Upload
emanuela-compri
View
221
Download
2
Embed Size (px)
DESCRIPTION
di Emanuela Compri in "A Sua Immagine", rubrica "Itinerari: Luoghi di Gesù" N°50 - 2013
Citation preview
64 A Sua Immagine
Itinerari LUOGHI DI GESÙ
Nel grembo del Natale
Nella Basilica della Natività, a Betlemme, c’è una semplice grotta scavata nella roccia,
diventata il centro del mondo: è la culla del Messia
di Emanuela Compri
Dove nacque il Redentore Protetto da un altare di marmo e incorniciato da una stella d’argento
Una lampada a olio che giorno e notte, perennemente, illumi-na la scritta incisa sulla stella
d’argento a 14 punte: “Hic de Virgine Maria Jesu Christus natus est”. L’at-tesa è al termine e il capo è pronto a inchinarsi davanti al luogo che più di ogni altro smuove allo stesso tempo l’intelligenza della fede e la tenerezza del cuore. La Grotta della Natività a Betlemme suscita un’emozione profonda e se-gna indelebilmente ogni pellegrino, antico e contemporaneo, al punto da spingerlo a volerci tornare almeno un’altra volta nella vita.
Il rifugio per la notteSe oggi una grotta può sembrare il posto più inospitale per far nascere un bambino, nella Betlemme di duemila anni fa era il giaciglio più caldo e ap-partato che si potesse trovare, di tutta fretta, in una notte di pieno inverno. La nuova traduzione della Bibbia propone la parola “alloggio” al posto di “albergo”, termine usato nel Vangelo della Nativi-tà di Luca che si legge durante la messa vespertina della Vigilia. La corretta traduzione indirizza il let-tore tra le mura di una casa betlemita: un padre, una madre e molti figli, for-se qualche anziano, distesi su semplici stuoie ricoperte di pelli, mezzi addor-mentati, sentono bussare alla porta. È Giuseppe, della stirpe di Davide, con Maria, sua sposa, e per lei si stanno compiendo i giorni del parto. Non c’è più posto nell’alloggio, ma c’è la grotta dove gli animali sono ricoverati per la notte: lì c’è caldo e nessuno potrà di-sturbare Maria.
La mangiatoiaÈ il segno dato ai pastori chiamati a glorificare il Bambinello nella notte di Natale. Una mangiatoia custodita in una grotta diventa subito il luogo ricor-dato per la venuta del Messia. Furono i primi seguaci di Gesù, nel Cenacolo di Gerusalemme dopo la sua morte, a raccogliere i racconti di Maria sulla
nascita del Salvatore a Betlemme. Una traccia di questa prima venerazione giudeo-cristiana la si può interpreta-re nell’atteggiamento dell’imperatore Adriano: volendo cancellare i siti di culto ebraici a causa delle rivolte contro Roma, ordina di costruire sul Golgota un tempio a Venere e presso la Grotta della Natività un boschetto in onore di Tammuz-Adone, divinità egizia. Anche lo storico Origene, nel 220, racconta che a Betlemme gli è stata mostrata la grot-ta e la mangiatoia dove nacque Gesù e allo stesso modo, un secolo più tardi, Eusebio, vescovo di Cesarea.
Gloria a Dio nel più alto dei cieliPer onorare e dare gloria ai luoghi sim-bolo della cristianità nascente, l’impe-ratrice Elena, madre di Costantino, nel 336 fa costruire sulle tre grotte più venerate della Terra Santa altrettante basiliche: il Santo Sepolcro, l’Eleona sul monte degli Ulivi e la Natività a Betlemme. Straordinariamente preser-vata dalle diverse ondate persecutorie, quest’ultima è una delle più antiche co-struzioni della cristianità giunta intatta ai nostri giorni e, nonostante l’aspetto trascurato, conserva ampie porzioni
A Sua Immagine 65
Itinerari LUOGHI DI GESÙ
Basilica
L’ingresso alla
Grotta si trova
percorrendo
la navata
destra
Presepio
A destra
dell’altare
(1) è dove
Maria pose
Gesù dentro la
mangiatoia (2)
1 2
di ricchi mosaici bizantini. Elena volle che il punto esatto in cui nacque Gesù fosse visibile dalla basilica superiore attraverso un oculo aperto sulla volta rocciosa della grotta. Questo fu chiu-so nel restauro di Giustiniano che rese più facile l’accesso al luogo grazie alla costruzione delle due scale che ancora oggi consentono di scendere nel ventre della terra che ha generato il Salvatore.
E il verbo si fece carneSono due i punti venerati nella grotta: la stella sotto l’altare che indica il luogo in cui venne al mondo e la mangiato-ia che accolse il figlio di Dio appena nato, dove lo trovarono anche i pastori avvertiti dall’angelo e i Magi venuti da lontano. Per status quo nella notte di Natale il Patriarca latino di Gerusalem-me, prima che la veglia abbia termine, si reca in processione con la statua del bambinello alla grotta Santa, accompa-gnato da tutti i concittadini di Gesù, gli abitanti di Betlemme, a cui si uniscono i tanti pellegrini giunti da ogni parte del mondo. Un bambino è nato per noiEra forte il desiderio di Girolamo di av-vicinarsi alla povertà divina dell’incar-nazione, a tal punto che nel 386 decide di ritirarsi a vita eremitica nelle grotte vicino a quella della Natività di Betlem-
me. Emblematica della sua spiritualità è la riflessione sulla mangiatoia della Grotta della Natività che, per dargli una degna sistemazione, era stata sosti-tuita già a quel tempo con una vasca di argento: “Però ammiro di più il Signore che, pur essendo il creatore del mondo, non nasce in mezzo a oro e argento ma nel fango”. In quel luogo appartato si dedica alle scritture traducendo in la-tino la Bibbia, la famosa Vulgata, di-ventata la versione cattolica ufficiale della Bibbia per i 15 secoli successivi. Le grotte interessate sono quelle che oggi si visitano accedendo dalla chiesa francescana di Santa Caterina, a fianco
della Basilica della Natività. Le indagini hanno rivelato che l’intricato sistema di cave naturali che compongono il sot-tosuolo della basilica costantiniana fu usato come sepolcreto nella prima epoca cristiana. La tradizione vuole che anche San Girolamo vi abbia trovato sepoltura. Un tempo, la Grotta della Natività non era separata dalle altre: una porta in fondo al vano la collega con quelle di San Girolamo, dei Santi innocenti e di San Giuseppe. La porta si apre ogni giorno per la processione quotidiana che consente ai Francescani d’incensare e pregare davanti alla stella e alla mangiatoia.
66 A Sua Immagine
Itinerari LUOGHI DI GESÙ
Attigue
alla Natività
Una porticina
collega la grotta
della Natività
a quelle
di San Giuseppe
e di San
Girolamo
È la Luce della Pace che anche quest’anno un bambino austriaco ha acceso sulla culla di Gesù a Betlemme per portare la fiammella a Vienna e da lì per tutto il mondo attraverso una staffetta fatta di volontari. Una tradizione che nasce nel 1986
e che quest’anno raggiungerà oltre 30 paesi europei fino alla Russia e al Nord America. Diverse le organizzazioni italiane che hanno aderito, soprattutto scout, grazie alle quali la notte della Vigilia le nostre chiese brilleranno della Luce di Betlemme.
Dalle tenebre, una gran luce