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Newsletter n. 19 – 1 giugno 2012 Telelavoro: prosegue l'iniziativa sindacale La mattina del 29 maggio una delegazione di lavoratori in agitazione in seguito alla pubblicazione della graduatoria sul telelavoro, ha incontrato il nuovo direttore generale dell'Istat, dottoressa Maria Carone. Nell'occasione i lavoratori del servizio Forze lavoro hanno consegnato un comunicato che mette in luce le inefficienze, le inadempienze, le ingiustizie commesse dall'Istat sulla questione, a partire dalla scelta dell'ex direttore del personale Fontanarosa di chiedere ai direttori quanti e quali "progetti" di telelavoro creare. Come FLC CGIL, abbiamo consegnato una lettera, che propone l'unica uscita possibile dal cul de sac in cui l'amministrazione si è colpevolmente messa. La soluzione praticabile ad oggi, senza dover annullare tutto o incorrere in innumerevoli ricorsi in giudizio, è quella di estendere subito il numero di posizioni di telelavoro, portandole al 10% della dotazione organica, accogliendo quindi tutti i lavoratori che hanno fatto domanda, creando "progetti" per ognuno di essi, seguendo la logica che era stata adottata inizialmente all'Istat, basata sulla "telelavorabilità" delle attività e non sulla scelta discrezionale dei dirigenti dell'Istituto. Questa scelta potrebbe portare a un risparmio e ad una migliore e più moderna organizzazione del lavoro. La FLC CGIL ha riscontrato la disponibilità a un approfondimento da parte del direttore generale, ma al contempo non sospende lo stato di agitazione e quanto prima incontrerà i lavoratori coinvolti per approfondire gli aspetti legali della vicenda, sia quelli ammessi ed esclusi per "mancanza di progetto", sia gli altri per eventuali profili di illegittimità. Art. 15: stato di agitazione I 42 vincitori dell'ultima procedura ex art. 15 del CCNL, in attesa da troppo tempo, hanno incontrato i sindacati (erano presenti FLC CGIL, UIL RUA e ANPRI CIDA) che, insieme ai lavoratori, hanno deciso di proclamare lostato di agitazione per le prossime settimane. E' in uscita un comunicato unitario. Mense: incontro con l'amministrazione Martedì scorso, 29 maggio, si è tenuto un incontro sulla nuova gara per i servizi mensa e bar delle sedi di Roma. L'intenzione dell'Amministrazione è di procedere a breve con una nuova gara e di far subentrare il vincitore nelle diverse sedi alla scadenza degli attuali contratti. I criteri con cui procedere sembrano essere soddisfacenti: aggiudicazione secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (e non del massimo ribasso); garanzie sul numero minimo di persone impiegate nel servizio in ciascuna sede; abbattimento delle spese sostenute dai gestori (con conseguente innalzamento della qualità dei servizi resi); maggiori controlli su igiene,qualità e varietà dei prodotti e prezzi praticati; riduzione dell'utilizzo di prodotti surgelati a favore di quelli freschi; introduzione di cibi a chilometri zero, biologici, igp, specifici per diete particolari.

Newsletter n. 19 - 1 giugno 2012

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Nell'occasione i lavoratori del servizio Forze lavoro hanno consegnato un comunicato che mette in luce le inefficienze, le inadempienze, le ingiustizie commesse dall'Istat sulla questione, a partire dalla scelta dell'ex direttore del personale Fontanarosa di chiedere ai direttori quanti e quali "progetti" di telelavoro creare. Telelavoro: prosegue l'iniziativa sindacale Newsletter n. 19 – 1 giugno 2012 Art. 15: stato di agitazione

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Newsletter n. 19 – 1 giugno 2012 Telelavoro: prosegue l'iniziativa sindacale

La mattina del 29 maggio una delegazione di lavoratori in agitazione in seguito alla pubblicazione della graduatoria sul telelavoro, ha incontrato il nuovo direttore generale dell'Istat, dottoressa Maria Carone.

Nell'occasione i lavoratori del servizio Forze lavoro hanno consegnato un comunicato che mette in luce le inefficienze, le inadempienze, le ingiustizie commesse dall'Istat sulla questione, a partire dalla scelta dell'ex direttore del personale Fontanarosa di chiedere ai direttori quanti e quali "progetti" di telelavoro creare.

Come FLC CGIL, abbiamo consegnato una lettera, che propone l'unica uscita possibile dal cul de sac in cui l'amministrazione si è colpevolmente messa. La soluzione praticabile ad oggi, senza dover annullare tutto o incorrere in innumerevoli ricorsi in giudizio, è quella di estendere subito il numero di posizioni di telelavoro, portandole al 10% della dotazione organica, accogliendo quindi tutti i lavoratori che hanno fatto domanda, creando "progetti" per ognuno di essi, seguendo la logica che era stata adottata inizialmente all'Istat, basata sulla "telelavorabilità" delle attività e non sulla scelta discrezionale dei dirigenti dell'Istituto. Questa scelta potrebbe portare a un risparmio e ad una migliore e più moderna organizzazione del lavoro.

La FLC CGIL ha riscontrato la disponibilità a un approfondimento da parte del direttore generale, ma al contempo non sospende lo stato di agitazione e quanto prima incontrerà i lavoratori coinvolti per approfondire gli aspetti legali della vicenda, sia quelli ammessi ed esclusi per "mancanza di progetto", sia gli altri per eventuali profili di illegittimità.

Art. 15: stato di agitazione

I 42 vincitori dell'ultima procedura ex art. 15 del CCNL, in attesa da troppo tempo, hanno incontrato i sindacati (erano presenti FLC CGIL, UIL RUA e ANPRI CIDA) che, insieme ai lavoratori, hanno deciso di proclamare lostato di agitazione per le prossime settimane. E' in uscita un comunicato unitario.

Mense: incontro con l'amministrazione Martedì scorso, 29 maggio, si è tenuto un incontro sulla nuova gara per i servizi mensa e bar delle sedi di Roma. L'intenzione dell'Amministrazione è di procedere a breve con una nuova gara e di far subentrare il vincitore nelle diverse sedi alla scadenza degli attuali contratti. I criteri con cui procedere sembrano essere soddisfacenti: aggiudicazione secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (e non del massimo ribasso); garanzie sul numero minimo di persone impiegate nel servizio in ciascuna sede; abbattimento delle spese sostenute dai gestori (con conseguente innalzamento della qualità dei servizi resi); maggiori controlli su igiene,qualità e varietà dei prodotti e prezzi praticati; riduzione dell'utilizzo di prodotti surgelati a favore di quelli freschi; introduzione di cibi a chilometri zero, biologici, igp, specifici per diete particolari.

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Abbiamo chiesto, tra le altre cose, l'adeguamento dei localiattualmente utilizzati, in modo da rendere attuabile quanto previsto dal capitolato Più in generale abbiamo sostenuto la necessità di affrontare subito i problemi delle mense nelle singole sedi, senza aspettare la nuova gara; che tra i criteri di aggiudicazione venga assegnato il maggior peso possibile alla parte tecnica e non a quella economica; di eliminare del tutto l'uso di prodotti surgelati; la presenza di piatti per celiaci o persone con problemi alimentari; la distribuzione di acqua del rubinetto; la previsione di controlli a scadenze prefissate e delle corrispondenti azioni correttive; maggior attenzione per le condizioni di lavoro del personale addetto alla mensa e ai bar. A causa della brevità dell'incontro non si sono potuti affrontare tutti i punti rilevanti, ma abbiamo registrato un atteggiamento propositivo e la disponibilità ad accogliere molte delle richieste fatte da parte del Direttore della DCAP, Paolo Weber. La ricerca in mobilitazione: precariato e contrattazione

Nelle ultime settimane, si è raggiunta un'intesa tra organizzazioni sindacali e ministero della funzione pubblica. Quell'intesa impegna il governo a legiferare, per modificare e correggere alcune cose sul lavoro pubblico. C'è scritto ad esempio, che la legge Brunetta sulla valutazione cambierà: non ci saranno più le fasce rigide (25-50-25) e la maggior parte della produttività dovrà essere legata agli obiettivi organizzativi. C'è scritto anche che in tutto il pubblico impiego si introdurranno forme di tenure track, affinché chi entra con un contratto a termine possa essere stabilizzato. C'è anche scritto che in caso di licenziamento ingiusto per motivi disciplinari ci dovrà essere il reintegro, ma il ministro Fornero evidentemente non l'ha capito bene. Per quanto scritto nell'intesa, bisognerà attendere le modifiche di legge, ma non si può invece aspettare per le richieste specifiche del nostro settore, la ricerca. E' necessario innanzitutto che venga sbloccato il turnover, riportandolo al 100% e che riparta la contrattazione, così come è prioritario lo sblocco del turnover del 2009, ancora in attesa del DPCM autorizzativo (per noi riguarda i 42 vincitori dell'ultimo articolo 15, 8 dirigenti di II fascia, un idoneo tecnologo ai concorsi del 2004 e 63 dei futuri Cter di VI livello). Su quest'ultimo punto il ministro Profumo, su sollecitazione dei sindacati, ha scritto a Monti per cercare di sbloccare la situazione.

Precariato

Come FLC CGIL dell'Istat, dopo il comunicato distribuito in occasione della presentazione dei primi risultati del censimento, abbiamo chiesto all'amministrazione di tenere fede ai propri impegni, dando fin da subito il contratto di proroga fino al 31 dicembre 2014 a tutti i precari in scadenza nei prossimi mesi. Il giorno dopo, martedì, sono uscite alcune delibere che sanciscono le proroghe dei contratti di tutti i precari in scadenza nei prossimi mesi fino al 31 dicembre 2014: una buona notizia. E' su questi temi che la FLC CGIL vuole rilanciare la mobilitazione dei lavoratori. Il 25 maggio si è svolta un'iniziativa davanti al MIUR, con i precari della conoscenza della CGIL. A giugno si prevede una serie di iniziative unitarie, dopo la riunione che si è svolta nella sede nazionale della FLC CGIL venerdì scorso. Sul precariato e la tenure track, negli enti di ricerca e nelle università lo strumento esiste già e va solo applicato: è l'articolo 5 comma 2 del ccnl degli enti di ricerca, o l'analogo art. 22 del

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ccnl delle università. Per questo il tavolo apposito, che si è riunito per la prima volta lo scorso 29 maggio, non può essere un "tappo" per applicare le norme già esistenti. Durante l'incontro alla Funzione Pubblica, la CGIL ha ribadito che vanno tenuti separati i settori in cui esistono già norme che stabilizzano il lavoro precario (come università e enti di ricerca) dagli altri, e velocizzare e rendere fattive le prime fin da subito. Si svolgeranno incontri specifici sui diversi settori.

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Un'iniziativa di CGIL, Internazionale e l'Unità, grazie al lavoro di un team di sociologi: vai sul sito storieprecarie.it e racconta la tua storia.

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