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Enti locali più democratici e meglio amministrati Il caso Capriasca un anno dopo raccontato da un giornalista Perché e come aggregarsi Luigi Pedrazzini: “Siamo pronti a spendere 100 milioni” Capriasca, il laboratorio del comune ticinese del futuro il comune N. 1 - settembre 2002 La mappa e le tappe del nuovo Ticino 2 4 8

N. il comune - m4.ti.ch · si vota in quattro regioni per aggregare 25 piccoli comuni in 4 importanti amministrazioni regionali. È in gioco la nuova politica dell’aggregazione

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Enti locali più democraticie meglio amministrati

Il caso Capriasca un anno doporaccontato da un giornalista

Perché e come aggregarsiLuigi Pedrazzini:“Siamo prontia spendere100 milioni”

Capriasca,il laboratoriodel comune ticinesedel futuro

il comuneN. 1 - settembre 2002

La mappa e le tappedel nuovo Ticino2

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1Comune Ticino

Sommario

La necessità di cambiareIl 22 settembre i cittadini della bassaVallemaggia, della Lavizzara, delle Terre diPedemonte e della Media Valle di Blenio sirecheranno alle urne per decidere se aggregare25 piccoli comuni in quattro importanti ammi-nistrazioni regionali.Si tratta di un appuntamento importante per ilcomune ticinese, inteso come istituzione. Levotazioni locali di questo mese di settembrevanno bene al di là dell’interesse regionale eassumono un importante valore politico canto-nale: è infatti in gioco la nuova politica delleaggregazioni, voluta dal Consiglio di stato e dalGran Consiglio ticinesi per rivitalizzare il comu-ne come istituzione. È pure in gioco il progettodi un nuovo Ticino, che desidera mettere il cit-tadino sempre più al centro della politica.In questa pubblicazione, dopo aver ribadito gliobiettivi del Cantone, abbiamo chiesto a ungiornalista ticinese che abita in quella regione,Dario Robbiani, di presentare il “CasoCapriasca”, un’aggregazione che è stata realiz-zata superando notevoli difficoltà. A distanza di un anno, come giudicano i citta-dini del nuovo comune questa esperienza?

L’opinionedi Mauro De Lorenzi

La mappa e le tappedel nuovo canton Ticino

“Siamo prontia spendere 100 milioni”

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4

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8

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1618

Il cittadino al centrodella politicadi Mauro De Lorenzi

Capriasca, il laboratoriodel nuovo comuneticinesedi Dario Robbiani

Il polmone verdedella nuova Lugano

Un sindaco nel ruolodi apripista

Il nuovo gonfalonesimbolo del cambiamento

Il progetto nel cassetto

Le opinioni dei cittadinidi Dario Robbiani

Perché e come aggregarsirivista a cura del Dipartimento cantonale delle istituzioni

il comune

B a n c a d e l l o S t a t o d e l C a n t o n e T i c i n o

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Fuori dal comune

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Attualità

Comune Ticino 3Comune Ticino

Attualità

Il 22 settembresi vota in quattroregioniper aggregare25 piccolicomuniin 4 importantiamministrazioniregionali.È in gioco lanuova politicadell’aggregazionevolutada Governoe Gran Consiglio

Ecco la mappae le tappe

del nuovoCanton Ticino

Media Blenio9 comuni

Appuntamento di grande importanza il22 settembre in quattro regioni del Ticino.Nel corso di una votazione si deciderà ilfuturo del comune ticinese. Sarà un testdecisivo per la nuova politica delle aggre-gazioni voluta dal Consiglio di Stato e dalGran Consiglio per disegnare il Ticino del

terzo millennio. Nella bassa Vallemaggia,nella Lavizzara, nelle Terre di Pedemonte enella Media Valle di Blenio, i cittadini di 25comuni decideranno se aggregarsi inquattro nuove importanti amministrazioniregionali. L’ambizioso programma dirifondazione del comune ticinese prevede

altre tappe molto rapide, come risulta dalprogramma delle votazioni previste entrola metà del 2003, che pubblichiamo quiaccanto. Ma sono già in cantiere anche letappe successive previste nel corso dellaprossima legislatura. Si stanno valutandovari scenari.

Il pareredel Consigliodi Stato

I comuni dove si vota il 22 settembre

Aggregazioni,le future votazioni

“Occorre offrire al cittadino l’opportunità didare un salutare scossone a strutture che pos-sono solo essere mantenute ma non migliora-te, chiamandolo direttamente a costruire inuovi Comuni, informandolo, consultandolosulle dimensioni e caratteristiche di questi ulti-mi, rendendolo soprattutto consapevole del-l’opportunità che gli si offre, attraverso i nuoviComuni, di dare un vero senso alla parola par-tecipazione. Solo la consapevolezza di poterepartecipare a decisioni importanti rende vitalenel singolo la democrazia.Una chiara distinzione va fatta tra l’eserciziodella democrazia che coinvolge direttamente ilcittadino e la realtà del coesistere di un grannumero di poteri locali il cui dialogo reciprocoè troppo influenzato da rivalità di campanile senon interpersonali”.

Consiglio di Stato, messaggio no. 4930 del 27ottobre 1999 per l’aggregazione dei Comuni diTesserete, Cagiallo, Sala Capriasca, Lopagno,Vaglio e Roveredo Capriasca, in un unicoComune denominato Comune di Capriasca.

Lavizzara6 comuni

Bassa Maggia7 comuni

Terre di Pedemonte3 comuni

““

Alta Blenio5 comuni

Media Maggia3 comuni

Verzasca/Comune nuovo10 comuni

Avegno/Gordevio2 comuni

Alto Malcantone5 comuni

Medio Malcantone5 comuni

Bioggio/Bosco L./Cimo3 comuni

Collina D’Oro3 comuni

Mendrisio/Salorino2 comuni

Muggio destra3 comuni

Media Leventina12 comuni

“Nuova” Lugano8 comuni

Lugano/Val Colla

5 comuni

Muggio (sinistra)6 comuni

Cadenazzo/Robasacco2 comuni

Scenari in valutazioneVal CarvinaMedio VedeggioGiubiasco-Valle MorobbiaCademario, Aranno, IseoSonvico, Cadro, Villa LuganeseCorticiasca-CapriascaMendrisio-CapolagoStabio-LigornettoBassa LeventinaGambarogno

Progetti ultimatiCapriascaIsornoOnsernone

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5Comune Ticino

Attualità

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Attualità

Comune Ticino

Quali sono i tempi politici per lefuture aggregazioni? Tra un annoci saranno le elezioni cantonali etra due quelle comunali…“Il processo delle aggregazioni nondovrebbe ormai più essere condizio-nato dalle scadenze elettorali, anchese ovviamente è opportuno che lanascita dei nuovi comuni tenga pre-sente che nella primavera del 2004partirà la nuova legislatura comunale.Avremo allora un quadro della situa-zione abbastanza chiaro e saremostati in grado, secondo la nostra valu-tazione, di “portare a maturazione”più della metà degli attuali progetti(interessando così almeno 60 - 70comuni). Per gli altri progetti biso-gnerà attendere fino al 2005 - 2006,anche per tenere in considerazione ledisponibilità finanziarie cantonali persostenere i nuovi comuni.”È disposto anche ad imporre leaggregazioni, qualora fossenecessario?“Sì e lo abbiamo già dimostrato.L’imposizione deve però avere carat-tere eccezionale e essere giustificatada almeno due premesse: un risultatochiaro a favore dell’aggregazione sututto il comprensorio interessato dalprogetto e la necessità di coinvolgereanche il comune, i cui cittadini si sonoespressi contro l’aggregazione perassicurare il successo del progetto nelsuo insieme.”Che garanzie danno i nuovi comu-ni dal profilo della democrazia?“È proprio questo uno dei puntiimportanti che giustificano i progettidi aggregazione. Per funzionare cor-rettamente i meccanismi della demo-crazia devono disporre di un numerosufficiente di cittadini. Democraziasignifica infatti poter scegliere libera-mente, senza condizionamenti e, sedel caso, poter promuovere un’alter-nativa. Il numero esiguo degli abitan-

ti di troppi comuni ticinesi impedisce,di fatto, o comunque rende difficile,un processo pienamente democrati-co.”In Consiglio di Stato e in GranConsiglio tutti si dicono favorevo-li alle aggregazioni. Ma ne sonotutti davvero intimamente convin-ti secondo lei?“In termini generali sono convinto cheil consenso è molto esteso: inConsiglio di Stato, in Parlamento eanche nella popolazione ticinese. Puòdarsi che questo consenso possa veni-re meno, o comunque essere menoevidente, di fronte a progetti concretiche presentano aspetti problematici(per l’opposizione forte dell’uno odell’altro comune, o per la non dimo-strata necessità di procedere all’ag-gregazione).”Il governo sostiene di esseredisposto a sostenere anche finan-ziariamente le aggregazioni, main sostanza quanti milioni è dispo-sto a spendere?“Secondo le nostre previsioni l’impe-gno cantonale per le aggregazionipuò essere indicato in ca 100 milionidi franchi per i prossimi 3/4 anni. Sitratta di un impegno molto importareche va però considerato un investi-mento: il risanamento degli enti loca-li produrrà infatti importanti vantaggiper il Cantone e, più in generale, perla società ticinese.”Ritiene che le aggregazioni possa-no produrre anche un rilancio eco-nomico in certe regioni?“Sì, ne siamo convinti. Comuni piùforti e finanziariamente autonomisono sicuramente meglio in grado disostenere, rispettivamente coordina-re, progetti di rilancio economico. Èanche per questo che crediamo nelprocesso delle aggregazioni e, più ingenerale, nella nascita di un “nuovocomune” ticinese.”

La sedegovernativaa Bellinzona

“Siamo prontia spendere Il Consigliere

di Stato edirettore deldipartimentoIstituzioniLuigiPedrazzini

“Si tratta di unimpegno moltoimportante,che va peròconsiderato uninvestimento”

Se ne parlada oltreun secoloÈ vivo il bisogno eprofondamente sentitodai centri di estendere iltroppo angusto territoriooramai insufficiente alrazionale impianto dipubblici servigi; ma nonè meno sentita la neces-sità da parte di Comunie frazioni di Comunidelle nostre campagne diraggruppare le loromembra disperse e costi-tuirle in un organismopiù forte e vitale, capacedi fronteggiare con suc-cesso le scabrose esigen-ze della vita (...).Certo nel nostro paeseoccorre reagire oramaicontro l’eccessivo spiritomisoneista che si manife-sta specie nel campodelle amministrazionicomunali, in certe loca-lità le quali, mentredipendono in gran partedal centro limitrofo illoro sviluppo, la loro flo-ridezza presente, si trin-cerano poi dietro consi-derazioni di seraficarigidezza, per non averecontatto di sorta colvicino, quando invece,le forze riunite di questienti farebbero la fortu-na dell’avvenire e l’utiledi tutto il paese” (*).

(*) Rapporto dellaCommissione d’esamedel progetto di Leggesulla costituzione dinuovi Comuni, 26 giu-gno 1906 in: Verbali delGran Consiglio, sessioneordinaria 1906, pp.746-755.

“100milioni”

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Attualità

Comune Ticino 7Comune Ticino

Attualità

È necessario porre un freno alla centra-lizzazione dello stato e riavvicinare mag-giormente il cittadino alle istituzioni. Unobiettivo ambizioso, ma importante perun paese democratico. Una delle stradeper raggiungerlo passa attraverso l’ag-gregazione dei comuni.Ma come, si chiederà qualcuno, perdecentralizzare lo stato si aboliscono entilocali? È ben vero il contrario! Semprepiù comuni sono confrontati con graviproblemi finanziari e faticano a trovarepersone disposte a gestirli. Finiscono cosìin compensazione e, di fatto, vengonoassoggettati a un regime di amministra-zione controllata. Uno stato moderno habisogno di comuni solidi sia dal profilofinanziario, sia gestionale. Solo cosìpotranno avere voce in capitolo nella vitapolitica cantonale.Gli attuali comuni ticinesi sono sortiquando la Svizzera italiana aveva ancoraun’economia di tipo prevalentementerurale. Oggi tutto è mutato: le basi eco-nomiche, i rapporti con la gente, l’imma-gine dello stato. Deve cambiare anche ilcomune! Una società che non accetta ilmutamento è una società senza futuro.Gestire le eredità del passato non signifi-ca conservarle tali e quali, ma salvaguar-darne lo spirito adeguandole ai tempimoderni. D’altra parte, già nel 1906, unacommissione del Gran Consiglio ticineseannotava: è necessario “raggruppare lemembra disperse” dei nostri comuni per“costituirle in un organismo più forte evitale, capace di fronteggiare con succes-so le scabrose esigenze della vita”.Oggi si tratta quindi, alla vigilia del due-centesimo anniversario del cantoneTicino, di dare una svolta decisiva e dirifondare il comune ticinese. Si tratta diun processo in corso anche nelle altreparti della Svizzera e di grande attualitàin altri paesi europei.Ma come sarà questo nuovo comune?Sarà più forte, più democratico e garan-tirà la continuità con il passato. Se si

alle richieste dei propri cittadini. D’altraparte comuni più grandi dovrebberopoter garantire un maggiore ricambiodei politici. Diventa infatti più facile tro-vare interessati, anche perché i compiti acui sono chiamati diventano più interes-santi e quindi gratificanti.Nel corso degli ultimi decenni si è chiestoai comuni di assumere competenze sem-pre più vaste nei settori della scuola,della protezione dell’ambiente, dell’ap-provvigionamento idrico, dei trasporti.Per gestire questi compiti ci voglionospecialisti, che un piccolo comune non sipuò permettere. Per questo il nuovocomune ticinese dovrà disporre di mag-giori mezzi finanziari e il cantone dovràessere pronto a sborsare di tasca propriae a continuare a gestire con criteri diequità la perequazione fiscale tra comu-ni ricchi e comuni meno fortunati. Masaranno soldi spesi bene. Già nel 1973 ilConsiglio di Stato in un messaggio alGran Consiglio si rendeva conto del pro-blema e scriveva: “Ci vogliono comunitàlocali organizzate… perché l’aiuto dellostato non risulti dispersivo e pertantodequalificato, per non dire inutile”.Nella nuova geografia dei comuni, che siva delineando, si intravedono due tipolo-gie tra loro complementari: i centri citta-dini e i comprensori periferici. Le cittàavranno il compito di creare servizi e ric-chezza per diventare i motori della cre-scita economica. Alle periferie toccheràinvece un ruolo importante di conserva-zione e di salvaguardia dell’ambiente edel paesaggio.John F. Kennedy quando venne elettoalla presidenza degli Stati Uniti si rivolseagli americani con una frase che divennecelebre: “Non chiedetevi ciò che lo statopuò fare per voi, ma chiedetevi che cosavoi potete fare per lo stato”. In questaoccasione si potrebbe rivolgere lo stessoinvito ai ticinesi, chiedendo loro: “dateuna mano al comune” e scegliete la stra-da della crescita e del rinnovamento peraiutare la nostra democrazia a rimanereal passo con i tempi.

Mettere il cittadinoal centro della politica

“Si pensi alle recenti misure legisla-tive federali e cantonali (...) cheimpongono ai Comuni nuove aaggravate competenze ed onerifinanziari e che presuppongono l’e-sistenza di comunità locali organiz-zate almeno dal profilo amministra-tivo e discretamente capaci dal latofinanziario affinché l’indispensabileaiuto dello Stato non risulti, allafine, dispersivo e pertanto dequalifi-cato per non dire inutile (...) Urgequindi ridare al Comune una pro-pria dimensione realmente autono-ma.”

Messaggio del Consiglio di Stato alGran Consiglio, concernente laLegge sugli aiuti finanziari per lefusioni coordinate di Comunidell’11 aprile 1973, in: Verbali delGran Consiglio, sessione ordinariaautunnale 1974, pp. 714-715.

“Affinchèl’aiuto dello Statonon sia inutile

considerano le quattro votazioni di que-sto mese di settembre, si vede benecome il legame con il passato sia garan-tito. I quattro comuni che nascerannoinfatti dalle aggregazioni avranno un’i-dentità ben precisa, non più legata al sin-golo campanile, ma alla regione o allavalle.L’attività del nuovo comune ticinese saràcomunque imperniata su regole delgioco diverse, che rimettono in discus-sione compiti e competenze, per porre ilcittadino al centro della politica. Il nuovocomune dovrà infatti tornare ad essereuno strumento del cittadino per riappro-priarsi dei processi decisionali regionali.Sarà più democratico, perché un comu-ne forte garantisce risonanza cantonale

di Mauro De Lorenzi

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9Comune Ticino

Attualità

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Attualità

Comune Ticino

di Dario Robbiani

Non è solo un’aggregazione.In Capriasca è nato un comune nuovo, nelsenso d’originale e di mai visto, quanto-meno rinnovato.A Tesserete, il capoluogo, si sta costruen-do il comune ticinese del duemila. Delresto sia governo che parlamento canto-nale avevano detto chiaramente che quel-lo di Capriasca “è il modello e il laborato-rio per la rivalutazione del comune ticine-se”.Un anno dopo la segnaletica stradale èquella di prima: Tesserete, Cagiallo, SalaCapriasca, Lopagno, Vaglio e RoveredoCapriasca.

Però la gente parla del comune diCapriasca. Sul libro del telefono gli indiriz-zi sono raggruppati sotto il nome“Capriasca”.Gli antifusionisti, presenzialisti e vivaciall’epoca della votazione popolare consul-tiva e del referendum, tacciono. Nonesternano, al massimo mormorano. Nonvogliono prendere posizione apertamen-te, forse aspettano il momento opportu-no. Probabilmente le prossime elezioni o ilprimo passo falso del nuovo municipio,per dire ad alta voce “che loro l’avevanodetto!” Predicavano disgrazie e sventureal nuovo comune “poiché i tempi nonsono maturi, perché i capriaschesi sonomolto legati al loro campanile, perché eraun favore ai liberali e a Tesserete pigliatut-to”.Così parlarono gli antifusionisti e in molti

gli diedero ascolto, specialmente aLugaggia e a Sala Capriasca.Consiglio di Stato e Gran Consigliohanno deciso di escludere dal nuovocomune Lugaggia dato l’elevato divario afavore dei voti contrari rispetto a quellifavorevoli. Per Sala si è invece deciso diprocedere all’adesione coattiva. Deci-sione confermata dalla popolazione tici-nese in occasione del referendum canto-nale del 24 settembre 2000 e da unasentenza del Tribunale federale. All’assemblamento manca Bidogno,paese il cui Municipio si dimostra sempremolto attaccato alla propria autonomia.Corticiasca si sta avvicinando al nuovocomune. A Lugaggia ci sono movimentifusionisti. Bidogno rimasto orgogliosa-mente in disparte, dibatte col grande vici-no per le aule scolastiche. Gli esperti in

logistica scolastica e pedagogia stannocercando una soluzione.E Ponte Capriasca? Il sindaco BrunoLepori risponde con una battuta: ”Ungiorno, forse, il Luganese sarà un solocomune, con due eccezioni, Campioned’Italia e Ponte Capriasca !”Del resto Ponte è collegata alla Capriascasolo dal nome, altrimenti guarda verso ilVedeggio.L’aggregazione, nonostante l’opposizio-ne gagliarda, ha avuto successo per

diversi motivi:● perché ha realizzato un progetto glo-bale, non limitato agli aspetti ammini-strativi e finanziari (si tratta d’avere unente locale che garantisca l’uso ottimaledelle risorse, che sviluppi dei progetti,che dimostri autonomia gestionale e chesia un partner affidabile per il cantone)● perché ha saputo proporre una lunga eprofonda campagna d’informazione, ani-mata dagli antifusionisti, con la votazioneconsultiva, il dibattito in Gran Consiglio,

Capriasca, il laboratoriodel nuovo comune ticinese

il referendum, la decisiva consultazionepopolare a livello cantonale. AldoMorosoli a livello comunale e CamilloMinotti a livello cantonale, facendo cam-pagna per il “no”, hanno permesso diconfrontare le opinioni e di fare circolarele informazioni. Non ha vinto il “no”, magli antifusionisti hanno animato il dibatti-to e, in definitiva, servito la democrazia.Scopo dichiarato delle aggregazioni è“d’avere una democrazia efficace”.● perché c’era un fulcro: Tesserete, unpiccolo centro, con grandi magazzini,banche, servizi pubblici, ufficio turistico,il centro di iniziative e animazione per leregioni di montagna.

Anche se ben pianificata, l’aggregazioneha riservato qualche sorpresa.Appena entrato in carica il municipio hadovuto dotare il comune delle necessariebasi legali per funzionare. Mancavano iregolamenti. Non si potevano nominarele commissioni del legislativo. Non sipotevano fissare le tasse d’uso (acqua,fognature, rifiuti). È stata trovata unasistemazione per tutti i segretari. È statoconfermato il segretario di Tesserete:Tiziano De Lorenzi. Nessuno è stato licen-ziato. Una nuova scala salariale ha livella-to le paghe.

Da sinistra, le scuole ela sede di BancaStato aTesserete e la facciataprincipale del conventodel Bigorio

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Attualità

Comune Ticino 11Comune Ticino

Attualità

“Siccome si tratta di un comune pilota peraltre aggregazioni, le nostre esperienzedovrebbero servire a chi si aggregheràdopo di noi. Disponevamo per esempio alivello teorico di un organigramma preci-so. Abbiamo però dovuto adattarlo alleesigenze pratiche”. dice Bruno Lepori.Il nuovo municipio ha cercato di lavorarecome fanno i public manager. Così si èconcesso due giorni di clausura al conven-to del Bigorio (altra offerta artistica, cultu-rale e turistica del comprensorio).E’ stato fatto il checkup dei vari comuni efrazioni. Sono stati approntati il pianofinanziario e le linee direttive, secondo unordine di priorità rispettoso delle disponi-bilità di cassa.L’aggregazione ha portato 12 milioni difranchi per azzerare i debiti e promuoveregli investimenti, ma il comune non vuolevivere sulla generosità del cantone, devetrovare le risorse finanziarie al suo interno.La priorità numero uno è data all’ediliziascolastica. Poi ci sono il centro sportivo. Lavalorizzazione del passato (il centro socia-le e culturale della Casa Battaglini), la pro-mozione del sentimento d’appartenere aduna pieve che risale al Medioevo (il nuovogonfalone sarà un primo passo in talsenso) e la consapevolezza di costituire ilpolmone verde della nuova Lugano.

Capriasca non è interessata alla nuova(grande) Lugano. Con la Valcolla vuoletenersi in disparte. Sarà magari un satel-lite della nuova Lugano, ma un satelliteautonomo, che offrirà zona di svago,insediamenti industriali rispettosi del-l’ambiente e una natura incontaminata,con possibilità d’andare per funghi, acaccia, a cercare bacche di bosco, o sem-plicemente a scarpinare lungo il MonteBaro o il Bigorio.

Il quartiere diLopagno visto dalla

strada cantonale

La scheda di Capriasca

Il polmone verdedella nuova Lugano

In autunno sarà presentata la carta degli itinerari mon-tani e pedemontani della Capriasca e della Val Colla.Trekking, passeggiate, scarpinate e pedalate in unanatura incontaminata. In bici dove sferrava il treno

Corrado Piattini,segretario-animatoredella RegioneValli di Lugano

La Capriasca e la Val Colla sono il pol-mone verde della Nuova (grande)Lugano. Duemilaquattrocento ettari dibosco, valli, prati, monti. Il nuovocomune di Capriasca è la “regia” dellosvago nel verde.Corrado Piattini, segretario-animatoredella Regione Valli di Lugano, è convin-to che l’aggregazione dei comuni abbiacreato un comprensorio per la gestionedel tempo libero, dello sport, dello svi-luppo sopportabile e dell’immersionenella natura.“L’aggregazione ha dinamicizzato le ini-ziative turistiche” afferma.In ottobre sarà presentata la carta deipercorsi montani e pedemontani. Sonoduecento chilometri di sentieri, stradeforestali, piste ciclabili, che toccano laVal Colla e la Capriasca.

Già si può salire in bici fino alla capan-na del Baro. Sul monte di SanClemente, in direzione di Comano ed’Origlio, è stata realizzata una pistaper camminate, country cross e moun-tainbike. C’è chi la percorre quale itine-rario naturalistico e chi quale pista d’al-lenamento.È progettato anche il recupero del sedi-

me della vecchia ferrovia, tra Canobbioe Tesserete. Avere abolito il trenino èstato un errore. Erano i tempi in cui sipensava che la strada ferrata fosseormai ferraglia e che il futuro apparte-nesse al bus. Parzialmente si potrà cor-reggere l’errore, trasformando l’ex stra-da ferrata in pista ciclabile, lontana daltraffico motorizzato.Non è l’unico progetto di sviluppo turi-stico. Per esempio si vuole realizzare ilParco naturale del Camoghé, un pro-getto insubrico. In oltre Tesserete avràun centro sportivo, ricreativo e balnea-re, con piscina, campi da gioco, piste epalestre per attività sportive.La residenza estiva di Carlo Battaglinipotrebbe diventare un centro culturalee sociale, un laboratorio d’idee, unluogo ideale per seminari e convenzio-ni. Il convento del Bigorio, nascosto trai castani, è un pensatoio, un centro diprogettazione, un ritiro antistress e spi-rituale.Si stanno studiando anche interventiper favorire l’agriturismo e le attivitàagricole. Una fattoria è stata ristruttu-rata per mantenere viva la conoscenzae l’amore per la coltivazione della terrae l’allevamento del bestiame.La Capriasca è già regione turistica.Con la Val Colla, e spingendosi fino aOriglio, comprendendo il Country Club,offre 160 posti letto in alberghi e pen-sioni. Sempre in questo comprensorio siregistrano 8’000 posti in residenzesecondarie. Più della metà di questi abi-tanti stagionali sono svizzerotedeschi.“L’aggregazione” assicura CorradoPiattini “ha reso possibile un uso effica-ce delle risorse, ha risvegliato la proget-tualità, diffonde passione, ottimismo evoglia di fare”. Il polmone verdepompa, ispira ed espira, a tutto fiato.

d.r.

Comuni aggregati: Tesserete,Cagiallo, Sala Capriasca,Lopagno, Vaglio, RoveredoCapriasca.

4’403 abitanti, 112 soggiornanti.

Struttura d’età piuttostogiovane.

Sesto comune del Luganese perpopolazione, su un totale di 85.

Primo comune del Luganese perestensione (zone abitate, boschie alpeggi).

Un migliaio di posti di lavoro.

Moltiplicatore 95%.

Circondario elettorale unico.Seggi elettorali nei comuniaggregati definiti quartieri.

Possibilità di costituire assembleedi quartiere o di frazione.

Municipio di sette membri. Elettoil 14 ottobre 2001. Tre liberali-radicali, due Ppd, due Ps - sinistraindipendenti.

Consiglio comunale di 35membri. Presenti nel legislativoanche i leghisti e gliindipendenti.

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Attualità

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Attualità

Comune Ticino

Un sindaconel ruolo di apripista

“La nascita soffertama fortemente

voluta del comunedi Capriasca

segna una svoltanei rapporti tra

cantone e comuni”

Che cos’è cambiato per l’ex sindacodi Tesserete diventato sindaco diCapriasca? È un po’ più sindaco diTesserete che di Sala o Roveredo?“Da parte mia assolutamente no! E speroche questa sia anche l’impressione cheabbiano i cittadini del nuovo comune diCapriasca, e questo discorso vale nonsolo per la carica di sindaco ma ancheper tutti gli altri municipali.L’eccessiva suddivisione del territorio introppi piccoli comuni era il più grossoostacolo che si incontrava per affrontarei problemi, per le infrastrutture di base,come nella gestione del traffico, dellascuola, ecc.. Sarebbe pertanto assurdo, afusione avvenuta, privilegiare un excomune rispetto ad un altro. Già la realtàdelle cose e la complessità dei problemilo impedirebbe.Inoltre la mia convinta propensione versola fusione era anzitutto motivata da unamigliore gestione del territorio e nontanto da aspetti finanziari. Quindi afusione avvenuta ci sono le premesse peroperare oltre agli stretti confini di “cam-panile”.Il nuovo comune è veramente piùforte, come si diceva alla vigilia dellavotazione sull’aggregazione? Piùforte, come? Amministrativamente,economicamente, socialmente, poli-ticamente?“Ad appena nove mesi dall’insediamentodel municipio e del consiglio comunale ètroppo presto per darne la dimostrazioneconcreta. Sono più convinto che a breve-medio termine il nuovo comune potràfar valere una maggiore forza contrat-tuale nei confronti del cantone e dellavicina zona urbana.La centralizzazione dell’amministrazioneha già prodotto risultati positivi: le diver-se attività sono state assegnate a diversiuffici con persone preparate e qualifica-te. Il cittadino può così trovare rispostepuntuali ai suoi problemi.”È stato veramente più facile coinvol-gere le cittadine e i cittadini nellanuova organizzazione locale? Sisono trovati facilmente i candidatiper le elezioni comunali? La popola-zione segue i lavori del municipio edel consiglio comunale?“La risposta è positiva. I partiti cosiddettistorici hanno trovato facilmente personedisponibi a candidarsi. Oltre alle listecomplete dei partiti tradizionali sonopure state presentate altre liste, quelledella Lega e del Gruppo Indipendenti.

della nuova distribuzione dei compi-ti tra cantone e comuni.È stato veramente così? Lo chiedia-mo al sindaco e nel contempo depu-tato in granconsiglio.“Credo proprio di sì. Abbiamo svolto unruolo di apripista convinti che il comuneticinese deve essere rivalutato questodeve forzatamente passare attraversouna fusione. È noto che questo progettopolitico ha veramente fatto discuteremolto, specialmente per la coazione diSala Capriasca. Dopo il chiaro voto delGran Consiglio, quello scaturito dal refe-rendum e il successivo ricorso al tribuna-le federale, hanno permesso di fare chia-rezza dal punto di vista politico e dalpunto di vista giuridico. La nascita soffer-ta ma fermamente voluta del comune diCapriasca ha indubbiamente segnatouna svolta storica nei rapporti fra stato ecomuni rafforzando questi ultimi.”Qual è il clima esistente in munici-pio? E nei rapporti con il consiglionazionale?“Ognuno si impegna con passione ecompetenza nel rispettivo settore in cui èresponsabile. La mole di lavoro da svol-gere è tale che non ci resta nemmeno iltempo di litigare.È presto per giudicare il rapporto con ilconsiglio comunale. Le prime impressioniricavate sono quelle di un legislativoattento e critico. Probabilmente si senteper il momento un po’ escluso dal pro-cesso decisionale; potrà comunque svol-gere un ruolo attivo e propositivo quan-do dovrà affrontare le linee direttive e ilpiano finanziario.”Dopo la nuova Capriasca ci sarà unanuova aggregazione con la NuovaLugano?“Non credo e nemmeno lo auspico.Un’aggregazione con la nuova Luganopotrà avvenire solo se non sapremosfruttare nel migliore dei modi l’occasio-ne offertaci dalla recente fusione deicomuni capriaschesi.Nell’interesse reciproco credo che deb-bano esistere da una parte una nuovaLugano, che avrà un ruolo guida e dal-l’altra una periferia altrettanto forte ecomplementare alla zona urbana per imotivi detti in precedenza e che si ricon-ducono alla gestione del territorio.”

Fra la popolazione mi sembra di captareuna forte attesa composta da speranzepositive e curiosità. Il municipio informa regolarmente lapopolazione sulle più importanti decisio-ni prese e sui progetti e programmi futu-ri. Questo fatto è molto apprezzato. “Quali servizi e infrastrutture è statopossibile realizzare con l’aggregazio-ne?“Al momento stiamo completando illavoro di “messa a punto” della situazio-ne. L’attenzione è stata riservata anzitut-to agli aspetti organizzativi dell’ammini-strazione, dell’ufficio tecnico e special-mente alla chiarezza e trasparenza dellasituazione finanziaria. Stiamo preparan-do il piano finanziario e le linee direttiveche sottoporremo per discussione al con-siglio comunale. Dopo questo forsepotremo gettare le basi per la program-mazione dei futuri investimenti.”L’aggregazione in Capriasca è statopresentato quale modello per gli altricomuni ticinesi. La prima fusionevista in un’ottica cantonale. L’iniziodella rivalutazione degli enti locali e

Bruno Lepori, PLR, 1951, ingegnerecivile, dal 1988 sindaco di Tesseretee deputato in granconsiglio,ora sindaco del nuovo comunedi Capriasca

la schedaCognome e nome:

Bruno LeporiData di nascita:

18 febbraio 1951Padre di due figli Michele eSimonaDi professione ingegnere civiledipl. ETHStudio in proprio a Canobbio dovesi occupa principalmente diprogetti e direzione lavori diopere del genio civile e distrutture in cemento armato e dicarpenteria.A livello politico sindaco dal 1988(prima di Tesserete e dall’ottobre2001 di Capriasca) e deputato alGran Consiglio, sempre dal 1988.Nel parlamento membro delgruppo della pianificazione dellacommissione delle bonifichefondiarie e catasto.

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Attualità

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Attualità

Che ne saràdella caserma?Ci sono alcuni interessanti insedia-menti industriali sul territorio delnuovo comune. La Mondini, costruzio-ni meccaniche, e la ditta d’impiantisanitari e da riscaldamento Rossini. Iltitolare, Ivo Rossini ha raggruppato inun capannone tutti gli artigiani delcomune. L’Arca offre servizi ammini-strativi e logistici alle imprese artigia-nali e facilita i contatti con la commit-tenza, dimostrando il grado innovativodel nuovo comune, che non è solo unterritorio più vasto, ma una comunitàpiù solidale.Per decenni la principale” industria” diTesserete e della regione fu la caser-ma. La fanteria svolgeva i corsi di ripe-tizione e le scuole reclute effettuavanoil cosìddetto “dislocamento”, ossia l’e-sercitazione sul terreno. Salivano tuttia piedi a sparare a Gola di Lago. Quiadesso gli unici colpi sono quelli disole. Salgono i luganesi e i milanesicon le sdraio e i meterassini, fannopicnic e si prendono la tintarella. Goladi Lago è un bagno spiaggia. La caser-ma invece aspetta tempi migliori. Nelcortile ospita le diverse feste popolarie specialmente le truppe sanitariecompiono corsi di ripetizione. Col cen-tro sportivo e con la nuova organizza-zione militare, la caserma di Tesserete,anzi, capriaschese, potrebbe ritornaread essere una vera “industria”, unalbergo per sportivi e un confortevoleaccampamento per i militari.L’uso futuro dell’installazione e delperimetro militare figura nel piano disviluppo sostenibile del nuovo comune.

Carlo Battaglini è uno dei padri delmoderno canton Ticino. Liberalradicale,precursore del socialismo democratico,combattente del risorgimento italiano,amico dei profughi repubblicani, avvoca-to e notaio, amministratore e sindaco diLugano, teneva casa a Cagiallo.Il ricercatore storico e commediografoGabriele Quadri, di Cagiallo, ha prepara-to un lavoro teatrale e televisivo su CarloBattaglini. Potrebbe andare in scena nel2003.Qualche anno fa una fondazione decisedi riscattare e riattare la casa delBattaglini. I lavori costarono più del pre-ventivato e la fondazione andò a gambeall’aria. I cimeli del gran vecchio furonomessi all’asta. Una delle due case vennevenduta. L’altra, quella che offrì ospita-lità a molti profughi tra cui Ugo Fosco eche venne donata al comune dal suoultimo propietario, avvocato Pasquali,dovrebbe invece diventare un centro distudi e di iniziative sociali. Il nuovocomune non ha infatti bisogno solo diun museo per il culto del passato, masoprattutto di un luogo d’incontro percostruire il futuro.

La valle del leadersindacaleEzio CanonicaLa Capriasca vanta illustri figli di tutte letendenze politiche. Per restare ai con-temporanei citiamo Amelia Christinat-Petralli, sarta, emigrata a Ginevra, consi-gliere nazionale. Battagliera, difese idiritti delle donne, dei consumatori, degliinquilini e il servizio pubblico. Altrocapriaschese a dimensione nazionale fuEzio Canonica, leader sindacale (degliedili e della centrale USS), eletto in parla-mento quale deputato di Zurigo, fu a unpasso dall’entrata in Consiglio federale.“Quella della Capriasca è gente attacca-ta alla terra, tenace, rispettosa se rispet-tata, di scorza dura, ma dentro è di pastafrolla, furba non per malizia ma per nonlasciarsi imbrogliare”, così Ezio Canonicaparla della sua gente, nel libro biografico“Ciao Ezio!”. Racconta di quando salivaa Caruso a piedi, “lungo un sentiero chesembrava portare in cielo, ma che si arre-stava sul promontorio del purgatorio”.Suo nonno Rocco andò a spaccar pietre,a Helena, nello stato statunitense delMontana. Conobbe la mutuo soccorso el’organizzazione sindacale. Fu attivo inquella che si definiva l’emancipazioneoperaia. Chiamò John il figlio, padre diEzio, professore, esponente del sindaca-to dei docenti, presidente della cameradel lavoro. Portava la cravatta Lavallière,simbolo degli anarchici. C’ è sanguelibertario in Capriasca.Delle sue origini capriaschesi, EzioCanonica era orgoglioso, e appena pote-va ritornava nella sua Carusio “a falciarerba e a spaccar legna”.

Il nuovo gonfalonesimbolo del cambiamento

La casa di Carlo Battaglinipadre del Ticino moderno

L’ex caserma

Domenica 22 ottobre festa grande per il nuovo comu-ne di Capriasca.Ci saranno gli striscioni, gli stendardi, la banda e glionorevoli. Nell’aula magna della scuola media diTesserete parleranno il Consigliere di Stato LuigiPedrazzini, responsabile delle istituzioni, e quindianche degli enti locali. Il presidente del GranConsiglio, Attilio Bignasca e il doppio sindaco, primadi Tesserete ed ora del nuovo comune, e deputato diprimo banco del parlamento cantonale, Bruno Lepori.La vedette della giornata sarà il gonfalone. Per dareun vessillo e un logo al nuovo comune è stato apertoun concorso. Vi hanno partecipato sette disegnatori egrafici di tutto il cantone. È stato scelto il bozzetto diAris Bassetti di Arbedo.Si tratta di una versione moderna del logo della pievecapriaschese, con due capre, ritte sulle gambe poste-riori, che mangiano le foglie di un arbusto, un dise-gno datato 1314.Nella versione terzo millennio le capre sono in posi-zione normale.Hanno mangiato la foglia e hanno capito che, assie-me, ordinatamente, ce n’è per tutti.Il gonfalone, in epoca medievale, quando nacquero icomuni, era il vessillo da combattimento. Oggi è lospirito d’una comunità. Spirito battagliero.

EzioCanonica

Giuseppe Lepori è certamente stato uno dei figlipiù famosi della Capriasca. Nel 1954 è stato eletto in Consiglio federale, dove ha ricoperto la carica di ministro federale delle poste e dellefinanze. Nell’ambito di questa sua attività ha creato le basi legali della società delle comuni-cazioni. Prima di far parte del governo nazionale,aveva presieduto per ben tre volte, nel 1941, nel 1948 e nel 1951, quello cantonale.

Un Consigliere federaledella Capriasca

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Attualità

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Attualità

Comune Ticino

Auspico la messa in funzione di unsistema di “controlling” finanziario(simile a quello in auge presso l’e-conomia privata) che permetta ditenere sotto controllo le spese delcomune (gestione corrente e inve-stimenti) e di “simulare” periodica-mente tramite proiezioni quello chesarebbe, senza correttivi, il consun-tivo a fine anno. Ciò permetterà uncostante confronto con il preventivoe, se necessario, l’adozione di prov-vedimenti per cercare di non usciredai “binari” finanziari tracciati conil piano finanziario e con i preventiviannuali.Auspico altresì che, nei rapporti tracomuni e cantone, si arrivi, un gior-no non troppo lontano, all’applica-zione su larga scala del principio“chi comanda paga e chi pagacomanda”, affinché il comune siachiamato a sopportare gli onerifinanziari solo laddove effettiva-mente ha un potere di apprezza-mento e decisionale preponderante.

Comeun’azienda

Roberto Poretti, vicesindaco, capodicasteroeconomia e finanze, Ppd Il progetto che mi sta a cuore è la

ricerca di una soluzione adeguata,finanziariamente sostenibile, peruna nuova scuola in Capriasca.La fusione pone il problema delcomprensorio dell’Alta Pieve. Ilconsiglio comunale sarà chiamatoa deliberare su un nuovo progettodi convenzione, fra il nostrocomune e le località di Lugaggiada una parte e Bidogno eCorticiasca dall’altro. L’approvazione di questo accordo,della durata triennale, dà unarisposta immediata a quelle chesono le problematiche di frequen-za nelle diverse sedi. Si pone pure il problema delleinfrastrutture.Il municipio, grazie alla collabora-zione di una commissione esternadi esperti, sta radiografando lestrutture esistenti, allo scopo dipoter determinare lo stato di con-servazione e di funzionalità peda-gogico didattica a medio termine.A titolo personale preferirei unasoluzione decentralizzata, con piùsedi di scuola dell’infanzia e ele-mentare.L’attuazione di questo progettopresupporrà il recupero di infra-strutture esistenti e la costruzionedi nuovi insediamenti laddovesarà reputato necessario.

Nuove scuoleper tutti

Alfredo Belloni,capodicasteroeducazione, sport egiovani, consorzi, Plr

Avere avuto la possibilità di essereeletto in un neonato comune, costi-tuisce un’unica ed entusiasmanteesperienza, per me ancora più toc-cante, ritenuto che si tratta del ter-ritorio in cui sono nato e che amopiù di ogni altro. Ciò che desideroora è che questa mia passione equesto mio vivo interesse possanoessere condivisi e vissuti da tutti icittadini. La nostra zona si contrad-distingue per un paesaggio di unatipicità unica, quasi inequiparabile,in due parole, da vivere. Occorrequindi mettere in rilevo questanostra peculiarità e per poterlaassaporare, è necessario fornire alterritorio le adeguate strutture. Ora,il dicastero che mi è stato attribuitoè quello delle Istituzioni: esso com-prende la Polizia, i Pompieri, lagestione delle grosse manifestazio-ni. In tali mansioni, le mie aspettati-ve si prefiggono quindi di dotare ilnostro Paese di tutto quanto neces-sario purché Capriasca possa esserevissuta, goduta, ammirata e amatada tutti, in tempi normali... e anchea carnevale. In collaborazione con ildicastero dell’ambiente, occorreràrealizzare un nuovo assetto strada-le, in ossequio delle più moderneesigenze ambientali, dove potrannopacificamente e convenientementeconvivere, i pedoni, i ciclisti e gliautoveicoli, nel rispetto del paesag-gio e dei vari monumenti.

L’entusiasmanteesperienza delnuovo Comune

Siro Quadri,capodicastero istituzione,contenziosoe grosse manifestazioni

La fusione ha permesso di creare unufficio comunale delle assicurazionisociali, al quale i cittadini possonorivolgersi, in una situazione di riserva-tezza, per ottenere un primo aiuto etutte le informazioni sui servizi chepossono aiutarli a risolvere i loro pro-blemi. La presenza di questo ufficio,ha permesso a Capriasca di candidarsia Comune - Sportello Laps (la nuovalegge sull’armonizzazione e il coordi-namento delle prestazioni sociali).Questo significa che i cittadini diCapriasca potranno accedere senzadifficoltà di spostamento a questosportello. L’importante campo d’azione comu-nale legato alla socialità coincide spes-so con la promozione della cultura,attraverso anche il rafforzamento delsenso di appartenenza alla comunità. Una cultura legata al territorio, cheprivilegi l’attenzione agli aspettiautentici e caratterizzanti, può contri-buire a “cementare” la nuova entitàcomunale.

Lo sportello alservizio dei cittadini

Carla Borla, capodicasteroopere sociali, culturae informazione, Ps

Il dicastero ambiente e territorio sitrova confrontato, dopo la fusione,con un territorio vasto e gestitoattraverso sei piani regolatori distin-ti. Il comune è quindi in grado digestire i problemi contingenti relati-vi all’uso del territorio, per esempioper le nuove costruzioni, ma è privodi un piano generale del territorio e

di una visio-ne pianifica-toria amedio ter-mine per ilnuovocomune.Il progettopiù impor-tante diquesto dica-stero è quin-di l’elabora-zione delnuovo pianoregolatore.

L’aspetto innovativo è la problema-tica molto diversa dal solito. Non sitratta di sviluppare un piano già esi-stente, ma di crearne uno nuovo apartire da sei esistenti dandogli allostesso tempo una visione unitaria,che esprima le differenti caratteristi-che del nostro paesaggio e la voca-zione di polo regionale di tipo resi-denziale e turistico.

L’organizzazionedel territorio

Carlo Lepori,capodicastero ambiente,territorio e informatica, Ps

I nuclei abitati del comune diCapriasca si situano a valle di impor-tanti boschi e sono percorsi da tor-renti che, in condizioni meteorologi-che particolari, sempre più frequenti,si tramutano in impetuosi torrenti.Mi sta quindi a cuore poter cautelarei nostri luoghi da eventuali dannicausati da incontrollabili situazioni

meteorologi-che.Importante ilpoter catalo-gare i luoghia rischio(una mappain fase diallestimentoin collabora-zione conl’ufficio tec-nico) rispet-tivamentevalutare gliinterventi

preventivi (vasche di decantazione,sbarramento e altro) e procederealla valutazione degli investimentinecessari nell’ambito del pianofinanziario.Un altro progetto, un attimino piùambizioso e sicuramente difficile darealizzare, è la pedonalizzazione delcentro di Tesserete, a partire dallafutura rotonda (piazzale ARL) fino aquella della SME, rispettivamente alponte sul Capriasca, nelle vicinanzedel posteggio pubblico (Bar Edera).Questa politica è mirata a una gene-rale moderazione del traffico inmodo da poter far convivere trafficoveicolare e pedonale.

Prevedere le pienedei torrenti

Erminio Della Torre,capodicastero ediliziapubblica

Il progettonel cassettodei municipalidel nuovo Comune

Le novità dei varidicasteriper ammodernarela gestionecomunale

Più sedi per lascuola dell’infanziae le elementari“

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Cleofe Soldini è stata molto attivapoliticamente, nel suo comune diSala e a livello cantonale. Poi hastaccato, poiché non gradiva lapolitica vecchia maniera. Nel nuovocomune di Capriasca ha trovato unterreno e un ambiente per fare poli-tica diversamente, in modo solidale,al di fuori degli steccati e dei pre-giudizi dei partiti, veramente nell’in-teresse della collettività. I problemida risolvere sono tanti, in certicampi si parte da zero, ma ci sonoun progetto e tanta voglia di fare.

Fare politicadiversamente

Cleofe Soldini

Eros Gianini, artista-pittore, ha dipin-to una meridiana sulla facciata delristorante della Stazione, che offrespecialità gastronomiche e intratteni-menti musicali, con un epigrammalatino tradotto in dialetto da GabrieleQuadri: “A torna i ör, mia ‘r temp”(ritornano le ore, ma non il tempo).Vale anche per l’aggregazione capria-schese. Corticiasca, Lugaggia eBidogno, chiamatesi fuori, dovrannoaspettare la loro ora, poiché il tempodell’aggregazione concordata è sca-duto.

A torna i ör,mia ‘r temp

Eros Gianini

Roberta Chiaravalli è parzialmentesoddisfatta. Sa - ci dice - l’unifica-zione fa la forza, ma rispetto alcomune dove abitavoprima sono aumentatele imposte. Il livella-mento del moltiplica-tore è infatti avvenutoverso l’alto piuttostoche verso il basso.Sono state fatte moltepromesse. In occasionedella votazione popo-lare le attese eranomolte, ma i mezzi perrealizzare ciò che è stato promessosono scarsi. L’aggregazione potràcomunque migliorare i servizi inquei comuni che n’erano sprovvisti.

Gabriele Quadri, docente di scuolamedia, ricercatore storico e com-mediografo. Si definisce “ideologo

clandestino dell’ag-gregazione”. Lapromosse quand’e-ra solo un’ipotesi.Non è pentito dellacampagna fusioni-sta, anzi. In ognimodo, dice, biso-gna coinvolgeremaggiormente lapopolazione.

L’aggregazione non è una questio-ne amministrativa, bensì politica,ossia una questione di coinvolgi-mento e partecipazione, in defini-tiva di democrazia.

Coinvolgerela popolazione

Gabriele Quadri

Aldo Molteni, architetto, abita aCampestro. Dice che fu più pro-

blematica lafusione diCampestro conTesserete, unaventina d’anni fa.Qualche mugu-gno si sente ingiro, ma non c’ èopposizione etanto meno ostra-cismo. Certo nontutto è risolto.Alcuni dettaglicome i numeri

d’avviamento postale, la segnaleti-ca stradale, l’indicazione del domi-cilio sugli atti ufficiali vanno anco-ra sistemati, ma il nuovo comunec’è e funziona.

Il nuovo comunec’è e funziona

Aldo Molteni

L’opinionedei cittadiniSei pareri a confronto

Ecco le riflessionidi alcunicapriaschesi oltreun anno dopol’aggregazione

Mantenerele promesse

Roberta Chiaravalli

Sandro Leiser, fotografo, rimarche-vole l’album zingaresco, consigliere

comunale prima diSala e adesso aCapriasca, ha trova-to nuova voglia difare politica eapprezza il climapionieristico(costruire un nuovocomune) e la tra-sversalità (i partiti

non polemizzano, collaborano cer-cando di fare l’interesse del nuovocomune).

Un climapionieristico

Sandro Leiser

di Dario Robbiani