Gestione delle

Imprese” e l’altro in “Amministrazione delle Imprese pubbliche eprivate e controllo delle performances”.Per agevolare l’iscrizione, Universitas Mercatorum ha previstoborse di studio che permettono un abbattimento iniziale del 25%della quota di iscrizione annuale ed un ulteriore sconto di 1.000Euro, e ha concluso specifiche agevolazioni con strutture pubbli-che e private.Dal 2011, l’Università telematica ha cominciato a promuovereiniziative in materia di formazione continua e alta formazione,ambito nel quale il Sistema camerale, anche in forza della recen-te riforma ha assunto un ruolo importante. In questo contesto siinserisce l’avvio operativo, in ambito nazionale, di circa 30Sportelli, denominati “Università delle Imprese”: si tratta di unulteriore canale che consentirà di cogliere maggiormente i fabbi-sogni professionali provenienti dai territori ed al contempo diavvicinare tutti coloro che, per impegni di lavoro o familiari,hanno dovuto abbandonare il sogno di accedere ad un corso distudi universitario.Infine, il Ministero della Giustizia ha confermato l’iscrizione di“Universitas Mercatorum” tra i soggetti e gli enti abilitati a tene-re corsi di qualificazione professionale dei conciliatori. In tale con-testo l’Ateneo progetta e realizza, nelle sedi delle Camere di com-mercio, corsi in materia di mediazione civile e commercialeUlteriori informazioni di dettaglio sono disponibili sul sitowww.unimercatorum.it

Ifoa in salute: cresce l’ attività, nuova sede e più mercato nel futuro

Con un 2010 che registra un avanzo di 60.000 euro e va arimpinguare la dotazione patrimoniale salita a 4 milioni e

200.000 euro, Ifoa segna la piena realizzazione del percorso diriassetto ed equilibrio economico.E’ questo il risultato ratificato dall’Assemblea dei Soci. Sonolontani i tempi delle difficoltà che si erano manifestate nel2004. Nel corso del lustro trascorso si è realizzato un riposi-zionamento strategico dell’Ente di formazione delle Cameredi Commercio dell’Emilia-Romagna, innanzitutto quella diReggio Emilia.Basta pensare allo sviluppo delle attività a mercato che nelcorso di questi anni, anche in presenza della crisi, hanno segna-to un notevole incremento passando da circa 3 milioni di euronel 2006, a quasi 6 milioni e 500 mila in corso di realizzazionenel 2011, ed ancora allo sviluppo delle attività sui fondi inter-professionali che superano i 2 milioni di euro nel 2010.Ad aumentare la soddisfazione per il risultato del 2010 c’èanche la significativa crescita dei volumi di attività. Mentre iricavi del 2009 sfioravano appena i 12 milioni di euro, nel2010 essi si sono portati a 14 milioni e 200 mila.Per quanto riguarda i primi mesi del 2011 si sta registrando unandamento favorevole dei ricavi, in linea con le previsioni dibudget.Compongono il volume dei lavori tutte le attività che vengo-no svolte nelle più di dieci sedi di Ifoa: cinque in Emilia-Romagna, poi a Milano, Mantova, Padova, Firenze, Bari,Matera ed anche nelle attività internazionali, come il rilevanteprogetto di assistenza tecnica in fase di svolgimento in

Romania, che si concluderà a metà 2012.Nel futuro di Ifoa c’è anche l’abbandono della storica sedecentrale di via Guittone d’Arezzo. Sono infatti in via di perfe-zionamento gli accordi che dovrebbero portare le attivitàdell’Ente sempre a Reggio Emilia nell’edificio di via Gilioli Valle,che ospitò anni fa la facoltà di Scienze della comunicazionedell’Università di Modena e Reggio, e dove sono in corsoimportanti opere di ristrutturazione.Si consolida intanto lo staff di Ifoa. Il presidente Pier AngeloFornara ha presentato il nuovo vice direttore generaleUmberto Lonardoni, che affiancherà il direttore generale,Giuseppe Pezzarossi

I vertici di Ifoa: Giuseppe Pezzarossi (direttore generale), Enrico Bini, presidente CdcReggio Emilia, Pier Angelo Fornara (presidente), Umberto Lonardoni (vice direttore).

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Lo SME Feedback è un database crea-to dalla Commissione europea emesso a disposizione dei partnerEnterprise Europe Network al fine diottenere informazioni sul funziona-mento del Mercato Interno.Unioncamere e le nove Camere dicommercio dell’Emilia-Romagnahanno il compito di raccogliere, ana-lizzare e verificare i casi segnalati dalleimprese, aventi come oggetto ostaco-li e/o problemi al funzionamento del Mercato Internocausati dalle normative comunitarie o dalla loro assenza(in particolare problematiche di natura giuridica, fiscale,doganale, oppure relative alla libera circolazione di beni,persone e servizi, certificazioni, proprietà intellettuale eindustriale).I quesiti più articolati e complessi saranno segnalati allaCommissione europea attraverso l’inserimento, in formaanonima, nel database. Le informazioni saranno poi accu-

ratamente valutate dalla Commissio-ne europea con la finalità di favorire lamessa a punto di misure e normativefavorevoli alle imprese e di migliorareil funzionamento generale del Merca-to Interno.Lo SME feedback consente alle impre-se europee di poter contribuire attiva-mente alla formulazione delle futurepolitiche dell’UE sulle questioni di lorointeresse. Il database può essere

usato anche come strumento di monitoraggio per il rece-pimento delle nuove norme da parte degli Stati Membri.

Per segnalare ostacoli o problemi incontrati nel fruire deivantaggi offerti dal Mercato Interno è possibile compi-lare l’apposito modulo scaricabile nel sito diUnioncamere Emilia-Romagna o contattare direttamentei referenti dello sportello Simpler - Enterprise EuropeNetwork: [email protected]

FLASH EUROPA Unioncamere Emilia-Romagnawww.rer.camcom.it/flash_europa

LA COMMISSIONE LANCIA UNACONSULTAZIONE SUL GOVERNO

SOCIETARIO DELLE IMPRESE EUROPEE

Attualmente esiste a livello di Unione europeaun corpus di principi e di norme sul governosocietario. Si tratta nello specifico di una seriedi raccomandazioni sull’indipendenza degliamministratori non esecutivi, sui comitati delconsiglio di amministrazione e sulle retribuzio-ni. È previsto inoltre l’obbligo per le societàquotate di pubblicare una dichiarazione sulgoverno societario. Il quadro di governosocietario dell’UE è costituito inoltre dalledirettive in materia di acquisizioni di società,sulla trasparenza delle società quotate, suidiritti degli azionisti, sugli abusi di mercato edalla direttiva sul controllo dei conti. Uno degliinsegnamenti della crisi finanziaria è che ilgoverno societario, finora basato sull’autore-golamentazione, è stato meno efficace delprevisto. La Commissione europea ha lancia-to quindi una consultazione pubblica sullepossibilità di miglioramento del governo socie-tario delle imprese europee. Per governosocietario si intende tradizionalmente il siste-ma mediante il quale le imprese sono gestite econtrollate. La consultazione riguarda una

serie di aspetti quali le modalità da seguire permigliorare la diversificazione dei componenti eil funzionamento dei consigli di amministrazio-ne delle società, per assicurare un migliorecontrollo e una migliore applicazione degliattuali codici nazionali di governo societario,nonché per rafforzare la partecipazione degliazionisti. La consultazione è aperta fino al 22luglio 2011. Le imprese di tutti i settori, i citta-dini e le autorità pubbliche possono partecipa-re alla consultazione trasmettendo il propriocontributo alla Commissione europea che esa-minerà attentamente tutte le risposte e pub-blicherà in autunno un documento di feed-back che sintetizzerà i risultati della consulta-zione. Su tale base si deciderà se siano neces-sarie proposte legislative, che saranno comun-que precedute da una valutazione d’impatto.Rif.:http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/404&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en

L’ITALIA RECEPISCELA DIRETTIVA GIOCATTOLI

È stato definitivamente approvato e pubblica-to sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto legislati-

vo che recepisce la nuova Direttiva giocattoli2009/48/CE. L’obiettivo generale dellanuova direttiva è quello di migliorare la qua-lità della normativa sulla sicurezza dei giocat-toli, accrescerne l’efficienza, semplificare ladisciplina legislativa vigente, nell’interessedegli operatori economici e delle autorità divigilanza del mercato. Il rafforzamento deirequisiti di sicurezza sarà garantito attraversoalcuni importanti cambiamenti quali unamigliore definizione del campo di applicazio-ne e l’introduzione di alcuni obblighi in capoai fabbricanti. È previsto infatti che prima diimmettere un giocattolo sul mercato i fabbri-canti applichino le procedure di valutazionedella conformità. Il Decreto legislativo indivi-dua inoltre le autorità nazionali di vigilanzapreposte ad effettuare i controlli sulla sicurez-za dei giocattoli; disciplina la sorveglianza delmercato determinando le tipologie di control-li e provvedimenti che l’autorità di vigilanzapuò emanare e stabilisce le modalità ai finidell’autorizzazione degli organismi di valuta-zione della conformità.Rif.:http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&viewType=1&idarea1=593&idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor=AND&sectionid=0&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&showMenu=1&showCat=1&showArchiveNewsBotton=0&idmenu=2263&id=2017813

Notiziedall’Unione Europea

Recepimentodel diritto comunitario

IL FEEDBACK DELLE IMPRESEPER MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO INTERNO

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LIFE+ INVITO A PRESENTAREPROPOSTE 2011

Obiettivo generale del programma LIFE+ ècontribuire all’attuazione e allo sviluppodella politica e della normativa comunitariein materia di ambiente. Per il bando 2011 èpossibile presentare proposte per i temi:natura e biodiversità che finanzia progettivolti a proteggere, conservare, ripristinare efavorire il funzionamento dei sistemi natura-li e degli habitat naturali; politica e gover-nance ambientali che sovvenziona progettifinalizzati a fornire un sostegno all’attuazio-ne di approcci per il monitoraggio e la valu-tazione della politica e della legislazione inmateria di ambiente e fornire un sostegno almiglioramento della governance ambienta-le, favorendo una maggiore partecipazionedei soggetti interessati, comprese le ONG, alprocesso di consultazione e all’attuazionedelle politiche comunitarie. È possibile pre-sentare proposte anche per il tema LIFE+Informazione e comunicazione che ha l’o-biettivo di assicurare la diffusione delle infor-mazioni e sensibilizzare alle tematicheambientali. Per la partecipazione al bandosono eleggibili le PMI, i centri di ricerca, gli

enti pubblici, gli istituti bancari e le fonda-zioni stabiliti in uno dei Paesi membridell’Ue. La percentuale di cofinanziamento èin genere del 50% ma può arrivare al 75%per le specie e gli habitat prioritari del temanatura e biodiversità. Le proposte dovrannoessere trasmesse entro il 18 luglio 2011 alleautorità nazionali competenti (per l’Italia ilMinistero dell’Ambiente) che entro il 9 set-tembre dovranno, dopo un’attenta selezio-ne, trasmetterle alla Commissione.Rif.:http://ec.europa.eu/environment/life/funding/lifeplus2011/components/index.htm

MEDIA 2007:INVITO A PRESENTARE PROPOSTE

È stato pubblicato il terzo invito a presentareproposte nell’ambito del programma MEDIA2007. Il programma mira a rafforzare econo-micamente il settore audiovisivo per consen-tirgli di svolgere al meglio il ruolo di veicolo ditrasmissione dei valori culturali europei.Gli obiettivi generali del programma sono:conservare e valorizzare la diversità cultura-le e linguistica europea e il patrimonioaudiovisivo e cinematografico, garantirel'accesso al pubblico dello stesso e favorireil dialogo tra le culture; accrescere la circo-lazione e la visibilità delle opere audiovisiveeuropee all'interno e all'esterno dell'Unione

europea; rafforzare la concorrenzialità delsettore audiovisivo europeo nel quadro diun mercato europeo aperto e concorrenzia-le. L’azione ammissibile nell’ambito del pre-sente invito a presentare proposte è ladistribuzione cinematografica di un lungo-metraggio non nazionale. Il film deve esse-re stato prodotto maggioritariamente da unproduttore/produttori con sede in paesi chepartecipano al programma MEDIA e realiz-zato con una partecipazione significativa diprofessionisti provenienti da tali paesi. Ilfilm deve essere una fiction, un’animazioneo un documentario recente della durata dioltre 60 minuti e provenire da un paesediverso da quello di distribuzione. I dirittid’autore del film non possono risalire a oltrequattro anni prima dell’anno della presenta-zione della candidatura. Non sono ammis-sibili i film dotati di un bilancio di produzio-ne superiore ai 15 milioni di euro. Possonopartecipare persone fisiche e giuridicheoperanti nel settore audiovisivo (scuole dicinema, enti specializzati di formazione,società di produzione indipendenti, societàdi distribuzione, emittenti televisive, societàspecializzate nel multimedia,). La scadenzaper la presentazione delle proposte è il 1luglio 2011.Rif.:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:304:0010:0012:IT:PDF

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FLASH EUROPA

Bandi comunitarie appuntamenti

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48121 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731E-mail: [email protected]

Camera di commercio di BolognaPiazza Costituzione, 8 - 40125 BolognaTel. 051 6093287 - Fax 051 6093211E-mail: [email protected]

Camera di commercio di FerraraLargo Castello,6 - 44121 FerraraTel. 0532 783812 - Fax 0532 205100E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Forlì-CesenaC.so della Repubblica, 5 - 47121 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713502E-mail: [email protected]

PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41121 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]

Camera di commercio di ParmaVia Verdi, 2 - 43121 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507E-mail: [email protected]

Camera di commercio di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29121 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 3 - 42121 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 046453E-mail: [email protected]

Camera di commercio di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47921 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747E-mail: [email protected]

CONTATTI

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