Ko’u’ohana Hawai’i

“Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città e del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un'antipatia, un'amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c'è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati.” Appena ho saputo che sarei andato alle Hawaii ero davvero emozionantissimo, ma allo stesso tempo terrorizzato.

L’idea di dover partire per un posto che si trova dall’altra parte del mondo mi spaventava molto e l’unica cosa che mi tranquillizzava era la compagnia delle altre due ragazze italiane.

Penso che senza di loro non avrei affrontato questo viaggio con lo stesso spirito con cui sono partito. Ci siamo messi in contatto qualche mese prima e abbiamo fantasticato insieme su come sarebbe stata la nostra avventura. Già ci immaginavo con addosso dei vestiti hawaiani e delle collane di fiori. Dopo circa un giorno di volo siamo arrivati

all’aeroporto di Honolulu dove ci ha accolto Cynthia Chun, la responsabile del camp Hawaii, e una volta lì i ragazzi degli altri Paesi ci hanno accolti a braccia aperte. Grazie a loro sono riuscito a godermi appieno quel piccolo angolo di paradiso che ho sempre sognato.

I posti che ho visitato, le persone che ho conosciuto e le avventure che ho condiviso con i ragazzi del camp non le dimenticherò mai, hanno trovato un posto nel mio cuore. È stata una fuga dalla realtà che mi ha aiutato a conoscere me stesso e gli

altri, diventati ormai parte della mia famiglia.