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2011 aprile 42 Prefetto e dal Questore, che fino ad ora sono a tutti gli effetti le autorità di pubblica sicurezza in sede provinciale. Il sovvertimento che si era creato nel rapporto decisionale tra sindaci e questori – per il quale ai primi spettava il potere di decidere e condizionare l’impiego delle forze di polizia statali su problemi di sicurezza urbana, mentre ai secondi compe- teva solo il ruolo di meri esecutori - apriva uno scenario di conflittualità tra potere e responsabilità confinando i questo- ri nel solo alveo della responsabilità senza alcuna potestà. ll “pacchetto sicurezza” e gli effetti delle ordinanze dei sindaci hanno rischiato di rappresentare la pietra tombale del sistema di sicurezza centrale e statale, che deve contemplare il neces- sario principio di terzietà delle forze dell’ordine, al fine di rende- re operative le funzioni di controllo e di limitazione della vita dei cittadini come in ogni paese democratico dovrebbe essere e non asservendolo, di fatto, agli umori dei sindaci-sceriffo. Con buona pace del “federale” di Milano De Corato, che tanto danno ha provocato nella città in questi lunghi anni. Gabriele Ghezzi, responsabile Forum Sicurezza PD Lombardia Ho sempre ritenuto vi fossero profili di incostituzionalità nell’uso delle ordinanze da parte del comune di Milano. Tali elementi emergono in relazione alla riforma del titolo V° della Costituzione, con la quale viene ribadito il ruolo e la compe- tenza in materia di sicurezza allo stato centrale. Bene ha fatto la Consulta, con una sentenza appropriata, a rendere incosti- tuzionale il potere d’ordinanza dei sindaci in materia di ordine e sicurezza pubblica. Nel contenuto nel pacchetto sicurezza licenziato nel 2008 dall’attuale esecutivo, la parte in cui viene affiancato al potere d’ordinanza dei sindaci anche la potestà di obbligare la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri a dare esecuzioni alle suddette ordinanze era un’anomalia giuridica in una nazione che si pretende evoluta.Nel territorio le respon- sabilità appena citate sono incarnate rispettivamente dal FORUM SICUREZZA DEL PD Lele Ghezzi: “Sancito il fallimento della politica di centrodestra” alla gestione del territorio. Dalla Darsena al Ronchetto sul Naviglio, attraverso Porta Genova e San Cristoforo, il Parco si intreccerà al tessuto urbano e sociale della città, apren- do nuovi spazi e nuovi percorsi, stringendo legami, anche con il territorio agricolo extra-urbano, dove oggi si incontra- no barriere e offrendo l’opportunità di nuove aree pubbliche. Per presentare il progetto del Parco, sabato 16 aprile invitiamo tutti i citta- dini a una giornata di festa per i Navi- gli. L’appuntamento è fissato per le 15,00 presso l’imbarcadero di Corsi- co: con Stefano Boeri, David Gentili e Pierfrancesco Majorino, risaliremo il Naviglio Grande fino alla Darsena, in barca, a piedi e in bicicletta. Dopo due brevi soste al Ronchetto e in Porta Genova, alle 17,30 raggiungeremo la Darsena e concluderemo il percorso avvolgendola in un abbraccio simbolico. Vi aspettiamo tutti per sostenere insieme il Parco dei Navigli. Gruppo di lavoro del progetto «Parco dei Navigli». Tra i successi colti negli anni dalle giunte Albertini e Moratti, la trasfor- mazione della Darsena in palude non è certo dei minori. Essa mostra come il centrodestra abbia abbandonato al degrado la zona dei Navigli milanesi, che per bellezza e importanza stori- co-culturale avrebbe meritato diverse attenzioni. Il progetto del Parco dei Navigli, promosso dai circoli del Parti- to Democratico delle zone 5 e 6 di Milano e dalle associazio- ni Bei Navigli e Cambiamo Città, mira a contrastare questo degrado con una serie di interventi urbanistici ispirati ai prin- cipi della sostenibilità, della tutela dell’ambiente e del paesag- gio, della mobilità dolce e della partecipazione dei cittadini SABATO 16 APRILE Un pomeriggio di festa per il Parco dei Navigli

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2011 • aprile 42Prefetto e dal Questore, che fino ad ora sono a tutti gli effetti le autorità di pubblica sicurezza in sede provinciale. Il sovvertimento che si era creato nel rapporto decisionale tra sindaci e questori – per il quale ai primi spettava il potere di

decidere e condizionare l’impiego delle forze di polizia statali su problemi di sicurezza urbana, mentre ai secondi compe-teva solo il ruolo di meri esecutori - apriva uno scenario di conflittualità tra potere e responsabilità confinando i questo-ri nel solo alveo della responsabilità senza alcuna potestà. ll “pacchetto sicurezza” e gli effetti delle ordinanze dei sindaci hanno rischiato di rappresentare la pietra tombale del sistema di sicurezza centrale e statale, che deve contemplare il neces-sario principio di terzietà delle forze dell’ordine, al fine di rende-re operative le funzioni di controllo e di limitazione della vita dei cittadini come in ogni paese democratico dovrebbe essere e non asservendolo, di fatto, agli umori dei sindaci-sceriffo.Con buona pace del “federale” di Milano De Corato, che tanto danno ha provocato nella città in questi lunghi anni.Gabriele Ghezzi, responsabile Forum Sicurezza PD Lombardia

Ho sempre ritenuto vi fossero profili di incostituzionalità nell’uso delle ordinanze da parte del comune di Milano. Tali elementi emergono in relazione alla riforma del titolo V° della Costituzione, con la quale viene ribadito il ruolo e la compe-tenza in materia di sicurezza allo stato centrale. Bene ha fatto la Consulta, con una sentenza appropriata, a rendere incosti-tuzionale il potere d’ordinanza dei sindaci in materia di ordine e sicurezza pubblica. Nel contenuto nel pacchetto sicurezza licenziato nel 2008 dall’attuale esecutivo, la parte in cui viene affiancato al potere d’ordinanza dei sindaci anche la potestà di obbligare la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri a dare esecuzioni alle suddette ordinanze era un’anomalia giuridica in una nazione che si pretende evoluta.Nel territorio le respon-sabilità appena citate sono incarnate rispettivamente dal

FORUM SICUREZZA DEL PD

Lele Ghezzi: “Sancito il fallimento della politica di centrodestra”

alla gestione del territorio. Dalla Darsena al Ronchetto sul Naviglio, attraverso Porta Genova e San Cristoforo, il Parco si intreccerà al tessuto urbano e sociale della città, apren-do nuovi spazi e nuovi percorsi, stringendo legami, anche con il territorio agricolo extra-urbano, dove oggi si incontra-

no barriere e offrendo l’opportunità di nuove aree pubbliche.Per presentare il progetto del Parco, sabato 16 aprile invitiamo tutti i citta-dini a una giornata di festa per i Navi-gli. L’appuntamento è fissato per le 15,00 presso l’imbarcadero di Corsi-co: con Stefano Boeri, David Gentili e Pierfrancesco Majorino, risaliremo il Naviglio Grande fino alla Darsena, in barca, a piedi e in bicicletta. Dopo

due brevi soste al Ronchetto e in Porta Genova, alle 17,30 raggiungeremo la Darsena e concluderemo il percorso avvolgendola in un abbraccio simbolico. Vi aspettiamo tutti per sostenere insieme il Parco dei Navigli. Gruppo di lavoro del progetto «Parco dei Navigli».

Tra i successi colti negli anni dalle giunte Albertini e Moratti, la trasfor-mazione della Darsena in palude non è certo dei minori. Essa mostra come il centrodestra abbia abbandonato al degrado la zona dei Navigli milanesi, che per bellezza e importanza stori-co-culturale avrebbe meritato diverse attenzioni. Il progetto del Parco dei Navigli, promosso dai circoli del Parti-to Democratico delle zone 5 e 6 di Milano e dalle associazio-ni Bei Navigli e Cambiamo Città, mira a contrastare questo degrado con una serie di interventi urbanistici ispirati ai prin-cipi della sostenibilità, della tutela dell’ambiente e del paesag-gio, della mobilità dolce e della partecipazione dei cittadini

SABATO 16 APRILE

Un pomeriggio di festa per il Parco dei Navigli