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eulalia-di-carlo
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Nella lezione precedente: Abbiamo analizzato nel dettaglio il dipolo ripiegato Introdotto le schiere, a partire da due dipoli Introdotto il fattore di schiera ed il principio di moltiplicazione dei diagrammi di radiazione Analizzato le schiere lineari: in particolare
abbiamo introdotto il concetto di polinomio associato il concetto di spazio visibile
Considerato una sottoclasse importanti: le schiere uniformi (ovvero correnti con la stessa ampiezza) verificato che in questa sottoclasse occorre uno sfasamento progressivo nullo per avere schiere broadside sfasamento invece pari a kd per avere schiere endfire
Nella lezione precedente:
Valutato espressioni esatte ed approssimate per le rispettive direttività
Nella classe delle lineari equispaziate non uniformi abbiamo analizzato la schiera binomiale: niente lobi secondari ma lobo principale più largo
Array “Parassiti”Una schiera in cui non tutti gli elementi sono alimentati si dice schiera parassita
Gli elementi non alimentati sono eccitati per effetto dell’accoppiamento con quelli alimentati e con gli altri parassiti
Gli elementi parassiti si distinguono in direttori: nella direzione del lobo principale riflettori: in direzione opposta
L’esempio più noto è la Yagi-Uda, usatissima in HF (3-30MHz), VHF (30-300MHz) ed UHF (300MHz-3 GHz)
Nella Yagi-Uda un solo elemento è alimentato
Array “Parassiti”: Yagi-Udaconsideriamo inizialmente un array di 2 elementi: uno alimentato e l’altro no
Se V2 ed I2 sono tensioni e correnti al morsetto alimentato, possiamo pensare che il riflettore abbia i morsetti cortocircuitati (V1=0; I1) ed ottenere una relazione tra I1 ed I2 sfruttando la matrice di impedenza
1 2
2
1
2212
1211
2
0
I
I
ZZ
ZZ
V 2122211
21122
122211
2121 ;
ZZZ
VZI
ZZZ
VZI
Array “Parassiti”: Yagi-Uda
1 2
11
12
2
1
Z
Z
I
I je
Z
Z
11
12
Il fattore di schiera risulta quindi
cos
11
121)( kdjeZ
Zf
Ora: l’impedenza mutua può essere variata variando la distanza d, mentre Z11 variando la lunghezza del riflettore
Se l’elemento è più piccolo della lunghezza di risonanza, ha impedenza capacitiva, altrimenti induttiva
Nella pratica si trova: un valore ottimale di d è circa 0.15 il primo elemento, per fungere da riflettore deve essere
induttivo (altrimenti funge da direttore)
Array “Parassiti”: Yagi-UdaSe si inserisce sia un riflettore che un direttore, la direttività aumenta
Si trova che aggiungere ulteriori riflettori non migliora le prestazioni di molto
riflettore direttore
Lobo principale
Aggiungere ulteriori direttori sì; di solito si hanno tra 6-12 direttori (anche se ne esistono con 30-40 elementi)
Man mano che si aggiungono direttori il loro effetto ovviamente diminuisce perché diminuisce l’entità delle correnti indotte
Il guadagno tipico è di 14 dB (con 8-10 elementi in totale)
Inconveniente: bassa resistenza di radiazione; di solito si usa come elemento alimentato un dipolo ripiegato
Introduzione alla Sintesi di arrayE’ possibile approssimare un desiderato fattore di schiera scegliendo opportunamente ampiezze e fasi delle correnti
Supponiamo di avere una schiera lineare simmetrica, con un numero dispari di elementi equispaziati
12 mN
Sappiamo che il fattore di schiera può essere scritto per mezzo del polinomio associato
mm
mm zAzAzAAzf 2
210 ......)( )cos( kdjj eez
Introduzione alla Sintesi di arrayPoiché z ha modulo unitario, anche le sue potenze hanno modulo unitario e se dividiamo per zm f(z), il suo modulo non cambia
mm
mm zAzAzAzf 21
10 ...)(
Ora supponiamo che le correnti di alimentazione degli elementi simmetrici rispetto a quello centrale siano complesse coniugate, ovvero che elementi simmetrici siano alimentati con correnti di ugual ampiezza ma deviazione rispetto allo sfasamento progressivo opposta
Introduzione alla Sintesi di arrayIn tal caso potremo scrivere
kkkm
kkkm
m
jbaA
jbaA
aA
0
E la somma di due termini simmetrici rispetto a quello centrale diventa
kkk
kkk
kkm
kkm zzjbzzazAzA
jkjkk
jkjkk eejbeea
ksinbka kk 2cos2
Introduzione alla Sintesi di arrayQuindi
m
kkk ksinbka
af
1
0 )()()cos(2
2)(
Ovvero: il fattore di schiera per una schiera a 2m+1 elementi equispaziati ed alimentati simmetricamente, si presenta nella forma di una serie di Fourier troncata ai primi 2m+1 termini, in cui ak sono i coefficienti dei termini coseno e -bk quelli dei termini seno
Quindi un qualsiasi fattore di schiera specificato come f() può essere espanso in serie di Fourier con un numero infinito di termini, ed approssimato con la precisione voluta da una serie troncata come quella introdotta
Introduzione alla Sintesi di arrayAllora per la sintesi basta espandere in serie di Fourier il diagramma desiderato ed ottenere le correnti di alimentazione ricordando le relazioni tra i coefficienti e le correnti
Notate che, per una spaziatura minore di mezza lunghezza d’onda, il range di visibilità non sarà l’intero angolo 2essendo
kkkm
kkkm
m
jbaA
jbaA
aA
0
kdkd
Introduzione alla Sintesi di arrayQuindi in tal caso, mentre f() è ovviamente specificato in tutto l’intervallo, f() è solo specificato in una parte dell’intervallo necessario all’espansione, e può essere completata a piacimento
Ovviamente converrebbe completarla in modo che la serie di Fourier sia la più rapidamente convergente
Se la spaziatura è esattamente mezza lunghezza d’onda il problema non esiste, visto che entrambe le funzioni sono definite in [0,2].
Per spaziature maggiori di mezza lunghezza d’onda, l’intervallo di definizione eccede [0,2] e questo metodo non può più essere usato
Schiere di Dolph-TchebyscheffAbbiamo visto che un elevato grado di rastremazione (Tapering) della distribuzione di corrente dal centro verso i bordi della schiera produce bassi livelli dei lobi laterali a scapito del lobo principale, più largo
Talvolta può essere richiesto di avere contemporaneamente un lobo principale più stretto e dei lobi laterali più bassi
Si capisce come il miglior compromesso si ha quando si hanno quanti più lobi laterali possibili, e con lo stesso livello
Infatti, per una data larghezza del lobo principale, il primo secondario può essere abbassato spostando il secondo nullo più vicino al primo
Schiere di Dolph-TchebyscheffQuesto comporta un incremento del livello del secondo lobo laterale, ma è possibile finché il livello di questo non raggiunge il livello del primo lobo laterale
Quindi il diagramma ottimo si ottiene quando tutti i lobi laterali hanno lo stesso livello
Polinomi che ben si adattano a descrivere una simile situazione sono i polinomi di Tchebyscheff definiti come
1coshcosh
1coscos
1coshcosh)1(
1
1
1
xxm
xxm
xxm
xT
m
m
Schiere di Dolph-TchebyscheffSi vede che
ed i polinomi di ordine superiore si possono ottenere con la formula di ricorrenza
1coshcosh
1coscos
1coshcosh)1(
1
1
1
xxm
xxm
xxm
xT
m
m
10 T xT 1
)()(2)( 11 xTxxTxT mmm Inoltre si ottiene che i polinomi di ordine pari sono pari e quelli di ordine dispari sono dispariche passano tutti per il punto (1,1)
Tutti gli zeri si hanno nel range -1<x<1
dove tutti oscillano tra -1 ed 1
T x 0( )
T x 1( )
T x 2( )
T x 3( )
T x 4( )
x2 1 0 1 2
20
15
10
5
0
5
10
15
20
Schiere di Dolph-Tchebyscheffquindi se x varia da un valore c (<1 in modulo) ad un valore x0 (>1 in modulo), il polinomio di Tchebyscheff descrive una serie di lobi laterali uguali (altezza 1) ed un lobo principale (altezza>1); questa proprietà li rende adeguati al nostro compito
Immaginiamo di avere una schiera a 2m elementi12
1210 ...)( m
m zAzAAzf
dividiamo per 2
12
mje
ed il modulo ovviamente non cambia quindi
m
k
kj
km
kj
km eAeAf1
2)12(
2)12(
1)(
Schiere di Dolph-TchebyscheffSe abbiamo elementi simmetrici rispetto a quello centrale
kmkm AA 1
avremo
m
kkm kAf
11 2
)12(cos2)(
Analogamente per 2m+1 elementi otterremo
m
kkmm kAAf
1cos2)(
In pratica si dimostra che il fattore di schiera in queste condizioni è somma di termini cos(k/2) con k fino a N-1
Ma cos(k/2) è un polinomio di grado k in cos(/2) (per dimostrarlo si può partire dalla identità di Eulero ed eseguire le potenze)
Schiere di Dolph-Tchebyscheff
Quindi: il fattore di schiera di una schiera lineare con N elementi equispaziati ed alimenttati con correnti con sfasamento progressivo ed ampiezze simmetriche rispetto all’elemento centrale è un polinomio di grando N-1 nella variabile reale cos(/2)
Si può quindi imporre che tale polinomio coincida con il polinomio di T. di ordine N-1
Chiaramente non possiamo semplicemente porre
2cos
x
o x varierebbe solo tra -1 ed 1, dove i polinomi di T. variano tra -1 ed 1 e non si avrebbero lobi principali…..
Schiere di Dolph-Tchebyscheff
Possiamo invece porre
Allora il lobo principale, corrispondente al massimo, sarà semplicemente
Posto quindi N-1=m avremo
12
cos 00 xconxx
Se poi definiamo anche
01 xTb N
01
01 coshcosh xmxTb N
01cosh xm
Schiere di Dolph-Tchebyscheff
avremo
resta da trovare la distribuzione di correnti della schiera. Il modo migliore è trovare gli zeri
del polinomio associato, legarli agli zeri xk del polinomio TN-1(x) mediante la relazione
mx /cosh0
e trovare le ampiezze delle correnti, recuperando il polinomio come
kjk ez
2
cos0k
k xx
b1cosh
1
1)(
N
k
j kezzf
Schiere di Dolph-Tchebyscheff
Per trovare i nulli, poniamo m=N-1 e consideriamo il polinomio di T di grado m, e poniamo
così che
I nulli sono per
ovvero
cosx
0cos m
mkm
kk ,..2,1
2
12
mxmxTm coscoscos 1
e, ovviamente
kkx cos
Schiere di Dolph-Tchebyscheff
Gli zeri del polinomio di T sono relazionati a quelli del polinomio caratteristico, come detto da
ovvero
2
cos0k
k xx
0
1cos2x
xkk
Schiere di Dolph-Tchebyscheff E’ dato il rapporto b tra il lobo principale ed il lobo laterale, ed
il numero di elementi da usare N Si pone m=N-1 Si calcolano mx /cosh0 b1cosh
Si determinano i nulli del polinomio di T di grado m
mkm
kk ,..2,1
2
12
kkx cos
Si relazionano con i nulli del polinomio caratteristico
0
1cos2x
xkk
Si calcola il polinomio caratteristico e quindi l’ampiezza delle correnti
1
1)(
N
k
j kezzf
Antenne ad apertura: sorgente di HuygensElemento bidimensionale di corrente
In pratica una dimensione in più rispetto al dipolo Hertziano che era un elementino monodimensionale
Consideriamo tuttavia sia un elementino di corrente elettrica che magnetica: in pratica sono correnti equivalenti corrispondenti ad elemento di onda piana che si propaga in z
Sfruttando il teorema di equivalenza, possiamo sostituire i campi elettrici e magnetici con sorgenti magnetiche ed elettriche che irradiano su una superficie infinita (z=0) x
y
z
dxdy
ExHy
Sns HuJ yyz H uu xyH u mAE
xx /u
sms MJ Sn Eu ]/[ mVEE yxxxz uuu nS uE
Antenne ad apertura: sorgente di Huygens
Per calcolare i campi useremo sia i potenziali elettrici che magnetici
per una sorgente infinitesima (r’->0)
S
jkxs
jkr
rxx dydxeJ
r
eA r ''
4' uruuA
Approssimazione introdotta
nella 3a lezione
xs
jkr
dxdyJr
euA
4
Il duale per la sorgente magnetica
ys
jkr
dxdyMr
euF
4
Antenne ad apertura: sorgente di Huygens
dai potenziali elettrici il campo lontano è
AjE e
AjE e per i potenziali magnetici possiamo ricavare le espressioni per dualità
mm HE mm HE
m
m
JJ
EHHE
,
','
m
m
JJ
EHHE
,
','
coscosxAj
sinAj x
Fj cosyFj
Fj sinFj y cos
(per ricavarci le relazioni da coordinate rettangolari a sferiche possiamo usare la matrice M che abbiamo introdotto)
Antenne ad apertura: sorgente di Huygens
Quindi sovrapponendo i contributi
coscoscos yxme FjAjEEE
sinFjsinAjEEE yxme cos
cos1cos
4
dxdyr
eE
jkE
jkr
x
sindxdy
r
eE
jkE
jkr
x 1cos4
Antenne ad apertura: sorgente di Huygens
Il diagramma di radiazione risulta
2
1cos)0,(
f
0)0,( f x
z
cardioide
0)90,( f
2
1cos)90,(
f
Apertura rettangolare su piano metallico infinito
z
x
y
ab
oyEo
xH
oyE
zn
oys EnM
=Principio diequivalenza
=Principiodell'immagine
sMsM sM2=Sovrapposizionedegli effetti
Applichiamo il principio di equivalenza+quello delle immagini+sovrapposizione degli effetti
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoMa qual è il campo sull’apertura?Ha la distribuzione di campo del modo fondamentale della guida d’onda (TE10)
In una guida d’onda i modi possibili si ottengono risolvendo per separazione di variabili l’equazione d’onda ed imponendo le condizioni al contorno (annullamento campi tangenziali alla guida)In pratica si ottiene una (doppia) infinità di soluzioni di tipo seno/coseno (caratterizzati da indici n,m), ciascuno avente costante di propagazione reale solo per frequenze maggiori di una frequenza propria: frequenza di taglioIl modo con frequenza di taglio più in basso (modo fondamentale) è il TE di indici 1,0, che ha come campi non nulli solo Ey, Hx ed Hz
Apertura rettangolare su piano metallico infinito
x
y
2
a2
a
2b
2b
yooy x
aEE u
cos
2
ax
2
by
xooynseq x
aEE uuMM
cos222
Quindi la sorgente magnetica è
x
y
2
a2
a
2b
2b
eqM
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoed il potenziale magnetico vale, per dualità rispetto all’espressione del il potenziale “lontano” ricavato alla lezione 3
ora, nel nostro caso in realtà r’ va integrato solo sulla superficie z=0 cioè
yx yx uur '''
'
)'( ')'(4 V
jkeq
jkr
dVer
er rurMF
')'(4 '
' dVer
e
V
jkjkr
r
urrJA
cos,,cos sinsinsinr u
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoper cui avremo
'')','(4
'' dydxeeyxr
e yjkxjkeq
jkryxM
avendo definito
cosksinkx sinksink y
'')','(4
''cos dydxeeyxr
e ysinjksinxjksineq
jkr
MF
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoInserendo la corrente magnetica si ha
2
2
2
2
'' '''cos4
2
a
a
b
b
yjkxjkjkr
ox dyedxexar
eEF yx
2
2
22
2cos
242
22 bk
bksin
ba
k
ak
ar
eE
y
y
x
xrj
o
2
2
22
2cos
4 22 bk
bksin
ak
ak
abr
eE
y
y
x
xjkr
o
Apertura rettangolare su piano metallico infinitonoto il potenziale, abbiamo i campi lontani
uuE coscosxx FsinFj
2
2
22
2cos
4 22 bk
bksin
ak
ak
absinr
ejkEE
y
y
x
xjkr
o
2
2
22
2cos
coscos4 22 b
k
bksin
ak
ak
abr
ejkEE
y
y
x
xjkr
o
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoAnalizziamo le caratteristiche di tale campo piano per piano
Prima il piano E (YZ)2
0xk ksink y
2
22 b
k
bksin
abr
ejkEE
y
yjkr
o
0E
Analizziamo il lobo principale: il primo nullo si ha quando si annulla il seno
z
x
y
ab
oyEo
xH
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoQuindi
02
bksin y
2
bk y
21b
ksinb
sin 1
nel caso di b molto maggiore di l’angolo è approssimabile direttamente con il rapporto a destra
z
x
y
ab
oyEo
xH
Chiaramente la larghezza del lobo in tale piano dipende dall’altezza della fessura b
vediamo il primo lobo secondario, analizzando i massimi; si tratta di una funzione tipo sinc
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoCalcoliamo quindi i massimi del numeratore
12
bksin y
2
3
2
bk y
2
3
21 b
ksinb
sin
2
31
Notate che abbiamo preso il primo massimo DOPO il primo zero, visto che siamo interessati al lobo secondario
z
x
y
ab
oyEo
xH
Possiamo valutare il campo relativo a tale max e confrontarlo con quello del lobo principale. Per tale valore avremo
2
31
2
2)(
221 abr
ejkE
bk
bksin
abr
ejkEE
jkr
o
y
yjkr
om
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoe calcolando il rapporto per valori grandi di b si ha
dBE
E
m
5.132
3
)(
)0(
1
max
notate che vale quanto il rapporto trovato per schiere uniformi di grandi dimensioni
notate anche che la distribuzione di campo in questo piano dipende dalla distribuzione della corrente equivalente in y, dove essa risulta uniforme
Apertura rettangolare su piano metallico infinito
Prima il piano H (XZ)0
ksinkx 0yk
22
22
2cos
cos4
ak
ak
abr
ejkEE
x
xjkr
o 0E
Analizziamo il lobo principale: il primo nullo si ha quando si annulla il coseno
z
x
y
ab
oyEo
xH
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoQuindi
02
cos
akx
2
3
2
akx
2
3
21 a
ksina
sin
2
31
nel caso di a molto maggiore di l’angolo è approssimabile direttamente con il rapporto a destra
z
x
y
ab
oyEo
xH
Chiaramente la larghezza del lobo in tale piano dipende dalla larghezza della fessura a
vediamo il primo lobo secondario, analizzando i massimi
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoCalcoliamo quindi i massimi del numeratore
22
a
kx
221 a
ksina
sin 21
z
x
y
ab
oyEo
xH
Possiamo valutare il campo relativo a tale max e confrontarlo con quello del lobo principale. Per tale valore avremo
2
2
22
12cos
4
a
arcsinabr
ejkEE
jkr
o
2
2
22
1
4
abr
ejkE
jkr
o
Se a>>
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoInvece il valore del lobo principale è (=0)
222
2
1
4
22
2cos
4
ab
r
ejkE
ak
ak
abr
ejkEE
jkr
o
x
xjkr
o
ed il rapporto risulta
dBE
E
m
5.2315)(
)0(
1
max
notate che in questo piano la distribuzione di campo dipende dalla distribuzione della corrente magnetica in x, che risulta sinusoidale e non uniforme; quindi più “rastremata”, dolce; come ci aspettavamo i lobi secondari sono più bassi
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoDiagramma di radiazione per un’apertura con a=3 e b =2
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoAl variare delle dimensioni sul piano E:
All’aumentare della dimensione b, la larghezza del lobo principale diminuisce
Ma il rapporto SSL non diviene migliore di 13 dB, anche aumentando la larghezza b dell’apertura
Al variare delle dimensioni sul piano H:
Simile comportamento con a, anche se con SSL migliori
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoDirettività
La massima densità di potenza si ha per =0 dove si ha
22maxmax 2
1),,(
EErP
2
2
2
42
1
ab
r
kEo
22
2
2cos
2
42
1sin
ab
r
kEo
Ora, essendo la direttività per definizione
2
maxmaxmaxmax
4
),,(),,(
r
WrP
P
rPD
ris
Ci occorre ancora la potenza irradiata totale
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoLa potenza totale è calcolata come quella che transita attraverso l’apertura
Sap
apapSap
apr SdHESdPW *
2
1
Se si tratta effettivamente di una guida d’onda rettangolare, e se trascuriamo il coefficiente di riflessione di tale guida all’apertura, campo elettrico e campo magnetico trasverso (quindi nel nostro caso Ey ed Hx) sono legati da una impedenza caratteristica modale
xTE
y
Z
EuH
0
dove
TEZ
222
,
b
n
a
mknm
2
20,1
a
k
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoSe l’apertura è molto grande avverrà che
In tali condizioni, sull’apertura
ka
k
22
0,1
TEZ
dSE
SdHEWSap
ap
Sapapapr
2
*
2
1
2
1
2
2
2
2
22 '''cos2
1a
a
b
bo dydxx
aE
2
22
1oE
ab
Per cui
2
maxmax
4
),,(
r
WrP
Dr
2
2
2
2
4
22
12
42
1
r
Eab
ab
r
kE
o
o
ab22
84
Apertura rettangolare su piano metallico infinitoPer l’area efficace, useremo l’identità
abDA2
2 8
4
omgeapADove abbiamo introdotto un nuovo parametro di efficienza (tra 0 ed 1) che nel nostro caso è circa 0.81 e sarebbe stato unitario con correnti uniformi